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Ex Moscati, Barbato (Idv) interroga il ministro. 11 agosto 2012 | 0 commenti | edit post Scritto da: Pablo Di Lorenzo Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica, intendo quella partecipata. Il Parlamentare dell’ Idv chiede chiarezza sui finanziamenti ottenuti per le strutture ed eventuale ricorso ai privati. Avellino L’ ex ospedale Moscati è ritornato sotto i riflettori, in maniera negativa, a causa del forte degrado in cui versa. “ In meno di un decennio di anni – così esordisce l’ interrogazione del parlamentare dell’ Idv Francesco Barbato al Ministro della Salute Renato Balduzzi il Moscati ha usufruito di una quantità indefinita di finanziamenti , che, ad avviso dell’ interrogante, lasciano ombre e dubbi”. Continua Barbato : “ L’ 11 giugno 2011 sei persone , tra medici, infermieri e dirigenti dell’ ospedale “ San Giuseppe Moscati” di Avellino, sono state arrestate e altre 22 indagate per truffa ai danni dello Stato perché spacciavano interventi di chirurgia estetica per operazioni salvavita rimborsate dal servizio sanitario nazionale. Secondo la Guardia di Finanza, che indagava sulla truffa dal 2007, le persone coinvolte truccavano le cartelle cliniche dei pazienti”. Per questo motivo , il deputato Idv chiede : “ di quali notizie disponga il Ministro, anche per il tramite del Commissario ad acta per l’ attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari, in mer ito alla somma complessiva dei fondi già destinati”. Non solo, il parlamentare chiede anche : “ per quale motivo , considerate le esigenze di razionalizzazione della spesa sanitaria, nonostante i cospicui fondi di cui l’ interrogante ha notizia non si è po tenziato il versante della prevenzione sul vasto territorio in cui interagisce con l’ ASL AV2 o aumentata l’ offerta dell’ ospedalizzazione domiciliare tenuto conto che Avellino e provincia hanno un imponente numero di anziani affetti anche

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Ex Moscati, Barbato (Idv) interroga il ministro. 11 agosto 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Il Parlamentare dell’ Idv chiede chiarezza sui finanziamenti ottenuti per le strutture ed

eventuale ricorso ai privati.

Avellino – L’ ex ospedale Moscati è ritornato sotto i riflettori, in maniera negativa, a causa del forte degrado in cui

versa.

“ In meno di un decennio di anni – così esordisce l’ interrogazione del parlamentare dell’ Idv

Francesco Barbato al Ministro della Salute Renato Balduzzi – il Moscati ha usufruito di una

quantità indefinita di finanziamenti , che, ad avviso dell’ interrogante, lasciano ombre e dubbi”. Continua

Barbato : “ L’ 11 giugno 2011 sei persone , tra medici, infermieri e dirigenti dell’ ospedale “ San Giuseppe Moscati”

di Avellino, sono state arrestate e altre 22 indagate per truffa ai danni dello Stato perché spacciavano interventi di

chirurgia estetica per operazioni salvavita rimborsate dal servizio sanitario nazionale. Secondo la Guardia di Finanza,

che indagava sulla truffa dal 2007, le persone coinvolte truccavano le cartelle cliniche dei pazienti”.

Per questo motivo , il deputato Idv chiede : “ di quali notizie disponga il Ministro, anche per il tramite del

Commissario ad acta per l’ attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari, in merito alla somma complessiva dei

fondi già destinati”. Non solo, il parlamentare chiede anche : “ per quale motivo , considerate le esigenze di

razionalizzazione della spesa sanitaria, nonostante i cospicui fondi di cui l’ interrogante ha notizia non si è potenziato

il versante della prevenzione sul vasto territorio in cui interagisce con l’ ASL AV2 o aumentata l’ offerta dell’

ospedalizzazione domiciliare tenuto conto che Avellino e provincia hanno un imponente numero di anziani affetti anche

da patologie per le quali occorre un tipo di assistenza che non tutti si possono economicamente permettere; se non si

disponga di un monitoraggio capillare sul territorio delle strutture di proprietà privata nella disponibilità della sanità

pubblica per le quali si corrispondano a soggetti privati canoni mensili o annuali per l’ uso degli immobili.”

Pablo Arturo Di Lorenzo

Contatto e-mail: [email protected]

Contatto Facebook : http://www.facebook.com/pabloarturodilorenzo

Numero cellulare : 333 4971040

Contatto SKYPE: pabloarturodilorenzo

Anche quest’anno la tradizionale Festa alla Masseria “Di

Pietro” 10 agosto 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Angelo Di Pietro

Angelo Di Pietro, nato ad Avellino nel 1986, laureato in Ingegneria si occupa di Organizzazione e Marketing Industriale. La voglia e il desiderio di servire il

proprio paese lo ha condotto nel 2011 a candidarsi come sindaco per l’Italia dei Valori nel comune di Guardia Lombardi.

Alla tradizionale festa alla Masseria del presidente dell’IDV Antonio Di Pietroquest’anno ha partecipato

anche una nutrita delegazione di tesserati della provincia di Avellino, guidata dal coordinamento

provinciale IDV Avellino.

L’evento, come di consueto, si svolge il primo sabato del mese di agosto, riprendendo la tradizionale festa

locale della Trebbiatura, quest’anno è ricaduto in sabato 4 agosto e tra le varie delegazioni campane presenti

c’erano delle rappresentanze dei comuni di Avellino, Aquilonia, Caposele, Frigento, Guardia Lombardi,

Montefalcione, Monteforte, Solofra e Sant’Andrea di Conza.

Tra le campagne di Montenero di Bisaccia, un piccolo paese molisano molto simile alle terre dell’Alta

Irpinia, sia per tipo di vegetazione e sia per morfologia geografica, si trova la masseria Di Pietro.

Festa Masseria Di Pietro - IDV Avellino

Luogo in cui il presidente dell’IDV è cresciuto e non ha perso però le sue origini contadine e il suo legame con

il territorio; a fare gli onori di casa ci ha pensato il figlio Christiano che ha accolto tutti gli ospiti salutandoli

direttamente all’ingresso della tenuta.

Al presidente dell’IDV la delegazione di Avellino ha portato in dono delle pregiatissime bottiglie di vino

provenienti dall’Irpinia, a rappresentanza di uno dei prodotti di eccellenza delle nostre zone e carne di

allevamento biologico sempre proveniente dalle terre delle avellinese.

La festa che ogni volta vede una nutritissima partecipazione, circa 4 mila persone provenienti da tutta Italia,

anche quest’anno è stata riuscitissima e si è protratta fino a tarda serata, allietata da buona musica, cibo e

bevande per tutti.

Tra i vari ospiti presenti vi era il coordinatore regionale campano on. Nello Formisanoe l’on. Franco

Barbato con una vistosissima maglietta con scritto “Di Pietro Premier“.

Il presidente, infine, ha poi ringraziato gli ospiti invitandoli a socializzare e a condividere questo momento di

aggregazione per costruire insieme una soluzione al particolare periodo di crisi che stiamo vivendo.

Revolution Camp – Rosario Coco: “tasse universitarie,

una disfatta per il PD e per chi sostiene Monti, trarne le

conseguenze” 6 agosto 2012 | 0 commenti | edit post

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Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Al Revolution Camp di Paestum, rispondendo a Marco Meloni, responsabile Università del Partito

Democratico, Rosario Coco spiega quanto accaduto in Senato nella discussione sul capitolo della spending

review relativo alle tasse universitarie, denunciando come purtroppo i tentativi di mediazione si siano

conclusi in maniera del tutto negativa e peggiorativa, a dimostrazione ulteriore del fatto che non è più

possibile alcun tentativo di dialogo con il Governo e che il prossimo centrosinistra debba promuovere delle

politiche di radicale discontinuità.

Intervista audio integrale

Presidenzialismo e Legge Elettorale: Intervista all’ On.

Francesco Pardi (IdV) 31 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

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Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

“Il potere ad una persona sola è una grandissima strxxxxxta”! Lo afferma l’On. Fracesco Pardi, ad

un’ intervista rilasciata a noi Giovani di Valore, per quanto concerne la riforma costituzionale del

Presidenzialismo.

Sulla riforma elettorale le posizioni dei parititi sembrano essere le seguenti:

- Il PdL vorrebbe un sistema alla “Spagnola”, ma resta sul vago e non chiarisce bene le sue proposte.

- UdC e Lega Nord, vorrebbero un sistema elettorale proporzionale con sbarramento

- Il Pd invece è per un sistema alla “Francese” ma senza Presidenzialismo e con un collegio uninominale a

doppio turno.

- L’ IdV, per questioni di semplicità, ha proposto di tornare al “Mattarellum”, che tiene a sottolineare Pardi,

“non è certo un paradiso” ma è sicuramente migliore del Porcellum. Un sistema elettorale misto che prevede

la composizione di un 75% di Maggioritario e un 25% di proporzionale con vari correttivi, in maniera tale che

nessuna forza politica di una certa consistenza possa essere esclusa dalla rappresentanza.

Purtroppo però, lo afferma l’On. Pardi, “allo stato attuale delle cose è molto probabile che non si concluda

niente” e di conseguenza si resterebbe al “Porcellum”. In questa situazione è proprio il centrodestra che,

essendo sicuro di perdere, sta creando questa situazione di stallo che non permetterà una riforma elettorale e

di conseguenza le elezioni anticipate.

Una commedia, così la definisce il Senatore e sostiene che “negli ultimi tempi non si lavora nemmeno e si ha

la sensazione di non combinare nulla”.

Nell’intervista il Sen. Pardi si è speso anche sui temi delle future alleanza, senza sottrasarsi ad un’analisi dei

diversi scenari.

Revolution Camp 2012: Intervento di Rosario Coco,

Responsabile Scuola, Università e Cultura Giovani IdV 28 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

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Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Il 24 Luglio, presso Capaccio, Paestum si è aperta la sessione estiva della “Revolution Camp” organizzata

dalla Rete degli Studenti e dall’ Unione degli Universitari(UDU). Ad aprire il dibattito serale,

intitolato “La scuola che vogliamo” sono stati, i Responsabili Scuola

del PD, IDV e SEL rispettivamente Francesca Puglisi, Rosario Coco e Giorgio

Crescenza; Salvatore Napoli per conto del CDG (Coordinamento Genitori Democratici), la segretaria

nazionale della CGIL FLC Gianna Fracassi e il presidente del CIDI (Centro di iniziativa democratica

insegnanti) Giuseppe Bagni.

Per conto dell’ Italia dei Valori è intervenuto Rosario Coco, Responsabile Scuola, Università e Cultura

Giovani. Ha parlato di tagli, ben 8 miliardi di tagli dovuta alla 133 ma anche a Profumo che purtroppo, a

causa di quella “solita maggioranza parlamentare” si ritrova con le mani legate.

Non che non abbia un’ idea il Ministro Profumo, a differenza dell’ Ex Ministro dell’ Istruzione Gelmini, il

vero problema, sostiene Rosario Coco, è l’idea di un’ istruzione di classe, quella che favorisce quelle poche

persone che dispongono di mezzi per poter ricevere una formazione scolastica. Un’ istruzione elitaria che di

fatto va contro la costituzione, perchè “la scuola è innanzitutto un luogo di pari opportunità e che

opera per far crescere la comunità“. Questi riscontri sono ben visibili nel provvedimento APREA, che

costringe le scuole a reperire finanziamenti di carattere privato e vengono colpite risorse, strutture e organici.

Un quesito viene poi posto da Coco, come può esserci meritocrazia se quei quattro soldi che ci sono vanno a

formare lo studente modello. Come lo si individua questo studente modello se talune scuole non hanno le

risorse che permettano la formazione base di tutti gli studenti? Servono pari opportunità, questa la

risposta.

Noi dell’ Italia dei Valori non ci fatti trovare impreparati e con un’ opposizione netta e senza sconti ci siamo

opposti a questi provvedimenti del governo.

L’intervento integrale di Rosario Coco (Ndr Video)

Anita Sala (Idv) -Legge sulla caccia: “Più dignità agli

animali.” 25 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

“ Annuncio il mio voto contrario alla Legge regionale sulla caccia che oggi approderà all’ esame dell’ Aula in

Consiglio regionale. Il mio convinto no nasce dall’ esigenza di cambiare la cultura stessa della caccia che, se

un tempo era considerata un metodo di sostentamento per gli esseri umani, oggi è un puro e semplice hobby

che va apertamente condannato”. Così Anita Sala, consigliere regionale campana dell’ Italia dei Valori : “ Il

rispetto dell’ ambiente passa per il rispetto della flora e della fauna. Con il mio voto contrario, intendo

pertanto iniziare una battaglia che sia soprattutto di carattere culturale per ridare dignità agli

animali impedendone l’ uccisione”.

Genazzano 2012: la scuola di formazione politica dei

Giovani di Valore 24 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Angelo Di Pietro

Angelo Di Pietro, nato ad Avellino nel 1986, laureato in Ingegneria si occupa di Organizzazione e Marketing Industriale. La voglia e il desiderio di servire il

proprio paese lo ha condotto nel 2011 a candidarsi come sindaco per l’Italia dei Valori nel comune di Guardia Lombardi.

Dal 20 al 22 luglio si è tenuta nel comune di Genazzano, alle porte di Roma, la Scuola di Formazione

Politica dell’Italia dei Valori rivolta ai giovani under 30.

Durante questi tre giorni i giovani tesserati si sono confrontati in attività rivolte a sviluppare nuove idee da

presentare all’esecutivo nazionale e alle istituzioni.

I temi trattati nei lavori di team project sono stati quattro: formazione, partecipazione, trasparenza ed

eleggibilità.

Riassunti in un unico documento programmatico con l’obiettivo di favorire la partecipazione dei giovani al

mondo della politica e di portare il proprio contributo al miglioramento della società.

Nel corso del meeting sono intervenuti Raoul Mattogno, coordinatore regionale di Anci Giovani

Lazio, e Vincenzo Maruccio coordinatore regionale del Lazio dell’Italia dei Valori, il quale ha ribadito

l’invito ai giovani ad essere più attivi nella vita politica sul proprio territorio.

Genazzano 2.012 rappresenta la seconda edizione della scuola di formazione politica organizzata e

promossa dal dipartimento Giovani Idv di Roma e del Lazio con l’intento di incremantare il contributo

dei giovani alla vita politica del nostro Paese e di proporre soluzioni alternative su determinate tematiche di

interesse comune.

Piazza del Plebiscito, Ligabue” A Napoli il meglio deve

ancora venire” 22 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

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Dario Esposito

Nato l'8 aprile 1982, laureato in giurisprudenza alla Federico II, rappresentante d'istituto e consigliere di facoltà per due anni. Ha rivestito la carica di

coordinatore dei giovani volontari napoletani. Si è candidato alla Municipalità Chiaia-Posillipo durante le elezioni napoletane del 2011.

Piazza del Plebiscito, Ligabue:”Il meglio deve ancora venire”

Una Piazza gremita di persone, e soprattutto di giovani accorsi da tutta Napoli e non solo.

Era in scena l’ultima mini tappa del tour di Luciano Ligabue.

In una cornice fantastica, Piazza del Plebiscito, con una luna ,bella più che mai, prima fan del rocker di

Correggio.

A pochi passi il lungomare liberato, libero dalle auto, dai parcheggiatori abusivi , dallo smog.

E, infine, la musica, le canzoni i sentimenti, quelli veri dalla nostalgia di “Ho messo via”alla rassegnazione di

“un giorno di dolore che uno ha”,ma con la consapevolezza che tutto si risolve, quindi “Niente paura, ci pensa

la vita”.

Alcune persone che lasciano il segno per sempre, tanto che ogni volta che le incontri, o le pensi, è sempre la

stessa sensazione, è sempre “Un colpo all’anima”.

Non è un caso che le donne passano, qualcuna anche per di qua, qualcuna ci ha messo un minuto, qualcuna è

partita ma non se ne va.

Ed è il tempo di bilanci, il tempo di chiedersi qual è la mia vita ? la risposta ? Questa è la mia vita, se vuoi

farne parte, fallo, ma ricordati, “se entri chiedimi permesso”.

Spazio per i sentimenti, quelli veri, quelli semplice, fatti di piccoli gesti ed attenzioni: certe notti quello che

conta è sentire che vai, ma dove ti porta lo decide lei( ricorda!).

Le tensioni accumulate si scaricano con “Urlando contro il cielo, perché, oggi, più che mai ci troviamo

“Sottobombardamento”.

Luciano è straconvinto che“L’amore conta”e la timidezza di esternarlo,si manifesta in “ho perso le parole”.

Il concerto scivola via inesorabilmente, ed ecco, spazio ai ricordi di infanzia in”Eri bellissima” e per un

complimento ad una donna” tu sei una piccola stella senza cielo”.

Allora, il passo è breve “Ti sento”.

A questo punto, Ligabue tratta un tema delicato, ma lo fa a suo modo, lo fa da cantante, siamo tutti UGUALI ,

etero e non; e invita in questa sorte gara di urli,prima i maschietti poi le donne e poi i gay.

Sono le undici e mezza il concerto è finito, sono state due ore e mezza “ in pieno Rock’ N’ Roll, e nella scaletta

delle sensazioni si passa dalla gioia, alla tristezza per la fine dell’evento ma con la convinzione sempre che il

MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE.

Gesù disse “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”

Fortunatamente l’On. Casini non c’era. 21 luglio 2012 | 2 Commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Ieri al Consiglio Nazionale Del Partito, l‘On. Casini ha affermato che i matrimoni gay sono “un’idea

Incivile” e poichè era ancora troppo poco definirla così ha infierito dicendo che questa è “una violenza

della natura e sulla natura“.

Ma chi è l’ On. Casini per dire questo? Abbiamo capito, lei è onorevole ma non è mica un essere supremo che

determina ciò che è giusto o ciò che è sbagliato. Che diritto ha di parlare così? Se andassi vicino ad una

coppia gay, che ha quella remota idea di sposarsi qui in Italia, e gli dicessi che per me questa è una violenza

sulla natura o addirittura la definissi un’idea incivile, come pensate che mi chiamerebbero? Però lui è

onorevole, quindi può arrogarsi il diritto di dire ciò che vuole. Eggià! Però non si deve preoccupare l’On.

Casini, i giornali non la chiameranno certo così, ma le persone un’idea già se la son fatta.

Onorevole, troppo onorevole, così tanto che non si è limitato alle coppie gay ma lo ha esteso anche alle

adozioni; “E’ un’idea della società che abbrutisce, che non progredisce ma regredisce perchè vuol dire che è

più forte il desiderio di maternità che quello della tutela del bambino, e noi siamo dalla parte del bambino” .

Per fortuna che quando Gesù disse “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” l’ On. Casini non

c’era, altrimenti sarebbero volate sassate. D’altronde è meglio un bambino che si è ritrovato senza

padre perchè tempo addietro aveva deciso di suicidarsi, meglio un bambino senza un futuro perchè si ritrova

dei genitori precari, meglio un bambino che non sà se riuscirà a finire le scuole medie superiori, non per

ignoranza ma perchè questo governo glielo permette. Allora cos’è davvero “Incivile” ? Cos’è ciò che

non fa progredire ma fa invece regredire?

Comunque lo devo dire, bisogna tornare “Civili” ma soprattutto dobbiamo “Progredire” quindi

cortesamente inizi a togliersi di torno On. Casini, poi pensiamo anche agli altri!

Contributi alle imprese della Provincia di Avellino che

attivano stage per i giovani 20 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Angelo Di Pietro

Angelo Di Pietro, nato ad Avellino nel 1986, laureato in Ingegneria si occupa di Organizzazione e Marketing Industriale. La voglia e il desiderio di servire il

proprio paese lo ha condotto nel 2011 a candidarsi come sindaco per l’Italia dei Valori nel comune di Guardia Lombardi.

La Camera di Commercio di Avellino lancia un’importante iniziativa per favorire l’inserimento dei

giovani nel mondo del lavoro, incentivando direttamente le aziende ad aprire le porte ai neodiplomati e

ai neolaureati.

Infatti, la Camera di Commercio ha stanziato 100.000 € in contributi alle PMI di tutti i settori della provincia

di Avellino che intendono attivare un tirocinio a favore degli studenti di scuola superiore, dei

neodiplomati, dei neolaureati, dei disoccupati ed inoccupati.

Le imprese che intendono avviare un percorso di tirocinio formativo, detto anche stage, potranno

accedere al contributo di importo massimo di 4.000€ per ogni tirocinio attivato, da destinare al

tirocinante come rimborso dei costi sostenuti. La durata massima dello stage è di 6 mesi e deve essere

orientato all’inserimento del tirocinante in azienda o ente pubblico.

Il periodo di tirocinio formativo è finalizzato all’acquisizione di competenze tecniche, relazionali e trasversali,

tali da poter indirizzare il tirocinante nel mondo del lavoro nella maniera più idonea possibile.

Il contributo erogato dalla Camera di Commercio di Avellino ha il duplice scopo di favorire lo sviluppo

di tirocini formativi all’interno delle imprese provinciali e dall’altro supportare l’ingresso al mondo del lavoro

di risorse umane che possano realizzare un’importante esperienza pratico-professionale e arricchire il

proprio CV.

Tutte le imprese irpine, sia private che pubbliche, interessate ad avviare degli stage, devono far pervenire

entro il 30 ottobre 2012 la domanda di contributo per il tirocinio formativo; la modalità di partecipazione al

bando è esclusivamente on line, utilizzando la piattaforma Telemaco e avvalendosi della Posta Elettronica

Certificata.

Per maggiori informazioni è sufficiente consultare il sito internethttp://www.av.camcom.gov.it/

Spending Review/UNAR : Contro lo smantellamento di

UNAR 20 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Spending review, il Governo procede nello smantellamento di UNAR, ufficio nazionale antidiscriminazioni

razziali. Dopo la deludente risposta del Min. Giarda al QT di mercoledì, in cui l’On Zazzera ha chiesto il

motivo della rimozione del direttore della struttura e del taglio del personale addetto al servizio, abbiamo

intervistato il direttore uscente Massimiliano Monannanni. Il ministro sostiene paradossalmente che i

tagli sono pensati per aumentare l’efficienza del servizio e che il benservito al direttore costituisce un fatto

“fisiologico” al fine di utilizzare le risorse della Presidenza del Consiglio. Peccato che l’Unar debba essere

un organismo autonomo, come ha sottolineato l’on Zazzera, ed è previsto da una direttiva europea e non

dovrebbe dipendere nemmeno dal governo e tantomeno dalla Presidenza del Consiglio. Si tratta quindi di

una vera e propria normalizzazione in totale contrasto con la direttiva europea che istituisce in tutti i paesi

membri gli uffici contro le discriminazioni. Sarà duro sostituire quelle nove persone su tredici di UNAR, ci

rivela il Direttore Generale e continua dicendo che “un funzionario che si occupa di discriminazione da

sei,sette,otto anni ha acquisito una competenza consolidata che dovrebbe essere un patrimonio della

pubblica amministrazione”.

Se non si ripartirà da zero ci sono vicini ma fortunatamente ci sono i sindacati, le associazioni le comunità

straniere e la società civile che hanno il “diritto dovere di operare e vigilare che l’uffici svolga i propri

compiti”. Auspica il dottor Monnanni che l’ Italia possa adempiere gli impegni presi sul piano

internazionale.

Anche se la bipenne della Spending Review ha colpito lui ed il suo ufficio, egli continuerà a lavorare contro i

fenomeni, sempre più frequenti, di discriminazione.

L’ intervista integrale al Direttore Generale Massimiliano Monnanni

“Oggi qui come italiani a Bruxelles siamo tutti Europei.” 15 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Denis Dusso com’ è andata la conferenza che hai tenuto qui a Bruxelles al Parlamento

Europeo ? Quanto conta il fatto di essere italiani e vivere a Bruxelles ?

Oggi qui come italiani a Bruxelles siamo tutti Europei. Abbiamo il grande vantaggio di far parte di una grande

famiglia Europea e questo ci permette di essere qui con diritti e doveri, come gli altri cittadini europei. Ovviamente ci

sono delle barriere , come quelle linguistiche ed è importante che i giovani in Italia imparino le lingue in particolare l’

inglese, ma parliamo anche delle lingue come il francese ed il tedesco.

Quali sono le opportunità per un giovane che può venire a Bruxelles e rientrare in Italia con un Know how

parlamentare ? Quanto conta essere specializzati in un determinato settore ?

L’ esperienza parlamentare non è l’ unica. Ci sono diversi altri posti, tipo in Commissione, e nelle Agenzie. Il

Parlamento rappresenta soltanto una parte delle istituzioni europee, sotto l’ aspetto politico ha un ruolo predominante,

ma dal punto di vista esecutivo abbiamo la Commisione, le varie Agenzie che affrontano altre tematiche come quelle

ambientali , trasporti, salute. Non limiterei soltanto al Parlamento, bisogna guardare tutto l’ insieme.

Lei di che cosa si occupa principalmente? Lei è Consigliere Nazionale qui in Belgio e ricopre

un ruolo all’ interno di un’ Agenzia, quale?

Sono Vice- coordinatore Nazionale di Italia dei Valori in Belgio. Come tutti i grandi partiti italiani, abbiamo una

rappresentanza all’ estero e siamo particolarmente presenti in Paesi come la Germania, Svizzera, Regno Unito, ma

anche in Argentina. Attraverso le sedi locali che sono coordinate dall’ onorevole Rinaldi che è capo del coordinamento

Internazionale, della consulta internazionale , organizziamo diverse conferenze per avvicinare la politica ai nostri

italiani che abitano all’ estero. Ho studiato ingegneria in Italia, e dopo la laurea ho avuto la possibilità di lavorare

dieci anni in Germania dove mi sono occupato di trasporti. Attualmente lavoro presso l’ Agenzia esecutiva dei trasporti

della Commissione Europea, dove mi occupo di trasporti europei e trasporto ferroviario. Per fare un’ esempio, la

Torino –Lione passa attraverso la nostra Agenzia.

Se non sbaglio lei ha presentato altre due persone che si devono candidare ad ottobre. Lei alla

fine del suo discorso ha detto: “ Venite a votare altrimenti pagherete una multa”.

Qui il sistema elettorale è diverso dal nostro sistema elettorale italiano. Qui in Belgio le persone che sono iscritte nel

registro elettorale devono andare a votare. E se non hanno un valido motivo, come può essere una malattia, vengono

multati ! E’ un diverso approccio elettorale, qui dal diritto di voto si passa ad un dovere di voto. I nostri due candidati

sono : Michele Nocera e Silvia Barone.

Oggi 28 Giugno 2012 , è una giornata veramente delicata. Si sono riuniti da poco i potenti del

Mondo per decidere le sorti dell’ Europa. Secondo lei, si potrà ancora aiutare la Spagna, la

Grecia? Ci può essere il fallimento della nostra Europa?

Vivendo qui a Bruxelles , che è il cuore dell’ Europa, queste cose si vivono molto. Ad esempio una parte della città

viene sempre bloccata al traffico per permettere ai politici di poter partecipare. Diciamo che qui si ha sempre l’ idea

di: “ ancora una settimana per salvarsi, altre due settimane…” e poi le cose vanno avanti… c’ è un continuo posporre

le decisioni.

I giovani campani a Bruxelles per la Summer School 2012 15 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Dario Esposito

Nato l'8 aprile 1982, laureato in giurisprudenza alla Federico II, rappresentante d'istituto e consigliere di facoltà per due anni. Ha rivestito la carica di

coordinatore dei giovani volontari napoletani. Si è candidato alla Municipalità Chiaia-Posillipo durante le elezioni napoletane del 2011.

150 giovani d’Italia dei Valori si sono riuniti dal 27 al 29 giugno a Bruxelles presso il Parlamento europeo per

un corso di formazione politica che, ormai, si ripete da anni.

Un evento ricco di appuntamenti con numerosi temi trattati: dall’ambiente alla legalità, dalla caccia ai

finanziamenti europei.

Forte l’allarme lanciato dagli europarlamentari in quota IDV , Niccolò Rinaldi, Giommaria Uggias per lo

scarso utilizzo dei finanziamenti europei da parte del nostro paese;infatti, l’Italia ha utilizzato per il settennio

2007/2013 solo il 25% dei fondi cosidetti indiretti ( cioè quelli dati dall’Europa alle nostre regioni). Ci restano

meno di un anno e mezzo per utilizzare il restante 75%.

Nei tre giorni di incontri si sono succeduti tanti ospiti:Ignazio Messina, Nicolò Marino(sostituto procuratore

presso la procura di Caltanissetta), Carla Poli, Ramos Tremos, Graam Watson( presidente Eldr), Ivan Rota,

Rudi Russo. Ermanno Martignetti. E, infine, il presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro che ha

tenuto due incontri: uno presso la sede dell’Istituto italiano della Cultura a Bruxelles e l’altro per chiudere i

lavori alla Summer School.

Scambi di battute anche con leader della Sinistra e Libertà Nichi Vendola.

Un momento estremamente importante è stato il sit-in dei partecipanti dinanzi il Parlamento Europeo per

richiamare l’attenzione dei Capi di Stato alla vigilia dell’atteso Consiglio Europeo.

Una lettera urlata a gran voce per richiamre l’attenzione dei capi di Stato e diGoverno dell’Unione Europea,

alla crisi economica e politica-istituzionale a quella davvero profonda , cioè quella culturale.

Una società sempre più consumistica e superficiale, ferma a difendere i suoi egoismi. Ricordando che

“L’EUROPA E’ UNA CATENA UMANA PIU’ CHE ECONOMICA”.

In questa Europa è inconcepibile che la straordinaria linfa greca sia esclusa, che vi siano paesi di prima e di

seconda classe, che si colpevolizzano interi popoli, e che si generi in milioni di cittadini la peggiore delle

offese :l’ umiliazione.

La Summer School è stata un ‘occasione di aggregazione importante per tutti i giovani e uno spunto per

l’Italia di tessere una grande rete che vada dal piccolo paese alla Europa tutta.

Un esempio, questa volta, di una vera unione.

“CALDORO NON SFUGGA A SUE

RESPONSABILITA’ SU OSPEDALE MARESCA” 15 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

NAPOLI, 15 LUGLIO 2012

“Ho personalmente investito il neo presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori e i

disavanzi sanitari regionali, l’on. Antonio Palagiano, della vicenda riguardante l’ospedale ‘Maresca’ di Torre

del Greco, e piu’ precisamente degli ospedali riuniti di Torre del Greco e di Boscoreale, cosi’ come classificati

entrambi con provvedimenti formali sia del direttore generale che della giunta regionale campana”.

Ad affermarlo, e’ Nello Formisano (Idv), segretario regionale campano dell’Italia dei Valori, il quale aggiunge:

“La vicenda sta diventando paradossale perche’ quanto previsto negli indicati provvedimenti per il presidio

ospedaliero di Torre del Greco non solo non viene rispettato, ma addirittura viene depauperato

progressivamente. Il presidente Palagiano mi ha confermato che, a breve, il governatore Caldoro sara’ audito

in Commissione, ed in quella sede gli verranno formalmente richieste spiegazioni su quanto sta avvenendo al

‘Maresca’ e soprattutto cosa intenda fare per far rispettare provvedimenti formali, esecutivi ai sensi di legge,

e quindi vincolanti per la Pubblica Amministrazione”.

“Auspico che il presidente Caldoro, anche in ossequio ad un intervento istituzionale del prefetto di Napoli,

Andrea de Martino, e rispettando le volonta’ dei sindaci del Comprensorio, la smetta di sfuggire al problema

ed adotti gli atti ed i provvedimenti di sua competenza affinche’ tutti i pubblici ufficiali che hanno

competenza sulla vicenda, cessino dai loro comportamenti omissivi”, rileva l’on. Formisano, che conclude:

“Su questa vicenda si e’ perso gia’ troppo tempo ed oggi vi sono tutte le condizioni, sia politiche, sia

giuridiche, sia economiche, perche’essa abbia buon esito. Italia dei Valori informera’ costantemente la

pubblica opinione sull’iter della vertenza”.

Spending Review: non fraintendiamola. 13 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

La “Mano invisibile” la definirei, ma attenzione non quella del famoso economista Adam Smith, ma bensì

quella dello Stato Italiano. In maniera impercettibile, o quasi, si infila nelle tasche degli italiani quando meno

se l’ aspettano. Siamo in spiaggia a prendere il sole convinti di stare tranquilli? La mano invisibile dello stato

continua i suoi lavori con la Spending Review; questo famoso strumento che vuole ridurre gli sprechi come lo

sono i posti letto negli ospedali. Dobbiamo capire che questo è stato fatto per importare qui in Italia un po’ di

cultura Giapponese. Suvvia, un lenzuolo a terra ed è fatta. Questa è integrazione!

Un altro spreco sono gli stessi studenti universitari. Ma non lo capite? Cercano di risolvere il problema sul

nascere, cioè voi. Voi studenti universitari che un giorno vi laureerete, sempre che non vi siate sentiti male

per poi finire in un ospedale senza letti, andrete alla cerca di un posto di lavoro che non c’è. Il discorso è

semplice, stanno facendo di tutto per tagliare sui posti di lavoro (Ndr Art. 18) e voi in un futuro assai remoto

ne vorreste uno e magari con una paga decente e pure tutelati? Ma non scherziamo su.

Ridiamo che è meglio, altrimenti qui ci dicono che siam “piagnucoloni” oltre ad essere “bamboccioni”.

Comunque non tutto è perduto, persone che ci credono ancora ve ne sono. Rosario Coco, responsabile

università e cultura Giovani Idv, ne è la dimostrazione, ed è uno di quelli che dice “No” a questa

manovra che colpisce in particolar modo gli atenei italiani. “Un provvedimento che non fa altro che scaricare

tutti i disastri ed i tagli del governo precendente, tagli Gelmini-Tremonti, sugli studenti” ci rivela Rosario

Coco e continua dicendoci che l’IdV, insieme ai sindacati degli studenti, si schiererà contro a questo decreto

legge, che entro fine mese si convertirà in legge, e parteciperà a tutte le mobilitazioni e ne se necessario ne

verranno anche organizzate.

Per saperne di più abbiamo raggiunto telefonicamente Rosario Coco che ci spiega cosa accadrà alle tasse

universitarie dopo questo provvedimento:

Intervista audio a Rosario Coco

Trattativa Stato-mafia :dalle stragi del ’92 ai rapporti

Mancino-Napolitano e lo spettro del Bavaglio 11 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luigi Tafuto

Anno 1992. Studente alla Facoltà di Giurisprudenza Federico II di Napoli. Si è avvicinato alla Giovanile dell' Italia dei Valori durante il 2011, nel momento in

cui stava per nascere l'ondata arancione che avrebbe segnato la riscossa della città.

12 marzo 1992: viene ucciso l’esponente democristiano Salvo Lima.

Seguirà di pochi giorni, il 4 aprile 1992, l’omicidio di stampo mafioso a danno del maresciallo dei Carabinieri,

Giuliano Guazzelli.

Il 23 maggio dello stesso anno, si assiste a quella che tutti oggi conosciamo come la “strage di Capaci”,

l’attentato mafioso che costò la vita a Giovanni Falcone .

E’ questa la torbida atmosfera stragista che si respira a metà del 1992, periodo in cui vi sarebbe stata

la trattativa Stato-mafia, la stessa trattativa che, come si comprende dalle inchieste, avrebbe quanto meno

“accelerato” la altrettanto tragica fine di Paolo Borsellino, che costituiva un chiaro ostacolo al sanguinoso

compromesso tra istituzioni e Cosa nostra.

La stagione stragista aveva sollevato chiaramente pesanti timori nell’ambiente politico, ed aveva altrettanto

accresciuto il “potere contrattuale” delle organizzazioni mafiose colpevoli di tali attentati. E proprio in questa

direzione era orientata la presunta trattativa Stato-mafia : Cosa nostra avrebbe posto fine alla

stagione delle stragi, ed in cambio le istituzioni avrebbero “allentato” il pugno di ferro, che

sembrava essersi imposto negli anni del maxi-processo.

Insomma le istituzioni avrebbero semplicemente dovuto cedere alle richieste dei vertici di Cosa nostra : la

revoca di una serie di misure giudiziarie e penitenziarie particolarmente pesanti per i condannati per crimini

di mafia (in particolare l’articolo 41-bis, vale a dire il “carcere duro” per reati tra cui la criminalità

organizzata) , manifestatesi come innegabilmente irrinunciabili durante gli anni del maxi-processo.

Le indagini (che vedono coinvolti 12 indagati, tra cui i cinque mafiosi Bagarella, Brusca, Cinà, Provenzano e

Riina, ed al loro fianco tra gli uomini delle istituzioni ed i politici: l’ex-generale Subranni, l’ex-colonnello dei

ROS De Donno, l’ex-generale dei ROS Mori, l’ex-ministro Mannino ed il senatore PdL Dell’Utri) sono durate

4 anni presso la Procura di Palermo, a cura del procuratore aggiunto Antonio Ingroia, e dei sostituti

procuratori Di Matteo, Sava e Del Bene, e circa un mese fa, il 13 giugno 2012, veniva firmato l’avviso di

chiusura delle indagini con cui si attesterebbe che il dialogo Stato-mafia sarebbe stato scandito in 3 fasi:

- secondo l’atto d’accusa, i contatti sarebbero iniziati per mezzo del democristiano Calogero

Mannino per “avviare una trattativa con i vertici dell’organizzazione mafiosa – scrivono i pm - finalizzata a

sollecitare eventuali richieste di Cosa nostra e far cessare la programmata strategia omicidiario-stragista già

avviata con l’omicidio Lima”.

- in seguito alla strage di Capaci, vi sarebbero stati dei contatti tra i carabinieri del ROS e l’ex-

sindaco di Palermo, nonché intermediario con i verici mafiosi, Vito Ciancimino. In particolare,

secondo le testimonianze di Massimo Ciancimino, vi sarebbe stato un lungo dialogo tra il generale Mori e

Vito Ciancimino, anche se la Procura non ritiene del tutto affidabili tali deposizioni

- la terza fase si svolge dopo l’arresto di Riina, ed essendo stato incarcerato Ciancimino,cambia la figura

del mediatore tra Stato e mafia: questa volta sarebbe impersonata dal senatore PdL Marcello

Dell’Utri, interlocutore d’eccellenza, nonché pianificatore della “scesa in campo” di Silvio Berlusconi.

Secondo le indagini ,infatti, nel 1994 il senatore Dell’Utri avrebbe riferito al neo-premier Berlusconi le

richieste in materia penale e processuale di Brusca e Bagarella.

Ma questa intricata rete di rapporti occulti tra pezzi dello Stato e vertici mafiosi ha aspetti tutt’altro che

definitivi. Sono ancora numerosi i ruoli che attendono di essere pienamente chiariti, ancora numerose sono

le testimonianze da definire, così come le contraddizioni da risolvere.

In particolare vi sarebbero notevoli contraddizioni tra le testimonianze dell’ex-Ministro dell’

Interno Nicola Mancino e quelle dell’ex-Ministro della Giustizia (fino al’93) Claudio Martelli:

mentre Martelli dichiara di essersi lamentato con Mancino delle attività non autorizzate dei ROS (si farebbe

riferimento agli incontri dell’ex-generale dei ROS Mori e l’ex-sindaco Vito Ciancimino), Mancino nega che vi

sia mai stato un tale dialogo con l’ex-Guardasigilli. Questo costerà a Nicola Mancino l’iscrizione al registro

degli indagati della Procura di Palermo con l’imputazione di falsa testimonianza riguardo alle indagini sulla

trattativa Stato-mafia. Ed ecco, il vaso di Pandora!

Da questo momento Mancino inizierà ad esercitare continue pressioni non solo sull’uscente pg della

Cassazione Vitaliano Esposito (nonché grande amico di Mancino, come si potrebbe presumere dalle

intercettazioni con i vari “a disposizione” e “guagliò”) , ma anche, ed ancor più gravemente, nei confronti del

Presidente della Repubblica che, dopo le telefonate tra l’ex-Ministro dell’Interno ed il consigliere giuridico

del Capo dello Stato, Loris D’Ambrosio, (a cui Mancino lamenta la fermezza degli interrogatori del pm della

procura palermitana Di Matteo) , invierà una lettera al pg della Cassazione. Lettera (il cui contenuto sarà

divulgato solo successivamente) con cui il Capo dello Stato dichiara di auspicare (con la canonica viva e

vibrante soddisfazione) che vengano intraprese le iniziative necessarie ad assicurare il coordinamento

unitario delle indagini.

Insomma sembra avere successo l’operazione di Mancino, dal momento che, in seguito alle varie

triangolazioni (i cui contenuti non sono del resto totalmente chiari) , il neo-pg della Cassazione Ciani convoca

il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso per ottenere il coordinamento delle procure , che tanto

ambiva lo stesso Mancino. Ma, proprio quando sembrava che il “progetto Mancino” stesse per andare a segno,

l’ex-Ministro dell’Interno resterà a bocca asciutta, in seguito al rifiuto categorico di Grasso di eseguire le

richieste…

Ma al di là delle vicende, di questa rete di rapporti stretta da Mancino ciò che colpisce di più è l’influenza

esercitata dallo stesso sul Capo dello Stato Giorgio Napolitano, la cui posizione a questo punto non

risulta del tutto limpida. Tra l’altro ciò riapre anche la guerra sulle intercettazioni del Capo dello Stato: tutti

sanno che il Presidente della Repubblica (come le più alte cariche dello Stato) non può essere sottoposto ad

intercettazioni dirette, ma ciò non impedisce che vi possano essere intercettazioni indirette laddove lo stesso

Capo dello Stato dovesse interloquire con soggetti sottoposti ad intercettazioni (in tal caso Mancino). La

particolarità è che le intercettazioni riguardanti il Capo dello Stato devono essere accantonate e solo dopo

successiva apposita udienza si potrà stabilire se utilizzarle o distruggerle (come correttamente obiettava

Ingroia ad Eugenio Scalfari).

Ed a proposito di intercettazioni, sentire che la riforma sulle intercettazioni “se da tanto tempo è

all’attenzione del Parlamento vuol dire che si tratta di una questione che meritava già da tempo di essere

affrontata e risolta sulla base di una intesa la più larga possibile” e che “si sono riempite pagine di alcuni

quotidiani con conversazioni telefoniche intercettate in ordine ad indagini in corso sugli anni della più

sanguinosa strage di mafia, 1992-1993, e se ne sono date interpretazioni arbitrarie e tendenziose e talvolta

versioni perfino manipolate”, farebbe immediatamente pensare che si tratti di esternazioni di un qualche

deputato del PdL. Ebbene sono affermazioni di Giorgio Napolitano.

E così, durante un vero e proprio Medioevo della società nostrana, sulla politica italiana sembra riavvicinarsi

minaccioso anche lo spettro del Bavaglio.

Blatte dell’informazione 9 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Enrico Von Arx

Nato il 21 giugno del 1988, laureando in giurisprudenza alla Federico II, rappresentante di istituto già a 16 anni e vice coordinatore della giovanile napoletana

dell'IDV viene eletto a 23 anni consigliere municipale vomero arenella attestandosi come consigliere più giovane in città.

Da giorni stiamo assistendo ad una spettacolarizzazione del fenomeno Blatte rosse a Napoli. Argomento

rilanciato finanche dai telegiornali nazionali, che tra la crisi economica, gli inciuci tra partiti e i forti tagli ai

servizi essenziali del governo Monti trovano carovanate di minuti da poter dedicare in prima serata ad un tale

fenomeno.

La colpa di questa che viene definita “invasione” di blatte, paragonata dai TG nazionali alla piaga d’Egitto

delle locuste, è secondo taluni giornalisti da attribuire al faraone De Magistris che non avrebbe provveduto a

tempo debito agli interventi c.d. di antiblattaggio.

In pochi però specificano che tali interventi sono di esclusiva competenze delle ASL, trattandosi di agenti

chimici il cui utilizzo per legge è consentito solo ad operatori specializzati. Quindi una prerogativa tutta della

Regione Campania, ascrivendosi le ASL al Servizio Sanitario Nazionale. Il ruolo del Comune di Napoli

consiste invece solo nel fornire gli addetti alle fognature per aprire i tombini e permettere gli interventi.

Ancor meno i servizi televisivi specificano che nel mese di febbraio presso l’assessorato all’ambiente, sotto

l’egida del vicepresidente del Consiglio Comunale Fulvio Frezza, si è tenuto una conferenza di servizi dove, in

presenza del rappresentante dell’ASL, si è data la completa disponibilità del servizio fognature ad un

programma di interventi interamente stabilito, come da normativa, dai servizi Sanitari. Tale programma di

interventi, nonostante i ripetuti solleciti dell’amministrazione comunale e delle Municipalità, è arrivato solo

nel mese di maggio, superando così il tempo massimo di “larvizzazione” delle blatte.

Dal momento della comunicazione del piano di interventi al momento della reale disponibilità dell’ASL ad

intervenire è trascorso più di un mese arrivando così a giugno e mettendo in grave difficoltà il Comune.

Ad oggi, con uno sforzo ulteriore per arginare il problema, l’assessorato all’ambiente ha predisposto un piano

ulteriore di intervento, costringendo (e accollandosi gli oneri) i dipendenti del servizio fognature a fare gli

straordinari.

Al netto delle precisazioni doverose preme comunque sottolineare che il fastidioso fenomeno blatte ha

raramente visto una tale spettacolarizzazione mediatica. E’ un problema atavico delle grandi città, da Roma a

New York, passando per Milano, Bologna e Singapore, che periodicamente, data l’estensione delle loro fogne,

si trovano costrette a fare i conti con questi fastidiosi insetti.

Appare dunque evidente che in certi casi, quando davvero non si sa a cosa aggrapparsi, si cercano dei pretesti

per attaccare una amministrazione che con grande fatica ha ripulito dalla spazzatura le strade e si sta

impegnando per cambiare volto a questa città.

Che il Sindaco Luigi De Ramsestris tratti meglio Mosè dunque, purché gli Dei dell’informazione ritirino le

blatte del giornalismo.

Il Piano di intervento per l’emergenza caldo 9 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Il Comune di Napoli promuove un programma

complessivo e coordinato di interventi per il periodo estivo rivolto alle fasce più deboli della

cittadinanza esposte a rischi di salute per le avverse condizioni climatiche e che potrebbero trovarsi in una

condizione, materiale e/o psicologica di isolamento e abbandono.

Fonte: Comune di Napoli (clicca per maggiori informazioni)

Battipaglia dice “sì” agli uffici Eco-sostenibili 4 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Ivan Scannapiecoro

Il Coordinamento giovanile Italia dei Valori di Battipaglia ha sollevato di recente la questione dell’eco-

sostenibilità e dell’impatto ambientale comunale presentando un progetto funzionale alla conversione degli

edifici pubblici in strutture eco-compatibili. La proposta, che è stata accolta con entusiasmo

dall’amministrazione e accettata in giunta, tocca vari punti sensibili su cui intervenire che non riguardano ai

soli edifici. Scopo del progetto è non solo dare il buon esempio ai cittadini creando un comune attento il più

possibile alla natura e l’ambiente ma anche quello di creare una coscienza sensibile alla tematica ambiente

anche nei luoghi di lavoro. Tutto questo è ottenuto tramite delle semplicissime ma mirate azioni tra cui :

La promozione di “acquisti verdi” ossia di materiali riciclabili e marchiate ecolabel

L’utilizzo in ufficio di carta riciclata per la stampa di documenti

Riutilizzare gli arredi già usati in altri uffici riparare quelli danneggiati quando è possibile n

Nei nuovi acquisti dei mezzi trasporto comunale orientarsi verso veicoli a gpl metano elettrici e convertire

gradualmente quelli gia acquistati

Rimuovere tutte le lampade ad incandescenza non solo negli edifici comunali ma anche nell’illuminazione pubblica

sostituendole con led

Esistono lampade con l’ecolabel che:

- durano tra i 5 e i 9 anni (10.000 ore), 10 volte di più rispetto alle lampade ad incandescenza;

- hanno un consumo di energia 5 volte inferiore rispetto ad una lampada ad incandescenza;

- non mostrano alcun tremolio nell’accensione;

- possiedono un contenuto di mercurio estremamente ridotto;

- vengono imballate con il 70% di materiale riciclato.

Spegnere computer stampanti e tutti gli strumenti quando non vengono utilizzati per ridurre i consumi elettrici

Prevedere la raccolta separata per i toner di fotocopiatrici e stampanti.

Preferire prodotti che contengono una minore quantità di sostanze dannose per la salute e per l’ambiente.

Programmare l’installazione di collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria.

Questi sono alcuni dei provvedimenti previsti dal progetto che oltre a migliorare il livello di eco-compatibilità

degli edifici e strutture pubbliche hanno anche un riscontro economico configurabile termini di risparmio .

Coordinatore Giovanile IDV Battipaglia (Sa)

Martino Torsiello

I Giovani Idv al Napoli Pride 2012 con Luigi De Magistris 2 luglio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Bologna, Palermo, Roma, Napoli e Bari tutte città che hanno aderito al pride. L’ Italia sta cambiando e questo

segno ci dimostra che anche la visione delle persone è in continuo mutamento. L’affluenza a queste

manifestazioni è stata superiore a quella degli anni precedenti com’è lo è stata anche la campagna di

sensibilizzazione.

A Napoli, al Made in Pride 2012, hanno preso parte numerose persone di spicco tra cui anche il sindaco

stesso, Luigi De Magistris.

Noi Giovani Idv lo abbiamo intervistato e ci ha rivelato che bisognerebbe far leva sulla coerenza. “Chi si

vuole presentare al paese come alternativa deve promettere delle cose, impegnarsi per farle e poi le deve

realizzare ” – dice De Magistris- sottolineando come anche Napoli abbia detto e fatto. “Quindi in campagna

elettorale, non si può fare l’alleanza con chi già manifestamente è contro a dei principi che servono ad attuare

i diritti della costituzione” – conclude così il primo cittadino.

Noi Giovani idv accogliamo con piacere la notizia dell’ adesione dei Giovani Democratici, avvenuta tuttavia a

seguito della nostra. Auspichiamo che le giovani generazioni riescano ad esercitare pressioni per mutare

l’orientamente politico di alcuni partiti come il PD, che restano tutt’ oggi ampiamente indietro sul tema dei

diritti civili.

Di seguito l’intervista al primo cittadino con altri interventi esclusivi:

Intervista audio al Sindaco Luigi De Magistris

Rotonda Diaz ancora centro di eventi sportivi ! 29 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Gianmarco Apuleo

Studia,attualmente,presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II.Aderisce all'Idv e si batte,da sempre per la libertà,l'equità e la tutela

dei diritti dei cittadini.

Napoli dal 6 all’8 luglio ospiterà il campionato italiano di Beach Volley 2012.

Sarà propio il ” lungomare liberato ” la prima tappa del torneo.Saranno allestiti circa quattro campi alla

Rotonda Diaz.Saranno dunque le meraviglie partenopee ad accompagnare le migliori coppie del Beach Volley

made in Italy.

Dopo la manifestazione del minivolley svoltasi nel 2009 propio in Via Caracciolo organizzata dalla

FIPAV,sarà ancora grazie ad un evento sportivo che si potranno contemplare le meraviglie della parte più

bella di Napoli.

Il venerdì sarà dedicato alle qualificazioni.Nelle giornate di Sabato e Domenica si svolgeranno le gare del

tabellone principale che sarà composto da 16 coppie;lunedì 2 Luglio alle ore 12 presso la Sala Giunta del

Comune di Napoli ci sarà la Conferenza Stampa di presentazione dell’evento.

Napoli Made in Pride 2012: Svelati gli ospiti e il percorso

della parata del 30 Giugno 29 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Si è svolta stamattina alle 12 nella sala Giunta di Palazzo san Giacomo la conferenza stampa del “Napoli

Made in Pride” durante la quale Carlo Cremona, Presidente i Ken ha svelato, a nome del Coordinamento

Napoli Pride, il percorso della parata di sabato 30 giugno. Il corteo sfilerà per le strade più belle di Napoli fino

ad arrivare a Via Partenope per appropriarsi del lungomare, recentemente liberato dal Sindaco De Magistris.

Questo il percorso: partenza da Piazza Cavour (ore 16,30) – Via Pessina – Piazza Dante – Via Toledo –

Piazza Carità – Via Toledo – Piazza Trieste e Trento – Piazza Plebiscito – Via Cesario Console – Via

Santa Lucia – Via Partenope.

Diego di Flora, direttore artistico della parata ha svelato i nomi delle grandi star nazionali e internazionali

che hanno accettato con entusiasmo di partecipare alla sfilata: ospiti d’eccezione saranno, infatti, Ornella

Muti, Vladimir Luxuria, Maria Mazza, Naike Rivelli, Lina Carcuro e Fabio Canino tutti entusiasti di poter

contribuire con la loro popolare immagine, ritenuta dagli organizzatori di grande impatto, a rendere la

giornata dell’orgoglio LGBT una grande festa oltre che un grande momento di riflessione e impegno civile

per il contrasto e la lotta all’omofobia e alla transfobia, condividendo lo slogan di quest’anno che è : “Amare,

Volare, Sposare”. E tanti saranno gli artisti napoletani che con calore hanno dato la propria disponibilità a

sostenere il Pride: Valentina Stella, Corrado Taranto, Fortunato Calvino, Gino Curcione, Gianni Simioli,

Maria Rosaria De Cicco. Un in bocca al lupo arriva anche da altri importanti personaggi

internazionali: Maria Grazia Cucinotta, Leo Gullotta, Laura Chiatti e Francesco Facchinetti, hanno

inviato agli organizzatori il loro saluto e i propri auguri per la riuscita della manifestazione.

La grande parata di sabato sarà soprattutto occasione per festeggiare in grande stile l’istituzione a Napoli

del Registro delle Unioni Civili, fortemente voluto dal Sindaco de Magistris e diventato realtà a meno di un

anno dalla sua elezione e dalla sua presenza in piazza durante il Pride regionale del 2011. A questo

proposito Carlo Cremona ha ringraziato il Comune di Napoli non solo per il patrocinio morale concesso alla

manifestazione ma anche per il suo ruolo di co-organizzatore dell’evento. E il grande appoggio che

l’amministrazione comunale ha dato al Napoli Pride è stato confermato dalle parole dell’Assessore alle pari

opportunità Giuseppina Tommasielli, che ha dichiarato: “Piano piano ci avviamo verso la città che

sogniamo. Napoli sta diventando veramente accogliente, stiamo coniugando al meglio le pari opportunità. Il

Pride è un fiore all’occhiello per Napoli e ci saremo ancora, stiamo lavorando sul livello culturale, ideologico

ma anche giuridico. Ci fa piacere che il Pride passi nel “salotto buono” della città. Vogliamo una città liberata

dalle discriminazioni”.

Il Napoli Made in Pride arriva così alla sua giornata clou forte di una grande attenzione mediatica e del

successo dello spot di presentazione prodotto dal Festival Omovies e diretto da Egidio Ferrara, vincitore

dell’ultima edizione, che in poco più di un mese ha superato il ragguardevole traguardo di oltre 21.000

visualizzazioni. Importante è stato anche l’appoggio morale delle Istituzioni e degli Enti che hanno concesso

il proprio patrocinio all’evento: Regione Campania, Comune di Napoli e II°, V°, VI°, VIII° e IX° Municipalità,

ANCI Campania, UNAR, Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Federico II di Napoli,

Coordinamento Campania Rainbow. Il Napoli Pride ha ottenuto anche l’appoggio della Camera di

Commercio e dell’Ascom, che hanno scelto di sostenere il Pride esponendo la locandina ufficiale nelle

vetrine dei negozi che si affacciano sul percorso della parata.

Partners di questa manifestazione, che contribuisce alla promozione nazionale della città, sono gli

imprenditori del lungomare ed in particolare del Consorzio Borgo Partenope – da via Partenope a Borgo

Marinari, Ristoranti e Bar, e al Presidente Antonio della Notte, che hanno fatto si che gli organizzatori da loro

partissero per il coinvolgimento di altri partners, come Confcommercio – Imprese per l’Italia della Provincia di

Napoli, e che hanno garantito l’accoglienza e l’ospitalità alle grandi personalità che arriveranno in città per il

Pride.

Il ricco programma del 30 Giugno prevede un gran finale alle Terme di Agnano con il Proud2be Official Pride

Party organizzato dai Criminal Candy: a partire dalle 23 grande serata con grandi ospiti internazionali:

Cerino Testarossa, Luca Ricci from Aenarea Records; NachaWorld from fashion party, Dsquared2, Andrew

Mackenzie & Dolce e Gabbana: Tasty Tim aka T-Total from Area Club; Miss Mary Boccia. Special Guest

della serata sarà Miss Priscilla per Miss Drag Queen Campania (si ringrazia Sabrina Bertaccini). Le terme di

Agnano si trovano in Via Agnano Astroni (Na). L’ appuntamento del giovedì organizzato dai Criminal Candy

in vista del Pride si ripeterà stasera con una nuova serata al Madras di Pozzuoli, con il Dj Set di

MOUSE’N’CAT

C S dell’ Ufficio Stampa Napoli Pride 2012

Aumento della tassa sui rifiuti? Termovalorizzatori? No!

Noi giovani non ci stiamo! 22 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

La TARSU (Tassa sui rifiuti solidi urbani), a Napoli, oltre ad essere la piú alta di Italia é sicuramente la piú

odiata da noi napoletani. In 3 anni, da quando i lavori per lo smaltimento dei rifiuti sono passati alle societá

provinciali, la TARSU é lievitata del 50% ( Ndr 453 Euro). Di per se é giá un danno nei confronti del

cittadino ma lo é ancor di piú il fatto che la provincia abbia rinunciato agli sconti per le amministrazioni con

un’alta percentuale di differenziata, proprio quando si stava avviando il progetto ” Porta a porta” per lo

smaltimento dei rifiuti. Inoltre la provincia, che vede a capo il Presidente Cesaro, sembra orientata ad

applicare una sola aliquota, indipendentemente dalla percentuale di raccolta differenziata raggiunta dai

comuni.

Prima si rinunciano agli sconti e successivamente si va a scoraggiare il cittadino nel fare la raccolta

differenziata, che avrebbe visto delle sicure detrazioni dalla TARSU per i cittadini meritevoli.

Ma ora, oltre il danno la beffa. Essendo la tassa sui rifiuti ancora troppo bassa la provincia è in procinto di

innalzarla del 5% del totale attuale, equivale a dire 22,65 Euro (ndr in base alle stime medie) annui in più.

Secondo il Presidente Cesaro la colpa sarebbe del Comune di Napoli e non la loro che han ben pensato

di arrogarsi i meriti per aver“levato i rifiuti dalla strada”. Come se non bastasse il presidente insiste

con l’idea di un“termovalorizzatore ultramoderno”, che inquina e ci danneggia comunque con l’unica

differenza di essere “ultramoderno”.

Noi, Giovani della Campania dell’Italia dei Valori, non solo siamo contrari a questo aumento, ma

anche a questo presunto termovalorizzatore e ci muoveremo di conseguenza portando avanti delle iniziative

contro la provincia.

Pompei, Rodano (Idv): Dietrofront dei francesi causato

da assenza regia pubblica del MiBAC 22 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Nonostante i ripetuti proclami sulla necessità di crear sinergie con gli sponsor privati per i restauri del

patrimonio, il ministro Ornaghi non si sta mostrando all’altezza delle sue ambizioni. Lo

testimonia, purtroppo, il caso di Pompei, dove i gravi ritardi del governo Monti in materia di

defiscalizzazione, di garanzia della legalità e di tutela dalle infiltrazioni mafiose hanno indotto gli

investitori francesi di Epadesa a ritirare i progetti di finanziamento degli scavi. E’ la conferma

che il MiBAC oggi è talmente debole che non riesce a condurre in porto nemmeno la proposta politica di cui

parla quotidianamente e su cui peraltro molto c’è da discutere. Resta il fatto che il sito diPompei ha perso

un’occasione di finanziamento: sulla vicenda Italia dei Valori presenterà al più presto

un’interrogazione urgente, per chiedere al ministro Ornaghi sia i necessari chiarimenti che le

contromosse che intende adottare per evitare il ripetersi di questo insuccesso.Inoltre, anche da un episodio

del genere emerge pienamente che nella tutela del patrimonio o c’è un impegno e una regia del settore

pubblico, oppure c’è l’abbandono, perché la difesa dei tesori d’Italia non può essere lasciata all’eventuale

benevolenza del privato. E quindi ritorna in modo cruciale l’urgenza di un piano immediato di manutenzione

ordinaria e di un programma pluriennale di valorizzazione degli attrattori del mezzogiorno.

Fonte: Giulia Rodano – Responsabile nazionale cultura Italia dei Valori

La dicotomia tra il Diritto e il Potere 22 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luca Genovino

Nato a Napoli il 10 novembre 1989, laureando in giurisprudenza presso l'università degli studi di Napoli Federico II. Nutre una profonda passione per i temi

politici che approfondisce quotidianamente con nutrite letture di libri in materia. Si avvicina all'Italia Dei Valori con la profonda convinzione che questo partito

rispecchi i suoi ideali di rinnovamento politico e culturale del paese.

Il 29 giugno p.v. alle ore 17.30, presso la libreria Guida sita in via Port’Alba, il prof.Ugo

Frasca incontrerà gli studenti per un dibattito incentrato sul suo testo dal titolo “Diritto e potere. Università,

Questione Morale e Politica”, che sarà a breve disponibile sul sito web www.ugofrasca.it.

Il testo di Ugo Frasca, professore aggregato di Storia del pensiero politico contemporaneo presso la Facoltà di

Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli, si pone contro tutti coloro che con l’intento di

difendere i loro privilegi si arroccano a difesa dell’ordine costituito e dell’esistente.

L’Università lungi dall’essere un luogo da cui partire per riformare la cultura, la morale e la politica è parte di

un sistema in cui prevale la logica del privilegio e della difesa dell’ordine costituito.

L’autore, pertanto, manifesta le sue doglianze e la necessità di dar luogo ad un sistema che riformi lo Stato

dalle fondamenta per rivedere i meccanismi che sono alla base di una non equa distribuzione dei redditi e

delle ricchezze.

Ivan Scannapiecoro: “Fu allora che decisi di tesserarmi al

partito!” 12 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Come è nata la passione per la politica? Come mai ha scelto Idv e che studi ha fatto ?

Sono sempre stato dell’idea che la passione per la politica non nasca in un determinato istante, ma che sia insita in

determinati soggetti che per propria natura rinunciano a parte della propria vita privata per poter lavorare per il bene

comune.

Quindi ho sempre seguito attentamente la politica nazionale, ma all’inizio del 2008 vedevo il governo Prodi che

vacillava e Berlusconi che tornava alla carica, in quel momento ho capito che era necessario che ci attivassimo tutti

per evitare il ritorno di Berlusconi al governo. Proprio a ridosso delle politiche ricordo di aver seguito alcuni eventi ed

anche tante interviste ai quali partecipava l’allora ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro, un giorno ricordo

che rimasi praticamente sconvolto perchè disse per filo e per segno quello che pensavo. Fu allora che decisi quindi di

tesserarmi al partito!

Ho compiuto gli studi di ingegneria, in particolare un ramo dell’ ingegneria che oggi interessa a pochi ma che è di

fondamentale importanza….l’ingegneria elettrica. Per capirci è l’ingegneria che si occupa dell’energia elettrica dalla

produzione fino alla lampadina di casa nostra. Ho terminato i miei studi lo scorso febbraio con una tesi sugli impianti

di bordo dei velivoli il cui titolo era:”Attuatori Meccatronici per Applicazioni Aeronautiche” ed un voto di 106/110

Un commento sulla nuova nomina del responsabile Giovani IDV Napoli…

Per quanto riguarda la giovanile napoletana, Paolo Cesiano ha lasciato la giovanile per una nuova esperienza di vita

in Spagna, questo rappresenta una grande perdita per il partito a Napoli. Infatti Paolo è sempre stato uno dei ragazzi

più attivi in Campania. Per quanto concerne il suo successore la scelta è stata tautologica, Enrico Von Arx è un

ragazzo che ha dimostrato di avere spessore politico. Ha 23 anni ed è il capogruppo di IDV alla V municipalità-

Vomero Arenella, dove è stato eletto con 350 voti, ed anche lui come Cesiano, di cui era il vice, è stato fondatore della

Giovanile di IDV a Napoli. Il suo compito sarà quello di traghettare la realtà giovanile napoletana verso il prossimo

congresso. Proprio oggi pomeriggio il segretario cittadino Enzo Ruggiero mi ha chiamato per dirmi che condivide

questa mia decisione, per questo lo ringrazio, ma soprattutto lo ringrazio per riporre la stessa mia fiducia in Enrico

che sono sicuro farà un ottimo lavoro e che saprà essere il Segretario di tutti.

Ci può parlare dello stage a Bruxelles , dove parteciperanno alcuni ragazzi della giovanile ? Cosa faranno

praticamente ?

La Summer School è una esperienza fantastica che il partito organizza ogni anno. Sono tre giorni di conferenze

organizzate dagli europarlamentari di IDV, ognuno ha il compito di organizzare una sessione riguardante il proprio

lavoro parlamentare. Poi oltre ai giovani di IDV, ci sono alcuni giovani dell’ALDE provenienti ogni anno da un paese

diverso (negli ultimi due anni Francia e Slovenia). Due anni fa ebbi l’onore di essere uno degli organizzatori della

Summer quando ero stagista presso il parlamento europeo. La Summer school è un’opportunità imperdibile per tutti i

giovani che amano la politica, oltre che per le nozioni che si portano a casa, anche per l’atmosfera che si crea ogni

anno tra i partecipanti, poi Bruxelles è una cornice molto suggestiva. Per quel che riguarda la Campania anche

quest’anno abbiamo raggiunto l’obiettivo di far partecipare tutti i giovani tesserati che hanno fatto domanda entro i

termini previsti.

Napoli Pride 2012: Intervista al Regista Egidio Ferrara e

al Presidente dell’ Ass. “I Ken” Carlo Cremona 12 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Il 30 giugno 2012 ci sarà una nuova edizione del “Napoli Pride“, una manifestazione volta alla

rivendicazione di diritti fin ora negati alle “Comunita LGBT” . A questa parteciperanno non solo le persone

chiamate in causa ma anche tutti coloro che decideranno di sostenerli. Giovani, e non, che verranno da tutta l’

Italia offrendo un supporto morale alle suddette comunità e mostrando a tutti che queste non sono sole. La

redazione Idv Giovani Campania è riuscita a mettersi in contatto con il regista dello spot,Egidio Ferrara, e

con il Presidente dell’ Associazione “I Ken“, Carlo Cremona. Li abbiamo intervistati non solo con l’intento

di pubblicizzare l’evento, ma anche di sensibilizzare le persone su quelle problematiche che non dovrebbero

neanche esistere.

Noi Giovani di Valore li abbiamo sostenuti l’anno scorso e faremo lo stesso quest’anno. Nelle politiche

mondiali, ma soprattutto in quella Italiana, è difficile trovare persone che si espongano difendendo i diritti

delle Comunità LGBT. Noi giovani, noi nuova generazione, noi amanti della politica, non dimentichiamoci di

quello che accade “oggi” perchè in futuro non ci saranno più giustificazioni e certo non saranno ben accetti

passi a ritroso.

Egidio Ferrara, lo spot da lei girato ha suscitato in pochi giorni moltissime emozioni, di

preciso cosa voleva trasmetterci?

L’idea dello spot è stata concordata con il presidente di I Ken, Carlo Cremona. Tra di noi c’è stata un’unita

d’intenti nel mettere in mostra qualcosa che si distaccasse dalla rappresentazione macchiettistica e dai clichè

di genere che solitamente abbondano quando si descrive questa realtà. Volevamo mettere in risalto l’aspetto

sentimentale inserendolo in un contesto quotidiano e nello stesso tempo affrontare alcune tematiche legate al

Pride e per farlo abbiamo deciso di non limitarci ad un semplice spot d’invito alla manifestazione ma

abbiamo cercato di realizzare una sorta di mini cortometraggio. Concordato ciò mi sono messo a lavoro sul

soggetto insieme a Palmer Vitaliano che ha curato anche le riprese e il montaggio dello spot e, in breve

tempo, sono nate le tre mini storie ognuna delle quali, a mio avviso con semplicità ed in maniera diretta,

racconta un episodio a tema: parità di diritti, coming out ed orgoglio gay. Sullo sfondo di una Napoli solare e

accogliente si svolgono le tre storie con la partecipazione attiva dei personaggi/cittadini. In tal senso

simbolica è la scena interpretata da Sara Carbone che viene spronata dagli altri a mostrarsi nella sua vera

natura. (Ndr Palmer Vitaliano ed Egidio Ferrara Foto a sinistra)

Perché organizzare un evento come il Napoli Pride?

Il Pride è un evento importante a Napoli come in ogni altra città del mondo. Bisogna approcciarsi a questa

manifestazione in maniera completa oltrepassando la facciata folcloristica e di divertimento che comunque

costituisce uno degli elementi della manifestazione. Ma come dicevo il Pride non è solo questo come pensano

alcuni ma è soprattutto una manifestazione per la rivendicazione dei diritti civili delle persone omosessuali.

Per questo credo sia importante che la manifestazione non venga ghettizzata e bollata ma si allarghi al

maggior numero di persone possibili al di là dei propri orientamenti sessuali,religiosi e politici. La

lavorazione di questo spot ne è un esempio in quanto c’è stata una partecipazione collettiva di

persone,compreso il sottoscritto, che hanno sposato volontariamente e gratuitamente la causa. Come

cittadino mi sono sentito coinvolto perchè in nessuna società civile possono esistere discriminazioni di alcun

genere. La nostra città che negli ultimi mesi sta vivendo un tangibile periodo di rinascita civile e culturale può

essere un traino in tal senso,basti pensare alla delibera sulle unioni civile approvata recentemente.

Cosa direbbe ad un ragazzo/a che ha il timore di fare “Coming Out”?

Questa è una domanda alla quale non so dare una risposta precisa. Essendo una persona eterosessuale non

posso parlare per esperienza diretta ma posso solo immaginare quali siano le reali problematiche

nell’affrontare un passo così importante nella vita personale di un individuo. Nessuna situazione è simile

all’altra e, purtroppo, non sempre si ha la fortuna di avere attorno persone pronte a comprendere ma penso

che questo non debba essere un ostacolo insormontabile. Credo che il coming out sia

innanzitutto l’accettazione di se stessi e che in un secondo momento, nella piena consapevolezza di sé,

avvenga il passo successivo cioè la rivendicazione di se stessi.

Il presidente degli Stati Uniti ha espresso solidarietà verso le comunità LGBT, secondo lei,

perché in Italia è raro vedere esponenti politici difendere i diritti di questa comunità?

L’Italia è un paese in cui rimangono in piedi determinati tabù,le motivazioni sono tante e non è facile

scrollarseli di dosso. La politica non vive un momento felice da tanto troppo tempo e, fatta qualche rara

eccezione, non possiamo aspettarci da questa classe dirigente,arroccata nei propri privilegi e specchio della

parte peggiore della società, un cambiamento radicale ed un esempio per il paese. Mai come oggi la parola

rinnovamento assume un aspetto fondamentale.

Carlo Cremona, stessa domanda per lei, il

presidente degli Stati Uniti ha espresso solidarietà verso le comunità LGBT, secondo lei,

perché in Italia è raro vedere esponenti politici difendere i diritti di questa comunità?

La colpa della mancanza di soggetti istituzionali che si dichiarano pubblicamente omosessuali può essere

ricondotta alle Associazioni LGBT, che negli anni non sono riuscite a creare una comunità gay coesa, attiva e

partecipe della vita pubblica, né sociale né tantomeno politica, che fosse tale da rivendicare e poi supportare

una rappresentanza plurale. Dal 2007 in Italia le cose stanno cambiando, e in particolar modo in Campania

dal 2009 l’organizzazione dei Gay Pride in maniera continuativa e sistematica ha consentito che si costruisse

un rapporto con le istituzioni a scadenza, con i temi delle politiche LGBT. Tale regolarità ci ha messo nelle

condizioni di avviare percorsi di relazione diplomatica con sedi estere presenti nel nostro territorio, e in

particolar modo con il Consolato degli Stati Uniti, Paese il cui presidente Obama si è espresso in modo molto

chiaro sul tema della equiparazione civile tra le persone con orientamento sessuale differente o non.

L’interessamento del Governo Americano verso il Napoli Pride 2012 è stato concreto: alla conferenza stampa

di presentazione della manifestazione è stato presente il Dott. Italo Malfitano, Information Assistant

del Consolato Americano a Napoli, dove siamo poi stati invitati e ricevuti dal Console alla

Cultura. (Ndr Carlo Cremona foto a sinistra)

Il Sindaco Luigi De Magistris vi appoggia come lo fanno anche diversi consiglieri comunali,

aria di svolta epocale per Napoli?

Il Sindaco De Magistris si comporta con le questioni omosessuali come con tutte le altre questioni dei

cittadini, senza alcun privilegio, operando, giustamente, in virtù dell’applicazione dell’egualitarismo previsto

dalla Costituzione. Al sindaco, che è stato l’unico primo cittadino a scendere in piazza al Pride

l’anno scorso, e che non dubitiamo sarà presente anche per il Napoli Pride 2012, daremo atto della

concretezza del supporto alla manifestazione nella conferenza stampa che precederà il corteo.

D.P.R 223/89 Regolamento Anagrafico, di preciso cos’è che rivendicate?

La Legge sulla Famiglie Affettive, che risale al 1989 ed è stata resa attuativa dalla riforma del diritto di

famiglia del 1984 con Prodi, amplia lo spettro normativo per la tutela dei rapporti d’affetto diversi dal

matrimonio. Noi miriamo al raggiungimento del matrimonio civile, non possiamo ‘accontentarci’ della

Famiglia Affettiva, che ad oggi viene posta come unica possibilità per le coppie omosessuali.

Discriminazione: La colpa all’ apertura mentale delle persone o alla mal informazione?

Le cause del persistere di forme più o meno evidenti, ma pur sempre vergognose e condannabili, di

discriminazione sono da rintracciarsi nell’ignoranza, nella paura enella vergogna. è per il perdurare di

questi fenomeni che è importante organizzare manifestazioni come il Pride, che non è solo un momento di

rivendicazione, ma anche di aggregazione e di incontro, fondamentale per far capire a tanti ragazzi e ragazze

omosessuali che non sono soli.

Napoli?Salerno? Ci potete anticipare qualcosa sul percorso del Napoli Pride 2012?

Il Napoli Pride 2012 rientra in un sistema Pride più ampio, che ha incluso quello di Salerno, come quello di

Bologna. Sulla manifestazione di Napoli per ora possiamo solo svelare la partenza: l’appuntamento sarà

alle 16 a Piazza Cavour, da dove nel 2010 è partito il corteo del Pride Nazionale, e dove simbolicamente

ritrovano coordinamento le Associazioni LGBT napoletane, quest’anno non divise, ma unite per i

diritti. Per tutte le altre informazioni si dovrà attendere la conferenza stampa.

Pozzuoli: chi di dovere faccia qualcosa 7 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

“Parco pubblico di Pozzuoli: muore folgorato un bambino mentre giocava con alcuni cavi

elettrici scoperti”. E’ questa la notizia che vogliamo vedere pubblicata su tutte le prime pagine dei

maggiori quotidiani nazionali? Ne dubito.

Chi di dovere faccia qualcosa perché nel parco pubblico di Pozzuoli “Villa Avellino”, a causa delle radici di un

albero in rapida crescita, alcuni fili elettrici, utilizzati per l’illuminazione del parco stesso, sono fuoriusciti dal

loro scomparto originario.

Pioggia e sole, bastano questi semplici fattori atmosferici per far si che la plastica isolante si logori; e allora si

che sarà davvero pericoloso. Ogni giorno adulti, adolescenti e bambini camminano per quel che possiam

definir “via principale” e basterebbe una semplice distrazione che risulterebbe a loro fatale.

Proprio l’altro ieri il primo cittadino Vincenzo Figliolia ha formato la propria giunta nominando Mario

Marrandino (UDC) come vice sindaco ma anche come assessore ai lavori pubblici; questo

gli conferisce anche la responsabilità sulla sicurezza del territorio e difesa del suolo.

L’Italia dei Valori ha sostenuto sin dall’ inizio il neo sindaco Figliolia e sicuri che non deluderà i cittadini ci

appelliamo al vice sindaco affinché si possa, in tempi brevi, trovare una soluzione a questo determinato

problema.

Noi della redazione di Idv Giovani Campania siamo stati lì ed abbiamo scattato qualche foto:

FSE/Microcredito: Apriamo gli occhi e svegliamoci 4 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Se qualcuno vi concedesse un prestito ad interessi zero con una rateaizzazione agevolata voi direste di no? Io

no, ma a quanto pare molte persone non sono della mia stessa idea.

1.118.000.000,00 Miliardi è il contributo totale, concessoci dal Fondo Sociale Europeo (FSE), a disposizione

della Campania. Il progetto partì nel non così lontano 2007 e terminerà nell’anno 2013. Se questi fondi non

verranno utilizzati molto probabilmente torneranno a girare per l’Europa.

169.555.346,65 milioni di euro sono stati spesi in tutti questi anni, 15% circa del totale stanziato, ed il grosso

lo si è speso tra il 2011/2012 perchè dal 2007 al 2010 avevamo speso circa 47 milioni, cioè il 2,26%

dell’importo totale [Fonte : Ministero dell' Economia e delle Finanze]. Fondi stanziati anche per la Basilicata,

Calabria, Puglia, e Sicilia che hanno saputo sfruttare quest’ opportunità. Ma noi dobbiamo distinguerci, se

non possiamo metterci in testa agganciamoci in coda. Ci lamentiamo della disoccupazione, giovanile o non, ci

lamentiamo dello scarso lavoro e quando poi ci sono i mezzi per poter creare un’ impresa o la possibilità da

parte dell’ imprenditore in difficoltà di richiedere un prestito, ci tiriamo indietro. Ricordiamoci che questi

fondi non hanno il solo scopo di creare occupazione ma anche di tenerla. Molto probabilmente gli Iter

burocratici sono lunghi ma questa non può esser considerata una giustificazione. L’ ora di svegliarci è

arrivata e quale occasione migliore del Bando da 65 milioni di euro per ricevere somme in prestito, a tasso

nullo, da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 25.000? Sviluppo Campania Spa è la risposta, questa si

occuperà dell’ erogazione delle somme di denaro provenienti dal FSE.

Di seguito alcune infomazioni utili:

Sviluppo Campania SpA

www.sviluppocampania.it

Contatti:

Tel: 0823 639247

Fax: 0823 639117

[email protected]

A fianco del mercato del lavoro perché non cominciamo a

parlare di corruzione? 3 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Questa è la frase topica rilasciata dal Senatore Nello Formisano alla redazione : “ Giovani Idv

Campania” “ Non siamo contrari alla rimodulazione del mercato del lavoro, ma a fianco del mercato del lavoro

perché non cominciamo a parlare di corruzione?”

Questo Governo Monti a che punto sta ?

Ma il Governo Monti, per noi del Partito di Italia Dei Valori, è stata più una spina che una rosa. Nel senso che noi

avevamo accordato fiducia inizialmente, avevamo sostenuto con la nostra fiducia l’ insediamento del Governo Monti.

Avevamo superato il Governo Berlusconi che aveva significato il male per l’ Italia, però poi nei provvedimenti specifici

volta per volta noi stiamo valutando se vale ancora la pena o meno dare sostegno. Molto laicamente sosterremo i

provvedimenti che ci convincono, per esempio le semplificazioni. Non sosterremo con il nostro voto i provvedimenti che

non ci convincono per esempio sulle pensioni.

Pensioni… il Ministro si è messa a piangere… Come dobbiamo fare ?

Allora che ci fosse la necessità di rivisitare l’ assetto del mercato del lavoro in Italia non è sfuggito a nessuno, e

neanche all’ Italia Dei valori. Perché poi si cominci sempre e soltanto da chi ha già dato, penso ai lavoratori percettori

di reddito fisso, cioè quelli che comunque pagano le tasse, quelli che comunque hanno sulle loro spalle il peso di questa

crisi… a noi del partito di Italia Dei Valori non ci sembra proprio giusto. Vi sono tante altre sacche su cui intervenire

prima e meglio per il recupero di quello che serve all’ Italia, perché cominciare sempre dai lavoratori ? Questo è il

problema che noi poniamo. Non perché siamo contrari con la rimodulazione del mercato del lavoro, ma a fianco del

mercato del lavoro perché non cominciamo a parlare di corruzione, perché secondo la Corte dei Conti costa sessanta

miliardi di euro all’ anno?

Ultima domanda… Secondo lei la Rai deve essere privatizzata ?

No, la Rai non deve essere affatto privatizzata. Però dalla Rai deve uscire fuori la politica. La Rai deve continuare ad

essere quella grande azienda pubblica che è stata finora. Bisogna fare in modo che la politica, che non sempre inquina

positivamente, e nella Rai inquina negativamente. Il Consiglio di Amministrazione fatto dai politici è un errore. Noi

dobbiamo dare la Rai ai professionisti del mestiere. Noi dobbiamo prevedere un Amministratore Delegato che venga

dal mondo dell’ informazione scollegato dai partiti, che venga nominato lì per esempio dalle autorità di Garanzia :

Capo dello Stato, Presidente della Camera, Presidente del Senato sulla base del Curriculum professionale e non perché

ha una tessera politica.

La Responsabile Idv Nunzia Vinciguerra è contro il

“teatrino politico” 2 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

“ Le assise perdono di credibilità, si registrano soltanto entrate e uscite di varie rappresentanze”

E’ lei, Nunzia Vinciguerra, nominata responsabile alle Politiche Sociali dell’ Idva lanciare critiche

alla gestione della “ cosa pubblica” della città di Maddaloni.

“ Nonostante mie precedenti voci circa le infrastrutture, i problemi relativi ai rifiuti, alla sicurezza e così via di

seguito – sottolinea la Vinciguerra – sembra che la situazione non sia minimamente mutata: un fermo che oramai

persiste da anni. Chiunque non abbia seguito gli ultimi risvolti politici relativi all’ insediamento della nuova macchina

comunale e alle azioni migliorative da essa svolte sono qui io ad aggiornarvi: gli ordini del giorno sono sempre stati

affrontati con ultima istanza di decisione espressa dal Primo Cittadino, nonostante i pareri, delle volte contrari, di

consiglieri e assessori, i quali a loro volta sono stati mossi, sempre ad opera del Primo Cittadino, come pedine su di

una scacchiera affinchè il teatrino politico potesse continuare con i giusti numeri in modo da tenere in piedi la

maggioranza tempo fa purtroppo espressa dai concittadini. Nella mera e vera realtà dei fatti, i consigli comunali

maddalonesi appaiono solo un continuo teatrino politico, ove si registrano entrate ed uscite continue di rappresentanze,

come voglia significare noi un pubblico di tutti bambini purtroppo inermi a ciò.”

“ Ed è proprio il caso di avvenimenti manifestatisi in questi giorni: nuove dimissioni circa le deleghe , tra l’ altro date

in modo insensato, nuovi ingressi. Questi risultano essere i pensieri che dominano le scelte politiche calatine e che

provocando profonde emozioni di malcontento generale non fanno altro che peggiorare la situazione, poiché il

continuo ripristino della macchina amministrativa non fa altro che sottrarre tempo ai necessari processi di azione

politica che ogni comunità dovrebbe attuare in tempi pressoché stretti in modo da evitare falle irreparabili. Non solo il

modo sbagliato di attuare risorse, di scelta del personale ma soprattutto di prendere decisioni politiche in senso sociale.

Perché un Primo Cittadino che ha bisogno di avere in primis dei numeri giusti, continua a rompere la giunta ? E

perché si avvale continuamente di nominare assessori che svolgono l’ attività di consigliere ?”

SALA (IDV): “NELLA MAGGIORANZA SOLTANTO

DILETTANTI ALLO SBARAGLIO” 2 giugno 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

“Se in un’Aula pronta a discutere ed affrontare con sensibilita’ e responsabilita’ le modifiche ad una legge

importante, come quella recante norme in materia di dignita’ e cittadinanza sociale, non si arriva neanche a

votare perche’ manca la relazione tecnica finanziaria, allora bisogna prendere atto che, pur volendo

collaborare su tematiche di rilievo, siamo di fronte ad un maggioranza popolata da dilettanti allo sbaraglio”.

Cosi’, in una nota, Anita Sala, Consigliere regionale campano dell’Italia dei Valori che aggiunge:

“Italia dei Valori e’ pronta a votare una legge che potrebbe, in parte, risollevare i problemi sociali della nostra

Regione, ma chiediamo alla Giunta regionale di garantire un’adeguata copertura finanziaria”.

Rinunciare a qualche vizietto. Chi è chi? 30 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

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Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

“Subito tagli su 100 miliardi di spesa” così –La Repubblica- introduceva la spending review, la revisione

della spesa pubblica, che dovrebbe scovare “sprechi e far versare meno tasse” agli italiani, affermava il

ministro Piero Giarda, responsabile dei rapporti con il parlamento.

Tagli che colpiranno beni e servizi con l’obiettivo di evitare l’aumento dell’ aliquota Iva dal primo ottobre.

Ovviamente il rialzo di quest’ ultima è semplicemente rinviato all’anno prossimo.

Altri tagli all’istruzione, alla giustizia, ai comuni e ,novità dell’anno, alla sicurezza. Infatti, secondo il

quotidiano “La Repubblica”, saranno riviste le spese dei Vigili del fuoco e della polizia. In un periodo come

questo, dove decine di persone perdono la vita a causa del lo sciame sismico che ha colpito l’ Emilia, sciame

che per altro potrebbe durare anni, si vanno a rivedere i conti dei Vigili del fuoco che mettono a repentaglio la

loro vita per soccorrere i nostri connazionali. Stesso discorso per le forze di polizia, che dovrebbero

preservare la nostra incolumità, si ritrova sotto la bipenne dello stato. Ma d’altronde il tempismo è tutto.

Oltre ad un gruppo di anarchici che scorrazza per le nostre città minacciando di creare panico e gambizzando

persone, oltre ai soliti ignoti che mettono bombe fuori istituti scolastici colpendo giovani, tutto è in ordine no?

Vorrei ridere, ma qui c’è solo da piangere. Siamo nelle mani di persone che propongono opzioni estraendole

a sorte da un cilindro e , caso vuole, che tra tutte queste opzioni i tagli alla politica vengano sempre esclusi.

Inoltre secondo le affermazioni di Giarda, pubblicate su La Repubblica, “bisogna immaginare di essere una

famiglia in cui è nato un nuovo bambino: il papa e la mamma devono fare i conti di quanto spendevano

prima” e devono rinunciare a qualche vizietto. Ma forse voi politici vi riconoscete nel “Bimbo” e noi

dovremmo riconoscerci nei “Genitori”?

Detto ciò, non posso far altro che schierarmi ancora una volta con l’Italia dei Valori che ha chiesto al governo

di aumentare i tagli alla politica e di risparmiare sulla parata del 2 giugno.

Seminario gratuito sul compostaggio domestico 23 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Gianmarco Apuleo

Studia,attualmente,presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II.Aderisce all'Idv e si batte,da sempre per la libertà,l'equità e la tutela

dei diritti dei cittadini.

Il 25-05-2012 dalle ore 17 alle ore 19,in via Michelangelo Schipa,53 presso VIVAIO “Incontri nel verde” si

terrà un seminario gratuito sul compostaggio domestico;sarà più chiaro a tutti come trasformare i propri

rifiuti organici in ricchezza.

L’incontro dalla durata di circa due ore,sarà tenuto da esperti del compostaggio domestico,da associazioni

ambientaliste ed aziende del settore.

Per partecipare è possibile inviare una e-mail al seguente indirizzo : [email protected] organizzato

da ANEA nell’ambito del progetto “Sballati e …compost-i !”

Iniziativa organizzato da ANEA nell’ambito del progetto “Sballati e …compost-i !”

In collaborazione con: Comune di Napoli, Confcommercio, Confesercenti Napoli,

Federconsumatori Napoli, Legambiente e WWF.

Per non dimenticare 23 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Paolo Cesiano

Sono nato e vivo a Napoli, studio giurisprudenza e da sempre mi appassiona la politica. Sono il coordinatore di Napoli dei giovani IdV.

“La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una

fine.”

Alle ore 17.58 del 23 maggio 1992 viene assassinato Giovanni Falcone, presso il Km 5 della A29, con una

carica di cinque quintali di tritolo: la detonazione provoca un’esplosione immane ed una voragine enorme

sulla strada. L’Italia intera, sgomenta, trattiene il fiato per la sorte delle vittime con tensione sempre più viva.

Alle 19:05, ad un’ora e sette minuti dall’attentato, Giovanni Falcone muore dopo alcuni disperati tentativi di

rianimazione, a causa della gravità del trauma cranico e delle lesioni interne.

Il giudice Ilda Boccassini urlerà la sua rabbia rivolgendosi ai colleghi nell’aula magna del Tribunale di Milano:

«Voi avete fatto morire Giovanni, con la vostra indifferenza e le vostre critiche; voi diffidavate di lui; adesso

qualcuno ha pure il coraggio di andare ai suoi funerali».

Nei giorni di questo triste anniversario non vogliamo che l’indifferenza continui ad investire questo ed altri

episodi simili. Vogliamo che tutti ricordino l’uomo e gli insegnamenti per cui ha lottato e che ci ha lasciato in

eredità. Insegnamenti che ogni giorno andrebbero messi in pratica, proprio perché come lui stesso diceva:

“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle

gambe di altri uomini.” Ed è esattamente questo l’impegno che ognuno di noi dovrebbe prendersi: “compiere

fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò

che sta l’essenza della dignità umana.”

A noi piace credere che Falcone, come tanti altri “simboli” del nostro tempo, aveva capito che la vera libertà è

solo quella che ti rende felice, e la felicità non si può raggiungere quando l’uomo domina e sottomette un

altro uomo, proprio come facevano e continuano a fare le mafie. Aveva capito che la sua lotta serviva per un

benessere comune e che mai si sarebbe potuto rivelare, con il potere dei pochi, sulla paura e l’ignoranza dei

molti.

Grazie Giovanni, grazie Paolo, grazie a tutte le vittime innocenti della mafia. Avete sacrificato la vostra vita

per la giustizia, la verità e la nostra libertà; spesso siete ripagati con l’indifferenza e la vigliaccheria, ma per

noi siete e sarete sempre i nostri EROI.

Per Melissa, per l’Italia 20 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Articolo scritto da Ovidio Attanasio

Pubblicato da Pablo Arturo Di Lorenzo

Stavolta ci hanno colpito al cuore. Qualunque sia la matrice, una cosa è certa: questo è terrorismo allo stato

puro. Che sia stata la criminalità organizzata, dei collettivi anarchici, o il gesto di un folle unabomber in salsa

pugliese, non credo cambi i nostri stati d’animo. E’ stato un cazzotto in pieno viso preso a freddo. Con questo

barbaro gesto, con questo atto immondo, hanno minato le basi di quello che ancora si credeva

nell’immaginario collettivo, un luogo sicuro. Un luogo dove ancora la parola Democrazia, nella sua accezione

più nobile, aveva delle basi solide. Un luogo dove da sempre il male cerca, senza riuscirvi, di entrare per

impossessarsi di un bene prezioso: il sapere, la conoscenza. Per renderci tutti innocui, schiavi dell’ignoranza.

Siamo tutti sgomenti perchè anche per un solo attimo siamo divenuti sudditi del dio Foibos. La PAURA di

vivere un incubo, di non sentirsi più liberi di passeggiare per strada o di mandare i figli a scuola. Hanno

colpito la nostra normalità. Era questo che volevano?

Era un preciso disegno messo in atto da chi voleva colpire certamente per uccidere. Per la prima volta in

Italia una scuola, luogo sacro dove lo Stato laico è vivo e pulsante, diventa oggetto di un gesto così disumano

ma scientificamente voluto.

Troppe poi le coincidenze: la scuola col nome della dott.ssa Morvillo, il corteo di Libera, la presenza del

Ministro per l’Istruzione. Solo coincidenze?

Il momento storico certo non ci aiuta a far luce. Anche qui molte cose rimangono per confondere. Non puoi

non tener presente che la crisi sociale che stiamo vivendo, misto ad un senso di lontananza dei cittadini dalle

Istituzioni, potrebbero esser stata una delle micce che hanno innescato quella bomba. Se così fosse

dovremmo amaramente prendere tutti atto che c’è stata una responsabilità solidale da parte di chi oggi ha

delle responsabilità e non riesce ad incidere come dovrebbe. In particolare lo STATO, quello che ha il dovere

sacrosanto di rappresentare la faccia pulita dei giovani oggi scesi spontaneamente in piazza, deve recuperare

terreno, deve riguadagnarsi quella fiducia persa in un pozzo di solitudine. Lo STATO ITALIANO deve sentirsi

e farsi sentire parte integrante della quotidianità del cittadino italiano, quel cittadino italiano rappresentato

da un papà piastrellista, e una mamma casalinga. Gente normale, gente semplice, che con lo spread o con i

derivati non ha mai avuto nulla a che fare. Ma che è stata costretta a pagare una crisi che non ha

provocato. Gente semplice che da oggi dovrà vivere con un dolore immenso che va contro natura.

Ora quello che è importante è quello di far capire a chi ha commesso questo abominio che non ci fermiamo.

Non ci arrendiamo alla strategia del terrore. E soprattutto che non resteremo a guardare. Continueremo ad

andare a scuola o all’università perchè solo con il sapere si è liberi. Continueremo a cercare sempre la verità e

a pretendere una vita che sia degna di essere vissuta. Continueremo a lavorare al meglio delle nostre

possibilità, senza lasciare nessuno indietro. Continueremo a cercare l’agenda rossa. Non dimenticheremo che

abbiamo promesso di continuare a lottare per le idee di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di tutti quegli

eroi (i veri EROI) che hanno creduto in uno Stato equo e giusto e soprattutto che profumi di libertà.

Da oggi ci hanno dato un motivo in più per mantenere tutte queste promesse e non arrenderci mai: un angelo

di nome Melissa.

Ovidio Attanasio

Il Sindaco Vincenzo Figliolia e la Cumana di Pozzuoli. 18 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

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Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Come si potrà vedere sul sito internet www.figlioliasindaco.it, già il 27 aprile scorso, nel pieno della campagna

elettorale, ho inviato un comunicato stampa nel quale chiedevo alla Sepsa e alla Regione di rivedere il piano dei tagli

alle corse della Cumana. Richieste che ho inoltrato anche al gruppo regionale del Partito democratico e alla

commissione regionale trasporti.

In quel comunicato ho espresso il mio pensiero da cittadino di Pozzuoli e da candidato sindaco: “ Se vogliamo

liberare il centro storico dalle auto e dallo smog, è impensabile che un servizio così importante come quello della

Cumana funzioni male.Da sindaco mi batterò in tutte le sedi istituzionali, mettendo in campo le iniziative necessarie

affinchè il sistema dei trasporti da e per Pozzuoli migliori e le linee come la Cumana funzionino nel pieno della loro

efficienza. Tra l’ altro, pensiamo che questa linea nei fine settimana dovrebbe prolungare le corse fino alle due di notte,

come avviene a Napoli per le funicolari, in modo da snellire di molto il traffico della movida”.

L’ ho detto in campagna elettorale e lo ribadisco adesso da sindaco eletto di Pozzuoli. Martedì, al termine di una

riunione in commissione trasporti, la Regione ha comunicato che saranno ripristinati gli orari regolari della Cumana

ogni venti minuti: la nuova amministrazione comunale da me guidata sarà vigile e attenta affinchè questi impegni con i

cittadini-utenti siano rispettati.

Ma gli amministratori locali hanno anche bisogno del contributo civico di persone come il dottor Massimilia, attente

al bene comune come sarà l’ amministrazione comunale di Pozzuoli.”

News dal Consiglio Regionale Campania,dal Dott.

Eduardo Giordano. 17 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

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Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Eduardo Giordano nato a Caserta, una laurea in Medicina e Chirurgia presso la I Facoltà di Medicina e

Chirurgia dell’ Università di Napoli con la tesi dal titolo “ Compromissione del Sistema Nervoso Periferico

nella sclerosi multipla”, e con un Curriculum Vitae a dir poco invidiabile.

Quale sono le ultime novità dal Consiglio Regionale della Campania? In particolare il

Presiedente della Regione Campania, Stefano Caldoro, cosa chiede?

“ Caldoro mette in evidenza un difficile rapporto con la propria maggioranza, per cui ha chiesto in un momento

particolare una collaborazione a tutto quanto l’ arco costituzionale. L’ altro ieri praticamente ha descritto quella

lettera che l’ assessore Giancame , in maniera poco rituale, ha scritto al pubblico per spiegare il suo operato. Quindi

Caldoro ha chiesto collaborazione su quattro argomenti in particolare: trasporti, disabilità, ambiente e forestazione.

Noi abbiamo rilevato un’ alleanza sottobanco tra PD e PDL , valuteremo volta per volta ciò che la maggioranza

proporrà, e cercheremo di dare il nostro contributo attivo. Sicuramente c’ è da dire che, l’ altro ieri, proposte reali non

sono state portate.”

Ci parli in particolar modo del capitolo sulla forestazione. Cosa si intende per forestazione?

“ Per forestazione intendiamo tutte quelle persone sia dipendenti a tempo determinato che quelli stagionali, che

lavorano con la comunità montana. Attualmente i fondi per la forestazione sono virtuali. Il Governo vede la

forestazione come un’ infrastruttura; noi dell’ Italia dei Valori come anche altri partiti dell’ opposizione , vediamo la

forestazione come una vera e propria risorsa economica- produttiva. Dare risorse alla forestazione significa poter

rilanciare il territorio, non solo dei territori interni ma anche dell’ area metropolitana. Basti pensare al Parco del

Vesuvio dove si parla di un parco che ha oltre 400.000 presenze annue e la maggior parte dei sentieri sono in

condizioni precarie, o impercorribili perché manca la manutenzione.

A proposito di forestazione , parliamo dei lavoratori del Parco Vesuvio.

“ Diciamo che loro rappresentano uno specchio di una realtà che è ormai evidente nella nostra Regione. Persone che

hanno sempre lavorato, che sono messe a riposo forzatamente.”

Per quanto riguarda la città di Caserta si vive in un’ empasse? Anche se Aversa e Mondragone

si sono distinte ?

“ Caserta è in default , nel trasporto, nella sicurezza, in tutto. Abbiamo per la prima, seconda casa, addirittura l’ IMU

più alta d’ Italia. Questo evidenzia che il centro destra non ha avuto assolutamente la capacità né di gestire il debito e

neanche di condurre una buona amministrazione. Non abbiamo il rilancio dell’ università, non abbiamo la bonifica

della Uttaro. Per quanto riguarda Aversa la lotta era impari con il centrodestra, per Mondragone invece, Mario Fusco,

ha dato un’ ottima prestazione e di più non poteva fare.”

Le ultime news sulla 2 municipalità di Napoli,raccontate

da Ovidio Attanasio 16 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

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Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Ovidio Attanasio, lei che ruolo ricopre all’ interno della seconda municipalità di Napoli?

“ Ho l’ onore di rappresentare l’ Italia dei Valori, per quanto concerne le attività produttive, traffico e la viabilità.

Queste sono le due deleghe più importanti.”

Traffico e viabilità… una vera croce? Per quanto riguarda la Coppa America, è stato un

trampolino di lancio per blindare la città di Napoli ?

“ L’ America’ s Cup è stata un’ idea per rilanciare l’ immagine di Napoli nel Mondo. Non dimentichiamoci che fino a

due anni fa su tutte le reti televisive mondiali, passavano le immagini dei sacchetti della spazzatura. Oggi invece, più di

settanta milioni di cittadini nel Mondo hanno potuto ammirare cos’ è veramente Napoli. Non credo che nasca tanto per

essere un volano per la ZTL , ma sicuramente un volano per la nuova immagine di Napoli nel Mondo.”

Ecco, il cittadino come si deve comportare con la ZTL? Ci sono stati molti ricorsi per la targa,

per gli orari…

“ Vorrei che i Napoletani capissero che ci sono due ZTL. Una nella zona di CHIAIA e l’ altra nella zona del centro

antico. Quella della zona CHIAIA ha una valenza paesaggistica più che altro. Invece la ZTL nel centro storico credo

che sia assolutamente necessario perché forse Napoli è il più grosso sito sottoposto a patrimonio dell’ UNESCO del

Mondo. Tutto il centro storico di Napoli racconta storia, trasuda storia. Non possiamo pensare di poter camminare con

macchine e motorini per delle strade che hanno ottocento, novecento, mille anni di vita. E’ giusta la ZTL, qualche

piccolo aggiustamento ma giusta la ZTL.”

I prossimi avvenimenti nella seconda municipalità di Napoli quali saranno?

“ La seconda municipalità, fortunatamente, è una delle municipalità più attive sul territorio.”

Peccate di presunzione?

“ No, sono dati di fatto. Potete anche controllare, tutti gli atti che in virtù del principio di trasparenza sono pubblicati

sul sito internet del Comune di Napoli. Basta che si clicca sulla seconda municipalità per verificare il lavoro fatto. Per

esempio, siamo stati invitati alla Conferenza stampa dell’ assessore Marco Esposito, perché come seconda

municipalità abbiamo dato una grossa mano per la realizzazione delle nuove aree mercatali. Si darà la possibilità a

trecento persone , con la costituzione di nuove aree mercatali, di potersi ritagliare un nuovo posto di lavoro. E come

diceva bene il Sindaco Luigi De Magistris, “ noi non diamo posti di lavoro ma quantomeno diamo l’ opportunità ai

nuovi imprenditori di mettersi in gioco”. In tutta la seconda municipalità ci saranno oltre quaranta stalli per giovani

artisti, mercatini multietnici, alimentari…

Il 27 Maggio 2012, unitamente all’ Assessorato delle attività produttive, si svolgerà la fiera della bicicletta. Siamo l’

unica municipalità che ha un piccolo fondo per poter garantire quantomeno l’ ordinari età sulla manutenzione stradale.

Siamo in prima linea per leCARTONIADI, che è un’ olimpiade della raccolta della carta da riciclare ( dove verranno

coinvolte le dieci municipalità di Napoli) e chi vincerà avrà 50.000,00 euro da spendere sul territorio.

Più apetaxi per tutti! 16 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Richiesta di un bando per licenze di apetaxi collettivi elettrici per servire i vicoli della città

(cons. all’assessore Donati)

Al Sindaco dott. Luigi De Magistris

All’Assessore alla Mobilità dott.ssa Anna Donati

Al Presidente della 3° Municipalità dott.ssa Giuliana di Sarno

Oggetto: bando per licenze di apetaxi collettivi per percorsi di interesse turistico e per i vicoli

della città

Il gruppo consiliare Napoli e’ tua, in accordo col gruppo Italia dei Valori, chiede che vengano istituiti dei

bandi di gara per l’assegnazione di licenze per apetaxi collettivi ad alimentazione elettrica che possano

riuscire ad attraversare quelle zone che non sono servite dai mezzi pubblici (a causa della ridottissima

larghezza della carreggiata) al fine di incentivare anche li’ l’abbandono dell’auto privata come nel resto della

città.

Parliamo di vicoli come salita Moiariello, via Sant’Antonio a Capodimonte, vico Sant’Eframo, via Miracoli, etc.

che collegano il centro cittadino alla zona collinare.

Pertanto, si richiede di installare delle aree taxi, fornite di colonnine per la ricarica degli stessi, in zone di

interesse turistico come il Museo di Capodimonte (Porta piccola e Porta grande), che merita maggiori

collegamenti per incentivare il turista.

Con lo stesso servizio, dunque, si garantirebbe: un servizio al turista, un servizio al cittadino, si offrirebbero

posti di lavoro e si incentiverebbe l’uso del mezzo pubblico, in zone dove il mezzo pubblico attualmente e’

assente, si incentiverebbe l’uso di mezzi ecologici e l’abbandono dell’auto privata.

I CAPIGRUPPO

Cons. Bismuto Laura (NèT)

Cons. Flocco Salvatore (IdV)

Licenziamenti mascherati da esternalizzazioni? Mi

dispiace, non funziona! 14 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

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Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Dopo il recente calo di utile netto (35% del valore iniziale) di Fastweb, acquistata da Swisscom nel 2007,

l’azienda ha optato per l’esternalizzazione di 720 lavoratori, di cui 600 sarebbero dovuti andare alla Visiant

Next e 120 alla Huawei, entro il 1 Luglio. Fastweb non rispondeva alle richieste dei lavoratori e proseguiva

per la sua strada in silenzio nonostante fosse ben risaputo che la Visiant era sotto amministrazione

giudiziaria. Ebbene, questo silenzio è stato interrotto proprio ieri dopo 30 lunghe ore di trattativa. I

lavoratori, insieme ai sindacati e all’ IdV, che ha visto protagonista anche la Consigliera Regionale della

Liguria Maruska Piredda e noi giovani dell’ Italia dei Valori della Campania, sono riusciti a farsi sentire.

Finalmente sono state stabilite delle garanzie nei confronti del personale. Nuovi elementi sono stati

introdotti nelle procedure di cessione di rami aziendali, che fissano vincoli e impegni sia in termini

commerciali che organizzativi, e che introducono di fatto ilprincipio della responsabilità sociale nell’

azienda cedente.

Fastweb sarà comunque responsabile dei lavoratori anche dopo la cessione e dovrà garantire un determinato

volume di attività tale da dare certezza sulla piena occupazione di questi. Inoltre nel caso le due società

fossero sottoposte a fallimento o procedure concorsuali per ammissione, la società madre (Fastweb) dovrà

individuare un nuovo fornitore di servizi, che dovrà riassumere tutto il personale rispettando le condizioni

previste dal contratto sottoscritto precedentemente.

Nel peggiore dei casi, qualora non vi fossero fornitori disposti a sottostare a tali accordi, Fastweb si ritroverà

a re-internalizzare le attività ed il personale.

Per ovvi motivi lo sciopero di oggi, alla quale avrebbero partecipato in contemporanea gli esponenti dell’ IdV

di Napoli, Milano e Roma, è stato revocato. Ora tutto dovrà passare al vaglio dei lavoratori che terranno

assemblee prima di sciogliere la riserva.

Noi, dalla parte del cittadino e dei lavoratori, continueremo sino alla fine informando tutti ma anche

assicurandoci che il tutto venga rispettato.

Forza e coraggio 10 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

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Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Amministrative quasi concluse, iniziamo a tirare le prime le somme. Sui quotidiani non si fa altro che parlare

della sconfitta o “eclissi” del Pdl. Ma è davvero una notizia questa? Si concentrano su fatti scontati. Lo si

sapeva già da tempo che sarebbe andata a finire così. Le persone hanno incominciato a prendere coscienza di

ciò che accadeva e al contempo prendeva nota. Che ora il sior Berlusconi si scagli contro l’On. Alfano è

diventata cosa importante? Assolutamente no. Solo ora si inizia ad intravedere una fioca luce di speranza, che

va alimentata da noi prima che quest’ ultima si spenga dissolvendosi nuovamente nel buio.

L’era del Berlusconismo è finita, ora torna la politica seria o almeno in alcuni casi lo si spera. Il Movimento 5

Stelle è uscito vittorioso e da noi le nostre congratulazioni però, ora oltre le solite parole che infiammano gli

animi italiani ci sarebbe bisogno di fatti, e noi quelli ci aspettiamo.

L’Italia dei Valori come anche il Partito Democratico ha fatto molto bene soprattutto qui nella Regione

Campania, nello specifico Pozzuoli.

Passeggiando oggi nei pressi dell’Anfiteatro Flavio ho avuto modo di incontrare il neosindaco Vincenzo

Figliolia, sostenuto anche da noi giovani dell’ IdV, e che al primo turno è riuscito nella sua impresa

imponendosi con il suo 68% circa.

Sorridevo nel vederlo. Non tanto per il suo successo ma per le persone che letteralmente bloccavano il

traffico scendendo dalle loro autovetture solo per potersi congratulare col sindaco. Una semplice domanda

quanto significativa: Cosa ha in mente per Pozzuoli?

“Dalle cose semplici si parte-diceva- dalle regole. Bisogna iniziar a far capire che è arrivata un’

amministrazione che governa”. Partire dalle piccole cose, dalle cose ordinarie, per svilluppare poi grandi

progetti. Partire anche dai semplici parcheggi poteva essere un passo avanti. Una voce di un’ anziana signora

riecheggiava poi “Forza e coraggio” diceva. Un sorriso inevitabile si palesò sul mio volto e tuttora mi

domando: molti hanno perso fiducia, e lo dimostra anche la recente astensione nel voto di alcuni italiani;

possibile una cosa del genere? Persone che potrebbero benissimo trovare giustificazioni nel restare nella

totale indifferenza ancora lottano mentre altri con ancora tutte le carte in mano s’arrendono al primo

ostacolo. Il momento di ripartire da zero è arrivato, insieme si può fare molto.

Il quotidiano? Lo paghi due volte! 10 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Vogliamo parlare dei finanziamenti pubblici ai giornali? Per ovvi motivi difficilmente vedrete articoli al

riguardo su qualche testata cartacea. Esempi? Secondo i dati di Tmnews , “L’Unità” ha ricevuto 6.337.209

Mln di contributi statali; “La Padania” 3.896.339 Mln; “Il Foglio” 3.441.668 Mln; “Liberazione” 3.340.443

Mln; “Cronache di Liberal” 2.798.767 Mln; “Avvenire” 5.871.082Mln; “Italia Oggi” 5.263.728 Mln.Vogliamo

poi parlare dei giornali dei partiti che ricevono finanziamenti pubblici sotto forma di rimborsi? Cifre da

capogiro:

“Il Popolo” 41,8 Mln;

“L’Opinione” 30,5 Mln;

“Il Roma” 29,4 Mln;

“Europa” 26,6 Mln;

“La Voce Repubblicana” 31,3 Mln;

“Notizie Verdi” 24,3 Mln.

Questo secondo il sondaggio di “Politica24″.Una vergogna, specie se si pensa che un quotidiano come

“Europa” vendendo semplicemente 1.284.425 copie è riuscita ad intascare dallo stato ben 3,5 milioni di euro

nel solo 2009 e a ruota segue “Il secolo d’Italia” che vendendo 521.278 copie ha ricevuto ben 3 milioni.

Poi ci sono quelle agevolazioni fiscali, di cui godono tutte le editorie, per le spedizioni postali. [Sped. Abb.

Postale D.L. 353/03 (Conv. in L. 270/02/2004) Art.I Comma I Roma Aut (114/2009)] I finanziamenti

pubblici non bastavano, anche i francobolli ci tocca pagare.

In momenti di crisi come questo, non tutti hanno la possibilità o voglia di acquistare quotidiani spendendo

soldi che potrebbero essere destinati ad altro. Allora mi domando, ma ripartire i finanziamenti e/o

agevolazioni affinché il cittadino ne possa usufruire direttamente lasciando anche la possibilità al

quotidiano di sopravvivere? Creare una carta per i giovani che conceda il 50% di sconto sull’ acquisto di

quotidiani? Il diritto di essere informati va difeso ma certe volte ci sono anche barriere economiche con la

quale bisogna fare i conti.

Se chi non conosce che cosa vi è nel mondo, è straniero al mondo; non meno straniero è chi non conosce che

cosa avvenga nel mondo. [Marco Aurelio]

Napoli: Giù le mani dal sacco 3 maggio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Le persone hanno perso fiducia nella politica e non sono solo le solite “voci di corridoio” a dirlo. Sabato

scorso, raccogliendo le firme contro i cosidetti “rimborsi elettorali”, ho visto quello sguardo affranto dei

cittadini. Quello sguardo che certe volte si celava in rabbia accompagnate spesso da aspre critiche. Come dare

torto ai cittadini. Scandali su scandali, assoluzioni ingiuste, milioni derubati dalle casse pubbliche e tasse in

continuo rialzo mentre il “nuovo povero” stenta ad arrivare a fine mese. Come dire, oltre il danno la beffa. C’è

chi opta per la rivoluzione, ma a mio dire è una soluzione assai estrema e sappiamo bene che le cose estreme

son sempre quelle più dannose. L’ Italia dei Valori, sostenuti anche da noi Giovani di Valore, aveva anticipato

questa notizia già qualche mese fa ed ora si mostra ancora una volta “concreta” offrendo a tutti la possibilità

di alzare la voce in maniera pacifica ma senza intaccare l’obbiettivo principale, informare i nostri politici

chenoi esistiamo.

Una proposta di legge popolare quella contro i rimborsi elettorali. I banchetti sono già stati allestiti in tutta

Italia e finalmente li vedremo anche nelle vie o piazze della nostra città, Napoli. Di seguito i posti e gli orari

dove troverete allestiti i banchetti per la raccolta firme:

Sabato 5 e Domenica 6 Maggio a Piazza Trieste e Trento (Angolo Via Roma)

dalle ore 10:00 alle ore 19:00

Domenica 6 maggio a Via Scarlatti (Altezza Coin)

dalle ore 10:00 alle ore 19:00

Sabato 5 Maggio a Via Metastasio (Lato ingresso Mercato Comunale)

dalle ore 10:00 alle ore 13:30

Tutto ciò che vi serve è un semplice documento di riconoscimento e la vostra volontà nell’ apporre

quella firma che, a prescindere dal vostro schieramento politico, cercherà di rispolverare quel lontano 1993

ma con un’ unica differenza: nessuna scappatoia!

Qui in Italia…non facciamo così 23 aprile 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luca Genovino

Nato a Napoli il 10 novembre 1989, laureando in giurisprudenza presso l'università degli studi di Napoli Federico II. Nutre una profonda passione per i temi

politici che approfondisce quotidianamente con nutrite letture di libri in materia. Si avvicina all'Italia Dei Valori con la profonda convinzione che questo partito

rispecchi i suoi ideali di rinnovamento politico e culturale del paese.

In questo momento politico-economico così complesso per il nostro Paese, non si può non ricordare una

frase di Federico Caffè tratta da un suo articolo pubblicato sul quotidiano “Il Manifesto” il 29 gennaio del

1982 dal titolo “La solitudine del Riformista”, in cui l’autore ponendo l’accento sulla derisione di cui è oggetto

colui che si qualifica come “riformista” affermava [......] sin quando non cambi il “sistema” le sue innovazioni

miglioratrici non fanno che tappare buchi e puntellare un edificio che non cessa per questo di essere vetusto e

pieno di crepe (o <contraddizioni>).Orbene è proprio questa l’immagine che in questi giorni offre di se il

governo del nostro Paese che cerca disperatamente di tappare buchi, di vessare con i tributi i “soliti noti”

preferendo come sostiene lo stesso Federico Caffè [......] il poco al tutto…senza intervenire in maniera

radicale su un sistema politico obsoleto che sta dando, con gli ultimi episodi di corruzione, la peggiore

immagine di se stesso. La politica-scrive la giornalista Barbara Spinelli in un articolo pubblicato sul

quotidiano “La Repubblica” pochi giorni orsono- è oggi invisa, ma a lei spetta ricominciare la Storia [......] chi

voglia governare non può che rinobilitarla, la politica. Se questo non avviene, se i partiti si limitano a

denunciare l’antipolitica avranno mancato per indolenza e autoconservazione l’appuntamento con la verità.

In questo contesto in cui tutti siamo consapevoli della necessità di un rinnovamento direi senza se senza ma,

in cui anche quelle riforme volute dai cittadini attraverso i referendum sono state a mio parere ”derise”, non

c’è altra strada se non quella di rinnovare il sistema politico dal di dentro stimolando per questo fine la

partecipazione democratica di tutte le componenti del tessuto sociale, al fine di realizzare quanto ebbe a dire

un uomo del nostro passato storico: “Qui ad Atene facciamo così, il nostro governo favorisce i molti invece

dei pochi e perciò è detto democrazia…..”

Una passeggiata con Di Pietro 20 aprile 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Un banchetto per la raccolta firme contro i rimborsi elettorali, alcuni manifesti appesi su di un palo ed altri

con lo scotch su di una macchina. Così si presentava la situazione a Pozzuoli, nei pressi del mercato ittico,

mentre i sostenitori dell’ Italia dei Valori attendevano l’On. Di Pietro. Erano circa le 9:00 del mattino quando

arrivarono anche alcuni “portavoce” dei dipendenti della Sirti (Azienda specializzata nella installazione di reti

per le telecomunicazioni) che allestivano, su di un muretto, uno striscione contro i provvedimenti presi dalla

loro società. Poco più tardi, dalla strada principale, si intravedeva la figura dell’onorevole. Veniva a piedi

verso di noi. Nessuna scorta, nessun agente di polizia o altro; camminava spensierato tra la gente. Ad

accoglierlo il Segretario Cittadino di Pozzuoli, Franco Costigliola e Anita Sala, Consigliera Regionale. Dopo i

primi saluti i dipendenti della Sirti si avvicinarono al leader di IdV esponendo le loro perplessità nell’ambito

della vertenza della società nazionale, per la quale circa 560 lavoratori campani perderanno il posto

lavorativo.

Secondo i portavoce della società sarebbe stata inscenata una semplice crisi all’interno di quest’ultima, per

poter tagliar il personale, ed in un secondo momento avrebbero concesso dei sub-appalti a società esterne,

tutto ciò a testimonianza che crisi non v’ era. “Il mercato dei provoloni” diceva uno di loro nell’ esporre il

tutto. Di Pietro si è mostrato interessato e si è impegnato nel risolvere questa situazione assai ostica. Non di

meno la Consigliera Regionale Anita Sala che, non solo si è mostrata più che disponibile ma, ha anche

affermato di essersene già occupata quando il tutto era ancora agli albori. Un sorriso che non si può

comprare, quello da parte di quei lavoratori che tuttora rischiano il posto di lavoro. Dopo alcuni plausi ed

altre foto, di gruppo, l’On. Di Pietro, insieme ai suoi sostenitori, si avviò a piedi verso il Porto di Pozzuoli

raggiungendo poi la piazza principale ove vi era allestito un altro gazebo contro i rimborsi elettorali. Ci

incamminammo anche noi assieme al Segretario Cittadino di Pozzuoli Franco Costigliola, ed in quel

frangente di tempo egli mi rivelò come la sua posizione non fosse remunerata, eppure a lui non interessava.

La passione per la politica, questo lo faceva andare avanti. Passione e umiltà, questi i valori che ormai

mancano nella politica. Fortunatamente non è sempre così.

Sgomberiamoli: Appendiamo le nostre paure 20 aprile 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

In collaborazione con Redattore Sociale, l’Ordine nazionale dei giornalisti, la federazione nazionale Stampa

Italiana e di varie associazioni, si è svolto oggi per la prima volta, nel complesso monumentale di Santa Maria

la Nova a Napoli, il seminario di formazione per giornalisti. L’ immigrazione il tema principale e il possibile

uso di termini impropri, se non addirittura discriminanti, che ha visto esposto il giornalismo ad accuse di

inadeguatezza, incompetenza e razzismo.

Una volta aperti i lavori e, dopo aver introdotto i primi relatori, si è lasciata a loro la parola. Ottavio Lucarelli,

Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, iniziò col spiegare l’importanza dell’applicazione della

Carta di Roma che, per chi non lo sapesse, è il codice deontologico su migranti, richiedenti asilo, rifugiati e

vittime della tratta, firmato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dalla Federazione Nazionale

della Stampa Italiana, in collaborazione con l’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati

(UNHCR).

La parola è stata poi concessa a Marino Niola, docente universitario e giornalista per il quotidiano “La

Repubblica”, che raccontò di una leggenda mitica, dove lo straniero veniva paragonato al lievito. Come il

pane cresce attraverso quest’ ultimo, anche il paese “Cresce attraverso un elemento straniero” diceva il

docente. Purtroppo noi italiani, vuoi a causa dei media o degli stereotipi, ci allarmiamo per cose che in realtà

sono di poca rilevanza. A volte però, proseguiva Niola, la migrazione diventa un problema a causa di un

“Calcolo politico o di incapacità politica”. Restando poi sulla politica è intervenuto l’Assessore alle Politiche

sociali e all’Immigrazione del Comune di Napoli, Sergio D’Angelo, che ha fatto riferimento alla “Cultura

fallimentare” della Lega Nord e ha poi concluso con un “non bisogna alimentare le paure”. Dopo l’intervento

dell’ Assessore si chiuse la prima sessione della giornata. Un coffee break! D’altronde le informazioni bisogna

assimilarle, senno non serve a niente.

Quindi, dopo una breve pausa, si è ripreso con la presentazione dei nuovi relatori. Elena De Filippo e Jean

Renè Bilongo hanno curato la prima parte della seconda sessione intitolata “ Le braccia e le persone”. All’

interno della discussione si è avuto modo di esprimere l’importanza dei media che, avrebbero la possibilità di

togliere la paura e i timori nei confronti dei migranti. Si è fatto riferimento anche alle terminologie quali,

Clandestino, Badante, Immigrato, extracomunitario e sull’ uso scorretto che se ne fa. In tal argomento è

intervenuta anche Liana Nesta, avvocato dello sportello IARA, che diceva come il termine extracomunitario

era del tutto scorretto. Dopo il trattato di Maastricht non esiste più la Comunità Europea, ma bensì l’ Unione

Europea, quindi non è corretto definire un migrante extracomunitario. A suo tempo aggiungeva Jean Renè

Bilongo, sindacalista della CGIL, che avrebbe preferito un termine come “Extraumano” invece che

extracomunitario.

Sono stati poi proiettati alcuni spot per sensibilizzare la popolazione riguardo al tema dell’ immigrazione e

del lavoro dei migranti, che certe volte, secondo Elena De Filippo, subivano sfruttamenti e questi non erano

in grado di denunciare alcun fatto semplicemente perché temevano ripercussioni personali a causa della loro

irregolarità in Italia. Abusi, questo diceva la De Filippo, Presidente della Cooperativa Sociale Dedalus, che

indicava le persone residenti irregolarmente in Italia come “Ricattabili”; “Hanno avuto la sfortuna di essere

arrivati in Italia in un momento sbagliato” continuava.

Purtroppo, di certo non aveva tutti i torti, tanto è vero che intervenne successivamente anche Laura Boldrini,

portavoce in Italia dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (UNHRC), affermando che il fattore migratorio

non era “stato rappresentato con completezza”. Vigeva, e vige tuttora, un’immagine a senso unico negativo

nei confronti dello straniero e purtroppo queste problematiche sfuggono agli occhi di chi dovrebbe

raccontarle.

Un arancino di riso, due fettine di Rosbeef –credo- e contorno di verdure. Così iniziò la fine della seconda

sessione e continuò nello spiazzale dell’ edificio, per circa trenta minuti, con confronti che vedevano

protagonisti gli stessi partecipanti.

Terza e ultima sessione ebbe inizio poco dopo, che aveva come scopo la discussione sulla pratica giornalistica

quotidiana. Una tavola rotonda fu formata da Valeria Capezzuto, Giornalista del Tgr Rai di Napoli, Vincenzo

Esposito, Caposervizio Cronaca del Corriere del Mezzogiorno e Paolo Russo, Caporedattore della Cronaca de

“Il Mattino”. Parteciparono a questa tavola anche Giancamillo Trani, Liana Testa e Lassad Assabi. I lavori si

sono poi chiusi con una gipsy band italo-rumena, “O’ Rom” che hanno intrattenuto i partecipanti con della

musica balcanica e celtica che mescolandosi alla musica italiana creava melodie allietanti.

Iniziativa davvero interessante che ha visto una certa affluenza. Hanno partecipato anche gli studenti di

Giornalismo dell’Università di Salerno e quella della Suor Orsola Benincasa. Per quanto riguarda noi Giovani

di Valore, contrari ad ogni forma di discriminazione o atti che ledano le pari opportunità fra le persone, ci

impegneremo nel diffondere tali informazioni affinché le notizie riportate corrispondano alle linee guida che

ci propone la Carta di Roma.

Microcredito: Uno stimolo per fare la differenza 18 aprile 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Con questa crisi, che ci vede coinvolti sempre di più in prima persona, siamo diventati un po’ tutti degli

economisti. Termini come Spread, Swap, Bund, Rating sono entrati a far parte della nostra vita quotidiana

per via dei media o dei giornali. Sicuramente la crisi non ha portato con se buone notizie però, è anche vero

che, una medaglia ha sempre due facce.

John Maynard Keynes , è un’ economista vissuto durante la crisi del 1929 ed ha saputo sfruttare al meglio

questa esperienza. Studiando la crisi infatti è riuscito a rivoluzionare il pensiero economico traendo dunque

vantaggio da questa. Keynes sosteneva che nel sistema economico non si realizzava automaticamente la

piena occupazione dei lavoratori, ma per ottenerla occorreva un intervento dello stato. Con questa sua teoria

metteva in evidenza il ruolo fondamentale dello stato nella politica fiscale e l’impossibilità da parte dell’

economia di mercato di raggiungere uno spontaneo equilibrio di piena occupazione.

Lo stato deve quindi intervenire e dispone di numerosi strumenti per farlo e uno di questi è: Il Microcredito.

Questo strumento, per lo sviluppo economico, è stato adoperato anche dall’ Europa che ha istituito un Fondo

Sociale Europeo (FSE). Il fondo ha come fine l’inserimento nel mercato del lavoro le fasce più deboli e colpite

quali : portatori di handicap, tossicodipendenti, ex detenuti e coloro definiti come i “nuovi poveri”. Il

progetto è partito anche in Campania nel Dicembre del 2011 e verrà attuato nel Giugno del 2012. Le persone

che vorranno accedere al microcredito potranno rivolgersi a Sviluppo Campania SPA che erogherà il prestito,

ad un tasso d’interesse nullo, da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 25.000 euro.

Quest’ opportunità può assolutamente stimolare la crescita Campana in ambito economico, soprattutto se si

pensa al recente successo dell’ America’s Cup (Guarda articolo al riguardo) e quindi le possibilità che il settore

turistico offre. Presentare un progetto volto al turismo napoletano non può non passare inosservato, specie

quando il nostro governo tecnico ha un proprio concetto di “Politica Fiscale”. Si tende ad incrementare tasse

e imposte riducendo il reddito delle persone ed avviando una reazione a catena disastrosa che aveva trovato

una soluzione nelle teorie Keynesiane.

Se è quindi vero che siamo diventati un po’ tutti economisti e se è vero che Keynes avendo davanti agli occhi

una crisi di dimensioni gigantesche è riuscita a sfruttarla a proprio favore, allora io credo che anche noi

napoletani possiamo fare la differenza.

America’s Cup a Napoli: doppia vittoria 17 aprile 2012 | Commento | edit post

Scritto da:

Giovanni De Palma

Classe 1992. La sua prima passione sono le lingue e le culture straniere: attualmente studia giapponese ed inglese all'Università degli Studi di Napoli

"L'Orientale". Già da giovanissimo si dedica alla politica e alle battaglie per i diritti sociali, a 18 anni aderisce all'IdV portando avanti concretamente i suoi

ideali, da sempre dalla parte del cittadino.

L’evento tanto atteso da tutti gli appassionati di vela e soprattutto da tutti i napoletani che da sempre

aspettavano di essere protagonisti in positivo, dopo tanti anni di cronaca nera, si è concluso nel migliore dei

modi.

Luna Rossa Piranha vincitrice di queste fantastiche World Series, disputate in una delle più splendenti

perle del Mediterraneo, è stata accompagnata da un altro vincitore: il pubblico napoletano, che si è

dimostrato in grado di dare tanto calore ed affetto alla propria città in un periodo di grande crescita ed

opportunità.

Questa è la dimostrazione che bisogna dare opportunità e visibilità ai napoletani per ricevere tanto altro,

tant’è che leggendo le dichiarazioni degli americani di Oracle o di qualsiasi altro team straniero è quasi

impossibile trovare critiche o sensazioni negative legate a Napoli o ai napoletani. Anzi, si sono avuti

tantissimi apprezzamenti, poichè mai una gara di vela è stata così vicina e sentita dalle persone che potevano

gridare, incitare, esultare e gioire facendosi sentire dai campioni che sbalorditi ammiravano un panorama

che parte da Via Caracciolo ed arriva a quel bellissimo Castel dell’Ovo, che sembra quasi immerso

nell’azzurro mare partenopeo.

Il successo di tutto ciò si è avuto nonostante le condizioni avverse del tempo che non è stato molto clemente,

ma a giudicare dal mezzo milione di persone presente a Mergellinanel giorno di Pasquetta, direi che la gente

di Napoli ed i turisti non si sono lasciati intimorire. Tant’è che la sera, così come il giorno, tra stand, eventi ed

iniziative varie si potevano ammirare persone di qualsiasi età a piedi, in bici, con lo skateboard o in

rollerblade in un lungomare finalmente liberato qual’è quello di Via Caracciolo e Via Partenope.

Doppia vittoria quindi…una per l’Italia, l’altra per i napoletani che si sono dimostrati all’altezza della propria

meravigliosa ed incantevole città.

Finanziamenti pubblici ai partiti: zero tagli! 15 aprile 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luigi Tafuto

Anno 1992. Studente alla Facoltà di Giurisprudenza Federico II di Napoli. Si è avvicinato alla Giovanile dell' Italia dei Valori durante il 2011, nel momento in

cui stava per nascere l'ondata arancione che avrebbe segnato la riscossa della città.

Ormai il vertice ABC non è più una novità. Così come non è più una novità che le intese dei tre leader vadano

sempre a finire con un “accordicchio di facciata” (tanto per citare Antonio Di Pietro).

E, se l’intesa sulla legge elettorale “post-porcellum” lascia immutato o quasi il sistema delle liste bloccate ,

rilanciando anzi con l’introduzione di un sistema proporzionale puro (che concede ai partiti una totale libertà

di coalizione dopo le elezioni, andando al di là o addirittura contro la volontà popolare) , ora il nuovo accordo

sui finanziamenti pubblici ai partiti non lascia spazio a più rosee aspettative. Già, perchè anche la nuova

intesa sui finanziamenti pubblici ai partiti si rivela l’ennesima operazione di facciata, orientata come al solito

solo ed esclusivamente a salvaguardare gli interessi della casta.

Non si annuncia infatti alcun intervento volto a ridurre l’ammontare dei fondi destinati ai partiti (o meglio

nelle tasche dei tesorieri , come insegnano Lusi e Belsito), nonostante fosse più che evidente l’insostenibilità

di un sistema di finanziamenti ai partiti pari al quintuplo circa di quanto effettivamente impiegato per le

campagne elettorali. Tutt’altro che rimborsi! E come se non bastasse, i partiti (oltre a percepire attualmente

cinque volte quanto effettivamente spendono per le campagne elettorali) , nel caso in cui la legislatura

dovesse concludersi anticipatamente rispetto alla durata naturale di 5 anni , continuano a ricevere

finanziamenti, cumulandoli rispetto a quelli corrisposti per la legislatura intanto iniziata. E , per chiudere

l’elenco dei paradossi,anche nel caso in cui il partito dovesse essere sciolto, continua a percepire i

finanziamenti spettanti per l’ultima legislatura a cui abbia preso parte (come l’eclatante caso Margherita).

Insomma nell’ultimo accordo del vertice ABC c’è il silenzio assoluto sul problema più evidente del sistema dei

finanziamenti ai partiti : il taglio ai fondi.

Anzi, altro che taglio ai fondi, i partiti “big” sembrano non mettere neppure in conto la possibilità di

rinunciare all’ultima rata ( pari a 100 milioni complessivi) di finanziamenti pubblici, ignorando l’iniziativa di

Di Pietro di devolvere la quota spettante all’IdV (pari a 4 milioni) al Ministero del Lavoro (per rispondere ai

problemi dei lavoratori tartassati dalle nuove misure, ed in primis i fantomatici “esodati”) , nonché la

rinuncia della Lega alla sua quota dell’ultima tranche di “rimborsi” elettorali, per ottenere il perdono

dell’elettorato padano.

Ma, se i tagli ai fondi destinati ai partiti sono del tutto fuori discussione, non sembrano particolarmente

incisivi gli unici interventi stabiliti dal vertice ABC: gli interventi sulla trasparenza.

Oltre al controllo e alla certificazione a carico delle società di revisione iscritte all’albo speciale della Consob

ed oltre alla pubblicazione dei bilanci dei partiti sugli appositi siti internet , viene introdotto l’obbligo di

rendere pubbliche le donazioni di importo superiore alla soglia dei 5000 euro, ed inoltre viene imposto un

vincolo agli investimenti dei partiti , che potranno avvenire solo sui titoli emessi dallo Stato italiano (per

evitare spiacevoli investimenti in Tanzania, come quelli che hanno ormai contrassegnato il “caso Lega”).

Ma è proprio sul punto fondamentale che l’accordo rivela il suo tallone d’Achille: il controllo dei bilanci dei

partiti non è affidato alla Corte dei Conti, unico organo che avrebbe garantito una reale imparzialità ( e che

tra l’altro si era detto del tutto disponibile a caricarsi della eventuale nuova funzione), bensì ad una

Commissione creata ad hoc, che, seppur composta dal Presidente della Corte dei Conti (tenuto a presiederla) ,

dal presidente del Consiglio di Stato e dal primo presidente della Corte di Cassazione o loro delegati, mostra

tutta la sua debolezza nelle modalità di irrogazione delle sanzioni per irregolarità nei conti dei partiti : le

sanzioni amministrative pecuniarie irrogate in misura pari a tre volte le irregolarità constatate dovranno

essere applicate dagli stessi Presidenti di Camera e Senato.

Insomma, il taglio dei costi della politica , se comprensibilmente evitato dai leader politici, non sembra

affatto rientrare nei programmi del Governo pseudo-tecnico e tra le risorse a cui attingere per la ripresa del

Paese.

La ricchezza che non ti aspetti: sottosuolo, altro che

petrolio! 12 aprile 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luigi Carbone

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Il giorno 31 Marzo 2012 si è tenuto nella sala convegni delle Catacombe di San Gennaro un interessante

convegno dal titolo “Risorse e ricchezze del sottosuolo nella terza municipalità del comune di Napoli”. Strutturato

come vero e proprio momento di confronto tra tecnici, istituzioni e cittadinanza, l’evento è stato fortemente

voluto dal presidente della III municipalità Giuliana Di Sarno.

Felicissima l’apertura: nel raggiungere la sala i partecipanti sono stati invitati a prendere parte ad una breve

ma significativa visita alla catacomba: nessuno ci ha posto l’accento più di tanto ma la sensazione era che la

stragrande maggioranza non aveva mai visitato quello che è stato il più gettonato” cimitero di Napoli dal V

sec. fino almeno all’XI sec. d.C.

A fare da guide turistiche i ragazzi dell’onlus “La Paranza”, associazione di giovani del quartiere Sanità che

hanno avuto in gestione il sito archeologico dalla Curia di Napoli; il messaggio è passato: rivalutare questo

territorio ricco di bellezze storiche e naturalistiche partendo proprio da una riaffermata conoscenza dello

stesso da parte dei napoletani.

Le catacombe di San Gennaro, sono l’esempio lampante della possibilità per il popolo partenopeo di trovare

ricchezza a vantaggio di tutta la comunità semplicemente valorizzando ciò che i millenni di storia gli ha

conferito: scavate nel ventre dell’attuale collina di Capodimonte, risalgono con certezza al II-III sec. d.C. e

furono realizzate come sepolcro gentilizio di una grande famiglia “romana” del periodo.

Le catacombe comunque devono il nome a Gennaro, attuale patrono della città e martire cristiano del 305, le

cui spoglie furono fatte traslare in questa catacomba nel V sec. d.C. da Giovanni I, quattordicesimo vescovo di

Neapolis.

La presenza delle spoglie del suddetto santo, e la diffusione che il suo culto ebbe presso la popolazione

napoletana, portò tale catacomba ad essere la più ambita dai cittadini neapolitani, come residenza “eterna”.

Ad introdurre i lavori è stata la moderatrice, Dott.ssa Giuliana Covella, giornalista de “Il Mattino”, consulente

per la legalità alla III Municipalità, che ha passato a sua volta la parola alle istituzioni presenti, capeggiati dal

Sindaco Luigi de Magistris, alla Dott.ssa Giuliana Di Sarno, presidente della III municipalità e dal suo vice-

presidente Mario Capuano.

Il convegno è entrato a questo punto nel vivo con i contributi del Prof. Geol. Giuseppe Rolandi ordinario di

Vulcanologia e del Dip. di Scienze della Terra dell’università Federico II, che ha sostenuto una breve lezione

sulla composizione geologica del territorio napoletano e campano.

Di seguito il saluto del Dott. Giorgio Onofri, consigliere dell’ordine dei geologi campani, che ha presentato

l’intervento dell’Ing. Clemente Esposito, Presidente del Centro Speleologico Meridionale.

Con Clemente Esposito il convegno ha raggiunto senz’ombra di dubbio l’acme dell’attenzione da parte degli

intervenuti, grazie agli aneddoti relativi ai suoi 40 anni di lavoro nei sottosuoli napoletani:dal 1968 ad oggi

Esposito ha iniziato e proseguito nel lavoro di redazione di quella che è la prima ed unica carta del sottosuolo

napoletano, lavoro che oggi ha portato alla luce uno dei sottosuoli più estesi al mondo.

I lavori sono proseguiti con gli interventi dell’Ing. Antonello De Risi, Direttore della progettazione delle opere

civili della Metropolitana di Napoli, che ha messo in evidenza la concomitanza del dialogo, che si viene a

creare nel momento in cui lo sviluppo edile ed urbano di Napoli, viene ad incrociarsi con la necessità della

preservazione e della valorizzazione del sottosuolo geologico ed archeologico napoletano, come nel celebre

caso della tre barche romane, rinvenute durante i lavori della Metro in Piazza Municipio, definito anche dagli

accademici del mondo archeologico, come un incredibile esempio di valorizzazione del passato e del futuro

della città.

Ripartire dalle energie locali, soprattutto da quelle giovani: così, anche il coffee break viene gentilmente

servito dagli studenti del limitrofo istituto alberghiero.

Non sono passato e presente ma prospettive di sviluppo nel futuro prossimo:la parola su questo è passata a

Padre Loffredo, che ha mostrato i progetti che gli abitanti del Rione Sanità potrebbero veder presto realizzare

sul territorio, tra cui l’installazione di ascensori che permettano il collegamento tra il rione Sanità ed il

quartiere Capodimonte, ma anche la risistemazione dell’area circostante l’Ospedale San Gennaro, con

strutture vivibili dalla popolazione 24 ore su 24, ed infine la riqualificazione del sottosuolo napoletano, in

strutture da donare ad attività sociali ed aggregative per i giovani del quartiere.

Dopo l’intervento dell’Assessore all’urbanistica del comune di Napoli. l’Arch. Luigi De Falco, si è infine

passati ad ascoltare i contributi degli esponenti del mondo associativo della III municipalità, tra cui il lucido

intervento dell’arch. Massimo Rippa sul Cimitero delle Fontanelle, intervento in cui si sono mescolati

elementi di storia, geologia, antropologia, sociologia ed archeologia del territorio napoletano. Erano inoltre

presenti altre due associazioni: “Celanapoli” presieduta da Carlo Leggieri e “La macchina del tempo” con

Luca Cuttitta.

A chiudere definitivamente i lavori sono state le parole del Presidente del parlamentino di Stella-San Carlo,

che residente ai Colli Aminei, sta dimostrando con i fatti un forte legame con il territorio più in difficoltà

dell’intera municipalità, destinatario in ogni uscita pubblica di messaggi di ripresa, sulla scorta di ricchezze

culturali inestimabili ma ancora ed ingiustamente tartassato da pregiudizi legati a spiacevoli eventi di

cronaca nera.

L’intento principale insomma è quello di fare del Rione Sanità un volano per la ripresa dell’intera città di

Napoli.

(Articolo scritto con la collaborazione di Diego Di Capua)

Bossi ed il Mondo alla rovescia 7 aprile 2012 | Commento | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Ma voi vi immaginate un membro delle forze dell’ ordine che commette reato, per poi dimettersi, acquisendo

poco dopo una promozione? Io si! Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord, ne è la prova vivente e pare

aver seguito questo stesso percorso.

Quest’ ultimo è stato recentemente accusato di aver utilizzato soldi pubblici, cioè soldi nostri, per scopi del

tutto personali. Esempi? Macchine, ristrutturazioni, spese mediche insomma la bella vita a spese nostre. La

bella vita concessagli da quelle stesse persone che qualche giorno fa hanno dato il sangue pur di pagare le

tasse imposte loro dallo stato. Sono stati portati all’ esasperazione che, a lento andare, si è poi evoluto in

suicidio.

Eppure stiamo parlando di persone che dovrebbero difendere noi e l’interesse generale della società. Ma

forse c’è stato un fraintendimento, sia mai Bossi avesse inteso “Noi” per “Loro”? Sia mai volessero davvero

salvaguardare l’interesse generale della società? Quella a Cipro e a Tanzania però.

Comunque sia il Senatur si è dimesso. Sappiamo però che le buone notizie sono quasi sempre accompagnate

dalle cattive, infatti, l’hanno fatto presidente. Occhio a Belsito che senza batter ciglio ce lo ritroviamo

segretario.

Siamo dunque tornati al punto di partenza! Bossi, sulla carta, non avrà sicuramente alcun potere decisionale

ma ciò non significa che egli non possa condizionare o addirittura decidere utilizzando dei semplici

“portavoce”. Certe volte mi domando se siano buffonate o piani studiati apposta per illudere il cittadino,

facendo credere a questo che Bossi sia un altro martire della politica accusato ingiustamente e che, per amor

della Lega o della famiglia, abbia dato le dimissioni.

Molti quotidiani non hanno esposto questa problematica, vuoi per un interesse personale o altro, ma noi

giovani, incuranti di cosa ci possano dire continueremo a dire o a scrivere le cose come stanno.

Facciamo lavorare la testa 3 aprile 2012 | Commento | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

A Roma nella giornata di ieri si è tenuto un convegno, “Facciamo lavorare la testa”, promosso dall’ Italia dei

Valori. Molte personalità di spicco hanno partecipato, tra cui lo stesso Presidente dell’ IdV Antonio Di

Pietro, il Deputato IdV Pierfelice Zazzera, la responsabile nazionale della cultura, scuola e università

IdV Giulia Rodano, il Ministro dell’ Istruzione e il Ministro ai Beni e alle Attività Culturali

rispettivamente Francesco Profumo e Lorenzo Ornaghi.

Tutto si è svolto nei migliori dei modi fatta eccezione per un gruppo di Lotta Studentesca, elementi vicini al

partito Forza Nuova, che si è infiltrato all’interno della struttura sventolando la propria bandiera e

mostrandosi evidentemente contrari all’uso della testa.

Oltre a questo piccolo incidente di percorso sono state trattate diverse tematiche che possono essere

raggruppate in un’unica parola: istruzione.

Secondo il Ministro dell’Istruzione Profumo il “Paese di risorse non ne ha” e dovrebbe “imparare a

recuperare le risorse affinchè si evitino sprechi”. Affermazioni sicuramente non condivise da nessuno ma

soprattutto dall’ attore e collaboratore dell’ “Unità”, Moni Ovadia, “Dobbiamo credere al mantra che non vi

siano risorse?” domandava quest’ultimo. Corruzione, sprechi, evasione fiscale, mafie queste le risposte

dell’attore che, asseriva con certezza, come queste ultime potevano e dovevano essere reputate risorse. Altri

hanno avuto da ridire, come il Rettore dell’Università di Bari Corrado Petrocelli, che giudicava inefficente

gli interventi del ministro criticando soprattutto la “manovra illiberale” che vedeva protagonista l’abolizione

del valore legale del titolo di studio e quindi una classificazione delle università.

Non sono mancati sicuramente confronti con la platea che ascoltava e restava con espressione basita alle

affermazioni di Profumo. Fra questi c’eravamo anche noi, i Giovani dell’Italia dei Valori, sostenendo questo

incontro così come sosteniamo da sempre il Diritto allo Studio.

Fine settimana: Via Caracciolo e Via Partenope

pedonalizzate 29 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Gianmarco Apuleo

Studia,attualmente,presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II.Aderisce all'Idv e si batte,da sempre per la libertà,l'equità e la tutela

dei diritti dei cittadini.

Sabato 31 marzo e domenica 1 aprile,Via Caracciolo e Via Partenope saranno accessibili ai soli pedoni e

ciclisti.Coloro i quali si vorranno recare in queste zone,nel weekend,dovranno muoversi con mezzi

pubblici:autobus,funicolari,bici,taxi o a piedi.Per consentire a tutti i cittadini e ai turisti di godersi lo

splendido panorama di via Caracciolo e la magica atmosfera della America’s Cup,sono stati potenziati i

servizi di trasporto:

-navetta Piazza Municipio – Piazza Sannazaro,con una frequenza di 10 minuti.La linea è stata

chiamata ”Chiaia Tender Bus”

-potenziamento della linea Bus ANM 154 (Parcheggio Brin – Santa Lucia – Piazza Vittoria)

- potenziamento della linea Bus ANM 151 (Piazza Garibaldi – Piazza Vittoria – Piazzale Tecchio)

-potenziamento del servizio taxi nelle postazioni di: Piazzale Tecchio, Piazza Vittoria, Via Caracciolo (Aliscafi),

Museo Nazionale, Parcheggio Brin.

Inoltre Sabato 31 marzo e domenica 1 aprile sarà ammesso eccezionalmente il trasporto

gratuito delle bici sulla Linea 1 della Metropolitana.

Ultime news sul diritto allo studio 29 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Concluso l’ esame per il parere su atti del Governo in materia di diritto allo studio.

La VII Commissione Cultura ha proseguito l’esame in sede referente delle proposte di legge recanti norme per

l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello

stato giuridico dei docenti (C. 953 Aprea e abb. – rel. Aprea, PdL).

Ha proseguito e concluso l’esame in ambito di atti del Governo dei seguenti schemi di decreti

legislativi recanti: revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi

universitari legalmente riconosciuti (atto n. 436), esprimendo un parere favorevole con condizioni ed osservazioni;

disciplina per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli

atenei (atto n. 437) esprimendo un parere favorevole con condizioni ed osservazioni. Sui provvedimenti hanno avuto

luogo le audizioni informali di rappresentanti di organizzazioni sindacali.

La Commissione ha svolto, infine, le seguenti interrogazioni:: 5-04313 Rivolta: Sullaspesa relativa alle “missioni”

presso le facoltà di Agraria; 5-04882 Sbrollini:Richiesta di accertamenti ispettivi presso la scuola dell’infanzia di

Rettorgole,nell’istituto comprensivo del comune di Caldogno (VI); 5-05352 Pes: Sull’assegnazione dicattedre di

sostegno a docenti in esubero privi dei titoli prescritti; 5-06087 De Pasquale: Sulla fruizione di permessi artistici da

parte dei maestri dipendenti dalle fondazioni lirico-sinfoniche e 5-06096 Zazzera: Sul mancato accesso al contributo

per attività artistiche e corali da parte dell’associazione “Amici della Musica” di Monopoli (BA).

Circumvesuviana, lenta agonia tra indifferenza e

scaricabarile 29 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Vincenzo D'Anna

Continua il calvario per gli utenti di Circumvesuviana.

L’Azienda, che fa capo alla holding regionale EAV srl (Ente Autonomo Volturno), pur rappresentando una

delle principali realtà di TPL in Italia, è in ginocchio ormai da mesi.

Sempre meno i mezzi in circolazione, enormi i disagi per i passeggeri della provincia, costretti a lunghissime

attese a causa delle corse soppresse a ripetizione e senza alcun preavviso.

Data la forte situazione debitoria accumulata dalle aziende, che percepiscono il loro corrispettivo ”Gross

Cost”, gli istituti di credito trattengono mensilmente una consistente quota degli esborsi erogati alle aziende

dalla P.A.

Stessa condizione per Sepsa (Circumflegrea e Cumana). Nemmeno un euro per la manutenzione, treni vecchi,

malconci e super affollati.

In queste ore la Regione sta valutando la possibilità di un accordo con gli istituti di credito affinchè possano

concedere di liberare una parte dei fondi per la gestione quotidiana dei treni.

Nello Polese, amministratore unico del gruppo, nel quale confluiscono anche Circumvesuviana, Sepsa e

MetroCampania Nordest, ha dichiarato: “Sono fiducioso che la soluzione arriverà presto. Sono certo che la

Regione troverà il modo per risolvere, almeno in parte, i problemi della manutenzione dei treni. Ma se questo

non accadrà entro i prossimi 15 giorni, non accetterò di parlare oltre; siamo già fuori dai limiti del decoro per

i passeggeri e i lavoratori”.

L’assessore ai Trasporti della Regione, Sergio Vetrella, si rivolge ai cittadini “che stanno subendo danni

ingiustificabili” con un post su Facebook: “Preciso che la Regione ha effettuato – scrive – e sta effettuando

con regolarità i pagamenti alle società di trasporto del gruppo Eav, Circumvesuviana compresa, destinati ai

servizi minimi di trasporto. I disagi sono conseguenza dell’enorme esposizione di circa 500 milioni

accumulata dalle aziende, dovuti alla scellerata gestione degli anni passati”. Debiti che maturano interessi di

12 milioni all’anno. “La società – prosegue Vetrella – non paga i fornitori, e sempre più convogli restano in

deposito. Per trovare una soluzione, martedì ho incontrato le banche e in queste ore stiamo tentando di

trovare un accordo. Sono in attesa di conoscere la reale situazione dei debiti e crediti dell’Eav e impostare un

piano di risanamento”.

Ma le risposte non placano la protesta dei viaggiatori che, anzi, diventa ogni giorno più esasperata.

L’associazione di utenti “Codici Campania” riferisce di una possibile soppressione per intere tratte del

servizio, ad eccezione della linea Napoli-Sorrento, per tre mesi da giugno a settembre della prossima stagione

estiva.

Legambiente Campania definisce le vicende di Circumvesuviana come un’agonia che si consuma tra

indifferenza e scaricabarile.

Nuova legge-TRUFFA elettorale 29 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luigi Tafuto

Anno 1992. Studente alla Facoltà di Giurisprudenza Federico II di Napoli. Si è avvicinato alla Giovanile dell' Italia dei Valori durante il 2011, nel momento in

cui stava per nascere l'ondata arancione che avrebbe segnato la riscossa della città.

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo ,che la esercita

nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Questa è la disposizione normativa dell’articolo 1 della Costituzione italiana, e costituisce il fulcro dell’intero

assetto democratico dello Stato , nonché delle libertà e dei diritti costituzionali riconosciuti ai cittadini. E’ la

base della libera partecipazione democratica alla vita politica del Paese, spettante ai cittadini, in primis,

attraverso l’esercizio libero e personale del diritto di voto.

Tuttavia il progetto democratico elaborato dai costituenti, e di cui è impregnato l’intero dettato costituzionale,

è oggi messo a dura prova dal continuo tentativo della classe politica di sottrarsi al giudizio elettorale del

cittadino , perpetrando così la sua presenza nelle istituzioni, in maniera del tutto ormai delegittimata.

Già nel 2005 è stato consumato un gravissimo attentato all’assetto democratico del Paese, in seguito

all’approvazione della legge elettorale successivamente rinominata “Porcellum” , non tanto perché recante la

firma del leghista Calderoli (anche se come motivo, in sé, sarebbe più che sufficiente), ma soprattutto perché

introduceva il sistema delle cosiddette “liste bloccate”, secondo il quale gli eletti a prendere parte al

Parlamento non sarebbero più stati scelti dall’elettore (che si limita a votare il partito ed il candidato

premier) , ma sarebbero stati imposti dai segretari di partito, a seconda della posizione del nome del

candidato nelle liste elettorali. Insomma non sarebbero più stati “eletti”, bensì “nominati”.

Ma certamente, quando negli ultimi anni è stata cercata una soluzione a questo sistema perverso di

riproduzione di una casta politica sempre uguale a sé stessa, (soluzione tentata anche con la proposta di

referendum abrogativo, depositata dall’IdV, per porre fine al sistema a liste bloccate), non si immaginava di

certo che la presunta soluzione potesse essere addirittura peggiore del “Porcellum”.

Ebbene, ci si è dovuti ricredere, almeno leggendo quanto deciso durante l’ormai fatidico vertice ABC: mentre

il premier Monti è lontano in Asia, Alfano Bersani e Casini non sono mai stati così vicini, e riunendosi

furtivamente nei “retrobottega” parlamentari , hanno fatto per bene i conti su come dovesse essere la nuova

legge elettorale. Il disegno di legge deve ancora essere redatto, ma la denominazione giusta per questa nuova

truffa elettorale è già stata coniata : un “Bordellum”!

Quella che dovrebbe essere la nuova legge elettorale, intende reintrodurre un sistema strettamente

proporzionale, abolendo l’obbligo di coalizione ,e lasciando così al passato le velleità bipolaristiche che hanno

dato i natali a PdL e PD.

Il risultato è però disastroso: se prima il cittadino non poteva scegliere i candidati da eleggere (essendo eletti

a liste bloccate), ma almeno poteva esprimere il voto per la coalizione e quindi per il candidato premier

corrispondente, sapendo che in caso di vittoria, sarebbe stata quella la coalizione chiamata a governare, ora

invece( laddove dovesse essere approvato questo progetto) il cittadino non potrà neppure più scegliere le

forze politiche chiamate a comporre il Governo. Infatti l’elettore potrà semplicemente votare il singolo partito,

metre poi saranno gli stessi partiti ,presa visione dei risultati elettorali, a costituire autonomamente

coalizioni a loro piacimento, per dare vita alla maggioranza parlamentare ed all’Esecutivo. Insomma,

l’elettore esprimerà il proprio voto alla cieca, potendo conoscere solo successivamente a quali alleanze

politiche darà vita il partito eventualmente votato. E quindi ciò compromette anche la possibilità di

conoscere i programmi dei partiti presenti alle elezioni, dal momento che chiaramente , questi stessi

programmi saranno fortemente condizionati dalle future alleanze post-elettorali.

Ma l’abolizione dell’obbligo di presentare le coalizioni PRIMA delle elezioni (una norma definibile “terzo-

polista”, dal momento che renderebbe il partito di Casini un ambitissimo ago della bilancia, decisivo per

costituire una maggioranza veramente in grado di governare) non è tutto.

Oltre a confermare pressoché del tutto le vecchie soglie di sbarramento ,nonché il precedente premio di

maggioranza, i tre dell’ABC hanno deciso di non rimuovere del tutto le liste bloccate, ma anzi di dimezzarle.

Per cui solo la metà dei parlamentari (che probabilmente saranno ridotti da 945 a 750) sarà eletta

direttamente dai cittadini, attraverso un sistema non ancora definito, ma analogo a quello valido per le

Province, mentre l’altra metà dei parlamentari sarà ancora eletta con le liste bloccate. Per cui le liste bloccate

restano parzialmente in vigore, per quel tanto che basta ad assicurare la poltrona ai soliti noti, altrimenti

ineleggibili!

Art.18 applicabile ai parlamentari 28 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Una situazione ipotetica quella di Ballarò:

Lavoratore: Mi hanno licenziato ingiustamente!

Impresa: L’ho licenziato perchè ho un nuovo macchinario che già utilizza tutta la concorrenza che svolge

tutte le sue mansioni, quindi ci sono le ragioni economiche per cui lo devo licenziare!

Secondo Antonio Catricalà, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il giudice “se dà ragione all’ impresa,

quindi considera leggittimo il licenziamento, il lavoratore se ne va senza niente; licenziato senza nessun

indennizzo, senza nulla”!

Mi sembra abbastanza ragionevole. Applichiamola subito!

Lo Stato Italiano (Impresa) ha un debito pubblico elevatissimo, quindi deve risparmiare. Se noi cittadini

sovrani (Imprenditori) siamo in grado di trovare persone capaci che magari rinunciano ai vitalizi

e si accontentano di uno stipendio normale(Macchinari utilizzati da tutta la concorrenza Francia,

Inghilterra, Spagna), anche perchè ad ogni cittadino il parlamento costa 27,15 euro (8,11 Francia, 4,18

Inghilterra, 2,14 Spagna pro capite), allora si può considerare leggittimo il licenziamento di alcuni

parlamentari. Ovviamente “se ne vanno senza niente; licenziati senza nessun indennizzo, senza nulla”! Se

viene messa anche in questo modo l’applicherei senza pensarci due volte. Forse è arrivato il momento di farci

rappresentare da persone che fanno politica per passione e perseguono il bene generale della società e non il

proprio tornaconto economico.

Ma ci sarà ancora una democrazia? 28 marzo 2012 | 2 Commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Proprio ieri si sono riuniti i segretari del PDL,UDC e PD rispettivamente Alfano,Casini e Bersani. L’ordine del

giorno? Una riforma sulla legge elettorale.

Questa prevede, oltre alla quasi abolizione del diritto di sapere, prima delle elezioni, il programma, la

coalizione ed il candidato premier, anche un taglio dei parlamentari che va dai 945 ai 750. Non mi soffermerò

di certo su qualcosa che l’onorevole Di Pietro ed il Capogruppo della Camera dell’IDV Massimo Donadi hanno

spiegato in maniera eccelsa ma, su un problema molto concreto. I nostri soldi.

Se questo progetto dovesse andare avanti ci ritroveremo con 195 parlamentari in meno. Ebbene si,

finalmente risparmieremo qualcosina mandando via qualcuno! Più soldì per noi cittadini! Ma, ora che ci

penso, mi sorgono dei dubbi.

Meglio 945 parlamentari strapagati o 750 con uno stipendio normale?

Meglio 945 punti di vista o 750?

Ma non sarebbe meglio tenerci questi 945 parlamentari ed abbassare i loro stipendi e abolendo questi vitalizi?

Probabilmente terrorizzati dalle possibili diminuzioni salariali hanno deciso di ridurre la spesa del

parlamento tagliando fuori persone. Già me la immagino questa coalizione “Siamo riusciti ad abbassare i

costi del parlamento”! La cosa che fa ancora più rabbia è che questa frase verrebbe detta anche con fierezza,

insomma ne uscirebbero come coloro che si sacrificano per il paese quando in realtà, abolendo i vitalizi e

abbassando il loro salario, non solo riuscirebbero a tenere tutti ma ci sarebbe anche un rientro economico

nelle casse dello stato. Come ben sappiamo l’IDV si è opposta già una volta proponendo l’abolizione dei

vitalizi,proposta poi bocciata. Rendiamoci conto che, in alcuni casi, i nostri soldi sono amministrati da

persone che perseguono un fine del tutto personale. A questo punto mi chiedo, ma se in futuro dovranno

diminuire ancor di più questa spesa, verrà abbassato nuovamente il numero dei parlamentari? Se così fosse

rimarrebbero quattro gatti e allora io quella non la chiamerò più democrazia.

Premio Ischia di Giornalismo 27 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Andrà anche in rete, in diretta su Twitter e Facebook, la 33esima edizione del Premio Ischia Internazionale di

Giornalismo in programma per il 29 e 30 giugno sull’isola verde. Venerdì 29 giugno nella Sala Azzurra

dell’Hotel della Regina Isabella , a Lacco Ameno, ci sarà un dibattito esteso al web su «La comunicazione ai

tempi di Twitter».

Sabato 30 si terrà la cerimonia di premiazione per i vincitori che quest’anno sono Martin Wolf, Maria Latella,

Massimo Franco e Paolo Graldi. Martin Wolf, editorialista del «Financial Times», docente all’Oxford

University, è stato scelto nella sezione Internazionale per l’autorevolezza delle sue analisi dell’attuale

situazione economica mondiale. Nei suoi articoli Wolf continua a porre stringenti obiezioni circa gli effetti,

economici e politici, delle decisioni prese dalle autorità europee per superare la crisi dell’area euro.

Maria Latella sarà premiata per la Tv, in riconoscimento del successo ottenuto con la sua trasmissione

«L’intervista», in onda su Sky. Massimo Franco riceverà il premio per la Carta stampata, per i suoi puntuali

commenti politici dalle colonne del «Corriere della Sera». Il Premio Ischia

alla carriera andrà a Paolo Graldi, già direttore de «Il Mattino» e «Il Messaggero».

I Governi devono stare dalla parte dei cittadini 27 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

La Consigliera Regionale , Anita Sala , del partito: Italia dei Valori risponde ad alcune nostre domande.

Come vede l’ attuale gestione del Governo Monti ? Si sta tagliando tutto quanto… Non ci resta che piangere?

“ In effetti se il Governo Monti continua con questi tagli sulle fasce più deboli , continuerà anon avere il nostro

consenso, ma se dovesse attuare una politica di riequilibrio noivaluteremo sul da farsi”.

Ci parli del Governo Monti e la TAV…

“ Da sempre si parla della Tav, secondo me ci vorrebbe un notevole aggiornamento.

Tutti noi dobbiamo ascoltare la gente che protesta; chiedono semplicemente di non fareuna spesa che non vale l’

impresa”.

Il Governo Regionale della Campania a che punto si trova?

“ A due anni dalla sua elezione, è un Governo immobile ,invisibile e che non ha dato dellerisposte. E’ vero che i soldi

non ci sono, ma esistono anche delle priorità.

Prima forse c’ erano degli sprechi, ma adesso con i pochi soldi che abbiamo , noi dobbiamo dare comunque delle

priorità. La sanità in effetti tagliata con l’ accetta non da risposte.

Sull’ ambiente, noi abbiamo la Campania più inquinata e dobbiamo vedere sul pianobonifiche quali siti saranno

bonificati. Sui trasporti, la cosa è sotto gli occhi di tutti, con iltaglio della vesuviana, tagli sui mezzi pubblici ”.

Conoscendo ed amando il proprio territorio 27 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Pablo Di Lorenzo

Classe '82, laureando in giurisprudenza, praticante giornalista pubblicista settore economico - politico finanziario. Molto determinato, penso in positivo e non

mi voglio perdere nella mentalità ottusa di chi non vuole cambiare in meglio le cose. Avendo una formazione giuridica il passo è stato breve per la politica,

intendo quella partecipata.

Sabato 31 Marzo 2012 alle ore 9,00 – 14,00 presso le Catacombe di San Gennaro ( Napoli) ,

esperti geologi, tecnici del sottosuolo ed associazioni del territorio ci porteranno alla scoperta

del nostro sottosuolo.

Parteciperanno il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris ed il Presidente della 3° Municipalità

di Napoli Dott.ssa Giuliana di Sarno.

“La municipalità che Presiedo ed in cui sono nata e vivo, Stella San Carlo all’Arena, ha patrimoni culturali,

storici, paesaggistici, naturalistici unici al mondo, oltre ad aver dato natali illustri, nobilissimi e perfetti ad

uomini e donne che hanno fatto la nostra storia e sono di orgoglio per noi napoletani ed Italiani” – così

esordisce la Dott.ssa Giuliana Di Sarno, Presidente della 3° Municipalità di Napoli durante la

sua conferenza stampa.

“ Il ricco patrimonio rappresenta la grande risorsa sulla quale puntare per muovere possibili sistemi

di sviluppo sociale, culturale ed anche economico di un territorio che merita dignità ed attenzione. Ma

lo sviluppo passa inevitabilmente per il senso di appartenenza. Dal cittadino, alle Istituzioni. Soltanto

conoscendo ed amando il proprio territorio è possibile prevedere iniziative efficaci di sviluppo, tutela e

promozione.”

“ Il convegno vuole rappresentare un punto di partenza delle azioni di sviluppo previste dalla nostra

municipalità e per il nostro territorio. Far conoscere le nostre ricchezze,dimostrare le potenzialità e

prevedere sistemi di reti tra cittadini, associazioni, istituzioni, enti, per promuovere modelli e progetti

condivisi e partecipati di conoscenza, sensibilizzazione, sviluppo”.

L’incontro è pubblico. Parteciperanno al convegno, oltre ai partners, personalità del mondo scientifico ed

accademico, le associazioni presenti sul territorio, cittadini e studenti.

Basilica del Buon Consiglio – Via Tondo di Capodimonte , 13- Napoli

Per info e prenotazioni

Tel. 081 7952444 – Fax 081 7952404 e-mail: [email protected]

Le lauree: tutte uguali? 24 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Oggi il via al referendum online relativo al valore legale del titolo di studio, il quale varo è stato affidato al

Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Ma cos’è? Con quell’ espressione si indica l’ insieme degli effetti

giuridici che la legge ricollega ad un determinato titolo scolastico o accademico. I diplomi e le lauree conferite

rispettivamente dagli istituti superiori e dalle università hanno esclusivamente valore di qualifiche

accademiche.Come ben sappiamo, per ricevere l’abilitazione all’esercizio professionale, si devono sostenere

degli esami di stato alla quale sono ammessi solo coloro che:

- abbiano conseguito un diploma o una laurea;

- abbiano superato, nel corso degli studi per il conseguimento del detto titolo,gli esami di profitto nelle

discipline che sono determinate per regolamento.

Il nostro titolo di studio è quindi soggetto ad un valore legale indiretto poichè quest’ ultimo, pur non essendo

necessario per lo svolgimento della professione, è essenziale per l’ammissione all’esame di stato.

Il motivo di questo referendum è, secondo il governo Monti, “quello di trasformare la consultazione in un

percorso” che prenda atto delle idee dei cittadini prima di decidere.

Alcuni punti principali di questa consultazione sono: stabilire quanto valga realmente una laurea o un

diploma e se questi debbano essere uguali a prescindere dall’istituto o ateneo che li ha rilasciati. Insomma

correre dietro alle parole o alla sostanza?

Il referendum è composto da un questionario di quindici domande a risposta multipla con spazi adibiti per

esprimere le proprie opinioni al riguardo. Per la registrazione ci vuole circa un minuto e per la compilazione

una quindicina massimo.

Potete trovare il questionario sul sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

(MIUR).

Riforma del Lavoro e articolo 18 24 marzo 2012 | Commento | edit post

Scritto da:

Gianmarco Apuleo

Studia,attualmente,presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II.Aderisce all'Idv e si batte,da sempre per la libertà,l'equità e la tutela

dei diritti dei cittadini.

Oggi il Cdm(Consiglio dei ministri) ha approvato il Ddl(disegno di legge) sulla riforma del lavoro,il cosiddetto

“salvo intese”.

In questi giorni è polemica proprio sull’abrogazione dell’articolo 18, ci sono state proteste in tutta Italia,

molti partiti, tra cui IdV, si sono schierati contro questo disegno di legge. Tra i sindacati la sola CGIL si è

opposta a questo disegno di legge. Si tratta di una “riforma del lavoro”, che andrà a modificare i contratti dei

precari ma che porterà ad una serie di abusi nei licenziamenti. L’ennessima riforma che andrà a colpire le

fasce meno abbienti che saranno, ovviamente, sempre meno tutelate. Con questo articolo proverò ad entrare

nello specifico, a spiegare le principali modifiche apportate con questa riforma del lavoro, e, gli effetti che

queste produrranno, tra cui maggiore stabilità per i precari.

Che cos’è l’articolo 18 ?

Quando si parla di questo articolo si fa riferimento all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, approvato nel

1970, che disciplina il caso di licenziamento illegittimo di un singolo lavoratore (effettuato senza

comunicazione dei motivi, per motivo ingiustificato o perché discriminatorio).

Nelle aziende con più di 15 dipendenti, se un lavoratore è illegittimamente licenziato può fare causa al

proprio datore di lavoro e se viene appurato che, egli, sia stato licenziato senza giusta causa, può essere

reintegrato nel posto di lavoro e recuperare le mensilità perse o,in alternativa, il lavoratore può optare per il

risarcimento del danno (mensilità perse più indenizzo per 15 mesi). Grazie a questo articolo 18 sono tutelati

circa il 65,5 % dei lavoratori dipendenti (operai, dipendenti pubblici), ovviamente esclusi lavoratori a nero o

con contratti precari.

Cosa si vuole modificare dell’articolo 18:

E’ previsto il reintegro solo per i licenziamenti discriminatori, esteso anche alle aziende con meno di 15

dipendenti. Non è più consentito per i licenziamenti economici, per i quali è previsto solo l’indennizzo, che va

da un minimo di 15 mensilità a un massimo di 27, riferito all’ultima retribuzione. Per i

licenziamenti disciplinari la proposta del governo alle parti sociali è che sia previsto il rinvio al giudice che

deciderà il reintegro o l’indennità con massimo 27 mensilità.

IN COSA CONSISTE QUESTO DDL ?

Saranno eliminati gli ” stage non retribuiti “, sono state previste nuove norme per eliminare la pratica delle

dimissioni in bianco, modificati i contratti (dopo 36 mesi di contratti a tempo determinato scatterà

l’assunzione a tempo indeterminato), per i contratti di apprendistato sono previsti contributi bassissimi per

favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

Il déjà vu del referendum 23 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Correva l’anno 1993 quando, dopo lo scandalo di tangentopoli e grazie al referendum abrogativo, ci eravamo

di fatto liberati dei finanziamenti pubblici destinati ai partiti. Purtroppo è risaputo che le cose belle durano

poco ed infatti pochi mesi dopo, nel dicembre del 1993, venne aggiornata la legge preesistente sui rimborsi

elettorali definita in seguito “contributo per le spese elettorali”. Questa, altro non era che un contributo

finanziario attribuito ai partiti o movimenti politici collegati ai candidati che risultavano eletti. Ancora, nel

1997 venne introdotta la legge 2/1997 intitolata “Norme per la regolamentazione della contribuzione

volontaria ai movimenti o partiti politici” e con questa venne definitivamente ripristinato il finanziamento

pubblico ai partiti.

Queste leggi regolamentavano in maniera eccellente le entrate finanziarie per i partiti ma contrariamente lo

facevano per le uscite, ove non vi era un organo di controllo che vigilasse su questi. Non c’è dunque da

stupirsi se “negli ultimi dieci anni i partiti hanno ricevuto 2 miliardi di euro ma li hanno gestiti senza alcun

obbligo legale, senza dover dimostrare come li hanno spesi perchè non esiste una legge che li obbliga a farlo”,

come afferma il capogruppo IdV alla Camera Massimo Donadi.

Sicuramente si è arrivati agli sgoccioli e gli ultimi scandali, che hanno visto coinvolto anche il tesoriere della

Margherita Lusi, son state le gocce che han fatto traboccare il vaso. Ora oltre le solite teorie vi sono i fatti,

questi contano, ed è per questo che l’Italia dei Valori s’impegna nel mettere a punto il quesito referendario

per l’abrogazione della legge sui finanziamenti pubblici ai partiti. Di primo impatto sembra quasi rivivere in

un déjà vu. Tutto è già successo, tutto si sta ripetendo con l’unica differenza che ora siamo tutti più

consapevoli e non dobbiamo limitarci solo a sostenere l’abrogazione di tale legge ma, dobbiamo prepararci

anche al dopo. Qualora si cerchi di aggirare nuovamente tale decisione popolare dovrà essere stroncata dal

nascere.

Per questa iniziativa non mancheranno di certo le solite critiche, ma d’altronde quest’ultima non può far altro

che migliorare un punto di vista e soprattutto, è bene specificare che, la critica coesiste con la

concretezza. L’Italia dei Valori ha dimostrato di esser concreta in ciò che dice più di una volta ed per questo

che noi “Giovani di Valore” la sosteniamo.

Per aderire alla petizione per promuovere il referendum clicca QUI.

XX Giornata FAI di Primavera 21 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Gianmarco Apuleo

Studia,attualmente,presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II.Aderisce all'Idv e si batte,da sempre per la libertà,l'equità e la tutela

dei diritti dei cittadini.

Sabato 24 marzo e domenica 25 marzo avrà luogo la ventesima edizione della giornata FAI(Fondo Ambiente

Italiano).

La giornata FAI è una giornata di grande festa popolare,si riscopre il patrimonio artistico e culturale

italiano,vengono resi accessibili siti che normalmente non è possibile visitare.Verranno aperti al pubblico

oltre 670 beni in tutte le regioni italiane.

A Napoli sarà possibile visitare la Pontificia Reale Basilica di San Giacomo degli Spagnoli, che si trova

all’interno di Palazzo S. Giacomo, sede del Municipio, che conserva il sepolcro di Don Pedro di Toledo, vicerè

spagnolo a cui si deve la costruzione della Chiesa nel 1504 e a Venezia la Chiesa di San Lazzaro dei

Mendicanti che conserva opere di Veronese e Tintoretto.

Inoltre ci saranno numerosi studenti che faranno da “Ciceroni” e illustreranno aspetti storico-artistici dei

monumenti.

Napoli pronta per l’America’s Cup World Series 2012 21 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Gianmarco Apuleo

Studia,attualmente,presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II.Aderisce all'Idv e si batte,da sempre per la libertà,l'equità e la tutela

dei diritti dei cittadini.

L’italia si appresta a breve ad ospitare l’America’s Cup World Series 2012 che si svolgerà ad Aprile e

Maggio rispettivamente a Napoli e Venezia.Sono quasi ultimati i lavori in vista del primo evento della

America’s Cup 2012 che si svolgerà a partire dal 7-04-2012 a Napoli.

Le regate della America’s Cup World Series 2012 si svolgeranno nel cuore della città,in uno dei litorali più

belli del mondo: Via Caracciolo.L’attesa per questo evento è molto alta,sarà un’occasione per rilanciare

Napoli e godere delle bellezze che ci offre questa splendida città;Castel dell’Ovo, Teatro San Carlo, Castel

Sant’Elmo, la Villa Comunale di Napoli, Piazza del Plebiscito, Palazzo Reale e il Molo San Vincenzo saranno

alla ribalta nazionale grazie a questo evento.

CALENDARIO DEGLI EVENTI CHE SI SVOLGERANNO A NAPOLI:

Weekend di apertura

7 aprile – regate di match race (uno contro uno – duelli tra squadre)

8 aprile – regate di flotta (tre regate di flotta della durata di 15 minuti ciascuna)

Championship Racing

11 aprile – fino a tre regate di flotta per qualificazione a evento match race

12 aprile – fino a tre regate di flotta per qualificazione a evento match race

13 aprile – AC500 (prove di velocità) più tre regate di flotta per qualificazione a evento match race

14 aprile – qualificazioni e svolgimento evento di Match Race

15 aprile – AC500 (prove di velocità) e a seguire, Fleet Race Championship

COME ARRIVARE:

In auto

Uscendo dall’Autostrada e proseguendo sulla Tangenziale di Napoli, sono possibili due opzioni:

- Uscire a Colli Aminei e parcheggiare in una delle aree appositamente adibite in zona. Dal parcheggio è

possibile raggiungere la location dell’evento con la metropolitana: prendere la linea 1 in direzione Dante,

scendere alla fermata di piazza Cavour e prendere la linea 2 in direzione Pozzuoli fino alla fermata di

Mergellina.

- Uscire a Fuorigrotta e lasciare l’auto in una delle aree appositamente adibite in zona (Stadio San Paolo,

Mostra d’Oltremare, Edenlandia). Dal parcheggio è possibile raggiungere la location dell’evento sia con la

linea 2 della metropolitana (direzione Gianturco, dalla fermata di Piazzale Tecchio fino a Mergellina) che con

gli autobus R7 , C18 e 151 .

In alternativa, è possibile uscire dall’Autostrada in direzione Napoli centro e arrivare a via Marina, dove è

possibile lasciare l’auto all’interno del parcheggio Brin e raggiungere la location dell’evento con l’autobus 154 .

In treno

All’uscita della stazione ferroviaria di Napoli Centrale, è possibile raggiungere la location dell’evento

prendendo l’autobus 151 da piazza Garibaldi fino alla fermata di piazza Vittoria.

In alternativa, è possibile prendere la linea 2 della metropolitana (direzione Pozzuoli) dalla fermata di piazza

Garibaldi, situata all’interno della stazione di Napoli Centrale, fino alla fermata di Mergellina.

In aereo

Dall’aeroporto di Capodichino è possibile prendere la navetta Alibus fino alla stazione di Napoli Centrale e

poi è possibile raggiungere la location dell’evento prendendo l’autobus 151 da piazza Garibaldi fino alla

fermata di piazza Vittoria.

In alternativa, dalla stazione di Napoli Centrale è possibile prendere la linea 2 della metropolitana (direzione

Pozzuoli) dalla fermata di piazza Garibaldi, situata all’interno della stazione di Napoli Centrale, fino alla

fermata di Mergellina

Caso Dell’Utri e concorso esterno: regresso a prima di

Falcone? 20 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luigi Tafuto

Anno 1992. Studente alla Facoltà di Giurisprudenza Federico II di Napoli. Si è avvicinato alla Giovanile dell' Italia dei Valori durante il 2011, nel momento in

cui stava per nascere l'ondata arancione che avrebbe segnato la riscossa della città.

Ormai si è capito: i ventennali non portano bene. E se il ventesimo anniversario di Mani Pulite è stato

celebrato con il tentativo di introdurre la responsabilità civile dei magistrati , scongiurato provvisoriamente

dal voto del Senato (ma dal quale non ci si sente ancora totalmente liberati in seguito alla delega di Monti al

ministro Severino per la ricerca di una soluzione “equilibrata e condivisa”), quale migliore cerimonia per il

ventennale delle stragi che sono costate la vita a Falcone e Borsellino, se non un clamoroso dietrofront sul

concorso esterno in associazione mafiosa?!

Il tutto parte dalla sentenza della Cassazione relativa al processo Dell’Utri , che dispone un annullamento con

rinvio della sentenza d’appello per contraddittorietà della motivazione, cosa ben diversa dal semplice

annullamento senza rinvio (che potrebbe far presupporre l’innocenza) ,in quanto significa, non che la

condanna sia sbagliata in sé , ma che semplicemente ci possano essere delle mancanze o inesattezze nella

motivazione.

A questo punto, ciò che desta grande perplessità e che soprattutto ha riaperto forti discussioni in ambito

giudiziario e politico, deriva dalle esternazioni del Pg Iacoviello ,secondo il quale non dovrebbe considerarsi

esistente il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Affermazioni pesanti, che possono portare ad

un vero e proprio colpo di spugna del cosiddetto “metodo Falcone”, vale a dire il ricorso al concorso esterno

in associazione mafiosa per perseguire soggetti collusi con le organizzazioni mafiose.

La stessa Cassazione, in passato , ha sostenuto la tesi secondo la quale si parla di concorso esterno laddove vi

sia una condotta prolungata e continuativa ,a differenza del favoreggiamento, consistente in singoli episodi

sporadici. E tutt’ora stanno scontando condanne definitive centinaia di imputati ritenuti colpevoli di

concorso esterno in associazione mafiosa.

Tutto ciò porta allora a pensare che, come afferma il procuratore della Dda di Palermo, Antonio Ingroia, il

problema non sia la figura del reato in sé, quanto la persona dell’imputato. A conferma di questa tesi, Ingroia

sostiene che “quando ha investito i piccoli amministratori, funzionari di polizia, piccoli o medi imprenditori

che hanno agevolato l’associazione mafiosa, insomma una vasta gamma di colletti bianchi condannati per

concorso esterno in associazione mafiosa, il reato del concorso esterno è andato sempre bene, quando invece

l’imputato è un po’ più potente degli altri si scatena il diluvio”.

Insomma, come avveniva già ai tempi di Falcone e Borsellino (le cui indagini erano ben accolte finchè

riguardavano i capi mafia, mentre gli stessi Falcone e Borsellino erano additati come “sceriffi” laddove le

indagini avessero coinvolto anche uomini politici e personaggi potenti) ancora oggi le cose si complicano solo

quando gli imputati sono esponenti politici, solo quando le indagini raggiungono il “livello più alto”.

E perché lo stesso meccanismo non dovrebbe ripetersi quando l’imputato è Marcello Dell’Utri ,definito dallo

stesso Ingroia, “l’ambasciatore della mafia a Milano”(come si ricava dalla sentenza di condanna di primo

grado) e che, per dirla come Travaglio, è “il braccio destro del padrone d’Italia”?

Con questo non si mette in dubbio la buona fede del Pg Iacoviello, nel pronunciare queste affermazioni , ma

bisogna pur tener conto dell’esito di queste esternazioni, tale da travolgere centinaia di processi in corso, tale

da scoraggiare gli eventuali collaboratori di giustizia, e tale da isolare gli stessi magistrati che con queste

realtà combattono ogni giorno.

Mercato a Piazza Quattro Giornate: il coraggio di

decidere 20 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

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Enrico Von Arx

Nato il 21 giugno del 1988, laureando in giurisprudenza alla Federico II, rappresentante di istituto già a 16 anni e vice coordinatore della giovanile napoletana

dell'IDV viene eletto a 23 anni consigliere municipale vomero arenella attestandosi come consigliere più giovane in città.

Era da tempo ormai che si auspicava una nuova regolamentazione delle aree mercatali di Napoli in

generale e del Vomero in particolare, che assieme al centro storico è il quartiere più interessato alla vicenda.

Troppi erano gli abusivi, ai quali si doveva dare comunque risposta, non potendo di punto in bianco privarli

del loro unico mezzo di sostentamento. Troppe erano però anche le cose che non andavano: disordine,

spazzatura, zone sovraffollate da svuotare e zone spopolate da rivitalizzare.

Dopo il pugno di ferro dell’assessore Narducci, che con pazienza certosina ha dato mandato alla polizia

municipale di sbancare tutte le aree occupate senza valido permesso compiendo un lavoro esemplare

di gestione del territorio, si è reso però necessario intervenire anche per dare una risposta a chi aveva

invece bisogno di continuare a lavorare.

Cosi con la delibera 110 il Sindaco de Magistris, dietro sollecitazione delle parti sociali e delle Municipalità

che si trovavano a fare da cuscinetto tra l’amministrazione centrale e gli ambulanti, ha dato mandato

all’assessore al ramo, Marco Esposito di individuare dietro indicazioni delle Municipalità stesse nuove

aree mercatali dove poter regolarizzare situazioni ormai non più sostenibili.

Con questa delibera, con il lavoro dell’assessorato, e con la pronta risposta delle Municipalità

interessate,in particolare la 5 Vomero Arenella, l’amministrazione comunale ha messo a tacere le

malelingue ed i detrattori della città che preferivano continuare a vivere nell’illegalità diffusa piuttosto che

affrontare con coraggio i problemi. Da tempo infatti la giunta era costantemente sotto il fuoco incrociato di

opposizioni e alleati della seconda ora accusata di governare la questione mercati solo con la fermezza e non

anche comprendendo il disagio sociale e la situazione esplosiva nella quale si versava.

La risposta che tenesse invece dentro tutte le esigenze, quelle della legalità e quelle della necessità di

continuare a lavorare, non è tardata ad arrivare. E noi come ente municipale abbiamo fatto con largo anticipo

(la deadline era il 31marzo) la nostra parte, individuando, dopo un lunghissimo lavoro di giunta e

commissione che ha ascoltato tutte le parti sociali in causa, in Piazza Quattro Giornate, sotto gli

scaloni dello stadio Collana, una nuova area mercatale.

Con 22 stalli per prodotti non alimentari e 2 bouvette, da allestire quanto prima, tenendo anche conto dei

finanziamenti regionali previsti dalla vecchia gestione di centro sinistra e bloccati dal governatore Caldoro,

con chioschi stabili sul modello della vendita dei libri di via Luca Giordano,a breve la

perennemente vuota piazza Quattro Giornate, nel cuore del Vomero ma defilata dalle importanti vie dello

shopping sarà resa una zona viva con l’istituzione durante le ore mattutine di un mercato prevalentemente

dello sport.

Dopo decenni di finta lotta tra amministrazione e ambulanti, dove fioccavano verbali costantemente

inevasi dato la situazione di nullatenenza degli operatori abusivi; dopo incessanti proclami di

ultimatum coperti di ridicolo dalla assoluta mancanza di presa di posizione vera data la volontà politica

oltre che l’incapacità amministrativa di poter operare una decisione, ecco che finalmente una soluzione

concreta, vera, legale, comprensiva e duratura viene presa con convinzione.

Altresì bisogna riconoscere il merito alla Municipalità 5, che sollecitata dall’assessorato comunale, con un

immane lavoro ha messo in piedi una delibera consiliare corposa che desse il via libera alla istituzione di un

nuovo mercato (la parola finale spetterà però al consiglio comunale) e prevedesse la possibilità di tutta una

serie di fiere dislocate e ordinate su tutto il territorio collinare.

Ancora una volta si va avanti coi fatti.

L’oligarchia celata dalla democrazia 19 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Nicola Di Flora

Nato a Napoli il 27 Luglio 1990,ha studiato presso l'International School of Naples (NATO) interagendo per 8 anni con persone di diverse nazionalità e

cultura.Ha soggiornato alcuni mesi in Gran Bretagna,conseguendo un titolo attestante il livello raggiunto nella lingua inglese, e un anno nelle filippine

imparando la lingua locale. A 17 anni inizia ad interessarsi all'economia e alle scelte politiche che ne conseguono. Entra a far parte dei Giovani dell' IdV

riconoscendosi nei loro ideali.

Tucidide,noto storico ateniese, ci diceva di “Guardare al passato per capire il presente e prevedere il futuro”.

Alexis de Tocqueville,ministro degli esteri nella II Repubblica francese, applicò un pensiero simile quando

portò alla luce informazioni chiare su quel che era il suo presente e ciò che avrebbe riservato il

futuro,ovvero,il nostro presente: la democrazia.

Se ascoltassimo questi insegnamenti del passato, cosa riusciremo a dedurre o magari a prevedere?

Analizzando l’articolo 1 della nostra carta costituzionale possiamo affermare con certezza che la sovranità

appartiene allo stato-comunità e che lo Stato,inteso come apparato, la esercita. Affidiamo la nostra sovranità,

tramite la democrazia indiretta, a delegati e parlamenti al solo scopo di rendere le decisioni più omogenee

possibili alla volontà comune del popolo.

Questa soluzione democratica, corre il rischio di subire degenerazioni e trasformarsi in oligarchia. In

particolare sono due gli esponenti che hanno descritto questo rischio: Benedetto Croce e Tocqueville.

Quest’ultimo si trasferì in America per osservare il regime democratico che vi si instaurò e vi scrisse al

riguardo un’opera, Democrazia in America (1835),dove traeva osservazioni sulla “tirannide della

maggioranza”. Secondo il ministro degli esteri francese vi erano discrete possibiltà che la stessa democrazia

potesse tramutarsi in tirannia guidata, appunto, da coloro che avrebbero dovuto rappresentarci. In questo

caso i delegati non agirebbero più per quell’interesse generale del popolo ed eserciterebbero dunque la

sovranità in maniera errata fino al punto di appropriarsi di questa.

Il primo poi metteva in guardia sul totalitarismo, ancor più dannoso di quello fascista e comunista, che si

potrebbe nascondere dietro la democrazia: in poche parole una dittatura celata. Sarebbe lecito pensare che è

difficilmente occultabile una dittatura dietro la democrazia, poiché i governanti sarebbero sempre tenuti a

prendere decisioni e iniziative volte al bene comune. Ma se si riuscisse a posizionare un gruppo ristretto di

persone in ruoli di controllo e potere, che decida per lo stato e per noi, si avrebbe una democrazia solo

apparente. Tutto ciò porterebbe ad un potere oligarchico, difficilmente visibile e quindi quasi impossibile da

combattere e sconfiggere.

Queste parole, sembrano essere la precisa descrizione di ciò che si scoprì il 17 Marzo 1981. Giorno in cui fu

recuperata la lista custodita da Licio Gelli, maestro venerabile della loggia massonica P2, nella quale vi erano

scritti i nomi e cognomi degli appartenenti alla loggia. Nomi di spicco che vantavano una certa influenza in

posizioni strategiche, per il controllo del potere. La P2, in base alla lista ritrovata vedeva tra le sue file 962

membri, ma, secondo un’ intervista rilasciata dallo stesso Gelli,ne contava ancora di più (2400 circa).

Quest’ultima era ben radicata nel nostro paese e vedeva tra gli iscritti esponenti di ogni genere quali,uomini

politici,magistrati,dirigenti ministeriali,docenti universitari che non solo intraprendevano rapporti fra loro,

ma anche con esponenti mafiosi.

E se questo pericolo ci riguardasse ancora? Sarebbe accettabile un futuro nelle mani di persone che, al solo

scopo di una propria personale convenienza, sacrifichino il bene generale della società? Se così fosse potrei

giustificare chi tende ad emigrare verso altri paesi, ma, ancor di più, intendo elogiare chi resta per far valere i

propri diritti e la propria libertà. Persone che lottano ce ne sono ancora e ce lo dimostra l’inchiesta aperta

contro la P2,tangetopoli ed ultimamente la P3. Il passo più importante verso la reale democrazia è prendere

coscienza di ciò che accade e delle persone che ci rappresentano.

Calcio e politica

18 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Paolo Cesiano

Sono nato e vivo a Napoli, studio giurisprudenza e da sempre mi appassiona la politica. Sono il coordinatore di Napoli dei giovani IdV.

Come si comporta un tifoso del milan, del napoli, dell’inter etc.etc.? Difende in qualsiasi evenienza e

situazione la propria squadra, dispiacendosi per le sconfitte e le delusioni,ma restando fedele alla bandiera

nonostante gli insuccessi.In molti casi è addirittura una religione. Ok è calcio,parliamo di passione, di cuore e

tutto questo è accettabile, può non piacere, ma non fa male a nessuno(chi distrugge gli stadi e’ un vandalo e

non un tifoso). Il problema nasce quando questa mentalità si trasferisce alla politica: si sceglie un leader e un

partito che saranno osannati e venerati, anche se dovessero mentire o avere comportamenti immorali, e

nessuna prova sara’ sufficiente per far comprendere l’errore del proprio leader o partito. E’ come se

dimenticassimo che i politici sono esseri umani, che possono sbagliare, che spesso hanno interessi tali da

mentire palesemente. Se ad ogni discorso, ad ogni parola di chi ci governa provassimo a riflettere su tutti gli

interessi

che ci sono in ballo, se riuscissimo a capire che anche i media mentono, avremmo sicuramente un mondo

politico migliore. Ma cio’ non avverrà finchè non impareremo a distinguere il tifo dalla partecipazione

politica. Con la politica è meglio mettere da parte le idolatrie e la passione per far posto alla ragione e alla

riflessione, avere il coraggio di mettere in discussione le proprie idee, avere un approccio critico, in

particolare con i partiti che si votano.

Questa patologia, esistente ovunque e da sempre, si e’ andata accentuando in Italia nell’ultimo ventennio. Il

motivo va ricercato nella metamorfosi della politica italiana, e più precisamente nel passaggio dai partiti

ideologici ai partiti leaderistici. Se con i primi si era concentrati sull’idea da realizzare ed i membri di partito

erano dei meri attuatori dell’ideologia nella societa’ (il che li rendeva facilmente passibili di critiche o

ammirati per le azioni politiche concrete), con i secondi si e’avuto un allontanamento della politica dalle

ideologie e dai programmi, per puntare esclusivamente sulla persona.

Come abbiamo visto in questi anni, il leaderismo, nella maggior parte dei casi, e’ direttamente proporzionale

alla demagogia ed al populismo. Puntando sulle singole persone che si fanno leader e non sulle idee, ha

acquistato sempre più peso la comunicazione politica a scapito delle idee.

Oggi e’ giunto il momento di essere pronti ad instradarsi verso un cambiamento, che ci riporti a dei partiti

ideologici e programmatici, che possano sviluppare competenze e rendere gli elettori più critici e meno

“tifosi”.

Verifica e aggiornamento per 12 parcheggi di Napoli 16 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Giovanni De Palma

Classe 1992. La sua prima passione sono le lingue e le culture straniere: attualmente studia giapponese ed inglese all'Università degli Studi di Napoli

"L'Orientale". Già da giovanissimo si dedica alla politica e alle battaglie per i diritti sociali, a 18 anni aderisce all'IdV portando avanti concretamente i suoi

ideali, da sempre dalla parte del cittadino.

La Giunta comunale di Napoli ha approvato una delibera che dispone l’aggiornamento del cosiddetto

“Programma Urbano Parcheggi” affidando la predisposizione, entro sei mesi, al Servizio Progettazione,

Realizzazione e Manutenzione Parcheggi.

Dopo un’attenta ricognizione di tutti i progetti presentati dai privati negli ultimi anni all’Ufficio Parcheggi, è

emersa una lunga lista di interventi complessi e problematici che richiedono necessariamente

l’aggiornamento della pianificazione in materia di parcheggi; rappresentando con coerenza le politiche legate

alla mobilità sostenute fin dall’inizio dalla nuova amministrazione partenopea e in primis dal Sindaco Luigi

de Magistris.

Di seguito l’elenco dei 12 parcheggi che vengono sospesi dalla suddetta delibera e che dovranno essere

sottoposti a verifica nell’ambito dell’aggiornamento del PUP: Artisti/De Bustis; Caldieri; Cavara; Cerlone; De

Ruggiero (ID24); Di Vittorio; Gian Battista Marino; Giulio Cesare; S. Carlo all’Arena; S. Luigi; Tenore;

Vittoria. Per altri 3 progetti di parcheggi approvati dal Sindaco Commissario e ricompresi – nonostante il

parere contrario della Sovrintendenza – nel Piano Territoriale Paesistico di Posillipo (denominati San Luigi,

Manzoni e Pacuvio).

Politica e magistratura: da Mani Pulite alla

responsabilità civile dei magistrati 16 marzo 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luigi Tafuto

Anno 1992. Studente alla Facoltà di Giurisprudenza Federico II di Napoli. Si è avvicinato alla Giovanile dell' Italia dei Valori durante il 2011, nel momento in

cui stava per nascere l'ondata arancione che avrebbe segnato la riscossa della città.

Sono trascorsi vent’anni dallo scoppio dell’inchiesta Mani Pulite, apertasi il 17 febbraio del 1992 ,in seguito

all’arresto di Mario Chiesa, che ha innescato una reazione a catena tale da travolgere più di quattromila

inquisiti e da permettere la scoperta di tangenti per migliaia di miliardi, sintomo di un ormai consolidato

sistema di corruzione tra imprese e partiti. L’inchiesta portata avanti dal gruppo di magistrati Di Pietro-

Davigo-Colombo-Greco stravolse totalmente il panorama politico della Prima Repubblica, spazzando via ben

cinque partiti , ma soprattutto offrendo un’occasione unica di svolta rispetto a quel sistema di collusione.

Occasione evidentemente non colta dal potere politico, tanto del centrodestra quanto del centrosinistra, che,

davanti al quadro disastroso portato alla luce dalle indagini, anziché assumere provvedimenti per contenere

la corruzione, si è adoperato per ostacolare i processi e renderli sempre più complessi.

E a vent’anni da quella data il rapporto tra politica e giustizia sembra tutt’altro che ricompattato: il 3 febbraio

2012, infatti, viene approvato alla Camera con 261 voti favorevoli e 211 contrari, l’emendamento alla Legge

Comunitaria firmato dall’onorevole leghista Gianluca Pini (da gennaio 2012 indagato per millantato credito),

con cui il risorto fronte Pdl-Lega (già ricostituitosi sul respingimento alla richiesta di arresto cautelare all’on.

Cosentino) , votando contro l’indirizzo del Governo Monti, tenta di introdurre la responsabilità civile dei

magistrati. I parlamentari favorevoli alla norma, tra cui si contano i deputati del Pdl, della Lega, i

Responsabili e i Radicali, più 50 franchi tiratori provenienti dalle frangie del Terzo Polo e del Pd, hanno

difeso il provvedimento con il motto “Chi sbaglia paga” pronunciato orgogliosamente da Alfano. Ma

soprattutto, convertendosi all’occorrenza in “europeisti”, promuovono l’intervento normativo

rivendicando la presunta richiesta dell’ Unione Europea di introdurre tali misure.

Innanzitutto bisogna dire che le istituzioni comunitarie, alla stregua della sentenza della Corte di Giustizia Ue

relativa ad una vecchia procedura di infrazione conclusasi il 24 novembre 2011, si sono semplicemente

limitate a considerare insufficiente la normativa italiana in tema di risarcimento del danno per violazione di

norme comunitarie.

In secondo luogo, i sostenitori dell’emendamento Pini ignorano, o forse fingono di ignorare, che la legge

117/1988 (anche conosciuta come legge Vassalli) già prevede la responsabilità per i magistrati: il cittadino

che ritenga di aver subito danno ingiusto a causa di un atto, comportamento o provvedimento giudiziario,

compiuto da magistrato con dolo o colpa grave, ha diritto al totale risarcimento a carico dello Stato, che a sua

volta si rivale nei confronti del magistrato infliggendogli una sanzione di un terzo dello stipendio annuo

(come illustra il procuratore aggiunto della Procura di Roma, Nello Rossi) . Insomma il sistema vigente della

legge Vassalli dell’88 costituisce una soluzione perfettamente equilibrata, in quanto da una parte permette al

cittadino di ricevere il totale risarcimento del danno subìto, che solo lo Stato e nessun singolo magistrato può

assicurare, ma dall’altra sanziona duramente i magistrati che arrechino danno ingiusto con dolo o colpa

grave, senza esporli alle altrimenti innumerevoli pressioni ,intimidazioni e ritorsioni che ne deriverebbero se

vi fosse la loro chiamata in giudizio direttamente da parte degli imputati.

Ma la motivazione pecuniaria è solo un aspetto dell’incursione anti-giudici portata avanti da Lega e Pdl :

secondo l’emendamento Pini il magistrato dovrà pagare non solo per errori commessi con dolo o colpa grave,

ma anche per “manifesta violazione del diritto”, formula piuttosto generica che va a rimuovere un paletto

fondamentale dell’apparato disciplinare della legge 117/88 , e cioè che “non può dare luogo a

responsabilità l’attività di interpretazione di norme di diritto né quella di valutazione del fatto e delle prove”.

Dunque, se dovesse essere definitivamente approvato in Senato l’emendamento leghista, il giudice avrà le

mani legate ogni qual volta dovrà interpretare un testo di legge e applicarlo, o dovrà valutare i fatti e le prove,

esponendo così i magistrati ad una innumerevole quantità di giudizi per responsabilità, ogni qual volta che

imputati illustri o milionari la vogliano far pagare ai propri giudici.

Insomma il tentativo di introdurre la responsabilità civile dei magistrati non è altro che l’ennesimo

provvedimento intimidatorio, per di più con evidenti profili di incostituzionalità, rivolto all’attività

giudiziaria. L’ennesima vendetta contro i magistrati, come definita da Antonio di Pietro, che avverte “Ho

paura che questa volta ,dopo vent’anni, non ci sarà solo una Mani Pulite giudiziaria, ma una nuova Mani

Pulite del popolo che alzerà i forconi”

Fra sei mesi nelle Vele resteranno solo gli abusivi 10 febbraio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Gianmarco Apuleo

Studia,attualmente,presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II.Aderisce all'Idv e si batte,da sempre per la libertà,l'equità e la tutela

dei diritti dei cittadini.

Sono quasi ultimati i lavori che consentiranno a 107 famiglie,che,legittimamente,vivono ancora nelle quattro

“Vele” di Scampia di trasferirsi in abitazioni costruite in Via Gobetti.

Le “Vele”,o quello che resta dei sette edifici progettati dall’architetto Franz Di Salvo sono diventate,da anni,le

principali sedi dello spaccio napoletano.A causa del terremoto e dell’assenza di autorità statali in questi

edifici,costruiti tra il 1962 ed il 1987,molti sono stati gli inquilini che abusivamente hanno occupato le

abitazioni.Tre delle originarie sette Vele sono state demolite,le 107 famiglie che vivono a pieno titolo ancora

in questi grandi edifici si trasferiranno in nuove palazzine,ognuna con superficie tra i 55 ed i 110 metri

quadrati.Nella zona dove sono state demolite le tre vele troverà posto la facoltà di Medicina della Federico

II.La questione su quale dovrà essere il destino delle quattro Vele è ancora aperta.La preoccupazione consta

nel fatto che tali abitazioni potrebbero finire nelle mani della Camorra;il Comune ha proposto di favorire

l’insediamento di attività private incentivandole a valorizzare il patrimonio immobiliare esistente e di creare

un centro agro-alimentare puntando sulla valorizzazione dei prodotti tipici.

Una cosa è certa,fra sei mesi le “Vele” saranno completamente liberate dalle ultime famiglie che

legittimamente vi risiedevano.L’augurio è che non si commetta lo stesso errore del passato: progetti faraonici,

in luoghi abbandonati a sé stessi. Quello di cui ha bisogno scampia, per dare dignità alla maggioranza delle

persone oneste di quel territorio, è un posto con più servizi ed infrastrutture.

Napoli, lavori in corso per 20 km di pista ciclabile 6 febbraio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Gianmarco Apuleo

Studia,attualmente,presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II.Aderisce all'Idv e si batte,da sempre per la libertà,l'equità e la tutela

dei diritti dei cittadini.

Anche Napoli avrà una pista ciclabile.Sarà la più grande pista ciclabile del mezzogiorno,lunga circa 20 km.E’

questa la soluzione ideata dal Comune per combattere il traffico cittadino.

I lavori sono inziati il 19 Gennaio e si prevede che entro sei mesi le operazioni siano terminate.

Napoli disporrà,finalmente,di una pista ciclabile percorribile da Bagnoli fino al centro della città.

Per l’inaugurazione sarà,inoltre,possibile trasportare gratuitamente la propria bici sui mezzi pubblici.

Il percorso ciclabile metterà in comunicazione parti di città destinate a diventare i principali poli

strategici, quali l’area di Bagnoli, il lungomare, il porto, il centro antico e il terminal della stazione centrale a

piazza Garibaldi. Ecco il dettaglio del percorso:

Tratto A: 8,5 km

- Bagnoli, Agnano

- Fuorigrotta

Tratto B: 9 km

- Mergellina, via Caracciolo

- Porto, Centro

Tratto C: 2,5 km

- Via Marina, Piazza Mercato

- Corso Garibaldi, Stazione Centrale

La lunghezza totale del percorso Bagnoli‐Garibaldi è di circa 20km.

Il percorso ciclabile parte dalla “porta del parco” di Bagnoli e lungo via nuova Agnano, viale

Kennedy giunge in piazzale Tecchio per confluire su viale Augusto, in tali aree l’intervento verrà realizzato sui

marciapiedi esistenti di cui è previsto il rifacimento. In prossimità della “porta del parco” il percorso si unirà

con la pista ciclabile prevista nel progetto in corso di realizzazione da parte di Bagnolifutura che,attraverso il

grande parco di Bagnoli giungerà fino al pontile nord. In viale Augusto le due corsie ciclabili verranno

realizzate nella sulla carreggiata stradale, in direzione piazza Italia, riducendo il numero delle intersezioni

stradali a vantaggio della fluidità e della sicurezza.

Il collegamento tra piazza Italia e Mergellina è previsto in discesa nella galleria Laziale ed in salita

utilizzando la linea 6 per il collegamento con Fuorigrotta. (Metronapoli ha previsto il trasporto gratuito delle

biciclette su questa linea).

A partire da Mergellina, lungo via Caracciolo, via Partenope, via Nazario Sauro fino a via Cesario

Console il percorso verrà realizzato nella carreggiata stradale e non come previsto sul marciapiede; così viene

conservata la piena fruibilità dei marciapiedi panoramici e viene migliorata la fluidità della percorrenza

ciclistica. A partire da piazza del Plebiscito il percorso ciclabile si immerge nella zona pedonale,offrendo due

percorsi il primo da piazza del Plebiscito, lungo via Chiaia, piazza dei Martiri, via Calabritto fino a piazza

Vittoria e via Caracciolo; il secondo lungo via Toledo fino a piazza Dante e la zona dei decumani fino a Castel

Capuano e porta Capuana. Questi due ulteriori percorsi richiedono solo l’apposizione di segnaletica e

attrezzature per la sosta.

Infine da piazza Municipio fino a piazza Garibaldi il percorso si snoda lungo via Marina, piazza

Mercato, corso Garibaldi fino al terminal della stazione centrale in piazza Garibaldi, utilizzando i

marciapiedi e la viabilità esistente.

Scuola di Liberalismo 6 febbraio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luca Genovino

Nato a Napoli il 10 novembre 1989, laureando in giurisprudenza presso l'università degli studi di Napoli Federico II. Nutre una profonda passione per i temi

politici che approfondisce quotidianamente con nutrite letture di libri in materia. Si avvicina all'Italia Dei Valori con la profonda convinzione che questo partito

rispecchi i suoi ideali di rinnovamento politico e culturale del paese.

Dal 13 febbraio al 29 marzo, ogni lunedì e giovedì dalle 17 alle 19, presso la sala delle conferenze della Camera

di Commercio di Napoli(via Sant’Asperno 2), si terrà la “Scuola di Liberalismo”, diretta dal dott.Enrico

Morbelli. L’iniziativa nasce per diffondere tra i giovani l’interesse per lo studio dei problemi politici ed

economici, con particolare riferimento ai loro presupposti storici e alla loro incidenza sulla vita sociale.

La scuola propone una serie di lezioni imperniate sul pensiero dei filosofi come John Locke e Benedetto

Croce ed economisti come Adam Smith e Benjamin Constant.

I giovani che avranno partecipato almeno ai due terzi delle lezioni riceveranno l’attestato di frequenza e

potranno concorrere, redigendo una tesina, all’assegnazione di cinque borse di studio dell’importo di mille

euro.

La scuola([email protected]),sorta a Roma nel 1988, ha finora svolto la sua attività in tredici città

italiane. Arrivata all’undicesima edizione napoletana ha dato al dott.Giovanni De Palma(338.3273967-

[email protected]) l’incarico di coordinare le lezioni. Chiunque sia interessato può iscriversi versando un

contributo di trenta euro pressola Fondazione Guido e Roberto Cortese sita in via Medina 5 Napoli.

Buon risultato per il secondo corso di formazione 5 febbraio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luigi Carbone

Clicca per leggere il suo profilo ▼

Si è concluso sabato 4 febbraio nella sede regionale campana di Italia dei Valori in via Calata San Marco a

Napoli il secondo corso di formazione organizzato dalla giovanile partenopea del partito.

A chiudere gli incontri è stato il sindaco Luigi de Magistris che ha relazionato ad una platea composta per lo

più da giovanissimi. Dal fenomeno di spoil system al federalismo fino alle indennità parlamentari: questi i

temi al centro del dibattito che ha fatto registrate una buona interazione tra i presenti, uscendo dallo schema

di lezione frontale a vantaggio di un confronto che man mano si è trasformato in momento di vera e propria

riflessione collettiva.

La scaletta dei relatori ha visto la presenza di parlamentari nazionali Italia dei Valori come Massimo Donati,

Nello Formisano e Maurizio Zipponi, dell’assessore allo Sport e Pari Opportunità Pina Tommasielli, del

Presidente del Caan Lorenzo Diana nella veste di esperto alle politiche antimafia.

La scelta del corso di formazione va di pari passo con l’obiettivo per il quale il partito si sta battendo sia sul

fronte nazionale che locale: presentare nelle istituzioni una classe dirigente coltivata fin dalle origini ai

principi di competenza ed etica pubblica, in netto contrasto con l’andamento degli ultimi anni che ha visto il

proliferare di “politici improvvisati”.

L’auspicio del coordinamento cittadino giovanile è quello di ripetere questa riuscita formula aprendolo

sempre di più alla cittadinanza per il tramite del nuovo sito di cui il dipartimento si è dotato: l’esperimento

dello streaming ha già visto una discreta partecipazione da casa e non si esclude di partire da questo successo

per un futuro corso pubblicizzato a livello nazionale con la spinta dei social network.

Per una vera riforma del lavoro 5 febbraio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Paolo Cesiano

Sono nato e vivo a Napoli, studio giurisprudenza e da sempre mi appassiona la politica. Sono il coordinatore di Napoli dei giovani IdV.

“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso

sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.” Così recita il primo comma

dell’articolo 36 della nostra Costituzione, ed è proprio da qui che dobbiamo ripartire per parlare di lavoro.

Non avremo prospettive finché non impareremo a pensare al lavoro in modo nuovo e ad attuare una

regolamentazione al passo con i tempi. Non possiamo dimenticare gli insegnamenti del passato, ma allo

stesso tempo dobbiamo appropriarci di principi fermi sui quali sviluppare una riforma del lavoro: la continua

formazione e la tutela dei diritti di libertà, affiancati ad un’adeguata regolamentazione ci permetterà di essere

competitivi a livello globale e tutelare i diritti dei lavoratori, che non dovranno più preoccuparsi della

stabilità del loro lavoro grazie alla facilità di ritrovarlo. Per dare forza a questo ragionamento mi rifaccio al

pensiero di Marco Biagi e a quelle che erano le sue reali intenzioni, poi strumentalizzate da una legge del

2003 che porta il suo nome.

La tutela del lavoro non deve più avvenire nell’ambito del rapporto datore-prestatore di lavoro , ma nel

mercato. Lo Stato deve farsi carico dell’onere di attivare servizi per l’impiego efficienti e che funzionino, la

tutela deve essere uguale per ogni lavoratore e bisogna trovare strumenti per garantire la sicurezza

economica nel periodo pensionistico, dobbiamo ridare interesse ai datori di lavoro nella formazione e nella

tutela dei lavoratori con incentivi e sgravi fiscali. Con la legge Biagi, che ricordo essere una legge quadro, ed il

successivo decreto legislativo sempre del 2003, invece, si è dato vita o si sono modificate tipologie

contrattuali come il lavoro interinale, i co.co.co. ed i co.co.pro, lasciando demagogicamente intendere che

così si attuava la flessibilità nel mercato del lavoro intesa da Biagi. In realtà però, tralasciando una riforma

sui centri di collocamento e sugli ammortizzatori sociali, non si è creata flessibilità ma precariato, che lascia il

lavoratore sempre più debole, meno tutelato e più incerto sul futuro.

Dobbiamo considerare, infine, che se da un lato c’è un contratto di lavoro a tempo indeterminato

anacronisticamente rigido e gravoso per il datore di lavoro, dall’altro, dalla legge Biagi in poi, sono nati

contratti di lavoro che consentono minori contributi per l’accantonamento pensionistico ( a volte addirittura

inesistente) e una mancanza di tutela per il lavoratore subordinato, che si traduce in un vantaggio tale in

termini di risparmio economico per i datori di lavoro, da rendere quasi improbabile l’assunzione a tempo

indeterminato.

Per questo alla luce del fatto che la formazione e l’affezione all’azienda, sono aspetti ricercati dai datori di

lavoro, noi giovani chiediamo una più efficace e moderna regolamentazione, sgravi fiscali per le assunzioni

formative di giovani qualificati e aggravi fiscali per i contratti di lavoro che lasciano nel precariato.

Costruire oltre la crisi 5 febbraio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Paolo Cesiano

Sono nato e vivo a Napoli, studio giurisprudenza e da sempre mi appassiona la politica. Sono il coordinatore di Napoli dei giovani IdV.

Noi giovani per natura siamo proiettati al futuro, perché abbiamo il tempo per vedere il risultato delle nostre

azioni e sappiamo che è nel domani che potrà esplicarsi tutta la nostra forza. Per questa ragione è nostro

compito (più che lamentarci per l’attuale situazione) cercare un nuovo modello economico, e non continuare

a nutrire illusioni sui benefici del sistema capitalistico.

La “sterilizzazione” della politica, ormai dominata dall’economia consumi

stica (la quale continua a promettere equità ed uguaglianza, che sono mera utopia in un sistema capitalistico)

non potrà che portarci ad una nuova crisi e poi ad un’altra ancora.La soluzione deve essere trovata, invece, in

una nuova concezione della politica: essa deve tornare ad essere indipendente, etica e sociale.

Indipendente dall’irrazionale burocrazia che spinge all’immobilismo e indipendente dall’economia che ormai

la governa. Si deve combattere, infatti, l’incapacità di coloro che si definiscono politici: ci affanniamo così

tanto nella ricerca dei disonesti, che spesso non siamo sfiorati dall’idea che alcuni di essi semplicemente non

sanno fare, ignorano, non capiscono.

E’ innegabile che oggi non è l’etica a guidare i nostri comportamenti, ma se vogliamo vivere in società ed in

armonia con gli altri è fondamentale ritrovare questa preziosa guida. Non è più sufficiente chiedere ai politici

di “dare il buon esempio”: dobbiamo chiedere con forza che la politica educhi e innesti un’etica del saper

vivere nei cittadini. Non commetteremo l’errore di ritenere che le leggi debbano imporre prescrizioni morali

(tremenda colpa degli ordinamenti totalitari): esse hanno invece l’obbligo di creare spazi per la discussione

sociale e ridare ad un istituto come la scuola (ridotta oggi al rango di semplice luogo di erogazione di vuote

nozioni) il fondamentale ruolo educativo che le spetta. La vera politica è infatti quella che educa i cittadini al

senso dello Stato e all’importanza del rispetto degli spazi comuni per il benessere di tutti.

La politica, infine, deve tornare ad essere sociale, perché è dalla società che essa nasce ed è nella società che

essa vive e prospera. Dobbiamo ricordarci e ricordare che è la volontà della società che orienta la politica e

non il contrario. Nella dialettica politica la società esprime la sua visione e grazie alla dialettica politica

realizza ciò che ha progettato. Chi mantiene lo status quo, dunque, non fa politica: è solo egoista, perché

avendo raggiunto una situazione di benessere per sé, non si interessa degli altri e cioè della società.

In questi anni ci siamo fatti convincere che le idee per cui combattevamo o erano state realizzate o non erano

abbastanza importanti perché lo fossero. E’ questa la peggiore colpa: non il berlusconismo, ma il

consumismo, un male globale che ha aperto lo spazio per i personaggi politici degli ultimi vent’anni.

Imprese e camorra : la lotta dal basso

4 febbraio 2012 | 0 commenti | edit post

Scritto da:

Luigi Tafuto

Anno 1992. Studente alla Facoltà di Giurisprudenza Federico II di Napoli. Si è avvicinato alla Giovanile dell' Italia dei Valori durante il 2011, nel momento in

cui stava per nascere l'ondata arancione che avrebbe segnato la riscossa della città.

Ci troviamo a Piazza Carlo III , a Napoli. Filippo Nocerino, imprenditore edile di Ercolano, ha ottenuto

l’appalto per la ristrutturazione di parte della facciata dell’ ex Albergo dei Poveri. Si tratta di un appalto

pubblico, il cui ammontare è di circa 450mila euro. Ma come sempre, dove girano i soldi, la malavita

organizzata pretende la propria parte. E questo accade anche nella vicenda di Nocerino, sottoposto alle

continue azioni intimidatorie dei clan camorristici, in cerca della propria “fetta”. Però Nocerino decide di

opporsi a questa situazione, divenuta ormai insostenibile, e per questo motivo ,nell’arco di diversi mesi, filma,

utilizzando una piccola telecamera integrata nell’orologio da polso, i camorristi che con insistenza

perpetravano le richieste di pizzo. Ed è proprio grazie alle coraggiose riprese dell’imprenditore di Ercolano,

che poche settimane fa è stato possibile al pm della Dda Vincenzo D’Onofrio ed ai Carabinieri della

Compagnia di Torre del Greco e della Tenenza di Cercola, portare a termine la cosiddetta operazione “Vento”,

conclusasi con ben 28 arresti e confische pari a circa 5 milioni di euro a danno di cinque clan camorristici del

napoletano. E sono stati allegati agli atti dell’inchiesta giudiziaria gli stessi filmati di Filippo Nocerino,

definito nell’ordinanza del Gip di Napoli Antonella Terzi “un eroe”, per gli importanti contributi alle indagini.

Questa vicenda è dunque l’inequivocabile segnale di come gli imprenditori possano sottrarsi ai soprusi della

malavita organizzata, di come un atto inestimabile di coraggio di ciascuno di noi possa contribuire a ridurre

progressivamente gli spazi della camorra. E la stessa amministrazione de Magistris mostra una grandissima

attenzione verso la lotta alle mafie, come si evince dal laboratorio partecipativo di lotta alle mafie “Orange

camp”, tenutosi a Napoli il 2 e 3 dicembre 2011 con i contributi di grandissimi ospiti, tra i quali ha colpito

particolarmente proprio la testimonianza dell’imprenditrice, anche in questo caso dell’ercolanese, Silvana

Fucito, che ha raccontato la coraggiosa ed eroica battaglia ,condotta insieme al marito, contro i clan

camorristici che, davanti al rifiuto di pagare il pizzo, hanno addirittura dato fuco al negozio di sua proprietà.

Questo è uno dei tanti esempi di imprenditori che si sono opposti alle intimidazioni dei clan camorristici

esponendo se stessi e le proprie attività commerciali a grandissimi rischi. Ed è proprio per questo motivo che

l’assessore ai Diritti, Trasparenza e Sicurezza ,nonché ex-pm, Giuseppe Narducci ha firmato la delibera “anti-

racket” con cui il Comune di Napoli istituisce un registro per sostenere le imprese ed i professionisti che non

hanno ceduto alle intimidazioni camorristiche ed hanno avuto il coraggio di denunciare, prevedendo a loro

favore delle semplificazioni nella partecipazione agli affidamenti in economia ed agli affidamenti di lavori e

servizi fino ad un milione di euro.

Quindi, il coraggio degli imprenditori nella denuncia di soprusi ed intimidazioni camorristiche deve essere

necessariamente sostenuto da un impegno istituzionale e civile, rivolto a tutelare le loro posizioni. Ed è infatti

solo in questo modo, perfettamente interpretato dall’amministrazione de Magistris, che si può trasformare

l’indignazione delle vittime di tali soprusi in partecipazione e lotta per la difesa della Legalità.