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I QUADERNI DI ACIMAC 2016 EDIZIONE Smaltatura e decorazione digitale delle piastrelle ceramiche

I quaderni di ACIMAC - Edizione 2015/2016

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I QUADERNI DI

AC

IMA

C2016E D I Z I O N E

Smaltatura e decorazione digitale delle piastrelle ceramiche

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I QUADERNI DI

AC

IMA

C2016E D I Z I O N E

Scatti dal convegno Acimac "Settimo Meeting annuale sulla Tecnologia Digitale", Fiorano Modenese (MO) 25/11/2015

© Copyright ACIMAC, Associazione Costruttori Italiani Macchine Attrezzature per Ceramica

Via Fossa Buracchione 84 • 41126 Baggiovara (MO) • Italy • Tel. +39 059 510 336 • www.acimac.it

Edito da S.A.L.A. srl • Via Fossa Buracchione 84 • 41126 Baggiovara (MO) • Italy • Tel. +39 059 510 108

In collaborazione con:

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La collana de “I quaderni di Acimac” dedicati alle tecnologie di decorazio-ne digitale si arricchisce quest'anno del sesto instant book che raccoglie le più recenti innovazioni tecnologi-che introdotte in questo specifico segmento.

Realizzato in collaborazione con la rivista Ceramic World Review, que-sta sesta edizione del Quaderno sa-rà disponibile in tutte le maggiori manifestazioni fieristiche di settore del 2016, oltre ad essere peraltro scaricabile gratuitamente in forma-to elettronico sul sito www.tiledizio-ni.it, nella pagina dedicata alla ma-nualistica tecnica Acimac.

Lo spirito de "I quaderni di Acimac" è di promuovere la diffusione della “cultura ceramica” negli aspetti tecnologici e di processo, affrontan-do le tematiche di maggiore attuali-tà con un taglio divulgativo e snello, ma il più possibile esaustivo e appro-fondito; in questo siamo stati sup-portati direttamente dal know-how delle aziende fornitrici di tecnologia

Premessa Fabio Tarozzi

ceramica, che sono le vere autrici delle pubblicazioni.

L'attualità del tema "Decorazione Digitale" è indubbia e sotto gli occhi di tutti, tanto che fin dalla prima edizione del Quaderno nel 2009 era evidente che almeno ogni due anni avremmo dovuto procedere ad un opportuno aggiornamento. La realtà ci ha invece indotto a pro-porlo a cadenza annuale. Da un lato, perché la tecnologia digi-tale in ceramica si sta evolvendo a ritmi impressionanti e ha visto la comparsa sul mercato di nuovi ope-ratori (costruttori di macchine, for-nitori di inchiostri e di servizi); dall'al-tro, perché la diffusione già massiccia di sistemi di stampa digi-tale in ceramica in larga parte del mondo impone ora a molti produtto-ri di piastrelle di affinare le cono-scenze sulle potenzialità delle tec-nologie disponibili e sulle possibilità di ulteriore ottimizzazione della pro-duzione digitale ceramica.

Che vi sia grande sensibilità verso

questo tema e "fame di conoscenza" lo si è potuto constatare il 25 no-vembre 2015, in occasione del VII Meeting annuale sulle Tecnologie Digitali, organizzato da Acimac a Fiorano, che ha visto la presenza in sala di 450 tecnici e operatori dell'in-dustria ceramica italiana.

Questo nuovo "Quaderno di Acimac" contiene diversi degli interventi pre-sentati a quel convegno e contributi nuovi forniti direttamente dalle azien-de impegnate in questo segmento nel campo del Colour Management, della fornitura di inchiostri digitali e nella costruzione di macchine di stampa inkjet. Siamo certi che potrà fornire un nuo-vo valido contributo alle conoscenze degli operatori del settore in Italia e all'estero. Uguale certezza vi è sul fatto che la ricerca in questo campo continua in maniera costante e che sarà in grado di produrre ulteriori evoluzioni già nel breve periodo.

Fabio TarozziPresidente Acimac

Fabio Tarozzi

Colorobbia Digital Space: un passo avanti verso il futuro della ceramica ................. pag. 2 Esmalglass-Itaca: nuove evoluzioni per la digitalizzazione del processo ceramico ..... pag. 6

Inco Quick Stain ...............................................................................................pag. 12 Stato dell’arte del full digital System ....................................................................................pag. 14

Ceramica: il settore strategico per Durst e lo stato dell’arte .......................................pag. 18

Linea innovativa per la decorazione dei grandi formati ......................................................pag. 24 Stampa digitale on demand: tutto solo se serve .................................................................pag. 26 Arte per creare e tecnica per riprodurre ..............................................................................pag. 28

Indice

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2 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016

Colorobbia Digital Space: un passo avanti verso

il futuro della ceramica

dalla bicottura alla monocottura, dal-la monoporosa al gres porcellanato e più recentemente dalla decorazione tradizionale a quella digitale.Grazie al proprio know-how Colorobbia

Forte dei suoi 90 anni di storia, il gruppo Colorobbia è stato attore e testimone del processo tecnologi-co in ambito ceramico che ha avuto luogo in Italia e nel resto del mondo:

riesce, infatti, a offrire ai propri clien-ti soluzioni integrate che combinano il disegno estetico e i prodotti base con la capacità unica di gestire sia i materiali che il processo industriale.

di Angelo Onorato

per la smaltatura digitale;• Nuove stampanti e testine per ap-

plicazioni digitali in secco.

Colorobbia Digital Space si propone perciò al mercato con una gamma completa ed equilibrata che com-prende ben 5 diverse famiglie:

• Serie EHP (Extended Hydrophilic Properties) - Inchiostri Pigmentati ed effetti

• Serie ETR (Extended Temperature Range) - Inchiostri Pigmentati ed effetti

• Serie SPS (Special Particle Size) - Inchiostri ad effetto con granulo-metrie speciali

• Serie HQ (High Discharge) - Engob-

Seguendo la continua evoluzione del-la tecnologia digitale e in costante collaborazione con i differenti attori dello scenario tecnologico ceramico, Colorobbia ha sviluppato e progres-sivamente ampliato tutta la propria gamma di prodotti per la decorazione e smaltatura digitale. Alcuni dei punti chiave che hanno gui-dato la ricerca di Colorobbia nel cor-so degli ultimi mesi sono stati:• Stampanti con più barre con eleva-

ta produttività;• Nuove tipologie di testine più per-

formanti, con la possibilità di rag-giungere scarichi fino a 200 gr/mq e gestire inchiostri con granulome-trie maggiori;

• Nuove stampanti e testine a valvola

bi e smalti dedicati alla smaltatura digitale

• Serie DDA (Digital Dry Application) - Materiali per applicazione digitale a secco.

Colorobbia offre una soluzione inte-grata che combina i prodotti della serie Digital Space con un’accurata ricerca estetica e con smalti, gra-niglie e tutti gli altri materiali che compongono la piastrella prestando la massima attenzione non solamen-te al singolo specifico prodotto, ma a tutto ciò che compone la piastrella stessa. È infatti la perfetta combina-zione di tutti questi fattori che porta a ottenere la migliore resa estetica al costo più competitivo.

COLOROBBIA DIGITAL SPACE

eccellente rendimento cromatico. In particolare, le tinte a effetto permet-tono di ottenere colori, strutture e superfici con effetti molto particolari

Le serie ETR e SPS comprendono un’ampia gamma di inchiostri pigmen-tati e inchiostri a effetto che si ca-ratterizzano per un’alta stabilità e un

ed esclusivi.

La gamma degli inchiostri pigmenta-ti della serie ETR permette un’ampia

SERIE ETR E SPS: COLORI ED EFFETTI

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scelta, comprendendo 3 differenti blu, un marrone rossiccio, un gial-lo, un nero, un beige, un beige ros-siccio, un rosa e un verde; inoltre, per soddisfare la variegata domanda di mercato, recentemente Colorob-bia ha introdotto tre nuovi inchiostri pigmentati, ampliando così anche lo spazio colore ottenibile rispetto alla

serie EHP. Le ultime novità sono in particolare rappresentate dai nuo-vi inchiostri Honey, Mango Yellow e Carbon Black.

All’interno delle serie ETR e SPS, Co-lorobbia ha sviluppato anche un’ampia gamma di effetti utilizzabili sia singo-larmente che mediante una sequenza

di combinazioni che, attraverso so-vrapposizioni multiple, permettono di ottenere una grande varietà di super-fici innovative. Questo è il “concetto multistrato” che, brevettato da Colo-robbia, apre un vasto assortimento di possibilità e funzionalità, consenten-do al produttore di piastrelle un alto grado di personalizzazione.

Oltre agli effetti tradizionali (glossy, matt, bianco e affondante), Colorobbia ha appositamente sviluppato una serie di inchiostri che sviluppano effetti mol-to particolari.Un esempio è la tinta Hydroactive che, in considerazione della sua nota caratteristica di idrorepellenza, se applicata sopra uno smalto genera

un bellissimo effetto di leggero rilievo; altro inchiostro innovativo, che sposa molto bene il concetto “multistrato”, è il cosiddetto inchiostro Multifun-ction che, oltre a lavorare da supporto e interfase, può permettere di ottene-re una superficie brillante così come di potenziare notevolmente lo sviluppo cromatico di alcuni inchiostri pigmen-

tati. Mediante l’applicazione di una sequenza di tipo “Smalto-Inchiostri pigmentati - Inchiostro Multifunction-Silver/Golden”, è possibile ottenere un range di tonalità metalliche molto va-sto, dal metallo, argento e rame fino al bronzo. La gamma attuale di effetti è in continuo ampliamento e sviluppo da parte del reparto R&D di Colorobbia.

Alcuni esempi di effetti

zione totale delle differenti gamme di prodotto. Durante le varie fasi di sviluppo del concetto “multistrato” e seguendo la rivoluzione tecnologica, Colorobbia ha infatti adattato il pro-prio know-how declinandolo in base a varie proposte funzionali. In particola-re, possiamo distinguere due propo-

Uno dei principali obiettivi all’interno di Colorobbia è lo studio a 360° del processo ceramico, mirato all’inte-grazione dei prodotti per l’applicazio-ne digitale con i prodotti di applica-zione tradizionale. Questo obiettivo è ottenibile attraverso lo sviluppo di un modello che permetta un’integra-

ste diverse, che riteniamo importante descrivere brevemente, per metter-ne in evidenza vantaggi e svantaggi:

• Opzione A: una linea di applicazione che contempla stampanti multiple;

• Opzione B: una linea di applicazione con un’unica stampante multibarra.

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KNOW HOW APPLICATIVO DEL PRODOTTO DIGITALE: IL CONCETTO “MULTISTRATO”

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A) Nel primo esempio A, possiamo definire che la stampante centra-le con i colori sia una stampante come quelle già oggi presenti sulla linea. Prima e dopo tale stampan-te, però, abbiamo aggiunto delle ulteriori macchine con un minor nu-mero di barre; queste saranno po-ste a una certa distanza per poter assicurare un asciugamento delle applicazioni che, soprattutto in de-terminati contesti, diventa fonda-mentale.

Per poter centrare perfettamente una determinata grafica o un ef-fetto, le classiche guide presenti sulle linee di smalteria non sono sufficienti e sarà quindi necessario inserire tra la seconda e la terza

stampante un dispositivo di ricono-scimento non solo della grafica, ma anche dell’angolazione d’ingresso della piastrella per poi inviare in po-chi secondi informazioni alle stam-panti per riadattare la stampa. In questo modo potremmo riuscire a sfruttare il massimo scarico delle singole barre, rendendo possibile installare stampanti con diverse tipologie di testine di stampa più adeguate a un determinato effetto.

B) Nell’esempio B, invece, il vantaggio che garantisce la stampante multi-barra è sicuramente la centratura perfetta anche se bisognerà fare attenzione ai tempi di asciugamen-to delle varie applicazioni quando

si sovrapporranno gli inchiostri. Inoltre, in un’unica stampante, le barre non utilizzate frequente-mente possono rischiare di degra-darsi con il passaggio di piastrelle calde.

Sia per l’opzione A che per l’opzione B, abbiamo volutamente inserito solo 4 colori; questo perché la tendenza di molti produttori è quella di ridurre il numero di colori (fino ad un massi-mo di 4/5) per poter liberare barre e inserire effetti. In entrambe le situazioni, Colorobbia sta effettuando test industriali in casi concreti di produzione, per po-ter anticipare le eventuali problema-tiche e offrire soluzioni mirate.

Alcuni esempi di prodotti realizzati con il concetto del “multistrato”

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plotter e stampanti industriali di vari impiantisti, verificando i nostri prodot-ti con le diverse testine presenti sul mercato. Il reparto di ricerca e assi-stenza di Colorobbia ha inoltre a dispo-sizione i migliori software di profilazio-ne e strumenti di analisi, partendo da

Il concetto multistrato riflette la fi-losofia con cui Colorobbia affronta la tecnologia digitale studiando prodotti in cui ci sia un abbinamento con gli smalti. Nell’impianto pilota installato presso il Laboratorio Tecnologico di Colorobbia, infatti, vengono utilizzati

un classico Eye One fino ad arrivare ad uno scanner spettrale. Tutto questo perché Colorobbia non studia solo il prodotto da consegnare al produttore di piastrelle, ma verifica i limiti e i van-taggi in condizioni industriali, offrendo un servizio di alta professionalità.

SOSTENIBILITÀ

Colorobbia da sempre vuole capi-re, controllare e ridurre al mini-mo l’impatto dei suoi prodotti a li-vello ambientale e di salute, ed è per questo che considera tutte le fasi dei suoi processi, nonché l’uso

dei suoi prodotti in condizioni indu-striali. Tale filosofia è trasmessa a tutte le consociate presenti nelle varie aree del mondo. Considerando i risultati delle ana-lisi effettuate, le caratteristiche

dei prodotti contenuti negli in-chiostri e seguendo le indicazio-ni delle schede di sicurezza, i pro-dotti Colorobbia Digital Space non presentano etichette con frasi di rischio.

COME GESTIRE GLI EFFETTI

Come accennato all’inizio, le nuove ti-pologie di testine che apportano un aumento di scarico, faranno sì che alcuni degli effetti possano raggiun-gere un punto di saturazione a una bassa percentuale, o che in qualche tipologia di smalto, l’effetto non sia visibile nelle percentuali più basse.Ad oggi conosciamo molto bene l’uso dei sistemi di linearizzazione e profi-

lazione per il controllo dei colori che, tuttavia, non possono essere utiliz-zati per rilevare il cambiamento su-perficiale di questi effetti. Da qualche mese Colorobbia si è posta alcuni in-terrogativi a cui sta iniziando a forni-re risposte concrete, sperimentando nuovi strumenti per la tecnologia di-gitale e verificandoli in condizioni in-dustriali. Negli ultimi anni, nei labora-

tori di aziende ceramiche e colorifici, vi è stato un forte incremento di per-sonale qualificato, specializzato nella grafica e nella gestione di Photoshop; adesso, però, torna ad evidenziar-si nuovamente la necessità del cera-mista, in grado di dominare l’effetto materico, abbinandolo alla creatività che ha sempre contraddistinto l’in-dustria ceramica.

COLOROBBIA NEL NUOVO SCENARIO CERAMICO

L’introduzione nello scenario cera-mico dei grandi formati, dove le su-perfici richiedono di essere dotate di aspetti funzionali concreti e di una grande ricchezza estetica, permet-te alle multiple applicazioni digitali di guadagnare un maggiore protagoni-smo. La prevedibile e rapida espan-sione di questa tecnologia permette-rà alle aziende ceramiche di innovare

in aspetti tecnologici, logistici, siste-mi di gestione e competitività. Il fattore prezzo, sempre presente, deve coniugarsi con altri aspetti dif-ferenzianti ed è proprio lì che dobbia-mo dirigere i nostri sforzi. Questa sfida, non solo tecnologica, ci invita a pensare e a collocarci in uno scena-rio dove il concetto multistrato pro-posto da Colorobbia diventa sempre

più protagonista.È per questa ragione che tutti i no-stri materiali sono in continua evolu-zione, cercando di ottimizzare i risul-tati finora raggiunti.

È una grande sfida che racchiude un alto numero di incognite, però Colo-robbia sta già sviluppando una formu-la per risolvere questa equazione.

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Esmalglass-Itaca: nuove evoluzioni

per la digitalizzazione del processo ceramico

Inoltre, a livello di processo, la tecno-logia Inkjet ha permesso di ottenere una maggiore flessibilità produttiva e una migliore gestione dei magazzini, consentendo di far fronte a richieste di lotti di materiale sempre più piccoli e differenziati.Dal 2008 ad oggi abbiamo assistito ad una crescita globale della tecnolo-gia molto elevata. Si stima infatti che

Con l’introduzione della tecnologia di-gitale Inkjet, il settore ceramico ha conosciuto una delle più grandi evolu-zioni nella storia della ceramica piana industriale. È stato possibile aiutare i produttori di pavimenti e rivestimenti cerami-ci a creare prodotti più diversificati migliorandone il posizionamento nel mercato globale.

su un totale approssimativo di 9000 linee di smalteria in funzione in tutto il mondo, il grado di conversione da tecnologia tradizionale a tecnologia digitale corrisponda pressappoco al 72% (tab. 1). Ciò non implica che tut-te queste linee producano completa-mente in digitale, ma semplicemente che presentino al loro interno una decoratrice digitale.

Tab. 1. La diffusione delle stampanti digitali nel mondo

2010 2011 2012 2013 2014 2015

Stampanti digitali installate nell’anno - 397 951 2.049 1.537 1.216

Totale stampanti digitali in funzione 333 730 1.681 3.730 5.267 6.483

Grado di conversione 5% 9% 21% 45% 60% 72%

Totale linee di smalteria nel mondo - - 8.000 8.400 8.800 9.000

Fig. 1. Livello di conversione delle linee di decorazione da tradizionale a digitale nei vari Paesi

ti soprattutto alle testine di stam-pa, alla risoluzione, alla qualità degli inchiostri e delle macchine, ecc…), oggi chi si approccia al mondo Inkjet possiede molti più strumenti per po-ter definire quale decoratrice e quali colori siano più adatti alle proprie esi-genze. La conoscenza attuale della tecnologia ha permesso di ottimizza-re tutti i parametri che costituisco-no il fulcro del mondo digitale mas-simizzandone la resa. Come noto, i produttori ceramici che hanno otte-nuto i migliori benefici dalla tecnologia

Il grado di conversione di alcuni Pa-esi, come Spagna e Italia, è ormai superiore al 90%. Questo trend sta ad indicare che la tecnologia digitale è diventata a tutti gli effetti la me-todologia decorativa dominante nel settore ceramico ed è il segmento tecnologico su cui si sta investendo maggiormente in termini di Ricerca e Sviluppo. Rispetto ai primi anni dall’avvento del digitale quando era ancora molto bassa la consapevolezza dei prodotti da realizzare (numerosi i quesiti lega-

digitale sono quelli che sono riusciti a integrare con successo tutte le componenti del processo digitale (ot-timizzazione degli smalti, utilizzo di software di gestione del colore, scel-ta della corretta configurazione colo-re a seconda delle proprie esigenze produttive, ecc…).

Tutto questo avanzamento tecnologi-co e di prodotto ha però creato un nuovo quesito: Come si può diversifi-care maggiormente il prodotto fini-to al fine di renderlo competitivo nel

di Alessandro Ferrari

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mercato globale?Esmalglass-Itaca prova a dare una soluzione a questa domanda attra-verso l’applicazione digitale di “mate-ria” con l’obiettivo ultimo di “digitaliz-zare” l’intera linea di smalteria. I vantaggi di un processo totalmente digitale sono innumerevoli e compren-dono migliorie nel prodotto finito, nel processo produttivo e nella gestione dei costi. Da un punto di vista estetico, è pos-sibile ottenere nuove finiture e strut-ture, potendo anche sincronizzare le grafiche fra loro, ottenendo effetti unici e altamente naturali.

Da un punto di vista produttivo e di gestione sarà possibile:• ridurre o eliminare difettologie ti-

piche delle applicazioni tradizionali, che possiedono un basso control-lo delle proprietà fisiche (densità, viscosità, tensione superficiale, granulometria, ecc…) dei materiali attualmente in uso;

• aumentare la flessibilità e la rapidi-tà nel cambio dei modelli;

• ridurre il tempo di realizzazione dei prototipi;

• ridurre i toni con conseguente au-mento delle rese produttive;

• ridurre lo stock a magazzino (e quindi migliorare il capitale circo-lante dell’azienda).

Esmalglass-Itaca, dopo anni di ricer-ca e numerose prove, ha sviluppato due nuove famiglie di prodotti: Digital Effects e Digital Materials, che ap-portano matericità attraverso l’ap-plicazione digitale. Queste due famiglie completano la gamma di inchiostri digitali “Digital Inks” che da anni rappresentano un

punto di riferimento nel panorama di-gitale ceramico mondiale.

I prodotti della serie “Digital Ef-fects” sono materiali submicronici a base olio (medesimo medium dei Digital Inks), utilizzabili sulle attuali testine di stampa. La distribuzione granulometrica alta-mente controllata conferisce a que-sti prodotti elevatissima stabilità nel circuito di stampa e nelle testine. In questa categoria si trovano materiali che integrano la decorazione attuale creando effetti speciali.

I prodotti della serie “Digital Mate-rials” sono materiali micronici a base acquosa, utilizzabili esclusivamente in testine di nuova generazione che possono erogare elevate grammatu-re (da 50 g/m2 fino a 800 g/m2). Questi prodotti si caratterizzano per

una base acquosa e una dimensione delle particelle superiore ai 3 µm. Questa maggiore dimensione rispet-to ai prodotti submicron è diretta-mente vincolata all’effetto ceramico che si ottiene e permette di deposi-tare digitalmente le stesse quantità che si applicano attualmente utiliz-zando campane, serigrafie piane, a rullo o fumè. Inoltre si ha un’importante diminu-zione del prezzo rispetto ai materiali submicronici, elemento indispensa-bile per l’utilizzo industriale ad alta grammatura.

All’interno dei “Digital Materials” si trova anche la famiglia delle “Polve-ri Digitali”, ovvero atomizzati, gra-niglie, granuli, ecc… con specifiche proprietà granulometriche e di scor-revolezza applicabili con testine di stampa specifiche (Inkjet a secco).

DIGITAL EFFECTS

La tabella 2 mostra i prodotti attualmente in gamma e utilizzabili me-diante la maggior parte delle testine di stampa presenti sul mercato.

Tab. 2. Gamma Digital Effects

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Risulta quindi di fondamentale im-portanza, quando si decide di re-alizzare un prodotto con i Digital Effects, scegliere correttamente

Le grammature ottenibili con le at-tuali testine di stampa sono variabili, ma normalmente non superano i 50 g/m2.

gli smalti (che siano smalti tra-dizionali o Digital Materials) con cui questi effetti dovranno inte-grarsi.

GL1205 (effetto utilizzato per otte-nere superfici brillanti) in funzione del

Il grafico in figura 2 mostra il com-portamento dell’effetto digitale Cik-

tipo di smalto applicato al substrato ceramico.

Fig. 2 Comportamento dell’effetto digitale Cik-GL1205 in funzione del tipo di smalto applicato

Utilizzando uno smalto appropriato è possibile duplicare l’effetto ceramico ottenuto. L’utilizzo corretto di mate-rie combinabili chimicamente fra loro consente di ottenere effetti unici e, allo stesso tempo, diminuire il con-sumo puntuale della materia stes-

Nel grafico si nota che l’andamen-to del grado di Gloss (brillantezza, espresso in GU) è strettamente cor-relato all’aumento della grammatura applicata dello stesso, ma soprat-tutto al tipo di smalto ceramico con cui quest’ultimo viene a contatto.

sa. Questo non è solo un beneficio in termini di consumo e di estetica, ma anche un beneficio produttivo, in quanto le testine di stampa potran-no lavorare in condizioni di stress contenuto e necessiteranno di minor manutenzione.

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I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 9

Tab. 3 – Caratteristiche dei Digital Materials

1 - Bianco2 - Metallizzato3 - Lustro4 - Colla + Secco5 - Reattivo

1 2

3 4

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DIGITAL MATERIALS

todi utilizzati attualmente, però con tutti i vantaggi produttivi della tec-nologia digitale.Nella famiglia Digital Materials ci

Come evidenziato precedentemen-te, i Digital Materials sono materiali micronici utilizzabili in testine di nuo-va generazione caratterizzate dalla possibilità di erogare elevate quanti-tà di materia (che essa sia applicata a umido o a secco). Essi possono essere applicati a cam-po pieno prima e dopo la decorazio-ne, o utilizzando un disegno definito e sincronizzato con il resto del pro-cesso per creare effetti esasperati come quelli ottenuti con serigrafie o rulli; o, ancora, per creare rilievi che normalmente si ottengono con uno stampo a pressa. È quindi possibile ottenere qualsiasi tipo di copertura comparabile ai me-

sono diverse proposte: matt opaco, bianco lucido, matt trasparente, matt satinato, cristallina, metalliz-zato e lustro.

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10 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016

6 - Cristallina7 - Matt Trasparente8 - Applicazione di una graniglia con

“Inkjet a Secco”9 - Matt opaco

6 7

8 9

DIGITALIZZAZIONE DEL PROCESSO CERAMICO

le composizioni per aumentare le ca-ratteristiche tecniche ed estetiche richieste dalla ceramica attuale, ol-tre a garantire il massimo sviluppo cromatico degli inchiostri pigmentati Esmalglass-Itaca per l’impiego con-giunto. In figura 3 vengono mostrate diverse proposte di digitalizzazione della linea di smalteria. Rappresentano solo alcuni esempi di quello che si potrà realizzare uni-ficando fra loro le varie tecnologie

L’integrazione sulla linea di smalteria di queste famiglie diversificate di pro-dotto (Digital Effects e Digital Mate-rials) rafforza la possibilità di creare un processo ceramico produttivo to-talmente digitale. Le varie tipologie di materiali (micro, sub-micron e polveri) sono sviluppate per l’applicazione in qualsiasi gamma produttiva: monoporosa, grès porcel-lanatao, bicottura, ecc… Allo stesso tempo sono state ottimizzate tutte

digitali.

In definitiva la famiglia Digital Solu-tions di Esmalglass-Itaca va oltre la semplice decorazione digitale con in-chiostri pigmentati, e decora digital-mente con “materia” apportando al produttore e al grafico ceramico un nuovo e ampio ventaglio di possibilità per creare un prodotto differenziato e realizzato utilizzando un processo interamente digitale.

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Fig. 3 – Esempi di digitalizzazione della linea di smalteria

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Inco Quick Stain

proprietà dei pigmenti Quick permet-tono di ottenere un inchiostro finale con una distribuzione granulometrica più stretta rispetto ad un inchiostro ottenibile da un pigmento derivante da processo a Jet Mill. L’immagine relativa al Quick Yellow ICQ 10/Q110 sembra mostrare una massa “fusa”, spugnosa quasi sinterizzata: in re-altà, si tratta di un’aggregazione di particelle primarie (causata dalla at-trazione elettrostatica che si eserci-ta tra particelle molto fini) con valori granulometrici medi attorno ai 600-700 nm.I pigmenti a tecnologia Quick, in vir-tù di una maggiore finezza ed una più stretta distribuzione granulome-trica, sono i migliori candidati per la produzione di inchiostri ceramici ad alta qualità e permettono di ottenere i seguenti vantaggi.1) Maggiore intensità colorimetrica:

restringendo la curva gaussia-na di macinazione si riducono le particelle più fini e più grossolane nella medesima, ottenendo auto-maticamente un aumento dell’in-tensità.

2) Minore sedimentazione e crea-ming: una maggiore omogeneità dimensionale delle particelle porta ad una riduzione della sedimenta-zione e del creaming; il prodotto rimane reologicamente più stabile e per più lungo tempo.

3) Maggiore stabilità cromatica: particelle più omogenee donano una tonalità più costante fra i lot-ti di produzione e hanno la stessa

INCO Industria Colori ha sviluppato una specifica gamma di pigmenti ce-ramici per la produzione di inchiostri di ottima qualità, in tempi brevi e con risparmi notevoli. La gamma Quick Stain è rivolta a colorifici ceramici e a produttori di piastrelle interessati ad una propria, indipendente produzione di inchiostri pigmentali. Le caratteristiche tecniche sono state ottenute grazie ad una com-pleta riformulazione del pigmento, un’accurata selezione delle materie prime e una completa revisione del processo produttivo. INCO, che da più di 25 anni svilup-pa e produce pigmenti inorganici, ha portato avanti uno studio che ha per-messo di ottenere una nuova serie di pigmenti con proprietà granulometri-che e morfologiche nettamente mi-gliorative, se rapportate a quelle de-rivanti da una tradizionale produzione a Jet Mill.I Quick Stain sono caratterizzati da una distribuzione granulometrica con valore medio di 0.7-0.9 µm, un d100 reale, misurato da immagini registra-te al microscopio a scansione elet-tronica, minore di 3 micron, nonché una maggiore uniformità dimensiona-le e morfologica delle particelle.Le immagini 1 e 2 mettono a confron-to pigmenti derivanti da tecnologia di macinazione a Jet Mill (sinistra) con pigmenti Quick (destra): come si può notare chiaramente, le particelle dei pigmenti della serie Quick sono note-volmente più fini e uniformi. Queste

resistenza al fuoco. 4) Migliore filtrabilità: i pigmenti

Quick hanno una forma più rego-lare che mantengono anche dopo la macinazione ad Ink Mill; la parti-cella si presenterà quindi al filtro sempre con la medesima dimen-sione.

5) Risparmio energetico in macina-zione: per via della granulome-tria molto fine, dalla gaussiana ristretta e della forma delle par-ticelle controllata è possibile ri-durre del 30/40% i tempi di maci-nazione.

6) Risparmio nell’usura del corpo macinante e del mulino: il corpo macinante (sferette) e il rive-stimento interno del mulino (en-trambi costosi) sono utilizzati per meno tempo.

7) Minore investimento impianti-stico: tutti i risparmi menziona-ti portano ad una riduzione degli investimenti degli impianti di ma-cinazione, in virtù di un conside-revole aumento della capacità produttiva. Per i produttori di in-chiostri si traduce in un risparmio di almeno il 30%.

Il catalogo Quick Stain è composto da 14 pigmenti ad elevata satura-zione, a granulometria inferiore ai 3 microns. Coprono un ampio gamut colorimetrico e danno la possibilità ai produttori di inchiostri di dotarsi di un’ampia gamma cromatica. Natu-ralmente, possono essere sviluppate tonalità specifiche a richiesta, con tecnologia Quick.

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INCO INDUSTRIA COLORI SPAVia Montebonel lo 19/21 - 41026 Pavul lo (MO) T. +39 0536 51021 - www.incocolours. i t

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14 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016

Stato dell’arte del full digital System

progetto iniziale robusto e funzio-nale che ha saputo svilupparsi man-tenendo la sua identità negli anni, adattandosi e diversificandosi per le esigenze dei nostri clienti. Creadigit si è evoluta sul prototi-po base, allargandosi, allungandosi e migliorando sia nel software che nell’elettronica; giorno dopo giorno

Creadigit è la macchina digitale pro-dotta da System, oggi il riferimento nel settore della decorazione digitale in ceramica in termini di affidabilità, qualità di stampa ed estrema ver-satilità. Nel 2015 si contano più di 300 macchine vendute e più di 600 in 27 mesi di attività produttiva.Creadigit deve il suo successo ad un

le sue potenzialità sono aumentate senza andare a discapito dell’altissi-ma produttività (in termini di prima scelta e di metri quadrati prodot-ti), dell’assenza di rigature dovu-te a occlusione di ugelli e della resi-stenza dell’hardware e del software. System propone 7 diversi modelli di Creadigit:

di Rita Cagnoli

La gamma Creadigit

Creadigit Larghezza di stampa (mm) Numero max di colori Numero max di testineVelocità max a

400x400 dpi (m/min)

STD 710 6 11 40

E 710 8 11 40

XL 1161 6 18 35

XLE 1032 8 16 48

XXL 1355 8 21 25

XXL HS 1355 8 21 40

BS 1806 6 28 25

li, descritti di seguito.1. L’allineamento ottico delle testi-

ne: System dispone di una came-ra bianca in classe 7 in cui vengo-no montate e allineate le barre di stampa; tutto ciò rende il cambio testina in campo rapido ed estre-mamente preciso, senza necessi-tà di riallineamenti.

2. Il circuito idraulico (brevetto Sy-stem) è ottimizzato: conta tre ri-circoli e permette una buona omo-geneizzazione dell’inchiostro in ogni parte della macchina; l’inchio-stro, mantenuto in continuo movi-mento, conserva i parametri chi-mico-fisici inalterati. L’estrema efficienza del circuito rende age-vole e veloce il lavaggio delle barre colore.

3. La cura nei dettagli costruttivi rende la macchina di facile manu-tenzione.

4. L’assenza di ugelli mancanti rende

Gli investimenti economici e in risor-se umane hanno dato vita a gruppi di lavoro estremamente specializzati sull’Ink-Jet e su tutte le parti costi-tuenti la macchina digitale. Questo fa sì che Creadigit sia sempre all’a-vanguardia e che ogni sua parte sia conosciuta e studiata approfondita-mente per quanto riguarda meccani-ca, elettronica, software, idraulica, grafica, inchiostri, RIP, testine, per citare i più rilevanti.

Il mercato considera Creadigit una macchina di altissima qualità, per ot-tenere ciò System ha impostato il progetto su alcuni punti fondamenta-

minimi i fermi macchina.5. L’elevata efficienza e professio-

nalità dell’assistenza tecnica Sy-stem.

6. L’ascolto costante e attento del cliente, delle sue esigenze, dei suoi consigli e sollecitazioni.

La progettazione di Creadigit è in continua evoluzione e modifiche e up-grade sono sempre disponibili. Ne ri-sulta una stampante digitale di altis-sima affidabilità che produce con il 100% dei nozzles funzionanti.

Il successo di Creadigit è certamente dovuto anche alla testina di stampa in uso nella macchina. Si può parla-re di una vera e propria integrazione che accoglie da anni la tecnologia di stampa SG1024 di Fujifilm Dimatix.La testina, disponibile in tre diverse versioni a seconda della goccia nativa di stampa, ha risoluzione di 400dpi,

Le testine impiegate

Modello di Testina Goccia nativa (pL) Utilizzo

SG 1024-SC 10 Inchiostri

SG 1024-MC 30 Inchiostri/Materie

SG 1024-LC 80 Materie

SG 1024-SC SG 1024-MC SG 1024-LC

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I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 15

ricircolo interno, plate in metallo di alta resistenza ed è totalmente rige-nerabile.La testina di stampa di tipo SG 1024-SC con goccia native di 10 pL è pensata per l’alta definizione e per le sfumature, quindi per l’uso esclu-sivo degli inchiostri che realizzano la

parte di colore. La testina SG 1024-MC, che ha goc-cia nativa di 30 pL, è la più versatile, è largamente usata per gli inchiostri ma anche per le materie avendo po-tenzialità di scarico fino a circa 50g/m2. La testina SG 1024-LC, permette di

usare materie per le quali i limiti di deposito della versione M non sono sufficienti: va utilizzata, per ottene-re ciò, con una riduzione della grafica al 25% in copertura, in queste con-dizioni può scaricare circa il 30% in più rispetto ad una testina SG 1024-MC.

La leadership di System è ad oggi af-fermata nella stampa dei grandi for-mati, con le due versioni XXL e BS, rispettivamente 1355 mm e 1806 mm di larghezza di stampa. Il merca-

to dei grandi formati esaspera le ri-chieste e, per avere successo, il pro-getto di una stampante deve partire da una progettazione idonea a que-ste applicazioni.

Non si è rinunciato a due prerogati-ve: la grande stabilità e l’ottima qua-lità di stampa sono state conservate in questi due modelli di Creadigit che montano rispettivamente 21 e 28 testine di stampa in linea. La deco-razione digitale su grandi lastre per-mette oggi la realizzazione di pietre e disegni di ogni genere fino a 200 mq di dimensione grafica disponibile ren-dendo ogni lastra unica.

Quantità di inchiostro-materia depositato dai diversi modelli di testine utilizzate

Creadigit BS

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LINEE FULL DIGITAL

16 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016

Insieme allo sviluppo dei due modelli di Creadigit per grandi formati è sta-to possibile realizzare linee full digi-tal, ossia il processo ceramico in cui tutte le fasi di decorazione sono ap-plicate in digitale, dalla smaltatura alla protezione finale con due o più macchine digitali. La sincronizzazione tra le grafiche delle diverse macchine attualmen-te viene effettuata meccanicamen-te, ma nel futuro System proporrà un nuovo sistema di centratura ad alta precisione.Ad oggi sono installate nel mondo 7

linee con sistema MultiCreadigit, la maggior parte su linee di grandi for-mati.

System propone continue innovazioni e nuove funzioni macchina, ad esem-pio importanti novità riguarderanno la possibilità di scaricare maggiore quantità di materia, grazie alla pos-sibilità:1. di utilizzare una nuova testina

con prestazioni migliorative ri-spetto a SG1024-LC,

2. di servirsi di una nuova funzione software (denominata “a quanti-

tà”) che permette di modulare lo scarico delle testine con estrema agilità direttamente in macchina, senza dover né aumentare la ri-soluzione di stampa né cambiare la waveform di lavoro.

Queste sono soltanto due delle nu-merose novità che quotidianamente vengono sperimentate ed implemen-tate nei laboratori System. System, come Creadigit, sono in continua evoluzione per essere sempre più competitive, innovative ed esclusive sul mercato.

Creadigit XLE

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NOTE

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18 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016

Ceramica: il settore strategico per Durst e lo stato dell’arte

decretato il successo di questi rivo-luzionari sistemi modulari a 8 colori che in pochi mesi hanno contribuito a fissare nuovi standard.

Durst Gamma XD non è solo la stam-pante ceramica più innovativa del mercato, ma anche quella che regi-stra il più alto grado di soddisfazione da parte dei clienti di tutto il mondo, come sottolineato da Norbert von Aufschnaiter, Segment Manager Ce-ramics Printing di Durst Phototech-

La ceramica si conferma un settore strategico per Durst, che nel corso del 2015 ha consolidato la propria le-adership nel mercato internazionale della decorazione digitale di piastrel-le, con molteplici installazioni dei nuo-vi sistemi Gamma XD in tutto il mon-do.

Alta qualità dell’immagine, dettagli nitidi e ben definiti, colori pieni e omo-genei e totale assenza di banding, sono solo alcuni dei plus che hanno

nik in occasione del VII Meeting An-nuale Acimac svoltosi a Fiorano lo scorso 25 novembre.

Frutto dell’accurato lavoro del repar-to R&D Durst, la tecnologia di ultima generazione che caratterizza la se-rie Gamma XD, si distingue da quel-la offerta da tutti gli altri sistemi di stampa disponibili sul mercato e rap-presenta un passo in avanti rispet-to ai precedenti modelli proposti dal-la casa di Bressanone.

di Norbert von Aufschnaiter

tà del colore lungo tutta la larghezza di stampa, con passaggi tonali delica-ti e dettagli naturali ricchi di contra-sto; questi sono garantiti dalla nuova geometria dei moduli di stampa e dal sistema di posizionamento adattivo delle gocce, che consente di compen-sare elettronicamente eventuali diffe-renze cromatiche in soggetti con fon-

La soddisfazione dei clienti Durst Gamma XD si registra innanzitutto in termini di qualità. Questi sistemi assicurano infatti prestazioni supe-riori rispetto a qualsiasi alternativa, con risultati di stampa privi di difetti anche in caso di design e decorazio-ni particolarmente difficili da realizza-re. Ciò grazie alla massima uniformi-

di pieni, creando gocce di dimensioni diverse direttamente sulla barra de-gli ugelli. Inoltre, la qualità è assicura-ta anche dal perfetto sistema di tra-sporto e centratura della piastrella, unito al nuovo sistema idraulico e di filtraggio dell’inchiostro con filtri volu-metrici che non richiede continue so-stituzioni di filtri o pompe.

QUALITÀ

duzione e garantiscono la totale sta-bilità degli ugelli, anche dopo periodi di pausa più o meno lunghi. L’esclu-sivo scanner di spessore con senso-

L’eccelsa qualità si sposa inoltre con la massima efficienza produttiva. Le stampanti della serie Gamma XD so-no immediatamente pronte per la pro-

re anticrash consente l’adattamen-to automatico delle teste di stampa, evitando interruzioni di linea e mini-mizzando gli interventi di regolazione.

PRODUTTIVITÀ

Durst Gamma XD

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I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 19

AFFIDABILITÀ

La serie Gamma XD viene gestita e manutenuta completamente da par-te dell’operatore macchina che è agevolato dalla minima necessità di intervento durante le 24 ore di pro-duzione.

Infatti non sono richiesti interventi manuali per garantire la stabilità de-gli ugelli; ciò grazie al nuovo tipo di pulizia testine senza spreco di inchio-stro ad intervalli molto lunghi (oltre le 3 ore) che elimina fastidiose fuo-

riuscite di colore sul nastro di tra-sporto. A questo si aggiunge il nuovo ed ef-ficiente sistema idraulico dell’inchio-stro che non richiede sostituzioni frequenti di filtri e di pompe.

Questa caratteristica unica di Durst permette anche di stampare con una

distanza minima tra gruppo testine e piastrella (1 mm) consentendo di ri-

produrre dettagli con la massima ni-tidezza (foto 3).

Foto 3. Durst Gamma XD Scanner di spessore con sensore anticrash

PREZZO/PRESTAZIONI

Tra i plus più apprezzati anche l’otti-mo rapporto prezzo/prestazioni, con costi di assistenza e manutenzione estremamente ridotti (Total Cost of Ownership). Inoltre, le nuove testine auto-cali-branti, con una durata di vita molto lunga, possono essere sostituite di-rettamente dall’operatore in soli 11 minuti, ottimizzando l’efficienza pro-duttiva e riducendo al minimo i tempi di fermo macchina. Al riavvio, la qualità di stampa resta invariata, senza ulteriori aggiusta-menti meccanici. La nuova geometria dei moduli di stampa ha permesso inoltre di ab-bassare sensibilmente il prezzo di vendita delle testine (foto 4).

Foto 4. Durst Gamma XD Cambio rapido testine

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BEST PRACTICE

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Un esempio concreto arriva dal Bra-sile, dove il sistema di stampa Gam-ma 98 XD, installato il 10 aprile 2015, ha registrato in poco più di 6 mesi una produttività di oltre 2 mi-lioni mq di piastrelle, con costi di as-sistenza e manutenzione di soli 483 euro, senza che si rendesse neces-saria la sostituzione di ugelli, filtri o teste di stampa.

Foto 5. Durst Gamma 98 XD installata presso un’azienda ceramica brasiliana

FLESSIBILITÀ

Durst Gamma XD è leader anche in termini di flessibilità grazie all’in-novativa opzione DM – Digital Ma-terial Printing Technology che per-mette la realizzazione di stampe a effetto con l’utilizzo di materie speciali con scarichi superiori ai 100 gr/m² per barra: una funzio-ne indispensabile per la creatività e lo sviluppo di design estremamen-

te innovativi. Risultati ottimali sono assicurati su qualsiasi tipologia di piastrella grazie all‘innovativo sistema di trasporto e centratura che permette la stampa in doppia fila e un’elevata produttivi-tà anche su supporti molto piccoli.

a) Versioni mano destra e sinistra riproducono risultati perfetta-

mente identici sia cromatici che di definizione, anche in caso di necessità di cambio verso sul posto, garantendo tempi di in-versione molto rapidi, senza in-fluenzare il risultato di stampa, grazie alla sequenza delle bar-re e di tutto il sistema di tra-sporto che rimane invariato (fo-to 6-7).

Foto 6 .Durst Gamma XD versioni mano destra e sinistra

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b) Stampa in doppia fila con sistema rapido di centratura e cambio da doppia a singola fila senza ulterio-ri settaggi. L’operatività in doppia fila consente di stampare a scel-ta in maniera completamente in-dipendente con soggetti diversi o identici (sia in termini di formato che di immagine) su entrambe le file. Ciò corrisponde a poter gesti-re due macchine in una (foto 8-9).

c) Preparazione del lavoro e relati-va coda di stampa possono essere effettuate direttamente in mac-china oppure in laboratorio tra-mite Durst Gamma PrepStation che consente di gestire uno o più stampanti contemporaneamen-te, con relativo monitoraggio dello stato (foto 10).

Foto 7. Durst Gamma XD versioni mano destra e sinistra – Installazione linea 2

Foto 8/9 . Stampa in doppia fila Foto 10 . Durst Gamma PrepStation

SOFTWARE RAPIDO E COMPLETO

Software semplice intuitivo con mol-teplici possibilità di selezione del-le funzioni operative, senza sprechi di tempo, come, ad esempio: corre-

zioni cromatiche, molteplici funzioni random, controllo in remoto dei pa-rametri di stampa e della macchina durante la fasi di stampa, estrapola-

zione dei dati di stampa e statisti-ci, caricamento file molto rapido, 3 dischi in raid per l’archiviazione delle immagini.

SINCRONIZZAZIONE TOTALE

Tutti i sistemi Durst Gamma XD pos-sono essere perfettamente sincro-nizzati tra loro o con stampanti della

precedente serie Gamma, un accor-gimento indispensabile per assicura-re la massima qualità di stampa, se-

parando decori e stampe a effetto. I sistemi Gamma XD sono inoltre do-tati di un software per la sincronizza-

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zione con Durst Gamma DG (Digital Glaze), per il controllo centralizzato dell’intero processo di smaltatura e

decorazione. Un’innovazione in grado di rivoluzionare la produzione di pia-strelle ottimizzando il processo pro-

duttivo, incrementando l’efficienza e riducendo al minimo gli sprechi (foto 11-12).

NOTE

22 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016

Foto 11. Durst Gamma XD: Sincronizzazione

Foto 12. Sincronizzazione Durst Gamma HD e Gamma XD

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Linea innovativa per la decorazione dei grandi formati

ceramica Made in Italy.In modo particolare, la linea Conti-nua+ offre grandi opportunità per una integrazione totale tra le diverse tecniche di decorazione digitali, da quelle realizzabili a secco prima del-la fase di pressatura alle successi-ve applicazioni ink-jet di inchiostri e smalti.Si tratta di una soluzione impiantisti-ca semplice, compatta, flessibile, a basso consumo energetico, che per-mette di produrre con facilità grandi formati di tendenza, valorizzandone il contenuto tecnico ed estetico.

La recente introduzione di Continua+ ha rappresentato un’importante evo-luzione nella produzione industriale di lastre ceramiche di grandissimo for-mato ponendo le basi per nuove solu-zioni impiantistiche.La linea, nella sua configurazione base, è stata presentata in antepri-ma durante il Tecnargilla 2014 e può vantare oggi numerose referenze nel mercato, che hanno consolidato sul campo ottimi risultati in termini di formati, spessori e strutture, spo-sando perfettamente la vocazione e le migliori potenzialità di design della

Per lo sviluppo estetico di lastre di tendenza, la linea Continua+ prevede infatti i seguenti step:• utilizzo di una o più macchine DDD

(Digital Dry Decoration) per la de-corazione a secco con polveri ato-mizzate di impasti colorati e smal-ti;

• formatura della lastra tramite il compattatore PCR2000 con na-stri di acciaio lisci o rivestiti con la struttura desiderata;

• decorazione ink-jet ad alta defini-zione con l’ampia gamma di stam-panti DHD.

di Dante Biserni

colore della decoratrice a secco DDD;

• file .tif in scala di grigio a 360 dpi (alta definizione) per la realizzazio-ne della struttura sul nastro me-diante un processo di resinatura digitale brevettato;

• file in rgb .psb o .psd a 360 dpi (alta definizione) per la decoratrice ink-jet DHD.

Per garantire una totale integrazio-ne di grafiche e struttura, si parte da un’unica immagine sorgente, ac-quisita solitamente in alta definizione attraverso le più diverse tecniche di rilevazione. Una volta acquisita la partenza, ven-gono elaborate tre tipologie di file:• file grafici .tif o .psd a 100 dpi (me-

dia definizione) per ciascuna barra

È qui l’elemento di grande novità: da un’immagine possiamo progetta-re tutte le fasi della decorazione e realizzare una linea completamente digitale.

Nello specifico, si illustrano di se-guito i dispostivi che utilizzano in-formazioni grafiche digitali nella linea Continua+.

DDD

La DDD è l’unica macchina digitale che deposita polveri presente nel mercato. L’utilizzo di questa decorazione per-mette al processo estetico presen-te nella formatura di grandi lastre di fare un passo fondamentale per la creazione di un fondo ricco, in grado di apportare profondità al prodotto finale.

Continua+

DDD

Ciascuna macchina può applicare fino ad un massimo di 4 “colori”, in moda-lità multicanale.Ogni barra, in funzione del grado di copertura della grafica, può deposi-tare fino a 1200 g di polveri, grani, scaglie e/o loro miscele. Da sottolineare l’ampio range di uti-lizzo dei materiali in termini di porta-ta, granulometria e umidità.

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Il compattatore continuo può monta-re nastri sia lisci che strutturati con uno sviluppo di 7500 mm e larghezza utile da 1000 a 1900 mm. Il cambio nastro è molto rapido e richiede appe-na mezz’ora.Per il compattatore, che rappresenta il cuore del processo di formatura, è molto facile cambiare lo spessore di utilizzo che può andare dai 3 mm ai 20 mm. Le lastre prodotte hanno caratteristi-

che in termini di qualità ottime.Qualora sia necessario utilizzare una struttura, Sacmi ha brevettato un si-stema di preparazione del nastro con qualità superficiali buone. In questa fase si utilizza la grafica in scala di gri-gio descritta in precedenza. Il trasferimento del file della struttura al nastro avviene direttamente senza una matrice di stampaggio. In questo modo il risultato è molto fedele all’o-riginale.

PCR2000

Le decoratrici digitali ink-jet utilizzabili per lastre di grandi dimensioni sono:• DHD1408 con larghezza max. di de-

coro fino a 1390 mm, per un forma-to cotto di larghezza 1200 mm;

• DHD1808 con larghezza max. di decoro fino a 1882 mm, per un for-mato cotto di larghezza fino a 1600 mm.

DHD

Ciascun modello può montare fino ad un massimo di 8 barre colore per l’applicazione di inchiostri e/o smalti glossy/matt, con elettronica proprie-taria. Il caricamento delle immagini può essere realizzato in streaming, con un avviamento veloce del job di stampa e un’agevole integrazione con tecnologie di stampa differenti.

Le dimensioni delle grafiche che pos-sono essere utilizzate raggiungono

una lunghezza di 200 metri e una lar-ghezza fino a 1900 mm.

DHD

Le lastre hanno una grande valenza estetica e tecnologica e permettono di aumentare il prezzo medio di ven-dita trovando nuovi sbocchi commer-ciali.Questo aspetto ha rivoluzionato il panorama ceramico. Da un punto di vista puramente estetico, la combinazione di diverse tecniche di decorazione digitale a

CONCLUSIONI

secco e ad umido permette quindi di ottenere prodotti caratterizzati da una grande naturalezza. Si propone in questo modo di anda-re oltre al puro aspetto fotografico creando i presupposti per differen-ziare maggiormente l’offerta di ce-ramica sul mercato.La tecnologia Continua+ rende oggi possibile una produzione “full digi-

tal” per lo sviluppo estetico delle lastre ceramiche, consentendo di programmare ogni aspetto della lavorazione, dalla formatura, alla decorazione, alla diversificazione dei formati fino alla gestione dei prodotti finiti.Questo è lo scenario che certa-mente si affermerà nel panorama ceramico dei prossimi anni.

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26 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016

Stampa digitale on demand: tutto solo se serve

Dai primi timidi passi compiuti nel settore ceramico, il nuovo processo industriale della decorazione digitale, che ha così radicalmente cambiato il sistema produttivo, è ormai dive-nuto fatto conclamato e compiuto. La tecnologia ha acquisito piena cre-dibilità presso gli imprenditori, che hanno abbandonato ogni forma di diffidenza per aprire il campo a una stagione di fervida ricerca sulle nuo-ve possibilità offerte sia in termini di ottimizzazione e razionalizzazione di processi, sia di libertà espressiva e ricerca stilistica.

Projecta Engineering, sin dall’in-troduzione delle sue prime unità di stampa digitali nel 2006, è stata soggetto attivo di questo iter, di-stinguendosi per la sua vision e per la capacità di proporre costante-mente soluzioni funzionali all’operato giornaliero dell’imprenditore cerami-co, spostando sempre più in avanti la soglia del “possibile” verso quella che ora, con maturità, viene definita “filiera digitale di decorazione”.

E proprio la capacità di generare soluzioni di decorazione digitale in-tegrate in un’unica filiera è tra le principali caratteristiche di Projec-ta, da sempre proiettata a ridurre la dispersione di risorse e tecnologie al fine di migliorare la produttività.Già da anni, infatti, nelle principali linee di smalteria del comparto cera-mico, Projecta Engineering ha instal-lato macchine digitali che consento-no di sincronizzare perfettamente tra loro i diversi passaggi decorativi sulla base di un univoco progetto grafico (il Syncro 3D, presentato a Tecnargilla 2012), utilizzando la tecnologia di stampa presente sul mercato (teste Seiko, Xaar, Toshiba) che consente di veicolare in maniera sempre più performante inchiostri, numerosi e differenti effetti mate-rici e anche graniglie (la macchina per posa a disegno digitale di grani-glie Dry-Fix, presentata a Tecnargilla 2014).

Ora, la definitiva assimilazione da par-te delle aziende ceramiche di questi concetti ha portato Projecta ad una riflessione ulteriore, probabilmente “controcorrente”, ma senza dubbio orientata verso un nuovo salto tec-nologico e concettuale: “Siamo certi che, su una linea produttiva, tutte le singole soluzioni di stampa siano sempre necessarie nella loro totalità e contemporaneamente?”Questo interrogativo, e la ricerca che ne è scaturita, ha portato alla nascita di G5, Generazione Cinque. Non solo una nuova macchina, ma soprattutto un nuovo modo di con-cepire il “fare decorazione” che ha segnato un importante traguardo nel processo di sviluppo del concet-to di “filiera digitale integrata”. G5, infatti, è il primo vero (e, al momen-to, unico) sistema completamente modulare, tagliato su misura per ri-spondere a qualsiasi esigenza dell’u-tilizzatore, capace di sintetizzare in pochi metri di lunghezza l’intero pro-cesso di smalteria completa, nonché tutte le tecnologie digitali fino ad oggi prodotte.

L’aspetto più innovativo di G5 con-siste proprio nella sua totale flessi-bilità: si tratta a tutti gli effetti di un sistema di decorazione digitale “aperto”, che consente di installare ciò che è necessario al momento del-la messa in opera, lasciando la mas-sima opportunità di implementazione a seconda dell’incedere di nuove esi-genze produttive o dell’immissione sul mercato di nuove soluzioni tec-nologiche, quali testine, inchiostri, ecc.Questa totale flessibilità rappresen-ta un enorme strumento in mano agli imprenditori, poichè trasferisce all’industria ceramica stessa la pos-sibilità di decidere cosa usare, quan-do usarlo, e in quale modo, dosando di conseguenza anche l’investimento economico in funzione delle reali ne-cessità delle industrie ceramiche.Il paragone immediato è con il pitto-re e la sua tavolozza: tra le tante

di Vincenzo Palumbo e Angelo Montalti

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I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 27

varietà cromatiche, l’artista sce-glie il colore più adeguato a seconda dell’opera da realizzare. Allo stesso modo, G5 offre al pro-duttore di piastrelle ceramiche la possibilità di scegliere quale tecno-logia utilizzare in qualsiasi momento della sua attività e con qualsiasi mo-dalità.Da tale flessibilità derivano due be-nefici reali: da un lato, l’opportunità di un investimento mirato e calibra-to su ciò che serve nel presente; dall’altro, la possibilità di effettuare nel tempo “upgrade” della macchina a seconda del bisogno, della fantasia o dello sviluppo di nuove tecnologie.

G5 rappresenta dunque una modu-larità che scardina il concetto tra-dizionale di decorazione digitale per portare al centro di tutto il “Proget-to”, consentendo di distinguersi sul mercato con risultati assolutamen-te originali.

La macchina si presenta con un de-sign raffinato e curato in ogni detta-glio e la sua composizione è estre-mamente semplice e immediata. Con un fronte stampa di 1900 mm e un tappeto di lunghezza variabile tra i 3,5 e i 5,5 metri, G5 può utilizzare differenti tipi di testine che determi-nano sia la dimensione della goccia, sia la risoluzione di stampa, la cui velocità massima si spinge oltre i 50 m/min. Può ospitare 8, 10, 12 o 14 colori grazie a moduli tutti indipen-denti e autonomi fra loro, smontabili con facilità e riposizionabili a secon-da delle diverse necessità. Ognuno di essi diventa così una sin-gola unità di stampa a tutti gli ef-fetti, in grado di collocarsi automati-camente in fase di stand-by in caso di mancato utilizzo, eliminando ogni possibilità di usura, anche passiva. L’unico modulo fisso di G5 è il mo-dulo Master, alla base del tappeto, dotato di monitor integrato, che racchiude tutte le funzioni comu-ni e necessarie all’interazione con i singoli elementi, integrando la Guida

Centratura, singola o a doppia fila. Sotto al modulo Master può esse-re posizionato l’innovativo sistema GScanner, per il riconoscimento au-tomatico strutturale a Laser, che consente di sincronizzare la stampa della grafica al tampone garantendo elevate performance. Al termine del tappeto è possibile aggiungere l’elemento opzionale GVi-sion per il controllo continuo della qualità di stampa in linea, in grado di riconoscere i difetti di produzione anche a crudo. Grazie al sistema di Visione Intelli-gente, GVision non si limita a effet-tuare una segnalazione, ma istitui-sce un vero dialogo con la macchina che così può eventualmente proce-dere prima a una fase di pulizia au-tomatica, poi alla stampa del test: se il problema non si ripresenta, la macchina riprende il suo lavoro in totale autonomia; in caso contrario, vengono attivati diversi sistemi di al-larme fino al richiamo dell’operatore.

L’attività complessiva di R&S di Projecta punta ad evolvere le tecno-logie di prodotto in un’ottica di con-tinuità delle macchine stesse, e lo sviluppo di G5 non fa eccezione. Non solo essa nasce dal compen-dio delle principali caratteristiche vincenti delle stampanti della serie Evolve, ma sono anche varie e molto interessanti le ricadute sulle linee già in funzione, che possono benefi-ciare delle migliorie introdotte sulla G5 e integrarsi con essa per produr-re risultati di ancor più alto livello. Tutta la serie Evo, infatti, può esse-re upgradata con le nuove e più per-formanti interfaccia utente e arric-chirsi dei moduli GVision e GScanner o, come nel caso delle Ibride, pos-sono alloggiare i molteplici modelli di testine offerte da diversi produttori.

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28 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016

Arte per creare e tecnica per riprodurre

manere un passo avanti rispetto alla concorrenza internazionale. Accanto alla creatività serve tuttavia anche la tecnica, per passare in modo rapido dal prototipo al modello industriale e

Arte, gusto, estetica ed esperienza sono elementi che concorrono alla realizzazione del processo creativo che ha consentito e tuttora consen-te all’industria ceramica italiana di ri-

successivamente alla produzione.Questa relazione tratta quindi di arte e di tecnica nelle diverse fasi del ciclo di vita di un prodotto, dalla sua ideazione alla sua produzione.

di Antonio Maccari

ARTE PER CREARE CREARE PER INNOVARE E PER PRODURRE

Pietre naturali, legni, metalli, forme geometriche … tutto può essere utilizzato per creare nuove soluzioni estetiche. Servono gusto, fanta-sia, spirito creativo per distinguersi dalla concorrenza a basso costo e mantenere un elevato valore ag-giunto. La creatività deve tuttavia fare i

Senza voler fornire soluzioni per il processo creativo, Macs Tech mette a disposizione del laboratorio cerami-co strumenti semplici ed efficaci che hanno un solo obiettivo: misurare il processo produttivo e consentire la verifica della producibilità e la valu-tazione del costo prima di produrre un solo pezzo fisico.

conti con il processo produttivo ed è quindi necessario che, in modo efficace e affidabile, le varie ipotesi progettuali siano misurate e verifi-cate. Il concetto di misurazione è impor-tante perché la misura di un feno-meno è la condizione base per il suo controllo.

TECNICA PER RIPRODURRERIPRODURRE: UN PROBLEMA COMUNE

La problematica della riproduzione - a distanza di tempo, su differenti piattaforme di stampa o in caso di variazione delle condizioni operative - è comune a molti settori industriali: editoria, stampa artistica, tessuti, packaging di prodotti consumer…Nell’ormai lontano 1993 un grup-po di aziende del settore grafica e stampa costituì l’International Co-lor Consortium (ICC) con l’obiettivo di creare, promuovere e incoraggiare la standardizzazione di un sistema di gestione del colore indipendente-mente dalla specifica implementa-zione dei dispositivi di acquisizione, visualizzazione e stampa.Il primo risultato fu la definizione di profilo (oggi ISO 15076) e, nel tem-po, una serie di Standard Internazio-nali e “de facto” che consentono, ad esempio, di cercare di ottenere lo stesso aspetto di un documento ori-ginale e di una sua copia dopo averlo acquisito con uno scanner RGB e ri-prodotto su una stampante CMYK. Gli standard riguardano i substrati di stampa, gli illuminanti, la posi-zione dell’osservatore, gli inchiostri CMYK, i target colore. Su quegli

colorati per integrare il gamut degli inchiostri disponibili.

• Utilizzando più di 4 tinte e quin-di più di 4 piani colore, non si ha una visualizzazione corretta su monitor e quindi non si possono effettuare correzioni visivamente verificabili.

A questo si aggiungono le limitazio-ni degli strumenti di acquisizione dei target, manuali o motorizzati, que-sti ultimi più affidabili e più veloci, che riescono però ad acquisire cam-pioni con spessore inferiore a 10 mm e larghezza minore di 300 mm. La soluzione è stata trovata con il pragmatismo e la capacità di adat-tamento che contraddistingue il settore, ma con difficoltà, tempi e costi elevati. Possiamo dire che il metodo più utilizzato è quello del “prova & ri-prova”: al ritorno in produzione si procede con una serie di staffette, verifiche visive, modifiche ai file gra-fici dettate dall’esperienza del gra-fico e nuove staffette che portano a risultati spesso soltanto vicini all’o-biettivo. Se poi la linea produttiva,

standard sono stati sviluppati gli strumenti hardware e software che, unitamente a un controllo in tempo reale sulla produzione, consentono di mantenere la necessaria stabilità o modificare rapidamente i parametri operativi per poterla ripristinare.

Riprodurre in ceramica

Termini come ICC, profili, CMYK, in-tenti ecc, da qualche anno sono di-venuti familiari anche nell’industria ceramica, sebbene spesso mal utiliz-zati poiché i principi su cui si basa la standardizzazione ICC mal si adatta-no al processo ceramico. Facciamo qualche esempio.• Non esistono inchiostri ceramici

CMYK. I più importanti colorifici offrono infatti da 8 a 10, 12 diffe-renti tinte per poter ottenere un gamut ragionevole pur se lontano da quello CMYK su carta.

• I costruttori di stampanti, par-titi con 4 barre colore pensando di poter utilizzare le sole tinte CMYK, ne offrono ormai 8 e oltre.

• Non ci sono substrati standardiz-zati, anzi spesso si usano smalti

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I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 29

RIPRODURRE: OGGI DISPONIBILE UNA TECNOLOGIA ADEGUATA

duzione dei prodotti.

Riprodurre: il KeraOne®

KeraOne® nasce per adeguare i si-stemi di acquisizione spettrale alle specificità della ceramica e per au-tomatizzare e rendere controllabile il processo di lettura dei target colore.KeraOne® è basato su uno dei mo-duli di lettura spettrale più utilizzati al mondo (i1iO con spettrofotome-tro i1Pro 2), integrato con soluzioni meccaniche, di visione e di elabora-zione proprietarie. Come si può vede-re in figura 1, KeraOne® si appoggia direttamente sulla piastrella senza necessità di tagliarla e senza limiti di

La consapevolezza che gli standard e gli strumenti utilizzati in altri set-tori industriali non sono applicabili in ceramica ha portato Macs Tech a sviluppare un insieme di strumenti specifici per questo settore: tavo-lozze colore ad alta densità, scanner spettrali per l’acquisizione di originali e tavolozze, strumenti per l’acquisi-zione delle tavolozze, software di mo-dellazione dei processi produttivi, di staffetta virtuale e per l’adeguamen-to automatico delle attrezzature di stampa. Questi sistemi si prestano sia a supportare le attività di ricer-ca nella verifica della producibilità dei prototipi, sia le attività del reparto produttivo volte alla rimessa in pro-

spessore. Il posizionamento è guida-to dal sistema di visione che individua i punti di riferimento e guida l’opera-tore nel posizionamento ottimale. Ke-raOne® può leggere target standard, ECI 2002 e tavolozze proprietarie ad alta densità, grazie a nuovi driver software sviluppati da Macs Tech. In questo caso le tavolozze includono la gestione di informazioni di controllo (con bar code) per analizzare e me-morizzare automaticamente i dati colorimetrici delle tavolozze. KeraOne® è inoltre portatile, alloggia-to in un contenitore le cui dimensio-ni sono compatibili con i limiti di ba-gaglio a mano come specificati dalle compagnie aeree.

1 - KeraOne®

2 - Tavolozze

la stampante, gli inchiostri, i formati, i parametri nominali di cottura sono

cambiati, il lavoro è ancora più com-plesso e il risultato finale potrebbe

addirittura risultare non raggiungi-bile.

1

in cui un determinato prodotto (A) viene realizzato su una specifica li-nea produttiva con la corretta to-nalizzazione (fig. 3). I file delle attrezzature (B) vengono letti e analizzati per produrre una particolare tavolozza, chiamata DiPS (C). L’immagine della DiPS viene so-vraimposta su una delle facce del prodotto, a scelta dall’operatore, aggiungendosi a quelle analizzate, e

Riprodurre: la preparazione dei dati

La fase di preparazione dei dati è quella iniziale del processo che por-terà ad adeguare automaticamente le grafiche. Consiste nella creazione dei dati di conversione. È a sua volta suddivisa in tre fasi:

FASE 1: Si effettua nel momento

viene stampata e cotta sulla linea durante la normale produzione. La DiPS rappresenta così la “firma digitale” del lotto produttivo.

FASE 2: la DiPS viene letta e misu-rata con KeraOne®.

FASE 3: la DiPS misurata permette di convertire le attrezzature origi-nali in una rappresentazione stan-dard del prodotto stesso.

2

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Lo standard è per sua natura indi-pendente dalla linea produttiva e ver-rà utilizzato al momento del ritorno

A B

in linea per adeguare automatica-mente le attrezzature di stampa alle mutate condizioni operative.

operazioni sono estremamente sem-plici e rapide:1. Si carica il modello matematico

della linea candidata a produrre;2. Si carica lo standard del prodotto;3. Si esegue l’adeguamento.

L’intera procedura è eseguita con una semplicissima interfaccia uten-te e procede fino alla creazione e al salvataggio delle nuove attrezzature.

I risultati di questa fase sono di tre tipi.1. Informativi: il sistema nel corso

dell’elaborazione propone per ogni faccia la valutazione in termini di somiglianza espressa come per-centuale dell’immagine che può venire riprodotta esattamente dal processo di destinazione, e di copertura espressa come per-centuale di utilizzo degli inchiostri. Il giudizio è espresso sia in modo “analogico”, ovvero con un’icona la

Riprodurre: l’utilizzo dei dati

Lo standard, generato nella fase 3 di preparazione dei dati, è utilizzato al momento del ritorno in produzione per l’adeguamento automatico dei file di stampa. Il modello matematico del processo corrente concorre all’ade-guamento insieme con lo standard.Le aziende che adottano il sistema Macs Tech producono e misurano su ogni linea produttiva a frequenza stabilita (ad esempio ogni 4 ore), una tavolozza colore.La tavolozza ha i seguenti scopi:• misurare i dati colorimetrici;• creare un database di misurazioni

che aiutino a definire l’andamento del processo;

• mantenere un modello matemati-co delle linee di produzione sempre aggiornato.

Quando il piano produttivo richiede un nuovo lotto di un codice esistente, le

cui colorazione (verde=ok, rossa= non producibile, gialla=da verifica-re) esprime la valutazione del sof-tware, sia digitale, con indicazione delle percentuali di somiglianza e copertura. I parametri di accet-tabilità che determinano le soglie e quindi la colorazione delle icone, sono pre-impostati e modificabili dall’operatore.

2. Operativi, ovvero i file binari con il numero di piani colore corretto, nella dimensione che tiene conto del ritiro e nella corretta risoluzio-ne.

3. Di controllo: con una faccia ag-giuntiva per la DiPS, che funziona quindi come firma digitale del risul-tato dell’adeguamento.

I file generati sono in formato TIF o PSD in funzione del numero di piani colore e possono essere successi-vamente manipolati con i pacchetti grafici più diffusi.

NOTE

Fig. 3 - Preparazione dati: la fase 1

C

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