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Guida enogastronomica dellaTuscia “A TAVOLA CON GLI ETRUSCHI”

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Guidaenogastronomica

dellaTuscia

“A TAVOLA CON GLI ETRUSCHI”

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Si ringrazia:

Camera di Commercio di Viterbo - Marchio Tuscia Viterbese

Provincia di Viterbo - Assessorato - Provinciale all’Agricolturae alla Valorizzazione dei prodotti tipici

Italo Arieti delegato Accademia italiana della cucina

Project marketing:

Vincenzo Peparello

Coordinamento editoriale:

Enrica MurettiThomas Diedrich

Testi:

Enrica Muretti

Alessandro Quami (Itinerario Teverina)Italo Arieti - La gastronomia viterbeseMarchio Tuscia Viterbese a cura di Cefas CCIAA ViterboLuigi PagliaroGiovanni Iachipino

Stampa:

Tipografia Ceccarelli - Grotte di Castro (VT)

Immagini:

Francesco BiganzoliThomas DiedrichM. MoscatelliEnrica MurettiMaurizio Pinna

Guidaenogastronomica

dellaTuscia“A TAVOLA CON GLI ETRUSCHI”

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La Provincia di Viterbo vanta uno dei più grandi ed importantigiacimenti storici, artistici archeologici, architettonici e am-

bientali delle provincie Italiane.

Ma accanto a questo non vi è ancora la piena consapevolezzadi vantare un altro patrimonio spesso sconosciuto o pocoapprezzato, come quello della cultura e delle tradizioni enoga-stronomiche, della cucina e dei prodotti tipici agroalimentari non-chè dell’artigianato artistico di qualità.

Questa arte quotidiana, patrimonio delle popolazioni locali, affon-da le sue radici nelle tradizioni e nelle vicissitudini storico millena-rie che hanno attraversato questo magnifico territorio.

La guida enogastronomia della Tuscia attraverso i suoi cinqueitinerari illustrati, riguardanti le principali aree di interesse turisti-co come la città di Viterbo e le sue frazioni (San Martino alCimino, Bagnaia, la Quercia, S. Angelo ed inoltre Grotte S.Stefano, Roccalvecce, i Monti Cimini, il lago di Bolsena laTeverina e la costa degli etruschi) dedica le sue maggiori atten-zioni alle produzioni agroalimentari tipiche di qualità raccontan-done, i saperi, i sapori, i gusti, il folclore indicando allo stessotempo agli ospiti, poco importa se italiani o stranieri, dove trovar-li, dove degustarli e soprattutto dove eventualmente acquistarli.

Ogni itinerario proposto, ha una propria storia un suo sapore, unprofumo ma soprattutto possiede un patrimonio di uomini edonne che conservano gelosamente le tradizioni del buon man-giare del bere e una cultura dell’accoglienza palpabile nellenumerose cantine, frantoi, ristoranti e luoghi dove facile saràesaudire ogni vostra esigenza e desiderio.

Prodotti locali di qualità come carni, formaggi, salumi, legumi, oliiextravergine dop, vini doc e igt, dolci e non solo, sono contenuti inquesto volume, ma tantissimi altri potranno essere scoperti per-correndo questi itinerari di interesse davvero notevole.

Con questa iniziativa la Confesercenti di Viterbo ed il compartoturistico provinciale invitano gli ospiti italiani e stranieri a trascor-rere un piacevole soggiorno nella Tuscia al riparo da ogni sor-presa tranne quelle piacevoli.

VINCENZO PEPARELLOPresidente Confesercenti di Viterbo

Prefazione

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Prefazione

L’arte culinaria ha il potere di esprimere magnificamente lastoria e le caratteristiche di un territorio che, attraverso

un’esperienza unica, stimola i cinque sensi.

La Camera di Commercio di Viterbo sostiene con convinzionequesta guida eno-gastronomica che, oltre a rappresentare unaraccolta dei piatti della tradizione del territorio, frutto della storiae della cultura locali, costituisce uno strumento utile alla divulga-zione e valorizzazione dei prodotti agricoli ed agro-alimentaritipici e di qualità.

La consapevolezza di vivere in un territorio ricco di storia e cul-tura, monumenti e tradizioni, di paesaggi e valori ambientaliancora incontaminati è stata la spinta ad un importante piano dilavoro finalizzato a trasferire questi valori, di immediata perce-zione e godibilità, ai prodotti e ai servizi di qualità del proprio ter-ritorio.

Il Marchio collettivo “Tuscia Viterbese” è lo strumento che puòconsentire questo trasferimento, in quanto capace di racchiude-re in un unico simbolo e in un unico slogan l’insieme di questivalori.

Ecco che per dare maggiore incisività alle politiche di promozio-ne del territorio e di tutte le sue caratteristiche distintive, laCamera di Commercio, con l’adesione della Provincia di Viterbo,dell’Università della Tuscia e delle Associazioni di categoria deisettori economici, ha istituito il marchio collettivo TusciaViterbese, che raccoglie già, sotto la propria egida e con appo-siti disciplinari tecnici a garanzia di standard qualitativi, alcuni trai più importanti prodotti tipici locali e numerose Aziende produt-trici.

Si è aggiunto così un altro ingrediente, innovativo e garantito, adarricchire di gusto le tante ricette della tradizione culinariaViterbese.

FERINDO PALOMBELLAPresidente Camera di Commercio di Viterbo

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Prefazione

Nei programmi e nelle iniziative proposte dalla nuova amministrazione provincia-le, che da qualche mese si è insediata ai vertici di Palazzo Gentili, un posto di

rilievo occupa la promozione dei prodotti enogastronomici tipici locali, tra le qualil’arte culinaria è certamente l’aspetto più immediatamente tangibile. Ecco perchéabbiamo volentieri contribuito alla riuscita di questa iniziativa relativa alla realizza-zione di una guida enogastronomia della Tuscia da parte della locale sezione dellaConfesercenti,.Infatti siamo ben consci che negli ultimi anni l’offerta dei prodotti alimentari ha attra-versato numerosi mutamenti e stravolgimenti, sull’onda della globalizzazione deimercati, concentrandosi nelle mani dei grandi gruppi e della grande distribuzione.Questi nuovi soggetti, ovviamente al di sopra degli interessi locali, sono riusciti adimporsi sul mercato con un offerta costante e continuativa di prodotti standardizza-ti, a prezzi ridotti, tralasciando ogni considerazione di marketing territoriale.Una tale politica distributiva non poteva che determinare degli effetti collaterali, tal-volta di ampia rilevanza, tali da compromettere la commercializzazione di interecategorie di prodotto in tutta l’Europa comunitaria, dopo aver rischiato anche dicompromettere la salute dei consumatori.Va da sé che in risposta alla crescente richiesta di prodotti tipici e di qualità, il con-sumatore sia conseguentemente disposto a pagare un prezzo aggiuntivo in cambiodi un prodotto qualitativamente superiore e garantito dalle massime autorità di con-trollo. Si sono così diffuse le denominazioni geografiche, volte ad attribuire al segnogeografico il ruolo di evocare ai consumatori l’immagine di una regione, i pregi, letradizioni, le qualità e la rinomanza dei prodotti tipici locali: Politica questa volta adaffermare la località di provenienza dei prodotti stessi, quindi a differenziarli e distin-guerli rispetto ad analoghi prodotti realizzati altrove di qualità e provenienza difficil-mente documentabile.Ecco dunque perché abbiamo aderito con convinzione all’idea di creare un marchiodi qualità collettivo denominato Tuscia Viterbese che intende difendere i diritti delconsumatore, valorizzando la qualità, la tipicità e la salubrità dei prodotti agroali-mentari della Tuscia Viterbese, progetto questo ideato dalla locale CCIAA.Del resto nel campo della valorizzazione della cucina locale, della sapiente arte culi-naria, che discende addirittura dai nostri progenitori e cioè dagli etruschi, laProvincia sta investendo risorse umane e finanziarie: basti pensare alla ScuolaAlberghiere, che è stato il primo esempio di intelligente sinergia tra formazionelavorativa e valorizzazione dei piatti tipici locali.Non a caso la Provincia ha aderito al progetto Agenda 21, che tra i propri slogan haappunto quello di “pensare globale e agire locale”, nel senso che la nostra battagliaa difesa delle produzioni e dei sapori locali, non ci esime di guadare al futuro, diinnovare e di gettare le basi affinché le nuove generazioni sappiano gestire e pre-valere nell’attuale fase di difficile concorrenza a livello mondiale.E per una provincia che vuole affermarsi come il salotto verde e buono della capi-tale d’Italia, questa è una prospettiva di sicuro affidamento.

FRANCO SIMEONEAssessore Provinciale all’Agricoltura e

alla Valorizzazione dei prodotti tipici

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CATper l’assistenza tecnica, la promo-zione e lo sviluppo delle imprese

CESCOTper la formazione degli imprendi-tori e degli adetti delle imprese

per la formazione F.S.E.

Patronato ITACOper l’assistenza previdenziale,assicurativa e assistenziale deicommercianti e dei cittadini in

genere

La Confesercenti di Viterbo a fiancodelle imprese per la crescita e lo sviluppo

Il sistema dei servizi Confesercenti• Assistenza tecnica alle imprese• Marketing territoriale• Sviluppo locale• Internazionalizzazione delle imprese• Formazione• Credito• Politiche del lavoro• Assistenza contabile-fiscale paghe e contributi• Assistenza pensionistica

I servizi sono erogati tramite una rete distrutture e professionisti “dedicati”

VISIT USCIAIl workshop turistico della Provincia di Viterbo

“Guida enogastronomica della Tuscia”e “A tavola con gli Etruschi”

edizioni annuali

Promozione, realizzazione e sviluppo deicentri commerciali naturali

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Proceno Acquapendente

Onano S. LorenzoNuovo

Grotte di Castro

GradoliLatera

ValentanoFarnese

Cellere

Ischia diCastro

PiansanoMarta

Capodimonte

Arlena diCastroCanino

Tuscania

Tessennano

Montaltodi Castro

PesciaRomana

MontaltoMarina

TarquiniaMarinaVelca Monte

Romano

Vetralla

Blera

BarbaranoRomano

Vejano

OrioloRomano

Capranica

BassanoRomano

Sutri

Ronciglione

Nepi

Monterosi

CastelS. Elia

Fabrica di RomaCaprarola

Carbognano

ValleranoVignanello

Sorianonel Cimino

Vasanello

Orte

GalleseCorchiano

CivitaCastellana

Faleria

Calcata

Bomarzo

Villa S. Giovanniin Tuscia

CanepinaS. Martinonel Cimino

VITERBO

Cura

Bassano inTeverina

BomarzoVitorchiano

MontefiasconeCelleno Graffignano

Civitella d’AglianoBagnoregio

Castiglionein Teverina

LubrianoBolsenaLago diBolsena

IsolaBisentina

IsolaMartana

Lago diVico

Siena - S. Quirico

S. Casciano dei Bagni

Orvieto OrvietoFirenze - Milano

TerniNarni

AmeliaGiove

TerniMagliano Sabina

Roma

Roma

Roma

TrevignanoRomanoBraccianoTolfa

BraccianoCivitavecchia

A 12

Capalbio Scalo

OrbetelloAnsedonia

Manciano

Pitigliano

S. Giovannidelle Contee

Lago diMezzano

A1

MaglianoSabina

Orte

Attigliano

A1

CASSIA

CASSIA

AURELIA

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RE

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CASSIA

FLAMIN

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con il lievito naturale, di produzionestrettamente artigianale, che troviamosotto forma di grosse pagnotte; fragran-te quando è fresco, ma utilizzabileanche per una settimana soprattutto perle zuppe, la panzanella e la bruschetta.C’è però nella nostra provincia ancheun pane ancor più caratteristico, il“Pane giallo di Monteromano”, che sidifferenzia rispetto al pane comune per-ché è prodotto con lievito naturale e fari-na (semola) di grano duro, per cui lamollica presenta una maggiore compat-tezza e umidità, un sapore caratteristicoed un colore tendente al giallo scuro.Tra i prodotti caseari della Tuscia, i piùtradizionali ed interessanti sono quelliprodotti con il latte di pecora, primo fratutti il Pecorino Romano Dop, quello aforme giganti, detto “con la lacrima”,frutto della tradizione pastorale delnostro territorio che risale al tempo degliEtruschi, usato soprattutto per condiregli spaghetti a cacio e pepe o quelli allacarbonara, gli gnocchi con le patate, lapasta casalinga fatta con acqua e farina(i lombrichelli), la polenta e altri piattiancora. Numerose sono le altre varietàdi Pecorini artigianali, sempre a base dilatte di pecora, commercializzati in variefasi di stagionatura e con caratteristichediverse, comprese quelle oggi di moda(pecorino di fossa, di grotta, tartufatoecc). Quello fresco è ottimo per farecrostini al forno con le alici, mentrequello non completamente stagionato èapprezzato dagli intenditori per esseregustato insieme con le fave fresche ocon le pere. Ultimo fra i prodotti conlatte di pecora c’è il latticino più interes-sante, la “Ricotta di Pecora dellaTuscia”, dal sapore particolarmentedelicato, decisamente più gradevole diquella a base di latte vaccino, da gusta-re al naturale nella colazione del matti-no sul pane tostato, oppure da utilizza-re nei vari dolci tradizionali (ciambello-ne, ravioli di Carnevale, crostata). Lecarni di “Bovini di razza Maremmana”

La gastronomia della Tuscia, oltre allaparticolare posizione geografica,

che la pone al crocevia tra i sapori dellacucina toscana, di quella umbra e diquella ebraico-romanesca, si arricchi-sce della presenza di prodotti locali diprima qualità, garantiti dal marchioTuscia Viterbese assegnato dalla localeCamera di Commercio, e per alcuni diessi anche dai riconoscimenti Dop e Igpdella Comunità Europea. Fra questiprodotti il primo posto spetta sicura-mente ai nostri oli di oliva. Le due tipo-logie di oli extravergini che hanno otte-nuto la registrazione da parte dellaComunità Europea sono: l'olio extraver-gine d’oliva “Canino Dop”, che vienericavato in massima parte da olive dellavarietà “caninese” un olio che haun’acidità fra le più basse d’Italia.Quest’olio è utilizzato soprattutto dacoloro che prediligono una cucina daisapori decisi e amano gustare nei con-dimenti l’aroma dell’oliva, ma è indi-spensabile soprattutto per condire ecucinare alcuni piatti che fanno partedella tradizione gastronomica dellaTuscia (zuppe e minestre di legumi, bru-schette, carni alla cacciatora, spezzatinicon animali da cortile e cacciagione).L’altra varietà, denominata Olio extra-vergine d’oliva “Tuscia Dop”, è inveceun olio dal sapore più delicato, menopiccante di quello della “Dop Canino”.Le sue caratteristiche fondamentalisono: colore verde smeraldo con riflessidorati; odore fruttato che ricorda il fruttosano, fresco, raccolto al punto ottimaledi maturazione; sapore di fruttato mediocon equilibrato retrogusto di amaro epiccante di intensità variabile. Rimaneimpossibile elencare, seppur sommaria-mente, i piatti nei quali si possono utiliz-zare i nostri oli. Dall’olio passiamo ad unaltro alimento di uso quotidiano, il pane.Oltre ai numerosi pani oggi di moda,quello più interessante e certamente iltradizionale “Pane bianco casereccio”,non salato, a mollica compatta, fatto

La gastronomia viterbese e i suoi prodotti

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provengono da animali allevati ancoraoggi in piena libertà nel territorio dellaMaremma, con la quale si preparanobistecche alla brace e soprattutto unpiatto tipico viterbese, la Pignattaccia.Inoltre sono presenti numerosi greggi diovini di razza sarda, comisana e vissa-na, che attualmente rappresentano unadelle produzioni più diffuse d’Italia.L’uso in cucina è però limitato soprattut-to al periodo pasquale, anche se lericette tradizionali a base d’agnellosono numerose e vanno dal classicoabbacchio arrosto con patate, all’abbac-chio brodettato coi carciofi, all’abbac-chio alla cacciatora, alle costolette

d’abbacchio “a scottadito”, alle costolet-te fritte dorate, per finire con la caratte-ristica zuppa d’agnello alla viterbesedetta “giubba e calzoni”. Un altro pro-dotto tipico della Tuscia è il “ConiglioLeprino Viterbese”, una varietà che sicaratterizza perché viene allevatoall’aperto, senza uso di farmaci o dimangimi arricchiti. Dal maiale, oltre allagustosa Porchetta di Bagnaia, reperibi-le in ogni angolo di strada e considera-ta una delle migliori fra quelle del Lazio,si ricavano numerosi insaccati. Tra que-

sti il ricercatissimo guanciale, la pancet-ta arrotolata, la coppa di testa, il lombet-to, il capocollo, salami vari (tipica lasusianella e il salame cotto) e salsiccebianche e nere.Di ottima qualità anche i pesci del lagodi Bolsena, pescati ogni giorno e servitinei ristoranti e nelle trattorie. Dai latta-rini ai delicati filetti di persico fritti, dallazuppa di pesce, meglio nota come sbro-scia, alla tinca cucinata a porchetta onel brodo con i tagliolini, dal coregonearrosto fino alle famose anguille dellago di Bolsena che costarono al papaMartino IV non solo la vita, ma la con-danna a “purgare per digiuno” nel pur-gatorio dantesco.I più famosi Legumi tipici della Tusciasono sicuramente i Fagioli delPurgatorio di Gradoli, i fagioli di Sutri, iverdolini di Viterbo, le lenticchie diOnano, come pure i Ceci del solco drit-to di Valentano. Questi legumi, che unavolta costituivano l’elemento principaledel tradizionale “piatto unico”. Oggisono usati più spesso per le minestre,semplicemente conditi con olio extra-vergine di oliva e odori vari (cipolla,sedano, rosmarino). E volentieri accom-pagnano il tonno, le acciughe, il bacca-là, l’aringa. Oppure le cotiche del maia-le, le salsicce, la carne lessata o lospezzatino di vitello.Fra le verdure coltivate da secoli nelterritorio, sono da nominare gli Ortaggidel Lago di Bolsena (pomodori scatolo-ni), i broccoli da fare ‘”strascinati inpadella”, gli asparagi verdi di Canino, ipeperoni, le melanzane e i finocchi dellaMaremma laziale. Molto apprezzate lePatate dell’Alto Viterbese (o di Grotte di

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DC

Castro), utilizzati in una infinità di prepa-razioni. Un discorso a parte meritereb-bero le Carote di Viterbo in bagno aro-matico, una volta reperibili in commer-cio conservate in caratteristici vasetti dicoccio, ma purtroppo oggi divenuteintrovabili. Consistevano in una laborio-sa confettura in salsa agrodolce di unaparticolare cultivar di carote color viola,e venivano usate prevalentementecome accompagnamento dei bolliti dicarne. Rimanendo nel campo dei vege-tali, le verdure molto ricercate sono leErbe selvatiche, note a Viterbo comeerbarelle, con le quali si prepara lasaporitissima “misticanza”; alcune diqueste si possono trovare anche incommercio, come gli Strigoli (sileneinflata) ideali per le frittate; la Borragine,usata per le tradizionali frittelle; ilGurgulestro (Apium nodiflorum) ottimocondito in insalata; la gustosissima

Cicoria selvatica indispensabile per ilnostro piatto più caratteristico,l’acquacotta, ma la cicoria è un ottimocontorno anche ripassata in padella e inmolte altre preparazioni. Tra i funghidella Tuscia sono particolarmente pre-giati i porcini dei Colli Cimini, gli ovoli ei carnosi ferlenghi, considerati una pre-libatezza soprattutto se cucinati allabrace. Il tartufo estivo (scorzone)attualmente è ricercato per il suo rap-porto qualità/prezzo.Discretamente diffusa e di buona quali-tà anche la produzione del miele e pro-dotti vari dell’apicoltura, che si giovadella ricchezza floreale del territorio.Particolare, perché piuttosto raro e dalgusto caratteristico, perfetto nell’abbi-

namento con la ricotta di pecora, ilmiele di marruca, prodotto da alcuniapicoltori di Tarquinia.Per quanto riguarda i Prodotti dolciari,bisogna prendere in considerazione

quelli tipici delle festività, come le pizzedi Pasqua, il pangiallo natalizio, le frap-pe le castagnole, i ravioli con la ricottain uso a carnevale e le frittelle di riso diS. Giuseppe. Un altro prodotto impor-tante sono i Tozzetti (biscotto croccan-te con nocciole dei Colli Cimini).Altri dolci prodotti artigianalmente sonole ciambelline al vino, gli amaretti diBlera, le crostate e i ciambelloni.Per concludere ricordiamo i vini. Il piùfamoso è senza dubbio l’Est! Est!! Est!!!di Montefiascone, Altri vini tutti da sco-prire sono l’Orvieto classico, prodotto inparte in provincia di Viterbo, le varietipologie del Colli Etruschi Viterbesi, il

Cerveteri, il Vignanello il Tarquinia el’Aleatico di Gradoli. Sempre più richie-sti i vini di Civitella d’Agliano e Casti-glione in Teverina.

ITALO ARIETIDelegato dell’Accademia Italiana della Cucina

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Proceno Acquapendente

Onano S. LorenzoNuovo

Grotte di Castro

GradoliLatera

ValentanoFarnese

Cellere

Ischia diCastro

PiansanoMarta

Capodimonte

Arlena diCastroCanino

Tessennano

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MontefiasconeCelleno

Bagnoregio

Ci

LubrianoBolsenaLago diBolsena

IsolaBisentina

IsolaMartana

Orvieto O

Pitigliano

S. Giovannidelle Contee

Lago diMezzano

ITINERARIO

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Proceno Acquapendente

Onano S. LorenzoNuovo

Grotte di Castro

GradoliLatera

ValentanoFarnese

Cellere

Ischia diCastro

PiansanoMarta

Capodimonte

Arlena diCastroCanino

Tessennano

M

MontefiasconeCelleno G

Bagnoregio

Ci

LubrianoBolsenaLago diBolsena

IsolaBisentina

IsolaMartana

Orvieto O

Pitigliano

S. Giovannidelle Contee

Lago diMezzano

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Incastonato nelle affascinanti terre del-l'alto Lazio, pochi chilometri a nord diViterbo, il lago di Bolsena è inseritonella caldera principale del complessovulcanico Vulsinio. La sua superficie di114,5 kmq e il perimetro di ben 43 km,fanno sì che sia il lago vulcanico piùgrande d'Europa, il quinto per dimensio-ni in Italia. Ospita due belle isole, conmolta probabilità resti antichi di craterivulcanici, dense di storia e antiche leg-gende: la Bisentina e la Martana. Laprima, dalla vegetazione mediterraneae lussureggiante, custodisce numerosimonumenti rinascimentali, mentre laseconda, di dimensioni più modeste, ènota per la leggenda della prigionia el’assassinio della regina gotaAmalasunta. Nell'isola Martana sonovisibili le tracce di villaggi su palafitte.Le limpide acque del lago di Bolsenasono alimentate essenzialmente daacqua piovana e da alcuni piccoliimmissari. Il fiume Marta, che è il suoemissario, nasce dal porto del centroabitato omonimo e va a tuffarsi nel marTirreno.Il contesto naturalistico è di notevoleimportanza e varietà, caratterizzato da

Santa Margherita - MontefiasconeFoto di Maurizio Pinna

Lago di Bolsena - foto di Maurizio Pinna

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terre feconde e boschi di castagni equerce. Si coltivano la vite, l'olivo enumerosi ortaggi, tra cui lattuga, pomo-dori e patate. Una storia millenaria,testimoniata da innumerevoli vestigiastoriche e culturali, ha contribuito a ren-dere queste terre una meta moltoamata da turisti e viaggiatori in cerca diemozioni da ricordare. L'archeologia lafa da padrona, poiché sulle sponde del

Lago di Bolsena

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Bolsena - foto di Maurizio Pinna

Gradoli - foto di Maurizio Pinna

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lago si sono succedute le civiltà piùimportanti, fondamento della culturadella nostra penisola: dalla Villanovianaall'Etrusca a quella Romana.Forte l'impatto dei centri abitati che tut-tora riecheggiano di un passato medie-vale di grande importanza, che tuttorarivive nelle molteplici sagre, feste e,soprattutto nella cucina, che è pervenu-ta a noi attraverso i secoli piuttosto inva-riata. Piatti genuini e succulenti, a basedi prodotti rigorosamente della zona,

cucinati con sapienza semplice e anti-ca. Il lago è dominato dal colle diMontefiascone (636 metri sul livello delmare). La notorietà di Montefiascone èdovuta principalmente al suo vino.L'Est! Est!! Est!!!, caratterizzato dalcolore paglierino e dal gusto armonico,asciutto o abboccato, è indissolubilmen-te legato alla leggenda del barone eprelato Defuk, che della passione smo-data per l'Est! Est!! Est!!! addiritturà nemorì. Le sue spoglie sono custoditenella chiesa di San Flaviano. La Fieradel Vino, che ha luogo ogni anno traluglio e agosto, prevede una comme-morazione del defunto Defuk, sulla cuitomba viene versato un barile di vino,con tanto di rievocazione in costume.Sul lago si affacciano Bolsena, domina-ta dal castello Monaldeschi e ricca divestigia etrusche e romane, Marta,dove ogni 14 maggio si rinnova il ritodella Barabbata con l'offerta della rac-colta dei campi e della pesca in onoredella Madonna, e Capodimonte, con ilsuo castello Farnese e le belle spiaggeattrezzate. A Bolsena, nel mese diluglio, hanno luogo le celebrazioni dei“Misteri di Santa Cristina”, in onore dellasanta martire patrona della città.Famoso, inoltre, è il miracolo dell’Ostia

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tecento su un colle a circa un chilome-tro di distanza dal vecchio centro abita-to per sfuggire alle febbri malarichedella pianura, è nota per la sagra deglignocchi, una manifestazione che ognianno richiama numerosi turisti nei gior-ni intorno a ferragosto.Una delle principali attività degli abitantidel lago è dunque la pesca, praticata datempo immemorabile, attraversol'utilizzo di barche dalla forma caratteri-stica e che i pescatori conducono stan-do in piedi.Numerose specie di pesci popolano leacque del lago di Bolsena: coregoni,lucci, persici reali, persici trota, carpe,tinche, scardole e piccoli latterini.Importante è anche la presenza delleanguille molto apprezzate dai Romanie citate da Dante Alighieri nella Divinacommedia. E' questa abbondanza dipesci che rende così folta la comunitàdegli uccelli acquatici, che di questi sinutrono, e che rendono tanto interes-sante l'attività di birdwatching.

consacrata, che stillò sangue durante lacelebrazione dell’eucarestia e che portòalla costruzione da parte dei fedeli delduomo nella vicina Orvieto.Verso la sponda settentrionale del lagosi trova Gradoli, che detiene un'ottimaproduzione di vino Aleatico e Grechettoe ospita una particolare cerimonia lega-ta alla Quaresima. Si tratta del Pranzodel Purgatorio, da secoli allestito ognimercoledì delle ceneri, un convivio alle-stito per circa duemila persone, con unaserie di vivade - di magro - uguali persecoli: brodo di tinca, baccalà, frittura dipesce di lago (quello di Bolsena, accan-to al paese), fagioli cannellini locali.Ogni commensale porta da casa pane eposate e versa un obolo per le messe disuffragio.L'itinerario attraverso i sapori del com-prensorio del lago di Bolsena proseguepoi per Grotte di Castro, molto nota perla produzione di patate, Onano per lelenticchie, Proceno per l'aglio rosso.San Lorenzo Nuovo, ricostruita nel set-

La Barabbata - MartaFoto di Maurizio Pinna

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L’aziendanasce comeCaseificio Pesci nel 1926 aMarta. Nel 1997 si trasferisce aBagnoregio esubentra inproprietà la famigliaRecagno. Il nomedell’aziendacaseariavienecambiato inAltaTuscia Formaggi. Il caseificio sorge tra le verdi colline che sovrastano uno dei laghi più bellid’Italia: il lagodi Bolsena. L’amenitàdel paesaggio, l’ariapuraed incontaminatachesi respira,conferisconoai pascoli bontàesalubrità. Inquestoeremodipace, legreggi pascolandotrovanoun’alimentazionesana, nutrienteenaturale. Dallediverseazien-desparsenel territorio, il lattevieneprelevatolamattinaappenamuntoeportatoincaseificioperesserelavoratoancoracomeunavolta. Nonostante l’introduzionedelle innovazioni che lamoder-na tecnologia ha reso disponibili, il processo di lavorazione delnostropecorinoèstatomantenutointatto.Obiettivoprincipaleèla produzione di prodotti di qualità e di alimenti interamentenaturali, per questo stabiliamo una vera e propria filiera chesegue l'iterdi produzionedalla raccoltadel latteal prodotto fini-to, stabilendounsistemadi tracciabilitàcertatra i lotti di produ-zioneediclientidocumentandolevarieoperazionidivenditaedicontrollodel latte, della lavorazioneedel prodottodurante i varipassaggi della su amaturazione. Alta Tuscia Formaggi come peruna grande dinastia che si rispetti annovera cinque famiglie dipecorino alle quali appartengono le diverse tipologie di forme egusti dei pecorini da tavola, nonché le ricotte da tavola prodottinel rispettodellaqualitàchecontraddistingue il territorio lazialedell’AltaTusciaViterbese.

I prodotti biologici dell’azienda

Pecorini freschi, stagionati e misti; pecorino barricato (vinaccia, vino, sansa olive,foglie di noce); aromatizzati (peperoncino, pepe nero, limone, pera, tartufo, noceerba cipollina, aceto balsamico); ricotte (“Preziosa”, “Gentile”, “Rugiada di Tuscia”,ricotta romana DOP); pecorini stagionati in grotta e in fossa.

Alta Tuscia FormaggiBagnoregio (VT), S.S. Umbro Casentinese Km 9,00

Telefono: 0761 780892 - Fax: 0761 780759 - E-mail: [email protected]

Alta TusciaFormaggi

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Siamo un’azienda agricola, indirizzata da oltre 25 anni all’allevamento delle api.Possediamo quasi 400 alveari. Produciamo prevalentemente miele, ma anchealtri prodotti dell’alveare (propolis, polline, gelatina reale e cera). Il miele da noiprodotto viene estratto e confezionato presso il nostro laboratorio aziendale.

Oltre al classico Millefiori,produciamo anche mieliparticolari: Castagno,Eucalipto, Erica, Trifoglio,Girasole, Bosco e Acacia.Oltre ai prodotti delle api,presso di noi, durante ilvostro soggiorno, potetetrovare altri prodotti tipici,nonchè frutta e verdura distagione. La ricettivitàdella nostra azienda ècostituita da 10 unità abi-tative, 8 nel Residence e 2nella Dependance. Ogniappartamento, compresi idue monolocali da 2 posti,

dispongono di cucine attrezzate, bagno con doccia e terrazzo coperto con tavo-lo. L’arredamento, che si rifà alle tradizioni e alla vita di campagna, rende gliambienti particolarmente accoglienti e confortevoli.

I prodotti dell’azienda

Miele e dintorni...

L’Antica Fattoria di Mauro PagliacciaBolsena (Vt) S.S. Cassia km. 109,8

Telefono 347.3606679 - Fax 0761.799166Email: [email protected] - www.lanticafattoria.it

Apicoltura e AgriturismoL’Antica Fattoria

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Via Vico Squarano, 73

01100 Viterbo

tel. 0761326596

fax 0761267190

[email protected]

p.iva 01966230565

Un viaggio in Tuscia tra mostri e leggende, poeti e pittori, orti e giardini; dall’antica selva cimina alla scoperta del

gusto, delle tipicita’ e delle tradizioni del nostro territorio.

Tuscia in... viaggio il tuo tour operator di incoming!

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Sulle colline del lago di Bolsena, a circa 400 metri di alti-tudine, si trova l’Azienda Agricola Bruno Battaglini.Fondata nel 1935 da Nazareno che acquistò i terreni dovedimoravano già piante di olivi e un frantoio tradizionaleche veniva utilizzato per estrarre l’olio dalle olive prodot-te. Nell’Azienda gli uliveti si estendono lungo dolci pen-dii, in cui la favorevole esposizione, la salubrità dell’aria,la natura del terreno e la vicinanza del lago determinanoun microclima ottimale alla coltivazione biologica del-l’olivo. Da tre generazioni l’Azienda Agricola Battaglinisi dedica alla coltivazione di tre tipiche varietà di olivi:moraiolo, caninese, frantoio, e alla produzione di olio dialta qualità: Andrea e Stefano, con il padre Bruno, inten-zionati a valorizzare al meglio il pregio della materiaprima, seguono con esperienza e rigore tutti i passaggidell'iter produttivo, dalle pratiche agronomiche fino allatrasformazione con tecnologia a ciclo continuo nel fran-toio aziendale. Le olive, al giusto momento di maturazio-ne, vengono raccolte a mano direttamente dalla pianta e,entro le 24 ore, molite a freddo (temp. max 27° C), nelfrantoio di cui L’Azienda è dotata. Tale sistema BrunoBattaglini controlla le olive prima della macinazioneconserva le naturali sostanze contenute nell’oliva frescae conferisce all’olio extravergine dell’Azienda Agricolae Frantoio Battaglini, gradite sfumature aromatiche,colore verde con riflessi dorati, profumo fruttato, unsapore armonico, rotondo, con una giusta nota di amaro

e di pungente. Queste caratteristiche fanno dell' olio extravergine Battaglini un condimento gra-dito in tutti i piatti della cucina mediterranea e un prodotto particolarmente salubre indicato perun' alimentazione sana ed equilibrata.

Azienda Agricola e Frantoio BattagliniVia Cassia, Km 111,700 - 01023 Bolsena (Vt)

Telefono/Fax 0761.798847Email: [email protected] - www.frantoiobattaglini.it

AZIENDA AGRITURISTICAFRANTOIOBATTAGLINI

Proprio attiguo al Frantoio Battaglini, si trova il Punto Vendita Diretto nel quale, oltre al pregiato OlioExtra Vergine d’Oliva di Bolsena Battaglini, in tutte le varie qualità e confezioni, potrete trovare lenostre specialità gastronomiche: salse, creme, paté, sottolio, spezie essiccate, marmellate, miele,ecc., a disposizione per l’acquisto immediato, da preparare in confezioni regalo o anche da ordina-re in quantità particolari.Visitate il Frantoio Battaglini e il Punto Vendita Diretto aperto al pubblico, sulla strada statale Cassiaal km 111,700, appena fuori Bolsena, in direzione Roma. Potrete verificare personalmente la qua-lità del nostro lavoro e gli speciali prodotti che ne derivano.

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La CooperativaZootecnica Farneseè stata fondata nel1989 da 15 soci pro-duttori di latteovino, attualmentedenominata Casei-ficio di Farnese ed èsede distaccata delCaseificio SocialeManciano.

Il Caseificio trasfor-ma circa 800.000 litridi latte di pecoraall’anno ottenendo1600 quintali di for-maggio e 400 diricotta, occupando

6 dipendenti. La produzione è rappresentata prevalentemen-te da pecorino fresco e stagionato, ma anche da caciottefresche e semi-stagionate di pecora.

La Cooperativa di Farnese rientra nell’area di produzione delPecorino Toscano D.O.P. La passione dei produttori, la vigilan-za costante del Consorzio di Tutela, l’esecuzione di migliaia dicontrolli qualitativi all’anno coronano la scelta antica di tra-mandare di padre in figlio il gusto ed il sapore della tradizione.

I variegati territori che compongono la Toscana ed i più vicinicomuni della regione Lazio hanno un particolare rapportocon la produzione del Pecorino Toscano: ogni zona gode dicondizioni geografiche e naturali, vanta di una tradizione eduna cultura agricola proprie, che si sono trasfuse e tramanda-te in una produzione casearia tipica.

Caseificio Sociale di Farnese; sede secondaria del caseificio sociale di Manciano (Gr)Società Agricola Cooperativa

Località: Poggio Sarde, 01010 Farnese (VT)Telefono 0761. 458647 Fax 0761.458647 E-mail: [email protected]

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La Società Agricola Villa Caviciana, con i suoi 130 ettari di superficie agricola èsituata tra i 350 e i 550 metri di quota sopra il lago di Bolsena (VT). Le proprietà

del suolo sono determinate in larga misuradalla presenza di roccia vulcanica e dalla corro-sione della stessa. L’ubicazione della conca dellago di Bolsena garantisce alla tenuta agricolaun microclima particolare, caratterizzato daestati calde ed inverni miti: i mesi di gennaio efebbraio sono freddi ed umidi mentre da metàmaggio a fine settembre l’interazione tra la fre-scura delle acque ed il calore dell'aria crea cor-renti ascensionali che provvedono a ventilareottimamente la vegetazione. La storia degli oli-veti e dei vigneti che circondano VillaCaviciana risale agli Etruschi e la coltivazionedelle terre è ripresa all’insegna della tradizioneper far rivivere l’antica e somma cultuira del-l’olio e del vino: muretti a secco in tufo sonoqui tornati a formare fasce terrazzate per vec-chi e nuovi impianti. L’intera azienda, che oltrea produrre olio e vino produce anche ottimomiele e carni pregiate, viene condotta con rigo-

rose tecniche di agricoltura biologica certificata; per fertilizzare e combattere iparassiti si utilizzano esclusivamente metodi naturali: le trappole odorose per gliinsetti dannosi sostituiscono gli insetticidi ed i greggi di pecore che costantementevi pascolano provvedono alla necessaria concimazione. Tutta l’azienda VillaCaviciana è inserita armoniosamente nella dolcezza e nel rispetto dell’ambiente edel paesaggio circostante.

I prodotti dell’aziendaOlio d’oliva, vino, miele (prodotti certificati biologici)

Animali da carne

Soc. Agricola Villa CavicianaLocalità: Grotte di Castro, via Tojena Caviciana snc

Telefono 0763.798212 - Fax 0763.797100

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Ricette della tradizione viterbese

4 coregoni del lago diBolsena del peso di 500

grammi circa

aglio

salvia

aceto di vino bianco

olio extravergine d’oliva

fiori di finocchioselvatico seccati

sale

pepe

Preparazione

Procurarsi quattro coregoni, pulirli portando viale scaglie, poi sventrarli gettando via le interiora,lavarli delicatamente dopo aver eliminato latesta, cercando se possibile di togliere la spinacentrale, e disporli in una teglia da forno, immer-si nell'aceto di vino bianco, insieme con due otre spicchi d’aglio interi, alcune foglie di salvia,sale e pepe (al posto della salvia si possono uti-lizzare i fiori di finocchio selvatico seccati alsole). Introdurli nel forno e lasciarli cuocere finoad esaurimento dell'aceto; quindi disporre ilpesce in un piatto da portata, condirlo con unagiusta quantità d’olio extravergine d’oliva e ser-virlo caldo

Il coregone, o “lavarello”, appartenente alla fami-glia dei Salmonidi, fu importato nei laghi delNord Italia nel 1861. Nel 1891 fu immesso anchenel lago di Bolsena, dove trovò subito un ambien-te ideale, al punto che oggi è presente in grandequantità, dove vive nella zona del lago più profon-da e limpida.

Voregone arrosto alla bolsenese

Ingredienti

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Ricette della tradizione viterbese

2 salsicce bianchea persona

300 g di lenticchie diOnano

200 g di pomodoripassati

una carota

cipolla

sedano

olio d’oliva

sale

pepe

maggiorana

vino

Preparazione

Lavare le lenticchie in acqua corrente e farle cuocere par-zialmente in una pentola con acqua e sale, avendo curadi conservare l’acqua di cottura per poterla utilizzare suc-cessivamente. In un tegame mettere a soffriggere in oliodi oliva un battuto fatto con una salsiccia, una carota,mezza cipolla, alcune coste di sedano, qualche foglia dimaggiorana (persa) e dopo qualche minuto unirvi le sal-sicce, dopo averle punzecchiate con la punta di una for-chetta, e un bicchiere di vino bianco. Quando questo saràevaporato e le salsicce un poco rosolate, unirvi le lentic-chie cotte in precedenza, due mestoli di acqua di cotturadelle stesse, il passato di pomodoro, sale e pepe, elasciare insaporire il tutto fino a cottura completa, avendocura di aggiungere ogni tanto altra acqua di cottura, senecessario, per evitare che si attacchino. Questa stessaricetta si può utilizzare per fare le lenticchie con il cotechi-no (o zampone), che vengono consumate il primo dell’an-no poiché si ritiene che mangiando lenticchie quel giornosi conteranno i soldi per tutto l’anno.

La lenticchia è un legume già usato anche dagliEtruschi, famosa per il suo contenuto in ferro, econsiderata la più digeribile fra tutte le legumino-se. Accompagnate con le salsicce, compongonoun piatto gustoso e nutriente, da usare come piat-to unico per la cena. Nella Tuscia, ed esattamentenel territorio di Onano, un tempo veniva coltiva-ta una particolare cultivar, che come caratteristicauna buccia molto tenera e un sapore particolar-mente gradevole. Oggi, sempre ad Onano, si statentando il recupero della vecchia cultivar.

falsicce in umido con lenticchie

Ingredienti

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Ricette della tradizione viterbese

200 g ciascuno di noci

nocciole

mandorle

uvetta

100 g di pinoli

noce moscata

200 g di farina

100 g di canditi

100 g di pasta di lievitata

cannella

zafferano

150 g di zucchero

2 chiare di uovo

100 g di cioccolatofondente

un bicchierino di rum

mezzo bicchiere di olio

strutto

vino

Preparazione

In una ciotola piuttosto grande, sciogliere lo zuc-chero in un bicchiere di vino, poi, sempremaneggiando, unirvi un cucchiaio di cannella,una grattatina di noce moscata, un bicchierino dirum, mezzo bicchiere di olio, 35 grammi di lievi-to ammorbidito a parte con acqua tiepida, (o 100grammi di pasta lievitata), mezzo bicchiere dizucchero e tanta farina da formare un impastoomogeneo di giusta morbidezza che sarà lascia-to riposare per qualche ora. A parte sbucciare lenoci, nocciole e mandorle, farle asciugare inforno, lasciando interi le nocciole e i pinoli,tagliare a pezzetti i gherigli di noce, le mandorle,la buccia di arancio e il cedro candito e unire iltutto all'impasto lievitato preparato in preceden-za. Da questo impasto ricavare dei piccoli pani,depositarli sulla teglia unta sul fondo, spennel-larli sopra con la chiara d'uovo sbattuta, o conglassa di zucchero, farina e cioccolato fondentee metterli a cuocere in forno moderatamentecaldo per circa un’ora. Se durante la cottura ten-dessero ad allargarsi, estrarre la teglia e ricom-porli nella forma iniziale.

c angialloIngredienti

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Festa di San Lorenzo Martire e

Sagra degli gnocchi

SAN LORENZO NUOVO

info: 0763/72681

Sagra della patata

GROTTE DI CASTRO

info: 0763/798002

Fiera del Vino e

In Cantina con Defuk

MONTEFIASCONE

info: 0761/832060

Sagra della lenticchia

ONANO - info: 0761/78021

Sagra dell'Aglio Rosso e Festa di S.

Agnese

PROCENO - info: 0763/710092

Tiratura del solco dritto e festa

della Madonna Assunta

VALENTANO - info: 0761/751001

Sagra del coregone

CAPODIMONTE

info: 0761/870043

Bivacco medievale

LATERA - info: 0761/459785

Dicembre

Scantinate grottane

GROTTE DI CASTRO

info: 0763/798002

Febbraio

Pranzo del Purgatorio

GRADOLI - info: 0761/456810

Festa degli incappucciati

GRADOLI - info: 0761/456082

Maggio

Festa della Madonna del Monte

(Barabbata)

MARTA - info: 0761/871406

Festa alla primavera

FARNESE - info: 0761/458381

Fiera del cedro

VALENTANO

info: www.valentano.org

Processione del Corpus Domini e

Infiorata

BOLSENA - info: 0761/7951

Giugno

Sagra del lattarino

MARTA - info: 0761/871406

Luglio

Festa della cannaiola

MARTA - info: 338/1996272

Agosto

Festa del vino Aleatico

GRADOLI - info: 0761/456082

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Vetralla

Blera

BarbaranoRomano

Vejano

O

Capranica

BassanoRomano

Sutri

Ronciglione

Nepi

Monterosi

CastelS. Elia

Fabrica di RomaCaprarola

Carbognano

ValleranoVignanello

Sorianonel Cimino

Vasanello

Orte

GalleseCorchiano

C

Bomarzo

Villa S. Giovanniin Tuscia

CanepinaS. Martinonel Cimino

VITERBO

Cura

Bassano inTeverina

BomarzoVitorchiano

M

Lago diVico

Attigliano

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CASSIA

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Fabrica di RomaCaprarola

Carbognano

ValleranoVignanello

Sorianonel Cimino

Vasanello

Orte

GalleseCorchiano

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Bomarzo

Villa S. Giovanniin Tuscia

CanepinaS. Martinonel Cimino

VITERBO

Cura

Bassano inTeverina

BomarzoVitorchiano

M

Lago diVico

Attigliano

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CASSIA

ITINERARIO

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Viterbo e dintorniDalle pendici dei Monti Cimini nord occi-dentali, si estende su un territorio pia-neggiante, ricco di coltivazioni e ulivetil'antica città di Viterbo. Erede di un pas-sato storico e culturale di notevoleimportanza, Viterbo fu, con molta proba-bilità, abitata inizialmente dagli Etruschi.Alcuni ritrovamenti di insediamenti etru-schi sono stati infatti rinvenuti nei pressidel colle dove oggi sorge il duomo diSan Lorenzo e a Castel d'Asso, pochichilometri dal centro del capoluogo viter-bese, dove è visitabile una necropolidalle dimensioni notevoli.Il territorio dove attualmente sorgeViterbo, verso il 400 a.C. fu conquistatadai romani, e in seguito si supponecostituita a stazione militare, appuntochiamata Castrum Herculis per la pre-senza di un tempio dedicato all'eroemitologico. Il leone simbolo di Viterboderiverebbe da questo aneddoto.La città conserva un notevole centro sto-rico di origine medioevale con una impo-nente cinta muraria, mentre nella partesud occidentale si estendono vastezone archeologiche e termali alimentatedalla famosa sorgente del Bullicame.Conosciuta come la "Città dei Papi", ilcapoluogo di provincia fu, infatti, sede

pontificia nel XIII secolo e diede ospitali-tà, nel corso del tempo a numerosi papi.La manifestazione tradizionale più spet-tacolare si svolge il 3 settembre, con iltrasporto della Macchina di Santa Rosa,in onore della patrona, l’eroina popolaremorta diciottenne nel 1251 durante laresistenza contro l’esercito di Federico IIe in seguito santificata. La macchina èun enorme campanile illuminato, conun'altezza di oltre trenta metri e pesantecirca cinque tonnellate. Viene costruitoin metallo, legno e cartapesta ed che ètrasportato da oltre cento facchini per levie del centro storico lungo un percorsodi oltre un chilometro e mezzo. Il tra-sporto della macchina termina dopo unaripida salita, che viene fatta di corsa finoal sagrato della basilica di Santa Rosadove viene posata.L'età moderna per Viterbo ha conosciu-to un periodo di scarsa vitalità, economi-ca e culturale e dalla fine del XVI secolola città segue le sorti dello Stato dellaChiesa e vede tramontare del tutto lavocazione internazionale che avevaassunto nei secoli del basso medioevo.E' stato comunque proprio la fecondaetà medievale ha lascire in eredità aViterbo il ricco patrimonio architettonico

Palazzo dei papi - Viterbo

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e storico del quartiere medioevale due-centesco di San Pellegrino, arrivato anoi pressoché integro, sicuramente unodei più importanti e meglio conservati inEuropa.Vicoli stretti e suggestivi, piazze dalletorri austere, in passato la città ne pos-sedeva un centinaio. Ma il palazzo chemeglio rappresenta l'antica gloria dellacittà è senza dubbio il palazzo dei Papi,un edificio dall'aspetto severo, con profi-lo merlato reso morbido alla vista dallebelle bifore della facciata. La leggendanarra che il palazzo fu sede del concla-ve più lungo della storia, quando i citta-dini viterbesi, stanchi d’attenderel’elezione del nuovo pontefice, rinchiu-sero i cardinali nel palazzo, tagliandoloro i viveri e scoperchiando il tetto, persollecitarne una rapida risoluzione.Tra le chiese, vero e proprio patrimoniocittadino, consigliamo una visita allaromanica Santa Maria Nuova, con unraro chiostro longobardo, e alla basilicadella Santissima Trinità, anch'essa conun suo elegante chiostro cinquecente-sco. Ma passeggiando per il centro citta-dino è impossibile non rimanere cattura-ti dal fascino delle tante fontane, orna-mento imprescindibile di altrettante piaz-ze. Dalla inconfondibile forma a fuso,

risalgono al tredicesimo e quattordicesi-mo secolo, segnaliamo la FontanaGrande, o del Sepale, e quella di SanFaustino. Altre, d’epoca rinascimentale,come piazza della Rocca, presentanoforme elaborate e sofisticate con bei gio-chi d’acqua.Custodi di preziosi beni storici e architet-tonici sono anche i dintorni di Viterbo. Lafrazione de La Quercia, possiede unsantuario quattrocentesco dedicato allaMadonna, mentre Bagnaia è nota perVilla Lante, un vasto complesso rinasci-mentale con un delizioso giardino all’ita-liana all’interno di un parco lussureg-giante in cui ben si armonizzano vegeta-zione, giochi d’acqua e pietre scolpite.Sorgono all'interno di Villa Lante duepalazzine simmetriche la prima dellequali fu commissionata dal cardinalGambara a Giacomo Barozzi daVignola, un artista molto in voga a queitempi.Bagnaia, circondata da fitti boschi diquerce, olmi, faggi e castagni, offrenumerose possibilità di escursione. Ilsoggiorno è reso piacevole e vivace dainumerosi appuntamenti di festa previstinell’arco dell’anno: infatti annualmentevengono organizzate alcune tradizionalimanifestazioni delle quali la più impor-

Villa Lante - Bagnaia

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tante è sicuramente la Processione delVenerdì Santo.Vitorchiano, a breve distanza dalla "cittàdei Papi" si presenta agli occhi con unasuperba cinta muraria. Nei suoi pressitrovano le rovine della città di Ferento,risalenti all'epoca romana, con resti diterme, abitazioni e strade lastricate. Traqueste spicca il teatro, circondato daarcate in peperino, che ancor oggi ospi-ta manifestazioni artistiche all’aperto. E'possibile inoltre visitare le vestigia del-l’abitato etrusco di Acquarossa, semprenelle vicinanze dell'abitato.Immerso nei castagneti, San Martino alCimino, è un borgo incastonato nellependici dei Monti Cimini, sul versantemeridonale, nella riserva naturale dellago di Vico.. Apprezzato luogo di villeg-giatura è noto per l’abbazia cistercensesorta durante la prima metà del XIIIsecolo su una precedente risalente adalmeno due secoli prima, ad opera deimonaci cistercensi francesi di Pontigny.Singolare la struttura urbanistica delborgo, nato in epoca rinascimentaleintorno al palazzo gentilizio di DonnaOlimpia Pamphili che, visto dall’alto, pre-senta una forma semi-ellittica. Da visita-re il Palazzo Doria Pamphilij, in cui èincorporata parte dell’ex convento, volu-to da Donna Olimpia Maidalchini-

Pamphilij. Completamente ristrutturatonel 1652 da vari maestri tra cui il Bernini,custodisce pregevoli sale affrescate,saloni con ricchi soffitti lignei, fregi inaffresco, una notevole scala in peperinoe un camino monumentale.Citate nella Divina Commedia di DanteAlighieri, apprezzate utilizzate da papaGregorio IX nel dodicesimo secolo, leterme di Viterbo sono conosciute eapprezzata fin dall'antichità. Il comples-so delle “Terme dei Papi” deve il suonome al pontefice Niccolò V, che fu ilfondatore della Biblioteca Vaticana, chevi fece costruire un elegante palazzo perpotervi soggiornare. Le acque e i fanghi,nati grazie alla presenza dei due com-plessi vulcanici del lago di Bolsena e diquello di Vico, possiedono efficaci pro-prietà curative delle affezioni dell’appa-rato respiratorio, osteo-articolare e dellapelle.Per quel che riguarda l'agroalimentare, ilterritorio di Viterbo produce pomodori,frumento, pesche, e nocciole, questeultime alla base di numerose ricette siadolci che salate, vino e olio extraverginedi oliva. Sono presenti inoltre numerosiallevanti di bovini, ovini e suini, da cuiderivano ottime carni, latte, formaggi esalumi.

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Il palazzo che ospita le sale del Gran Caffè Schenardi risale al XVsecolo. Nei secoli successivi la proprietà passò a diverse ed illu-stri famiglie viterbesi fino al 1798, anno in cui il romanoGiuseppe Cassani, appaltatore della posta, lo acquistò e lo tra-sformò in Albergo Reale.

Le vicende dello storico caffè iniziano nel 1818 quandoRaffaele Schenardi acquista il già esistente Albergo Reale,dotandolo di un ambiente di nuova concezione: il "caffè",nuovo centro di convivialità e di incontro: dai salotti privati ildibattito intellettuale e politico si trasferisce anche in ambientipubblici così i caffè si renderanno testimoni di fatti, avveni-menti, amori, segreti e complotti.

La metà del XIX secolo coincide con la fervente attività dei motirisorgimentali che agiteranno le menti e gli animi di coloro chevollero l'Italia unita.

Nel 1855 l'aspetto del caffè mutò radicalmente grazie all'inge-gno e alla maestria dell'architetto romano Virginio Vespignani(1808-1882) e alla vigile direzione del nuovo committenteVincenzo Schenardi che lo rese uno tra i caffè storici più bellid'Italia. In ricordo del cav. Vincenzo Schenardi rimane un mez-zobusto realizzato dallo scultore Antonio Filippo Cifariello.Inizia così l’epoca delle serate mondane, dei tavoli all'apertonella piazza delle Erbe, della frequentazione degli uomini piùillustri della città, sia per godere della calda ospitalità ma anchee soprattutto per assaporare le numerose specialità offertedalla casa Schenardi, dalla prelibatissima pasticceria, alla gela-teria per la quale, ogni anno, veniva fatto arrivare da Napoli ilfamoso gelatiere Ciro Caivano, alla bottiglieria, alla confezionedelle tipiche carote viterbesi condite con un particolare bagnoaromatico e commercializzate in vasetti di ceramica, infine inanni più recenti l'originale aperitivo 103 (realizzato in occasio-ne dei centotre anni di fondazione del caffè).

Molti furono i personaggi che ebbero il piacere di gustare lespecialità Schenardi, da papa Gregorio XVI al principe diNapoli, futuro re d'Italia Vittorio Emanuele III, ospitato a Palazzodei Priori (21 luglio 1890) dove fu servito in suo onore un pran-zo opera dell'indimenticabile Grispino Schenardi:ostriche,zuppa, pesce, filetto di bue, galatina, asparagi, punch sponga-to, piccioni, insalata alla russa, gelato, frutta, gateau, dessert.Vini: Capri, Bordeaux, Champagne. In occasione delle visite dirappresentanza di reali o personalità eminenti (GiuseppeGaribaldi, Guglielmo Marconi, Vittorio Emanuele di Savoia

conte di Torino, la regina madre Margherita) il comune di Viterbo si affidava alla maestria culina-ria degli Schenardi. Citiamo alcuni personaggi, che sedettero al caffè, vi riposarono, scrissero versie godettero della sua incantevole atmosfera: il regista e attore OrsonWelles, che a Viterbo ha gira-to il film Otello, Alberto Sordi e Federico Fellini durante le riprese de I Vitelloni, gli scrittori OrioVergani e Bonaventura Tecchi, Mussolini, il re Gustavo Adolfo di Svezia insieme alle principesseMargaretha e Cristina durante i lunghi soggiorni nella Tuscia, dedicati alle campagne di scavoarcheologiche. Il 31 dicembre 1980 il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, interviene con undecreto dove si dichiara il Gran Caffè Schenardi di particolare interesse storico e artistico.

Gran Caffè SchenardiCorso Italia, 11 - 01100 Viterbo, tel. 0761.345860 - www.caffeschenardi.com

Gran Caffè Schenardi

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Azienda Agricola Fratelli StefanoniVia Cassia Nord, 60 - 00100 Viterbo

Telefono: 0761.250425 - Fax: 0761.572041 - Email: fratelli [email protected]

Da generazioni nella nostra Azienda Agricola coltiviamo i campida cui otteniamo gran parte degli alimenti necessari al nostrobestiame, per produrre, nel rispetto della nostra tradizione conta-dina, carni genuine di prima qualità, che prepariamo e stagionia-mo ottenendo i sapori genuini di una volta.

I prodotti dell’azienda

Carne suina (fresca, stagionata e cotta), agnelli, polli, conigli, piccioni

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Ricette della tradizione viterbese

Tagli di seconda sceltadi carne bovina

coda

trippa

patate

sedano, carota, cipolla

pomodori rossi da sugo,

peperoncino,

sale,

chiodi di garofano

Preparazione

Per la sua preparazione si tagliano a pezzi le variecarni e si lasciano a bagno per alcune ore in acquasalata, con l'aggiunta di un bicchiere di vino rosso echiodi di garofano. In una grossa pentola di coccio("pignatta") si deposita uno strato di patate sbucciatee tagliate a fette grossolane, che si ricopre con unostrato di carne e, sopra ancora, si aggiunge uno stra-to di erbe odorose tagliate a pezzi (sedano abbon-dante, carota, cipolla, pomodori a pezzi, peperonci-no). Si condisce il tutto con olio di oliva e un poco disale e si continuano a stratificare allo stesso modo ivari componenti, fino a riempire la pignatta, termi-nando con uno strato di patate tagliate a fette moltospesse. Alla fine si aggiunge del vino bianco asciut-to, alcuni chiodi di garofano e l'acqua usata per lamarinatura, fino a ricoprire il tutto. La pentola va poiintrodotta nel forno per la cottura.

La pignattaccia è un piatto caratteristico della città di Viterbo,che va fatto con i taglimeno pregiati del bovino, e quindimenocostosi, insieme con alcune parti del “quinto quarto”, cioè quel-le parti che arricchiscono il fondo di cottura sugo di quellasostanza gelatinosa, che conferisce alla preparazione una carat-teristica unica. L’originalità di questo piatto, oltre alla varietàdegli ingredienti presenti, stava nella tecnica di cottura cheavveniva mettendo tutte le carni in una pignatta, alternandouno strato di carni con uno di verdure. La pentola veniva poicoperta con alcuni fogli di carta paglia e chiusa con un coper-chio, fissato con lo spago, per ottenere l’effetto di pentola apressione, ma, secondo alcuni, anche per evitare tentazioni diassaggi da parte di estranei. Infatti, la pignatta veniva inviata nelforno a legna pubblico e introdotta dopo la cottura del pane.

Ingredienti

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pignattaccia

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Ricette della tradizione viterbese

Una tinca del pesosuperiore a 1,5 kg

sale, pepe, aglio

finocchio selvaticofresco

fiori di finocchio selvati-co seccati

patate dell’Alto Lazio

olive

olio extravergine d’oliva

Preparazione

Pulire una grossa tinca del peso all'incirca di kg.1,5 lavandola internamente dopo aver gettatovia le interiora; di queste conservare soltantoquella parte di intestino lungo una ventina dicentimetri, che va aperto, lavato ed utilizzato peril ripieno. In un tegamino fare soffriggere in olioextravergine d’oliva con due spicchi di aglio, unapatata tagliata a tocchetti, il finocchio selvaticofresco, un cucchiaio di olive nere, sale, pepe el'intestino della tinca già pulito come detto sopra.Quando il tutto sarà bene insaporito riempirci ilventre della tinca aggiungendovi un puntina dicucchiaino di fiori di finocchio selvatico e cucirei bordi delle pancia con del filo. Ungere il pescecon olio o strutto, adagiarlo su una teglia, condir-lo ancora con olio extravergine d’oliva, sale,pepe, fiori di finocchio selvatico seccati e metter-lo a cuocere in forno.

La tinca è un pesce dalla carne tenera e moltosaporita, appartenente alla famiglia dei Ciprinidi,che gode a volte di poca stima poiché, vivendo inacque limacciose, può acquistare uno sgradevolesapore di fango, cosa che non accade per la tincapresente nel lago di Bolsena che vive in acque lim-pide.

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Ingredienti

a porchetta

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Ricette della tradizione viterbese

4 cucchiai di zucchero

4 uova

4 cucchiai di olio di oliva

4 cucchiai di latte

buccia di un limone

zucchero a velo

farina q.b.

mezza cartina di lievito

olio per friggere

liquore per bagnare le

castagnole

(rum, alchermes)

Preparazione

In una terrina lavorare le uova con lo zucchero,poi aggiungere lentamente l'olio di oliva, la car-tina di lievito, la buccia grattugiata di un limone,i cucchiai di latte e la farina q.b. Fino ad ottene-re una pastella abbastanza consistente, al puntoche non deve sgocciolare quando viene raccol-ta col cucchiaio. Riscaldare a fuoco vivace l'olioper friggere contenuto nella padella, quandoquesto è caldo a sufficienza abbassare la fiam-ma e con un cucchiaino grande versare rapida-mente quattro cinque cucchiaiate di pastella,non troppo vicine una all'altra, roteando conti-nuamente la padella in modo da far assumerealla pastella immersa nell'olio la caratteristicaforma sferica, quasi perfetta. Per permettere allapasta di gonfiarsi e risultare più soffice e menountuosa, le manovre di roteazione vanno fattesollevando di pochissimo la padella dal contattocon la fiamma, onde evitare una cottura tropporapida che potrebbe bruciare la superficie dellecastagnole; così facendo, con un poco dipazienza e dopo qualche prova non riuscita,prolungando la cottura per cinque o sei minuti siotterranno castagnole rotonde non impregnatedi olio e soffici all'interno. Dopo cotte si lascianoasciugare per bene su carta assorbente da cuci-na prima di completarle con una spruzzata diliquore a piacere e una spolverata di zuccheronormale e non a velo.

VIngredienti

astagnole

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FL

TÄvâÇx y|xÜx? yxáàx x átzÜxAAAMaggio

San Pellegrino in fioreVITERBO - info: 0761/370393

GiugnoSagra della ciliegia

VITERBO - info: 0761/325992

AgostoSagra della porchetta

BAGNAIA - info - 0761/3481

Sagra della NocciolaCAPRAROLA - info: 0761/647589

Gnoccata e festa dei borghiRONCIGLIONEinfo: 0761/652051

Festival BaroccoVITERBO - info: 0761/325992

Sagra della bisteccaVITERBO - info: 0761/325992

Festa del vinoVIGNANELLO

info: 333/6232031

Sagra del cavatelloVITORCHIANOinfo: 0761/370393

SettembreFestival Barocco

VITERBO - info: 0761/325992

Trasporto della Macchina di Santa RosaVITERBO - info: 0761/370393

OttobreSagra della Castagna

SORIANO NEL CIMINOinfo 0761/742204

Giornata della CastagnaCANEPINA info: 0761/750990

Festival BaroccoVITERBO - info: 0761/325992

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Farnese

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Ischia diCastro

Piansano

Capodimonte

Arlena diCastroCanino

Tuscania

Tessennano

Montaltodi Castro

PesciaRomana

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AURELIA

Farnese

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PesciaRomana

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AURELIA

ITINERARIO

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GD

La Maremma viterbesene e imponenti chiese romaniche tra cuiSanta Maria Maggiore e San Pietro. Sitrova invece alle porte della ToscanaCanino, la cui terra disseminata di olivetida millenni fornisce un prezioso e preliba-to olio extravergine di oliva. Canino è inol-tre rinomata per la sua produzione di aspa-ragi, celebrati annunalmente il una famosaSaga dell’asparago.Nei suoi dintorni, al confine con il comunedi Montalto di Castro, si trovano le sugge-stive rovine della città etrusco-romana diVulci, le cui necropoli furono tra le prime aessere scavate, e pure saccheggiate, chevi trovarono ricchissimi tesori d’arte. Neipressi si erge il castello della Badia, con-giunto al ponte di origine etrusca, che sislancia su un vallone, dalla flora variegata,sul cui fondo scorre il fiume Fiora, dalleacque limpide ricche di pesci di acquadolce. La città di Tarquinia è stata uno deipiù antichi e importanti insediamenti delladodecapoli etrusca, l’insieme delle dodicicittà-stato etrusche che, secondo la tradi-zione, costituirono una potente alleanza dicarattere economico, religioso e militare.L’antico centro etrusco e romano sorgevasull’altura denominata “La Civita”, alle

La Maremma viterbese è un territorio dalleconnotazioni spiccatamente marcatedell’Alto Lazio. Il paesaggio è profonda-mente affine a quello della bassa Toscana,caratterizzato da un continuo susseguirsidi colline e di boschi dal tipico e intensoverde della macchia mediterranea.La Maremma viterbese, qui riecheggiadelle antiche gesta dei butteri, tuttora pre-senti con i loro cavalli e il loro bagaglio ditradizioni. Particolarmente spettacolari lerievocazioni in primavera dell’antico ritodella “merca”, dove i butteri, nella lorocaratteristica “uniforme” procedono allamarchiatura del bestiame.I butteri maremmani sono altresì famosiper una vicenda accaduta alla fine dell’ot-tocento, ancora racconta con estremoorgoglio dalla popolazione locale. Difatti,allora i nostrani cowboy si sfidarono con gliuomini di Buffalo Bill, uscendone vittoriosi.Nel comprensorio della Maremma viterbe-se appartengono alcuni comuni di profon-de radici storiche come Tuscania,Tarquinia, Montalto di Castro, Canino eMonte Romano. Tuscania, dalle inconfon-dibili mura di tufo rosse, vanta antichissimeorigini, possiede vestigia etrusche e roma-

Palazzo Comunale - Tarquinia

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I butteri

incontriamo Monte Romano, un piccoloborgo risalente al XVII secolo, rinomatoper il suo caratteristico pane cotto allabrace, anch’esso incastonato in una riccaarea archeologica etrusca e romana. Qui,annualmente anno luogo alcune sagremolto conosciute e frequentate. DaSant’Antonio Abate, in apertura d’anno, agennaio, alla Giostra del saracino, la rap-presentazione in costume della Passionedi Cristo, la Festa della Merca (primo mag-gio), la Festa del Pane e dei buoni sapori agiugno e la Sagra della carne maremmanae dei prodotti tipici locali ad agosto.Altro piccolo ma caratteristico paese“maremmano” è Montalto di Castro, dallaforte connotazione medievale. Possiedepiccole piazze, vicoli sovrastati da archi,mura di cinta. Il paese è dominato dalCastello Guglielmi. Marina di Montalto èinvece un’attrezzata località turistica situa-ta a due chilometri da Montalto, caratteriz-zata da ampie spiagge sabbiose, vastepinete e numerose strutture ricettive.L’ultimo comune del Lazio è PesciaRomana con i suoi “Borgo Nuovo” e“Borgo Vecchio”che segna il confine con laToscana. Molto frequentato dai turisti,punto nevralgico per gite ed escursioninaturalistiche, culturali e artistiche.Pastorizia e agricoltura caratterizzano ilterritorio di Montalto e Pescia Romana. Trale feste estive più importanti la Sagra delMelone e il Palio delle Contrade.

spalle del “colle dei Monterozzi” dovesorge l’abitato odierno e dove si trova lanecropoli antica (necropoli deiMonterozzi). La necropoli è stata nominatanel 2004 per il programma internazionaledei patrimoni dell’umanità (World HeritageFund) amministrato dall’Unesco. Nel terri-torio di Tarquinia è molto sviluppato il set-tore agricolo, con produzioni di cereali eortaggi e l’allevamento. Sulla costa sonopresenti numerosi stabilimenti balneari.Meritano una tappa le saline di Tarquiniarisalgono tra la fine del secolo XVIII e gliinizi del XIX, quando Pio VI affidò aGiuseppe Lipari l'incarico di creare unasalina per il fabbisogno di Roma e dei cen-tri del versante tirrenico, a seguito delladismissione delle antiche Saline di Ostia,già in funzione in epoca etrusca. La lororealizzazione venne portata a termine nel1830. A partire dal 1980 le saline diTarquinia sono “Riserva naturale di popo-lamento animale”. I suoi 170 ettari diestensione costituiscono un ambiente dinotevole interesse scientifico e naturalisti-co per la particolare vegetazione che com-prende specie molto rare e per la faunapresente. Le saline accolgono tutto l'annovarie specie di uccelli stanziali e migratorie nelle vasche troviamo diverse varietà dipesci e crostacei. Attualmente alcuni edifi-ci del borgo sono stati interessati darestauro ed ospitano laboratori di educa-zione ambientale del dipartimento di‘‘Ecologia e sviluppo economico sostenibi-le’’ dell’università della Tuscia di Viterbo.Apochi chilometri di distanza da Tarquini

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La cooperativa, costituitasi nel 1965, conta ad oggi oltre 1.200 soci produt-

tori, che coltivano circa 3.350 ettari di oliveti, con oltre 260 mila piante di

olivo in un’area a carattere prevalentemente agricolo e intatta sotto il pro-

filo naturalistico ed ecologico.

La produzione: L'olio prodotto proviene da olive di qualità “Caninese”,

“Pendolino”, “Leccino”, “Maurino” e “Frantoio”, viene venduto sfuso ed in

varie confezioni: lattina da 5litri, dama in vetro da 5 litri, bottiglia da 1 litro,

valigetta da uno e mezzo litro, confezioni da 1 o 2 bottiglie da 1 o mezzo litro.

Le caratteristiche riconosciutegli dagli intenditori e ricercatori sono la genui-

nità, la rarità, la tipicità. La Cooperativa sociale ha ottenuto dei risultati lusin-

ghieri nella ricerca delle migliori tecnologie di produzione, tanto da essere la

prima azienda in Italia a mettere in atto la lotta integrata ai parassiti dell’oli-

vo, ed ad essere riconosciuti come progetto pilota dal ministero

dell’Agricoltura.

Oleificio Sociale Cooperativo di CaninoVia di Montalto Km. 18 - Canino (Vt)

Telefono: 0761.437089- Fax: 0761.433041Email: [email protected]

OLEIFICIO SOCIALECOOPERATIVO DI CANINO

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www.acquadinepi.it

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Ricette della tradizione viterbese

1 kg di agnello della Tuscia,

cipolla, aglio, carota,

100 g di grassodi prosciutto o guanciale

peperoncino

500 g di polpadi pomodoro

sale, pepe

olio extravergine d’oliva

pane casereccio raffermo

vino bianco asciutto

4 carciofi

4 patate dell’Alto Lazio

pecorino della Tuscia

Preparazione

In un tegame possibilmente di coccio mettere a sof-friggere in olio extravergine d’oliva un battuto fatto conil grasso del prosciutto o del guanciale, la carota,l’aglio e una cipolla tagliata a fette. Aggiungerel'agnello tagliato a pezzi, salato e pepato, facendolorosolare e versandovi successivamente un bicchieredi vino bianco asciutto. Quando questo sarà evapora-to aggiungere la polpa del pomodoro, con qualchecucchiaio di acqua calda, e lasciare cuocere lenta-mente, aggiungendo ogni tanto dell'acqua permante-nere una certa quantità di liquido che dovrà servireper inzuppare il pane. A cottura ultimata, versare iltutto sulle fette di pane disposte in un piatto fondo daportata. Lasciare riposare per qualcheminuto per farebagnare il pane e servire, irrorando la zuppa, sepiace, con del pecorino grattugiato. Alcuni usanoaggiungere del pecorino grattugiato. Nella MaremmaLaziale, lungo la costa tirrenica dove sono presentipiantagioni di carciofo, nelle stagione della raccolta siusaaggiungereun carciofoapersona, tagliatoaspic-chi, lasciandolo cuocere nel brodo di cottura del-l’agnello. In questo caso non viene usato il pecorino

Piatto tipico della Tuscia, zona tradizionalmenteriservata alla pastorizia, che prende il nome di"giubba e calzoni" per l'evidente completezza deisuoi componenti e rappresenta pertanto il prototi-po del piatto unico ricco e sostanzioso

mâÑÑtIngredienti

con l’agnelloZ|âuut x vtÄéÉÇ|

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La presenza della ricotta conferisce a questo piattole caratteristiche di un piatto unico. Trattandosi diun piatto dolce, che comunque veniva usato tradi-zionalmente come primo piatto, se il dolce non ègradito si può sostituire lo zucchero e la cannellacon il pepe nero, macinato fresco al momento diservire.

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Ricette della tradizione viterbese

400 g di rigatoni o

linguine

zucchero o pepe nero

400 g di ricotta di pecora

della Tuscia

cannella in polvere

sale

limone

PreparazioneMettere a cuocere la pasta in una pentola con

acqua e sale e contemporaneamente in una ter-

rina stemperare la ricotta fresca di pecora con

un poco di acqua calda di cottura della pasta;

aggiungere due o tre cucchiai di zucchero, un

cucchiaino di cannella in polvere e, secondo

alcune usanze, la buccia grattugiata di un limo-

ne. Versare su questo impasto i maccheroni

caldi, scolati parzialmente in modo che rimanga-

no abbastanza umidi, maneggiare per bene e

servire. Come pasta si possono anche usare le

penne rigate o i tagliolini all’uovo fatti in casa.

Ingredienti

accheroni con la ricotta`

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Ricette della tradizione viterbese

300 g di farina

olio extravergine q.b.

30 g lievito di birra

75 g di zucchero

75 g di uvetta sultanina

sciroppo di zucchero

pinoli 20 g

canditi 50 g

Preparazione

Preparare un impasto unendo 100 grammi difarina 00 con lievito di birra sciolto in acqua tie-pida. Dopo averla lasciata a lievitare per il temponecessario, incorporavi quattro cucchiai di olioextravergine d'oliva, lo zucchero, un pizzico disale e la rimanente farina, in modo da ottenereun nuovo impasto del peso di circa 500 grammi.A questo punto aggiungere l'uvetta lavata nelvino, (e facoltativamente canditi tagliati a dadinie pinoli) continuando a maneggiare in modo dadistribuire i vari ingredienti. Con questa pastaformare dei piccoli panini ovali che verrannodisposti in una teglia unta sul fondo, ben allinea-ti e distanziati un dall'altro che lascerete a lievi-tare per alcune ore, coperti da un telo. Quandosaranno ben cresciuti, introdurli in forno caldoper 15 minuti e al termine della cottura ritirarli dalforno per ungerli in superficie con dello sciroppodi zucchero piuttosto denso, infornandoli subitodopo per un istante, e cioè fino a che lo scirop-po non abbia formato in superficie una crostici-na biancastra. I maritozzi ancora tiepidi sonoottimi riempiti con panna montata freschissima,specie se accompagnati con un cappuccinospumeggiante, per una ghiotta colazione delmattino; in estate sono altrettanto gradevoli seriempiti con panna gelata.

Ingredienti

aritozzi`

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GK Zâ|wt xÇÉztáàÜÉÇÉÅ|vt

TÄvâÇx y|xÜx? yxáàx x átzÜxAAAGennaio

Festa di S. Antonio Abatee Sagra della frittella al cavolfiore

TUSCANIA - info:

Festa della MercaTARQUINIA - Info: 0766/858291

MaggioPellegrinaggio alla grotta di S. Vivenzio

BLERA - info: 0761/470093

Sagra dell’AsparagoMONTALTO DI CASTRO - info: 0766/89140

Sagra dell'asparagoCANINO - Info: 0761/437001

LuglioFesta del pane e dei buoni sapori

MONTEROMANO - info: 0766/860021

AgostoSagra della carne maremmana

MONTEROMANO - info: 0766/860021

Festa della PastoriziaFARNESE - info: 355/7073457

Gran premio delle carrettelleISCHIA DI CASTRO - info: 0761/425455

Sagra della pasta e fagioliTESSENNANO - info: 0761/431001

Festa S.Rocco e Sagra del SupplìARLENA DI CASTROinfo: 0761/430951

DicembreSagra dell'olivo

CANINO - info: 0761/437001

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Sutri

Ronciglione

Nepi

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CivitaCastellana

Faleria

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Villa S. Giovanniin Tuscia

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ITINERARIO

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ebbero il tempo di reagire né di difen-dersi. Dell’antica “Selva Cimina” oggirimangono fitti boschi di querce, fras-sini, faggi, olmi e castagni. Fonti,ruscelli dalle acque limpide, attraver-sano in questi nostri tempi le terre deimonti Cimini. La natura offre spettaco-li incantevoli e variegati con le suenumerose specie fiori e frutti selvatici,habitat ideale di volpi, faine, donnole,lepri e martore. Ma sono abbondantianche le comunità di uccelli, tra i qualispicca il falco pescatore, e di pesciquali il coregone, il persico ed il luc-cio. Il fecondo sottobosco ospita gine-pri, felci, ginestre, agrifogli, pungitopie vare specie di funghi commestibili.Numerosi sentieri e comode stradecostituiscono una fitta rete di collega-mento tra i borghi e i boschi, renden-do il viaggio attraverso i Cimini,un'esperienza naturalistica indimenti-cabile. Molto apprezzata e frequenta-ta la “pinetina” con isuoi mille sentieri,adatti ad ogni età, da percorre a piedi,in bicicletta o a cavallo.I paesi del comprensorio affondanotutti, indistintamente, le loro radici inun lontano passato che ha notevol-mente condizionato il loro aspettoattuale. E così è facile attraversare imilleni solo percorrendo pochi chilo-

I monti Cimini costituiscono quantorimane della corona perimetrale didue imponenti sistemi vulcanici. Il piùantico è il vulcano Cimino, con ilMonte Cimino, situato nel comune diSoriano nel Cimino (altitudine 1.053m), mentre il più recente è il vulcanoVicano, con il monte Fogliano (963m), Poggio Nibbio (896 m) e monteVenere (851 m), la cui caldera ospitaoggi il lago di Vico (o Cimino).L'oscura e misteriosa selva dei Ciminiè da tempo immemorabile teatro dileggende, spesso dai tratti inquietanti.I boschi che ricoprivano i Monti Ciminierano, in tempi lontani, talmente fitti epopolati di animali selvatici, spessoferoci, che solo solo pochi pastoriosavano addentrarsi, oltre che maghie sacerdoti che nella penombra dellaforesta consumavano misteriosi riti.L'intricata selva era talmente impene-trabile da costituire un baluardo natu-rale a difesa dalle legioni di Roma. Mail desiderio di prendere possessodelle terre feconde dell'Etruria spinseil console romano Fabio Rulliano adavventurarsi con il suo esercito nellascura foresta dedicata a Giove dandocosì inizio alla fine del popoloEtrusco. Presi alla sprovvista dalcoraggioso console, gli Etruschi non

Colli Cimini

Sutri -Anfiteatro

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e in legno. La pietra più utilizzata ecaratteristica in queste zone, oltra altufo, è il peperino, molto utilizzata siaper la costruzione degli edifici chenegli interni.Castagne, nocciole, funghi, olio extra-vergine di oliva, vini, formaggi e salu-mi sono l'eccellenza e la ricchezza diquesto terrirorio che non smette maidi sorprendere con i suoi sapori e lasua cucina semplice e antica.E quindi via libera a primi golosi e pre-libati come il “fieno” (pasta sottilissi-ma), i “lombrichelli”, i “cavatelli” o“gnocchi al ferro” lavorati con acqua efarina, le “fettuccine”, le “sutrine” e le“frittelle” impastate con verdure o frut-ta, la “acqua cotta” e altri tipi di zuppe.Nei secondi sono sovrani i piatti abase di cacciagione, le carni biancheda allevamento di animali da cortile, la“porchetta allo spiedo”, il pesce dilago. Si chide in dolcezza con i classi-ci “tozzetti”, le “spizzicate”, il “panmie-lato”, le “crostate”, la “nociata”, tuttipreparati con prodotti rigorosamentelocali quali nocciole, castagne, mar-mellate, miele.

metri se non pochi passi: etruschi,romani e poi ancora le età del medie-vo e del Rinascimento continuano aesistere nei monumenti, nelle opered’arte, nelle rocche e nei castelli,nelle ville e nei palazzi circondati dalussureggianti e artistici giardini.Tra i numerosissimi tesori architettoni-ci del comprensorio dei Cimini ricor-diamo palazzo Farnese di Caprarola, icastelli Orsini di Soriano, Ruspoli diVignanello, Di Vico di Canepina. E poii borghi medioevali di Ronciglione,Carbognano e Vitorchiano e i centristorici di Capranica, Vetralla eVallerano.Feste religiose e processioni, balli emanifestazioni carnevalesche, traqueste il famoso carnevale diRonciglione con la sua coinvolgentecorsa di cavalli senza fantino chiama-ta “Corsa a vuoto”, sagre e rievoca-zioni storiche, fiere e giostre medioe-vali e rinascimentali animano i centriabitati durante gran parte dell'anno.L’artigianato artistico porta avanti latradizione nella manifattura di oggettiin ceramica, in pietra, in ferro battuto

Il Parco dei mostri di Bomarzo

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La Viticoltori dei Colli Cimini è nata dalla fusione delle due cantine sociali di Vignanello in atti-vità già dai primi anni settanta. La cantina raccoglie in se tutta la grande tradizione e la voca-zione vitivinicola del comprensorio dei Collli Cimini e della Denominazione di OrigineControllata “Vignanello”, riunisce circa 1700 soci conferenti. Tra i prodotti proposti dall’azien-da, che vanta anche un olio extravergine ricavato nel proprio frantoio, di particolare interes-se sono il “Greco di Vignanello”, un vitigno autoctono vinificato in purezza, e due rossi, il“Rulliano” e il “Domnico”, che rappresentano il felice risultato ottenuto all’incontro dei tradizio-nali vitigni a bacca nera coltivati nel territorio

Le notizie sulla coltivazione della vite nella zona di Vignanello risalgono al 766 d.C. Il trafficopiù consistente è da sempre stato diretto verso Roma e il Greco di Julianellum, anctico nomedi Vignanello, appare sulle mense dei papi e dei cardinali ad opera di Beatrice Farnese chegovernò il paese nel XV secolo. Notevole fu l'impulso alla commercializzazione dato dal prof.Francesco Dramis, direttore della Cantina Sociale e Distilleria Cooperativa di Vignanello, edella intelligente intraprendenza dell'enologo e viticoltore Paride Soprani, che nella primaparte del XX secolo diffusero i vini di Vignenello elevandone la qualità. Il vino ha ottenuto ilriconoscimento della indicazione geografica tipica "Colli Cimini" nel marzo 1989 e la DOC delnovembre 1992. La Cantina ha esteso la gamma dei prodotti e ne ha migliorato la qualità:inoltre ha compiuto ricerche e studi sui vitigni riscoprendo e valorizzando il Greco diVignanello.

Viticoltori dei Colli Cimini, soc. coop. soc. agr.Località Piane Trosce, 4 - Vignanello (Vt)Telefono: 0761.754482 - Fax 0761.756993

Email: [email protected] - www.collicimini.it

VViittiiccoollttoorrii ddeeii CCoollllii CCiimmiinnii

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Oggi nella Tuscia si produce un coniglio allevatoall’aperto, secondo una tecnica messa a punto nellanostra facoltà di Agraria, con la quale si ottiene unprodotto che, oltre all’odore non più sgradevole, pre-senta una carne più consistente e più saporita di quel-la del coniglio industriale, a tutto vantaggio della qua-lità gastronomica. Questo coniglio è stato classificatocome “Coniglio leprino viterbese”

Ricette della tradizione viterbese

400 g di rigatoni o

linguine

zucchero (o pepe nero)

400 g di ricotta di pecora

della Tuscia

cannella in polvere

sale

limone

Preparazione

Liberate il coniglio dalle interiora, eliminate latesta e le zampe e lasciatelo a bagno in acquaper una nottata, quindi tagliatelo a pezzi e asciu-gatelo. In un tegame fate soffriggere in olio dioliva la pancetta tagliata a dadini, insieme conun tritato di cipolla, rosmarino e fiori di finocchioselvatico. Adagiatevi quindi i pezzi di conigliofacendoli rosolare un poco, uniteci due mestolidi brodo, sale e pepe. A cottura quasi completaaggiungete le nocciole tostate e tritate, insiemecon un cucchiaio di farina e una noce di burro.

pezzatino di coniglio

Ingredienti

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Questa zuppa veniva preparata sia nella zona dei Cimini,sia nelle campagne circostanti a Viterbo. Infatti, quandonell’autunno si raccoglievano le castagne nei castagneti deimonti Cimini, una parte di queste venivano messe in can-tina ad asciugare e conservate per essere poi consumatedurante l’inverno. La presenza delle castagne insieme coni ceci, non era perciò dovuta ad una elaborata combina-zione di sapori.

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Ricette della tradizione viterbese

300 g di farina,

olio extravergine q.b.

30 g lievito di birra

75 g di zucchero

75 g di uvetta sultanina

sciroppo di zucchero

pinoli 20 g

canditi 50 g

Preparazione

Mettere a bagno i ceci la sera prima in acqua esale, sbollentare le castagne secche per poterlesbucciare agevolmente, e spaccare a metà quellepiù grandi. In una pentola, possibilmente di coccio,lasciare cuocere parzialmente i ceci, insieme conun mazzetto di rosmarino, che verrà gettato viasuccessivamente. A parte in un tegamino fare unsoffritto con abbondante olio extravergine d’oliva,aglio, peperoncino, qualche foglia di rosmarino edel sedano a pezzetti; quindi unirvi i pomodorettitagliati a pezzi, o la passata di pomodoro, lascian-do insaporire per alcuni minuti. Aggiungervi a que-sto punto le castagne secche e, poco dopo, versa-re il tutto nella pentola di cottura dei ceci, avendocura di aggiungere qualche cucchiaiata di casta-gne e ceci schiacciati, o passati al passatutto, perrendere il brodo più denso e più saporito. A cotturaultimata versare la zuppa sul pane, che avremopredisposto nei vari piatti singoli. Prima di iniziare amangiare, lasciare riposare per alcuni minuti, apiatto coperto, affinché il pane risulti bagnato alpunto giusto e, se piace, irrorare la zuppa con olioextravergine di oliva.

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di ceci e castagne

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Ricette della tradizione viterbese

Farina q.b.

magarina 300 g

latte 50 ml circa per sciogliere il lievito

uova 6+1

zucchero 600 g

nocciole sgusciate 6 - 700 g

una noce di burro

mezza cartina di lievitochimico

la buccia grattugiatadi un limone

alchermes 2 cucchiai

rum 1 cucchiaio

Preparazione

Mettere in una terrina le uova con lo zucchero elavorarle con un chucchiao di legno, aggiungerela magarina, le bustine di lievito, la buccia grat-tugiata di un limone, il latte, i liquori, e le noccio-le tostate, spellate e tagliate a pezzi grandi ointere; infine sempre maneggiando, aggiungerepoco a volta la farinaquanto basta ad ottenereuna pasta molto morbida, quasi similie alla pastadel pane, con la quale si formeranno dei lunghicilindri, che verranno schiacciati leggerementefino a ridurli a filoni larghi 7-8 cm e alti 2 cm, poiadagiati nelle teglie con il fondo ricoperta dacarta da forno, successivamente unti in superfi-cie con dell’uovo intero sbattuto e con l’aiuto diun pennellino. Le teglie vanno poi messe inforno, a temperatura di 160° circa, fino a quandola superficie del filone non acquista un bel colo-re ambrato translucido (circa 20 min). Raggiuntala cottura si estragono dal forno e prima delcompleto raffreddamento siitalgono trasversal-mente in modo da ottenere dei tozzetti larghipoco più di 1 cm e alti circa 2 cm. Per completa-re il lavoro questi tozzetti vanno di nuovo ada-giati sulle teglie, sempre foderati con carta ddaforno, poggiati uno ad uno sulla superficie dataglio, ed introdotti nel forno, sempre a 160°, perqualche minuto, in modo da conferire una lievetostatura anche sui lati del biscotto.

Ingredienti ozzettig

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TÄvâÇx y|xÜx? yxáàx x átzÜxAAAG e n n a i o

Sagra della pizzantiella MONTEROSI - info: 0761/699444

Festa di Sant' Antonio Abate e Sagra della polentaBASSANO ROMANO - info: 0761/636919

Benedizione degli animali e distribuzione della Staffa BARBARANO ROMANO - info: 0761/414601

Carnevale ronciglioneseRONCIGLIONE - info: 0761/62901

Festa di Sant'Orsio, Sagra della zuppaVEJANO - info: 0761/462014

M a r z oBenedizione delle Palme e delle ciambelline

CASTEL SANT'ELIA info:www.comunecastelsantelia.it

A p r i l eSagra del biscotto e Palio di S.AnselmoBOMARZO - info: 0761/924021

M a g g i oAttozzata

BARBARANO ROMA - info: 0761/414601

Madonna dei MattiNEPI - info: 0761/5581310

G i u g n oProcessione medievale e Palio dei Longobardi

CASTEL SANT'ELIA - info: 0761/555007

L u g l i o

I mercatini del Seicento BASSANO ROMANO info: www.assolarocca.it

Sagra della pezzataVILLA SAN GIOVANNI IN TUSCIA

info 0761/476476

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TÄvâÇx y|xÜx? yxáàx x átzÜxAAACena nel Borgo Medievale

FALERIA - info: 320/1846835

AgostoFesta di San Bartolomeo e Corse a vuoto

RONCIGLIONE - info: 0761/62901

Sagra del TozzettoFABRICA DI ROMA - info: 0761/569001

Palio del SaracinoNEPI - info: 0761/5581650

Sagra del fagioloSUTRI- info: 0761/609380

Festività di San Rocco e sagra degli strozzapreti CAPRANICA - info: 0761/6679202

Festa del vinoVIGNANELLO - info: 333/6232031

SettembreSagra del fungo porcino

VETRALLA - info: 0761/460006

Sagra delle noccioleCAPRAROLA - info: 0761/646157

Sagra della Gavinella CARBOGNANO - info: 0761/613481

Sagra del fungo porcinoORIOLO ROMANOinfo: 06/99837144

Ottobre

Sagra delle castagneSORIANO NEL CIMINO

info: www.sagradellecastagne.com

Giornate della castagnaCANEPINA - info: 0761/750990

Sagra delle castagneCAPRAROLA - info: 0761/646157

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Proceno Acquapendente

Onano S. LorenzoNuovo

Grotte di Castro

GradoliLatera

ValentanoFarnese

Cellere

Ischia diCastro

PiansanoMarta

Capodimonte

Arlena diCastroCanino

Tuscania

Tessennano

Montaltodi Castro

PesciaRomana

MontaltoMarina

TarquiniaMarinaVelca Monte

Romano

Vetralla

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BarbaranoRomano

Vejano

OrioloRomano

Capranica

BassanoRomano

Sutri

Ronciglione

Nepi

Monterosi

CastelS. Elia

Fabrica di RomaCaprarola

Carbognano

ValleranoVignanello

Sorianonel Cimino

Vasanello

Orte

GalleseCorchiano

CivitaCastellana

Faleria

Calcata

Bomarzo

Villa S. Giovanniin Tuscia

CanepinaS. Martinonel Cimino

VITERBO

Cura

Bassano inTeverina

BomarzoVitorchiano

MontefiasconeCelleno Graffignano

Civitella d’AglianoBagnoregio

Castiglionein Teverina

LubrianoBolsenaLago diBolsena

IsolaBisentina

IsolaMartana

Lago diVico

Siena - S. Quirico

S. Casciano dei Bagni

Orvieto OrvietoFirenze - Milano

TerniNarni

AmeliaGiove

TerniMagliano Sabina

Roma

Roma

Roma

TrevignanoRomanoBraccianoTolfa

BraccianoCivitavecchia

A 12

Capalbio Scalo

OrbetelloAnsedonia

Manciano

Pitigliano

S. Giovannidelle Contee

Lago diMezzano

A 1

MaglianoSabina

Orte

Attigliano

A 1

CASSIA

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Proceno Acquapendente

Onano S. LorenzoNuovo

Grotte di Castro

GradoliLatera

ValentanoFarnese

Cellere

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PiansanoMarta

Capodimonte

Arlena diCastroCanino

Tuscania

Tessennano

Montaltodi Castro

PesciaRomana

MontaltoMarina

TarquiniaMarinaVelca Monte

Romano

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BarbaranoRomano

Vejano

OrioloRomano

Capranica

BassanoRomano

Sutri

Ronciglione

Nepi

Monterosi

CastelS. Elia

Fabrica di RomaCaprarola

Carbognano

ValleranoVignanello

Sorianonel Cimino

Vasanello

Orte

GalleseCorchiano

CivitaCastellana

Faleria

Calcata

Bomarzo

Villa S. Giovanniin Tuscia

CanepinaS. Martinonel Cimino

VITERBO

Cura

Bassano inTeverina

BomarzoVitorchiano

MontefiasconeCelleno Graffignano

Civitella d’AglianoBagnoregio

Castiglionein Teverina

LubrianoBolsenaLago diBolsena

IsolaBisentina

IsolaMartana

Lago diVico

Siena - S. Quirico

S. Casciano dei Bagni

Orvieto OrvietoFirenze - Milano

TerniNarni

AmeliaGiove

TerniMagliano Sabina

Roma

Roma

Roma

TrevignanoRomanoBraccianoTolfa

BraccianoCivitavecchia

A 12

Capalbio Scalo

OrbetelloAnsedonia

Manciano

Pitigliano

S. Giovannidelle Contee

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Orte

Attigliano

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ITINERARIO 5

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IF

La Teverina (la Valle del Tevere)Il percorso nelle terre della Teverina, trale dolci colline solcate dalle anse delfiume Tevere, assume una connotazio-ne pacatamente differente dal restodella provincia di Viterbo.Geograficamente il paesaggio prendelentamente l'aspetto della vicinissimaUmbria e della Sabina. E a pochi chilo-metri da Orvieto si incontra Bagnoregio,le cui origini quasi sicuramente risalgo-no all'epoca etrusca e romana, sebbe-ne l'attuale città risale alla fine del 1600.La città, che sembra risalire all’epocaetrusca e romana, e ospito il romitaggiodi San Bonaventura, ha una storia sin-golare; infatti l’attuale struttura urbanarisale a circa tre secoli fa, perché, primadi un rovinoso terremoto che la scon-volse alla fine del 17° secolo, il centrostorico era situato sul colle della Civita.Oggi Civita di Bagnoregio uno dei luo-ghi più suggestivi del mondo; è detta la“Città che muore”, in quanto si trova suuno sperone di argilla calcarea in via didisfacimento geologico, in una regione

tormentata di bianchi calanchi. Il lungoponte esclusivamente pedonale che,superando il baratro sottostante, la col-lega a Bagnoregio, ma soprattuttol’atmosfera silenziosa, assorta, di ras-segnato e tranquillo decadimento, chesi respira nel piccolo borgo, ne fanno unluogo di pace e di meditazione. Meritauna particolare citazione la processionein costume che si celebra il venerdìsanto a Bagnoregio, e soprattutto il sin-golare corteo che successivamente, nelbuio della notte, deve frettolosamenteriportare un prezioso crocifisso di legnonella chiesa di San Donato alla Civita;in omaggio a un’antica tradizione loca-le. Di fronte a Bagnoregio c’è Lubriano,sorto intorno a un antico castello conte-so a lungo tra Bagnoregio, Orvieto eViterbo. Nei pressi, i centri diCastiglione in Teverina e Civitellad’Agliano dominano il territorio, ricco divigneti di qualità, che si stende fino allerive del Tevere. Scendendo verso sud,

Civita di Bagnoregio

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invece, si trovano Graffignano eSipicciano, sorti intorno al sito di antichicastelli; Bassano in Teverina, nel cuiterritorio si trova quel laghettoVadimone, piccola pozza d’acqua sulfu-rea nei pressi del Tevere, dove iRomani sconfissero definitivamente gliEtruschi nel III secolo avanti Cristo. Infine c’è Orte, grosso nodo ferroviarioe autostradale, vera porta versol’Umbria. La città, arroccata, su un altocolle, risale a epoca etrusca e romana(si sono rinvenute fra l’altro le rovine diun porto fluviale sul Tevere e di unacquedotto), conserva un centro storicodi origine medioevale, ricco di chiese epalazzi gentilizi, ed è sede di varie ini-ziative culturali, turistiche e folcloristi-che. Seguendo ancora la valle Tiberina,verso sud, e oramai in territorio faliscoche guarda verso la Sabina, si trovaVasanello, centro di produzione di cera-miche artigianali; e Gallese, località che

la tradizione vuole antichissima, oggisede di industrie di materiali edilizi, nelcui territorio si conservano molti resti dicastelli e torri medioevali. La zona èricca di vigneti (vino Orvieto classico) edi oliveti. Singolari le coltivazioni di gira-sole e tabacco. Notevole la produzionedi carne ovina e bovina. Nei comuni di Castiglione in Teverina eCivitella d’Agliano, si produce l’Orvietodoc. Questi i vitigni: trebbiano toscano(50%), verdello (25%), drupeggio e gre-chetto (20%), malvasia toscana (5%).Colore bianco paglierino più o menocarico, profumo delicato e gradevole,sapore secco con lieve retrogusto ama-rognolo oppure abboccato fine e delica-to. Si può abbinare ad antipasti di mol-luschi e crostacei, a primi con sughidelicati, a fritture e a grigliate di pesce,a piatti a base di uova, a formaggi dipecora freschi. Se invece è abboccato,la combinazione giusta è con formaggipiccanti e macedonia di frutta.

Valle dei Calanchi - foto di Maurizio Pinna

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Il farro, come l’orzo e l’avena, appartiene ai cosiddetti“grani vestiti”, poiché le tuniche esterne sono molto ade-renti e si staccano con difficoltà, per cui necessita di unalavorazione complessa, dalla quale si ottiene un prodottoche possiamo definire “integrale”, poiché è presente ancoralo strato aleuronico (crusca), ricco di sostanze proteiche,sali minerali, oli e fibre vegetali. Per questo motivo necessi-ta di una precottura o di una lunga cottura prima di intro-durre le lenticchie.

Ricette della tradizione viterbese

farro 200 g

lenticchie 200 g

grasso di maiale

aglio

cipolla

olio extravergine di oliva

sale

200 g di passata di pomo-doro

sedano

carota

pepe

pecorino

Preparazione

Fare un battuto con grasso di maiale (pancetta),cipolla, aglio, prezzemolo, carota e sedano, emetterlo a soffriggere in un tegame con olio dioliva; poco dopo aggiungere la passata di pomo-doro, acqua calda o brodo vegetale e lasciareinsaporire per una quindicina di minuti, poi unir-vi il farro ammollato precedentemente per unanottata e parzialmente precotto, insieme conl’acqua di cottura delle lenticchie che stannocuocendo a parte e continuare la cottura. Le len-ticchie vanno aggiunte al farro quando sono ametà cottura, e qualche cucchiaiata di queste vapassata al passatutto, in modo da ottenere unbrodo più denso. Servire la minestra calda, irro-randola sul piatto singolo con olio extraverginedi oliva. Insieme con l’olio, secondo i gusti, sipuò aggiungere anche del pecorino grattugiato.

inestra di farro e lenticchie

Ingredienti

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Ricette della tradizione viterbese

Lepre con le interiora

aglio

alloro

salvia

100 g di guanciale opancetta di maiale

rosmarino

sale

olio extravergine d’oliva

100 g di polpa di milzabovina

peperoncino, pepe

1 salsiccia bianca di maiale

3 acciughe dissalate

pane casereccio raffermo

olive nere

un limone

vino rosso asciutto

Preparazione

Dopo averla spellata, lavata e tagliata a pezzi, met-tere la lepre per una notte in una marinata di vinorosso con qualche foglia di salvia, un rametto dirosmarino e 2-3 foglie di alloro. In un tegame faresoffriggere in mezzo bicchiere di olio extravergined’oliva mezza fettina di guanciale, qualche foglia disalvia e due spicchi di aglio, che getterete viaappena imbionditi, quindi unirvi i pezzi di lepre perfarla rosolare un poco, insieme con un pugno diolive nere e mezzo peperoncino, subito dopo ver-sarvi un bicchiere di vino della marinata e prosegui-re la cottura. A parte fare un tritato con due fettinedi guanciale o pancetta, una salsiccia, due o treacciughe dissalate, due foglie di salvia, la buccia dimezzo limone, uno spicchio di aglio, alcune olivesnocciolate, la polpa della milza bovina, il fegato ela milza della lepre. Versare il tutto nel tegame,insieme con il succo di un mezzo limone, un bic-chiere di vino rosso e uno di acqua calda, salare alpunto giusto, aggiungere del pepe, a piacere, elasciare cuocere a fuoco basso e tegame copertoper circa due ore. Volendo arricchire il piatto perservirlo su dei crostoni di pane abbrustolito, occor-re aggiungere una certa quantità di magro di lepreche va tritato grossolanamente, facendo in modoche il fondo di cottura si mantenga sufficientemen-te liquido con aggiunta, se necessario, di acqua ovino, al fine di poterlo utilizzare per bagnare il cro-stone di pane.

Ingredienti epre in salmì_

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Ricette della tradizione viterbese

250 g di riso

750 g di latte

1-200 g di farina

3 uova

sale

rum

150 g di zucchero semolato

1 bustina di vanillina

150 g di uvetta

1 bustina di cannella

buccia di limone o arancia

lievito

Preparazione

Fate cuocere il riso nel latte allungato con unpoco di acqua e sale, scolare e lasciarlo raffred-dare. In una terrina lavorare tre rossi d'uovo conlo zucchero sciolto nel latte, insieme con la fari-na quanto basta, aggiungere l'uvetta lavata etenuta a bagno nel vino, la cannella, la vaniglia,la buccia grattugiata di un limone o di un aran-cio, qualche cucchiaio di rum, una bustina diPane degli Angeli e due chiare d'uovo montate aneve. Incorporarvi il riso, aggiustare il sapore,con l'eventuale aggiunta di altro zucchero, e laconsistenza dell'impasto, che deve e risultaresimile ad una pastella piuttosto densa, e lasciar-lo riposare per un'oretta. In una padella o in unafriggitrice, contenente olio extravergine di oliva,caldo al punto giusto, gettarvi dentro delle cuc-chiaiate abbondanti di questo impasto in mododa ottenere delle frittelle della grandezza desi-derata, che lascerete cuocere da entrambi i lati,fino alla doratura della superficie esterna. Unavolta estratte, si depositano su carta assorbenteda cucina e si spolverizzano abbondantementecon zucchero a velo.

Ingredienti rittelle di risoY

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TÄvâÇx y|xÜx? yxáàx x átzÜxAAAGiugno

Festa delle ciliegie CELLENO - info: 0761/912002

Luglio

Nelle terre del GrechettoCIVITELLA D'AGLIANOinfo: 0761/914990

A cena con gli OrsiniVASANELLO - info: 0761/40891

Festa della torreLUBRIANO - info: 0761/780391

Agosto

Sagra del cinghiale GRAFFIGNANO - info: 0761/901001

Festa del vino dei colli del Tevere CASTIGLIONE IN TEVERINA

info: 0761/948301

Festa di S. Egidio Abate e Ottava MedioevaleORTE - info: 0761/403230

Novembre

Sagra di San Martino Funghi e Vino CASTIGLIONE IN TEVERINA

info: 0761/948301

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IL MARCHIO COLLETTIVO“TUSCIA VITERBESE”

Il marchio collettivo “Tuscia Viterbese” èstato istituito nel 2003 dalla Camera diCommercio di Viterbo per contraddistin-guere e promuovere prodotti e servizirealizzati nella provincia di Viterbo cherispondano a determinati requisiti diqualità e tipicità. Oggigiorno non è più sufficiente porsisul mercato con prodotti di qualità, cer-tificati Doc, Dop o simili marchi di dife-sa: è necessario distinguersi, farsiconoscere, comunicare valori aggiuntimeglio se riferiti a un determinato terri-torio, alla sua cultura e al suo ambiente. Il marchio collettivo Tuscia Viterbesenasce per soddisfare proprio questaesigenza e opera secondo precise stra-tegie di marketing che consentono diraggiungere mercati molto più vasti,anche internazionali, non sempre allaportata delle piccole e medie aziendelocali.Il marchio collettivo ha inoltre una dop-pia valenza: da un lato aiuta la promo-zione dei prodotti e servizi identifican-doli sotto la stessa “origine” rappresen-tata dal territorio della provincia diViterbo; al tempo stesso i prodotti conmarchio promuovono il territorio, confe-rendo ad esso la qualifica di ambientepropizio per lo sviluppo di tipicità e

peculiarità paesaggistiche in forza dellequali è possibile ottenere produzioni adalta specificità territoriale. L’identificazione dell’origine della produ-zione rappresenta una potente leva dimarketing, soprattutto per quantoriguarda beni agroalimentari, in quantoil consumatore si sente più rassicurato

laddove riesce ad individuare, sia nomi-nalmente che territorialmente, i soggettiresponsabili della produzione. Tale ras-sicurazione è ancora più forte sel’identificazione dei soggetti vienegarantita da un ente terzo, senza finicommerciali propri, con un ruolo istitu-zionale ben riconosciuto, quale è laCamera di Commercio. Il Marchio col-lettivo Tuscia Viterbese è dunque unmarchio d’attacco che favorisce concre-tamente gli obiettivi di profitto azienda-le, diffonde la conoscenza del territorioviterbese, agevola l’attrazione turisticae sollecita investimenti esogeni conconseguenti benefici economici pertutta la comunità.Di seguito riportiamo l’elenco di prodottie servizi per i quali sono stati predispo-sti i disciplinari rispettati dalle aziendeche si fregiano del Marchio TusciaViterbese.

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I PRODOTTI

Carni bovine, ovine e suine

Ceramiche artistiche

Coniglio Verde Leprino diViterbo

Prodotti caseari

Miele e prodotti apistici

Olio extra vergine di oliva DOP“Canino”

Olio extra vergine di oliva DOP“Tuscia”

Patata dell’Alto Lazio

Prodotti da forno e pasticceria

Vini Doc e Igt

I SERVIZI

Agriturismi e Hotel

Ristoranti

Carni bovine, ovine e suine

La motivazione che ha spinto a include-re le carni bovine, ovine e suine tra iprodotti a marchio Tuscia Viterbesederiva dall’esigenza degli operatori

locali del settore di distinguersi con unacarne di qualità, proveniente da animaliallevati secondo metodiche più vicinealle esigenze e al benessere degli ani-mali, fornendo loro un’alimentazioneproveniente da produzioni agricole loca-li che non ricorrono a organismi geneti-camente modificati (OGM), conl’esclusione assoluta di promotori dellacrescita o molecole antibiotiche chepossono forzare lo sviluppo naturaledell’animale.Il disciplinare comprende procedure eobblighi rivolti a diversi soggetti dellafiliera carni, in quanto si è constatatoche per mantenere efficace la distinzio-ne tra le carni a marchio TusciaViterbese e le altre, fino al consumatorefinale, è necessario l’impegno di tutti isoggetti della filiera che stanno a vallerispetto all’allevamento.In particolare le principali caratteristichecontenute nel presente disciplinaresono: la permanenza dell’animale in alleva-menti della provincia di Viterbo perperiodi di tempo minimi prestabiliti inmodo da imprimere nelle carni le neces-sarie qualità organolettiche e di genuini-tà;l’alimentazione, proveniente da foraggifreschi di prati pascolo della provincia diViterbo o, almeno per quanto riguardagli ovini, praticabile direttamente suipascoli del territorio della TusciaViterbese dove non si faccia uso divarietà vegetali OGM;il divieto di utilizzare, per qualsiasi spe-cie, stabulazioni fisse che costringanol’animale in spazi ridotti e angusti preve-dendo, per quanto possibile, la stabula-zione all’aperto per la maggior partedella giornata.

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Licenziatari per le carnibovine, suine ed ovine

NARDI FRANCO Via Chiesa Vecchia, 1301010 PESCIA ROMANA (VT) Tel. 0766.830025 MACELLERIA NARDI MARIO di Nardi Emanuele Via Borgo Vecchio, 501010 PESCIA ROMANA (VT)Tel. 0766.830025

PRINCIPI MASSIMO Via San Vivenzio, 301100 VITERBO Tel. 0761.263352 Cell. 333.1391938 e-mail: [email protected]

FATTORIA LUCCIANOdi Profili Ovidio Roberto Antonio Via G. D'Annunzio, 1401030 CORCHIANOTel. 0761.540464 Cell. 328.6482088www.fattorialucciano.come-mail: [email protected]

Zootecnica Viterbese Soc. CooperativaVia Mantova, 201100 VITERBOTel. [email protected]

BONICAR Sncdi Bonifazi Paolo e Cardarelli ToninoVia F. Petroselli, 33/3501100 VITERBOTel. [email protected]

De Santis Pietro Romolo GianfrancoSoc. AgricolaS.S. Strada Ellera, 501100 VITERBOTel. [email protected]

Ceramiche artisticheIl disciplinare delle Ceramiche artistichedella Tuscia Viterbese nasce dall’esi-genza di annoverare tra i prodotti chepossono fregiarsi del marchio TusciaViterbese, manufatti artigianali che,nella provincia di Viterbo, affondano leproprie radici produttive nelle diverseepoche storiche, anche quelle più arcai-che (villanoviano ed etrusco).La tradizione ceramica che si è svilup-pata attraverso i secoli nella TusciaViterbese, ci mostra manufatti di forteconnotazione artistica, spesso testimo-nianze espressive e iconografiche deiprincipali eventi storici e correnti cultu-rali succedutesi nelle diverse epoche.Nel disciplinare, inoltre, non sono ripor-tati soltanto i requisiti qualitativi, ma si èvoluto porre una forte enfasi sul mante-nimento della tradizione produttiva ditipo artigianale, dove l’apporto del lavo-ro manuale (almeno il 60% rispetto allalavorazione totale) deve rappresentarel’elemento preponderante nel ciclo diproduzione.Gli artigiani che vogliono ottenere lalicenza d’uso del marchio, devono per-tanto continuare a produrre nel sol codella tradizione artigianale e artisticache proviene dal passato, utilizzandosoltanto quelle tecnologie e materieprime che migliorino il prodotto e la qua-lità del lavoro.

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Licenziatari ceramicheartistiche

ARTISTICA picc. soc. coop. a r.l. Via San Pellegrino, 8 01100 VITERBOTel. 0761.321971e-mail: [email protected] www.artistica-vt.it LABORATORIO CERAMICO DANELLA ELISAVia Fabio Filzi, 401017 TUSCANIA (VT) Tel. 0761.443660

MASTRO CENCIO di Vincenzo Dobboloni Via SS. Giovanni e Marciano Martiri, 1401033 CIVITA CASTELLANA (VT) e-mail: [email protected]

MIRABILIA di Franco Cirioni Via di Corte, 63 01033 CIVITA CASTELLANA (VT) Tel. 0761.598104 e-mail: [email protected]

Ceramica artistica di Anna CirioniVia Terni, 7101033 CIVITA CASTELLANA (VT) Tel. 0761.513969

Ceramiche di Elena di Urbani Elena Corso Meonia, 3201020 BOMARZOTel. 0761.924422e-mail: [email protected]

Mastrofattuttodi Boninsegna Loredana

Via Cavour, 3801011 CANINOTel. 0761.439204e-mail: [email protected]

Laboratoriumdi Mario Romagnoli Piazza Cavour, 1001018 VALENTANOTel. 0761.420074 e-mail: [email protected]

Viterterradi Sanetti AlessiaStrada Statale Aurelia bis Km. 27,0001019 VETRALLA (VT)Tel. [email protected]

Creazioni Daniela di Lombardo DanielaVia Tullio Cima, 1301100 VITERBOTel. [email protected]

Ceramica è fantasia di Paola RamondiniVia Antica Strada degli Archi, 1401012 CAPRANICA (VT)[email protected]

Coniglio Verde Leprinodi Viterbo

Le caratteristiche della carne delConiglio Verde Leprino di Viterbo sonodovute essenzialmente a due fattori:l’appartenenza degli animali alla razza“Leprino di Viterbo”, appositamente

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selezionata per l’allevamento all’apertoe le modalità di allevamento.L’allevamento previsto per il ConiglioVerde Leprino di Viterbo è all’aperto,così da ottimizzare le condizioni sanita-rie ed eliminare l’inalazione di odorisgradevoli che si vanno a fissare nellecarni.Gli animali sono alimentati con mangimibilanciati non medicati o con fieni oforaggi freschi.Le carni sono considerate di particolarepregio in quanto ricche dal punto divista proteico e a basso contenuto lipidi-co.Inoltre l’allevamento non prevede l’usodi medicinali, al manifestarsi di qualsia-si sintomo di patologia gli animali sonoabbattuti. Solo la vaccinazione èammessa ed è facoltativa.Gli allevatori del Coniglio Verde Leprinoappartengono a un Consorzio che liassiste nelle diverse fasi dell’alleva-mento, fornendo loro gli animali inpurezza di razza. Il Consorzio fa riferi-mento al Centro sperimentale alleva-menti cunicoli alternativi dell’Universitàdegli Studi della Tuscia, per tutti i con-trolli sugli allevamenti e sullo stato sani-tario dell’animale.

Licenziatari per ConiglioVerde Leprino di Viterbo

CONSORZIO CONIGLIO VERDE LEPRINO DI VITERBOVia S. Maria, 4301030 VASANELLO (VT)e-mail: [email protected]

Prodotti caseari

Il comparto dei prodotti caseari della pro-vincia di Viterbo vanta un’estesa varietàdi tipologie di formaggi, in parte lascito disecolari tradizioni e in parte frutto di ricer-che di prodotti innovativi al passo con igusti e le mode dei consumatori.Nel disciplinare dei formaggi dellaTuscia Viterbese sono stati valorizzatientrambi i suddetti aspetti, in modo danon affievolire la capacità di innovazio-ne delle imprese in nome di alcune tra-dizioni produttive che non sempre tro-vano riscontri presso i mercati.Nel disciplinare l’elemento che si è volu-to fortemente valorizzare è l’origine dellatte che deve provenire da animalipascenti nei pascoli o nelle stabulazionidella provincia di Viterbo.La valorizzazione dell’origine del lattevuole evidenziare il ruolo primario deipascoli dei territori della tuscia viterbe-se, che conferiscono quelle caratteristi-che qualitative di genuinità e di sicurez-za riscontrabili, anche dal punto di vistaorganolettico, nel prodotto finito.A dimostrazione di quanto appena dettoè il forte utilizzo del latte della provinciadi Viterbo da parte di prodotti caseari amarchio di origine geografica (DOP eIGP) realizzati in Toscana o nella pro-vincia di Roma.

Licenziatari per iprodotti caseari

FORMAGGI CHIODETTIdi Chiodetti Giovan Battista & c. s.a.s.Via Flaminia, 79 - Loc. Sassacci01033 CIVITA CASTELLANA (VT) Tel. 0761.540005e-mail: [email protected] www.formaggichiodetti.it

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INDUSTRIA CASEARIA VAL PERINOs.a.s. Loc. Valle Perino snc PIANSANO (VT) Tel. 0761.450792e-mail: [email protected]

3 A FORMAGGIdi Giuseppe Adriani Strada Arlenese - Loc. La Lega 01017 TUSCANIA (VT)Tel. 0761.445023e-mail: [email protected] TUSCIA FORMAGGI s.r.l. S.S. Umbro Casentinese Km. 9,0001022 BAGNOREGIO (VT) Tel. 0761.780892e-mail: [email protected] www.tusciaformaggi.it

ITALFORMAGGI s.r.l.Via Cascina, 57 01010 CAPODIMONTE (VT)Tel. 0761.353286Fax 0761.353213 e-mail: [email protected]

DOGANELLA soc. coop. agr.Loc. Roggi snc 01011 CANINO (VT)Tel. 0761.438153 e-mail: [email protected] www.doganella.net

Az. Agr. MONTE JUGOdi Ciambella FerdinandoStrada Martana Km. 201100 VITERBOe-mail: [email protected]

RADICETTI GIROLAMO& ANTONIO S.S.S.S. Castrense, km 2301010 CELLERE (VT)Tel. 0761.451787e-mail: [email protected] www.radicetti.com

FATTORIE DI MAREMMA S.R.L.S.S. Maremmana Km. 80,50001020 SAN LORENZO NUOVOTel. 0763.727844e-mail: [email protected]

FATTORIA LUCCIANO SOCIETA’AGRICOLA S.S.Via G. D'Annunzio, 1401030 CORCHIANOTel. 0761.540464www.fattorialucciano.com e-mail: [email protected]

Il Fiocchino di Brizi Antonio Loc. Fiocchino, 2001010 PIANSANO (VT)www.ilfiocchino.it

Belleggi LucaVia Bertina, 1901027 MONTEFIASCONE (VT)Tel. 0761.823517

Miele e prodotti apistici

L’integrità ecologica di vaste porzioni diterritorio e la varietà degli habitat e deipaesaggi agro-forestali presenti nellaprovincia di Viterbo sono i punti di forzadei mieli della Tuscia, che possono van-tare, a fronte di una vasta gamma diprovenienze floreali, elevate qualitàorganolettiche e una sicurezza compa-rabili solo con i migliori mieli nazionali.Possiamo trovare diverse tipologie dimiele contrassegnati dal marchioTuscia Viterbese: il “miele monoflora”prodotto da fiori della stessa specie, il“miele millefiori” ottenuto da una misce-la di nettari di diversa flora o di diverso

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ambiente e il “miele di melata” ottenutodalle sostanze secrete da insetti suc-chiatori che si trovano su parti vive dipiante o dalle secrezioni provenienti daparti vive di piante.La valorizzazione di questo prodotto,anche in questo caso inserito nel testodel disciplinare, punta soprattutto sul-l’origine territoriale dei prodotti apistici,che devono essere ottenuti esclusiva-mente da essenze floreali insistenti nelterritorio della provincia di Viterbo, siache l’allevamento sia di tipo stanzialeche di tipo nomade.

Licenziatari per mielee prodotti apistici

TUSCIAPI di Dario Porcelli Strada Pian di Quercia 3/b 01031 BAGNAIA (VT) Tel. 0761.288843e-mail: [email protected]

PODERE BIANCA MARIA di Brignone DeborahLoc. Grezzano snc01036 NEPI (VT)e-mail: [email protected]

Az. Agr. CICCARELLI FEDERICOStrada Santa Barbara01100 VITERBOTel. 0761.251251e-mail: [email protected]

Olio extra vergine di olivaDOP “Tuscia”

L’olio extravergine d’oliva DOP Tuscia(Regolamento Comunitario n. 1623/05della Commissione del 4.10.05 e pub-blicato sulla GUCE al n. 259/15 del

5.10.2005) è ricavato dalle olive di trevarietà (Frantoio, Canino e Leccino)presenti per almeno il 90%, da sole ocongiuntamente a seconda dei singolioliveti, con ammissione della presenzadi altre varietà (Moraiolo e Pendolino) inpercentuale massima del 10%. Perquesto motivo si potranno avere piccolevariazione a seconda della zona di rac-colta.Le caratteristiche di questo olio almomento dell’immissione al consumosono: colore verde smeraldo, con rifles-si dorati; odore fruttato che ricorda ilfrutto sano, fresco, raccolto al puntoottimale di maturazione; sapore di frut-tato medio con equilibrato retrogusto diamaro e piccante di intensità variabile;acidità totale massima dello 0,50%. Lazona di produzione indicata dalDisciplinare, comprende i seguentiComuni della provincia di Viterbo:Capodimonte, Capranica, Caprarola,Carbognano, Castel S. Elia, Castiglionein Teverina, Celleno, Civita Castellana,Civitella D’Agliano, Corchiano, Fabricadi Roma, Faleria, Gallese, Gradoli,Graffignano, Grotte di Castro, Latera,Lubriano, Marta, Montalto di Castro(parte), Monte fiascone, Monteromano,Nepi, Oriolo Romano, Orte, Piansano,Proceno, Ronciglione, S. LorenzoNuovo, Soriano nel Cimino, Sutri,Tarquinia, Tuscania (inparte),Valentano, Vallerano, Vasanello,Vejano, Vetralla, Vignanello, Villa S.Giovanni in Tuscia, Viterbo, Vitorchiano.

Licenziatari per l’olioextravergine d’oliva“DOP Tuscia”

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TENUTA DI FERENTO s.r.l.Via Roma, 501100 VITERBOTel. 0761.228082e-mail: [email protected] www.tenutadiferento.com

L’OLIVETO MATARAZZOdi Adriano Matarazzo di LicosaVia delle Conce, 501100 VITERBO Tel. 0761.347182 e-mail: [email protected]

Soc. Agr. SCIUGA Via del Lago, km 5,000 01027 MONTEFIASCONE (VT) e-mail: [email protected] www.oliodelmolino.it

L’OLIVAIA di Fabrizia Cusani Via Montepietraia snc01036 NEPI (VT) Tel. 0761.600465 e-mail: [email protected]

FRANTOIO TUSCUSdi Giampaolo SodanoViale Eugenio IV, 8801019 VETRALLA (VT) Tel. 0761.477889 e-mail: [email protected] www.frantoiotuscia.it

FRANTOIO F.LLI PAOLOCCI Strada Statale Cassia Km. 69,50001019 VETRALLATel. 0761.485248 e-mail: [email protected]

Coop. OLIVICOLTORI DI VETRALLA Viale Eugenio IV

01019 VETRALLA Tel. 0761.477044 e-mail: [email protected]

Frantoio BattagliniVia Cassia Km. 111,70001023 BOLSENA (VT)Tel. 0761.798847e-mail: [email protected]

Oleificio sociale Coop. Agr.Via Tarquinia 01017 TUSCANIA (VT)Tel. 0761.443183e-mail: [email protected]

Soc. Coop. Oleificio MosseLoc. Processione01027 MONTEFIASCONE (VT)Tel. 0761.824440e-mail: [email protected]

Az. Agr.GISELLA ED ELENA ASCENZI Strada Risiere, 1601100 VITERBO Fax 0761.263549 Cell. 339.5389843 339.8993077 e-mail: [email protected]

Az. Agr.FRANTOIO BATTAGLINIVia Cassia Km. 111,70001023 BOLSENA Tel. 0761.798847 Fax 0761.798847 Cell. 347.6012932 e-mail: [email protected]

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Olio extra vergine di oliva“DOP Canino”

È un olio extravergine d’oliva ricono-sciuto a DOP (decreto dell’UnioneEuropea, pubblicato sulla GUCE L.163/96 del 2 luglio 1996), ottenuto dallevarietà di olivo Canino, Leccino,Pendolino, Maurino e Frantoio, da soleo congiuntamente. Presenta un’aciditàmassima dello 0,50%, un colore verdesmeraldo con riflessi dorati e un odorefruttato che ricorda il frutto sano e fre-sco, raccolto al punto ottimale di matu-razione. Ha un sapore deciso, conretrogusto amaro e piccante, con sento-ri di cardo selvatico e carciofo. La zonadi produzione indicata nel Disciplinare èlocalizzata nella Provincia di Viterbo einclude tutta la superficie amministrativadei seguenti comuni: Canino, Arlena diCastro, Cellere, Ischia di Castro,Farnese, Tessennano, e parte dellasuperficie di comuni di Montalto diCastro e Tuscania.

Licenziatari per l’olioextravergine d’oliva DOP Canino

Soc. Coop. OLIVICOLADI CANINO arl Via di Montalto Km. 18,00 01011 CANINO (VT)Tel. 0761.438095e-mail:[email protected]

Az. Agr. LA POPPETTAdi Alessandro Mezzabarba Via San Magno, 61,01010 FARNESE (VT)

Tel. 0761.458368e-mail: [email protected]

FRANTOIO ARTUROARCHIBUSACCI Via Corneto snc 01011 CANINO (VT)Tel. 0761.437202Fax 0761.437832 e-mail:[email protected]

FRANTOIO ARCHIBUSACCIGIOVANNI & FIGLI. s.r.l. Via del Boschetto, 301011 CANINO (VT)Tel. 0761.437213e-mail: [email protected] www.archibusacci.com

Az. Agr. CERROSUGHEROdi Laura De ParriLoc. Cerrosughero, S.S. 312 - Km. 22,60001011 CANINO (VT)Tel. 0761.439029 e-mail: [email protected]

Az. Agr. CASALACCIOdi Alessio Vaccari Via Magenta 47,01011 CANINO (VT)Tel./Fax 0761.438262 Cell. 338.3663474 e-mail: [email protected]

Oleificio Soc. Coop. di CaninoVia di Montalto Km. 18,0001011 CANINO (VT)Tel. 0761.437089email: [email protected]

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Patata dell’Alto Lazio

La patata inclusa nel marchio dellaTuscia Viterbese corrisponde alla pata-ta dell’Alto Viterbese, prodotto agroali-mentare tradizionale già inserito nel-l’elenco nazionale dei prodotti tipici.L’area interessata alla produzione ècompresa tra l’Umbria e la Toscana, anord del Lago di Bolsena e comprendeper intero i Comuni di Grotte di Castro,S. Lorenzo Nuovo, Gradoli, Latera,Bolsena, Onano, Acquapen dente eValentano. La patata dell’Alto Viterbesetrova in questo territorio, ricco di natura-li elementi nutritivi, le condizioni ideali disviluppo e grazie alla sua naturale pre-dilezione ai terreni sciolti d’origine vul-canica, permeabili, poveri di calcare,ricchi in particolar modo di potassio. Neldisciplinare del Marchio collettivo, tutta-via, sono ammesse anche quelle produ-zioni che ricadono in altre zone, purchérispettino i requisiti del disciplinare eche le condizioni pedoclimatiche sianosimili a quelle dell’area sopra indicata.Il prodotto è un tubero di forma e pezza-tura regolare, ovale o allungata, conbuccia liscia ed occhi superficiali. Laparte edule consiste in una pasta gialladi colore chiaro, con notevole contenutod’amido, di potassio e di vitamina C; peralcune varietà la pasta può essere bian-ca o anche rosa. Le tecniche di coltivazioni previste neldisciplinare consentono un uso minimodi fitofarmaci, tale che il tenore sia infe-riore del 50% rispetto al livello dei resi-dui massimi ammessi dalla vigente nor-mativa.

Licenziatari per la Patata dell’Alto Lazio

MA.DE.CO. S.S. Maremmana, 7401025 GROTTE DI CASTRO (VT) Tel. 0763.797153e-mail: [email protected]

CCORAV CONSORZIO COOPERATIVOORTOFRUTTICOLOALTO VITERBESELoc. Salcinella snc01025 GROTTE DI CASTRO (VT)Tel. 0763.796117e-mail: [email protected]

SCIARRIA s.r.l. Via G. Verga, 301015 SUTRI (VT)Tel. 0761.6081291e-mail: [email protected] www.sciarria.com

Coop. ETRURIA Via Roma, 9601025 GROTTE DI CASTRO (VT)Tel. 0763.798014 e-mail: [email protected]

Pasticceria e prodotti da forno

I prodotti delle pasticcerie e dei fornidella Tuscia Viterbese rappresentanosicuramente una espressione secolaredelle feste e ricorrenze religiose, inquanto proprio in queste occasioni si

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mangiavano cibi più elaborati e ghiotti.Ai nostri giorni molti prodotti dolciari eda forno si sono svincolate dall’eventotemporale della ricorrenza e si corre ilrischio di incorrere verso una eccessivaindustrializzazione della produzione,fenomeno questo che potrebbe portaread una perdita dei valori storico-cultura-li collegati alla loro realizzazione e dellepeculiari caratteristiche organolettiche.L’elemento fondamentale e discriminan-te del disciplinare è rappresentato dallemodalità artigianali con le quali si svol-gono le produzioni, a partire dalla lavo-razione dalle materie prime in entratanel laboratorio. A tal fine l’iscrizione all’apposito albodegli artigiani alla Camera di Com mer -cio di Viterbo rappresenta l’atto ammini-strativo indispensabile per poter diveni-re licenziatario del marchio colletti-vo.Tra i dolci e i diversi prodotti da fornodel disciplinare, molti fanno parte dell’E -lenco nazionale dei Prodotti Agroali -mentari Tradizionali.

Licenziatari per la pasticceriae prodotti da forno

PANIFICIO MARI DAL 1925di Mauro Mari Corso Cavour, 1001027 MONTEFIASCONE (VT)Tel. 0761.826012 PASTICCERIA GARIBALDI s.n.c.di Pierini Impero & c.Via G. Garibaldi, 2401100 VITERBOTel. 0761.306992 e-mail: [email protected]

PANIFICIO FORGHIERI ANTONIOVia Roma 10 01030 MONTEROSI (VT)Tel. 0761.699037

VAPOFORNO “LE MOSSE”di Marcello Giuliobello Via Le Mosse 701027 MONTEFIASCONE (VT)Tel. 0761.826190

AZ. AGRITURISTICA “LA VITA”di Maria SimmiLoc. Valle di Vico snc01032 CAPRAROLA (VT)Tel. 0761.612077 e-mail: [email protected] www.agriturismolavita.it

ALBA DOLCIARIA s.n.c.di Ermanno Fiorentini & C.Via Garbini 10001100 VITERBOTel. 0761.250773 e-mail: [email protected] www.albadolciaria.com

IL CASARECCIO s.n.c.di Ida Modanesi & c. Via Vittorio Emanuele 4301010 MONTE ROMANO (VT)Tel. 0766.860870

I FORNAI di Paolo Pieri Via San Lanno 24Piazza della Repubblica 1401030 VASANELLO (VT)Tel. 0761.408027e-mail: [email protected]

ARTIGIANPAN ‘86di Carla GorgoneVia Annio 1401100 VITERBOTel. 0761.308050

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PANIFICIO CAVALLORO CLAUDIOVia Giacomo Matteotti, 5/7 01022 BAGNOREGIO (VT)Tel. 0761.792577

PANIFICIO F.LLI ODDO Piazza Marconi, 801020 GRAFFIGNANO (VT)Tel. 0761.901123 Specialità dolciarie Lamagna Ilaria Via Zuccari, 2401100 VITERBOTel. 0761.288144e-mail: [email protected] Catanese Via Roma, 1901100 VITERBOTel. 0761.309647

PANIFICIO Franci Giordano Via Tarquinia, snc01017 TUSCANIATel. 0761.435985

La Casa del Pane di Vincenzi Giovanni e Mecucci RobertaSncPiazza Sott.te Mariano Tamburini

01032 CAPRAROLA (VT)Tel. 0761.646872Vapoforno di Costantini Eraldo e Stefano sncVia Pasubio, 1401100 VITERBOTel. 0761.340743

Forno Faliscodi Fedeli Patrizia e Cingolani Angelosnc Via Falerina Km. 5,50001034 FABRICA DI ROMA (VT)Tel. 0761.574040

Panificio Moderno Morelli Pietro diMorelli ErnestoVia Fontana Matuccia snc01033 CIVITA CASTELLANA (VT)Tel. 0761.514679Il Forno di Onori Augusto & C. sncLargo Luciano Bonaparte, 45 01011CANINO (VT)Tel. 0761.437009

Balsi PaolaVia Marconi, 1 01010 TESSENNANO (VT)Tel. 0761.431133e-mail: [email protected]

Brachino Renzo Via Orvietana, 3301027 MONTEFIASCONE (VT)Tel.0761.826806

Arte Bianca di Sanna Anna e C. sncPiazza dell'Orticara01100 VITERBOTel. 0761.342128

Sini SaraVia Doganella, 801019 VETRALLA (VT)Tel. 0761.461990Vapoforno di Tranfa Ireno e Lanari Mario sncVia San Gratiliano, 3301033 CIVITA CASTELLANA (VT)Tel. 0761.517104e-mail: [email protected]

Panificio Fontecedro Angelo e C. SncVia della Pettinara, 1401100 VITERBOTel. 0761.228362

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Panificio F.lli Midossi di Umberto - Marco e C.Via Garibaldi, 22/2401033 CIVITA CASTELLANA (VT)Tel. 0761.514219e-mail: [email protected]

Vapoforno Molinari Marco & C. Via della Repubblica, 7001033 CIVITA CASTELLANA (VT)Tel. 0761.517922Società Artigiana Panettieri di Proietti Mario, Guitarrini Claudio eValeri Giuliano sncVia Istria, 42/4601100 VITERBOTel. 0761.340926

Panificio Forti RenatoPiazza IV Novembre, 11 01030 CORCHIANO (VT)Tel. 0761.572398

Panificio Mancini di Mancini M. & C. sasVia Marconi, 1001017 TUSCANIA (VT)Tel. 0761.443711

Panificio La Torre di Onofri MarcoVia Marconi, 2c01020 CIVITELLA D'AGLIANO (VT)Tel. 0761.914120

Piciarelli LoredanaVia Teverina, 101020 CIVITELLA D'AGLIANO (VT)Tel. 0761.914800e-mail: [email protected]

Panificio F.lli Ranucci di Ranucci Antonio e C. sncVia Orvietana, 5101024 CASTIGLIONE IN TEVERINA

Tel. 0761.947078Bizzoni RossanaPiazza dello Statuto 2/A01010 MONTE ROMANO (VT) e-mail: [email protected]

Parea di Turchetti Luciano e C. snc Via SanLorenzo, 2801100 VITERBOTel. 0761.344140

Il Fornaio di Maurizia Cepparotti & C. sasViale Andrea Doria, 11 01016TARQUINIA (VT)

LA Biscotteria Etrusca SrlVia della Chimica01100 VITERBOTel. 0761.275695e-mail: [email protected]

Caporicci LuanaVia di Corte, 1301030 CIVITA CASTELLANA (VT)Tel. 0761.514868

Il panificio snc di Isanti Simonetta ed EmanueleVia Umberto I, 8201030 CORCHIANO (VT)Tel. 0761.572518e-mail: [email protected]

Agriturismi e Hotel

Il marchio collettivo Tuscia Viterbese èstato esteso agli alberghi della provinciadi Viterbo, anche grazie al progettonazionale “Quality Hotels”, proposto

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dell’ISNART - Istituto NazionaleRicerche Turistiche.Il marchio Quality Hotels viene attribuitoalle strutture alberghiere che rispondo-no a requisiti di qualità contenuti in unapposito disciplinare.I requisiti del disciplinare da verificarepresso gli alberghi riguardano i seguen-ti aspetti: accessibilità, parcheggio,reception, hall e aree comuni, camera,bagno, bar e ristorante, prima colazio-ne, offerta ricreativa, approccio eco-compatibile e offerta congressuale.Una struttura alberghiera per acquisireil Marchio di qualità deve raggiungereun punteggio minimo che varia in fun-zione della categoria di appartenenza. Gli alberghi giudicati idonei per ilmarchio Quality Hotels dalla Commis -sio ne di valutazione, potranno acquisi-re lo status di licenziatari del marchioTuscia Viterbese, una volta ottenuto ilgiudizio positivo da parte del Comitatodi gestione e di controllo del marchiocollettivo.Inoltre tutte le strutture certificate con ilmarchio Quality Hotels -Tuscia Viter bese saranno inserite nel-l’annuario e nelle altre guidedell’ISNART.

Licenziatari per gliagriturismi e hotel

HOTEL ROYAL Via Dante Alighieri, 8/1 01023 BOLSENA Tel. 0761.797048Fax 0761.796000 e-mail: [email protected] www.atihotels.it/Royal/royal.html

BALLETTI PARK HOTELVia Umbria, 2/a

01030 SAN MARTINO AL CIMINO Tel. 0761.3771e-mail: [email protected] www.balletti.com

BALLETTI PALACE HOTELViale Trento, 100 01100 VITERBOTel. 0761.345060 e-mail: [email protected] www.balletti.com

MINI PALACE HOTELVia Santa Maria Grotticella, 2/B 01100 VITERBOTel. 0761.309742/3 e-mail: [email protected] www.minipalacehotel.com

ANTICA LOCANDADELLA VIA FRANCIGENA Strada Pontarello snc01019 VETRALLA Tel. 0761.485054 e-mail: [email protected]

HOTEL COLUMBUSViale Colesanti, 2701023 BOLSENA Tel. 0761.799009e-mail: [email protected]

HOTEL VITERBOVia San Camillo De Lellis01100 VITERBOTel. 0761.270100e-mail: [email protected]

RELAIS DEL LAGOVia Laertina, 14001010 MARTA (VT)Tel.0761.872594

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e-mail: [email protected]

ALL' OLIVOVia P. Togliatti 13/1501016 TARQUINIA (VT)Tel. 0766.857318e-mail: [email protected]

HOTEL LIDOVia Cassia Km. 114,80001023 BOLSENA (VT)Tel. 0761.799026e-mail: [email protected]

DOMUS LA QUERCIAViale Fiume, 11201100 VITERBOTel. 0761/3373e-mail: [email protected]

PARCO DEI CIMINIContrada Montagna 34/a01038 SORIANO NEL CIMINO (VT)e-mail: [email protected]

AGRITURISMO CASTROLoc. Ponte San Pietro 01010 ISCHIADI CASTRO (VT)Tel. 0761.458769e-mail: [email protected]

AGRITURISMO BUONASERALoc. Buonasera 01022 BAGNOREGIO (VT)Tel. 0761.792397e-mail: [email protected]

POGGIO DELLA CAPANNAVia Commenda Km. 9,60001100 VITERBOe-mail: [email protected]

AZ. AGRITURISTICA BIOLOGICABAGNOLESEVia C. Bagnolo, 701028 ORTE (VT)Tel. 0761.400568e-mail: [email protected] COLLEVALLELocalità Collevalle01020 BOMARZO (VT)Tel. 0761.924016e-mail: [email protected]

PODERE DELL'ARCO COUNTRY CHARMEStrada Signorino01100 VITERBOTel. 0761.308688e-mail: [email protected]

PODERE LA BRANDAStrada Forocassio01010 VETRALLA - TRE CROCI Tel.0761.477174e-mail: [email protected]

AGRITURISMO BICOCALoc. Bicoca01100 VITERBOTel. 0761.263614 e-mail: [email protected]

GIULIA DI GALLESEStrada Cerreto 01035GALLESE (VT)Tel. 0761.495510

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e-mail: [email protected]

TENUTA DI SANTA LUCIAS.S. Ortana Km. 13,20001038 SORIANO NEL CIMINO (VT)Tel. 0761.759529e-mail: [email protected]

RIO COVERINOVia Flaminia km. 6001033 CIVITA CASTELLANA (VT)Tel. 0761.3441923e-mail:[email protected]

PASSO DELLA BECCACCIALoc. Pietra del Corvo01030 CANEPINA (VT)Tel. 0761.750519

IL CASALETTOStrada Grottana, 901026 GROTTE SANTO STEFANO (VT)Tel. 0761.367077e-mail: [email protected]

CERROSUGHEROS.S. 312 Km. 22,60001011 CANINO (VT)Tel. 0761.437242e-mail: [email protected]

I GIARDINI DI ARARATStrada Romana 01100 VITERBO Tel. 0761.289934e-mail: [email protected]

I vini Doc e Igt

Grazie alle condizioni climatiche e allanatura dei terreni favorevoli, la colturadella vite si è radicata nella Tuscia viter-bese a tal punto da divenirne uno deicomparti di eccellenza e di qualità del-l’agroalimentare. Il marchio Tuscia viterbese è esteso atutti i vini Doc (Denominazione di Ori -gine Controllata) e Igt. (IndicazioneGeogra fica Tipica) presenti nella provin-cia di Viterbo.Il D.O.C. Aleatico di Gradoli, di colorerosso con tonalità violacee, odore fine-mente aromatico, pieno ed armonico, èprodotto nelle tipologie dolce, liquorosoe liquoroso riserva; si abbina bene allapasticceria secca e ai dolci con le noc-ciole.Il D.O.C. Cerveteri si presenta con letipologia del bianco e del rosso: il primoè robusto, sapido ed intenso, si adatta aprimi piatti con salse e a pesci di marearrosto o al sale; il rosso è particolar-mente intenso ed è ottimo con carniovine alla griglia o al forno.Il D.O.C. Colli Etruschi Viterbesi com-prende tipologie di vini espressione dimonovitigni sia di tipo autoctono cheinternazionale, come Procanico, Gre -chetto, Rossetto, Moscatello, Violone,Canaiolo e Merlot. Il D.O.C. Est! Est!! Est!!! è un vino cono-sciuto a livello internazionale che anco-ra evoca tradizioni leggendarie del terri-torio; si accompagna bene con antipa-sti, primi piatti con pesce, e con fritturedi pesce di mare e di lago. Il D.O.C. Orvieto è un vino che si pre-senta giallo paglierino, con un odoredelicato e gradevole; è prodotto nelletipologie secco ed amabile, indicatocome aperitivo o con piatti di verdure di

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stagione, carni bianche e formaggi fre-schi.Il D.O.C. Tarquinia può essere un vinobianco, se prodotto con uve di Trebbianie di Malvasie, o un vino rosso, conuvag gio di Sangiovese, Montepulcianoe Casanese; sono vini di pronta beva sebianchi, più complessi i rossi se affinatiin legno. Nel D.O.C. Vignanello troviamo il vinobianco se prodotto con uve del Mal -vasia del Chianti, del Trebbiano To -scano e del Greco, mentre per il rossosi usano uve del Ciliegiolo e del San -giovese; si abbina bene a zuppe e mi -nestre di cereali, arrosti e carni diverse. La I.G.T. Civitella d’Agliano è riservataai seguenti vini: bianchi, anche nellatipologia frizzante; rossi, anche nelletipologie frizzante e novello; rosati,anche nella tipologia frizzante.Anche nella I.G.T. Colli Cimini sonocompresi vini bianchi, rossi o rosati cheben si accompagnano a piatti della tra-dizione locale anche a base di nocciolee castagne dei colli ononimi. Nella I.G.T. Lazio possono confluire viti-gni provenienti dall’intero territorioLaziale; i produttori della Tuscia Viter -bese, miscelando sapientemente uveprovenienti da vitigni autoctoni con altreprovenienti da vitigni di altre provincedella regione, riescono spesso ad otte-nere vini di elevato pregio per le tipolo-gie del bianco, del rosso e del rosato.

Licenziatari per i viniDoc e Igt

MOTTURA SERGIO Loc. Poggio della Costa, 101020 CIVITELLA D’AGLIANO Tel. 0761.914533

www.motturasergio.ite-mail:[email protected]

MOTTURA ISABELLALoc. Rio Chiaro, 101020 CIVITELLA D’AGLIANO wwww.isabellamottura.com e-mail: [email protected]

Azienda agricolaWULF THOMASLoc. Poggio Montano s.n.c.01019 VETRALLATel. 0761.477109www.villachiariniwulf.ite-mail: [email protected]

CANTINA OLEIFICIOSOCIALE DI GRADOLIVia Roma, 3101010 GRADOLI Tel. 0761.456087e-mail: [email protected]

Azienda agricola VILLA PURILoc. Villa Puri01023 BOLSENA (VT)Tel. 0761.797138e-mail: [email protected]

CANTINA STEFANONI DI STEFANONI STEFANO E C. SNCVia Stefanoni, 4801027 MONTEFIASCONE (VT)Tel. 0761.827031e-mail: [email protected]

LOTTI VINCENZO Loc. Ascarella snc01010 CELLERETel. 0761.451808

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AZ. AGR. BUZZI SERGIOStrada Sammartinese, 801100 VITERBOTel. 0761.305671e-mail: [email protected]

CANTINA DI MONTEFIASCONE Soc. Cooerativa AgricolaVia Grilli, 201027 MONTEFIASCONE (VT)Tel. 0761.826148e-mail: [email protected]

Cavolfiore Bianco e cavolo broccoloromanesco della Tuscia Viterbese

Le colture del Cavolfiore Bianco(Brassica oleracea, varietà botrytis L.) eCavolo Broccolo Romanesco (Brassica,oleracea L.,varietà italica L) dellaTuscia Viterbese, sono coltivate invaste estensioni presso alcune aziendeagricole di spicco della provincia diViterbo.I diversi parametri di cui si tiene contonel disciplinare sono finalizzati all'otteni-mento di un prodotto omogeneo ecaratteristico per la provincia di Viterbo,sia sotto l'aspetto delle caratteristicheorganolettiche che per la forma e pez-zatura. Il prodotto finale deve infattimostrare caratteristiche qualitative deri-vanti non solo dalla provenienza geneti-ca, ma anche dall'incontro tra le favore-voli condizioni pedoclimatiche del terri-torio della Tuscia viterbese e l'abilitàprofessionale dei produttori del luogo.Pertanto, quale elemento principale agaranzia di suddetta istanza, sono statidifferenziati i periodi di raccolta in fun-zione delle aree di produzione più signi-

ficative della provincia di Viterbo. Nellospecifico sono state individuate la zonaA, che comprende i territori dei comunidi Tarquinia, Montalto di Castro, Caninoe Monteromano, dove la raccolta sisvolge nei mesi di dicembre, gennaio efebbraio, e la zona B, comprendenteViterbo ed i comuni restanti più interni,nella quale la raccolta deve svolgersidal mese di agosto al mese di maggio.In ogni caso è importante, al fine dimantenere l'uniformità e l'omogeneità dipezzatura, che il prodotto sia raccoltomanualmente ed in maniera scalare enon un'unica soluzione.Di notevole importanza, al fine del con-ferimento e mantenimento delle caratte-ristiche qualitative del Cavolfiore Biancoe del Cavolo Broccolo Romanesco dellaTuscia Viterbese, sono le pratiche coltu-rali, dalla preparazione del terreno altrapianto, dalle irrigazioni alle fertilizza-zioni e difesa fitosanitaria che comun-que devono rispettare il Codice diBuona Pratica Agricola e le NormeRegionali di Difesa Integrata per assicu-rare un prodotto igienicamente sano edintegro.Infine, nel disciplinare sono stato presiun considerazione quali elementi di nontrascurabile importanza per presentaresui mercati un prodotto omogeneo e diaspetto gradevole, lo standard delleforme ed il packaging, pensato quest'ul-timo anche in funzione dell'applicazioneottimale della grafica del marchioTuscia Viterbese.

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Note:

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Licenziatari per il cavolfiorebianco e cavolo broccoloromanesco Tuscia Viterbese

Azienda AgricolaCAMILLI DANILOStrada Terme, 1101100 VITERBOTel. 0761.251495e-mail: [email protected]

Azienda AgricolaDE SIMONI ROBERTOStrada Teverina, 29/01100 VITERBOTel. 0761.251066Azienda AgricolaCAPOBIANCHI MARCOStrada Montarone, 1401100 VITERBOTel. 0761.352268e-mail: [email protected]

Azienda Agricola F.lli CALEVI ALBERTO FANO S.S.Strada Vallalta, 8 01100 VITERBO Tel. 0761.360664e-mail: [email protected]

Azienda AgricolaMerlani RobertoStrada Terme, 1101100 VITERBOTel. 0761.251053

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Note:

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AREA ATTREZZATA PER GRUPPI E FAMIGLIE ALL’INTERNO DELLA NECROPOLIADIBITA A DEGUSTAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI LOCALI, PUNTO RISTORO

AUDIOGUIDE MULTILINGUE, ARCHEO GUIDE PER BAMBINIBOOKSHOP

All’interno del Museo, nel cuore del centro storico della cittàturrita, sono esposti meravigliosi tesori,

preziosi pezzi archeologici, tra cui manufattivillanoviani, etruschi, greci e romani, provenienti soprattutto dagli

scavi delle necropoli etrusche.Tra i reperti più noti i famosi Cavalli Alati.

Tarquinia, culla della civiltà etrusca, è senza dubbio tra le mete piùimportanti del Mediterraneo per gli appassionati di

archeologia e arte antica.L’affascinante mondo dei Tirreni rivive soprattutto attraverso letombe dipinte della sua Necropoli, Patrimonio dell’Umanità.

Le immagini degli affreschi, di oltre 2500 anni fa, scorrono come unlibro aperto, introducendo i visitatori nella vita densa di desideri e

passioni delle genti etrusche.

Museo Archeologico Nazionale

NECROPOLI ETRUSCADI TARQUINIA

Museo Archeologico e Necropoli di Monterozzi - TarquiniaInfo biglietteria: 0766.850080 - 338.8618856

Ingresso gratuito sotto i 18 anni e oltre i 65 anni

Patrimonio dell’Umanità, Unesco

Grafica

Euriadesrl0761/326127

Page 95: Guida enogastronomica Tuscia - tusciaromana.info · G Zâ|wtxÇÉztáàÜÉÇÉÅ|vt Prefazione L’arte culinaria ha il potere di esprimere magnificamente la storia e le caratteristiche

AREA ATTREZZATA PER GRUPPI E FAMIGLIE ALL’INTERNO DELLA NECROPOLIADIBITA A DEGUSTAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI LOCALI, PUNTO RISTORO

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All’interno del Museo, nel cuore del centro storico della cittàturrita, sono esposti meravigliosi tesori,

preziosi pezzi archeologici, tra cui manufattivillanoviani, etruschi, greci e romani, provenienti soprattutto dagli

scavi delle necropoli etrusche.Tra i reperti più noti i famosi Cavalli Alati.

Tarquinia, culla della civiltà etrusca, è senza dubbio tra le mete piùimportanti del Mediterraneo per gli appassionati di

archeologia e arte antica.L’affascinante mondo dei Tirreni rivive soprattutto attraverso letombe dipinte della sua Necropoli, Patrimonio dell’Umanità.

Le immagini degli affreschi, di oltre 2500 anni fa, scorrono come unlibro aperto, introducendo i visitatori nella vita densa di desideri e

passioni delle genti etrusche.

Museo Archeologico Nazionale

NECROPOLI ETRUSCADI TARQUINIA

Museo Archeologico e Necropoli di Monterozzi - TarquiniaInfo biglietteria: 0766.850080 - 338.8618856

Ingresso gratuito sotto i 18 anni e oltre i 65 anni

Patrimonio dell’Umanità, Unesco

Grafica

Euriadesrl0761/326127

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LI Zâ|wt xÇÉztáàÜÉÇÉÅ|vt

La Confesercenti di Viterbo, con l’ini zia -tiva A tavola con gli Etruschi, invita gliospiti e gli abitanti della Tuscia ad unapiù profonda conoscenza della cucinalocale. Ma anche ad una verifica deirisultati raggiunti da coloro che operano,con crescente professionalità, nel settoredella ristorazione.

A tavola con gli Etruschi è rappresentataormai da più di venti anni nella provinciadi Viterbo. Dal 2008 si abbina conll’iniziativa alla Guida enogastronomicadella Tu scia. Al suo interno è contenutoun elenco dei prodotti tipici e tradizionaliriconosciuti e pubblicati sulla GazzettaUfficiale con una presentazione dei pro-dotti a marchio riconosciuti, con relatividisciplinari. Nella tasca della copertina,sono inoltre allegate le schede dei risto-ranti che hanno aderito all’iniziativa Atavola con gli Etruschi.

I ristoranti che partecipano all’iniziativapresentano il loro menù a prezzo fisso“tutto compreso”, accettando così un

criterio di offerta al pubblico che si èaffermato sul piano internazionale e cherisulta gradito sia agli ospiti italiani chestranieri. La collaborazione del dottorItalo Arieti, autore di pregevoli libri sullacucina della Tuscia, è stata necessariae opportuna per un’adeguata imposta-zione dell’aspetto strettamente culina-rio.

La realizzazione dell’iniziativa è statapos sibile grazie al patrocinio dell’Asses -sorato al Turismo della Regione Lazio,della Camera di Commercio di Viterbo edella Provincia di Viterbo, che ne hannocompreso e valorizzato l’importanza turi-stica e commerciale, dimostrando unasensibilità perfettamente adeguata allefunzioni pubbliche loro affidate.

Tutti sono invitati a cogliere l’occasionedi questa iniziativa per visitare la TusciaViterbese, scegliere i ristoranti e i menùpiù graditi, trascorrere momenti sereni alriparo da tutte le sorprese, tranne quellegradevoli.

A Tavola con gli Etruschi

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