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Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno VIII, settembre 2013 31 Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Cristo Vera Speranza Il fascino Il fascino Il fascino Il fascino Il fascino Il fascino Il fascino Il fascino Il fascino della ripartenza della ripartenza della ripartenza della ripartenza della ripartenza della ripartenza della ripartenza della ripartenza della ripartenza

Il Bambù n. 31 - 09/2013

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Giornalino del Centro Volontari della Sofferenza (CVS) - Diocesi di Bari - Bitonto ONLUS

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Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno VIII, settembre 2013

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C'era un giardino molto

bello. Il suo Signore ne era

orgoglioso. Il più bello degli

alberi, e anche il più caro al Signore, era un prezioso bambù. E lo stesso

sapeva di essere l'albero prediletto del Signore. Il Signore un giorno con fac-

cia seria si avvicinò al bambù e disse: “Caro bambù, io ho bisogno di te”.

Per il bambù sembrava venuto il giorno più bello della sua vita e con

gioia rispose: “Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!”.

“Caro bambù – il Signore rispose – ti devo tagliare,”

“Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il più bello dei tuoi alberi – e tu mi

vuoi tagliare?”.

“Caro bambù, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te”.

Dopo un lungo silenzio l'albero disse: “Se non ti posso servire senza essere

tagliato, allora, tagliami”.

Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: “Devo tagliare anche i tuoi

rami e le tue foglie”.

“No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie.

Tagliami, ma non togliermi i rami e le foglie”.

“Caro bambù, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te”.

“Signore, – disse il bambù a bassa voce – prendi i miei rami e le mie foglie”.

“Caro bambù io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!".

Dopo un lungo silenzio il bambù si inclinò davanti al Signore e disse: “Tagliami e

dividimi”.

Così il Signore del giardino tagliò il bambù, tirò via i rami, strappò le sue foglie,

lo divise in due parti e gli strappò il cuore.

Poi lo prese e lo portò dove acqua fresca da una sorgente sgorgava verso

campi aridi. Là il Signore posò il suo bambù e collegò un capo del tronco

tagliato con la sorgente e incanalò l'altro capo verso il campo.

La sorgente cantò un benvenuto e le chiare scintillanti acque si

riversarono attraverso il corpo straziato del bambù verso il canale che

correva sui campi inariditi che ne avevano tanto bisogno.

Così quello che era un magnifico bambù diventò una grande

benedizione in tutta la sua fragilità e umiltà.

Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso e

gioiva per la propria bellezza, invece per mezzo della sua

distruzione diventò un canale che il Signore poteva

usare per rendere il suo

regno più fruttuoso.

(Da un racconto

popolare cinese)

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Buon anno associativo a tutti!

Siamo pronti a ripartireper un nuovo anno associativonel CVS? Don Vittorio a pagi-na 5 ci stimola, come sempre,a farlo con slancio ed entusia-smo, contando sulla potenzadi Dio che sa compiere mira-coli con le nostre povere forze.E per guardare al futuro confiducia non c'è niente di me-glio che guardare al passato ea tutte le grazie che Dio ci hafatto. Prima di tutto la Beati-ficazione di Mons. Novarese,che ha portato a Roma un nu-mero di civuessini di Bari-Bitonto molto più grande diquanto potessimo immaginaree sperare. Ma non è finita: an-che l'estate ci ha riservato di-verse esperienze, che come ilseme di senapa si sono tra-sformate da un granellino adun grande arbusto. Il campo-scuola del Gruppo Attivo aSannicandro di Bari, all'iniziodi luglio, ha concluso magnifi-camente il cammino formativodell'anno e ha suscitato gran-de entusiasmo e coinvolgi-mento nella comunitàparrocchiale. Anche il ritirodel 21 luglio a Valleluogo èriuscito a coinvolgere non soloil CVS di Andria e il nostroGdA di Sannicandro, che ave-vano lanciato l'iniziativa, maanche tanti altri nostri asso-ciati, e in particolare molte fa-

miglie. D'altro canto, gli ap-puntamenti più tradizionali efondativi della nostra espe-rienza associativa, il pellegri-naggio a Lourdes con la LegaSacerdotale Mariana e gliEsercizi Spirituali a Valleluo-go, sono stati poco partecipatida parte nostra.

Questo non ci deve abbatte-re, perché comunque gli Eser-cizi sono andati bene per chiha partecipato e si sono svoltiin un clima sereno e armonio-so. Siamo però spronati a faremeglio per il futuro, a comin-ciare dall'operazione Adesioni2013/2014. A questo proposi-to, vorrei condividere con voitre parole.

1) Vocazione. L'Adesioneal CVS non si può ridurre aduna semplice "iscrizione".Essa è invece una vera e pro-pria "vocazione", sia per i nuo-vi associati sia per chi rinnovala propria appartenenza. E'una chiamata che viene daDio e dalla Beata Vergine Ma-ria, alla quale – come sappia-mo – il CVS appartiene. E'una chiamata che si inseriscenella chiamata più ampia cheabbiamo ricevuto, quella di di-scepoli di Cristo. Come con ilBattesimo siamo diventati cri-stiani e "operai" nella vignadel Signore, la Chiesa, per col-laborare con lui all'annuncio

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del Vangelo, così la chiamataad entrare nel CVS ci invita adiventare "operai specializza-ti", che in particolare lavorinoper annunciare il "Vangelodella sofferenza" a tutti gliammalati e ai fratelli e sorelleche li accompagnano.

2) Formazione. Non pos-sono esserci operai specializ-zati degni di questo nomesenza una adeguata formazio-ne. Perciò il CVS dà ai propriappartenenti numerose occa-sioni di formazione e crescitaspirituale. Abbiamo la ScuolaAssociativa, sia quella di baseper coloro che stanno per en-trare nell'associazione, siaquella di formazione perma-nente per chi vuole passare aun livello più profondo di com-prensione e maturazione dellapropria vocazione. Abbiamo lecatechesi mensili nei nostriGruppi d'Avanguardia, gli in-contri di Settore, gli incontridiocesani. Non rinunciamocon leggerezza a nessuno diquesti momenti, per poter es-sere sempre più assimilati aCristo.

3) Parrocchialità. Il no-stro Centro di Bari-Bitonto hada anni accolto la cosiddetta"opzione parrocchialità", cioèessere una associazione laica-le a servizio della Chiesa loca-le specialmente nelleparrocchie, per la promozionee l'animazione della Pastorale

Floriano Scioscia(Capogruppo GdA

Buon Pastore)

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Ti auguro il

meglio, cioè il

“fascino di

settembre”!

Sig. Rossi: Questa è veramentenuova! Mai sentito parlare di un “fa-scino di settembre”…– Mi piace definire così ciò cheavviene in questo mese. Inesso riprendono, come tu bensai, il campionato di calcio,l’anno scolastico, l’anno pasto-rale, ecc.Sig. Rossi: E il “fascino” dove sta? – Che ogni partenza abbia ilsuo fascino lo sanno tutti,quello che io voglio, invece,sottolineare è il fascino dellari-partenza, che quasi nessu-no prende nella giusta consi-derazione.–Sig. Rossi: A dire il vero io non homai preso sul serio neppure quelloche tu chiami il “fascino della par-tenza”…– Devi sapere, caro Sig. Rossi,che la partenza nell’esperien-za umana è un avvenimentoricco di significati. Chi parteinizia un’avventura, è protesocon tutto il suo essere versouna meta, un sogno, un incon-tro. Vi è nel cuore di chi parteun insieme di entusiasmo e ditrepidazione, perché ogni

viaggio porta con sé scoperte epaure, imprevisti e rischi.Sig. Rossi: Hai proprio ragione,qualche volta l’ho sperimentato an-che io questo fascino della parten-za, e ne ho goduto molto. Adessoillustrami, però, il “fascino della ri-partenza”.– La ripartenza va anzituttocompresa come qualcosa dimolto efficace per mantenerefresca l’aria del cuore. Fabene ogni tanto ricordarcidove siamo diretti, perchécamminiamo, e camminiamoinsieme. Il mese di settembreè il modo specialissimo il ‘tem-po favorevole’ per “ri-partire”con entusiasmo, con la vogliadi fare lunga e bella strada,collegandosi a Dio, l’ ‘Amantedel futuro’ («ecco, io faccionuove tutte le cose» Ap 21, 5).Sig. Rossi: E come fare per speri-mentare nel concreto della propriavita che è proprio così a settembre?– Per non ritornare stanca-mente alle cose di prima,

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quelle sospese nella pausaestiva, e farne una fotocopiapiù o meno sbiadita, occorreanzitutto individuare, e poisgominare, il “nemico di set-tembre”.Sig. Rossi: Adesso mi sorprendiancora di più: chi sarebbe questo“nemico di settembre”?– Definisco “nemico di settem-bre” quello che è nemico sem-pre, tutti i mesi dell’anno. Etu lo conosci benissimo chi èspecializzato nel fare sempreil tifo contro l’uomo e le sueperformances, le sue vittorie, isuoi successi. È un nemico in-visibile (e perciò tanto perico-loso): la Scrittura lo chiama inmolteplici modi: il “serpenteantico”, il “diavolo”, l’ “accusa-

tore dei suoi fratelli”, ecc. Asettembre lo vedo impegnatis-simo a spezzare le gambe dichiunque intende partire/ri-partire per qualche lunga ebella strada verso qualchesplendido sogno, caricodell’entusiasmo degli inizi. Èlui, proprio lui ad insinuarcinel cuore che certe cose sonoproprio realisticamente im-possibili.Sig. Rossi: Allora era proprio lui ascoraggiare gli apostoli quel giornonel deserto per boicottare il proget-to di Gesù della moltiplicazione deipani e dei pesci?– Bravissimo, sig. Rossi! Atale riguardo ti riporto unamagistrale paginetta del Car-dinal Martini su questa iconabiblica:

Il miracolo 5+2

[È indubbiamente suggerito dal “nemico di settembre”] l’atteg-giamento di chi, come gli apostoli quel giorno nel deserto, ritie-ne inevitabile rinunciare ad un’impresa, perché appareimpossibile. Gli apostoli innanzi tutto constatano l’esiguità deimezzi disponibili: “Ci sono solo cinque pani e due pesci” (Lc 9,13). Il vangelo di Giovanni sottolinea la sproporzione: “Ma nonè nulla per tanta gente!” (Gv 6, 9). Emerge, poi, una possibilitàoperativa: “A meno che non andiamo noi a comprare cibo pertutta questa gente” (Lc 9,13). Ma la possibilità è avvolta da”! ri-sentimento e scetticismo. “Ma come? Dovremmo andare a com-prare pane per un valore di duecento monete d’argento e dar damangiare a tutti? (Mc 6, 37). Anzi, è giudicata del tutto impra-ticabile: “Duecento monete d’argento non basterebbero neppureper dare un pezzo di pane a tutti” (Gv 6,7). La conclusione è chesembra saggia la posizione di disimpegno assunta dai discepolifin dall’inizio: “Il luogo è isolato e ormai è tardi. Lascia andaretutta questa gente, in modo che possa comprarsi qualcosa damandare nelle campagne e nei villaggi qui intorno” (Lc 9,12).Il Bambù - Settembre 2013 6

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Anche noi, talvolta, proviamo lestesse reazioni, quando l’urgen-za del compito che ci viene pro-posto attraversa la nostracoscienza: sgomento per l’esigui-tà delle nostre risorse, progettioperativi in altalena tra illusio-ne e scetticismo, rassegnazionea una situazione che apparebloccata.Come superare questi atteggia-menti?Nel racconto della moltiplica-zione dei pani il vangelo di Gio-vanni inserisce una annota-zione stimolante. Dopo aver ri-ferito la domanda di Gesù a Fi-lippo: “Dove potremo comprareil pane necessario per sfamaretanta gente?, Giovanni annota:“Gesù sapeva benissimo quelloche avrebbe fatto, ma diceva così per mettere alla provaFilippo” (Gv 6,6). La situazione di urgenza in cui Gesù mette idiscepoli è una “prova”: pone i discepoli di fronte alla loro po-vertà e li dispone ad accogliere la rivelazione di Gesù comeMessia che ha pietà del suo popolo, celebra col suo popolo ilconvito della gioia messianica, procura miracolosamente il ciboal popolo nel deserto (C. M. Martini, Partenza da Emmaus,37s).

Sig. Rossi: Allora una volta rintuz-zato l’influsso malefico del “nemicodi settembre” cos’altro c’è da fare,secondo te?– C’è (solo) da porsi alla scuo-la del “fanciullo 5+2” per con-sentire al Signore dicontinuare a fare oggi i suoimiracoli. Ti rendi conto, sig.Rossi, che – non solo a settem-

bre, naturalmente – siamochiamati tutti, nessuno, asso-lutamente nessuno escluso adare una mano a Dio per tuttii “miracoli 5+2” che Egli anco-ra intende fare sulla facciadella Terra?

Bari, 1° settembre 2013tuo don Vittorio

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Bravo, ragazzino 5+2!

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Una guida che

continuaRiportiamo qui alcuni pen-sieri che Emmanuele hascritto nel corso degli annisu “Cristo Vera Speranza”,la prima storica testata delnostro giornalino.

Dicembre 1989

Sabato 2/7/1989 è statol'ultimo incontro del SettoreGiovani svoltosi presso la casadelle Suore del Sacro Costato,di fronte al Seminario.

Il capo del settore giovanimi invitò a dire qualcosa, edio parlai della spiritualità delCVS in rapporto al Vangelo.Pensavo partecipassero piùgiovani. Invece quelli di Barierano pochi. Angela-Mariaportò da Modugno un bel nu-golo di giovani che, spero, en-trino al CVS e diano inizio aModugno ad un bel gruppo.

Era un pomeriggio non tan-to caldo e senza vento: ho go-duto la passeggiata nel parco.Chiedo a Mimmo: primadell'incontro hai contattatotutti i giovani, magari per te-lefono, a tue spese? Perchétante assenze? Mantieni sem-

pre i contatti con i giovani, ifuturi volontari, fratelli e so-relle, oggi polmone dell'asso-ciazione. [...]

Vorrei ribadire un concetto.L'apostolato deve impegnaresempre noi stessi. Dobbiamocomunicare agli altri le cosein cui crediamo (la sofferenzaaccettata per amore di Dio ge-nera salvezza per tante ani-me), dobbiamo comunicareagli altri le nostre esperienzedi gruppo. Con l'aiuto di Dionoi dobbiamo sempre volerconquistare gli altri. Comepossiamo pretendere che neigruppi vengano altri se noinon ne parliamo? Tutti dob-biamo fare apostolato, altri-menti che volontari e fratellisaremmo?

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Emmanuele con la sua 'arma'preferita di apostolato

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“Ala di riserva”

notizie

➔ I laboratori ludico-formativi sono ripresimercoledì 18 settembre.

➔ Ogni civuessino può aiutarci a continuare a “volareabbracciati insieme”, come dice la preghiera di don To-nino Bello. Come? Semplice:

○ visitando il punto espositivo in Via Brennero 14/a;

○ facendoci un po' di pubblicità tra amici, parenti,parrocchiani…

○ proponendo ai genitori dei bambini e dei ragazzidella tua Parrocchia di fare da noi le bombonie-

re per i Battesimi e le Comunioni;

○ segnalando le nostre iniziative a genitori di

ragazzi disabili, interessati a seguire i nostri labo-ratori, che come detto sono totalmente gratuiti;

○ donando un po' del tuo tempo per far crescere lenostre iniziative e progetti: le “forze” non bastanomai. Potrebbe essere anche solo un'ora ogni tanto,quando vuoi, quando puoi... e potresti scoprire chevieni per "dare" e invece "ricevi". Se seiinteressato/a, contattaci

■ via email a [email protected]

■ o telefonicamente al 3284656475

Invitiamo tutti i civuessini a continuare a diffondere que-sto appello.

Annalisa Caputo SOdC (Responsabile diocesano)

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CVS-TG

➔ Si ricorda che è sempre possibile aggregarsi al gruppo“Cristo Vera Speranza”, formato da quei Volontari che,impediti ad uscire, vogliono usare bene la loro sofferenzaper intercedere presso Dio nella preghiera. Se volete farneparte, contattate telefonicamente Gina Cappiello, che ognimese riceverà dal Consiglio diocesano un'intenzione dipreghiera e la comunicherà a tutti i partecipanti. Dobbia-mo avere fede che la preghiera dei sofferenti può ottenereda Dio grazie immense.

➔ 6 luglio – Antonia Carella (GdA S. Maria del Monte Car-melo 1) ha raggiunto il traguardo dei 70 anni! Tantissimiauguri per crescere sempre di più “in età e grazia”.

➔ 27 luglio – Ed anche la sua Capogruppo, Cecilia Pasca-

zio, ha compiuto 70 anni! A lei vanno gli stessi auguri daparte di tutti i civuessini.

➔ 28 luglio – Ha raggiunto la casa del nostro Padre celeste ilpapà di Mimmo Conticchio (Capogruppo GdA S.Rocco). A Mimmo ed alla sua famiglia un caloroso abbrac-cio e preghiere da parte di tutti i civuessini.

➔ 21 settembre – Michele Di Gioia, che da seminarista hasvolto il tirocinio pastorale nel nostro centro, è stato ordi-nato sacerdote presso la Cattedrale di Lucera. A lui i piùvivi auguri di un ministero santo e santificante da parte ditutta la famiglia associativa.

La redazione

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Una giornata a Valleluogo!

Inaspettato mi è giuntol’invito a trascorrere una gior-nata nella casa di spiritualità“Mons. Luigi Novarese” a Val-leluogo. Erano dieci anni chenon ci andavo! Da quando nonsi svolgono più gli Esercizi perAnziani. Con il passare deglianni infatti la salute è diven-tata più precaria e non sonoriuscita a partecipare ad altrimomenti di ricarica comequelli.

Era bello alzarsi presto almattino e raggiungere a piedi

il Santuario per un saluto aGesù e a sua Madre, ascoltarele lectio, meditare su quantoci dicevano i vari predicatori eanche dare una mano nel rior-dinare il refettorio enell’asciugare le stoviglie. So-rella Angela Petitti mi chia-mava “la signora delleposate”. Erano quelli i tempidell’indimenticabile don Pinoche, battendo le mani, ci invi-tava al silenzio.

Non pensavo di ritornarepiù a Valleluogo, l’età avanza

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e l’equilibrio si fa sempre piùinstabile, ma quando ho senti-to di questa giornata, organiz-zata dalla brava AntonellaTamborrino di Sannicandro edalle simpatiche “gemelline”di Andria, mi sono lasciataconvincere dalle mie figlie emi sono affidata, per le fatichedel viaggio, alla Vergine Salu-te degli Infermi di Valleluogo.

Ero pronta a rivedere queiluoghi e quegli spazi che mihanno accolto per tanti annidurante gli esercizi spirituali.Ero anche e soprattutto moltocontenta di incontrare sorellaAngela e sorella Annamariacon le quali avevamo condivi-so giornate indimenticabili.

È stata un’esperienza brevema intensa: oltre alle rifles-sioni delle due brave sorelle ead una maggiore conoscenzadel Beato Luigi Novarese inoccasione dell’anniversariodella sua nascita al cielo, hoincontrato le altre sorelle del-la casa, Antonietta e Monica enumerosi amici di Angela Ma-ria Fornarelli che non vedevoda tempo.

Grazie a tutti! Spero di po-ter tornare a Valleluogo quan-do il Signore e la VergineMaria vorranno!

Lorenza Martiradonna Lopez(GdA Santa Maria del Monte

Carmelo 1)

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La via della santitàGiornate di studio, Esercizi Spirituali di Valleluogo 2013

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Esercizi Spirituali Adolescenti

2013Tanti scatti per ricordare momenti bellissimi degli EserciziSpirituali vissuti con gioia. Don Marco Castellazzi nelle sue ca-techesi ci ha fatto conoscere Abramo e la sua grande Fede!

Lucia Maiolino(Responsabile CVS Pescara-Penne)

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La preghiera delle cinque dita

Papa Francesco, quand'eravescovo di Buenos Aires,scrisse una preghiera, che di-ventò presto molto popolare.Essa è molto semplice e ri-specchia lo "stile" del SantoPadre che egli ci ha svelatofin dai primi giorni di pontifi-cato: umiltà, sensibilità, com-prensione, attenzione,silenzio. Egli servendosi delle5 dita della mano suggeriscecinque intenzioni da far di-ventare preghiera. Durante ilringraziamento alla Comunio-ne, o in qualsiasi momentodella giornata, presentale alSignore con fiducia e abban-dono. Papa Francesco ci ricor-da una cosa importantissima:«Il Padre ci darà tutto, masempre nel nome di Gesù»(Cfr Gv 14,13). La preghiera,ha insistito il Papa, «ci fauscire da noi stessi; la pre-ghiera che ci annoia è sempredentro noi stessi, come unpensiero che va e viene. Ma lavera preghiera è uscire da noistessi verso il Padre in nomedi Gesù, è un esodo da noistessi». Inoltre in un omelia ci

dice che: «La preghiera fa mi-racoli, ma dobbiamo credere!».«Tutti noi – sottolinea papaFrancesco – abbiamo un pezzodi incredulità, dentro». È ne-cessaria «una preghiera forte,e questa preghiera umile eforte fa che Gesù possa fare ilmiracolo.

1. Pollice

Il nostro pollice è il dito piùgrande e più forte e ci ricordail più grande di tutti, cioè Dio.Allora possiamo cominciare lanostra preghiera partendodalla lode al Padre Dio on-

nipotente, creatore del cieloe della terra.

Il pollice è anche il dito piùvicino alla nostra persona, in-fatti punta nella nostra dire-zione. Perciò continueremopregando per coloro che ci

sono più vicini, per quelli dicui ci ricordiamo più facilmen-te perché coinvolgono i nostrisentimenti più intimi. Prega-re per le persone a noi care è"un dolce obbligo"

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2. Indice

Il dito seguenteè l'indice, e puntanella direzione op-posta, in avanti.Allora possiamocontinuare la no-stra preghiera in-dicando le cose checi stanno davanti,cioè quelle per cuisiamo riconoscentia Dio. Questa pre-ghiera sarà unapreghiera di rin-

graziamento aDio per tutte le be-nedizioni di cuisiamo fatti oggettoe che ci circonda-no.

L'indice è ancheil dito che indica,quello utilizzato nell'insegna-mento: possiamo dunque pre-gare per coloro che

insegnano, educano e cu-

rano l'anima e il corpo. Que-sta categoria comprende isacerdoti, gli insegnanti, i me-dici, gli anziani: tutti lorohanno bisogno di sostegno esaggezza per indicare la giu-sta direzione agli altri. Ricor-dali nelle tue preghiere,sempre.

3. Medio

Il dito seguente è il medio.Infatti la parte maggiore dellanostra preghiera dovrebbe es-sere dedicata all'intercessio-

ne.Questo dito che è anche il

più alto ci ricorda coloro chehanno autorità: perciò possia-mo pregare per i nostri go-

vernanti, per il presidente,

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per i parlamentari, per gli im-prenditori, per i dirigenti e gliamministratori. Sono le per-sone che gestiscono il destinodella nostra patria e che gui-dano l'opinione pubblica.Hanno bisogno della guida diDio.

4. Anulare

Il quarto dito è l'anulare,cioè il dito degli anelli e dellepromesse. È l'anello che cilega agli altri, perciò possia-mo pregare, facendo a Dio del-le richieste specifiche, perdelle situazioni particolari incui i cristiani si vengono a tro-vare.

Ma il dito anulare è ancheil dito più debole, come puòconfermare qualsiasi inse-gnante di pianoforte. È lì a ri-cordarci di pregare per i più

deboli, con tanti problemi daaffrontare o afflitti da malat-tie. Hanno bisogno delle tuepreghiere giorno e notte. Lepreghiere per loro non saran-no mai troppe. L'anulare e an-

che lì per invitarci a pregareanche per le coppie sposa-

te.

5. Mignolo

E per ultimo c'è il nostrodito mignolo, il più piccolo ditutti, come piccoli dobbiamosentirci noi di fronte a Dio e alprossimo. Come dice la Bib-bia, «gli ultimi saranno i pri-mi».

Perciò inizia dalla confes-sione dei tuoi peccati e dallarichiesta di perdono. Suc-cessivamente, apri il tuo cuo-re al Padre celeste, dicendoglii tuoi problemi, angosce, tor-menti, pensieri e sentimenti.

Il dito mignolo ti ricorda dipregare per te stesso e per

le tue necessità. Solo quan-do avrai pregato per tutti glialtri, potrai vedere nella giu-sta prospettiva le tue necessi-tà, e pregare meglio per testesso.

Inviato da Tina Rugge(GdA S. Marco)

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La posta del Bambù

Caro Bambù, ecco due poesie. Se è il caso le pubblichi.

Giuseppe Calefati(GdA Buon Pastore)

Accarezzami

Come il ventosfiora gli albericosì la mia animaviene da Te accarezzatao Dio.

Come il passerocanta la sua amatacosì la Tua Parolariecheggia nel cuor di chi Ti ama.

Donami

Donami parole fertiliper la necessaria edificazione.

Donami amoreper amare chi ha bisogno.

Donami sensibilitàper accogliere chi mi mandi.

Indicami la strada da seguiree fa' che la percorra.

Caro Bambù,posso raccontarti una barzelletta?C'era un riccio. Un giorno si ammalò gravemente e andò in

coma. I medici persero ogni speranza di poterlo curare e

decisero di staccare le spine.

E' piaciuta? Be'. ciao!

Mino Cagnetta

(GdA S. Antonio)

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Caro Bambù,oggi ti parlo di Abramo.Abramo era puro di cuore, da Ur in Caldea. Jahvè lo chiamò per

fare di lui un grande Popolo. Abramo era ricco, molto ricco.

Abramo giurava sempre la verità. In quel periodo quando uno

giurava non era sopra la coscia, ma si giurava sopra i testicoli,

simbolo della fertilità. Tutti gli volevano bene perché era

buono.

Abramo aveva due figli, Ismaele e Isacco, e un nipote, Lot.

Aveva due mogli, Sara e un'egiziana. Abramo intercedeva

sempre presso il Signore. Dio, vedendo che gli abitanti di

Sodoma e Gomorra peccavano, andò prima da Abramo che

intercedette per loro.

Abramo chiamò suo figlio Isacco. Tutto afflitto ubbidì al

Signore che gli chiedeva di ucciderlo. Mentre sul monte lo

stava uccidendo, Dio lo fermò. Quante sono le stelle sono i figli

di Abramo.

Ai giorni nostri bisogna riscoprire Abramo.

Vito Spilotros

(GdA Buon Pastore)

Grazie a tutti e tre!

Il Bambù - Settembre 2013 31

Page 32: Il Bambù n. 31 - 09/2013

SommarioBuon anno associativo a tutti!.................................................3Ti auguro il meglio, cioè il “fascino di settembre”!.................5Una guida che continua...........................................................8“Ala di riserva” notizie.............................................................9CVS-TG..................................................................................10Una giornata a Valleluogo!....................................................11La via della santità................................................................13Esercizi Spirituali Adolescenti 2013.....................................24La preghiera delle cinque dita..............................................27La posta del Bambù...............................................................30

“Il Bambù” è la continuazione di “Cristo Vera Speranza”, il glorio-so giornalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Biton-to per molti anni.

La nuova testata si rifà ad una antichissima parabola cineseche esprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma del-la nostra associazione: così infatti il bambù esclama con terminimolto... cristiani: «Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quelloche vuoi» (cfr. Lc 1,38 e Mc 14,36).

Hanno collaborato a questo numero: Lucia Maiolino, Lorenza Martiradonna Lopez, Tina Rugge, RosaSinisi

Redazione: Don Vittorio Borracci, Angela e Damiana Moschetta (Andria), Floriano Scioscia, Maria Ida Todisco (Bisceglie)

Indirizzo postale: “Il Bambù”, c/o Scioscia, Via Maranelli 2, 70125 BariIndirizzo e-mail: [email protected]

Sito Web della Confederazione CVS: www.sodcvs.org Sito Web del CVS diocesano: cvsbari.altervista.org

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