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GUIDA PER INSEGNANTI DI SOSTEGNO - Carlo Porta · Guida per l'insegnante di sostegno Emessa da: Prof.ssa C. Veronesi Emessa il: 20.05.2002 Approvata da: Dr. Prof. G. Nardi (Dirigente

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GUIDA PER

INSEGNANTI DI SOSTEGNO

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Guida per l'insegnante di sostegno

Emessa da: Prof.ssa C. Veronesi

Emessa il: 20.05.2002

Approvata da: Dr. Prof. G. Nardi (Dirigente Scolastico)

Ultima Revisione del: 09.09.2016 a cura di: proff. G. De Blasis e A.Cimino

1. Scopo della guida La presente guida ha lo scopo di documentare e regolare le modalità con cui debbono essere condotte le fasi di programmazione, attuazione e valutazione dell'attività di sostegno.

2. Ambito di applicazione

La presente guida si applica in modo generalizzato alle attività di cui al precedente paragrafo "Scopo della guida", senza alcuna esclusione.

3. Responsabilità Le responsabilità per le componenti coinvolte sono riportate nella guida. Esse sono: Dirigente Scolastico, Consiglio di classe, Docente di sostegno, famiglie, ASL.

4. Documenti e materiale di riferimento Legge 104 del 5/2/92. O.M. n. 90 del 2001 Profilo Dinamico Funzionale (PDF). Piano Educativo Individualizzato (PEI). Modulo per PEI di materia Modulo di accettazione formale del PEI da parte della famiglia. Modulo per la relazione intermedia e finale. Modulo per i colloqui con la famiglia.

5. Approvazione, utilizzo e revisioni Ogni destinatario della presente guida, prima dell'utilizzo della stessa, deve verificare che la presente risulti approvata (firma della copertina in corrispondenza della funzione responsabile dell'approvazione).

La presente guida può essere revisionata in ogni momento per garantire la sempre più efficace gestione della qualità all'interno delle attività qui regolate.

La presente guida è da considerarsi valida fino al momento in cui non ne esista una revisione più recente approvata. E' specifico compito dell'emittente della guida coordinare le attività di revisione, approvazione e distribuzione delle eventuali future revisioni.

E' specifico compito del destinatario, al ricevimento di una nuova revisione provvedere alla tempestiva distruzione della guida superata in suo possesso.

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INDICE

▪ Estratto dalla Legge 104 del 1992…………………………………………………….. p. 4

▪ O.M. 90 del 2001.……………………………………………………………………… p. 10

▪ L’insegante di sostegno………………………………………………………………... p. 13

▪ Cosa sono: DF - PDF – PEI …………………………………………………………... p. 14

▪ Modello per la stesura del PDF………………………………………………………... p. 15

▪ Guida alla compilazione del PDF...……………………………………………………... p. 17

▪ Modello per la stesura del PEI..………………………………………………………... p. 19

▪ Guida alla compilazione del PEI...……………………………………………………... p. 22

▪ Griglia di valutazione per piani differenziati…………………………………………... p. 26

▪ Assegnazione credito scolastico per piani differenziati…………………….................. p. 27

▪ Accettazione formale del PEI da parte della famiglia…………………………………... p. 28

▪ Modulo per la verbalizzazione del ricevimento parenti………………………………... p. 29

▪ Modello per la stesura della relazione intermedia……………………………………... p. 30

▪ Guida alla compilazione della relazione intermedia…………………………………... p. 31

▪ Modello per la stesura della relazione finale..…………………………………………... p. 33

▪ Guida alla compilazione della relazione finale..………………………………………... p. 34

▪ Esami di Stato……………………………….…………………………………………... p. 35

▪ Modello per la stesura della relazione finale classe V...………………………………... p. 36

▪ Guida alla compilazione della relazione finale classe V………………………………... p. 39

▪ Certificato di credito formativo……………..…………………………………………... p. 42

▪ Note esplicative……………………………..…………………………………………... p. 46

▪ Riepilogo dei modelli ed informazioni utili...…………………………………………... p. 47

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Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 Estratto dalla Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (Pubblicata in G.U. 17 febbraio 1992, n. 39, S.O.)

1. Finalità. 1. La Repubblica: a) garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società; b) previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla vita della collettività, nonché la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali; c) persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, nonché la tutela giuridica ed economica della persona handicappata; d) predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona handicappata. 2. Principi generali. 1. La presente legge detta i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata. Essa costituisce inoltre riforma economico-sociale della Repubblica, ai sensi dell'articolo 4 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5. 3. Soggetti aventi diritto. 1. E' persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. 2. La persona handicappata ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e alla efficacia delle terapie riabilitative. 3. Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici. 4. La presente legge si applica anche agli stranieri e agli apolidi, residenti, domiciliati o aventi stabile dimora nel territorio nazionale. Le relative prestazioni sono corrisposte nei limiti ed alle condizioni previste dalla vigente legislazione o da accordi internazionali.

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4. Accertamento dell'handicap.

1. Gli accertamenti relativi alla minorazione, alle difficoltà, alla necessità dell'intervento assistenziale permanente e alla capacità complessiva individuale residua, di cui all'articolo 3, sono effettuati dalle unità sanitarie locali mediante le commissioni medi che di cui all'articolo 1 della legge 15 ottobre 1990, n. 295, che sono integrate da un operatore sociale e da un esperto nei casi da esaminare, in servizio presso le unità sanitarie locali.

5. Principi generali per i diritti della persona handicappata. 1. La rimozione delle cause invalidanti, la promozione dell'autonomia e la realizzazione dell'integrazione sociale sono perseguite attraverso i seguenti obiettivi: a) sviluppare la ricerca scientifica, genetica, biomedica, psicopedagogica, sociale e tecnologica anche mediante programmi finalizzati concordati con istituzioni pubbliche e private, in particolare con le sedi universitarie, con il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), con i servizi sanitari e sociali, considerando la persona handicappata e la sua famiglia, se coinvolti, soggetti partecipi e consapevoli della ricerca; b) assicurare la prevenzione, la diagnosi e la terapia prenatale e precoce delle minorazioni e la ricerca sistematica delle loro cause; c) garantire l'intervento tempestivo dei servizi terapeutici e riabilitativi, che assicuri il recupero consentito dalle conoscenze scientifiche e dalle tecniche attualmente disponibili, il mantenimento della persona handicappata nell'ambiente familiare e sociale, la sua integrazione e partecipazione alla vita sociale; d) assicurare alla famiglia della persona handicappata un'informazione di carattere sanitario e sociale per facilitare la comprensione dell'evento, anche in relazione alle possibilità di recupero e di integrazione della persona handicappata nella società; e) assicurare nella scelta e nell'attuazione degli interventi socio-sanitari la collaborazione della famiglia, della comunità e della persona handicappata, attivandone le potenziali capacità; f) assicurare la prevenzione primaria e secondaria in tutte le fasi di maturazione e di sviluppo del bambino e del soggetto minore per evitare o constatare tempestivamente l'insorgenza della minorazione o per ridurre e superare i danni della minorazione sopraggiunta; g) attuare il decentramento territoriale dei servizi e degli interventi rivolti alla prevenzione, al sostegno e al recupero della persona handicappata, assicurando il coordinamento e l'integrazione con gli altri servizi territoriali sulla base degli accordi di programma di cui all'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142; h) garantire alla persona handicappata e alla famiglia adeguato sostegno psicologico e psicopedagogico, servizi di aiuto personale o familiare, strumenti e sussidi tecnici, prevedendo, nei casi strettamente necessari e per il periodo indispensabile, interventi economici integrativi per il raggiungimento degli obiettivi di cui al presente articolo; i) promuovere, anche attraverso l'apporto di enti e di associazioni, iniziative permanenti di informazione e di partecipazione della popolazione, per la prevenzione e per la cura degli handicap, la riabilitazione e l'inserimento sociale di chi ne è colpito; l) garantire il diritto alla scelta dei servizi ritenuti più idonei anche al di fuori della circoscrizione territoriale; m) promuovere il superamento di ogni forma di emarginazione e di esclusione sociale anche mediante l'attivazione dei servizi previsti dalla presente legge.

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13. Integrazione scolastica. 1. L'integrazione scolastica della persona handicappata nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado e nelle università si realizza, fermo restando quanto previsto dalle leggi 11 maggio 1976, n. 360, e 4 agosto 1977, n. 517, e successive modificazioni, anche attraverso: a) la programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi, sportivi e con altre attività sul territorio gestite da enti pubblici o privati. A tale scopo gli enti locali, gli organi scolastici e le unità sanitarie locali, nell'ambito delle rispettive competenze, stipulano gli accordi di programma di cui all'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro della pubblica istruzione, d'intesa con i Ministri per gli affari sociali e della sanità, sono fissati gli indirizzi per la stipula degli accordi di programma. Tali accordi di programma sono finalizzati alla predisposizione, attuazione e verifica congiunta di progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché a forme di integrazione tra attività scolastiche e attività integrative extrascolastiche. Negli accordi sono altresì previsti i requisiti che devono essere posseduti dagli enti pubblici e privati ai fini della partecipazione alle attività di collaborazione coordinate; b) la dotazione alle scuole e alle università di attrezzature tecniche e di sussidi didattici nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico, ferma restando la dotazione individuale di ausili e presìdi funzionali all'effettivo esercizio del diritto allo studio, anche mediante convenzioni con centri specializzati, aventi funzione di consulenza pedagogica, di produzione e adattamento di specifico materiale didattico; c) la programmazione da parte dell'università di interventi adeguati sia al bisogno della persona sia alla peculiarità del piano di studio individuale; d) l'attribuzione, con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, da emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, di incarichi professionali ad interpreti da destinare alle università, per facili tare la frequenza e l'apprendimento di studenti non udenti; e) la sperimentazione di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 419, da realizzare nelle classi frequentate da alunni con handicap. 2. Per le finalità di cui al comma 1, gli enti loca li e le unità sanitarie locali possono altresì prevedere l'adeguamento dell'organizzazione e del funzionamento degli asili nido alle esigenze dei bambini con handicap, al fine di avviarne precocemente il recupero, la socializzazione e l'integrazione, nonché l'assegnazione di personale docente specializzato e di operatori ed assistenti specializzati. 3. Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, e successive modificazioni, l'obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati. 4. I posti di sostegno per la scuola secondaria di secondo grado sono determinati nell'ambito dell'organico del personale in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge in modo da assicurare un rapporto almeno pari a quello previsto per gli altri gradi di istruzione e comunque entro i limiti delle disponibilità finanziarie all'uopo preordinate dall'articolo 42, comma 6, lettera h). 5. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado sono garantite attività didattiche di sostegno, co n priorità per le iniziative sperimentali di cui al comma 1, lettera e), realizzate con docenti di sostegno specializzati, nelle aree disciplinari individuate sulla base del profilo dinamico-funzionale e del conseguente piano educativo individualizzato.

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6. Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti. 6 - bis. Agli studenti handicappati iscritti all'università sono garantiti sussidi tecnici e didattici specifici, realizzati anche attraverso le convenzioni di cui alla lettera b) del comma 1, nonché il supporto di appositi servizi di tutorato specializzato, istituiti dalle università nei limiti del proprio bilancio e delle risorse destinate alla copertura degli oneri di cui al presente comma, nonché ai commi 5 e 5 -bis dell'articolo 16. (2) (2) Comma aggiunto dall'art. 1, comma 1, della Legge 28 gennaio 1999, n. 17

14. Modalità di attuazione dell'integrazione. 1. Il Ministro della pubblica istruzione provvede alla formazione e all'aggiornamento del personale docente per l'acquisizione di conoscenze in materia di integrazione scolastica degli studenti handicappati, ai sensi dell'articolo 26 del D.P.R. 23 agosto 1988, n. 399, nel rispetto delle modalità di coordinamento con il Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica di cui all'articolo 4 della legge 9 maggio 1989, n. 168. Il Ministro della pubblica istruzione provvede altresì: a) all'attivazione di forme sistematiche di orientamento, particolarmente qualificate per la persona handicappata, con inizio almeno dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado; b) all'organizzazione dell'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità nell'articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte, in relazione alla programmazione scolastica individualizzata; c) a garantire la continuità educativa fra i diversi gradi di scuola, prevedendo forme obbligatorie di consultazione tra insegnanti del ciclo inferiore e del ciclo superiore ed il massimo sviluppo dell'esperienza scolastica della persona handicappata in tutti gli ordini e gradi di scuola, consentendo il completamento della scuola dell'obbligo anche sino al compimento del diciottesimo anno di età; nell'interesse dell'alunno, con deliberazione del collegio dei docenti, sentiti gli specialisti di cui all'articolo 4, secondo comma, lettera l), del decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, su proposta del consiglio di classe o di interclasse, può essere consentita una terza ripetenza in singole classi. 2. I piani di studio delle scuole di specializzazione di cui all'articolo 4 della legge 19 novembre 1990, n. 341, per il conseguimento del diploma abilitante all'insegnamento nelle scuole secondarie, comprendono, nei limiti degli stanziamenti già preordinati in base alla legislazione vigente per la definizione dei suddetti piani di studio, discipline facoltative, attinenti all'integrazione degli alunni handicappati, determinate ai sensi dell'articolo 4, comma 3, della citata legge n. 341 del 1990. Nel diploma di specializzazione conseguito ai sensi del predetto articolo 4 deve essere specificato se l'insegnante ha sostenuto gli esami relativi all'attività didattica di sostegno per le discipline cui il diploma stesso si riferisce, nel qual caso la specializzazione ha valore abilitante anche per l'attività didattica di sostegno. 3. La tabella del corso di laurea definita ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della citata legge n. 341 del 1990 comprende, nei limiti degli stanziamenti già preordinati in base alla legislazione vigente per la definizione delle tabelle dei corsi di laurea, insegnamenti facoltativi attinenti all'integrazione scolastica degli alunni handicappati. Il diploma di laurea per l'insegnamento nelle scuole materne ed elementari di cui all'articolo 3, comma 2, della citata legge n. 341 del 1990 costituisce titolo per l'ammissione ai concorsi per l'attività didattica di sostegno solo se siano stati sostenuti gli esami relativi, individuati come obbligatori per la preparazione all'attività didattica di sostegno, nell'ambito

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della tabella suddetta definita ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della medesima legge n. 341 del 1990. 4. L'insegnamento delle discipline facoltative previste nei piani di studio delle scuole di specializzazione di cui al comma 2 e dei corsi di laurea di cui al comma 3 può essere impartito anche da enti o istituti specializzati all'uopo convenzionati con le università, le quali disciplinano le modalità di espletamento degli esami e i relativi controlli. I docenti relatori dei corsi di specializzazione devono essere in possesso del diploma di laurea e del diploma di specializzazione. 31 Fino alla prima applicazione dell'articolo 9 della citata legge n. 341 del 1990, relativamente alle scuole di specializzazione si applicano le disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica maggio 1974, n. 417, e successive modificazioni, al decreto del Presidente della Repubblica 31 ottobre 1975, n. 970 e all'articolo 65 della legge 20 maggio 1982, n. 270. 6. L'utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione è consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati. 7. Gli accordi di programma di cui all'articolo 13, comma 1, lettera a), possono prevedere lo svolgimento di corsi di aggiornamento comuni per il personale delle scuole, delle unità sanitarie locali e degli enti locali, impegnati in piani educativi e di recupero individualizzati.

15. Gruppi di lavoro per l'integrazione scolastica. 1. Presso ogni ufficio scolastico provinciale è istituito un gruppo di lavoro composto da: un ispettore tecnico nominato dal provveditore agli studi, un esperto della scuola utilizzato ai sensi dell'articolo 14, decimo comma, della legge 20 maggio 1982, n. 270, e successive modificazioni, due esperti designati dagli enti locali, due esperti delle unità sanitari e locali, tre esperti designati dalle associazioni delle persone handicappate maggiormente rappresentative a livello provinciale nominati dal provveditore agli studi sulla base dei criteri indicati dal Ministro della pubblica istruzione entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Il gruppo di lavoro dura in carica tre anni. 2. Presso ogni circolo didattico ed istituto di scuola secondaria di primo e secondo grado sono costituiti gruppi di studio e di lavoro composti da insegnanti, operatori dei servizi, familiari e studenti con il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal piano educativo. 3. I gruppi di lavoro di cui al comma 1 hanno compiti di consulenza e proposta al provveditore agli studi, di consulenza alle singole scuole, di collaborazione con gli enti locali e le unità sanitarie locali per la conclusione e la verifica dell'esecuzione degli accordi di programma di cui agli articoli 13, 39 e 40, per l'impostazione e l'attuazione dei piani educativi individualizzati, nonché per qualsiasi altra attività inerente all'integrazione degli alunni in difficoltà di apprendimento. 4. I gruppi di lavoro predispongono annualmente una relazione da inviare al Ministro della pubblica istruzione ed al presidente della giunta regionale. Il presidente della giunta regionale può avvalersi della relazione ai fini della verifica dello stato di attuazione degli accordi di programma di cui agli artt. 13, 39 e 40.

16. Valutazione del rendimento e prove d'esame. 1. Nella valutazione degli alunni handicappati da parte degli insegnanti è indicato, sulla base del piano educativo individualizzato, per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline. 2. Nella scuola dell'obbligo sono predisposte, sulla base degli elementi conoscitivi di cui al comma 1,

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prove d'esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell'allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. 3. Nell'ambito della scuola secondaria di secondo grado, per gli alunni handicappati sono consentite prove equipollenti e tempi più lunghi per l'effettuazione delle prove scritte o grafiche e la presenza di assistenti per l'autonomia e la comunicazione. 4. Gli alunni handicappati sostengono le prove finalizzate alla valutazione del rendimento scolastico o allo svolgimento di esami anche universitari con l'uso degli ausili loro necessari. 5. Il trattamento individualizzato previsto dai commi 3 e 4 in favore degli studenti handicappati è consentito per il superamento degli esami universitari previa intesa con il docente della materia e con l'ausilio del servizio di tutorato di cui all'articolo 13, comma 6 -bis . É consentito, altresì, sia l 'impiego di specifici mezzi tecnici in relazione alla tipologia di handicap , sia la possibilità di svolgere prove equipollenti su proposta del servizio di tutorato specializzato.

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Ordinanza Ministeriale n. 90 (prot.4042) Roma, 21 maggio 2001

NORME PER LO SVOLGIMENTO DEGLI SCRUTINI E DEGLI ESAMI NELLE SCUOLE STATALI E NON STATALI DI ISTRUZIONE ELEMENTARE, MEDIA E SECONDARIA SUPERIORE - ANNO SCOLASTICO 2000- 2001.

TITOLO IV

ISTITUTI D'ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE Art. 15

Valutazione degli alunni in situazione di handicap 1. Nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche e sensoriali non si procede, di norma, ad alcuna valutazione differenziata; è consentito, tuttavia, l'uso di particolari strumenti didattici appositamente individuati dai docenti, al fine di accertare il livello di apprendimento non evidenziabile attraverso un colloquio o prove scritte tradizionali. 2. Per gli alunni in situazione di handicap psichico la valutazione, per il suo carattere formativo ed educativo e per l'azione di stimolo che esercita nei confronti dell'allievo, deve comunque aver luogo. Il Consiglio di classe, in sede di valutazione periodica e finale, sulla scorta del Piano Educativo Individualizzato a suo tempo predisposto con la partecipazione dei genitori nei modi e nei tempi previsti dalla C. M. 258/83, esamina gli elementi di giudizio forniti da ciascun insegnante sui livelli di apprendimento raggiunti, anche attraverso l’attività di integrazione e di sostegno, verifica i risultati complessivi rispetto agli obiettivi prefissati dal Piano Educativo Individualizzato. 3. Ove il Consiglio di classe riscontri che l'allievo abbia raggiunto un livello di preparazione conforme agli obiettivi didattici previsti dai programmi ministeriali o, comunque, ad essi globalmente corrispondenti, decide in conformità dei precedenti artt.12 e 13. 4. Qualora, al fine di assicurare il diritto allo studio ad alunni in situazione di handicap psichico e, eccezionalmente, fisico e sensoriale, il piano educativo individualizzato sia diversificato in funzione di obiettivi didattici e formativi non riconducibili ai programmi ministeriali, il Consiglio di classe, fermo restando l'obbligo della relazione di cui al paragrafo 8 della Circolare ministeriale n. 262 del 22 settembre 1988, valuta i risultati dell'apprendimento, con l'attribuzione di voti relativi unicamente allo svolgimento del citato piano educativo individualizzato e non ai programmi ministeriali. Tali voti hanno, pertanto, valore legale solo ai fini della prosecuzione degli studi per il perseguimento degli obiettivi del piano educativo individualizzato. I predetti alunni possono, di conseguenza, essere ammessi alla frequenza dell'anno successivo o dichiarati ripetenti anche per tre volte in forza del disposto di cui all’art.316 del D. L vo 16.4.1994, n.297. In calce alla pagella degli alunni medesimi, deve essere apposta l’annotazione secondo la quale la votazione è riferita al P.E.I e non ai programmi ministeriali ed è adottata ai sensi dell'art.14 della presente Ordinanza. Gli alunni valutati in modo differenziato come sopra possono partecipare agli esami di qualifica professionale e di licenza di maestro d'arte, svolgendo prove differenziate, omogenee al percorso svolto, finalizzate all'attestazione delle competenze e delle abilità acquisite . Tale attestazione può costituire, in particolare quando il piano educativo personalizzato preveda esperienze di orientamento, di tirocinio, di stage, di inserimento lavorativo, un credito formativo spendibile nella frequenza di corsi di formazione professionale nell'ambito delle intese con le Regioni e gli Enti locali. In caso di ripetenza, il Consiglio di classe riduce ulteriormente gli obiettivi didattici del piano educativo individualizzato. Non può, comunque, essere preclusa ad un alunno in

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situazione di handicap fisico, psichico o sensoriale, anche se abbia sostenuto gli esami di qualifica o di licenza di maestro d’arte, conseguendo l’attestato di cui sopra, l’iscrizione e la frequenza anche per la terza volta alla stessa classe. Qualora durante il successivo anno scolastico vengano accertati livelli di apprendimento corrispondenti agli obiettivi previsti dai programmi ministeriali, il Consiglio di classe delibera in conformità dei precedenti art. 12 e 13,senza necessità di prove di idoneità relative alle discipline dell’anno o degli anni precedenti, tenuto conto che il Consiglio medesimo possiede già tutti gli elementi di valutazione. Gli alunni in situazione di handicap che svolgono piani educativi individualizzati differenziati, in possesso dell’attestato di credito formativo, possono iscriversi e frequentare, nel quadro dei principi generali stabiliti dall’art.312 e seguenti del D. Lvo n.297/1994, le classi successive, sulla base di un progetto – che può prevedere anche percorsi integrati di istruzione e formazione professionale, con la conseguente acquisizione del relativo credito formativo in attuazione del diritto allo studio costituzionalmente garantito. Per gli alunni medesimi, che al termine della frequenza dell’ultimo anno di corso, essendo in possesso di crediti formativi, possono sostenere l’esame di Stato sulla base di prove differenziate coerenti con il percorso svolto e finalizzate solo al rilascio dell’attestazione di cui all’art.13 del Regolamento, si fa rinvio a quanto previsto dall’art.17, comma 4, dell’O.M. n.2 9/2001. 5. Qualora un Consiglio di classe intenda adottare la valutazione differenziata di cui sopra, deve darne immediata notizia alla famiglia fissandole un termine per manifestare un formale assenso, in mancanza del quale la modalità valutati va proposta si intende accettata. In caso di diniego espresso, l’alunno non può essere considera to in situazione di handicap ai soli fini della valutazione, che viene effettuata ai sensi dei precedenti artt.12 e 13. 6. Per gli alunni che seguono un Piano educativo Individualizzato differenziato, ai voti riportati nello scrutinio finale e ai punteggi assegnati in esito agli esami si aggiunge, nelle certificazioni rilasciate, l’indicazione che la votazione è riferita al P.E.I e non ai programmi ministeriali. 7. Trovano applicazione, in quanto connessi con il momento della valutazione, le disposizioni contenute nelle circolari n.163 del 16 giugno 1983 e n.262 del 22 settembre 1988, paragrafi n.6) svolgimento dei programmi, n.7 prove scritte, grafiche, scrittografiche, orali e pratiche e n.8) valutazione. 8. Al fine di facilitare lo svolgimento delle prove equipollenti previste dall’art.318 del D. Lvo 16.4.1994, n.297, i Consigli di classe presentano alle Commissioni d’esame un'apposita relazione, nella quale, oltre a indicare i criteri e le attività previste al comma precedente, danno indicazioni concrete sia per l'assistenza alla persona e alle prove d'esame sia sulle modalità di svolgimento di prove equipollenti, sulla base dell'esperienza condotta a scuola durante il percorso formativo. Per l’esame di Stato conclusivo dei corsi, tale relazione fa parte integrante del documento del Consiglio di classe del 15 maggio, come precisato dall’art.17, comma 1, dell’O.M. n.29/2001. 9. I tempi più lunghi nell'effettuazione delle prove scritte e grafiche, previsti dal terzo comma dell’art.318 del D. Lvo n.297/1994, riguardano le ore destinate normalmente alle prove ma non possono comportare di norma un maggior numero di giorni rispetto a quello stabilito dal calendario degli esami. 10. I docenti di sostegno, a norma dell’art.315, comma quinto, del D. Lvo n.297/1994, fanno parte del Consiglio di classe e partecipano, pertanto, a pieno titolo alle operazioni di valutazione, con diritto

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di voto per tutti gli alunni della classe. 11. Le scuole, per la valutazione degli alunni in situazione di handicap, possono avvalersi della consulenza dei gruppi di lavoro provinciali per l’integrazione scolastica, ai sensi dell’art.317, terzo comma, del D.Lgs. 297/94

Art.16

Pubblicazione degli scrutini λ. A norma dell’art.2 dell’ordinanza ministeriale n.13 4/2000 relativa al calendario scolastico, gli scrutini sono pubblicati entro i termini stabiliti dal dirigente scolastico, sentito il collegio dei docenti. 2. In caso di esito negativo degli scrutini e degli esami, all’albo dell’Istituto l’indicazione dei voti è sostituita con il riferimento al risultato negativo riportato (“non ammesso alla classe successiva”, “non qualificato”, ”non licenziato”). 3. Per gli alunni che seguono un Piano educativo individualizzato differenziato, ai voti riportati nello scrutinio finale e ai punteggi assegnati in esito agli esami si aggiunge, nelle certificazioni rilasciate, l’indicazione che la votazione è riferita al P.E.I. e non ai programmi ministeriali.

4. Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia di valutazione, definiscono idonee modalità di comunicazione preventiva alle famiglie dell’esito negativo degli scrutini e degli esami, esclusi quelli conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore.

IL MINISTRO Tullio De Mauro

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L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO

L’insegnante di sostegno partecipa a pieno titolo, all’elaborazione e alla verifica di tutte le attività di competenza del consiglio di classe e collegio dei docenti. La responsabilità dell’integrazione dell’alunno in situazione di handicap e dell’azione educativa svolta nei suoi confronti è, al medesimo titolo, dell’insegnante di sostegno, degli insegnanti di classe e della comunità scolastica nel suo insieme. Con decreto ministeriale 24 aprile 1986, furono approvati i nuovi “programmi dei corsi biennali di specializzazione” nella premessa dei quali largo spazio è dedicato al chiarimento della figura dell’insegnante specializzato. Ne trascriviamo alcuni passi:

a) “Il processo di integrazione dell’alunno riguarda tutti i docenti e l’insegnante specializzato ha

il compito precipuo di far sperimentare al contesto educativo la dinamica delle esigenze degli alunni con handicap”;

b) “L’insegnante specializzato deve saper interagire c on diversi tipi di operatori, ne dovrà

comprendere i linguaggi, principi metodologici e le finalità; tale comprensione non presuppone una confusione di competenze e si dà come una irrinunciabile dimensione culturale”;

c) “Ciò che si è rilevato necessario è la capacità di argomentare in chiave pedagogica; ciò implica

che tale capacità deve essere estesa anche alla dimensione clinica. In caso contrario l’insegnante specializzato tenderebbe a vedere solo una faccia del problema e per l’altra manterrebbe una profonda sudditanza nei confronti del personale medico e terapeutico”;

d) “ L’insegnante specializzato deve essere competente nella prassi della relazione e della

comunicazione, capace di interpretare i bisogni dell’alunno handicappato, di vagliare le situazioni scolastiche, di fungere da riferimento. Deve possedere una competenza specificatamente pedagogica che lo ponga in condizione di svolgere anzitutto una funzione docente e di adattarla alle singole situazioni”.

e) “Appare opportuno sottolineare come l’esercizio del la funzione professionale-docente, da

parte dell’insegnante di sostegno, non possa in alcun modo essere sostitutiva di quella normalmente esercitata dai colleghi, ma debba essere invece una sorta di supporto, destinato a evidenziare ai colleghi stessi i modi metodologici e didattico-disciplinari in cui si inceppa l’azione di educazione e di istruzione nei confronti dei soggetti in situazione di handicap”.

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DIAGNOSI FUNZIONALE E’ il documento che contiene le indicazioni cliniche relative alla compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell’alunno: si esplica in un profilo, nel quale vengono considerate capacità, potenzialità e difficoltà di sviluppo dell’alunno, che secondo la legge 104/92 compete alle ASL. Deve essere aggiornata ad ogni cambio di ciclo scolastico (I° media, I° superiore).

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Il profilo contiene elementi di informazione che si riferiscono al suo sapere e non sapere, al suo saper fare e non saper fare; contiene soprattutto indicazioni sulle modalità e gli stili di apprendimento, sulle potenzialità, sulle situazioni che favoriscono o inibiscono i processi di sviluppo dell’alunno. Perciò richiede il concorso di tutte le figure adulte che interagiscono con lui (ASL, famiglia, consiglio di classe) e che porteranno il contributo di modi, strumenti e momenti di osservazione diversi. Deve essere aggiornato ogni due anni (classe 2° e 4 ° superiore).

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Per alcuni aspetti rappresenta una tappa conclusiva, perché è nel piano educativo che l’insieme delle informazioni contenute nella diagnosi e nel profilo dell’alunno si traducono in un progetto operativo. Per altri aspetti esso è un punto di partenza: dopo aver raccolto e integrato tutte le informazioni e aver definito le abilità strumentali e cognitive, le modalità del conoscere e dell’agire, le potenzialità dell’alunno, la stesura del piano educativo permette di definire tempi, modi, gli obiettivi dell’intervento. Il piano educativo individualizzato è innanzitutto un progetto educativo in senso ampio; non è solo didattico o riabilitativo, o assistenziale, ma riguarda la persona nella sua integrità. Dovrebbe avere come obiettivo quello di dare agli alunni tutti i supporti necessari per potenziare il più possibile le loro capacità intellettive e sociali.

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Cognome nome nato/a a indirizzo tel.

AREA COGNITIVA Indicatori Descrizione Comprensione orale e scritta Abilità logiche Capacità di rielaborazione e astrazione

AREA AFFETTIVA RELAZIONALE

Indicatori Descrizione Autostima Rapporto con gli altri Rapporto con l’insegnante di sostegno

AREA COMUNICAZIONALE

Indicatori Descrizione Linguaggio verbale o non verbale Capacità di dialogo con gli altri

AREA LINGUISTICA

Indicatori Descrizione Capacità di lettura Capacità di scrittura Produzione orale

AREA SENSORIALE

Indicatori Descrizione Vista Udito

AREA MOTORIO PRASSICA

Indicatori Descrizione Motricità globale Motricità fine

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE MOD. 165/UD

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AREA NEUROPSICOLOGICA Indicatori Descrizione Memoria Attenzione e Concentrazione

AREA DELL’AUTONOMIA

Indicatori Descrizione Autonomia personale Autonomia sociale Autonomia spazio temporale

AREA DELL’APPRENDIMENTO

Indicatori Descrizione Motivazione all’apprendimento Abilità linguistiche Abilità linguistiche specifiche Abilità logico matematiche Abilità di utilizzo di strumenti Abilità nelle materie tecnico pratiche

EVENTUALI ANNOTAZIONI

Consiglio di Classe

………......................…………................ ………......................………….............. ………......................…………............... ………......................………….............. ………......................…………................ ………......................………….............. ………......................…………................ ………......................………….............. ………......................…………................ ………......................………….............. ………......................…………................ ………......................…………..............

Genitori Asl

…………………………………….. ……………………………………. Data,………………………………. Validità fino al……………………….

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GUIDA ALLA COMPILAZIONE Il PDF deve essere redatto per gli alunni che frequentano la classe II e IV. Il modello è reperibile nella Guida per l’insegnante di sostegno (nel sito della scuola: manuali/sostegno) e deve essere compilato seguendo le indicazioni di seguito riportate. Con il PDF viene definita la situazione di partenza dell’alunno e le tappe di sviluppo conseguite. Nel profilo vengono cioè messe in rilievo le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno, vengono evidenziate le modalità e gli stili di apprendimento, le potenzialità e tutte le situazioni che favoriscono o inibiscono i processi di sviluppo dell’alunno stesso. Si devono dunque mettere in rilievo le informazioni che si riferiscono al sapere e non sapere degli alunni, al saper fare e non saper fare. Perciò la stesura del PDF richiede la collaborazione e il contributo di tutte le figure adulte che interagiscono con l’alunno (ASL, famiglia, Consiglio di classe).

Indicazioni sull’approvazione e consegna del documento: - Compilare il documento in collaborazione con il C.d.C - Far approvare e firmare alla famiglia e ASL (se svolge ancora incontri con l’alunno/a)

- Consegnare al docente con funzione strumentale BES (a seconda delle indicazioni anno per anno) massimo entro il 30 novembre.

Indicazioni sulla formattazione del documento La formattazione dei titoli e la loro successione devono rimanere invariati. Scrivere all’interno dei riquadri che si modificano automaticamente in base alla lunghezza del testo scritto, che deve essere formattato con carattere Verdana 10 ed interlinea singola.

Indicazioni sulla compilazione del documento 1. Area cognitiva

● Comprensione orale: capacità di comprendere un messaggio orale. ● Comprensione scritta: capacità di comprendere testi scritti. ● Abilità logiche: capacità di astrazione. ● Capacità di rielaborare, generalizzare e astrarre le conoscenze acquisite.

2. Area affettivo-relazionale

● Autostima: rapporto con sé, rapporto con gli oggetti, tolleranza alle frustrazioni. ● Rapporto con gli altri: atteggiamenti e sentimenti che il soggetto esprime nei confronti di

adulti, compagni, famigliari e docenti, livello di integrazione nella classe. ● Rapporto con l’insegnante di sostegno: accettazione e rifiuto dell’insegnante di sostegno e tipo

di relazione. 3. Area comunicazionale

● Descrivere la modalità (verbale o non verbale) con la quale esprime bisogni, richieste, interessi, sentimenti ed emozioni.

● Indicare se ricerca o non ricerca il dialogo con adulti e compagni; se ascolta e vuole essere ascoltato.

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4. Area linguistica ● Sa leggere un testo e individuare le informazioni principali. ● Sa scrivere sotto dettatura, copiare un brano, comporre un testo, prendere appunti. ● Abilità acquisite nell’espressione orale.

5. Area sensoriale

● Livello di funzionalità visiva: nella norma, ipovedente, strabismo. ● Livello di funzionalità uditiva: nella norma, con protesi.

6. Area motorio-prassica

● Motricità globale: equilibrio, modalità di controllo del movimento (coordinazione, goffaggine, inibizioni), lateralizzazione (destra e sinistra) conoscenza dello schema corporeo.

● Motricità fine: capacità di prensione e manipolazione. Capacità di scrittura con o senza ausili, tipo di grafia (facile o di difficile comprensione), presenza di tremori o tic .

7. Area neuropsicologica

● Memoria a breve e lungo termine. ● Tempi di attenzione, livello di concentrazione e fattori che li condizionano.

8. Area dell’autonomia

● Livello di autonomia personale di base raggiunto: mangiare, lavarsi, vestirsi, allacciarsi le scarpe, indossare la divisa, ecc.

● Livello di autonomia sociale raggiunto: sa chiedere informazioni, chiedere aiuto, cercare oggetti o persone, sa mettersi in relazione con gli altri in modo autonomo, organizzare il materiale scolastico, usare il telefono e il denaro.

● Livello di autonomia spazio temporale raggiunto: sa orientarsi nel tempo, spostarsi in spazi conosciuti, raggiungere la scuola autonomamente.

9. Area dell’apprendimento

● Motivazione all’apprendimento: atteggiamenti e comportamenti nei confronti di attività in classe e nei laboratori.

● Abilità linguistiche raggiunte in italiano: correttezza ortografica e sintattica. ● Abilità linguistiche raggiunte nelle lingue straniere. ● Abilità raggiunte nella capacità di operare con i numeri e simboli. ● Capacità di utilizzare degli strumenti di supporto (vocabolario, videoscrittura, calcolatrice…) ● Competenze acquisite nelle materie tecnico pratiche (Sala, Cucina, Ricevimento)

10. Eventuali annotazioni

● Indicare se l’alunno frequenta altri istituti, associazioni, posti di lavoro su progetto di alternanza scuola-lavoro, centri ricreativi, corsi di autonomia, centri sportivi.

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MOD. 161/UD

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Anno Scolastico 20 / Alunno (per esteso):

Classe Sezione

Docente di sostegno:

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Nome e Cognome:

Data e comune di nascita:

Comune di residenza:

ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA

1. Diagnosi clinica e funzionale 2. Situazione scolastica precedente 3. Attività extra-scolastiche 4. Situazione scolastica attuale 5. Analisi delle aree

a) AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE

b) AREA DELL’AUTONOMIA E ORIENTAMENTO SPAZIO TEMPORALE

c) AREA COMUNICAZIONALE

d) AREA SENSORIALE

e) AREA MOTORIO PRASSICA

f) AREA NEUROPSICOLOGICA

g) AREA COGNITIVA E DELL’APPRENDIMENTO

PROGRAMMAZIONE Il c.d.c. riunitosi il …………… ha deliberato che l’alunno/a seguirà una programmazione con obiettivi educativi e didattici equipollenti o differenziati.

1. Obiettivi del sostegno 2. Obiettivi e contenuti didattici (si allegano)

3. Metodi

4. Strumenti

5. Verifiche

6. Valutazioni

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ORARIO SCOLASTICO DELL’ALUNNO/A ora lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì

1 8.00-9.00 2 9.00-10.00 3 10.00-10.50

Intervallo

4 11.10-12.00 5 12.00-13.00 6 13.00-14:00

Intervallo

7 14.10-15.00 8 15.00-16.00 9 16.00-17.00

Indicare a fianco delle materie i simboli: (D1) = presenza del primo docente di sostegno (D2) = presenza del secondo docente di sostegno (E) = presenza dell’educatore

Firma del docente di sostegno

…………………….………………………

Firme del c.d.c. per approvazione

Firma della famiglia per presa visione

……………………………………………

Milano

lì……………………………………………

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GUIDA ALLA COMPILAZIONE Il PEI deve essere redatto a cura dell’insegnante di sostegno. Il file è reperibile nel sito della scuola: docenti e ATA, manuali, sostegno.

Indicazioni sull’approvazione e consegna del documento Al PEI equipollente devono essere allegati:

- MOD/UD 144 “Scheda di osservazione alunno diversamente abile con proposta tipologia PEI” (presente nel sito della scuola) a cura del docente di materia;

- Gli obiettivi minimi di tutte le discipline redatti dagli insegnanti curricolari

Al PEI differenziato devono essere allegati:

- MOD/UD 144 “Scheda di osservazione alunno diversamente abile con proposta tipologia PEI” (presente nel sito della scuola) a cura del docente di materia. - il MOD 166/UD “Accettazione formale del PEI da parte della famiglia” (reperibile nel sito

della scuola Docenti e ATA, manuali/sostegno) firmato da un genitore.

I documenti completi devono essere consegnati al docente con funzione strumentale BES secondo le modalità stabilite anno per anno.

Se, nel corso dell’anno scolastico, il c.d.c. decide che la programmazione approvata a novembre non è adeguata alle reali capacità dell’alunno, il documento, dovrà essere aggiornato, dando tempestiva comunicazione al docente con funzione strumentale.

Indicazioni sulla formattazione del documento La formattazione dei punti, la loro successione e i titoli devono rimanere invariati. Le parti scritte dal docente devono essere formattate con carattere Verdana 10 ed interlinea singola.

Indicazioni sulla compilazione del documento 1. Consultare la documentazione clinica e funzionale dell’alunno/a e indicare l’ASL di

competenza. 2. Alunni iscritti al I anno: raccogliere informazioni dalla Scuola media di provenienza e dalla

famiglia. Alunni iscritti dal II anno in poi: consultare la documentazione presente, raccogliere informazioni dal consiglio di classe e dal docente di sostegno degli anni precedenti (se possibile).

3. Abitudini ed interessi del soggetto in ambito extra-scolastico: attività sportive, attività organizzate da associazioni, attività culturali, doposcuola, eventuali terapie rieducative (psicoterapia, logoterapia).

4. Classe, numero degli alunni, eventuale presenza di altri alunni diversamente abili. 5. a ▪ Area del sé: autostima, rapporto con sé, rapporto con gli oggetti, tolleranza alle frustrazioni. ▪ Rapporto con gli altri: atteggiamenti e sentimenti che il soggetto esprime nei confronti di

adulti, compagni, famigliari, insegnanti, livello di integrazione nella classe. ▪ Rapporto con l’insegnante di sostegno: accettazione o rifiuto della figura dell’insegnante di

Sostegno e tipo di relazione (collaborazione/dipendenza, chiede/non chiede aiuto

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spontaneamente. ▪ Motivazione all’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti in classe, nei laboratori, ecc. 5. b ▪ Autonomia di base: mangiare, lavarsi, vestirsi, allacciarsi le scarpe, indossare la divisa ▪ Autonomia sociale: sa chiedere informazioni, chiedere aiuto, cercare oggetti o persone, sa

mettersi in relazione con gli altri in modo autonomo, organizzare il materiale scolastico, usare il telefono e il denaro.

▪ Autonomia spazio temporale: sa orientarsi nel tempo, spostarsi in spazi conosciuti, raggiungere la scuola autonomamente.

5. c ▪ Descrivere la modalità (verbale o non verbale) con la quale esprime bisogni, richieste,

interessi, sentimenti ed emozioni. ▪ La modalità di produrre messaggi orali e scritti.

Indicare se ricerca o non ricerca il dialogo con adulti e compagni; se ascolta e vuole essere ascoltato.

5. d ▪ Indicare eventuali disfunzioni nella funzionalità visiva, coordinazione visivo

motoria e funzionalità uditiva. 5. e ▪ Motricità globale: posture, equilibrio, modalità di controllo del movimento (coordinazione,

goffaggine, inibizioni), lateralizzazione (destra e sinistra) schema corporeo (conoscenza delle parti del corpo).

▪ Motricità fine: capacità di prensione e manipolazione. Capacità di scrittura con o senza ausili, tipo di grafia (facile o di difficile comprensione), presenza di tremori o tic ecc.

5. f ▪ Memoria a breve e lungo termine. ▪ Tempi di attenzione, livello di concentrazione nel lavoro scolastico e fattori che lo

condizionano. 5.g ▪ Comprensione orale: capacità di comprendere un messaggio orale se…/espresso con parole

semplici/espresso con esempi pratici/espresso con linguaggio comune. ▪ Comprensione scritta: sa comprendere i libri di testo o comprende un messaggio scritto se…

il testo è semplificato/letto da un adulto/presenta un lessico semplice ecc. ▪ Abilità presenti in relazione alla lingua.

! Sa leggere un testo/solo semplici frasi/sillaba le parole, sa individuare le informazioni principali. Sa trarre informazioni da immagini e le tabelle di supporto al testo.

! Sa scrivere sotto dettatura, copiare un brano, comporre un testo (che riguarda solo l’area personale, sociale, ecc.), prendere appunti. Tipo di scrittura (stampato maiuscolo/corsivo), presenza di errori di ortografia e sintassi.

! Sa esprimersi oralmente con linguaggio povero/sufficiente/ricco. Sa usare il lessico specifico delle diverse discipline di studio (es: diritto, alimentazione, scienze della terra, ecc.).

! Abilità linguistiche raggiunte nelle lingue straniere: lessico, grammatica e pronuncia.

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! Abilità logiche: sa riconoscere i simboli: uguale- diverso/maggiore-minore. Sa classificare,

▪ seriare, ordinare oggetti e numeri, operare con i numeri interi o fratti, eseguire le quattro operazioni, risolvere problemi, sa svolgere esercizi inerenti al programma ministeriale della classe.

▪ sa utilizzare strumenti di supporto (vocabolario, videoscrittura, calcolatrice, pc, tablet). ▪ sa rielaborare, generalizzare e astrarre le conoscenze acquisite. ▪ indicare quali competenze ha acquisito nelle materie teoriche di indirizzo e tecnico

pratiche.

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PROGRAMMAZIONE 1. Elencare gli obiettivi che l’insegnante di sostegno si prefigge di raggiungere nell’anno

scolastico. 2. In caso di programmazione equipollente esplicitare gli obiettivi minimi delle discipline

utilizzando il MOD/UD 144 compilato dagli insegnanti di materia. 3. In caso di programmazione differenziata utilizzare il MOD/UD 144 compilato dagli inseganti

di materia specificando gli obiettivi, contenuti e strumenti di ogni singola disciplina. 4. Spiegare il metodo d’intervento del docente di sostegno: in classe, fuori dalla classe in piccolo

gruppo, con interventi individualizzati o di gruppo. Il monte ore dell’insegnante di sostegno e le materie coinvolte. Eventuale presenza dell’educatore durante le ore teoriche o laboratoriali e cooperativa di provenienza.

5. Elencare gli strumenti che verranno utilizzati in classe e fuori dalla classe: libri di testo, libri

semplificati, libri elementari, schemi riassuntivi, computer, calcolatrice, vocabolari, CD didattici ecc.

6. Indicare i tipi di verifiche che verranno somministrate: scritte (strutturate/semi-strutturate/

domande aperte), orali (colloquio individuale, domande dal posto, programmate/non programmate), pratiche (con guida dell’adulto/con guida di un compagno/in autonomia). Per le programmazioni equipollenti indicare inoltre se le verifiche verranno semplificate nei contenuti, nei tempi di esecuzione, nel numero di esercizi da svolgere o se verranno svolte con l’utilizzo di sussidi didattici compensativi (computer, calcolatrice, tabelle, vocabolario, altro).

7. Specificare le modalità di valutazione che la maggior parte dei docenti curricolari utilizzerà:

criteri uguali a quelli della classe; valutazioni del contenuto e non della grammatica (per gli alunni disgrafici); valutazioni differenziate con votazione dal 4 al 10 per prove riferite al PEI differenziato, come da scheda di valutazione approvata dal Collegio docenti.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE MOD.139/UD PER PIANI DIFFERENZIATI

RISULTATO DI PROVE SCRITTE, ORALI O PRATICHE VOTO ● Non ha svolto la consegna

● Si è mostrato svogliato e insofferente

● Non ha dimostrato alcun impegno o volontà a partecipare al dialogo educativo

4

● Ha svolto la consegna guidato dall’insegnante ma non ha partecipato attivamente e costantemente

● Non ha portato a termine la consegna in autonomia

● Ha dimostrato un' attenzione parziale e/o discontinua

5

● Ha portato a termine la consegna guidato dall’insegnante

● Ha partecipato attivamente

● Ha dimostrato un impegno sufficiente

● Ha lavorato in autonomia ed ha risposto in modo corretto al 50% dei quesiti

6

● Ha portato a termine la consegna in autonomia ● Ha risposto, in modo corretto, al 70% dei quesiti

7

● Ha portato a termine la consegna in autonomia

● Ha risposto, in modo corretto, al 80% dei quesiti

8

● Ha portato a termine la consegna in autonomia ● Ha risposto, in modo corretto, al 90% dei quesiti

9

● Ha portato a termine la consegna in autonomia ● Ha risposto, in modo corretto, al 100% dei quesiti ● Ha dimostrato particolare attenzione nella cura della forma, della

calligrafia e dell'ordine.

10

La griglia è da considerarsi come uno strumento di valutazione in itinere dei processi cognitivi dell'alunno che segue una programmazione differenziata. Se l'alunno non raggiunge gli obiettivi minimi prefissati, bisogna adeguare la programmazione alle sue reali capacità e pertanto la proposta di voto di fine anno non potrà essere inferiore al 6.

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ASSEGNAZIONE CREDITO SCOLASTICO PER PIANI DIFFERENZIATI Art. 2 comma 6 O.M. n.42 del 6 Maggio 2011 Gli alunni certificati con disabilità, che hanno seguito un percorso didattico individualizzato differenziato (P.E.I.), ai sensi dell’articolo 15, comma 4, dell’O.M. 21 maggio 2001, n.90, sono valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico, in base alle tabelle ministeriali in vigore. Oltre alla media delle valutazioni finali, il punto nella banda di oscillazione è attribuito, al verificarsi di almeno due dei seguenti punti/criteri:

● Assiduità nella frequenza. ● Interesse e impegno. ● Partecipazione ad eventuali progetti laboratoriali o attività integrative. ● Crediti formativi, alternanza scuola lavoro, stage.

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MOD. 166/UD

Alla famiglia di

Oggetto: Comunicazione sulle modalità di valutazione.

Il Consiglio di Classe chiede ai genitori dell’alunno/a

un formale assenso ad una valutazione differenziata ai sensi dell'art. 15 comma 4 O.M. n.90 del 21 maggio 2001. La valutazione differenziata si espliciterà con l’attribuzione dei voti “che sono relativi unicamente allo svolgimento del piano educativo individualizzato e non ai programmi ministeriali”. Tali voti, pertanto, hanno valore legale solo ai fini della prosecuzione degli studi per il proseguimento degli obbiettivi del P.E.I. - Piano Educativo Individualizzato - consentendo all’alunno/a di essere ammesso/a alla frequenza dell’anno successivo, o di essere dichiarato ripetente. In calce alla pagella dovrà essere apposta la seguente annotazione: “la presente valutazione è riferita al P.E.I. e non ai programmi ministeriali ed è adottata ai sensi dell’art. 14 della presente Ordinanza”. Si prega pertanto la famiglia dell’alunno/a di confermare il proprio assenso formale ad una valutazione differenziata relativa all’ a.s. entro 5 giorni dalla notifica della presente. Qualora la famiglia esprima diniego per una valutazione differenziata, l’alunno non può essere considerato in situazione di handicap ai soli fini della valutazione. Distinti saluti Milano,

Prot. /

Il Dirigente Scolastico Prof. Francesco Antonio Malaspina

……………………………………………………………………………………………………… I GENITORI DELL’ALUNNO/A (ACCETTANO/NON ACCETTANO) UNA VALUTAZIONE DIFFERENZIATA AI SENSI DELL’ART. 15 O.M. N.90 DEL 21/05/2001 A FAVORE DEL PROPRIO/A FIGLIO/A, PER L’A.S. ….../……

Milano, Firma

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MOD. 20/UD

VERBALE RICEVIMENTO PARENTI Il giorno alle ore si svolge il colloquio tra il Prof.

docente di e _ l _ Signor

padre / madre / (altro) dell'alunn _ della classe

L'incontro avviene su iniziativa:

-Della scuola

-Della

famiglia

L'argomento riguarda:

-Comportamento

-Profitto -La frequenza

-

Durante il colloquio

il docente comunica:

il genitore comunica:

L'incontro termina alle ore

Il Docente Il Genitore ----------------------------------- ------------------------------

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MOD. 160/UD

RELAZIONE INTERMEDIA 1° QUADRIMESTRE anno scolastico 20 /20

Alunno (per esteso): Classe

Docente di sostegno: 1. Verifica della programmazione

2. Atteggiamento

3. Modalità di apprendimento

4. Rapporto instaurato con il corpo insegnante e gli alunni della classe

5. Eventuali suggerimenti

Firma del docente di sostegno

………………………………………

Firma del coordinatore di classe

……………………………………….. Data, ……………………………..

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GUIDA ALLA COMPILAZIONE

La relazione intermedia è uno strumento di controllo sulla programmazione effettuata ad inizio anno. Deve essere stilata dall’insegnante di sostegno. Il modello, che non deve essere modificato, è reperibile nella Guida per l’insegnante di sostegno (nel sito della scuola: manuali/sostegno).

Indicazioni sull’approvazione e consegna del documento

- Deve essere redatta dal docente di sostegno

- Deve essere letta e approvata dal c.d.c in sede di scrutinio del 1° quadrimestre

- Deve essere consegnata alla funzione strumentale secondo le indicazione fornite anno per anno

Indicazioni sulla formattazione del documento La formattazione dei titoli e la loro successione devono rimanere invariati. Scrivere sotto ad ogni titolo con carattere Verdana 10 ed interlinea singola.

Indicazioni sulla compilazione del documento

1. Verifica della programmazione.

● Tipo di programmazione seguita nel 1° quadrimestre (equipollente, differenziato) ● Adeguatezza del piano stilato all’inizio dell’anno in riferimento alle modalità di

intervento e conferma o modifica della distribuzione oraria del sostegno. ● Modalità di intervento per il recupero delle materie insufficienti.

Se il piano risulta non adeguato all’alunno/a deve essere modificato e redatto nuovamente, approvato dal consiglio di classe e depositato in segreteria. Se il piano viene modificato da equipollente a differenziato deve inoltre avere l’accettazione formale da parte della famiglia, la quale lo deve approvare. (Vedi procedura PEI).

2. Atteggiamento dell’alunno

● Durante le ore di lezione in classe: segue con attenzione e partecipazione, segue passivamente, non segue perché si distrae, disturba la lezione.

● Durante le attività laboratoriali: svolge le consegne diligentemente, esegue passivamente i compiti assegnati, non sembra interessato alle attività che si svolgono, disturba.

● Durante i tempi ricreativi: dimostra di essere/non essere rispettoso verso le regole scolastiche, interagisce/non interagisce con i pari.

3. Modalità di apprendimento messe in atto dall’alunno nel corso del primo quadrimestre

● Conferma o modifica delle difficoltà dell’alunno nello studio delle singole materie. ● Individuazione di nuove difficoltà riferite ad una specifica materia. ● Specifiche attitudini riscontrate. ● Materie che risultano insufficienti e motivazione dell’insuccesso.

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4. Rapporto instaurato con insegnanti e coetanei ● Verifica del livello di socializzazione raggiunto dall’alunno nel gruppo classe. ● Rapporto instaurato con l’insegnante di sostegno e con gli altri docenti.

5. Eventuali suggerimenti

● Indicazioni sugli interventi e sulle strategie che l’insegnante di sostegno e gli insegnanti del consiglio di classe intendono adottare durante il secondo quadrimestre.

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MOD. 158/UD RELAZIONE FINALE

anno scolastico 20 /20 Alunno (per esteso): Classe

Docente di sostegno: 1. Programmazione svolta

2. Obiettivi raggiunti

3. Contenuti delle singole discipline

4. Metodi

5. Strumenti

6. Risultati

7. Eventuali suggerimenti

Firma del docente di sostegno

…………………….……………………… Firme del c.d.c. per approvazione

Data, ……………………….

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GUIDA ALLA COMPILAZIONE

La relazione finale è la verifica del percorso svolto dall'alunno e degli interventi messi in atto, costituisce il punto di partenza per la progettazione nell'anno scolastico successivo. Deve essere stilata dall’insegnante di sostegno. Il modello, che non deve essere modificato, è reperibile nella Guida per l’insegnante di sostegno (nel sito della scuola: Docenti e Ata/manuali/sostegno).

Indicazioni sull’approvazione e consegna del documento

- Deve essere letta in sede di scrutinio di fine anno, per le eventuali modifiche suggerite dai colleghi, approvata e firmata da tutto il C.d.C.

- Consegnata, secondo le indicazioni fornite a fine anno, al docente con funzione strumentale per il sostegno.

Indicazioni sulla formattazione del documento La formattazione dei titoli e la loro successione devono rimanere invariati. Scrivere sotto ad ogni titolo con carattere Verdana 10, interlinea singola.

Indicazioni sulla compilazione del documento

1) Specificare il tipo di PEI seguito: equipollente o differenziato. Indicare eventuali variazioni apportate al PEI durante l’anno scolastico, specificando la motivazione, nonché le proposte di variazione presentate alla famiglia anche se non accettate.

2) Indicare se gli obiettivi del sostegno sono stati raggiunti e in che misura. Evidenziare miglioramenti dell’alunno sul piano didattico, sullo sviluppo personale, sociale e dell’autonomia. Confermare o rettificare le considerazioni fatte ad inizio anno relativamente all’atteggiamento dello studente rispetto alla scuola, all’impegno nello studio, alla motivazione a frequentare, all’autostima, all’autocontrollo, ecc. Il livello di socializzazione raggiunto con i compagni e gli insegnanti e il tipo di rapporto che si è instaurato tra insegnante di sostegno e alunno.

3) Per gli alunni che hanno svolto un PEI differenziato allegare, per ogni materia, i contenuti svolti. Per gli alunni che hanno svolto un PEI equipollente si devono specificare gli obiettivi e i contenuti realmente svolti, nonché gli strumenti utilizzati ed eventuali riduzioni del programma della calasse.

4) Indicare: a. le materie seguite dall’insegnante di sostegno e/o dall’educatore, se presente; b. le modalità d’intervento: individualizzato o in piccoli gruppi; c. particolari strategie per facilitare lo studio individuale; d. tipo di rapporto avuto con la famiglia (collaborativo, di delega).

5) Indicare il materiale didattico usato: testi specifici per il sostegno, testi adottati dalla classe, fotocopie prodotte dall’insegnante, e/o strumenti didattici come il PC, calcolatrice, ecc…

6) Indicare le valutazioni delle singole materie, in particolare quelle negative soprattutto per gli alunni che svolgono un programma equipollente (riportare i voti della pagella di fine anno ed eventuali debiti);

7) Indicare eventuali suggerimenti per il successivo anno scolastico.

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ESAMI DI STATO Per gli alunni diversamente abili, sia che abbiano svolto un programma equipollente che differenziato, il CdC deve predisporre e fornire alla Commissione d’esame di maturità i seguenti documenti:

1. la relazione finale del V anno (vedi schema pag. 35) contenente le seguenti informazioni:

● capacità e potenzialità dell’allievo; ● tipologia di prove scritte e orali svolte durante gli ultimi 3 anni, specificando le

modalità di svolgimento, contenuti (riferiti ai programmi ministeriali o al PEI differenziato) e gli eventuali strumenti compensativi utilizzati;

● copia delle verifiche, per ogni materia, effettuate durante il corso dell’anno scolastico comprese le prove simulate, con la relativa griglia di valutazione utilizzata.

● con quale assistenza sono state svolte le prove di verifica e le prove simulate nel corso del 5° anno scolastico (docente di sostegno, assistente educativo).

2. Per gli alunni che hanno seguito una programmazione differenziata gli insegnanti di sostegno dovranno, inoltre, allegare :

● copie delle verifiche, per ogni materia, effettuate durante il corso dell’anno scolastico e le prove simulate, con la relativa griglia di valutazione utilizzata;

● fac-simile di prove scritte, da predisporre in collaborazione con i docenti curricolari, in linea con le prove svolte durante l’anno, con allegata griglia di valutazione, da consegnare , in busta chiusa, al docente con funzione strumentale per il sostegno;

● una bozza dell’attestato di credito formativo utile a supportare la commissione d’esame nella compilazione definitiva. Si ricorda che tale certificato sarà rilasciato agli alunni che non conseguono il diploma di qualifica professionale (art.15 dell'O.M. del 21.5.2001, n.90) ed è funzionale per il successivo inserimento nel mondo del lavoro.

Tutti i documenti (la relazione finale, le copie delle prove di verifica e simulate, le proposte delle prove scritte, le griglie di valutazione e la bozza dell’attestato di credito formativo) devono essere raccolti in una cartellina da consegnare al docente con funzione strumentale per il sostegno, secondo le indicazioni fornite a fine anno.

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MOD. 159/UD

Relazione Finale V anno

Anno Scolastico 20 / Alunno (per esteso):

Classe Sezione

Docente di sostegno:

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Nome e Cognome:

Data e comune di nascita:

Comune di residenza:

1. Situazione scolastica

2. Metodologie Utilizzate

ORARIO SCOLASTICO DELL’ALUNNO/A

ora lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì

1 8.00-9.00

2 9.00-10.00

3 10.00-10.50 intervallo

4 11.10-12.00

5 12.00-13.00

6 13.00-14.00 intervallo

7 14.10-15.00

8 15.00 –16.00

9 16.00- 17.00

Indicare a fianco delle materie i simboli: (D1) = presenza del primo docente di sostegno (D2)= presenza del secondo docente di sostegno (E) = presenza dell’educatore

3. Attività Laboratoriali e Stage

4. Obiettivi del sostegno raggiunti

5. Contenuti svolti nelle varie materie e livelli di competenza raggiunti

6. Strumenti

7. Verifiche

8. Valutazioni

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9. Analisi delle aree e valutazione delle competenze raggiunte rispetto alla situazione di partenza

a. AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE

b. AREA DELL’AUTONOMIA E ORIENTAMENTO SPAZIO TEMPORALE

c. AREA COMUNICAZIONALE

d. AREA SENSORIALE

e. AREA MOTORIO PRASSICA

f. AREA NEUROPSICOLOGICA

g. AREA COGNITIVA E DELL’APPRENDIMENTO

Firma del docente di sostegno

…………………….……………………… Firme del c.d.c. per approvazione

Milano lì,

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Via Uruguay 26/2 - 20151 Milano - Tel. 02.38.00.36.86 r.a. - Fax 02.30.84.472 sito web www.carloportamilano.it - e-mail: [email protected]

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GUIDA ALLA COMPILAZIONE

La relazione finale del V anno deve essere un documento del percorso svolto dall'alunno, in tale documento devono essere descritte in modo dettagliato ed esaustivo gli obiettivi e le competenze raggiunte dall’alunno e le sue modalità di apprendimento. Il modello, che non deve essere modificato, è reperibile nella Guida per l’insegnante di sostegno (nel sito della scuola: Docenti/ ATAmanuali/sostegno).

Indicazioni sull’approvazione e consegna Il documento deve essere stilato dall’insegnante di sostegno, approvato, firmato da tutti i componenti del C.d.C. contestualmente alla stesura del documento di maggio; lo stesso deve essere consegnato al docente con funzione strumentale, entro il 15 maggio. Alla relazione finale del V anno si deve allegate:

- copia delle verifiche effettuate durante il corso dell’anno scolastico per ciascuna materia; - proposta delle prove scritte per un PEI differenziato; - copia delle prove simulate con la relativa griglia di valutazione utilizzata.

Indicazioni sulla formattazione La formattazione dei punti, la loro successione e i titoli devono rimanere invariati. Le parti scritte dal docente devono essere formattate con carattere Verdana 10 interlinea singola.

Indicazioni sulla compilazione del documento 1. Indicare il tipo di programmazione seguita dall’alunno nel corso dei 5 anni

(equipollente/differenziata). Indicare se l’alunno nel corso dei cinque anni ha avuto riduzioni d’orario.

2. Indicare il metodo d’intervento seguito dal docente di sostegno: individuale o in gruppo. Il monte ore dell’insegnante di sostegno e le materie coinvolte. Eventuale presenza dell’educatore durante le ore teoriche o laboratoriali e cooperativa di provenienza.

3. Indicare le attività laboratoriali svolte dall’alunno nel corso dei 5 anni ed eventuali obiettivi raggiunti. Indicare gli Stage/servizi svolti all’esterno e all’interno dell’istituto.

4. Indicare gli obiettivi del sostegno raggiunti dall’alunno. 5. Contenuti svolti nelle varie materie: livelli di competenza e obiettivi raggiunti in tutte le

discipline. 6. Indicare gli strumenti utilizzati: libri di testo, libri semplificati, libri elementari, schemi

riassuntivi, PC, tablet, calcolatrice, vocabolari, CD didattici ecc. 7. Indicare i tipi di verifiche che sono state somministrate: scritte (strutturate/semi-

strutturate/domande aperte), orali (colloquio individuale, domande dal posto, programmate/non programmate), pratiche (con guida dell’adulto/con guida di un compagno/in autonomia). Per le programmazioni equipollenti indicare se le verifiche sono state semplificate nei contenuti, nei tempi di esecuzione, nel numero di esercizi da svolgere o se verranno svolte con l’utilizzo di sussidi didattici compensativi (computer, calcolatrice, tabelle, altro).

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8. Per gli alunni equipollenti specificare le modalità di valutazione che la maggior parte dei

docenti curricolari ha utilizzato: criteri uguali a quelli della classe, valutazioni del contenuto e non della grammatica (per gli alunni DSA). Per gli alunni con programmazione differenziata specificare che le prove sono riferite al PEI differenziato e le valutazioni sono differenziate con votazione dal 4 al 10, come da scheda di valutazione approvata dal Collegio docenti.

9. Analizzare e valutare per ogni area le competenze raggiunte rispetto alla situazione di partenza. a. Area affettivo relazionale ● Autostima: rapporto con sé, rapporto con gli oggetti, tolleranza alle frustrazioni; ● rapporto con gli altri: atteggiamenti e sentimenti che il soggetto esprime nei confronti di

adulti, compagni, famigliari e docenti, livello di integrazione raggiunto nella classe; ● rapporto con l’insegnante di sostegno: accettazione e rifiuto dell’insegnante di sostegno e

tipo di relazione. b. Area dell’autonomia e orientamento spazio temporale ● Livello di autonomia personale di base raggiunto: mangiare, lavarsi, vestirsi, allacciarsi le

scarpe, indossare la divisa, ecc; ● livello di autonomia sociale raggiunto: sa chiedere informazioni, chiedere aiuto, cercare

oggetti o persone, sa mettersi in relazione con gli altri in modo autonomo, organizzare il materiale scolastico, usare il telefono e il denaro;

● livello di autonomia spazio temporale raggiunto sa orientarsi nel tempo, spostarsi in spazi conosciuti, raggiungere la scuola autonomamente.

c. Area comunicazionale ● Descrivere la modalità (verbale o non verbale) con la quale esprime bisogni, richieste,

interessi, sentimenti ed emozioni; ● indicare se ricerca o non ricerca il dialogo con adulti e compagni; se ascolta e vuole essere

ascoltato. d. Area sensoriale ● Livello di funzionalità visiva: nella norma, ipovedente, strabismo; ● Livello di funzionalità uditiva: nella norma, con protesi. e. Area motorio - prassica ● Motricità globale: equilibrio, modalità di controllo del movimento (coordinazione,

goffaggine, inibizioni), lateralizzazione (destra e sinistra) conoscenza dello schema corporeo.

● motricità fine: capacità di prensione e manipolazione. Capacità di scrittura con o senza ausili, tipo di grafia (facile o di difficile comprensione), presenza di tremori o tic;

. f. Area neuropsicologica ● Memoria a breve e lungo termine; ● tempi di attenzione, livello di concentrazione e fattori che li condizionano.

g. Area Cognitiva ● Comprensione orale: capacità di comprendere un messaggio orale; ● comprensione scritta: capacità di comprendere testi scritti; ● sa leggere un testo e individuare le informazioni principali;

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● sa scrivere sotto dettatura, copiare un brano, comporre un testo, prendere appunti; ● abilità acquisite nell’espressione orale; ● abilità linguistiche raggiunte nelle lingue straniere; ● abilità logiche: capacità di astrazione; ● capacità di rielaborare, generalizzare e astrarre le conoscenze acquisite; ● sa utilizzare degli strumenti di supporto (vocabolario, videoscrittura, calcolatrice). ● indicare quali competenze ha acquisito nelle materie teoriche di indirizzo e tecnico

pratiche;

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FACSMILE REPUBBLICA ITALIANA

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’ UNIVERSITA’ E DEL LA RICERCA ANNO SCOLASTICO ................

ISTITUTO .........................................................................................................

(tipo di istituto)

“................................................. .............” di ................... ........................................ (denominazione) (sede)

ATTESTATO

DI CREDITO FORMATIVO (1) ....................................................................... ... ... .......................

Conferito a .........................................................................................

Nato a ................................................................ (prov. di .........................)

il giorno ................................ 19 ......... con la seguente votazione complessiva:

.................................................................. centesimi

(in lettere)

................................. addì ........................

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE

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REPUBBLICA ITALIANA MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

ANNO SCOLASTICO ............. Il presidente della commissione n.............operante nel Liceo ..................................................................

....................................................................................................................................................................

.

CERTIFICA

che ............................................................................................................................................

(cognome e nome del candidato) nato a .............................................................................. Provincia ..........il ...........................

ha dimostrato di possedere, in relazione al percorso degli studi seguito, le seguenti conoscenze, competenze e capacità (2)

................................................................................................................................................ ............................................................................................. se .............................................. ................................................................................................................................................

................................................................................................................................................ ............................................................................................. se .............................................. .................................................................................................................................................

................................................................................................................................................ ............................................................................................. se .............................................. ................................................................................................................................................

................................................................................................................................................. ..............................................................................................…se .............................................. ..................................................................................................................................................

.................................................................................................................................................. ……………………………………..................................... .....se.............................................. .................................................................................................................................................. Con la votazione complessiva di………….../100, derivante dalla somma dei seguenti punteggi parziali (3):

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Prove scritte / pratiche punti ……./45 Colloquio punti ……./30

1Credito scolastico punti ……./25

2Punteggio aggiuntivo punti ……./5…….

Crediti formativi documentati:

___________________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________________ Ulteriori specificazioni valutative della commissione con riferimento anche a prove sostenute con esito particolarmente positivo

___________________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________________

1 È la somma dei punteggi attribuiti dal consiglio di classe in relazione all’esito degli ultimi tre anni scolastici del corso di studi ed eventuali crediti formativi documentati.

2 È attribuito dalla commissione a candidati particolarmente meritevoli e integra il punteggio totale conseguito nel limite massimo di 100 punti complessivi.

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Il corso di istruzione secondaria superiore cui si riferisce il certificato di credito formativo ha la durata di ........ anni ed ha previsto piani didattici individualizzati/diversificati in vista di obiettivi educativi, formativi e professionali non riconducibili ai programmi ministeriali.

N. Percorso didattico seguito ai sensi

dell’art.13 del DPR 323/94 (4) Anni del corso di

studi Durata oraria complessiva

Ulteriori elementi caratterizzanti il corso di studi seguito dall'alunno (5): ........................................ .......................................................................................................... ...................................................................................................................................................

Progressione negli studi: Il titolo acquisito è riconosciuto dalle istituzioni scolastiche e dai centri di formazione professionale regionali nell'ambito degli accordi con le regioni.

il presente certificato è rilasciato ai sensi dell'art. 13 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323.

..........................., lì......./......./....

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE

Totale ore di insegnamento

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Note esplicative

Attestato di credito formativo rilasciato agli alunni che non conseguono il diploma di esame di Stato conclusivo del corso di studio di istruzione secondaria superiore)

(l) Rilasciato ai sensi dell'art. 13 del D.P.R. 23 luglio 1998; n.323.

(2) Le conoscenze, le competenze e le capacità dell'alunno sono descritte specificando in quale ambito l'alunno può realizzare tali conoscenze, competenze e capacità. Ad esempio: A.B. ha un grave deficit uditivo, A.B. può lavorare in officina SE il segnale, di pericolo è indicato mediante segnali ottici anziché acustici; C.D. ha un deficit intellettivo, C.D. può realizzar e la mise en place SE l'ordine gli viene dato in modo chiaro e pacato e l'ambiente è tranquillo; E.F. ha deficit sensoriale, E.F. sa utilizzare il programma di videoscrittura xxy (word) SE il computer è dotato di una apposita interfaccia.

(3) Le prove scritte/pratiche sono fatte contemporaneamente a quelle della classe di appartenenza o della classe frequentata. Inoltre: ● le prove scritte/pratiche e il colloquio devono essere omogenei al percorso svolto e coerenti

con le competenze da accertare; ● le prove scritte/pratiche e il colloquio devono essere svolti con le stesse modalità utilizzate per le

verifiche durante l'anno scolastico; ● la valutazione complessiva delle prove scritte/pratiche deve essere espressa in

quarantacinquesimi e quella del colloquio in trentacinquesimi. (4) La tabella è compilata a cura della scuola e riporta il percorso didattico seguito facendo riferimento al PEI. (art. 12 della legge 104/92)

(5) Indicare anche gli eventuali stage (simulati, protetti e/o non protetti) realizzati dall'alunno, le attività laboratoriali, particolarmente significati ve, svolte nella scuola (in serra, in cucina, in sala bar, in biblioteca, in editoria, ecc.) o anche percorsi significativi realizzati a scuola e/o con centri di formazione professionale e/o agenzie formative).

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RIEPILOGO DEI MODELLI

Modelli Chi deve fare Quando consegnare MOD. 144/UD Docente curricolare Entro il 15 ottobre MOD. PDF (per alunni di II e IV)

C.d.C. Docente di sostegno, famiglia, ASL

Entro il 30 novembre

MOD. PEI Docente di sostegno Entro una settimana dall’approvazione

Accettazione formale del PEI Funzione strumentale Da definire MOD. Relazione intermedia

Docente di sostegno

Scrutinuio primo quadrimestre

MOD. Relazione finale I-II- III- IV

Docente di sostegno, C.d.C

Scrutinio finale

MOD. Relazione finale per la classe V

Docente di sostegno, c.d.c Entro il 15 maggio

Verbali ricevimento parenti Docente di sostegno Fine anno

Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) è un progetto educativo, basato sulle reali capacità ed abilità dell'alunno. Occorre ricordare che il progetto è importante perché concorre allo sviluppo della personalità dell'alunno, quindi non solo a livello intellettivo ma anche a livello sociale e personale. La relazione intermedia è la verifica e/o la riprogettazione del percorso educativo, nel caso risultasse inadeguato quello previsto ad inizio anno. La relazione finale è la verifica del percorso svolto dall'alunno, dell'adeguatezza degli interventi messi in atto e costituisce il punto di partenza per la progettazione dell'anno scolastico successivo o la presentazione dell’alunno alla commissione Esami di Stato

INFORMAZIONI UTILI Tutti i modelli sono scaricabili dal sito della scuola www.carloportamilano.it. La consegna dei documenti deve essere effettuata a cura dell’insegnante di sostegno all’insegnante con strumentale a seconda delle indicazioni ad inizio anno scolastico.