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LA PARTITA Varese-Brescia In palio il ruolo di anti-Verona pag. 3-5 facebook.com/il.biancorosso @IlBiancorossoVa [email protected] IL PERSONAGGIO Veglio Astori vent’anni di aneddoti sul letto dei massaggi pag. 9 IERI E OGGI Dove sono finiti i campioncini della Primavera di Mangia? pag. 19 LA PARTITA Varese-Brescia In palio il ruolo di anti-Verona pag. 3-5 IL PERSONAGGIO Veglio Astori vent’anni di aneddoti sul letto dei massaggi pag. 9 IERI E OGGI Dove sono finiti i campioncini della Primavera di Mangia? pag. 19

Il Biancorosso n°55

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GIULIO-ODU, A VOI

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LA PARTITAVarese-BresciaIn palio il ruolodi anti-Veronapag. 3-5

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IL PERSONAGGIOVeglio Astorivent’anni di aneddotisul letto dei massaggipag. 9

IERI E OGGIDove sono finitii campioncinidella Primavera di Mangia?pag. 19

LA PARTITAVarese-BresciaIn palio il ruolodi anti-Veronapag. 3-5

IL PERSONAGGIOVeglio Astorivent’anni di aneddotisul letto dei massaggipag. 9

IERI E OGGIDove sono finitii campioncinidella Primavera di Mangia?pag. 19

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La partita

VARESE - BRESCIA

VARESE (4-4-2) BRESCIA (4-3-1-2)

STADIO FRANCO OSSOLA

martedì 22 gennaio – ore 18.30

8 SCAGLIA

1 ARCARI

18 LASIK

9 CARACCIOLO

5 BUDEL

20 ROSSI

32 CORVIA

23 BOUY 19 FINAZZI

14 SALAMON 25 CALDIROLA

1 BRESSAN

2 PUCINO 25 TROEST 19 REA 16 GRILLO

24 ZECCHIN 8 CORTI 29 KONE 7 ODUAMADI

21 EBAGUA 10 NETO

Secondo dei quattro impegniconsecutivi a Masnago per latruppa di Fabrizio Castori. Un

filotto interno da sfruttare, per con-solidare la classifica da playoff emagari accorciare le distanze dalVerona, attualmente terzo. Se colGrosseto era una formalità, colBrescia è una sfida-verità. Perché lerondinelle sono una gran bella squa-dra, perché sono dirette concorrentiper un posto al sole, perché hanno inorganico singoli da paura: basti pertutti la coppia d'attacco Corvia-Caracciolo, gente che in serie A hadetto la sua.Nel Varese sono attesi al vero debut-to due acquisti di gennaio. Uno vero,il giovane Scapuzzi: se è tutto aposto col transfer dal City, l'attac-cante di scuola Milan indosserà perla prima volta la maglia numero 11.col Grosseto non poteva, perché sitrattava di una partita iniziata quan-do ancora stava oltre Manica; stavol-ta può, perché è come se fosse unanticipo del prossimo turno.E uno di fatto, Nnamdi Oduamadi:l'ala prelevata dal Torino, dopo metàannata ai box per guarire da unmalanno fisico, si è presentata con

un assist al bacio sabato scorso, estasera dovrebbe partire titolare nelruolo lasciato scoperto daNadarevic. Un cambio della guardiache forse sarebbe avvenuto ugual-mente, e che solletica la fantasia deitifosi: Odu potenzialmente è uncrack.Mancherà Carrozzieri, squalificato, epotrebbe essere l'ultima di Troest inbiancorosso: le sirene di Livorno gliintonano nenie soavi, lui sta deci-dendo se cambiare aria o restarefino a giugno, quando comunque ilcontratto scadrà. Anche dalla sceltadel danese dipendono le prossimemosse di mercato di Milanese.Rispetto a un mese fa non è cambia-to molto: sia per Rosati che per il col-lega Corioni il mercato finora è statopiù chiacchierato che reale. In bian-cazzurro ci sono vari gioiellini appe-titi da altre squadre, ma al momentola rosa resta invariata. Con la solaaggiunta doc di Luca Caldirola,difensore di talento appena ripresodal Cesena.Un bottino pingue tra Brescia,Lanciano e Modena potrebbe issareil Varese a quote impensabili in esta-te. Crederci è d'obbligo.

ALLENATORE

ALESSANDRO CALORI

ALLENATORE

26 DICEMBRE

ASCOLI-CITTADELLA 4-1

BARI-GROSSETO 1-0

EMPOLI-VERONA 1-1

JUVE STABIA-CROTONE 3-1

LANCIANO-NOVARA 1-0

LIVORNO-SASSUOLO 3-2

MODENA-SPEZIA 1-0

PADOVA-TERNANA 0-0

PRO VERCELLI-CESENA 1-3

REGGINA-VICENZA 1-0

VARESE-BBRESCIA

CROTONE-SASSUOLO

BARI-ASCOLICESENA-VICENZAEMPOLI-NOVARA

GROSSETO-CITTADELLAMODENA-TERNANAPADOVA-LIVORNO

PRO VERCELLI-REGGINASPEZIA-VERONA

VARESE-LLANCIANO

JUVE STABIA-BRESCIA

VENERDÌ 25 GENNAIO ORE 20.45

Sansovini (Spezia)

Cacia (Verona)

Ardemagni (Modena), Siligardi (Livorno)

Zaza (Ascoli)

Gonzalez (Novvara), Sforzini (Grosseto), Tavano (Empoli)

VENTIDUESIMA GIORNATA

Sassuolo 51 22 16 3 3 46 15Livorno 47 22 14 5 3 45 29Verona 43 22 12 7 3 35 18Varese (-1) 33 21 9 7 5 27 23Empoli (-1) 33 22 9 7 66 38 35Modena (-2) 32 22 9 7 6 30 24Brescia 31 21 7 10 4 31 23Juve Stabia 30 22 8 6 8 34 32Padova (-2) 30 22 8 8 6 28 27Cittaddella 30 22 8 6 8 26 29Spezia 28 22 7 7 8 30 31Ascoli (-1) 28 22 8 5 9 29 30Ternana 25 22 6 7 9 23 26Bari (-7) 24 22 8 7 7 32 27Novvara (-4) 22 22 7 5 10 28 26Reggina (-3) 22 22 6 7 9 20 27Crotone (-2) 22 22 6 6 10 20 30Lanciano 22 22 4 10 8 19 30Cesena 21 222 4 9 9 23 40Vicenza 19 22 3 10 9 25 32Pro Vercelli 15 22 4 3 15 19 40Grosseto (-6) 11 22 3 8 11 22 36

LA CLASSIFICA DI SERIE BREGOLAMENTO

PROSSIMO TURNO

22 BASTIANONI

13 FIAMOZZI

26 LAZAAR

14 FILIPE

15 KINK

9 MARTINETTI

11 SCAPUZZI

12 CRAGNO

3 DAPRELÀ

15 ZAMBELLI

17 BENALI

4 SABA

11 MITROVIC

7 PICCI

PANCHINA PANCHINA

ARBITRO IRRATI DI PISTOIA ASSISTENTI CHIOCCHI DI FOLIGNO E DI IORIO DI VERBANIA QUARTO UOMO PAIRETTO DI NICHELINO

Tre promozioni in serie A. Playoff tra terza, quarta, quinta e sesta se ildistacco tra terza e quarta è inferiore a dieci punti. Quattro retrocessioni inPrima divisione. Spareggio tra quartultima e quintultima se ci sono meno dicinque punti di differenza.

PUNTI PARTITE RETIG V N P

IL PROGRAMMA

OGGI ORE 18.30

SABATO 26 GENNAIO ORE 15

11

13

12

14

F S

testi Stefano Affoltifoto Varese Press

FABRIZIO CASTORI

LA CLASSIFICA MARCATORI

10

LUNEDÌ 28 GENNAIO ORE 20.45

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VARESE - BRESCIA 5

DAL RECORD ALL'AUSTERITY

Il Brescia è la squadra più... cadetta del-l'intera serie B: le sue 55 partecipazioni alcampionato sono un record, corroborato

da 11 promozioni in A. Una storia lunga egloriosa, con la chicca del Torneo Anglo-Italiano vinto nel '94 a Wembley. E il suobomber di tutti i tempi, Virginio De Paoli,aveva iniziato la carriera proprio nel Varese,in serie C nel '58. La squadra che fu diBaggio, Pirlo (che proprio a Brescia cambiòruolo e divenne il regista super che cono-sciamo), Hubner, Guardiola e Mazzone(proprio dalla panchina delle rondinelle ilsor Carletto spiccò la famosa corsa piena dirabbia sotto la curva dell'Atalanta: era il 30

settembre 2001) stenta a ritrovare le posi-zioni di vertice.Un'austerity frutto anche delle scelte socie-tarie: la retrocessione del 2011, dopo unsolo anno tra le elette, ha convinto patronGino Corioni - al timone dal '92, anche que-sto è un piccolo primato - a cambiare rotta.Linea verde e costi bassi: basta bei nomi afine corsa, dentro ragazzi di belle speranze,a costo di fare più fatica. Il risultato è che loscorso anno è giunto ottavo, mancando iplayoff, che erano comunque l'obiettivodichiarato, nonostante il cambio di allena-tore (Calori per Scienza). E quest'anno ilcammino è assai alterno.

BRESCIA

LA SQUADRA

PORTIERIIl Brescia edizione 2012/13 è candidatoagli spareggi promozione. Ha un ruolinoche ben sintetizza l'equilibrio di questo

campionato: in casa - stadio intitolato aMario Rigamonti, martire di Superga come ilnostro Franco Ossola, fresco di ristruttura-zione, costruendo la curva in tubolari aridosso del campo e togliendo le barriere -vola, ma fuori casa non vince quasi mai ebusca gol a raffica. La classifica è comunquebuona, parla di zona playoff com'era nelleintenzioni di una dirigenza in cui gioca unruolo fondamentale Gigi Maifredi. E inbacheca ci sono scalpi eccellenti: sul propriocampo il Brescia ha battuto il Verona e bloc-cato sul pari Sassuolo e Livorno.Alessandro Calori, alla seconda stagionesulla panchina biancazzurra, ha un organicogiovane e interessante. Le punte di diaman-te sono in attacco, dove pochi hanno unacoppia assortita come quella formata daDaniele Corvia e Andrea Caracciolo: sel'Airone sta tornando ai suoi livelli dopo leinfelici esperienze di Genoa e Novara, l'exleccese si sta ritrovando dopo l'incubo delcalcioscommesse. Esperienza e classe a

volontà per finalizzare il gioco di una squa-dra che sta lanciando talenti in serie, com'èda sempre nel suo dna, pescati soprattuttoall'estero.Per esempio il 21enne nazionale polaccoBartosz Salamon, mediano difensivo daipiedi buoni, svezzato da Zeman a Foggia, sucui si sta muovendo il Milan. Oppure lo sviz-zero Fabio Daprelà, difensore col vizietto delgol, altro '91 su cui hanno già messo gli occhivari club di serie A. O ancora l'olandesinoOuasim Bouy, annata 1993, scuola Ajax-Juve: è il ragazzetto che in estate, rifiutandoil Pescara, mandò a monte il trasferimento diVerratti in bianconero, prima dell'assaltomilionario del Paris SG. O ancora lo slovaccoRichard Lasik, 20 anni, diventato subito tito-lare fisso nella retroguardia di Calori. Del '90è il brasiliano Vitor Saba, dell'88 l'altro brasi-liano Sodinha, addirittura del '94 il ghaneseWelbeck Nana: non giocano sempre, maquando giocano dimostrano la bontà delfiuto della società. E nella finestra di genna-io è rientrato alla base il difensore LucaCaldirola, nazionale Under 21.Chiaro, però, che la meglio gioventù non

basta senza buone chiocce. Che qui nonmancano: ce n'è almeno una per reparto. Ilportiere Michele Arcari, alle spalle una lungagavetta in serie C nella quale ha anche vesti-to la maglia della Pro Patria.Il centrocampista Alessandro Budel, chevanta illustri precedenti nell'Olimpo: hagirato molto, ovunque ha garantito qualitàe quantità, elemento di sicuro affidamentoche figura al top del rendimento individua-le stagionale. Il laterale Gigi Scaglia, chedopo aver mangiato la polvere del calciominore (Lumezzane, Cremonese in LegaPro) è diventato un punto di riferimentoimportante.Il capitano è un fedelissimo e un enfant dupays: Marco Zambelli, bresciano doc, che dal2003 veste il biancazzurro senza aver maisfiorato altre maglie. Una vera bandiera, allaquale i compagni e l'ambiente s'aggrappanonei momenti difficili.Il Brescia è un mix di esperienza e gioventùche ben riassume il momento di transizionedel calcio italiano: se ci sono pochi soldi, èbene investirli nel futuro. Meglio ancora se,su queste basi, il presente sorride.

LA STORIA RECENTESTAGIONE

LINEA VERDE E CHIOCCE STORICHE

Andrea Caracciolo festeggia un gol come l’Airone

Lo svizzero Fabio Daprelà, uno dei talenti emergenti del Brescia

2002/03 9° in A

2003/04 11° in A

2004/05 19° in A Retrocesso in B

2005/06 10° in B

2006/07 6° in B

2007/08 5° in B Perde i playoff

2008/09 4° in B Perde i playoff

2009/10 3° in B Promosso in A ai playoff

2010/11 19° in A Retrocesso in B

2011/12 8° in B

IL RUOLINOCrotone-BBrescia 1-00Brescia-JJuve Stabia 2-00 Daprelà, ZambelliSpezia-BBrescia 3-11 BouyBrescia-PPadova 0-00Vicenza-BBrescia 2-22 Salamon, CorviaBrescia-MModena 2-11 And. Caracciolo 2Empoli-BBrescia 1-11 LasikBrescia-LLanciano 2-00 Budel, And. CaraccioloNovara-BBrescia 4-22 And. Caracciolo 2Bari-BBrescia 1-11 DaprelàBrescia-PPro Vercelli 1-11 De MaioCittadella-BBrescia 1-11 SalamonBrescia-TTernana 1-00 SabaCesena-BBrescia 1-33 Budel, Corvia. SabaBrescia-SSassuolo 1-11 CorviaGrosseto-BBrescia 2-22 And. Caracciolo, ScagliaBrescia-VVerona 2-00 Daprelà, ScagliaBrescia-RReggina 2-22 Corvia 2Ascoli-BBrescia 2-00Brescia-LLivorno 0-00Brescia-CCrotone 5-00 Salamon, De Maio, Mitrovic,

Corvia, Picci

Gli ospiti

1 ARCARI MICHELE 1978

12 CRAGNO ALESSIO 1994

22 RUSSO STEFANO 1989

2 ROSSO FEDERICO 1987

3 DAPRELÀ FABIO 1991

6 CARACCIOLO ANTONIO 1990

15 ZAMBELLI MARCO 1985

18 LASIK RICHARD 1992

21 DE MAIO SÉBASTIEN 1987

25 MAGLI ANTONIO 1991

27 LANCINI NICOLA 1994

25 LUCA CALDIROLA 1991

4 VITOR SABA 1990

5 BUDEL ALESSANDRO 1981

8 SCAGLIA LUIGI 1986

14 SALAMON BARTOSZ 1991

16 MARTINA RINI MARCO 1990

17 BENALI AHMAD 1991

19 FINAZZI LUCAS 1990

20 ROSSI FAUSTO 1990

23 BOUY OUASIM 1993

24 SODINHA DIOGO 1988

26 NANA WELBECK 1994

28 QUAGGIOTTO NICOLÒ 1993

7 PICCI ANTONIO 1985

9 CARACCIOLO ANDREA 1981

11 MITROVIC MARKO 1992

32 CORVIA DANIELE 1984

CALORI ALESSANDRO 1966

DIFENSORI

CENTROCAMPISTI

ATTACCANTI

ALLENATORE

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7VARESE - BRESCIA

JUAN ANTONIOL'argentino Juan Ignacio Antonio, classe1988, è da tempo in cima alla lista, richiestoda Castori in persona che l'ha avuto adAscoli due anni fa. Fa panchina allaSampdoria, che l'ha acquistato a metà dellascorsa stagione dal Brescia, facendone unodei protagonisti della rimonta-promozione.Juan Antonio, originario della Patagonia,passaporto italiano, scuola River Plate, par-tner di Agüero nella nazionale giovanile albi-celeste, in Italia ha giocato con Brescia,Ascoli e Samp. È il vice Neto ideale di cui siparla da settembre.

FERREIRA PINTOAdriano Ferreira Pinto, brasiliano del-l'Atalanta, ha 33 anni e due interventi alginocchio alle spalle: però se sta bene èun'ala coi fiocchi. Mister Castori l'ha avuto aLanciano e a Cesena. Oggi è in naftalina, manegli ultimi anni è stato un punto fermo dellaDea, attraversando più ere tecniche(Colantuono, Delneri, Mutti, Colantuono bis)e firmando gol pesanti. Viene dalla povertà:da ragazzino fece il muratore e il raccoglitoredi pomodori per vivere dopo la morte delpadre. Ha pure scritto un'autobiografia ascopo benefico.

MATTEO POLITANOMatteo Politano, 19 anni, è appena uscitodalle giovanili della Roma: c'era anche luinella maledetta finale scudetto coi baby diMangia. In questa stagione è ottimo debut-tante tra i professionisti, in prestito aPerugia (Prima divisione), dov'è titolarefisso e ha già segnato 6 gol in 14 partite.Ras della fascia, è una forza della naturadotata di classe, killer instinct e fondo.Finora la dirigenza umbra ha glissato, forsela chiave è convincere la Roma - proprieta-ria del cartellino - che sia meglio testare ilragazzo in B.

Gli obiettivi del mercato invernale

Per il Varese il campionato è ripresomolto prima degli altri. La squadra, con-sumati dieci giorni di vacanza, si è ritro-

vata a Roma per un ritiro destinato a metterebenzina nel motore in vista della secondaparte della lunghissima stagione. La pausa digennaio, inedita e benvenuta, ha consentito direcuperare gran parte degli infortunati, com-presi quelli storici: valga per tutti il caso diOduamadi, che ha esordito con un assist vin-cente sabato nel finale della gara colGrosseto. E si affaccia anche Aljaz Struna,che sabato prossimo col Lanciano dovrebbefinalmente entrare nei 18.

Svolta tattica?Durante il ritiro - inaspettatamente condizio-nato dal maltempo, nonostante la latitudineteoricamente più mite - Castori ha provatonuove soluzioni tattiche, tra cui il 4-2-3-1. Male mosse di mercato potrebbero condurlo ariabbracciare il suo amato 4-3-3, modulo concui ha regalato grande calcio in altre piazze, acominciare da Cesena.Già, il mercato: ci sarà da vendere e da com-prare, disse prima della sosta MauroMilanese.Non sono mancate le sorprese, com'è con-suetudine. Per esempio, chi avrebbe dettoche Enis Nadarevic avrebbe lasciato subitoMasnago per approdare in serie A? Il Genoavale più per il glorioso passato che per l'incer-to presente, tra classifica da paura ed ennesi-mo cambio di panchina: però sempre diOlimpo si tratta, e sputaci sopra quando tusei un miracolato (da profugo bosniaco a cal-ciatore professionista, mica tutti...) e la tuasocietà può fare un affare (250mila euro incassa: a giugno Nada sarebbe andato via aparametro zero). Peccato che arrivi in rosso-blù e alla prima partita venga cacciato l'alle-

natore che l'ha richiesto per corroborare ilsuo prediletto gioco sulle fasce: vedremo seBallardini lo valorizzerà a dovere.

Novità e certezzeIl Varese non sembra sentire la mancanza delsuo cavallo pazzo: senza Nada ha battuto 3-0l'Anziolavinio (serie D) nel test di fine ritiro epoi ha arrotondato la vittoria col Grosseto giàmessa in ghiaccio a metà dicembre. PeròCastori ha chiesto un sostituto di pari caratte-ristiche, potente, veloce, estroso. Magari ilpapa uscirà tra i cardinali elencati qui sotto, omagari all'ultimo Milanese estrarrà dal cilin-dro un nome nuovo adatto alla bisogna. Omagari il surrogato è già nei ranghi, ha ilnumero 7 e gli stessi natali nigeriani diEbagua: Odu, appunto.Lo stesso inserimento di Luca Scapuzzi,talento di scuola Milan preso in prestito dalManchester City, suggerisce una svolta tatti-ca importante: trattasi di una seconda puntache all'occorrenza può giocare sugli esterni,veloce e animata dal sacro fuoco. È statovoluto fortemente, se la scommessa saràvinta ne vedremo delle belle.E nessuno si azzardi a paragonarlo a Kakà: lofecero già in rossonero, e non fu accostamen-to facile da gestire. Il ragazzo vale, lo si lascilibero di essere se stesso.In uscita, hanno mercato Eusepi e Momentè,le punte di scorta che finora non hanno trova-to spazio. Anche le loro caselle, una volta libe-rate, consentiranno di completare l'organico.L'inedito filotto di quattro partite consecutiveal Franco Ossola (gli otto minuti col Grosseto,il recupero col Brescia, gli impegni da calen-dario con Lanciano e Modena) può issare ilVarese a ridosso del terzo rango, occupato dalVerona che al mercato s'è ulteriormente rin-forzato.

La partenza di Nadarevic cambia le strategie di Milanese e CastoriOggi prima partita vera, in anticipo sulla concorrenza

UN MESE TRA CAMPO E MERCATO

La settimana

Enis Nadarevic ringrazia e saluta: a sorpresa è passato al Genoa

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L’ospite d’onore

In tutti gli sport il massaggiatore ha unruolo fondamentale. C'è lui dietro ai suc-cessi dei campioni: un artigiano dei

muscoli, un mago capace di parlare colcorpo. Ma il suo compito non si limita allamanualità: è da sempre il confessore, lo ziobonario che ascolta e consiglia.Veglio Astori l'ha fatto per vent'anni alVarese Calcio, dal '76 al '96, e per quarantanello sport che conta: pensionato ma anco-ra attivo, al Cistellum di Cislago («Facciamola Promozione, siamo secondi: finché stobene, vado dove mi porta la passione»), hacurriculum e aneddotica sterminati.Lei al calcio è arrivato tardi.Sono nato a Corsico, mio padre voleva chia-marmi Velio ma all'anagrafe aggiunsero una“g”. Lavoravo in un'officina meccanica aMilano, prendevo i permessi per studiare letecniche di massaggio: costava 120mila lire,fui il migliore del corso. Nel '63 cominciai colciclismo, alla Gazzola: ci correva Cribiori, civediamo ancora perché abita a Cuirone.E cominciò una bella storia di corse.Ho fatto Giri, Tour, Mondiali. Ho lavorato peri più grandi, a cominciare da Merckx eAdorni. Quando andava in nazionale, Vittoriomi voleva come massaggiatore personale. Ilparadosso è che quando io non c'ero luivinse: a Imola '68 seguivo il Belgio, chiama-to da Merckx. Fui felice lo stesso: lo merita-va, quel giorno fece qualcosa di fantastico.Ha avuto anche una pareentesi sciistica.Negli sport invernali il massaggiatore erauna figura sconosciuta. Nel '74 aprii la stra-da: la Valanga azzurra pullulava di fenomeni,si giovarono anche del mio lavoro.Finché non arrivò il pallone.Accadde a fine estate del '76. Ero in ritirosopra Biella con la nazionale azzurra di scialpino. Telefonò il dottor Piero Modesti, checonoscevo dai tempi del ciclismo, e mi pro-pose di seguire la squadra di calcio. Non cipensai più di due secondi, saltai in macchinae venni a Varese. A casa di Modesti ci tro-vammo io, lui e Peo Maroso: in cinque minu-ti l'accordo fu fatto.Ricorda l'esordio?Nella base di Comerio ero già stato per laIgnis di ciclismo, e avevo sempre trovatoVarese una bella città. Arrivai a campionatoiniziato, debuttai a Vicenza e perdemmo 2-0: era un grande Lanerossi, con Paolo Rossi,che segnò, e Filippi.Che Varese era?Giovane e sveglio. Presidente Guido Borghi:ci conoscevamo già, per i soliti incroci cicli-stici. Direttore sportivo Ricky Sogliano:Borghi si fidava ciecamente, gli delegavatutto o quasi. Sogliano era un duro, ma dicuore: capiva di calcio, usava metodi tradi-zionali, detestava i divismi. Erano tempibelli, in cui anche i gol si festeggiavanosobriamente. In panchina, un super Peo:battagliero, capace di parlare la lingua deigiocatori. Chiedeva corsa e aggressività,sfiorammo la promozione.Invece nell '79 arrivò la retrocessione in C1.Dopo Maroso venne Rumignani: la squadranon era granché, ma fu fatale un errore dipreparazione. In estate si fece un lavorodiverso dal solito: partimmo in quarta, poicrollammo. Fu una fortuna, perché permiseun cambio radicale. Fascetti fu promossodalla Primavera alla prima squadra: nonsapevo nulla di lui, si dimostrò subito valido.Con un gruppo nuovo.E un bomber formidabile, Ascagni. Avevaidee tutte sue: non voleva lo stress della B,preferiva rimanere in C, guadagnare di più e

sentirsi decisivo. Infatti vinse quattro cam-pionati.Il giovane Fascetti era già burbero?Sì e no. Non certo un oratore, ma scherzavavolentieri e rideva spesso. Rigenerò moltagente data per finita, per esempio Mastalli, elanciò sconosciuti. Coi giocatori parlava sin-golarmente, fuori dallo spogliatoio. E il lune-dì sapeva già la formazione della domenica

dopo.Nacque il Varese del miracolo mancato.Davamo spettacolo, eravamo dieci anniavanti. Nessun altro giocava così: fuorigioco,fantasia, corsa. Allo stadio la gente faceva“ooohh!”.Poi venne la Lazio.Vai a sapere cosa accadde davvero.Andammo a Roma, vedemmo il Papa in

udienza privata, poi perdemmo quella stra-na partita. Agnolin regalò due rigori scanda-losi a D'Amico, e al nostro capitanoCerantola disse “non fare il mona o ti buttofuori”. Ricordo che tutto lo stadio rideva, imiei amici romani sghignazzavano: “Vel'hanno fatta sporca”.Comprata dalla Lazio o venduta ddal Varese?Venduta no: non ci furono giri di scommesseo cose simili. Rampulla fu incerto, ma capitaanche ai big: guardi Buffon con laSampdoria. Non so gli altri dirigenti, maColantuoni in A ci voleva andare, aveva per-sino pronti gli stranieri.Davvero?Erano già passati in sede a trattare. Il brasi-liano Juary, quello che quando segnava dan-zava attorno alla bandierina: poi andòall'Avellino, Colantuoni lo consigliò all'amicoSibilia, patron irpino. E Sulser, centravantidella nazionale svizzera.Quindi?Partita rubata, certo, ma penso per ordinisuperiori. Alla federazione non piaceva ilVarese in A: poco appeal, poco pubblico,piazza snobbata. Ci volevano soldi, sì, peròmeno di oggi: io dico che ce l'avremmo fatta,perché Colantuoni non era uno sprovveduto.Nell'85, la retrocessione.Giocavamo bene, andammo giù quasi senzaaccorgercene. L'atmosfera era da fine impe-ro. Allenava Vitali, uno che ogni sabato nottemi faceva impazzire: non riusciva a dormire,mi toccava fargli compagnia fino all'alba.Ottimo tecnico e grande persona: si ricorda-va di me, perché da piccolo abitava nellastessa zona di via Campagna dove lavoravoin officina. Fumava troppo, è morto giovanedi tumore.Toccò a Luigi Orrigoni.Il mio presidente preferito: con una stretta dimano sistemava tutto. Generoso e sponta-neo: s'interessava alle persone, tirava fuori ipremi partita sull'unghia senza averli pro-messi. Aveva lo stile di Borghi.La sua Varese.Impagabili le cene al Brigantino, conCarletto Soldo e Aza Nikolic. Io e Carlettoparlavamo dialetto milanese, col professorenon si poteva. Ma ogni volta che tornava daBelgrado era una festa tra amici.Le confidenze sul lettino?Non le svelerei neanche sotto tortura. Ne horaccolte tante: soprattutto dei giovani, acaccia di consigli e sfogo. Per conquistare lafiducia dei giocatori bisognava tenere isegreti: te ne scappava mezzo ed eri brucia-to.I giocatori preferiti?Ne ho amati tanti. Con molti le strade sisono irrimediabilmente divise. Quelli chebazzicano Varese li abbraccio spesso evolentieri: Bruno Limido, ogni volta che mipassa sotto casa, fa una strombazzata colclacson.La vittoria più bella?Nello sci, le medaglie olimpiche di Thoeni eGros a Innsbruck '76. Nel ciclismo, conMerckx era tutto previsto: meglio l'impresadi Ambrogio Portalupi, nel '66. Andava comeuna moto, ma era un viveur e dissipava ener-gie: a Trieste, capolinea del Giro d'Italia,Bitossi mi mandò a dirgli di darsi una regola-ta. Lui lo fece e pochi giorni dopo dominò ilGiro di Svizzera: io fui licenziato.E nel calccio?Non ha i grandi appuntamenti, i picchi diadrenalina degli altri sport. Però ogni dome-nica è un'emozione: ecco, al Varese ho vissu-to vent'anni di goduria continua.

«VENT’ANNI DI GODURIA CONTINUA»Amarcord di Veglio Astori, storico massaggiatore biancorosso

Campioni, personaggi e aneddoti anche senza pallone

9VARESE - BRESCIA

Veglio Astori dalPapa col Varese allavigilia della storica

sconfitta con laLazio. E in azione:

mentre sistema il naso rotto del

biancorosso Baldinie alle prese

col massaggio al grande

Vittorio Adorni

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11VARESE - BRESCIA

Marco Tomasetto gestisce il blog “Pensieri biancorossi”«Ho adorato Ascagni e Mastalli. Castori può tornare al suo 4-3-3»

Cuori biancorossiTOM, IL TIFO VIAGGIA SU INTERNET

Marco Tomasetto, Tom pergli amici, abita aCastiglione Olona ma pre-

cisa: «Sono cresciuto a Masnago,da casa avevo proprio il FrancoOssola a vista». Va allo stadio (set-tore distinti, con gli Amici delVarese) ma non è un tifoso qual-siasi, è un tifoso 2.0: tiene il segui-tissimo blog “Pensieri biancoros-si” (pensieribiancorossi.blog-spot.it), dove parla del Varese.È un po' un diario.Esatto. Decisi di metterlo in piedidopo la promozione in C1 conSannino: mi piace esprimere lemie emozioni scrivendo, anche semi rendo conto di non essere ungenio della penna. Non c'è nientedi meglio che scrivere della pro-pria passione: lo faccio principal-mente per me, ma lo condividocon tutti. Il bello di tutto questo èche col blog ho fatto delle amiciziefantastiche, anche habituè dellostadio mai incrociati prima.Mai “autocensurato” un post?Mai. Scrivo quello che penso sem-pre, ovviamente nella maniera piùconsona. E cerco di rendere il bloguno spazio di moderazione ededucazione. Vale per i miei post evale per i commenti dei lettori.Ha una notevole memoria storica,è una piccoola enciclopedia anchebiancorossa.Ricordo in dettaglio molti partico-lari: quando vivo un momentomemorabile, cerco di memorizza-re ogni immagine. Non sempre ciriesco. Poi mi sono sempre docu-mentato molto, ho una libreria cal-cistica grandissima.Tifoso da quando?È una storia lunga. La mia famigliaè torinese: mio nonno granata,mio padre non si è mai interessatodi calcio finché nei primi anni '70non si è trasferito a Varese perlavoro. La squadra ballava tra la Ae la B: iniziò a tifare Varese e a seianni mi portò allo stadio.La prima partita?Prima giornata della A 1974/75,Varese-Inter 2-0, gol di Libera eSperotto. Poi mio padre fu trasfe-rito per lavoro a Catania: anche lìcontinuammo a tifare Varese, vidiun Catania-Varese al Cibali.Un'altra tappa a Pavia, e nel 1978tornammo a Varese: da lì il primoabbonamento, e non abbandonaimai più il Varese.E subito la prima retroocessione.Rumignani allenatore, sostituitoda Fascetti in corso. Ma non midemoralizzai; l'anno dopo con ilmio mito Tiziano Ascagni tornam-mo in B. Gran bella squadra, conSalvi, Martina, Facchini. Ascagniera un giocatore fantastico, nonho mai capito perché non arrivò inA. E aveva delle scarpe da calcioinnovative: nere ovviamente, macon una striscia arancio fosfore-scente, allora era strana. Dabimbo la cosa mi colpì: oggi colpi-

sce chi le ha ancora nere...Quindi, è della generazioneFascetti.Certo. Dopo Ascagni il mio idolodivenne Ennio Mastalli. Ma tuttaquella squadra era incredibile: gio-cava un calcio innovativo, veloce espettacolare. A Masnago le busca-vano quasi tutti.La partita del cuore?Varese-Sampdoria 2-0: PaoloConti fece una papera, Di Giovannisi fiondò su quel pallone per il rad-

doppio e il Franco Ossola esplose.Andai allo stadio quattro oreprima, in curva nord eravamocomunque tutti in piedi: non sipoteva stare seduti, tanta era lagente.Dimostrazione che lo stadio si puòriempire. O si poteva?Erano altri tempi: la gente adessoè più pigra, c'è tanto calcio in tv. Intutta Italia gli stadi sono vuoti ebrutti, tranne quello della Juve. Masecondo me ci si può riavvicinarea quei tempi: con impianti piùmoderni, comodi, coperti.Modello inglese?No, tedesco. Vado spesso inGermania e in Austria in vacanza,e ne approfitto per vedere partite.Il calcio austriaco tecnicamente èai minimi storici, ma a livello diorganizzazione e attenzione versoil pubblico sono avanti anni luce. ASalisburgo ho visto Red Bull-Sturm Graz: arena stupenda, hospeso pochissimo stando vicino alcampo, seduti comodamente, con

il chiosco per bere qualcosa omangiare a venti secondi dalposto. Poi, intorno allo stadio, atti-vità collaterali per giovani e fami-glie, sempre legate al calcio. Inpratica siamo stati allo stadiodalla mattina sino a sera. InGermania è uguale.Questione di mentalità.I tedeschi sono nordici, ma conpassione latina: hanno costruitostadi stupendi, anche in città pic-cole come la nostra. Prevedendo

però anche settori in piedi per latifoseria più calda, e settori perfamiglie a prezzo agevolato.Intorno hanno creato un indotto diattività commerciali e ludiche: glistadi vivono sette giorni su sette,invogliano la gente ad andarci.Anche perché in Germania sonostati furbi a non aumentare i prez-zi dei biglietti, come in Inghilterra.Come si risoolve, realisticamente, ilproblema Franco Ossola?Sino a quando non si sblocca lalegge sugli stadi non si può faremolto. L'ideale sarebbe trovare unposto alternativo, anche perchéquando ci sono cinquemila spet-tatori uscire da Masnago in mac-china è un'impresa. Vorrei unnuovo stadio stile Germania, inun'altra zona, ovviamente in cittào in un comune limitrofo: nonoltre, altrimenti si perde la varesi-nità.Sempre presente anche in tra-sferta?Una volta, quando non avevo fami-

glia, sì: adesso... solo spesso. Neglianni '80 sono stato pure a Foggia,Catanzaro, Bari. Negli anni '90dappertutto.La trasfferta indimenticabile?Brescia-Varese 0-0 del 1982: era-vamo tantissimi. Poi, negativa-mente, Perugia-Varese che segnòla nostra retrocessione in C1 nel1985. Castelletto Ticino, per ilritorno nei professionisti. InEccellenza, quando a Saronnoabbiamo eliminato il Gavirate nei

playoff: al gol di Sehic esultaicome se avessimo vinto laChampions League.Torino 2010 no?Sì, con quel 2-1 capii che eravamotornati grandi. Perché per me orasiamo grandi, anche se c'è semprequalcuno che si lamenta: dovreb-be ricordarsi che solo pochi annifa perdevamo in casa con ilCesate, e un pareggio sul campodella Cossatese era visto come unrisultato grandioso.Altre partite indimenticabili?La finale di Coppa Italia di C, 3-0 alForlì sotto il diluvio: in quel perio-do triste del nostro Varese fu unmomento bellissimo, la sgroppatadi Cavicchia verso il gol finale fumeravigliosa. Poi rivivrei alcunimomenti di quest'ultimo Varese: ilpareggio di Bernardini a Bolzano,la finale con la Cremonese, le duevittorie col Torino. Confesso chenon ci credevo più: dopoCittadella 2000 pensavo che la Bnon l'avrei più rivista.

Veniamo al presente: suggeri-menti di mercato?In questi anni hanno sempredimostrato di azzeccarci: i nomi lilascio ai dirigenti, l'importante èprendere giocatori che abbianomotivazioni. Piuttosto, intravedouna svolta tattica.Cioè?La miglior dote di un allenatore èadattarsi alla caratteristiche dellasquadra, e Castori lo sta facendo:col 4-4-2 abbiamo un Varese prati-co. Sono dell'idea che diventereb-be bello se per caso si riuscisse afarlo giocare col suo 4-3-3: magarimi sbaglio, ma le manovre di mer-cato sembrano puntare a questo.Perché?Nel 4-3-3 alcuni giocatori che giàabbiamo si esprimerebbero almeglio. Penso a Kone: Zeman èmolto bravo a sfruttare le vertica-lizzazioni e gli inserimenti, e inquel centrocampo a tre lui si muo-veva alla grande. Vedremo il veroKone se giocheremo a tre, magaricon Zecchin creatore tosto allaPirlo. E penso a Oduamadi: comeesterno di una linea d'attacco a treè l'ideale, con Ebagua punta cen-trale. Anche Scapuzzi s'inseriscebene in questo discorso.Lo conosce?L'ho visto giocare nella PrimaveraMilan, ricorda nelle movenzeKakà. Il fatto che in Inghilterraabbia giocato poco non è signifi-cativo: gli stranieri tecnici inLeague One e League Two paganopegno, è un calcio molto particola-re. Se Milanese ci punta mi fido.Giulio è incedibile?Per me sì: fa reparto da solo, e inun eventuale attacco a tre rimanela punta centrale perfetta.Se se ne va qualchhe pezzo gros-so?Giusto che Nada e altri abbianochances d'alto livello, per loro è unlavoro. Anche l'anno scorso andòvia Carrozza: arrivò Rivas, chenessuno più considerava, e fudeterminante. Il Varese è da sem-pre un trampolino di lancio: se nonlo capiamo, meglio tifare Juve,Inter o Milan.Lei per che big tifa?Nessuna: non vedo male il Toro,per il nonno, ma è tutto. Ho unasimpatia per gli inglesidell'Ipswich Town, miracolo di pro-vincia che oggi sta in B, ma nell'81vinse la Coppa Uefa, con BobbyRobson in panchina e John Wark incampo. Wark era fenomenale,sembrava Ascagni.Chiusura politically uncorrect:cosa pensa della candidaatura diRosati?Se non si distrae con la politica, unimprenditore può fare benissimosia il presidente di calcio che ilpolitico. L'importante è che nonperda di vista il Varese, che lasquadra resti al centro del suoimpegno.

Marco Tomasetto allo stadio di Salisburgo col figlio Francesco

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DUE SOCI NAPOLETANIIL VARESE È PIÙ RICCO

Arrivano i rinforzi. Due soci napoletani perAntonio Rosati: i sussurri che da tempo anima-vano il gossip del Goalasso sono diventati sorri-

si nel giorno della formalità Grosseto. Paolo Vitiello eRaffaele Fabozzi si sono presentati al popolo bianco-rosso sabato, aggiungendo sale agli insipidi otto minu-ti finali di una partita già vinta (il pepe è il poker diEbagua).Anche se non ci sono ancora le firme - questione digiorni, forse di ore - stanno mettendo le mani sul 10%delle quote societarie, equamente diviso: quattrini fre-schi (si parla di 400mila euro) che, assommati al teso-retto della cessione di Nadarevic al Genoa (250mila),procurano il capitale necessario per andare sul merca-to invernale e rinforzare l'organico, con l'obiettivodichiarato di centrare i playoff.Paolo Vitiello, 52 anni, è avvocato civilista e ha unapazzesca somiglianza con Attilio Romero, a suo tempopresidente del Torino; Raffaele Fabozzi, 45 anni, èimprenditore nel settore delle pelli, con interessianche in Senegal e fornitori varesotti. Entrambi parte-nopei doc, entrambi vergini di esperienze dirigenzialicalcistiche, entrambi amici di vecchia data di MassimoCarpino, il responsabile marketing che si è insediatoquest'anno in via Manin e ha già tenuto fede allerichieste di patron Rosati: «Ampliare gli orizzonti com-merciali della società, vendere il prodotto Varese in unambito nazionale e non più solo locale, completando ilgrande lavoro fatto in questi anni sul territorio daPaola Frascaroli».«Cercavamo un progetto valido per entrare nel mondodel calcio - hanno detto in coro i nuovi soci - nel Varese

e nelle persone che lo gestiscono abbiamo trovatoqualcosa di affascinante. Lo dicono i risultati straordi-nari degli ultimi anni, ma lo dice ancora di più il lavorosvolto fuori dal campo. Siamo orgogliosi di esserequi».L'aria cambierà anche a livello di cariche: Vitiello saràvicepresidente, Fabozzi entrerà nel consiglio d'ammi-nistrazione. Forze fresche necessarie, di fronte allequali Rosati rassicura: «Avere dei compagni di viaggiofa piacere, potrò anche dedicarmi alla politica (il presi-dente è candidato alle regionali nella lista di BoboMaroni: affissi in città diversi manifesti, purtroppoanche abusivi, ndr) sapendo di avere le spalle coperte.Però voglio essere chiaro: questo non è l'inizio del miodisimpegno, il Varese resterà al centro dei miei pensie-ri. Lo è da quando lo comprai, quasi a sorpresa, dopoaver puntato invano ad acquistare lo Spezia».L'arrivo dei soci napoletani potrebbe anche innescarela carica giusta sul fronte delle strutture: mentre è indirittura d'arrivo la convenzione col Comune per lagestione dello stadio, torna d'attualità il centro sporti-vo che il club biancorosso notoriamente sogna.Un altro tassello è l'arrivo di Paolo Viganò a capo dellacomunicazione del Varese. Nel suo ruolo è un... topplayer: viene dall'Inter, dove nelle ultime nove stagioniha lavorato ad altissimo livello, gestendo l'immaginemediatica di una delle società principali a livello mon-diale. Anche per lui, la sfida di “esportare” il biancoros-so al di fuori degli angusti confini locali. «Figure neces-sarie in una società cresciuta in fretta come la nostra -osserva Rosati - per adeguarla alle esigenze del gran-de calcio».

Mondo biancorosso

Cafferino pre partita, 8 minuti di partita ebirretta post partita... Ho visto un goal, unasuper-occasione, una parata difficile e unquasi-goal... molto più che in certe partiteintere.Nikka Costa

Nadarevic era fin qui il migliore dei nostri.250.000 euro sono nulla.Marco Venosta

Come abbiamo fatto a venderlo al Genoa?Questo è l'affare del secolo!Michele Colaluce

Ma il Verona non fa prima a comprare tuttoil campionato di serie B? Magari fare ancheda sponsor... A Luca Sogliano non sembre-rà vero aver tutti quei soldi..Alessandro Tagliabue

Non riuscirò mai a capire perché abbiamoquasi 13.000 tifosi del Varese sulla paginaufficiale Facebook e allo stadio una mediadi 3.500 spettatori. Togliamone pure milleche saranno solo simpatizzanti e abiteran-no lontani dalla nostra città, ma aggiungia-moci tutti gli anziani che vengono allo sta-dio ma ovviamente non sono su questosito. Rimane il mistero.Ale

Io cercherei di rivalorizzare Troest, vistoche non ci credo che è diventato un pippo-ne e che se ricordo bene l'abbiamo pagatotanto...Federico De Maddalenaa

Ha fatto più lui per Varese che tutti i politi-ci di professione. Ci ha riportato in B e conlui ci siamo levati parecchie soddisfazioni,ridando a Varese quella fama e notorietàche solo il calcio sa dare. Io guardo l'uomoe lui sempre schivo i fatti li ha "fatti vera-mente". Da varesino non posso fare altroche ammirarlo e ringraziarlo col mio voto.Grazie presidente!Ezio Macchi

Si è candidato con Maroni? Mi sarei aspet-tato un suo impegno semmai con quelleforze che si dimostrano davvero vicine allasocietà civile, come lo schieramento diIngroia...Giuseppe Bosso

Per favore separiamo la politica dalla pas-sione sportiva e poi basta a tutti questimanifesti incollati su spazi di altri e tutt'at-torno allo stadio come se fosse proprietàesclusiva di un candidato politico!Daniele Zanzi

Rispetto per la persona... ma per quel par-tito non lo voterei neanche se ci avesseportato in Champions!!!Stefano Minazzi

Ma come si fa a mandare avanti contempo-raneamente delle aziende, seguire unasocietà sportiva di serie B e impegnarsianche in politica? Non è un po' complica-to?Ivan Fulgenzio Pampurio

Il debutto di Paolo Vitiello e Raffele Fabozzi in biancorosso, sabato in occasione di Varese-Grosseto

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La cabala dice che le ripetizioni non hanno sorriso al VareseAnche nel dicembre 1963 due rinvii per nebbia, ma in trasferta

MALEDETTE SOSPENSIONI

Quante volte le partite dei bianco-rossi sono state sospese o rin-viate per motivi climatici? Non

poche: se ci limitiamo ai campionaticadetti, la casistica è abbondante e sfi-ziosa. Con un'avvertenza: una volta lasospensione dava luogo a una nuovapartita di novanta minuti, come se ilprimo appuntamento non fosse maiavvenuto.Nel suo primo campionato di serie B,anno di grazia 1963/64, il Varese sitrovò in una situazione del tutto similea questo scorcio d'inverno, con duepartite abortite per nebbia nel giro dipochi giorni. Accadde però in trasferta,non al Franco Ossola che, prima d'ora,non aveva mai dato grandi problemi divisibilità. E in entrambe le circostanzela ripetizione disse male ai nostri.La primizia è dell'8 dicembre 1963, enon era una partita qualsiasi: si tratta-va del derby con la Pro Patria, disputa-to allo stadio Carlo Speroni. L'arbitrodisse alt sullo 0-0, a 17 minuti dallafine.La gara venne rigiocata dall'inizio inuna data che oggi farebbe storcere ilnaso ai puristi di scarsa memoria: il 1°gennaio 1964, finì 1-0 con il gol diMuzzio per i tigrotti al 52'.Tre giorni prima del replay bustocco, il29 dicembre '63, stessa storia alBentegodi di Verona: Hellas Verona-Varese fu fermata al 7' della ripresa,sempre a reti inviolate. Anche qui, la

ripetizione del 9 febbraio '64 non giovòalla causa: i gialloblù la vinsero 3-1, goldi Maioli e doppietta di Maschietto,intervallati dal momentaneo pari delbomber Pasquina. A fine anno, comun-que, il Varese centrò la prima storicapromozione in serie A: se la cabala valequalcosa, tocchiamo ferro.Qualcosa del genere avvenne anche l'8marzo 1970 allo stadio Santa Giuliana,all'epoca la casa del Perugia: il campoimpraticabile indusse il direttore digara a interrompere tutto al 33' delprimo tempo, col punteggio inchiodatosullo 0-0. Fu 0-0 pure nel recuperoinfrasettimanale, il successivo 19marzo.L'ultimo caso nell'era pre-tunnel ven-tennale nelle categorie minori è del 31dicembre 1983: allora si giocava duran-te le feste senza fare tante storie.Teatro del misfatto il glorioso Appianidi Padova, dove biancoscudati e bian-corossi furono stoppati al 64' per neb-bia. Si rigiocò da capo il 18 gennaio1984, e nemmeno stavolta il secondociak arrise ai nostri: il Padova vinseaddirittura 3-0, segnarono Cerilli,Favero e Dacroce.Della sfida storica col Novara leggetequi sotto: il bilancio negativo (un pari etre sconfitte col vecchio regolamento)è stato invertito solo grazie alla ripar-tenza dal punteggio acquisito. E ilGrosseto, sabato, ha confermato iltrend: ma lì era facile.

Il ricordo degli otto minuti col Grosseto è fre-sco, ma il primo felice impatto del Varese colregolamento che consente di ripartire dal

momento della sospensione è stato lo storicoderby del Ticino del 4 ottobre 2010 col Novara.Una serata di tregenda, col nubifragio ad allaga-re un campo impossibile, sul quale comunque ledue squadre riuscirono a dare spettacolo, adimostrazione della qualità dei contendenti. Ifotogrammi raccontano tutto: il vantaggioimmediato degli ospiti col bomber Bertani, larisposta di Carrozza, il primo acuto di Pisano suazione di calcio d'angolo.La gente che non se ne va nonostante sia zuppadi pioggia e vento, i sopralluoghi sul campo, ladecisione di rinviare, resistendo per una voltaalla spinta della tv pagante.L'attesa del secondo tempo, nell'intervallo piùlungo durato due giorni interi. La gente cheriprende posto come se nulla fosse, Tesser cheschiera una squadra iperoffensiva nel tentativodi ribaltare il risultato, Pisano che gli dimostrasubito, con un gol-fotocopia del primo, che gliazzurri non hanno proprio capito né imparatoniente. Il 2-1 che diventa 3-1, rimane cristallizzatoe fa sognare, mentre al di là del fiume masticanoamarissimo.Oggi, col Brescia, succede qualcosa di similenella sostanza ma di molto diverso nella forma.Perché non si tratta di una partita sospesa ma diun match mai iniziato, ed è la prima volta per ilVarese in mezzo secolo di serie B.

Ieri come oggi

VITTORIA DOPO LA BUFERA: CHI SCORDA IL NOVARA?

La nebbia di Varese-Grosseto: l'arbitro Castrignanò dice stop

Varese-Novara sotto il diluvio: più pallanuoto che calcio, i biancorossi vincono lo stesso

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Settore giovanile

I ragazzi di Bettinelli hanno vinto lo scontro diretto di Bologna

COLPO DI CODA DELLA PRIMAVERAIL SOGNO PLAYOFF È VIVO

Dopo il passo falso interno con la cenerentola Verona(modesto 0-0, pure povero di emozioni), la Primaveradi Stefano Bettinelli aveva l'obbligo di fare risultato sul

difficile campo del Bologna, diretto rivale per il quinto posto,l'ultimo che dà accesso ai playoff scudetto. Spalle al muro, ibaby biancorossi hanno sfoderato la partita che vorremmosempre vedere: attenta, grintosa, persino feroce.Potevano abbandonare i sogni di gloria, specie viste lenumerose assenze e soprattuttop dopo la mazzata del gol-lampo al passivo. Invece hanno saputo tenere botta e rimon-tare, dimostrando caparbietà e freddezza. La caparbietà dichi non si arrende mai, la freddezza di chi sa capitalizzare leoccasioni. Due rigori, entrambi procurati da Forte, che -nomen omen - è l'uomo più pericoloso di questo gruppo.Entrambi realizzati, pure col fiatone: il primo dallo stessocentravanti, il secondo da Bassi, lucido a ribadire nel sacco larespinta del portiere sul suo tiro dal dischetto.La classifica (sempre comandata dall'Atalanta, con le mila-nesi e il Chievo a debita distanza: i primi quattro posti secon-do logica sono andati), ora, dice che tra felsinei e biancoros-si c'è un solo punto, e che il Varese - vincitore anche all'anda-ta in analoghe circostanze - ha gli scontri diretti a favore.Quindi, par la rincorsa scudetto tutto aperto. L'obiettivo ècentrare gli spareggi, ed evitarsi rimpianti per il solo puntici-no rimediato nelle due gare col Verona, inciampi che rischia-no di essere fatali.Sabato prossimo per i Betti boys c'è un'altra sfida cruciale:in casa del Brescia, dove in passato la Primavera ha ottenu-to successi e applausi. Il Bologna sarà impegnato sul terrenodel Milan: in caso di risultato positivo, il Varese potrebbeagganciare o superare i rossoblù.Prima di tuffarsi nel Viareggio, i nostri baldi giovanotti ospi-teranno il Milan (2 febbraio) e faranno visita all'Inter (9marzo): un calendario da far tremare i polsi, se questo nonfosse un gruppo senza paura, specie quando non può piùsbagliare. Avesse anche un pizzico di qualità in più, a mag-gior ragione potrebbe sognare in grande: ma anche cosìmerita affetto e sostegno.

Per il terzo anno consecutivo laPrimavera del Varese sarà al torneo diViareggio: la Coppa Carnevale, che si

disputa dal 1949, dall'11 al 25 febbraio scri-verà il 65° capitolo della sua storia. Il sor-teggio dei gironi iniziali, effettuato lo scorso9 gennaio, non è stato negativo per la trup-pa di Stefano Bettinelli: i baby biancorossise la vedranno con la Sampdoria, gli argen-tini dell'All Boys e la rappresentativa Under18 della Libia.La Sampdoria è una conoscenza consolida-ta del Varese: i nostri sono appena stati eli-minati dalla Coppa Italia di categoria pro-prio dai blucerchiati, in capo a una doppiasfida decisa dagli episodi (0-0 a Genova, 1-3 a Gavirate). Squadra alla portata di Bassie compagni, che nel suo raggruppamento dicampionato naviga a metà classifica.L'All Boys è uno dei tanti club di BuenosAires: è una polisportiva che ha sede nelquartiere Floresta, la sezione calcistica mili-ta in serie A e gioca le partite casalinghenello stadio Islas Malvinas. Sta festeggian-do il centenario di fondazione e il 40° del debutto nella massima serie argentina. Icolori sono il bianco e il nero. La squadra è formata da atleti del '93, '94 e '95.La nazionale giovanile libica è espressione di un Paese emergente che - reduce dagliscossoni della guerra civile che ha posto fine alla dittatura di Gheddafi - cerca anche nel

pallone una via di rinascita.Per il Varese sarà la quarta partecipazionenella storia del torneo. L'esordio è datato1975: i giovani biancorossi non superarono ilgirone iniziale, nel quale batterono 2-0 gliolandesi dell'Amsterdam, pareggiarono 0-0con i tedeschi del Kickers Offenbach e perse-ro (con polemiche) 2-1 con la Fiorentina.Nel 2011 il ritorno dopo 35 anni di oblio: labanda Mangia fece faville. Vinse il girone eli-minatorio a punteggio pieno, schiantando glistatunitensi del Liac New York (4-1: triplettadi De Luca e acuto di Ferreira), la Juventuscampione uscente (4-2: doppio Pompilio, DeLuca e Benvenga, che era in prestito allaValenzana e fu aggregato alla squadra perl'occasione) e i belgi del Bruges (5-0: doppioGaeta, Ferreira, De Luca e Maio). Nella secon-da fase a eliminazione diretta superò il Sienanegli ottavi (2-0: Ferreira e De Luca) e laSampdoria nei quarti (3-1: Pompilio 2,Ferreira). Si fermò in semifinale, perdendouna gara stregata con la Fiorentina (2-1: DeLuca). La Zanzara del Montello si consolò col

titolo di capocannoniere.Lo scorso anno la squadra affidata a Paolo Tomasoni nonripeté l'impresa. Uscì al primo turno: perse 4-1 con la Rappresentativa di serie D(Hoxha), batté 5-1 il Napoli (tripletta di Zamble, poi Bastone e Amelotti), fu esclusadalla rivincita dei belgi del Bruges (2-1, Hoxha).

DALL’11 FEBBRAIO NUOVA AVVENTURA AL VIAREGGIO

ATALANTA 38

INTER, CHIEVO 32

MILAN 28

BOLOGNA 24

VARESE 23

CESENA 21

CITTADELLA 18

BRESCIA 17

SASSUOLO, UDINESE 14

MODENA, PADOVA 13

VERONA 6

26 GENNAIO

MILAN-BOLOGNA

ATALANTA-CITTADELLA

SASSUOLO-VERONA

CESENA-INTER

UDINESE-MODENA

CHIEVO-PADOVA

BRESCIA-VVARESE

LA SITUAZIONECLASSIFICA PROSSIMO TURNO

Viareggio 2011: De Luca mattatore della cavalcata della banda Mangia

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Chi è in A e chi in Svizzera: l'attualità del dream team 2011

ECCO DOVE SONO FINITI I MONELLIDELLA PRIMAVERA DI MANGIA

Dove sono finiti i talentini della miti-ca Primavera di Mangia? Quellache, partendo dal nulla, nel 2011

sfiorò la clamorosa doppietta scudetto-Viareggio, arrendendosi nella finale trico-lore alla Roma e nella semifinale toscanaalla Fiorentina. Siamo andati a ripescarequella squadra da sogno, per vedere ildestino dei ragazzi terribili, (quasi) tuttiancora a caccia di un posto al sole nelcalcio che conta.

I portieriIl mantovano Alessandro Micai (classe'93), a suo tempo definito da OscarVerderame “uno dei ragazzi più forti cheabbia mai visto a quest'età”, ha tenutosempre la valigia in mano. QuandoMangia è passato alla Primavera delPalermo l'ha seguito; dopo la stagione inrosanero è stato girato in prestito alComo, dov'è tuttora titolare in Prima divi-sione.Il varesino Jacopo Catanese ('92) haappena raggiunto un accordo colSeregno, media classifica in serie D: loscorso anno era alla Caronnese, semprenella massima categoria dilettantistica. Ilbrasiliano Vinicios Belenzier ('91) è tor-nato in patria dopo l'infelice esperienzaalla Gallaratese, dove l'anno scorso in unsol colpo è retrocesso e ha assistitoall'implosione della gloriosa società.

I difensoriIl più noto è il centrale comasco MatteoBianchetti ('93), tornato alla casa madrenerazzurra dopo il felice prestito in bian-corosso: l'Inter l'ha aggregato alla primasquadra, il ct dell'Under 20 Di Biagio l'haconvocato più volte, però il ragazzo habisogno di giocare per crescere. Eccoperché ha mercato: era nel mirino anchedel ds Milanese, ma il Verona l’ha sorpas-sato.Il terzino milanese Dario Toninelli ('92)ha cominciato il classico girovagare digavetta: nel 2011/12 è stato al Latina(Prima divisione), poi a gennaio è passa-to ai veneti del Bassano Virtus dove giocatuttora. Smaltita la retrocessione inSeconda, la squadra giallorossa naviga inzona playoff nello stesso girone della ProPatria, e Toninelli è titolare fisso.Il laterale mancino milanese PaoloMarchi ('91) fa parte della colonia bian-corossa in prestito al Como: scuola Inter,il ragazzo ha speso l'ultima stagione traCarpi (Prima divisione) e Casale(Seconda), dove ha disputato i playoff.Soluzione frontaliera per il senegaleseNabila Samba ('92): il gigante d'ebano,pronosticato ad altissimi livelli visti imezzi fisici e tecnici, ora gioca in Primalega, la terza divisione svizzera, nella for-mazione ticinese del Biasca.Del marocchino Achraf Lazaar ('92) sap-piamo tutto: promosso in prima squadragià lo scorso anno da Rolando Maran, sista affermando come uno dei talenti inrampa di lancio sulla sua amata fasciasinistra. In Coppa Italia ha anche realiz-zato il gran gol che ha permesso di batte-

re il Pontisola.Lo spagnolo Jaime Serranoo ('93) è unodei pochissimi rimasti alla corte diScapini e Bettinelli: l'esterno asturianogioca nella Primavera del Varese, anchese non colleziona molte presenze. Pococampo anche per il centrale calabreseMirko Miceli ('91), lo scorso annoall'Alessandria in Seconda, quest'annonel giro della prima squadra del Varese inB ma senza minutaggio: qualche cameoin Primavera e adesso la chiamata delVallée d'Aoste, in Seconda, dove allenaBenny Carbone.

I centrocampistiAnche il genovese Andrea Barberis ('93)aveva seguito il mentore Mangia inSicilia: archiviata l'esperienza rosanero,con la partecipazione alle finali scudetto,eccolo attualmente al Pisa (alta Primadivisione), dove si è tolto lo sfizio di ungol decisivo all'esordio e ha conquistatoun posto fisso in mediana.Paolo Capriolo ('92) è alla seconda sta-gione nella rosa dei rossoneri delVerbano: alla corte besozzese di patronBarbarito cerca una difficile salvezza inserie D.Del ghanese Abdulai Muniru ('93) aVarese abbiamo visto e saputo poco: mai grandi mezzi tecnici gli sono valsi l'inte-resse di club di categoria. Dopo il bianco-rosso, ha giocato per le formazioni giova-nili di Nocerina e Bologna. E appenastato messo sotto contratto dal Cesena,

per lui accordo triennale e bastone dicomando della Primavera. In Romagnaqualcuno lo paragona a Essien: prosit.La storia del bosino doc Edoardo Landi('92) è particolare e merita di essere rac-contata: già quando si destreggiava nellabanda Mangia maturò una scelta contro-corrente, abbandonando la rincorsa alcalcio professionistico per proseguire glistudi e tornare a divertirsi con gli amiciall'oratorio di Masnago, dov'era educato-re. Ora il trio brasiliano. Il mediano AndreBassi Borzani ('93) è cresciuto fino adiventare un punto fermo dellaPrimavera di Stefano Bettinelli, con tantodi comparsate in prima squadra: è unodei gioiellini su cui il Varese punta per ilfuturo.L'altro cursore Renan Wagner ('91) facollezione di prestiti virtuosi: lo scorsoanno era a Foggia, nella corrente stagio-ne veste la maglia biancocelestedell'Entella di Chiavari, in Prima divisio-ne.E l'ala Daniel Ferreira detto Rivaldinho('91) ha trovato la terra promessa inPuglia: dopo l'annata a Foggia, eccolo aBarletta, in Prima divisione.Il fantasista salentino Alessandro Scialpi('92), che debuttò in B già nell'ultimoanno di Sannino a Masnago, ha le stim-mate del predestinato: dopo la naftalinapatita nella seconda parte della scorsastagione a Carpi, sta cercando l'esplosio-ne a Como (Prima), dove mister Paoluccigli ha dato le chiavi della squadra.

Le punteIl centravanti campano Francesco Maio ('93)indossa un'altra casacca biancorossa,quella del Rimini, in lotta per la salvezzanel girone di Seconda divisione in cuimilita la Pro Patria: per lui diverse pre-senze e anche un gol.Il "nova e mezzo" Luca Pompilio ('92)nella prima parte di stagione ha cercatola via maestra in quel di Pavia (Primadivisione), sotto le amorevoli cure diGiorgio Roselli. Nazionale giovanile,talento strepitoso, deve cancellare la nega-tiva parentesi nel Foggia, squadra della suacittà natale, dove oltre a fare i conti con uninfortunio ha avuto anche qualche proble-ma con la giustizia. Ancora di proprietà delVarese, da qualche giorno è in prova allaJuve Stabia: obiettivo, convincere misterBraglia a dargli una chance in B.Il milanese Marco Gaeta ('92) è alla secon-da stagione da titolare fisso nel Renate, inSeconda divisione. Il bresciano MatteoRomanini ('92) si è assestato in serie D:lo scorso anno era al Mapello Bonate,dove ha fatto molto bene, e in questa sta-gione si è spostato nel profondo est,abbracciando la causa del Pordenone. Epoi c'è la Zanzara, Giuseppe De Luca ('92):basta la parola. L'Atalanta, il primo gol in A,le nazionali, il calcio che conta. L'abbiamomesso per ultimo, è la punta dell'icebergche partì dal nulla nell'estate del 2010,creato dalla triade Luca Sogliano-GiorgioScapini-Devis Mangia.

Settore giovanile

Dall’album dei (bei) ricordi: la Primavera che due anni fa sfiorò scudetto e Viareggio

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VARESE - BARI 21VARESE - BRESCIA

Pagelliamo

IL SECCHIONE

Arma letale,anche quandonon segna. Gli

otto gol messi nelsacco finora sonomanna per i bianco-rossi, ma non diconotutto di questo cen-travanti all'antica,potente e trascinatorea costo di qualchepolemica. Il popolo diMasnago temeva diperderlo, uno spicchiodi curva lo contestava:lui ha preso la situa-

zione di petto, come ilgol segnato nel giornodell'intitolazione dellacurva al suo mentorePeo Maroso, e ha fattola differenza.Giulio cerca unaseconda chance inserie A: la parentesiinfelice di Catania,l'anno scorso, gli halasciato l'amaro inbocca dell'incompiu-ta. Se continua così, iltreno dei desideri inestate ripasserà.

media voto 6,7GIULIO EBAGUA

DIETRO LA LAVAGNA

Dov'è finito ilmiglior stopperdello scorso

campionato? Non sipuò più parlare dimomento no: è crisivera, forse siamo difronte alla classicastagione nera in cuitutti i calciatori primao poi incappano. Peròun conto sono le pre-stazioni scialbe, unconto gli errori mar-chiani come quelli acui, purtroppo, il

danese ci ha abituatinel girone d'andata.Lui stesso dice di nonsapere perché giratutto a rovescio.Il mercato potrebbeoffrirgli l'insperatasoluzione al dilemma.E, per paradosso, seaccettasse l'offertadel Livorno rischie-rebbe di tornare sulcampo in serie A pro-prio nell'annata peg-giore della carriera. Ilcalcio è strano.

MAGNUS TROEST

IL MIGLIORE DELL’ULTIMA PARTITA

Castori l'aveva voluto a tutti i costi, perché loconosceva dai tempi di Cesena: adesso sap-piamo che un motivo c'era. L'abbiamo sco-

perto strada facendo: dopo qualche balbettio, quat-to quatto è diventato un ottimo punto di riferimen-to per la retroguardia, facendo dimenticare a turnola crisi di Troest e gli acciacchi di Carrozzieri.E guarnendo il tutto con due segnature fondamen-tali, a Cittadella e ad Ascoli, simili nella sostanza,diverse nella forma, identiche nel peso specifico,perché hanno garantito punti che a fine corsa var-ranno tantissimo. Rea decisivo, dunque, e ormaititolare fisso: no, Castori non sbagliava sul suoconto. La cosa bella è che il centrale napoletano ha

combinato tutto questo in silenzio, lavorando sodoe aspettando con grande professionalità il suomomento. Sulle prime aveva di che smoccolare:veniva dalla retrocessione con la Nocerina, facevapanchina a Masnago e il Sassuolo, che l'aveva sbo-lognato, volava in testa alla classifica. Poteva pensa-re all'occasione mancata, invece è stato capace dicostruirsene un'altra.E nel frattempo mai una parola fuori posto, mai unmuso lungo, mai una polemica o una sbuffata. Solosudore e testa bassa. Professionista esemplare, nonun fenomeno ma uno di quei giocatori-cassa dirisparmio di cui ti puoi fidare, perché sai che nel loropiccolo non tradiscono. Chapeau.

voto 7,5ANGELO REA

media voto 5

Spulciamo il rendimento dei giocatori nel girone d’andata

PROMOSSI E BOCCIATI A METÀ CORSA

Giro di boa, pagelle del primoquadrimestre per i nostri bian-corossi. La classe funziona: 14

giocatori su 25 sono oltre la sufficien-za; tenendo conto che Struna ha...una sola interrogazione, Oduamadi eMilan non hanno mai giocato.Dividendo per reparti: la difesa ha 6sufficienti su 9, il centrocampo 6 su8, l'attacco 3 su 6.Rispetto allo scorso anno, ci sono tresenatori che devono ritrovare losmalto giusto: il portiere Bressan e ilmotorino Corti in questo campionatonon sono ancora riusciti a esseredecisivi, come spesso gli capitava inpassato; e il danese Troest è passatoda mammasantissima a ufo, comespieghiamo meglio nella pagella dedi-cata più in basso. Alla voce delusionianche l'estone Kink, scommessa finqui perduta.Nonostante le critiche assortite,Carrozzieri ha una buonissima mediavoto e per i nostri giornalisti ha stec-cato una sola volta, nella goleada col

Sassuolo. E Neto Pereira si sta dimo-strando tanto più decisivo quantomeno vede il campo: stagione tribola-ta, appena una manciata di presenzema una media altissima. Idem dicasidel peone Tripoli, che ha sfruttatomolto bene le poche apparizioni con-cessegli da Castori. Rea non è conti-nuo, ma spicca per alcune prestazio-ni e due gol pesanti. Kone, partitobenissimo con due gol da tre punti,poi si è perso per strada, tra schienaballerina e prestazioni grigie.Nel girone discendente cambierannomolte cose. Anche per il mercato:questo è l'ultimo pagellone in cuivedete Nadarevic, potrebbe essere ilsaluto anche a Troest, Eusepi eMomenté. Dal prossimo numeroentreranno nell'elenco Scapuzzi eJuan Antonio; poi col Lanciano, a trat-tative chiuse, avremo un quadro dellanuova classe al completo. E lì non cisaranno più scuse: per centrare gliesami, cioè i playoff, tutti dovrannoraggiungere la sufficienza.

MEDIA VOTOVOTO

ULTIMA GIORNATA

Bressan 6 5,9Bastianoni 6,3Pucino 5,5 5,7Troest 4 5Carrozzieri 6,2Grillo 6 6,2Lazaar 6Rea 7,5 6Fiamozzi 6,,6Struna* 6,5*Filipe 6,2Nadarevic 6,5 6,1Zecchin 6,5 6,3Kone 5 5,8Corti 6 5,9Damonte 6 6,1Kink 5,4Neto 6 6,,5Ebagua 6,7Eusepi 5,3Momentè 6 5,4Martinetti 5 5,6Tripoli 6,7

*una sola pagella

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Da Masnago all’ Olimpo:

ex biancorossiormai di casa

in serie A. Ma cipiacerebbe che

dopo Kurtic,De Luca,

Nadarevic,Maran e Pisanoanche il Varesetutto insiemeraggiungesse

il grande traguardo

AMICI, ASPETTATECI IN SERIE A

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