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I PARI COME RISORSA PER INTEGRARE. PERCORSI DI MEDIAZIONE Monza, 30. 11. 2011 Roberta Sala “Sta piovendo. Come farà Piero a ripararsi?”

i pari come risorsa per integrare sala guidata, apprendimento come apprendistato, comunità di pratiche sono tutti concetti che richiamano l’importanza delle relazioni tra pari nello

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I PARI COME RISORSA PER INTEGRARE.

PERCORSI DI MEDIAZIONE

Monza, 30. 11. 2011

Roberta Sala

“Sta piovendo. Come farà Piero a ripararsi?”

Sara: “Leggiamo insieme la consegna”Sara guida nella lettura ad alta voce del testo scritto.Sara: “Allora dobbiamo cercare di trovare un riparo per questo bambino, se no si bagna. Vediamo cosa c’è in questa figura. Questo cos’è?”Giada: “Un ponte”Sara: “Bene! Poi qui cosa c’è?”Giada: “mmm … non vedo …”Sara, ridendo: “Per forza, con tutta questa pioggia che scende! Non si capisce niente! Facciamo così: ricalchiamo i contorni delle cose, così si vede tutto bene …”Sara mostra a Giada come ricalcare il primo tratto di strada, poi proseguono delimitando i rispettivi lati, e infine si suddividono gli elementi rimanenti.Sara: “Ecco fatto! Allora, questa cosa ti sembra?”Giada: “Una via”Sara: “Bene, ma la via è dove si abita. Si dice strada. Vedi, se vai avanti fino in fondo con il pennarello ti accorgi che passa sotto il ponte … E questo cos’è?”Giada: “Il ponte”

Man mano procedono, elencando gli elementi rappresentati nell’immagine, con qualche fatica ad individuare i tronchi d’albero, in seguito identificata grazie all’aiuto dell’insegnante.Sara: “Allora, cosa dovevamo fare che non ricordo più …?”Giada, aprendo un quaderno e se lo mette in testa, in segno di riparo: “Non bisognava prendere la pioggia!”

Sara: “Ah si … secondo te cosa si può fare?”Giada, istintivamente, indica la cuccia del caneSara: “No, non si può … secondo te perché?”Giada: “Il cane si bagna!”Sara: “Sì. E poi il bambino mica ci sta …!!!”Giada rimane in silenzio per un po’, nonostante le esortazioni e gli incoraggiamenti di Sara. Quasi in preda allo sconforto, ad un certo punto Sara decide di procedere per esclusione.

Sara: “Guardali bene tutti. Questo si può? E questo? Perchénon si può?”Dopo aver esaminato tutti gli elementi, le bambine arrivano alla soluzione del problema.

Giada, che già da un po’ aveva cercato di dare alla scena raffigurata una connotazione narrativa, si domanda: “Ma mica rimane qui sotto il ponte per sempre. Dopo la sua mamma si spaventa se non lo trova …!!!”

Sara: “Ma no, poi smetterà di piovere e lui tornerà a casa sua …”Preoccupata sui possibili sviluppi della storia, Giada individuauna soluzione narrativa, apportando una modifica alla scheda.Giada: “Facciamo che adesso disegniamo in mano al bambino un telefono, così poi lui chiama la mamma e lei viene a prenderlo con l’ombrello”Le bambine mostrano orgogliose il loro prodotto e il finale della storia all’insegnante, la quale propone a loro di affrontare compiti simili, trovando poi un finale sempre diverso per ogni scheda.Insegnante: “Chi lo sa … grazie all’idea di Giada, poi magari possiamo creare il libro delle ‘Schede Animate’ …”

ZONA PROSSIMALE DI SVILUPPO

E’ lo scarto tra ciò che l’alunno sa e sa fare e quello che potrebbe sapere e saper fare grazie alla mediazione di

una figura esperta

LIVELLO ATTUALE

LIVELLO POTENZIALE

MEDIAZIONE

Dalla valutazione statica alla Dalla valutazione statica alla

valutazione dinamica valutazione dinamica ……

In linea con le idee di Vygotskji e sulla base delle critiche mosse ai test tradizionali, gli approcci dinamici alla valutazione si pongono come obiettivo quello di esplorare il potenziale intellettivo della persona.In particolare, la Valutazione Dinamica si fonda su alcuni presupposti come:-L’attenzione al processo più che al prodotto, al comepiù che al cosa (non solo Q.I., ma anche modalità di funzionamento cognitivo)-La necessità di ottenere informazioni dettagliate sulle differenze individuali-L’obiettivo di utilizzare il cambiamento (ovvero la modificabilità della persona) come fattore predittivo al posto del Q.I.-L’importanza di correlare tali criteri ai metodi di insegnamento (cosa e come si può potenziare la persona)

Campione, Brown e Ferrara hanno ideato la procedura di aiuto graduato, attraverso la quale i bambini ricevono aiuti finchè non riescono ad eseguire il compito in autonomia. Il numero totale degli aiuti in ogni fase del test (apprendimento iniziale, mantenimento e transfer) e il totale complessivo forniscono una stima dell’estensione della Zona Prossimale di Sviluppo.Il bambino con una vasta Zona Prossimale di Sviluppo trae maggiore beneficio dalla mediazione ed ha bisogno di meno aiuti rispetto al bambino con una zona di sviluppo più ristretta

Gli Autori hanno rilevato che i bambini con Q.I. alto richiedevano un numero minore di aiuti (maggiore propensione alla mediazione). Tuttavia, i bambini con un Q.I. basso hanno dimostrato nella valutazione dinamica una velocità di apprendimento non predetta dai livelli di Q.I.La misura assunta per spiegare le differenze individuali è data dal rapporto tra l’apprendimento (n° di aiuti graduali) e il transfer (distanza tra l’applicazione della conoscenza e il modello originario)

Ma cosa succede a Bart?Ma cosa succede a Bart?

Sintetizziamo tutto con un esempio in negativo Sintetizziamo tutto con un esempio in negativo ……

MEDIAZIONE

AZIONE CHE

STA IN MEZZO

AZIONE CHE

FA DA MEZZO

MEDIAZIONE

Favorire un adeguato

approccio al compito

Sviluppare un atteggiamento strategico

Insegnare tecniche specifiche

Promuovere consapevolezza

Fornire supporto emotivo

Superamento del concetto tradizionale di Zona Prossimale di Sviluppo, a favore di interpretazioni sociali dello

stesso (Rogoff; Lave)

E’ la distanza tra le azioni quotidiane degli individui e le nuove attività sociali che possono essere prodotte collettivamente

Partecipazione guidata e appropriazione, come meccanismi di base che consentono alla persona di sentirsi parte integrante di una

comunità di pratiche

APPRENDIMENTO = APPRENDISTATO

Partecipazione guidata, apprendimento come apprendistato, comunità di pratiche sono tutti concetti che richiamano l’importanza delle relazioni tra pari nello sviluppo di competenze cognitive e sociali

Consapevolezzadel ruolo edella

mediazione

Abitudine allaricchezzadegli altri

Ascoltare edEssereascoltato Vivere

esperienze diautogratifica-

zione

Sperimentare il valore dellacollaborazione

Superarel’egocentrismo

Scoprire esperimentare

abilitàsociali

Scoprire di essere capace di

Vantaggi tutor:aspettisociali

Essere protagonisti del

proprioapprendimento

Elaborare diverse

strategie perarrivare

all’obiettivo

Scoprire di essere capace di

Chiarire dentro sé i contenutida trasmettere

Vantaggi tutor:aspetticognitivi

Sviluppare Consapevolezzametacognitiva

Mantenere l’attenzione

Continua, alternatae simultanea

Requisiti di base

-Creare un clima di classe inclusivo e basato sul senso di appartenenza

-Eliminare simboli di competitività

-Promuovere la prosocialità e la comprensione empatica

-Sviluppare forme di conoscenza condivisa

La funzione di mediazione nelle relazioni tutoriali comporta le seguenti condizioni:

-Asimmetria

-Coinvolgimento effettivo

-Differenze e convergenze di scopo

Attività parallele, di supporto al progetto

di tutoring

Attività di tutoringvero e proprio

-Analisi delle risorse della classe :

*L’album dei ricordi*Il baule del tesoro*Le pagine gialle

*Sociogramma

*Lancio parole

-Formazione alla mediazione:

*Riflessione su comegli adulti insegnano*Simulazione disituazioni-tipo*Lavoro in parallelo

con feedback

-Formazione delle coppie

-Definizione di tempi e luoghi

-Elaborazione di un contratto formativo

-Monitoraggio e valutazione

Gli alunni si dividono in coppie e, a turno, si intervistano a vicenda, seguendo uno schema di domande precedentemente preparato. Dopo lo scambio di ruoli, al termine dell’intervista, ognuno degli alunni scrive la storia del proprio compagno, che sarà rivista e corretta prima dall’interessato, poi dall’insegnante.

Le storie verranno poi raccolte, per formare il “libro delle storie personali”, oppure una collana di monografie composta da tanti piccoli libri separati

L’insegnante individua un’abilità (sociale, espressivo-creativa, cognitivo-strumentale) e chiede agli alunni di narrare un’esperienza o un episodio della loro vita in cui hanno avuto la sensazione di poterla mettere facilmente in pratica, e un altro in cui, invece, si sono trovati in difficoltà ad esprimerla. La narrazione puòessere completata con foto (se il bambino ne è in possesso) o disegni.

I resoconti narrativi di ognuno saranno poi condivisi e messi in relazione con quelli degli altri; successivamente verranno raccolti per formare “l’album dei ricordi”

Gli alunni sono invitati a depositare nel “baule dei tesori” un biglietto anonimo contenente tre qualitàper ogni compagno di classe, il tutto nell’arco di una settimana. L’insegnante svuota regolarmente il contenitore e all’inizio della settimana successiva espone gli esiti, tabulando su cartellone quanto èemerso

Ad ogni alunno viene chiesto di indicare su un foglio il suo nome, il suo numero di telefono e le sue “specializzazioni”, mettendole così a disposizione degli altri per qualsiasi circostanza o bisogno.

I vari fogli, uniti tra loro, andranno a formare un libro speciale di risorse umane, le “Pagine Gialle”, opportunamente divise per categorie, allo scopo di facilitarne un immediato accesso.

Che cosa vi viene in mente quando vi dico la parola “limite”?

-Cosa significa per voi?-Ci sono dei limiti che vi preoccupano o altri che vi lasciano indifferenti?-Quando vi è capitato di trovarsi in una situazione di limite?-Che cosa avete fatto?-Si possono sempre superare i limiti? Se si, quando e come? Esempi …-Se vi accorgete di un compagno che si trova in una condizione di limite, che cosa fate?

IL LANCIO DELLA PAROLA

Formazione delle coppie

-Lieve asimmetria a livello di competenze, tale da non pregiudicare le possibilità di riuscita nel compito (evitare coppie troppo asimmetriche o coppie troppo paritetiche)

-Contestualizzare la scelta dei membri della coppia, in funzione del lavoro prescelto

-Privilegiare il criterio della compatibilità, evitando però di reiterare vecchi legami di eccessiva dipendenza

1. Durante la ricreazione con chi preferiresti giocare?1. …2. …3. …

2. Per svolgere un compito in classe, con chi vorresti lavorare?

1. …2. …3. …

3. Con chi vorresti andare ad una festa?1. …2. …3. …

IL SOCIOGRAMMA

�� I nomi sono elencati sia in verticale che in I nomi sono elencati sia in verticale che in orizzontale, di modo che in riga emergano le orizzontale, di modo che in riga emergano le scelte compiuto e, a fine colonna, il totale scelte compiuto e, a fine colonna, il totale delle scelte ricevute da ognunodelle scelte ricevute da ognuno

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Grafico sul numero totale delle scelte

Mappa relativa alla prima scelta

Definizione di tempi e luoghi

- Istituzionalizzare il progetto di tutoring, predisponendo un contesto ad hoc (es., recupero scolastico in un determinato momento della settimana)

-Prevedere progetti a tema centrati sulle relazioni tutoriali (sulla base della rilevazione effettuata in sede di analisi delle risorse)

Elaborazione di un contratto formativo

COSA …………………………….

……………………………………..

PERCHE’ ………………………..

……………………………………..

COME ……………………………

…………………………………….

QUANDO E DOVE …………….

……………………………………..

Alcune regole da seguire:

………………………………………………………………………………………………………………………………………………

IL BULLO

LO STRANIERO

LA “PICCOLA”

L’INAFFERRABILE

L’ALIENOIL

DISIMPEGNATO

IL

“CORPOREO”

IL “PERDENTE”

IL “D. A”

IL CONCENTRATO

Zone prossimali di sviluppo

Aldilà di qualsiasi progetto strutturato di tutoring, le relazioni tra pari rappresentano un terreno sul quale e grazie al quale si sviluppano le competenze.

Se la prospettiva è di tipo inclusivo, anche l’alunno diversamente abile puòtrarre beneficio ai fini di aumentare i suoi livelli di partecipazione e, di conseguenza, di sperimentare percorsi inediti di integrazione