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ARTICOLAZIONE DEL CORSOLE CORDE VOCALILA VOCE• Componenti della voce
DISTURBI DELLA VOCE E LORO INCIDENZAQUADRI PATOLOGICI• Fattori contingenti e favorenti
• Disfonia funzionale
• Disfonia organica
• Sintomatologia
IL LOGOPEDISTA NELLA DISFONIA• Valutazione della disfonia
• Trattamento
• Prevenzione
NORME DI IGIENE VOCALENOZIONI DI BUON USO DELLA VOCE
COMPONENTI DELLA VOCE
MANTICE POLMONARE (sistema respiratorio) → genera la
corrente d’aria espiratoria (pressione sottoglottica). Da questo
sistema dipende il volume della voce.
LARINGE (sistema vibratorio) → genera energia sonora dalla
vibrazione e ondulazione della mucosa delle corde vocali. Da
questo sistema dipende il tono della voce.
VOCAL TRACT (sistema di risonanza) → cavo orale, rino-
orofaringe, cavità nasali e paranasali, l’effetto di risonanza
influenza la distribuzione di energia nello spettro vocale. Da
questo sistema dipende il timbro della voce.
RESPIRAZIONE
Nella voce parlata la respirazione più adeguata è quella costo-
diaframmatica che permette un maggior rifornimento di aria e
un dosaggio più preciso del flusso espiratorio e delle pressioni
sottoglottiche.
Nei disturbi della voce vi è la perdita del corretto meccanismo
respiratorio, con una tendenza alla riduzione della profondità
respiratoria fino all’instaurarsi di una respirazione apicale.
COS’È LA DISFONIA?
È un sintomo legato ad una
alterazione qualitativa e/o
quantitativa della voce parlata,
conseguente ad una modificazione
(strutturale e/o funzionale) di uno o
più organi coinvolti nella sua
produzione.
MALATTIE PROFESSIONALI
In ambito scolastico possono essere riconosciute
diverse malattie professionali e per alcune di queste
malattie non risulta facilmente dimostrabile la
correlazione malattia-lavoro..
La disfonia è la malattia professionale maggiormente
correlata con l’attività lavorativa del docente!
DISTURBI DELLA VOCE
La prevalenza di disturbi vocali tra gli insegnanti varia dal7% all’80%, questa variazione è dovuta a diversi fattoricome la definizione dei disturbi della voce, la metodologiautilizzata nello studio ecc. (Seifpanahi, 2015)
I disturbi della voce sono prevalenti tra gli insegnanti (tra il15% e l’80%) che nella popolazione generale (6%-15%).(Pereira, 2014)
In molti studi, i disturbi vocali sono predominanti nelledonne, con sintomi quali raucedine, fatica vocale, afonia edifficoltà nel canto. (Pereira, 2014)
DISTURBI DELLA VOCE L’insegnamento è una professione ad alto rischio per
quanto riguarda lo sviluppo di disturbi della voce poiché gli
insegnanti presentano maggiormente sintomi vocali
rispetto a chi non svolge questa professione. (Pereira, 2014)
Precedenti studi suggeriscono che i professionisti della
voce, soprattutto gli insegnanti, sono maggiormente a
rischio di sviluppare disturbi della voce. (Seifpanahi, 2015)
I problemi di voce influenzano negativamente i
professionisti della voce poiché impattano sulla qualità della
loro vita. (Seifpanahi, 2015)
DISTURBI DELLA VOCE IN ITALIA
Un’attività che comporta un elevato carico vocale come
quella dell’insegnamento, anche in assenza di specifiche
alterazioni patologiche, determina alterazioni foniche
disfunzionali medio-lievi con importanti conseguenze
sull’idoneità lavorativa e sulla qualità di vita dei soggetti.(Tanzariello, 2004)
Il 30% degli insegnanti soffre di disturbi cronici delle corde
vocali, il 50% lamenta disturbi occasionali della voce e solo il
20% non presenta mai alterazioni della voce e
affaticamento vocale (U.O. ORL – Policlinico Milano, 2012)
DISTURBI DELLA VOCE IN ITALIA
L’incidenza dei disturbi della voce a carico della categoria degli
insegnanti risulta essere del 57,5 %. (La prevenzione clinico-
ambientale e la rimediazione delle patologie professionali della voce, 2010)
Il tempo di fonazione, molto più elevato per gli insegnanti che
per altri professionisti, è fortemente correlato con la percezione di
bruciore e di voce afona. (Astolfi, 2012)
L’insorgenza dei disturbi della voce è legata al fumo e al tempo di
fonazione; le cause principali di disfonia nei professionisti della
voce è rappresentato dal malmenage e/o surmenage vocale. Lo
sforzo vocale è in gran parte condizionato dalle condizioni
acustiche dell’ambiente di lavoro. (Nadalin, 2011)
FATTORI CHE INFLUENZANO LA
VOCE
FATTORI CONTINGENTI FATTORI FAVORENTI
• AFFEZIONI ORL
(INFIAMMAZIONI)
• TOSSE
• AFFATICAMENTO
GENERALE (S.
INFLUENZALE)
• DISFUNZIONI ORMONALI
• GRAVIDANZA
• FATTORI EMOTIVI
• TECNICA RESPIRATORIA
INADEGUATA AL RITMO
VOCALE
• POSTURA SCORRETTA
• ESPOSIZIONE FATTORI
IRRITANTI (gesso)
• MRGE
• RELAZIONE CON
IPOACUSICO
FATTORI CHE INFLUENZANO LA
VOCE
FATTORI CONTINGENTI + FATTORI FAVORENTI
I fattori contingenti possono determinare uno sforzo
vocale transitorio ma, agendo con i fattori favorenti,
possono costituire il circolo vizioso dello sforzo
vocale.
Quando la voce ‘non suona bene’ viene spontaneo forzarla
affinché ‘esca ugualmente’. Tale sforzo si traduce inizialmente in
un momentaneo miglioramento della voce e una diminuzione di
rendimento (rapporto qualità vocale/dispendio di energia).
Nel caso in cui esista un obbligo socio-professionale di parlare
(insegnanti) il soggetto continua ad aumentare il proprio sforzo,
con conseguente abbassamento del rendimento vocale.
Meno facilmente si produce la voce e più la si forza, più la si forza e
meno facile è produrre la voce!
Irritazione delle corde vocali (voce poco efficace)
Tentativo di aumentare il volume della voce
Incremento del dispendio di energia e sforzo nell’espirazione
Abbassamento del tono della voce (percezione di risparmio)
Diminuzione della tensione delle corde che non si affrontano più
Fuga d’aria dalle corde
Uso dei muscoli del collo per arginare la fuga d’aria → NODULI
DISFONIE FUNZIONALI
Dovute ad una disfunzione vocale, cioè da un eccesso o un
difetto della funzione fonatoria senza che ci siano, almeno
inizialmente, alterazioni strutturali.
SURMENAGE uso eccessivo della voce per un tempo
prolungato (meccanismo corretto)
MALMENAGE forte chiusura delle corde vocali ed eccessiva
sollecitazione delle stesse (meccanismo scorretto)
DISFONIE ORGANICHE
Dovute ad alterazioni della struttura di uno o più organi
coinvolti nella produzione e nel controllo della voce che
compromettono l’attività di chiusura e vibrazione delle corde.
Stati infiammatori
Esiti di chirurgia oncologica
Paralisi cordali
Neoformazioni benigne
Neoformazioni maligne
NODULI CORDALI
LESIONI CORDALI BENIGNE
BILATERALI (KISSING NODULES)
Più frequenti nelle donne (Remacle et al, 1999) soprattutto
in età lavorativa tra i 20 e i 50 anni, ed in soggetti che
usano professionalmente la voce
CAUSA SCATENANTE: ABUSO VOCALE E/O NON
CORRETTO USO DELLA VOCE
VOCE RAUCA, SOFFIATA E NOTEVOLE AFFATICABILITÀ
POLIPI CORDALI
LESIONI CORDALI BENIGNE
UNILATERALI
Più frequenti negli uomini di età compresa fra i 30 e i 50anni
CAUSA SCATENANTE: ABUSO E/O MALUSO VOCALE, TRAUMA VOCALE ACUTO, ESPOSIZIONE A POLVERI/VAPORI IRRITANTI, TABAGISMO
RAUCEDINE INTERMITTENTE O CONTINUA CHEPEGGIORA IN CASO DI SFORZO VOCALE OINFIAMMAZIONE VIE AEREE SUP.
ATTENZIONE..
Fattori contingenti e fattori favorenti
possono portare a disfonia, ad origine
funzionale, che potrà poi sfociare in una
disfonia organica.
SINTOMATOLOGIA Cronico abbassamento del tono della voce
Necessità di aumentare il volume della voce per essere ben udibili
Sensazione di forte affaticamento durante l’eloquio, con
progressivo abbassamento del tono
Necessità di schiarirsi la voce frequentemente
Sensazione di corpo estraneo
Tensioni muscolari in zona cervicale (tensione m. laringei per
compensare il disturbo vocale)
VALUTAZIONE DELLA DISFONIA
Quando viene percepito un cambiamento stabile nella qualità
della voce, nel livello di affaticamento vocale e nelle tensioni
muscolari è importante iniziare un processo diagnostico
Parlare con il proprio medico di base;
Effettuare una visita foniatrica/ORL;
Nel caso di diagnosi di disfonia effettuare uno o più cicli di
rieducazione logopedica che possono, in caso di necessità,
essere preceduti e/o seguiti da un intervento chirurgico.
TRATTAMENTO DISFONIA
FUNZIONALEOBIETTIVI DELLA TERAPIA
1. Ripristinare il corretto rapporto pneumofonico
2. Reimpostare la tonalità più consona al soggetto
3. Consapevolezza dell’uso e dei limiti del proprio strumento
vocale, percepire il volume della propria voce e la presenza di
risonanza.
IL LOGOPEDISTA
PREVENZIONE
Informazione ed educazione sanitaria e formazione specifica
dei professionisti della voce → evitare di incorrere in un
disturbo!
VALUTAZIONE FUNZIONALE
RIABILITAZIONE
AMBIENTERUMORE DI FONDO → esposizione a rumori intensi e
prolungati che portano ad atteggiamenti vocali abusivi con
incremento del volume
Acquisire consapevolezza dell’inquinamento presente e riconoscere situazioni che inducono abuso vocale
Contenere il rumore ambientale
Ridurre la comunicazione verbale quando non strettamente necessario
Diminuire la distanza dall’interlocutore
Incrementare la comunicazione non vocale
Utilizzare protesi microfoniche
Cercare un luogo più tranquillo per comunicare
AMBIENTEMICROCLIMA AMBIENTALE → inquinamento ambientale da
polvere, eccessiva secchezza ambientale. Le delicate mucose
delle corde vocali non amano il clima caldo e asciutto presente
in molte case e uffici (livello umidità: 60-65%)
Favorire il ricambio di aria
Utilizzo di umidificatori (no sostanze balsamiche)
Idratazione diretta delle mucose
Lavaggi nasali con soluzione fisiologica
Bere almeno 1,5 l di acqua al giorno
Quando la mucosa faringo-laringea è disidratata è più
sensibile ad infiammazioni e infezioni!
STILE COMUNICATIVO Privilegiare prese d’aria diaframmatiche o costo-
diaframmatiche di tipo nasale
Fare pause nel parlato
Evitare l’eloquio affrettato
Evitare prese inspiratorie ridotte e inadeguate dovute alla mancanza di fiato per una frase eccessivamente prolungata (innalzamento della respirazione nella zona costale superiore)
Acquisire consapevolezza dei volumi utilizzati, soprattutto in ambienti con acustica inadeguata (evitare volumi eccessivi rispetto al contesto)
STILE COMUNICATIVO
Concedersi un periodo di riposo vocale in caso di faringo-laringiti o malattie da raffreddamento, evitando il circolo vizioso dello sforzo vocale (voci sussurrate inducono un alto carico di lavoro della muscolatura laringea!)
Utilizzare sistemi alternativi di comunicazione per il richiamo (utilizzo protesi microfoniche)
Evitare l’eccesso d’uso nel tempo e concedersi delle pause vocali (5-10 min) interrompendo attività vocalmente affaticanti
Evitare di schiarire ripetutamente la voce (azione altamente traumatica per la corda vocale) bevendo acqua fresca, deglutendo alcune volte e facendo piccoli colpi di tosse
STILE COMUNICATIVO
Attenzione all’utilizzo vocale nella comunicazione telefonica, tendenza ad aumentare il volume
Se possibile riscaldare la voce per prepararsi alla prestazione vocale
STILE DI VITAABITUDINI VOLUTTUARIE → l’uso di tabacco o altre
sostanze tossiche crea infiammazione ed edema a carico della
mucosa faringo-laringea (anche il fumo passivo provoca
essiccamento). L’uso di alcool favorisce la comparsa di MRGE e
provoca edema cordale.
Ridurre o evitare l’uso di tali sostanze
ANSIETÀ E STRESS → tali condizioni portano ad un
atteggiamento posturale e respiratorio alterato (tensione
muscolare, respirazione alta con prese d’aria inadeguate).
STILE DI VITA
ABITUDINI ALIMENTARI → idratazione, tipi di alimenti e
orario dei pasti.
Mantenere un buon livello di idratazione (consigliati 2 l di acqua per coloro che utilizzano la voce professionalmente)
Attenzione a bevande e alimenti contenenti caffeina
Evitare bevande e cibi caldi in caso di faringite o prima/dopo una prestazione vocale impegnativa
STILE DI VITA
ABBIGLIAMENTO → ostacolo alla corretta attività della
muscolatura respiratoria (movimento di espansione delle coste
e del diaframma).
Attenzione ad abbigliamento che può risultare costrittivo per il distretto toraco-addominale
ATTIVITÀ FISICA
Evitare l’uso della voce sia durante uno sforzo o un esercizio fisico, sia subito dopo un’intensa attività fisica
CONDIZIONI GENERALI DI SALUTE
ALLERGIE → la mucosa allergica edematosa ostacola una
corretta presa d’aria nasale.
Terapia antistaminica e idratazione
MRGE → reflusso grastro-esofageo spesso asintomatico che
comporta infiammazione della mucosa laringea a causa della
risalita dei succhi gastrici
Terapia farmacologica
Attendere almeno 3 ore dopo i pasti prima di coricarsi
Regime alimentare
A PROPOSITO DI REFLUSSO..
Consumare pasti leggeri e frequenti
Anticipare l’orario della cena e andare a letto solo
quando si è ben digerito
Consumare frutta lontano dai pasti
Bere poco durante i pasti
Ridurre determinati alimenti (alcolici, caffè, tè,
cioccolata, menta, cibi fritti, cibi acidi, cipolla, aglio)
Non sdraiarsi dopo i pasti, ma cercare di rimanere
in attività
Rialzare la testiera del letto con uno spessore sotto
il materasso
CONDIZIONI GENERALI DI SALUTE
ASSETTO POSTURALE → alcuni
atteggiamenti del corpo e del capo
limitano i movimenti del piano glottico
e del diaframma
Evitare protrusione o iperestensione della testa
Evitare chiusura del torace e delle spalle
NOZIONI DI BUON USO DELLA
VOCELa respirazione diaframmatica aiuta a riprendere
consapevolezza dell’atto respiratorio (non è la respirazione
naturale usata durante l’eloquio); da eseguire per circa 10
minuti almeno 2 volte al giorno:
1. Con un’inspirazione nasale l’aria scende profondamente
nella zona diaframmatica (deve gonfiarsi l’addome e non
avere innalzamento di spalle o torace)
2. Espirazione prolungata dalla bocca
3. In posizione sdraiata supina inspirazione con il naso (aiuto
nel percepire il movimento dell’addome)
LA RESPIRAZIONE
DIAFRAMMATICA..
INSPIRAZIONE LENTA E PROFONDA DAL NASO – APNEA 3 SECONDI –
ESPIRAZIONE LENTA E PROLUGATA DALLA BOCCA
INSPIRAZIONE LENTA E PROFONDA DAL NASO – APNEA 3 SECONDI – 2
BREVI ESPIRAZIONI DALLA BOCCA
INSPIRAZIONE RAPIDA DAL NASO – APNEA 3 SECONDI – ESPIRAZIONE
LENTA E PROLUNGATA DALLA BOCCA
INSPIRAZIONE RAPIDA DAL NASO – APNEA 3 SECONDI – ESPIRAZIONE
LENTA E PROLUNGATA DAL NASO
….
Accordo pneumofonico:
• In fase espiratoria emettere una /Sc/ prolungata fino ad
esaurimento dell’aria
• In fase espiratoria emettere una /s/ prolungata fino ad
esaurimento dell’aria
Con diverse modalità!
Esercizi vocali non possono essere consigliati senza una
valutazione del logopedista che analizza l’adeguata tonalità di
ogni singola persona e tempi/modi di svolgimento.
NOZIONI DI BUON USO DELLA
VOCE
IL VOLUME..
Il giusto volume permette al soggetto di essere ben udibile
dall’ascoltatore/i senza la necessità di sforzo espiratorio. Varia
in base alla quantità di aria espiratoria e non dipende dalla
tensione delle corde vocali, ma dal corretto utilizzo della
respirazione nell’eloquio.
Non devono essere fatti innalzamenti improvvisi ed eccessivi del volume poiché creano urti alle corde vocali (anche un solo
urto eccessivo può provocare danni a livello cordale)
NOZIONI DI BUON USO DELLA
VOCE
LA RISONANZA..
La risonanza della voce non deve essere in “petto” ma deve
sentirsi al livello della cavità orale
LA VELOCITÀ..
La giusta velocità permette al soggetto di parlare senza
andare mai in “debito” di aria; la voce deve essere quindi ben
coordinata con la respirazione