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Il Cappello da CarabiniereDalla Lucerna...alla Lucerna

Prima la «Fiamma», poi gli «Alamari”, ora il «Cappello», altro emblematico elemento costitutivo dell’uniforme del Carabiniere. Con questa terza, breve monografia, l’Agenda dei Carabinieri conferma il suo impegno a diffondere la conoscenza della storia centenaria dell’Arma, nel momento in cui questa, affrontando il terzo secolo di vita, perpetua il Giuramento di fedeltà alle Istituzioni e alla Nazione. Non a caso il tema del Calendario Storico dell’Arma del 2010, di cui vengono riprodotte le pagine in questa Agenda, è dedicato proprio all’atto sacro del Giuramento, col quale i Carabinieri fanno voto di dedizione, da sempre, al bene della comunità.I lettori noteranno che i copricapo dei Corazzieri, Carabinieri anch’essi, non figurano nella presente monografia. La ragione è che le splendide uniformi della prestigiosa specialità dell’Arma formeranno in avvenire oggetto di una trattazione specifica.

Se chiediamo ad un bambino o ad uno straniero di abbozzare l’immagine del Carabiniere, per prima cosa ne disegnerà il cappello, con relativo pennacchio rosso e turchino. Il cappello da Carabiniere, la tradizionale «Lucerna», diventata emblema d’italianità, ha una storia che precede la data della nascita stessa del «Corpo», quel 13 luglio 1814 di cui l’Arma si accinge a celebrare il bicentenario. Occorre riportarsi alla codificazione delle uniformi militari europee, alla fine del settecento, per trovare traccia del «bicorno», il cappello, cioè, a due punte,già in uso presso gli eserciti di tutti gli Stati del vecchio continente e divenuto in quel secolo simbolo comune di militarità. Per l’essenzialità della sua forma e l’assenza di ornamenti che ne svilivano l’austerità, il bicorno, indossato dagli Ufficiali e dai Gendarmi dell’Armata napoleonica, assunse un particolare segno distintivo e fu adottato dallo stesso Napoleone. Quando quell’Armata si dissolse sul campo di battaglia di Waterloo, nel 1815, sopravvisse soltanto il cappello, destinato ad assolvere la sua funzione di simbolo militare presso gli eserciti che ne ereditarono ordinamenti e consuetudini. Fra essi veniva ad inserirsi, rinnovata negli uomini e negli schemi, l’Armata del Regno di Sardegna. Pur animato da una profonda avversione per tutto ciò che sapesse di francese, Vittorio Emanuele I, fondatore del «Corpo dei Carabinieri Reali», non potè sottrarsi al fascino della tradizione che l’esperienza napoleonica era destinata a lasciare in retaggio in campo militare. In più, la dissolta Gendarmeria Imperiale, a cui avevano dato un notevole contributo le milizie piemontesi, costituiva un esemplare modello da perpetuare, anche sul piano uniformologico. Se raffrontiamo i «modellini» disegnati da Carle Vernet, uno dei più autorevoli ed attendibili illustratori delle uniformi napoleoniche, non possiamo non restare sorpresi dalla particolare somiglianza - per esempio - tra la divisa della fanteria di linea d’oltralpe e quella dei Carabinieri Reali nel primitivo «modello» allegato alle «Determinazioni di S. M. per la formazione del Corpo dei Carabinieri Reali» del 9 agosto 1814. Eppure, nelle stesse «Determinazioni» il cappello non è neppure citato, quasi fosse scontato che la sua forma dovesse essere necessariamente quella a tese ripiegate, a guisa di bicorno. Tanto meno viene utilizzato il nome di «Lucerna», con cui è stato sempre universalmente conosciuto. Tale appellativo, anzi, non figurerà mai in nessun regolamento sulle uniformi in circa due secoli. Sono state formulate numerose ipotesi sull’origine di tale nome, tutte fantasiose, come quella che lo farebbe derivare dalla somiglianza ad un’antica lucerna da illuminazione a due uscite, interpretazione per la quale propende anche il dizionario della lingua italiana di G. Devoto e G. C. Oli. Nella stessa scia s’inserisce l’altra, non inverosimile, di valenza morale, riferita alla luce della legge, che il cappello da Carabiniere effonde al suo apparire. La luce proverrebbe dallo splendente cappietto metallico che sovrasta la coccarda, i cui riflessi sono percepibili anche nella penombra.

Non soltanto «Lucerna»

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La storia del cappello da Carabiniere non si esaurisce con l’evoluzione della «Lucerna», la cui foggia, simile nelle linee essenziali a quella originaria, si è tramandata fino ai nostri giorni.Le innovazioni hanno riguardato soltanto dei dettagli e la loro successione si è sviluppata particolarmente fino alla Prima Guerra d’Indipendenza (1848-1849). E’ da quella data in poi che, adeguandosi alle esigenze di servizio emerse negli anni, l’uniforme - e con essa il cappello - ha conosciuto aggiornamenti anche rilevanti. Vediamone le tappe. Il primo cappello, di chiara origine settecentesca, era in feltro turchino a tese rivolte verso l’alto, quella anteriore di circa 16 cm e quella posteriore di 25 cm. L’intera tesa era orlata da un gallone di seta nera. Sulla parte anteriore del cappello, in corrispondenza dell’occhio sinistro, era posta una «ganza» metallica (cappietto), che serviva anche per ancorare un ruban (nastro) a forma di fiocco schiacciato, di colore turchino. Circa il modo di calzare il cappello, l’«Istruzione provvisoria elementare per il Corpo dei Carabinieri Reali» del 1820 precisava che “Il Carabiniere...avrà il cappello piazzato sulla testa in modo che sia nè troppo, nè poco calcato, in maniera che la coccarda e la ganza si trovino avanti, e nella direzione perpendicolare fra l’occhio e l’orecchio sinistro, i due angoli acuti del medesimo devono trovarsi orizzontali e il destro deve avanzare alquanto la spalla destra”. In sostanza, obliquo rispetto alla fronte. La stessa Istruzione stabiliva che, incontrando i superiori, il Carabiniere doveva togliersi il cappello con la mano destra e appoggiarlo lungo il fianco con la parte anteriore verso l’interno, a contatto della gamba. Due anni dopo, con il primo «Regolamento Generale», del 16 ottobre 1822, la posizione del cappello veniva corretta nel senso che “...si dovrà sempre avere il cappello collocato orizzontalmente e di fronte, nè mai di fianco o di traverso”. Nel citato Regolamento, nella «Tabella degli Effetti di Vestiario, Piccolo Arredo, Armamento e Bardatura», alla voce “Cappello” si legge: Tenuta di parata, per le due Armi: pennacchio turchino di piuma liscia, di altezza di tre decimetri. Gancia della lunghezza di tre centimetri e due millimetri, con settantotto scaglie e un bottoncino, il tutto in platina d’argento. Coccarda turchina tessuta di filo e lana secondo l’ordinanza. Bordo in argento della larghezza di sette centimetri [piegato su entrambi i versi]. Nastri in seta per sotto-gola. Incerata in seta nera pel cattivo tempo.Tenuta pei giorni festivi, per le due Armi: bordo di seta e filo nero operato, della larghezza di otto centimetri. Gancia e coccarda, come quelle di parata, Nastri, idem. Incerata di tela nera pel cattivo tempo.Piccola tenuta: cappello come nei giorni festivi. Berretto di fatica, di panno turchino, alla polacca, con gallone bianco di filo della larghezza di tre centimetri e sette millimetri, rosetta dello stesso gallone e cordoncini di filo bianco ai lati, i quali hanno la dimensione di due decimetri, due centimetri e cinque millimetri. E’ da precisare che l’adozione del pennacchio di piume turchine risale al 1818 e che, nel 1822, il cappello di parata venne guarnito anche con un gallone d’argento ai bordi, che ne esaltava l’eleganza. L’uniforme degli Ufficiali è descritta in particolare al n. 518 del Regolamento del 1822 e suffragata anche dall’iconografia coeva. Nel 1832 apparve il “Regolamento per le divise degli Uffiziali, Bass’Uffiziali, Carabinieri ed Allievi”, che per il cappello da Ufficiale prescriveva il pennacchio di piume color turchino per il “vestito di gran divisa” e - sia per questo che per la “Piccola Divisa”- “Cappello ripiegato secondo il modello. Bordo in seta nero. Cappietto (ganse) a scaglie d’argento con granata, secondo il modello. Nappa (coccarda) di lana turchina. Fiocchetti alle due parti laterali di frangie a grosse grovigliole d’argento. Sottogola di cuoio nero verniciato con piccola fibbia nera, il quale non essendo in servizio rimarrà nascosto nella cuffia del Cappello”. Per i Marescialli d’alloggio lo stesso Regolamento prescriveva: “Cappello senza fiocchetti alle punte laterali. Il bordo in seta nera, di minori dimensioni. Il Cappietto in lastra d’argento a scaglie segnate ossia improntate, e di minor larghezza. Il Pennacchio al Cappello, di crini, color turchino, cadenti. Il

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tutto secondo il modello. Una tela incerata per la pioggia”. E’ da chiarire che i “fiocchetti” erano dei ricami in grovigliola che ornavano le estremità a punta del cappello.

1833, l’anno del pennacchio rosso-blu

Il Re Carlo Alberto, succeduto sul trono di Sardegna allo zio Carlo Felice il 17 aprile 1831, riservò particolare attenzione al riordinamento dell’Esercito Sardo. Già col ricordato Regolamento del 1832 aveva introdotto delle significative innovazioni in campo uniformologico. Si trattava, però, soltanto di un’anticipazione di quanto sarebbe accaduto poco più di un anno dopo, il 25 giugno 1833, con la pubblicazione delle «Regie Determinazioni e Regolamento sopra il corredo, la montura, e le divise delle Armate di Terra e di Mare e delle Amministrazioni e dei Servizi Militari”. Già il titolo lascia intendere la completezza del provvedimento e l’ampiezza del suo campo d’applicazione. In realtà quelle Determinazioni costituiscono il primo documento specifico sulla materia uniformologica del Regno di Sardegna ed anche il punto di partenza per ulteriori aggiornamenti dettati da esigenze operative. Per quanto concerne il cappello, la più importante novità è costituita dal colore del pennacchio “di penne lunghe e ricadenti a foggia di salice piangente, la parte superiore del quale sia di colore scarlatto, e quella inferiore di color turchino [per la gran montura degli Ufficiali]”. I Marescialli d’alloggio Capi “siccome fregiati che sono del grado di Sottotenente nell’Esercito,...avranno il cappello guarnito di nappine, e cappietto, come lo hanno gli Uffiziali...pei Marescialli d’alloggio a piede...il cappello non avrà nappine alle due tese; e la bordatura in seta nera, come ancora il cappietto a squame ne saranno di minor larghezza.Il pennacchio, onde in gran montura sarà sormontato il cappello, dovrà essere fatto con penne corte... Il berretto di fatica de’ Marescialli d’alloggio sarà di panno turchino, a foggia detta polacca. Sarà guarnito di gallone d’argento largo di quattro centimetri. Avrà una rosetta del gallone medesimo, nel mezzo della parte superiore; e le cuciture laterali guarnite di un cordoncino, pure in argento.....[I Brigadieri] Avranno il berretto di fatica guarnito di un gallone d’argento largo di due centimetri, con una rosetta del gallone medesimo sulla parte superiore. [Per i Carabinieri] Berretto di fatica ornato di gallone di filo bianco, largo trentasette millimetri; di una rosetta dello stesso gallone sulla parte superiore; di cordoncini, altresì di filo bianco, alle cuciture laterali...” Circa le misure, le Determinazioni chiarivano che “Il cappello [da Ufficiale] vuol essere tale che l’ala maggiore sia alta da venticinque a ventisei centimetri, e che quella minore da sedici a diciassette. Le due tese, ossieno le punte del medesimo saranno lunghe ciascuna di sedici centimetri, ed ornate di nappine fatte con grovigliuola d’oro o d’argento, secondo il colore de’ bottoni dell’abito. L’ala minore del cappello sarà rincalzata da due nastri di seta nera, assai larghi. Sarà ornata del fiocco, che dovrà essere fatto di tessuto in seta turchina. Il cappietto da sovrapporsi al fiocco, sarà cucito sul bordo dell’ala ora detta, e fermato in fondo con un bottone simile a’ bottoni della divisa. Consterà di due lastre, larghe ciascuna di quattro centimetri circa, e fatte a squame simili a quelle de’ rispettivi spallini. Il cappello sarà orlato da un gallone in seta nera, che sia largo dieci centimetri circa, ed applicato per giusta metà. Gli Uffiziali, di qualunque Corpo od Arma, faranno uso di un berretto di fatica simile nella forma, nel colore, nelle dimensioni a quello prescritto pei Bassi Uffiziali e Soldati...eccettochè potrà esser di panno più fino e foderato di marocchino invece di tela cruda. Il berretto degli Uffiziali di tutti i Corpi sarà fregiato in fronte dalla cifra del nome di S. M. tale che fu prescritta pe’ Bass’Uffizialie Soldati”. Appare evidente la preoccupazione di definire con precisione ogni elemento caratterizzante il cappello per ogni rango di appartenenza. Non viene, invece, minimamente spiegata la scelta dei due colori del pennacchio sotto il profilo simbologico. Poichè anche l’adozione dei colori aveva un preciso significato, qualificante le attribuzioni dei vari Corpi militari, si può arguire che il rosso stesse ad indicare il valore espresso anche in condizioni cruente e di pericolo, ed il turchino la fedeltà, essendo esso il colore ufficiale della Casa Savoia, quindi del Sovrano.

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Una rilevante innovazione sul tema del Cappello intervenne nel 1843 con una Determinazione ministeriale del 18 gennaio. “...il berretto di fatica onde dovranno valersi tanto i Bass’Uffiziali, quanto i Soldati ed Allievi dei Carabinieri, dovrà pure da quindi in poi essere tale che è determinato per tutti gli altri Corpi dell’Armata, del 25 di giugno 1833...se non che in luogo della cifra formata dalle iniziali del nome di S. M., dovrà essere in fronte una granata di metallo bianco, ed essere ornato di una fascia di panno scarlatto...”. Si tratta della prima apparizione sul cappello di una visiera rigida, mai esistita nelle precedenti monture. Dopo di che, il cappello da Carabinere, ossia la «Lucerna», non subì variazioni sostanziali, se non nell’altezza, divenendo via via più schiacciata. Un documento iconografico al riguardo è costituito dalla famosa “Carica dei Carabinieri Reali a Pastrengo“ (30 aprile 1848), di Sebastiano De Albertis, alla cui realizzazione, trent’anni circa dopo il fatto d’arme, contribuì per l’aspetto uniformologico il Generale Angelo Bernardino Morelli di Popolo, che aveva preso parte all’episodio col grado di Capitano, quale comandante di uno dei tre Squadroni di Guerra del Corpo dei Carabinieri Reali addetti allo Stato Maggiore dell’Armata Sarda. Nel quadro, il cappello risulta notevolmente più basso di quello regolamentato nel 1833 e appare indossato anche dagli Ufficiali, compreso il Maggiore Alessandro Negri di Sanfront, comandante dell’intero reparto. Vi appare, inoltre, per l’ultima volta, il colore turchino della coccarda, destinata dopo poche settimane, il 14 giugno 1848, ad assumere “i tre colori nazionali italiani”, cioè il verde, il bianco e il rosso. E’ da notare l’aggettivo “italiani”, anacronistico in quanto il Regno d’Italia non era stato ancora proclamato (lo sarà nel 1861), ma significativo delle aspirazioni risorgimentali del Regno di Sardegna all’unità territoriale dell’Italia. Tornando al quadro del De Albertis, unica inesattezza uniformologica in esso presente è la posizione della sciarpa azzurra degli Ufficiali, tenuta ad armacollo invece che fasciata alla vita. La modifica, ossia la collocazione dalla spalla destra al fianco sinistro, avvenne anch’essa nell’estate successiva, esattamente il 25 agosto1848; l’errore può essere facilmente spiegato essendo stato realizzato il quadro a notevole distanza di tempo dall’episodio - fu presentato a Milano nel 1880 - ed essendo intercorsi appena quattro mesi tra la Carica e l’innovazione uniformologica.

Le innovazioni dal 1864 alla fine del secolo XIX

Sotto la data del 31 agosto 1864 venne pubblicato un Supplemento del «Giornale Militare», interamente dedicato alle innovazioni apportate alla divisa degli Ufficiali del Regio Esercito e, quindi, dei Carabinieri. L’art. 8 s’intitolava «Foggia di copertura», precisando che “Due sono le foggie di copertura del capo, e cioè: 1° Un cappello, 2° Un berretto di fatica”. Nel successivo articolo venivano descritti entrambi. Il primo consisteva in una feluca, bordata da un nastro di seta nera piuttosto largo e ornata, sul lato destro, dalla coccarda tricolore sormontata da un cappietto d’argento fatto a squame a tre festoni, fermato “da una granata di argento con fiamma sfuggente in avanti di metallo dorato”. Il berretto, identico a quello prescritto per gli Ufficiali di Fanteria di linea, era fregiato sul davanti con una granata ricamata in argento con fiamma sfuggente anch’essa ricamata, ma in oro. Dopo il 1870 fu la volta della «Lucerna» ad assumere una forma lievemente innovativa: le punte, o corni del cappello, fino a quel momento leggermente inarcate verso il basso, vennero allineate in senso perfettamente orizzontale, assumendo l’aspetto attuale. Occorre giungere al 26 ottobre 1873 per incontrare una nuova regolamentazione relativa al berretto degli Ufficiali dei Carabinieri. Il «Giornale Militare», sotto tale data, precisava: “1. Il berretto è di panno turchino oscuro, con sopraffascia dello stesso panno, visiera e soggolo di cuoio nero verniciato. 2. Le dimensioni delle sue varie parti sono precisate dalle figure...Però nell’altezza del berretto è tollerato 1/2 centimetro di meno delle dimensioni prescritte, secondo che l’Ufficiale abbia la statura maggiore o minore di metri 1,70. 3. Le due cuciture laterali e la posteriore della fascia del berretto, sono ornate di cordoncino d’argento di 2 millimetri di grossezza, che partendo

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dall’orlo del tondino scendono sino alla trecciuola superiore del distintivo di grado. L’orlo inferiore della sopraffascia è guernito di una filettatura di panno scarlatto. 4. Sul dinanzi del berretto havvi il fregio dell’Arma, una granata ricamata in argento con filetto all’intorno in oro ed in mezzo le iniziali VE pure in oro, sormontate da una fiamma sfuggente ricamata in argento con filetto all’intorno in oro...5. La visiera, il soggolo, i bottoni, i distintivi di grado, sono tutti conformi alle figure...6. I colonnelli ed i tenenti colonnelli comandanti di Legione avranno la sopraffascia di panno color robbio e parimenti ricamato su panno robbio il fregio del berretto...7. Questo berretto non ammette copertura di tela incerata”. In linea con le prescrizioni relative al berretto da Ufficiale giunsero nel 1876 quelle per il «berretto di panno guarnito» per truppa, un berretto che per lunghi anni ha contribuito a caratterizzare l’immagine del Carabiniere. Eccone la descrizione ufficiale: “Il berretto è formato di un tondino di panno, e di una fascia di panno in quattro pezzi. Ha tutto il contorno inferiore, le due cuciture laterali e la posteriore della fascia muniti di filettatura scarlatta e porta in fronte un fregio di granata in argento. Nell’interno havvi un’alluda [pelle conciata con allume di rocca] di marocchino nero cucita sull’orlo inferiore ed alla fodera di basino corrispondente alla fascia, e superiormente un tondino di marocchino nero cucito alla fodera stessa. Sulla fronte è collocata una visiera diritta di cuoio verniciato, della grossezza da mill. 2,5 a mill. 4. Le visiere sono di due numeri ed hanno al centro la larghezza costante di mill. 38; quelle del n. 1 servono per berretti di 1a e 2a taglia, quelle del numero 2 per berretti di 3a e 4a taglia. Quasi al fondo delle cuciture laterali sono cuciti due bottoni piccoli di metallo che trattengono il soggolo di montone verniciato composto di due strisciuole della larghezza di mill. 17; delle quali una è lunga mill. 280, finisce con una fibbietta annerita ed ha due passanti, il primo fisso presso la fibbietta stessa e il secondo scorrevole; l’altra è lunga mill. 245 con parecchi fori per fermarvi l’ardiglione della fibbia.”

Dal momento “coloniale”all’avvento del grigio-verde

In conseguenza dell’acquisizione da parte italiana dei territori eritrei lungo la fascia litoranea del Mar Rosso (1883-1885), emerse la necessità di dotare il «Regio Corpo delle Truppe d’Africa» di un’uniforme idonea al clima e alle locali esigenze di servizio. Inizialmente faceva parte di quel Corpo una Stazione dell’Arma, con sede ad Assab, e successivamente una «Compagnia Carabinieri Reali d’Africa», con sede a Massaua. Fu la volta dell’introduzione del casco, o «elmetto» nella nomenclatura dell’uniformologia militare italiana. L’elmetto, acquistato a Port Said, era costituito da stratificazioni di Aeschynomene paludosa, pianta delle papillionacee coltivata lungo il Nilo. Per la grande uniforme (bianca) da Ufficiale era in colore bianco, con coccarda tricolore sormontata da granata con la fiamma in oro rivolta a sinistra; tutt’intorno era fasciato alla base da un nastro azzurro e sul lato destro aveva l’alloggiamento per il piumetto a piume cadenti. Per la tenuta di servizio, il colore era «bronzo chiaro» e non era previsto il nastro azzurro. Ai sottufficiali e ai militari di truppa era assegnato un solo tipo di elmetto, prescritto per i servizi armati e con la tenuta di marcia; era in colore bronzo chiaro, sulla cui coccarda figuravano il tradizionale cappietto con granata in metallo bianco argentato. Il piumetto era posto in apposita taschina sul lato destro, per i sottufficiali, e sul davanti, dietro il cappietto, per i Carabinieri. Il berretto per la tenuta di servizio da Ufficiale era identico nella forma a quello in uso in patria, ma di colore bianco, con sopraffascia di panno turchino scuro, su cui trovavano posto i gradi, e bordo inferiore scarlatto. Sottufficiali e militari di truppa avevano lo stesso berretto, ma nel tradizionale colore turchino. Qualche anno più tardi, lo stesso elmetto del presidio d’Africa sarà indossato dal contingente dell’Arma inviato nell’isola di Creta per costituirvi la Gendarmeria locale e, agli inizi del secolo xx, verrà adottato dal reparto facente parte della spedizione internazionale inviata in Cina per domare la sommossa della setta xenofoba dei «boxer». Tra le numerose innovazioni introdotte a partire dal 1903 in materia uniformologica apparvero anche quelle riguardanti il berretto, al quale vennero apportate modifiche rispetto all’originario

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modello del 1873. La forma rimase genericamente la stessa, mentre il fregio assunse uno sviluppo in altezza di ben 5 mm, toccando così i 30 mm. Scomparve, inoltre, la sopraffascia in color robbio per i Colonnelli e Tenenti Colonnelli comandanti di Legione e, per i Sottufficiali e Carabinieri, la parte alta anteriore “si protende alquanto in avanti”. L’innovazione più notevole era costituita dalla “Copertura di tela con coprinuca” destinata particolarmente ai reparti operanti in Sicilia e in Sardegna. Essa “E’ costituita con tela di cotone bianca (domestick) per coperture e consta di un tondino, di una fascia in due parti; una anteriore e una posteriore, e di un coprinuca mobile...La copertura può essere portata con o senza coprinuca”. In anticipo sulla data del 27 giugno 1915, che segna l’adozione da parte dell’Arma dell’uniforme grigio-verde, già introdotta presso il nostro Esercito tra il 1908 e il 1909, in occasione del conflitto con l’Impero ottomano per la conquista della Libia (1911-1912) il contingente dell’Arma inviato in quella regione dell’Africa settentrionale, in seno al Corpo di Spedizione Italiano agli ordini del Generale Caneva, indossò per la prima volta la divisa di quel colore, ritenuto mimetico. E con essa i copricapo già adottati in Eritrea, tra cui il caratteristico elmetto coloniale e il berretto, questa volta in edizione grigio-verde. La necessità di accelerare la conclusione del conflitto con l’Impero ottomano, indusse il Governo italiano a portare la guerra nel Mediterraneo orientale, con la conquista delle isole del Dodecaneso. I Carabinieri vi giunsero con la stessa uniforme indossata in Libia e con gli stessi copricapo. Più tardi, a conquista consolidata, venne creato un nucleo di Carabinieri indigeni, chiamati «aggiunti», il cui elemento distintivo dell’uniforme era costituito da un «kolbak», cappello di pelo d’agnello in uso nelle regioni meridionali della Russia e in Turchia.

La Grande Guerra era ormai imminente. Iniziata nell’estate 1914 nei Balcani, divampò rapidamente su tutti i fronti europei, coinvolgendo gradualmente nazioni di tutti i continenti. L’Italia entrò in guerra il 24 maggio 1915, con la partecipazione del 1°Reggimento mobilitato dell’Arma, un Gruppo Squadroni e 80 Sezioni (alla fine della guerra saranno 168 Sezioni e 257 Plotoni). Inizialmente era l’unico contingente del nostro Esercito ad indossare ancora l’uniforme turchina, ma, come si è detto, un mese dopo il grigio-verde venne adottato anche dai Carabinieri. Pur non rinunciando al loro più emblematico segno distintivo, la «Lucerna», la foderarono di tela dello stesso colore. Anche il berretto di fatica, in panno, si colorò di grigio-verde, e così l’elmetto da guerra tipo «Adrian modello 16», di origine francese, quando questo venne adottato nel gennaio 1917. Concluso il sanguinoso conflitto mondiale, c’era da affrontare, tra l’altro, l’assetto dell’irrequieto settore del Medio Oriente, in particolare il problema della Palestina, già all’epoca motivo di preoccupazione per le maggiori Potenze europee. L’impegnativo incarico di operare in seno al Corpo di Spedizione inglese venne affidato all’Arma dei Carabinieri, che per l’occasione si adeguò uniformologicamente alle truppe di quel Corpo. A parte le caratteristiche dell’uniforme, che s’ispirava ai modelli più collaudati degli Eserciti stranieri operanti in quel settore, l’innovazione più insolita era costituita dal cappello alla «boera», a tese larghe e con calotta rigida, di colore kaki, modello riservato alla grande uniforme. Anche la «Lucerna» assunse lo stesso colore, mediante una fodera di tela che la rivestiva, come era stato durante la Grande Guerra. Il successo di tale uniforme, dovuto soprattutto al particolare cappello, ne determinò l’adozione per i militari in servizio nelle colonie tra il 1921 e il 1923.

Nostalgia per il turchinoe la Riforma Baistrocchi

Nel primo dopoguerra, l’Italia aveva ben altri problemi da affrontare prima di porre mano a riforme uniformologiche, certamente impellenti per il necessario adeguamento alle mutate esigenze del servizio militare, ma certamente altrettanto costose a fronte della grave situazione economica e sociale succeduta alla Grande Guerra. Cosicchè gli anni ‘20 trascorsero nella quasi totale stasi sotto tale profilo. A partire dal 20 luglio 1931, con il «Regolamento sull’uniforme» pubblicato sotto tale

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data, la materia tornò d’attualità e, due anni dopo, il 14 novembre 1933, con le «Aggiunte e Varianti n. 2 al Regolamento sull’uniforme del 1931», venne avviata una vasta opera d’innovamento, conosciuta come «Riforma Baistrocchi», essendo stata propugnata dal Generale Federico Baistrocchi, Sottosegretario al Ministero della Guerra. Innanzi tutto per i Carabinieri significò il ritorno al tradizionale turchino, il colore delle loro origini e della loro storia. Per gli Italiani, significò il ritorno ad una normalità di cui i Carabinieri erano garanti. Per quanto concerne questa breve e succinta monografia, ci limiteremo a riferire della Riforma Baistrocchi soltanto la sua incidenza sul copricapo da Carabiniere. La «Lucerna» non ne fu minimamente sfiorata. Non fu così per il «Cappello con pennacchio» da Ufficiale, di cui venivano confermate le caratteristiche principali, così precisate nei dettagli: “E’ di feltro nero ed a punte; la tesa sinistra è alta cm. 13,5, quella di destra 11. Ambedue le tese hanno il loro orlo superiore ornato di un gallone in seta nera della larghezza di mm. 55. Quella di destra porta un cappietto formato di due lastre d’argento, fatte a squame a tre festoni, le quali sono larghe cm. 3 ciascuna. Il cappietto è fermato da una granata d’argento con fiamma sfuggente davanti, di metallo dorato, identica a quella prescritta per la giberna della bandoliera ed ha sotto di sè la coccarda tricolore nazionale in seta del diametro di mm. 95. Le punte del cappello sono lunghe cm. 10 e larghe 9. Esse hanno l’orlo ornato di un gallone di seta nera della medesima larghezza di quello che orna le tese e sono ambedue fregiate da sei tortigli di grovigliola d’argento. Il pennacchio è formato di penne ricadenti, lunghe cm. 25-28 di colore scarlatto quelle superiori e di colore turchino le inferiori. Esso, per mezzo di un gambo di filo di ferro, s’infila in un passante di cuoio cucito all’interno della tesa destra del cappello al punto corrispondente al centro del cappietto”. Per il berretto la Riforma Baistrocchi introduceva innovazioni molto rilevanti rispetto alla forma avuta fino a quel momento da tale capo della divisa. La nuova conformazione, del tutto insolita, ne determinò lo scherzoso appellativo «a padella». Eccone la descrizione. “...è formato da una fascia e da un tondino di panno grigio-verde [turchino per i Carabinieri], da una visiera e da un soggolo di cuoio nero verniciato; internamente è munito di una fodera di raso e, nella parte inferiore, di una alluda di marocchino. Le sue dimensioni approssimative sono: altezza, davanti da mm. 100 a mm. 115; di dietro, da mm. 110 a mm. 130. Le dimensioni suindicate corrispondono alla statura media normale di m. 1,70. Per stature più alte o più basse è ammessa una tolleranza di mm. 10 in più o in meno. Tondino, diametro maggiore mm. 220; diametro minore mm. 200. Le dimensioni del tondino corrispondono alla circonferenza normale di m. 0,57; per circonferenze maggiori o minori esse devono essere aumentate odiminuite...”. La descrizione proseguiva diffusamente nel precisare posizione dei gradi, larghezza del soggolo, misura dei filetti montanti e altre particolarità ancora, oltre che le differenze con quello da Ufficiale e Sottufficiale, il che esula dalla stringatezza di questa esposizione. Il disegno illustrativo, comunque, ne completa la descrizione. Va sottolineato che il berretto introdotto dalla Riforma Baistrocchi costituisce il prototipo di una generazione giunta fino ai nostri giorni, ancora in uso, pur con i perfezionamenti dettati dall’esperienza.

Per concludere questa rapida carrellata sul cappello da Carabiniere occorrerebbe soffermarsi sui copricapo adottati nel corso della Seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra. Trattandosi di elementi derivati tutti dalla Riforma Baistrocchi, oppure di «strumenti di servizio» collegati alle numerose specialità introdotte nell’Arma negli ultimi decenni, si è preferito presentarne la varietà fotograficamente, con opportune didascalie.

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7 gennaio. A Vienna inizia il primo campionato del mondo di scacchi. Si conclude il 10 febbraio a Berlino. In ciascuna delle due città vengono disputate cinque partite.9 gennaio. George Cove di Sommerville, (Massachusetts, negli Stati Uniti), inventa il generatore termo-elettrico a pannelli solari. Il principio su cui si basa il Cove è il riscaldamento per mezzo dei raggi solari di una delle due estremità del circuito, formato da due diversi metalli, nei cui punti di contatto è necessario mantenere temperature diverse. La reazione tra le diverse temperature origina corrente elettrica continua nella batteria accumulatrice. L’ apparecchio sviluppa 60 watts. 9 gennaio. Dopo un’epica traversata, l’esploratore inglese Henry Shackleton, a bordo della baleniera «Nimrod», tocca gli 88°,23’ di latitudine sud contro 162° di longitudine est, ad una temperatura di 72 gradi sotto zero. Si attesta a 178 chilometri dal Polo Sud. E’ il punto più meridionale della Terra mai toccato dall’ uomo.14 gennaio. Roma - Il Governo Francese tratta l’acquisto di Palazzo Farnese. Lo storico edificio, voluto dal cardinale Alessandro Farnese, venne iniziato nel 1514 da Antonio da San Gallo e continuato da Michelangelo, per essere compiuto dal Vignola e da Giacomo Della Porta. L’offerta francese è di 3 milioni e 400 mila Lire. Lo Stato Italiano dovrebbe avere il diritto di prelazione del palazzo, ma essendosi rifiutato di acquistarlo, gli attuali proprietari potrebbero cederlo alla Francia. 25 gennaio. Parigi - In seguito a piogge torrenziali, la Capitale francese è devastata da una catastrofica alluvione. Il livello della Senna si alza di 9 metri, inondando quasi interamente la città. Il re d’Italia, Vittorio Emanuele III, dona la somma di 50.000 lire a favore della popolazione.25 gennaio. in Scandriglia (RI), il Brigadiere Francesco Ferranti ed il Carabiniere Francesco Muzi si avventurano tra le macerie di un fabbricato già in parte crollato, riuscendo, con grave loro rischio, a estrarre un giovane imprigionato sotto una trave, pochi momenti prima del crollo di altra parte del fabbricato. Entrambi i militari verranno decorati con Medaglia d'Argento al Valor Civile.

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7 febbraio. A Mesoraca, presso Crotone, il Brigadiere Giuseppe Sorce e il Carabiniere Vincenzo Barco vengono fatti segno a numerosi colpi di arma da fuoco da parte dei congiunti di un pericoloso malfattore, che i militari stanno inseguendo. Il Sottufficiale viene colpito a morte dai malviventi, che comunque vengono messi in fuga. Il gesto varrà ai due militari dell’Arma la Medaglia d’Argento al Valor Militare.9 febbraio. A Torino si alza in volo il primo aeroplano interamente italiano. Progettato dall’ingegnere Aristide Faccioli e realizzato dalla SPA , è dotato di un motore bicilindrico in grado di erogare 25 cavalli/vapore ed ha una struttura a traliccio di minime dimensioni, realizzata in legno e tiranti di acciaio e rivestita di tela cerata. 11 febbraio. Gli artisti Carrà, Marinetti, Russolo e Boccioni firmano il Manifesto dei Pittori Futuristi.13 febbraio. La “Domenica del Corriere” dedica la copertina allo sfortunato eroismo del Carabiniere Mendacci, deceduto a Roma, in Via Nazionale, nel tentativo di fermare un cavallo imbizzarrito fuggito dalla caserma dell’Artiglieria di Castro Pretorio. Il Carabiniere non esita a gettarsi al collo del quadrupede in pieno galoppo, ma viene trascinato sul selciato e travolto dal cavallo. 22 febbraio. Parigi. Si celebrano i cento anni dalla nascita del compositore e pianista Fryderyk Chopin. Francese di origine polacca, muore nella capitale francese a 39 anni, lasciandoci alcune celebri composizioni, tra cui: Il Preludio, il Valzer, La Mazurca, La Polacca, L’Improvviso.27febbraio. Viene completato a Manhattan (New York) il più grande ponte sospeso mai realizzato, ancora più lungo di quello di “Brooklyn” con i suoi 2.124 metri. La sede stradale è larga 12 metri, con due ampi passaggi pedonali; su di esso transitano 8 linee ferroviarie, che possono trasportare mille persone al minuto, vale a dire 1.440.000 persone al giorno.

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7 marzo. L’artista tedesco Hugo Vogel, di Charlottenburg, nei pressi di Berlino, porta a compimento “Prometeo”, destinato all’Esposizione Universale di Bruxelles. Con una superficie di 80 metri quadri è il più grande dipinto su tela mai realizzato. 9 marzo.Viene assegnata la Medaglia d’Argento al Valor Militare al Carabiniere Nicolò Tore per aver partecipato alla cattura di un temuto malfattore. Durante l’operazione il militare rimane ferito da un colpo di fucile.13 marzo. Il Tibet, baluardo temporale e spirituale del buddismo, viene invaso dalle truppe cinesi. Il Dalai Lama Pancen Rinpoce, massima autorià religiosa e politica, è costretto a fuggire a Calcutta, in India, dove è accolto con onori trionfali. L’occupazione del Tibet desta l’attenzione dei governi britannico e russo, i quali tuttavia nutrono la convinzione che le truppe cinesi si ritireranno entro breve tempo.

16 marzo. Viene pubblicata la notizia che l’Italia è il primo Stato europeo ad abolire la pena di morte. In tutti gli Stati le condanne capitali vengono eseguite mediante impiccagione o decapitamento, tranne che in Spagna, dove è ancora in uso la garrota, uno strumento di origine medievale,formato da un collare con una punta che penetra alla base del collo. 23 marzo. L’Etna, dopo un periodo di inattività, si sveglia violentemente. A 2.350 metri di quota si apre uno squarcio della lunghezza di due chilometri, dal quale esce una colata fluida di magma dello spessore di otto metri. In trentasei ore il vulcano erutta nove milioni di metri cubi di materia. L’emissione di ceneri ricopre di una coltre grigia Catania e i territori circostanti. La lava devasta le campagne di San Leo, Borello, Belpasso, Nicolosi. Il vulcano cesserà la sua attività dopo 26 giorni.27 marzo.Viene inaugurato a Parigi il monumento dello scultore Bertrand Bouté, dedicato al medico americano Oratio Wells, benefattore dell’umanità quale inventore dell’anestesia chirurgica. Per primo ha avuto l’idea di somministrare ai suoi pazienti inalazioni di protossido d’azoto, per sopprimere la sensibilità al dolore durante gli interventi operatori.

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3 aprile. La “Tribuna Illustrata” pubblica la notizia che il Metropolitan Building di New York, progettato dagli architetti Napoleon e Pierre Le Brun, con i suoi 213 metri di altezza, è il più alto “grattanuvole” del mondo. 15 aprile. A New York, il nuotatore statunitense Charles Daniels, già vincitore di quattro medaglie d’oro, una d’argento e due di bronzo alle Olimpiadi di Saint Louis del 1904 e di Londra del 1908, stabilisce il nuovo primato mondiale dei cento metri stle libero, con un tempo di un minuto, due secondi e otto decimi.17 aprile. Appare sui settimanali illustrati una delle prime pubblicità del reggiseno. Il capo di abbigliamento intimo è una novità assoluta. Brevettato dalla società “Lystra” è destinato a prendere il posto dello scomodo e poco pratico busto. 20 aprile. Felice Nazzaro, pilota automobilistico tra i più valenti a livello internazionale, stabilisce a Modena, al volante di una Fiat, il record del mondo sul miglio lanciato, ad una velocità di 141,229 chilometri orari.24 aprile. La squadra di calcio dell’Inter vince il suo primo scudetto. 26 aprile. In Roma, i Carabinieri Francesco De Julis e Giuseppe Carboni affrontano coraggiosamente un pericoloso omicida; benchè fatti segno a colpi di pistola, riescono a trarlo in arresto. Entrambi i militari verranno decorati di Medaglia d’Argento al Valor Militare.29 aprile. Sui periodici nazionali appare la notizia che la scienziata polacca Marie Curie ha pubblicato il Trattato di Radioattività. La ricercatrice è riuscita ad isolare il polonio puro, una

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sostanza dotata di grandissime qualità radioattive. La Curie, insignita del premio Nobel per la Fisica nel 1903, è stata la prima donna in assoluto a ricevere tale prestigioso riconoscimento. 29 aprile. La stampa internazionale dà risalto alla notizia che l’aviatrice belga Hélène Dutrieu è la prima donna pilota al mondo a trasportare un passeggero sul suo aeroplano, dando prova di “grande coraggio, abilità e sprezzo del pericolo”. La Dutrieu è anche motociclista acrobatica e pilota d’auto da corsa, oltre che campionessa di ciclismo, avendo vinto numerosi premi internazionali, tra cui il Gran Premio d’Europa.

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6 maggio. Muore a Londra Edoardo VII, re d’Inghilterra. Gli succede il figlio, che viene incoronato Giorgio V.6 maggio. I Garibaldini superstiti celebrano i 50 anni dalla partenza dei Mille dallo scoglio di Quarto, nelle vicinanze di Genova, punto di partenza della spedizione alla volta della Sicilia.15 maggio. All'Arena di Milano ha luogo la prima partita della Nazionale italiana di calcio che batte la Francia per 6 a 2.19 maggio.La cometa di Halley, che deve il nome al suo scopritore, l’astronomo inglese Edmund Halley (1656-1742), dopo 75 anni raggiunge la distanza minima dalla Terra. Alcuni ricercatori annunciano che i gas prodotti dalla sua scia potrebbero avvelenare tutto il genere umano, piante e animali. Invece la cometa non risulta nemmeno visibile. 19 maggio. A Rifredi, presso Firenze, un Brigadiere dei Carabinieri, appostatosi su di un albero, riesce ad abbattere un toro inferocito, fuggito da un vagone ferroviario, che aveva terrorizzato la popolazione.24 maggio. A Buenos Aires, in Argentina, il campione di corsa Dorando Petri prende parte alla sua ultima maratona, stabilendo un tempo record.27 maggio. Muore a Baden-Baden, in Germania, l’eminente scienziato e batteriologo Robert Koch. Nel 1882 individua il bacillo della tubercolosi e l’anno dopo il vibrione del colera. Gli si devono fondamentali studi e ricerche che riescono a debellare malattie ed epidemie delle quali finora era sconosciuta la cura. Insignito di innumerevoli onorificenze, aveva ottenuto una laurea honoris causa all’Università di Bologna. Nel 1905 gli era stato conferito il premio Nobel per la medicina.31 maggio. Il parlamento del Regno Unito delibera la creazione dell'Unione Sudafricana, con l’annessione della Colonia del Capo, la Colonia del Natal, la Repubblica del Sud Africa e la Colonia del fiume Orange.

100 anni fa7 giugno . Un violentissimo terremoto flagella l’Irpinia. La scossa ha luogo alle prime luci dell’alba ed ha come epicentro la cittadina di Calitri. L’antico castello che la sovrasta crolla, devastando le abitazioni del borgo. Vengono anche gravemente colpiti dal sisma Avellino, S.Angelo dei Lombardi, Sanfele e Potenza.

14 giugno. Appaiono sui periodici nazionali le fotografie delle prime fasi della demolizione di una vasta ala del Palazzo Venezia, a Roma. Lo scopo è di lasciar campeggiare il monumento a Vittorio Emanuele II, in via di completamento. Vengono anche abbattuti alcuni ruderi preesistenti adiacenti all’edificio.

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22 giugno. Da New York viene trasmesso il primo programma musicale in radiodiffusione. Dal teatro Metropolitan Opera Lee De Forest manda in onda in diretta la voce del grande cantante lirico Enrico Caruso.24 giugno. Viene fondata a Milano l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili - ALFA. Nello stemma della casa vengono combinate le insegne araldiche della Milano del tempo dei Comuni: la croce rossa in campo bianco di Giovanni da Rho e il biscione che decorava il gonfalone dei crociati milanesi capitanati da Arnolfo II. L a “24 HP” è la prima vettura prodotta. Ha una carrozzeria “torpedo” aperta a cinque posti.28 giugno. Il dirigibile Zeppelin VII, destinato al primo servizio di trasporto passeggeri tra le città di Friedrichshafen e Düsseldorf, in Germania, durante il suo secondo viaggio precipita nella foresta di Teutborgh. L’aeronave è pilotata dallo stesso conte Von Zeppelin e trasporta venti passeggeri, tra i quali il noto giornalista Luigi Barzini, e dodici uomini di equipaggio. Nessun passeggero rimane ferito, ma il gigantesco apparecchio, lungo 148 metri, gioiello della tecnica, è distrutto irreparabilmente.

29 giugno. A Tirano (SO), con singolare ardimento, il Vicebrigadiere Lazzaro Gallus, dopo un estenuante e lungo appostamento per la cattura di un temibile latitante, viene da questi fatto segno a due colpi di fucile, che non impediscono al Sottufficiale di affrontare il ribaldo e neutralizzarlo. Per la meritoria azione, al Gallus verrà concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

4 luglio. Muore a Milano il celebre astronomo Giovanni Schiapparelli, senatore del Regno. Lo scienziato aveva effettuato importanti scoperte e studi sui pianeti Giove, Marte, Saturno e Mercurio.5 luglio. I periodici pubblicano la notizia della morte della dottoressa Elizabeth Blackwell, la prima donna- medico ad esercitare questa professione negli Stati Uniti d'America. Nel 1857 aveva fondato a New York l'Ospedale per Donne e Bambini, avviando una campagna di igiene pubblica. Nel 1867 aveva altresì fondato una Scuola femminile di medicina .8 luglio. Sulla stampa illustrata appare la fotografia della copia del “David” di Michelangelo Buonarroti. L’imponente scultura, realizzata in due anni dagli artisti Mancini, Sodini e Hildebrande, viene collocata in Piazza della Signoria, dinanzi a Palazzo Vecchio, dove per alcuni secoli era stato l’originale.12 luglio. Per iniziativa del barone inglese Francis Fletcher e del maestro Remo Molinari, si costituiscono a Bagni di Lucca i "Boy Scouts della Pace". Da questi prende origine la sezione Italiana dei British Boy Scouts inglesi.15 luglio. A Cardiff, nel Galles, salpa la nave Terra Nova. Ha inizio la British Antarctic Expedition, finanziata dal Regno Unito. La spedizione è comandata da Robert Falcon Scott ed ha come finalità prioritarie la ricerca scientifica e l’esplorazione geografica, ma ha anche lo scopo di raggiungere il Polo Sud ed assicurare all'Impero Britannico l'onore di tale impresa. 17 luglio. Con legge n. 515 la “Musica“ della Legione Allievi Carabinieri viene elevata al rango di “Banda“ e nell’organico degli Ufficiali dell’Arma viene inserito per la prima volta il “Maestro Direttore di Banda“, al momento il Sottotenente Luigi Cajoli.20 luglio. In Colombia si celebra il centenario della dichiarazione d’indipendenza dalla Spagna.23 luglio. Un ciclone di breve durata, ma dalla potenza devastante, si abbatte sull’alta Lombardia. I danni sono ingentissimi. Case e palazzi vengono scoperchiati, alberi secolari sradicati, fabbriche distrutte, fornaci, magazzini e depositi ferroviari rasi al suolo. I centri più colpiti sono Busto Arsizio, Saronno, Legnano, Erba, Solaro, Galbiate, Rovellasca Masiago. Si contano 63 morti e circa 200 feriti.

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29 luglio. La “Tribuna Illustrata” pubblica la notizia che in Puglia si è diffuso un focolaio di colera. Trentasei persone, ritenute infette, vengono isolate su di un barcone in mezzo al mare e sorvegliate a vista da terra, a seicento metri dalla città di Trani.

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7 agosto. Napoli. Con solenni cerimonie si festeggia il cinquantenario della presa della città da parte dei garibaldini e l’annessione al regno d’Italia. 7 agosto. Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione, religioso dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, comincia a manifestare il fenomeno delle stimmate. Tre giorni dopo, viene ordinato sacerdote nel Duomo di Benevento, da monsignore Paolo Schinosi. 10 agosto.Si celebrano a Torino i cento anni della nascita di Camillo Benso di Cavour. L’insigne uomo politico ha fondato un nuovo diritto pubblico europeo, quello della Nazionalità, ed è stato uno dei principali artefici dell’unità d’Italia. Era deceduto il 6 giugno 1861.14agosto. Belgio. I magnifici padiglioni, i palazzi e i giardini dell’Esposizione Mondiale di Bruxelles vengono rasi al suolo da un incendio di proporzioni spaventose. Il padiglione italiano è uno dei pochissimi edifici che scampa alla furia delle fiamme.20 agosto. Con un’importante cerimonia, alla presenza del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena, viene varata a Castellammare di Stabia la corazzata “Dante Alighieri”. E’ la più grande unità della nostra Marina, ed è la prima nave da guerra al mondo ad essere dotata di torri trinate, ovvero munite di tre cannoni da 305 millimetri ognuno. E’ lunga 168 metri e ha una stazza di 21.800 tonnellate. Può ospitare un equipaggio di 970 uomini.20 agosto. Roma. Il marchese Vittorio Ugolino Vivaldi-Pasqua, genovese, tenente in forza al 25º reggimento Lancieri di Mantova, è il primo caduto dell’aviazione italiana. Ha ottenuto il brevetto di volo n.6 del Regno d’Italia. Il suo aeroplano Farman si schianta, presumibilmente per un guasto meccanico, nei pressi dell’aeroporto di Centocelle a Roma.22 agosto. L’impero Giapponese annette la Corea, principalmente per sfruttarne gli insediamenti agricoli.28 agosto. Il professore Boutan, del laboratorio zoologico dell’Università di Parigi, mette a punto la prima macchina fotografica subacquea. L’apparecchio apporta enormi vantaggi nello studio della fauna e della flora sottomarina.

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2 settembre. Muore in Francia il pittore Henri Rousseau, detto “Il doganiere”. Nonostante le sue opere siano molto apprezzate da grandi pittori, quali Picasso e Gauguin, la sua carriera di artista è caratterizzata da uno scarso successo. L’artista vive fino alla morte oppresso dai debiti.3 settembre. Muore a Firenze, all’età di 60 anni, Enrico Mazzanti, ingegnere, disegnatore, e illustratore. Ha collaborato fin dal 1876 con Carlo Collodi, realizzando le illustrazioni per i suoi romanzi. Ha realizzato anche le tavole per la prima edizione di Le avventure di Pinocchio, dando al famoso burattino le caratteristiche sembianze.12 settembre. Gustav Mahler, il compositore e direttore d'orchestra austriaco di origine boema, ottiene il suo successo più clamoroso. A Monaco di Baviera, viene eseguita per la prima volta La Sinfonia n. 8 in Mi bemolle maggiore, nota anche come «Sinfonia dei Mille», in riferimento al numero degli esecutori (circa mille, appunto, tra strumentisti e cantanti).13 settembre. La contrada della Tartuca si aggiudica il Palio di Siena. Il Cavallo Stornino, montato dal fantino Domenico Fradiacono detto Scansino taglia per primo il traguardo.

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21 settembre. In Monreale (PA), il Brigadiere Lorenzo Romeo e il Carabiniere Andrea Grandini, durante la cattura di due latitanti, ingaggiano con questi un conflitto a fuoco, a seguito del quale il Carabiniere cade mortalmente e il Sottufficiale rimane ferito. Ad entrambi verrà concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare.23 settembre. L’aviatore Geo Chavez, di origini peruviane, ma naturalizzato francese, compie la traversata delle Alpi in aeroplano, un’impresa memorabile, fino ad allora giudicata impossibile. A Bordo del suo monoplano Blériot decolla da Briga, sorvola il valico del Sempione e le gole di Gondo, raggiungendo i 2500 metri di quota, per scendere a Domodossola. Purtroppo lo sventurato pilota, ormai giunto alla meta, precipita in seguito ad un cedimento della struttura alare dell’ apparecchio, a pochi metri dal suolo. Morirà dopo cinque giorni di agonia.25 settembre. A Washington (Stati Uniti), viene pubblicato il rapporto sulla quantità di legname necessario al fabbisogno dell’industria tipografica americana: ogni anno per la stampa dei soli giornali se ne impiegano circa 650 milioni di metri cubi. I dati destano allarme, in quanto si calcola che di tale passo, nel giro di pochi anni, le foreste esistenti potrebbero essere completamente abbattute.

1 ottobre. Città del Vaticano. Papa Pio X introduce il giuramento antimodernista in risposta al modernismo teologico che già da alcuni decenni si è diffuso all'interno della Chiesa cattolica. Tale giuramento è imposto a tutti i membri del clero, con lo scopo di condurre ad una sincera adesione alle dottrine della fede. Alcuni ecclesiastici che non prestano giuramento, vengono scomunicati. Il giuramento è obbligatorio anche per coloro che ricevono gradi accademici nelle università pontificie. 2 ottobre. Vincenzo Cerulli, astronomo e matematico abruzzese, scopre un asteroide di 316 chilometri di diametro, appartenente alla fascia principale, una regione del sistema solare compresa fra le orbite di Marte e Giove, che battezza Interamnia, in onore dall’antico nome della sua città natale, Teramo. La scoperta avviene nell’osservatorio astronomico di Collurania, nel teramano, che lo scienziato ha fatto costruire a proprie spese nel 1892.4-5 ottobre. In seguito ad una rivolta politica e militare, viene destituita la monarchia in Portogallo. Il Paese viveva da tempo una gravissima crisi economica, aggravata dalla vita sfarzosa dei regnanti, che non erano visti di buon occhio dalla popolazione. Manoel II ha regnato per poco più di due anni, essendo salito al trono nel 1908, dopo che suo padre, Carlos I e il fratello maggiore Luigi Filippo, erano stati assassinati in un attentato. La famiglia reale è costretta a rifugiarsi prima a Gibilterra e poi nel Regno Unito. Gli insorti proclamano la Repubblica e il letterato e filosofo Teofilo Braga è nominato Presidente. Viene anche disegnata una nuova bandiera nazionale. La dinastia di Braganza governerà il Paese iberico per 270 anni.23 ottobre. A Terranova (oggi Tempio) Pausania (SS), Il Carabiniere Giovanni Mura, da solo, insegue ed affronta in aperta campagna quattro malfattori armati; benchè mortalmente attinto da una fucilata, risponde al fuoco con ardimento, tentando anche l’inseguimento dei malviventi, fino al limite delle forze. Gli sarà concessa la Medaglia d’Argento al valor militare.24 ottobre. Un ciclone atlantico dà vita ad un violento nubifragio che si abbatte sul golfo di Salerno. Oltre all’isola di Ischia, vegono devastate dalla furia delle acque Amalfi, Vietri, Minori, Giffoni, Torre del Greco, Maiori e Cetara. Si contano 247 morti e centinaia di feriti. Sono ingenti i danni al patrimonio artistico e culturale.

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6 novembre. Muore a Brescia, all’età di 72 anni, il poeta e scrittore Giuseppe Cesare Abba. Nel 1860 si unisce ai volontari di Giuseppe Garbaldi, per la spedizione nel Regno delle due Sicilie. Il 5

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maggio dello stesso anno, si imbarca dallo scoglio di Quarto con i Mille, alla volta della Sicilia, dove prende parte attivamente ai più importanti fatti d’arme. La campagna per l’unità d’Italia ispira la sua opera. Trai suoi scritti più significativi si ricordano: Arrigo, Da Quarto al Volturno, Cose vedute, Vita di Nino Bixio, La storia dei Mille, Le Alpi Nostre, Uomini e soldati, Cose garibaldine. 9 novembre. Roma. Viene inaugurato il Palazzo di Giustizia. La prima pietra viene posta nel 1888, ma i lavori richiedono un tempo molto più lungo del previsto, a causa del rinvenimento di importanti reperti archeologici nel sottosuolo. L’aspetto dell’edificio viene fortemente criticato, motivo per cui l’architetto Calderini, autore del progetto, viene rimosso dal suo incarico. E’ uno dei primi esempi in Europa di costruzione in cemento armato, anche se, per dare all’edificio un aspetto più classico, viene rivestito di blocchi di travertino.11 novembre. Al porto di Anzio, sul litorale laziale, alla presenza del Re e di una rappresentanza di tutte le Legioni dei Carabinieri, inclusi i Corazzieri, ha luogo la solenne cerimonia di consegna delle Bandiere di Guerra ai cacciatorpediniere Carabiniere e Corazziere. Nella stessa occasione, il Ministro per la Guerra consegna al Comandante Generale dell’Arma, Generale Del Rosso, la Medaglia d’Oro per l’opera di soccorso prestata dai Carabinieri a Messina e a Reggio Calabria in occasione del disastroso terremoto del 1908.15 novembre. A Regalbuto (EN) il Vicebrigadiere Domenico Guernelli e il Carabiniere Filippo Russo, appostati con altri due militari, sorprendono in flagrante due malfattori, con i quali sostengono un lungo conflitto a fuoco, finchè uno dei malviventi viene ucciso e l’altro catturato. L’operazione varrà ad entrambi la Medaglia d’Argento al V. M .20 novembre. Lo scrittore Leone Tolstoj, allontanatosi dalla sua abitazione all’insaputa dei familiari e diretto in Crimea a cavallo, si ammala di polmonite e muore nella stazione ferroviaria di Astapovo. Nato nel 1828 da una famiglia di nobili origini, fin da giovane si era rivelato artista di grande talento. Nel 1851 aveva partecipato come ufficiale alla guerra nel Caucaso, quindi alla guerra russo-turca e a quella di Crimea. Tra le sue opere più significative vanno ricordate: Infanzia, I due ussari, Racconti di Sebastopoli, La felicità domestica, Giovinezza, I cosacchi, Guerra e pace, Anna Karenina, Sonata a Kreutzer, Resurrezione.

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5 dicembre. L’Illustrazione Popolare pubblica le fotografie degli scavi di Ostia antica, vicino Roma, appena ultimati. Sotto la guida dell’archeologo Vaglieri, vengono riportati alla luce, oltre alle rovine di importanti costruzioni, innumerevoli reperti, sculture e manufatti di grande pregio ed un gran numero di meravigliosi mosaici in ottimo stato di conservazione.10 dicembre. Viene rappresentata per la prima volta, al Teatro Metropolitan di New York, La fanciulla del West, opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini. Il compositore ha preso spunto dal dramma The Girl of the Golden West, di David Belasco. L’opera è ambientata in California, ai tempi della febbre dell'oro.

16 dicembre. Sulla stampa illustrata appare la notizia della partenza di un aereo da una nave. Il pilota americano Eugene Ely è decollato con il suo biplano Curtiss «Golden Flyer» dal ponte dell’incrociatore inglese «Birmingham». 17 dicembre. Gavoi (NU). Il Carabiniere Pietro Cau, insieme ad un commilitone, fatto segno a numerose fucilate da parte di tre latitanti, risponde al fuoco mettendo in fuga gli aggressori. Fatto nuovamente segno ad altro colpo sparatogli da un quarto malfattore, per fortuna andato a vuoto, risponde prontamente col proprio moschetto fulminandolo. L’azione vale al Carabiniere Cau la Medaglia d’Argento al Valor Militare.18 dicembre. Al teatro di Graglia, non lontano da Biella, in Piemonte, una compagnia filodrammatica mette in scena l’«Amleto», di Shakespeare. La famosa scena, nella quale il principe danese filosofeggia con un teschio, desta lo scalpore del pubblico presente. Le indagini dei

Page 15: Il Cappello da Carabiniere - Sanremonews.it - … agenda 2010.doc · Web viewSul dinanzi del berretto havvi il fregio dell’Arma, una granata ricamata in argento con filetto all’intorno

Carabinieri accertano che l’impresario della compagnia ha ottenuto il teschio dal becchino del paese, che lo aveva a sua volta sottratto al cimitero comunale,