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Il Bracco Francese Tesina svolta da Gloria Roncoroni Gruppo 7- Cani da ferma Sezione 1.1- cani da ferma continentali Tesina svolta da Gloria Roncoroni

Il Bracco Francese · E molto probabilmente è stato proprio grazie all’amore e all’interessamento del ... che ricercò un tipo più piccolo, ... Tipo Pirenei (piccola taglia-

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Il Bracco Francese

Tesina svolta da Gloria Roncoroni

Gruppo 7- Cani da ferma Sezione 1.1- cani da ferma continentali

Tesina svolta da Gloria Roncoroni

“… un bracco di piccola taglia della zona pirenaica che velocissimo galoppava sulle pietre quasi volasse su di esse” – [Cit. Espinar.] INTRODUZIONE

Le origini dell’attuale bracco francese ci portano molto lontano: testimonianze scritte indicano che i capostipiti erano antichi bracchi introdotti in Inghilterra nel 1713 da ufficiali britannici reduci dalla guerra di successione spagnola, tra i quali anche cani della zona pirenaica. E’ sbagliato quindi sostenere, come molti pensano, che questa razza sia stata selezionata partendo dal pointer inglese. Il II re di Francia Carlo X (1757-1837) aveva una particolare predilezione per gli antichi bracchi francesi che vennero pertanto denominati, in suo onore, “bracchi Carlo X”. E molto probabilmente è stato proprio grazie all’amore e all’interessamento del

re che questi cani hanno avuto uno sviluppo e un perfezionamento diverso da quello dei bracchi spagnoli (1). All’inizio del secolo il Dr. Castets ha orientato l’allevamento dei vecchi bracchi francesi – allevamento che suo padre aveva introdotto nel 1875- verso un tipo più leggero ma di buona taglia, piuttosto vicino al tipo ancestrale. Presto fu seguito da B. Senac- Langrange, un altro grande esperto dei cani del sud-ovest, che ricercò un tipo più piccolo, nettamente più leggero, adatto a sostenere meglio il paragone con i soggetti inglesi. Dagli sforzi effettuati dai cinofili per adattare il bracco francese al nostro secolo, ne resteranno due tipi: il Gascogne, più classico, e il Pirenei, più moderno. La moda dei cani inglesi e tedeschi ha indotto i cacciatori a disinteressarsi poco a poco ai vecchi bracchi nonostante avessero delle grandi doti: la razza si ritrovò in una situazione critica. Ma un buon cane, con delle grandi qualità, non poteva scomparire e sotto l’impulso di Dr. Servier che definì uno standard di lavoro, il bracco francese tornò e non se ne andò mai più, diffondendosi da sud-ovest a sud-est.

Il grande lavoro portato avanti dal Presidente Madame Cériana e da qualche allevatore ha fatto si che attualmente il bracco francese sia capace di rivaleggiare con efficacia nei confronti di diverse razze continentali, sia in ambito venatorio che nei campi di lavoro. Ovviamente questa evoluzione non è stata facile e le discussioni tra conservatori e innovatori sono ancora in auge. E’ nel 1971 che il CACIB è stato accordato per la taglia grande e la taglia piccola. Da quel momento gli incroci tra di esse sono stati proibiti. Nel 1975 sono stati definiti, per la grande taglia “ Gascogne” e per la piccola taglia “Pirenei”(2). L’ introduzione in Italia di questa razza risale agli anni Sessanta, ad opera del signor Luigi Trincavelli, titolare dell’affisso”della Valdossola”, che importò un maschio ed una femmina con i quali iniziò ad allevare producendo nel corso di pochi anni 14 soggetti. Questi cani parteciparono a numerose manifestazioni ENCI, ottenendo risultati eccellenti.

Purtroppo nel corso degli anni l’allevamento e l’utilizzo della razza era andato calando, ma negli ultimi decenni un gruppo di appassionati ha reintrodotto e incrementato la selezione di questo bracco in Italia. Si tratta dei fondatori e dei sostenitori del Club Italiano Bracco Francese che, contando un centinaio di persone dalla Alpi alla Sicilia, hanno operato scrupolosamente sia nelle importazioni che nell’allevamento italiano, riuscendo a fissare una quindicina di correnti di sangue diverse ben distribuite su tutto il territorio nazionale (3)

Il bracco francese nel Mondo E’ da diversi anni che il bracco francese ha varcato i confini della Francia per diffondersi in Spagna, in Italia, in Grecia e in altri Paesi europei, ma l’espansione più significativa è stata in America del Nord e particolarmente in Canada dove una squadra dinamica, guidata da Michel Gelinas, l’attuale Presidente del Bracco Francese Québec, ha fatto onore ai bracchi francesi tipo Pirenei. Anche negli Stati Uniti circa 50 esemplari sono presenti in 18 dei 50 Stati (3). BREVI NOTE MORFOLOGICHE

Secondo la classificazione della F.C.I. il bracco francese fa parte del Gruppo 7 “ cani da ferma”, sezione 1.1. “ cani da ferma continentali, tipo bracco con prova di lavoro”. (3) Si presenta in due tipi differenti: Tipo Gascogne (taglia grande- da 58 cm a 69 cm): galoppo facile ed armonioso, non eccessivamente veloce, tale da consentirgli di mantenere questa andatura nel tempo. Tipo Pirenei (piccola taglia- 47 cm a 58 cm): galoppo molto veloce, caratterizzato dalla vigorosa spinta del posteriore, con falcate rapide e di giusta ampiezza. (4)

TIPO GASCOGNE TIPO PIRENEI Aspetto generale: cane da ferma mesomorfo, nobile all’apparenza, potente, ma mai eccessivamente pesante, robusto con forti arti. Le femmine si presentano più fini, la pelle è morbida, mai rilasciata o molle (3)

IL CARATTERE DEL BRACCO FRANCESE

� E’ una cane da caccia dal carattere dolce e tranquillo, a tratti riservato. (5)

� E’ considerato da molti un perfetto ausiliare dell’uomo

poiché molto fedele ed ubbidiente. (6)

� Necessita di metodi eleganti e soffre particolarmente padroni lunatici e rimproveri immeritati. (5)

� Desidera sempre fare felice il suo padrone e si adopera

molto per riuscirvi, sfruttando anche il suo innato senso della caccia (5)

� Ha un’eccellente predisposizione all’addestramento tanto è vero che si sostiene che alcuni

soggetti siano nati già addestrati (2)

� La sua migliore caratteristica è la resistenza, che lo rende instancabile anche nelle lunghe giornate autunnali di caccia. (5)

� È una razza di grande resistenza fisica, si adatta senza problemi a qualsiasi situazione

climatica e a qualunque zona, terreno o luogo selvatico (6)

� Il suo olfatto è talvolta sorprendente. (6)

� Famoso per la sua ferma immobile, è anche un ottimo riportatore e inseguitore, rustico e lavoratore (5)

� Si adatta bene anche alla vita di famiglia ma ha sempre necessità di fare molta attività fisica. (5)

� Ha ottimi rapporti con gli altri cani, così come con bambini con i quali è molto buono, giocoso e docile. (5) Anche dopo una giornata di caccia e quindi di sforzi, sa avere pazienza infinita per giocare con loro, e cerca la loro compagnia. (2)

� L’alimentazione deve essere adeguata all’età del bracco e all’attività (5)

� Da non dimenticare: è un cane che necessita di fare regolarmente attività fisica. (7)

� Dolce e calmo, si adatta molto bene alla città, ma deve essere abituato fin da cucciolo al

rumore e alla gente (7)

� La durata media della vita è di dodici anni. (5) ALTRE CARATTERISTICHE

Attività sul terreno: eccellente Attività in casa: buono (tranquilla) Convivenza in famiglia: molto buono Istinto a cacciare in gruppo: buono Diffidenza verso gli estranei: sufficiente Aggressività verso gli estranei: scarso Sottomissione al padrone: molto buono Temperamento: eccellente Rusticità: molto buono Memoria: molto buono Olfatto: eccellente Equilibrio psichico: eccellente Addestramento: molto buono Guardia: scarso Istinto venatorio: eccellente Eccellente: si riferisce ad un soggetto che mostra una manifesta superiorità in una determinata qualità Molto buono: quando una qualità appare in alto grado, ma lievemente attenuata a causa di una qualche caratteristica intrinseca nel soggetto Buono: il soggetto possiede le caratteristiche basilari della razza, ma si esigerebbe che possedesse una qualità importante della stessa Sufficiente: la qualità concrete sono presenti, però non si può affermare che siano utili nel soggetto Scarso: soggetto non in grado di sviluppare una funzione importante, non per deficienza individuale, ma perché tale funzione non è caratteristica della sua razza (1)

PRESENTAZIONE ALLEVATORI ELEVAGE DE LA STORIA M.me Dominque Andruchow 81430 LA FRAYSSE FRANCE E-mail: [email protected]

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ELEVAGE DU MILOBRE DE BOUISSE Mme Oms 11330 BOUISSE

FRANCE

E-mail : [email protected] www.braquefrancais.fr

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ALLEVAMENTO DEL GUARDENGO di G. Fulgenzi Via r. Sanzio 10 60033 Chiaravalle (AN)

ITALIA E-mail: [email protected] Web: www.allevamento-guardengo.it

ALLEVAMENTO DI SAN DONATO

Strada Vic. Dei Poggi Sud n.7

58015 Torre Vecchia - Orbetello Stazione - GR

ITALIA

Tel:: 340-7128240 E-mail: [email protected] Web: www.sandonato.sitonline.it/

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INTERVISTA - ALLEVATORI 1/ Da quanto tempo si occupa di allevamento? (Depuis combien de temps vous occupez vous d’élevage?) Sono allevatrice dal 1985.

Ho iniziato ad occuparmi di allevamento nel 1999; dal 2003 allevamento professionista. Mi occupo di allevamento dal 1989.

Mi occupo di allevamento da circa 25 anni , avendo una gran passione per la caccia e i pointer.

Sono titolare di affisso dal 1997, ma ho allevato cani sin dal 1987. Sono cresciuto con loro, che sono parte integrante della mia vita. 2/ Da quanti cani è composto il suo allevamento? (Combien de chiens avez-vous à votre élevage?)

Il mio allevamento è composto da 20 cani.

Ho 28 adulti nel mio allevamento. Il mio allevamento è di tipo amatoriale, con affisso “Del Limoncello”. Posseggo 7 cani.

Attualmente è composto da circa venti cani tra cuccioli, cucciolini ed adulti.

Al momento tre stalloni di diversa linea di sangue, e quattro fattrici in età riproduttiva che sono frutto della mia selezione, oltre ad altre tre femmine giovani derivanti dagli accoppiamenti dei riproduttori in opera. 3/ Quali razze alleva? (Quelles races élevez vous ?)

Allevo springer teckels e bracchi francesi.

Allevo bracchi francese tipo “Pyrenees” e “Gascogne”, setter inglese. Allevo epagneul breton e bracchi francesi (tipo pirenei).

Pointer inglesi e bracchi francesi.

Solo bracco francese tipo pirenei.

4/ Come è nata la passione per questa razza? (Comment est née votre passion pour les Braques français ?)

Ho incontrato un allevatore di bracchi francesi.

Per caso, volevo un cane più piccolo rispetto al mio primo cane, e ho scelto questa razza. La mia passione per questa razza è nata con la caccia.

Il mio primo amore sono stati i pointer poi, durante un viaggio in Francia, ho avuto la fortuna di incontrare un allevatore di bracchi francesi e da lì è iniziata la mia nuova avventura con questa razza.

Fu un regalo di un amico francese che mi inviò la prima femmina, ancor oggi in vita, con la quale ho apprezzato una buona parte delle qualità del pyrénée, e che ha rappresentato lo start del mio allevamento di questa razza. Okà du Mas du Diable. 5/ Dove tiene i cani? Giardino o box? (Est-ce que vos chiens sont en parc ou en box ?)

Li tengo in canile e al coperto.

Li tengo in box e nel parco per rilassarsi. Tengo i cani a casa mia, in appositi box.

Tengo i miei cani li in ampi box, singolarmente, tranne i cuccioli, che dopo il terzo mese di età li trasferisco in ampi box all’esterno, in modo che possano giocare e iniziare a fare qualche corsa.

Abbiamo a disposizione ampi box dove i cani adulti stazionano singolarmente, ma i nostri soggetti frequentano lo spazio verde intorno l’allevamento e la casa in modo abituale. Riteniamo che tale abitudine contribuisca alla sana crescita e sviluppo, sia questo fisico che psichico. 6/ Quando affida un cucciolo, è disponibile a mostrare alla persona interessata il padre e la madre del cucciolo? (Lorsque vous cédez un chiot, êtes vous disposé à monter les géniteurs?)

Sì, li mostro entrambi.

Certo che sì! Certamente.

Ogni qual volta che ricevo la visita di qualcuno che viene a vedere dei cuccioli ho sempre mostrato a loro i genitori e inoltre gli spiego la linea di sangue e le caratteristiche venatorie parentali.

Assolutamente si, sempre. E’ fondamentale. 7/ Quanto pensa che sia importante la socializzazione per il cucciolo? (Quelle importance donnez vous à la socialisation du chiot ?)

Penso che sia molto importante, anzi, essenziale.

Penso che la socializzazione sia di un’importanza assoluta per la vita futura del cucciolo e per un buon sviluppo, affinché in un futuro il cane sia equilibrato.

Penso che sia fondamentale. In questo mi aiutano i miei figli!

La socializzazione di un cucciolo è fondamentale.

Importantissima e fondamentale. 8/ I suoi cuccioli sono in contatto con gli esseri umani e con l’ambiente esterno? (Est-ce que les chiots sont en contact avec les humains et la vie extérieure ? )

Si, i cuccioli sono in contatto sia con i cani che con le persone.

Fino a 3 mesi e 10 giorni i cuccioli possono entrare in contatto con tutte le persone in famiglia ma non con l’esterno, poiché non sono coperti dalla vaccinazione. Dopo questo termine i cuccioli vengono portati in diversi posti dove hanno la possibilità di incontrare persone sconosciute etc.

Ovviamente sono in contatto sia con i cani che con le persone.

Si, il cucciolo sin da piccolo deve essere messo a contatto con la natura e soprattutto con le persone, così da non avere problemi di timidezza.

Sempre. 9/ A che età affida un cucciolo? A quel âge céder un chiot ?

A partire da 2 mesi.

A partire da 8 settimane. Dopo i 60 giorni (a seguito di immancabili “pressioni” da parte del nuovo proprietario).

In genere affido un cucciolo verso i 3 mesi di età: il nuovo padrone può così insegnargli quello che vuole, dato che ciò che apprende un cucciolo da piccolo se lo ricorda per tutta la sua vita.

Mai prima dei 65 giorni di vita, e comunque dipende dal cucciolo e dal suo stato di svezzamento e situazione sanitaria generale. 10/ Resta in contatto con i proprietari a cui affida i cuccioli? Restez vous en contact avec les propriétaires à qui vous avez confié les chiots?

Si

Si Sì, spesso.

Ritengo che sia fondamentale rimanere in contatto con chi prende un cucciolo: essendo un allevatore devo informarmi sempre dell’evoluzione del cane.

Sempre. 10/ Seleziona cani da lavoro o da esposizione? O entrambi? Sélectionnez vous sur le travail, la beauté ou bien les deux ?

Entrambi.

Lavoriamo selezionando in base a parecchi criteri: attitudine naturale per la caccia, lavoro per le gare (field trials), morfologia più vicina possibile allo standard di razza. Facciamo eseguire delle radiografie delle anche a tutti i “cani genitori”: se non sono indenni da displasia sono esclusi dalla riproduzione. Riassumendo, i criteri principali per noi sono: morfologia e lavoro.

Mi piace il cane tipico che sappia lavorare.

Ho selezionato per lo più cani da esposizione, ma “non posso” avere un bel cane se prima non è un buon cacciatore. Con i miei bracchi ho trovato enormi soddisfazioni sia in esposizione sia in prova.

Partendo dalla selezione di cani per gli aspetti funzionali, selezioniamo anche il tipo morfologico. Non è possibile fare due distinte selezioni nel cane da caccia. 11/ Ha notato delle differenza tra cani da lavoro e cani da esposizione?( Est-ce que vous trouvez des différences entre les chiens d’expo et ceux de travail ? )

No, in Francia non trovo differenze tra cani da lavoro e da esposizione in generale.

Non ho alcuna differenza da evidenziare per i Bracchi francesi, per quanto riguarda cani da lavoro e da esposizione.

No, nelle razze che allevo.

Sinceramente non ho trovato particolare differenza tra un cane impostato per il lavoro e uno che porto in esposizione.

Non nel bracco francese. E’ chiaro che i due aspetti possono manifestarsi in gradi da un minimo ad un massimo, ma normalmente i bracchi francesi sono bene inseriti nello standard morfologico e la loro tipicità si manifesta anche in un lavoro sempre concreto. 12) Quanti sono i suoi riproduttori? (Combien avez-vous de reproducteurs ?)

2 femmine e 1 maschio + 2 giovani.

Circa una ventina di riproduttori. 2 o 3.

Come riproduttori mi affido a 4/5 stalloni dell’allevamento, ma ogni tanto vado a fare qualche monta al di fuori, perché è importante cercare nuove linee di sangue per “non far morire” l’allevamento.

Al momento tre stalloni di diversa linea di sangue, e quattro fattrici in età riproduttiva che sono frutto della mia selezione.

13) Quante cucciolate fa in un anno? (Combien de portées faites vous par an ?

1 cucciolata, circa 8 cuccioli.

6 cucciolate all’anno, per i Bracchi francesi. Una cucciolata all’anno, eccezionalmente due.

2 o 3 cucciolate all’anno, perché preferisco dedicare molto tempo ai cuccioli poiché le esperienze che fanno in quel periodo se le ricordano per tutta la vita. Preferisco avere pochi cucciolini, ma tutti allo stesso livello di addestramento.

2, massimo 3. 14) Mi saprebbe descrivere il carattere del bracco francese tipo pirenei, con pregi e difetti? (Pourriez vous me décrire le caractère du Braque français avec ses qualités et ses défauts?)

E’ un cane facile da gestire, ama molto cacciare, si addestra facilmente, non ho alcun difetto da segnalare.

Ha un olfatto molto sviluppato, è facile da educare e da addestrare, è un eccellente riportatore di selvaggina e terra e in acqua, ottimo compagno per tutta la famiglia e soprattutto con i bambini. A volte è un po’ timido.

Si tratta di un cane bonario, attivo anche in canile.Convive facilmente con altri cani. A pranzo, però, un po’ permaloso, anche se non dimostra eccessiva cattiveria.

A livello comportamentali si tratta di cani molto vivaci, a volte difficili da addestrare per il loro carattere forte, ma dotati di un’intelligenza pazzesca, imparano molto in fretta ed è difficile che si dimenticano gli insegnamenti dati.

In una sola parola è un cane facile. Il carattere è dolce, mai testardo, con particolare predisposizione all’educazione ed alla convivenza con l’essere umano ed i suoi simili. Vive

tranquillamente in appartamento come in box, non è chiassoso oltremodo, né tantomeno manifesta mai atteggiamenti aggressivi. Non trovo difetti, anche se a volte si ha a che fare con soggetti dal carattere estremamente sensibile, con i quali occorrono buone maniere senza interventi troppo decisi. Nonostante ciò, terminato l’apprendimento il carattere sviluppa una personalità tale da permettere una gestione normale dell’individuo, senza nessuna prescrizione.

15) Cosa contraddistingue il bracco francese tipo pirenei da altri cani braccoidi dal punto di vista venatorio? (Qu’est ce qui distingue le Braque français type « Pyrénées » des autres braques du point de vue chasseur ?)

E’ un cane precoce, ama molto cacciare. Si tratta di un cane di piccola taglia se paragonato agli altri bracchi.

La sottigliezza di naso e la sua grande polivalenza.

Non noto alcuna differenza.

Secondo me il bracco ha una tempra più forte a caccia, è instancabile, ama la caccia e ama cercare il selvatico. Forse è questo che manca ad altri bracchi: la voglia di andare a caccia senza stancarsi mai.

Dal punto di vista venatorio nulla. Nel senso che gli altri braccoidi sono potenzialmente proficui come lo è lui. La differenziazione non risiede negli aspetti venatori, ma piuttosto negli atteggiamenti con i quali ogni razza si manifesta a lavoro. Qui gioca molto la soggettività, nel senso che c’è chi ama un ausiliare più repentino nella risoluzione o più calmo, piuttosto che con cerche più ampie o maggiormente legato al cacciatore nello spazio esplorato. I bracchi francesi tipo pirenei costituiscono l’anello di congiunzione tra le razze continentali e quelle inglesi: sono molto collegati e con grande mentalità, veloci e ottimi fermatori con buona potenza olfattiva. Riescono a espletare cerca variabile secondo i fattori quali la densità della selvaggina, o la costituzione della vegetazione. Istintivamente e con facilità mantengono il collegamento.

16) Quali potrebbero essere secondo lei possibili problemi comportamentali della razza da lei allevata? Quelles porre etre selon toi les possibles problems du comportement du race que tu eleves ?

Possono esserci dei soggetti un po’ troppo sensibili.

Potrebbero esserci dei soggetti eccessivamente sensibili.

Non ho rilevato nulla di particolare.

. Problemi non ne vedo, ripeto, i miei bracchi non mi hanno dato mai grandi problemi.

Mi viene da dire nessuno.

17/ Che caratteristiche dovrebbe avere il proprietario ideale del bracco francese tipo pirenei?Quelles devraient être les caractéristiques du propriétaire idéal d’un Braque français ?

Proprietario cacciatore o sportivo, che abita in campagna oppure che abbia un grande giardino.

Avere un carattere latino.

Essere cacciatore.

Deve amare questa razza di cani, che essendo molto affettuosi hanno la necessità di avere un padrone che lo “coccoli”. Si tratta di cani adatti a stare in casa, essendo molto ubbidienti, ma la campagna è il loro habitat ideale!!

Chi non ama mezzi coercitivi, e preferisce educare piuttosto che domare, ecco, questi è il giusto proprietario del bracco francese.

18/Consiglierebbe questo tipo di cane a chi ha dei bambini? Est que vous conseillerez ce chien à une famille ayant des enfants ?

Si, senza problemi.

Senza alcun dubbio: si tratta di soggetti molto dolci e molto docili, che vivono con facilità in un ambiente famigliare. Adorano il contatto con la gente e particolarmente con i bambini.

Senza dubbio!

Si, lo consiglierei a chi ha dei bambini, non vedo che rischio potrebbe esserci, sono cani affettuosissimi che cercano sempre il padrone.

Assolutamente si.

19) Come di svolge la sua giornata in qualità di allevatore? Comment se passe la journée d’un éleveur ?

Pulisco il canile, mi occupo dell’alimentazione dei cuccioli, porto a passeggio i cani, li lascio liberi. Ci sono molte cose di cui occuparsi!

Canile: al mattino pulisco i box, porto i cani nei parchi per farli rilassare, li rimetto in box, educo i cani al guinzaglio, eseguo educazione di base per i giovani. Di pomeriggio pulisco di nuovo i box, esco con i cani nel parco, in periodo di caccia pratico con loro attività venatoria.La sera gli do da mangiare (alcuni soggetti mangiano due volte al giorno).

Per le femmine in allattamento e in gestazione: al mattino do da mangiare, passeggiata relax nel parco, pasto per i cuccioli in base all’età. A mezzogiorno do del cibo ai cuccioli, passeggiata relax nel parco, diversa pulizia. Alla sera altro pasto per i cuccioli, altra passeggiata. In tarda serata ultima passeggiata per le femmine in allattamento e in gestazione.

Mattina, mezzogiorno e sera con i miei cani. Piccoli esercizi con cuccioli e cucciolini. Gioco con i grandi. Il tutto in collaborazione con i miei figli (in particolare verso le 14/15).

Solitamente la mattina vado a controllare che in canile sia tutto in ordine, poi un addetto procede con la pulizia dei box e al ricambio dell’acqua. I miei cani sono abituati ogni mattina a fare una corsa. Io e mio figlio li portiamo 3 volte a settimana o a caccia o al campo di addestramento per farli stare sempre in forma.

Il più possibile a contatto con i cani, nel coinvolgimento di tutte le attività svolte durante la giornata.

PRESENTAZIONE PROPRIETARI Nome e cognome: Fabio Nista Nome del cane: C. Margot di Villa Pamphili Età: 41 anni Sesso: femmina Luogo di residenza: Crespina (Pisa) Componenti della famiglia: due adulti, due bambini Cellulare: 349-85.33.822 E-mail: [email protected]

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Nome e cognome: Sara Sbarra Nome del cane: Dir Del Sandalyon Età: 24 anni Sesso: maschio Luogo di residenza: Bolsena (Viterbo) Componenti della famiglia: io, mia padre e mia madre Cellulare: 388-79.47.240 E-mail: [email protected]

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INTERVISTA - PROPRIETARI 1) Quanti anni ha il suo cane? E’ intero o sterilizzato? Tre; intera Tre anni e mezzo; intera Un anno; intero Sei mesi; intera Due anni; intero Due anni e mezzo; intero 2) Vive in casa oppure in giardino? In giardino, ma a volte gli permettiamo di venire in casa. Vive in casa. Nel suo box formato monolocale, coperto piastrellato, riscaldato d'inverno e ombreggiato d'estate. Vive in casa: abbiamo comunque il giardino. Vive in giardino. Sia in casa che in giardino. 3) Se è intero: ha già fatto/ ha intenzione di fargli fare cucciolate? Se è sterilizzato: ha notato cambiamenti caratteriali dopo la sterilizzazione? Ha partorito otto splendidi cucciolo in Luglio di quest’anno e ora sembra più tranquilla ed obbediente. Se capitasse l’occasione, la farei accoppiare. Forse fra un anno. Non sono sicura di farle fare cucciolate. La femmina ne ha fatta una dalla quale è nato il mio Rambo. Non ha fatto cucciolate, ma penso di fargliele fare in futuro. 4) L’ha acquistato presso un allevamento o presso un privato ? Presso un allevamento.

Presso l’allevamento di un mio amico, “ Del Limoncello”, del signor La Barbera Antonino. Presso l’allevamento di S. Donato del signor Marco Ragatzu. Presso un allevamento. Proviene dall’allevamento Del Sandalyon. Privato. 5) Quanti mesi aveva il suo cane quando lo ha portato a casa? Due mesi. Due mesi. Tre mesi. Un po’ più di cinque mesi. Quasi tre mesi. Quattro mesi. 6) Durante i primi mesi lo ha fatto socializzare con altri cani , animali e persone oppure è stato poco in contatto con l’ambiente esterno? Si, ha socializzato sia con cani, con persone ed in particolar modo con i miei figli. Certo! Si, ha socializzato sia con cani che con persone. Ho una jack russell di un anno e mezzo con la quale va molto d’accordo e, vivendo in casa con noi della famiglia, è molto dolce e affettuosa. Si, ha socializzato con persone, animali e altri cani. Lo ho fatto socializzare, con ambiente esterno e persone. 7) E’ il suo primo cane? No, ho avuto un setter, dopo un drahthaar che ho tenuto due anni, ma poi l’ho regalato perché era molto aggressivo specialmente con gli altri cani. No, ho avuto un cocker spaniel nero. Si. No, ne ho avuti altri tre. No. No. 8) E’ il suo primo bracco francese? Si Si Si Si Si Si 9) Essendo un cane diffuso in maniera modesta sul territorio italiano, come è venuto a conoscenza di questa razza ? Cercavo un cane a pelo raso, di taglia media, continentale, poi ho conosciuto Marco Ragatzu, ho conosciuto i suoi cani e mi sono innamorato della razza. Dal signor La Barbera, nonché collega di lavoro. Non volevo il “solito” setter per andare a caccia ,ed ho conosciuto la razza seguendo manifestazioni tipo Colle Val d'Elsa. Da un amico cacciatore. Sono giudice Enalcaccia, e molte persone mi avevano offerto cuccioli di varie razze. Amando i continentali, ed escludendo i breton perché troppo vivaci (mio padre ne aveva uno), ho comprato l’enciclopedia dei bracchi. Sfogliandola sono rimasta affascinata da questa razza, così poco conosciuta ma che faceva al caso mio. Ho domandato al Presidente dell’Enalcaccia e sono venuta a conoscenza del signor Marco Ragatzu nelle vicinanze che aveva a disposizione due maschi: mi sono recata e sono tornata a casa con il mio Dir.

Da alcuni amici cacciatori che ne possedevano già qualche esemplare. 10) Quanti cani possiede? Di che razza? Va d’accordo con loro? Attualmente Margot (la bracca francese) e tre suoi cuccioli, tutte femmine. E’ l’unico cane che ho. Io solo Drako, ma mio fratello ha uno springer e passano la giornata a giocare insieme. Una jack russell di un anno e mezzo con la quale va molto d’accordo. Tre bracchi francesi tipo pirenei. Possiedo solo lui, ma va molto d’accordo con il bracco francese di mio padre. 11) Va d’accordo con i cani che non conosce? Si Si, gioca o quanto meno vorrebbe giocare con tutti. Sono gli altri cani che, a volte, non sono disposti. Drako tendenzialmente cerca di giocare con qualsiasi cane che incontra. Sì, con tutti. Si, va molto d’accordo. Se non sono aggressivi si. 12) Che rapporto ha con lei? Un rapporto di affetto e collaborazione, qualsiasi cosa dobbiamo fare. Ottimo.. affettuoso, anche con gli altri membri della famiglia. Abbiamo un’ intesa speciale. Molto buono, ma ancora non profondo visto che la posseggo solo da un mese. All’inizio è stata un po’ dura perché al guinzaglio non c’erano problemi ma quando lo lasciavo libero non mi ascoltava. Meraviglioso, i bracchi francesi appartengono ad una razza molto dolce. 13) Come è il suo rapporto con gli estranei? Se la considerano è molto espansiva, altrimenti sta sulle sue. In un primo momento sembra aver timore, poi si fa adorare. E’ sempre molto socievole. Molto buono: è affettuosa e giocherellona. Molto tranquillo, le piacciono quasi tutti, è un “pezzo di pane”, di sicuro non si possono definire cani da guardia! Indifferente, poi se prende confidenza è affettuoso. 14) Come si comporta con i bambini? Gioca con loro? Con i bambini è eccezionale, gioca con loro (in particolare riporta la palla all’infinito) e li “sopporta”. Quando ha partorito loro sono stati li vicino a lei. Eccezionale, gioca con loro e “si fa fare di tutto”. Credo che mai e poi mai si permetterebbe di far loro del male. Lui si è posto all’ultimo posto nel branco, dopo mia moglie e i miei due figli. Fa “un sacco di feste” e si lascia fare “di tutto”. Bene e gioca con loro. Mio figlio piccolo ha 10 anni. Si, adorano i bambini, solo che per la mole a volte non si sanno regolare! Adora i bambini e gioca con loro. 15) Oltre ad essere conosciuto come un eccellente cane da ferma e obbediente, il bracco francese è anche considerato un cane che si trova molto bene in ambiente domestico, fedele al suo padrone e bravo con i bambini. Condivide questa affermazione? La condivido in pieno. Pienamente. Assolutamente si, anche se fa disastri in quantità industriale. Assolutamente si. Si. Si.

16) Trascorre molto tempo da solo? Purtroppo in inverno sì. La mattina, poi di pomeriggio è sempre in nostra compagnia. Solo qualche ora al mattino. Solo di notte quando dorme, di giorno è sempre con me. Un paio di ore al giorno nel box con gli altri due. Più o meno sei ore al giorno da lunedì a venerdì. Sabato e domenica sempre con noi. 17) Ha portato il tuo cane a dei corsi di addestramento? Se sì, di che tipo? (educazione base, obbedienza, per attività venatoria, ect.) No, l’ho sempre gestita da sola, ma io ho seguito un corso di addestramento base quando avevo il drathaar per cercare di correggergli il difetto dell’aggressività. No. No. Iniziamo un corso di obbedienza a breve, dopodiché vorrei fare un corso di addestramento venatorio. Ho provato per attività venatoria, ma dopo 15 giorni sono andata a riprenderlo perché non potevano fare a meno l’uno dell’altro, e da quando è tornato a casa è maturato e soprattutto è diventato molto obbediente. No. 18) Che attività fa con il suo cane (attività venatoria, prove di lavoro, esposizioni, etc.) ? Soprattutto attività venatoria, a volte partecipo a raduni di razza, raramente a prove di lavoro andiamo a caccia . Abbiamo fatto una prova di esposizione. Il cane va spesso in montagna con mia moglie, che pratica podismo. Per ora nulla, ma mi piacerebbe fare raduni e prove di lavoro. Attività venatoria e qualche prova di lavoro. Attività venatoria. 19) Quanto tempo dedica alla sua attività fisica (attività venatoria inclusa)? Circa 8/12 ore alla settimana, dipende dalla disponibilità di tempo. Abbastanza: mia moglie corre e lui, quando il tempo lo consente, va con lei che lo porta in montagna. Credo che l’attività motoria sia abbastanza soddisfacente per lui. Tutti i giorni, da quando è arrivato a casa non abbiamo mai saltato un a corsetta nei prati dietro casa, poi attività venatoria. Tutti i giorni usciamo per una mezz’ora, stagione permettendo. L’attività venatoria inizierà più avanti, intorno ai 10 mesi. Dipende, ma più o meno tre/quattro volte al giorno. 3 ore durante l’attività venatoria, 2 ore a settimana in campo addestramento. 20) Segue una dieta particolare? No, ma in inverno quando pratica attività venatoria aumento le porzioni fino ad arrivare quasi al dopo di quello che mangia in estate. Croccantini. Gli do due pasti al giorno,crocchette con aggiunta di due uova la settimana , carne macinata cotta la sera prima di andare a caccia. No, solo cibo di ottima qualità e qualche buon avanzo di casa. No, mangia tutto quello che trova. Adora il pane secco, si nutre di Pro Plan della Purina. Di base crocchette, poi mangia di tutto. 21) Qual è “il miglior pregio del suo cane”? L’obbedienza, l’entrare in simbiosi con il conduttore e la voglia di andare a caccia. Abbaia poco e quando occorre. Il suo affetto e l’obbedienza nei riguardi di tutto il nucleo familiare. E’ intelligentissimo... La volontà. Intelligenza.

E’ molto obbediente. 22) E il “ peggior difetto”? Rincorre i caprioli non sentendo i miei richiami. Comunque ritorna al massimo dopo pochi minuti. Mangerebbe di tutto… Testardo ... Al momento faccio un po’ fatica ad insegnarle a sporcare in giardino. Un po’ testardo. Forse non ne ha, non ho mai avuto un cane così. 23) Ha particolari paure/disturbi comportamentali/ problemi di salute? No No No Per ora non ha manifestato nulla di ciò. No, è sempre controllato. No 24) E’contento del suo rendimento dal punto di vista dell’attività venatoria? Molto. Purtroppo non pratico attività venatoria. Si sono molto contento ,mi sta dando delle belle soddisfazioni.. Troppo presto per dirlo. Si. Moltissimo. 25) E’felice di avere scelto un cane di questa razza? Sì, lo rifarei mille volte. Felicissimo, e così anche la mia famiglia. Si, è solo il primo ma di sicuro prima o poi prenderò anche una femmina.. Si, molto! Si, e ne voglio altri. Si. 26) Quali caratteristiche dovrebbe avere il “padrone ideale” del bracco francese? Il padrone ideale dovrebbe cercare di integrare il cane all’interno di un nucleo famigliare e non usarlo esclusivamente come cane da caccia. Forse essere anche cacciatore. Deve essere paziente. Tanta sensibilità. Dolcezza, fermezza, tempo da dedicargli, e guardarlo negli occhi per scoprire l’anima del proprio cane. Dargli tanto affetto e disciplina.

CONCLUSIONI I “bracchi francesi” non sono particolarmente diffusi e di conseguenza conosciuti sul territorio Italiano, ma ho scelto di presentare la mia tesina su questa razza perché ritengo che meritano una particolare attenzione, soprattutto per coloro che ne sentono parlare per la prima volta. Devo ammettere che non è stato semplice raccogliere informazioni da internet sui bracchi francesi, dove è possibile trovare solamente alcune “tracce“: per questo motivo ho recuperato delle riviste e, soprattutto, ho acquistato un libro in lingua francese (vedi sezione bibliografia) che mi ha permesso di conoscere in maniera più approfondita le origini ed alcuni aspetti dei bracchi francesi.

Sono in possesso di due esemplari (come da foto che appaiono su questa pagina) perciò è stato interessante confrontare il mio pensiero con altri proprietari, trovando molti punti in comune e, sinceramente, nessuna discordanza: è stato possibile analizzare il loro carattere, sapere se molti di questi soggetti vengono impiegati quasi esclusivamente “a scopo venatorio” oppure se, come nel mio caso, sono parte integrante della famiglia, conoscere il loro grado di socializzazione e di soddisfazione dei proprietari, etc.

Anche la collaborazione dei diversi allevatori è stata veramente ottima e decisiva per permettermi di raccogliere più informazioni possibili e per approfondire alcuni aspetti. Ho scelto di contattare due allevatori francesi, proprio per la loro origine, e tre italiani, per focalizzare l’attenzione sulla loro diffusione e selezione nel nostro Paese. Sono entrata in contatto con persone molto scrupolose, professionali e con anni di esperienza alle spalle e (sinceramente è quanto speravo) ho constatato da parte loro una particolare attenzione non solo per le attitudini venatorie e per l’aspetto morfologico, ma anche per il carattere e la socializzazione.

Dalle interviste effettuate è emerso che i cuccioli non vengono affidati a meno di due mesi di età e per tutti la socializzazione è un aspetto molto importante per il futuro sviluppo, che si tratta di un cane che va d’accordo con i suoi simili, non ha particolari problemi con gli estranei né di salute, facile da gestire e da addestrare, dolce e intelligente, affettuoso e fedele al suo padrone. Tutti i proprietari sono soddisfatti di questa scelta, indicando come eventuale difetto la testardaggine e, per gli allevatori, l’eccessiva sensibilità di alcuni soggetti.

Condivido l’opinione di coloro che affermano che uno dei requisiti per il padrone ideale del bracco francese è di essere uno sportivo, che permetta di compiere al cane attività fisica necessaria per un suo equilibrio fisico e mentale, ma soprattutto, l’importanza di fare sentire questi cani come parte della propria famiglia. Sarebbe un vero peccato il contrario, considerando la loro dolcezza, fedeltà, obbedienza e pazienza anche con i bambini. Ringrazio di cuore tutti gli allevatori e i proprietari che mi hanno dedicato il loro tempo prezioso fornendomi informazioni dettate dalla loro esperienza personale, arricchendo la mia conoscenza del bracco francese.

BIBLIOGRAFIA 1– Tratto dall’articolo “ Dossier: il Bracco Francese” di Marco Ragatzu, dalla rivista “ Cani da ferma & da cerca- anno 2- Novembre/Dicembre 2009) 2– Libro « Les braques français « - Chiens de race – Ange Franchi- Editions De Vecchi- 2005 3- Tratto dall’articolo “ Il Bracco Francese” di Marco Ragatzu, dalla rivista “Cani da ferma e da cerca- anno 2- Gennaio/ Febbraio 2009- n. 5” 4-Tratto dall’articolo “ Il Bracco Francese” di Marco Colombo, dalla rivista “ Cani da ferma e da cerca- anno 3- Luglio/Agosto 2010 n. 14. 5- Tratto dal sito internet “http://www.cacciapassione.com/cani-e-cacciatori/1090-bracco-francese-cane-da-caccia-dal-carattere-dolce-e-tranquillo.html” 6- Tratto dal sito internet “ http://www.animalinelmondo.com/animali/cani/256/BRACCO-FRANCESE-TIPO-PIRENEI.html” 7- Tratto dal sito internet “http://www.braquefrancais.fr/”