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I Fondi Paritetici Interprofessionali Una opportunità per le imprese a “costo zero”

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I Fondi Paritetici Interprofessionali

Una opportunità per le imprese a “costo zero”

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Cosa sonoCosa sono

• I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi di

natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti

Sociali attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori

maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

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Come si costituisce un Fondo Paritetico Interprofessionale

• La normativa prevede che un Fondo possa essere costituito attraverso un Accordo siglato da Confederazioni nazionali, di rappresentanza dei datori di lavoro e le Confederazioni sindacali nazionali dei lavoratori. Sulla base dell’accordo le parti elaborano uno Statuto ed un Regolamento che vengono sottoposti all’esame del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per ottenere , attraverso specifico Decreto ministeriale, l’autorizzazione ad operare.

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Settori economici di riferimentoSettori economici di riferimento

Possono essere istituiti Fondi Paritetici Interprofessionali per ciascuno dei settori

economici:• Industria• Agricoltura• Terziario• Artigianato

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La normativa sui Fondi Interprofessionali: una breve sintesi

• Articolo 118 Legge 388/2000 (finanziaria 2001) modificato dall’articolo 48 della legge 289/2002.• Circolare Inps n.71 del 2/4/2003 • Decreto Interministeriale del 23/4/2003 • Decreto Direttoriale n. 148/1/2003 • Decreto Direttoriale n. 351/1/2003 • Decreto Ministeriale 383/V/2003 • Circolare n. 36 del 18/11/2003 • Circolare Inps n. 60 del 6/4/2004 • Decreto Direttoriale n. 133 del 26/5/2004 • Legge 30 dicembre 2004, n.311 - Il comma 151 dell'articolo 1 • Circolare Inps n.67 del 24/5/2005 • Decreto Interministeriale del 20/5/2005 • Decreto Direttoriale n.250 del 1/9/2005 • Messaggio Inps n.31268 del 13/9/2005 • Decreto Ministeriale n.40 del 06/3/2006 • Messaggio Inps n.10345 del 4/4/2006 • Accordo Fondi Interprofessionali e formazione continua, aprile 2006 • Decreto Ministeriale n.39 del 28/2/2007 • Decreto Ministeriale n.40 del 28/2/2007 • Messaggio INPS n.13156 del 24/5/2007 • Decreto Ministeriale n.91 del 16/4/2008 • Decreto Ministeriale n.92 del 16/4/2008 • Messaggio INPS n.10134 del 6/5/2008 • Messaggio INPS n.24628 del 5/11/2008 • Circolare INPS n°107 del 01/10/2009

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Art. 118 della legge 388/2000Art. 118 della legge 388/2000(così come modificata dalla legge 289/2002 art. 48) (così come modificata dalla legge 289/2002 art. 48)

Nel 2003, con l’istituzione dei primi dieci Fondi, si realizza quanto previsto dalla legge 388/2000, che consente alle imprese di destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’INPS (il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”) alla formazione dei propri dipendenti.

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Circolare INPS n° 107 del 01/10/2009Circolare INPS n° 107 del 01/10/2009

Scelta libera per le aziende che vogliono aderire, revocare l’adesione o passare da un fondo all’altro.

La scelta del Fondo potrà essere fatta in qualunque momento dell’anno e i cui effetti decorreranno dal momento di espressa volontà sul DM 10 e non dal 1 gennaio dell’anno successivo.

I decreti legge 185/2008 e 5/2009, introducono la cosiddetta “mobilità tra i fondi”, ovvero la possibilità per le aziende di trasferire ad un nuovo fondo parte delle risorse destinate al fondo scelto precedentemente.

In tal senso risulta quindi superata l’impostazione Inps che stabiliva al 31 ottobre di ogni anno il termine per manifestare adesioni e/o revoche, i cui effetti decorrevano dal 1 gennaio dell’anno successivo.

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Come si aderisceCome si aderisce

L’impresa aderisce ai Fondi Paritetici Interprofessionali in modo volontario secondo criteri e modalità definiti dalla Circolare dell’INPS n. 71 del 2/04/2003. Nel caso in cui l’impresa decida di aderire ad un Fondo il datore di lavoro dovrà utilizzare il modello di denuncia contributiva DM 10/2

(da utilizzare anche per le eventuali revoche di adesione)

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Fac-simile DM 10/2Fac-simile DM 10/2

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• I datori di lavoro interessati, dovranno indicare, in una delle righe in bianco dei quadri “B” e “C” del modello DM10/2, il Fondo al quale intende aderire.

• L’indicazione dovrà essere preceduta dalla dicitura “adesione Fondo” e dal codice relativo al Fondo prescelto; nell’apposita casella dovrà, altresì, essere indicato il numero dei dipendenti per cui l’impresa versa il contributo integrativo di cui all’art. 25 comma 4 della legge 845/78.

• L’adesione a un Fondo non comporta alcuna spesa aggiuntiva; parte del contributo ordinariamente versato all’INPS, secondo quanto previsto dalla Circolare n. 60/2004, verrà trasferito dall’INPS stesso al Fondo prescelto dall’impresa.

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Cosa fannoCosa fannoI Fondi Paritetici Interprofessionali promuovono e finanziano:

Piani formativi aziendali, settoriali, territoriali e individuali concordati tra le Parti Sociali.

Attività di sostegno ai Piani per la Formazione Continua. Attività di qualificazione e di riqualificazione per le figure

professionali di specifico interesse, nonché per i lavoratori a rischio di esclusione dal mercato del lavoro.

Promuove interventi di formazione continua sull’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro per gli aspetti non disciplinati e finanziati dalle specifiche disposizioni in materia (legge 81/08 e D.M. 10/03/1998).

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Che cos’è un Piano Formativo?• I Fondi possono finanziare esclusivamente Piani Formativi anche se

di diverso tipologia (aziendali, settoriali, territoriali e individuali). Il Piano formativo si differenzia da un normale progetto di formazione in quanto deve essere obbligatoriamente condiviso dalle parti sociali. Ad esempio, nel caso di un Piano formativo aziendale, esso dovrà essere formalmente approvato sia dall’impresa, sia dalla rappresentanza sindacale aziendale (o in mancanza di questa, dalle organizzazioni sindacali territoriali). Stessa cosa per i Piani formativi territoriali o settoriali, che dovranno avere l’approvazione delle organizzazioni di rappresentanza (datoriali e sindacali) competenti territorialmente o settorialmente. Rispetto ad un semplice progetto formativo, un Piano è disegnato per rispondere a fabbisogni chiaramente individuati e rapportati ad un arco temporale definito.

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Generalmente un piano formativo si articola in:

• Un accordo sottoscritto dalle Parti Sociali, in cui sono motivate le finalità del Piano.

• Un elaborato tecnico-progettuale, nel quale sono descritte e sviluppate le azioni formative.

• Un piano finanziario, relativo alla realizzazione del progetto esecutivo.

• Eventuali documenti (studi, analisi dei fabbisogni, ecc.) che accompagnano e integrano il Piano Formativo.

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Modalità di partecipazione alle attività formative

• Conto SistemaÈ un conto collettivo che viene utilizzato per degli Avvisi cui possono concorrere tutte

le aziende, individualmente o in consorzio. Questi Avvisi sono studiati sulle esigenze delle aziende e sono di carattere generalista o tematico. Ogni Avviso ha diverse scadenze per la presentazione dei piani, per consentire alle aziende la possibilità di programmare la progettazione delle attività formative.

• Conto FormazioneSi tratta di un conto individuale di ciascuna azienda aderente. Le risorse finanziarie che

vengono accantonate nel "conto formazione" sono a completa disposizione dell'azienda titolare. Solo l'azienda può utilizzarle per fare formazione ai propri dipendenti nei tempi e con le modalità che ritiene più opportuni, sulla base di Piani condivisi dalle rappresentanze delle parti sociali.

N.B. non tutti i Fondi sono provvisti di un Conto Formazione, ma dispongono del solo Conto Sistema, mettendolo a disposizione delle imprese aderenti.

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Quali sono i Fondi Paritetici Interprofessionali

I Fondi Interprofessionali ad oggi istituiti sono 1818

Breve panoramicaBreve panoramica

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FONDIMPRESA

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FONDIRIGENTI

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FOR.TE

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FONDIR

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FON.AR.COM

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FONDO FORMAZIONE PMIFAPI

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FONDO DIRIGENTI PMI

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FONDARTIGIANATO

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FON.COOP

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FON.TER

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FOND.E.R.

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FONDOPROFESSIONI

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FOR.AGRI

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FONDAZIENDA

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FONDO BANCHE ASSICURAZIONI

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FORM.AZIENDA

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FONDITALIA

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FONDO FORMAZIONE SERVIZI PUBBLICI

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A quale Fondo deve aderire l’impresa?A quale Fondo deve aderire l’impresa?

• Le imprese possono aderire liberamente al Fondo Paritetico Interprofessionale che preferiscono. Solitamente l’adesione avviene in base all’appartenenza settoriale o dell’appartenenza ad una organizzazione di rappresentanza che ha promosso il Fondo stesso. Negli Statuti di alcuni Fondi si fa riferimento ad alcune specifiche forme di impresa e quindi si limita l’adesione al Fondo solo a quella particolare categoria di impresa. Resta fermo il principio che una stessa impresa può aderire ad un solo Fondo.

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Qual è il limite massimo del finanziamento e quanti piani una singola azienda può presentare in un anno?

Uno degli atti più importanti del Fondo è l’emanazione della comunicazione periodica con cui si invitano le imprese interessate a presentare i propri piani formativi. Contestualmente vengono definiti i limiti di finanziamento massimo per progetto. Il numero di piani che un’impresa può presentare nell’arco dell’anno dipende dalle regole stabilite da ciascun Fondo.

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ULTERIORI INFO

Ogni Fondo si sta dotando di un proprio sito Internet. Qualora i siti non fossero già attivi si consiglia di cercare informazioni e recapiti presso i siti Internet delle Confederazioni che li hanno promossi e ovviamente presso

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