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I racconti La quotidianità fra pannolini, compiti, colazioni nel lettone
Common Law
I motivi
da 6 a 14 milioni
i bambini con genitori gay
NEGLI USA
I numeri
Ha un figlio il:
Con più di 40 anni
17,7% 20,5%dei gay delle lesbiche
Se si considerano tutte le fasce d’età, sono genitori un gay o una lesbica ogni 20
IN ITALIA
100.000bambini in Italia hanno almeno un genitore gay
49%delle coppie gay italiane vuole avere un figlio
2coppie a
settimana
si iscrivono
alle
Famiglie
Arcobaleno
Il caso
La vicenda
Se nei Paesi in cui la Cassazioneè il tribunale di ultima istanza(Italia, Francia, Belgio) lepronunce non sono vincolantiche per il giudizio al quale siriferiscono, negli Stati basatisulla Common Law (Inghilterra,Usa, Australia) ogni decisionepresa dai giudici supremi difatto vincola i giudici di tutti glialtri casi
Il diritto
Nella sentenza la Cassazionestabilisce invece che è un «meropregiudizio» sostenere che «siadannoso per l’equilibrato sviluppodel bambino il fatto di vivere conuna coppia omosessuale». Ilricorso del padre viene quindirespinto, dopo aver evidenziatoche alla base delle lamentele«non sono poste certezzescientifiche o dati di esperienza»
Il caso concreto deciso ieri è quellodi un musulmano che aveva avutoun figlio con una donna italiana(poi andata a convivere conun’altra donna) e aveva contestatol’esclusivo affidamento del figlioalla madre da parte della Corted’appello di Brescia, sostenendoche per il bimbo potevano esserci«ripercussioni negative». L’uomoha citato l’art. 29 della Costituzione
ROMA — Non basta il «meropregiudizio»: che sia «dannosoper l’equilibrato sviluppo delbambino il fatto di vivere inuna famiglia incentrata su unacoppia omosessuale va dimo-strato». Con questa motivazio-ne, la prima sezione civile dellaCorte di cassazione ha respintoil ricorso di un immigrato isla-mico, residente a Brescia, con-tro l’affidamento esclusivo delfiglio alla madre: una ex tossico-dipendente che lo aveva lascia-to per convivere con una educa-trice, conosciuta in comunitàdi recupero.
Una sentenza che scatena rea-zioni opposte. Festeggiata co-me «storica» dalle associazionigay. Avversata come «grave epericolosa» dal pdl MaurizioGasparri e dalla capolista mon-tiana Paola Binetti. E salutatacome «riconoscimento di unprincipio di civiltà» dal candi-dato pd Ignazio Marino.
In realtà i giudici non si sbi-lanciano. Restano al caso singo-lo del bambino conteso, cheaveva assistito a un episodio diviolenza compiuto dal padre aidanni della nuova conviventedi sua mamma e ne aveva trat-to «sentimenti di rabbia» neiconfronti dell’uomo. Il quale,per giunta, si era allontanato dalui, «sottraendosi anche agli in-contri protetti», «assumendo,quindi, un comportamentonon improntato a volontà di re-cupero delle funzioni genitoria-li e poco coerente con la stessarichiesta di affidamento condi-viso». Per questo la Corte d’ap-pello di Brescia il 26 luglio 2011aveva confermato l’affidamen-to del minore alla madre (e nonalla coppia). E per questo i ma-gistrati della Suprema Cortehanno respinto il ricorso. Speci-ficando che non si può conte-stare una simile decisione sen-
za «certezze scientifiche o datidi esperienza», ma solo avan-zando il «pre-giudizio che siadannoso» dà «per scontato ciòche invece è da dimostrare, os-sia la dannosità di quel conte-sto famigliare». Le «ripercussio-ni negative» sul bambino anda-vano dunque dimostrate, fan-no notare i giudici, rimarcandola «mancanza» già «stigmatizza-ta dai giudici di Appello». Cosìcome l’obiezione che quel con-testo nuocesse alla «educazio-ne religiosa di fede musulmanache non ammette figli educatida coppie omosessuali».
Divisi i commenti. Sconcertodalla Cei: «Non si può costruireuna civiltà attraverso le senten-ze dei tribunali», avverte monsi-gnor Domenico Sigalini, presi-dente della commissione per ilLaicato. «A questo bambino ilmeglio che l’umanità possa da-re sono un papà e una mam-ma», fa notare ancora, citandoa riprova «molti studi», e le«difficoltà che hanno i bambiniche perdono l’una delle due fi-gure». Paola Binetti, Udc, ag-giunge: le «coppie gay non han-no alcuna garanzia di vincolostabile».
«Stop alle odiose menzo-gne» esultano le associazionigay. Flavio Romani dell’Arcigayricorda «che già oggi in Italiaesistono migliaia di figli di cop-pie omosessuali discriminati».E i radicali invitano i candidati«a prendere nota della senten-za». Opinioni diverse nel Pdl.Maurizio Lupi censura l’«attac-co alla famiglia per via giudizia-ria già respinto dai cittadini ita-liani in altre occasioni», mentreGiancarlo Galan chiede alla po-litica di «non tornare indietro».Per Ignazio Marino, del Pd, «laconoscenza scientifica devecontribuire ad eliminare certitabù». Chiede di tutelare di piùle coppie di fatto, ma è contra-rio alle adozioni per i gay, Corra-do Passera. Mentre l’idv Patri-zia Bugnano auspica «una leg-ge sulle adozioni gay».
Virginia Piccolillo© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Cassazione sulle famiglie gay«I danni per i figli? Pregiudizi»Sconcerto dei vescovi: la civiltà non si costruisce nei tribunali
Nuoto e catechismo, la vita «arcobaleno»Due mamme: le maestre con noi sono gentili. Un padre: i nostri ragazzini tanto amati
La Corte Supremain Italiae le sentenze
Io e la mia compagnasiamo infermiere,cerchiamo di avere turniopposti così se mancauna in casa c’è l’altra
❜❜Per adesso nessunochiede dov’è la mamma.Quando sarà ilmomento, rintracceremola donatrice
❜❜
La Suprema Corte«I danni vannodimostrati. Ci voglionocertezze scientifichee dati di esperienza»
Le reazioniL’Arcigay:«È una sentenza storica»Gasparri e Binetti:«Grave e pericolosa»
Papà e papà Il giornalista Claudio Rossi Marcelli con il marito Manlio e i loro tre figli, Clelia, Maddalena e Bartolomeo, a Ginevra, in Svizzera (foto di Mario Conti)
Cronache
Il sistemaanglosassonee le ricadute
La Corte di Cassazione ha ilcompito di assicurarel’interpretazione uniforme delleleggi. Le sue sentenzecostituiscono un criterioorientatore della giurisprudenza,sono dei precedenti di cui igiudici non possono non tenerconto pur non essendo vincolantie facendo stato solo tra le particoinvolte nel singolo processo.
MILANO — Lisa-Marie ha dieci an-ni, frequenta la quarta elementare diun paesino dell’Irpinia, ha un cane eun fratellino (arrivati in quest’ordine).Quando si è stufata di studiare piano-forte ha litigato con sua madre e le hadetto che avrebbe continuato solo seavesse potuto fare anche danza e nonkarate, come voleva lei. Dopo la scuolatende a correre in camera sua per gio-care e anche lì ogni tanto c’è da discu-tere, perché prima le dicono di fare icompiti. Durante una trasmissione ti-vù il conduttore aveva detto che i bam-bini che non sanno chi è il loro padresono destinati a soffrire. Lisa-Marieera seduta sul divano. Accanto c’eranole sue due mamme, Giuseppina eRaphaelle. Una le ha chiesto: «Ti di-spiace non sapere chi è il tuo papà?». Elei: «Se non lo conosco nemmeno per-ché devo soffrire? La mia famiglia sie-te voi».
Anche Arianna ha 10 anni e vive aRoma. Fa nuoto e catechismo. Per que-st’ultimo si è impuntata, tutte le ami-che faranno la prima comunione in pri-mavera e non voleva essere da meno. Igenitori si sono separati quando avevaquattro anni. Il padre non l’ha presa be-ne e voleva togliere l’affido alla mam-ma. Poi i grandi si sono chiariti e han-
no divorziato. Federica, la madre, ave-va conosciuto quasi subito Cecilia.Due anni fa Arianna è volata con loro aBarcellona dove «Lilli» è stata feconda-ta dei gemelli Emma e Valerio, che orahanno 15 mesi. Il sabato, senza la scuo-la o l’asilo, fanno colazione tutti insie-me nel lettone. Federica racconta: «Ioe la mia compagna siamo infermiere.Cerchiamo di avere sempre i turni op-posti in modo che se manca una, in ca-sa c’è l’altra. Ci sentiamo una famiglianormale, le maestre sono gentili, an-diamo a prendere i bambini senza biso-gno di delega. La tragedia è che non cisono diritti. Se ci succede qualcosa l’al-tra non può fare niente».
Due madri o due padri, le famigliearcobaleno. Con oltre centomila figlisecondo le stime di Arcigay e l’Istituto
superiore di sanità ferme al 2005: il17,7% dei gay e il 20,5% delle lesbichecon più di 40 anni ha prole, e il 49%delle coppie omosessuali la vorrebbe.A sentir loro, più che gli studi scientifi-ci (perlopiù americani) a garanzia diu n a c r e s c i t a s e r e n a c o n t a l aquotidianità. Ammette Walter, 48 an-ni, direttore di una cooperativa socialea Livorno: «Il dubbio di aver fatto perloro la cosa giusta mi sfiora eccome. Ioe Mario abbiamo tre figli, il primo hadue anni e mezzo, i gemelli uno. Ci haaiutato conoscere e frequentare altrigenitori come noi. E ci confortano icolloqui positivi al nido. Abbiamo deiparametri di riferimento: da come ipiccoli si svegliano, a come e quantopiangono. Ci sembrano sereni. Abbia-mo mantenuto un rapporto con la "ge-statrice di sostegno". Dal punto di vi-sta sociale non c’è nessun problema.Dal punto di vista legale sì. Ma i bambi-ni sono cittadini americani, e lì siamoriconosciuti entrambi come padri. InItalia abbiamo dovuto prendere delletutele, come la nomina dell’ammini-stratore di sostegno in caso di morte odi incapacità di intendere e di volere».
Claudio Rossi Marcelli è un giornali-sta di Internazionale, dove risponde ailettori nella rubrica Dear daddy raccon-
tando di sé, del suo compagno,Manlio, e dei loro tre bambini: vivonoinsieme a Ginevra. A dicembre avevascritto: «Con tre figli la logistica è deci-samente più complicata: per allacciarele cinture dei tre seggiolini stipati unoaccanto all’altro sul sedile servirebbe-ro delle manine di fata, non certo quel-le di due papà. Non è più possibile di-vidersi un figlio ciascuno: in aereo iomi gestisco il piccolo e mio marito legemelle». In un libro (Hello daddy!,Mondadori) ha descritto la sua vita ar-cobaleno. Con ironia al telefono con-fessa: «Tre figli lasciano poco tempoper ragionamenti filosofici, stiamopiù attenti a cambiare pannolini e aevitare che uno di loro finisca sottoun’auto». Le difficoltà future? «Ci ab-biamo stra-pensato, ora vorremmo di-
menticarci di essere genitori gay. Ladifferenza tra noi e molti altri eteroses-suali è che i nostri figli non possonomai nascere per un "incidente": arriva-no dopo tante riflessioni. Di sicuro, so-no molto amati».
Tommaso Giartosio ha spiegato aLia, la sua primogenita nata nel 2006in California, che per metterla al mon-do sono stati necessari un seme, unovetto e una pancia. Il papà aveva soloil seme, l’ovulo lo ha donato una don-na e un’altra, Nancy, ha fatto crescerein pancia prima Lia e, nel 2008, il suofratellino Andrea. Prosegue Tommaso:«Nancy ha fatto anche da testimone dinozze a me e a Franco. Veniamo chia-mati entrambi "papà", o Papacco ePatò. Per adesso nessuno chiede dov’èla mamma. Quando sarà il momento,rintracceremo la donatrice».
Giuseppina La Delfa, la mamma le-gale della Lisa-Marie che vive in Irpi-nia, è presidente dell’associazione Fa-miglie Arcobaleno. Conclude: «Nonsiamo tanto diverse dagli altri. La no-stra vita di madri è fatta per il 90 percento di incombenze. Con qualchecomplicazione in più».
Elvira Serra@elvira_serra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La decisionee la mancanzadi studi certi
L’affidoe il ricorsodel padre
La sentenza Sconfitto il marito islamico che a Brescia voleva sottrarre il bimbo all’ex moglie lesbica
18 Sabato 12 Gennaio 2013 Corriere della Sera#
EMANUELE LAMEDICA
i gay che non nascondono
il proprio orientamento
sessuale in alcun ambito sociale
41%i gay che
sono cattolici
60,7%
400
48,9%
i membri
delle Famiglie
Arcobaleno,
l’80% sono donne
delle
donne gay
vive in coppia
a fronte del 45,7%
dei maschi
facoming out
solo congli amici
16,5%
41%i gay che
sono cattolici
i gay che non nascondono
il proprio orientamento sessuale
in alcun ambito sociale
Fonti: dati presi dalla ricerca Modi-di condotta da Arcigay con il sostegno dell’Istituto superiore di Sanità - Ilga
1 milionedi genitori gay
IN GERMANIA
200 milabambini hanno almeno un genitore gay
IN FRANCIA
UsaDodici Stati permettono l’adozione alle coppie gay. Altri invece la vietano
CanadaL’adozioneper le coppie omosessualiè previstadal 2005
IsraeleDue gay unitiin matrimonio possono adottare dal 2008
IslandaLe coppie omosessuali possono adottare a partire dall’anno scorso
FranciaPossono adottarei singoli, ma nonle coppie unitedai Pacs. A fine gennaio la legge potrebbe cambiare
GermaniaÈ vietato a uno dei due partner gay adottare i figli già adottati in precedenza dal compagno
Gran BretagnaL’adozione è diventata legale con l’«Adoption and Children Act» del 2002e del 2007
Come funzionanegli altri Paesi
In cattedraCesare Mirabelli,70 anni (nellafoto), è presidenteemerito dellaCorteCostituzionale.Professoreordinario di dirittoecclesiasticosia all’Universitàdi Roma TorVergata, siaall’UniversitàEuropea di Roma,insegna anchediritto
costituzionalealla PontificiaUniversitàLateranense.Inoltre ricoprela caricadi consiglieregenerale pressolo Stato dellaCittà del Vaticano
Alla ConsultaMirabelli è statopresidentedella Cortecostituzionale dal23 febbraio 2000al 21 novembre2000 evicepresidente delConsigliosuperiore dellamagistratura dal1986 al 1990
ROMA — «Guardi che, perquello che ho potuto leggere del-la sentenza, bisogna stare attentia generalizzare: ci si è subito tuf-fati a contestare o, al contrario,ad affermare che la sentenza le-gittima la filiazione o l’adozionedelle coppie gay. Ma, mi creda,così non è».
Getta acqua sul fuoco CesareMirabelli, presidente emerito del-la Corte costituzionale, illustregiurista cattolico.
In che senso la sentenza dellaCassazione non è una legittima-zione alla filiazione delle cop-pie omosessuali?
«Innanzitutto, la sentenza ri-guarda un caso concreto, quellodi un minore che era già stato af-fidato in via esclusiva alla ma-dre. Questo già ci deve far inter-rogare sui motivi che avevanospinto il giudice a decidere inquesto senso, e quindi ad esclu-dere il padre. Ma c’è un secondomotivo per cui la Cassazione hadeciso di lasciare il minore allamadre».
Quale?«Non è stato per niente dimo-
strato dal padre che si era creatoo si sarebbe potuto creare un dan-no al minore per il fatto stesso diessere allevato in una casa dovela madre convive con un’altradonna. Insomma, ha detto la Cas-sazione, il fatto in sé e per sé nonpuò essere usato contro la ma-dre, perché se così fosse si tratte-rebbe di un "pregiudizio" di tipoculturale del padre, musulmano,un pregiudizio di tipo omofobi-co. Quindi, dal punto di vista giu-ridico si tratta di un tipico casodi assenza di prova del danno daparte del padre. Non si può giudi-care in astratto l’inidoneità edu-cativa della madre, questo ha sen-tenziato la Cassazione».
Allora, tanto rumore per nul-la?
«Vista il tipo di materia e vistoil periodo pre-elettorale si sonoimmediatamente scatenati i fron-ti opposti. Eppure non si tratta diquesto. Bisogna assolutamenteevitare in casi del genere il ri-schio mediatico di ritenere che lasentenza sia interpretata o comeuna legittimazione in sé della fi-liazione o dell’adozione da partedelle coppie omosessuali. O co-
me un attacco alla famiglia natu-rale costituita da un uomo e dauna donna».
Il rischio di un’interpretazio-ne distorta è solo mediatico oanche ideologico?
«Direi che c’è un rischio ideolo-gico e anche rischio politico deri-vante da una interpretazione amio parere assolutamente nongiustificata della sentenza».
Un rischio politico? Ci spie-ghi.
«È stata compiuta una vera epropria torsione della decisioneper cui — a livello ideologico —si è parlato del riconoscimentoda parte della Cassazione del di-ritto alla filiazione o adozionenel contesto di coppie omoses-suali. E sul piano politico si èchiesto di conseguenza, o addirit-tura si è pretesa, una disciplinanormativa che generalizzi per tut-
ti questo presun-to riconoscimen-to giurispruden-ziale. Invece, laCassazione nonha espresso nes-sun orientamen-to giurispruden-ziale in tal senso:questo deve esse-re chiaro».
Se la Cassazio-ne non ha sanci-to il diritto alla fi-
liazione da parte di coppie gay,che cosa ha deciso, in realtà?
«Il diritto della madre a non ve-dersi sottratto il figlio solo a mo-tivo della sua scelta omosessua-le: non basta invocare un dannopresunto al figlio. E ha sancito ildiritto del minore a rimanere nel-la sua situazione che, fino a pro-va contraria, era stata giudicatala migliore per lui. Tutto qui. Népiù né meno. Ma da questo a di-re che la sentenza ha dato il vialibera ai figli delle coppie gay, cene corre. La Cassazione ha solodeciso su un caso concreto. Que-sto tipo di problematiche nonpossono essere affrontate, per di-re così, a caldo, generalizzandocasi specifici e senza approfondi-re ogni aspetto di carattere psico-logico e sociale».
M. Antonietta Calabrò@maria_mcalabro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mirabelli: interpretazioni pre-elettorali
Partito con 200 euro
La fuga in Mercedes del tredicenne adottato
Da un francese su due «sì» alle nozze omosessuali
In Veneto
Qualunque cosa pur di rive-dere sua sorella. Anche «ruba-re» la Mercedes Classe R delsuo padre adottivo. Anche gui-dare per più di mille chilome-tri senza fermarsi mai se nonper il carburante.
Così ha fatto un ragazzinotredicenne di origine polacca.La nostalgia per la sua fami-glia, per i suoi amichetti, per iluoghi in cui è cresciuto e, inparticolare, per la sorella conla quale aveva mantenuto uncontatto via Facebook, lo haconvinto che era arrivato il
momento di andarsene dal pa-esino del Trevigiano dove vi-ve dal 2010, dopo essere statoadottato da una coppia di im-prenditori italiani.
A dire il vero non si è tratta-to di sola nostalgia. C’è statoun motivo che ha acceso il suodesiderio di scappare: una pu-nizione per aver ricaricato il te-lefonino senza l’autorizzazionedei genitori. Il castigo decisoera il cellulare requisito perqualche giorno ed è per questoche il ragazzino, scomparso lasera di giovedì, non è stato rin-
tracciato se non nel primo po-meriggio di ieri.
Immaginando che si sareb-be diretto verso la Polonia, i ge-nitori adottivi hanno lanciatol’allarme chiedendo che fossericercato anche lungo i percor-si autostradali fra Treviso e lasua città d’origine. I carabinie-ri hanno esteso le ricerche Ol-tralpe e in effetti una pattugliadella polizia stradale tedesca loha rintracciato lungo l’autostra-da all’altezza di Moisburg, vici-no Lipsia, cioè a 200 chilome-tri dal confine polacco.
Era partito con 200 euro incontanti e i documenti. Nien-t’altro. E non si era nemmenofermato a mangiare un bocco-ne, soltanto una pausa per il ri-
fornimento dell’auto. Capellibiondi e occhi azzurri, il ragaz-zetto può contare su una gran-de abilità alla guida perché ap-passionato di motori e di gokart. E poi dimostra molti piùanni dei suoi tredici, quindinessuno si è insospettito in-crociandolo al volante dellaMercedes prima che imboccas-se l’autostrada in Italia, né lohanno fatto i gestori della sta-
zione di servizio dove ha fattotappa per il rifornimento.
Ha tirato dritto per tutta lanotte, insonne e determinatocome non mai. Destinazione:il paese dove ha vissuto finoal 2010 quando i suoi nuovigenitori sono andati a pren-derlo dall’istituto in cui vive-va per portarlo in Italia. «Sap-piamo che qui ha molti amici,che a scuola va bene e che non
ha mai avuto problemi di inte-grazione» dice Eleonora Spa-dati, comandante della Com-pagnia dei carabinieri di Mon-tebelluna che ha dato il via al-le ricerche. «I genitori eranocosì felici quando gli abbiamodetto che era stato ritrovato...Per fortuna è andato tutto be-ne ma c’era di che essere in an-sia perché in casi come questinon sai mai come può andarea finire».
Felici, dopo una notte inbianco passata a rimproverar-si inutilmente per quella puni-zione e a pregare che non glifosse successo nulla. Sono par-titi ieri pomeriggio per la Ger-mania, per gli abbracci e i ba-ci, e per farsi promettere che
non lo faccia mai più perché«è stato un tormento». «Gra-zie a tutti per averci aiutato»sono riusciti a dire emoziona-ti prima di mettersi in viaggioper la Germania. «Saperlo sa-no e salvo è stato per noi ilpiù grande sollievo di tutta lavita».
Prima di «rubare» la Merce-des del padre, pare che il ra-gazzino abbia cancellato il suoprofilo Facebook. Forse per-ché nei post c’era qualche indi-cazione che poteva renderlorintracciabile o magari perchéaveva scambiato messaggicon qualcuno che può averloaiutato a organizzare il pianodi fuga e l’accoglienza in Polo-nia. Di questo si stanno occu-pando i carabinieri mentre luiè di nuovo al sicuro.
Giusi Fasano@GiusiFasano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La storia Fermato in Germania. Voleva raggiungere in Polonia la sorella naturale con cui si teneva in contatto via Facebook
Aveva con sé 200 euroe i documenti: una solasosta per il rifornimentodi carburante
Più della meta dei francesi voterebbe sì in caso direferendum sul matrimonio gay. Lo dicono due sondaggipubblicati alla vigilia della manifestazione contro lenozze omosessuali in programma domani a Parigi, per laquale sono attese migliaia di persone. Secondo l’istitutoTns, in caso di referendum il 52% dei francesi voterebbe afavore del progetto di legge sul matrimonio e l’adozioneda parte di coppie gay. Un sondaggio Isop, invece,registra un 60% di pareri favorevoli al matrimonioomosessuale ma solo un 46% di sì all’adozione per lecoppie omosessuali. Il testo del progetto di legge cheapre al diritto per le coppie omosessuali al matrimonio eall’adozione dovrà essere esaminato dall’Assembleanazionale francese a partire dal 29 gennaio e poi passeràal Senato. Per domani a Parigi sono previsti tre cortei, imanifestanti sono stati invitati a vestirsi in «blu, bianco erosa» e portare in mano il Codice civile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Domani a Parigi la marcia dei contrari
Lo studioso
Dal 2010 vivenel Trevigianocon una coppiad’imprenditori italiani
«È una decisionesul caso singoloNon va politicizzata»
I contrari Manifesti che annunciano il corteo di domani a Parigi
Alla guida per mille chilometridopo una lite con i genitori
L’intervista Il giurista cattolico, ex presidente della Consulta
19CronacheCorriere della Sera Sabato 12 Gennaio 2013
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