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FREEBOOK AMBIENTE Biblioteca gratuita on line di A cura di Riccardo Beltramo e Stefano Duglio I rifugi alpini del Verbano-Cusio- Ossola verso un turismo sostenibile Una lettura sistemica della ricettività in alta quota Le opportunità non hanno confini FESR

I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

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Il volume presenta le azioni compiute dal Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università di Torino nel Verbano-Cusio-Ossola, nel versante piemontese dell’area pilota, che si sono sostanziate nella predisposizione di un modello di analisi e di gestione e aggiornamento dei dati che ha permesso di ottenere un quadro aggiornato ed esaustivo della ricettività turistica d’alta quota legata alla figura del rifugio alpino.

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FREEBOOK AMBIENTE

Biblioteca gratuita on line di

A cura di Riccardo Beltramo e Stefano Duglio

I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibileUna lettura sistemica della ricettività in alta quota

Le opportunità non hanno confini

FESR

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Indice generale I

INDICE GENERALE

Prefazione 1

Nota Metodologica 7

Capitolo 1. Inquadramento gestionale e tecnologico 15

Capitolo 2. Il database e l’applicazione software 61

Capitolo 3. Inquadramento di sintesi per valle 81

Valle Antigorio-Devero 85Rifugio Castiglioni 87Rifugio Monte Zeus 105Rifugio Zum Gora 123Rifugio Sesto Calende (non gestito) 139

Valle Antrona 155Rifugio Alpe la Colma 157Rifugio Andolla 173Rifugio Città di Novara 191

Valle Anzasca 209Rifugio Oberto-Maroli 211Rifugio Wengwald Hutte 229Rifugio Zamboni-Zappa 245Rifugio CAI Saronno (non gestito) 263

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Indice generale II

I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

Val Bognanco 279Rifugio Alpe il Laghetto 281Rifugio Gattascosa 299Rifugio Il Dosso 317Rifugio San Bernardo 335

Val Divedro 353Rifugio Città di Arona 355Rifugio Crosta 373

Valle Formazza 391Rifugio 3A 393Rifugio Bim-se 411Rifugio Città di Busto 429Rifugio Claudio e Bruno 447Rifugio Margaroli 465Rifugio Maria Luisa 483Rifugio Miryam 501Rifugio Mores 519Rifugio Somma Lombardo 537

Val Grande 555Rifugio Fantoli 557Rifugio Parpinasca 539Rifugio Pian Cavallone 557

Val Vigezzo 575Rifugio Blitz 577Rifugio Nigritella 595Rifugio Stria Rusa dal Blitz 613Rifugio Al Cedo (non gestito) 631Rifugio Bonasson (non gestito) 649Rifugio Regi Forno (non gestito) 667Rifugio Greppi (non gestito) 685

Altre località 703Baita Omegna 705Rifugio Brusa-Perona 723Rifugio Cà Bianca del Minatore (non gestito) 741Rifugio Monte Vecchio (non gestito) 759

Conclusioni 777

Bibliografia 781

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

PREFAZIONE

Regione Piemonte

Direzione Opere Pubbliche, Difesa del suolo, Economia montana e foreste

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

Prefazione 3

Premessa

In passato la frequentazione escursionistica della montagna era costituita quasi

unicamente da appassionati ed esperti in cerca di percorsi impegnativi che utilizzavano

come punti di partenza i rifugi alpini, soprattutto frequentati nel solo periodo estivo.

Ancora oggi tale tipo di frequentazione è presente, ma a fianco a questa si è ampliata la

quota di frequentatori che riconoscono nel rifugio o nella piccola struttura ricettiva di

montagna il punto di arrivo della loro giornata estiva/invernale dedicata alla

conoscenza dei luoghi, degli elementi naturali, storici e tipici del contesto territoriale.

Nel complesso, la potenziale domanda escursionistica sì è quindi ampliata e

differenziata, rispetto al passato, pur non trovando un’offerta corrispondente costituita

sull’organizzazione e l’integrazione tra le reti escursionistiche locali e dall’offerta di

servizi ricettivi e più in generale turistici di qualità. La fruizione attuale del sistema

ricettivo in media ed alta montagna mostra inoltre ancora una forte connotazione

stagionale che ne limita l’utilizzo e, quindi, le ricadute socio-economiche.

Sul piano della promozione occorre inoltre constatare che non è in genere presente

un’offerta turistica strutturata e coordinata, né tra strutture transfrontaliere, né con il

fondovalle. Da un lato poche sono le iniziative che propongono circuiti turistici

internazionali a scavalco delle Alpi, mentre, dall’altro, l’offerta dei rifugi ignora sovente

le produzioni e le attività culturali svolte nelle rispettive vallate che invece potrebbero

essere un utile complemento e stimolo alla frequentazione.

In ultima analisi occorre quindi che sentieri, rifugi e servizi all’escursionista

vengano concepiti sempre meno come enclavi e sempre più come elementi in

interconnessione tra loro a costituire una vera offerta turistico-escursionistica da

valorizzare nel suo insieme.

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

Prefazione 4

Il Progetto

Il progetto strategico V.E.T.T.A., Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti

Turistici Transfrontalieri delle medie e Alte quote, avviato ufficialmente il 1/02/2010

per una durata di 3 anni, prende forma dal Programma di Cooperazione

transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 inserendosi in un più ampio contesto di

valorizzazione e gestione delle risorse ambientali, umane e paesaggistiche sul territorio

dell’arco alpino italo-svizzero, un territorio caratterizzato da una notevole contiguità

ambientale, storico-culturale e turistico-sportiva.

L’area di azione del progetto è piuttosto vasta, abbracciando di fatto una porzione

considerevole dell’arco alpino a cavallo del confine italo-elvetico che va dalle Alpi

Lepontine al confine tra il nord del Piemonte e l’Alto Vallese fino alle Alpi Retiche tra

l’Alto Adige e l’Alta Engadina Svizzera.

A un’area così vasta corrisponde un partenariato altrettanto significativo composto

per la parte italiana da:

1. Regione Piemonte in qualità di capofila di progetto.

2. Regione Lombardia.

3. Provincia Autonoma di Bolzano.

4. Club Alpino Italiano Lombardia.

5. Club Alpino Italiano Sezione Novara.

6. Club Alpino Italiano Sezione Villadossola.

7. E.R.S.A.F. - Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste, della

Regione Lombardia.

E per la parte Svizzera da:

1. Cantone Ticino, A.T.S.E. – Associazione Ticinese Sentieri Escursionistici.

2. Cantone Grigioni, Polo di Poschiavo (Centro di competenza per la formazione

continua e l’accompagnamento di progetti di sviluppo riconosciuto a livello

cantonale e federale).

Il progetto, partendo da una valutazione sul potenziale turistico locale collegato

all’offerta ricettiva dei rifugi di media ed alta quota, da un’analisi della domanda e

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

Prefazione 5

dell’offerta di servizi turistici connessi al settore dell’escursionismo, intende costituire,

attraverso lo sviluppo di progettualità pilota collegate ad alcuni temi di rilevanza

strategica per l’escursionismo, una solida base per la valorizzazione condivisa

dell’offerta turistica rivolta agli escursionisti, anche al fine di individuare linee

strategiche di intervento comuni da adottare da parte delle istituzioni e degli enti

competenti in materia di sviluppo ed organizzazione turistica.

I temi chiave del progetto sono:

a) Formazione degli operatori turistici, dei gestori dei rifugi e di altre strutture

ricettive presenti sul territorio interessato al fine di migliorare la qualità del

sistema di accoglienza.

b) Gestione ambientalmente sostenibile delle strutture ricettive attuata attraverso

sistemi di gestione ambientale sempre più importanti per garantire standard di

accoglienza e di comfort al passo con i tempi.

c) Miglioramento strutturale ed infrastrutturale con soluzioni anche di tipo

innovativo: interventi di recupero, ampliamento, riqualificazione,

ammodernamento delle strutture ricettive in quota e, ove necessari, interventi

riguardanti le infrastrutture collegate (sentieri, segnaletica, vie ferrate , etc.).

d) Servizi e tecnologie a favore degli operatori e degli escursionisti quali

l’introduzione delle connessioni satellitari a larga banda per supportare la

gestione dei rifugi e le comunicazioni telefoniche in alta quota.

e) Sistemi informativi a supporto della rete escursionistica regionale e

implementazione di un sistema di rilevamento dei flussi escursionistici.

Asse portante del progetto è quindi la valorizzazione del sistema dell’offerta

turistica alle medie e alte quote ponendo l’accento sul miglioramento qualitativo dei

rifugi dal punto vista strutturale, della sostenibilità ambientale e di una moderna

gestione e fruizione della struttura, anche tramite la messa a punto di opportune

dotazioni tecnologiche in buona parte proprio frutto di ricerche applicate all’interno del

progetto.

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

Prefazione 6

In questo contesto, anche l’individuazione di standard innovativi di accoglienza-

ospitalità specifici per i rifugi gioca un ruolo non trascurabile nell’economia del

progetto.

La Regione Piemonte ha negli ultimi anni puntato sulla valorizzazione

dell’escursionismo dotandosi anche di strumenti legislativi appropriati quali la Legge

Regionale 12/10 (Recupero e valorizzazione del patrimonio escursionistico del

Piemonte) e la Legge Regionale 8/10 (Ordinamento dei rifugi alpini e delle altre

strutture ricettive alpinistiche).

Con il progetto V.E.T.T.A., la Regione ha voluto puntare in particolar modo sui

rifugi, perni della pratica escursionistica, avvalendosi della competenza scientifica del

Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università degli Studi di Torino che, in

questo ambito, ha maturato una considerevole esperienza in precedenti progetti

transfrontalieri.

Fine ultimo del progetto V.E.T.T.A., con tali azioni, è creare delle dinamiche

virtuose nel campo del turismo escursionistico in grado di sopravvivere alla chiusura

tecnica del progetto, contribuendo in tal modo alla destagionalizzazione della

frequentazione della montagna con il conseguente mantenimento dei livelli

occupazionali contrastando la tendenza all’esodo tutt’ora in atto nelle aree rimaste ai

margini dei grandi flussi turistici.

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

CAPITOLO 1

INQUADRAMENTO GESTIONALE E TECNOLOGICO

Riccardo Beltramo e Stefano Duglio

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 1

Inquadramento gestionale e tecnologico 16

1.1 Premessa

Nelle pagine che seguono sono riportati e commentati i risultati relativi

all’inquadramento tecnologico e gestionale dei rifugi alpini della Provincia di Verbania.

Lo studio è stato condotto per 40 strutture ricettive fra rifugi alpini ed escursionistici,

che rappresentano la totalità delle ricettività alle medie ed alte quota della provincia.

La metodologia di analisi e di gestione dei risultati è maturata a seguito di

precedenti esperienze nel campo della qualificazione dell’offerta ricettiva

caratterizzante la figura del rifugio di montagna verso aspetti di sostenibilità del

fenomeno turistico nelle Alpi.

Tali esperienze sono state svolte in seno al Dipartimento di Scienze Merceologiche a

partire dal 1997, dapprima, come riportato in nota metodologica, con i progetti legati

alla gestione ambientale ISO 14001 della Capanna Regina Margherita (sempre in

Piemonte), per proseguire negli anni successivi in Valle d’Aosta. Dalle esperienze citate

sono stati editi diversi articoli presentati a convegni o a riviste e linee guida [1-6].

L’indagine sviluppata nell’ambito del Progetto V.E.T.T.A. si è svolta in due periodi

coincidenti con le stagioni estive 2011 e 2010, per un totale di circa 5 mesi di intensa

attività sul territorio, al fine di perseguire uno degli obiettivi specifici del progetto,

ovvero la catalogazione di 52 strutture ricettive alle medie ed alte quote. Tale azione

rappresenta l’analisi dell’offerta di ricettività ed è stata condotta nel Verbano-Cusio-

Ossola, fino a completamento del 100% dei rifugi presenti; in un secondo momento il

raggio d’azione è stato esteso ai territori limitrofi della Val Sesia (Provincia di Vercelli)

e del Biellese.

Per le visite è stata utilizzata una Check-list (che è riportata nella sua interezza in

calce al presente capitolo) opportunamente predisposta che si compone di 5 aree di

valutazione, di seguito sinteticamente riportate:

1. Informazioni generali.

1.a. Caratteristiche.

1.b. Accessibilità alla struttura e condizioni ambientali.

2. Dotazioni tecnologiche.

2.a. Gestione del ciclo delle acque.

2.b. Produzione di energia elettrica e termica.

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 1

Inquadramento gestionale e tecnologico 17

2.c. Apparecchiature.

3. Involucro edilizio.

3.a. Caratterizzazione.

3.b. Inserimento nel paesaggio.

4. Gestione delle variabili ambientali.

4.a. Trasporti dei materiali.

4.b. Gestione dei rifiuti.

5. Erogazione dell’offerta turistica.

In totale, la Check-list si compone di 150 campi, fra quelli a risposta chiusa e liberi,

particolarmente utili per rilevare ed elaborare le esigenze e le impressioni espresse dai

gestori e dai proprietari delle strutture.

Come si evince dalla lettura degli aspetti indagati, l’analisi ha riguardato la figura

del rifugio sotto due principali profili: gli aspetti di carattere gestionale e la

caratterizzazione della struttura da un punto di vista impiantistico ed edilizio. In tale

modo è stato possibile verificare, da un lato, come le dotazioni di impianti ed

attrezzature si interfaccino con l’involucro, e, contestualmente, come ne venga

influenzata la gestione, sia per quanto concerne le scelte (o le non scelte) in termini di

erogazione dell’offerta e di gestione degli aspetti ambientali.

La dinamica del flusso informativo, dopo l’indagine in situ per il reperimento dei

dati, ha previsto la creazione di un database informatizzato ed arricchito da elementi

multimediali quali fotografie (in totale quasi 10.000) e filmati, la cui architettura è

oggetto del Capitolo 2. Tale mole di informazioni ha risposto all’obiettivo di dotare la

Regione Piemonte di un quadro aggiornato sulla situazione delle strutture, e la sua

sistematizzazione ha determinato la realizzazione di uno strumento che permette

l’aggiornamento diretto dei dati.

Infine, il database costituisce anche un utile supporto per valutare la necessità di

implementare azioni mirate alla proposizione di politiche per lo sviluppo di pratiche di

turismo sostenibile in montagna.

In questo senso la sezione 1 del database, che riflette aspetti di carattere generale, è

stata considerata al fine di definire la relazione fra la struttura e lo scenario ambientale

nella quale la stessa opera, con domande inerenti, fra l’altro, l’accessibilità e quindi il

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 1

Inquadramento gestionale e tecnologico 18

grado di connessione con i fondovalle e la presenza di altre attività con le quali potrebbe

essere possibile studiare la creazione di una filiera turistica valliva fra operatori non in

concorrenza fra loro (hotel, attività agro-silvo-pastorali, ecc.).

Infine, oltre ad aspetti strategici di carattere generale, lo studio è utile anche per la

proposta di azioni specifiche: fra queste, appare di particolare interesse il tema del ciclo

delle acque, argomento da sempre dibattuto, sul quale potrebbe essere possibile, grazie

a dati aggiornati, verificare la fattibilità di azioni volte al miglioramento della loro

gestione nell’ambiente peculiare in cui è edificato un rifugio.

Se il Capitolo 1 si concentra sulla presentazione dei principali risultati aggregati per

i rifugi del Verbano-Cusio-Ossola (come detto, relativamente a 40 attività ricettive),

l’analisi delle strutture si completa con il Capitolo 3.

In esso sono presentate 6 schede riassuntive per ognuno dei rifugi oggetto

d’indagine (assemblate in un unico documento), nelle quali sono riportati alcuni tratti

caratteristici, sintesi del più ampio bagaglio informativo (di dati ed immagini) presente

nel database che consta nel suo insieme di circa 6.000 records compilati.

In particolare, le schede di sintesi concernono i seguenti temi:

1. Testimonianza fotografica delle principali dotazioni impiantistiche.

2. Involucro edilizio ed inserimento della struttura nel paesaggio.

3. Testimonianza fotografica sulle principali modalità gestionali.

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 1

Inquadramento gestionale e tecnologico 19

1.2 I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola

1.2.1 Inquadramento generale

Le strutture visitate nel Verbano-Cusio-Ossola, sono riportate in Tabella 1.1.

Tabella 1.1: Rifugi del Verbano-Cusio-Ossola

Rifugio Localizzazione Altitudine Accessibilità Gestione Posti letto

3A Val Formazza 2.910 m A piedi Sì 80 Al Cedo Val Vigezzo 1.560 m A piedi No 22 Alpe la Colma Valle Antrona 1.570 m A piedi t Sì 12 Alpe Laghetto Val Bognanco 2.039 m A piedi Sì 24 Andolla Valle Antrona 2.061 m A piedi t Sì 59 Baita Omegna Mottarone 1.350 m Automobile Sì 18 Bim-se “Al lago” Val Formazza 1.800 m Automobile Sì 21 Blitz Val Vigezzo 1.250 m A piedi Sì 4 Bonasson Val Vigezzo 1.925 m A piedi No 16 Brusa-Perona Ornavasso 1.535 m A piedi Sì 20 Cà Bianca del Minatore Pieve Vergonte 780 m A piedi No 20 CAI Saronno Valle Anzasca 1.827 m Seggiovia e a piedi No 24 Castiglioni Alpe Devero 1.640 m A piedi Sì 24 Città di Arona Val Divedro 1.750 m A piedi Sì 68 Città di Busto Val Formazza 2.480 m A piedi Sì 50 Città di Novara Valle Antrona 1.474 m Automobile Sì 24 Claudio e Bruno Val Formazza 2.713 m A piedi Sì 60 Crosta Val Divedro 1.751 m A piedi Sì 24 Fantoli Val Grande 1.000 m A piedi Sì 12 Gattascosa Val Bognanco 1.993 m A piedi Sì 25 Greppi Val Vigezzo 1.915 m Seggiovia e a piedi No 6 Il Dosso Val Bognanco 1.740 m A piedi Sì 24 La Stria Rusa dal Blitz Val Vigezzo 1.270 m A piedi Sì 8 Margaroli Val Formazza 2.194 m Seggiovia e a piedi Sì 46 Maria Luisa Val Formazza 2.157 m A piedi Sì 70 Miryam Val Formazza 2.050 m Seggiovia e a piedi Sì 50 Mores Val Formazza 2.515 m A piedi Sì 25 Monte Vecchio Valle Cannobina 1.094 m A piedi No 30 Monte Zeus Valle Antigorio 781 m Automobile Sì 35 Nigritella Val Vigezzo 1.491 m A piedi Sì 6 Oberto-Maroli Valle Anzasca 2.796 m Seggiovia Sì 24 Parpinasca Val Grande 1.210 m A piedi Sì 22 Pian Cavallone Val Grande 1.530 m A piedi Sì 25 Regi Forno Val Vigezzo 1.888 m A piedi No 13 San Bernardo Val Bognanco 1.630 m Automobile Sì 16 Sesto Calende Alpe Devero 1.630 m Automobile No 20 Somma Lombardo Valle Formazza 2.561 m A piedi Sì 26 Wengwald Hutte Valle Anzasca 1.827 m Seggiovia Sì 12 Zamboni-Zappa Valle Anzasca 2.070 m A piedi Sì 36 Zum Gora Valle Antigorio 1.509 m A piedi Sì 10 Fonte: elaborazione interna

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 1

Inquadramento gestionale e tecnologico 20

In base ai dati riportati in tabella, emerge un panorama estremamente variegato.

Innanzitutto, si nota come l’altitudine media delle strutture su attesti 1.780 m, con un

massimo di 2.910 m (Rifugio 3A, Val Formazza) ed un minimo di 780 m (Rifugio Cà

Bianca del Minatore a Pieve Vergonte). Dei 40 rifugi visitati, 32 (l’80%) sono gestiti con

continuità almeno nella stagione estiva, mentre i rimanenti sono concessi su richiesta da

parte di gruppi organizzati di soci del Club Alpino Italiano e dati in autogestione. In

queste 8 realtà le modalità di erogazione dell’offerta e di gestione delle variabili

ambientali non dipendono da una “linea di gestione” definita nel tempo: per questo

motivo nella sintesi delle sezioni 4 e 5 si considereranno le sole risposte date dai rifugi

gestiti.

Per quanto concerne la proprietà delle strutture, si nota quanto segue:

1. 21 rifugi (53%) appartengono ad una sezione del Club Alpino Italiano.

2. 14 appartengono a privati (35%).

3. 5 appartengono ad enti pubblici (Ente Parco, Unione di Comuni, Demanio

Pubblico) – 12%.

Se si concentra l’attenzione sullo loro localizzazione, l’immagine che segue [7]

riporta il “peso” delle strutture sul territorio in cui si nota una concentrazione di rifugi

in Val Formazza, in cui è ubicato il 28% delle strutture gestite (9 rifugi).

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

CAPITOLO 2

IL DATABASE E L'APPLICAZIONE SOFTWARE

Sergio Margarita

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 2

Il database e l’applicazione software 63

2.1 Introduzione

L'analisi dell'inquadramento tecnologico e gestionale dei rifugi alpini del Verbano-

Cusio-Ossola ha richiesto, oltre all'impianto metodologico vero e proprio e alla

rilevazione dei dati, la progettazione e realizzazione di strumenti che consentissero la

gestione completa di tali dati, sia per le elaborazioni e rappresentazioni, sia per le

consultazioni e analisi successive.

Anche se il numero di strutture ricettive alle medie e alte quote che sono state

oggetto di rilevazione possono persino sembrare esigue - si parla di alcune decine di

rifugi - gli aspetti quantitativi e qualitativi delle informazioni raccolte, nonché i

requisiti e vincoli di progetto hanno portato a strutturare una vera e propria base di

dati (database) e allo sviluppo di un'applicazione software specifica per la gestione

completa di tali informazioni.

Fra gli aspetti quantitativi, va osservato che per ogni struttura sono state raccolte

più di 300 informazioni oltre ad essere state abbinate numerose informazioni

multimediali costituite da documenti, illustrazioni, filmati, schede tecniche nonché da

una galleria fotografica che, come accennato nel primo capitolo consta di poco meno di

10.000 fotografie, un sottoinsieme della quale è condensata nel Capitolo 3.

Per quanto riguarda gli aspetti qualitativi, una parte consistente delle informazioni

raccolte andava sottoposta in fase di registrazione a codifiche e controlli di validità e

coerenza mentre tutte dovevano essere accessibili con criteri di selezione e riordino

estesi a tutti i dati. Dovevano inoltre essere estratti nei formati adatti a successive

elaborazioni statistiche descrittive, oltre che naturalmente aggiornabili periodicamente.

Sin dall'inizio del progetto sono emersi dei requisiti applicativi e dei vincoli

strutturali che hanno avuto un impatto significativo sulla progettazione e la

realizzazione delle procedure informatiche. Si è infatti deciso di utilizzare un DBMS

(Data Base Management System), progettando e realizzando un vero e proprio

database per la gestione dei dati, nonché di sviluppare una procedura software ad hoc

che ne consentisse l'utilizzo da parte dei gestori e degli utenti e l'integrazione con altre

informazioni.

Fra i requisiti applicativi del progetto, si possono menzionare:

• completa visibilità dei dati: non soltanto i dati gestiti devono essere

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 2

Il database e l’applicazione software 64

completamente accessibili in consultazione ma devono poter essere esportati

nei formati più comuni per successive elaborazioni;

• geolocalizzazione delle strutture: l'applicazione deve prevedere la

rappresentazione di mappe (tramite Google Maps) che identifichino la

posizione dei singoli rifugi o di un insieme di rifugi estratto dal database;

• formati aperti: sin dall'inizio si sono esclusi formati proprietari per la

rappresentazione delle informazioni, privilegiando invece formati aperti in

grado di garantire indipendenza dai fornitori e facilità di utilizzo dei dati

stessi;

• selezione su criteri multipli e non definiti a priori: come accennato, anche se il

numero di variabili e grandezze raccolte nel database è di alcune centinaia,

tutti possono essere oggetto di ricerca e selezione per estrarre i dati dal

database, secondo qualunque criterio logico e senza che siano note a priori le

modalità e condizioni di selezione;

• facilità nelle elaborazioni successive: anche se questa caratteristica è una

conseguenza dei due punti precedenti, ne va sottolineata l'importanza vista

l'elevata quantità di elaborazioni statistiche da realizzare. I dati aggregati e i

grafici presentati nel Capitolo 1 scaturiscono proprio dall'esportazione di dati

dal database e dalla loro successiva elaborazione con pacchetti statistici quali

SPSS;

• modularità: la base di dati deve essere modulare per poter accogliere in futuro

altre informazioni relative alle strutture censite; per esempio come si vedrà

più avanti dati raccolti in tempo reale provenienti da sistemi di rilevazioni di

variabili ambientali installati presso alcuni rifugi o anche dati sui turisti

ospiti delle strutture.

Fra i vincoli strutturali legati alle linee guida del progetto, si sono ritenuti

fondamentali alcuni aspetti che hanno profondamente influenzato le scelte nella

realizzazione dell'applicazione software:

• indipendenza dalla piattaforma: non ci si voleva legare ad una particolare

piattaforma bensì consentirne l'utilizzo sui più diffusi sistemi operativi, siano

essi proprietari che liberi: Windows, OS X e Linux;

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 2

Il database e l’applicazione software 65

• indipendenza dall'architettura: in un'ottica di adattamento del sistema

informatico alle dimensioni dell'ente utilizzatore, si è voluto che l'intero

sistema informatico funzionasse su diverse architetture tipiche quali un

singolo personal computer (PC), una rete di personal computer (LAN) oppure

un server su Internet;

• standard aperti: i software da adoperare per lo sviluppo dell'applicazione

dovevano necessariamente rispettare i principali standard internazionali, sia

come accennato per il formato dei dati per l'indipendenza dai fornitori, sia per

i protocolli di comunicazione, sia infine per la compatibilità con le più recenti

tecnologie;

• software Open Source: ultimo ma non meno importante, si è scelto di

adoperare software libero e Open Source, non solo per contenere i costi per

quanto riguarda le licenze ma in particolar modo per evitare i vincoli insiti nei

software proprietari e poter intervenire sul codice dei programmi per

effettuare delle personalizzazioni o per rimediare ad eventuali problemi.

Seguendo la stessa impostazione, si può sottolineare il fatto che lo stesso

sistema real-time di rilevamento delle variabili ambientali già citato è basato

su software e hardware Open Source;

• rispetto degli standard: per facilitare la gestione delle informazioni presenti

nel database, sono stati scelti i formati di rappresentazione dei dati e i tools di

utilizzo maggiormente aderenti agli standard internazionali. In questo modo

si garantisce la massima apertura e facilità di accesso ai dati per ricerca e

consultazioni oltreché per elaborazioni successive;

• massima fruibilità: per massimizzare la fruibilità dell'applicazioni, si è scelto

di realizzare la procedura software sotto forma di Web Application,

adoperando quindi le tecnologie tipiche di Internet. Si garantisce in questo

modo all'utente una completa possibilità di accesso ai dati e di fruizione

dell'applicazione, con un semplice browser. E questo indipendentemente dalla

piattaforma di cui dispone (Linux, OSX, Windows, ...) e dalla collocazione del

sistema (la stessa applicazione può essere installata e utilizzata in locale

(Intranet) o in remoto (su Internet).

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 2

Il database e l’applicazione software 66

Come si vedrà in dettaglio più avanti, l'insieme di questi requisiti ha portato alla

progettazione e realizzazione di un'applicazione web - accessibile quindi tramite browser

- che permette di accedere ad un database che ospita i dati oggetto della rilevazione

(Figura 2.1).

Figura 2.1. La home page dell'applicazione web

Fonte: Database V.E.T.T.A.

2.2 Il database

Nell'ambito dei DBMS Open Source, sono stati analizzati i tre maggiormente diffusi

e caratterizzati da una comunità di sviluppo particolarmente attiva:

SQLite (http://www.sqlite.org/): secondo i suoi autori è il sistema di gestione

di database SQL maggiormente diffuso nel mondo, grazie al fatto che non

richiede installazioni particolari ed è incorporato (embedded) in numerose

applicazioni.

• PostgreSQL (http://www.postgresql.org/): probabilmente il più avanzato e

potente gestore di database Open Source, dispone di funzionalità

particolarmente evolute ed è rivolto ad applicazioni professionali che devono

rispettare standard internazionali.

• MySQL (www.mysql.com): molto diffuso e facile da installare, permette di

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

CAPITOLO 3

INQUADRAMENTO DI SINTESI PER VALLE

Riccardo Beltramo, Stefano Duglio, Camilla Botto Poala, Andrea Rostagno

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 3

Inquadramento di sintesi per valle 82

3.1 Introduzione

Il presente Capitolo è costituito dalle schede tecniche di sintesi predisposte per ogni

singola struttura ricettiva oggetto dell’indagine nel Verbano-Cusio-Ossola.

Le schede tecniche contengono un estratto delle informazioni relativamente ai

rifugi e concernono gli aspetti richiamati nel Capitolo 1, nel quale sono state fornite

alcune considerazioni aggregate sugli aspetti impiantistici e gestionali.

Le schede tecniche, che nella presente pubblicazione per ogni rifugio sono riportate

in un unico file, sono andate ad arricchire il database, in base all’architettura descritta

nel Capitolo 2, che, ricordiamo, riprendeva la struttura della Check-list. Nel database, le

schede di sintesi sono caricate separatamente, in corrispondenza della sezione.

Nella Tabella 3.1 si riporta la correlazione fra sezione della citata lista di controllo,

le sezioni del database e la struttura della scheda di sintesi dei rifugi.

Tabella 3.1. Check-list, database e schede di sintesi

Contenuti della Check-list

Identificativo nel linguaggio MySQL del database

Contenuti della scheda di sintesi

Sezione 0 Identificazione della struttura Place

Sezione 1 Informazioni generali Uno

Sezione 2 Impianti tecnologici presenti nel rifugio

Due Dotazione impiantistica

Sezione 3 Caratteristiche tecnologiche dell'involucro edilizio

Tre

a. Anagrafica b. Inquadramento edilizio c. Valutazione dell’inquadramento paesaggistico

Sezione 4 Modalità di gestione delle variabili ambientali

Qua Modalità di gestione delle variabili ambientali

Sezione 5 Modalità di erogazione del servizio

Cin Modalità di erogazione dell’offerta

Fonte: Elaborazione interna

Nel caso delle sezioni 2, 4 e 5, e per la scheda di sintesi b (inquadramento edilizio)

della sezione 3, si tratta di schede di testimonianze fotografiche con didascalie

esplicative. Le foto sono state scattate dagli autori durante le stagioni 2010 e 2011

utilizzando i seguenti mezzi:

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 3

Inquadramento di sintesi per valle 83

1. Nikon D5000;

2. Kodak Easyshare;

3. Nikon Coolpix S4;

4. Leica D-Lux 3;

5. Nikon ES700.

Tre sono le eccezioni, ovvero:

1. Le foto che ritraggono la targa del Marchio Q Ospitalità Italiana (Scheda

sulle modalità di erogazione dell’offerta) sono state scattate fra giugno e

luglio 2012, avendo i rifugi ottenuto il riconoscimento a seguito della

stagione estiva 2011.

2. La foto invernale del Rifugio Città di Novara, che è stata inoltrata dal

gestore.

3. Alcune foto della scheda Anagrafica (Scheda 3.a) sono immagini storiche, per

le quali è di volta in volta riportata la fonte nella scheda medesima [21-37].

L’ordine di presentazione dei rifugi è alfabetico, partendo dalle valli in cui sono

inseriti e, all’interno della valle, suddividendo fra rifugi gestiti e non gestiti. Per questi

ultimi, come anticipato nel Capitolo 1, le schede di sintesi relative alle Sezioni 4 e 5,

ossia sulla modalità gestionali, sono state riunite in un’unica scheda. La Tabella 3.2

riporta l’ordine di apparizione dei rifugi (in corsivo i rifugi non gestiti).

Tabella 3.2. Ordine di apparizione dei rifugi

Valle Rifugi Numero

Antigorio-Devero

Castiglioni Monte Zeus Zum Gora Sesto Calende

4 (1)

Antrona Alpe la Colma Andolla Città di Novara

3

Anzasca

Oberto-Maroli Wengwald Hutte Zamboni-Zappa CAI Saronno

4 (1)

Bognanco Alpe il Laghetto Gattascosa Il Dosso

4

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I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile Capitolo 3

Inquadramento di sintesi per valle 84

Valle Rifugi Numero

San Bernardo

Divedro Città di Arona Crosta

2

Formazza

3A Bim-se Città di Busto Claudio e Bruno Margaroli Maria Luisa Miryam Mores Somma Lombardo

9

Grande Fantoli Parpinasca Pian Cavallone

3

Vigezzo

Blitz Nigritella Stria Rusa dal Blitz Al Cedo Bonasson Regi Forno Greppi

7 (4)

Altre Località

Baita Omegna Brusa-Perona Cà Bianca del Minatore Monte Vecchio

4 (2)

Totale 40 (8)

Fonte: Elaborazione interna

Si rende necessaria un’avvertenza per il lettore. L’impostazione del Capitolo 3 è

stata pensata in modo tale che il fruitore possa accedere alla documentazione completa,

ma se interessato solo ad alcune strutture, ad esempio di una singola valle, piuttosto

che ad un singolo rifugio, ha la possibilità di consultare la specifica scheda.

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Dotazione impiantistica Rifugio CAI Saronno

Approvvigionamento delle acque e potabilizzazione L’acqua utilizzata proviene da un nevaio e viene potabilizzata per mezzo di uno ionizzatore e di filtri.

Produzione di energia termica Il rifugio è riscaldato mediante due stufe a legna e un caminetto.

Produzione acqua calda

L’acqua calda sanitaria è prodotta tramite un boiler alimentato da stufa a legna con una capacità di 150 litri.

Impianto di trattamento dei liquami Il rifugio è dotato di una fossa settica senza degrassatore.

Estintori

Produzione di energia elettrica L’energia elettrica è garantita dall’allacciamento alla rete.

Autore: D. S. M. - Data: 24/08/2011

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A. Anagrafica – voci (*) tratte da scheda AR ICCD- MIBAC

OGTD* Denominazione Rifugio CAI Saronno

OGRQ* Qualificazione Escursionistico

LC* Localizzazione geografico-amministrativa

Elaborazione personale su Carta Escursionistica. Progetto ITINERACHARTA. Provincia del VCO, 2006, SystyemCart, Roma. Originale 1:25.000.

FTA* FOTOGRAFIE

Immagine del Rifugio CAI Saronno D. S. M. Università di Torino – luglio 2011

CMP* Compilatori Dipartimento di Scienze Merceologiche Facoltà di Economia Unito- Andrea Rostagno, Camilla Botto Poala

CMPD* Data 21/02/2012

B. Conformazione volumetrica

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C. Sistema tecnologico voci (◊) tratte da indicazioni norme UNI 8290 1/2/3; UNI 8089; UNI 8090; UNI 8091; UNI 8369 1/2/3/4; UNI 8979 1.Struttura portante ◊

1.1 Strutture di elevazione ◊

1.1.1 Strutture di elevazione verticali ◊

1.1.1.1 Strutture murarie tradizionali

1.1.1.1.1 Muratura portante in pietra locale

1.1.1.1.2Strutture di legno: sistema blockbau

1.1.1.2 Tipologie anni Trenta Quaranta

1.1.1.2.1 Cemento armato (elemento di parete di cemento armato gettato in opera; elementi di cemento armato prefabbricato ◊) 1.1.1.2.2 Blocchi in laterizio \ in calcestruzzo

1.1.1.3 Contemporanea 1.1.1.3.1 Legno Lamellare

1.1.1.3.2 Strutture di acciaio

1.1.1.3.3 Pannelli in legno prefabbricati

1.1.2 Strutture di elevazioni orizzontali ed inclinate (elemento primario della copertura portante) ◊

1.1.2.1 Struttura portante in legno

1.1.2.1.1 Legno massiccio

1.1.2.1.2 Legno lamellare

1.1.2.2 Struttura metallica

1.1.2.3 Cemento armato

Conformazione delle falde La copertura è formata da due tetti a capanna con falde ad elevata pendenza che si intersecano dove i due volumi sono disposti trasversalmente. Falde ad unica pendenza coprono i volumi minori annessi.

1.1.3 Strutture di contenimento ◊

1.1.3.1 Strutture di contenimento orizzontali ◊ 1.1.3.2 Strutture di contenimento verticali ◊

2. Chiusura ◊ 2.1 Chiusura verticale ◊

2.1.1 Pareti perimetrali verticali – parete opaca ◊

2.1.1.a Parete portante ◊

2.1.1.1 Strato di protezione ◊

2.1.1.1.1 Intonaci (cementizi; plastici; a base di calce) ◊

2.1.1.1.1.1 Tinteggiatura

2.1.1.1.1.2 Presenza di decorazioni

2.1.1.1.2 Materiali litici ◊ (lastre; tessere)

2.1.1.1.3 Elementi di legno ◊ 2.1.1.1.3.1 Doghe

2.1.1.1.3.2 Scandole

2.1.1.1.4 Elementi di lamiera metallica ◊ 2.1.1.1.5 Tegole bituminose ◊

2.1.1.2 Parete termo isolata ◊

2.1.1.2 Strato di isolamento termico

2.1.1.2.1 Vegetale Sp. [cm]:

2.1.1.b Parete portata ◊

2.1.1.2.2 Minerale Sp. [cm]:

2.1.1.2.3 Di sintesi Sp. [cm]:

Orientamento del corpo longitudinale (ovvero dell’asse maggiore) rispetto alle curve di livello

Parallelo Ortogonale Su poggio/ in sito svettante

Numero di piani fuori terra 1 2 3 2+1 (sottotetto non agibile)

2+1 (sottotetto agibile)

3+1 (sottotetto agibile)

Conformazione dell’edificio Edificio singolo isolato Aggregazione di più volumi

Volumi minori annessi al corpo principale

Più volumi indipendenti

N°= 2

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2.1.1.3 Strato di rivestimento interno ◊

2.1.1.3.1 Intonaci (cementizi; calce; gesso) ◊

2.1.1.3.2 Elementi ceramici ◊

2.1.1.3.3 Lastre di cartongesso ◊

2.1.1.3.4 Pitture o prodotti vernicianti ◊

2.1.1.3.5 Elementi in legno ◊

2.1.2 Infissi esterni verticali ◊

2.1.2.1 Serramento esterno: finestra ◊

2.1.2.1.1 Telaio ◊ 2.1.2.1.1.1 Legno

2.1.2.1.1.2 P.v.c. 2.1.2.1.1.3 Alluminio

2.1.2.1.2 Tamponamento ◊ 2.1.2.1.2.1 Luce fissa

2.1.2.1.2.2 Vetro singolo 2.1.2.1.2.3 Vetrocamera non termoisolante

2.1.2.1.2.4 Vetrocamera termoisolante 2.1.2.1.2.5 Telaio doppio

2.1.2.1.3 Elementi di contorno delle aperture

2.1.2.1.3.1 Davanzale esterno

2.1.2.1.3.1.1 In materiale lapideo 2.1.2.1.3.1.2 In conglomerato cementizio 2.1.2.13.1.3 in metallo

2.1.2.1.3.1.4 in legno

2.1.2.1.3.2 Controdavanzale

2.1.2.1.3.2.1 In materiale lapideo

2.1.2.1.3.2.2 In conglomerato cementizio 2.1.2.1.3.2.3 In legno

2.1.2.1.3.3 Stipite 2.1.2.1.3.3.1 In materiale lapideo 2.1.2.1.3.3.2 In legno

2.1.2.2 Serramento esterno: porta (opaca) ◊

2.1.2.2.1 Telaio ◊ 2.1.2.2.1.1 Legno

2.1.2.2.1.2 Pvc 2.1.2.2.1.3 Alluminio

2.1.2.3 Serramento esterno: porta finestra ◊

2.1.2.3.1 Telaio ◊ 2.1.2.3.1.1 Legno

2.1.2.3.1.2 Pvc

2.1.2.3.1.3 Alluminio 2.1.2.3.2 Tamponamento ◊ 2.1.2.3.2.1 Vetro singolo

2.1.2.3.2.2 Vetrocamera non termoisolante 2.1.2.3.2.3 Vetrocamera termoisolante

2.1.2.4 Schermo ◊ 2.1.2.4.1 Imposta ◊

2.1.2.4.1.a legno

2.1.2.4.1.1 Imposta con elementi verticali (antone) ◊

2.1.2.4.1.b metallo

2.1.2.4.1.1.2 Persiana ◊

2.1.2.4.1.1.3 Imposta con riquadri ◊

2.1.2.4.1.1.4 Antino 2.1.2.4.2 Scuretto ◊

2.1.2.4.2.a legno

2.1.2.4.2.b metallo

2.1.2.4.3 Tenda ◊ 2.1.2.4.3.1 Esterna ◊

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2.1.2.4.3.2 Interna ◊ 2.2 Chiusura orizzontale inferiore ◊

2.2.1 solai a terra ◊ 2.2.1.1 Solaio termoisolato 2.2.1.1. Vespaio areato 2.2.1.2 Stato di isolamento termico

2.2.1.2.1 Vegetale Sp:

2.2.1.2.2 Minerale Sp: 2.2.1.2.3 Di sintesi Sp:

2.3 Chiusura superiore ◊

2.3.1 Coperture ◊ 2.3.1.1 Elemento primario di tenuta ◊ (manto)

2.3.1.1.1 Elementi lapidei ◊

2.3.1.1.1.1 Piode 2.3.1.1.1.2 lose

2.3.1.1.2 Lamiera metallica ◊ (rame/ alluminio /zinco-titanio)

2.3.1.1.3 Pannelli continui ◊

2.3.1.1.3.1 Fibracemento

2.3.1.1.3.2 Altro

2.3.1.1.4 Guaina bituminosa ◊ 2.3.1.2 Elemento termoisolante ◊ 2.3.1.2 Strato di

isolamento termico

2.3.1.2.1 Vegetale Sp. [cm]: 2.3.1.2.2 Minerale Sp. [cm]:5 2.3.1.2.3 Di sintesi Sp. [cm]:

2.3.1.3 Elemento di raccolta e convogliamento delle acque ◊

2.3.1.3.1 Canale di gronda/di bordo ◊

2.3.1.3.2 Pluviale ◊ 2.3.1.3.3 Doccione ◊

2.3.1.4 Elemento terminale di impianti per fluidi (aeriformi) ◊

2.3.1.4.1 Camino ◊

2.3.1.4.1.1 Terminale di camino ◊

2.3.1.4.1.1.1 Conglomerato cementizio/ laterizio 2.3.1.4.1.1.2 Materiale lapideo

2.3.1.4.1.1.3 Metallo/Alluminio

2.3.1.4.2 Sfiato ◊ 2.3.1.4.2.1 Terminale di sfiato 2.3.1.4.2.1.1 Conglomerato cementizio/ laterizio 2.3.1.4.2.1.2 Materiale lapideo

2.3.1.4.2.1.3 Metallo/Alluminio

2.3.1.5 Elemento traslucido e/o apribile ◊

2.3.1.5.1 Abbaino ◊ 2.3.1.5.2 Lucernaio ◊ 2.3.1.5.3 Botola ◊

3. Partizione interna ◊ 3.1 Partizione interna verticale ◊

3.1.1 Pareti interne verticali ◊

3.1.1.1 Strato di rivestimento ◊ 3.1.1.1.1 Intonaci ◊ 3.1.1.1.2 Elementi in legno

3.1.1.1.3 Elementi ceramici ◊ 3.1.1.1.4 Lastre di cartongesso◊

3.1.2 Infissi interni verticali ◊

3.1.2.1 Telaio opaco 3.1.2.1 Legno 3.1.2.2 Metallo

3.1.2.2 Trasparenti (portefinestre) 3.1.2.2.1 Portefinestre interne

3.1.2.2.2 Antiporti 3.1.3 Elementi di protezione ◊ (esterni) 3.1.3.1 Legno

3.1.3.2 Metallo

3.2 Partizione interna orizzontale ◊

3.2.1 Solai ◊ 3.2.1.1 Struttura in legno 3.2.1.2 Struttura in metallo

3.2.1.3 Calcestruzzo armato 3.2.1.1 Solaio termoisolato 3.2.1.2.1 Vegetale Sp. [cm]:

3.2.1.2.2 Minerale Sp. [cm]:

3.2.1.2.3 Di sintesi Sp. [cm]:

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3.2.1.3 Pavimentazioni ◊ 3.2.1.3.1 Legno 3.2.1.3.2 Cotto\materiale ceramico 3.2.1.3.3 Pietra

3.2.1.4 Soffitti \ controsoffitti◊ 3.2.1.4.1 Legno 3.2.1.4.2 Intonaco

3.2.1.4.3 Altro 3.3 Partizione interna inclinata ◊

3.3.1 scale interne ◊ 3.3.1.1 Struttura in muratura/ c.a. 3.3.1.2 Struttura in legno 3.3.1.3 Struttura metallica

3.3.2 Elementi di superamento le barriere architettoniche (rampa/ mezzi sollevamento) 4. Partizione esterna◊

4.2. Partizione esterna orizzontale ◊

4.2.1 Balconi e logge ◊

4.2.1.1 Cemento armato

4.2.1.2 Struttura in legno 4.2.1.3 Struttura in metallo

4.3 Partizione esterna inclinata ◊

4.3.1 Scale esterne ◊

4.3.1.1 Struttura in muratura/ c.a.

4.3.1.2 Struttura in legno 4.3.1.3 Struttura metallica

4.3.1.4 In pietra 4.3.2 Elementi di superamento le barriere architettoniche (rampa/ mezzi sollevamento)

4.4 Partizione d’ingresso e/o veranda

4.4.a Bussola addossata all’ingresso con copertura superiore e chiusura sui lati

4.4.1.1 Struttura lignea

4.4.2.1 Copertura in manto lapideo

4.4.2.2 Copertura in lamiera metallica

4.4.b Partizione addossata all’ingresso con sola copertura.

4.4.1.2Struttura in muratura/ c.a. 4.4.2.3 Copertura in fibrocemento

4.4.2.4 Copertura in guaina bituminosa 5 Attrezzatura interna ◊

5.1 Arredo domestico ◊

Arredi della sala a giorno/pranzo: panche e tavoli in legno mobili. Il rifugio ha una capacità di 25 coperti Dormitori/camere: e camere sono attrezzate con doppi letti in legno.

5.2 Blocco servizi ◊ Servizi igienici: due bagni, uno al piano inferiore e uno superiore per gli ospiti, con lavabo e turca.

6 Attrezzatura esterna ◊

6.1 Arredi e attrezzature mobili ◊

Panche e tavoli mo bili in legno. Lo spazio esterno è coperto con una vela in tessuto

6.2 Allestimenti esterni ◊ 6.2.1 Recinzioni ◊ 6.2.1.1 Legno

6.2.1.2 Metallo 6.2.2 Pavimentazioni esterne ◊

6.2.2.1 Tappeto erboso

6.2.2.2 In pietra 6.2.2.3 In cls

6.2.3 Terrazza 6.2.3.1 Pavimentazione in doghe in legno

6.2.3.2 Pavimentazione in pietra 6.2.3.3 Pavimentazione modulare areata in materiale plastico

Sono presenti possibili ponti termici individuati per mezzo di un’indagine visiva si no Intersezione di setti murari (solai interpiano, intersezione di pareti verticali interne; intersezione di due pareti esterne verticali)

Intersezione parete verticale e copertura (travi e cordoli in c.a.; innesti della struttura della copertura)

Sporgenze o innesto delle travi dei balconi

Collegamenti tra pareti piane e telai di porte e finestre (contorno dei serramenti)

Contatto di strutture addossate alle pareti piane (pensiline; scale in muratura)

Pareti a contatto con il terreno ed a fondazioni ( terrapieno)

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D.S.M. Rifugio CAI Saronno

Valutazione dell’inquadramento paesaggistico

Rifugio CAI Saronno

DESCRITTORI ELEMENTI DI VALUTAZIONE

PUNTEGGIO

Morfologia del rilievo

Variazioni topografiche di rilievo molto verticale con nette variazioni

Formazioni molto erose ed esposte (calanchi, morene) con emergenza di fattori particolari, fondovalle, sistemi collinari

4

Varietà di sistemi di rilievo in successione, singoli fattori interessanti ma non dominanti o eccezionali

Vegetazione

Varietà di vegetazione naturaliforme con emergenze ad alta leggibilità per forma o tessitura o posizione nel rilievo con alternanza di bosco o macchie e filari alberati e zone erbacee o coltivate

5

Copertura omogenea del tessuto vegetale non particolarmente rilevante, comunque leggibile

Rara varietà di vegetazione salvo quella da coltivazioni con leggibilità di insieme ridotta

Idrografia

Acque ad alta leggibilità e con ruolo importante nel paesaggio

6

Acque con ruolo non importante nel paesaggio, a trama diffusa

Presenza di acque con scarsa leggibilità

Costruito

Nuclei storici o edifici monumentali in emergenza in un contesto poco alterato o naturale

Nuclei storici o edifici monumentali leggibili nel contesto e costituenti fattore importante del quadro

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D.S.M. Rifugio CAI Saronno

Rifugio CAI Saronno

DESCRITTORI ELEMENTI DI VALUTAZIONE

PUNTEGGIO

scenico complessivo Assenza di nuclei storici o edifici monumentali leggibili nel contesto

1

Segni dell’organizzazione territoriale

Segni di ordinamenti urbanistici tradizionali o infrastrutturali storici strutturanti il paesaggio

Segni dell’ordinamento colturale o di sistemi infrastrutturali sistematici ma non particolarmente rilevanti o leggibili

3

Assenza di segni di ordinamento colturale o di infrastrutture storiche leggibili e incisive sull’assetto paesistico

Colore, varietà, contrasti

Ricca combinazione di colore, varietà formali e dimensionali, con alta riconoscibilità delle parti naturali, coltivate, costruite.

5

Combinazione di colori e varietà formali e dimensionali degli elementi poco ricca e monotona o caotica

Assenza o ridotto ruolo di componenti di varietà coloristica, formale e dimensionale

Influenza a scala territoriale, panoramicità

Lo scenario a distanza aumenta la qualità visiva costituendo sfondi o quinte che valorizzano grandemente gli elementi dell’unità di paesaggio.

5

Lo scenario a distanza costituisce sfondo interessante ,ma non interferente in modo significativo con componenti dell’unità di paesaggio

Lo scenario a distanza manca o non influisce positivamente sull’unità di paesaggio.

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D.S.M. Rifugio CAI Saronno

Rifugio CAI Saronno

DESCRITTORI ELEMENTI DI VALUTAZIONE

PUNTEGGIO

Rarità/unicità, rappresentatività

Paesaggio con evidenza di aspetti rari nella regione o con elementi naturaliformi eccezionali o dell’integrità dell’assetto secondo un tipo locali o regionali storicamente consolidato

Paesaggio rappresentativo ma non raro e/o non integro

4

Paesaggio comune senza elementi notevoli

Ruolo simbolico

Elementi o siti con ruolo simbolico radicato nella tradizione e nella memoria collettiva ancora leggibili e con forza evocativa

5

Elementi o siti con ruolo simbolico radicato nella tradizione e nella memoria solo locale o poco leggibili e con ridotta forza evocativa

Assenza di elementi con ruolo simbolico riconosciuto a livello collettivo anche locale

Trasformazioni e deformazioni

Trasformazioni qualificanti recenti che aumentano la riconoscibilità ordinata delle parti costitutive del paesaggio e innestano su esse emergenze che sottolineano i punti nodali dello scenario

Assenza di trasformazioni qualificanti e ridotta rilevanza di trasformazione dequalificanti

Trasformazioni diffuse dequalificanti riduttive della potenzialità di lettura del paesaggio dai percorsi principali e deformanti un assetto consolidato (autostrade, cave, discariche, elettrodotti, frane, grandi impianti industriali)

-4

Valutazione visiva del paesaggio

Alta 34

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D.S.M. Rifugio CAI Saronno

DESCRITTORI della struttura inserita in un contesto naturale

Metodo di valutazione Punteggio

Scala

Dominanza della forma e dell'orientamento dell'edificio in rapporto con le visuali preferenziali dell'osservatore. (occultamento di visuali rilevanti e/o rappresentative).

5

Contrasto di scala e di proporzioni rispetto all'intorno [Impatto del volume e del contorno (shape) dell'edificio].

5

Forma

Impatto della massa; della conformazione geometrica e della complessità del costruito (bucature; …).

5

Linguaggio dell'edificio differente rispetto a quello prevalente nel contesto inteso come contorno immediato o in relazione a tipi edilizi presenti nelle aree limitrofe.

6

(In relazione alle curve di livello). Alterazione dei caratteri morfologici del luogo; adozione di partiti architettonici e tipologie costruttive non affini a quelle prevalenti in loco.

5

Texture

Utilizzo di materiali del luogo, colori che ben si inseriscono nel contesto naturale.

5

Contrasto tra la grana, densità, regolarità delle texture del rifugio e l'intorno.

4

Esistenza di un contrasto interno al complesso dell'edificato tra la grana, densità, regolarità dei materiali e elementi costituenti.

5

Sommatoria valori 40 Tot rel. Classe di sensibilità del rifugio Bassa 5

Page 39: I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

D.S.M. Rifugio CAI Saronno

VALUTAZIONE COMPLESSIVA QUALITA’ DEL PAESAGGIO

(-10) - 0 0 NULLA

1 - 15 1 BASSA

16 - 30 2 MEDIA

31 - 45 3 ALTA

46 - 60 4 ALTISSIMA

Tabella di raffronto qualità paesaggistica ed impatto visivo della struttura

Paesaggio (valore)

0 1 2 3 4

Struttura (valore)

6 0 6 12 18 24

5 0 5 10 15 20

4 0 4 8 12 16

3 0 3 6 9 12

2 0 2 4 6 8

1 0 1 2 3 4

VALORI DI INCIDENZA DELLA SENSIBILITÀ DEL RIFUGIO

1≤x<2,5 alta

2,5≤x<4,5 media

4,5≤x≤6 bassa

Totale raffronto qualità paesaggistica ed impatto visivo della struttura Qualità visiva del paesaggio 34 3 Impatto visivo della struttura 40 5 Totale 15 BASSO

VALORI DELL’IMPATTO VISIVO 0 - 3 ALTO 4 - 10 MEDIO 12 - 24 BASSO

Page 40: I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

D.S.M. Rifugio CAI Saronno

0

1

2

3

4

5

6Morfologia

Vegetazione

Idrografia

Influenza a scala

territoriale, panoramicità

Costruito

Segni dell'organizzazione territoriale

Colore, varietà, contrasto

Rarità, unicità, rappresentatività

Ruolo simbolico

Trasformazioni e deformazioni

valori massimi VPQ Cai Saronno

0

5

10

15

scala

formatexture

Cai Saronno

valore massimo QR

Page 41: I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

Modalità di erogazione del servizio Rifugio CAI Saronno

Modalità di gestione delle variabili ambientali Rifugio CAI Saronno

Autore: D. S. M. - Data: 24/08/2011

Trasporto e approvvigionamento dei materiali Il trasporto di materiali al rifugio avviene per mezzo di elicottero (una rotazione a stagione), funivia e a piedi.

Tipologia di smaltimento dei rifiuti I rifiuti vengono conferiti a valle in parte differenziati e in parte indifferenziati.

Accoglienza Ai clienti sono forniti sacchi letto personali.

Servizi alla ristorazione È presente un dehor esterno

Page 42: I rifugi alpini del Verbano-Cusio-Ossola verso un turismo sostenibile

FREEBOOK AMBIENTE

Biblioteca gratuita on line di

Il Progetto V.E.T.T.A. (Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti TuristiciTransfrontalieri delle medie e Alte quote) si inserisce nel Programma di CooperazioneTransfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 e ha come capofila la Regione Piemonte,Assessorato Ambiente.Considerato strategico dalla Regione stessa, V.E.T.T.A. si pone il macro-obiettivo diidentificare e valorizzare un approccio turistico sostenibile del territorio alpinonell’area oggetto dell’intervento, potenziando i circuiti escursionistici transfrontalierigià esistenti e qualificando le strutture a supporto dell’attività di trekking, nellospecifico i rifugi alpini, lavorando a livello di filiera turistica di valle.Il volume presenta le azioni compiute dal Dipartimento di Scienze Merceologichedell’Università di Torino nel Verbano-Cusio-Ossola, nel versante piemontese dell’areapilota, che si sono sostanziate nella predisposizione di un modello di analisi e digestione e aggiornamento dei dati che ha permesso di ottenere un quadro aggiornatoed esaustivo della ricettività turistica d’alta quota legata alla figura del rifugio alpino.Il volume, quindi, contiene la metodologia utilizzata e i risultati di sintesi (Capitolo1), nonché il modello di gestione delle informazioni, attraverso la progettazione di undatabase la cui architettura è descritta nel Capitolo 2, e, infine, le schede elaborateper i 40 rifugi oggetto di indagine, pari al 100% delle “strutture ricettive alle medie ealte quote” di questo territorio.Grazie all’azione compiuta è stata possibile l’individuazione di standard innovativi diaccoglienza e ospitalità specifici per i rifugi, che ha portato alla creazione di unaCarta di Qualità successivamente confluita nel Marchio Q Ospitalità Italiana per rifugialpini ed escursionistici dell’Istituto Nazionale per le Ricerche Turistiche delle Cameredi Commercio italiane (ISNART).

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