48
“Senza ideale né religione, ma, innanzitutto, pittore” Gustave Courbet 1819 - 1877 - La Vita - Il Realismo - Le Opere - La Personalità Menù

Gustave Courbet

Embed Size (px)

DESCRIPTION

PessivaIV°F2006

Citation preview

Page 1: Gustave Courbet

“Senza ideale né religione, ma, innanzitutto, pittore”

Gustave Courbet 1819 - 1877

- La Vita

- Il Realismo

- Le Opere

- La Personalità

Menù

Page 2: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Figlio di ricchi contadini, Gustave Courbet nacque nel 1819 a Ornans, una cittadina della Francia orientale.

Nel 1837 Courbet partì per la città universitaria di Besançon: i genitori volevano che studiasse legge, ma egli si iscrisse all’Accademia. Due anni dopo si trasferì a Parigi, capitale europea dell’arte e luogo di raccolta di attivisti politici. Courbet frequentava l’atelier di Steuben, copiava i dipinti esposti al Louvre, cercava di ottenere il successo.

La casa natìa

Page 3: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Gli anni pariginiDurante i primi dieci anni trascorsi nella capitale non vendette quasi nulla, tanto da doversi far mantenere dalla famiglia. Nello stesso periodo Courbet conobbe Virginie Binet, della quale si conosce poco, tranne che divenne la sua compagna e gli diede un figlio nel 1847. Nello stesso anno, un mercante olandese gli commissionò un ritratto.

Courbet cominciò a frequentare il poeta Baudelaire , Proudhon, Jules Champfleury e suo cugino Buchon.

Page 4: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Il poeta Charles Baudelaire: noto come “il poeta maledetto”, pubblicò una raccolta di poesie, “I fiori del male”, poi censurata.Partecipò ai moti rivoluzionari e, frustrato dal peso dell’esistenza, tentò più volte il suicidio per poi rifugiarsi nell’alcol, negli oppiacei, nell’hashish.

Pierre-Joseph Proudhon: filosofo ed economista, nella sua opera “Che cos’è la proprietà”, afferma che essa è un furto, se non è frutto del proprio lavoro. Un’altra sua opera, “La filosofia della miseria”, fu presa in giro da Marx, che rispose con “La miseria della filosofia (di Proudhon)”, svalutandolo come filosofo e come economista.

Page 5: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Dopo i tumulti popolari e l’abdicazione del re, sorse un governo repubblicano.

La frattura col passatoIl nome di Courbet era ormai affermato; il suo dipinto “Dopo pranzo a Ornans” vinse una medaglia d’oro.

Il direttore dei Musei Imperiali gli propose di realizzare un quadro per l’imminente Esposizione Universale con l’unica condizione di presentare prima un bozzetto. Courbet rifiutò, ritenendolo lesivo della sua libertà intellettuale, e allestì una mostra personale. Questo segnò il distacco con molte delle persone che inizialmente avevano influito sulla sua formazione. Anche Virginie Binet lo aveva abbandonato, portando con sé il loro figlio.

Page 6: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

I viaggi e la gloria Dopo il 1855 Courbet viaggiò moltissimo: a Francoforte fu trattato come una celebrità; a Etretat dipinse con il giovane Monet; tenne mostre in Germania, Belgio, Olanda e Inghilterra; ricevette varie decorazioni, fra le più importanti una medaglia d’oro da Leopoldo II del Belgio e la croce al merito da Luigi II di Baviera.

Nel 1870, alla vigilia della guerra franco-prussiana, gli fu offerta la Legion d’Onore: Courbet la rifiutò altezzosamente, considerandola un’interferenza dello Stato nell’arte. L’eco di questo gesto fece sì che, quando il governo cadde, Courbet fosse eletto presidente della Federazione degli Artisti repubblicani.

Page 7: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Gli ultimi anni Quando la Comune Rivoluzionaria cadde, fu arrestato e condannato a 6 mesi di reclusione; iniziò a scontare la sua condanna nella prigione di Sainte-Pélagie, ma in seguito a una malattia, fu trasferito in una clinica di Neuilly. Nel 1972 morì suo figlio e per tutto l’inverno successivo Courbet fu tormentato dai reumatismi e da dolori al fegato.

Riuscì poi fuggire dalla Francia. Si rifugiò in Svizzera, a La Tour-de-Peilz, rimanendo in contatto con i dissidenti francesi e continuando a dipingere.

Ammalatosi di idropisia, morì il 31 dicembre del 1877.

Page 8: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Anarchico, irrispettoso, orgoglioso, egocentrico; amava farsi autoritratti.

Ecco alcune sue frasi:“La pittura storica è essenzialmente contemporanea. Ogni epoca deve avere i suoi artisti che la esprimono e la rappresentano per i posteri. Un’epoca, che non ha saputo esprimersi per mezzo dei suoi artisti, non ha il diritto di essere espressa dagli artisti che vengono dopo. Sarebbe falsificare la storia”

"Ho studiato l’arte degli antichi e quella dei moderni. Non ho voluto né imitare gli uni, né copiare gli altri. Ho voluto essere capace di rappresentare i costumi, le idee, l’aspetto della mia epoca secondo il mio modo di vedere; fare dell’arte viva, questo è il mio scopo"

«Io dipingo come un dio»

Page 9: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Il Realismo è una corrente artistica e letteraria animata dall’intento di descrivere la vita quale effettivamente è.

Questo porta gli artisti a rappresentare le condizioni di vita delle classi lavoratrici, mostrando gravi problemi sociali.

Courbet fu il massimo esponente del realismo pittorico francese.

La sua pittura produsse un grande impatto su quel panorama artistico francese che considerava ancora l’arte il luogo nobile di fatti epici e grandiosi.

Page 10: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Courbet propose quadri i cui soggetti erano gente povera, semplice, brutta. Questa scelta ebbe un effetto provocatorio e polemico proprio perché voleva imporre al pubblico dell’arte, fatta di grandi borghesi, la rappresentazione della condizione delle classi inferiori, la cui colpa era socialmente imputabile proprio agli interessi della grande borghesia. Inutile dire che l’arte di Courbet non ricevette una accettazione entusiastica.

Il realismo fu la premessa per la pittura di Manet e degli impressionisti; anche l’impressionismo, infatti, fu un movimento di rappresentazione del vero.

“Gli spaccapietre”

Page 11: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

- Autoritratti

-Paesaggi e scene di vita comune

Courbet di mezza età

Page 12: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Ornans, Musée G. Courbet

Fu dipinto nella prigione di Sainte-Pélagie dove Courbet era detenuto per la sua partecipazione alla distruzione della Colonna Vendome.

Autoritratto

Page 13: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Parigi, Petit Palais

Olio su tela

Autoritratto con cane nero

Page 14: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Montpellier, Musée Fabre

1849

Olio su tela

Uomo con la pipa

Page 15: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Musee d'Orsay 1844-54

Rappresenta un uomo ferito al petto, forse morente, sdraiato sotto un albero, con vicino a sè la spada.

L’uomo sdraiato

Page 16: Gustave Courbet
Page 17: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Musee d'Orsay, Paris

1849-50

Olio su tela

3,14 x 6,63 m

Sepoltura a Ornans

Page 18: Gustave Courbet

Courbet realizza una tela monumentale per rappresentare un funerale di una persona anonima al quale assistono persone assolutamente ordinarie. L’aspetto dimesso e umile dei partecipanti al funerale fa pensare che l’evento immortalato non fosse poi così storicamente importante. La tela non ebbe accoglienze favorevoli da parte della critica. che non estetico.

Page 19: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Musee d'Orsay, Paris

1855

Olio su tela

361 x 598 cm

Autoritratto con cane nero

Page 20: Gustave Courbet

Courbet realizza un’allegoria del suo mestiere di pittore. Nel suo grande studio rappresenta se stesso; intorno a sé una trentina di presenze allegoriche, non reali. Vicino a lui vi è una donna (la «nuda» verità), ed un bambino (l’innocenza). A destra, il suo pubblico fatto di committenti, di letterati e filosofi di cui lui era amico (tra gli altri vi si riconosce Baudelaire e Proudhon). Sulla sinistra un gruppo più eterogeneo rappresenta quella realtà (fatta di persone povere ed umili) alla quale Courbet di ispira. Il quadro va quindi letto come un manifesto visivo della poetica realista di Courbet. Esso fu realizzato per essere presentato al Salon di Parigi: la giuria tuttavia lo rifiutò con la motivazione che il quadro era volgare.

Page 21: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Musee Fabre, Montpellier

1853 Olio su tela

227 x 193 cm

I bagnanti

Page 22: Gustave Courbet
Page 23: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Musee Fabre, Montpellier

1854

Olio su tela

129 x 149 cm

L’incontro

(o “Buongiorno Signor Courbet”)

Page 24: Gustave Courbet
Page 25: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

1857

Olio su tela

Ragazze in riva alla Senna (estate)

Page 26: Gustave Courbet

Le due ragazze sono dall’aspetto ordinario e anche un po’ volgare nelle loro pose indolenti, colte in una posa non proprio consona alla condizione signorile. Nelle due donne non vi sono quindi valori estetici che potevano essere apprezzati, ma anche il quadro ha nella sua composizione una mancanza assoluta di criteri compositivi affascinanti. Non vi è un punto focale preciso né una linea d’orizzonte; l’inquadratura è bassa e non riesce a cogliere una ariosità adeguata: l’immagine è quasi soffocata dal fogliame dell’albero.

Page 27: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Winterthur, collezione di Oskar Reinhart

Svizzera

1844

Olio su tela

71 x 97 cm

Il sogno (o “L’amaca”)

Page 28: Gustave Courbet

L’opera fu presenta al Salon del 1845 ma, come spesso accadde nei primi anni d’attività del pittore, fu rifiutata dalla giuria. Sembra che la modella sia da identificare con Zélie, una delle quattro sorelle minori di Courbet, più volte ritratta dall’artista. La scelta del tema si lega al gusto romantico del tempo, sebbene alcuni particolari (l’accurato studio della luce, la resa naturale della vegetazione) testimonino la ricerca di uno stile personale del giovane pittore.

Page 29: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Art Institute, Chicago

1848

olio su tela

80 x 100 cm

Dintorni di Ornans, al mattino

Page 30: Gustave Courbet

Courbet nasce a Ornans, nella regione della Franca Contea, al confine con la Svizzera. E’ una regione florida, ricca di vigneti e mulini. Il giovane Courbet ama molto la campagna, va spesso a caccia. Le valli della sua terra d’origine è tra i motivi ricorrenti della sua pittura. Inizia dipingendo quadri nei quali la natura è l’unica protagonista, un paesaggio silente ma pieno di forza, selvaggio, con le sue imponenti formazioni rocciose.

Page 31: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Metropolitan Museum, New York

1851-1852

olio su tela

195 x 261 cm

Le villanelle

Page 32: Gustave Courbet

Le tre fanciulle sono le sorelle di Courbet, che interrompono la loro passeggiata per elargire l’elemosina a una giovane pastorella. L’aneddoto è ambientato nei dintorni di Ornans. Il quadro fu esposto al Salon del 1852, dove fu oggetto di critiche e di commenti satirici. I critici erano disturbati dalle fattezze comuni delle ragazze, dai loro abiti dimessi, quasi campagnoli, e dal ridicolo cane; disapprovavano inoltre la presenza del bestiame, e la mancanza di unità e di rispetto della prospettiva. Le villanelle furono acquistate dal potente conte de Morny, fratellastro di Napoleone III, che fu a lungo il protettore occulto di Courbet.

Page 33: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Musée des Beaux-Arts, Nantes

1855

Olio su tela

131 x 167 cm

Le vagliatrici di grano

Page 34: Gustave Courbet

Nella fanciulla che vaglia il grano si riconosce Zoé, la sorella del pittore. Si tratta di una delle scene di vita contadina il cui l’artista più si avvicina a Millet. Contro un fondo giallo paglia, la setacciatrice voltata di spalle diventa il fulcro attorno al quale ruota tutta la composizione. Courbet le ha dato un ritmo e una vitalità sorprendenti, trasformandola in una specie di ballerina con un tamburello.

Page 35: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Distrutta durante la II Guerra Mondiale

1849

Olio su tela

Gli spaccapietre

Page 36: Gustave Courbet

Questa tela è inaccettabile per i canoni estetici del tempo, per stile e soggetti; i quadri di Courbet erano spesso dei documenti etnografici. Ciò che costituisce scandalo è che lui propone questi documenti etnografici nel campo dell’arte, campo che, secondo la mentalità dell’800, era destinato solo alla bellezza, ai fatti eroici, ai grandi avvenimenti storici. Courbet pretende invece di imporre la sua povera gente a persone cui certo non piaceva vedere immortalati uomini e donne considerate inferiori: lavoratori, servi, prostitute, emarginati e reietti.

Page 37: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Louvre, Parigi

1868

Olio su tela

65 x 81 cm

Nudo con cane

Page 38: Gustave Courbet

Il quadro raffigura una giovane donna in atteggiamento affettuoso con il suo barboncino. La ragazza è una giovane amica dell’artista, qui raffigurata spettinata e dal corpo tozzo nelle proporzioni, particolari che rendono lontana ogni convenzione, vecchia o nuova, di bellezza ideale.

Page 39: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Museum of Art, Toledo (Ohio)

1862

Olio su tela

110 x 135 cm

Fanciulla che dispone dei fiori

Page 40: Gustave Courbet

Il dipinto fu realizzato da Courbet durante il soggiorno a Saintes, dove eseguì numerosi quadri a tema floreale. Rappresenta probabilmente una giovane attrice parigina, mademoiselle Violet, la cui compagnia, nel 1862, si fermò nella regione del Saintogne, e di cui il pittore si invaghì durante il suo soggiorno al castello di Rochemont.

Page 41: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Metropolitan Museum, New York

1868

Olio su tela

65 x 54 cm

La Donna con l’onda

Page 42: Gustave Courbet

La sensualità della modella è enfatizzata dalla realistica resa di alcuni particolari come la leggera peluria sotto l’ascella.

Tuttavia il pittore, apostolo del realismo, dissacratore degli eroici nudi femminili della tradizione classica, non può fare a meno di attribuire alla donna un significato allegorico attraverso il titolo.

Questa splendida fanciulla rappresenta allora il flutto, l’onda, il cui movimento ondulatorio è indicato dal gesto delle braccia.

Page 43: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

Petit Palais, Parigi

1866

Olio su tela

135 x 200

Pigrizia e lussuria

Page 44: Gustave Courbet

Il dipinto fu eseguito nel 1866 per un turco che in quegli anni, a Parigi, teneva salotto all’angolo del boulevard des Italiens. Con questo dipinto di vaste dimensioni Courbet s’impone sulla scena artistica come uno dei più grandi pittori della bellezza femminile. Anche se raffigura con straordinaria verità un amore saffico il quadro presenta una ricchezza cromatica degna degli antichi maestri.

Page 45: Gustave Courbet

Menù- La Vita

- Il Realismo

- La Personalità

- Le Opere

1854Olio su tela

Apparteneva allo stesso ambasciatore turco che gli commissionò “pigrizia e lussuria”. Si diceva tenesso questo quadro ben nascosto.

L’origine del mondo

Page 46: Gustave Courbet
Page 47: Gustave Courbet

Fonti

www.artonline.it

www.sapere.it/tca/minisite/arte

www.tribenet.it

www.artchive.com

Page 48: Gustave Courbet

PRESENTAZIONE DI:

PESSIVA GIOVANNI