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Friedrich Hölderlin 1 Friedrich Hölderlin « Essere uno con il tutto, questo è il vivere degli dei; questo è il cielo per l'uomo [...] Essere uno con tutto ciò che vive! Con queste parole la virtù depone la sua austera corazza, lo spirito umano lo scettro e tutti i pensieri si disperdono innanzi all'immagine del mondo eternamente uno [...] e la ferrea fatalità rinuncia al suo potere e la morte scompare dalla società delle creature e l'indissolubilità e l'eterna giovinezza rendono felice e bello il mondo [...] un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette [...] » (Hölderlin, Iperione) Friedrich Hölderlin ritratto dall'amico Franz Karl Hiemer, 1792 Johann Christian Friedrich Hölderlin (Lauffen am Neckar, 20 marzo 1770 Tubinga, 7 giugno 1843) fu un poeta tedesco, considerato tra i più grandi della letteratura mondiale. Biografia Primogenito di Heinrich Friedrich, amministratore delle proprietà di un convento e piccolo proprietario terriero, e di Johanna Christiana Heyn, figlia di un pastore protestante, apparteneva a una famiglia i cui rami paterno e materno avevano fornito alla Svevia generazioni di funzionari leali e uomini di chiesa. In un tale contesto di fedeltà orgogliosa e deferente ad un ceto privilegiato, si può intendere la volontà di Johanna di avviare il figlio alla carriera ecclesiastica. Friedrich rimane orfano di padre a soli due anni, nel 1772, l'anno di nascita della sorella, Maria Eleonora Heinrike. [1] Nel 1774 la madre si risposa con Johann Christoph Gock, amico del primo marito e borgomastro di Nürtingen, ove la famiglia si trasferisce; Hölderlin prende lezioni private per prepararsi allingresso nella scuola per pastori evangelici e inizia a frequentare la scuola di latino a Nürtingen. Nel 1776 nasce il fratellastro Karl figlio di Gock, destinato, anche per l'intercessione di Friedrich (che lo consiglierà spesso in temi di politica e lo metterà in contatto con l'ambiente intellettuale), a diventare uno dei funzionari più influenti del Württemberg. [2] Nel 1779 il patrigno Gock muore di polmonite. La madre non si risposerà mai più. Spetterà a lei, donna forte e volitiva, di provvedere all'educazione dei figli, scegliendo un'impronta decisamente pietistica. Friedrich prende lezioni private di greco, latino, dialettica e retorica dal diacono pietista Nathanael Köstlin, zio di Friedrich Schelling. Risalgono a questi anni anche gli studi privati di pianoforte e flauto. La musica, oltre ad essere una passione che Hölderlin coltiverà per tutta la vita, gli offrirà elementi teorici ed un lessico specifico per lo sviluppo di una trattazione estetico-dialettica della poesia.

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Friedrich Hölderlin 1

Friedrich Hölderlin

« Essere uno con il tutto, questo è il vivere degli dei; questo è il cielo per l'uomo [...] Essere uno con tutto ciò che vive! Conqueste parole la virtù depone la sua austera corazza, lo spirito umano lo scettro e tutti i pensieri si disperdono innanziall'immagine del mondo eternamente uno [...] e la ferrea fatalità rinuncia al suo potere e la morte scompare dalla societàdelle creature e l'indissolubilità e l'eterna giovinezza rendono felice e bello il mondo [...] un dio è l'uomo quando sogna, unmendicante quando riflette [...] »

(Hölderlin, Iperione)

Friedrich Hölderlin ritratto dall'amico Franz KarlHiemer, 1792

Johann Christian Friedrich Hölderlin (Lauffen am Neckar, 20marzo 1770 – Tubinga, 7 giugno 1843) fu un poeta tedesco,considerato tra i più grandi della letteratura mondiale.

Biografia

Primogenito di Heinrich Friedrich, amministratore delle proprietà di unconvento e piccolo proprietario terriero, e di Johanna Christiana Heyn,figlia di un pastore protestante, apparteneva a una famiglia i cui ramipaterno e materno avevano fornito alla Svevia generazioni difunzionari leali e uomini di chiesa. In un tale contesto di fedeltàorgogliosa e deferente ad un ceto privilegiato, si può intendere lavolontà di Johanna di avviare il figlio alla carriera ecclesiastica.Friedrich rimane orfano di padre a soli due anni, nel 1772, l'anno dinascita della sorella, Maria Eleonora Heinrike.[1] Nel 1774 la madre sirisposa con Johann Christoph Gock, amico del primo marito eborgomastro di Nürtingen, ove la famiglia si trasferisce; Hölderlinprende lezioni private per prepararsi all’ingresso nella scuola perpastori evangelici e inizia a frequentare la scuola di latino a Nürtingen.

Nel 1776 nasce il fratellastro Karl figlio di Gock, destinato, anche per l'intercessione di Friedrich (che lo consiglieràspesso in temi di politica e lo metterà in contatto con l'ambiente intellettuale), a diventare uno dei funzionari piùinfluenti del Württemberg.[2] Nel 1779 il patrigno Gock muore di polmonite. La madre non si risposerà mai più.Spetterà a lei, donna forte e volitiva, di provvedere all'educazione dei figli, scegliendo un'impronta decisamentepietistica. Friedrich prende lezioni private di greco, latino, dialettica e retorica dal diacono pietista Nathanael Köstlin,zio di Friedrich Schelling. Risalgono a questi anni anche gli studi privati di pianoforte e flauto. La musica, oltre adessere una passione che Hölderlin coltiverà per tutta la vita, gli offrirà elementi teorici ed un lessico specifico per losviluppo di una trattazione estetico-dialettica della poesia.

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Gli studi

La casa natale di Hölderlin

Friedrich entra nel seminario di Denkendorf, cittadina distante settechilometri da Nürtingen, nel 1784: qui il 27 dicembre 1785 tiene la suaprima predica, sulla Lettera agli ebrei di San Paolo; scrive alla madredei suoi propositi di dedicarsi alla poesia. Terminati gli studi aDenkendorf, nel 1786 Hölderlin entra nel seminario di Maulbronn,presso Stoccarda.

Sua madre vorrebbe fare di lui un pastore protestante, scelta noncondivisa da Friedrich che, per questo motivo, è sovente in frizione conlei, pur nel rispetto che apertamente le mantiene; tollera appena ladisciplina ferrea della scuola e non apprezza i suoi insegnanti. AMaulbronn conosce Immanuel Nast, col quale instaura un rapportod'amicizia intensa, e s’innamora di sua cugina Louise; conosce anche ilgiovane pittore Franz Karl Hiemer, che lo ritrarrà qualche anno dopo.Legge Schiller, Klopstock, al cui modello si rifanno i componimentidel periodo, Euripide, Canti di Ossian e si appassiona all'antichità

classica; scrive l'ode Il mio proposito, in cui palesa la sua ambizione di gloria poetica.

Il 21 ottobre 1788 Hölderlin entra nel celebre collegio di studi teologici Stift di Tubinga per frequentare i canonicidue anni di filosofia (che ricomprendono anche matematica e fisica) e i tre di teologia. Fra i suoi compagni di studisono i futuri grandi filosofi Hegel e Schelling: con loro legge Spinoza, Kant, Rousseau, Fichte e, come staavvenendo in Francia, sogna una prossima rivoluzione anche in Germania. Il sodalizio con Magenau e Neuffer,compagni allo Stift e suoi migliori amici, assumerà i contorni di una Gelehrtenrepublik (res publica literaria) allaKlopstock: ogni giovedì i tre organizzeranno incontri per leggere poesie sorseggiando birra o vino.

Durante le vacanze autunnali conosce a Stoccarda Gotthold Friedrich Stäudlin, editore di un almanacco di poesie esostenitore della rivoluzione francese, al quale Hölderlin confida i propri progetti poetici: Stäudlin lo invita acollaborare al suo almanacco.Hölderlin, indignato per la lettera in cui il duca Karl Eugen impone al rettore di denunciare i sospetti di ideerivoluzionarie, vorrebbe abbandonare lo Stift per iscriversi alla facoltà di legge ma si piega alla volontà contrariadella madre. Il 17 settembre 1790, concludendo il primo biennio di studi, ottiene il titolo di Magister philosophiaecon due dissertazioni, una sulla storia dell'arte greca, di ispirazione winckelmanniana, e l'altra centrata su unparallelismo tra i Proverbi di Salomone e Le opere e i giorni di Esiodo. Nel settembre 1791 appare ilMusenalmanach fürs Jahr 1792 di Stäudlin, che si apre con un poesia di Hölderlin, Inno alla Musa; compone gli Inniagli ideali dell'umanità, in stile schilleriano:

« [...] Spira entusiasmo nei cantoriinesauribile il colmo di bellezzainfinito il mare del sublimema prima d'ogna cosa io t'ho elettacon tremito profondo io ti vidicon tremito profondo io t'ho amatote, regina del mondo, te, Urania [...] »

(dall'Inno alla dea dell'Armonia)

Nel 1792 iniziano le guerre che opporranno per decenni la Francia al resto dell'Europa; anche nello Stift si costituisce segretamente un circolo giacobino, al quale aderisce anche Hegel. In settembre appare il nuovo almanacco Poetische Blumenlese fürs Jahr 1793 di Stäudlin, con contributi di Hölderlin, tra cui un Inno alla libertà; è di quest'anno la prima stesura, andata perduta, del romanzo epistolare Hyperion, che narra di un eroe in lotta per la

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libertà della Grecia oppressa dall'impero ottomano.Con la condanna a morte di Luigi XVI, il 17 gennaio 1793, in Germania viene limitata la libertà di stampa eaumentano le restrizioni e i controlli anche nello Stift; il 27 gennaio il poeta Friedrich von Matthisson visita lo Stift eHölderlin gli legge il suo inno Al genio dell’audacia che viene altamente apprezzato. Il 14 luglio, con Hegel eSchelling, che traduce la Marsigliese, fa parte degli studenti che, protestando pubblicamente contro le misurerepressive, erigono l'albero della libertà e, come d'uso, vi ballano intorno in un prato nei pressi di Tubinga: conl'inizio del Regime del Terrore in Francia, quell'entusiasmo per la Rivoluzione si attenuerà di molto fino ascomparire del tutto, negli anni a venire, in Hegel e in Schelling; in Hölderlin rimarrà sempre un'adesione più o menonascosta. Concepisce la Rivoluzione, più che un motivo di sovvertimento politico e sociale, come un'occasione peruna liberazione spirituale dell'umanità, una condizione di ritorno dell'individuo all'armonia con i propri simili e conla natura sotto l'incessante azione dei princìpi democratici e dell'anelito utopico.Confida alla madre, preoccupata dei suoi entusiasmi giacobini, che peggio di come si sta in Germania, non si puòstare in nessun luogo: ma è troppo portato alla contemplazione poetica per tradurre in azione i suoi ideali politici. Insettembre conosce Isaac von Sinclair, colui che gli sarà forse l'amico più devoto lungo tutta la sua parabolaesistenziale: Sinclair si avvia a intraprendere la carriera diplomatica ed è un fervente repubblicano.

La scelta poeticaIl 20 settembre 1793 Hölderlin si laurea in teologia, lasciando finalmente lo Stift: non ne amava il dogmatismo e ilcristianesimo formale e privo di interiorità: il 6 dicembre supera l’esame al concistoro di Stoccarda divenendopastore; contrariamente ai desideri della madre, non ha alcuna intenzione di avviarsi all'attività ecclesiastica. Il 1ºottobre Friedrich si era infatti presentato dal grande e amato Schiller chiedendogli una raccomandazione per un postodi precettore e illustrandogli contestualmente le sue idee pedagogiche di matrice rousseauiana. Schiller,impressionato favorevolmente dal giovane più per la sua bellezza (Magenau lo descrive come un Apollo) che per lasua preparazione, scrisse all'amica Charlotte von Kalb, che cercava un precettore per il figlio di nove anni, perchéassumesse Hölderlin.

Appunto di Hölderlin del marzo 1795

Il suo soggiorno dai von Kalb a Waltershausen gli èinizialmente gradevole; la von Kalb, che apprezza le qualitàintellettuali di Hölderlin, ma non quelle pedagogiche (ilrapporto con l'allievo svogliato non è dei migliori), loaccompagna a Jena, allora capitale filosofica della Germania,dove il poeta ascolta le lezioni di filosofia di Fichte, frequentaSchiller e ha anche un fugace incontro con Goethe, senzatuttavia riconoscerlo; conosce Wilhelm von Humboldt, ilpoeta Novalis e il filosofo Herder, prosegue la stesuradell'Hyperion, di cui Schiller pubblica un frammento nella suarivista Thalia, e collabora alla rivista Die Horen.

Alla fine di maggio 1795, subito dopo che a Jena si erano verificati degli incidenti provocati da protestestudentesche, Hölderlin lascia improvvisamente Jena tornando nella casa materna di Nürtingen. Non sono chiari imotivi di questo improvviso abbandono: sembra che il poeta abbia avuto una relazione con Wilhelmine Kirms, damadi compagnia della von Kalb, che infatti partorirà a giugno una bambina che vivrà solo pochi mesi. Un altro motivo èstato indicato nella sua difficoltà di rapportarsi con Schiller, del quale subiva in modo opprimente la forte eprestigiosa personalità. Infatti, in una lettera a Schiller del 23 luglio, scrive di essere sempre rimasto fortemente adisagio:«[...] tutte le ragioni che avevo di partire mi ci avrebbero difficilmente indotto se appunto questa vicinanza non miavesse per altro verso così frequentemente inquietato. Ero costantemente tentato di vedervi e vi vedevo solo persentire che non potevo essere nulla per voi. Vedo bene che il dolore che portavo così spesso con me era la necessaria

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espiazione delle mie fiere pretese; poiché volevo essere tutto per voi, ho dovuto dirmi che per voi non ero niente».Sulla strada del ritorno a Nürtingen, aveva fatto amicizia, a Heidelberg, con il medico Johann Gottfried Ebel che, surichiesta del poeta, gli aveva prospettato la possibilità di un impiego come precettore nella casa del banchiereGontard, a Francoforte. A dicembre ha la conferma del nuovo impiego e il 28 giugno 1796 prende servizio.Il banchiere Jakob Friedrich Gontard è sposato con Susette Borkenstein, che ha ventisette anni e ha due figli: è unadonna bella, colta e intelligente. S'innamorano l'uno dell'altra, di un amore nascosto: Susette per Holderlinrappresenta la bellezza e la serenità greca (grazia e maestà e quiete e vita, spirito e cuore e figura; così Friedrich siesprimerà in una lettera a Neuffer) come la protagonista del romanzo a cui sta lavorando, la Diotima[3] solidalerispetto alla vita e alle aspirazioni del suo Iperione; per lei scrive:

« Vieni a placarmi questo caos del tempo come allora, delizia dellaMusatu che concilii gli elementi tutti! Dacci la pace coi tranquilli accordicelesti e unisci quel ch'è diviso finché la placida natura anticafuori del tempo dai fermenti grande, alta e serena si sollevi. Tornaviva bellezza tu nei cuori miseri ed alle mense ospiti, ai templi torna!Perché Diotima vive come i teneri boccioli dell'inverno, del suo propriospirito ricca, lei anche il sole cerca, ma dello spirito il sole è già perito,felice il mondo, e nella notte gelida ormai tempestano già gli uragani »

(Diotima)

È il periodo forse più felice del poeta; intanto l'armata francese si avvicina a Francoforte e la famiglia Gontard, manon il banchiere, si trasferisce fino a settembre a Kassel con Hölderlin e con lo scrittore, amico di famiglia, WilhelmHeinse, l'autore del romanzo Ardinghello, molto ammirato da Hölderlin. Nell'aprile del 1797 viene pubblicato ilprimo volume di Hyperion, accolto da molti intellettuali come un romanzo di importanza "epocale". Incontra quasiquotidianamente Hegel, cui ha procurato un posto da precettore a Francoforte, col quale discute ininterrottamente diquestioni filosofiche.Il rapporto tra Hölderlin e Susette comincia a destare, all'inizio del 1798, i sospetti del banchiere Gontard e asettembre il poeta lascia Francoforte e si trasferisce a Homburg, ma continua una relazione clandestina con Susette;lavora alla tragedia–- che rimarrà incompiuta – La morte di Empedocle e, a fine anno, esce ancora il Taschenbuchper l'anno 1799 di Neuffer, in cui sono comprese alcune odi di Hölderlin. Su consiglio di Schiller, compone breviliriche, come Un tempo e adesso:

« M'era, giovane, lieta la mattinae di pianto la sera; ora più vecchioio dubitando il mio giorno inizioma mi è santa e serena la mia sera »

Pensa di pubblicare una rivista, Jduna, che abbia un contenuto letterario e politico, tale da contribuire all'educazionedei tedeschi, ma se gli amici Sinclair e Boehlendorff, scrittore repubblicano, sono disposti a collaborare, non hannoquesta volontà i due massimi intellettuali tedeschi, Goethe e Schiller (quest'ultimo ha appena dovuto interrompere lapubblicazione della rivista Die Horen), e l'editore di Stoccarda Steinkopf non è disposto, a queste condizioni, afinanziare l'impresa. A ottobre esce il secondo volume del romanzo Hyperion, che il poeta invia a Diotima-Susettecon la dedica "A chi, se non a te?"; rari sono i loro incontri, ma la loro corrispondenza si mantiene costante. Il 9novembre (18 brumaio) 1799 Napoleone attua il colpo di Stato che lo impone Primo Console dei Francesi; alla finedel mese, con il nuovo Almanacco per l'anno 1800, compaiono altre odi di Hölderlin.Le sue condizioni economiche sono precarie, è avvilito e ipocondriaco: nel gennaio 1800 accetta l'invito di Christian Landauer, un commerciante di Stoccarda, di trasferirsi da lui per poter continuare con maggiore tranquillità la sua produzione poetica; scrive alcune delle sue odi migliori, come l'Archipelagus e Il viandante, ma alla fine dell'anno la necessità di guadagnare lo spinge ad accettare un nuovo lavoro di precettore e si trasferisce in Svizzera, a Hauptwil,

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presso la famiglia del commerciante Emanuel von Gozenbach; qui resta affascinato dal maestoso paesaggio alpino,che celebra con l'ode Cantata tra le Alpi.

Schiller ritratto nel 1794 da Ludovike Simanowitz

La pace di Lunéville, siglata il 23 febbraio 1801, suscita il suoentusiasmo, ed è salutata con l'ode Festa della pace, ma seguiràpresto la delusione e anche l'abbandono dell'impiego di precettore- anche questa volta, senza che siano chiari i motivi - con il suoritorno nella case materna di Nürtingen. Pur ricevendo i primiriconoscimenti per la sua produzione poetica, con la propostadell'importante editore Cotta di stampare un suo libro di poesie –ma l'operazione non andrà in porto – Hölderin appare depresso:cerca di ottenere da Schiller la raccomandazione per una cattedradi letteratura greca nell'Università di Jena, senza però ottenererisposta. Accetta allora l'ennesimo impiego di precettore, offertoglidal console amburghese a Bordeaux Daniel Christoph Meyer; adicembre Hölderlin, a piedi, parte per la città francese,giungendovi il 28 febbraio 1802.

Da Bordeaux, come più volte gli era avvenuto, parteimprovvisamente a maggio: si dice perché gli si volesse imporreanche l'ufficio di pastore o perché avesse avuto notizia della gravemalattia di Susette, che, già sofferente di tisi, morirà di scarlattinail 22 giugno. La notizia della morte dell'unica donna da lui amata arrivò in realtà a Bordeaux quando il poeta era giàin viaggio, ancora a piedi, attraverso la Francia; soggiornò brevemente a Parigi e a Strasburgo, e alla fine di giugnoarrivò a Stoccarda profondamente dimagrito e vestito come un mendicante, mostrando anche i segni di un graveturbamento psichico; a Nürtingen si scontra con la madre, che ha scoperto le lettere scambiate con Susette.

Il 29 settembre è a Ratisbona, dove le conseguenze diplomatiche della pace di Lunéville mettono a rischio lasopravvivenza del principato di Homburg nel quale Hölderlin, amico del langravio Federico V, che glicommissionerà l'inno Patmos, oltre ad auspicare un sommovimento rivoluzionario, spera di ottenere un lavoro e uneditore che pubblichi le sue traduzioni delle tragedie di Sofocle. Nel giugno 1803 rivede Schelling che, preoccupatoper le sue condizioni di salute, prega inutilmente Hegel di ospitarlo a Jena, informandolo che Friedrich si mostraassente, che è in grado solo di fare qualche traduzione dal greco, che trascura completamente la cura del propriosembiante e che, sebbene i suoi discorsi siano coerenti, ha assunto le maniere esteriori dei pazzi.Raggiunto un accordo con l'editore Wilmans di Francoforte, nell'aprile del 1804 escono le sue traduzioni di duetragedie di Sofocle, l'Antigone e l'Edipo, che tuttavia passano generalmente inosservate negli ambienti letterari esaranno, oltre tutto, criticate da Schiller. Escono anche i Canti della Patria, considerati il vertice della poesia diHoelderlin: in essi il concetto di Patria, scevro dei toni di esaltazione nazionalistica, è il risultato della radicaletrasformazione utopica dell'uomo e della società una volta spezzate con una "rivoluzione pacifica" le catene deldispotismo e conquistata la possibilità di un rinnovamento spirituale operato nella libertà e autonomia dellacoscienza individuale.Il 19 giugno 1804 Hölderlin lascia definitivamente Nürtingen con l'amico Sinclair e, dopo una breve permanenza aStoccarda, raggiunge Homburg prendendo servizio nel luglio come bibliotecario di corte.

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La malattia mentaleNel gennaio 1805 l'amico Sinclair viene coinvolto in un'accusa di truffa da Alexander Blankenstein, un avventurieroche chiama in causa Hölderlin come testimone: Sinclair è arrestato e durante il processo le condizioni mentali delpoeta peggiorano, fino a dar luogo anche a comportamenti violenti. Nel frattempo, il 9 maggio, muore Schiller,Sinclair è assolto e Hölderlin, nonostante il "male" peggiori lentamente, riesce a dedicarsi ancora alla poesia e atradurre e commentare le odi di Pindaro.

La "torre" di Hölderlin

L'11 settembre 1807, a seguito di una nuova crisi, Hölderlinviene ricoverato nella clinica psichiatrica del professorFerdinand Autenrieth a Tubinga, i cui metodi sonoinsolitamente avanzati e rispettosi del malato per l'epoca –benché al suo nome sia comunque legata la "museruola diAutenrieth" destinata a impedire le urla dei pazienti – ma lesue condizioni non migliorano e viene dichiarato incurabile.Viene allora affidato nell'autunno del 1807 alla famiglia delfalegname Ernst Zimmer, uomo di buona cultura che avevaanche letto il suo romanzo Hyperion: il poeta occupa unastanza all'ultimo piano, nel retro a forma circolare della casadello Zimmer, e per questo motivo chiamata "la torre": ha una

vista bellissima del fiume Neckar e della sua valle. Qui Hölderlin trascorrerà tutti gli ultimi trentasei anni della suavita.

Nel novembre appaiono sul nuovo Almanacco per l'anno 1808 sue poesie, Il Reno, Patmos e Rimembranza; nellatorre Hölderlin continua a scrivere e a improvvisare musica sul pianoforte; la sua figura di poeta folle e profeticocomincia ad assumere contorni mitici e molti vengono a fargli visita. Fra di essi è lo studente Wilhelm Waiblingerche scriverà qualche anno dopo il saggio Vita, poesia e follia di Hölderlin, pubblicato postumo nel 1831.«Si esita dubbiosi prima di bussare a quella porta, dominati da un'interiore inquietudine; infine si bussa e una voceforte e veemente invita ad entrare. Si entra e al centro della stanza appare una magra figura che si inchinaprofondamente e si produce in complimenti eccessivi, con gesti che sarebbero pieni di grazia se non esprimessero unche di spasmodico. Le poche espressioni di circostanza vengono accolte con le più cortesi riverenze e con discorsidel tutto privi di senso, che sconcertano l'estraneo. L'estraneo si sente apostrofare "Sua Maestà", "Sua Santità","Gentile signor Padre".Le visite inquietano Hölderlin grandemente, le riceve sempre di malavoglia. Una volta ebbi modo di ripetergli, dopoinfinite volte, che il suo Iperione era stato ristampato e che Uhland e Schwab stavano curando l'edizione delle suepoesie. Come unica risposta Hölderlin si produceva in un profondo inchino, accompagnato da queste parole: "Voisiete molto benevolo, signor von Waiblinger, vi sono molto grato, Vostra Santità". E troncava il discorso in questomodo [...].

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Il critico Gustav Schwab

A volte Hölderlin si sedeva di fronte alla finestra aperta e magnificava ilpanorama con parole comprensibili. Notai anche che quando era immersonella natura, aveva un rapporto sereno con se stesso [...] In un modo onell'altro, a meno che non si trovasse in uno stato di completa apatia, egliera perennemente occupato con se stesso, ma se un visitatore andava atrovarlo, le circostanze più fortuite potevano renderlo chiuso einaccessibile. Quando è stimolato da ricordi dolorosi, cerca con amarezzadi ridurre la sua stanzetta, che per lui è l'intero mondo, a uno spazioancora più limitato, come se così si sentisse più sicuro, meno inquieto, epotesse sopportare meglio il dolore. Allora si mette a letto».In effetti l'editore Cotta aveva pubblicato nell'autunno del 1822 unaseconda edizione dell'Hyperion e nel giugno 1826 era uscita una suaraccolta di poesie curata da Ludwig Uhland e Gustav Schwab.

Nel febbraio 1828 muore sua madre, che non visitò mai il figlio; diecianni dopo muore Ernst Zimmer e del poeta si prende cura la figlia Lotte.Hölderlin comincia a firmare con il nome di "Scardanelli" le sue poesie, apponendovi date fantasiose. Il 18 aprile1843, in un saggio di Gustav Schwab, Hölderlin viene considerato tra i maggiori poeti tedeschi; poche settimanedopo, 12 maggio 1843, muore la sua prima anfitriona, Charlotte von Kalb.

Nei primi giorni del giugno 1843 scrive la sua ultima poesia, La veduta, firmata Scardanelli e datata 24 marzo 1671:

« Riluce il giorno aperto agli uomini d'immagini,quando traspare il verde dai più lontani piani,ed al tramonto inclini la luce della sera,bagliori delicati fan mite il nuovo giorno.Appare spesso un mondo chiuso ed annuvolatodubbioso interno all'uomo, il senso più crucciato,la splendida natura i giorni rasserena,sta la domanda oscura del dubbio più lontana »

Malato di polmonite, alle 23 del 7 giugno Hölderlin muore.

L'opera poetica• Hyperion (Iperione), 1797 - 1799

Opere

Traduzioni

Iperione

• Iperione o L'eremita in Grecia, Milano, Sonzogno, 1886• Iperione, Lanciano, Carabba, 1911 (trad. Gina Martegiani) ristampa anastatica 2008 ISBN 978-88-634-4015-7• Iperione, Torino, Utet, 1931 (trad. Giovanni Angelo Alfero)• Iperione o l'eremita in Grecia, Milano, Feltrinelli, 1981 (trad. Giovanni Vittorio Amoretti) ISBN 88-07-80951-6

ISBN 88-07-82013-7• Iperione, o l'eremita in Grecia, saggio introduttivo di Jacques Taminiaux, Parma, Guanda, 1981 (trad. Marta

Bertamini e Fulvio Ferrari)

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• Iperione o l'eremita in Grecia, Pordenone, Studio Tesi, 1989 (trad. Giovanni Scimonello) ISBN 88-7692-153-2ISBN 88-7692-532-5

• Frammento di Iperione, Genova, Il melangolo, 1989 (trad. Maria Teresa Bizzarri e Carlo Angelino) ISBN88-7018-092-1

La morte di Empedocle

• La morte di Empedocle, Lanciano, Carabba, 1936 (trad. Giuseppe Faggin)• Empedocle, Torino, Boringhieri, 1961 (trad. Filiberto Borio)• La morte di Empedocle, Riva del Garda, Tosadori, 1982 (trad. Cesare Lievi e Irene Perini Bianchi); Torino,

Einaudi, 1990 ISBN 88-06-11861-7• La morte di Empedocle, Milano, Guanda, 1983 (trad. Ervino Pocar) ISBN 88-7746-697-9; Milano, Garzanti, 1998• La morte di Empedocle, saggio introduttivo di Elena Polledri, Milano, Bompiani (collana "Il pensiero

occidentale"), 2003 (trad. Laura Balbiani) ISBN 88-452-9269-X

Liriche

• Alcune poesie di Hölderlin tradotte da Gianfranco Contini, Firenze: Parenti, 1941; Torino: Einaudi, 1982 ISBN88-06-59835-X

• Scelta di canti, Bergamo: Orobiche, 1941 (trad. Emilio Boriani)• Ultimi canti, Milano: Rosa e Ballo, 1945 (trad. Luciano Budigna)• Inni e frammenti, Firenze, Vallecchi, 1955 (trad. Leone Traverso) ISBN 88-7166-054-4; poi con introduzione di

Laura Terreni, Firenze, Le lettere, 1991 ISBN 88-7166-054-4• Poesie, Torino, Einaudi, 1958 (trad. Giorgio Vigolo) ISBN 88-06-00372-0 (poi anche "Oscar Mondadori" e di

nuovo Einaudi)• Poesie, 2 voll., Torino, Gheroni 1962-64 (trad. Sergio Lupi)• L'arcipelago e altre poesie, Parma, Guanda, 1965 (trad. Alberto Guareschi)• Liriche, prefazione di Diego Valeri, Milano, Ceschina, 1968 (trad. Leone Boccalatte)• Le liriche, 2 voll., Milano, Adelphi, 1977 (trad. Enzo Mandruzzato) ISBN 88-459-1024-5 ISBN 88-459-0717-1

ISBN 88-459-1024-5• Inni, odi, elegie, Torino, Fogola, 1981 (trad. Sergio Lupi)• Poesie della torre, Milano, Feltrinelli, 1993 (trad. Gianni Celati) ISBN 88-07-82075-7• Poesie, Pisa, Jacques e i suoi quaderni, 1999 (trad. Enrico De Angelis) ISBN 88-8250-010-1• Poesie (scelta), Milano, BUR, 2001 (trad. Luca Crescenzi) ISBN 88-17-86645-8• Tutte le liriche, a cura di Luigi Reitani, con uno scritto di Andrea Zanzotto, Milano, Mondadori (collana "I

Meridiani"), 2001 ISBN 88-04-47407-6• Poesie scelte, Milano, Feltrinelli, 2010 (trad. Susanna Mati) ISBN 978-88-07-82217-9

Altri scritti

• Scritti sulla poesia e frammenti, Torino, Boringhieri, 1958 (trad. Gigliola Pasquinelli)• Diotima e Hölderlin: lettere e poesie, Milano, Adelphi, 1979 (trad. Enzo Mandruzzato)• Sul tragico, saggio introduttivo di Remo Bodei, Milano, Feltrinelli, 1980; 1989 ISBN 88-07-05067-6 ISBN

88-07-82094-3• Scritti di estetica, Milano, SE, 1987 (trad. Riccardo Ruschi) ISBN 88-7710-021-4; Milano, Mondadori, 1996

ISBN 88-04-41843-5; SE, 2004 ISBN 88-7710-507-0• Edipo il tiranno, introduzione di Franco Rella, Milano, Feltrinelli, 1991 (trad. Tommaso Cavallo) ISBN

88-07-82002-1 ISBN 978-88-07-82002-1• Le stagioni, Gaeta, Bibliotheca, 1993 (trad. Giampiero Moretti)

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Friedrich Hölderlin 9

• Antigonae di Sofocle nella trad. di Friedrich Hölderlin, saggio di George Steiner, Torino, Einaudi, 1996 (collana"Scrittori tradotti da scrittori" n. 68) ISBN 88-06-14005-1

Note[1][1] Nelle lettere piene di affetto e dal piglio scherzoso, altrimenti estraneo alla sua opera, che il poeta le inviò durante i suoi viaggi, la chiamò

sempre Rike.[2][2] Sopravvenuta la malattia mentale, fu proprio Karl Gock a consegnare nelle mani degli estimatori del fratellastro le carte di Friedrich affinché

fossero riordinate e pubblicate, tentando tuttavia di imporre un'immagine fuorviante del poeta purgando la sua opera dei suoi aspetti piùsconvenienti per la mentalità borghese del tempo.

[3] Lo pseudonimo è ispirato alla figura di Diotima, maestra di Socrate.

Bibliografia

Studi• Ladislao Mittner, Storia della letteratura tedesca, Torino, 1972 ISBN 88-06-02055-2• G. Scimonello, Hölderlin e l'utopia, Napoli, 1976• F. Fortugno, Il primo programma dell'idealismo tedesco, in «Studi germanici», 1978• G. Scimonello, Iperione o L'eremita in Grecia, Pordenone, 1989 ISBN 88-7692-153-2• L. Zagari, La città distrutta di Mnemosyne. Saggi sulla poesia di Friedrich Hölderlin, 1999, ETS• Roman Jakobson, Hölderlin. L'arte della parola, Genova, 2003 ISBN 88-7018-002-6• Martin Heidegger, Poesia di Holderlin in Friedrich Wilhelm von Herrmann (a cura di), «Biblioteca filosofica»,

3ª ed., Adelphi, 1988. ISBN 978-88-459-0315-1.• C. Bazzocchi, Hölderlin e la rivoluzione. Il socialismo oggi tra libertà e destino, ETS, Pisa 2011 ISBN

9788846730886

Altri progetti

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• Commons (http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altrifile su Friedrich Hölderlin (http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Friedrich_Hölderlin?uselang=it)

Collegamenti esterni• Diego Fusaro, Friedrich Hölderlin (http:/ / www. filosofico. net/ holderlin. htm), Filosofico.net. URL consultato il 12

marzo 2012.• (EN) Petri Liukkonen, Johann Christian Friedrich Hölderlin (http:/ / www. kirjasto. sci. fi/ holderli. htm),

Kirjasto.sci.fi. URL consultato il 9 gennaio 2010.• Intervista video integrale (http:/ / www. conoscenza. rai. it/ site/ it-IT/ ?ContentID=820&

Guid=3321330f175248a2b318267d75b636f7), inclusa nell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche, aXavier Tilliette con una panoramica del pensiero di Hölderlin, soprattutto dal punto di vista filosofico.

• "Hölderlin-Canzoni" (http:/ / video. google. de/ videoplay?docid=2912979794226430098& hl=de#) composta daViktor Ullmann, interpretato e tradotto in austriaco lingua dei segni di Horst Dittrich, cantata da Rupert Bergmannin una produzione di ARBOS - Società per la Musica e Teatro.

• HEIDEGGER, PERCHÉ I POETI? (http:/ / www. filosofico. net/ Antologia_file/ AntologiaH/heidegger345653rtedcvbfgfdddsaffffgbda3xcxcxcxcshjghfddwe. htm), Filosofico.net. URL consultato il 12 marzo 2012.Da Sentieri interrotti di Heidegger, la sua scelta di Hölderlin come espressione massima del "pensiero poetante".

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