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Permutazioni emanuela fiorelli

i o emanuelafiorelli P · dei misteri minimali e degli effetti di luce e di prospettiva che conside - ranosempreunatotalit

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Permutazion

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emanuela fiorelli

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Emanuela FiorelliPermutazioniottobre - novembre 2010

Galleria SpaziaVia dell'Inferno, 540126 Bologna - Italytel. +39 051 220184fax +39 051 222333

e-mail: info@galleriaspazia.comwww.galleriaspazia.comwww.villapaleottiisolani.it

traduzioni: Ralph Nisbethfoto: pag. 8 - Valentina Fusco

In copertina:Particolare della foto di Paola Bernabei

Retro di copertina:Emanuela Fiorelli - Foto di Paola Bernabei

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Permutazioni

Emanuela Fiorelli

testo di Valerio Dehò

S PA Z I Agalleria d’arte

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Permutazioni

La poetica di Emanuela Fiorelli si richiama con-cettualmente alle esperienze optical e costruttiviste,esperienze nelle quali la struttura formale diventaun terreno per visioni multiple e per effetti otticiestremamente coinvolgenti. La sua ricerca è astrat-ta nella sua apparenza, ma le forme flottanti, sospe-se, sempre in leggero apparente movimento, dannospazialità ad una sorta di scrittura visiva. LaFiorelli sospende l’opera in uno spazio indefinito e

Permutations.

Conceptually, Emanuela Fiorelli’s art/poeticshas affinities with the optical and constructivistmovements in which formal structure affordsthe basis for multiple insights and enthrallingoptical effects. Though the language she adoptsis apparently abstract, the floating, suspended,seemingly shifting shapes give space-form to akind of visual writing. A Fiorelli artwork standssuspended, out there in some non-defined place,

Il caos esatto, Auditorium Santa Margherita, Venezia, 2007

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lo spettatore ne diventa il complemento. La spazia-lità diventa una parte importante di un volume ametà tra virtualità ed effettività ed è una vera e pro-pria scoperta seguire la complessità delle struttureche al primo impatto si caratterizzano come uninsieme puntiforme di linee collegate e collegantigli elementi primari.Molto importante èanche l’uso dei materia-li come la tarlatana, untessuto di cotone diampia utilizzazione, ilfilo, con cui l’artistatesse delle complessestrutture geometricheche si compongono informe spesso aggettantie strettamente intercon-nesse ed è proprio questoelemento che nella suatensione ed estensionecostituisce un “segno tri-dimensionale” che dàforma a delle architet-ture germinali, aperte.Nessuno spazio chiuso,anzi, la manualità raf-finata del percorsosemiotico infinitocostruisce delle geome-trie che spesso si rivela-no in progress all’artistastessa.Il fare e il progettare

diventano facce dellastessa medaglia, proprioperché la progettualità èstrettamente connessa

and the beholder completes the process. Thespace dimension is all important with thesehalf-virtual, half-actual volumes; it is a journeyof discovery as the eye makes its way through thecomplex pattern of structures from the firstimpact of a dot-like web of connected lines that

in turn connect up theprimary elements.Her use of materials isanother important fea-ture: tarlatan, forexample, a widelyemployed cotton texti-le, forms the thread bywhich the artist wea-ves her complex geo-metrical structures.These come together ininterconnected andoften projecting sha-pes that provide thetension and extension– like “3-D brushwork”– underpinning thearchitecture of theseopen-ended, germinalforms. Nothing is spa-tially closed or finis-hed: a never-endingsemiotic sleight-of-hand builds up geome-trical arrangementsthat often the artistherself only grasps asthe work unfolds.Doing and planningbecome faces of thesame coin, since plan-

5 box, 2007, cm 200 x 100 x 40

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alla sapienza del fare. Caso ed esperienza mettonoinsieme gli elementi costruttivi determinanti enello stesso tempo gli esiti più nuovi di una rivela-zione spaziale che è pura intuizione. L’universodella Fiorelli mette in moto anche l’immaginarioscientifico, la sua geometria emotiva crea labirinti,tracciati sempre leggeriche non rivelano maiinteramente la propriaorigine. Sa dare formadei misteri minimali edegli effetti di luce e diprospettiva che conside-rano sempre una totalitàdi punti di vista. Questacompresenza tra ordinee caos viene risolta nellafunzionalità di una bel-lezza contemplativa chestimola la mente e l’oc-chio in una vertigine dipercorsi e trame.La stessa “regola” del-l’architettura come spa-zio definito e definitivoviene violata. Le strut-ture si rivelano perquello che sono in quan-to pure relazioni, senzaun guscio di conteni-mento che possa occlu-dere allo sguardo il pro-cesso di formazione.Tali architetture privedi pareti, che la Fiorellidefinisce "volumi inca-paci", si protendonoverso la terza dimensio-

ning is strictly connected to the know-how ofdoing. Accident and experience bring togetherthe key constructional parts and with them thenewer fruits of pure spatial intuition. Fiorelli’suniverse draws on scientific imagery, her emo-tional geometry creates a labyrinthine tracery so

light it is never enti-rely clear where thestarting point is. Shefinds a form for thetiniest of mysteries,effects of light andperspective compre-hending all possibleviewpoints. This jux-taposition of order andchaos resolves into anexercise in contempla-ting beauty where themind and eye areheightened by dizzyingeffects of line and tex-ture.The ‘rule’ of architec-ture – space definedand defining – is itselfinfringed. Here struc-tures stand revealedfor what they are:relationship in forma-tion, unobscured byany containing shell.These wall-less struc-tures, which Fiorellicalls “incapaciousvolumes”, extendtowards the thirddimension, which is

Box all'interno della mostra NUMEN VI IV MMVIII,Gedok, Germania

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ne che è pura ipotesi concettuale, direzione di svi-luppo e dato reale infinitesimale. Sono albori diforme la cui complessità appare sempre in sviluppo,la conclusione dell’opera, la sua definizione inquanto spazio chiuso nell’ambiente-parete, sembrasolo una formula provvisoria. Alcune volte è possi-bile rintracciare dei punti di partenza, delle origi-ni, anche perché l’artista opera spesso come spuntoda un segno bi dimensionale. Ma è sempre la misu-ra la chiave di volta del suo percorso, il fatto chetutto possiede una forma di energia misurata, maenorme: qualcosa di simile al sublime matematico

pure conceptual hypothesis, the drift of develop-ment, the infinitesimal quid of reality. They aredim beginnings of form perpetually gaining incomplexity; the finished work, defined as a spaceenclosed within its environment/wall, seems nomore than a provisional formula. At times onecan detect starting points, origins, perhapsbecause the artist often takes her cue from a two-dimensional sketch. But measurement is alwaysthe keystone of her artistic development, the factthat everything possesses some form of measuredenergy. Colossal, though: something like Kant’s

Numen, VI IV MMVIII, Gedok, Karlsruhe, Germania, 2008

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Scala tonale, Palazzo Spinola, Genova, 2009

kantiano sprigiona da questi lavori, che sono deiveri e propri spunti per una meditazione diretta sul-l’arte.Su quest’ arte diventa abbastanza improbabileazzardare delle interpretazioni e delle metafore.Credo che poi tali opere essenzialmente “aperte” deb-bano parlare da sole e direttamente al pubblico. E’importante, invece, collegare la misura al suo con-trario, la determinatezza e l’indeterminato, le operedella Fiorelli sono degli “osservatori delle nonmisure”, dei luoghi privilegiati in cui lo spazio sispoglia e diventa specchio di qualcosa di più grandee senza confini. Il colore certe volte dà l’illusione diuna descrittività di riferimento, dall’altro dona unosfondo ideale per la tecnica il cui il filo-segno creaestrusioni che lanciano la superficie nell’ambiente enello spazio, come fecero Lucio Fontana, EnricoCastellani o Agostino Bonalumi, almeno per rima-nere dentro la tradizione italiana.Tra numero ed emozione il lavoro di EmanuelaFiorelli apre delle possibilità interessanti in chiaveantropologica e riprende alcune esperienze che

mathematical sublime bursts from these works,making them a prompt for direct meditationupon art.On such art it is hazardous to advance metaphoror interpretation. Its essence is that it is open-ended: the works must speak for themselves,direct to the public. What one can and should dois connect up measurement and its opposite, thedefinite and the indefinite: Fiorelli’s works are“observers of non-measurement”, privilegedstandpoints in which space divests and becomes amirror for something larger, boundless. Thecolour at times gives a false impression ofdescriptive referentiality; other times it providesthe ideal backdrop for a technique wherethread/brushstroke extrude the surface into theenvironment – as we have seen with LucioFontana, Enrico Castellani or AgostinoBonalumi, to stay in the Italian tradition.Now number, now emotion, Emanuela Fiorelli’sartwork offers intriguing scope for anthropologi-cal interpretation, picking up experience that has

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molte artiste italiane dalla Daniela De Lorenzo,alla Sabrina Mezzacqui o al lavoro più documenta-rio della Claudia Losi, hanno portato alla ribalta,cioè l’idea del recupero del lavoro femminile comecondizione originaria e liberata. La tessitura, ilcucito intesi non come recinto dentro al quale rin-chiudere l’ esperienza, ma come rapporto tra iltempo e l’apprendimento, sono direzioni di un recu-pero che l’arte contemporanea ha saputo fare dellaqualità dell’opera come artefatto. La progettazione èimportante solo se effettivamente viene realizzatadallo stesso artista, questi a differenza dell’artigia-no non esegue un progetto, ma prende spunto dallavoro manuale per arrivare a qualcosa che primanon c’era, nemmeno nella sua mente. L’idea inizia-le, lo spunto, non sono una condizione sufficiente,ma necessaria. E la Fiorelli porta proprio nell’am-bito di un impianto costruttivo forte, questa aleato-rietà del caso, le derive dell’energia creatrice, purnel contenimento e nella moderazione di una poiesisempre in cerca di equilibri e di strutture (seppuraperte e provvisorie).D’altra parte emerge da queste opere proprio comeproprio il lavoro del cucire, del dare forma alleidee, debba avere una base algoritmica che le donneimparavano dalle tecniche di quella categoria,ormai desueta, dei lavori domestici, codificatianche nei curricula scolastici. Ma è proprio questainsita razionalità a dare qualità alla Fiorelli per-ché come quell’architettura decostruttiva contempo-ranea sembra che le forme siano libere. Questalibertà discende da un attento calcolo, da una formadi apertura delle strutture che non vogliono essereconfinate né nell’utopia modernista, ne nella vacuaripetizione della funzionalità fine a se stessa.Queste architetture sospese vengono “abbandonate”nello spazio fisico e mentale dell’arte, costituisco-no il riverbero e l’essenzializzazione di esperienze

been brought to the fore by various Italianwomen artists – a Daniela De Lorenzo, a SabrinaMezzacqui, the more documentary work ofClaudia Losi. I mean the idea of reviving wome-n’s work as a condition of originality and free-dom. Weaving, sewing no longer fence off expe-rience but mark the connection between time andlearning; the trend of contemporary art here istowards restoring quality to the work as artefact.The planning phase is only important if actuallyconducted by the artist herself who, unlike theartisan, is not working to a design but taking hercue from the manual part and striving for some-thing that wasn’t there beforehand, not even inher mind. The initial idea or cue is not a suffi-cient, but a necessary, condition. This randomfactor, the unleashing of creative energy, is some-thing Fiorelli injects into her four-square con-structional blueprint, though it is contained andtoned down by a poiesis that constantly seeksbalance and structure (albeit opened-ended, pro-visional structure).Another point to emerge from these works is howthe task of sewing, giving form to ideas, mustpossess some grounding algorithm which womenused to learn from the long-lapsed category ofdomestic science, as school curricula dubbed it.Fiorelli draws qualities from that deep-seatedrational blueprint: as with contemporary decon-structive architecture, the forms are apparentlyfree. A freedom that comes from careful calcula-tion, a kind of opening of the structure to pre-vent it from being confined either in a moder-nist utopia or in the vacuous repetition of prac-ticality for practicality’s sake.These suspended architectural structures are“abandoned” in the physical and mental space ofart; they are a reverberation and quintessence of

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percettive vissute direttamente dall’artista. Inquesto senso le sue sono opere astratto-concrete,perché non si risolvono (e concludono) nel fascinodel calcolo, della sommatoria, di un linguaggioche ha cercato di tradurre l’emotività dell’arte inproporzioni e forme calcolabili e componibili. Inquesto caso abbiamo di fronte un lavoro che con-serva accanto alla concettualità e alla rivelazionedel processo di sviluppo in quanto opera, un’emo-zionalità dichiarata che è certamente vertigine,ma anche consonanza ai ritmi visivi. Questi ven-gono espressi certamente attraverso la segnicitàdel filo, ma anche perché l’apertura delle formelascia intrappolare e filtrare la luce in scansioniritmiche variabili, mutanti. La permutazione ènon solo una capacità creativa all’interno di unapotenzialità teorica, ma anche la possibilità didare a queste architetture una forza radiante.Ordine e cambiamento assumono una definizionevisiva forte anche se mai aggressiva. La costanzadel mutare nelle opere di Emanuela Fiorellidiventa l’affioramento delle energie luminose cat-turate, dei ritmi suggeriti dalle strutture filifor-mi, dallo scandire i ritmi della visione. La sem-plicità come punto d’arrivo, forse è questa la cifranascosta nella textures di questi lavori.

Valerio DehòSettembre 2010

the direct perceptual experience that the artistenjoyed. Fiorelli’s works are hence abstract-con-crete since they do not resolve (and conclude) infascination with the calculation or summationof a language that has tried to translate art emo-tion into calculable or summable proportion andform. What we have here is a process that,without losing the concept or the developmentprocess, preserves a declared emotional dimen-sion: it makes the head spin, maybe, but con-forms to the visual rhythms. These last arepartly expressed by the brushstroke quality ofthe thread and partly by that opening of the sha-pes that traps and filters the light in a shiftingrhythmic pattern. Permutation is not just crea-tive ability within a theoretical potential, butthe possibility that what is constructed mayradiate power. Order and change take on a visualdefinition, strong but never aggressive. The con-stant state of change in the works of EmanuelaFiorelli is like the surfacing of captured lightenergy, rhythm prompted by thread-like structu-res, the pulse of an insight.Simplicity as a point of arrival: perhaps that isthe secret hidden in the texture of these art-works.

Valerio DehòSeptember 2010

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“Autopoiesi” - 2010 - cm 74 x 83 x 10 - tarlatane e filo elastico

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“Qualcosa si muove” - 2010 - cm 100 x 130 x 10 - tarlatana tinta e filo elastico

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“Pro teso” - 2010 - cm 104 x 92 x 10 - tarlatana e filo elastico

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“L'ombra del bianco” - 2010 - cm 86 x 64 x 10 - tarlatana e filo di cotone

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“L'ombra del nero” - 2010 -cm 86 x 78 x 10 - tarlatana tinta e filo di cotone

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“Rotelato” - 2010 - cm 68 x 96 x 10 - tarlatana tinta e filo di cotone

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“Genesi 13” - 2010 - cm 50 x 50 x 25 - plexiglass e filo elastico

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“Incanto - 2008 - cm 98 x 130 x 10 - tarlatana tinta e filo di cotone

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“Per mutare” - 2010 - cm 98 x 148 x 10 - tarlatana e filo elastico

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“Complex” - 2010 - cm 100 x 67 x 10 - tarlatana e filo elastico

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“Simplex” - 2009 - cm 100 x 67 x 10 - tarlatana e filo elastico

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“Mandala ovest” - 2010 - cm 117 x 150 x 11 - tarlatana tinta e filo di cotone

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“S.T. - 2010 - cm 40 x 40 x 20 - box in plexiglass e filo elastico

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“Yantra” - 2010 - cm 103 x 127x 10 - tarlatana e filo elastico

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“Twist” 2006 - cm 79 x 79 x 9 - tarlatane e filo elastico.tif

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EMANUELA FIORELLINata a Roma nel 1970 dove vive e lavora

Principali MOSTRE PERSONALI

2010“Permutazioni”, Galleria Spazia, Bologna, a cura di ValerioDehò (catalogo)“Genesi”, Galleria Fabbri.ca, Milano a cura di Silvia Pegoraro(catalogo)

2009“Flow”, Galleria d’Arte Marchetti, Roma, a cura di SilviaPegoraro“Rolli Days”, Palazzo Spinola, Genova, su invito di EdgardoCerruti

2008“In-tensione”, Galleria Emmedue, Segrate, (MI)“NUMEN VI-IV-MMVIII”, Gedok, Biennale d’Arte, Karlsruhe,Germania“Sottopelle”, Emanuela Fiorelli ed Enrico Castellani, GalleriaL.A.C., Roma, a cura di Alessio Verzenassi (catalogo)“Geometrie intuitive”, Galleria Antonella Cattani ContemporaryArt, Bolzano, a cura di Letizia Ragaglia (catalogo)

2007“Il caos esatto”, Auditorium Santa Margherita, Università CàFoscari , Venezia, a cura di Michele Emmer (libro con gli attidel convegno)

2006“Caosmo”, Galleria Marchetti, Roma, catalogo con testo di SilviaPegoraro, Michele Emmer ed Elena Paloscia“Fila.mente”, Galleria Costantini Arte Contemporanea, Milano,a cura di Alessandro Trabucco (catalogo)“Corpocircuito”, Galleria Fioretto, Padova (catalogo)

2005“Disarchitexture”, Galleria Il Bulino, Roma

2004“Premio Giovani Pittura 2004”, ( 1° Premio) AccademiaNazionale di San Luca, Roma (catalogo)

Principali MOSTRE COLLETTIVE

2010“Una mano per AIL”, Auditorium Parco della Musica, Roma“Dall’informale al geometrico”, Galleria Fioretto, Padova“Dieci”, Galleria Spazia, Bologna

2009“Piccoli contemporanei”, Fioretto Arte, Associazione culturale,Padova“Impressioni mediterranee”, Frankfurter Westend Galerie,Francoforte“Una mano per AIL”, Palazzo Massimo Lancellotti, Roma (cata-logo)“ROMA - THE ROAD TO CONTEMPORARY ART”, Palazzodelle Esposizioni, Roma.“Molteplicità della scultura”, Galleria Cerruti Arte, Genova“Cromofobie” Percorsi del bianco e del nero nell’arte italianacontemporanea, Ex Aurum, Pescara, (catalogo)

2008“Experimenta” Collezione Farnesina, Ministero degli Affariesteri, Roma, (catalogo)“Bianco e Nero”, Galleria Fioretto, Padova“Wunderkammer”, Galleria Milly Pozzi Arte Contemporanea,Como“Artists for Africa”, Palazzo Firenze, Roma, (catalogo)

2007“La realtà al femminile”, Frankfurter Westend Galerie,Francoforte, Germania“Rosengarten”, Antonella Cattani Contemporary Art, Bolzano“Allarmi 3”, Caserma De Cristoforis, Como (catalogo)“Emanuela Fiorelli, Paolo Radi”, Galleria Les Chances de l’Art,Bolzano

2006“Paesaggio la mente”, L.A.C. Arte Contemporanea, Roma (cata-logo)“XXXIX Premio Vasto, Vertigini: il fantastico oggettuale”,Musei Civici in Palazzo d’Avalos, Vasto (PE), (catalogo)“Il segno e la materia”, Fioretto Arte, Padova“5° Premio internazionale di scultura Regione Piemonte”,Accademia Albertina, Torino (catalogo)“Marcello Cinque, Emanuela Fiorelli, Paolo Radi”, GalleriaPaola Verrengia, Salerno (catalogo)

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2005“Genius loci”, Chiesa di San Tommaso, Viterbo“Lucio Fontana e la sua eredità”, Palazzo Pirocchi, Castelbasso,(TE) (catalogo)“T.E.C.”, Le tecniche esecutive dell’arte contemporanea, ScuderieAldobrandini, Frascati, Roma, (catalogo)

2004“Oltre il monocromo”, Fondazione Zappettini per l’ArteContemporanea, Chiavari (GE) (catalogo)“Premio Giovani Pittura 2004”, Accademia Nazionale di SanLuca, Roma (catalogo)“Tre visibilità”, P.Cotani, E.Fiorelli, P.Radi, Dedalo SpazioArte, Trevi, (PG)“Fluttuazioni di sensorialità”, Galleria D’Arte Costantini ArteContemporanea, Milano (catalogo)

2003“Anteprima”, XIV Quadriennale, Palazzo Reale, Napoli (cata-logo)“Art Box”, Centro per l’Arte e la Cultura, Palazzo Vitari, Rende,(CS), in collaborazione con la Galleria VOLUME!, Roma (cata-logo)

2002“Guardando l’Europa”, Inner Spaces Multimedia, Poznan,Polonia (catalogo)“Guardando l’Europa”, Palazzo Calabresi, Viterbo“Collettiva”, Sculpture Space, Utica, New York

2001“Premio Accademia Nazionale di San Luca”, Accademia Di SanLuca, Roma (catalogo)“Post/Arte installazioni”, Palazzo Calabresi, Viterbo (catalogo)“Intenso essenziale”, XLVI Mostra Nazionale D’ArteContemporanea, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Termoli(CB) (catalogo)

2000“Lo scandalo dello spirito”, Castello Cinquecentesco, L’Aquila“Matericamente luce”, Cordenons (PN) (catalogo)

1999“Contemporanea”, Carcere di S. Ambrogio, Ferentino (FR) (cata-logo)“Translacje ’99”, The Collection of the end century, PiotrowTrybunaski, Polonia.

1998“International Plastic Art Colony”, Denizli University, Denizli,Turchia (catalogo)“Europa Festival”, Concorso Nazionale Opere su carta (premia-ta), Comune di Ferentino (FR)

1996I luoghi del tempo, Biblioteca Comunale di Aprilia (LT) (cata-logo)

Hanno scritto:Manuela Annibali, Enrico Anselmi, Mariano Apa, LucaArnaudo, Massimo Bignardi, Agostino Bonalumi, GiorgioBonomi, Lorenzo Canova, Stella Cervasio, ElisabettaCristallini,E. De Albentiis, Mario de Candia, Valerio Dehò,Michele Emmer, Vittorio Esposito, M.G.Filippi, LuigiFiorletta, Nicola Fruscione, Matteo Galbiati, RobertoLacarbonara,Veronica Liotti, Nadia Marconi, Lea Mattarella,Elena Paloscia, Silvia Pegoraro, Nadja Perilli, SeverinoPerelda, Valentina Piscitelli, Letizia Ragaglia, Anna Repossi,Enzo Santese, Edoardo Sassi, Lorella Scacco, AlessandroTrabucco, Alessio Verzenassi, Eugenio Viola

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installazione nello studio dell'artista 2010

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S PA Z I Agalleria d’arte