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Se i tuoi diritti rispettati saranno una vita migliore ti offriranno ISTITUTO COMPRENSIVO “N. RONCHI” – CELLAMARE (BARI) PROGETTO CONTINUITA’ Anno scolastico 2015/16 I DIRITTI DEI BAMBINI Classi V^ A – B – C (Scuola Primaria) Classi I^ A – I^ C (Scuola Secondaria di 1° gr.)

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Se i tuoi diritti rispettati saranno

una vita migliore ti offriranno

ISTITUTO COMPRENSIVO “N. RONCHI” – CELLAMARE (BARI)

PROGETTO CONTINUITA’

Anno scolastico 2015/16

I DIRITTI DEI BAMBINI Classi V^ A – B – C (Scuola Primaria) Classi I^ A – I^ C (Scuola Secondaria di 1° gr.)

Dedicato a tutti quei bambini

che sono vittime di diritti negati

“I bambini sono come i marinai:

dovunque si posano i loro occhi

è l’immenso…” (Christian Bobin)

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STORIE DI VITA

VISSUTA

E

DI DIRITTI

NEGATI

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IL DIRITTO AL GIOCO

C’era una volta un bambino, di nome Franz, che

viveva, con la sua famiglia povera, in una piccola casa

di legno. Egli amava giocare e desiderava avere uno

yo-yo. Un giorno incontrò un signore che gli chiese

perché fosse giù di morale e Franz rispose: “Sono un

bambino povero che non si può permettere neanche

un semplice giocattolo”. Il signore allora gli propose

di lavorare nella sua campagna per dieci monete

d’oro. Egli accettò, lasciò la sua famiglia e subito si

mise al lavoro. Dopo due giorni di fatica, però, sentì

che quel lavoro pesava sul suo gracile fisico, anche se

gli permetteva di guadagnare molto. Il signore,

vedendo che Franz era stanco, gli disse: “Vedo che sei

molto stanco e per pietà ti farò lavorare metà

giornata e anche la tua paga sarà dimezzata.”

Il ragazzo accettò e poté comprarsi il gioco tanto

desiderato. Però i soldi avanzarono ed egli decise di

portarli ai suoi genitori, che furono felici di rivedere

il proprio figlio scomparso. Mai più gli avrebbero

permesso di allontanarsi, perché da quel giorno

avrebbero provveduto loro a tutte le sue necessità.

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FREDDY, IL PICCOLO SCHIAVO

DELLA MINIERA DI POTOSI’ Lo sfruttamento minorile

C’era una volta un piccolo schiavo, di nome Freddy, che

lavorava nella miniera di Potosì. Egli non aveva una famiglia,

di essa erano rimasti solo i suoi fratelli molto piccoli che lui

doveva curare, con il poco denaro che guadagnava.

Freddy lavorava molte ore al giorno e prendeva poco denaro.

Lavorava, però, senza protezione al viso, perché non se la

poteva permettere con il suo misero guadagno. Nelle ore di

lavoro trasportava in una carriola diversi chilogrammi di

minerali. Faceva dei fori con il martello pneumatico ed

essendo senza protezione inalava la polvere di silice, che era

nociva. Respirando questa polvere gli operai erano destinati,

col tempo, ad una morte sicura. Freddy lavorò per dieci

anni in quella miniera e alla fine, ormai stanco, decise di non

lavorare più e di denunciare lo sfruttamento

di tutti quei ragazzi che,

come lui, erano stati sottoposti

ad un lavoro disumano e

molto pericoloso.

Grazie alla sua denuncia,

molte vite furono salvate.

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LA STORIA DI YUSSEF Il diritto all’istruzione

C’era una volta un bambino, di nome Yussef, che viveva in

Africa in una fattoria. Ogni mattina si svegliava prima

dell’alba per mungere le mucche, per tagliare il prato e per

fornire nutrimento agli animali della fattoria. Aiutava anche

i genitori nelle faccende di casa. Una notte Yussef non

riusciva ad addormentarsi, piangeva e pensava a tutte le

cose belle che avrebbe potuto imparare o fare a scuola.

Purtroppo la scuola aveva dei costi e lui doveva aiutare i

genitori che erano molto poveri.

La mattina seguente, il bambino ebbe un’idea: decise di

prendere tutti i suoi giocattoli e di venderli ai ragazzi del

vicinato. Prese un vecchio tavolo, lo trasformò in una

bancarella e vi posò tutti i suoi giocattoli, anche quelli a cui

era particolarmente affezionato. Molti bambini corsero alla

bancarella attratti dai giocattoli e li comprarono offrendo

diverse monetine di poco valore. Il bambino contò i soldini

ricevuti e, dato che essi erano tanti, decise di portarli al

direttore della scuola. Egli, incredulo e anche commosso,

accolse nella sua scuola Yussef e decise che, da quel giorno,

tutti i bambini poveri avrebbero potuto frequentare la scuola

senza pagare nulla.

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IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE

C’era una volta un bambino che apparteneva ad una famiglia

povera. I suoi genitori non lavoravano, quindi non potevano

mandarlo a scuola, lui invece lo desiderava tanto. Il ragazzo

cercava di aiutare la famiglia, anche nelle faccende

domestiche. Però, desiderava tanto andare a scuola, ma i

suoi genitori non se lo potevano permettere. Il bambino

decise di così di lavorare per poter frequentare la scuola.

Un giorno il bambino, dopo aver accumulato un bel po’ di

denaro, diede una piccola somma ai genitori e una parte la

tenne per sé. Comprò dei libri e andò a scuola: da quel giorno

il suo sogno venne realizzato. Il ragazzo non si sarebbe mai

immaginato la scuola così bella.

E da grande costruì una scuola, facendo prevalere l’istruzione

come una forma di diritto importante.

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LA STORIA DI NANUK

Ciao, io sono Nanuk e vivo in Afghanistan.

Lì c’è sempre guerra e la scuola non c’è. I miei genitori sono

talmente poveri che non ho avuto istruzione neanche per

difendermi.

Tutti i miei amici sono evacuati dalla mia città, perché in

essa ci sono soltanto guerra e distruzione; mancava anche la

scuola.

Ogni giorno sento esplosioni e non posso uscire dalla capanna.

Le uniche volte che esco sono: il sabato e la domenica, però

passando dalle fogne per arrivare su di un’oasi, dove mi lavo

e mi diverto con un cane che bazzica in quella zona.

Questa è la mia vita e tutti violano il diritto all’istruzione dei

bambini!!!

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IL DIRITTO DI ESPRIMERSI

Ciao! Sono Samasao e, dall’età di sei anni, ho iniziato a

lavorare e non ho potuto studiare.

Il mio papà ormai non c’è più e mia madre non può badare

a me, deve badare ai miei fratelli malati. Sono costretto a

lavorare, sennò vengo frustato. Purtroppo devo sempre

guadagnare soldi perché mia madre è molto povera. Quando

mi esprimo, il mio padrone dice che non ho il diritto di dire

quello che voglio, perché sono uno schiavo.

Un giorno all’anno, vengo liberato e di nascosto do i soldi a

mia madre, lo devo fare di nascosto perché il padrone, ogni

dieci minuti, viene a controllarmi.

Una volta, andai da lui e gli dissi che non

era giusto quello che faceva fare a me ed ai

miei compagni. Lui si arrabbiò e mi ripeté

sempre che non potevo parlare perché ero

solo uno schiavetto.

Questa è la mia storia, che vi ho raccontato

per farvi capire che tutti dovrebbero

essere liberi di esprimersi.

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IL DIRITTO ALLA VITA

C’era una volta un bambino, di nome John. Egli viveva in un

orfanotrofio in cui veniva maltrattato. Ogni giorno si

svegliava presto, perché era costretto a lavorare per

procurarsi il cibo. Le sue educatrici lo costringevano a

lavorare e si comportavano con lui in modo crudele. John,

nel suo tempo libero, non poteva giocare perché esse non

glielo permettevano. Stava sempre chiuso in camera e

pensava a come sarebbe stato bello vivere come gli altri

bambini. Il suo unico amico era un orsacchiotto di peluche a

cui teneva molto ed ogni sera, piangendo, gli raccontava

tutto ciò che gli capitava; l’orsacchiotto era stato un regalo

della sua mamma. Questo lo rassicurava dicendo: “Un giorno

anche tu potrai essere libero e con le tue forze riuscirai a

superare ogni ostacolo”.

Il bambino, sentendo ciò, ebbe la forza di ribellarsi e così

decise di mettersi d’accordo con tutti i bambini, che ebbero

l’idea di scappare. Unendo le loro forze riuscirono a fuggire

e John andò a chiamare un magistrato, il quale decise di

chiudere l’orfanotrofio. I bambini furono liberi e compresero

che, unendo le forze, nulla è impossibile e tutto ciò che

sembra stia andando male, visto con occhi diversi, può

trasformarsi in qualcosa di meraviglioso.

IL DIRITTO ALLA VITA DI TUTTI FU SALVAGUARDATO.

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LO SFRUTTAMENTO MINORILE

C’era una volta una famiglia povera che non aveva niente da

mangiare.

Allora i genitori decisero di far lavorare i propri figli in una

fattoria. Essi praticavano un lavoro molto duro e difficile per

la loro età. Andò avanti così per molti anni.

Ogni sera i ragazzi tornavano a casa stanchi e portavano

sempre poche quantità di cibo per la loro famiglia.

Un caldo pomeriggio, due guardie andarono nella fattoria

perché avevano sentito parlare di questa situazione ed

arrestarono i genitori.

Passati lunghi anni, il padre e la madre dei bambini uscirono

dal carcere e dal quel momento decisero di non sfruttare più

i loro figli.

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LA STORIA DI SAMUEL Diritto alla salute

In un paese sperduto, abitava una povera famiglia che viveva

in una baracca.

In questa famiglia il figlio, di nome Samuel, era molto

malato, così tanto che rischiava di morire.

Era affetto da una malattia che non gli permetteva di

muoversi.

I genitori erano così disperati che decisero di andare a

lavorare entrambi nelle miniere per comprare medicine al

figlio. Lavorare nelle miniere era molto faticoso: ci si stancava

molto, si veniva trattati come schiavi e si guadagnava

pochissimo, ma loro erano determinati a curare il figlio.

Tornavano a casa molto tardi e, guardando il figlio,

notavano che peggiorava sempre di più.

Passate parecchie settimane, i genitori riuscirono a

guadagnare qualche soldo per procurare le medicine

necessarie al bimbo per guarirlo.

Pian piano il piccolo Samuel guarì e

tornò a stare bene.

I genitori hanno così rispettato il

diritto alla salute di quel bambino.

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LA BAMBINA INVISIBILE Diritto all’identità

Molti bambini, nel mondo, non hanno un’identità; questa è

la storia di una bambina povera che non aveva un nome.

Un giorno nacque una bambina che viveva in un paese povero

dell’Africa, dove non c’erano uffici per registrare i nomi dei

bambini appena nati. Dopo che nacque la bambina, la

mamma morì perché, dopo il parto, non aveva ricevuto le

cure giuste. All’età di cinque anni, il padre portò la bambina

in un bosco, vide due cacciatori e la vendette a loro perché

non poteva sostenerla. I due promisero al padre della

bambina che l’avrebbero portata in un paese più ricco e

l’avrebbero registrata all’anagrafe.

Subito dopo, il padre scappò perché si vergognava di aver

venduto sua figlia ai cacciatori. Intanto i due portarono la

bambina nel villaggio dove vivevano e la costrinsero subito a

lavorare nei campi, nell’anonimato, sfruttando il fatto che

non fosse registrata all’anagrafe e le davano da mangiare

solo pane e acqua.

Un giorno vennero i rappresentati dell’Unicef in Africa e

trovarono questo villaggio, dove c’erano molti bambini senza

identità. Videro questa bambina di dieci anni che lavorava

nei campi e scoprirono che i cacciatori dicevano a lei cose

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brutte. Allora i rappresentanti dell’Unicef chiamarono dei

poliziotti dall’Italia, che arrestarono i cacciatori.

La bambina fu portata in Italia, registrata e le fu attribuito

il nome di “Esmeralda”.

In seguito, fu rintracciato anche il padre, al quale furono dati

dei soldi, così lui poté vivere con Esmeralda e provvedere alla

sua crescita.

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MAURIZIO E LA SCUOLA

In Siria, in una casa piccola e povera, viveva un bambino, di

nome Maurizio. Era un bambino carino, con grandi occhi

marroni e capelli castani; i suoi abiti erano strappati e

sporchi.

Viveva con suo padre, perché la sua mamma era venuta a

mancare.

Maurizio voleva studiare e giocare con i suoi amici, ma suo

padre, essendo un soldato, voleva che suo figlio andasse con

lui in guerra.

Maurizio accontentò il

suo papà, ma poi decise

di scappare per andare a scuola.

Arrivato a scuola, spiegò tutto

all’insegnante, che comprese la

situazione e aiutò il ragazzo.

Alla fine Maurizio frequentò

normalmente la scuola

con i suoi amici.

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I DIRITTI

NELLE FAVOLE

E

NELLE FIABE

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SECING LO SCOIATTOLO Diritto alla famiglia

Secing era un piccolo scoiattolo marrone che viveva tutto

solo su un albero altissimo.

Un giorno due canguri videro Secing appollaiato su un ramo,

tutto solo, e decisero di adottarlo, credendolo orfano. Una

mattina, però, i suoi fratellini, due pestiferi cangurini,

picchiarono lo scoiattolo e la sera stessa il piccolo roditore

decise di andarsene da quella famiglia perché non si sentiva

accettato. Essendo notte fonda, ebbe molta paura perché era

tutto solo, così decise di accamparsi in una grotta in attesa

delle luci dell’alba.

La mattina seguente, vide che la grotta era abitata da un

orso che, in quel momento, si stava svegliando. L’orso,

accortosi dell’ospite, disse: “Vattene via da qui, altrimenti ti

divoro!”.

Lo scoiattolo, tremante, gli rispose: “Non mi divorare, me

ne vado via da qui”

Lo scoiattolo riprese il cammino, tutto sconfortato. Percorse

boschi e foreste e un giorno, mentre dormiva ai piedi di un

albero, fu colpito in testa da una ghianda.

Alzò la sua testolina e riconobbe la sua

vera famiglia. Aveva ritrovato la sua mamma,

il suo papà e i suoi fratellini.

Pensò che nessuna cosa al mondo gli avrebbe

dato più felicità della sua famiglia.

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PINKY, IL PINGUINO DISCRIMINATO Diritto all’inclusione

C’era una volta un pinguino rosa, di nome Pinky, nato in

una famiglia di pinguini reali neri.

Un giorno, a causa dell’innalzamento della temperatura,

tutti i pinguini si andarono a rifugiare in un ghiacciaio

perenne e quando Pinky giunse sul luogo, il capobranco gli

disse: “Tu, sporco pinguino rosa, non hai il permesso di

entrare!”. Così Pinky, offeso, se ne andò in cerca di un

ghiacciaio tutto per lui.

Intanto l’enorme lastra di ghiaccio dei pinguini reali

sprofondò, mentre quella del pinguino di colore rosa rimase

intatta.

Pinky ebbe salva la vita e,

in breve tempo, altri

pinguini si rifugiarono su

quel ghiacciaio; il bipede,

dapprima discriminato,

diventò il miglior

amico di tutti.

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IL PICCOLO CORVO

E IL GABBIANO FERITO Diritto al rispetto della diversità

In un piccolo villaggio, abitato da colombi e da

gabbiani, viveva un piccolo corvo dalle lunghe penne nere e

dal becco giallo. Questo subiva, ogni giorno, molti scherzi e

cattiverie, proprio per la sua diversità.

Un giorno molto freddo, un povero gabbiano ferito e

disperato stava chiedendo aiuto, sperando che qualcuno lo

sentisse. Proprio nelle vicinanze il piccolo corvo, deciso a

tornarsene a casa dai suoi genitori, sentì il gabbiano ferito

lamentarsi incessantemente.

Il corvo, piccolo ma coraggioso, incominciò a correre con le

due zampette e arrivò appena in tempo in soccorso del

gabbiano. Con il becco spinse verso un morbido cespuglio

l’animale ferito e poi volò a chiamare aiuto.

Gli aveva salvato la vita.

Il gabbiano, felicissimo e ormai guarito, ringraziò il corvo e

organizzò in suo onore una grandissima festa. Da quel giorno

il corvo e il gabbiano diventarono grandi amici e non si

separarono mai più. Decisero, inoltre, che, da quel momento

in poi, l’uno sarebbe andato in difesa dell’altro in caso di

pericolo di vita.

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IL DIRITTO ALLA SALUTE

C’era una volta un bambino, di nome Paolo, che aveva una

grave malattia. Ad essa non c’era rimedio, anzi ce n’era uno

soltanto: andare da un mago per farsi curare. Però la casa

del mago era lontana.

Tutta la famiglia si mise subito in viaggio e, dopo pochi

giorni, arrivò in una foresta nera. Lì c’erano animali che

avevano subito una maledizione che li avrebbe resi brutti per

sempre. Paolo li aiutò a spezzare la maledizione e loro

collaborarono ad aiutarlo ad attraversare la foresta nera.

Continuarono il cammino e si imbatterono in una foresta

bianca e, superata, videro il castello del mago. Vi entrarono,

ma al mago servivano alcuni ingredienti: la radice di un

fungo, il ramo di un albero zuccherato e un fiore con un

occhio.

La famiglia di Paolo andò in cerca degli ingredienti e li trovò.

Suo padre li portò al castello e la pozione fu pronta.

Subito Paolo la bevve e guarì e tutti furono felici e contenti.

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MANGIAPERSONE Diritto negato all’inclusione

C’era una volta un gigante che veniva sempre emarginato da

tutti.

Lui si chiamava “Mangiapersone”, quindi tutti avevano

paura solo perché aveva quel nome strano.

Mangiapersone era grande quanto un albero, aveva i capelli

come la criniera di un leone, gli occhi neri, i suoi vestiti erano

tutti strappati, aveva i piedi da orco.

Abitava in una caverna insieme a dei pipistrelli.

Passavano gli anni e il gigante non si vedeva più, quindi le

persone pensavano che fosse morto.

Però, un giorno, un ragazzo di nome Mario sentì di lui e

andò a cercarlo nel bosco.

Camminò per molto tempo, inoltrandosi in sentieri stretti e

bui, però improvvisamente sentì un rumore proveniente

dagli alberi ed ebbe molta paura.

Il gigante si fece scoprire, mentre Mario tremava di paura.

Mangiapersone lo prese e lo portò nella caverna dicendogli:

- Io non sono cattivo, sono un gigante bravo. Mi temono solo

perché ho questo nome -. Così, Mario e il gigante

diventarono amici e il ragazzo un giorno gli disse: - Vuoi

venire nella mia città? - ma il gigante rispose che avrebbe

spaventato tutti.

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Quando giunsero in città, la gente, infatti, ebbe paura del

gigante, ma Mario tranquillizzò tutti dicendo: - Lui non è

cattivo, è un gigante buono -. A quelle parole tutti uscirono

dalle case e divennero amici di Mangiapersone.

Da quel giorno tutti gli vollero bene.

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DRAC IL CAVALIERE Liberta’ di azione e di espressione

C’era una volta un cavaliere, di nome Drac, che intendeva

sposare una bellissima principessa e, per farlo, doveva

affrontare draghi e scacciare gli spiriti maligni…

Purtroppo sua madre non gli permetteva neanche di uscire

di casa, anche se lui era un cavaliere e sapeva difendersi.

Drac continuava a sognare ad occhi aperti come sarebbe

stata la sua vita se avesse potuto uscire di casa e “GRAN SIR

DRAC” lo avrebbero chiamato.

Un giorno, però, aveva raggiunto i trentasei anni e a sua

madre chiese il permesso di andarsene: non gli fu concesso.

Ma lui scappò, uccise un enorme drago, infilzandolo dritto

nel cuore, ed usò le sue ali per costruire una specie di aereo

con cui sarebbe giunto al castello della principessa. Mentre

volava, vide altri draghi che volevano bruciarlo e lui cominciò

a battere più forte che poteva le ali del drago che aveva

ucciso, per aumentare la velocità dell’aereo.

Arrivò al castello, non lo seguiva più nessuno, però la

struttura era piena di trappole, ma non facevano la

differenza, perché Sir Drac le superò tutte con astuzia e

coraggio, raggiungendo la stanza della principessa.

Subito Drac le chiese di sposarlo, ma il padre della fanciulla

glielo impedì perché non voleva che lei prendesse marito. Fu

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così che i due giovani non furono liberi di esprimersi e di

agire.

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ADELAIDE E IL BARONE SPAGNOLO

Liberta’ di opinione

C’era una volta una bella fanciulla, di nome Adelaide.

Questa viveva in una grande casa, fuori città. I suoi genitori

erano ricchi ma, stranamente, non le davano niente, la

facevano uscire di casa solo in occasioni speciali e quando lei

usciva non la consideravano molto, anzi! Loro facevano

compere senza badare a spese, mentre a lei non davano

neanche un centesimo.

Un giorno, i genitori di Adelaide seppero che nella loro città

avrebbe soggiornato un ricco, ma avido, barone spagnolo.

Allora ne approfittarono: decisero che la loro figlia si sarebbe

sposata con lui. Lei però non voleva, perché il barone era

bruttissimo e avidissimo e poi a lei piaceva un altro ragazzo.

Quest’ultimo, secondo i genitori, non lo poteva sposare

perché era un povero. Così le vietarono tutto: non poté uscire

di casa, parlare con le sue amiche e rimaneva chiusa in

camera sua come se fosse in carcere.

I genitori, quando la presentarono al barone, le fecero

indossare il vestito più bello ed elegante, fra tutti quelli che

possedeva, la ornarono di gioielli come se addobbassero un

albero di Natale e non le chiesero neanche la sua opinione.

Lei fu costretta ad andare dal barone ed appena egli la vide,

decise che sarebbe stata la sua futura sposa.

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Nel frattempo il suo amante, appena saputa la notizia, decise

che si sarebbe ripreso Adelaide.

Però, appena si avvicinò alla fanciulla, i suoi genitori lo

mandarono alla ghigliottina; poco prima del matrimonio lo

avrebbero sgozzato.

Adelaide, furba quanto bella, elaborò un piano geniale.

Fece mettere un cavallo dietro la ghigliottina e ordinò ai suoi

“sudditi” di allargarne il cappio.

Si mise d’accordo con l’amante ed il piano funzionò: quando

la ghigliottina cadde, lei fece un segno al suo fidanzato che

sfilò la testa e montò a cavallo con Adelaide.

E i due furono felici per tutta la vita!!!

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FELICETTA E L’ORSO Diritto alla liberta’

C’era una volta una bambina, di nome Felicetta, che abitava

in una casa di campagna.

Ogni tanto la madre la mandava a fare la spesa e le diceva

che la doveva portare dalla zia perché aveva subito un

incidente e non poteva camminare.

Felicetta era felice di aiutare la zia Irene.

Un giorno, mentre camminava nel bosco fitto, pieno di

alberi, sentì un rumore strano e decise di correre. Arrivò in

un centro abitato, entrò nel negozio e cominciò a comprare

cibi.

Al momento di pagare, si accorse che aveva perso i soldi.

Felicetta decise di ritornare nel bosco e percorse la stessa

strada; improvvisamente, davanti a lei apparve un orso che

urlò: - HO TANTA FAME! – .

Felicetta cominciò a correre e trovò una casetta

abbandonata. Bussò e vide che non c’era nessuno, così decise

di nascondersi sul retro. Ben presto scoprì che quella casetta

era dell’orso e, quando si affacciò alla finestra, vide che c’era

una pentola pronta con dell’acqua bollente.

Improvvisamente l’orso la trovò, la rincorse e la piccolina

svenne. L’orso, poi, ebbe pietà di lei e decise solo di legarla.

Per fortuna, in seguito, arrivò un cacciatore che la vide e la

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liberò. L’orso cominciò a fuggire, inseguito dal cacciatore,

mentre la povera Felicetta riuscì a tornare a casa.

Raccontò tutto l’accaduto alla madre, la quale la consolò

dicendole che la prossima volta avrebbe dovuto fare una

strada diversa e migliore.

Ma la piccola Felicetta ebbe così tanta paura, che decise di

non uscire più da sola, fino a quando non avesse compiuto

diciotto anni.

QUESTO RACCONTO RAPPRESENTA LA PAURA CHE OGNI

PERSONA HA RINCHIUSA DENTRO DI SE’ A CAUSA DI

CATTIVE ESPERIENZE.

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FILASTROCCHE

SUI DIRITTI

DEI BAMBINI

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I DIRITTI

I diritti son ciò che ti spetta,

essi non vanno applicati con fretta;

ad ognuno di loro è legato un dovere,

che corrisponde ad ogni piacere.

I diritti van meritati

ed assolutamente non vanno dimenticati.

Se vuoi essere rispettato,

anche gli altri devi rispettare

ed in ogni occasione li devi aiutare.

i u i o i e i m i c i - 31 -

SIAMO BAMBINI UNIVERSALI!

Diritto all’uguaglianza

Siamo tutti uguali e diversi

e per questo non siam dispersi.

Occhi azzurri, verdi e marroni

capelli biondi, neri, castani.

Quindi siam diversi e uguali.

Siam tutti bambini UNIVERSALI

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IL DIRITTO ALL’UGUAGLIANZA

Ci son bambini di pelle scura o chiara

Ci son bambini ricchi e poveri

Ci sono bambini che vanno in guerra

Ci sono bambini che non hanno una famiglia

Ma noi siamo tutti UGUALI su questa nostra Terra.

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LA LIBERTA’

La libertà

è poter fare ciò che ti va,

ma occorre non dimenticare

che anche gli altri devi rispettare.

La libertà è liberarsi dalla prigionia,

per poi vivere nella completa autonomia,

la libertà è un arcobaleno,

che risplende nel cielo sereno.

La libertà

è un mare di felicità

ed ha un valore immenso

come il blu del cielo terso.

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FILASTROCCA

DEL DIRITTO ALLA VITA Noi siam bambini che vengon sfruttati

e tutti i diritti ci son negati,

perché non siamo identificati!

Il diritto alla vita è molto importante

perché, se siam registrati,

veniam salvati

e vari rischi son superati.

Filastrocca del diritto alla vita.

Evviva, evviva!

Se non conosciamo i nostri diritti

allora sì che siam belli e fritti!

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GLI ORGANISMI INTERNAZIONALI PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI

Dopo la 2° guerra mondiale nacque un bisogno di pace

che a quei tempi era solo un sogno.

Le organizzazioni furono fondate

e le guerre debellate.

L’ONU a New York deve stare

e la pace deve creare.

193 Paesi ne fanno parte

ed ogni nazione fa la sua parte.

L’UNICEF è il Fondo delle Nazioni Unite

e deve eliminare nel mondo la lite.

I bambini si devono rispettare

ed essi non devono lavorare.

La FAO è un’importante organizzazione

che si occupa dell’alimentazione.

Deve accrescere l’agricoltura

ed anche l’economia in ogni nazione.

L’OMS è l’Organizzazione della Sanità

deve garantire la felicità

e le malattie debellare.

L’UNESCO è molto importante come organizzazione

e deve tutelare la collaborazione.

I monumenti, patrimonio dell’Umanità, deve conservare

in modo che nessuno li possa rubare.

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PER UN MONDO MIGLIORE…

Finita la guerra,

distrutta una serra,

il denaro se ne andava,

il lavoro scarseggiava.

Un organismo internazionale si creò:

l’ONU in campo a quel punto entrò;

la pace nel mondo era assicurata,

adesso la guerra era terminata.

Il bimbo è importante,

disse il Presidente,

senza esso l’adulto non è resistente;

dobbiamo favorire ai bambini i diritti

e chi non li rispetta

l’UNICEF li spedirà in carcere, come gli spetta.

Un problema ancora c’è,

un campo di grano seccato si è!

L’economia deve girare!

Chiamiamo la FAO a timonare.

Un tumore ho preso,

mangiare e curarmi devo:

di questo l’OMS si deve occupare,

nessuno più si dovrà ammalare.

Monumenti occidentali

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musei pakistani

dall’Isis tutti distrutti

l’UNESCO dovrà proteggerli tutti!

Organismi internazionali per un mondo migliore

e per farci diventare brave persone!

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I DIRITTI I diritti sono tanti

e sono molto importanti.

Noi ne descriviamo solo uno,

che non è importante forse per qualcuno,

ma non lo dovrebbe ignorare nessuno.

Questo diritto è quello all’istruzione,

che consente a tutti di imparare la lezione.

Ogni bambino deve essere curato

e allo stesso modo rispettato.

I diritti devono essere rispettati

e ad ogni bambino non devono essere negati!

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UN BAMBINO SENZA IL DIRITTO

DI ESPRIMERSI

Ciao! Sono Samasao, ho sei anni.

Ora vi racconto la mia storia:

non ho potuto studiare,

perché dovevo lavorare

il mio papà non c’è

e mia madre non può badare a me.

Esprimermi non posso

se no mi buttano nel fosso.

Sto tutto il giorno a lavorare,

ma da mia madre vorrei tornare

perché lei è molto povera

ed i soldi per lei devo guadagnare.

Tutte le volte che mi esprimo,

il mio padrone diventa ancora più cattivo.

Vengono maltrattati anche i miei compagni più piccolini,

non si trattano così male i bambini!

L’Unicef dovrebbe collaborare

perché noi così non possiamo più stare.

Questa è la mia storia,

cioè di un bambino senza il diritto di esprimersi.

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IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE

C’era una volta un bambino

che a scuola desiderava andare

ma i genitori non lo potevano mandare.

Il ragazzo doveva lavorare

ed i soldi guadagnare.

Il ragazzo aiutava il padre,

ma anche la madre.

Il ragazzo doveva lavorare

per andare a studiare.

Fu così che tanti soldi guadagnò

e da grande un Istituto scolastico fondò,

così l’istruzione un diritto diventò.

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IL DIRITTO ALLA SALUTE

Il diritto alla salute è importante

come il barrito di un elefante.

Sicuramente salva delle vite

per essere ognuno felice.

Ogni bambino protegge

come il pastore con il proprio gregge.

Per la salute ci vuole il dottore

con la sua magica pozione.

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IL DIRITTO ALLA VITA Un bambino veniva maltrattato,

anche se lui voleva essere aiutato.

Ogni mattina all’alba si doveva svegliare

per andare a lavorare

e procurarsi da mangiare.

L’unico amico di cui si fidava

era il suo orsacchiotto che lo rassicurava.

Unendo le forze, con i suoi amici,

un piano riuscirono a ideare

per poter scappare.

Una volta usciti da quella prigione,

ebbe forza la loro unione.

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LO SFRUTTAMENTO MINORILE Lo sfruttamento minorile

è una cosa infantile.

I bambini son sfruttati

ed anche molto maltrattati,

son piccoli e indifesi

come tanti piccoli paesi.

Beh! E’ finita la filastrocca,

aiutiamo la grande flotta!

Viva i bambini!

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LA STORIA DI SAMUEL C’era una volta un bambino

molto malato, poverino.

I suoi genitori gli volevano tanto bene

e si dispiacevano di tutte le sue pene.

Essi tanto lavoravano

e per lui si stancavano.

Infine Samuel guarì

e a lui il diritto alla salute si garantì.

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IL DIRITTO ALL’IDENTITA’

Questa bambina un’identità non aveva

e nel mondo non esisteva.

Nacque una bambina un dì,

ma la madre morì.

Il padre la diede a dei cacciatori,

ma la bimba aveva da fare troppi lavori.

Essi, in un paese più ricco, la portarono,

ma comunque la sfruttarono.

L’Unicef un giorno la scoprì

e la non-identità bandì.

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FRASI

CITAZIONI

AFORISMI

SUI BAMBINI

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D Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: ad

essere contento senza motivo, ad essere sempre occupato con

qualche cosa e a pretendere con ogni sua forza quello che

desidera.

Paulo Coelho, da “Monte Cinque”

D I bambini sono degli enigmi luminosi.

Daniel Pennac

D Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi

se ne ricordano.

Antoine de Saint-Exupéry, da “Il Piccolo Principe”

D Tre cose ci sono rimaste del Paradiso: le stelle, i fiori e i

bambini.

Dante Alighieri

D Lasciate che i bambini siano felici a modo loro, non esiste

modo migliore.

Dr. Johnson

D I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li

colpisce lascia un’impronta.

Haim G. Ginott

D Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i

suoi bambini.

Dietrich Bonhoeffer

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D I grandi non capiscono mai niente da soli e i grandi si

stancano a spiegargli tutto ogni volta.

Antoine de Saint-Exupéry, da “Il Piccolo Principe”

D Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino

capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino

affamato pesa più di tutta la Terra.

Gianni Rodari

D Mentre cerchiamo di insegnare ai nostri figli tutto sulla vita,

i nostri figli ci insegnano quel che la vita è davvero.

A.Schwindt

D Con i bambini capirsi è semplice, quando ti prendono per

mano hanno già scelto di fidarsi di te.

valvirdis, Twitter

D Non c’è nulla di più triste in questo mondo che svegliarsi la

mattina di Natale e non essere un bambino.

Erma Bombeck

D Non è la sofferenza del bambino che è ripugnante di per se

stessa, ma il fatto che questa sofferenza non è giustificata.

Albert Camus

D Non c'è a questo mondo grande scoperta o progresso che

tenga, fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste.

Albert Einstein

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D Osserva gli occhi di un bambino, la loro freschezza, la loro

radiosa vitalità, la loro vivacità. Assomigliano a uno specchio,

silenzioso ma penetrante: solo occhi simili possono

raggiungere le profondità del mondo interiore.

Osho Rajneesh, da "Il libro dei segreti"

D I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli adulti il nulla nel tutto

Giacomo Leopardi

D I bambini imparano cio' che vivono

Se un bambino vive nella critica impara a condannare.

Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire.

Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido.

Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi

colpevole.

Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere

paziente.

Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere

fiducia.

Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.

Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una

fede.

Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi.

Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara

a trovare l'amore nel mondo.

Dorothy Law Nolte

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I

DISEGNI

DEI

BAMBINI (appendice)

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INDICE

1. Storie di vita vissuta e di diritti negati

- Il diritto al gioco ……………………………………...… pag. 4

- Freddy, il piccolo schiavo della miniera di Potosì pag. 5

- La storia di Yussef …………………………………… pag. 6

- Il diritto all’istruzione ……………………………………. pag. 7

- La storia di Nanuk …………………………………………. pag. 8

- Il diritto di esprimersi ……………………………………. pag. 9

- Il diritto alla vita ………………………………………… pag. 10

- Lo sfruttamento minorile ………………………………….. pag. 11

- La storia di Samuel ……………………………………… pag. 12

- La bambina invisibile ………………………………… pagg. 13-14

- Maurizio e la scuola ………………………………………… pag. 15

2. I diritti nelle fiabe e nelle favole

- Secing lo scoiattolo ……………………………………...… pag. 17

- Pinky, il pinguino discriminato ……………………. pag. 18

- Il piccolo corvo e il gabbiano ferito ………………. pag. 19

- Il diritto alla salute ……………………………………….. pag. 20

- Mangiapersone ……………………………………. pagg. 21 - 22

- Drac il cavaliere …………………………………… pagg. 23 - 24

- Adelaide e il barone spagnolo ……………… pagg. 25 - 26

- Felicetta e l’orso …………………………………….. pagg. 27 – 28

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3. Filastrocche sui diritti dei bambini

- I diritti ………………….…………………………………...… pag. 30

- Siamo bambini universali!…………………………...….. pag. 31

- Il diritto all’uguaglianza………………………………...… pag. 32

- La libertà ………………….…………………………………... pag. 33

- Filastrocca del diritto alla vita.……………………...… pag. 34

- Gli organismi internazionali per la salvaguardia dei

diritti ………………….....… pag. 35

- Per un mondo migliore…………………...… pagg. 36 - 37

- I diritti ………………….…………………………………...… pag. 38

- Un bambino senza iI diritto di esprimersi…...… pag. 39

- Il diritto all’istruzione ………………….………...… pag. 40

- Il diritto alla salute ….……………………………………. pag. 41

- Il diritto alla vita…….…………………………………...… pag. 42

- Lo sfruttamento minorile …..……………...… pag. 43

- La storia di Samuel….……………………………...……. pag. 44

- Il diritto all’identità ……………………………………… pag. 45

4. Frasi, citazioni aforismi dei bambini …… pagg. 47 – 49

5. Disegni dei bambini (tav. a colori) …….……In appendice