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I SABATO 3 NOVEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I LA CELEBRAZIONE Ieri in Cattedrale la Messa per i Vescovi, i sacerdoti e i fedeli defunti Attraverso l’ascolto della Parola coltiviamo la speranza di risorgere «Dio scruta i nostri cuori per trovarvi la fede, che insieme a spe- ranza e carità egli ha posto in noi – ha proseguito monsignor Malve- stiti -. Siamo il suo popolo santo, in cui custodisce la singolarità di ciascuno salvandoci insieme, coinvolgendo i nostri resti mortali nella finale manifestazione della sua gloria. Da questa verità attinge forza la nostra professione di fe- de». Ai fedeli raccolti in preghiera ha raccomandato di non badare all’atteggiamento di ostilità del mondo nei confronti di questa ri- velazione: «Il pensiero dominante ironizza su questa Pasqua, o tutt’al più la considera con indifferenza. Ma fu considerata scandalo e stol- tezza anche la croce, mentre il Cro- cifisso Risorto fu primizia di quan- ti risorgeranno in Lui». Il vescovo ha celebrato l’Euca- restia accompagnato dalla presen- za di altri sacerdoti, dalla preghie- ra dei religiosi e delle religiose, dei fedeli presenti in cattedrale, quin- di è sceso nella cripta che ospita le spoglie mortali dei vescovi dio- cesani: “Pregando nei cimiteri del- le varie parrocchie durante la Visi- ta pastorale, e anche ieri al cimite- ro Maggiore, ho rivolto il mio pen- siero ai defunti della diocesi lodi- giana. Scendendo nel sepolcreto della cattedrale, nuovamente mi accosterò, idealmente, a tutti i de- funti della Chiesa” ha detto, ricor- dando in particolare due successo- ri di San Bassiano: Gaetano Bena- glia, vescovo di cui ricorre il cento- cinquantesimo della morte, e Pie- tro Calchi Novati, che nacque nello stesso anno, il 1868, e fu vescovo a Lodi tra il 1927 e il 1952. «Il nostro ricordo e la nostra preghiera è per tutti loro, specialmente per i ve- scovi e i sacerdoti che ci hanno lasciato in questi ultimi anni, e che ho avuto il piacere di conoscere, ma risalendo nel tempo, arriva fi- no a Sant’Alberto e San Bassiano, e a tutti i fedeli che hanno dato il meglio di sé per camminare verso la salvezza con la Chiesa di Lo- di». n Ricordati in particolare i Vescovi Pietro Calchi Novati e Gaetano Benaglia di Federico Gaudenzi In un clima di fede e gratitudi- ne, ieri mattina, si è svolta l’invo- cazione di suffragio alla divina be- nevolenza per i fratelli e le sorelle defunte di tutta la diocesi. Il vesco- vo Maurizio, in cattedrale, ha cele- brato la funzione solenne «con una preghiera particolare per i ve- scovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, e tutti i fedeli che ora vegliano su di noi perché ascoltia- mo Gesù che, insegnandoci la veri- tà del Padre, ci rincuora dicendo che chi crede in lui avrà vita eter- na». Nel giorno che la Chiesa Catto- lica dedica alla commemorazione di tutti i defunti, il vescovo ha ri- badito: «L’umano morire non vani- fica la speranza di immortalità che scaturisce dalla resurrezione di Cristo e che abita irrinunciabil- mente il nostro cuore. Attraverso l’ascolto della parola coltiviamo la speranza di risorgere a vita nuova con i nostri fratelli e le nostre so- relle: è la speranza che non delude, riversata con l’amore di Dio nei nostri cuori attraverso lo Spirito Santo». La strada verso la realizzazio- ne di questa speranza, verso la vi- ta eterna in Dio, si realizza attra- verso i sacramenti, la conversione quotidiana da esprimere attraver- so opere di misericordia, la pre- ghiera secondo le indicazioni del Papa, che consegnano l’indulgen- za per noi e per i nostri cari. Monsignor Malvestiti è sceso nel sepolcreto della Cattedrale che ospita le spoglie mortali dei suoi predecessori L'agenda del Vescovo Sabato 3 novembre A Lodi, nella cripta della Cattedra- le, alle 10 , celebra la Santa Messa e conferisce il mandato ai ministri straordinari della Comunione. A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 11.30, riceve il Parroco di Dresano e Amministratore Pastorale di Casal- maiocco, col Collaboratore Parroc- chiale, in preparazione alla Visita Pastorale. A Castelgerundo, nella chiesa par- rocchiale di Camairago, alle 17 , cele- bra la Santa Messa in onore di San Carlo Patrono del nuovo Comune. Domenica 4 novembre, XXXI del Tempo Ordinario A Lodi, in Cattedrale, alle 9.30, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, prega per la pace e per i Caduti. A Dresano, alla Chiesa dedicata alla “Madonna delle Grazie”, alle 10.30, presiede la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale. A seguire prega per la pace al monumento dei Caduti e porge il saluto all’Ammini- strazione Comunale in Municipio. Nel pomeriggio, alle 14.30, incontra i ragazzi della catechesi e alle 15.30 i loro genitori; alle 18 , prega con la comunità nella chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire; alle 18.30, incontra gli adolescenti di Dresano e Casalmaiocco. Lunedì 5 novembre A Lodi, in Cattedrale, alle 10 , presiede la Santa Messa nella traslazione di San Bassiano apren- do la memoria diocesana del 17mo Centenario di nascita del Protove- scovo di Lodi. A Dresano, nella frazione Cologno, per la Visita Pastorale, alle 15 , incontra gli agricoltori; alle 15.45, prega per i defunti al Cimitero; alle 16.15, presiede la Santa Messa per gli ospiti della Casa di Riposo; alle 17.30, visita alcuni ammalati nelle loro abitazioni; alle 21 , incontra i Consigli di partecipazione e i grup- pi parrocchiali delle due Parroc- chie. Martedì 6 novembre A Dresano, per la Visita Pastorale, alle 9.30, incontra gli alunni delle scuole; nel pomeriggio, alle 14.30, visita le scuole di Casalmaiocco. Mercoledì 7 novembre A Lodi, nel Seminario Vescovile, alle 9.45, partecipa all’incontro di aggiornamento del Clero. A Lodi, nella Cappella dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, alle 18 , presiede la Santa Messa nella Festa liturgica di San Vincenzo Grossi. Giovedì 8 novembre A Lodi, nel Seminario Vescovile, alle 9.45, partecipa all’incontro di aggiornamento del Clero. A Dresano e a Casalmaiocco, dalle 15.30, visita alcuni luoghi di lavoro. A Dresano, per la Visita Pastorale, nell’Auditorium “S. Pertini”, alle 21 , incontra le Associazioni delle due Parrocchie. Venerdì 9 novembre A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 11, presiede il Collegio dei Consultori. A Casalmaiocco, per la Visita Pastorale, alle 15.30, incontra i lavoratori di un’Azienda agricola; alle 16, prega per i defunti al Cimi- tero e visita alcuni ammalati nelle loro abitazioni. A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 21, presiede il Consiglio degli Affari Economici Diocesano. «Non svegliare il can che dorme!» Così reci- ta un antico e saggio proverbio. Tanto più se al posto del cane c’è un leone, e precisa- mente “il Leone di Giuda”, titolo che il libro dell’Apocalisse attribuisce a Cristo. In effet- ti, alla prudenza ispirata dal proverbio sem- bra ricorrere la gente, dopo aver assistito a un bel dibattito tra un maestro della Legge e Gesù. Interrogato da quell’intellettuale circa il comandamento più importante, il Signore rispose che il primo è «Ascolta!». Se ci si dispone ad ascoltare, si riuscirà senz’al- tro ad amare Dio e amare il prossimo. Alla risposta di Cristo, il dottore della Legge reagisce con un sentito, meravigliato, affettuoso complimento. Cogliendo la pro- IL VANGELO DELLA DOMENICA Gesù e la capacità di disturbare equilibri di don Cesare Pagazzi fondità del coinvolgimento del suo interlo- cutore, il Figlio di Dio a sua volta risponde congratulandosi e compiacendosi della fede di quell’uomo, dicendo: «Non sei lontano dal Regno di Dio». A questo punto, racconta il Vangelo, nessuno dei presenti «aveva più il coraggio di interrogare» Gesù. Perché tale timore? Non avrebbero potuto a loro volta provare la commossa stima di Gesù? Oppu- re, appropriandosi dello spirito di quel pro- verbio, preferiscono non svegliare il Leone che dorme? Effettivamente, in molte occasioni, pro- prio come quella gente attorno a Gesù, pre- feriamo girare alla larga da situazioni, even- ti e persone che potrebbero in qualche modo coinvolgerci… E questo per l’ottima ragione che ogni coinvolgimento comporta un di- sturbo e una modificazione della gestione del nostro tempo, delle energie, insomma: della vita. Sicuro, si presentano molte occa- sioni che sarebbero pure interessanti, ma meglio non lasciarsene toccare, per esser lasciati in pace. Però il Signore tanto è capa- ce di consolarci e tranquillizzarci quanto è esperto nel disturbare equilibri da noi ritenuti immutabili. Non che il disturbarci gli arrechi piacere e nemmeno ne ha biso- gno. Lo fa per noi, poiché altrimenti, con la scusa di non svegliare il can che dorme, ci ritroveremo a dormire noi stessi… mentre la vita scorre, senza che ce ne accorgiamo. CHIESA

I SABATO 3 NOVEMBRE 2018 I CHIESA

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I SABATO 3 NOVEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I

LA CELEBRAZIONE Ieri in Cattedrale la Messa per i Vescovi, i sacerdoti e i fedeli defunti

Attraverso l’ascolto della Parola coltiviamo la speranza di risorgere

«Dio scruta i nostri cuori pertrovarvi la fede, che insieme a spe-ranza e carità egli ha posto in noi– ha proseguito monsignor Malve-stiti -. Siamo il suo popolo santo,in cui custodisce la singolarità diciascuno salvandoci insieme,coinvolgendo i nostri resti mortalinella finale manifestazione dellasua gloria. Da questa verità attingeforza la nostra professione di fe-de».

Ai fedeli raccolti in preghieraha raccomandato di non badareall’atteggiamento di ostilità delmondo nei confronti di questa ri-velazione: «Il pensiero dominanteironizza su questa Pasqua, o tutt’alpiù la considera con indifferenza.Ma fu considerata scandalo e stol-tezza anche la croce, mentre il Cro-cifisso Risorto fu primizia di quan-ti risorgeranno in Lui».

Il vescovo ha celebrato l’Euca-restia accompagnato dalla presen-za di altri sacerdoti, dalla preghie-ra dei religiosi e delle religiose, deifedeli presenti in cattedrale, quin-di è sceso nella cripta che ospitale spoglie mortali dei vescovi dio-cesani: “Pregando nei cimiteri del-

le varie parrocchie durante la Visi-ta pastorale, e anche ieri al cimite-ro Maggiore, ho rivolto il mio pen-siero ai defunti della diocesi lodi-giana. Scendendo nel sepolcretodella cattedrale, nuovamente miaccosterò, idealmente, a tutti i de-funti della Chiesa” ha detto, ricor-dando in particolare due successo-ri di San Bassiano: Gaetano Bena-glia, vescovo di cui ricorre il cento-cinquantesimo della morte, e Pie-tro Calchi Novati, che nacque nello

stesso anno, il 1868, e fu vescovoa Lodi tra il 1927 e il 1952. «Il nostroricordo e la nostra preghiera è pertutti loro, specialmente per i ve-scovi e i sacerdoti che ci hannolasciato in questi ultimi anni, e cheho avuto il piacere di conoscere,ma risalendo nel tempo, arriva fi-no a Sant’Alberto e San Bassiano,e a tutti i fedeli che hanno dato ilmeglio di sé per camminare versola salvezza con la Chiesa di Lo-di». n

Ricordati in particolare i Vescovi Pietro Calchi Novati e Gaetano Benaglia

di Federico Gaudenzi

In un clima di fede e gratitudi-ne, ieri mattina, si è svolta l’invo-cazione di suffragio alla divina be-nevolenza per i fratelli e le sorelledefunte di tutta la diocesi. Il vesco-vo Maurizio, in cattedrale, ha cele-brato la funzione solenne «conuna preghiera particolare per i ve-scovi, i sacerdoti, i religiosi e lereligiose, e tutti i fedeli che oravegliano su di noi perché ascoltia-mo Gesù che, insegnandoci la veri-tà del Padre, ci rincuora dicendoche chi crede in lui avrà vita eter-na».

Nel giorno che la Chiesa Catto-lica dedica alla commemorazionedi tutti i defunti, il vescovo ha ri-badito: «L’umano morire non vani-fica la speranza di immortalità chescaturisce dalla resurrezione diCristo e che abita irrinunciabil-mente il nostro cuore. Attraversol’ascolto della parola coltiviamo lasperanza di risorgere a vita nuovacon i nostri fratelli e le nostre so-relle: è la speranza che non delude,riversata con l’amore di Dio neinostri cuori attraverso lo SpiritoSanto».

La strada verso la realizzazio-ne di questa speranza, verso la vi-ta eterna in Dio, si realizza attra-verso i sacramenti, la conversionequotidiana da esprimere attraver-so opere di misericordia, la pre-ghiera secondo le indicazioni delPapa, che consegnano l’indulgen-za per noi e per i nostri cari.

Monsignor Malvestiti è sceso nel sepolcreto della Cattedrale che ospita le spoglie mortali dei suoi predecessori

L'agendadel VescovoSabato 3 novembreA Lodi, nella cripta della Cattedra-le, alle 10 , celebra la Santa Messa e conferisce il mandato ai ministri straordinari della Comunione.A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 11.30, riceve il Parroco di Dresano e Amministratore Pastorale di Casal-maiocco, col Collaboratore Parroc-chiale, in preparazione alla Visita Pastorale.A Castelgerundo, nella chiesa par-rocchiale di Camairago, alle 17 , cele-bra la Santa Messa in onore di San Carlo Patrono del nuovo Comune.

Domenica 4 novembre, XXXI del Tempo OrdinarioA Lodi, in Cattedrale, alle 9.30, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, prega per la pace e per i Caduti.A Dresano, alla Chiesa dedicata alla “Madonna delle Grazie”, alle 10.30, presiede la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale. A seguire prega per la pace al monumento dei Caduti e porge il saluto all’Ammini-strazione Comunale in Municipio. Nel pomeriggio, alle 14.30, incontra i ragazzi della catechesi e alle 15.30 i loro genitori; alle 18 , prega con la comunità nella chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire; alle 18.30, incontra gli adolescenti di Dresano e Casalmaiocco.

Lunedì 5 novembreA Lodi, in Cattedrale, alle 10 , presiede la Santa Messa nella traslazione di San Bassiano apren-do la memoria diocesana del 17mo Centenario di nascita del Protove-scovo di Lodi.A Dresano, nella frazione Cologno, per la Visita Pastorale, alle 15 , incontra gli agricoltori; alle 15.45, prega per i defunti al Cimitero; alle 16.15, presiede la Santa Messa per gli ospiti della Casa di Riposo; alle 17.30, visita alcuni ammalati nelle loro abitazioni; alle 21 , incontra i Consigli di partecipazione e i grup-pi parrocchiali delle due Parroc-chie.

Martedì 6 novembreA Dresano, per la Visita Pastorale, alle 9.30, incontra gli alunni delle scuole; nel pomeriggio, alle 14.30, visita le scuole di Casalmaiocco.

Mercoledì 7 novembreA Lodi, nel Seminario Vescovile, alle 9.45, partecipa all’incontro di aggiornamento del Clero.A Lodi, nella Cappella dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, alle 18 , presiede la Santa Messa nella Festa liturgica di San Vincenzo Grossi.

Giovedì 8 novembreA Lodi, nel Seminario Vescovile, alle 9.45, partecipa all’incontro di aggiornamento del Clero.A Dresano e a Casalmaiocco, dalle 15.30, visita alcuni luoghi di lavoro.A Dresano, per la Visita Pastorale, nell’Auditorium “S. Pertini”, alle 21 , incontra le Associazioni delle due Parrocchie.

Venerdì 9 novembreA Lodi, nella Casa Vescovile, alle 11, presiede il Collegio dei Consultori.A Casalmaiocco, per la Visita Pastorale, alle 15.30, incontra i lavoratori di un’Azienda agricola; alle 16, prega per i defunti al Cimi-tero e visita alcuni ammalati nelle loro abitazioni.A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 21, presiede il Consiglio degli Affari Economici Diocesano.

«Non svegliare il can che dorme!» Così reci-ta un antico e saggio proverbio. Tanto piùse al posto del cane c’è un leone, e precisa-mente “il Leone di Giuda”, titolo che il librodell’Apocalisse attribuisce a Cristo. In effet-ti, alla prudenza ispirata dal proverbio sem-bra ricorrere la gente, dopo aver assistitoa un bel dibattito tra un maestro della Leggee Gesù. Interrogato da quell’intellettualecirca il comandamento più importante, ilSignore rispose che il primo è «Ascolta!». Seci si dispone ad ascoltare, si riuscirà senz’al-tro ad amare Dio e amare il prossimo.

Alla risposta di Cristo, il dottore dellaLegge reagisce con un sentito, meravigliato,affettuoso complimento. Cogliendo la pro-

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Gesù e la capacità di disturbare equilibri

di don Cesare Pagazzi

fondità del coinvolgimento del suo interlo-cutore, il Figlio di Dio a sua volta rispondecongratulandosi e compiacendosi della fededi quell’uomo, dicendo: «Non sei lontano dalRegno di Dio». A questo punto, racconta ilVangelo, nessuno dei presenti «aveva piùil coraggio di interrogare» Gesù. Perché taletimore? Non avrebbero potuto a loro voltaprovare la commossa stima di Gesù? Oppu-re, appropriandosi dello spirito di quel pro-verbio, preferiscono non svegliare il Leoneche dorme?

Effettivamente, in molte occasioni, pro-prio come quella gente attorno a Gesù, pre-feriamo girare alla larga da situazioni, even-ti e persone che potrebbero in qualche modo

coinvolgerci… E questo per l’ottima ragioneche ogni coinvolgimento comporta un di-sturbo e una modificazione della gestionedel nostro tempo, delle energie, insomma:della vita. Sicuro, si presentano molte occa-sioni che sarebbero pure interessanti, mameglio non lasciarsene toccare, per esserlasciati in pace. Però il Signore tanto è capa-ce di consolarci e tranquillizzarci quantoè esperto nel disturbare equilibri da noiritenuti immutabili. Non che il disturbarcigli arrechi piacere e nemmeno ne ha biso-gno. Lo fa per noi, poiché altrimenti, con lascusa di non svegliare il can che dorme, ciritroveremo a dormire noi stessi… mentrela vita scorre, senza che ce ne accorgiamo.

CHIESA

II I CHIESA I SABATO 3 NOVEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

il concerto mariano della Cappellamusicale della cattedrale, che sisvolgerà nella basilica di Lodi Vec-chio, per chiudere al 3 novembrecon la memoria della traslazionedi San Bassiano, con una SantaMessa presieduta dal vescovo nel-la basilica dei XII Apostoli, con lapartecipazione della Cappella mu-

sicale della cattedrale e dei fedelidelle parrocchie della diocesi inti-tolate al santo patrono.

Per informazioni è possibilecontattare il parroco della catte-drale, monsignor Franco Badarac-co, oppure il delegato vescovile perla basilica dei XII Apostoli, monsi-gnor Antonio Spini. n

ANNIVERSARIO Si apre il programma di eventi per il 17esimo centenario della nascita

Due celebrazioniaprono lunedìi festeggiamentiper San Bassianodi Federico Gaudenzi

A gennaio, si contano 1700 an-ni dalla nascita di san Bassiano,primo vescovo e patrono principa-le della diocesi di Lodi. Una storiamillenaria che la diocesi vuole ri-cordare con una serie di iniziativea partire dal prossimo lunedì: alleore 10, il vescovo Maurizio Malve-stiti, successore di san Bassiano,celebrerà la Santa Messa nellacripta della cattedrale, dove ripo-sano le spoglie mortali del santo.Alle ore 16, invece, la Santa Messasarà celebrata alla basilica dei XIIApostoli di Lodi Vecchio, simbolodel legame con l’antica Laus Pom-peia che accolse l’episcopato delsanto. Le due celebrazioni comme-moreranno la traslazione della re-liquia di Bassiano.

Le altre celebrazioni per l’anni-versario saranno invece il prossi-mo anno, a partire, ovviamente,dalla ricorrenza del santo, che cadeil 19 gennaio. La vigilia di San Bas-siano (la sera del 18 alle ore 21) saràprevista una veglia diocesana concelebrazione eucaristica e la parte-

cipazione delle corali parrocchiali.Nella solennità del santo, invece,si svolgerà la consueta cerimonia:dalle 10, l’omaggio della municipa-lità in cripta, quindi la Santa Messasolenne in cattedrale; nel pomerig-gio, la recita dei secondi vespri alleore 16.30. Domenica 20 gennaio,poi, il programma prevede unaSanta Messa presieduta dal vesco-vo Maurizio alla basilica di LodiVecchio, mentre in tutte le parroc-chie della diocesi si celebrerà laMessa votiva di san Bassiano.

Un’altra celebrazione, venerdì8 febbraio, sarà volta a ricordarela morte del santo, alle ore 16 sem-pre a Lodi Vecchio.

Come da tradizione, invece, aun mese dalla solennità del santo,il vescovo incontra in curia le auto-rità civili e gli amministratori delterritorio.

In primavera, in occasione del-la Giornata Mondiale della Gioven-tù, la diocesi propone una vegliacon un pellegrinaggio dalla basili-ca di Laus fino al capoluogo.

Occasione di arricchimentoculturale sarà invece, il 18 maggio,

L’immagine di San Bassiano scelta per le celebrazioni dell’anniversario

compiti con i bambini del quartie-re, raccolta di lavanda e tanto altroancora.

È stato dato spazio anche adalcuni momenti di spiritualità do-ve ad esempio tramite una breverappresentazione teatrale è statapresentata la parabola del Padremisericordioso, in modo fresco egiovane, mai visto prima! E poitanti canti e balli coinvolgentiscandivano la nostra giornata. Inun attimo arrivava sera! Stanchima felici della giornata vissuta in-sieme!

E poi… l’incontro con Ernesto!Abbiamo avuto modo di cono-

scerlo meglio durante il dialogoche ha avuto con tutti noi. La salaera colma di giovani e quando hainiziato a parlare si è da subito cre-ato un clima di silenzio, di vero

ascolto. Abbiamo colto dal suo mo-do di raccontarsi tante esperienzedi vita, tanti incontri, concretezzae speranza per un mondo migliore.Una delle frasi che più ci ha colpitoè che ognuno, con le sue sceltequotidiane, può fare la differenza.Il mondo cambia se noi cambiamo!

Siamo usciti da questo incontrocon tante frasi e concetti che cibalenavano nella mente e nell’ani-ma… avremmo voluto approfondi-re… “la restituzione”, il “bene fattobene”, “l’impossibile che diventapossibile”, “la felicità è far felici glialtri”, “l’imprevisto accolto”… tuttipilastri della spiritualità della fra-ternità della speranza.

Terminato il campo avevamonel cuore una gioia incontenibilee tante belle esperienze.

Tutti questi motivi ci hanno

spinto ad invitare Ernesto a casanostra, qui nel Lodigiano, per darela possibilità a tanti altri di cammi-nare verso questa direzione: la fra-ternità universale.

L’appuntamento a cui siete tut-ti invitati è per sabato 10 novem-bre, alle 21 presso la chiesa parroc-chiale di Brembio. Sarà un incontrodialogo con il fondatore dell’arse-nale della Pace per dare spazio alleriflessioni e alle domande di sensoche portiamo nel cuore per esseresemplicemente cristiani!

«L’uomo ha bisogno di cibo, la-voro, istruzione e rispetto ma nongli basta. Ha bisogno di amare, diessere amato, ma neppure questogli basta. l’uomo ha bisogno di tro-vare dio e il senso della vita». n Don Cristiano Alrossi e Graziamaria Giandini

A sinistra Olivero, qui sopra il gruppo di adolescenti all’Arsenale

L’INCONTRO Nella chiesa parrocchiale del paese una serata con il fondatore dell’Arsenale della pace

Olivero sarà a Brembiosabato 10 novembre

«Ernesto verresti da noi aBrembio?». Con grande gioia ab-biamo ricevuto un bellissimo sì!

Questo desiderio è nato dopol’importante esperienza estiva conun gruppo di adolescenti della no-stra unità pastorale. Arrivati apiazza Borgo Dora abbiamo trovatouna realtà di cui avevamo sentitoparlare da diversi amici, ma chenon avevamo mai visto di persona.La curiosità e l’emozione per que-sta nuova esperienza erano forti!

Siamo stati accolti ancor primadi entrare e subito si è creata unabella sintonia. Stava per iniziare ilnostro campo di lavoro insieme adaltri 420 ragazzi che provenivanoda varie regioni d’Italia. L’espe-rienza era molto ben organizzatatra momenti di riflessione su te-matiche importanti come la pace,la giustizia, l’accoglienza e mo-menti di servizio su più fronti: si-stemazione dei vestiti per i poveri,lavori di falegnameria, gioco e

Il desiderio di organizzare l’appuntamento è nato dopol’esperienza estiva vissuta da alcuni adolescenti dell’unità pastorale

ALLE GRAZIEDomenica la Messaanimata dalla Fuci

La Fuci, la Federazione universita-ria cattolica italiana, animerà la SantaMessa festiva di domani, domenica 4novembre, alle 18.30 al santuario delleGrazie, in piazza Zaninelli a Lodi (vici-nanze di Porta Cremona). L’invito inparticolare va a tutti i fucini e anche agliex fucini del Lodigiano. “Siamo inoltrealla vigilia dell’inizio della XI Settimanadell’università, che si tiene dal 5 all’11novembre – dice l’assistente della Fucidi Lodi, don Stefano Ecobi, referenteinsieme al presidente Stefano Pezzoni-. Questa settimana invita i fucini a valo-rizzare l’università come luogo privile-giato per la formazione delle menti edelle coscienze, per essere presenzaqualificante nel proprio ambiente distudio e di formazione, come lievitonella pasta”. Domani il ritrovo è alle 16.30 alla Casadella Gioventù di Lodi, in viale Rimem-branze 12, dove è anche la sede dellaFuci di Lodi. Qui i giovani preparerannol’ambiente per la cena nella quale ci siritroverà dopo la celebrazione festiva,alle 19.45 circa, per una serata insieme.

IL MEDICO DELLA VITAUna celebrazioneper BertolottiSant’Angelo Lodigiano ricorda il dottorGiancarlo Bertolotti a 13 anni dalla mor-te. Sabato 3 novembre alle 18 in Basilicasarà celebrata la Messa in suo ricordoe in suo suffragio. A presiederla, donGiuseppe Fiorentini, sacerdote delladiocesi di Bergamo, teologo del matri-monio e della famiglia.Prima della celebrazione sarà possibilevisitare l’archivio Bertolotti, in via Mon-signor Rizzi 4, proprio a lato della Basili-ca: dalle 16 alle 18 eventuali visitatoripotranno entrare nei locali che oggicontengono documenti, foto e ricordidella vita del medico ginecologo per ilquale è in corso la causa di beatificazio-ne.

OSSAGOMalati e sofferentialla Mater AmabilisMercoledì 7 novembre avrà luogo lasanta Messa per gli ammalati al Santua-rio della Mater Amabilis di Ossago. Lacelebrazione prevede alle ore 15.30 ilsanto Rosario e a seguire alle 16 la cele-brazione eucaristica con la benedizionepresieduta dal parroco e a seguire lasupplica alla Madonna. È disponibile unsacerdote per le confessioni. Si puòparcheggiare nel cortile dell’oratorioadiacente al Santuario.

IN SEMINARIOL’11 novembre a Lodisi riunisce il Mac

“Come essere missionari a casa no-stra: un nuovo linguaggio della migra-zione”. Questo l’approfondimento delMovimento apostolico ciechi per ilprossimo incontro mensile del gruppo,domenica 11 novembre dalle 15 alle 17nel Seminario di Lodi. Parlerà agli ade-renti e ai simpatizzanti e a tutti coloroche vorranno partecipare, don Antonel-lo Martinenghi, ex direttore dell’UfficioMigrantes della diocesi di Lodi e giàmissionario in Costa d’Avorio e Niger.

CHIESA I SABATO 3 NOVEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I III

zio alle 9.45 in Seminario. Sul te-ma “Nascere e rinascere comeoriginaria esperienza di vita. Unpunto di vista psicologico”. Parle-rà Raffaella Iafrate, professoreordinario di psicologia sociale al-l’Università Cattolica del SacroCuore, nonché docente di Psicolo-gia dei gruppi e di comunità, do-cente di Psicologia dei legami fa-miliari e docente di Psicologiadell’adozione, dell’affido e del-

Sta iniziando un nuovo anno, tempo utile per fare la proposta “Apostolato della preghiera” rifon-dato in “Rete mondiale di preghieradel Papa”. Cinquanta centri parroc-chiali in diocesi hanno aderito da anni a questa proposta.

Recentemente ha fatto visita alnostro Vescovo il direttore regiona-le, p. Giancarlo Bagatti s.j. per pero-rare la preghiera in famiglia e nelleparrocchie con il coinvolgimento dei giovani. L’associazione, che fa capo ai gesuiti, sta molto a cuore alPapa, che ha scelto personalmenteil nuovo direttore mondiale, P. For-nos, s. j. Questo gesuita ha formulato“Cammino del cuore” come itinera-rio della Associazione. È un invitoal nostro cuore a stare più vicini alCuore di Gesù, per configurarlo coni sui sentimenti, desideri e aneliti.

Ci uniamo alla missione che Gesù haricevuto dal Padre. Essere amici diGesù, profondamente uniti a Lui, percependo la sua gioia e sofferenzaper il mondo, ci conduce a impe-gnarci con Lui per le sfide dell’uma-nità e della missione della Chiesa.Sono queste sfide che ci affida il Pa-pa ogni mese, e che dobbiamo fareconoscere per rendere più concretala missione del Padre, affidata a Ge-sù. Il “cammino del cuore” ci aiutaa percepire il mondo con gli occhi diGesù, per mobilitarci per la preghie-ra e il servizio.

Concretamente si tratta di segui-re le indicazioni dell’associazionecon le rinnovate proposte editoriali.Ora serve collaborazione per la pub-blicità e la diffusione: un “passapa-rola”prezioso! Gli strumenti associa-tivi sono i seguenti.

formazione così che ogni parroc-chia potesse inviare una personareferente per l’area che dà atten-zione ai poveri, alla missione e aimigranti – dice don Tenca -. E do-po quello del 9 novembre ci saran-no altri due incontri, nel nuovoanno».

La formazione permanente èrivolta dunque agli animatori del-la carità e della missione e ai vo-lontari dei servizi collegati con Ca-ritas lodigiana, sia nelle parroc-chie sia a livello diocesano, sia perchi comincia in questi anni sia perchi è già attivo da diverso tempo.E naturalmente è aperta a tutticoloro che fossero interessati aconoscere meglio questi ambiti emagari ad avvicinarsi al serviziovolontario. n Raf. Bia.

Messaggio del Cuore di Gesù (eu-ro 15) mensile per la formazione spi-rituale, apostolato e Preghiera . Uni-sce vari aspetti e tematiche: com-menti e riflessioni che alimentanofede, cultura, pensiero, nel solco del-la Tradizione, aperti al futuro.

Blocchetti (euro 6) con le inten-zioni mensili di preghiera propostedal Papa e dai Vescovi, per una pre-ghiera universale .

Manifesti mensili estratti delMessaggio (euro 10) da esporre.

Lodare e servire, 1° semestre2019 (euro 9), messalino quotidiano,finora regalato agli abbonati del “Messaggio del Cuore di Gesù”.

Per riceverli rivolgersi a: servizioabbonamenti AdP, via degli Astalli,16 - 00186 Roma. (www. adp.it). n Don Peppino Codecasa, direttore diocesano

L’ASSOCIAZIONE L’Adp attende nuove adesioni: un “passaparola” è prezioso

Rete mondiale di preghiera del Papa: è il tempo propizio per fare la proposta

Caritas, Centro missionario eUfficio Migrantes insieme per laformazione degli animatori dellacarità e della missione e i volonta-ri dei servizi: venerdì 9 novembrealle 21 al Seminario vescovile diLodi (via XX Settembre per l’in-gresso pedonale, via Volturno perl’entrata in auto) ci sarà il primoincontro della formazione perma-nente, promosso dalle tre realtàdiocesane, insieme. Sul tema “Ani-mare territorio e comunità: aprirsial mondo” parleranno don LucaMaisano, direttore uscente delCentro missionario; don AntonelloMartinenghi, direttore uscentedell’Ufficio Migrantes; e don An-drea Tenca, direttore uscente del-la Caritas Lodigiana.

«Già lo scorso anno avevamopensato di unificare gli incontri di

VENERDÌ Caritas, Centro missionario e Migrantes

Prende il via la formazioneper chi si dedica agli ultimi

di Raffaella Bianchi

Mercoledì 7 e giovedì 8 no-vembre si terranno in diocesi dueappuntamenti della “Tre giorniteologica” inserita nella forma-zione del clero. Come consuetudi-ne, questi primi due appunta-menti si svolgono a livello dioce-sano, il terzo invece sarà fissatoper mercoledì 21 o giovedì 22 no-vembre a livello vicariale dovesarà presente anche un compo-nente della Commissione per laformazione permanente dei pre-sbiteri.

L’intero tema della propostaverte sul “Vivere ri – nascendo:un paradigma antropologico pro-mettente”.

Il primo appuntamento a livel-lo diocesano dunque si tiene mer-coledì 7 novembre, dalle 9.45 alSeminario vescovile di Lodi. Saràil professor Paolo Rezzonico, do-cente alla Facoltà Teologica del-l’Italia Settentrionale, ad illustra-re il tema “Il paradigma antropo-logico dell’uomo come nascente”.

Rezzonico è anche preside in-caricato presso la Scuola Parita-ria Cattolica “Madre Bucchi” diMilano e l’Istituto “Montini” diMilano, ha insegnato inoltre pres-so l’istituto Sant’Antonio di Bolo-gna, l’istituto di Scienze religiosedi Milano e la Scuola di specializ-zazione dell’Università Cattolica.

Il secondo appuntamento del-la “Tre giorni teologica” sarà gio-vedì 8 novembre, sempre con ini-

I primi due appuntamenti della proposta, inserita nel programma di formazione permanente del clero, che si concluderà nei vicariati

Rezzonico, primo relatore

PER I PRETI Mercoledì e giovedì gli incontri a livello diocesano

La Tre giorni teologicasul “vivere - nascendo”

l’enrichment familiare. Raffaella Iafrate è inoltre an-

che membro del Comitato scienti-fico e del Comitato direttivo delCentro d’Ateneo Studi e ricerchesulla famiglia dell’Università Cat-tolica del Sacro Cuore di Milano,membro del Comitato scientificodella rivista “Vita e Pensiero” einfine membro del Consiglioscientifico dell’istituto “VittorioBachelet”. n

ALLE GRAZIE Il Rosario del 31 ottobre

«Sotto la protezione di Maria»A conclusione del mese che la tradizione cattolica dedica al Santo

Rosario, il vescovo Maurizio ha presieduto la recita della preghiera mariana“sotto lo sguardo materno della Madonna delle Grazie”, nel santuario dipiazza Zaninelli.

«Tutta la Chiesa ha imparato a mettersi sotto la protezione della Madre– ha affermato il vescovo al termine della recita dei cinque misteri gloriosi-, per preservarsi dal grande accusatore e diventare sempre più consapevo-le delle colpe dei suoi figli, e degli abusi compiuti nel passato e nel presente,affinché Fede, Speranza e Carità ci aiutino a combattere la buona battagliadella fedeltà e della coerenza cristiana». La serata di preghiera ha radunatoal Santuario lodigiano diverse decine di persone. A tutti loro il vescovoha raccomandato: “Lasciamo da parte ciò che divide, perché il divisoresia vinto dal portatore di pace: Gesù”. La richiesta elevata al cielo è chetutti, fedeli e sacerdoti, possano diventare sempre più strumenti di comu-nione e di pace, e che “la Chiesa sia sempre evangelicamente al serviziodei poveri e dei bisognosi nel corpo e nello spirito”.

La recita del Rosario si è chiusa con l’antica preghiera Sub tuum presi-dium, con cui i fedeli si pongono sotto il “manto protettivo” di Maria, e conuna preghiera per l’intercessione di San Michele arcangelo, scritta da papaLeone XIII. Il Santo Padre, Papa Francesco, ha infatti chiesto ai fedeli diabbinare queste due preghiere al Rosario quotidiano per tutto il mese diottobre, affinché la Chiesa tutta sia preservata dagli attacchi del mali-gno. n F. G.

Iafrate parlerà il secondo giorno

Da oggi, sabato 3 novembre, nella nostra diocesi ci saranno novenuovi Ministri straordinari della Comunione. Il mandato sarà loroconferito dal vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti, durantela celebrazione che proprio il vescovo presiederà questa mattina alle10 nella cripta della Cattedrale. Il mandato conferito dal vescovo ainove laici delle parrocchie della nostra Diocesi avrà una durata di treanni.

Ecco chi sono i nuovi Ministri: Carla Prandini di San Bernardo inLodi, Danila Buonasera di Pieve Fissiraga, Rino Minoia di Cerro alLambro, Marco Bottini di Boffalora d’Adda, Giuseppe Brancone diCastiraga Vidardo, Nadia Calabrese e Domenica Calabrese entrambedi Caselle Lurani, Ugo Beghi e Caterina Oleandri entrambi di SanMartino Pizzolano. n

OGGI IL MANDATO DEL VESCOVO

Ministri straordinari della Comunione

IV I CHIESA I SABATO 3 NOVEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

VERSO LA PROFESSIONE DI FEDE Monsignor Malvestiti alla festa che ha raccolto duecento partecipanti

Il Vescovo incoraggia i 14enni

di Raffaella Bianchi

Il vescovo Maurizio ha incon-trato i 14enni durante la loro festadiocesana che si è tenuta sabatoscorso, 27 ottobre, al Seminariovescovile di Lodi. Rivolgendo loroun saluto nel momento della pre-ghiera, monsignor Malvestiti haincoraggiato i giovani partecipan-ti nel cammino verso la professio-ne di fede. Proseguiranno infattinei singoli vicariati i percorsi deiragazzi che in terza media si pre-parano, nel 2019, a professarepubblicamente il Credo.

Quella di sabato scorso è statauna grande festa sul tema “Chicerca… trova”: ben 200 i giovanis-simi che hanno aderito alla propo-sta diocesana, organizzata dal-l’Ufficio di pastorale giovanile ecoordinata dall’équipe Upg, conl’ospitalità della comunità del Se-minario. I ragazzi venivano da unatrentina di parrocchie e sono statiimpegnati in una grande caccia altesoro che, date le condizioni me-teo, non si è svolta nelle vie delcentro di Lodi ma all’interno delSeminario stesso. «Hanno medita-to sulle diverse figure di santità– spiega il direttore dell’Upg donEnrico Bastia -. Alla fine hannoscoperto che il vero tesoro è il Si-gnore e lui stesso è il primo cheviene a cercarci. A ciascuno staaprirsi o meno». Un tema, quellodella santità, legato anche alle ri-correnze dei primi giorni di no-vembre. Le attività si sono poiconcluse con la cena al sacco, nonprima di aver pregato insieme e

Annunciata una novità: per gli adolescenti l’Upg organizza un pellegrinaggio diocesano a Roma nel prossimo marzo

guidati dal Vescovo Maurizio. Quest’anno per i 14enni c’è una

grande novità e la annuncia pro-prio don Enrico: il pellegrinaggiodiocesano totalmente dedicato ai

14enni e che si svolgerà il 29, 30 e31 marzo 2019 a Roma. A brevel’Ufficio di pastorale giovanile dif-fonderà la locandina e tutte le in-formazioni per le iscrizioni ad

Per la prima volta la nuova mu-nicipalità di Castelgerundo festeg-gerà San Carlo Borromeo, scelto co-me patrono del Comune che unisceCamairago e Cavacurta.

Per l’occasione sarà il vescovoMonsignor Maurizio Malvestiti a presiedere la Santa Messa sarà cele-brata sabato 3 novembre alle 17 nel-la chiesa dei Santi Cosma e Damianoa Camairago, quindi seguirà un rin-fresco al castello Borromeo organiz-zato dall’omonima famiglia con l’aiuto dei volontari.

Il Comune di Castelgerundo havisto la luce il primo gennaio 2018in seguito alla fusione tra Camaira-go e Cavacurta votata a forte mag-gioranza della popolazione tramitereferendum.

Le due comunità non smetteran-no però di venerare e festeggiare i

santi Cosma e Damiano e San Barto-lomeo, che erano i patroni dei duecomuni estinti e rimangono i titolaridelle due chiese. Come patrono di

un’iniziativa che qualche parroc-chia e vicariato già proponevasingolarmente, ma che si tiene perla prima volta a livello diocesa-no. n

Oltre duecento i 14enni arrivati da una trentina di parrocchie della Diocesi per l’appuntamento in seminario

Domenica 4 novembre allo ore16 è in programma l’incontro mensi-le della Pro Sacerdotio. L’appunta-mento sarà nella cripta della Catte-drale (e non al santuario della Pacecome di consueto).

Quella proposta domani è un’oc-casione preziosa per tutti coloro chehanno a cuore il futuro della Chiesa.L’associazione Pro Sacerdotio, infat-ti, pone al primo posto la preghieraper le vocazioni «perché il padronedella messe continui a mandare ope-rai nella sua messe». Il ritrovarsi dellaPro Sacerdotio vuole essere un so-stegno all’opera e alla vocazione deipresbiteri. La partecipazione agli in-contri vede la presenza di religiosee laici che hanno a cuore la vita deisacerdoti e anche quella del Semina-rio. n

IN CRIPTAPro Sacerdotio:l’incontro mensilesarà domenicain Cattedrale

Domani monsignor Giuseppe Merisi festeggia il ventitreesimo anni-versario della consacrazione episcopale. Il Vescovo emerito di Lodi,infatti, è stato ordinato vescovo dal Cardinale Martini, di cui fu strettocollaboratore, il 4 novembre 1995. Monsignor Giuseppe Merisi fu eletto Vescovo di Lodi il 14 novembre2005 e prese possesso della nostra Diocesi il 17 dicembre di quell’anno,guidandola poi fino al 2014.

A monsignor Merisi l’augurio di tutta la diocesi di San Bassiano. n

ANNIVERSARIO È Vescovo da 23 anni

Auguri a monsignor Merisi

Castelgerundo è invece stato sceltoSan Carlo Borromeo, essendo un santo che ha forti legami con il terri-torio. n

NEL NUOVO COMUNE Il momento culminante è la Messa di questo pomeriggio

Monsignor Malvestiti a Castelgerundoper la prima festa di San Carlo Borromeo

La celebrazione eucaristica sarà nella chiesa parrocchiale di Camairago

CHIESA I SABATO 3 NOVEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I V

VISITA PASTORALE Gli appuntamenti si intrecciano a quelli di Casalmaiocco, dove la Messa sarà l’11 novembre

L’abbraccio di Dresano al Vescovo

Visita pastorale del vescovo MaurizioVICARIATI DI PAULLO E SPINO D’ADDA

Chiesa di Lodi

Celebrazione Eucaristica nelle comunità parrocchiali

Gradella - Reliquiario di San Bassiano in argento

“...uscirono... evangelizzando”

SETTEMBRE 2018SABATO 8 Paullo ore 18.00LUNEDÌ 10 Celebrazione Vicariale al Pratello ore 21.00 DOMENICA 16 Spino d’Adda ore 10.00SABATO 22 Gradella ore 18.00DOMENICA 23 Nosadello ore 10.00 Galgagnano ore 11.15DOMENICA 30 Colturano ore 10.30

OTTOBREDOMENICA 7 Balbiano ore 10.30 Mignete ore 15.15DOMENICA 21 Muzzano ore 9.00 Zelo Buon Persico ore 10.30DOMENICA 28 Tormo ore 9.15 Crespiatica ore 10.30

NOVEMBREDOMENICA 4 Dresano (chiesa Madonna delle Grazie) ore 10.30DOMENICA 11 Casalmaiocco ore 10,30SABATO 17 Mulazzano ore 17.30DOMENICA 18 Cassino d’Alberi ore 10.00DOMENICA 25 Boffalora d’Adda ore 10.00

DICEMBREDOMENICA 2 San Barbaziano ore 9.30 Tribiano ore 11.00SABATO 8 Dovera ore 10.00DOMENICA 9 Postino ore 11.00 Roncadello ore 18.00DOMENICA 16 Quartiano ore 9.45 Cervignano d’Adda ore 11.00SABATO 22 Cadilana ore 20.30DOMENICA 23 Abbadia Cerreto ore 9.30 Corte Palasio ore 11.00

GENNAIO 2019SABATO 12 Marzano ore 17.00DOMENICA 13 Merlino ore 10.30 Comazzo ore 17.00DOMENICA 20 Lavagna ore 10.30

(Lc 9,6)

La Visita pastorale fa tappa a Dresano e Casalmaiocco. Domani,monsignor Malvestiti sarà accolto per la Santa Messa alla chiesa dellaMadonna delle Grazie alle ore 10.30, quindi sosterà in preghiera al monu-mento dei caduti e si poi in Comune incontrerà il sindaco e i rappresentan-ti dell’amministrazione. Nel pomeriggio, alle 14.30 incontrerà i ragazzidei gruppi di catechesi dei bambini e dei ragazzi, e alle 15.30 i loro genitori.Alle 18 il vescovo pregherà il patrono San Giorgio con la comunità parroc-chiale nella chiesa di San Giorgio martire, quindi incontrerà i gruppi dicatechesi degli adolescenti di Dresano e Casalmaiocco.

Lunedì pomeriggio, il vescovo sarà nuovamente a Dresano: alle 15,alla frazione Cologno, incontrerà gli agricoltori, quindi si sposterà alcimitero per una preghiera di suffragio. Alle 16.15 celebrerà la Santa Messanella residenza per anziani “I Pioppi”. Alle ore 21 di lunedì, invece, nellachiesa della Madonna delle Grazie è previsto l’appuntamento con icomponenti dei consigli parrocchiali, degli affari economici, con catechistie gruppi di animazione liturgica delle due parrocchie. La giornata dimartedì è tutta dedicata agli studenti e agli scolari, con la visita alle scuoledi Dresano al mattino e alle scuole di Casalmaiocco nel primo pomeriggio.

Giovedì 8 novembre, nel pomeriggio, il vescovo Maurizio incontrerài lavoratori dei due comuni, mentre in serata, presso l’auditorium diDresano, incontrerà le associazioni laiche e i gruppi parrocchiali di entram-bi i paesi. Venerdì, infine, alle 15.30 sarà in un’azienda agricola di Casalma-iocco, quindi pregherà al cimitero e farà visita agli ammalati del paese.La visita continuerà nei giorni successivi. n

la Secondaria Secondo Grado).La parrocchia cerca di essere at-

tenta a questi fenomeni che coin-volgono questa fascia d’età e le lorofamiglie, così come si cura con parti-colare attenzione la formazione cri-stiana nella fascia d’età che interes-sa l’iniziazione cristiana.

L’essere nell’orbita della CittàMetropolitana non facilita certo lefrequenti relazioni tra le persone oi momenti d’incontro; noi a Dresanoimpegno, passione e dedizione cer-chiamo di viverli come occasioni diannuncio e testimonianza di vita cristiana, aperti alla collaborazioneper favorire la costruzione di una comunità e di rispondere alla nuoveistanze del presente attingendo an-che alla sapiente tradizione di vitacristiana che nel tempo ha caratte-rizzato la vita della parrocchia.

È con questo desiderio che cer-tamente accoglieremo il nostro Ve-scovo Maurizio, manifestandogli lanostra convinta volontà di cammi-nare nella Chiesa Diocesana affida-ta alla sua cura pastorale.

* Parroco di Dresano

IL PROGRAMMADomenica la celebrazione eucaristicaaprirà i giorni di incontro con il paese

di don Alfonso Rossetti *

La Visita del Vescovo in alcunimomenti della vita Parrocchiale èsempre motivo di gioia, di festa pertutta la Comunità, penso in occasio-ne di una Sagra piuttosto che in al-tre ricorrenze quali Cresime o quan-t’altro. Lo è ancora di più in occasio-ne della Visita Pastorale, perché ri-spetto alle altre occasioni il vescovorimane per più giorni a stretto con-tatto con la comunità vivendone ivari momenti anche nella più nor-male quotidianità.

Il nostro Vescovo inuno degli incontri prepara-tori alla sua visita alle par-rocchie ha sottolineato co-me la visita pastorale è una delle forme, collauda-te dall’esperienza dei seco-li, con cui il vescovo man-tiene contatti personali con il clero e con gli altri membri delPopolo di Dio. È occasione per ravvi-vare le energie degli operai evange-lici, lodarli, incoraggiarli e consolar-li; è anche l’occasione per richiama-re tutti i fedeli al rinnovamento del-la propria vita cristiana e ad un’azio-ne apostolica più intensa. È nel ri-spetto profondo di questa sua inten-zione ed attenzione che lo accoglie-remo nella parrocchia di san Giorgiomartire a Dresano.

La nostra Comunità dresanesein questi ultimi decenni ha cambia-to di parecchio la sua fisonomia siadal punto di comunità civile che co-me realtà parrocchiale. Nell’arco dicinquant’anni ha subito una profon-da trasformazione che ha inciso for-temente anche sulla vita della par-rocchia che fino ad allora aveva lafisionomia di una piccola parroc-chia di campagna molto ancorataalle tradizioni. Il primo insediamen-to urbanistico degli anni cinquantaè stato il Quartiere Madonnina chesi sviluppa sul territorio di due co-muni quello di Dresano e (per circauna metà dell’intero quartiere) e quello di Casalmaiocco al confine con la Diocesi di Milano con la Par-rocchia di Vizzolo Predabissi / Mele-gnano. Questo fatto ha portato la Parrocchia con l’allora parroco donUlderico Casali a provvedere alla costruzione di una chiesetta che dal15 Settembre del 1963 è rimasta infunzione fino a circa quattro/ cin-que anni fa, poi demolita per far spazio al nuovo complesso parroc-chiale e alla nuova Chiesa “Madon-na delle Grazie” consacrata dal no-stro Vescovo nel 2017.

Un secondo grosso sviluppo ur-banistico a fine anni sessanta e pertutti gli anni settanta è stato la co-struzione del “Villaggio Ambrosia-no”, quartiere costruito all’estremoopposto rispetto al precedente, al confine con le Parrocchie di Balbia-no e Colturano. Questo nuovo inse-diamento ha fatto si che la Parroc-chia raddoppiasse i suoi abitanti dacirca 900 a 1700 / 1800, che nel tem-po poi sono andati via via assestan-dosi intorno ai duemila abitanti.

Anche qui la parrocchia ha ri-sposto alle nuove istanze con la co-

struzione dell’oratorio ad opera delparroco don Giuseppe Merli (inizioanni settanta) con l’arrivo anche delprimo vicario parrocchiale e poi unsuccessivo ampliamento negli anniottanta ad opera del parroco don Ottavio Negri succeduto al sacerdo-te don Mario Prandini.

Un terzo balzo demografico cheha portato la parrocchia a stabiliz-zarsi intorno ai 3100 (circa) abitantiresidenti nel Comune di Dresano èstata la costruzione del “VillaggioHelios” nella zona centrale del terri-

torio comunale. Questofatto , ancora una volta,ha interpellato la parroc-chia sul come prendersicura pastorale dei nuoviarrivi in paese.

Si è riscontrato l’in-sufficienza delle struttu-re: la chiesa parrocchiale,piccolo capolavoro arti-

stico, ma troppo piccola, il paese de-centrato rispetto al centro storico,altri aspetti connessi, hanno portatoil parroco don Giuseppe Cipelli a co-minciare il faticoso e lungo iter perdare a Dresano una nuova Chiesa.

Anche la parrocchia che già afine anni novanta contava circa 3400 abitanti (Dresano e Madonni-na di Casalmaiocco compresi) ha risentito della riduzione dei sacer-doti, dall’anno 2009 il vicario par-rocchiale, veniva tolto definitiva-mente.

Come da progetto avviato si ini-ziata la costruzione della nuova chiesa e relativi locali di ministeroper meglio rispondere alla necessitàdi fare di Dresano una comunità chepian piano vada ad acquisire la suafisionomia. Lo è certamente comu-nità, ma lo sforzo primario dell’oggiè quello di poter sempre meglio inte-grare le tante nuove persone che sono arrivate a Dresano soprattuttoin questi ultimi anni, che ancora po-co si sentono dresanesi.

In questi anni si sono incentiva-te occasioni di incontro , di aggrega-zione per tutti anche di comune ac-cordo con le istituzioni civili e le as-sociazioni (sportive, colturali , ecc)presenti sul territorio. La collabora-zione iniziata di comune accordo traparrocchia, Comune ed associazionisembra portare qualche primo frut-to: le speranze sono molte, la faticaè tanta.

In parrocchia oltre alle scuolestatali da più di cento anni c’è la scuola paritaria dell’infanzia “Prov-videnza” che risponde (con tanta fatica) alla sua vocazione di essereal fianco della famiglia per la curae l’educazione dei bambini cercandodi affiancare la famiglia anche conservizio sempre più rispondenti allenecessità delle famiglie, a volte sa-crificate da pesanti orari di lavoro.

Dresano è ancora una realtà indivenire, la popolazione gravita molto nei grandi centri urbani daiquali dista con brevi distanze, sia per motivi di lavoro, che per motividi diversi interessi. Giovani ed ado-lescenti; anche loro gravitano sui grossi centri urbani per la ricerca del lavoro o per la formazione (Scuo-

Don Rossetti

VI I CHIESA

«L’uscita dall’unione nascedalla consapevolezza che lo stru-mento adottato non era funzio-nale alle esigenze del nostro co-mune e rendeva ancora più diffi-coltoso erogare quei servizi alla cittadinanza che ritenevamo, e riteniamo, necessari. Le difficol-tà, in realtà, sono legate proprio alla macchinosità del sistema rappresentato dallo strumento Unione. A ben vedere, in realtà, è l’espressione ancora più eviden-te del problema principe che Dre-sano, come molti altri piccoli co-muni, si trova ad affrontare».

Scendiamo nei particolari.«Dresano non ha al momento particolari problemi, questioni

li in carburanti, ndr) ma che era-no in realtà una pericolosissima bomba ambientale. Il comitato che si costituì allora ottenne il ri-conoscimento della pericolosità del sito e riuscì a coinvolgere Re-gione Lombardia e Stato in un progetto di bonifica costato at-torno ai 24 miliardi di lire di allo-ra. Oggi in quell’area, che avrebbepotuto segnare drammatica-mente il destino del nostro co-mune, c’è un’area industriale ar-tigianale, e la nostra piattaforma ecologica. E i silos sono fortuna-tamente solo un ricordo».

Un ricordo che ha comunque segnatola storia di Dresano e che è servita da monito per l’intero Sudmilano.«Si, probabilmente si. Di sicuro è servito a guardare con attenzio-ne alla gestione del territorio. Dresano è cambiata molto negli ultimi 20 anni, siamo arrivati ad avere 3mila abitanti, abbiamo re-alizzato una casa di riposo, ade-guato e sistemato gli spazi della scuola materna e realizzato un auditorium e un centro civico. Abbiamo creato le basi per una aggregazione reale che lo svilup-po disorganizzato degli anni an-cora precedenti non ha reso sem-plice. La provinciale Sordio-Bet-tola spaccava in due il paese, i di-versi nuclei abitati erano isolati l’uno dagli altri. La vera sfida era ed è così proprio quella di unire il tessuto urbano e di creare le basi di un’aggregazione reale».

Unione del tessuto urbano che inten-dete però realizzare non con nuove costruzioni ma con un progetto che sembra proseguire sul filo delle bat-taglie ambientaliste nate negli ultimi decenni del secolo scorso.«Esattamente. Partiamo ricor-dando che una delle richieste cheabbiamo presentato in fase di re-alizzazione della nuova tangen-ziale Teem, come opere di com-pensazione, ha permesso la rea-lizzazione di una “tangenzialina” esterna che di fatto ci ha permes-so di liberare dal traffico di attra-versamento la provinciale Sor-dio-Bettola. Già solo la diminu-zione sensibile di veicoli, soprat-

tano attorno a Milano e Città Me-tropolitana, il legame con Lodi, storicamente riferimento del no-stro territorio, resta fortissimo anche nei nuovi arrivi».

Carattere deciso e senso della comu-nità ben radicato, in una Dresano che ha saputo alzare la testa e combatte-re compatta contro un “drago” che ri-schiava di sommergerla. Parliamo della Petrol Dragon e dei silos colmi dirifiuti tossici che secondo Andrea Rossi avrebbero dovuto trasformarsi in petrolio. Ci racconta quegli anni che segnarono la nascita di una pro-fonda consapevolezza ambientale?«Stiamo parlando degli anni ‘90, e del del 1995 in particolare, che fu un anno intensissimo, culmi-ne di una esperienza fondamen-tale che vide un gruppo compat-to di cittadini rimboccarsi le ma-niche e iniziare una battaglia che, allora, sembrava impossibilevincere. Sul nostro territorio era stato installato uno degli impian-ti della Petrol Dragon (siti simili erano situati in Lombardia, Lac-chiarella il più famoso, ma anche in Piemonte e altrove, ndr), silos contenenti 18mila tonnellate di liquami tossici che avrebbero do-vuto essere trasformati in petro-lio (il patron dell’azienda, lo “sce-icco della Brianza” Andrea Rossi, sosteneva di aver brevettato una formula che consentiva la tra-sformazione dei rifiuti industria-

In questa pagina alcune immagini del centro abitato di Dresano

tutto mezzi pesanti, che tagliano il nostro abitato rappresenta un grosso vantaggio, ma quello che intendiamo fare va oltre».

Ossia?«L’intento è realizzare un colle-gamento fisico attraverso la cre-azione di un bosco urbano, pian-tumazioni, in parte già iniziate con i boschi dell’Addetta, che consentiranno di unire le quattrofrazioni con percorsi verdi fruibi-li a tutti. Quello che vogliamo è un basso impatto residenziale, ma la realizzazione di aree di fruizione capaci di confermare la vocazione ad essere parte attiva del grande polmone verde che è ilParco Sud».

Altri progetti in previsione per il futu-ro di Dresano?«Onestamente non abbiamo pre-visto grandi opere, anche perché Dresano ha attualmente una do-tazione sufficiente di impianti e strutture. Quello che intendiamo fare è dare la massima attenzio-ne al tema dell’efficienza e del ri-sparmio energetico. Interverre-mo su tutti i sistemi di illumina-zione pubblica, ad esempio, e conpiantumazioni massive (si parla di almeno 4mila nuovi alberi in due anni, ndr) che avranno si il compito di abbellire il territorio ma anche di contribuire alla lottaall’inquinamento. Dopo la realiz-zazione del nuovo Municipio, la ristrutturazione del vecchio e la realizzazione di spazi di aggrega-zione e cultura, Dresano si può definire comune che ha bisogno sì di migliorare, ma guardando alla qualità della vita e alla co-struzione di un tessuto sociale sempre più coeso».

Dresano piccola isola serena, dun-que, capace di migliorare “a passo lento”.«Esatto, grazie anche alla stret-tissima collaborazione con la Parrocchia e con le associazioni di volontariato. Riusciamo a mantenere la nostra identità, in parte doppia come in tutti i terri-tori di confine (Dresano è proprio sul confine con Lodi, ndr) che hanno uno sguardo attento alle proprie radici, nel nostro caso il lodigiano, e alla modernità, rap-presentata da Milano e provin-cia. Con l’obiettivo di cogliere da entrambi il meglio mantenendo la nostra qualità di vita, in un co-mune che ha una vitalità decisa, ricca e dinamica, in tutti i campi, dal sociale allo sport, dalla cultu-ra all’informazione».

Al contrario di altre piccole realtà co-munali, Dresano ha anche scelto di “camminare” da sola, sciogliendo l’unione che era stata realizzata con Vizzolo e Colturano. Quali furono i motivi, e il lavorare da soli non crea problemi?

Sindaco dal 2012, riconfer-mato nel 2017, un amore per quella che definisce sorridendo una comunità “portatrice sana di solida cultura contadina”, chie-dere a Vito Penta, 57 anni, im-prenditore nel campo dei servizi, di raccontare della Dresano di cuiè sindaco significa imbarcarsi in un viaggio che parte da lontano eattraversa eventi che hanno se-gnato, a voler ben vedere, la sto-ria della nascita dei movimenti ambientalisti nel Sudmilano, con la vicenda “Petrol Dragon”, azien-da che ha disseminato il nord Ita-lia di veleni è che è stata al cen-tro, negli anni ‘90 del secolo scor-so, di durissime battaglie.

Raccontare Dresano da sindaco cosa significa?«Significa parlare di una piccola comunità a vocazione agricola, capace di mantenere le sue pecu-liarità e prendere il meglio da quella che è, appunto, una sana cultura contadina: saggezza, buonsenso, caparbietà, riserva-tezza ma anche la capacità di mettere in atto grandi gesti di so-lidarietà e di unirsi compatta per raggiungere obiettivi comuni. Caratteristica questa che Dresa-no ha saputo mantenere nel tem-po, anche attraverso le tre grandi ondate di cambiamento che l’hanno attraversata».

Quali sono state queste ondate?«Negli anni ‘50 c’è stata la nascitadella frazione Madonnina, negli anni ‘70, con il boom industriale, e negli anni 2000 con la nascita del nucleo Elios, che ha portato giovani coppie in cerca di abita-zioni meno care e di un contesto sano. Dresano è cresciuta ad on-date, dunque, ma ha saputo man-tenere la sua identità profonda, e se per lavoro e studio molti orbi-

PARLA IL SINDACO Nella Città metropolitana, con le storiche radici lodigiane

Dresano: «Siamo portatori sanidi una solida cultura contadina»Vito Penta: «Saggezza, buonsenso, caparbietà, riservatezza ma anche la capacità di mettere in atto grandi gesti di solidarietà»

I SABATO 3 NOVEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I VII

anagrafe al 1° gennaio scorso, iconiugati erano 720, uno in me-no rispetto alle mogli. Netta laprevalenza dei celibi sulle nubili(701 a 589), mentre le vedoveerano ben 206 (pari al 13 per cen-to della popolazione femminile,quasi il 16 per cento delle donnedi maggiore età) a fronte di soli34 vedovi. Pari e patta infine tradi divorziati, 76 in tutto, 38 pergenere.

MovimentiLa frenata demografica degli ul-timi anni, al di là delle correzionianagrafiche d’ufficio, è testimo-niata dal saldo migratorio inter-no negativo degli ultimi sei anni,con 662 trasferimenti in altre lo-calità a fronte di 646 nuovi inse-diamenti. Una tendenza che si èconsolidata negli ultimi tre anni(-115), segno che il paese hasmesso di attrarre nuovi resi-denti. E anche i valori lievemen-te positivi del saldo migratoriocon l’estero (59 iscrizioni e 45cancellazioni in sei anni) nonbastano a colmare il gap.

Vanno meglio i tassi di nata-lità, attestati tra l’8 e il 9 e mezzoper mille (con una punta dell’11,3nel 2013), comunque inferiori aitassi di mortalità. Nel periodo2012-2017 i nuovi nati sono statiinfatti 156 (ma solo 16 nell’ulti-mo anno, con un tasso precipita-to improvvisamente al 5,6 permille), i decessi 179.

StranieriGli stranieri residenti a Dresanoil 1° gennaio scorso erano 224 (dicui 120 di sesso femminile), parial 7,3 per cento della popolazio-ne, 17 in meno dell’anno prece-dente. Una presenza che ha se-guito negli ultimi anni le minimeoscillazioni dell’andamento de-mografico generale e che si è so-lo parzialmente rafforzata (nel2011 erano il 6,6 per cento). Ilflusso relativamente modestodegli ultimi anni è confermatodalla bassa presenza di giova-nissimi (solo 36 gli under 15 parial 16 per cento, laddove nei cen-tri vicini si supera il 20) e da unaconsistenza record della fascia“attiva, 185 residenti tra i 15 e i64 anni, pari al’82,6 per cento.

La comunità più rappresen-

tata è quella romena (88 resi-denti a inizio anno); a seguireecuadoregni (22), albanesi (18),bulgari (14) e tunisini (10), poi al-tre 28 nazionalità con “numeri”inferiori.

TerritorioL’incremento demografico di ini-zio Duemila ha avuto come con-seguenza a Dresano una cresci-ta della densità demografica (da673 a 869 abitanti per chilome-tro quadrato), ma anche un forterinnovamento del patrimonioedilizio, visto che in un decenniol’età media delle abitazioni piùrecenti (realizzate cioè dopo il1962) è aumentato di un solo an-no (da 24,8 a 25,6). Un elementoconfermato dall’elevato indicedi espansione edilizia del 2011con il 35 per cento delle abitazio-ni realizzate nel decennio prece-dente. Una crescita che ha por-tato la quota di territorio occu-pata da nuclei abitati ad oltre il28 per cento. Le case di proprie-tà, che già nel 1991 erano l’85 percento, sono arrivate al 90 (unpiccolo primato), mentre si sonoquasi azzerate le abitazioni sto-riche occupate.

IstruzioneLa popolazione di Dresano è adelevato tasso di istruzione. Se-condo i dati del censimento2011, gli adulti in possesso di di-ploma o laurea erano il 61 percento, il triplo di vent’anni pri-ma. E addirittura i giovani fra i30 e i 34 anni con istruzione uni-versitaria erano uno su cinque,contro il 13,7 per cento di iniziomillennio. Particolarmente bas-

di Aldo Papagni

Nel 1861, ai tempi del primocensimento dell’Italia unita,Dresano, con i suoi 485 abitanti,era poco più che un agglomeratodi cascine attorno ad una chiesa,caratteristiche che sostanzial-mente mantenne sino al secon-do dopoguerra visto che alle ri-levazioni del 1951 i residenti am-montavano a 675. Da lì e per itrent’anni successivi il borgo ru-rale è cresciuto di tre volte, finoai 2.152 residenti del 1981.

Poi la frenata, vent’anni disviluppo demografico moderato,tant’è che nel 2001 alla popola-zione si erano aggiunte pocomeno di trecento unità (2.342).

Il nuovo “scatto” in avanti èconciso con il primo decenniodel terzo millennio, con un in-cremento del 29 per cento cheha portato gli abitanti oltre quo-ta tremila (3.023). Gli ultimi annihanno però fatto segnare unnuovo stop, con minime varia-zioni di segno opposto, che han-no stabilizzato la demografia delpaese. Al 1° gennaio 2018 Dresa-no contava su 3.047 anime(1.443 maschi e 1.554 femmine),11 in più dell’anno precedente,47 in meno del massimo toccatoa inizio 2013.

Giovani e vecchiDresano è un paese che invec-chia. Il numero dei residenti so-pra i 64 anni è cresciuto dal 2012al 1018 di 84 unità, passando da604 a 688, dal 20 al 22,6 per cen-to della popolazione, cioè addi-rittura oltre un punto al di sopradella media del vicino Lodigia-no. Unica consolazione: l’ultimocensimento rilevava che solo il18,5 per cento degli anziani vive-va solo, contro il 25 della mediadel territorio.

L’indice di dipendenza anzia-ni (cioè il rapporto tra over 64 epopolazione attiva) è passatonel periodo da 30,5 a 35,8 (33,0nel Lodigiano), mentre l’indice divecchia ha raggiunto quota 156:cioè ci sono 156 over ogni centogiovanissimi (nel 2012 erano135, in provincia di Lodi sono151). “Tiene” invece la quota dipopolazione giovanile: a inizioanno gli under 15 (440) erano piùo meno gli stessi di sei anni fa,una quota del 14,4 per cento; aridursi è stata la fascia di popo-lazione attiva, tra i 15 e i 64 anni,scesa da 1.980 a 1.919 unità, dal65,3 al 63 per cento. Anche perquesto l’indice di dipendenzagiovani è addirittura leggermen-te migliorato, da 22,6 a 22,9.

Dei 1.493 maschi registrati in

sa anche la quota di giovani tra i15 e i 24 anni che avevano lascia-to la scuola dopo la licenza me-dia: solo il 12,4 per cento. Numerid’eccellenza per il territorio.

LavoroSignificativamente elevato an-che l’indice di partecipazione almercato del lavoro, stabile nelventennio attorno al 57/58 percento. E se una flessione si è re-gistrata negli anni Novanta perquanto riguarda la componentemaschile (nel 1991 era oltre il 73per cento, nel 2001 il 65), la quo-ta si è successivamente stabiliz-zata. Percorso inverso per lacomponente femminile, salitatra il 1991 e il 2011 di sei puntipercentuali e poi confermatasial 49 per cento. Poche oscillazio-ni nella quota di giovani che nonstudiano e non lavorano, oscil-lante tra il 10 e il 14 per cento.

Il tasso di disoccupazione,sceso dal 7,7 al 5,2 a inizio Due-mila, è poi risalito al 6 per centonel 2011. Analogo percorso han-no avuto il tasso maschile (dal4,9 al 4,4, poi al 4,8) e quello fem-minile (dal 12,3 al 6,1, poi su al 7,6.Più marcati gli scarti del tasso didisoccupazione giovanile, chenegli anni Novanta era scesa dal25,2 al 16,4, e nel decennio suc-cessivo è risalita al 24 per cento.

Stabile il tasso di occupazio-ne complessivo, attorno al 53/54per cento; quello maschile, haaccusato una flessione a fine XXsecolo (dal 69,9 al 62,9) per poiconfermarsi nel primo decenniodel terzo millennio; quello fem-minile si è invece impennato ne-gli anni Novanta (da 38 al 46 percento), per poi a sua volta stabi-lizzarsi.

Oltre la metà della forza lavo-ro dresanese è occupata nel ter-ziario (52,3 per cento), l’indu-stria in un ventennio si è ridottadal 40 a poco meno del 28 percento, il commercio è ridiscesoal 19, sui livelli del 1991, dopol’impennata al 25 per cento del2001. Solo un lavoratore su cen-to è impegnato in agricoltura. Dasegnalare che il 54 per cento deidresanesi con più di 15 anni la-scia il paese ogni giorno per mo-tivi di studio o di lavoro. Cioè fa ilpendolare. n

DOVE VA LA VISITA PASTORALE Il 61% della popolazione ha una laurea o un diploma

Un continuo ricambio di abitantie un livello di istruzione molto altoUn fenomeno da studiare: negli ultimi sei anni 662 residenti se ne sono andati, a fronte di 646 persone arrivate ad abitare sul posto

da affrontare con urgenza. Ab-biamo un equilibrio interno soli-do, spazi adeguati e servizi fun-zionali, ma combattiamo ogni giorno con le difficoltà che afflig-gono tutti i piccoli comuni. Oltre alle ristrettezze economiche, ab-biamo un “castello burocratico” diadempimenti che a volte rischia-no di far perdere di vista i bisogni reali dei cittadini. Quello che è pa-radossale, e che dovrebbe far ri-flettere, è che Dresano ha gli stes-si obblighi di una città come Mila-no, con un numero limitato di di-pendenti e risorse. Se ne parla da anni, ma non si è ancora trovato soluzioni ad un sistema che per i piccoli comuni è realmente al li-mite del vessatorio». n

VIII I CENTROMISSIONARIO I SABATO 3 NOVEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

di Eugenio Lombardo

Prima che partisse per il Came-run, quasi quattro anni fa, avevo parlato al telefono con suor DanielaMigotto, lodigiana e consacrata del-le Missionarie dell’Immacolata. Necoglievo l’energia, l’entusiasmo perquell’imminente partenza, tanto desiderata, eppure sempre rinviata,come se i vertici della sua comunitàattendessero una completa matu-razione, o volessero ancora irrobu-stire il suo senso di obbedienza, certo presente, sicuramente vero,ma su cui non smetteva di soffiareun inconscio moto d’anarchia, un’enfasi gioiosa sempre debordan-te.

Suor Daniela, credo, sia fattaproprio così: sopra le righe. Quel tanto che riesce ad avvicinarla alprossimo istintivamente, con quelguizzo negli occhi, vivace, fulmi-nante, che è la misura della sua ac-coglienza e della sua sensibilità, della sua allegria e della gioia conla quale vorrebbe contaminare tuttiquelli che incontra.

Mentre era nel Lodigiano, du-rante una pausa comunque troppobreve, avrebbe voluto vedere più gente di quella con cui è riuscita aconfrontarsi. È stata invitata ad unpaio di incontri: uno alla parrocchiadi San Martino in Strada, paese incui vive la sua famiglia d’origine, edun altro alla parrocchia di San Fere-olo, dove don Elia Croce ha organiz-zato una serata con la comunità che ha visto crescere la religiosa, quando era ancora una giovane ri-belle, scontrosa, che, inconsapevol-mente, sgomitava per aprirsi il sen-tiero che, da lì a breve, l’avrebbe portata sulle tracce di Gesù.

In questi incontri, suor Danielaha cercato di portare la sua casa africana fra la gente lodigiana: haproiettato un video per fare capirecome si vive in Camerun e di cosasi occupa il suo Istituto. Come scor-re la vita. Com’è la gente, forse unpo’ più povera, ma uguale a noi, e forse addirittura un po’ più ricca. Ha immediatamente colto nel se-gno: sono scaturite tante domande,nel pubblico presente, molte voltea sottolineare le differenze, e lei aricondurre e a spiegare l’uguaglian-za delle razze, davanti all’amore delPadre.

Suor Daniela, l’ho vista contenta...«È vero: è stato bello perché ho po-tuto mostrare la mia casa. In tantimi chiedono qualcosa del Camerun,e in queste occasioni invece di pro-vare a descriverlo, l’ho mostrato. IlCamerun è poi l’Africa in miniatura:in questo paese, infatti, vi sono tutti

i tipi di clima e di vegetazione».

Lei vive lì stabilmente già da un trien-nio...«Sono partita il 26 giugno 2015. E hoattraversato due fasi nettamentedistinte: gli anni iniziali a nord, e poi successivamente a sud, a Yan-doué, la capitale».

Mi racconti dei suoi inizi, allora...«Quando arrivai al nord rimasi dav-vero colpita, malgrado fosse tuttogià come avevo immaginato: c’era-no 45 gradi, una savana fittissima,i villaggi con le loro comunità, unpopolo accogliente. Ricordo che ar-rivai a Bibemì alle 11 del mattino etre ore dopo mi ritrovai in un am-biente con 150 giovani che mi ap-plaudivano. Cosa volevano da me?Perché mi facevano tutta queste festa?».

Che risposta si diede?«Me la diedero loro, attraverso que-sta straordinaria accoglienza, e ildesiderio di avermi come responsa-bile nella loro vita comunitaria. Non c’erano giudizi o attese: mi ac-coglievano così com’ero, e io trovaiquesto approccio davvero bello. Poiconservo alcune immagini diver-tentissime dei primi tempi».

Ad esempio?«Il mio essere bianca incuriosiva tantissimo i bambini, che mi tocca-vano per vedere se le nostre pelli,

al tatto, avessero un mutamento dicolore».

Insomma, si inserì immediatamente...«Ho realizzato l’impatto che deside-ravo: frequentavo i villaggi, visita-vo i poveri, in un contesto naturali-stico per altro davvero incredibile.Mi sono data molto da fare per la realizzazione di un pozzo d’acqua,avviavo Grest per l’animazione deibambini, ero dentro mille iniziative.Però, in questo percorso, si è insi-nuato un approccio errato...».

Sbagliano anche i migliori, suora.... Pos-so chiederle quale?«Sentirsi protagonisti, bravi nel tro-vare soluzioni e risposte a tutto, caratterizzarsi con un senso dell’at-tivismo che era quanto di più di-stante dalle origini da cui si era par-titi. Il Signore mi ha fatto capire cheoccorreva cambiare strada»

Sotto quali forme?«Ricevetti una telefonata dai verticidel mio Istituto. Era il 21 febbraio 2017. Mi veniva ordinato di lasciareBibemì e di andare nella capitale,assumendo un ruolo di responsabi-lità nel Consiglio per la formazionereligiosa».

Un incarico di responsabilità, compli-menti!«Per me fu una botta tremenda! Cioè, e chiedo scusa ai preti, dovevolasciare i villaggi, per andare a lavo-

rare con le suore e con i sacerdo-ti?!».

Come la risolse?«Con il rito Ignaziano del silenzio,dentro al quale mi misi a discuterecon Gesù su chi fossero i poveri e suchi realmente avesse bisogno di me. E lì compresi che non sono io,ma è proprio Gesù a indicare chi sarà il povero da raggiungere. Erainutile ostinarsi da parte mia».

Cos’altro maturò in cuor suo?«Ho compreso che la missione è iltempo, è il luogo, che Dio ci dà perconvertirci. La missione è, essen-zialmente, trasformazione interio-re. Tocca l’essere, la sua parte piùprofonda».

Ma di quante ragazze si occupa in que-sto progetto di formazione?«Veramente di una soltanto, che sichiama Veronique. La relazione conlei non cominciò in modo esaltante.Ma poi ho capito che lei scrutava lamia coerenza tra il mio dire e il miofare e ciò ha fatto sì che io mi con-centrassi sulle mie responsabilità.Comunque in tutto questo il Signo-re ci ha messo uno zampino...».

In che senso?«Mi ha rimesso in Noviziato, mi haimposto di mettermi in ginocchio,di pregare e di meditare, dandomiquesta consapevolezza: ogni cosache si fa deve svelare l’amore di Dio

altrimenti non ha alcun senso».

Come manifesta adesso il suo amore peril Camerun?«Ascoltando la sua gente. Non soloVeronique, ma i seminaristi che mivengono affidati, e la gente che pas-sa e si ferma a conversare con me.E per me è fondamentale per pro-porre la prossimità del messaggioevangelico, e il bene di Dio per l’umanità».

Ma dopo Veronique, arriveranno altriaspiranti?«A noi questo aspetto non interes-sa, altrimenti saremmo qui a parla-re di colonialismo vocazionale. Nonsiamo in Africa per cercare voca-zioni».

Si è ambientata alla fine a Yaoundé...«Lì è sporcizia, inquinamento, de-grado. Ma è anche l’incontro con ilcuore degli altri. C’è anche un’an-ziana con problemi mentali, che èconvinta di essere mia madre e co-me figlia mi tratta. E poi tantissimiragazzi di strada, che si rivolgonoad un centro d’accoglienza, avviatoda padre Maurizio del Pime, ossiauna porta aperta per le situazionidi disagio. A volte dalle relazioni traquesti giovani di strada nascono figli, così abbiamo le famiglie di strada: cerchiamo di prenderci curadelle relazioni tra loro».

Suora, poco fa ha detto: è il Signore cheindica qual è la strada per incontrare ilpovero...«A Yaoundé ho scoperto le zone piùpovere e disperate, dove davveronon c’è nulla. Migliaia di ragazzi chenon hanno famiglia, né un posto dove dormire. Frequentano il cen-tro. Io gioco a ping-pong con loro.Li ascolto. Questa volta so di non avere strumenti per risolvere i loroproblemi. Ma sono loro amica».

Ci si emancipa da queste drammatichecondizioni?«Ci si prova in ogni modo. Ad esem-pio, Francois vende oggetti intaglia-ti nel legno; io stessa gli pago certisuoi lavori, perché altrimenti sareb-be assistenzialismo. Dopo tutto, lamissione è amicizia che trasforma,in una relazione intima con il Si-gnore, con se stessi, e con gli altri».

Com’è l’esperienza vissuta dentro la Chiesa africana?«Credo debba essere più incisiva nelle proposte in uscita, nella scuo-la, sui posti di lavoro, nei diversi luoghi d’incontro. Al contrario, è molto prudente, ancora propensanell’attendere che sia la gente ad entrare». n

«All’inizio ero dentromille iniziative, poi ho capito che tutto quell’attivismo eraun approccio errato

«Credo che la Chiesaafricana debba esserepiù incisiva nelleproposte in uscita,dalla scuola al lavoro

TESTIMONIANZE Suor Daniela Migotto, originaria di San Martino in Strada, opera a Yaoundè, in Camerun

«È Gesù a indicarci chi raggiungere»