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Il Sapere Professionale Periodico trimestrale dell’Associazione Culturale delle Professioni Sanitarie (CAPS). Direttore Responsabile: Ciro Balzano Redazione: Ciro Balzano Floriana Dimo Manuela Florida De Rosa Antonio Busacca Giovanni di Tria Franco Ardizzone Anna Dell’Annunziata – Paolo Dell’Aversana – Domenico Calendano Tommaso Sabato Concetta De Santis Salvatore Galati Maria Cristina Mazzulla Michela Solbiati. Comitato scientifico: Ciro Balzano Franco Ardiz- zone Floriana Dimo Manuela Florida De Rosa Anna Dell’Annunziata – Antonio Busacca. Progetto grafico: Giovanni di Tria. Segreteria: Michela Rebuffi. E-Mail: [email protected] CAPS Associazione Culturale delle Professioni Sanitarie Dai il meglio di te... Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici non importa, fa' il bene. Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici non importa realizzali. Il bene che fai verrà domani dimenticato. Non importa fa' il bene. L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile non importa, sii franco e onesto. Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci. Non importa, dà il meglio di te (Madre Teresa di Calcutta) EDITORIALE Siamo al terzo numero de “Il Sapere Professionale”. Il periodico, come prospettato ed auspicato, è diventato uno strumento utile ed irrinunciabile per l’attività associativa del”CAPS”. I nostri lettori hanno mostrato un alto gradimento alla lettura del magazine ed hanno giudica- to lo stesso come un’indispensabile veicolo per divulgare le conoscenze delle Professioni Sanita- rie. L’esperimento del concorso a premi ha riscosso molto consenso tra gli operatori professionali e di seguito pubblichiamo, pertanto, le foto della serata di premiazione e gli articoli classificati ex aequo al terzo posto. Quotidianamente i Professionisti Sanitari nelle loro realtà lavorative producono scienza; se essa, tuttavia, rimane racchiusa nei confini dell’unità operativa viene depauperata della sua precipua caratteristica: la conoscenza. Ed è proprio l’equazione “scienza – conoscenza” il fine preposto alla pubblicazione della rivista e, a tal proposito, invito te carissimo amico Infermiere, Tecnico, Fisioterapista a cristallizzare in un articolo il tuo sapere e dare ad altri la possibilità di conoscere perché solo chi conosce sa e chi sa deve far conoscere. Un importane filosofo diceva che se tre persone hanno un’ idea ciascuno e non comunicano tra di loro la loro conoscenza rimane limitata al proprio sapere, ma se i tre soggetti in parola ester- nano il proprio pensiero agli altri ognuno di loro risulterà poi depositario di tre idee. Il Presidente Ciro Balzano PRIMO POSTO SECONDO POSTO Foto premiazione del 26 Giugno 2011 Associazione Culturale delle Professioni Sanitarie (CAPS) Cultural association of the sanitary professions Data Ottobre/Novembre 2011 Numero 3 Il Sapere Professionale Associazione Culturale Delle Professioni Sanitarie In questo numero: .Terzi classificati per il “Concorso a premi per Elaborati di Ricerca e Innovazione delle Professioni Sanitarie.” .Nursig nel pa- ziente ustionato .Pillole di “Storia e Patologia” Periodico registrato presso il Tribunale di Milano 30101/06/2011

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Il Sapere Professionale

Periodico trimestrale dellrsquoAssociazione

Culturale delle Professioni Sanitarie (CAPS)

Direttore Responsabile Ciro Balzano

Redazione Ciro Balzano ndash Floriana Dimo ndash

Manuela Florida De Rosa ndash Antonio Busacca ndash

Giovanni di Tria ndash Franco Ardizzone ndash

Anna DellrsquoAnnunziata ndash Paolo DellrsquoAversana ndash

Domenico Calendano ndash Tommaso Sabato ndash

Concetta De Santis ndash Salvatore Galati ndash

Maria Cristina Mazzulla ndash Michela Solbiati

Comitato scientifico Ciro Balzano ndash Franco Ardiz-

zone ndash Floriana Dimo ndash Manuela Florida De Rosa

ndash Anna DellrsquoAnnunziata ndash Antonio Busacca

Progetto grafico Giovanni di Tria

Segreteria Michela Rebuffi

E-Mail capssancarlotiscaliit

CAPS

Associazione Culturale delle Professioni Sanitarie

Dai il meglio di te

Se fai il bene ti attribuiranno

secondi fini egoistici

non importa fa il bene

Se realizzi i tuoi obiettivi

troverai falsi amici e veri nemici

non importa realizzali

Il bene che fai verragrave domani

dimenticato

Non importa fa il bene

Lonestagrave e la sinceritagrave ti

rendono vulnerabile

non importa sii franco

e onesto

Dagrave al mondo il meglio di te e ti

prenderanno a calci

Non importa dagrave il meglio di te

(Madre Teresa di Calcutta)

EDITORIALE Siamo al terzo numero de ldquoIl Sapere Professionalerdquo

Il periodico come prospettato ed auspicato egrave diventato uno strumento utile ed irrinunciabile

per lrsquoattivitagrave associativa delrdquoCAPSrdquo

I nostri lettori hanno mostrato un alto gradimento alla lettura del magazine ed hanno giudica-

to lo stesso come unrsquoindispensabile veicolo per divulgare le conoscenze delle Professioni Sanita-

rie

Lrsquoesperimento del concorso a premi ha riscosso molto consenso tra gli operatori professionali e

di seguito pubblichiamo pertanto le foto della serata di premiazione e gli articoli classificati

ex aequo al terzo posto

Quotidianamente i Professionisti Sanitari nelle loro realtagrave lavorative producono scienza se

essa tuttavia rimane racchiusa nei confini dellrsquounitagrave operativa viene depauperata della sua

precipua caratteristica la conoscenza

Ed egrave proprio lrsquoequazione ldquoscienza ndash conoscenzardquo il fine preposto alla pubblicazione della rivista

e a tal proposito invito te carissimo amico Infermiere Tecnico Fisioterapista a cristallizzare

in un articolo il tuo sapere e dare ad altri la possibilitagrave di conoscere percheacute solo chi conosce sa e

chi sa deve far conoscere

Un importane filosofo diceva che se tre persone hanno unrsquo idea ciascuno e non comunicano tra

di loro la loro conoscenza rimane limitata al proprio sapere ma se i tre soggetti in parola ester-

nano il proprio pensiero agli altri ognuno di loro risulteragrave poi depositario di tre idee

Il Presidente

Ciro Balzano

PRIMO POSTO SECONDO POSTO

Foto premiazione del 26 Giugno 2011

Associazione Culturale delle Professioni Sanitarie

(CAPS)

Cultural association of the sanitary professions

Data OttobreNovembre 2011 Numero 3

Il Sapere Professionale

Associazione

Culturale

Delle

Professioni

Sanitarie

In questo

numero

Terzi

classificati

per il ldquoConcorso

a premi per

Elaborati di

Ricerca e

Innovazione

delle Professioni

Sanitarierdquo

Nursig nel pa-

ziente ustionato

Pillole di ldquoStoria

e Patologiardquo

Periodico

registrato presso il

Tribunale di

Milano

Ndeg

301ndash 01062011

Pagina 2 Il Sapere Professionale

La Farmacovigilanza come strumento di informazione e prevenzione Dottssa Anna Maria Fiori1 Lucia Ventura1 Paolo Toscano2 Patrizio Piacentini1

1Dipartimento di Scienze Farmacologiche AO San Carlo Borromeo 2 Reparto di Medicina IV

La farmacovigilanza si riferisce allrsquoinsieme delle atti-

vitagrave di raccolta monitoraggio studio e validazione

delle informazioni fornite dal personale sanitario e dai

cittadini sugli eventi avversi da farmaci siano essi

intesi nel senso convenzionale del termine che come

prodotti erboristici o di medicine tradizionali allo

scopo di identificare nuove informazioni sui rischi

potenziali associati ai farmaci e per prevenire danni

alla popolazione Infatti le sperimentazioni cliniche

che precedono la commercializzazione di un farmaco

quando condotte in modo accurato sono in grado di

fornire informazioni sufficienti sul beneficio atteso di

un farmaco Tuttavia per le loro caratteristiche in-

trinseche le sperimentazioni non sono in grado di for-

nire gli elementi necessari alla determinazione del

profilo di sicurezza quando un farmaco viene utilizza-

to dalla popolazione generale

La farmacovigilanza egrave interessata particolarmente

alle reazioni avverse ai farmaci (ADR adverse drug

reactions) che sono definite come ldquouna risposta ad un

farmaco che egrave nociva e non voluta e che avviene a

dosi normalmente usate per la profilassi diagnosi o

terapia di una malattia o per la modifica di una fun-

zione fisiologicardquo

Uno degli scopi principali di un sistema di segnalazio-

ne spontanea egrave quello di generare ldquosegnalirdquo cioegrave iden-

tificare reazioni avverse non note o rilevare un au-

mento della frequenza di reazioni giagrave note

Analizzare questi segnali non egrave facile tuttavia

lrsquoaumento negli anni del numero di segnalazioni ci ha

permesso di passare da una selezione quantitativa

delle segnalazioni a unrsquoanalisi di tipo qualitativo

La farmacovigilanza comprende una serie di attivitagrave

finalizzate alla valutazione continuativa di tutte le

informazioni relative alla sicurezza dei farmaci e ad

assicurare per tutti i farmaci in commercio un rap-

porto rischiobeneficio favorevole per la popolazione

I dati relativi alla sicurezza del farmaci vengono rica-

vati da differenti fonti segnalazioni spontanee di so-

spette reazioni avverse studi letteratura scientifica

rapporti inviati dalle industrie farmaceutiche ecc In

particolare le segnalazioni spontanee di reazioni av-

verse a farmaci (ADR) vengono raccolte mediante la

Rete nazionale di Farmacovigilanza (RNF) attiva

dal Novembre 2001 Questo sistema ha creato un

network tra lrsquoAIFA le 21 Regioni 204 Unitagrave Sanita-

rie Locali 112 Ospedali 38 IRCCS (Istituti di Ricerca

e Cura a Carattere Scientifico) e 561 industrie farma-

ceutiche Attraverso tale network gli operatori sanita-

ri segnalano allrsquoAIFA le reazioni avverse sospette os-

servate sul territorio italiano

La rete di farmacovigilanza egrave inoltre in collegamento

operativo con il network europeo EudraVigilance che

raccoglie in un database europeo i dati forniti a livello

nazionale

IL DL8 Aprile 2003 ndeg95 ha introdotto alcune im-

portanti modifiche vanno segnalate tutte le reazioni

avverse gravi non gravi attese inattese per vaccini e

farmaci sottoposti a monitoraggio intensivo ( farmaci

di nuova immissione in commercio farmaci per i quali

egrave stata approvata una modifica delle condizioni

drsquoimpiego) e tutte le reazioni gravi eo inattese (non

previste nel foglietto illustrativo) per tutti i farmaci

Oltre ai medici sono tenuti a segnalare le reazioni av-

verse di cui vengano a conoscenza nellambito della

propria attivitagrave anche gli altri operatori sanitari

compresi gli infermieri

Dal 2007 con i fondi per la farmacovigilanza sono

stati finanziati numerosi progetti su argomenti che

spaziavano dalla farmacovigilanza propriamente det-

ta allrsquoappropriatezza drsquouso dei farmaci al rischio cli-

nico etc In Lombardia si egrave cercato di coniugare

lrsquoesigenza di stimolare la segnalazione

delle reazioni avverse con la valutazione tra pari

dellrsquoappropriatezza degli interventi terapeutici In

questo senso il taglio dei progetti egrave innovativo e salda

un unione tra Farmacologia e pratica clinica

Le attivita relative allrsquoinformazione indipendente e

alla formazione hanno lrsquoobiettivo di promuovere una

cultura critica sui farmaci per garantirne un uso ap-

propriato favorire lrsquointegrazione fra le diverse inizia-

tive presenti a livello regionale e centrale sviluppare

una rete di centri di informazione sul farmaco in col-

legamento anche con lrsquoAIFA

Il dipartimento di Scienze Farmacologiche dellrsquoAO

San Carlo ha aderito a quattro progetti regionali di

Farmacovigilanza Farmamonito Mereafaps React e

MEAP

Farmamonito Monitoraggio delle sospette ADR che si

Pagina 11 Numero 3

VARICI DELLrsquoESOFAGO CHE COSA SONO

Nei pazienti affetti da patologia del fegato il sangue pro-

veniente dallrsquointestino incontra difficoltagrave ad attraversare

il fegato stesso per cui si formano circoli collaterali ex

novo oppure vi egrave una maggiore portata di flusso in circoli

preesistenti come le vene dellrsquoesofago e dello stomaco

Le vene dellrsquoesofago si rigonfiano (varici) con aumento

della pressione al loro interno e alla lunga possono sangui-

nare Tale sanguinamento puograve essere lieve o massivo e puograve

fuoriuscire dalla bocca (ematemesi) oppure allrsquoano con feci

nere (melena)

Se massivo il sanguinamento provoca una diminuzione

del sangue circolante con rischi elevati di shock e morte

Per questo motivo egrave necessario un trattamento endoscopi-

co immediato inteso ad arrestare il sanguinamento Con il

gastroscopio si possono studiare le varici e visualizzare e

trattare la fonte di sanguinamento Allrsquointerno del gastro-

scopio e possibile far passare un ago sottile che permette

di iniettare un liquido nelle varici che sanguinano Provo-

cando lrsquoarresto dellrsquoemorragia (sclerosi delle varici) Secon-

do una tecnica alternativa lrsquoemorragia puograve anche essere

arrestata strozzando la base della varice con un piccolo

anello elastico posizionato anche in questo caso durante

lrsquoesame endoscopico (legatura) Lrsquoiniezione di liquido o il

posizionamento di un anello elastico provocano una trom-

bosi della varice che conduce poi a diversi controlli endo-

scopici (solitamente da 3 a 5 sedute) che sono programma-

ti in genere a scadenze di 1- 2 settimane gli uni dagli altri

La completa scomparsa delle varici e importante per pre-

venire successive emorragie In seguito il paziente saragrave

sottoposto a controlli ogni 6 mesi o ogni anno per chiude-

re eventuali varici che si siano formate Anche i pazienti

in cui si sospettano varici esofagee ad esempio per parti-

colari patologie epatiche dovrebbero eseguire controlli

endoscopici periodici Infatti egrave possibile rallentare la cre-

scita e diminuire il rischio di sanguinamento con partico-

lari farmaci In generale il trattamento endoscopico delle

varici egrave riservato ai pazienti che hanno presentato almeno

un episodio di sanguinamento tuttavia puograve essere effet-

tuato in casi particolari anche in pazienti con varici volu-

minose che non abbiano mai sanguinato (es pazienti con

controindicazioni al trattamento farmacologico)

PREPARAZIONE E SVOLGIMENTO informare il pazien-

te sulla preparazione dellrsquoesame Il paziente deve essere

digiuno da almeno 8 ore Prima dellrsquoesame bisogna rimuo-

vere eventuali protesi dentarie mobili Lrsquoesame non pro-

duce dolore ma solo fastidio allrsquointroduzione dello stru-

mento Essendo un esame in cui il paziente deve essere

tranquillo egrave necessario che sia somministrata una sedo-

analgesia che comporta un monitoraggio ossimetrico e

pressorio Dopo lrsquoesame il paziente rimane ricoverato per

almeno 24 ore se lrsquoesame egrave stato fatto in urgenza per un

sanguinamento in atto il ricovero dovragrave protrarsi per alcu-

ni giorni In quanto il rischio di sanguinamento e piugrave alto

nei primi 3-5 gg

Lrsquoalimentazione dovragrave

essere liquida e fredda

per le prime 24 ore poi

eventualmente semili-

quida per uno o piugrave

giorni

COMPLICANZE sia

lrsquoiniezione di liquido nelle varici sia la legatura provocano

ulcerazioni piugrave o meno ampie e severe della mucosa

dellrsquoesofago In generale perograve le complicanze della legatura

sono inferiori a quelle della sclerosi in quanto la tecnica

comporta una minore infiammazione della parete

dellrsquoesofago Dopo il trattamento endoscopico puograve insorge-

re febbre o modesti dolori al torace e alla parte superiore

dello stomaco Lrsquoeventuale comparsa di difficoltagrave alla de-

glutizione egrave legata allrsquoinfiammazione della mucosa

dellrsquoesofago e tende a scomparire dopo alcuni giorni la sua

persistenza per tempi piugrave lunghi puograve indicare la presenza di

un restringimento dellrsquoesofago conseguente al trattamento

A questa complicanza si puograve porre rimedio per via endosco-

pica Inoltre la caduta delle piccole croste che ricoprono le

ulcere in esito ai trattamenti endoscopici (escare) puograve esse-

re causa di un nuovo sanguinamento dopo qualche giorno

Complicanze piugrave gravi come la perforazione sono molto

rare

COMPITI DELLrsquoINFERMIERE controlla colonna video-

processore (apparecchio dove vengono inseriti i video-

endoscopi) apparecchiatura per foto e relativa stampante

applica il boccettino con acqua distillata per irrigazione

interna rifornisce materiale per legatura anello elastico

aghi da sclerosi con relativo liquido per arresto dellrsquo emor-

ragia Compila la scheda Infermieristica in tutte le sue par-

ti controlla se il paziente ha firmato il consenso informato

per lrsquoesame Lava manualmente lo strumento seguendo le

linee guida (coadiuvando lrsquoOSS) inserisce lo strumento

nella macchina lava strumenti (alta disinfezione) Controlla

e esegue lo stoccaggio degli strumenti in armadi dedicati

Bibliografia

1) Tecniche in endoscopia digestiva Editore Martinucci -

Autori PB Cotton CB Williams

2) Giornale periodico ldquoinf ANOTrdquo Editore ANOTE

Infermiere ed endoscopia

PILLOLE DI PATOLOGIA LA SCLEROSI E LA LEGATURA DI VARICI DELLrsquoESOFAGO

Galati Salvatore - di Tria Giovanni Battista

PILLOLE DI STORIA le origini della CORONAROGRAFIA De Rosa Emanuela Florida

Molto spesso nella pratica quotidiana vengono utilizzate

tecniche invasive strumentali e non per la diagnosi e la

cura di importanti patologie Tra queste il cateterismo

cardiaco e la Coronarografia che attraverso il loro evol-

versi hanno aperto nuovi orizzonti alla conoscenza ed al

trattamento della aterosclerosi coronarica

I primi esperimenti in merito alla cardiologia interventi-

stica risalgono al 1929 quando Werner Forssmann un

giovane urologo tedesco neo laureato fece un arduo espe-

rimento per dimostrare che esisteva la possibilitagrave di som-

ministrare i farmaci direttamente nel cuore Si introdusse

un catetere uretrale nella vena basilica del braccio e lo

fece risalire per 65 cm Dopo lrsquointroduzione del catetere si

recograve nel reparto di radiologia dellrsquoOspedale in cui lavora-

va e si fece fare una radiografia del torace per dimostrare

di avere raggiunto lrsquoatrio destro(1) Nonostante il rag-

giungimento dellrsquoobiettivo lrsquoesperimento non venne ap-

prezzato e Forssmann venne licenziato

Nel 1940 A Cournand e D Richards ripresero

lrsquoesperimento del temerario urologo lo applicarono allo

studio dei caratteri emodinamici delle sezioni destre del

cuore e nel 1959 vinsero il premio Nobel per la Medicina

(2) Nellrsquoottobre del 1958 in seguito ad un evento fortuito

e una intuizione geniale da parte dellrsquoosservatore (3) il Dr

Frank Mason Sones Jr introdusse la Coronarografia

Nellrsquoeseguire una aortografia di un paziente di 26 anni

affetto da valvulopatia reumatica mitro-aortica fece sci-

volare accidentalmente durante lrsquoiniezione la punta del

catetere dentro il tratto prossimale della coronaria destra

e 40 ml di contrasto furono sparati in 3 secondi nel circolo

coronarico del paziente Guardando la traccia ECG

dellrsquooscilloscopio egli vide che al posto dellrsquoattesa fibrilla-

zione ventricolare lrsquoapparecchio indicava un periodo pro-

lungato di asistolia Alcuni vigorosi colpi di tosse del pa-

ziente ancora cosciente permisero di normalizzare rapi-

damente il ritmordquo(4) A seguito di questo evento Sones

ebbe lrsquointuizione ldquoche se un cuore umano aveva potuto

tollerare una iniezione cosigrave massiva di mezzo di contrasto

direttamente in una coronaria sarebbe stato possibile

realizzare questo tipo di opacizzazione in sicurezza con

piccole dosi di contrasto diluitordquo(5) Cominciograve cosigrave dopo

40 anni dal primo esperimento di Forssmann lrsquoera della

Coronarografia selettiva Inizialmente venne considerata

una tecnica sperimentale e di scarse applicazioni pratiche

per la mancanza di un risvolto terapeutico e utilizzata

soprattutto per lo studio e le conoscenze sulla storia na-

turale della malattia coronarica Attraverso tale indagine

si delineograve per la prima volta il concetto di estensione delle

lesioni coronariche e il grado di compromissione ventrico-

lare sinistra che si sarebbero affermati in modo assoluto

nei decenni successivi(6)

La collaborazione di Somes con il giovane cardiochirurgo

argentino Renegrave Favaloro nel 1967 decretograve il valore e

lrsquoutilitagrave della Coronarografia attraverso lrsquoapplicazione

estensiva dellrsquointervento di by-pass aorto coronarico ap-

portando cosigrave un incredibile contributo alla moderna car-

diologia

Bibliografia e Sito grafia

1)httpwwwcardiologiaper tuttiorgCoronarografiahtm

2)wwwbotonimarcoitbreve_stoorie_dellacardiologiahtl

3) Claudio Cavallini 1995rdquo Le origini della cardiologia in-

terventistica Frank Mason Sonesrdquo

4) Hurst JW History of cardiac catheterization In coro-

nary arteriography and angioplasty (Eds King SB III

Douglas J S Jr) Mc Graw Hill New York 198

5)Sheldon WC F Mason Sones Jr-Stormy Petrel Cardiol-

ogy Clin Cardiol 171994

6) Proudfit WL F Mason Sones Jr MD (1918-1985) the

men and his work Cleve Clin

Pagina 10 Il Sapere Professionale Pagina 3 Il Sapere Professionale

verificano durante la degenza del paziente tramite la

presenza del ldquoFarmacista facilitatorerdquo che non solo

supporta il clinico nella compilazione dellrsquoapposita

scheda ma anche nel riconoscimento della reazione

avversa e nellrsquoinquadramento del caso con il reperi-

mento di dati presenti in letteratura Attraverso la

discussione del caso con i clinici lo staff infermieristi-

co e alcune volte con il MMG ed il paziente stesso si

evidenziano eventuali controindicazioni eo interazio-

ni promuovendo la sicurezza del paziente soggetto

dellrsquoADR ed evitando pazienti futuri

Mereafaps si propone di analizzare gli accessi al PS

attribuibili a reazioni avverse (ADR) a farmaci An-

che in questo caso crsquoegrave la figura del Farmacista che fa

da ausilio ad infermieri e medici per individuare la

possibile reazione avversa Il monitor inoltre informa

e quindi forma lrsquooperatore sanitario sullrsquouso appro-

priato dei farmaci e le possibili conseguenze in caso di

utilizzo non appropriato Gli scopi del progetto sono

determinare la percentuale di visite in PS e ricoveri

dovuti ad ADR acute evidenziare le classi farmacolo-

giche (o i farmaci) maggiormente coinvolti il tipo e

frequenza di ADR osservate la tipologia della popo-

lazione coinvolta (etagrave sesso etnia patologie concomi-

tanti) quante ADR sono prevedibili e quindi preveni-

bili e le ricadute economiche

React stima del rischio di gravi eventi avversi der-

matologici riconducibili a farmaci Le Reazioni der-

matologiche gravi sono eventi molto rari ma sono ca-

ratterizzati da elevata morbiditagrave e mortalitagrave per con-

tro proprio percheacute rari sono difficili da individuare

con questo progetto si ci pone lrsquoobiettivo di caratteriz-

zare ADR gravi dermatologiche (Steven Johnson Ne-

crolisi Tossica epidermica Pustolosi esantematica si-

stemica generalizzata DRESS) monitorare i tassi di

incidenza e valutare i fattori eziologici con particolare

attenzione ai farmaci nuovi Purtroppo nella nostra

Azienda ospedaliera non egrave presente la dermatologia

ma grazie a questo progetto abbiamo a disposizione il

supporto di medici dermatologi esperti che operano

per il progetto stesso

Meap Monitoraggio degli eventi avversi in pediatria

I bambini rappresentano insieme agli anziani soggetti

maggiormente esposti agli effetti tossici da farmaci

Questo progetto nasce dalla presenza di pochi studi

rischiobeneficio poche indicazioni e diffuso impiego

off-label In qusto contesto si egrave cercato di sensibilizza-

re i medici pediatri a segnalare e dare informazione ai

pediatri di base e quelli ospedalieri alla corretta pre-

scrizione dei farmaci

Nel nostro ospedale abbiamo creato un data base di

raccolta delle ADRs segnalate in pronto soccorso e nei

reparti per avere una tracciabilitagrave delle segnalazioni

utile per seguire il paziente dopo la reazione avversa

cercando di avere unrsquoinformazione sui tempi di guari-

gione e su eventuali nuove terapia intraprese ciograve egrave

possibile anche attraverso la comunicazione con i me-

dici di medicina generale cercando di informare

formare sullrsquoappropriatezza della prescrizione evitan-

do eventuali re challenge

Con lrsquoausilio del nostro data base abbiamo monitora-

to le segnalazioni raccolte ed inserite anche nella

banca dati AIFA prestando particolare attenzione

alla ricaduta pratica del dopo segnalazione sul pazien-

te per un periodo di due mesi con i seguenti risultati

Graf 1 segnalazioni per figura professionale

Graf 2 contatti

0

2 0

4 0

6 0

8 0

10 0

12 0

14 0

16 0

IN F M ED M ON ITOR

Tot segnalazioni 271

0

20

40

60

80

100

120

140

MDB SPECIALISTA PZ C CURA

Graf1 Rileviamo che il numero di segnalazioni

provenienti dagli infermieri egrave in percentuale del

81 a livello Italiano nello stesso periodo la per-

centuale per tale categoria egrave stata del 28 questo

dato secondo noi ancora ampiamente migliorabile egrave

stato frutto della formazioneinformazione dei no-

stri monitor soprattutto in PS

Graf2 Partendo dalla segnalazione di sospetta

ADR siamo riusciti a creare una ldquoreterdquo fra tutte le

persone coinvolte nella terapia del paziente in par-

ticolare fra i prescrittori I contatti sono stati tele-

fonici soprattutto con i Medici di Medicina Genera-

le la maggior parte di questi sono stati molto con-

tenti di ricevere informazioni riguardanti la terapia

del proprio paziente con alcuni si egrave creato un vero e

proprio rapporto professionale per cui indipenden-

temente dal caso singolo spesso veniamo ricontat-

tati per avere informazioni sulle terapie e soprattut-

to sulle interazioni Per gli specialisti della nostra

Azienda i contatti sono stati personali e si sono ba-

sati su informazioni sullrsquoanamnesi farmacologica

del paziente e discussione del caso clinico con

lrsquoausilio della letteratura scientifica a disposizione I

pazienti sono stati spesso contattati in quanto

lrsquoanmnesi farmacologica in particolare la durata

delle terapie risulta carente nei verbali del PS perograve

anche in questo caso si egrave cercato di utilizzare il ca-

nale per garantire la sicurezza del paziente stesso

dando informazioni sui prodotti da automedicazio-

ne e consigliando di rivolgersi al proprio medico in

caso di rilevate interazioni o inconguenze nella tera-

pia Discorso a parte meritano le case di cura i con-

tatti non sono stati molti ma sono stati fondamen-

tali I pazienti provenienti dalle case di cura sono

spesso anziani politrattati e frequentemente passa-

no dal nostro ospedale proprio per patologie iatro-

gene il contatto con i medici che li seguono nelle

strutture esterne egrave servito in questo caso per ride-

finre la terapia cercando di eliminare i farmaci non

fondamentali o sostituendo quelli che potevano in-

teragire negativamente

Graf3 Come si evidenzia dal grafico nella maggior

parte dei casi la terapia egrave stata sospesa alcune volte

modificata ciograve vuol dire che in questi casi il rischio

per il paziente superava il beneficio atteso dalla te-

rapia in atto Per le controindicazioni e interazioni

abbiamo tenuto conto solo di quelle clinicamente

rilevanti evidenziate grazie allrsquoausilio della BD

Drug-Reax in questi casi dove si egrave potuto la terapi-

a egrave stata sospesamodificata Negli errori sono com-

presi sia errori di dosaggio che di scambio medicina-

le

Graf 3 ricadute sulla terapia

Graf 4 Le ADR soprattutto quelle gravi hanno biso-

gno di essere seguite nel tempo spesso sono le stesse

ditte produttrici a richiederci informazioni aggiuntive

sul caso altre volte siamo noi soprattutto in casi in cui

lrsquoesito non egrave definitivo o non ben delineato a chiedere

informazioni a distanza di qualche mese Quando par-

liamo di ricerca intendiamo ricerca bibliografica nessu-

no di noi egrave nato ldquoimparatordquo ma grazie agli strumenti

che abbiamo (micromedex SBBL in particolare) siamo

riusciti a dare sempre un informazione di ritorno con-

grua ai nostri segnalatori

Graf 4ndash Follow up

Graf 5- Segnalazioni AO San Carlo

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

PR

EV

Pagina 4 Il Sapere Professionale

0

50

100

150

200

250

CAMBIO SOSP INTERAZ CONTROIND ERRORE

0

10

20

30

40

50

60

70

RICERCA NOI DITTE

Pagina 9 Il Sapere Professionale

Applicare lrsquoAcBCDE Immobilizzare il paziente ade-

guatamente con collare cervicale in caso di caduta o

esplosione ( ATLS) rimozione vestiti non adesi e

monili Tra le prime manovre da compiere vi egrave la

valutazione delle vie aeree ed il loro precoce tratta-

mento Considerare sempre unrsquoeventuale intossica-

zione da Monossido di Carbonio per lrsquoinalazione di

fumi Ustioni al volto bruciature di sopraciglia e-

screato carbonoso tosse persistente o incendio in

spazi chiusi devono sempre far pensare ad una possi-

bile inalazione da fumi

Somministrare ossigeno ad alti flussi Eventuale in-

tubazione orotracheale se sono presenti segni di po-

tenziale ostruzione delle vie aeree come raucedine o

stridore prima che il quadro evolva verso un edema

massivo

Incanulazione di 2 vene periferiche (14-16 G adulti e

20 G bambini)Lrsquoaccesso venoso ci permette la som-

ministrazione di fans eo oppiacei per il controllo del

dolore

Raffreddare a lungo la parte lesa per circa 15 minu-

ti con acqua fredda semplice (cooling) Poicheacute

lrsquoacqua conduce il calore con una velocitagrave venti vol-

te superiore a quella dellrsquoaria il Cooling determina

una vera e propria estrazione di calore bloccando la

sua azione lesiva ed il progressivo approfondirsi nei

vari strati della cute riducendo di conseguenza

lrsquoedema il dolore ed arresta la progressione in pro-

fonditagrave del processo lesivo Nei grandi ustionati tale

trattamento va effettuato con cautela con acqua a

temperatura costante fra i 10 e 20degC in quanto una

temperatura inferiore a 10degC oltre ad aggravare le

lesioni puograve determinare uno stato di ipotermia Pre-

venire lrsquoipotermia coprendo con teli sterili le zone

lesionate

Terapia infusionale Giagrave in ambiente preospedaliero

una volta garantita la pervietagrave delle vie aeree stabi-

lita la profonditagrave e lrsquoestensione delle lesioni da ustio-

ne si deve iniziare un trattamento di infusioni a ba-

se di cristalloidi per il ripristino di volume ematico e

quindi per prevenire uno stato di shock Lrsquouso dei

cristalloidi egrave indicato in considerazione

dellrsquoaumentata permeabilitagrave capillare con la conse-

guente perdita di proteine plasmatiche Lrsquouso di tali

infusioni porta ad ipoalbuminemia e quindi saragrave ne-

cessario infusione di albumina I collodi sono efficaci

se usati tra la 12a e 24a ora mentre prima favorisco-

no la formazione di edema interstiziale Plasma fre-

sco va usato successivamente per la perdita di fatto-

ri della coagulazione Somministrare cristalloidi

(Ringer Lattato) ev 2-4 mlKg x sct nelle 24 ore

negli adulti mentre nei bambini 5-6 mlKg x sct

nelle 24 ore Metagrave dei liquidi calcolati deve essere

somministrata nelle prime ore dal momento

dellrsquoevento la restante parte nelle successive 16 ore Egrave

di fondamentale importanza il continuo monitoraggio

del paziente e la valutazione dello stato di perfusione

drsquoorgano attraverso il controllo della diuresi(piugrave faci-

le in ambito ospedaliero) che deve essere per gli adulti

almeno 30-50 mlh(05-1 mlKgh) e nei bambini 1

mlKgh

Terapia del dolore La valutazione dellrsquointensitagrave del

dolore egrave essenziale per una terapia mirata alle necessi-

tagrave del paziente Oltre al dolore provocato dalle lesioni

da ustioni tali pazienti possono essere sottoposti a

manovre potenzialmente dolorose La somministrazio-

ne ev di analgesici egrave la via preferenziale in quanto la

via im egrave poco affidabile soprattutto se il paziente

presenta un quadro di shock Gli oppiacei in infusione

sono i farmaci piugrave indicati per il controllo del dolore

nelle ustioni tra questi la morfina che ha un effetto

sedativo e una lunga durata drsquoazione Tra i farmaci

non oppiacei sono largamente diffusi nel trattamento

del dolore da ustione i FANS come il Tramadolo al

dosaggio di 100mg ev ogni 8 oredie ed il Ketorolac

trometamina al dosaggio di 30mg in 100 ml di soluzio-

ne fisiologica 3 volte al di

Conclusioni Affrontare efficacemente il problema del-

la prevenzione egrave ancora oggi molto complesso Sulla

base di quanto esposto fin drsquoora la prevenzione delle

ustioni oltre ad evitare sofferenze acute ed esiti cica-

triziali permanenti ed invalidanti sia sul piano estetico

sia funzionaleconsentirebbe anche un grosso rispar-

mio rilevante per la societagrave Emerge quindi la necessi-

tagravedi un apposito piano preventivo su scala nazionale

pianificato a livello governativo e legislativo che da

un lato promuova una campagna di sensibilizzazione

della popolazione e dallrsquoaltro emani norme piugrave severe

riguardanti la prevenzione degli incendi in tutti gli

ambienti (case scuole aziende comunitagrave ecc) con

programmi di informazione e formazione svolta da

personale sanitario esperto La conoscenza di un ade-

guato trattamento della patologia permette

allrsquoinfermiere che opera in ambito sia territoriale sia

intraospedaliero di ridurre al minimo sia i danni cau-

sati dallrsquoustione stesso sia le sofferenze che la patolo-

gia provoca Il paziente esprimeragrave ansie e paure per

lrsquoalterazione della propria immagine saragrave compito

nostro mettendolo a conoscenza delle procedure e dei

risultati farlo partecipe nel processo di guarigione

Bibliografia

1- MANUALE DI MEDICINA DI EMERGENZA PRONTO SOCCORSO M G Balzanelli II edizio-

ne aggiornata con le Linee Guida ILCOR 2005-2006 per la RCP Ed Internazionali CIC 2006 -

Approccio in emergenza al paziente ustionato pag1235 M Balzanelli M Mazzone C Falcone N

Gentiloni Silveri A Catalano

2- ATST ASSISTENZA AL TRAUMATIZZATO SUL TERRITORIO M Landriscina- F Della

Corte Ustioni-pag 99 EMERSIT-2004

3- URGENZE ED EMERGENZE M Chiaranda Ustioni - pag 42 Piccin-Padova 2007

4- D Lgs 8108

5- wwwsurgical-tutororg - wwwemedicinecom - wwwministerodellasaluteit

Pagina 8 Il Sapere Professionale

Nursing nel paziente ustionato storia prevenzione e trattamento

ABusaccandash CBalzanondash Coordinatori- AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Le ustioni rappresentano una patologia

molto frequente non solo nel nostro paese anche se

non sono noti dati epidemiologici precisi e completi

sulla loro reale incidenza In Italia ogni anno si veri-

ficano circa 100000 casi di ustione e nel 10-15 dei

casi si rende necessario il ricovero in ospedalecon un

costo sociale molto elevato Questo tipo di evento

che non risparmia nessuna fascia detagrave rappresenta

nei Paesi sviluppati la prima causa di morte per i

bambini Unrsquoalta percentuale di ustionisia lievi che

gravisi verifica in ambiente domesticodove lrsquo80

delle vittime sono bambini compresi nella fascia

drsquoetagrave che va da 1 a 14 anni Altra popolazione molto

a rischio egrave quella rappresentata da anziani e disabi-

lima altro ambiente a rischio potenziale di ustioni

gravi egrave lrsquoambiente lavorativo(fra la terza e la quinta

decade di vita) La bassa percentuale di ustionati in

ambiente lavorativo egrave legata presumibilmente ad

una maggiore prevenzione e informazione fatta sem-

pre piugrave da personale sanitario esperto (medici del

lavoro infermieri specializzati in emergenza ed area

critica) e che passa attraverso verifiche severe da

parte degli enti preposti alla prevenzione e controllo

Ersquo pertanto necessario sviluppare politiche di pre-

venzione attraverso la diffusione di linee guida e ef-

fettuazione di campagne drsquoinformazione e di educa-

zione alla sicurezza volte a ridurre lrsquoincidenza degli

infortuni in ambito domestico e professionale

Lrsquoustione egrave una malattia di notevole impatto sociale

che tuttora colpisce un numero importante di sogget-

ti nonostante siano stati fatti notevoli progressi nel

campo dellrsquoinformazione e della prevenzione Per la

gravitagrave del trauma e per il frequente coinvolgimento

di tutto lrsquoorganismo lrsquoustione egrave responsabile di con-

dizioni fisiopatologiche che possono mettere a repen-

taglio la vita del paziente soprattutto nella fase acu-

ta e soprattutto nei bambini ed anziani In passato la

maggior parte dei decessi da ustioni era dovuta allo

stato di shock ipovolemico oggi la causa principale

di decesso precoce nel circa il 30 dei casi egrave

lrsquoinalazione di fumi spesso riconosciuta tardivamen-

te La maggior parte delle morti tardive egrave invece da

imputare a sepsi e polmoniti Nella fase della preven-

zione e in quella di inquadramento della gravitagrave delle

lesioni della gestione della terapia e successiva stabi-

lizzazione il paziente ustionato grave necessita di

personale medico ed infermieristico esperto e di strut-

ture specializzate ed allrsquoavanguardia (stanze asetti-

che flussi laminari per diminuire la possibile cont-

aminazione batterica letti antidecubito) anche se ancora

oggi a causa di una politica economica molto restrittiva

il paziente ustionato viene sovente trattato anche in am-

bienti non specializzati

La prevenzione ruolo dellrsquoinfermiere Negli ultimi anni

nei paesi industrializzati si egrave verificata rispetto

allrsquoultimo decennio una lieve diminuzioni dellrsquoincidenza

delle ustioni merito forse di una campagna

drsquoinformazione e di educazione promossa a vari livelli

(scuole ambienti domestici aziende fabbriche) e gestita

da personale adeguatamente formato e specializzato in

emergenza come gli infermieri di area critica e infermieri

coinvolti nella medicina del lavoro anche se il numero di

ricoveri per ustionati maggiori egrave ancora elevato Negli

ambienti di lavoro sono gli operai a contatto con prodotti

chimici i soggetti piugrave a rischio mentre nellrsquoambiente do-

mestico i bambini e gli anziani sono piugrave facilmente a ri-

schio a causa di una scarsa assistenza Tutta la popolazio-

ne deve essere a conoscenza di alcune semplici ma fonda-

mentali regole di prevenzione spesso le ustioni sono cau-

sate da vecchi elettrodomestici da materiali elettrici usu-

rati e privi di manutenzione che vanno in corto circuito

oppure da oggetti commercializzati difettosi Altra causa

di ustione sono gli incendi che si sviluppano nelle abita-

zioni 13000 lrsquoanno circa rappresentando il 20 del to-

tale Tutti i genitori devono conoscere i possibili pericoli a

cui il proprio figlio puograve andare incontro con unrsquoattenta

educazione sanitaria Dopo i 3 anni i bambini possono

essere gradualmente educati a riconoscere ed evitare le

situazioni maggiormente a rischio In molti paesi euro-

pei il personale infermieristico che si occupa di emergen-

za egrave inserito in un programma di formazione con

lrsquoobiettivo di educare allrsquointerno di scuole materne ed ele-

mentari sia il personale docente e di supporto che gli stes-

si alunni

TRATTAMENTO PREOSPEDALIERO Il termine Gol-

den Hour egrave comunemente usato per indicare la necessitagrave

di trattamento immediato del paziente con traumi impor-

tanti di qualunque natura al fine di assicurare la miglior

prognosi possibile Il trattamento iniziale del paziente

ustionato deve seguire i principi generali e le linee guida

per il traumatizzato(ATLS) con particolare attenzione

alle vie aeree respirazione circolo controllo e prevenzio-

ne dellrsquoipotermia riconoscimento e trattamento di even-

tuali lesioni associate (AcBCDE)

Provvedimenti Una volta accertata la messa in sicurezza

ambientale e rimosso il paziente dalla fonte di lesione si

provvederagrave a contenere il processo ustionante

Conclusioni In rappresentanza dei vincitori (3deg Posto)

Il risultato piugrave importante dei progetti non egrave

nellrsquoaumento delle segnalazioni che pure come eviden-

zia il grafico crsquoegrave stato ma nella capacitagrave di coinvolgere i

medici e gli infermieri in una discussione sulla pratica

clinica e sullrsquoappropriatezza Il fatto che le reazioni

comuni siano ben conosciute non vuol dire che non ci

sia nulla da fare anzi come nel caso dei dicumarolici o

della metformina egrave importante fornire ai medici ed ai

pazienti tutta una serie di avvertimenti e raccomanda-

zioni al fine di evitare possibili ADR giagrave note ma che si

sviluppano piugrave frequentemente quando il paziente egrave in

condizioni cliniche particolari (es acidosi lattica da me-

tformina in pazienti disidratati)

Grazie ai progetti di farmacovigilanza siamo riusciti a

fare formazione sullrsquoappropriatezza e ad aiutare i pre-

scrittori nella prevenzione di ADR da farmaci (sospensionemodifica terapia rilevazione interazione ed errori) il

nostro intento e quello di Regione Lombardia egrave quello di dare continuitagrave a questi progetti e lrsquounico modo per far-

lo egrave formare i professionisti in modo che anche al termine dei progetti stessi continuino ad avere ldquoun occhio di

riguardordquo sulla farmacovigilanza

Pagina 5 Numero 3

La cartella clinica come strumento di conoscenza efficienza e qualitagrave Analisi di uno studio

Ardizzone Franco AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Il Decreto Legislativo n 822005 ha portato profonde trasformazioni allrsquointerno della Pubblica

Amministrazione prevedendo che la stessa faccia ricorso allinformatica quale principale strumento operativo

sia nei rapporti interni che nei confronti del cittadino Lrsquoinformatizzazione ha cambiato volto alla Pubblica Am-

ministrazione e di conseguenza al mondo sanitario con ripercussioni positive sui professionisti della salute e quin-

di sul pazientecliente La continua evoluzione tecnologica permette cosigrave di abbandonare il sistema cartaceo e

apre il mondo allrsquoinformatizzazione

Obiettivi Nellrsquoambito della Certificazione di Qualitagrave UNI ENI ISO 9001 dellrsquo UOS Pronto Soccorso della A-

zienda Ospedaliera San Carlo Borromeo nellrsquoanno 2001 nel manuale di qualitagrave aziendale viene inserita la Docu-

mentazione Infermieristica ( in seguito DI) con relativa procedura Gli atti pubblici se documentati con rigore

agevolano lo svolgimento dellrsquoattivitagrave infermieristica e di conseguenza portano miglioramenti alla qualitagrave del

servizio A tale proposito nel 2003 un gruppo di miglioramento multidisciplinare propone uno studio sullrsquouso

della DI con lrsquoobiettivo di individuare punti di forza e di debolezza avere unrsquoimmagine piugrave chiara e reale dello

strumento raccogliere suggerimenti e successivamente studiare possibili azioni di miglioramento della DI che

allrsquoepoca era lrsquounico strumento a disposizione degli infermieri e che permettesse loro di monitorare e quindi docu-

mentare tutta lrsquoattivitagrave infermieristica

Nel 2008 lo studio viene riproposto in quanto non vi egrave piugrave una DI cartacea come nel precedente studio ma ben-

sigrave informatizzata quindi si egrave voluto indagare sui vari aspetti qualitativi e confrontare i due studi per trarre infor-

mazioni utili

Materiali e metodi Nel 2003 egrave stato elaborato un questionario di 20 domande e uno spazio libero per raccogliere

eventuali commenti eo proposte Dopo un colloquio con il coordinatore del servizio ed i referenti infermieristici

sullrsquoobiettivo dello studio sono stati consegnati i questionari (56) in forma anonima Dopo un mese sono stati

ritirati 54 questionari completi e solo 2 incompleti Nel 2008 egrave stato riproposto un questionario di 20 domande

che a differenza del 2003 presentava delle domande sulla DI informatizzata utilizzata presso il pronto soccorso

Pagina 6 Il Sapere Professionale

I questionari consegnati sono stati 58 e sono stati

compilati sempre in forma anonima per un totale di

55 questionari ritirati a distanza di un mese dalla loro

distribuzione tra il personale infermieristico

Risultati Lanalisi dei dati ha presentato un quadro

della situazione piugrave che positivo Nei grafici di segui-

to riportati vengono illustrati entrambi gli studi

20032009 allo scopo di evidenziare le varie differenze

e quindi raccogliere utili informazioni al fine di mi-

gliorare qualitativamente uno strumento fondamen-

tale per lassistenza infermieristica

Analisi dei dati Gli aspetti fondamentali che sono

emersi dallanalisi dei dati si sono rivelati di notevole

interesse in quanto sono state messe a confronto due

realtagrave differenti Nel corso degli anni anche la forma-

zione infermieristica ha subito un notevole cambia-

mento e sviluppo A tal proposito (grafico 3) con la

nascita del DM del 2 aprile 2001 il Diploma Univer-

sitario diventa Laurea infatti noteremo che nel 2003

vi erano infermieri in possesso del diploma universita-

rio e una piccola percentuale di infermieri generici

quadro invece differente nel 2008 dove troviamo giagrave i

primi infermieri in possesso di Laurea e dove si nota

la quasi scomparsa figura dellinfermiere generico Un

aspetto chiaramente emerso riguarda anche altri tipi

di titoli conseguiti (grafico 5)

Garf3 e 5

nel 2003 infatti il conseguimento di un master o di

una abilitazione era meno frequente rispetto al 2009

dove la percentuale di infermieri che possiedono altri

titoli egrave decisamente in netto aumento questo percheacute

lrsquoinfermiere egrave volto ad una crescita professionale sem-

pre piugrave importante Un ulteriore fattore riguarda le

conoscenze giuridiche e legislative (grafico 9 e 10) in

merito alla DI Spesso gli operatori sanitari non sono

pienamente consapevoli delle ripercussioni legali a cui

vanno incontro in caso di una scorretta compilazione o

di una mancata compilazione della documentazione

inerente al loro ambito In passato quando la forma-

zione infermieristica era legata al vecchio ordinamen-

to allrsquointerno del corso di studi non erano previste ma-

terie che trattavano gli aspetti legali in modo appro-

fondito mentre con il passaggio alla laurea infermieri-

stica sono state approfondite le ore di studio sugli a-

spetti legali della professione e della compilazione della

cartella infermieristica Nonostante ciograve cosigrave come e-

merge dai risultati della ricerca le conoscenze in meri-

to a tali aspetti sono ancora molto lacunosi Analizzan-

do gli aspetti affiorati dallo studio nel 2003 lrsquoutilizzo

della DI cartacea presentava giagrave dei limiti propri Il

suo impiego era ritenuto utile percheacute tutelava gli infer-

mieri dai rischi legali rendeva maggiore autonomia e

conferiva maggiore responsabilitagrave Tale strumento a-

gevolava i professionisti ad esempio percheacute sempre a

portata di mano ma nello stesso tempo presentava

numerosi fattori discordanti fra loro tra questi trovia-

mo Un elemento fondamentale che emerge nel 2003 egrave

infatti la richiesta del personale al concetto di informa-

tizzazione (grafico 17) A tale proposito nel 2006 la-

zienda ospedaliera abbandona il tradizionale strumen-

to medico-infermieristico cartaceo ed introduce presso

il pronto soccorso la documentazione sanitaria infor-

matizzata

Conclusioni

Lrsquoinformatizzazione della DI da la possibilitagrave di con-

servare con sicurezza una notevole mole di dati e di

elaborare dati rapidamente visualizzare e stampare

nellrsquoimmediato dati importanti nei processi decisionali

della direzione strategica infermieristica comunicare e

far circolare rapidamente informazioni tra soggetti

interessati e varie parti dellrsquoorganizzazione migliorare

lrsquoinsegnamento della gestione dellrsquoassistenza svilup-

pando protocolli e standard assistenziali Uno

strumento informativo permette la ldquocomunicazione a

distanzardquo noncheacute ldquolrsquoaggregazione dei datirdquo e di

conseguenza la possibilitagrave di costruire indicatori per il

miglioramento assistenziale infermieristico

Lrsquointroduzione della tecnologia in unorganizzazione

complessa come quella del mondo sanitario va realiz-

zata con particolare attenzione Per modificare i com-

Conseguimento Diploma Laurea

Infermieristica

55

37

8

65

18

413

Dip

lom

a

IP

Dip

lom

a

U IG

Dip

lom

a

IP

Dip

lom

a

U IG

Laur

ea

2003 2008

Conseguimento altri titoli

27

35

4

34

4

14

7

75

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

2008

2003

Pagina 7 Numero 3

Graf17

Bibliografia

Luci ed ombre sullutilizzo della cartella infermieristica

informatizzata lesperienza di una UOS A MonelloA

Busacca L Venneri Tesi Scienze Infermieristicheaa

20072008Milano Universitagrave degli Studi

Manuale di qualitagrave ldquoLa cartella clinica unificata integra-

tardquo a cura dellrsquoUfficio Formazione e Qualitagrave Azienda

ospedaliera San Carlo Borromeo Milano 2005

P Giuliani G Negrini A Alborghetti C Di Blasi M

Casati F Vimercati A Bonaldi L La Pietra F Azzali

A Cazzulani P Moccarelli M Cancellieri P Sergi L

Merlino C Lucchina Manuale della Cartella Clinica

Regione Lombardia seconda edizione Milano 2007

M Casati La documentazione infermieristicaedMcGraw

-Hill Milano 2005

M Storti G Anelli P Gallerani A Massara P Caritagrave

A La Torre G Mentegari ldquoAcute chronic pain nurse

una nuova realtagraverdquo I quaderni dellrsquoinfermiere n 26

122009 pp I-XXIV

L Benci ldquoAspetti giuridici della professione infermieri-

sticardquo quinta edizione editore McGraw-Hill Milano

2008

D Lgs n 822005 ldquoCodice dellrsquoAmministrazione Digita-

lerdquo

portamenti egrave indispensabile agire non solo sulla com-

ponente tecnologica ma anche quella umana A tale

proposito e come illustrato nello studio la formazio-

ne del personale ha una notevole rilevanza attraver-

so corsi di formazione sullinformatizzazione sulluso

dello strumento informatizzato e formazione sugli

aspetti medico-legali che risultano ancora ancora

oggi piuttosto lacunosi Per quanto riguarda invece

la componente tecnologica egrave importante sottolineare

che un buon sistema informatizzato necessita di una

strumentazione adeguata e al passo con i tempi per

poter permettere ai professionisti di documentare in

tempo reale il processo di assistenza che sta alla base

della formazione infermieristica Linformatizzazione

puograve migliorare la sicurezza del paziente e degli opera-

tori a condizione che ciograve avvenga allinterno di una

programmazione ben strutturata e flessibile in base

alle problematiche che di volta in volta si

presentano

Graf 9 e 10

Quali sono le conoscenze Giuridiche in merito

alla DI

5

5

41

49

19

2

44

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003

In rappresentanza del vincitore (3deg posto)

Secondo te la Documentazione Infermieristica

26

10

30

23

97

28

20

32

4

Aum

enta

le

responsabilitagrave

Aum

enta

i

ris

chi le

gali

Dim

inuis

ce i

ris

chi le

gali

Maggio

re

auto

nom

ia

Aum

enta

le

responsabilitagrave

Aum

enta

i

ris

chi le

gali

Dim

inuis

ce i

ris

chi le

gali

Maggio

re

auto

nom

ia

tute

la

lin

ferm

iere d

a

azio

ni

giu

diz

iarie

Altro

2003 2008

Quali sono le conoscenze Legislative in merito

alla DI

0

5

44

49

5

24

2

39

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Altro

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003

Page 2: Iii° caps

Pagina 2 Il Sapere Professionale

La Farmacovigilanza come strumento di informazione e prevenzione Dottssa Anna Maria Fiori1 Lucia Ventura1 Paolo Toscano2 Patrizio Piacentini1

1Dipartimento di Scienze Farmacologiche AO San Carlo Borromeo 2 Reparto di Medicina IV

La farmacovigilanza si riferisce allrsquoinsieme delle atti-

vitagrave di raccolta monitoraggio studio e validazione

delle informazioni fornite dal personale sanitario e dai

cittadini sugli eventi avversi da farmaci siano essi

intesi nel senso convenzionale del termine che come

prodotti erboristici o di medicine tradizionali allo

scopo di identificare nuove informazioni sui rischi

potenziali associati ai farmaci e per prevenire danni

alla popolazione Infatti le sperimentazioni cliniche

che precedono la commercializzazione di un farmaco

quando condotte in modo accurato sono in grado di

fornire informazioni sufficienti sul beneficio atteso di

un farmaco Tuttavia per le loro caratteristiche in-

trinseche le sperimentazioni non sono in grado di for-

nire gli elementi necessari alla determinazione del

profilo di sicurezza quando un farmaco viene utilizza-

to dalla popolazione generale

La farmacovigilanza egrave interessata particolarmente

alle reazioni avverse ai farmaci (ADR adverse drug

reactions) che sono definite come ldquouna risposta ad un

farmaco che egrave nociva e non voluta e che avviene a

dosi normalmente usate per la profilassi diagnosi o

terapia di una malattia o per la modifica di una fun-

zione fisiologicardquo

Uno degli scopi principali di un sistema di segnalazio-

ne spontanea egrave quello di generare ldquosegnalirdquo cioegrave iden-

tificare reazioni avverse non note o rilevare un au-

mento della frequenza di reazioni giagrave note

Analizzare questi segnali non egrave facile tuttavia

lrsquoaumento negli anni del numero di segnalazioni ci ha

permesso di passare da una selezione quantitativa

delle segnalazioni a unrsquoanalisi di tipo qualitativo

La farmacovigilanza comprende una serie di attivitagrave

finalizzate alla valutazione continuativa di tutte le

informazioni relative alla sicurezza dei farmaci e ad

assicurare per tutti i farmaci in commercio un rap-

porto rischiobeneficio favorevole per la popolazione

I dati relativi alla sicurezza del farmaci vengono rica-

vati da differenti fonti segnalazioni spontanee di so-

spette reazioni avverse studi letteratura scientifica

rapporti inviati dalle industrie farmaceutiche ecc In

particolare le segnalazioni spontanee di reazioni av-

verse a farmaci (ADR) vengono raccolte mediante la

Rete nazionale di Farmacovigilanza (RNF) attiva

dal Novembre 2001 Questo sistema ha creato un

network tra lrsquoAIFA le 21 Regioni 204 Unitagrave Sanita-

rie Locali 112 Ospedali 38 IRCCS (Istituti di Ricerca

e Cura a Carattere Scientifico) e 561 industrie farma-

ceutiche Attraverso tale network gli operatori sanita-

ri segnalano allrsquoAIFA le reazioni avverse sospette os-

servate sul territorio italiano

La rete di farmacovigilanza egrave inoltre in collegamento

operativo con il network europeo EudraVigilance che

raccoglie in un database europeo i dati forniti a livello

nazionale

IL DL8 Aprile 2003 ndeg95 ha introdotto alcune im-

portanti modifiche vanno segnalate tutte le reazioni

avverse gravi non gravi attese inattese per vaccini e

farmaci sottoposti a monitoraggio intensivo ( farmaci

di nuova immissione in commercio farmaci per i quali

egrave stata approvata una modifica delle condizioni

drsquoimpiego) e tutte le reazioni gravi eo inattese (non

previste nel foglietto illustrativo) per tutti i farmaci

Oltre ai medici sono tenuti a segnalare le reazioni av-

verse di cui vengano a conoscenza nellambito della

propria attivitagrave anche gli altri operatori sanitari

compresi gli infermieri

Dal 2007 con i fondi per la farmacovigilanza sono

stati finanziati numerosi progetti su argomenti che

spaziavano dalla farmacovigilanza propriamente det-

ta allrsquoappropriatezza drsquouso dei farmaci al rischio cli-

nico etc In Lombardia si egrave cercato di coniugare

lrsquoesigenza di stimolare la segnalazione

delle reazioni avverse con la valutazione tra pari

dellrsquoappropriatezza degli interventi terapeutici In

questo senso il taglio dei progetti egrave innovativo e salda

un unione tra Farmacologia e pratica clinica

Le attivita relative allrsquoinformazione indipendente e

alla formazione hanno lrsquoobiettivo di promuovere una

cultura critica sui farmaci per garantirne un uso ap-

propriato favorire lrsquointegrazione fra le diverse inizia-

tive presenti a livello regionale e centrale sviluppare

una rete di centri di informazione sul farmaco in col-

legamento anche con lrsquoAIFA

Il dipartimento di Scienze Farmacologiche dellrsquoAO

San Carlo ha aderito a quattro progetti regionali di

Farmacovigilanza Farmamonito Mereafaps React e

MEAP

Farmamonito Monitoraggio delle sospette ADR che si

Pagina 11 Numero 3

VARICI DELLrsquoESOFAGO CHE COSA SONO

Nei pazienti affetti da patologia del fegato il sangue pro-

veniente dallrsquointestino incontra difficoltagrave ad attraversare

il fegato stesso per cui si formano circoli collaterali ex

novo oppure vi egrave una maggiore portata di flusso in circoli

preesistenti come le vene dellrsquoesofago e dello stomaco

Le vene dellrsquoesofago si rigonfiano (varici) con aumento

della pressione al loro interno e alla lunga possono sangui-

nare Tale sanguinamento puograve essere lieve o massivo e puograve

fuoriuscire dalla bocca (ematemesi) oppure allrsquoano con feci

nere (melena)

Se massivo il sanguinamento provoca una diminuzione

del sangue circolante con rischi elevati di shock e morte

Per questo motivo egrave necessario un trattamento endoscopi-

co immediato inteso ad arrestare il sanguinamento Con il

gastroscopio si possono studiare le varici e visualizzare e

trattare la fonte di sanguinamento Allrsquointerno del gastro-

scopio e possibile far passare un ago sottile che permette

di iniettare un liquido nelle varici che sanguinano Provo-

cando lrsquoarresto dellrsquoemorragia (sclerosi delle varici) Secon-

do una tecnica alternativa lrsquoemorragia puograve anche essere

arrestata strozzando la base della varice con un piccolo

anello elastico posizionato anche in questo caso durante

lrsquoesame endoscopico (legatura) Lrsquoiniezione di liquido o il

posizionamento di un anello elastico provocano una trom-

bosi della varice che conduce poi a diversi controlli endo-

scopici (solitamente da 3 a 5 sedute) che sono programma-

ti in genere a scadenze di 1- 2 settimane gli uni dagli altri

La completa scomparsa delle varici e importante per pre-

venire successive emorragie In seguito il paziente saragrave

sottoposto a controlli ogni 6 mesi o ogni anno per chiude-

re eventuali varici che si siano formate Anche i pazienti

in cui si sospettano varici esofagee ad esempio per parti-

colari patologie epatiche dovrebbero eseguire controlli

endoscopici periodici Infatti egrave possibile rallentare la cre-

scita e diminuire il rischio di sanguinamento con partico-

lari farmaci In generale il trattamento endoscopico delle

varici egrave riservato ai pazienti che hanno presentato almeno

un episodio di sanguinamento tuttavia puograve essere effet-

tuato in casi particolari anche in pazienti con varici volu-

minose che non abbiano mai sanguinato (es pazienti con

controindicazioni al trattamento farmacologico)

PREPARAZIONE E SVOLGIMENTO informare il pazien-

te sulla preparazione dellrsquoesame Il paziente deve essere

digiuno da almeno 8 ore Prima dellrsquoesame bisogna rimuo-

vere eventuali protesi dentarie mobili Lrsquoesame non pro-

duce dolore ma solo fastidio allrsquointroduzione dello stru-

mento Essendo un esame in cui il paziente deve essere

tranquillo egrave necessario che sia somministrata una sedo-

analgesia che comporta un monitoraggio ossimetrico e

pressorio Dopo lrsquoesame il paziente rimane ricoverato per

almeno 24 ore se lrsquoesame egrave stato fatto in urgenza per un

sanguinamento in atto il ricovero dovragrave protrarsi per alcu-

ni giorni In quanto il rischio di sanguinamento e piugrave alto

nei primi 3-5 gg

Lrsquoalimentazione dovragrave

essere liquida e fredda

per le prime 24 ore poi

eventualmente semili-

quida per uno o piugrave

giorni

COMPLICANZE sia

lrsquoiniezione di liquido nelle varici sia la legatura provocano

ulcerazioni piugrave o meno ampie e severe della mucosa

dellrsquoesofago In generale perograve le complicanze della legatura

sono inferiori a quelle della sclerosi in quanto la tecnica

comporta una minore infiammazione della parete

dellrsquoesofago Dopo il trattamento endoscopico puograve insorge-

re febbre o modesti dolori al torace e alla parte superiore

dello stomaco Lrsquoeventuale comparsa di difficoltagrave alla de-

glutizione egrave legata allrsquoinfiammazione della mucosa

dellrsquoesofago e tende a scomparire dopo alcuni giorni la sua

persistenza per tempi piugrave lunghi puograve indicare la presenza di

un restringimento dellrsquoesofago conseguente al trattamento

A questa complicanza si puograve porre rimedio per via endosco-

pica Inoltre la caduta delle piccole croste che ricoprono le

ulcere in esito ai trattamenti endoscopici (escare) puograve esse-

re causa di un nuovo sanguinamento dopo qualche giorno

Complicanze piugrave gravi come la perforazione sono molto

rare

COMPITI DELLrsquoINFERMIERE controlla colonna video-

processore (apparecchio dove vengono inseriti i video-

endoscopi) apparecchiatura per foto e relativa stampante

applica il boccettino con acqua distillata per irrigazione

interna rifornisce materiale per legatura anello elastico

aghi da sclerosi con relativo liquido per arresto dellrsquo emor-

ragia Compila la scheda Infermieristica in tutte le sue par-

ti controlla se il paziente ha firmato il consenso informato

per lrsquoesame Lava manualmente lo strumento seguendo le

linee guida (coadiuvando lrsquoOSS) inserisce lo strumento

nella macchina lava strumenti (alta disinfezione) Controlla

e esegue lo stoccaggio degli strumenti in armadi dedicati

Bibliografia

1) Tecniche in endoscopia digestiva Editore Martinucci -

Autori PB Cotton CB Williams

2) Giornale periodico ldquoinf ANOTrdquo Editore ANOTE

Infermiere ed endoscopia

PILLOLE DI PATOLOGIA LA SCLEROSI E LA LEGATURA DI VARICI DELLrsquoESOFAGO

Galati Salvatore - di Tria Giovanni Battista

PILLOLE DI STORIA le origini della CORONAROGRAFIA De Rosa Emanuela Florida

Molto spesso nella pratica quotidiana vengono utilizzate

tecniche invasive strumentali e non per la diagnosi e la

cura di importanti patologie Tra queste il cateterismo

cardiaco e la Coronarografia che attraverso il loro evol-

versi hanno aperto nuovi orizzonti alla conoscenza ed al

trattamento della aterosclerosi coronarica

I primi esperimenti in merito alla cardiologia interventi-

stica risalgono al 1929 quando Werner Forssmann un

giovane urologo tedesco neo laureato fece un arduo espe-

rimento per dimostrare che esisteva la possibilitagrave di som-

ministrare i farmaci direttamente nel cuore Si introdusse

un catetere uretrale nella vena basilica del braccio e lo

fece risalire per 65 cm Dopo lrsquointroduzione del catetere si

recograve nel reparto di radiologia dellrsquoOspedale in cui lavora-

va e si fece fare una radiografia del torace per dimostrare

di avere raggiunto lrsquoatrio destro(1) Nonostante il rag-

giungimento dellrsquoobiettivo lrsquoesperimento non venne ap-

prezzato e Forssmann venne licenziato

Nel 1940 A Cournand e D Richards ripresero

lrsquoesperimento del temerario urologo lo applicarono allo

studio dei caratteri emodinamici delle sezioni destre del

cuore e nel 1959 vinsero il premio Nobel per la Medicina

(2) Nellrsquoottobre del 1958 in seguito ad un evento fortuito

e una intuizione geniale da parte dellrsquoosservatore (3) il Dr

Frank Mason Sones Jr introdusse la Coronarografia

Nellrsquoeseguire una aortografia di un paziente di 26 anni

affetto da valvulopatia reumatica mitro-aortica fece sci-

volare accidentalmente durante lrsquoiniezione la punta del

catetere dentro il tratto prossimale della coronaria destra

e 40 ml di contrasto furono sparati in 3 secondi nel circolo

coronarico del paziente Guardando la traccia ECG

dellrsquooscilloscopio egli vide che al posto dellrsquoattesa fibrilla-

zione ventricolare lrsquoapparecchio indicava un periodo pro-

lungato di asistolia Alcuni vigorosi colpi di tosse del pa-

ziente ancora cosciente permisero di normalizzare rapi-

damente il ritmordquo(4) A seguito di questo evento Sones

ebbe lrsquointuizione ldquoche se un cuore umano aveva potuto

tollerare una iniezione cosigrave massiva di mezzo di contrasto

direttamente in una coronaria sarebbe stato possibile

realizzare questo tipo di opacizzazione in sicurezza con

piccole dosi di contrasto diluitordquo(5) Cominciograve cosigrave dopo

40 anni dal primo esperimento di Forssmann lrsquoera della

Coronarografia selettiva Inizialmente venne considerata

una tecnica sperimentale e di scarse applicazioni pratiche

per la mancanza di un risvolto terapeutico e utilizzata

soprattutto per lo studio e le conoscenze sulla storia na-

turale della malattia coronarica Attraverso tale indagine

si delineograve per la prima volta il concetto di estensione delle

lesioni coronariche e il grado di compromissione ventrico-

lare sinistra che si sarebbero affermati in modo assoluto

nei decenni successivi(6)

La collaborazione di Somes con il giovane cardiochirurgo

argentino Renegrave Favaloro nel 1967 decretograve il valore e

lrsquoutilitagrave della Coronarografia attraverso lrsquoapplicazione

estensiva dellrsquointervento di by-pass aorto coronarico ap-

portando cosigrave un incredibile contributo alla moderna car-

diologia

Bibliografia e Sito grafia

1)httpwwwcardiologiaper tuttiorgCoronarografiahtm

2)wwwbotonimarcoitbreve_stoorie_dellacardiologiahtl

3) Claudio Cavallini 1995rdquo Le origini della cardiologia in-

terventistica Frank Mason Sonesrdquo

4) Hurst JW History of cardiac catheterization In coro-

nary arteriography and angioplasty (Eds King SB III

Douglas J S Jr) Mc Graw Hill New York 198

5)Sheldon WC F Mason Sones Jr-Stormy Petrel Cardiol-

ogy Clin Cardiol 171994

6) Proudfit WL F Mason Sones Jr MD (1918-1985) the

men and his work Cleve Clin

Pagina 10 Il Sapere Professionale Pagina 3 Il Sapere Professionale

verificano durante la degenza del paziente tramite la

presenza del ldquoFarmacista facilitatorerdquo che non solo

supporta il clinico nella compilazione dellrsquoapposita

scheda ma anche nel riconoscimento della reazione

avversa e nellrsquoinquadramento del caso con il reperi-

mento di dati presenti in letteratura Attraverso la

discussione del caso con i clinici lo staff infermieristi-

co e alcune volte con il MMG ed il paziente stesso si

evidenziano eventuali controindicazioni eo interazio-

ni promuovendo la sicurezza del paziente soggetto

dellrsquoADR ed evitando pazienti futuri

Mereafaps si propone di analizzare gli accessi al PS

attribuibili a reazioni avverse (ADR) a farmaci An-

che in questo caso crsquoegrave la figura del Farmacista che fa

da ausilio ad infermieri e medici per individuare la

possibile reazione avversa Il monitor inoltre informa

e quindi forma lrsquooperatore sanitario sullrsquouso appro-

priato dei farmaci e le possibili conseguenze in caso di

utilizzo non appropriato Gli scopi del progetto sono

determinare la percentuale di visite in PS e ricoveri

dovuti ad ADR acute evidenziare le classi farmacolo-

giche (o i farmaci) maggiormente coinvolti il tipo e

frequenza di ADR osservate la tipologia della popo-

lazione coinvolta (etagrave sesso etnia patologie concomi-

tanti) quante ADR sono prevedibili e quindi preveni-

bili e le ricadute economiche

React stima del rischio di gravi eventi avversi der-

matologici riconducibili a farmaci Le Reazioni der-

matologiche gravi sono eventi molto rari ma sono ca-

ratterizzati da elevata morbiditagrave e mortalitagrave per con-

tro proprio percheacute rari sono difficili da individuare

con questo progetto si ci pone lrsquoobiettivo di caratteriz-

zare ADR gravi dermatologiche (Steven Johnson Ne-

crolisi Tossica epidermica Pustolosi esantematica si-

stemica generalizzata DRESS) monitorare i tassi di

incidenza e valutare i fattori eziologici con particolare

attenzione ai farmaci nuovi Purtroppo nella nostra

Azienda ospedaliera non egrave presente la dermatologia

ma grazie a questo progetto abbiamo a disposizione il

supporto di medici dermatologi esperti che operano

per il progetto stesso

Meap Monitoraggio degli eventi avversi in pediatria

I bambini rappresentano insieme agli anziani soggetti

maggiormente esposti agli effetti tossici da farmaci

Questo progetto nasce dalla presenza di pochi studi

rischiobeneficio poche indicazioni e diffuso impiego

off-label In qusto contesto si egrave cercato di sensibilizza-

re i medici pediatri a segnalare e dare informazione ai

pediatri di base e quelli ospedalieri alla corretta pre-

scrizione dei farmaci

Nel nostro ospedale abbiamo creato un data base di

raccolta delle ADRs segnalate in pronto soccorso e nei

reparti per avere una tracciabilitagrave delle segnalazioni

utile per seguire il paziente dopo la reazione avversa

cercando di avere unrsquoinformazione sui tempi di guari-

gione e su eventuali nuove terapia intraprese ciograve egrave

possibile anche attraverso la comunicazione con i me-

dici di medicina generale cercando di informare

formare sullrsquoappropriatezza della prescrizione evitan-

do eventuali re challenge

Con lrsquoausilio del nostro data base abbiamo monitora-

to le segnalazioni raccolte ed inserite anche nella

banca dati AIFA prestando particolare attenzione

alla ricaduta pratica del dopo segnalazione sul pazien-

te per un periodo di due mesi con i seguenti risultati

Graf 1 segnalazioni per figura professionale

Graf 2 contatti

0

2 0

4 0

6 0

8 0

10 0

12 0

14 0

16 0

IN F M ED M ON ITOR

Tot segnalazioni 271

0

20

40

60

80

100

120

140

MDB SPECIALISTA PZ C CURA

Graf1 Rileviamo che il numero di segnalazioni

provenienti dagli infermieri egrave in percentuale del

81 a livello Italiano nello stesso periodo la per-

centuale per tale categoria egrave stata del 28 questo

dato secondo noi ancora ampiamente migliorabile egrave

stato frutto della formazioneinformazione dei no-

stri monitor soprattutto in PS

Graf2 Partendo dalla segnalazione di sospetta

ADR siamo riusciti a creare una ldquoreterdquo fra tutte le

persone coinvolte nella terapia del paziente in par-

ticolare fra i prescrittori I contatti sono stati tele-

fonici soprattutto con i Medici di Medicina Genera-

le la maggior parte di questi sono stati molto con-

tenti di ricevere informazioni riguardanti la terapia

del proprio paziente con alcuni si egrave creato un vero e

proprio rapporto professionale per cui indipenden-

temente dal caso singolo spesso veniamo ricontat-

tati per avere informazioni sulle terapie e soprattut-

to sulle interazioni Per gli specialisti della nostra

Azienda i contatti sono stati personali e si sono ba-

sati su informazioni sullrsquoanamnesi farmacologica

del paziente e discussione del caso clinico con

lrsquoausilio della letteratura scientifica a disposizione I

pazienti sono stati spesso contattati in quanto

lrsquoanmnesi farmacologica in particolare la durata

delle terapie risulta carente nei verbali del PS perograve

anche in questo caso si egrave cercato di utilizzare il ca-

nale per garantire la sicurezza del paziente stesso

dando informazioni sui prodotti da automedicazio-

ne e consigliando di rivolgersi al proprio medico in

caso di rilevate interazioni o inconguenze nella tera-

pia Discorso a parte meritano le case di cura i con-

tatti non sono stati molti ma sono stati fondamen-

tali I pazienti provenienti dalle case di cura sono

spesso anziani politrattati e frequentemente passa-

no dal nostro ospedale proprio per patologie iatro-

gene il contatto con i medici che li seguono nelle

strutture esterne egrave servito in questo caso per ride-

finre la terapia cercando di eliminare i farmaci non

fondamentali o sostituendo quelli che potevano in-

teragire negativamente

Graf3 Come si evidenzia dal grafico nella maggior

parte dei casi la terapia egrave stata sospesa alcune volte

modificata ciograve vuol dire che in questi casi il rischio

per il paziente superava il beneficio atteso dalla te-

rapia in atto Per le controindicazioni e interazioni

abbiamo tenuto conto solo di quelle clinicamente

rilevanti evidenziate grazie allrsquoausilio della BD

Drug-Reax in questi casi dove si egrave potuto la terapi-

a egrave stata sospesamodificata Negli errori sono com-

presi sia errori di dosaggio che di scambio medicina-

le

Graf 3 ricadute sulla terapia

Graf 4 Le ADR soprattutto quelle gravi hanno biso-

gno di essere seguite nel tempo spesso sono le stesse

ditte produttrici a richiederci informazioni aggiuntive

sul caso altre volte siamo noi soprattutto in casi in cui

lrsquoesito non egrave definitivo o non ben delineato a chiedere

informazioni a distanza di qualche mese Quando par-

liamo di ricerca intendiamo ricerca bibliografica nessu-

no di noi egrave nato ldquoimparatordquo ma grazie agli strumenti

che abbiamo (micromedex SBBL in particolare) siamo

riusciti a dare sempre un informazione di ritorno con-

grua ai nostri segnalatori

Graf 4ndash Follow up

Graf 5- Segnalazioni AO San Carlo

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

PR

EV

Pagina 4 Il Sapere Professionale

0

50

100

150

200

250

CAMBIO SOSP INTERAZ CONTROIND ERRORE

0

10

20

30

40

50

60

70

RICERCA NOI DITTE

Pagina 9 Il Sapere Professionale

Applicare lrsquoAcBCDE Immobilizzare il paziente ade-

guatamente con collare cervicale in caso di caduta o

esplosione ( ATLS) rimozione vestiti non adesi e

monili Tra le prime manovre da compiere vi egrave la

valutazione delle vie aeree ed il loro precoce tratta-

mento Considerare sempre unrsquoeventuale intossica-

zione da Monossido di Carbonio per lrsquoinalazione di

fumi Ustioni al volto bruciature di sopraciglia e-

screato carbonoso tosse persistente o incendio in

spazi chiusi devono sempre far pensare ad una possi-

bile inalazione da fumi

Somministrare ossigeno ad alti flussi Eventuale in-

tubazione orotracheale se sono presenti segni di po-

tenziale ostruzione delle vie aeree come raucedine o

stridore prima che il quadro evolva verso un edema

massivo

Incanulazione di 2 vene periferiche (14-16 G adulti e

20 G bambini)Lrsquoaccesso venoso ci permette la som-

ministrazione di fans eo oppiacei per il controllo del

dolore

Raffreddare a lungo la parte lesa per circa 15 minu-

ti con acqua fredda semplice (cooling) Poicheacute

lrsquoacqua conduce il calore con una velocitagrave venti vol-

te superiore a quella dellrsquoaria il Cooling determina

una vera e propria estrazione di calore bloccando la

sua azione lesiva ed il progressivo approfondirsi nei

vari strati della cute riducendo di conseguenza

lrsquoedema il dolore ed arresta la progressione in pro-

fonditagrave del processo lesivo Nei grandi ustionati tale

trattamento va effettuato con cautela con acqua a

temperatura costante fra i 10 e 20degC in quanto una

temperatura inferiore a 10degC oltre ad aggravare le

lesioni puograve determinare uno stato di ipotermia Pre-

venire lrsquoipotermia coprendo con teli sterili le zone

lesionate

Terapia infusionale Giagrave in ambiente preospedaliero

una volta garantita la pervietagrave delle vie aeree stabi-

lita la profonditagrave e lrsquoestensione delle lesioni da ustio-

ne si deve iniziare un trattamento di infusioni a ba-

se di cristalloidi per il ripristino di volume ematico e

quindi per prevenire uno stato di shock Lrsquouso dei

cristalloidi egrave indicato in considerazione

dellrsquoaumentata permeabilitagrave capillare con la conse-

guente perdita di proteine plasmatiche Lrsquouso di tali

infusioni porta ad ipoalbuminemia e quindi saragrave ne-

cessario infusione di albumina I collodi sono efficaci

se usati tra la 12a e 24a ora mentre prima favorisco-

no la formazione di edema interstiziale Plasma fre-

sco va usato successivamente per la perdita di fatto-

ri della coagulazione Somministrare cristalloidi

(Ringer Lattato) ev 2-4 mlKg x sct nelle 24 ore

negli adulti mentre nei bambini 5-6 mlKg x sct

nelle 24 ore Metagrave dei liquidi calcolati deve essere

somministrata nelle prime ore dal momento

dellrsquoevento la restante parte nelle successive 16 ore Egrave

di fondamentale importanza il continuo monitoraggio

del paziente e la valutazione dello stato di perfusione

drsquoorgano attraverso il controllo della diuresi(piugrave faci-

le in ambito ospedaliero) che deve essere per gli adulti

almeno 30-50 mlh(05-1 mlKgh) e nei bambini 1

mlKgh

Terapia del dolore La valutazione dellrsquointensitagrave del

dolore egrave essenziale per una terapia mirata alle necessi-

tagrave del paziente Oltre al dolore provocato dalle lesioni

da ustioni tali pazienti possono essere sottoposti a

manovre potenzialmente dolorose La somministrazio-

ne ev di analgesici egrave la via preferenziale in quanto la

via im egrave poco affidabile soprattutto se il paziente

presenta un quadro di shock Gli oppiacei in infusione

sono i farmaci piugrave indicati per il controllo del dolore

nelle ustioni tra questi la morfina che ha un effetto

sedativo e una lunga durata drsquoazione Tra i farmaci

non oppiacei sono largamente diffusi nel trattamento

del dolore da ustione i FANS come il Tramadolo al

dosaggio di 100mg ev ogni 8 oredie ed il Ketorolac

trometamina al dosaggio di 30mg in 100 ml di soluzio-

ne fisiologica 3 volte al di

Conclusioni Affrontare efficacemente il problema del-

la prevenzione egrave ancora oggi molto complesso Sulla

base di quanto esposto fin drsquoora la prevenzione delle

ustioni oltre ad evitare sofferenze acute ed esiti cica-

triziali permanenti ed invalidanti sia sul piano estetico

sia funzionaleconsentirebbe anche un grosso rispar-

mio rilevante per la societagrave Emerge quindi la necessi-

tagravedi un apposito piano preventivo su scala nazionale

pianificato a livello governativo e legislativo che da

un lato promuova una campagna di sensibilizzazione

della popolazione e dallrsquoaltro emani norme piugrave severe

riguardanti la prevenzione degli incendi in tutti gli

ambienti (case scuole aziende comunitagrave ecc) con

programmi di informazione e formazione svolta da

personale sanitario esperto La conoscenza di un ade-

guato trattamento della patologia permette

allrsquoinfermiere che opera in ambito sia territoriale sia

intraospedaliero di ridurre al minimo sia i danni cau-

sati dallrsquoustione stesso sia le sofferenze che la patolo-

gia provoca Il paziente esprimeragrave ansie e paure per

lrsquoalterazione della propria immagine saragrave compito

nostro mettendolo a conoscenza delle procedure e dei

risultati farlo partecipe nel processo di guarigione

Bibliografia

1- MANUALE DI MEDICINA DI EMERGENZA PRONTO SOCCORSO M G Balzanelli II edizio-

ne aggiornata con le Linee Guida ILCOR 2005-2006 per la RCP Ed Internazionali CIC 2006 -

Approccio in emergenza al paziente ustionato pag1235 M Balzanelli M Mazzone C Falcone N

Gentiloni Silveri A Catalano

2- ATST ASSISTENZA AL TRAUMATIZZATO SUL TERRITORIO M Landriscina- F Della

Corte Ustioni-pag 99 EMERSIT-2004

3- URGENZE ED EMERGENZE M Chiaranda Ustioni - pag 42 Piccin-Padova 2007

4- D Lgs 8108

5- wwwsurgical-tutororg - wwwemedicinecom - wwwministerodellasaluteit

Pagina 8 Il Sapere Professionale

Nursing nel paziente ustionato storia prevenzione e trattamento

ABusaccandash CBalzanondash Coordinatori- AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Le ustioni rappresentano una patologia

molto frequente non solo nel nostro paese anche se

non sono noti dati epidemiologici precisi e completi

sulla loro reale incidenza In Italia ogni anno si veri-

ficano circa 100000 casi di ustione e nel 10-15 dei

casi si rende necessario il ricovero in ospedalecon un

costo sociale molto elevato Questo tipo di evento

che non risparmia nessuna fascia detagrave rappresenta

nei Paesi sviluppati la prima causa di morte per i

bambini Unrsquoalta percentuale di ustionisia lievi che

gravisi verifica in ambiente domesticodove lrsquo80

delle vittime sono bambini compresi nella fascia

drsquoetagrave che va da 1 a 14 anni Altra popolazione molto

a rischio egrave quella rappresentata da anziani e disabi-

lima altro ambiente a rischio potenziale di ustioni

gravi egrave lrsquoambiente lavorativo(fra la terza e la quinta

decade di vita) La bassa percentuale di ustionati in

ambiente lavorativo egrave legata presumibilmente ad

una maggiore prevenzione e informazione fatta sem-

pre piugrave da personale sanitario esperto (medici del

lavoro infermieri specializzati in emergenza ed area

critica) e che passa attraverso verifiche severe da

parte degli enti preposti alla prevenzione e controllo

Ersquo pertanto necessario sviluppare politiche di pre-

venzione attraverso la diffusione di linee guida e ef-

fettuazione di campagne drsquoinformazione e di educa-

zione alla sicurezza volte a ridurre lrsquoincidenza degli

infortuni in ambito domestico e professionale

Lrsquoustione egrave una malattia di notevole impatto sociale

che tuttora colpisce un numero importante di sogget-

ti nonostante siano stati fatti notevoli progressi nel

campo dellrsquoinformazione e della prevenzione Per la

gravitagrave del trauma e per il frequente coinvolgimento

di tutto lrsquoorganismo lrsquoustione egrave responsabile di con-

dizioni fisiopatologiche che possono mettere a repen-

taglio la vita del paziente soprattutto nella fase acu-

ta e soprattutto nei bambini ed anziani In passato la

maggior parte dei decessi da ustioni era dovuta allo

stato di shock ipovolemico oggi la causa principale

di decesso precoce nel circa il 30 dei casi egrave

lrsquoinalazione di fumi spesso riconosciuta tardivamen-

te La maggior parte delle morti tardive egrave invece da

imputare a sepsi e polmoniti Nella fase della preven-

zione e in quella di inquadramento della gravitagrave delle

lesioni della gestione della terapia e successiva stabi-

lizzazione il paziente ustionato grave necessita di

personale medico ed infermieristico esperto e di strut-

ture specializzate ed allrsquoavanguardia (stanze asetti-

che flussi laminari per diminuire la possibile cont-

aminazione batterica letti antidecubito) anche se ancora

oggi a causa di una politica economica molto restrittiva

il paziente ustionato viene sovente trattato anche in am-

bienti non specializzati

La prevenzione ruolo dellrsquoinfermiere Negli ultimi anni

nei paesi industrializzati si egrave verificata rispetto

allrsquoultimo decennio una lieve diminuzioni dellrsquoincidenza

delle ustioni merito forse di una campagna

drsquoinformazione e di educazione promossa a vari livelli

(scuole ambienti domestici aziende fabbriche) e gestita

da personale adeguatamente formato e specializzato in

emergenza come gli infermieri di area critica e infermieri

coinvolti nella medicina del lavoro anche se il numero di

ricoveri per ustionati maggiori egrave ancora elevato Negli

ambienti di lavoro sono gli operai a contatto con prodotti

chimici i soggetti piugrave a rischio mentre nellrsquoambiente do-

mestico i bambini e gli anziani sono piugrave facilmente a ri-

schio a causa di una scarsa assistenza Tutta la popolazio-

ne deve essere a conoscenza di alcune semplici ma fonda-

mentali regole di prevenzione spesso le ustioni sono cau-

sate da vecchi elettrodomestici da materiali elettrici usu-

rati e privi di manutenzione che vanno in corto circuito

oppure da oggetti commercializzati difettosi Altra causa

di ustione sono gli incendi che si sviluppano nelle abita-

zioni 13000 lrsquoanno circa rappresentando il 20 del to-

tale Tutti i genitori devono conoscere i possibili pericoli a

cui il proprio figlio puograve andare incontro con unrsquoattenta

educazione sanitaria Dopo i 3 anni i bambini possono

essere gradualmente educati a riconoscere ed evitare le

situazioni maggiormente a rischio In molti paesi euro-

pei il personale infermieristico che si occupa di emergen-

za egrave inserito in un programma di formazione con

lrsquoobiettivo di educare allrsquointerno di scuole materne ed ele-

mentari sia il personale docente e di supporto che gli stes-

si alunni

TRATTAMENTO PREOSPEDALIERO Il termine Gol-

den Hour egrave comunemente usato per indicare la necessitagrave

di trattamento immediato del paziente con traumi impor-

tanti di qualunque natura al fine di assicurare la miglior

prognosi possibile Il trattamento iniziale del paziente

ustionato deve seguire i principi generali e le linee guida

per il traumatizzato(ATLS) con particolare attenzione

alle vie aeree respirazione circolo controllo e prevenzio-

ne dellrsquoipotermia riconoscimento e trattamento di even-

tuali lesioni associate (AcBCDE)

Provvedimenti Una volta accertata la messa in sicurezza

ambientale e rimosso il paziente dalla fonte di lesione si

provvederagrave a contenere il processo ustionante

Conclusioni In rappresentanza dei vincitori (3deg Posto)

Il risultato piugrave importante dei progetti non egrave

nellrsquoaumento delle segnalazioni che pure come eviden-

zia il grafico crsquoegrave stato ma nella capacitagrave di coinvolgere i

medici e gli infermieri in una discussione sulla pratica

clinica e sullrsquoappropriatezza Il fatto che le reazioni

comuni siano ben conosciute non vuol dire che non ci

sia nulla da fare anzi come nel caso dei dicumarolici o

della metformina egrave importante fornire ai medici ed ai

pazienti tutta una serie di avvertimenti e raccomanda-

zioni al fine di evitare possibili ADR giagrave note ma che si

sviluppano piugrave frequentemente quando il paziente egrave in

condizioni cliniche particolari (es acidosi lattica da me-

tformina in pazienti disidratati)

Grazie ai progetti di farmacovigilanza siamo riusciti a

fare formazione sullrsquoappropriatezza e ad aiutare i pre-

scrittori nella prevenzione di ADR da farmaci (sospensionemodifica terapia rilevazione interazione ed errori) il

nostro intento e quello di Regione Lombardia egrave quello di dare continuitagrave a questi progetti e lrsquounico modo per far-

lo egrave formare i professionisti in modo che anche al termine dei progetti stessi continuino ad avere ldquoun occhio di

riguardordquo sulla farmacovigilanza

Pagina 5 Numero 3

La cartella clinica come strumento di conoscenza efficienza e qualitagrave Analisi di uno studio

Ardizzone Franco AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Il Decreto Legislativo n 822005 ha portato profonde trasformazioni allrsquointerno della Pubblica

Amministrazione prevedendo che la stessa faccia ricorso allinformatica quale principale strumento operativo

sia nei rapporti interni che nei confronti del cittadino Lrsquoinformatizzazione ha cambiato volto alla Pubblica Am-

ministrazione e di conseguenza al mondo sanitario con ripercussioni positive sui professionisti della salute e quin-

di sul pazientecliente La continua evoluzione tecnologica permette cosigrave di abbandonare il sistema cartaceo e

apre il mondo allrsquoinformatizzazione

Obiettivi Nellrsquoambito della Certificazione di Qualitagrave UNI ENI ISO 9001 dellrsquo UOS Pronto Soccorso della A-

zienda Ospedaliera San Carlo Borromeo nellrsquoanno 2001 nel manuale di qualitagrave aziendale viene inserita la Docu-

mentazione Infermieristica ( in seguito DI) con relativa procedura Gli atti pubblici se documentati con rigore

agevolano lo svolgimento dellrsquoattivitagrave infermieristica e di conseguenza portano miglioramenti alla qualitagrave del

servizio A tale proposito nel 2003 un gruppo di miglioramento multidisciplinare propone uno studio sullrsquouso

della DI con lrsquoobiettivo di individuare punti di forza e di debolezza avere unrsquoimmagine piugrave chiara e reale dello

strumento raccogliere suggerimenti e successivamente studiare possibili azioni di miglioramento della DI che

allrsquoepoca era lrsquounico strumento a disposizione degli infermieri e che permettesse loro di monitorare e quindi docu-

mentare tutta lrsquoattivitagrave infermieristica

Nel 2008 lo studio viene riproposto in quanto non vi egrave piugrave una DI cartacea come nel precedente studio ma ben-

sigrave informatizzata quindi si egrave voluto indagare sui vari aspetti qualitativi e confrontare i due studi per trarre infor-

mazioni utili

Materiali e metodi Nel 2003 egrave stato elaborato un questionario di 20 domande e uno spazio libero per raccogliere

eventuali commenti eo proposte Dopo un colloquio con il coordinatore del servizio ed i referenti infermieristici

sullrsquoobiettivo dello studio sono stati consegnati i questionari (56) in forma anonima Dopo un mese sono stati

ritirati 54 questionari completi e solo 2 incompleti Nel 2008 egrave stato riproposto un questionario di 20 domande

che a differenza del 2003 presentava delle domande sulla DI informatizzata utilizzata presso il pronto soccorso

Pagina 6 Il Sapere Professionale

I questionari consegnati sono stati 58 e sono stati

compilati sempre in forma anonima per un totale di

55 questionari ritirati a distanza di un mese dalla loro

distribuzione tra il personale infermieristico

Risultati Lanalisi dei dati ha presentato un quadro

della situazione piugrave che positivo Nei grafici di segui-

to riportati vengono illustrati entrambi gli studi

20032009 allo scopo di evidenziare le varie differenze

e quindi raccogliere utili informazioni al fine di mi-

gliorare qualitativamente uno strumento fondamen-

tale per lassistenza infermieristica

Analisi dei dati Gli aspetti fondamentali che sono

emersi dallanalisi dei dati si sono rivelati di notevole

interesse in quanto sono state messe a confronto due

realtagrave differenti Nel corso degli anni anche la forma-

zione infermieristica ha subito un notevole cambia-

mento e sviluppo A tal proposito (grafico 3) con la

nascita del DM del 2 aprile 2001 il Diploma Univer-

sitario diventa Laurea infatti noteremo che nel 2003

vi erano infermieri in possesso del diploma universita-

rio e una piccola percentuale di infermieri generici

quadro invece differente nel 2008 dove troviamo giagrave i

primi infermieri in possesso di Laurea e dove si nota

la quasi scomparsa figura dellinfermiere generico Un

aspetto chiaramente emerso riguarda anche altri tipi

di titoli conseguiti (grafico 5)

Garf3 e 5

nel 2003 infatti il conseguimento di un master o di

una abilitazione era meno frequente rispetto al 2009

dove la percentuale di infermieri che possiedono altri

titoli egrave decisamente in netto aumento questo percheacute

lrsquoinfermiere egrave volto ad una crescita professionale sem-

pre piugrave importante Un ulteriore fattore riguarda le

conoscenze giuridiche e legislative (grafico 9 e 10) in

merito alla DI Spesso gli operatori sanitari non sono

pienamente consapevoli delle ripercussioni legali a cui

vanno incontro in caso di una scorretta compilazione o

di una mancata compilazione della documentazione

inerente al loro ambito In passato quando la forma-

zione infermieristica era legata al vecchio ordinamen-

to allrsquointerno del corso di studi non erano previste ma-

terie che trattavano gli aspetti legali in modo appro-

fondito mentre con il passaggio alla laurea infermieri-

stica sono state approfondite le ore di studio sugli a-

spetti legali della professione e della compilazione della

cartella infermieristica Nonostante ciograve cosigrave come e-

merge dai risultati della ricerca le conoscenze in meri-

to a tali aspetti sono ancora molto lacunosi Analizzan-

do gli aspetti affiorati dallo studio nel 2003 lrsquoutilizzo

della DI cartacea presentava giagrave dei limiti propri Il

suo impiego era ritenuto utile percheacute tutelava gli infer-

mieri dai rischi legali rendeva maggiore autonomia e

conferiva maggiore responsabilitagrave Tale strumento a-

gevolava i professionisti ad esempio percheacute sempre a

portata di mano ma nello stesso tempo presentava

numerosi fattori discordanti fra loro tra questi trovia-

mo Un elemento fondamentale che emerge nel 2003 egrave

infatti la richiesta del personale al concetto di informa-

tizzazione (grafico 17) A tale proposito nel 2006 la-

zienda ospedaliera abbandona il tradizionale strumen-

to medico-infermieristico cartaceo ed introduce presso

il pronto soccorso la documentazione sanitaria infor-

matizzata

Conclusioni

Lrsquoinformatizzazione della DI da la possibilitagrave di con-

servare con sicurezza una notevole mole di dati e di

elaborare dati rapidamente visualizzare e stampare

nellrsquoimmediato dati importanti nei processi decisionali

della direzione strategica infermieristica comunicare e

far circolare rapidamente informazioni tra soggetti

interessati e varie parti dellrsquoorganizzazione migliorare

lrsquoinsegnamento della gestione dellrsquoassistenza svilup-

pando protocolli e standard assistenziali Uno

strumento informativo permette la ldquocomunicazione a

distanzardquo noncheacute ldquolrsquoaggregazione dei datirdquo e di

conseguenza la possibilitagrave di costruire indicatori per il

miglioramento assistenziale infermieristico

Lrsquointroduzione della tecnologia in unorganizzazione

complessa come quella del mondo sanitario va realiz-

zata con particolare attenzione Per modificare i com-

Conseguimento Diploma Laurea

Infermieristica

55

37

8

65

18

413

Dip

lom

a

IP

Dip

lom

a

U IG

Dip

lom

a

IP

Dip

lom

a

U IG

Laur

ea

2003 2008

Conseguimento altri titoli

27

35

4

34

4

14

7

75

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

2008

2003

Pagina 7 Numero 3

Graf17

Bibliografia

Luci ed ombre sullutilizzo della cartella infermieristica

informatizzata lesperienza di una UOS A MonelloA

Busacca L Venneri Tesi Scienze Infermieristicheaa

20072008Milano Universitagrave degli Studi

Manuale di qualitagrave ldquoLa cartella clinica unificata integra-

tardquo a cura dellrsquoUfficio Formazione e Qualitagrave Azienda

ospedaliera San Carlo Borromeo Milano 2005

P Giuliani G Negrini A Alborghetti C Di Blasi M

Casati F Vimercati A Bonaldi L La Pietra F Azzali

A Cazzulani P Moccarelli M Cancellieri P Sergi L

Merlino C Lucchina Manuale della Cartella Clinica

Regione Lombardia seconda edizione Milano 2007

M Casati La documentazione infermieristicaedMcGraw

-Hill Milano 2005

M Storti G Anelli P Gallerani A Massara P Caritagrave

A La Torre G Mentegari ldquoAcute chronic pain nurse

una nuova realtagraverdquo I quaderni dellrsquoinfermiere n 26

122009 pp I-XXIV

L Benci ldquoAspetti giuridici della professione infermieri-

sticardquo quinta edizione editore McGraw-Hill Milano

2008

D Lgs n 822005 ldquoCodice dellrsquoAmministrazione Digita-

lerdquo

portamenti egrave indispensabile agire non solo sulla com-

ponente tecnologica ma anche quella umana A tale

proposito e come illustrato nello studio la formazio-

ne del personale ha una notevole rilevanza attraver-

so corsi di formazione sullinformatizzazione sulluso

dello strumento informatizzato e formazione sugli

aspetti medico-legali che risultano ancora ancora

oggi piuttosto lacunosi Per quanto riguarda invece

la componente tecnologica egrave importante sottolineare

che un buon sistema informatizzato necessita di una

strumentazione adeguata e al passo con i tempi per

poter permettere ai professionisti di documentare in

tempo reale il processo di assistenza che sta alla base

della formazione infermieristica Linformatizzazione

puograve migliorare la sicurezza del paziente e degli opera-

tori a condizione che ciograve avvenga allinterno di una

programmazione ben strutturata e flessibile in base

alle problematiche che di volta in volta si

presentano

Graf 9 e 10

Quali sono le conoscenze Giuridiche in merito

alla DI

5

5

41

49

19

2

44

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003

In rappresentanza del vincitore (3deg posto)

Secondo te la Documentazione Infermieristica

26

10

30

23

97

28

20

32

4

Aum

enta

le

responsabilitagrave

Aum

enta

i

ris

chi le

gali

Dim

inuis

ce i

ris

chi le

gali

Maggio

re

auto

nom

ia

Aum

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responsabilitagrave

Aum

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Maggio

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ia

tute

la

lin

ferm

iere d

a

azio

ni

giu

diz

iarie

Altro

2003 2008

Quali sono le conoscenze Legislative in merito

alla DI

0

5

44

49

5

24

2

39

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Altro

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003

Page 3: Iii° caps

PILLOLE DI STORIA le origini della CORONAROGRAFIA De Rosa Emanuela Florida

Molto spesso nella pratica quotidiana vengono utilizzate

tecniche invasive strumentali e non per la diagnosi e la

cura di importanti patologie Tra queste il cateterismo

cardiaco e la Coronarografia che attraverso il loro evol-

versi hanno aperto nuovi orizzonti alla conoscenza ed al

trattamento della aterosclerosi coronarica

I primi esperimenti in merito alla cardiologia interventi-

stica risalgono al 1929 quando Werner Forssmann un

giovane urologo tedesco neo laureato fece un arduo espe-

rimento per dimostrare che esisteva la possibilitagrave di som-

ministrare i farmaci direttamente nel cuore Si introdusse

un catetere uretrale nella vena basilica del braccio e lo

fece risalire per 65 cm Dopo lrsquointroduzione del catetere si

recograve nel reparto di radiologia dellrsquoOspedale in cui lavora-

va e si fece fare una radiografia del torace per dimostrare

di avere raggiunto lrsquoatrio destro(1) Nonostante il rag-

giungimento dellrsquoobiettivo lrsquoesperimento non venne ap-

prezzato e Forssmann venne licenziato

Nel 1940 A Cournand e D Richards ripresero

lrsquoesperimento del temerario urologo lo applicarono allo

studio dei caratteri emodinamici delle sezioni destre del

cuore e nel 1959 vinsero il premio Nobel per la Medicina

(2) Nellrsquoottobre del 1958 in seguito ad un evento fortuito

e una intuizione geniale da parte dellrsquoosservatore (3) il Dr

Frank Mason Sones Jr introdusse la Coronarografia

Nellrsquoeseguire una aortografia di un paziente di 26 anni

affetto da valvulopatia reumatica mitro-aortica fece sci-

volare accidentalmente durante lrsquoiniezione la punta del

catetere dentro il tratto prossimale della coronaria destra

e 40 ml di contrasto furono sparati in 3 secondi nel circolo

coronarico del paziente Guardando la traccia ECG

dellrsquooscilloscopio egli vide che al posto dellrsquoattesa fibrilla-

zione ventricolare lrsquoapparecchio indicava un periodo pro-

lungato di asistolia Alcuni vigorosi colpi di tosse del pa-

ziente ancora cosciente permisero di normalizzare rapi-

damente il ritmordquo(4) A seguito di questo evento Sones

ebbe lrsquointuizione ldquoche se un cuore umano aveva potuto

tollerare una iniezione cosigrave massiva di mezzo di contrasto

direttamente in una coronaria sarebbe stato possibile

realizzare questo tipo di opacizzazione in sicurezza con

piccole dosi di contrasto diluitordquo(5) Cominciograve cosigrave dopo

40 anni dal primo esperimento di Forssmann lrsquoera della

Coronarografia selettiva Inizialmente venne considerata

una tecnica sperimentale e di scarse applicazioni pratiche

per la mancanza di un risvolto terapeutico e utilizzata

soprattutto per lo studio e le conoscenze sulla storia na-

turale della malattia coronarica Attraverso tale indagine

si delineograve per la prima volta il concetto di estensione delle

lesioni coronariche e il grado di compromissione ventrico-

lare sinistra che si sarebbero affermati in modo assoluto

nei decenni successivi(6)

La collaborazione di Somes con il giovane cardiochirurgo

argentino Renegrave Favaloro nel 1967 decretograve il valore e

lrsquoutilitagrave della Coronarografia attraverso lrsquoapplicazione

estensiva dellrsquointervento di by-pass aorto coronarico ap-

portando cosigrave un incredibile contributo alla moderna car-

diologia

Bibliografia e Sito grafia

1)httpwwwcardiologiaper tuttiorgCoronarografiahtm

2)wwwbotonimarcoitbreve_stoorie_dellacardiologiahtl

3) Claudio Cavallini 1995rdquo Le origini della cardiologia in-

terventistica Frank Mason Sonesrdquo

4) Hurst JW History of cardiac catheterization In coro-

nary arteriography and angioplasty (Eds King SB III

Douglas J S Jr) Mc Graw Hill New York 198

5)Sheldon WC F Mason Sones Jr-Stormy Petrel Cardiol-

ogy Clin Cardiol 171994

6) Proudfit WL F Mason Sones Jr MD (1918-1985) the

men and his work Cleve Clin

Pagina 10 Il Sapere Professionale Pagina 3 Il Sapere Professionale

verificano durante la degenza del paziente tramite la

presenza del ldquoFarmacista facilitatorerdquo che non solo

supporta il clinico nella compilazione dellrsquoapposita

scheda ma anche nel riconoscimento della reazione

avversa e nellrsquoinquadramento del caso con il reperi-

mento di dati presenti in letteratura Attraverso la

discussione del caso con i clinici lo staff infermieristi-

co e alcune volte con il MMG ed il paziente stesso si

evidenziano eventuali controindicazioni eo interazio-

ni promuovendo la sicurezza del paziente soggetto

dellrsquoADR ed evitando pazienti futuri

Mereafaps si propone di analizzare gli accessi al PS

attribuibili a reazioni avverse (ADR) a farmaci An-

che in questo caso crsquoegrave la figura del Farmacista che fa

da ausilio ad infermieri e medici per individuare la

possibile reazione avversa Il monitor inoltre informa

e quindi forma lrsquooperatore sanitario sullrsquouso appro-

priato dei farmaci e le possibili conseguenze in caso di

utilizzo non appropriato Gli scopi del progetto sono

determinare la percentuale di visite in PS e ricoveri

dovuti ad ADR acute evidenziare le classi farmacolo-

giche (o i farmaci) maggiormente coinvolti il tipo e

frequenza di ADR osservate la tipologia della popo-

lazione coinvolta (etagrave sesso etnia patologie concomi-

tanti) quante ADR sono prevedibili e quindi preveni-

bili e le ricadute economiche

React stima del rischio di gravi eventi avversi der-

matologici riconducibili a farmaci Le Reazioni der-

matologiche gravi sono eventi molto rari ma sono ca-

ratterizzati da elevata morbiditagrave e mortalitagrave per con-

tro proprio percheacute rari sono difficili da individuare

con questo progetto si ci pone lrsquoobiettivo di caratteriz-

zare ADR gravi dermatologiche (Steven Johnson Ne-

crolisi Tossica epidermica Pustolosi esantematica si-

stemica generalizzata DRESS) monitorare i tassi di

incidenza e valutare i fattori eziologici con particolare

attenzione ai farmaci nuovi Purtroppo nella nostra

Azienda ospedaliera non egrave presente la dermatologia

ma grazie a questo progetto abbiamo a disposizione il

supporto di medici dermatologi esperti che operano

per il progetto stesso

Meap Monitoraggio degli eventi avversi in pediatria

I bambini rappresentano insieme agli anziani soggetti

maggiormente esposti agli effetti tossici da farmaci

Questo progetto nasce dalla presenza di pochi studi

rischiobeneficio poche indicazioni e diffuso impiego

off-label In qusto contesto si egrave cercato di sensibilizza-

re i medici pediatri a segnalare e dare informazione ai

pediatri di base e quelli ospedalieri alla corretta pre-

scrizione dei farmaci

Nel nostro ospedale abbiamo creato un data base di

raccolta delle ADRs segnalate in pronto soccorso e nei

reparti per avere una tracciabilitagrave delle segnalazioni

utile per seguire il paziente dopo la reazione avversa

cercando di avere unrsquoinformazione sui tempi di guari-

gione e su eventuali nuove terapia intraprese ciograve egrave

possibile anche attraverso la comunicazione con i me-

dici di medicina generale cercando di informare

formare sullrsquoappropriatezza della prescrizione evitan-

do eventuali re challenge

Con lrsquoausilio del nostro data base abbiamo monitora-

to le segnalazioni raccolte ed inserite anche nella

banca dati AIFA prestando particolare attenzione

alla ricaduta pratica del dopo segnalazione sul pazien-

te per un periodo di due mesi con i seguenti risultati

Graf 1 segnalazioni per figura professionale

Graf 2 contatti

0

2 0

4 0

6 0

8 0

10 0

12 0

14 0

16 0

IN F M ED M ON ITOR

Tot segnalazioni 271

0

20

40

60

80

100

120

140

MDB SPECIALISTA PZ C CURA

Graf1 Rileviamo che il numero di segnalazioni

provenienti dagli infermieri egrave in percentuale del

81 a livello Italiano nello stesso periodo la per-

centuale per tale categoria egrave stata del 28 questo

dato secondo noi ancora ampiamente migliorabile egrave

stato frutto della formazioneinformazione dei no-

stri monitor soprattutto in PS

Graf2 Partendo dalla segnalazione di sospetta

ADR siamo riusciti a creare una ldquoreterdquo fra tutte le

persone coinvolte nella terapia del paziente in par-

ticolare fra i prescrittori I contatti sono stati tele-

fonici soprattutto con i Medici di Medicina Genera-

le la maggior parte di questi sono stati molto con-

tenti di ricevere informazioni riguardanti la terapia

del proprio paziente con alcuni si egrave creato un vero e

proprio rapporto professionale per cui indipenden-

temente dal caso singolo spesso veniamo ricontat-

tati per avere informazioni sulle terapie e soprattut-

to sulle interazioni Per gli specialisti della nostra

Azienda i contatti sono stati personali e si sono ba-

sati su informazioni sullrsquoanamnesi farmacologica

del paziente e discussione del caso clinico con

lrsquoausilio della letteratura scientifica a disposizione I

pazienti sono stati spesso contattati in quanto

lrsquoanmnesi farmacologica in particolare la durata

delle terapie risulta carente nei verbali del PS perograve

anche in questo caso si egrave cercato di utilizzare il ca-

nale per garantire la sicurezza del paziente stesso

dando informazioni sui prodotti da automedicazio-

ne e consigliando di rivolgersi al proprio medico in

caso di rilevate interazioni o inconguenze nella tera-

pia Discorso a parte meritano le case di cura i con-

tatti non sono stati molti ma sono stati fondamen-

tali I pazienti provenienti dalle case di cura sono

spesso anziani politrattati e frequentemente passa-

no dal nostro ospedale proprio per patologie iatro-

gene il contatto con i medici che li seguono nelle

strutture esterne egrave servito in questo caso per ride-

finre la terapia cercando di eliminare i farmaci non

fondamentali o sostituendo quelli che potevano in-

teragire negativamente

Graf3 Come si evidenzia dal grafico nella maggior

parte dei casi la terapia egrave stata sospesa alcune volte

modificata ciograve vuol dire che in questi casi il rischio

per il paziente superava il beneficio atteso dalla te-

rapia in atto Per le controindicazioni e interazioni

abbiamo tenuto conto solo di quelle clinicamente

rilevanti evidenziate grazie allrsquoausilio della BD

Drug-Reax in questi casi dove si egrave potuto la terapi-

a egrave stata sospesamodificata Negli errori sono com-

presi sia errori di dosaggio che di scambio medicina-

le

Graf 3 ricadute sulla terapia

Graf 4 Le ADR soprattutto quelle gravi hanno biso-

gno di essere seguite nel tempo spesso sono le stesse

ditte produttrici a richiederci informazioni aggiuntive

sul caso altre volte siamo noi soprattutto in casi in cui

lrsquoesito non egrave definitivo o non ben delineato a chiedere

informazioni a distanza di qualche mese Quando par-

liamo di ricerca intendiamo ricerca bibliografica nessu-

no di noi egrave nato ldquoimparatordquo ma grazie agli strumenti

che abbiamo (micromedex SBBL in particolare) siamo

riusciti a dare sempre un informazione di ritorno con-

grua ai nostri segnalatori

Graf 4ndash Follow up

Graf 5- Segnalazioni AO San Carlo

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

PR

EV

Pagina 4 Il Sapere Professionale

0

50

100

150

200

250

CAMBIO SOSP INTERAZ CONTROIND ERRORE

0

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20

30

40

50

60

70

RICERCA NOI DITTE

Pagina 9 Il Sapere Professionale

Applicare lrsquoAcBCDE Immobilizzare il paziente ade-

guatamente con collare cervicale in caso di caduta o

esplosione ( ATLS) rimozione vestiti non adesi e

monili Tra le prime manovre da compiere vi egrave la

valutazione delle vie aeree ed il loro precoce tratta-

mento Considerare sempre unrsquoeventuale intossica-

zione da Monossido di Carbonio per lrsquoinalazione di

fumi Ustioni al volto bruciature di sopraciglia e-

screato carbonoso tosse persistente o incendio in

spazi chiusi devono sempre far pensare ad una possi-

bile inalazione da fumi

Somministrare ossigeno ad alti flussi Eventuale in-

tubazione orotracheale se sono presenti segni di po-

tenziale ostruzione delle vie aeree come raucedine o

stridore prima che il quadro evolva verso un edema

massivo

Incanulazione di 2 vene periferiche (14-16 G adulti e

20 G bambini)Lrsquoaccesso venoso ci permette la som-

ministrazione di fans eo oppiacei per il controllo del

dolore

Raffreddare a lungo la parte lesa per circa 15 minu-

ti con acqua fredda semplice (cooling) Poicheacute

lrsquoacqua conduce il calore con una velocitagrave venti vol-

te superiore a quella dellrsquoaria il Cooling determina

una vera e propria estrazione di calore bloccando la

sua azione lesiva ed il progressivo approfondirsi nei

vari strati della cute riducendo di conseguenza

lrsquoedema il dolore ed arresta la progressione in pro-

fonditagrave del processo lesivo Nei grandi ustionati tale

trattamento va effettuato con cautela con acqua a

temperatura costante fra i 10 e 20degC in quanto una

temperatura inferiore a 10degC oltre ad aggravare le

lesioni puograve determinare uno stato di ipotermia Pre-

venire lrsquoipotermia coprendo con teli sterili le zone

lesionate

Terapia infusionale Giagrave in ambiente preospedaliero

una volta garantita la pervietagrave delle vie aeree stabi-

lita la profonditagrave e lrsquoestensione delle lesioni da ustio-

ne si deve iniziare un trattamento di infusioni a ba-

se di cristalloidi per il ripristino di volume ematico e

quindi per prevenire uno stato di shock Lrsquouso dei

cristalloidi egrave indicato in considerazione

dellrsquoaumentata permeabilitagrave capillare con la conse-

guente perdita di proteine plasmatiche Lrsquouso di tali

infusioni porta ad ipoalbuminemia e quindi saragrave ne-

cessario infusione di albumina I collodi sono efficaci

se usati tra la 12a e 24a ora mentre prima favorisco-

no la formazione di edema interstiziale Plasma fre-

sco va usato successivamente per la perdita di fatto-

ri della coagulazione Somministrare cristalloidi

(Ringer Lattato) ev 2-4 mlKg x sct nelle 24 ore

negli adulti mentre nei bambini 5-6 mlKg x sct

nelle 24 ore Metagrave dei liquidi calcolati deve essere

somministrata nelle prime ore dal momento

dellrsquoevento la restante parte nelle successive 16 ore Egrave

di fondamentale importanza il continuo monitoraggio

del paziente e la valutazione dello stato di perfusione

drsquoorgano attraverso il controllo della diuresi(piugrave faci-

le in ambito ospedaliero) che deve essere per gli adulti

almeno 30-50 mlh(05-1 mlKgh) e nei bambini 1

mlKgh

Terapia del dolore La valutazione dellrsquointensitagrave del

dolore egrave essenziale per una terapia mirata alle necessi-

tagrave del paziente Oltre al dolore provocato dalle lesioni

da ustioni tali pazienti possono essere sottoposti a

manovre potenzialmente dolorose La somministrazio-

ne ev di analgesici egrave la via preferenziale in quanto la

via im egrave poco affidabile soprattutto se il paziente

presenta un quadro di shock Gli oppiacei in infusione

sono i farmaci piugrave indicati per il controllo del dolore

nelle ustioni tra questi la morfina che ha un effetto

sedativo e una lunga durata drsquoazione Tra i farmaci

non oppiacei sono largamente diffusi nel trattamento

del dolore da ustione i FANS come il Tramadolo al

dosaggio di 100mg ev ogni 8 oredie ed il Ketorolac

trometamina al dosaggio di 30mg in 100 ml di soluzio-

ne fisiologica 3 volte al di

Conclusioni Affrontare efficacemente il problema del-

la prevenzione egrave ancora oggi molto complesso Sulla

base di quanto esposto fin drsquoora la prevenzione delle

ustioni oltre ad evitare sofferenze acute ed esiti cica-

triziali permanenti ed invalidanti sia sul piano estetico

sia funzionaleconsentirebbe anche un grosso rispar-

mio rilevante per la societagrave Emerge quindi la necessi-

tagravedi un apposito piano preventivo su scala nazionale

pianificato a livello governativo e legislativo che da

un lato promuova una campagna di sensibilizzazione

della popolazione e dallrsquoaltro emani norme piugrave severe

riguardanti la prevenzione degli incendi in tutti gli

ambienti (case scuole aziende comunitagrave ecc) con

programmi di informazione e formazione svolta da

personale sanitario esperto La conoscenza di un ade-

guato trattamento della patologia permette

allrsquoinfermiere che opera in ambito sia territoriale sia

intraospedaliero di ridurre al minimo sia i danni cau-

sati dallrsquoustione stesso sia le sofferenze che la patolo-

gia provoca Il paziente esprimeragrave ansie e paure per

lrsquoalterazione della propria immagine saragrave compito

nostro mettendolo a conoscenza delle procedure e dei

risultati farlo partecipe nel processo di guarigione

Bibliografia

1- MANUALE DI MEDICINA DI EMERGENZA PRONTO SOCCORSO M G Balzanelli II edizio-

ne aggiornata con le Linee Guida ILCOR 2005-2006 per la RCP Ed Internazionali CIC 2006 -

Approccio in emergenza al paziente ustionato pag1235 M Balzanelli M Mazzone C Falcone N

Gentiloni Silveri A Catalano

2- ATST ASSISTENZA AL TRAUMATIZZATO SUL TERRITORIO M Landriscina- F Della

Corte Ustioni-pag 99 EMERSIT-2004

3- URGENZE ED EMERGENZE M Chiaranda Ustioni - pag 42 Piccin-Padova 2007

4- D Lgs 8108

5- wwwsurgical-tutororg - wwwemedicinecom - wwwministerodellasaluteit

Pagina 8 Il Sapere Professionale

Nursing nel paziente ustionato storia prevenzione e trattamento

ABusaccandash CBalzanondash Coordinatori- AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Le ustioni rappresentano una patologia

molto frequente non solo nel nostro paese anche se

non sono noti dati epidemiologici precisi e completi

sulla loro reale incidenza In Italia ogni anno si veri-

ficano circa 100000 casi di ustione e nel 10-15 dei

casi si rende necessario il ricovero in ospedalecon un

costo sociale molto elevato Questo tipo di evento

che non risparmia nessuna fascia detagrave rappresenta

nei Paesi sviluppati la prima causa di morte per i

bambini Unrsquoalta percentuale di ustionisia lievi che

gravisi verifica in ambiente domesticodove lrsquo80

delle vittime sono bambini compresi nella fascia

drsquoetagrave che va da 1 a 14 anni Altra popolazione molto

a rischio egrave quella rappresentata da anziani e disabi-

lima altro ambiente a rischio potenziale di ustioni

gravi egrave lrsquoambiente lavorativo(fra la terza e la quinta

decade di vita) La bassa percentuale di ustionati in

ambiente lavorativo egrave legata presumibilmente ad

una maggiore prevenzione e informazione fatta sem-

pre piugrave da personale sanitario esperto (medici del

lavoro infermieri specializzati in emergenza ed area

critica) e che passa attraverso verifiche severe da

parte degli enti preposti alla prevenzione e controllo

Ersquo pertanto necessario sviluppare politiche di pre-

venzione attraverso la diffusione di linee guida e ef-

fettuazione di campagne drsquoinformazione e di educa-

zione alla sicurezza volte a ridurre lrsquoincidenza degli

infortuni in ambito domestico e professionale

Lrsquoustione egrave una malattia di notevole impatto sociale

che tuttora colpisce un numero importante di sogget-

ti nonostante siano stati fatti notevoli progressi nel

campo dellrsquoinformazione e della prevenzione Per la

gravitagrave del trauma e per il frequente coinvolgimento

di tutto lrsquoorganismo lrsquoustione egrave responsabile di con-

dizioni fisiopatologiche che possono mettere a repen-

taglio la vita del paziente soprattutto nella fase acu-

ta e soprattutto nei bambini ed anziani In passato la

maggior parte dei decessi da ustioni era dovuta allo

stato di shock ipovolemico oggi la causa principale

di decesso precoce nel circa il 30 dei casi egrave

lrsquoinalazione di fumi spesso riconosciuta tardivamen-

te La maggior parte delle morti tardive egrave invece da

imputare a sepsi e polmoniti Nella fase della preven-

zione e in quella di inquadramento della gravitagrave delle

lesioni della gestione della terapia e successiva stabi-

lizzazione il paziente ustionato grave necessita di

personale medico ed infermieristico esperto e di strut-

ture specializzate ed allrsquoavanguardia (stanze asetti-

che flussi laminari per diminuire la possibile cont-

aminazione batterica letti antidecubito) anche se ancora

oggi a causa di una politica economica molto restrittiva

il paziente ustionato viene sovente trattato anche in am-

bienti non specializzati

La prevenzione ruolo dellrsquoinfermiere Negli ultimi anni

nei paesi industrializzati si egrave verificata rispetto

allrsquoultimo decennio una lieve diminuzioni dellrsquoincidenza

delle ustioni merito forse di una campagna

drsquoinformazione e di educazione promossa a vari livelli

(scuole ambienti domestici aziende fabbriche) e gestita

da personale adeguatamente formato e specializzato in

emergenza come gli infermieri di area critica e infermieri

coinvolti nella medicina del lavoro anche se il numero di

ricoveri per ustionati maggiori egrave ancora elevato Negli

ambienti di lavoro sono gli operai a contatto con prodotti

chimici i soggetti piugrave a rischio mentre nellrsquoambiente do-

mestico i bambini e gli anziani sono piugrave facilmente a ri-

schio a causa di una scarsa assistenza Tutta la popolazio-

ne deve essere a conoscenza di alcune semplici ma fonda-

mentali regole di prevenzione spesso le ustioni sono cau-

sate da vecchi elettrodomestici da materiali elettrici usu-

rati e privi di manutenzione che vanno in corto circuito

oppure da oggetti commercializzati difettosi Altra causa

di ustione sono gli incendi che si sviluppano nelle abita-

zioni 13000 lrsquoanno circa rappresentando il 20 del to-

tale Tutti i genitori devono conoscere i possibili pericoli a

cui il proprio figlio puograve andare incontro con unrsquoattenta

educazione sanitaria Dopo i 3 anni i bambini possono

essere gradualmente educati a riconoscere ed evitare le

situazioni maggiormente a rischio In molti paesi euro-

pei il personale infermieristico che si occupa di emergen-

za egrave inserito in un programma di formazione con

lrsquoobiettivo di educare allrsquointerno di scuole materne ed ele-

mentari sia il personale docente e di supporto che gli stes-

si alunni

TRATTAMENTO PREOSPEDALIERO Il termine Gol-

den Hour egrave comunemente usato per indicare la necessitagrave

di trattamento immediato del paziente con traumi impor-

tanti di qualunque natura al fine di assicurare la miglior

prognosi possibile Il trattamento iniziale del paziente

ustionato deve seguire i principi generali e le linee guida

per il traumatizzato(ATLS) con particolare attenzione

alle vie aeree respirazione circolo controllo e prevenzio-

ne dellrsquoipotermia riconoscimento e trattamento di even-

tuali lesioni associate (AcBCDE)

Provvedimenti Una volta accertata la messa in sicurezza

ambientale e rimosso il paziente dalla fonte di lesione si

provvederagrave a contenere il processo ustionante

Conclusioni In rappresentanza dei vincitori (3deg Posto)

Il risultato piugrave importante dei progetti non egrave

nellrsquoaumento delle segnalazioni che pure come eviden-

zia il grafico crsquoegrave stato ma nella capacitagrave di coinvolgere i

medici e gli infermieri in una discussione sulla pratica

clinica e sullrsquoappropriatezza Il fatto che le reazioni

comuni siano ben conosciute non vuol dire che non ci

sia nulla da fare anzi come nel caso dei dicumarolici o

della metformina egrave importante fornire ai medici ed ai

pazienti tutta una serie di avvertimenti e raccomanda-

zioni al fine di evitare possibili ADR giagrave note ma che si

sviluppano piugrave frequentemente quando il paziente egrave in

condizioni cliniche particolari (es acidosi lattica da me-

tformina in pazienti disidratati)

Grazie ai progetti di farmacovigilanza siamo riusciti a

fare formazione sullrsquoappropriatezza e ad aiutare i pre-

scrittori nella prevenzione di ADR da farmaci (sospensionemodifica terapia rilevazione interazione ed errori) il

nostro intento e quello di Regione Lombardia egrave quello di dare continuitagrave a questi progetti e lrsquounico modo per far-

lo egrave formare i professionisti in modo che anche al termine dei progetti stessi continuino ad avere ldquoun occhio di

riguardordquo sulla farmacovigilanza

Pagina 5 Numero 3

La cartella clinica come strumento di conoscenza efficienza e qualitagrave Analisi di uno studio

Ardizzone Franco AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Il Decreto Legislativo n 822005 ha portato profonde trasformazioni allrsquointerno della Pubblica

Amministrazione prevedendo che la stessa faccia ricorso allinformatica quale principale strumento operativo

sia nei rapporti interni che nei confronti del cittadino Lrsquoinformatizzazione ha cambiato volto alla Pubblica Am-

ministrazione e di conseguenza al mondo sanitario con ripercussioni positive sui professionisti della salute e quin-

di sul pazientecliente La continua evoluzione tecnologica permette cosigrave di abbandonare il sistema cartaceo e

apre il mondo allrsquoinformatizzazione

Obiettivi Nellrsquoambito della Certificazione di Qualitagrave UNI ENI ISO 9001 dellrsquo UOS Pronto Soccorso della A-

zienda Ospedaliera San Carlo Borromeo nellrsquoanno 2001 nel manuale di qualitagrave aziendale viene inserita la Docu-

mentazione Infermieristica ( in seguito DI) con relativa procedura Gli atti pubblici se documentati con rigore

agevolano lo svolgimento dellrsquoattivitagrave infermieristica e di conseguenza portano miglioramenti alla qualitagrave del

servizio A tale proposito nel 2003 un gruppo di miglioramento multidisciplinare propone uno studio sullrsquouso

della DI con lrsquoobiettivo di individuare punti di forza e di debolezza avere unrsquoimmagine piugrave chiara e reale dello

strumento raccogliere suggerimenti e successivamente studiare possibili azioni di miglioramento della DI che

allrsquoepoca era lrsquounico strumento a disposizione degli infermieri e che permettesse loro di monitorare e quindi docu-

mentare tutta lrsquoattivitagrave infermieristica

Nel 2008 lo studio viene riproposto in quanto non vi egrave piugrave una DI cartacea come nel precedente studio ma ben-

sigrave informatizzata quindi si egrave voluto indagare sui vari aspetti qualitativi e confrontare i due studi per trarre infor-

mazioni utili

Materiali e metodi Nel 2003 egrave stato elaborato un questionario di 20 domande e uno spazio libero per raccogliere

eventuali commenti eo proposte Dopo un colloquio con il coordinatore del servizio ed i referenti infermieristici

sullrsquoobiettivo dello studio sono stati consegnati i questionari (56) in forma anonima Dopo un mese sono stati

ritirati 54 questionari completi e solo 2 incompleti Nel 2008 egrave stato riproposto un questionario di 20 domande

che a differenza del 2003 presentava delle domande sulla DI informatizzata utilizzata presso il pronto soccorso

Pagina 6 Il Sapere Professionale

I questionari consegnati sono stati 58 e sono stati

compilati sempre in forma anonima per un totale di

55 questionari ritirati a distanza di un mese dalla loro

distribuzione tra il personale infermieristico

Risultati Lanalisi dei dati ha presentato un quadro

della situazione piugrave che positivo Nei grafici di segui-

to riportati vengono illustrati entrambi gli studi

20032009 allo scopo di evidenziare le varie differenze

e quindi raccogliere utili informazioni al fine di mi-

gliorare qualitativamente uno strumento fondamen-

tale per lassistenza infermieristica

Analisi dei dati Gli aspetti fondamentali che sono

emersi dallanalisi dei dati si sono rivelati di notevole

interesse in quanto sono state messe a confronto due

realtagrave differenti Nel corso degli anni anche la forma-

zione infermieristica ha subito un notevole cambia-

mento e sviluppo A tal proposito (grafico 3) con la

nascita del DM del 2 aprile 2001 il Diploma Univer-

sitario diventa Laurea infatti noteremo che nel 2003

vi erano infermieri in possesso del diploma universita-

rio e una piccola percentuale di infermieri generici

quadro invece differente nel 2008 dove troviamo giagrave i

primi infermieri in possesso di Laurea e dove si nota

la quasi scomparsa figura dellinfermiere generico Un

aspetto chiaramente emerso riguarda anche altri tipi

di titoli conseguiti (grafico 5)

Garf3 e 5

nel 2003 infatti il conseguimento di un master o di

una abilitazione era meno frequente rispetto al 2009

dove la percentuale di infermieri che possiedono altri

titoli egrave decisamente in netto aumento questo percheacute

lrsquoinfermiere egrave volto ad una crescita professionale sem-

pre piugrave importante Un ulteriore fattore riguarda le

conoscenze giuridiche e legislative (grafico 9 e 10) in

merito alla DI Spesso gli operatori sanitari non sono

pienamente consapevoli delle ripercussioni legali a cui

vanno incontro in caso di una scorretta compilazione o

di una mancata compilazione della documentazione

inerente al loro ambito In passato quando la forma-

zione infermieristica era legata al vecchio ordinamen-

to allrsquointerno del corso di studi non erano previste ma-

terie che trattavano gli aspetti legali in modo appro-

fondito mentre con il passaggio alla laurea infermieri-

stica sono state approfondite le ore di studio sugli a-

spetti legali della professione e della compilazione della

cartella infermieristica Nonostante ciograve cosigrave come e-

merge dai risultati della ricerca le conoscenze in meri-

to a tali aspetti sono ancora molto lacunosi Analizzan-

do gli aspetti affiorati dallo studio nel 2003 lrsquoutilizzo

della DI cartacea presentava giagrave dei limiti propri Il

suo impiego era ritenuto utile percheacute tutelava gli infer-

mieri dai rischi legali rendeva maggiore autonomia e

conferiva maggiore responsabilitagrave Tale strumento a-

gevolava i professionisti ad esempio percheacute sempre a

portata di mano ma nello stesso tempo presentava

numerosi fattori discordanti fra loro tra questi trovia-

mo Un elemento fondamentale che emerge nel 2003 egrave

infatti la richiesta del personale al concetto di informa-

tizzazione (grafico 17) A tale proposito nel 2006 la-

zienda ospedaliera abbandona il tradizionale strumen-

to medico-infermieristico cartaceo ed introduce presso

il pronto soccorso la documentazione sanitaria infor-

matizzata

Conclusioni

Lrsquoinformatizzazione della DI da la possibilitagrave di con-

servare con sicurezza una notevole mole di dati e di

elaborare dati rapidamente visualizzare e stampare

nellrsquoimmediato dati importanti nei processi decisionali

della direzione strategica infermieristica comunicare e

far circolare rapidamente informazioni tra soggetti

interessati e varie parti dellrsquoorganizzazione migliorare

lrsquoinsegnamento della gestione dellrsquoassistenza svilup-

pando protocolli e standard assistenziali Uno

strumento informativo permette la ldquocomunicazione a

distanzardquo noncheacute ldquolrsquoaggregazione dei datirdquo e di

conseguenza la possibilitagrave di costruire indicatori per il

miglioramento assistenziale infermieristico

Lrsquointroduzione della tecnologia in unorganizzazione

complessa come quella del mondo sanitario va realiz-

zata con particolare attenzione Per modificare i com-

Conseguimento Diploma Laurea

Infermieristica

55

37

8

65

18

413

Dip

lom

a

IP

Dip

lom

a

U IG

Dip

lom

a

IP

Dip

lom

a

U IG

Laur

ea

2003 2008

Conseguimento altri titoli

27

35

4

34

4

14

7

75

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

2008

2003

Pagina 7 Numero 3

Graf17

Bibliografia

Luci ed ombre sullutilizzo della cartella infermieristica

informatizzata lesperienza di una UOS A MonelloA

Busacca L Venneri Tesi Scienze Infermieristicheaa

20072008Milano Universitagrave degli Studi

Manuale di qualitagrave ldquoLa cartella clinica unificata integra-

tardquo a cura dellrsquoUfficio Formazione e Qualitagrave Azienda

ospedaliera San Carlo Borromeo Milano 2005

P Giuliani G Negrini A Alborghetti C Di Blasi M

Casati F Vimercati A Bonaldi L La Pietra F Azzali

A Cazzulani P Moccarelli M Cancellieri P Sergi L

Merlino C Lucchina Manuale della Cartella Clinica

Regione Lombardia seconda edizione Milano 2007

M Casati La documentazione infermieristicaedMcGraw

-Hill Milano 2005

M Storti G Anelli P Gallerani A Massara P Caritagrave

A La Torre G Mentegari ldquoAcute chronic pain nurse

una nuova realtagraverdquo I quaderni dellrsquoinfermiere n 26

122009 pp I-XXIV

L Benci ldquoAspetti giuridici della professione infermieri-

sticardquo quinta edizione editore McGraw-Hill Milano

2008

D Lgs n 822005 ldquoCodice dellrsquoAmministrazione Digita-

lerdquo

portamenti egrave indispensabile agire non solo sulla com-

ponente tecnologica ma anche quella umana A tale

proposito e come illustrato nello studio la formazio-

ne del personale ha una notevole rilevanza attraver-

so corsi di formazione sullinformatizzazione sulluso

dello strumento informatizzato e formazione sugli

aspetti medico-legali che risultano ancora ancora

oggi piuttosto lacunosi Per quanto riguarda invece

la componente tecnologica egrave importante sottolineare

che un buon sistema informatizzato necessita di una

strumentazione adeguata e al passo con i tempi per

poter permettere ai professionisti di documentare in

tempo reale il processo di assistenza che sta alla base

della formazione infermieristica Linformatizzazione

puograve migliorare la sicurezza del paziente e degli opera-

tori a condizione che ciograve avvenga allinterno di una

programmazione ben strutturata e flessibile in base

alle problematiche che di volta in volta si

presentano

Graf 9 e 10

Quali sono le conoscenze Giuridiche in merito

alla DI

5

5

41

49

19

2

44

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003

In rappresentanza del vincitore (3deg posto)

Secondo te la Documentazione Infermieristica

26

10

30

23

97

28

20

32

4

Aum

enta

le

responsabilitagrave

Aum

enta

i

ris

chi le

gali

Dim

inuis

ce i

ris

chi le

gali

Maggio

re

auto

nom

ia

Aum

enta

le

responsabilitagrave

Aum

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gali

Maggio

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ia

tute

la

lin

ferm

iere d

a

azio

ni

giu

diz

iarie

Altro

2003 2008

Quali sono le conoscenze Legislative in merito

alla DI

0

5

44

49

5

24

2

39

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Altro

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003

Page 4: Iii° caps

Graf1 Rileviamo che il numero di segnalazioni

provenienti dagli infermieri egrave in percentuale del

81 a livello Italiano nello stesso periodo la per-

centuale per tale categoria egrave stata del 28 questo

dato secondo noi ancora ampiamente migliorabile egrave

stato frutto della formazioneinformazione dei no-

stri monitor soprattutto in PS

Graf2 Partendo dalla segnalazione di sospetta

ADR siamo riusciti a creare una ldquoreterdquo fra tutte le

persone coinvolte nella terapia del paziente in par-

ticolare fra i prescrittori I contatti sono stati tele-

fonici soprattutto con i Medici di Medicina Genera-

le la maggior parte di questi sono stati molto con-

tenti di ricevere informazioni riguardanti la terapia

del proprio paziente con alcuni si egrave creato un vero e

proprio rapporto professionale per cui indipenden-

temente dal caso singolo spesso veniamo ricontat-

tati per avere informazioni sulle terapie e soprattut-

to sulle interazioni Per gli specialisti della nostra

Azienda i contatti sono stati personali e si sono ba-

sati su informazioni sullrsquoanamnesi farmacologica

del paziente e discussione del caso clinico con

lrsquoausilio della letteratura scientifica a disposizione I

pazienti sono stati spesso contattati in quanto

lrsquoanmnesi farmacologica in particolare la durata

delle terapie risulta carente nei verbali del PS perograve

anche in questo caso si egrave cercato di utilizzare il ca-

nale per garantire la sicurezza del paziente stesso

dando informazioni sui prodotti da automedicazio-

ne e consigliando di rivolgersi al proprio medico in

caso di rilevate interazioni o inconguenze nella tera-

pia Discorso a parte meritano le case di cura i con-

tatti non sono stati molti ma sono stati fondamen-

tali I pazienti provenienti dalle case di cura sono

spesso anziani politrattati e frequentemente passa-

no dal nostro ospedale proprio per patologie iatro-

gene il contatto con i medici che li seguono nelle

strutture esterne egrave servito in questo caso per ride-

finre la terapia cercando di eliminare i farmaci non

fondamentali o sostituendo quelli che potevano in-

teragire negativamente

Graf3 Come si evidenzia dal grafico nella maggior

parte dei casi la terapia egrave stata sospesa alcune volte

modificata ciograve vuol dire che in questi casi il rischio

per il paziente superava il beneficio atteso dalla te-

rapia in atto Per le controindicazioni e interazioni

abbiamo tenuto conto solo di quelle clinicamente

rilevanti evidenziate grazie allrsquoausilio della BD

Drug-Reax in questi casi dove si egrave potuto la terapi-

a egrave stata sospesamodificata Negli errori sono com-

presi sia errori di dosaggio che di scambio medicina-

le

Graf 3 ricadute sulla terapia

Graf 4 Le ADR soprattutto quelle gravi hanno biso-

gno di essere seguite nel tempo spesso sono le stesse

ditte produttrici a richiederci informazioni aggiuntive

sul caso altre volte siamo noi soprattutto in casi in cui

lrsquoesito non egrave definitivo o non ben delineato a chiedere

informazioni a distanza di qualche mese Quando par-

liamo di ricerca intendiamo ricerca bibliografica nessu-

no di noi egrave nato ldquoimparatordquo ma grazie agli strumenti

che abbiamo (micromedex SBBL in particolare) siamo

riusciti a dare sempre un informazione di ritorno con-

grua ai nostri segnalatori

Graf 4ndash Follow up

Graf 5- Segnalazioni AO San Carlo

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

PR

EV

Pagina 4 Il Sapere Professionale

0

50

100

150

200

250

CAMBIO SOSP INTERAZ CONTROIND ERRORE

0

10

20

30

40

50

60

70

RICERCA NOI DITTE

Pagina 9 Il Sapere Professionale

Applicare lrsquoAcBCDE Immobilizzare il paziente ade-

guatamente con collare cervicale in caso di caduta o

esplosione ( ATLS) rimozione vestiti non adesi e

monili Tra le prime manovre da compiere vi egrave la

valutazione delle vie aeree ed il loro precoce tratta-

mento Considerare sempre unrsquoeventuale intossica-

zione da Monossido di Carbonio per lrsquoinalazione di

fumi Ustioni al volto bruciature di sopraciglia e-

screato carbonoso tosse persistente o incendio in

spazi chiusi devono sempre far pensare ad una possi-

bile inalazione da fumi

Somministrare ossigeno ad alti flussi Eventuale in-

tubazione orotracheale se sono presenti segni di po-

tenziale ostruzione delle vie aeree come raucedine o

stridore prima che il quadro evolva verso un edema

massivo

Incanulazione di 2 vene periferiche (14-16 G adulti e

20 G bambini)Lrsquoaccesso venoso ci permette la som-

ministrazione di fans eo oppiacei per il controllo del

dolore

Raffreddare a lungo la parte lesa per circa 15 minu-

ti con acqua fredda semplice (cooling) Poicheacute

lrsquoacqua conduce il calore con una velocitagrave venti vol-

te superiore a quella dellrsquoaria il Cooling determina

una vera e propria estrazione di calore bloccando la

sua azione lesiva ed il progressivo approfondirsi nei

vari strati della cute riducendo di conseguenza

lrsquoedema il dolore ed arresta la progressione in pro-

fonditagrave del processo lesivo Nei grandi ustionati tale

trattamento va effettuato con cautela con acqua a

temperatura costante fra i 10 e 20degC in quanto una

temperatura inferiore a 10degC oltre ad aggravare le

lesioni puograve determinare uno stato di ipotermia Pre-

venire lrsquoipotermia coprendo con teli sterili le zone

lesionate

Terapia infusionale Giagrave in ambiente preospedaliero

una volta garantita la pervietagrave delle vie aeree stabi-

lita la profonditagrave e lrsquoestensione delle lesioni da ustio-

ne si deve iniziare un trattamento di infusioni a ba-

se di cristalloidi per il ripristino di volume ematico e

quindi per prevenire uno stato di shock Lrsquouso dei

cristalloidi egrave indicato in considerazione

dellrsquoaumentata permeabilitagrave capillare con la conse-

guente perdita di proteine plasmatiche Lrsquouso di tali

infusioni porta ad ipoalbuminemia e quindi saragrave ne-

cessario infusione di albumina I collodi sono efficaci

se usati tra la 12a e 24a ora mentre prima favorisco-

no la formazione di edema interstiziale Plasma fre-

sco va usato successivamente per la perdita di fatto-

ri della coagulazione Somministrare cristalloidi

(Ringer Lattato) ev 2-4 mlKg x sct nelle 24 ore

negli adulti mentre nei bambini 5-6 mlKg x sct

nelle 24 ore Metagrave dei liquidi calcolati deve essere

somministrata nelle prime ore dal momento

dellrsquoevento la restante parte nelle successive 16 ore Egrave

di fondamentale importanza il continuo monitoraggio

del paziente e la valutazione dello stato di perfusione

drsquoorgano attraverso il controllo della diuresi(piugrave faci-

le in ambito ospedaliero) che deve essere per gli adulti

almeno 30-50 mlh(05-1 mlKgh) e nei bambini 1

mlKgh

Terapia del dolore La valutazione dellrsquointensitagrave del

dolore egrave essenziale per una terapia mirata alle necessi-

tagrave del paziente Oltre al dolore provocato dalle lesioni

da ustioni tali pazienti possono essere sottoposti a

manovre potenzialmente dolorose La somministrazio-

ne ev di analgesici egrave la via preferenziale in quanto la

via im egrave poco affidabile soprattutto se il paziente

presenta un quadro di shock Gli oppiacei in infusione

sono i farmaci piugrave indicati per il controllo del dolore

nelle ustioni tra questi la morfina che ha un effetto

sedativo e una lunga durata drsquoazione Tra i farmaci

non oppiacei sono largamente diffusi nel trattamento

del dolore da ustione i FANS come il Tramadolo al

dosaggio di 100mg ev ogni 8 oredie ed il Ketorolac

trometamina al dosaggio di 30mg in 100 ml di soluzio-

ne fisiologica 3 volte al di

Conclusioni Affrontare efficacemente il problema del-

la prevenzione egrave ancora oggi molto complesso Sulla

base di quanto esposto fin drsquoora la prevenzione delle

ustioni oltre ad evitare sofferenze acute ed esiti cica-

triziali permanenti ed invalidanti sia sul piano estetico

sia funzionaleconsentirebbe anche un grosso rispar-

mio rilevante per la societagrave Emerge quindi la necessi-

tagravedi un apposito piano preventivo su scala nazionale

pianificato a livello governativo e legislativo che da

un lato promuova una campagna di sensibilizzazione

della popolazione e dallrsquoaltro emani norme piugrave severe

riguardanti la prevenzione degli incendi in tutti gli

ambienti (case scuole aziende comunitagrave ecc) con

programmi di informazione e formazione svolta da

personale sanitario esperto La conoscenza di un ade-

guato trattamento della patologia permette

allrsquoinfermiere che opera in ambito sia territoriale sia

intraospedaliero di ridurre al minimo sia i danni cau-

sati dallrsquoustione stesso sia le sofferenze che la patolo-

gia provoca Il paziente esprimeragrave ansie e paure per

lrsquoalterazione della propria immagine saragrave compito

nostro mettendolo a conoscenza delle procedure e dei

risultati farlo partecipe nel processo di guarigione

Bibliografia

1- MANUALE DI MEDICINA DI EMERGENZA PRONTO SOCCORSO M G Balzanelli II edizio-

ne aggiornata con le Linee Guida ILCOR 2005-2006 per la RCP Ed Internazionali CIC 2006 -

Approccio in emergenza al paziente ustionato pag1235 M Balzanelli M Mazzone C Falcone N

Gentiloni Silveri A Catalano

2- ATST ASSISTENZA AL TRAUMATIZZATO SUL TERRITORIO M Landriscina- F Della

Corte Ustioni-pag 99 EMERSIT-2004

3- URGENZE ED EMERGENZE M Chiaranda Ustioni - pag 42 Piccin-Padova 2007

4- D Lgs 8108

5- wwwsurgical-tutororg - wwwemedicinecom - wwwministerodellasaluteit

Pagina 8 Il Sapere Professionale

Nursing nel paziente ustionato storia prevenzione e trattamento

ABusaccandash CBalzanondash Coordinatori- AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Le ustioni rappresentano una patologia

molto frequente non solo nel nostro paese anche se

non sono noti dati epidemiologici precisi e completi

sulla loro reale incidenza In Italia ogni anno si veri-

ficano circa 100000 casi di ustione e nel 10-15 dei

casi si rende necessario il ricovero in ospedalecon un

costo sociale molto elevato Questo tipo di evento

che non risparmia nessuna fascia detagrave rappresenta

nei Paesi sviluppati la prima causa di morte per i

bambini Unrsquoalta percentuale di ustionisia lievi che

gravisi verifica in ambiente domesticodove lrsquo80

delle vittime sono bambini compresi nella fascia

drsquoetagrave che va da 1 a 14 anni Altra popolazione molto

a rischio egrave quella rappresentata da anziani e disabi-

lima altro ambiente a rischio potenziale di ustioni

gravi egrave lrsquoambiente lavorativo(fra la terza e la quinta

decade di vita) La bassa percentuale di ustionati in

ambiente lavorativo egrave legata presumibilmente ad

una maggiore prevenzione e informazione fatta sem-

pre piugrave da personale sanitario esperto (medici del

lavoro infermieri specializzati in emergenza ed area

critica) e che passa attraverso verifiche severe da

parte degli enti preposti alla prevenzione e controllo

Ersquo pertanto necessario sviluppare politiche di pre-

venzione attraverso la diffusione di linee guida e ef-

fettuazione di campagne drsquoinformazione e di educa-

zione alla sicurezza volte a ridurre lrsquoincidenza degli

infortuni in ambito domestico e professionale

Lrsquoustione egrave una malattia di notevole impatto sociale

che tuttora colpisce un numero importante di sogget-

ti nonostante siano stati fatti notevoli progressi nel

campo dellrsquoinformazione e della prevenzione Per la

gravitagrave del trauma e per il frequente coinvolgimento

di tutto lrsquoorganismo lrsquoustione egrave responsabile di con-

dizioni fisiopatologiche che possono mettere a repen-

taglio la vita del paziente soprattutto nella fase acu-

ta e soprattutto nei bambini ed anziani In passato la

maggior parte dei decessi da ustioni era dovuta allo

stato di shock ipovolemico oggi la causa principale

di decesso precoce nel circa il 30 dei casi egrave

lrsquoinalazione di fumi spesso riconosciuta tardivamen-

te La maggior parte delle morti tardive egrave invece da

imputare a sepsi e polmoniti Nella fase della preven-

zione e in quella di inquadramento della gravitagrave delle

lesioni della gestione della terapia e successiva stabi-

lizzazione il paziente ustionato grave necessita di

personale medico ed infermieristico esperto e di strut-

ture specializzate ed allrsquoavanguardia (stanze asetti-

che flussi laminari per diminuire la possibile cont-

aminazione batterica letti antidecubito) anche se ancora

oggi a causa di una politica economica molto restrittiva

il paziente ustionato viene sovente trattato anche in am-

bienti non specializzati

La prevenzione ruolo dellrsquoinfermiere Negli ultimi anni

nei paesi industrializzati si egrave verificata rispetto

allrsquoultimo decennio una lieve diminuzioni dellrsquoincidenza

delle ustioni merito forse di una campagna

drsquoinformazione e di educazione promossa a vari livelli

(scuole ambienti domestici aziende fabbriche) e gestita

da personale adeguatamente formato e specializzato in

emergenza come gli infermieri di area critica e infermieri

coinvolti nella medicina del lavoro anche se il numero di

ricoveri per ustionati maggiori egrave ancora elevato Negli

ambienti di lavoro sono gli operai a contatto con prodotti

chimici i soggetti piugrave a rischio mentre nellrsquoambiente do-

mestico i bambini e gli anziani sono piugrave facilmente a ri-

schio a causa di una scarsa assistenza Tutta la popolazio-

ne deve essere a conoscenza di alcune semplici ma fonda-

mentali regole di prevenzione spesso le ustioni sono cau-

sate da vecchi elettrodomestici da materiali elettrici usu-

rati e privi di manutenzione che vanno in corto circuito

oppure da oggetti commercializzati difettosi Altra causa

di ustione sono gli incendi che si sviluppano nelle abita-

zioni 13000 lrsquoanno circa rappresentando il 20 del to-

tale Tutti i genitori devono conoscere i possibili pericoli a

cui il proprio figlio puograve andare incontro con unrsquoattenta

educazione sanitaria Dopo i 3 anni i bambini possono

essere gradualmente educati a riconoscere ed evitare le

situazioni maggiormente a rischio In molti paesi euro-

pei il personale infermieristico che si occupa di emergen-

za egrave inserito in un programma di formazione con

lrsquoobiettivo di educare allrsquointerno di scuole materne ed ele-

mentari sia il personale docente e di supporto che gli stes-

si alunni

TRATTAMENTO PREOSPEDALIERO Il termine Gol-

den Hour egrave comunemente usato per indicare la necessitagrave

di trattamento immediato del paziente con traumi impor-

tanti di qualunque natura al fine di assicurare la miglior

prognosi possibile Il trattamento iniziale del paziente

ustionato deve seguire i principi generali e le linee guida

per il traumatizzato(ATLS) con particolare attenzione

alle vie aeree respirazione circolo controllo e prevenzio-

ne dellrsquoipotermia riconoscimento e trattamento di even-

tuali lesioni associate (AcBCDE)

Provvedimenti Una volta accertata la messa in sicurezza

ambientale e rimosso il paziente dalla fonte di lesione si

provvederagrave a contenere il processo ustionante

Conclusioni In rappresentanza dei vincitori (3deg Posto)

Il risultato piugrave importante dei progetti non egrave

nellrsquoaumento delle segnalazioni che pure come eviden-

zia il grafico crsquoegrave stato ma nella capacitagrave di coinvolgere i

medici e gli infermieri in una discussione sulla pratica

clinica e sullrsquoappropriatezza Il fatto che le reazioni

comuni siano ben conosciute non vuol dire che non ci

sia nulla da fare anzi come nel caso dei dicumarolici o

della metformina egrave importante fornire ai medici ed ai

pazienti tutta una serie di avvertimenti e raccomanda-

zioni al fine di evitare possibili ADR giagrave note ma che si

sviluppano piugrave frequentemente quando il paziente egrave in

condizioni cliniche particolari (es acidosi lattica da me-

tformina in pazienti disidratati)

Grazie ai progetti di farmacovigilanza siamo riusciti a

fare formazione sullrsquoappropriatezza e ad aiutare i pre-

scrittori nella prevenzione di ADR da farmaci (sospensionemodifica terapia rilevazione interazione ed errori) il

nostro intento e quello di Regione Lombardia egrave quello di dare continuitagrave a questi progetti e lrsquounico modo per far-

lo egrave formare i professionisti in modo che anche al termine dei progetti stessi continuino ad avere ldquoun occhio di

riguardordquo sulla farmacovigilanza

Pagina 5 Numero 3

La cartella clinica come strumento di conoscenza efficienza e qualitagrave Analisi di uno studio

Ardizzone Franco AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Il Decreto Legislativo n 822005 ha portato profonde trasformazioni allrsquointerno della Pubblica

Amministrazione prevedendo che la stessa faccia ricorso allinformatica quale principale strumento operativo

sia nei rapporti interni che nei confronti del cittadino Lrsquoinformatizzazione ha cambiato volto alla Pubblica Am-

ministrazione e di conseguenza al mondo sanitario con ripercussioni positive sui professionisti della salute e quin-

di sul pazientecliente La continua evoluzione tecnologica permette cosigrave di abbandonare il sistema cartaceo e

apre il mondo allrsquoinformatizzazione

Obiettivi Nellrsquoambito della Certificazione di Qualitagrave UNI ENI ISO 9001 dellrsquo UOS Pronto Soccorso della A-

zienda Ospedaliera San Carlo Borromeo nellrsquoanno 2001 nel manuale di qualitagrave aziendale viene inserita la Docu-

mentazione Infermieristica ( in seguito DI) con relativa procedura Gli atti pubblici se documentati con rigore

agevolano lo svolgimento dellrsquoattivitagrave infermieristica e di conseguenza portano miglioramenti alla qualitagrave del

servizio A tale proposito nel 2003 un gruppo di miglioramento multidisciplinare propone uno studio sullrsquouso

della DI con lrsquoobiettivo di individuare punti di forza e di debolezza avere unrsquoimmagine piugrave chiara e reale dello

strumento raccogliere suggerimenti e successivamente studiare possibili azioni di miglioramento della DI che

allrsquoepoca era lrsquounico strumento a disposizione degli infermieri e che permettesse loro di monitorare e quindi docu-

mentare tutta lrsquoattivitagrave infermieristica

Nel 2008 lo studio viene riproposto in quanto non vi egrave piugrave una DI cartacea come nel precedente studio ma ben-

sigrave informatizzata quindi si egrave voluto indagare sui vari aspetti qualitativi e confrontare i due studi per trarre infor-

mazioni utili

Materiali e metodi Nel 2003 egrave stato elaborato un questionario di 20 domande e uno spazio libero per raccogliere

eventuali commenti eo proposte Dopo un colloquio con il coordinatore del servizio ed i referenti infermieristici

sullrsquoobiettivo dello studio sono stati consegnati i questionari (56) in forma anonima Dopo un mese sono stati

ritirati 54 questionari completi e solo 2 incompleti Nel 2008 egrave stato riproposto un questionario di 20 domande

che a differenza del 2003 presentava delle domande sulla DI informatizzata utilizzata presso il pronto soccorso

Pagina 6 Il Sapere Professionale

I questionari consegnati sono stati 58 e sono stati

compilati sempre in forma anonima per un totale di

55 questionari ritirati a distanza di un mese dalla loro

distribuzione tra il personale infermieristico

Risultati Lanalisi dei dati ha presentato un quadro

della situazione piugrave che positivo Nei grafici di segui-

to riportati vengono illustrati entrambi gli studi

20032009 allo scopo di evidenziare le varie differenze

e quindi raccogliere utili informazioni al fine di mi-

gliorare qualitativamente uno strumento fondamen-

tale per lassistenza infermieristica

Analisi dei dati Gli aspetti fondamentali che sono

emersi dallanalisi dei dati si sono rivelati di notevole

interesse in quanto sono state messe a confronto due

realtagrave differenti Nel corso degli anni anche la forma-

zione infermieristica ha subito un notevole cambia-

mento e sviluppo A tal proposito (grafico 3) con la

nascita del DM del 2 aprile 2001 il Diploma Univer-

sitario diventa Laurea infatti noteremo che nel 2003

vi erano infermieri in possesso del diploma universita-

rio e una piccola percentuale di infermieri generici

quadro invece differente nel 2008 dove troviamo giagrave i

primi infermieri in possesso di Laurea e dove si nota

la quasi scomparsa figura dellinfermiere generico Un

aspetto chiaramente emerso riguarda anche altri tipi

di titoli conseguiti (grafico 5)

Garf3 e 5

nel 2003 infatti il conseguimento di un master o di

una abilitazione era meno frequente rispetto al 2009

dove la percentuale di infermieri che possiedono altri

titoli egrave decisamente in netto aumento questo percheacute

lrsquoinfermiere egrave volto ad una crescita professionale sem-

pre piugrave importante Un ulteriore fattore riguarda le

conoscenze giuridiche e legislative (grafico 9 e 10) in

merito alla DI Spesso gli operatori sanitari non sono

pienamente consapevoli delle ripercussioni legali a cui

vanno incontro in caso di una scorretta compilazione o

di una mancata compilazione della documentazione

inerente al loro ambito In passato quando la forma-

zione infermieristica era legata al vecchio ordinamen-

to allrsquointerno del corso di studi non erano previste ma-

terie che trattavano gli aspetti legali in modo appro-

fondito mentre con il passaggio alla laurea infermieri-

stica sono state approfondite le ore di studio sugli a-

spetti legali della professione e della compilazione della

cartella infermieristica Nonostante ciograve cosigrave come e-

merge dai risultati della ricerca le conoscenze in meri-

to a tali aspetti sono ancora molto lacunosi Analizzan-

do gli aspetti affiorati dallo studio nel 2003 lrsquoutilizzo

della DI cartacea presentava giagrave dei limiti propri Il

suo impiego era ritenuto utile percheacute tutelava gli infer-

mieri dai rischi legali rendeva maggiore autonomia e

conferiva maggiore responsabilitagrave Tale strumento a-

gevolava i professionisti ad esempio percheacute sempre a

portata di mano ma nello stesso tempo presentava

numerosi fattori discordanti fra loro tra questi trovia-

mo Un elemento fondamentale che emerge nel 2003 egrave

infatti la richiesta del personale al concetto di informa-

tizzazione (grafico 17) A tale proposito nel 2006 la-

zienda ospedaliera abbandona il tradizionale strumen-

to medico-infermieristico cartaceo ed introduce presso

il pronto soccorso la documentazione sanitaria infor-

matizzata

Conclusioni

Lrsquoinformatizzazione della DI da la possibilitagrave di con-

servare con sicurezza una notevole mole di dati e di

elaborare dati rapidamente visualizzare e stampare

nellrsquoimmediato dati importanti nei processi decisionali

della direzione strategica infermieristica comunicare e

far circolare rapidamente informazioni tra soggetti

interessati e varie parti dellrsquoorganizzazione migliorare

lrsquoinsegnamento della gestione dellrsquoassistenza svilup-

pando protocolli e standard assistenziali Uno

strumento informativo permette la ldquocomunicazione a

distanzardquo noncheacute ldquolrsquoaggregazione dei datirdquo e di

conseguenza la possibilitagrave di costruire indicatori per il

miglioramento assistenziale infermieristico

Lrsquointroduzione della tecnologia in unorganizzazione

complessa come quella del mondo sanitario va realiz-

zata con particolare attenzione Per modificare i com-

Conseguimento Diploma Laurea

Infermieristica

55

37

8

65

18

413

Dip

lom

a

IP

Dip

lom

a

U IG

Dip

lom

a

IP

Dip

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a

U IG

Laur

ea

2003 2008

Conseguimento altri titoli

27

35

4

34

4

14

7

75

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

2008

2003

Pagina 7 Numero 3

Graf17

Bibliografia

Luci ed ombre sullutilizzo della cartella infermieristica

informatizzata lesperienza di una UOS A MonelloA

Busacca L Venneri Tesi Scienze Infermieristicheaa

20072008Milano Universitagrave degli Studi

Manuale di qualitagrave ldquoLa cartella clinica unificata integra-

tardquo a cura dellrsquoUfficio Formazione e Qualitagrave Azienda

ospedaliera San Carlo Borromeo Milano 2005

P Giuliani G Negrini A Alborghetti C Di Blasi M

Casati F Vimercati A Bonaldi L La Pietra F Azzali

A Cazzulani P Moccarelli M Cancellieri P Sergi L

Merlino C Lucchina Manuale della Cartella Clinica

Regione Lombardia seconda edizione Milano 2007

M Casati La documentazione infermieristicaedMcGraw

-Hill Milano 2005

M Storti G Anelli P Gallerani A Massara P Caritagrave

A La Torre G Mentegari ldquoAcute chronic pain nurse

una nuova realtagraverdquo I quaderni dellrsquoinfermiere n 26

122009 pp I-XXIV

L Benci ldquoAspetti giuridici della professione infermieri-

sticardquo quinta edizione editore McGraw-Hill Milano

2008

D Lgs n 822005 ldquoCodice dellrsquoAmministrazione Digita-

lerdquo

portamenti egrave indispensabile agire non solo sulla com-

ponente tecnologica ma anche quella umana A tale

proposito e come illustrato nello studio la formazio-

ne del personale ha una notevole rilevanza attraver-

so corsi di formazione sullinformatizzazione sulluso

dello strumento informatizzato e formazione sugli

aspetti medico-legali che risultano ancora ancora

oggi piuttosto lacunosi Per quanto riguarda invece

la componente tecnologica egrave importante sottolineare

che un buon sistema informatizzato necessita di una

strumentazione adeguata e al passo con i tempi per

poter permettere ai professionisti di documentare in

tempo reale il processo di assistenza che sta alla base

della formazione infermieristica Linformatizzazione

puograve migliorare la sicurezza del paziente e degli opera-

tori a condizione che ciograve avvenga allinterno di una

programmazione ben strutturata e flessibile in base

alle problematiche che di volta in volta si

presentano

Graf 9 e 10

Quali sono le conoscenze Giuridiche in merito

alla DI

5

5

41

49

19

2

44

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003

In rappresentanza del vincitore (3deg posto)

Secondo te la Documentazione Infermieristica

26

10

30

23

97

28

20

32

4

Aum

enta

le

responsabilitagrave

Aum

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i

ris

chi le

gali

Dim

inuis

ce i

ris

chi le

gali

Maggio

re

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nom

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Aum

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responsabilitagrave

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la

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ni

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iarie

Altro

2003 2008

Quali sono le conoscenze Legislative in merito

alla DI

0

5

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49

5

24

2

39

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Altro

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003

Page 5: Iii° caps

Pagina 8 Il Sapere Professionale

Nursing nel paziente ustionato storia prevenzione e trattamento

ABusaccandash CBalzanondash Coordinatori- AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Le ustioni rappresentano una patologia

molto frequente non solo nel nostro paese anche se

non sono noti dati epidemiologici precisi e completi

sulla loro reale incidenza In Italia ogni anno si veri-

ficano circa 100000 casi di ustione e nel 10-15 dei

casi si rende necessario il ricovero in ospedalecon un

costo sociale molto elevato Questo tipo di evento

che non risparmia nessuna fascia detagrave rappresenta

nei Paesi sviluppati la prima causa di morte per i

bambini Unrsquoalta percentuale di ustionisia lievi che

gravisi verifica in ambiente domesticodove lrsquo80

delle vittime sono bambini compresi nella fascia

drsquoetagrave che va da 1 a 14 anni Altra popolazione molto

a rischio egrave quella rappresentata da anziani e disabi-

lima altro ambiente a rischio potenziale di ustioni

gravi egrave lrsquoambiente lavorativo(fra la terza e la quinta

decade di vita) La bassa percentuale di ustionati in

ambiente lavorativo egrave legata presumibilmente ad

una maggiore prevenzione e informazione fatta sem-

pre piugrave da personale sanitario esperto (medici del

lavoro infermieri specializzati in emergenza ed area

critica) e che passa attraverso verifiche severe da

parte degli enti preposti alla prevenzione e controllo

Ersquo pertanto necessario sviluppare politiche di pre-

venzione attraverso la diffusione di linee guida e ef-

fettuazione di campagne drsquoinformazione e di educa-

zione alla sicurezza volte a ridurre lrsquoincidenza degli

infortuni in ambito domestico e professionale

Lrsquoustione egrave una malattia di notevole impatto sociale

che tuttora colpisce un numero importante di sogget-

ti nonostante siano stati fatti notevoli progressi nel

campo dellrsquoinformazione e della prevenzione Per la

gravitagrave del trauma e per il frequente coinvolgimento

di tutto lrsquoorganismo lrsquoustione egrave responsabile di con-

dizioni fisiopatologiche che possono mettere a repen-

taglio la vita del paziente soprattutto nella fase acu-

ta e soprattutto nei bambini ed anziani In passato la

maggior parte dei decessi da ustioni era dovuta allo

stato di shock ipovolemico oggi la causa principale

di decesso precoce nel circa il 30 dei casi egrave

lrsquoinalazione di fumi spesso riconosciuta tardivamen-

te La maggior parte delle morti tardive egrave invece da

imputare a sepsi e polmoniti Nella fase della preven-

zione e in quella di inquadramento della gravitagrave delle

lesioni della gestione della terapia e successiva stabi-

lizzazione il paziente ustionato grave necessita di

personale medico ed infermieristico esperto e di strut-

ture specializzate ed allrsquoavanguardia (stanze asetti-

che flussi laminari per diminuire la possibile cont-

aminazione batterica letti antidecubito) anche se ancora

oggi a causa di una politica economica molto restrittiva

il paziente ustionato viene sovente trattato anche in am-

bienti non specializzati

La prevenzione ruolo dellrsquoinfermiere Negli ultimi anni

nei paesi industrializzati si egrave verificata rispetto

allrsquoultimo decennio una lieve diminuzioni dellrsquoincidenza

delle ustioni merito forse di una campagna

drsquoinformazione e di educazione promossa a vari livelli

(scuole ambienti domestici aziende fabbriche) e gestita

da personale adeguatamente formato e specializzato in

emergenza come gli infermieri di area critica e infermieri

coinvolti nella medicina del lavoro anche se il numero di

ricoveri per ustionati maggiori egrave ancora elevato Negli

ambienti di lavoro sono gli operai a contatto con prodotti

chimici i soggetti piugrave a rischio mentre nellrsquoambiente do-

mestico i bambini e gli anziani sono piugrave facilmente a ri-

schio a causa di una scarsa assistenza Tutta la popolazio-

ne deve essere a conoscenza di alcune semplici ma fonda-

mentali regole di prevenzione spesso le ustioni sono cau-

sate da vecchi elettrodomestici da materiali elettrici usu-

rati e privi di manutenzione che vanno in corto circuito

oppure da oggetti commercializzati difettosi Altra causa

di ustione sono gli incendi che si sviluppano nelle abita-

zioni 13000 lrsquoanno circa rappresentando il 20 del to-

tale Tutti i genitori devono conoscere i possibili pericoli a

cui il proprio figlio puograve andare incontro con unrsquoattenta

educazione sanitaria Dopo i 3 anni i bambini possono

essere gradualmente educati a riconoscere ed evitare le

situazioni maggiormente a rischio In molti paesi euro-

pei il personale infermieristico che si occupa di emergen-

za egrave inserito in un programma di formazione con

lrsquoobiettivo di educare allrsquointerno di scuole materne ed ele-

mentari sia il personale docente e di supporto che gli stes-

si alunni

TRATTAMENTO PREOSPEDALIERO Il termine Gol-

den Hour egrave comunemente usato per indicare la necessitagrave

di trattamento immediato del paziente con traumi impor-

tanti di qualunque natura al fine di assicurare la miglior

prognosi possibile Il trattamento iniziale del paziente

ustionato deve seguire i principi generali e le linee guida

per il traumatizzato(ATLS) con particolare attenzione

alle vie aeree respirazione circolo controllo e prevenzio-

ne dellrsquoipotermia riconoscimento e trattamento di even-

tuali lesioni associate (AcBCDE)

Provvedimenti Una volta accertata la messa in sicurezza

ambientale e rimosso il paziente dalla fonte di lesione si

provvederagrave a contenere il processo ustionante

Conclusioni In rappresentanza dei vincitori (3deg Posto)

Il risultato piugrave importante dei progetti non egrave

nellrsquoaumento delle segnalazioni che pure come eviden-

zia il grafico crsquoegrave stato ma nella capacitagrave di coinvolgere i

medici e gli infermieri in una discussione sulla pratica

clinica e sullrsquoappropriatezza Il fatto che le reazioni

comuni siano ben conosciute non vuol dire che non ci

sia nulla da fare anzi come nel caso dei dicumarolici o

della metformina egrave importante fornire ai medici ed ai

pazienti tutta una serie di avvertimenti e raccomanda-

zioni al fine di evitare possibili ADR giagrave note ma che si

sviluppano piugrave frequentemente quando il paziente egrave in

condizioni cliniche particolari (es acidosi lattica da me-

tformina in pazienti disidratati)

Grazie ai progetti di farmacovigilanza siamo riusciti a

fare formazione sullrsquoappropriatezza e ad aiutare i pre-

scrittori nella prevenzione di ADR da farmaci (sospensionemodifica terapia rilevazione interazione ed errori) il

nostro intento e quello di Regione Lombardia egrave quello di dare continuitagrave a questi progetti e lrsquounico modo per far-

lo egrave formare i professionisti in modo che anche al termine dei progetti stessi continuino ad avere ldquoun occhio di

riguardordquo sulla farmacovigilanza

Pagina 5 Numero 3

La cartella clinica come strumento di conoscenza efficienza e qualitagrave Analisi di uno studio

Ardizzone Franco AO San Carlo Borromeo Milano

Introduzione Il Decreto Legislativo n 822005 ha portato profonde trasformazioni allrsquointerno della Pubblica

Amministrazione prevedendo che la stessa faccia ricorso allinformatica quale principale strumento operativo

sia nei rapporti interni che nei confronti del cittadino Lrsquoinformatizzazione ha cambiato volto alla Pubblica Am-

ministrazione e di conseguenza al mondo sanitario con ripercussioni positive sui professionisti della salute e quin-

di sul pazientecliente La continua evoluzione tecnologica permette cosigrave di abbandonare il sistema cartaceo e

apre il mondo allrsquoinformatizzazione

Obiettivi Nellrsquoambito della Certificazione di Qualitagrave UNI ENI ISO 9001 dellrsquo UOS Pronto Soccorso della A-

zienda Ospedaliera San Carlo Borromeo nellrsquoanno 2001 nel manuale di qualitagrave aziendale viene inserita la Docu-

mentazione Infermieristica ( in seguito DI) con relativa procedura Gli atti pubblici se documentati con rigore

agevolano lo svolgimento dellrsquoattivitagrave infermieristica e di conseguenza portano miglioramenti alla qualitagrave del

servizio A tale proposito nel 2003 un gruppo di miglioramento multidisciplinare propone uno studio sullrsquouso

della DI con lrsquoobiettivo di individuare punti di forza e di debolezza avere unrsquoimmagine piugrave chiara e reale dello

strumento raccogliere suggerimenti e successivamente studiare possibili azioni di miglioramento della DI che

allrsquoepoca era lrsquounico strumento a disposizione degli infermieri e che permettesse loro di monitorare e quindi docu-

mentare tutta lrsquoattivitagrave infermieristica

Nel 2008 lo studio viene riproposto in quanto non vi egrave piugrave una DI cartacea come nel precedente studio ma ben-

sigrave informatizzata quindi si egrave voluto indagare sui vari aspetti qualitativi e confrontare i due studi per trarre infor-

mazioni utili

Materiali e metodi Nel 2003 egrave stato elaborato un questionario di 20 domande e uno spazio libero per raccogliere

eventuali commenti eo proposte Dopo un colloquio con il coordinatore del servizio ed i referenti infermieristici

sullrsquoobiettivo dello studio sono stati consegnati i questionari (56) in forma anonima Dopo un mese sono stati

ritirati 54 questionari completi e solo 2 incompleti Nel 2008 egrave stato riproposto un questionario di 20 domande

che a differenza del 2003 presentava delle domande sulla DI informatizzata utilizzata presso il pronto soccorso

Pagina 6 Il Sapere Professionale

I questionari consegnati sono stati 58 e sono stati

compilati sempre in forma anonima per un totale di

55 questionari ritirati a distanza di un mese dalla loro

distribuzione tra il personale infermieristico

Risultati Lanalisi dei dati ha presentato un quadro

della situazione piugrave che positivo Nei grafici di segui-

to riportati vengono illustrati entrambi gli studi

20032009 allo scopo di evidenziare le varie differenze

e quindi raccogliere utili informazioni al fine di mi-

gliorare qualitativamente uno strumento fondamen-

tale per lassistenza infermieristica

Analisi dei dati Gli aspetti fondamentali che sono

emersi dallanalisi dei dati si sono rivelati di notevole

interesse in quanto sono state messe a confronto due

realtagrave differenti Nel corso degli anni anche la forma-

zione infermieristica ha subito un notevole cambia-

mento e sviluppo A tal proposito (grafico 3) con la

nascita del DM del 2 aprile 2001 il Diploma Univer-

sitario diventa Laurea infatti noteremo che nel 2003

vi erano infermieri in possesso del diploma universita-

rio e una piccola percentuale di infermieri generici

quadro invece differente nel 2008 dove troviamo giagrave i

primi infermieri in possesso di Laurea e dove si nota

la quasi scomparsa figura dellinfermiere generico Un

aspetto chiaramente emerso riguarda anche altri tipi

di titoli conseguiti (grafico 5)

Garf3 e 5

nel 2003 infatti il conseguimento di un master o di

una abilitazione era meno frequente rispetto al 2009

dove la percentuale di infermieri che possiedono altri

titoli egrave decisamente in netto aumento questo percheacute

lrsquoinfermiere egrave volto ad una crescita professionale sem-

pre piugrave importante Un ulteriore fattore riguarda le

conoscenze giuridiche e legislative (grafico 9 e 10) in

merito alla DI Spesso gli operatori sanitari non sono

pienamente consapevoli delle ripercussioni legali a cui

vanno incontro in caso di una scorretta compilazione o

di una mancata compilazione della documentazione

inerente al loro ambito In passato quando la forma-

zione infermieristica era legata al vecchio ordinamen-

to allrsquointerno del corso di studi non erano previste ma-

terie che trattavano gli aspetti legali in modo appro-

fondito mentre con il passaggio alla laurea infermieri-

stica sono state approfondite le ore di studio sugli a-

spetti legali della professione e della compilazione della

cartella infermieristica Nonostante ciograve cosigrave come e-

merge dai risultati della ricerca le conoscenze in meri-

to a tali aspetti sono ancora molto lacunosi Analizzan-

do gli aspetti affiorati dallo studio nel 2003 lrsquoutilizzo

della DI cartacea presentava giagrave dei limiti propri Il

suo impiego era ritenuto utile percheacute tutelava gli infer-

mieri dai rischi legali rendeva maggiore autonomia e

conferiva maggiore responsabilitagrave Tale strumento a-

gevolava i professionisti ad esempio percheacute sempre a

portata di mano ma nello stesso tempo presentava

numerosi fattori discordanti fra loro tra questi trovia-

mo Un elemento fondamentale che emerge nel 2003 egrave

infatti la richiesta del personale al concetto di informa-

tizzazione (grafico 17) A tale proposito nel 2006 la-

zienda ospedaliera abbandona il tradizionale strumen-

to medico-infermieristico cartaceo ed introduce presso

il pronto soccorso la documentazione sanitaria infor-

matizzata

Conclusioni

Lrsquoinformatizzazione della DI da la possibilitagrave di con-

servare con sicurezza una notevole mole di dati e di

elaborare dati rapidamente visualizzare e stampare

nellrsquoimmediato dati importanti nei processi decisionali

della direzione strategica infermieristica comunicare e

far circolare rapidamente informazioni tra soggetti

interessati e varie parti dellrsquoorganizzazione migliorare

lrsquoinsegnamento della gestione dellrsquoassistenza svilup-

pando protocolli e standard assistenziali Uno

strumento informativo permette la ldquocomunicazione a

distanzardquo noncheacute ldquolrsquoaggregazione dei datirdquo e di

conseguenza la possibilitagrave di costruire indicatori per il

miglioramento assistenziale infermieristico

Lrsquointroduzione della tecnologia in unorganizzazione

complessa come quella del mondo sanitario va realiz-

zata con particolare attenzione Per modificare i com-

Conseguimento Diploma Laurea

Infermieristica

55

37

8

65

18

413

Dip

lom

a

IP

Dip

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U IG

Dip

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IP

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U IG

Laur

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2003 2008

Conseguimento altri titoli

27

35

4

34

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14

7

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Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

2008

2003

Pagina 7 Numero 3

Graf17

Bibliografia

Luci ed ombre sullutilizzo della cartella infermieristica

informatizzata lesperienza di una UOS A MonelloA

Busacca L Venneri Tesi Scienze Infermieristicheaa

20072008Milano Universitagrave degli Studi

Manuale di qualitagrave ldquoLa cartella clinica unificata integra-

tardquo a cura dellrsquoUfficio Formazione e Qualitagrave Azienda

ospedaliera San Carlo Borromeo Milano 2005

P Giuliani G Negrini A Alborghetti C Di Blasi M

Casati F Vimercati A Bonaldi L La Pietra F Azzali

A Cazzulani P Moccarelli M Cancellieri P Sergi L

Merlino C Lucchina Manuale della Cartella Clinica

Regione Lombardia seconda edizione Milano 2007

M Casati La documentazione infermieristicaedMcGraw

-Hill Milano 2005

M Storti G Anelli P Gallerani A Massara P Caritagrave

A La Torre G Mentegari ldquoAcute chronic pain nurse

una nuova realtagraverdquo I quaderni dellrsquoinfermiere n 26

122009 pp I-XXIV

L Benci ldquoAspetti giuridici della professione infermieri-

sticardquo quinta edizione editore McGraw-Hill Milano

2008

D Lgs n 822005 ldquoCodice dellrsquoAmministrazione Digita-

lerdquo

portamenti egrave indispensabile agire non solo sulla com-

ponente tecnologica ma anche quella umana A tale

proposito e come illustrato nello studio la formazio-

ne del personale ha una notevole rilevanza attraver-

so corsi di formazione sullinformatizzazione sulluso

dello strumento informatizzato e formazione sugli

aspetti medico-legali che risultano ancora ancora

oggi piuttosto lacunosi Per quanto riguarda invece

la componente tecnologica egrave importante sottolineare

che un buon sistema informatizzato necessita di una

strumentazione adeguata e al passo con i tempi per

poter permettere ai professionisti di documentare in

tempo reale il processo di assistenza che sta alla base

della formazione infermieristica Linformatizzazione

puograve migliorare la sicurezza del paziente e degli opera-

tori a condizione che ciograve avvenga allinterno di una

programmazione ben strutturata e flessibile in base

alle problematiche che di volta in volta si

presentano

Graf 9 e 10

Quali sono le conoscenze Giuridiche in merito

alla DI

5

5

41

49

19

2

44

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Nessuna risposta

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Scarse

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2008

2003

In rappresentanza del vincitore (3deg posto)

Secondo te la Documentazione Infermieristica

26

10

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2003 2008

Quali sono le conoscenze Legislative in merito

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2008

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Pagina 6 Il Sapere Professionale

I questionari consegnati sono stati 58 e sono stati

compilati sempre in forma anonima per un totale di

55 questionari ritirati a distanza di un mese dalla loro

distribuzione tra il personale infermieristico

Risultati Lanalisi dei dati ha presentato un quadro

della situazione piugrave che positivo Nei grafici di segui-

to riportati vengono illustrati entrambi gli studi

20032009 allo scopo di evidenziare le varie differenze

e quindi raccogliere utili informazioni al fine di mi-

gliorare qualitativamente uno strumento fondamen-

tale per lassistenza infermieristica

Analisi dei dati Gli aspetti fondamentali che sono

emersi dallanalisi dei dati si sono rivelati di notevole

interesse in quanto sono state messe a confronto due

realtagrave differenti Nel corso degli anni anche la forma-

zione infermieristica ha subito un notevole cambia-

mento e sviluppo A tal proposito (grafico 3) con la

nascita del DM del 2 aprile 2001 il Diploma Univer-

sitario diventa Laurea infatti noteremo che nel 2003

vi erano infermieri in possesso del diploma universita-

rio e una piccola percentuale di infermieri generici

quadro invece differente nel 2008 dove troviamo giagrave i

primi infermieri in possesso di Laurea e dove si nota

la quasi scomparsa figura dellinfermiere generico Un

aspetto chiaramente emerso riguarda anche altri tipi

di titoli conseguiti (grafico 5)

Garf3 e 5

nel 2003 infatti il conseguimento di un master o di

una abilitazione era meno frequente rispetto al 2009

dove la percentuale di infermieri che possiedono altri

titoli egrave decisamente in netto aumento questo percheacute

lrsquoinfermiere egrave volto ad una crescita professionale sem-

pre piugrave importante Un ulteriore fattore riguarda le

conoscenze giuridiche e legislative (grafico 9 e 10) in

merito alla DI Spesso gli operatori sanitari non sono

pienamente consapevoli delle ripercussioni legali a cui

vanno incontro in caso di una scorretta compilazione o

di una mancata compilazione della documentazione

inerente al loro ambito In passato quando la forma-

zione infermieristica era legata al vecchio ordinamen-

to allrsquointerno del corso di studi non erano previste ma-

terie che trattavano gli aspetti legali in modo appro-

fondito mentre con il passaggio alla laurea infermieri-

stica sono state approfondite le ore di studio sugli a-

spetti legali della professione e della compilazione della

cartella infermieristica Nonostante ciograve cosigrave come e-

merge dai risultati della ricerca le conoscenze in meri-

to a tali aspetti sono ancora molto lacunosi Analizzan-

do gli aspetti affiorati dallo studio nel 2003 lrsquoutilizzo

della DI cartacea presentava giagrave dei limiti propri Il

suo impiego era ritenuto utile percheacute tutelava gli infer-

mieri dai rischi legali rendeva maggiore autonomia e

conferiva maggiore responsabilitagrave Tale strumento a-

gevolava i professionisti ad esempio percheacute sempre a

portata di mano ma nello stesso tempo presentava

numerosi fattori discordanti fra loro tra questi trovia-

mo Un elemento fondamentale che emerge nel 2003 egrave

infatti la richiesta del personale al concetto di informa-

tizzazione (grafico 17) A tale proposito nel 2006 la-

zienda ospedaliera abbandona il tradizionale strumen-

to medico-infermieristico cartaceo ed introduce presso

il pronto soccorso la documentazione sanitaria infor-

matizzata

Conclusioni

Lrsquoinformatizzazione della DI da la possibilitagrave di con-

servare con sicurezza una notevole mole di dati e di

elaborare dati rapidamente visualizzare e stampare

nellrsquoimmediato dati importanti nei processi decisionali

della direzione strategica infermieristica comunicare e

far circolare rapidamente informazioni tra soggetti

interessati e varie parti dellrsquoorganizzazione migliorare

lrsquoinsegnamento della gestione dellrsquoassistenza svilup-

pando protocolli e standard assistenziali Uno

strumento informativo permette la ldquocomunicazione a

distanzardquo noncheacute ldquolrsquoaggregazione dei datirdquo e di

conseguenza la possibilitagrave di costruire indicatori per il

miglioramento assistenziale infermieristico

Lrsquointroduzione della tecnologia in unorganizzazione

complessa come quella del mondo sanitario va realiz-

zata con particolare attenzione Per modificare i com-

Conseguimento Diploma Laurea

Infermieristica

55

37

8

65

18

413

Dip

lom

a

IP

Dip

lom

a

U IG

Dip

lom

a

IP

Dip

lom

a

U IG

Laur

ea

2003 2008

Conseguimento altri titoli

27

35

4

34

4

14

7

75

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

Master

Abilitazione

Altro

Nessuna risposta

2008

2003

Pagina 7 Numero 3

Graf17

Bibliografia

Luci ed ombre sullutilizzo della cartella infermieristica

informatizzata lesperienza di una UOS A MonelloA

Busacca L Venneri Tesi Scienze Infermieristicheaa

20072008Milano Universitagrave degli Studi

Manuale di qualitagrave ldquoLa cartella clinica unificata integra-

tardquo a cura dellrsquoUfficio Formazione e Qualitagrave Azienda

ospedaliera San Carlo Borromeo Milano 2005

P Giuliani G Negrini A Alborghetti C Di Blasi M

Casati F Vimercati A Bonaldi L La Pietra F Azzali

A Cazzulani P Moccarelli M Cancellieri P Sergi L

Merlino C Lucchina Manuale della Cartella Clinica

Regione Lombardia seconda edizione Milano 2007

M Casati La documentazione infermieristicaedMcGraw

-Hill Milano 2005

M Storti G Anelli P Gallerani A Massara P Caritagrave

A La Torre G Mentegari ldquoAcute chronic pain nurse

una nuova realtagraverdquo I quaderni dellrsquoinfermiere n 26

122009 pp I-XXIV

L Benci ldquoAspetti giuridici della professione infermieri-

sticardquo quinta edizione editore McGraw-Hill Milano

2008

D Lgs n 822005 ldquoCodice dellrsquoAmministrazione Digita-

lerdquo

portamenti egrave indispensabile agire non solo sulla com-

ponente tecnologica ma anche quella umana A tale

proposito e come illustrato nello studio la formazio-

ne del personale ha una notevole rilevanza attraver-

so corsi di formazione sullinformatizzazione sulluso

dello strumento informatizzato e formazione sugli

aspetti medico-legali che risultano ancora ancora

oggi piuttosto lacunosi Per quanto riguarda invece

la componente tecnologica egrave importante sottolineare

che un buon sistema informatizzato necessita di una

strumentazione adeguata e al passo con i tempi per

poter permettere ai professionisti di documentare in

tempo reale il processo di assistenza che sta alla base

della formazione infermieristica Linformatizzazione

puograve migliorare la sicurezza del paziente e degli opera-

tori a condizione che ciograve avvenga allinterno di una

programmazione ben strutturata e flessibile in base

alle problematiche che di volta in volta si

presentano

Graf 9 e 10

Quali sono le conoscenze Giuridiche in merito

alla DI

5

5

41

49

19

2

44

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003

In rappresentanza del vincitore (3deg posto)

Secondo te la Documentazione Infermieristica

26

10

30

23

97

28

20

32

4

Aum

enta

le

responsabilitagrave

Aum

enta

i

ris

chi le

gali

Dim

inuis

ce i

ris

chi le

gali

Maggio

re

auto

nom

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Aum

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responsabilitagrave

Aum

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Maggio

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ia

tute

la

lin

ferm

iere d

a

azio

ni

giu

diz

iarie

Altro

2003 2008

Quali sono le conoscenze Legislative in merito

alla DI

0

5

44

49

5

24

2

39

35

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

Altro

Nessuna risposta

Nessuna conoscenza

Scarse

Buone

2008

2003