7/28/2019 Hip Hop Philosophy

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che ai semafori ci stanno lava vetrie pensionatima quale qualit di vita egualitnei vostri trip i vip diventano divinitun bicchiere di vino felicitcassa integrazioneemarginazione ogni precario supinoio spingo il rap un spillo in gola pungementre grillo dissa rodotaio disso sta societ siamo in crisiin una posizione poco stabilein crisinon c' pi tempo

per le chiacchiere

sorrisi incisi sul viso di un cadaverein crisiquesto solo il tempo di combatteremovimento in strada buste di ettivenderle per poi prende la busta pagafallimento di chi fa shoppingnei cassonetti controllori sul busmulta alla disoccupatainsulti da vecchietti pensionatitetti abusivi occupati occupantida vicini infami menzionatimalintenzionatimali intenzionali e discussioni tenzonali

plurilaureati verso la strada di casa

studia tanto che poi tantonon trovi lavoroscusa tanto se col col cazzoche metto l'alloronon mantengo il decoronon m'atteggio da tronochi ferisce un uomo finisceche poi la paga ci inseguono il debitolo mantengono vivo

pure se ormai pesi un chilodimori in una bara giusto che paghi tuo figlio stronzofiglioli qui in corso una garaa chi si suicida per primo

Il Premio Internazionale diArte Partecipativa il primo

premio al mondo che promu-ove e sostiene gli artisti cheoperano sul coinvolgimentodel pubblico nel processo

Il Coordinamento migranti Bologna e provincia nato nel 2004. Migranti e italiani, donne e uomini formano

un collettivo politico che si oppone alla legge Bossi-Fini e alle normative europee che, grazie al collegamento

tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, fanno dei migranti una specifica forza lavoro destinata a essere

sfruttata o espulsa secondo le necessit del mercato. La legge Bossi-Fini non soltanto una legge sull'immigrazi-

one ma soprattutto una leva per la precarizzazione del lavoro e lo sfruttamento dei migranti.

Noi affermiamo il ruolo politico dei migranti nella loro lotta contro le politiche di precarizzazione del lavoro alle

quali sono da sempre esposti e dalle quali sono da sempre colpiti in ambito sia lavorativo sia sociale. Per questo

per noi il protagonismo dei migranti e delle migranti una priorit politica contro la precariet lavorativa ed

esistenziale.

Noi, migranti e italiani, combattiamo tutte le forme di razzismo, sia quello quotidiano sia quello istituzionale che

emerge in gran parte delle normative vigenti che rendono difficile quando non impossibile laccesso ai servizi

pubblici e sociali, prevedendo la priorit degli italiani o delle pratiche burocratiche talmente complicate ecostose da escludere materialmente i migranti.

Da sempre noi stabiliamo connessioni transnazionali con le lotte dei migranti in altri paesi europei ed extraeuro-

pei, perch riconosciamo nella violazione dei confini da parte delle migranti e dei migranti la prima e pi

rilevante forma di globalizzazione.

Le donne e gli uomini del Coordinamento migranti si oppongono a qualsiasi forma di detenzione amministrativa

dei migranti in Europa e fuori dallEuropa, rivendicando la piena libert di movimento per ogni uomo e per ogni

donna che decida di costruirsi un altro futuro.

Dall'esperienza del Coordinamento Migranti nasce nel 2007 il Laboratorio On The Move, I cui protagonisti

sono ragazzi figli di migranti e non. Etichettati come seconde generazioni, i ragazzi figli di migranti sono

spesso al centro dei dibattiti che riguardano la ridefinizione del concetto di cittadinanza. Eppure, nonostante i

mille proclami, la vita di migliaia di ragazzi continua ad essere legata alla legge Bossi-Fini e agli effetti che essa

comporta. Compiere 18 anni, infatti, non motivo di festa: con la maggiore et, per restare in Italia, i ragazzi

devono trovare un lavoro per ottenere il permesso di soggiorno ed evitare di diventare clandestini o rischiare di

essere espulsi nel Paese di origine. Molto difficili, invece, le pratiche per lottenimento del permesso di soggior-

no per studio poich riservato a chi riesce a dimostrare di avere un reddito sufficiente a mantenersi gli studi.

Tuttavia questi problemi sono molto spesso taciuti e in molti casi anche i ragazzi direttamente coinvolti conos-

cono poco gli effetti della legge Bossi-Fini. Altri, invece, ne sono pienamente consapevoli tanto che anche la

scelta della formazione scolastica risente degli effetti di tale l egge. La maggior parte dei ragazzi figli di migranti,

infatti, sceglie gli istituti tecnici e professionali perch offrono un inserimento lavorativo pi veloce e, con esso,

lottenimento del permesso di soggiorno per poter restare in Italia.

Ma non bisogna pensare che i migranti e i loro figli accettino passivamente il razzismo istituzionale. Da molti

anni hanno invece preso parola, da protagonisti, lottando per labolizione della legge Bossi-Fini. Lesperienza

del Laboratorio On The Move emblematica in tal senso: ragazzi italiani e figli di migranti hanno preso parola,

insieme, utilizzando lhip-hop, lo sport e la politica. Rifiutando letichetta di seconde generazioni perch non

siamo secondi a nessuno il Laboratorio On The Move ha cos voluto rimarcare la voglia di essere protagonisti

e determinare il proprio futuro. Lhip-hop e lo sport sono, quindi, per il laboratorio On The Move, il modo

migliore per comunicare il proprio pensiero, per prendere parola e, non ultimo, per divertirsi assieme. Nel

laboratorio settimanale, attivo ogni marted nello spazio pubblico XM24, ragazzi nativi e figli di migranti

usano la musica e la cultura hip-hop per smontare queste etichette e costruire il proprio futuro: un futuro fatto di

differenze ma non di disuguaglianze. Ogni anno inoltre viene organizzato un torneo di street basket in Piazza

dellUnit, un momento di socialit e sano agonismo per mostrare che la partita contro i l razzismo non ancora

chiusa: bisogna schiacciarlo prima di esserne schiacciati!

La parola d'ordine di quest'anno stata meglio ius soli che male accompagnati per ribadire con una battuta la

nostra posizione.

Coordinamento Migranti

Coordinamento migranti Bologna was created in 2004 . Migrants and Italians, women and men, form a

political co llective that rejects the Bossi-Fin i law, as well as the European regulations tha t, thanks to th e

link between residence and employment contract, make a specific migrant workforce destined to be

exploited or expelled according to the needs of the market. The Bossi-Fini law is not only an immigration

law but also a lever for the casualization of labor and the exploitation of migrants.

We affirm the political role of migrants in their struggle against the policies of job insecurity. We believe

that the leadership of migrants - both women and men - is a priority for all, representing a policy against

job in security. We , migrants and Italian s, fight all forms of racism, both ev eryday and institutiona lly,

which emerge in many of the regulations that make difficult, if not impossible, to access public and social

services that are mainly conceived for Italians, leading to a situation in which migrants are materially

excluded and left without access to basic social services and programs.

We have always been establishing transnational connections with migrant struggles in European andextra-European countries, because we recognize that the violation of boundaries by the migrants is the first

and most important form of globalization.

The people of Coordinamento migranti are opposed to any form of administrative detention of migrants in

Europe and outside Europe. We claim the full freedom of movement for every man and woman who

decides to build a different future.

Out of the experience of Coordinamento migranti in 2007 we formulated On The Move lab , which

included boys who were both children of migrants and Italians. Labeled as "second generation," the

children of migrants are often at the center of the debates that concern the redefinition of the concept of

citizenship. Yet, despite the thousands of proclamations, the lives of thousands of children continue to be

linked to the Bossi-Fini law. In our case, ones 18th birthday is not a cause for celebration, rather its the

opposite, and after reaching the legal age in order to remain in Italy, the boys must find a job to get permis-

sion to stay, otherwise they could become illegal and face deportation to their parents home town. This

situation is difficult also because these practices for obtaining a residency permit, also for study, are

normally reserved for those who can prove they have sufficient income to continue their education.

However, these problems are very often silenced and in many cases even those directly involved rarely

know the full affects of the Bossi-Fini law. Others, however, are fully aware of the extent to which even

the choice of education has

been changed by the law. Most of the migra nts children, in fact, choo se technical and vo cational schools

because they offer a work pl acement; thereby enab ling them to receive a resid ency permit in order to stay

in Italy.

That said, we must not think that migrants and their children passively accept institutional racism. For

many years they have spoken out as protagonists fighting for the abolition of the Bossi-Fini law. The expe-

rience of the workshop On The Move is emblematic of this idea: both Italians and children of migrants

have taken to the floor together, using hip-hop, sports and politics. Rejecting the label of second genera-tion, "because we are second to none", the Workshop On The Move has emphasized the desire to foster

leaders who determine their own future. Using hip-hop music and sports the laboratory On The Move has

sought to foster channels of communication that allow a space for their thoughts, stories and narratives to

unfold. In the weekly laboratory, which is active every Tuesday in the public space of XM24, "native

boys" and "children of migrants" use music and th e hip-hop culture to remove these labels in order to build

a collective future: a future of differences but not of inequalities. Therefore, every year we also organize a

street basketball tournament on Piazza dellUnit, a moment of social and healthy competition to show

that the match against racism is not over yet. We must stand united against all forms of institutional racism

and this is at the very heart of On t he Move! The slogan this ye ar was " meglio ius soli che male accom-

pagnati " with a joke to reiterate our po sition.

Coordinamento Migranti

MEGLIO IUS SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI

The International Award forParticipatory Art is the firstaward world-wide promotingand sponsoring artists whoinvolve their audiences in the

process of producing works of

HIP HOP PHILOSOPHY was thesecond chapter ofC.R.I.S.I. composed

by three parts: EDUCATIONAL,COLLECTIVE NARRATION andMEDIA (DOCUMENTATION). Itwas developed together with fourcollective initiatives: COORDINA-MENTO MIGRANTI and their HipHop Lab ON THE MOVE in whichyoungs who are still studying at thehigh school meets in weekly journeys ofcollective creation, improvisingfree-style, mixing life experiences withamazing rhythms and intense poeticslyrics. The documentation was

produced by TELEIMMAGINI anindependent media-activists collective

CRISIPrimo pezzo dellalbum On the Move

La crisi dentro tutti questi i-phonedentro il tuo viaggio da bossfuori il mio viaggio da roor (pow pow)il disagio qui da moquesti guidanofermi quindi senza luce dinamo sentila realt mio padre zitto e a tavolache pi calcola pi si incavolasul collo i denti di draculadieci anni di lavoro non fanno metdei loro stipendi siamo tutti stupidie stupendi nati imparati

working in the in Bologna since 2000.They develop practices for socializingthecommunication from the bottomthrough the sharing of resources andtechnological knowledge.A key person for this chapter is the MCManuel Kyodo Simoncini one of themost active figures in bologna contem-

porary hip-hop. He has been supportingand stimulating the new generations asschool professor and through his work-shops and laboratories (from where wetook the title of this second chapter).As part of this project was produced thealbum entitled C.R.I.S.I with songs and

beats composed by On The Move.

HIP HOP PHILOSOPHY

Thanksto: Davide Cobbe, Emanuele Franco, Marco Pignatiello,Luca Padova, Lab On The Move e tutti i ragazzi di piazza dellUnit, VAG-Studio61, Centro Sociale XM24, ManuelKyodo Simoncinie tutti i partecipanti dei laboratori del Pilastro, collettivo Teleimmagini. Foto: Francesca Paola Marino.crisiproject.org labonthemove.wordpress.com

HIP HOP PHILOSOPHY il secondocapitolo di C.R.I.S.I. e si sviluppa in tre

parti: EDUCAZIONALE, NARRAZI-ONE COLLETTIVA e MEDIA (DOC-UMENTAZIONE). stato sviluppatoattraverso quattro iniziative collettiva:COORDINAMENTO MIGRANTI e illoro laboratorio ON THE MOVE all'in-terno del quale diversi ragazzi dellescuole superiori si incontrano ogni mar-ted per dar luogo a creazioni collettivi,improvvisazioni free-style, mescolandoesperienze di vita con ritmi incalzanti etesti intensamente poetici. La documen-tazione stata prodotta da TELEIM-MAGINI, un collettivondipendente dimedia-attivisti che ha base a Bologna dal

2000. Obiettivo del collettivo quello disviluppare pratiche volte a socializzarela comunicazione a partire dal bassoattraverso la condivisiondi risorse econoscenze tecnologiche.Una persona chiave di questo capitolo stato l'MC Manuel Kyodo Simoncini,uno dei personaggi pi attivi nel contestodell'hip hop contemporaneo bolognese.Attraverso i suoi laboratori e comeeducatore sociale ha sostenuto e stimola-to le nuove generazioni (dal nome delsuo laboratorio abbiamo preso il titolo

per questo capitolo).Parte di questo progetto stato produrrel'album C.R.I.S.I., con testi e basi delgruppo On the Move

di produzione dellopera darte. Lidea di parte-

cipazione alla base di queste pratiche

artistiche che negli ultimi cinquantanni hanno

conosciuto grande fortuna a livello internazio-

nale con la nascita di progetti che riservano

unattenzione particolare a temi di improntasociale e politica e instaurando con lo spetta-tore, che diviene coautore dellopera, non unrapporto passivo di fruizione, ma una relazionereciproca, spesso collettiva, di scambio, condi-visione e di interazione.Promosso dallAssemblea Legislativa dellaRegione Emilia-Romagna in collaborazionecon LaRete Art Projects e La Pillola, il Premio uniniziativa a cura di Julia Draganovic eco-curato da Claudia Lffelholz.

art. The relation between artist and audiencehas been at the heart of the research of artistsfor more than a century. Over the last decadesthere have been innumerous experimentationsand a variety of critical approaches regarding

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the questions of authorship, the levels ofinvolvement of the audience in production andin decision processes. Often these researchestake the form of temporary interventions ratherthan objects meant to last in time. The Awardis sponsored by the Legislative Assembly ofthe Emilia-Romagna Regional Government incollaboration with LaRete Art Projects and LaPillola. The biennial award is curated by JuliaDraganovic and Claudia Lffelholz.www.artepartecipativa.it

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hiphopphilosophy.ithiphopphilosophy.it

FILOSOFIA HIP HOPLHipHop una cultura composta da quattro discipline principali(MCing, Djing, B.Boying e Writing) e da molte altre correlate fra cuiil BeatBoxing e il BeatMaking.Questo movimento comprende varie manifestazioni artistiche: lascrittura, limprovvisazione in rima, luso del giradischi, la produzionedi basi musicali, il ballo e i graffiti, permettendo a chi ne fa parte dicolmare le pi disparate esigenze espressive. La sua completezza le hadato modo di riciclarsi e di sopravvivere per pi di trenta anni cambian-do spesso forma, senza mai perdere la sua identit originaria.Il movimento HipHop presente a livello globale e ha contribuitoampiamente al superamento delle barriere razziali e culturali dandomodo ai suoi cultori di prendere coscienza delle proprie radici e della

propria condizione sociale; chiave principale stata il confronto, che hapermesso di arricchire un bagaglio culturale comune ben lontanodallomologazione che via via dimentica lidentit storica. Con loscorrere del tempo la situazione si tuttavia complicata dando ancheluogo a modelli tanto altisonanti quanto negativi. La stessa forza che hauna corrente nata dal proposito di unire, distinguere e coltivare puchiaramente avere la stessa potenzialit nel dividere, omologare edistruggere. Possiamo osservare questo fenomeno ancor pi nitida-mente in ambito politico e religioso. Per questo mi sembra necessario

far chiarezza a riguardo con interventi culturali ed educativi riguardantilambito dellintrattenimento.Da qualche anno propongo dei workshop di MCing nelle scuole, neicentri giovanili e nei quartieri con lintento di spiegare alle nuovegenerazioni il significato originale di questa cultura cercando di usciredai classici stereotipi che troppo spesso si trovano in questo ambiente.Larte dellMC il Rap, si tratta di un mezzo di esternazione moltoimmediato e alla portata di tutti, che permette di ottenere risultatimodesti nellarco di poco tempo e di dare unorganizzazione al propriolinguaggio e alle logiche di ragionamento. Prevede la necessit di infor-marsi, di arricchire il proprio bagaglio culturale, di acquisire il maggiornumero di termini possibili. E un ottimo strumento per interpretare le

proprie emozioni. Indiscutibilmente larte, quando auspica ad unapresa di coscienza, porta allautoconoscenza.Solitamente le attivit vengono cos organizzate:- La spiegazione del percorso di questo movimento dagli anni '70 adoggi (in America, in Italia, a Bologna) per capire il suo ruolo nellastoria contemporanea;- Esercitazioni pratiche di improvvisazione in rima (freestyle) ed ulteri-ori giochi sulle forme retoriche;- Lezioni sulla scrittura, sull'aspetto metrico, ritmico e musicale inrelazione alla realizzazione pratica di una canzone;- Momenti di discussione sul tema del brano e sull'arte in genere;- Lutilizzo di materiale audio e video per approfondire alcuni aspetti;- La presenza di ospiti specializzati nelle altre discipline (djing, b.boy-ing, writing, beatboxing, beatmaking, ecc..)- Quando la canzone completa viene registrata e mixata;- La preparazione per il live che si tiene alla festa di fine corso.

- Eventualmente si gira il videoclip del brano realizzato durante ilpercorso.

METTERSI A NUDO

Dato che gli inizi e i finali sono sempre le parti pi difficili da scriverequesta volta vorrei partire dal presupposto che le parole COMUNITAe COMUNICAZIONE provengono dalla stessa radice linguistica.La comunicazione uno dei fondamenti su cui poggia la comunit ed indispensabile alla partecipazione di ogni singolo individuo nellambi-to della vita comune. Pu sembrare una banalit, ma ora che le relazioniinterpersonali stanno mutando profondamente nostro dovere nonfarci trasportare alla cieca dagli eventi che ci circondano. Grazie allenuove tecnologie possibile interagire in tempo reale ad un livelloglobale semplificando le operazioni e restringendo i tempi di reazionead ogni sollecitazione, creare nuove forme di informazione, promozi-one, vendita bla.. bla.. bla.. Gi lo sappiamo. Vero?Sappiamo anche che le persone si stanno allontanando e le relazionisono sempre pi fredde; le piazze sono vuote; le strade sono affollate di

persone sole; le famiglie si sgretolano pi facilmente di un tempo; inostri figli chattano da una stanza allaltra senza riuscire a guardarsinegli occhi; si vive di zapping ed in media non ci si riesce a concentrare

per pi di tre minuti su di una qualsiasi attivit.Sappiamo anche che la relazione non composta solo di parole edimmagini, ma anche di silenzi, profumi, abbracci, schiaffi, strette dimano, impressioni, accenni, grida ESPERIENZE e SITUAZIONI.Le esperienze sono tesori interiori. Le situazioni sono il frutto dellenostre proiezioni ci girano attorno dandoci modo di sviluppare

esperienze ognuno le sue, a seconda delle proprie capacit. Lacomunicazione ci permette di vedere la sfera da pi angolature, dimetterci nei panni degli altri, di crescere con le persone che ci circonda-no, bla.. bla.. bla.. Anche questo lo sappiamo.

Ma mi chiedo di cosa si tratta quando si parla di questo SAPERE.. Cisono vari livelli di sapere. Pi le relazioni sono volubili pi il tessutosociale si lacera, pi le esperienze saranno indirette meno sapremoveramente. Immagazzinare grandi quantit di dati fini a se stessi peraspettare di confonderli e dimenticarli non credo sia sapere. Comeminimo per sapere bisogna capire. dal gusto delle esperienze chenascono le comprensioni. Ho limpressione che le comprensioni sianoin relazione con il tatto. Non si pu comprendere senza comprendersi.Comprendersi mettersi sopra se stessi. Accettarsi per quello che si al di l dellidea che si ha di se stessi, rendersi coscienti dei proprimeccanismi, bla.. bla.. bla.. gi la concentrazione sta cedendo

Il fatto che ci vuole molto coraggio per spogliarsi di tutti gli stereotipi,le corazze, le identificazioni. Perch? Perch sono difese. Luomo vivenella paura e difficilmente accetta di abbandonare le sue maschere. Pisi identificati in esse pi s i percepir un senso di morte nel doverleabbandonare e luomo ha paura della morte tanto quanto ha paura delnuovo. Per relazionarsi con gli altri bisogna mettersi in discussione e la

paura di imparare paura di abbandonare il vecchio comodo se stesso.La paura del nuovo paura del buio. E pi facile affermare il proprioruolo che osservarsi per quello che si . Sono due strade molto diversedi fare arte.

Io voglio essere nudo.. Davvero.Sicuramente vi chiederete dove voglio andare a parare.. Che cosa centratutto questo con lMC..

(Master of Ceremonies, Persia)

In quanto MC sono unEMITTENTE perch uno dei miei compitiprincipali quello di comunicare. LHip Hop il canale, il mezzotramite il quale mi esprimo secondo i codici di questa cultura. unmodo per lanciare messaggi, per raccontarsi, confrontarsi, superarsi,imparare, condividere, divertirsi, ma ovviamente una lama a doppiotaglio: pu diventare una scusa per omologarsi, scontrarsi, stressarsi,stereotiparsi, fingere, invidiarsi, ecc..E molto pi facile che col passare del tempo i movimenti degenerino,tanto pi ci si allontana dalla fonte tanto pi le acque saranno torbide.E per questo che abbiamo una grossa responsabilit nel tramandare.Perch, per quanto pu sembrarmi strano, sono anche un insegnante purnon avendo una preparazione accademica. Credo sia una questione divocazione e la vocazione dipende dallesigenza. Chi ha lesigenza

colui che si esprime.Se siamo identificati nei personaggi pi disparati perderemo il contattocon noi stessi e a quel punto chi si esprime? Il figlio del desiderio ciecoe della paura. Il frutto delle nostre meccaniche.Chi non sa ascoltare non ricettivo e non pu insegnare nulla di vivente.Sono cresciuto in una societ dove tutti pretendono di imporre il propriomodo di pensare sugli altri perch ognuno crede di essere nel giusto. Sec una cosa che mi preoccupa questa idea di giustizia che legittima asoffocare la libera iniziativa. Il modo pi efficace di insegnare lesem-

pio, cos se si insegna ad un bambino leducazione gridando non gli siinsegner altro che la prevaricazione rabbiosa di chi non riesce a contr-ollarsi. A mio avviso un insegnante deve mettere i suoi allievi nellacondizione di espandere serenamente le proprie potenzialit.Sia chiaro non mi sto pronunciando contro la disciplina. Ci vuole unamisura. Dico solo che la repressione e linsegnamento meccanico dicarattere imitatorio fabbricano paura, noia, fili per burattini, desideri,ansia da prestazione fino ad arrivare ad un rifiuto categorico da partedegli allievi. Bisogna stimolare linteresse, lentusiasmo, la ricettivit

perch la disciplina sia il frutto di una presa di coscienza diretta e di unanalisi logica consapevole.

Certo che ci vuole ordine. Per ottenerlo necessario il rigore, ma cosil rigore senza comprensione? Cos lordine senza amore? Cos ladisciplina senza la libert personale e la possibilit di sbagliare? Come

pu imparare la disciplina una persona priva di interesse? La repressi-one crea interesse? Non credo proprio. A mio avviso lordine deveessere frutto dellarmonia e della partecipazione volontaria. Dare ordini

porta allordine? La costrizione pu generare armonia e partecipazione?

Al massimo genera rassegnazione e ribellione.

Al contrario com possibile imparare a comprendere senza essere anostro modo rigorosi? Come possiamo istruirci senza essere disciplina-ti? Come possiamo essere liberi senza essere responsabili? Come possi-amo essere liberi senza conoscere quello che vogliamo, perch lo vogli-amo e di cosa abbiamo bisogno veramente.Credo che la VOLONTA sia un punto focale. Come pu essere liberauna persona priva di volont? La repressione crea volont? Io noncredo. La repressione crea sottomissione. Come pu essere interessatauna persona non ricettiva? Come pu essere ricettiva una persona noninteressata? Ci vuole concentrazione. Tutto ci impossibile senza lavolont.

Il desiderio e la volont sono due cose diverse. La volont per esseredefinita tale deve essere cosciente e la coscienza una funzione delles-sere. La coscienza presenza. Il desiderio crea una sorta di volont chesinceramente non saprei come definire, ma non credo che si meritiquesto nome. Chi preda dei propri desideri pu definirsi libero? Almassimo pu ritenersi soddisfatto fino al ritorno del grande vuoto.

Scusate ma ho sempre amato i giochi di specchi. Sono un maniacodellequilibrio, d'altro canto non potrei essere un funambolo. Ho letto

poco di come si cammini su di un filo, ma lo faccio ogni giorno senza lapretesa di alcun riconoscimento. Anche io ho un nano sulle spalle cometutti voi. Che senso avrebbe questa attraversata senza la possibilit dicadere?

Come potrei aiutare altri a superare le vertigini se non facessi i conti conlabisso distante in istante?

Per concludere questa parentesi mi sembra chiaro che ci vuole un lavoromolto completo da parte di chi educa. Come minimo necessariosviluppare il senso della misura e la padronanza di se stesso. Bisognaanche riuscire a stabilire un contatto con il ricevente. E difficile daspiegare a parole.. come sintonizzarsi sulla stessa frequenza radio. Poic differenza fra educare e istruire anche se questi due aspetti spesso sicompenetrano e viaggiano di pari passo. Non dimentichiamoci chestiamo lavorando nellinteresse degli altri, grazie a questo impariamo ene traiamo giovamento, ma se siamo i primi a non essere educaticercheremo di soddisfare il nostro orgoglio, la nostra superbia, le nostreambizioni ecc.. finendo per dare esempi deplorevoli con la convinzionedi essere nel giusto..

STRUTTURA FLUIDA

Ovviamente i work-shop che gestisco hanno una struttura. Altrimentinon potrebbero stare in piedi. Si tratta di una struttura rigida che si adattaallambiente, alla situazione e alle esigenze espressive dei partecipanti.Il percorso laboratoriale composto da un ciclo di 7 fasi: E ntusiasmo,Presa di Coscienza, Organizzazione, Realizzazione, Funzionamento,

Restituzione, Rinnovamento. Ognuna delle fasi viene affrontata a livellocollettivo (spiegando laspetto storico-sociale) e a livello personale(affrontando il lato teorico, pratico e intimo di ogni aspirante MC).La fase di Entusiasmo legata ad un lavoro sulle emozioni, sullim-

provvisazione, sullintrattenimento.La fase di Presa di coscienza prevede un lavoro sul ragionamento,sulla discussione, sullo sviluppo del tema.La fase di Organizzazione in relazione allarmonia, al lavoro digruppo, alla scrittura, alla preparazione live, allutilizzo del microfono,allutilizzo del corpo nello spazio scenico.La fase di Realizzazione prevede la registrazione del brano. E unlavoro di interpretazione, impostazione vocale, corretto uso dellastrumentazione.La fase di Funzionamento composta dalle esibizioni live che a cui i

partecipanti possono entrare in contatto e confrontandosi con fruitori dialtri laboratori Hip Hop Filosophy.La fase di Restituzione un punto della situazione. Prevede ovvia-mente la consegna del materiale realizzato durante liter laboratoriale.La fase di Rinnovamento necessaria a ricominciare il ciclo da caposviluppando iniziativa personale.

Per approfondire a dovere ogni aspetto di ogni fase sono necessariemolte ore di lavoro ed un certo tipo di condizioni. Quasi sempre indis-

pensabile riadattare il work-shop al gruppo di lavoro e vi assicuro chenon un male. E semplicemente un dato di fatto. Spesso dagli impre-visti emergono sviluppi del tutto inaspettati ed interessanti. E moltoimportante stabilire e portare termine gli obiettivi che ci si prefissati,ma altrettanto importante riadattarli alle condizioni che si presentano.

Bisogna sempre arrivare da qualche parte, camminare senza una direzi-one solo un modo per occupare il tempo. Lesperienza si deve fissarenel ricordo a vari livelli perch sia utile.A l contrario la meta che ci siamo stabiliti inizialmente non deve preclu-dere la nostra apertura verso linaspettato. Spesso quando si parte per unviaggio si fanno dei piani, la mente calcola programma e finisce perodiare la realt nel momento in cui non aderisce alle sue fantasticherieCerco sempre di essere una bilancia.

Manuel Kyodo Simoncini

IL TRONO SENZA MEMORIA(testo di ManuelKyodo Simoncini)

E un gioco sporco dove vige la legge del pi corrotto

loro saranno giganti finche saremo in ginocchio.

Let delloro immolata agli ignoranti solo

facce di bronzo attorno senza ritegno ne rimpianti

vogliono le speranze di chi sogna, il sangue di chi suda

per una vita intera. Se la Chimera attira generazioni assopite,

chi bruca e bela aspira al trono di chi la raggira.

Bruciano libri.. delle domande proibite dagli idoli,

delle risposte che gi le stelle donarono ai nostri simili,

il diavolo adotta simboli che ci accomunano per dividerci,

ci dona vincoli, nellaria sintomi di di..scordia,

lodio assorda chi di..mentica la rotta e prigioniero dei cicli

vuole la gloria: il Trono senza memoria.

Luomo contro luomo pronto a tutto tranne al perdono.

Nascondono spine fra le corone dalloro per coronare limpero

Ed hanno comprato ogni versione della realt

Il vero messo allo scuro sul Trono senza memoria

del Dio Denaro si sa che

nascondono spine fra le corone dalloro per coronare limpero

Ed hanno comprato ogni versione della realt

Il vero messo allo scuro sul Trono senza memoria

del Dio Denaro si sa.

HIP HOP PHILOSOPHY

Hip hop is a culture comprised of four central disciplines (MCing,DJing, B-Boying and writing) and involves many other related practicessuch as Beatboxing and Beatmaking.This movement's inclusion of diverse artistic forms writing, improvi-satory rhymes or freestyling, the use of the turntable, the productionof backing tracks, dance and graffiti allows those who participate toutilize various modes of expression. Its creative range has given it a wayto regenerate and survive for more than thirty years, often changingform, without ever losing its original identity.The hip hop movement has a global presence and has greatly contributedto the overcoming of racial and cultural barriers; acting as a catalyst for

practitioners to become aware of their roots and social contexts. A keyfactor was a collation that allowed the enrichment of a common cultural

background, far away from the uniformity that gradually leaves anyhistorical identity behind. With the passing of time, the situation iscomplicated, however, and hip hop has also given rise to stylisticapproaches which are as bombastic as they are negative. The same forcewhich has a current born out of the intention to unify, distinguish anddevelop can clearly have the same potential to divide, conform anddestroy. We can observe this phenomenon even more clearly in the

political and religious sphere. For this reason it seems necessary, to me,to have clarity with regards to cultural and educational interventionsregarding the world of entertainment.

For some years now, I've proposed MC workshops in schools, youthcenters and neighborhoods with the intention to explain to young genera-tions the original meaning of this culture looking to get out from theclassic stereotypes that you can too often find in this domain. The art ofthe MC is rap; it is a means of externalizing which very immediate andaccessible to all, allows the attainment of modest results within a shorttime and gives an organization to our own language and our logicalreasoning. It inspires the need to learn, to enrich our own cultural back-grounds, to acquire the largest possible vocabulary. Its a great way tointerpret our own emotions. Unquestionably, art in search of an outlet

leads to self-knowledge.

Activities are typically organized as follows:

- Explanation of the movement's path from the 1970s to today (in Ameri-ca, Italy, and Bologna) to understand its role in contemporary history.- Practice exercises in rhyme improvisation (freestyle) and more gameson rhetorical forms- Lessons on writing, on the metrical, rhythmic and musical aspects inrelation to the practical realization of a song.- Opportunities for discussion on the theme of the song and art in general.- The use of audio and video material to go in depth on selected issues.- The presence of guests specialized in other disciplines (DJing, B-Boy-ing, writing, beatboxing, beatmaking, etc.)

- When the song is complete it is recorded and mixed;- Preparation for the live concert which takes place at a celebration at theend of the course.- Eventually, we screen the video clip of the song made during the course

GETTING NAKED

Since the beginning and the end are always the most difficult parts towrite, this time I would like to s tart from the assumption that the wordsCOMMUNITY and COMMUNICATION come from the same linguis-tic root.Communication is one of the foundations on which the community restsand it is essential to the participation of each individual in the context ofordinary life. It may seem trivial, but now that interpersonal relation-ships are profoundly changing, it is our duty to not be blindly carriedaway by the events which surround us. Thanks to new technologies, youcan interact in real time on a global level by simplifying operations andshortening the response time for each request, you can create new formsof information, promotions, sales blah, blah, blah We already know,don't we?

We also know that people are moving away from each other andrelationships are colder and colder. Town squares are empty, the streetsare crowded with people who are alone. Families crumble more easilythan before, and our children chat from one room to another without

being able to look each other in the eyes. We live zapping and onaverage we are unable to concentrate for more than three minutes on anyactivity.

We also know that a relationship is not composed only of words andimages, but also silences, perfumes, hugs, slaps, handshakes, impres-sions, allusions, cries ... EXPERIENCES and SITUATIONS.Experiences are inner treasures. Situations are the result of our projec-tions They surround us and give us the opportunity to expand ourhorizons to each, according to ability. Communication allows us tosee the sphere from different angles, to put ourselves in the shoes ofothers, to grow with the people around us, blah, blah, blah We alsoknow that.

But I wonder what it is when when it comes to this KNOWLEDGE There are various levels of knowledge. The more relationships arevolatile the more the social fabric gets torn, more experiences willindirectly be less we really know. Storing large amounts of self-con-tained pieces of data and waiting to confuse them and forget them I donot think this is knowledge. To know, you must least understand. It isfrom the taste of experiences that understandings arise. My impression isthat insights are related to the touch. We can not understand withoutunderstanding each other. Understanding each other is placing us aboveour selves. To accept who we are beyond the ideas that we have ofourselves, to become aware of how we operate. Blah, blah, blah...Concentration is already surrendering ...

The fact is that it takes a lot of courage to strip ourselves of all the stereo-types, the armors, the identifications. Why? Because they're defenses.Man lives in fear and struggles to accept giving up his masks. The morehe identifies with them the more he will perceive a sense of death whenhe has to abandon them and man is afraid of death as much as he is afraidof the new. To relate to others he must question himself, and the fear oflearning is the fear of abandoning the old comfortable self. The fear ofthe new is fear of the dark.It's easier to assert our role than see ourselves for what we are. These aretwo very different ways of making art. I want to be naked Really.

Surely youre wondering where I'm going with this What the connec-tion is between what Im saying and the MC ...

As an MC, I am a broadcaster, since one of my main tasks is to commu-nicate. Hip hop is the channel; the means by which I express myselfaccording to the codes of this culture.It is a way to send messages, talk about ourselves, discuss, outdo, learn,share, have fun but obviously it is a double-edged sword: It can becomean excuse to conform, clash, stress, stereotype, pretend, envy, etc Its very easy that movements deteriorate with the passing of time. Themore you move away from the source, the murkier the water will be.For this reason, we have a big responsibility to carry and pass the torch.For as strange as it seems to me, I am also a teacher, although not anacademic. I think it's a matter of calling and the calling depends on thedemand. The one who feels the need is the one that expresses himself.If we identify with the most disparate characters well lose contact withourselves and, at that point, who will speak up? The child of blinddesire and fear. The result of the mechanical.Who is unable to listen is not receptive and is not fit to teach any livingthing.

I grew up in a society where everybody looks to impose their way ofthinking on others because they believe they're in the right. If there'sone thing that worries me, it's this idea of justice that legitimizesstifling free enterprise. The most effective way to teach is by example,so if you shout while youre teaching education to a child, you willteach him nothing but an angry abuse of power by people that can notcontrol themselves. In my opinion, a teacher has to put his students inconditions to serenely expand their own potential.To be clear Im not against discipline. It has its place.I'm just saying that repression and this mechanical way of teaching

based on imitation produce fear, boredom, strings for puppets, desires,performance anxiety until you get to a categorical refusal by thestudents.

You have to stimulate interest, enthusiasm, and receptivity in order fordiscipline to become the result of a direct rise of awareness and of alogical and conscious analysis.Of course we need order. To achieve it we need rigor, but what is rigorwithout understanding? What is order without love? What is disciplinewithout personal freedom and the chance to be wrong? How can a

person without interests learn discipline? Does repression fosterinterests? I do not think so. In my opinion, order must be the result ofharmony and voluntary participation. Is giving orders the right way to

bring order? Can constraint create harmony and participation? At best,it generates resignation and rebellion.On the contrary, how is it possible to learn to understand without beingrigorous in our own way? How can we educate ourselves without beingdisciplined? How can we be free without being responsible? How canwe be free without knowing what we want, why we want it and what wereally need?

I think the WILL is a focal point. How can a person be free if he has nowill? Does repression create will? I dont think so. Repression createssubmission. How interested is an individual that is not receptive? Howreceptive is a person that is not interested? It takes concentration. All ofthis is impossible without any will.Desire and will are two different things. Desire must be conscious to bedefined as such, and consciousness is a function of being. Conscious-ness is presence. Desire creates a sort of will that, really, I don't knowhow to define it, but I don't think it deserves this name. Who can becalled free who is prey to his desires? At most, he can be satisfied until the return of the great void.Sorry, but I have always loved mirror effects. I'm fanatic of balance, buton the other hand I could never be a tightrope walker. I have read a littleabout how to walk on a wire, but I do it every day without expectingany recognition. I also have a monkey on my back like the rest of you.

What meaning would this crossing have without the possibility offalling? How could I help others to overcome vertigo if I didn't dealwith the abyss from instant to instant?

To conclude this parenthesis, it seems clear to me that it takes a verycomplete effort on the part of the educator. At the least, you need todevelop moderation and the mastery of yourself. You also need to be

able to establish contact with the recipient. It's difficult to put intowords Its like tuning into the same radio frequency. Then there's thedifference between educating and teaching, even though these two ideasoften mingle and travel hand-in-hand. Do not forget that we are work-ing in the interest of others, and thanks to this we learn and from whichwe benefit, but if are not educated in the first place, we will try to caterto our pride, our arrogance, our ambitions, etc eventually providingdespicable examples while maintaining the conviction of being right

FLUID STRUCTURE

Obviously, workshops that I manage have a structure. Otherwise, theycould not stand. It is a rigid structure that adapts itself to the environ-ment, the situation and the expressive needs of the participants.The workshop path consists of a series of 7 steps: Enthusiasm, Aware-ness, Organization, Implementation, Operation, Return, Renewal. Eachof these phases is discussed both at a collective level (while explaininghistorical and social aspects) and at a personal level (facing the theoreti-cal, practical and intimate aspects of any aspiring MC).The "Enthusiasm" phase is connected to work on emotions, improvisa-tion and entertainment.The "Awareness" phase includes work on reasoning, discussing anddeveloping themes.The "Organization" phase is related to harmony, teamwork, writing,live performance preparation, the use of the microphone, the use of the

body on the stage.The "Implementation" phase hones skills for the recording of the song.

It 's a work of interpretation, vocal setting, and proper use of equipment.The "Operation" phase is composed of live performances where partici-pants can connect and compare themselves with people coming fromother "Hip Hop philosophy" workshops.The "Return" phase features an objective of the course. This obviouslyentails the delivery of the material produced during the workshop

process. The "Renewal" phase is necessary to start the cycle over againby developing personal initiative.

It takes many hours of work and certain types of conditions to properlyinvestigate every aspect of each step. It is almost always essential toreadjust the workshop in the working group and I assure you that this isnot a bad thing. It's just a fact. Totally unexpected and interesting devel-opments can often arise from unanticipated events. It's very importantto establish and carry out goals that we set out upon, but it is equallyimportant to readapt them to the conditions that arise. You always haveto get somewhere, walking without direction is just a way to pass thetime. The experience needs to be fixed at various levels in the memoryin order to be helpful.On the contrary, the goal that we set out initially should not precludeour openness to the unexpected. Usually when you go on a trip, youmake some plans. Your mind calculates, programs and ends up hatingthe reality of the moment when it does not adhere to daydreams Ialways try to be a balance.

Manuel Kyodo Simoncini

THE THRONE WITHOUT MEMORY:(ManuelKyodo Simoncini lyrics)

It's a dirty game and here the law of the most corrupt rules

they will be giants until we're down on our knees.

The Golden Age sacrificed to the ignorant

all around stone-faced without restraint nor regrets

that want the hopes of the dreamers,

the blood of those who work hard for a lifetime.

If the Chimera attracts dormant generations,

people who graze and bleat aspire

to the throne of the conniving

They burn booksabout questions prohibited by idols,

about answers given by the stars to our fellow men,

the devil takes symbols we all share to divide us,

gives us constraints, symptoms of discord in the air,

the hate deafens those who forgets the route

and a prisoner of cycleswants glory:

the Throne without memory of the Money God, we know it.

They hide thorns between the laurel wreaths

for crowning the empire

And they bought every version of reality

The truth is put in the dark on the Throne without memory

of the Money God, we know