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I DISTURBI DELLA VOCE IN ATTIVITÀ LAVORATIVA Sara Cappelli Logopedista [email protected]

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I DISTURBI DELLA VOCE IN ATTIVITÀ LAVORATIVA

Sara CappelliLogopedista

[email protected]

ARTICOLAZIONE DEL CORSOLE CORDE VOCALILA VOCE• Componenti della voce

DISTURBI DELLA VOCE E LORO INCIDENZAQUADRI PATOLOGICI• Fattori contingenti e favorenti

• Disfonia funzionale

• Disfonia organica

• Sintomatologia

IL LOGOPEDISTA NELLA DISFONIA• Valutazione della disfonia

• Trattamento

• Prevenzione

NORME DI IGIENE VOCALENOZIONI DI BUON USO DELLA VOCE

COMPONENTI DELLA VOCE

MANTICE POLMONARE (sistema respiratorio) → genera la

corrente d’aria espiratoria (pressione sottoglottica). Da questo

sistema dipende il volume della voce.

LARINGE (sistema vibratorio) → genera energia sonora dalla

vibrazione e ondulazione della mucosa delle corde vocali. Da

questo sistema dipende il tono della voce.

VOCAL TRACT (sistema di risonanza) → cavo orale, rino-

orofaringe, cavità nasali e paranasali, l’effetto di risonanza

influenza la distribuzione di energia nello spettro vocale. Da

questo sistema dipende il timbro della voce.

RESPIRAZIONE

Nella voce parlata la respirazione più adeguata è quella costo-

diaframmatica che permette un maggior rifornimento di aria e

un dosaggio più preciso del flusso espiratorio e delle pressioni

sottoglottiche.

Nei disturbi della voce vi è la perdita del corretto meccanismo

respiratorio, con una tendenza alla riduzione della profondità

respiratoria fino all’instaurarsi di una respirazione apicale.

COS’È LA DISFONIA?

È un sintomo legato ad una

alterazione qualitativa e/o

quantitativa della voce parlata,

conseguente ad una modificazione

(strutturale e/o funzionale) di uno o

più organi coinvolti nella sua

produzione.

MALATTIE PROFESSIONALI

In ambito scolastico possono essere riconosciute

diverse malattie professionali e per alcune di queste

malattie non risulta facilmente dimostrabile la

correlazione malattia-lavoro..

La disfonia è la malattia professionale maggiormente

correlata con l’attività lavorativa del docente!

DISTURBI DELLA VOCE

La prevalenza di disturbi vocali tra gli insegnanti varia dal7% all’80%, questa variazione è dovuta a diversi fattoricome la definizione dei disturbi della voce, la metodologiautilizzata nello studio ecc. (Seifpanahi, 2015)

I disturbi della voce sono prevalenti tra gli insegnanti (tra il15% e l’80%) che nella popolazione generale (6%-15%).(Pereira, 2014)

In molti studi, i disturbi vocali sono predominanti nelledonne, con sintomi quali raucedine, fatica vocale, afonia edifficoltà nel canto. (Pereira, 2014)

DISTURBI DELLA VOCE L’insegnamento è una professione ad alto rischio per

quanto riguarda lo sviluppo di disturbi della voce poiché gli

insegnanti presentano maggiormente sintomi vocali

rispetto a chi non svolge questa professione. (Pereira, 2014)

Precedenti studi suggeriscono che i professionisti della

voce, soprattutto gli insegnanti, sono maggiormente a

rischio di sviluppare disturbi della voce. (Seifpanahi, 2015)

I problemi di voce influenzano negativamente i

professionisti della voce poiché impattano sulla qualità della

loro vita. (Seifpanahi, 2015)

DISTURBI DELLA VOCE IN ITALIA

Un’attività che comporta un elevato carico vocale come

quella dell’insegnamento, anche in assenza di specifiche

alterazioni patologiche, determina alterazioni foniche

disfunzionali medio-lievi con importanti conseguenze

sull’idoneità lavorativa e sulla qualità di vita dei soggetti.(Tanzariello, 2004)

Il 30% degli insegnanti soffre di disturbi cronici delle corde

vocali, il 50% lamenta disturbi occasionali della voce e solo il

20% non presenta mai alterazioni della voce e

affaticamento vocale (U.O. ORL – Policlinico Milano, 2012)

DISTURBI DELLA VOCE IN ITALIA

L’incidenza dei disturbi della voce a carico della categoria degli

insegnanti risulta essere del 57,5 %. (La prevenzione clinico-

ambientale e la rimediazione delle patologie professionali della voce, 2010)

Il tempo di fonazione, molto più elevato per gli insegnanti che

per altri professionisti, è fortemente correlato con la percezione di

bruciore e di voce afona. (Astolfi, 2012)

L’insorgenza dei disturbi della voce è legata al fumo e al tempo di

fonazione; le cause principali di disfonia nei professionisti della

voce è rappresentato dal malmenage e/o surmenage vocale. Lo

sforzo vocale è in gran parte condizionato dalle condizioni

acustiche dell’ambiente di lavoro. (Nadalin, 2011)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA

VOCE

FATTORI CONTINGENTI FATTORI FAVORENTI

• AFFEZIONI ORL

(INFIAMMAZIONI)

• TOSSE

• AFFATICAMENTO

GENERALE (S.

INFLUENZALE)

• DISFUNZIONI ORMONALI

• GRAVIDANZA

• FATTORI EMOTIVI

• TECNICA RESPIRATORIA

INADEGUATA AL RITMO

VOCALE

• POSTURA SCORRETTA

• ESPOSIZIONE FATTORI

IRRITANTI (gesso)

• MRGE

• RELAZIONE CON

IPOACUSICO

FATTORI CHE INFLUENZANO LA

VOCE

FATTORI CONTINGENTI + FATTORI FAVORENTI

I fattori contingenti possono determinare uno sforzo

vocale transitorio ma, agendo con i fattori favorenti,

possono costituire il circolo vizioso dello sforzo

vocale.

Quando la voce ‘non suona bene’ viene spontaneo forzarla

affinché ‘esca ugualmente’. Tale sforzo si traduce inizialmente in

un momentaneo miglioramento della voce e una diminuzione di

rendimento (rapporto qualità vocale/dispendio di energia).

Nel caso in cui esista un obbligo socio-professionale di parlare

(insegnanti) il soggetto continua ad aumentare il proprio sforzo,

con conseguente abbassamento del rendimento vocale.

Meno facilmente si produce la voce e più la si forza, più la si forza e

meno facile è produrre la voce!

Irritazione delle corde vocali (voce poco efficace)

Tentativo di aumentare il volume della voce

Incremento del dispendio di energia e sforzo nell’espirazione

Abbassamento del tono della voce (percezione di risparmio)

Diminuzione della tensione delle corde che non si affrontano più

Fuga d’aria dalle corde

Uso dei muscoli del collo per arginare la fuga d’aria → NODULI

DISFONIE FUNZIONALI

Dovute ad una disfunzione vocale, cioè da un eccesso o un

difetto della funzione fonatoria senza che ci siano, almeno

inizialmente, alterazioni strutturali.

SURMENAGE uso eccessivo della voce per un tempo

prolungato (meccanismo corretto)

MALMENAGE forte chiusura delle corde vocali ed eccessiva

sollecitazione delle stesse (meccanismo scorretto)

DISFONIE ORGANICHE

Dovute ad alterazioni della struttura di uno o più organi

coinvolti nella produzione e nel controllo della voce che

compromettono l’attività di chiusura e vibrazione delle corde.

Stati infiammatori

Esiti di chirurgia oncologica

Paralisi cordali

Neoformazioni benigne

Neoformazioni maligne

NODULI CORDALI

LESIONI CORDALI BENIGNE

BILATERALI (KISSING NODULES)

Più frequenti nelle donne (Remacle et al, 1999) soprattutto

in età lavorativa tra i 20 e i 50 anni, ed in soggetti che

usano professionalmente la voce

CAUSA SCATENANTE: ABUSO VOCALE E/O NON

CORRETTO USO DELLA VOCE

VOCE RAUCA, SOFFIATA E NOTEVOLE AFFATICABILITÀ

POLIPI CORDALI

LESIONI CORDALI BENIGNE

UNILATERALI

Più frequenti negli uomini di età compresa fra i 30 e i 50anni

CAUSA SCATENANTE: ABUSO E/O MALUSO VOCALE, TRAUMA VOCALE ACUTO, ESPOSIZIONE A POLVERI/VAPORI IRRITANTI, TABAGISMO

RAUCEDINE INTERMITTENTE O CONTINUA CHEPEGGIORA IN CASO DI SFORZO VOCALE OINFIAMMAZIONE VIE AEREE SUP.

ATTENZIONE..

Fattori contingenti e fattori favorenti

possono portare a disfonia, ad origine

funzionale, che potrà poi sfociare in una

disfonia organica.

SINTOMATOLOGIA Cronico abbassamento del tono della voce

Necessità di aumentare il volume della voce per essere ben udibili

Sensazione di forte affaticamento durante l’eloquio, con

progressivo abbassamento del tono

Necessità di schiarirsi la voce frequentemente

Sensazione di corpo estraneo

Tensioni muscolari in zona cervicale (tensione m. laringei per

compensare il disturbo vocale)

VALUTAZIONE DELLA DISFONIA

Quando viene percepito un cambiamento stabile nella qualità

della voce, nel livello di affaticamento vocale e nelle tensioni

muscolari è importante iniziare un processo diagnostico

Parlare con il proprio medico di base;

Effettuare una visita foniatrica/ORL;

Nel caso di diagnosi di disfonia effettuare uno o più cicli di

rieducazione logopedica che possono, in caso di necessità,

essere preceduti e/o seguiti da un intervento chirurgico.

TRATTAMENTO DISFONIA

FUNZIONALEOBIETTIVI DELLA TERAPIA

1. Ripristinare il corretto rapporto pneumofonico

2. Reimpostare la tonalità più consona al soggetto

3. Consapevolezza dell’uso e dei limiti del proprio strumento

vocale, percepire il volume della propria voce e la presenza di

risonanza.

IL LOGOPEDISTA

PREVENZIONE

Informazione ed educazione sanitaria e formazione specifica

dei professionisti della voce → evitare di incorrere in un

disturbo!

VALUTAZIONE FUNZIONALE

RIABILITAZIONE

QUALI ELEMENTI

INFLUISCONO SULLA VOCE?

NORME DI IGIENE VOCALE

VOCE

Ambiente

Stile comunicativo

Stile di vita

Condizioni generali di salute

AMBIENTERUMORE DI FONDO → esposizione a rumori intensi e

prolungati che portano ad atteggiamenti vocali abusivi con

incremento del volume

Acquisire consapevolezza dell’inquinamento presente e riconoscere situazioni che inducono abuso vocale

Contenere il rumore ambientale

Ridurre la comunicazione verbale quando non strettamente necessario

Diminuire la distanza dall’interlocutore

Incrementare la comunicazione non vocale

Utilizzare protesi microfoniche

Cercare un luogo più tranquillo per comunicare

AMBIENTEMICROCLIMA AMBIENTALE → inquinamento ambientale da

polvere, eccessiva secchezza ambientale. Le delicate mucose

delle corde vocali non amano il clima caldo e asciutto presente

in molte case e uffici (livello umidità: 60-65%)

Favorire il ricambio di aria

Utilizzo di umidificatori (no sostanze balsamiche)

Idratazione diretta delle mucose

Lavaggi nasali con soluzione fisiologica

Bere almeno 1,5 l di acqua al giorno

Quando la mucosa faringo-laringea è disidratata è più

sensibile ad infiammazioni e infezioni!

STILE COMUNICATIVO Privilegiare prese d’aria diaframmatiche o costo-

diaframmatiche di tipo nasale

Fare pause nel parlato

Evitare l’eloquio affrettato

Evitare prese inspiratorie ridotte e inadeguate dovute alla mancanza di fiato per una frase eccessivamente prolungata (innalzamento della respirazione nella zona costale superiore)

Acquisire consapevolezza dei volumi utilizzati, soprattutto in ambienti con acustica inadeguata (evitare volumi eccessivi rispetto al contesto)

STILE COMUNICATIVO

Concedersi un periodo di riposo vocale in caso di faringo-laringiti o malattie da raffreddamento, evitando il circolo vizioso dello sforzo vocale (voci sussurrate inducono un alto carico di lavoro della muscolatura laringea!)

Utilizzare sistemi alternativi di comunicazione per il richiamo (utilizzo protesi microfoniche)

Evitare l’eccesso d’uso nel tempo e concedersi delle pause vocali (5-10 min) interrompendo attività vocalmente affaticanti

Evitare di schiarire ripetutamente la voce (azione altamente traumatica per la corda vocale) bevendo acqua fresca, deglutendo alcune volte e facendo piccoli colpi di tosse

STILE COMUNICATIVO

Attenzione all’utilizzo vocale nella comunicazione telefonica, tendenza ad aumentare il volume

Se possibile riscaldare la voce per prepararsi alla prestazione vocale

STILE DI VITAABITUDINI VOLUTTUARIE → l’uso di tabacco o altre

sostanze tossiche crea infiammazione ed edema a carico della

mucosa faringo-laringea (anche il fumo passivo provoca

essiccamento). L’uso di alcool favorisce la comparsa di MRGE e

provoca edema cordale.

Ridurre o evitare l’uso di tali sostanze

ANSIETÀ E STRESS → tali condizioni portano ad un

atteggiamento posturale e respiratorio alterato (tensione

muscolare, respirazione alta con prese d’aria inadeguate).

STILE DI VITA

ABITUDINI ALIMENTARI → idratazione, tipi di alimenti e

orario dei pasti.

Mantenere un buon livello di idratazione (consigliati 2 l di acqua per coloro che utilizzano la voce professionalmente)

Attenzione a bevande e alimenti contenenti caffeina

Evitare bevande e cibi caldi in caso di faringite o prima/dopo una prestazione vocale impegnativa

STILE DI VITA

ABBIGLIAMENTO → ostacolo alla corretta attività della

muscolatura respiratoria (movimento di espansione delle coste

e del diaframma).

Attenzione ad abbigliamento che può risultare costrittivo per il distretto toraco-addominale

ATTIVITÀ FISICA

Evitare l’uso della voce sia durante uno sforzo o un esercizio fisico, sia subito dopo un’intensa attività fisica

CONDIZIONI GENERALI DI SALUTE

ALLERGIE → la mucosa allergica edematosa ostacola una

corretta presa d’aria nasale.

Terapia antistaminica e idratazione

MRGE → reflusso grastro-esofageo spesso asintomatico che

comporta infiammazione della mucosa laringea a causa della

risalita dei succhi gastrici

Terapia farmacologica

Attendere almeno 3 ore dopo i pasti prima di coricarsi

Regime alimentare

A PROPOSITO DI REFLUSSO..

Consumare pasti leggeri e frequenti

Anticipare l’orario della cena e andare a letto solo

quando si è ben digerito

Consumare frutta lontano dai pasti

Bere poco durante i pasti

Ridurre determinati alimenti (alcolici, caffè, tè,

cioccolata, menta, cibi fritti, cibi acidi, cipolla, aglio)

Non sdraiarsi dopo i pasti, ma cercare di rimanere

in attività

Rialzare la testiera del letto con uno spessore sotto

il materasso

CONDIZIONI GENERALI DI SALUTE

ASSETTO POSTURALE → alcuni

atteggiamenti del corpo e del capo

limitano i movimenti del piano glottico

e del diaframma

Evitare protrusione o iperestensione della testa

Evitare chiusura del torace e delle spalle

NOZIONI DI BUON USO DELLA

VOCELa respirazione diaframmatica aiuta a riprendere

consapevolezza dell’atto respiratorio (non è la respirazione

naturale usata durante l’eloquio); da eseguire per circa 10

minuti almeno 2 volte al giorno:

1. Con un’inspirazione nasale l’aria scende profondamente

nella zona diaframmatica (deve gonfiarsi l’addome e non

avere innalzamento di spalle o torace)

2. Espirazione prolungata dalla bocca

3. In posizione sdraiata supina inspirazione con il naso (aiuto

nel percepire il movimento dell’addome)

LA RESPIRAZIONE

DIAFRAMMATICA..

INSPIRAZIONE LENTA E PROFONDA DAL NASO – APNEA 3 SECONDI –

ESPIRAZIONE LENTA E PROLUGATA DALLA BOCCA

INSPIRAZIONE LENTA E PROFONDA DAL NASO – APNEA 3 SECONDI – 2

BREVI ESPIRAZIONI DALLA BOCCA

INSPIRAZIONE RAPIDA DAL NASO – APNEA 3 SECONDI – ESPIRAZIONE

LENTA E PROLUNGATA DALLA BOCCA

INSPIRAZIONE RAPIDA DAL NASO – APNEA 3 SECONDI – ESPIRAZIONE

LENTA E PROLUNGATA DAL NASO

….

Accordo pneumofonico:

• In fase espiratoria emettere una /Sc/ prolungata fino ad

esaurimento dell’aria

• In fase espiratoria emettere una /s/ prolungata fino ad

esaurimento dell’aria

Con diverse modalità!

Esercizi vocali non possono essere consigliati senza una

valutazione del logopedista che analizza l’adeguata tonalità di

ogni singola persona e tempi/modi di svolgimento.

NOZIONI DI BUON USO DELLA

VOCE

IL VOLUME..

Il giusto volume permette al soggetto di essere ben udibile

dall’ascoltatore/i senza la necessità di sforzo espiratorio. Varia

in base alla quantità di aria espiratoria e non dipende dalla

tensione delle corde vocali, ma dal corretto utilizzo della

respirazione nell’eloquio.

Non devono essere fatti innalzamenti improvvisi ed eccessivi del volume poiché creano urti alle corde vocali (anche un solo

urto eccessivo può provocare danni a livello cordale)

NOZIONI DI BUON USO DELLA

VOCE

LA RISONANZA..

La risonanza della voce non deve essere in “petto” ma deve

sentirsi al livello della cavità orale

LA VELOCITÀ..

La giusta velocità permette al soggetto di parlare senza

andare mai in “debito” di aria; la voce deve essere quindi ben

coordinata con la respirazione

GRAZIE PER

L’ATTENZIONE!