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Cittadini & Computer L 'in forma tizzazione del Catasto è uno dei grandi progetti per l'automazione delle strutture statali. È un'impresa di dimensioni non indifferenti: si tratta di controllare e digitalizzare un'incredibile massa di documenti cartacei, associata a una mole di dati che descrivono e classificano ogni pezzetto del territorio nazionale. Vediamo come il problema è stato affrontato dalla Soge/~ una società a capitale pubblico, nell'ambito del grande sistema informativo dell'Anagrafe Tributaria Il Catasto, un sistema per il territorio? di Manlio Cammarata S ettanta milioni di proprietà terre- ne, trentasei milioni di proprietà urbane e trecentomila mappe da trasformare in byte: ecco le dimensioni del problema. E non si tratta solo di di- gitalizzare informazioni già esistenti su supporti cartacei, ma di controllarle e correggerle. I molti casi bisogna addirit- tura procedere all'acquisizione ex-novo dei dati sul terreno, perché le mappe esistenti sono troppo imprecise. Ai dati cartografici bisogna associare una serie di informazioni alfanumeriche, affinché la rappresentazione geometrica non sia un semplice e quasi inutile disegno. Non basta: il tutto deve essere collega- bile ad altri sistemi informativi territoria- MCmicrocomputer n. 112 - novembre 1991 li, relativi alle reti tecnologiche, al con- trollo dell'ambiente, alla programmazio- ne urbanistica, allo studio delle colture ... Senza. dimenticare che il catasto è uno strumento del fisco, e sulla base delle informazioni che contiene vengono tas- sati i cittadini che posseggono immobili o terreni. Per questo è stato pensato come un sottosistema del sistema (tri- stemente?) noto come ((Anagrafe Tribu- taria». /I progetto Il progetto del sistema informativo dell'Anagrafe Tributaria è nato nel 1976 con la prima convenzione tra il Ministe- ro delle finanze e la Sogei, una società del gruppo Finsiel (la finanziaria dell'IRI per l'informatica). Nel corso degli anni la Sogei ha svi- luppato progetti di automazione in diver- si settori, come le Direzioni generali per le imposte dirette, delle Tasse e dell'Or- ganizzazione dei servizi tributari. Questi sistemi sono interconnessi nel più gran- de sistema, ancora in fase di sviluppo, che costituisce appunto l'Anagrafe tri- butaria. Nel 1984 è iniziata la collaborazione tra la Sogei e la Direzione generale del catasto e dei servizi tecnici erariali, con la prospettiva di dover affrontare un pro- blema di dimensioni colossali. Non solo 195

Il Catasto, un sistema per il territorio? - Giornalista IT · L 'in forma tizzazione del Catasto ... per esempio, dalla con-formazione del terreno ... Evidentemente la riduzione del

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L 'in forma tizzazione del Catasto è uno dei grandi progetti per l'automazione dellestrutture statali. È un'impresa di dimensioni non indifferenti: si tratta di controllare edigitalizzare un'incredibile massa di documenti cartacei, associata a una mole di datiche descrivono e classificano ogni pezzetto del territorio nazionale. Vediamo come il

problema è stato affrontato dalla Soge/~ una società a capitale pubblico, nell'ambito delgrande sistema informativo dell'Anagrafe Tributaria

Il Catasto,un sistema per il territorio?

di Manlio Cammarata

Settanta milioni di proprietà terre-ne, trentasei milioni di proprietàurbane e trecentomila mappe da

trasformare in byte: ecco le dimensionidel problema. E non si tratta solo di di-gitalizzare informazioni già esistenti susupporti cartacei, ma di controllarle ecorreggerle. I molti casi bisogna addirit-tura procedere all'acquisizione ex-novodei dati sul terreno, perché le mappeesistenti sono troppo imprecise. Ai daticartografici bisogna associare una seriedi informazioni alfanumeriche, affinchéla rappresentazione geometrica non siaun semplice e quasi inutile disegno.Non basta: il tutto deve essere collega-bile ad altri sistemi informativi territoria-

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li, relativi alle reti tecnologiche, al con-trollo dell'ambiente, alla programmazio-ne urbanistica, allo studio delle colture ...Senza. dimenticare che il catasto è unostrumento del fisco, e sulla base delleinformazioni che contiene vengono tas-sati i cittadini che posseggono immobilio terreni. Per questo è stato pensatocome un sottosistema del sistema (tri-stemente?) noto come ((Anagrafe Tribu-taria».

/I progettoIl progetto del sistema informativo

dell'Anagrafe Tributaria è nato nel 1976con la prima convenzione tra il Ministe-

ro delle finanze e la Sogei, una societàdel gruppo Finsiel (la finanziaria dell'IRIper l'informatica).

Nel corso degli anni la Sogei ha svi-luppato progetti di automazione in diver-si settori, come le Direzioni generali perle imposte dirette, delle Tasse e dell'Or-ganizzazione dei servizi tributari. Questisistemi sono interconnessi nel più gran-de sistema, ancora in fase di sviluppo,che costituisce appunto l'Anagrafe tri-butaria.

Nel 1984 è iniziata la collaborazionetra la Sogei e la Direzione generale delcatasto e dei servizi tecnici erariali, conla prospettiva di dover affrontare un pro-blema di dimensioni colossali. Non solo

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diritto di proprietà e tutti i rapporti giu-ridici che alla proprietà sono in qualchemodo legati: dagli atti di compravenditaalle successioni ereditarie, all'iscrizionedi ipoteche e così via. Si può anche direche il Catasto è un servizio rivolto pre-valentemente allo Stato, a fini fiscali,mentre le Conservatorie si configuranopiù come un servizio rivolto ai cittadini,per la pubblicità delle situazioni giuridi-che degli immobili.

A prima vista si poteva pensare di af-frontare insieme i due problemi, stori-camente separati, del Catasto e Conser-vatorie, dal momento che si fondanosulla medesima realtà. Ma la comples-sità dell'operazione ha consigliato diprocedere separatamente, e il progettoper le Conservatorie è stato avviato unanno dopo. Tuttavia questo non dovreb-be comportare inconvenienti, perché idue sistemi sono stati impostati dallastessa società nell'ambito di un solo piùgrande progetto; quindi le possibilità discambio dei dati sono state consideratefin dall'inizio come un elemento fonda-mentale, e l'uso obbligatorio di un co-dice catastale per gli immobili costituiràl'anello di un collegamento immediato.

Come cambia il Catasto: dai vecchi archivi cartacei ai nuovi sistemi informativi. Le novità non sono solonell'ambiente, ma nella concezione stessa del servizio.

per le dimensioni della base informati-va, delle quali parliamo nella scheda, masoprattutto per la complessità delle pro-cedure e dei collegamenti tra un'enor-me quantità di dati di differente natura.

Bisogna considerare anche che il datocatastale deve essere collegato alleiscrizioni nei registri delle Conservatorie

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immobiliari per documentare la situazio-ne legale delle proprietà. Si tratta di dueaspetti differenti di una sola realtà: il ca-tasto ha soprattutto una valenza fiscale,serve cioè in primo luogo a tassare i cit-tadini, mentre i registri delle conserva-tori e hanno una valenza civilistica, per-ché servono a identificare i titolari del

La scelta dello standardLa suddivisione del territorio sulla ba-

se del diritto di proprietà è solo uno de-gli aspetti che possono essere messi inevidenza da un sistema cartografico, siacartaceo, sia informatizzato. Altri aspettisono costituiti, per esempio, dalla con-formazione del terreno (carte fisiche),dalle suddivisioni politiche, dalle coltureagricole, dalle condizioni del sottosuolo,magari in connessione con i rischi geo-logici, dalle reti delle fognature, della di-stribuzione dell'acqua o dei collegamen-ti telefonici (carte dei servizi) Sono di-versi punti di vista della stessa realtàQuindi dovrebbe essere possibile la rea-lizzazione di una sola carta, per tutto ilterritorio nazionale, che contenga tutti idati riferibili al territorio stesso.

È un'utopia. Non tanto per l'immensaquantità di dati da trattare, ma soprat-tutto perché i dati stessi sono attual-mente conservati in forme diverse; ingran parte ancora su supporti cartacei, eper il resto in archivi informatizzati, masecondo vari standard. Ricondurre tuttequeste informazioni a un unico sistemaavrebbe significato un lavoro lunghissi-mo, forse parecchi decenni. Per una piùimmediata operatività si è preferito por-tare avanti il progetto del Catasto in mo-do che le sue informazioni siano suc-cessivamente integrabili con quelle de-gli altri sistemi.

Il primo aspetto che è stato affrontatoriguarda il tipo di dato che deve essere

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Un PC o una worksta-tion collegata agli archi-vi, tavoletta grafica estampante laser. È tut-to quello che occorreper aggiornare o forni-re i documenti catasta-li.

raccolto e custodito, Sono infatti possi-bili due tipi di rappresentazione carto-grafica: i sistemi AM (Automated Map-ping) e i sistemi FM (Facility Manage-ment). I primi costituiscono una sempli-ce rappresentazione numerica di unacarta del territorio (possono essere

Uno studio svolto dalla Sogei nel 1986 haquantificato le dimensioni del catasto su ba-se nazionale: un totale di oltre 300.000 fogliin varie scale. Oltre 200.000 sono in scala1: 2000 (ogni foglio descrive 120 ettari diterritorio). più di 35.000 sono in scala1: 1000 (30 ettari). Un numero limitato è inscala 1: 500 (7,5 ettari), mentre 23.000 sonoin scala 1 :4000, troppo grande per una rap-presentazione sufficientemente dettagliata,e per complicare ancor più le cose ci sonooltre 17,000 fogli in scale ibride.

Se si potessero impilare tutti questi pezzidi carta si raggiungerebbe un'altezza di oltre40 metri, come un edificio di 12 piani; il loroaffianca mento coprirebbe una superficie di200.000 mq, pari a quella di 28 campi di cal-cio. Il peso? poco più di 25 tonnellate ..

Vediamo ora le dimensioni dell'archivioinformatizzato: un nastro da 2400 piedi puòcontenere un centinaio di fogli: 3.000 na-

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Una mappa catastale,come appare sul moni-tor. I 'colori possonoessere cambiati permettere in evidenzadeterminate classi dioggetti, si possono ef-fettuare zoommate ecosì via. /I tutto in tem-pi molto bassi, consi-derando la quantità didati e la complessitàdelle elaborazioni.

creati digitalizzando un foglio di cartageografica tradizionale o ricavati da unafotografia aerea) e quindi non consen-tono di associare ai dati grafici altre in-formazioni relative alla natura degli og-getti rappresentati, Una linea è una li-nea, e il sistema non può risalire all'in-

I numeri del Catastostri, che possono entrare in una stanza, ri-solvono il problema, Ma c'è anche il com-pact disc, dirà qualcuno.. Bene, con 600MB di capacità un CD Rom può immagaz-zinare più di 1500 fogli di mappa. E tutto ilcatasto nazionale, su 200 dischetti, può en-trare in una valigia I

Evidentemente la riduzione del volumedell'archivio non è il vantaggio principaledell'automazione del catasto. La possibilitàdi aggiornamento quasi in tempo reale è unaltro fattore essenziale, ma per il cittadino ilfatto più importante è la facilità e la rapiditàdella visura: in pochi secondi una stampan-te laser collegata al sistema è in grado difornire il foglio richiesto, con la possibilità divariare la scala, di mettere in evidenza de-terminati particolari e così via.

Ma l'informatizzazione degli archivi cata-stali ha aggiunto un'altra possibilità di uti-lizzo che rivoluziona le procedure tradizio-

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tero oggetto: può essere un confine, unfabbricato, un corso d'acqua o una stra-da. Invece i sistemi FM sono fondati suuna struttura a oggetti con l'aggiunta diuna serie di dati che li identificano econsentono quindi le successive elabo-razioni automatiche, È evidente che lagestione del Catasto e degli altri sistemiinformativi territoriali richiede una carto-grafia del secondo tipo, e questo ha re-so molto più complesso il passaggiodalla rappresentazione cartacea a quelladigitale, anche in considerazione dei pe-santissimi problemi del controllo dellaqualità.

A questo punto si è posto il problemadello standard cartografico da adottareper l'utilizzazione dell'enorme patrimo-nio informativo del Catasto anche daparte di enti esterni, È un punto fonda-mentale, perché la scelta del formato incui sono immagazzinati i dati e i codiciche identificano i vari elementi devonogarantire la trasferibilià delle informazio-ni tra sistemi diversi. Per esempio, itracciati delle strade costituiscono un ti-po di dato che riguarda marginalmenteil catasto (nella maggior parte dei casidelimita le proprietà), ma è fondamen-tale per altre amministrazioni, per la pro-grammazione dell'uso del territorio, perle reti dei servizi, per la manutenzione ecosì via.

Questo comporta che lo standard nondeve essere definito semplicementesulla base delle esigenze di gestione deidati secondo una logica di utilizzo in unsistema isolato, ma è necessario preve-dere il trasferimento dei dati stessi adaltri sistemi come base di tutto lo svi-luppo, considerando anche l'esistenzadi una moltitudine banche dati già fun-

nali: prima le informazioni erano conservatesecondo un ordine numerico, per cui dal-l'elemento geografico si poteva risalire allaproprietà, ma non era possibile il contrario;ora la banca dati può essere interrogata an-che secondo altre chiavi, come il nome delproprietario, le coordinate geografiche o ladata dell'ultima variazione inserita. Così ilCatasto può essere utile anche per altri tipidi ricerca, sia per l'imposizione fiscale, siaper indagini statistiche.

La flessibilità del sistema è assicurataanche dal fatto che tutte le elaborazionisono eseguite sul sistema locale, basatosu minielaboratori VAX e con tutti gli ar-chivi disponibili localmente on line.

I collegamenti con l'amministrazionecentrale servono solo per lo scambio didati e per la conservazione, nell'archiviocentrale, delle copie di sicurezza di tutte lebasi dati.

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Come è fatta una carta numericaLe informazioni numeriche di ogni foglio

di mappa catastale sono organizzate in ununico file geometrico. Gli allegati e gli svi-luppi vengono trattati come fogli di mappae ognuno costituisce un proprio file geo-metrico. L'insieme di questi file costituiscela banca dati cartografica.

Un file geometrico è formato da elemen-ti grafici e logici e da un blocco di infor-mazioni generali. Gli elementi grafici sonocostituiti da primitive geometriche di base(punti, linee, simboli, testi), mentre gli ele-menti logici sono primitive composte e rap-presentano gli oggetti significativi dal puntodi vista catastale: particelle, fabbricati, stra-de, acque e i confini del foglio. Ogni og-getto significativo è identificato da un co-dice di identificazione utente, come il nu-mero della particella.

La funzione primaria della struttura logicaè di assegnare ad ogni elemento della base

di dati, sia esso un elemento grafico o unoggetto significativo, il ruolo che gli com-pete nell'ambito della mappa. In questomodo tutti gli elementi grafici che costitui-scono confini di particelle appartengono allivello denominato "PARTICELLE".

Ed ecco uno schema semplificato dei li-velli logici catastali relativi ad ogni foglio dimappa:

CORNICECONFINE FOGLIOPARTICELLEFABBRICATIACQUESTRADESIMBOLIPARAMETRIPUNTI DI ORIENTAMENTOVARIE.

Resta un problema non indifferente:molto spesso la cartografia del Catasto noncorrisponde a quella degli enti locali, anchenei casi in cui quest'ultima è stata realiz-zata in tempi recenti con procedure appro-priate. Sovrapponendo i fogli di materialetrasparente si notano subito incongruenzeanche molto vistose. Chi sbaglia? Natural-mente ogni ente difende i propri metodi eattribuisce l'errore all'altro.

È certo che molte differenze, soprattuttonelle zone di unione dei fogli, possono es-sere attribuite ai differenti sistemi di rile-vazione, perché la terra è sferica e la suadescrizione in piano può essere ottenutacon approssimazioni che cambiano a se-conda del tipo di rappresentazione.

Ma probabilmente la maggior parte delleincongruenze è dovuta all'imprecisione delreticolo dei punti di riferimento sul terreno,le coordinate dei quali sono state determi-nate nel corso degli anni con sistemi diver-si e spesso molto meno precisi di quelli at-tuali. Anche questo problema sarà risolto amano a mano che il reticolo catastale saràcorretto e reso più dettagliato con la com-pleta digitalizzazione - e quindi con il con-trollo - di tutti i dati disponibili.

zionanti sotto una quantità di standardproprietari. La scelta operata nel 1988 ècaduta sul sistema NTF (National Tran-sfer Format), il più usato in Europa,messo a punto e adottato come stan-dard ufficiale in Inghilterra, proprio perlo scambio di informazioni cartografi-che.

La Sogei ha già iniziato, a livello spe-rimentale, il trasferimento dei dati delcatasto geometrico ad altri enti, secon-do il livello 2 dell'NTF (vedi riquadro) esegue comunque con attenzione l'evo-luzione degli standard cartografici. Lacartografia numerica catasta le è stataesportata su diversi sistemi grafici tra ipiù diffusi e costituisce lo strato carto-grafico di base per svariate applicazioni.Molti progetti di trasferimento delle in-formazioni sono stati avviati con diversienti locali. Naturalmente sono state de-finite anche le procedure dei trasferi-menti in senso inverso, per l'acquisizio-ne da parte del Catasto dei dati presentinelle cartografie automatizzate dei di-versi enti.

Un passaggio difficileFin qui abbiamo considerato solo una

parte del problema: non basterebbe unintero numero della rivista a descriveretutti gli aspetti del Catasto automatizza-to, da quello importantissimo della ri-qualificazione del personale alle proce-dure di controllo e validazione dei datiacquisiti. Tutto il procedimento è sotto-posto a un vincolo pesantissimo: ognifoglio costituisce un documento ufficia-le, che deve essere redatto e aggiorna-to secondo procedure stabilite da nor-me di legge. Quindi, tanto per fare unesempio, non si può buttar via una map-pa che si riveli imprecisa. Bisogna se-guire un iter di invalidazione del docu-mento esistente e costituirne uno nuo-vo secondo determinate regole. Questoè comprensibile se si pensa al comples-so di diritti e di rapporti economici che

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COMUNE DI FIRENZE ., Ftx.110 Sl· -'1

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uffici, con un'impossibile processo diriqualificazione da zero di tutto il per-sonale. Per questo lo studio dell'inter-faccia uomo-macchina è stato uno dipunti più delicati del progetto, ancheperché ha permesso di non interrom-pere l'attività degli uffici. In caso con-trario il momento di passaggio dallevecchie alle nuove procedure avrebbemesso in crisi un sistema già traballan-te in molti punti: si pensi che in alcu-ne grandi città, come Roma e Milano,l'arretrato medio dell'aggiornamentodelle mappe può essere valutato a set-te anni, ma ci sono anche punte diquindici!

Si è quindi proceduto prima di tutto

Dalla fotografia aerea alla rappresentazione carto-grafica tradizionale: rappresentazioni del territorioche non soddisfano le attuali esigenze di documen-tazione e uso del territorio.

si fondano sulle informazioni catastali.La semplice correzione di una linea diconfine può rendere abusivo un fabbri-cato che si riteneva in regola con le nor-me, e viceversa ... E non sono quinditroppi i 12.000 controlli che vengonosvolti, in media, per ogni foglio acquisi-to.

Tutto questo ha comportato la ne-cessità di non alterare le proceduretradizionali nel passaggio alla gestioneautomatica, contraddicendo la regolache consiglia di ripensare le procedurein funzione delle nuove tecnologie; inquesto caso la trasformazione dellenorme avrebbe imposto un cambia-mento totale del modo di operare degli

Lo standard NTFUn sistema cartografico numerico MF

(Management Facility) può essere conside-rato come una base di dati strutturati secon-do regole molto complesse. Infatti la sem-plice rappresentazione numerica di una cartageografica AM (Automated Mapping) puòessere data da un sistema di coordinate spa-ziali che identificano i punti del disegno, siacon sistemi raster (cioè a mappa di punti). siacon sistemi vettoriali, in cui ogni oggetto(punto, superficie, linea spezzata, ecc.) è rap-presentato da un'espressione numerica.Non c'è altro, e quindi l'utilità di una rap-presentazione AM è molto limitata. Invece lacartografia FM deve contenere per ogni ele-mento rappresentato una serie di informa-zioni che rendano possibile l'elaborazione au-tomatica. Tanto per fare un esempio, pren-dendo un punto a caso su una mappa, il si-stema deve essere in grado di riconoscerela natura del punto stesso (un edificio, una

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linea di confine, un terreno ...) e determinarneil collegamento con altri punti e i riferimentiad altre informazioni connesse, come la pro-prietà. Naturalmente questa base di dati puòessere strutturata in molti modi, e quindi sipone il problema dell'interconnessione trabasi di dati che presentino strutture diffe-renti. Il sistema di trasferimento NTF (Na-tional Transfer Format) adottato dalla Sogeiserve a questo scopo. È stato messo a puntoin via sperimentale dall'Ordinance Survey diSouthampton (UK) e quindi adottato ufficial-mente per tutto il Regno Unito. È di recentedefinizione e quindi tiene conto deìle espe-rienze maturate anche in altri paesi.

In pratica il sistema si basa sulla trasmis-sione di sequenze di record organizzate se-condo regole particolari. Quindi è sufficienteidentificare la corrispondenza tra i recordNTF e la struttura dei dati del sistema di de-stinazione per tradurre qualsiasi rappresen-

tazione cartografica nel formato del sistemache deve utilizzarla.

Lo standard NTF prevede 5 livelli di tra-sferimento di contenuti informativi: il livelloO comprende solo una rappresentazione ra-ster, cioè a mappa di punti, di dati disag-gregati, come quelli che possono derivaredalla digitalizzazione per via ottica di una ae-rofotografia o di una mappa cartacea. I livellisuccessivi trasferiscono vettori associati adati di crescente complessità. Il livello 1 as-socia ai dati, non strutturati, un numero li-mitato di attributi descrittivi; il livello 2 con-sente l'autodocumentazione dei dati, ancoranon strutturati, a cui possono essere asso-ciate informazioni abbastanza complesse.Dal livello 3 è possibile identificare strutturecomplesse e al livello 4, il più alto, è possibiletrasferire dati per i quali è necessario fareriferimento a particolari funzioni di un dizio-nario del data base, ridefinite appositamente.

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Sweda, terminale per il cittadino

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all'acquisizione dei fogli di mappa esi-stenti e ad aggiornarli, nello stessotempo è stato riqualificato il personaledegli uffici. Allo stesso personale èstata affidata, in ambito locale, la digi-talizzazione dei documenti di aggiorna-mento. Questa viene svolta manual-mente, attraverso una tavoletta grafica

È sempre più vicino il giorno in cui l'in-terfaccia standard tra la pubblica ammini-strazione e i cittadini non sarà il classicosportello, con un impiegato da una parte euna fila dall'altra, ma un terminale intelli-gente collegato ai sistemi informativi di di-versi enti e in grado di fornire una grandequantità di informazioni e di servizi. L'offertadi apparecchi di questa categoria è semprepiù vasta, e in molti casi si tratta di realtàgià operative, non di situazioni sperimentali,come si è visto nella «Piazza dell'Informa-zione» allo SMAU.

La IES Electronics, società del gruppo Ca-meli-Girolimich, ha presentato il «Terminaledel cittadino Sweda», una completa stazio-ne polifunzionale e multimediale per infor-mazioni e servizi self service. È destinata adiverse funzioni, come emissione di certi-ficati, prenotazione di prestazioni sanitarie,di treni o aerei con emissione automaticadei biglietti, richiesta di informazioni, acces-so a banche dati, presentazione in temporeale di informazioni di pubblica utilità.

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sulla quale è posto il documento car-taceo, le cui linee sono ricalcate conun normale dispositivo di puntamento.Già in questa fase il sistema è in gra-do di riconoscere un certo numero dierrori o di impecisioni, anche se laqualità finale del documento digitalizza-to non può non riportare alcuni difetti

Il Terminale del cittadino Sweda è prov-visto di un monitor a colori ad alta defini-zione, sensibile al tocco, e di un lettore dicarte magnetiche.

Questo permette non solo il riconosci-mento della persona che accede al siste-ma, ma anche il pagamento elettronico dideterminati servizi attraverso le normalicarte di credito. È prevista, in futuro, anchela possibilità di utilizzo di carte tipo Banco-mat. Messaggi vocali possono essereemessi da un altoparlante incorporato,mentre un sistema a lavagna luminosa puòessere usato per proiettare le informazionisu grande schermo.

Una funzionalità interessante è data dallapredisposizione al «voto elettronico»: sitratta di un sistema che permette di svol-gere sondaggi e indagini statistiche, e an-che di sostituire i tradizionali sistemi elet-torali basati sulle schede cartacee, speri-mentato per la prima volta in Italia in oc-casione del referendum del 3 giugno 1990.

Naturalmente il sistema è del tutto aper-to, sia in termini diconnettività con altrisistemi e banche datiesterne, sia come pos-sibilità di future imple-mentazioni. Fra questeva segnalato un rice-strasmettitore a radio-frequenza, che puòfunzionare nella nor-male area di coperturadi un'emittente televi-siva. Può diventareuno strumento di gran-de interesse per la dif-fusione in tempo realedi informazioni urgenti,come quelle che pos-sono interessare laprotezione civile ol'ambiente o la sanità.

Naturalmente sonopresenti sofisticati si-stemi di crittografia eprotezione delle infor-mazioni, che dovreb-bero garantire la se-gretezza e l'integritàdei dati, oltre a impe-dire accessi non auto-rizzati a funzioni diver-se da quelle a dispo-sizione degli utenti.

dell'originale cartaceo. Quindi c e uncontinuo procedimento di correzionedei dati immagazzinati a mano a manoche altri dati vengono acquisiti. Peresempio, spesso le coordinate di moltiparticolari non sono esatte, a causadell'assunzione di punti di riferimentoimprecisi sul terreno. Questi vengonocorretti, con conseguente revisionedelle coordinate, ogni volta che vengo-no inserite informazioni ricavate diret-tamente sul territorio dai tecnici chesvolgono rilievi in seguito a variazionidelle proprietà. Le nuove misurazionisono eseguite secondo standard fissatida un'apposita circolare ministeriale, laN.2 del 1988, molto più precisi di quel-li adottati in passato.

A che punto siamo?Tutto questo significa tempi lunghi e

costi elevati, ma è l'unica strada per-corribile. Oggi la situazione può esserefotografata con queste cifre: tutti i 93uffici del Catasto sono in grado di of-frire al pubblico con modalità automa-tiche le informazioni sui dati censuario-amministrativi; 70.000 mappe prontesu un totale di circa 300.000, 27 ufficicompletamente automatizzati sui 93previsti per la fine del '92, quando sca-drà l'attuale convenzione tra il Ministe-ro delle Finanze e la Sogei.

Non è moltissimo, ma è comunqueun risultato notevole, soprattutto se sipensa che è stato raggiunto in tre annicon un organico di sole 120 unità. Al-cuni obiettivi di efficienza ed efficaciadel sistema sono già conseguiti: dovel'automazione dell'ufficio è completa,enti e professionisti possono fornire idati delle variazioni su floppy disk, e gliaggiornamenti vengono operati auto-maticamente (arretrati addio I); per fa-cilitare le operazioni di eleborazione pri-ma della consegna dei dati all'ufficio, èstata messa a disposizione degli utentiesterni la procedura Pregeo per il trat-tamento geometrico delle informazionicatastali, inizialmente sviluppata peruso interno. Inoltre ai soggetti interes-sati è consentito il collegamento tele-matico per la consultazione delle ban-che dati. E così finiscono anche le in-terminabili code per le visure di vecchidocumenti cartacei ... E il 25 settembrescorso la Gazzetta Ufficiale ha pubbli-cato il DPR N.305 del 10.7.91 «Rego-lamento concernente la concessionedell'utenza del servizio d'informazioneper l'accesso alla base informativa delcatasto terreni, del catasto edilizio ur-bano e del catasto geometrico».

Insomma si va avanti, sia pure a PIC-coli passi.

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