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OVERLAPPING DISCRETE BOUNDARIES – HANOI: 21°2 N05°51 E I CORPI MIGRANTI DI HANOI, VIETNAM. di Alessandro Carboni - 09.04.2010 Hanoi è una delle nuove città globali del 21 ° secolo. Centro politico, economico, turistico e culturale, Hanoi recentemente è entrata in concorrenza con le vicine città del Sud-Est asiatico e negli ultimi 10 anni, con la fiorente regione del sud della Cina. La crescente urbanizzazione, il veloce processo di industrializzazione e la conseguente espansione economica, hanno trasformato la città in modo radicale: circa cinque distretti rurali sono stati recentemente inglobati nella città. “Hanoi per l’intera nazione” è il motto per la commemorazione del millennio 1010-2010 della nascita di Hanoi. Ogni abitante di Hanoi avverte oggi la grande importanza storica. Il colonialismo, la guerra del Vietnam, il socialismo e oggi il mercato libero, sembrano essere le basi per nuova fase di sviluppo sociale. Il 10 ottobre 2008 (il 998 ° anniversario di Hanoi) il Primo Ministro ha emesso una direttiva e ha approvato una serie di progetti per commemorare l’anniversario del 1000 Thang Long – Hanoi. L’obiettivo è di migliorare ulteriormente la crescita economica e rendere più moderna e civilizzata la città attraverso la costruzione di imponenti edifici. In una recente riunione del comitato direttivo nazionale per le celebrazioni del millennio, il Vice Primo Ministro Nguyen Sinh Hung ha osservato che, invece di scegliere solo il 10 ottobre 2010 come giorno ufficiale per commemorare l’anniversario del millennio di Hanoi, si dovrebbero estendere le celebrazioni

I corpi migranti di Hanoi

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Page 1: I corpi migranti di Hanoi

O V E R L A P P I N G D I S C R E T E B O U N D A R I E S – H A N O I : 2 1 ° 2 ′ N 0 5 ° 5 1 ′ E

I C O R P I M I G R A N T I D I H A N O I , V I E T N A M .

di Alessandro Carboni - 09.04.2010

Hanoi è una delle nuove città globali del 21 ° secolo. Centro politico, economico, turistico e

culturale, Hanoi recentemente è entrata in concorrenza con le vicine città del Sud-Est asiatico

e negli ultimi 10 anni, con la fiorente regione del sud della Cina. La crescente urbanizzazione, il

veloce processo di industrializzazione e la conseguente espansione economica, hanno

trasformato la città in modo radicale: circa cinque distretti rurali sono stati recentemente

inglobati nella città. “Hanoi per l’intera nazione” è il motto per la commemorazione del

millennio 1010-2010 della nascita di Hanoi. Ogni abitante di Hanoi avverte oggi la grande

importanza storica. Il colonialismo, la guerra del Vietnam, il socialismo e oggi il mercato libero,

sembrano essere le basi per nuova fase di sviluppo sociale.

Il 10 ottobre 2008 (il 998 ° anniversario di Hanoi) il Primo Ministro ha emesso una direttiva e

ha approvato una serie di progetti per commemorare l’anniversario del 1000 Thang Long –

Hanoi. L’obiettivo è di migliorare ulteriormente la crescita economica e rendere più moderna e

civilizzata la città attraverso la costruzione di imponenti edifici. In una recente riunione del

comitato direttivo nazionale per le celebrazioni del millennio, il Vice Primo Ministro Nguyen

Sinh Hung ha osservato che, invece di scegliere solo il 10 ottobre 2010 come giorno ufficiale

per commemorare l’anniversario del millennio di Hanoi, si dovrebbero estendere le celebrazioni

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dell’evento per il prossimo decennio, ovvero dal 2010 fino al 2020. Egli ha sostenuto che la

commemorazione della storia della città rappresenta un occasione di evoluzione e sviluppo per

l’interna nazione nel futuro decennio. Entro il 2020 l’obiettivo del governo è di trasformare

l’economia nazionale basata sull’agricoltura in una economina nazionale industriale.

intorno al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro

intorno al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

La mia Hanoi inizia sulle rive del Red River, il fiume che attraversa la città. Per circa dieci giorni

ho visitato il ponte che attraversa il fiume, il Long Bien Bridge. Quando fu completato nel 1903,

il Long Biên Bridge era considerato tecnologicamente molto avanzato. Utilizzando le tecniche

Page 3: I corpi migranti di Hanoi

innovative di Gustave Eiffel, il ponte lungo 1,682 metri era il più lungo dell’Asia e il quarto più

lungo del mondo.

intorno al long bien bridge, hanoi - foto di li chi sung

La principale funzione del ponte era quella di provvedere alla continuo trasporto di materiali da

Hanoi all’importante porto di Haiphong. Oltre alla sua funzione pratica, il ponte rappresentava

un punto di svolta per l’intera Indocina, un potente simbolo di modernità, una sofisticata prova

di forza che dimostrava i benefici del governo coloniale francese.

intorno al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Page 4: I corpi migranti di Hanoi

In 107 anni, da quando è stato aperto al traffico, il ponte è cambiato radicalmente passando

dall’icona francese di modernità fin-de-siecle, al simbolo nazionale del popolo vietnamita.

Come una silenziosa porta di accesso alla città, negli anni il Long Biên Bridge ha ricoperto un

ruolo centrale nella storia del 20th secolo del Vietnam.

long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Durante le mie esplorazioni, ho avuto la fortuna di spendere intere giornate ad attraversare e

passeggiare intorno al ponte. Come ho potuto notare, ancora oggi il ponte riveste un ruolo

importante e centrale nella città. Il continuo traffico da una sponda all’altra confluisce nel

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flusso commerciale ed economico della città. Sotto, un lungo muro in cemento che percorre

per diversi chilometri, parallelamente al fiume, tutta la città.

long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Il muro divide come un argine, il dentro e il fuori, il visibile e il non visibile. Oltre il muro, il

ponte offre diverse possibilità . Da un lato, una parte semi-visibile da fuori, ci sono diverse

capanne e piccole costruzioni decadenti, che a cause della euforia economica vietnamita, sono

state spinte sempre di più ai margini della città, oltre il muro e in certi casi sulle rive del fiume.

Dietro, un mercato, centrale per le attività di commercio localizzate vicino al fiume. Il mercato

in realtà rappresenta il confine oltre il quale si trova il Red River.

Page 6: I corpi migranti di Hanoi

red river e parte del villaggio intorno al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

L’utilizzo indiscriminato di droghe, le attività criminali e l’emarginazione hanno creato un

quartiere ghetto, insicuro, difficile e impenetrabile. Sotto la parte centrale del ponte, c’è la

lunga di Bãi Giữa (Middle Bank). Intorno al ponte, sono visibili i crateri, perfetti e circolari,

lasciati dalle bombe. Perfette colline più basse al centro, più alte sui lati, sono il risultato dei

continui bombarbamenti americani che hanno spostato la terra dal centro ai lati dell’isola. Il

ponte è ancora in piedi e a me sembra proprio un miracolo.

intorno al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Page 7: I corpi migranti di Hanoi

Una mattina ho incontrato Tran Thuy Linh, abitante del villaggio galleggiante nato intorno

all’isola Bãi Giữa. Quando si arriva all’isola Bãi Giữa si è esattamente al centro delle fiume, tra

le due sponde. Da qui la città sembra lontanissima, ma è visibile da entrambi i lati. L’isola è

molto grande, gran parte coltivata. Sopra il ponte scorrono continuamente motorini, biciclette

cariche di verdura e persone, come flussi impazziti. Ogni tanto un rumore grave si percepisce

lontano. Il treno fumante mette a tacere tutti. Bisogna tapparsi le orecchie perchè il trenò è

talmente vicino che il rumore del motore diventa insopportabile.

red river visto dal long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Ci sono due scale che dal centro del ponte mi permettono di scendere sull’isola. Appensa

sceso ho visto i crateri, ora coltivati con cura da contadini. Ho ascoltato il silenzio e per un po’

ho dimenticato il caos della città. Il ponte dal basso è un arteria stretta. Credetemi, sta in piedi

per miracolo. Ed è proprio per miracolo che si arriva a casa di Tran Thuy Linh.

scala per accedere al villaggio intorno al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Page 8: I corpi migranti di Hanoi

Grazie a Dhu, un ragazzo di Ho Chi Minh city che abita da tempo ad Hanoi, sono riuscito

facilmente ad arrivare. E’ praticamente impossibile orientarsi, perchè le case sono

completamente nascoste dalle colline formate dai crateri.

red river e parte del villaggio intorno al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Il villaggio è una affascinate griglia urbana galleggiante auto-organizzata. Una stratificazione di

subculture sconosciute persino a molti abitanti di Hanoi. Il gruppo più visibile è formato da 20

famiglie che vivono in un villaggio galleggiante. Prevalentemente immigrati senza carte e

diritti, le famiglie sono arrivate da diversi angoli del paese in cerca di lavoro e di una nuova

vita. Durante la stagione delle piogge, la massiccia quantità di acqua converte l’intera area in

un unico grande fiume.

villaggio intorno al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Page 9: I corpi migranti di Hanoi

Ed è proprio a causa di questi cambiamenti stagionali che il villaggio diventa instabile, si

muove e cambia forma; le case iniziano a “navigare”. Dopo le pioggie, nella stagione secca,

quando il fiume si ritira, le case si riposizionano nuovamente, creando una nuova griglia. La

notte, intorno al villaggio, gruppi di ragazzi orfani e senza dimora, occupano la parte ovest

dell’isola creando un accampamento notturno. La mattina è facile vedere vestiti, scarpe,

materassi e le tracce dei fuochi accesi la notte nell’oscurità della vegetazione. Il villaggio è un

insediamento umano unico, un luogo dove urbano e rurale si incrociano, si compenetrano e

convivono.

azione intorno al villaggio e al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

azione intorno al villaggio e al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Page 10: I corpi migranti di Hanoi

La casa di Tran Thuy Linh, come le altre 10 che ho contato vicino alla sua, galleggia

dolcemente su un piccolo lago formato da un cratere. Il lago durante la stagione delle piogge si

riempe d’acqua, permettendo a Tran Thuy Linh di spostarsi e navigare intorno all’isola. Lui e la

sua famiglia sono arrivati tempo fa nel villaggio. La casa è piccola, ma molto accogliente. Le

ampie finestre, permettono di vedere i campi e l’acqua intorno alla casa. Dalla porta del retro

è possibile vedere le altre case dei vicini. Alcuni cucinano, altri lavano i panni. Da una piccola

finestra un uomo immobile mi fissa. Mi chiedo come faccia a vedermi da cosi lontano. Nelle

pareti della casa sono appese delle bandiere e alcune immagini. Ci sono anche alcuni disegni

che raffigurano il ponte che la figlia di Tran Thuy Linh ha disegnato con i pastelli a cera.

“Sono venuto qui ad Hanoi tempo fa quando l’economia era prevalentemente agricola. Ogni

casa nella città era circondata da giardini, alberi di banana e ibiscus. Io vivevo nel centro della

città e c’era spazio per tutti. Oggi invece la città è diventata invivibile, gente che vive l’uno

accanto all’altro e gli spazi tra le case sono diventati praticamente inesistenti. Oggi non c’è

nemmeno un metro di terra disponibile: è una continua lotta per la conquista dello spazio”

Come in molte altre città del sud est asiatico, lo sviluppo urbano disarticolato ha velocemente

occupato qualsiasi spazio disponibile. Tran Thuy Linh continua: “Ricordo che intorno ad un

lago, vicino alla casa dei miei nonni crescevano salici e piante di loto. I miei nonni amavano

fare il tè in un modo molto particolare e fantasioso. Durante la notte, quando i petali di loto si

aprivano ,i miei nonni amavano mettere all’interno le foglie di tè. Le foglie subito dopo, si

richiudevano. All’alba, i nonni aprivano le foglie e bevevano il té intriso di profumo di loto.”

azione intorno al villaggio e al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Tran Thuy Linh lamenta il fatto che, come in altre città, la natura e il verde sono stati

Page 11: I corpi migranti di Hanoi

cancellati dal tumulto di grattacieli, palazzi e traffico. “Nessuno vuole tornare indietro e

soprattutto la pressione della vita di oggi è terribile. E la gente è costretta a pagare a caro

prezzo l’abbondanza di oggi – a volte anche con la propria felicità. Possono ottenere ciò che

vogliono, ma penso che in futuro le persone soffriranno di solitudine”.

azione intorno al villaggio e al long bien bridge, hanoi - foto di alessandro carboni

Tran Thuy Linh spiega “Io e la mia famiglia siamo stati costretti ad abbandonare il nostro

quartiere e poco a poco, siamo stati emarginati in questa zona. Siamo agricoltori, ma costretti

a pagare l’affitto per coltivare la terra. Più delle volte, non riusciamo a pagare completamente

le spese”. Nel mentre mi offrono del te, e il figlio mi mostra un chitarra, regalata da una Ong

che recentemente ha lavorato alla restaurazione di alcune case del villaggio. Ormai è notte.

Rientro verso il ponte. In lontananza il flusso continua a scorrere. Le luci dei fari tracciano delle

linee continue che attraversano da parte a parte le sponde del fiume.

Il giorno successivo ho comprato dello spago, simile a quello comunemente utilizzato dagli

agricoltori locali, per segnare i confini tra i vari terreni. La stessa mattina, ho deciso di

ripercorrere lo stesso sentiero che dalle scale del ponte mi ha portato alla casa di Tran Thuy

Linh. Con lo spago, ho misurato la lunghezza del sentiero. La distanza della casa di Tran Thuy

Linh e il ponte, poteva rappresentare metaforicamente la distanza tra i due mondi sempre più

lontani. Successivamente, ho chiesto ad una sarta di utilizzare lo spago per creare una

bandiera o qualcosa di simile che rappresenti la nascita di una nuova città sotto il Long Bien

Bridge.

www.alessandrocarboni.org

www.overlappingdiscretecityboundaries.com