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PessivaIV°F2006
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“Senza ideale né religione, ma, innanzitutto, pittore”
Gustave Courbet 1819 - 1877
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Figlio di ricchi contadini, Gustave Courbet nacque nel 1819 a Ornans, una cittadina della Francia orientale.
Nel 1837 Courbet partì per la città universitaria di Besançon: i genitori volevano che studiasse legge, ma egli si iscrisse all’Accademia. Due anni dopo si trasferì a Parigi, capitale europea dell’arte e luogo di raccolta di attivisti politici. Courbet frequentava l’atelier di Steuben, copiava i dipinti esposti al Louvre, cercava di ottenere il successo.
La casa natìa
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Gli anni pariginiDurante i primi dieci anni trascorsi nella capitale non vendette quasi nulla, tanto da doversi far mantenere dalla famiglia. Nello stesso periodo Courbet conobbe Virginie Binet, della quale si conosce poco, tranne che divenne la sua compagna e gli diede un figlio nel 1847. Nello stesso anno, un mercante olandese gli commissionò un ritratto.
Courbet cominciò a frequentare il poeta Baudelaire , Proudhon, Jules Champfleury e suo cugino Buchon.
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Il poeta Charles Baudelaire: noto come “il poeta maledetto”, pubblicò una raccolta di poesie, “I fiori del male”, poi censurata.Partecipò ai moti rivoluzionari e, frustrato dal peso dell’esistenza, tentò più volte il suicidio per poi rifugiarsi nell’alcol, negli oppiacei, nell’hashish.
Pierre-Joseph Proudhon: filosofo ed economista, nella sua opera “Che cos’è la proprietà”, afferma che essa è un furto, se non è frutto del proprio lavoro. Un’altra sua opera, “La filosofia della miseria”, fu presa in giro da Marx, che rispose con “La miseria della filosofia (di Proudhon)”, svalutandolo come filosofo e come economista.
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Dopo i tumulti popolari e l’abdicazione del re, sorse un governo repubblicano.
La frattura col passatoIl nome di Courbet era ormai affermato; il suo dipinto “Dopo pranzo a Ornans” vinse una medaglia d’oro.
Il direttore dei Musei Imperiali gli propose di realizzare un quadro per l’imminente Esposizione Universale con l’unica condizione di presentare prima un bozzetto. Courbet rifiutò, ritenendolo lesivo della sua libertà intellettuale, e allestì una mostra personale. Questo segnò il distacco con molte delle persone che inizialmente avevano influito sulla sua formazione. Anche Virginie Binet lo aveva abbandonato, portando con sé il loro figlio.
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I viaggi e la gloria Dopo il 1855 Courbet viaggiò moltissimo: a Francoforte fu trattato come una celebrità; a Etretat dipinse con il giovane Monet; tenne mostre in Germania, Belgio, Olanda e Inghilterra; ricevette varie decorazioni, fra le più importanti una medaglia d’oro da Leopoldo II del Belgio e la croce al merito da Luigi II di Baviera.
Nel 1870, alla vigilia della guerra franco-prussiana, gli fu offerta la Legion d’Onore: Courbet la rifiutò altezzosamente, considerandola un’interferenza dello Stato nell’arte. L’eco di questo gesto fece sì che, quando il governo cadde, Courbet fosse eletto presidente della Federazione degli Artisti repubblicani.
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Gli ultimi anni Quando la Comune Rivoluzionaria cadde, fu arrestato e condannato a 6 mesi di reclusione; iniziò a scontare la sua condanna nella prigione di Sainte-Pélagie, ma in seguito a una malattia, fu trasferito in una clinica di Neuilly. Nel 1972 morì suo figlio e per tutto l’inverno successivo Courbet fu tormentato dai reumatismi e da dolori al fegato.
Riuscì poi fuggire dalla Francia. Si rifugiò in Svizzera, a La Tour-de-Peilz, rimanendo in contatto con i dissidenti francesi e continuando a dipingere.
Ammalatosi di idropisia, morì il 31 dicembre del 1877.
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Anarchico, irrispettoso, orgoglioso, egocentrico; amava farsi autoritratti.
Ecco alcune sue frasi:“La pittura storica è essenzialmente contemporanea. Ogni epoca deve avere i suoi artisti che la esprimono e la rappresentano per i posteri. Un’epoca, che non ha saputo esprimersi per mezzo dei suoi artisti, non ha il diritto di essere espressa dagli artisti che vengono dopo. Sarebbe falsificare la storia”
"Ho studiato l’arte degli antichi e quella dei moderni. Non ho voluto né imitare gli uni, né copiare gli altri. Ho voluto essere capace di rappresentare i costumi, le idee, l’aspetto della mia epoca secondo il mio modo di vedere; fare dell’arte viva, questo è il mio scopo"
«Io dipingo come un dio»
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Il Realismo è una corrente artistica e letteraria animata dall’intento di descrivere la vita quale effettivamente è.
Questo porta gli artisti a rappresentare le condizioni di vita delle classi lavoratrici, mostrando gravi problemi sociali.
Courbet fu il massimo esponente del realismo pittorico francese.
La sua pittura produsse un grande impatto su quel panorama artistico francese che considerava ancora l’arte il luogo nobile di fatti epici e grandiosi.
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Courbet propose quadri i cui soggetti erano gente povera, semplice, brutta. Questa scelta ebbe un effetto provocatorio e polemico proprio perché voleva imporre al pubblico dell’arte, fatta di grandi borghesi, la rappresentazione della condizione delle classi inferiori, la cui colpa era socialmente imputabile proprio agli interessi della grande borghesia. Inutile dire che l’arte di Courbet non ricevette una accettazione entusiastica.
Il realismo fu la premessa per la pittura di Manet e degli impressionisti; anche l’impressionismo, infatti, fu un movimento di rappresentazione del vero.
“Gli spaccapietre”
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- Autoritratti
-Paesaggi e scene di vita comune
Courbet di mezza età
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Ornans, Musée G. Courbet
Fu dipinto nella prigione di Sainte-Pélagie dove Courbet era detenuto per la sua partecipazione alla distruzione della Colonna Vendome.
Autoritratto
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Parigi, Petit Palais
Olio su tela
Autoritratto con cane nero
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Montpellier, Musée Fabre
1849
Olio su tela
Uomo con la pipa
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Musee d'Orsay 1844-54
Rappresenta un uomo ferito al petto, forse morente, sdraiato sotto un albero, con vicino a sè la spada.
L’uomo sdraiato
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Musee d'Orsay, Paris
1849-50
Olio su tela
3,14 x 6,63 m
Sepoltura a Ornans
Courbet realizza una tela monumentale per rappresentare un funerale di una persona anonima al quale assistono persone assolutamente ordinarie. L’aspetto dimesso e umile dei partecipanti al funerale fa pensare che l’evento immortalato non fosse poi così storicamente importante. La tela non ebbe accoglienze favorevoli da parte della critica. che non estetico.
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Musee d'Orsay, Paris
1855
Olio su tela
361 x 598 cm
Autoritratto con cane nero
Courbet realizza un’allegoria del suo mestiere di pittore. Nel suo grande studio rappresenta se stesso; intorno a sé una trentina di presenze allegoriche, non reali. Vicino a lui vi è una donna (la «nuda» verità), ed un bambino (l’innocenza). A destra, il suo pubblico fatto di committenti, di letterati e filosofi di cui lui era amico (tra gli altri vi si riconosce Baudelaire e Proudhon). Sulla sinistra un gruppo più eterogeneo rappresenta quella realtà (fatta di persone povere ed umili) alla quale Courbet di ispira. Il quadro va quindi letto come un manifesto visivo della poetica realista di Courbet. Esso fu realizzato per essere presentato al Salon di Parigi: la giuria tuttavia lo rifiutò con la motivazione che il quadro era volgare.
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Musee Fabre, Montpellier
1853 Olio su tela
227 x 193 cm
I bagnanti
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Musee Fabre, Montpellier
1854
Olio su tela
129 x 149 cm
L’incontro
(o “Buongiorno Signor Courbet”)
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1857
Olio su tela
Ragazze in riva alla Senna (estate)
Le due ragazze sono dall’aspetto ordinario e anche un po’ volgare nelle loro pose indolenti, colte in una posa non proprio consona alla condizione signorile. Nelle due donne non vi sono quindi valori estetici che potevano essere apprezzati, ma anche il quadro ha nella sua composizione una mancanza assoluta di criteri compositivi affascinanti. Non vi è un punto focale preciso né una linea d’orizzonte; l’inquadratura è bassa e non riesce a cogliere una ariosità adeguata: l’immagine è quasi soffocata dal fogliame dell’albero.
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Winterthur, collezione di Oskar Reinhart
Svizzera
1844
Olio su tela
71 x 97 cm
Il sogno (o “L’amaca”)
L’opera fu presenta al Salon del 1845 ma, come spesso accadde nei primi anni d’attività del pittore, fu rifiutata dalla giuria. Sembra che la modella sia da identificare con Zélie, una delle quattro sorelle minori di Courbet, più volte ritratta dall’artista. La scelta del tema si lega al gusto romantico del tempo, sebbene alcuni particolari (l’accurato studio della luce, la resa naturale della vegetazione) testimonino la ricerca di uno stile personale del giovane pittore.
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Art Institute, Chicago
1848
olio su tela
80 x 100 cm
Dintorni di Ornans, al mattino
Courbet nasce a Ornans, nella regione della Franca Contea, al confine con la Svizzera. E’ una regione florida, ricca di vigneti e mulini. Il giovane Courbet ama molto la campagna, va spesso a caccia. Le valli della sua terra d’origine è tra i motivi ricorrenti della sua pittura. Inizia dipingendo quadri nei quali la natura è l’unica protagonista, un paesaggio silente ma pieno di forza, selvaggio, con le sue imponenti formazioni rocciose.
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Metropolitan Museum, New York
1851-1852
olio su tela
195 x 261 cm
Le villanelle
Le tre fanciulle sono le sorelle di Courbet, che interrompono la loro passeggiata per elargire l’elemosina a una giovane pastorella. L’aneddoto è ambientato nei dintorni di Ornans. Il quadro fu esposto al Salon del 1852, dove fu oggetto di critiche e di commenti satirici. I critici erano disturbati dalle fattezze comuni delle ragazze, dai loro abiti dimessi, quasi campagnoli, e dal ridicolo cane; disapprovavano inoltre la presenza del bestiame, e la mancanza di unità e di rispetto della prospettiva. Le villanelle furono acquistate dal potente conte de Morny, fratellastro di Napoleone III, che fu a lungo il protettore occulto di Courbet.
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Musée des Beaux-Arts, Nantes
1855
Olio su tela
131 x 167 cm
Le vagliatrici di grano
Nella fanciulla che vaglia il grano si riconosce Zoé, la sorella del pittore. Si tratta di una delle scene di vita contadina il cui l’artista più si avvicina a Millet. Contro un fondo giallo paglia, la setacciatrice voltata di spalle diventa il fulcro attorno al quale ruota tutta la composizione. Courbet le ha dato un ritmo e una vitalità sorprendenti, trasformandola in una specie di ballerina con un tamburello.
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Distrutta durante la II Guerra Mondiale
1849
Olio su tela
Gli spaccapietre
Questa tela è inaccettabile per i canoni estetici del tempo, per stile e soggetti; i quadri di Courbet erano spesso dei documenti etnografici. Ciò che costituisce scandalo è che lui propone questi documenti etnografici nel campo dell’arte, campo che, secondo la mentalità dell’800, era destinato solo alla bellezza, ai fatti eroici, ai grandi avvenimenti storici. Courbet pretende invece di imporre la sua povera gente a persone cui certo non piaceva vedere immortalati uomini e donne considerate inferiori: lavoratori, servi, prostitute, emarginati e reietti.
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Louvre, Parigi
1868
Olio su tela
65 x 81 cm
Nudo con cane
Il quadro raffigura una giovane donna in atteggiamento affettuoso con il suo barboncino. La ragazza è una giovane amica dell’artista, qui raffigurata spettinata e dal corpo tozzo nelle proporzioni, particolari che rendono lontana ogni convenzione, vecchia o nuova, di bellezza ideale.
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Museum of Art, Toledo (Ohio)
1862
Olio su tela
110 x 135 cm
Fanciulla che dispone dei fiori
Il dipinto fu realizzato da Courbet durante il soggiorno a Saintes, dove eseguì numerosi quadri a tema floreale. Rappresenta probabilmente una giovane attrice parigina, mademoiselle Violet, la cui compagnia, nel 1862, si fermò nella regione del Saintogne, e di cui il pittore si invaghì durante il suo soggiorno al castello di Rochemont.
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Metropolitan Museum, New York
1868
Olio su tela
65 x 54 cm
La Donna con l’onda
La sensualità della modella è enfatizzata dalla realistica resa di alcuni particolari come la leggera peluria sotto l’ascella.
Tuttavia il pittore, apostolo del realismo, dissacratore degli eroici nudi femminili della tradizione classica, non può fare a meno di attribuire alla donna un significato allegorico attraverso il titolo.
Questa splendida fanciulla rappresenta allora il flutto, l’onda, il cui movimento ondulatorio è indicato dal gesto delle braccia.
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Petit Palais, Parigi
1866
Olio su tela
135 x 200
Pigrizia e lussuria
Il dipinto fu eseguito nel 1866 per un turco che in quegli anni, a Parigi, teneva salotto all’angolo del boulevard des Italiens. Con questo dipinto di vaste dimensioni Courbet s’impone sulla scena artistica come uno dei più grandi pittori della bellezza femminile. Anche se raffigura con straordinaria verità un amore saffico il quadro presenta una ricchezza cromatica degna degli antichi maestri.
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1854Olio su tela
Apparteneva allo stesso ambasciatore turco che gli commissionò “pigrizia e lussuria”. Si diceva tenesso questo quadro ben nascosto.
L’origine del mondo
Fonti
www.artonline.it
www.sapere.it/tca/minisite/arte
www.tribenet.it
www.artchive.com
PRESENTAZIONE DI:
PESSIVA GIOVANNI