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I GECONIDI I gechi sono sauri di piccole dimensioni e abitudini notturne che vocalizzano facilmente. Alcuni sono abili arrampicatori, capaci di aggrapparsi su superfici lisce, verticali o addirittura con inclinazioni maggiori di 90° (tronchi, rocce, pareti e soffitti) . Ne esistono anche parecchie specie deserticole, che vivono in tane o in fenditure della roccia, da cui escono solo di notte per nutrirsi. I geconidi si possono trovare in quasi tutti i paesi tropicali e subtropicali e in molte isole oceaniche, ma i due tipi apodi (privi di zampe) solo in Australasia (regione dell’Oceania): le “lucertole-serpente” (pigopodidi), che hanno soltanto arti posteriori rudimentali coperti di squame, vivono al suolo; le “lucertole cieche” (dibamidi), con calotte cornee trasparenti, abitano sottoterra. GECO LEOPARDO GECO TARANTOLA DIFFUSA NEL BACINO DEL MEDITERRANEO ANATOMIA La maggior parte dei gechi ha un corpo piccolo, slanciato, e una testa piatta, relativamente grossa. La loro lunghezza varia a seconda della specie e del luogo da cui provengono (da un minimo di 7 cm a un massimo di 36 cm). Sono animali notturni e hanno occhi grandi con pupille verticali. Tuttavia, esiste qualche specie attiva di giorno: i gechi diurni. Questi ultimi spesso sono vivacemente colorati, mentre i gechi tipici sono color grigio spento o

I Geconodi

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Descrizione della famiglia dei gechi

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I GECONIDI

I gechi sono sauri di piccole dimensioni e abitudini notturne che vocalizzano facilmente. Alcuni sono abili arrampicatori, capaci di aggrapparsi su superfici lisce, verticali o addirittura con inclinazioni maggiori di 90° (tronchi, rocce, pareti e soffitti) . Ne esistono anche parecchie specie deserticole, che vivono in tane o in fenditure della roccia, da cui escono solo di notte per nutrirsi. I geconidi si possono trovare in quasi tutti i paesi tropicali e subtropicali e in molte isole oceaniche, ma i due tipi apodi (privi di zampe) solo in Australasia (regione dell’Oceania): le “lucertole-serpente” (pigopodidi), che hanno soltanto arti posteriori rudimentali coperti di squame, vivono al suolo; le “lucertole cieche” (dibamidi), con calotte cornee trasparenti, abitano sottoterra.

GECO LEOPARDO GECO TARANTOLA DIFFUSA NEL BACINO DEL MEDITERRANEO

ANATOMIA La maggior parte dei gechi ha un corpo piccolo, slanciato, e una testa piatta, relativamente grossa. La loro lunghezza varia a seconda della specie e del luogo da cui provengono (da un minimo di 7 cm a un massimo di 36 cm). Sono animali notturni e hanno occhi grandi con pupille verticali. Tuttavia, esiste qualche specie attiva di giorno: i gechi diurni. Questi ultimi spesso sono vivacemente colorati, mentre i gechi tipici sono color grigio spento o

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marrone per mimetizzarsi nell’ambiente in cui vivono. Per aumentare le proprie capacità mimetiche, alcuni hanno forme straordinarie come, per esempio, la coda a forma di foglia o lembi di pelle attorno alle mascelle. I gechi che hanno l’abitudine di arrampicarsi possiedono lunghi artigli e talvolta cuscinetti appiattiti alle estremità delle dita. Questi cuscinetti adesivi, assenti nelle specie sotterranee, sono costituiti da milioni di strutture microscopiche che garantiscono l’aderenza e permettono loro di scalare superfici lisce, verticali e di camminare a testa in giù. Alcuni gechi sono privi di palpebre ma hanno gli occhi coperti da una calotta trasparente, come i serpenti, e spesso usano la lingua per pulire la superficie degli occhi; altri hanno palpebre funzionanti che possono aprire e chiudere. Generalmente i gechi sono animali deserticoli; alcuni però vivono in gallerie e altri sono arboricoli (vivono sugli alberi), ad esempio il geco diurno del Madagascar e il geco della Nuova Caledonia. I pigopodidi hanno il corpo allungato e slanciato e, in alcuni casi, il muso appuntito; mancano di palpebre funzionanti e hanno delle aperture auricolari esterne e squame ventrali disposte in serie longitudinali. I geconidi si nutrono di insetti e a volte anche di frutta e nettare. Spesso si aggirano intorno alle luci artificiali, sempre circondate da insetti, dove trovano abbondanti prede. Per cacciare, rimangono completamente fermi fissando la preda e scattano rapidamente all’attacco dopo alcuni secondi o addirittura minuti di attesa.

GECO VOLANTE DI KUHL GECO DELLA NUOVA CALEDONIA

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RIPRODUZIONE La vasta distribuzione dei geconidi in tutto il mondo può essere dovuta in parte al guscio resistente, duro e vischioso delle loro uova, che può aderire ad alberi sradicati o ad altri oggetti alla deriva. La maggioranza delle specie depone le uova a 2 a 2, ma alcuni geconidi di piccole dimensioni depongono un uovo per volta. Spesso le uova sono deposte sotto la corteccia sollevata degli alberi, in fenditure della roccia o, nel caso delle specie terricole, in tane scavate nella sabbia o nella terra. Può avvenire che parecchie femmine facciano uso dello stesso sito, che può arrivare a contenere diverse dozzine di uova in incubazione, insieme ai resti di quelle già schiuse. Alcune specie neozelandesi partoriscono i piccoli vivi. Gli eublefaridi e i pigopodidi depongono 1 o 2 uova, ma con il guscio molle. Per molte specie di quest’ultimo gruppo la determinazione del sesso dipende dalla temperatura: nascono maschi alle temperature superiori ai 31°C e femmine a quelle inferiori. VOCALIZZAZIONE La vocalizzazione è un metodo di comunicazione efficace per animali notturni e i geconidi sono gli unici sauri in grado di produrre suoni per attirare i compagni o difendere il territorio. Questa caratteristica è così particolare che il termine “geco” è stato coniato a imitazione del richiamo usato da una grande specie asiatica. CURIOSITA’ I gechi si arrampicano su quasi tutte le superfici, comprese rocce levigate e vetro, perché le lamelle (setae) che rivestono i cuscinetti (spatulae) sotto le zampe sono così piccole (qualche millesimo di millimetro di diametro) da potersi incastrare perfettamente anche su minuscole irregolarità, garantendo l’appiglio necessario. Questa abilità mette a disposizione dei gechi territori di caccia difficilmente raggiungibili da altri animali terricoli. Per questo, le zampe del geco hanno attirato l’attenzione di molti studiosi. Recenti studi sulle setae del geco hanno dimostrato che ciò che permette loro di aderire alle superfici è la “forza di van der Waals” (legge fisica che descrive il comportamento dei gas reali;

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prende il nome dal fisico olandese J. D. van der Waals) che interagisce fra le fitte setae del piede e le superfici stesse. GECO CHE SI ARRAMPICA SU PARETE ROCCIOSA