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I Papiri Ercolanesi Latini Author(s): Domenico Bassi Source: Aegyptus, Anno 7, No. 3/4 (Dicembre 1926), pp. 203-214 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41213872 . Accessed: 14/06/2014 02:44 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aegyptus. http://www.jstor.org This content downloaded from 195.78.109.119 on Sat, 14 Jun 2014 02:44:28 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

I Papiri Ercolanesi Latini

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I Papiri Ercolanesi LatiniAuthor(s): Domenico BassiSource: Aegyptus, Anno 7, No. 3/4 (Dicembre 1926), pp. 203-214Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/41213872 .

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I Papiri Ercolanesi Latini.

da studiosi italiani e stranieri mi sono state chieste per lettera notizie intorno ai Papiri Ercolanesi latini. Risposi sempre a tutti subito ; ma poiché si continua a chiedermene, stimo necessario, anche per

risparmio di tempo, pubblicarle, e le pubblico, per gentile con- cessione del prof. Calderini, in questo suo periódico, che ormai ha acquistato meritamente larga diffusione così in Italia come ali' estero.

Non sto a ripetere ciò che di cotesti Papiri, del loro rinve- nimento, del loro stato di conservazione, del loro valore paleogra- fico - l'unico che abbiano realmente, escluso uno solo di essi, 817 (1) - ho scritto nella Guida illustrata del Museo Nazionale di Napoli (Napoli, Richter e Co., [1908]), pagg. 433-34, valendomi in parte anche del Paoli, Del papiro specialmente considerato come materia che ha servito alla scrittura (Firenze, succ. Le Monnier, 1878), pag. 53, e del Comparetti, Relazione sui Papiri Ercolanesi in Comparetti-De Petra, La villa ercolanese dei Pisoni . . . (Torino, Loescher, 1883), pagg. 75-76 ; e nemmeno non ne do la descrizione esterna, che qui è inutile. Così pure non ne indico né la data di svolgimento e dell'esecuzione dei disegni né il nome degli svol- gitori e dei disegnatori, limitandomi a rimandare per tutto ciò al

(1) Rimando senz'auro all'edizione del Ferrara, che è la più recente: Poematis latini relL ex voi. Herculanensi evulgatas deano recognovit, nova fragmenta edidit I. F. Adiectae sunt tabulae XIII (Papiae, ap. Ófficinam typographicam cooperativam, MCMV1II), testo, compresi i frammenti fatti disegnare da me, appunto per lui, per la prima volta, commento, note e bibliografia completa. È un lavoro degno delle più ampie lodi.

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mio elenco dei Papiri Ercolanesi disegnati in Rivista di Filologia classica XLI. 1913, pp. 427-64. Debbo però fare un' eccezione per due Papiri, disegnati nel 1913, dopo la pubblicazione dell'elenco, da Mario Arman: 217 e 396, svolti rispettivamente da Antonio Lentari nel 1805 e da Carlo Malesci nel 1842.

I Papiri Ercolanesi latini svolti sono 42. Di essi ben 18 non servono a nulla in modo assoluto : о non v' è traccia di lettere, affatto, о alcune pochissime, sparse qua e là, resti isolati, a mala pena visibili, di aste e di curve, che non è possibile nemmeno indovinare di quali lettere facciano parte. Non mette quindi conto recare il numero d'ordine di questi 18 Papiri, di cui parecchi non si possono neppure inquadrare, tanto sono disastrose le loro con dizioni di conservazione : solo a toccarli cadono a pezzi ; non si dimentichi che tutti i Papiri Ercolanesi sono carbonizzati e per conseguenza friabilissimi in massimo grado, specialmente quelli - parlo dei Papiri svolti - non incollati, perché incollatali, su un cartoncino.

I rimanenti 24 Papiri sono stati disegnati, in parte, e i disegni di due, 817 e 904, furono anche incisi. Escluso 817, ho riveduto tutti i disegni di tutti i 23 Papiri sugli originali (naturalmente, se esistono ancora), che purtroppo da quando i disegni stessi furono eseguiti (dal 1819 [371] al 1870 [1806]) hanno quasi tutti sofferto molto. E qui debbo aprire una parentesi, che sarà alquanto lunga ; chi non s'interessa delle cose che sto per dire può saltarla a pie pari, ma io credo necessario dirle.

Quando nel gennaio del 1906 io fui chiamato a dirigere l'Of- ficina dei Papiri Ercolanesi, allora nei Museo Nazionale, questi erano quasi tutti esposti da alcuni anni in due sale al secondo piano : i quadri, circa 800, su un totale di 897 allora, dei Papiri svolti, appesi alle pareti, i Papiri non svolti, e quelli messi in macchina ma non potuti svolgere (' provati ') e le cosidette ' scorze ', in mensole a vetro sporgenti dai muri ; i disegni a mano su tavoli invetriati, nel mezzo. Quanto cotesta esposizione, che non era, disgraziatamente, cosa nuova - risaliva ai tempi borbonici, prima del I860 - ma fu resa più grave dal fatto che la sala, detta ap- punto ' dei Papiri ', con poco meno di 700 quadri e tutti i Papiri non svolti, i ' provati ' e le ' scorze ' e i disegni, serviva di pas- saggio a quelle dei vasi, frequentatissime, abbia danneggiato i delicatissimi e preziosissimi cimeli, soprattutto i rotoli svolti, con- tro la cui incolumità e conservazione congiuravano il sole, la luce, la polvere (di domenica il Museo era pieno zeppo di visitatori), e

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anche V acqua che filtrava dal tetto e dai muri, è superfluo avvertire.

Fin dai primi giorni io proposi di chiudere senza indugio in armadi tutti gli 897 quadri per sottrarli agli effetti deleterii degli agenti atmosferici, e di riporre nei loro due vecchi, ma ancora buoni, scaffali a vetri, muniti di tendine verdi, a difesa contro la luce, tutti i Papiri non svolti, quelli i provati ' e le 4 scorze ', e di mettere con le carte dell'archivio borbonico dell'Of- ficina tutti i disegni a mano; e frattanto mi occupai dei lavori preparatorii per tutte coteste operazioni, che a me sembravano, ed erano realmente, urgentissime. Ma mi toccò fare i conti con la burocrazia, lenta, di sua natura, in modo esasperante ; e fino all'ottobre del 1907 molti quadri della sala 'dei Papiri' rima- sero ivi in esposizione. Non ostante le mie continue insistenze in rapporti su rapporti intorno alla necessità assoluta di provvedere sollecitamente armadi in numero sufficente, me ne erano stati dati prima d'allora appena quattro, finalmente tolti dai ripostigli del Museo: armadi vecchi, mal ridotti, in cui i quadri dovettero per forza essere collocati uno sull' altro, senza tavolette di divisione. Acquazzoni provvidenziali - debbo proprio chiamarli ' prov- videnziali ' : è un atroce oxymoron, ma non posso fare a meno di usarlo - del 27 ottobre del 1907, giorno e notte, produssero gravi danni nella sala 'dei Papiri': sei quadri della parete sinistra, su otto, di 1027, Kapvsfoxou Фасета ÏÏ (non K), li trovai il mattino dopo tutti inzuppati d'acqua, caduta dal soffitto, nella tavoletta di legno e nella parte posteriore del cartone! ci vollero parecchie settimane per farli asciugare, ma le tracce dell'umidità, che natu- ralmente si estese anche al Papiro, sono visibili tuttora. Tornai a insistere, più e più volte, a voce e per iscritto, che mi si dessero altri armadi per poter ritirare da quella sala tutti i quadri an- cora appesi alle pareti, e li ebbi . . . parecchi mesi dopo ! Soltanto alla fine di febbraio del 1908 tutti gli 897 quadri erano chiusi in armadi prowisori.

Ma l' odissea di questi poveri Papiri svolti (i Papiri non svolti, con i ' provati ' e le ť scorze ', fu possibile riporli nei loro scaffali fin dal giugno del 1906; ai disegni si provvide prima) ancora non era finita. I Papiri sono, come è noto, materia vegetale e quindi per la loro conservazione, almeno di questi Ercolanesi, carbonizzati, è necessario un ambiente speciale : stanze soleggiate, aerate, possibilmente esposte a mezzogiorno, assolutamente non a mezzanotte. Nel Museo Nazionale ce n'erano, allora, due dispo-

Aegyptus - Anno VII - 14

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nibili, al di là di quelle dei vasi. Le richiesi insistentemente per allogarvi gli armadi dei Papiri svolti, ma invano; dovetti accon- ciarmi a lasciarli collocare parte in un corridoio oscuro, a nord, parte in una stanza buia e per giunta umida! Dire, con una frase fatta, che gli effetti di questo indegno trattamento « non tardarono a rendersi visibili » sarebbe inesatto, perché il deperi- mento dei Papiri Ercolanesi è continuo, ma è lento. La verità però è che quando, due anni dopo, nell'agosto del 1910, ebbe luogo il passaggio dell' Officina dal Museo Nazionale alla Biblioteca Nazionale, loro sede naturale - sono manoscritti, non monumenti о oggetti artistici ... - e potei rivedere comodamente i quadri uno per uno (revisioni parziali ne avevo fatte prima più volte), mi accorsi che la superficie, soprattutto dei Papiri incollati su carta bianca, meno resistente del cartoncino azzurro degli altri, si era corrugata (e in qualcuno addirittura accartocciata), più che già non fosse e ne cadevano più facilmente dei pezzettini, in par- ticolar modo lungo i lembi esterni. Per parecchi mesi di seguito fu un continuo lavoro di restauro, nei limiti del possibile, per incollare di nuovo sul fondo i pezzettini ; la superficie non potè, naturalmente, essere toccata : sarebbe andata tutta in polvere. Ma ciò che non poteva fare la mano dell'uomo lo fece la natura. Tutti gli armadi, nuovi finalmente, e di tipo speciale, e i due scaf- fali dei Papiri furono collocati nel salone della Biblioteca, in mezzo, soleggiato, aerato, altissimo; dopo due о tre anni io vidi, con grata sorpresa, che in molti quadri la superficie del Papiro era assai meno corrugata e in alcuni si era ridistesa, qua e là più о meno quasi spianandosi : effetto, non e' è luogo a dubbi, di quel- li ambiente davvero ideale per i preziosissimi cimeli. È superfluo aggiungere che si resero necessari restauri in numero assai minore di prima.

Nella seconda quindicina di giugno del 1925 Г Officina dei Papiri Ercolanesi fu trasportata, sotto la mia continua, diretta sorveglianza, nel Palazzo reale, nuova sede della Biblioteca Nazio- nale, e allogata in cinque stanze, a sud e a ovest, al primo piano: una per la direzione (vi hanno trovato posto anche i due scaffali dei Papiri non svolti ; due macchine di svolgimento, che ormai purtroppo non servono più a nulla ; i disegni a mano ; le foto- grafie; le carte dell' archivio dei tempi borbonici; le pubblicazioni di papirologia ercolanese e di papirologia in genere - finalmente questo mio vecchio sogno ha potuto avverarsi ! - cataloghi, indici, inventan scientifici e topografici stampati e manoscritti, schedari, quadri prospettici) ; una, molto luminosa, a pieno mezzogiorno,

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per gli studiosi ; tre per gli armadi dei Papiri svolti (1). Spero e auguro vivissimamente che Г Officina possa rimanere - non, s'in- tende, per me, che oggi ci sono, domani forse non ci sarò più, ma per i Papiri, cioè per gli studiosi, che nel volgere degli anni si rinnovano sempre, e ce ne saranno sempre, e hanno pieno, asso- luto diritto di pretendere che i preziosissimi cimeli, unici al mondo, siano conservati nel modo migliore, con tutte le cautele necessarie - spero, ripeto, e auguro vivissimamente che Г Officina possa rimanere dove è, nelle sale che occupa ora, dove sta benissimo in tutto e per tutto. Questi poveri Papiri Ercolanesi hanno viag- giato abbastanza! da Portici a Palermo, nel 1799; da Palermo a Napoli, nel 1801 ; da Napoli a Portici, nel 1802 ; poi da Portici a Napoli, nel palazzo del Museo, dove cambiarono sede più volte, l'ultima, nell'agosto del 1910. Ora almeno possano rimanere fermi 1 Chiudo la lunga parentesi e torno ai Papiri latini.

Gli originali dei 23 Papiri latini, dicevo, hanno sofferto quasi tutti molto, e in massima parte ormai sooo illeggibili, come del resto erano certamente già quando ne furono eseguiti i disegni ;

(1) Nel Corriere della Sera del Io aprile 1926, n.° 78, pag. 3, col. 6, si afferma che nella Biblioteca Nazionale napoletana « finora soltanto la Lucchesi Palli e la sezione periodici sono ordinate. Ma il resto, è uno spavento ». Il resto comprende anche, naturalmente, l'Officina dei Papiri Ercolanesi, e quindi è necessario mettere, come suoi dirsi, le cose a posto in nome della verità vera (30 aprile 1926). L' Officina dei Papiri Ercola- nesi è tutta in perfetto ordine, come risulta dalle cose dette quassù (ripeto : sono in perfetto ordine: tutti i Papiri svolti, in 30 ar- madi ; tutti i Papiri non svolti, i ' provati ' e le ' scorze, ' in 2 scaffali a vetri; tutti i disegni a mano; tutte le fotografie; tutte le carte dell'archivio borbonico; tutti i cataloghi, gl'indici, gì' inventáři, gli schedari, i quadri prospettici; tutti i libri di papirologia ercolanese e di papirologia in genere; le due macchine di svolgimento); e in ordine fu sino dai primi giorni di luglio del 1925, poco dopo termi- nato il trasporto dal Palazzo del Museo alla nuova sede. Appunto in principio di luglio tornarono nell'Officina a studiare due studenti in lettere, ed ebbero Papiri, disegni, fotografie, libri. Mi sia lecito aggiun- gere, ancora in nome della verità vera, che le sezioni ordinate sono le seguenti: negli ammezzati: a nord: periodici, atti accademici, pubblica- zioni ufficiali ; a sud : continuazioni e collezioni. Nel primo piano : a est : incunaboli ; a sud e a ovest : Officina dei Papiri Ercolanesi, tutta, comple- tamente. Nel secondo piano: a nord: Biblioteca S. Giacomo, che l'autore dell'articolo ha confuso con la Lucchesi Palli. I libri della Lucchesi Palli sono ancora tutti provvisoriamente negli ammezzati, a ovest.

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nessuno potè essere disegnato per intero : il maggior numero delle colonne di scrittura è indisegnabile. Questi Papiri non si possono studiare, meno, come si vedrà nelle note, qualche ecce- zione, se non sui disegni, quasi tutti completamente incontrollabili sia per la ragione detta sia perché in molti casi Г originale non esiste più : erano i sovrapposti ' che furono fatti cadere dopo dise- gnati per mettere allo scoperto la parte sottostante, la quale, non di rado, come spesso avviene, non recava tracce di scrittura. Anche il Comparetti fu obbligato a compilare - non poteva fare a meno - il suo Catalogo dei papiri svolti ... (о. с pagg. 86-88) sui disegni : le indicazioni che egli da intorno alla scrittura : * bella ', ' bellissima ', * grande ', ' chiara ' . . . si riportano tutte direttamente ai disegni stessi. La revisione degli originali fatta da me è stata per lo più infruttuosa ; dubbi ne ho avuti spesso sull' esattezza dei disegni, ma non mi fu possibile scioglierli. Le poche parole, di lettura sicura о molto probabile, che recherò sono dunque tolte quasi tutte direttamente dai disegni ; parole, si capisce, intere о comunque integrabili, quasi sempre isolate : purtroppo, anche quando sono appaiate, non servono a nulla, eccettuati pochi luoghi, ma così è.

Dei 23 Papiri 6 sono in tali condizioni che nulla più affatto se ne cava : 315 fr(ammenti) 4, dis(egni) 6 ; lettere alcune di forma strana. - 217 fr. 1, dis. 1 ; lettere di varia altezza. - 396 fr. 2, dis. 1 ; notevole la forma delle lettere. - 502 fr. 1, dis. 1 ; varie lettere non intere. - 1491 fr. 1, dis. 1 ; quasi tutte lettere intere di forma regolare. - 1665 fr. 1, dis. 1 ; la forma delle lettere, una trentina in tutto, è tale che si rimane in dubbio se siano latine о greche, dubbio che ebbe già il Comparetti ; a me sem- brano latine.

Passo agli altri 17 Papiri, avvertendo di nuovo che in realtà sono inservibili. L'asterisco apposto al numero del frammento indica che di questo non esiste più Y originale : caso molto fre- quente. Per assoluta garanzia e per eliminare ogni sospetto di lettura sbagliata (sebbene ciò sia quasi impossibile, trattandosi di disegni), riproduco le parole in lettere maiuscole, come sono nel- Г originale e nel disegno - non di rado fra lettere maiuscole ne compariscono delle minuscole - non tuttavia nella forma precisa: ci vorrebbero caratteri tipografici speciali quasi per ogni Papiro ; si potrebbe ricorrere alla litografia, ma davvero non mette conto. Alle lettere rotte sottopongo un punto. Le integrazioni mie, in lettere minuscole corsive.

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76 fr. 6, dis. 2. - fr. *2, l(inea) 5 FILIO - fr. *6 1. 6 MENTES? 1. 9 NIDUS?

359 fr. 3, dis. 3. - fr. 1, 1. 12 VIA - fr. *3, 1. 1 SIB/? ЗГИ fr. 7, dis. 4. - fr. *1, 1. 5 DIEM 1. 6 ILLO IDVS

DICI - fr. 1, 1. 4 ATRIV//2 ? - fr. 2, 1. 3 aDORNASSI[ 1. 4

AMAR[ 1. 5 MINARI 1. 8 MATREM - fr. 3, 1. 3

ILLVST?r{ 1. 6 ALIO

394 fr. 5, dis. 4. - fr. *1, 1. 3 ISTE? 1. 9 NECE? -

fr. 2, 1. 7 DONIS ?

413 fr. *1, dis. 1. - 1 1 AVIS 1. 2 CONVERSV?[ 1. 3 AETAs? I. 4 QVERELIS 1. 5 aCRIBVS IRIS

457 fr. 2, dis. 2. - fr. *2, 1. 1 NAVI 1. 8 IDEM 1. 12 ISSE DIXISSET

76. Nessuna linea intera, fr. *6, 1. 9 può essere idus o altra parola ; l'originale non soccorre in nulla.

359* Nessuna linea intera, fr. 1, 1. 12 via è in principio di linea e quindi può essere il resto, p. es. di brevia, gravia, levia, suavia, . . . Non ne cavo altro ; non tengo conto di un MOVIRE fr. 2, 1. 6, che può essere tutto ciò che si vuole. Al solito, l'originale non soccorre.

371. Due frammenti nei disegni col numero 1, e due col numero 3; dei disegni più vecchi (1819) dei fr. 1 e 3, come dei fr. 4 e 5, non esi- stono più gli originali. I disegni dei fr. 1-3 meno vecchi (1835?) sono, probabilmente, di * sottoposti ', messi allo scoperto dopo fatti cadere i rispettivi * sovrapposti '. I fr. dei disegni vecchi, tutti mozziconi di linee ; nei fr. dei disegni meno vecchi alcune linee quasi intere. Lavorando di fantasia sarebbe possibile integrare passim qualche altra parola. È forse il resto di un'opera oratoria? adornare di fr. 2 farebbe pensare a un comico.

394. Nel frammento *l le prime quattro linee quasi intere ; negli altri, mozziconi. Strana la forma delle lettere, che a tutta prima si direb- bero di altro alfabeto.

412. In tutto, cinque linee non intere. 1. 1 può essere tanto avis quanto n]avis, m]avis, su]avis, ... ; dopo una lacuna di due lettere, I(?)BE

1. 5 non è fuor di luogo ricordare acri ira di Lucrezio V 400. L'originale, una Scorza1 in pessime condizioni, non aiuta in nulla. Forse è il resto di un' opera poetica ?

457. Pure del frammento 1 non esiste l'originale. Di entrambi i frammenti linee non intere, 11 nel Io, 12 nel 2°. Inusitata la forma di

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9O4 fr. 13, dis. 1. - fr. 4 FESS[ - fr. 10, 1. 5 UELLE

1057 fr. 16, dis. 8. - fr. 1, 1. 3 MIN/MI - fr. 2, 1. 2 OLlm? - fr. 3, 1. 4 VIAM? - fr. 5, 1. 4 AVDES? - fr. 9, 1. 2 ICTV[? - fr. 10, 1. 3 VOS 1. 6 VLTION[ - fr. 11, 1. 5 rELIGtoNE - fr. 12, 1. 2 VSVS? - fr. 15, 1. 2 /hAGNAM

1059 fr. 5, dis. 3. - fr. 1, 1. 3 SCISSE 1. 4 SEMPER 1. 5 nVNC - fr. 2, 1. 3 SED DESCEN[ 1. 4 IPSE

PROSPĚJ 1. 5 HORTATVS - fr. #3 1. 4 IL/VM 1. 5

aMORE - fr. % 1. 6 BON[ - fr. *5, 1. 7 ACCEDA[ 1067 fr. 14, dis. 12. - fr. 1, 1. 9 /?RIDIE 1. 10 VISISSET

alcune lettere. S' intende che isse può essere la terminazione di un infinito di qualunque altro verbo e non di ire.

9O4. Tutti frammentini, con mozziconi di linee, i primi due con resti di una lettera, il 4° con il resto arrecato, preceduto da ~O, il 3° e Г110 con avanzi di due linee, ecc. ecc. ; i due più lunghi sono il 10° e il 13° con reliquie di sei e sette linee rispettivamente. Notevole, come già aveva avvertito il Comparetti, la scrittura. L'originale è un ammasso di fogli senza tracce di lettere.

1 0*17« Linee lunghe, nessuna intera, parecchie con due о tre lettere in tutto, о anche- soltanto resti di lettere. Non riesco a cavare con sicu- rezza, relativa, più di quello che ho recato. L' originale non soccorre. Opera oratoria?

1059. Tutti resti di linee, fr. 1 e 2 sei ciascuno, *3-*5 ventitré in tutto, alcune con una о due lettere. S' intende che scisse fr. 1, 1. 1 può tanto stare a sé, quanto essere la desinenza di un infinito di un altro verbo, fr. 2, 1. 2 RWINAE (anche nell' originale, dove sono ancora visi- bilissime tutte le linee dei fr. 1 e 2) non so che cosa sia о fosse, a meno di supporre un errore di scrittura per RVINAE È vano cercar ď indovi- nare quale sia l'argomento.

1O67. L'originale, relativamente, tuttora, ben conservato, è tutto leggibile, ma non da nulla di più del disegno, esattissimo. Esatto però non era, in parte, il disegno, del 1820, dei frammenti 6A (1. 9 erilis può essere stato pue г i lis) e ÓB, e perciò fu rifatto nel 1856, ed è il fram- mento 11 (del 1856 sono anche i disegni dei frammenti 12-14). Come si vede dai punti interrogativi, ho più di un dubbio, ma nemmeno coli' au- topsia dell'originale non mi fu possibile scioglierli ; forse sono integrabili passim altre parole, specialmente nei frammenti 4, 7, 9 e 10, che mi sembra il più interessante di tutti. La ripetizione di vir prudens non deve far supporre che il frammento 14 sia un duplicato (dico nel disegno) del frammento 8: sono due frammenti distinti anche, s'intende, nell'originale.

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I PAPIRI ERCOLANESI LATINI 211

1. 18 MALVS I. 20 ERAM - fr. 2, 1. 3 ¿ONORI 1. 4 ]NID1S 1. 5 COMMIS[ 1. 6 ALTER 1. 7

ROOA[ 1. 13 SENAť[ - fr. 3, 1. 3 SIBI 1. 6 OLIM

1. 7 DOMO ib. /DEM? 1. 8 DIXIT 1. 12

MARIN[? - fr. 4, I. 4 wCISSET 1. 7 MENTIS 1. 8

SENATV 1. 16 aVRES? 1. 22 SOCIEM - fr. 5, 1. 5

ACTIS? 1. 6 MORfeM 1. 20 OMNIA - fr. 6A, 1. 3 AT

QVIDEM 1. 7 RELIQVOM 1. 9 ERILIS - fr. 6B, 1. 2

SEQVI 1. 5 SVBIB[ - fr. 7, I. 3 SPATIVM 1. 4 INCO-

LVMEM 1. 6 GERER* 1. 7 VIRwKSSE? - fr. 8, 1. 1

AVRE ? 1. 2 CIVI 1. 5 PROVID[ 1. 7 VIR PRVdens 1. 9 CIVI l. 11 VISQVE - fr. 9, 1. 1 ADSI[

1. 5 PAENVL[ I. 11 QyiD - fr. 10, 1. 3 AVOVSTE

1. 4 REPE/AM ET I. 5 EORVM I. 6 /lAVITER? I. 7 SICVT 1. 12 AOSTEM - fr. 12 1. 1 MANV SOCRató? - fr. 14, 1. 2 VENIEM 1. 6 Wir PRWdens 1. 7 EST

1257 fr. 4, dis. 2. - fr. *2, 1. 11 METUM

1475 fr. 10, dis. 10. - fr. 1, 1. 2 REFEREM[ 1. 4 AC-

Appunto l'accenno ripetuto a vir prudens e alla providentia (?), come il civi medesimamente ripetuto potrebbero lasciar credere che l'argomento possa essere filosófico, mentre altre parole farebbero pensare a un argo- mento storico ; certo, Popera doveva essere molto importante, a giudicare dal poco, troppo poco che si può leggere.

1257. Di nessuno dei quattro frammenti, che dovevano essere, come si vede dai disegni, in condizioni pessime (tutti mozziconi di linee, alcune con due о tre lettere), esiste l'originale ; io non ne cavo altro, eccetto qualche cum, qualche et, qualche пес, che naturalmente non dicono nulla.

1475. La qualità della carta, dico del Papiro, sembra la stessa di quella di 1O67 e forse è la stessa anche la mano : certo, le differenze della scrittura sono leggerissime ; le lettere di 1475 sono (forse perché scritte con un altro stilo о per effetto dell'inchiostro) un pochino più grosse (non più grandi, cioè non più alte), ma la forma è la me- desima nei due Papiri (parlo ancora degli originali). Sono entrambi Papiri interi, coi margini superiore e inferiore, e quindi non poterono far parte in origine del medesimo rotolo о volume. Poterono bensì essere due libri

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212 DOMENICO BASSI

CERS[ 1. 5 PRIVS 1. 6 QVAM ? 1. 7 QVOD NVM 1. 8 ANTE IVN[ 1. 19 VSV - fr. 2, 1. 6 MATREM 1. 7 ALIA CAVSA EAS 1. 8 DIEBVS 1. 10 SA-

LVISS[ - fr. 3, 1. 16 IRATI 1 18 QVOI - fr. 4, 1. 7 SACER - fr. 5, 1. 1 NE QVID 1. 2 NE QV1D 1. 3 ISTA ADHAé? ?[ 1. 4 CRVRA 1. 5 MEDI V[ 1. 8 MAIORES

1. 11 CIVITATE 1. 14 AABET SE h 15 QVID CENSET 1. 16 FVISSE - fr. 6, I. 4 AMOR 1. 5 SACRI a/IQVID I. 6 ÄABEANT QVID 1. 13 ALIQVI? - fr. 7, 1. 5 CASV 1. 13 NISI DEBEA[ 1. 14 SIBI VEL 1. 15 VLLAM SI - fr. 8, I. 3 DIDICl I. 6 ORE QVAM 1. 7 QVODLlbet 1. 8 SCIRE I. 11 VNI SERIVS ÇDIVM

1. 12 ]QVE DIMISIT 1. 17 DIMIDIOR? I. 19

ARBIT[ 1484 fr. 8 + 1, dis. 7. - fr. 1, 1. 7 LINEA 1. 8 INESSE

della medesima opera, scritti da un solo amanuense, e pertanto l'argo- mento di 1475 sarebbe lo stesso di 1067, filosófico o storico. L'ori- ginale è in buone, relativamente, s'intende, condizioni di conservazione : tutto, о almeno in gran parte, ancora leggibile, ma non da nulla di più, anzi passim un po' meno ora, di quello che da il disegno, esattissimo. - Fr. 5, 1. 6 EXEDENI 1. 7 EFERICANI 1. 9 CEREBAL[ che nomi sono? - Tracce del titolo, ora più numerose nel disegno che nelP originale ; purtroppo non si cava nulla: 3 linee con cinque lettere intere non con- secutive, tranne due, VM? e resti di altre diciassette.

1484. Copia in inchiostro di 1 disegno con tre frammenti : 2, 3 e 4; e 6 disegni, acquistati nel 1914, con i tre medesimi frammenti, e 1, 5, 6, 7 e 8, più un frammento senza numero, con la soprascritta, a matita, « Sr Humphrey » (il chimico inglese Humphrey Davy, che fu a Napoli nel 1820, ed ebbe undici Papiri fra greci e latini, di cui alcuni già in mano degli svolgitori sulle macchine del Piaggio: i suoi tentativi facili- tarono in qualche caso lo svolgimento - però parte di un rotolo andò distrutta - ma le pagine svolte non furono leggibili ; di alcuni dei Papiri saggiati da lui si conservano ancora i resti, tutti inservibili), ripetuta sull'alto di un pezzettino del frammento 5. L'originale è illeggibile. Nei disegni nessuna linea intera; non poche con una о due lettere, non sempre intere. Impossibile indovinare di che argomento si trattasse.

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1 PAPIRI ERCOLANESl LATINI 213

QVID 1. 10 cORDIS - fr. 2, 1. 7 //BERI? - fr. 6, 1. 1

EQVI - fr. 8, 1. 3 MORTE? 1. 11 ]LARITORI 1535 fr. 6, dis. 4. - fr. *1, 1. 2 NECESSITI 1. 3 REM

1..5 EOS - fr. »2, 1. 1 COEL[ 1. 6 VIA? 1. 7

ALIQVt 1. 8 IN ILLO 1. 9 CELE[ 1. 10 LIBER

1. 11 NONO - fr. 4, 1. 4 SENATV 1. 5 LEVIS 1. 6

POSSIT - fr. *5, 1. 1 AVEN/I[ - fr. 6, 1. 5 DIE? 1. 6 A

BENEFIC/I 1558 fr. 4, dis. 2. - fr. 1, 1. 3 NECE? - fr. 4, 1. 2 IOVEM

1. 5 ORAN/[ 1644 fr. 2, dis. 1. - fr. *1, 1. 1 SERPENT[ 1. 8 IDO-

NEÇS - fr. *2, 1. 2 ILLI SVR[ 1. 5 MENSIO? 1. 9

MENSI ?

1806 fr. 3, dis. 1. - fr. 1 HERCVLA/*[ - fr. 3, 1. 2 FAV-

STUS N 1. 4 AEROS ? 1. 5 ANTONIA 1. 6 С

IVLIVS FELIX 1. 8 О IVLIV[ 1. 9 ]IVS

1535. Dei frammenti 3, 4, 5 (in parte) e 6 esiste l'originale, ma è in condizioni pessime ; non si legge se non molto poco, assai meno che nei disegni. Nessuna linea intera ; la maggior parte mozziconi. Una parte del Papiro non si può mettere in cornice ; un'altra, piccolissima, non è svolta, né svolgibile. Dell'argomento non si può dire nulla, nemmeno approssi- mativamente.

1558. L'originale illeggibile. In tutto 26 linee, tutte mutile; alcune con resti di lettere non integrabili. Non si cava nulla di più di quello che reco io.

1644. Mozziconi di linee, 9 per ciascun frammento. Io non ne cavo altro, ma anche qualche parola in più non vedo a che potrebbe servire.

1806« È l'ultimo Papiro, trovato a Ercolano, nel 1870, in quale luogo non risulta da nessun documento : ciò che è per lo meno strano. Ho fatto mettere io i suoi quattro ' pezzi ', uno lungo e stretto, tre piccoli, informi, in una cornice con vetro apposita, fermando i due ultimi con listerelle о striscioline di carta velina in croce. Non si legge quasi più nulla, pur essendo passati soltanto 56 anni dal rinvenimento e dallo svolgimento. Dev'essere copia di un'iscrizione di Ercolano (fr. 1). Ercolano è menzio- nata anche nel Papiro greco 312 pezzo 1, 1. 8 HPKA[av£<m

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214 DOMENICO BASSI

Metteva conto di far conoscere queste disiecia membra dei Papiri Ercolanesi latini? Forse no; ma io spero e auguro che le notizie date da me servano a invogliare qualche studioso a ripren- derli in esame e a vedere se è possibile cavarne qualcosa di più. Aggiungo che per una disposizione ministeriale, provocata per buone ragioni dalla Direzione del Museo Nazionale alcuni anni prima della mia venuta a Napoli e confermata poi, il primo studio dei Papiri Ercolanesi è riservato a noi, italiani. Nessun stra- niero dunque poteva fin qui occuparsi dei nostri Papiri latini; dopo questa mia pubblicazione anche gli stranieri potranno stu- diarli: la scienza non conosce confini.

Napou, 30 aprile 1926. Domenico Bassi.

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