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1 SCANDONE NON DIMENTICARE MAI CHI SEI E DA DOVE VIENI... COPIA GRATUITA

Il Ciriaco Sportivo n.2

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Il Ciriaco Sportivo, l'approfondimento sullo sport irpino del quotidiano on line Il Ciriaco

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SCANDONENON DIMENTICARE MAI CHI SEIE DA DOVE VIENI...

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www.ilciriaco.it

n° 2 Copia GratuitaRegistrazione al Tribunale di Avellino n. 14/10 del 23

Dicembre 2010

Direttore responsabileGerardo De Fabrizio

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Grafica ed impaginazioneEmanuele Ruggiero

www.emanueleruggiero.comFoto di: Fabrizio Nigro, Mario D’Argenio, Alfredo Spagnuolo, Giuseppe Caso, Carmine Bellabona

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Novembre, mese di grandi manovre, di cambi di stagione e di temperature. L’autunno caldo delle manifestazioni studentesche è una eco ormai lontano. Semmai c’è stato un autunno, il più caldo degli ultimi decenni, e adesso sta lasciando pian piano il posto all’inverno. Un mese di alti e bassi che ha avuto ripercussioni anche sui campi di gioco delle squadre biancoverdi. A prestazioni a corrente alternata, hanno fatto da contraltare exploit da primi della classe, a difficoltà societarie ormai conclamate, hanno risposto risultati inimmaginabili ad inizio stagione. Un tempo da Lupi si sa favorisce certe compagini, mette in circolo nuove dosi di adrenalina, fa scattare la prestazione epica. Nel Calcio, almeno. Perché, giocando in esterna, il freddo, la pioggia, il gelo sono condizioni meteo che temprano gli atleti e li invogliano a dare di più. E i lupacchiotti del pallone sono rodati a superfici pesanti e campi di gioco fangosi. Nel caldo di un palasport, invece, tutto questo discorso è opinabile. E la Sidigas Scandone Avellino, dopo l’avvio choc casalingo sembrava aver messo le ali ai piedi. Vittoria esterna a Pistoia e prestazione maiuscola in casa con Roma. Primo posto in condominio e tante buone sensazioni. Poi è arrivato novembre e a Varese e a Cantù gli uomini di coach Vitucci sono andati in letargo. Se Atene piange, in questo caso possiamo dirlo, in una sana competizione cittadina, Sparta sorride.I lupacchiotti di mister Rastelli, infatti, nella stessa fetta di stagione, hanno inanellato una serie di prestazioni incredibili, collezionate tutte fuori dalle mura amiche, che hanno portato l’Avellino sul tetto della Serie B. La vittoria con il Cittadella, ma soprattutto il blitz di Brescia, dove i biancoverdi non vincevano da oltre 30anni sono la cifra di una stagione fin qui da incorniciare. E con l’abbassamento delle temperature, il “Partenio-Lombardi” potrebbe tornare a dettare legge.

Una vera è propria tempesta, invece, si è abbattuta sul Volley nostrano. La Sidigas Hs è in preda ai marosi finanziari. Non ci sono soldi per mantenere la squadra sugli ottimi livelli della passata stagione e nonostante uno scaricabarile di responsabilità tra le tante anime che compongono la società, (nel momento in cui andiamo in stampa si stanno confrontando sottorete sul futuro del sodalizio biancoverde), il sestetto di mister Totire sembra aver scoperto una nuova sorta di impermeabile contro il cattivo tempo. Sui terreni fangosi, dove domina la palla ovale e il paradenti, le due compagini irpine, l’Avellino Rugby ed i Wolves Ospedaletto sono ancora alla ricerca di risultati. La doppia sconfitta salernitana ha fatto emergere qualche elemento positivo su cui sicuramente i due trainer Caliano e Zefilippo potranno lavorare per risalire la china. Il sogno promozione delle ragazze della palla a spicchi del Tricolle non poteva essere chiusura più dolce. Le atlete della Lpa Ariano di coach Agresti, tornano da Napoli con il primo posto solitario in classifica. Un regalo anticipato di Natale, forse. Ma sicuramente una solida base su cui costruire quel salto di qualità che alla provincia manca da qualche anno nel Basket rosa.

EDITORIALEGerardo De Fabrizio

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Polemiche e voci di tagli dopo sole cinque giornate. La cura? Pazienza e fiducia nella squadra

SCANDONENON DIMENTICARE MAI CHI SEIE DA DOVE VIENI...

LPA ArianoPRIMO POSTO DOPO IL SUCCESSO DI NAPOLI.

FALLIMENTODAL SOGNO A1

SIDIGAS HSAL RISCHIO

RASTELLI,CASTALDO,FABBROE SECULINGLI EX OGGI IN MAGLIA BIANCOVERDE

Attentialle vespe!JUVE STABIA IN DIFFICOLTÀ MA IL DERBY È UNA PARTITA SPECIALE

Polemiche e voci di tagli dopo sole cinque giornate. La cura? Pazienza e fiducia nella squadra

SCANDONENON DIMENTICARE MAI CHI SEIE DA DOVE VIENI...

Alessandro Vezzoli 2013 Photography

Abbiamo definito così il derby per la Sidigas Avellino, che in questo inizio del campionato il più delle volte ha reso ben al di sotto di come può e deve fare. A cominciare dal clamoroso ko interno all’esordio con Pesaro, proseguendo con gli evitabilissimi brividi finali corsi con Roma e soprattutto Pistoia, arrivando alla debacle di Varese. Dopo cinque giornate i biancoverdi si trovano con due sole vittorie in cinque apparizioni: se la sconfitta di Cantù è giustificabile dal fatto che si giocava in un campo storicamente ostico alla Scandone, contro una delle squadre più in forma del momento e per di più senza Jarvis Hayes e con Kaloyan Ivanov acciaccato, non possono essere ignorati i fragorosi ko con la Vuelle e la Cimberio. Premettendo che la Sidigas sta certamente pagando il fatto di aver avuto una preparazione molto frammentaria a causa degli impegni europei di Jaka Lakovic e di tanti piccoli infortuni subiti nel corso dell’estate, a p r e o c c u p a r e particolarmente è l’aspetto mentale, più che quello tecnico e tattico. Sicuramente ci sono ancora tante lacune su cui lavorare, in particolare dal punto di vista offensivo, ma il problema principale in queste prime uscite è stato soprattutto la scarsa consistenza mentale mostrata generalmente nei momenti cruciali dell’incontro. Bisogna tenere in considerazione, però, che sono passate solo cinque giornate e, qualunque sia l’esito del derby, è necessario lasciar lavorare con tranquillità coach Frank Vitucci ed i suoi ragazzi perché la stagione è ancora lunghissima e la Sidigas non è la sola squadra di un certo livello nel campionato che ancora deve trovare i meccanismi giusti. Certo è che un successo nella sentitissima sfida con

i rivali casertani sarebbe di grande importanza, perché si sa, non c’è niente di meglio della vittoria per acquisire energia e fiducia in vista dei prossimi impegni. In ogni caso, al di là di quello che sarà il risultato, è presto per fare processi alla società ed alla squadra: non bisogna mai dimenticarsi da dove si è partiti e la propria storia, la Sidigas non è una squadra che deve vincere lo scudetto, ma che vuole divertirsi, divertire e competere con tutti. In estate sono state fatte delle scelte chiare, a partire dalla firma di coach Vitucci, proseguendo per quella di Lakovic: il roster è stato allestito secondo un criterio ben preciso e bisogna dare tempo e fiducia, senza eccedere nelle critiche e nelle voci di tagli, che nelle ultime due stagioni sembrano essere diventati una moda. Questo voler a tutti i costi la testa di un

giocatore dopo un paio di prestazioni negative sta d i v e n t a n d o noioso, per non dire

irritante: da che mondo è mondo, nella pallacanestro la squadra la si costruisce in estate facendo delle scelte, dopodiché sta al campo dire se sono state giuste o meno, ma di certo non si possono sempre stravolgere a campionato in corso, soprattutto dopo sole cinque partite.Poi ci può anche stare che un impalpabile Nikola Dragovic venga sostituito a breve con un quattro perimetrale di maggiore affidabilità ed esperienza, ma da qui a parlare di tagli a destra e sinistra ce ne passa, anche perché il problema non è la struttura della squadra, ma la condizione non ottimale di alcuni elementi ed un’identità ed un’amalgama ancora da trovare.

“lasciamo lavorare in pace Vitucci”

SCANDONENON DIMENTICARE MAI CHI SEIE DA DOVE VIENI...

L’occasione perfetta per il riscatto e per mettere a tacere le prime polemiche della stagione.

a cura di: Gabriele Galluccio

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Non c’è niente di meglio di una vittoria nel derby per lasciarsi alle spalle sconfitte e polemiche. Lo sa bene la Sidigas Avellino, che sabato sera ospiterà la Pasta Reggio Caserta per quella che si prospetta una sfida spettacolare e dalla grande intensità ed energia. La truppa di coach Vitucci è reduce da due trasferte in terra lombarda che di incoraggiante hanno offerto ben poco. Se contro la Cimberio Varese si è rivista la Sidigas clamorosamente sconfitta all’esordio con Pesaro, ovvero poco concentrata e troppo molle in difesa, contro la Pallacanestro Cantù l’approccio alla partita è stato di ben altro spessore, ma i biancoverdi hanno mostrato di non riuscire ancora ad essere continui per tutti i 40 minuti, crollando sotto i colpi di Joe Ragland nei momenti cruciali. Al Pianella, campo dal quale non escono con una vittoria dall’ormai lontano 2008, l’incontro sembrava essere alla loro portata dopo un primo tempo in cui avevano offerto una buona difesa, anche se poi non sfruttata in attacco dove, Taquan Dean a parte, si è segnato con il contagocce. La ripresa è stata caratterizzata da continui strappi, ma la Sidigas è affondata a metà dell’ultimo quarto, quando Lakovic e compagni non sono riusciti ad arginare lo straripante Ragland. Proprio il playmaker sloveno è finito sul banco degli imputati all’indomani della sconfitta di Cantù: la sua condizione fisica è ben lontana dall’essere sufficiente e si ripercuote soprattutto sulla difesa, dove non riesce a tenere un palleggio ai diretti avversari, mettendo in grave difficoltà la squadra. Tra l’altro anche in

attacco, nonostante giocate di puro talento e tanta generosità, non riesce ad essere sempre lucido e mortifero come lo era stato nella fantastica seconda parte della scorsa stagione. Il calendario, però, offre una grande occasione di riscatto alla Sidigas, mettendola di fronte ai rivali casertani: una vittoria sarebbe di fondamentale importanza non solo per la squadra, che acquisirebbe inevitabilmente maggiore fiducia e serenità in vista dei prossimi impegni, ma anche per l’ambiente, un po’ critico con i biancoverdi dopo le due sconfitte consecutive. Tra l’altro la Pasta Reggia sta attraversando un momento non proprio brillante. Dopo l’inizio arrembante, caratterizzato da due belle vittorie e dalla tiratissima partita con l’Olimpia Milano, i bianconeri hanno incassato un brutto ko a Bologna ed un altro nell’ultimo turno tra le mura amiche contro Roma. I problemi di Caserta sono legati soprattutto alla cabina di regia, dove Stefhon Hannah, tra problemi disciplinari e prestazioni al di sotto delle aspettative, non sta facendo girare la squadra a dovere nelle ultime settimane. Ma nel derby si sa, la tecnica e la tattica contano fino ad un certo punto: ad avere la meglio sarà soprattutto chi avrà più fame di vittoria e scenderà in campo con maggiore energia e concentrazione. Per la Sidigas potrebbe essere la partita della svolta e coach Vitucci lo sa bene: riusciranno i biancoverdi a lasciarsi alle spalle le ultime due sconfitte ed ha mostrare un volto diverso nella grande sfida del PalaDelMauro?

SIDIGASPRONTA PERIL DERBY:È L’OCCASIONEPERFETTADI RISCATTO

Dopo i due ko consecutivi in terra lombarda, l’ambiente si aspetta una risposta dalla squadra. Caserta è in difficoltà

La Montepaschi taglia il budget ma è sempre in vetta.Venezia: dopo 4 anni addio a Mazzon, al suo posto Markovski

a cura di: Gabriele Galluccio

Alessandro Vezzoli 2013 Photography

Continua a regalare sorprese il massimo campionato italiano, che al termine della quinta giornata vede quattro squadre al comando con 8 punti. Due di queste sono delle autentiche rivelazioni: stiamo parlando della Granarolo Bologna e dell’Enel Brindisi. Vittoriose entrambe nell’ultimo turno di campionato rispettivamente con Milano e Reggio Emilia, le due squadre condividono diversi aspetti, a cominciare dal fatto che in estate hanno entrambe operato tante scommesse sul mercato degli stranieri, che per il momento stanno pagando bene. Inoltre i due roster hanno un grande potenziale offensivo, e vincono divertendo e divertendosi: non a caso sono rispettivamente il secondo ed il quinto miglior attacco del campionato. Appaiate in classifica la Montepaschi Siena e la Pallacanestro Cantù. Nonostante le difficoltà in Eurolega, i campioni d’Italia si stanno confermando come da pronostico una delle protagoniste del campionato: il taglio del budget e l’addio di diverse pedine importanti non ha intaccato la mentalità senese, che sembra essere sempre vincente nei confini nazionali. I brianzoli, invece, stanno andando meglio del previsto: la qualità e la lunghezza del roster affidato alle sapienti mani di Pino Sacripanti non si discutono, ma comunque una partenza con 8 vittorie ed 1 sola sconfitta tra Serie A ed Eurocup non era pronosticabile. Il segreto di

Cantù è l’aver formato subito un ottimo gruppo, in cui non c’è un vero e proprio leader e diversi giocatori possono decidere la partita. A seguire c’è un gruppo di quattro squadre a quota 6 punti. Dopo aver asfaltato la

Sidigas Avellino nella sentitissima partita caratterizzata dal ritorno di Frank Vitucci al PalaWhirlpool, la Cimberio Varese ha incassato una pesantissima sconfitta per 105-74 sul campo di Sassari. La Dinamo, ferita dalla batosta subita in Eurocup contro il Cedevita Zagabria, ha completamente sbaragliato la resistenza avversaria, giocando una partita di grande intensità e concretezza, trascinata da un clamoroso Caleb Green, autore di 45 punti in soli 29 minuti. E’ salita a quota 6 punti anche l’Acea Roma, che si è rialzata dopo due sconfitte consecutive, andando a vincere sul difficile campo della Pasta Reggia Caserta: i capitolini hanno preso in mano le redini dell’incontro nella ripresa e sono stati bravi a resistere al ritorno finale dei bianconeri, al terzo ko in fila. Cade, invece, l’Olimpia Milano sul campo di Bologna: sconfitta che ci può tranquillamente stare, visto l’ottimo momento che stanno attraversando le V nere, ma una corazzata come quella biancorossa dovrebbe quanto meno riuscire ad essere più incisiva in queste trasferte difficili, visto che non ha mai avuto l’inerzia dell’incontro dalla sua parte. Ferme a quota 4 punti ci sono Reggio Emilia, Avellino e Caserta, raggiunte dalla Sutor Montegranaro, che ha colto il suo secondo successo stagionale vincendo lo scontro diretto per la salvezza contro la Victoria Libertas Pesaro, al termine di un incontro spettacolare finito con il punteggio di 95-90. Nella zona calda della classifica, invece, rimangono con soli due punti all’attivo l’Umana Venezia, la cui sconfitta in casa di Siena è costata l’esonero a coach Mazzon, sostituito da Zare Markovski, Pesaro e Cremona, battuta da Pistoia, che ha così colto la sua prima vittoria al ritorno in Serie A dopo 14 anni di assenza. Nel prossimo turno il match di cartello è senza ombra di dubbio quello tra Avellino e Caserta, che si prospetta un derby a dir poco incandescente. Da tenere d’occhio anche Roma-Bologna, partita che a questo punto sa di alta classifica. Interessante il confronto tra Varese e Brindisi, che promette spettacolo. Sulla carta impegni non proprio impossibili per Sassari, Siena, Cantù e Milano: la Dinamo sarà impegnata sul campo di Pesaro, l’Olimpia su quello di Venezia, la Lenovo a Cremona, mentre la Montepaschi ospiterà Montegranaro.

BRINDISI, BOLOGNA E CANTÙSORPRESE AD ALTA QUOTA

La Montepaschi taglia il budget ma è sempre in vetta.Venezia: dopo 4 anni addio a Mazzon, al suo posto Markovski

Bologna e Brindisi:vinte le scommesse del mercato.Cantù ha vinto 8 partite su 9

comprese le coppe

Pistoia vince la prima partita14 anni fa l’ultima volta in A1

a cura di: G. G.

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Sidigas avanti di 8 punti a 2 minuti dalla fine, Gentile prova a mettere pressione su Lakovic ma commette fallo. Sacripanti non è d’accordo con la decisione della terna e si becca il tecnico. A quel punto la situazione precipita: il coach della Juve non ci vede più e si fa espellere per proteste e, mentre i biancoverdi chiudono definitivamente il match con un’interminabile serie di tiri liberi, il PalaMaggiò esplode dalla rabbia, arrivando quasi all’invasione di campo. Questo, in estrema sintesi, è stato l’incandescente ultimo derby disputato nel campionato scorso, che ha visto la Sidigas imporsi tra le vibranti polemiche. A distanza di sette mesi, Avellino e Caserta torneranno ad affrontarsi e c’è grande attesa non solo per la partita in sé, ma anche per capire che tipo di atmosfera ci sarà al PalaDelMauro. Di sicuro si prospetta un sabato sera di grande passione per la pallacanestro campana,

con la speranza che al termine del match si parli solo ed esclusivamente da quanto accaduto in campo. L’episodio dell’aprile scorso è stato solo l’ultimo di una serie che negli ultimi anni hanno fatto deteriorare i rapporti tra le due tifoserie. Nel passato, infatti, quest’ultime avevano sempre dato un raro esempio di tifo passionale ed allo stesso tempo sportivo, rispettandosi reciprocamente. Due stagioni fa, però, c’è stato l’episodio che ha rotto l’incantesimo. La seconda Scandone targata Vitucci ha inflitto alla Juve Caserta la quarta sconfitta consecutiva al PalaDelMauro e Ron Slay ha commesso il gravissimo errore di infierire sui supporters avversari, sventolandogli in faccia il bandierone biancoverde. Da allora il derby è diventato a dir poco incandescente: anche se nei due confronti successivi non è accaduto assolutamente nulla di eclatante, si è dovuto constatare con grande

dispiacere la perdita di quell’atmosfera sportiva, quasi di festa, che faceva da contorno a partite splendide. Poi nell’ultimo confronto del PalaMaggiò si è toccato il punto più basso della storia del derby campano, con le scintille che sono volate non solo in campo e sugli spalti, ma anche tra i dirigenti delle due squadre. Per provare a stemperare gli animi e distendere i rapporti con la Juve, la società biancoverde ha comunque deciso di concedere l’intera curva nord ai rivali casertani. Questa scelta ha fatto storcere il naso a diversi tifosi della Scandone, ma d’altronde è meglio così: far passare l’immagine di un derby in cui a farla da padrone sono la tensione e le offese reciproche non conviene a nessuno, meglio tornare allo spettacolo ed alla sana rivalità di un tempo.

AV E L L I N OC A S E R TASCORDIAMOCI IL PASSATO:

CHE IL DERBY TORNI AD ESSERE UNO SPETTACOLONegli ultimi anni si è persa l’atmosfera sportiva che contraddistingueva il derby campano

a cura di: G. G.

Carmine Bellabona Photography

VITUCCI:vinciamo il derby per i tifosi

a cura di: G. G.

Alessandro Vezzoli 2013 Photography

«Il derby è sempre una partita speciale, fuori da ogni logica. La squadra ha molta voglia di vincere, non solo per se stessa, ma anche e soprattutto per i tifosi, che ci tengono particolarmente». Ha esordito così Frank Vitucci alla vigilia del delicato incontro che vedrà la sua Sidigas Avellino opposta alla Pasta Reggia Caserta. I biancoverdi devono assolutamente riscattare il doppio ko subito in terra lombarda e davanti al pubblico del PalaDelMauro non si possono permettere passi falsi in una partita così sentita. Tra l’altro i rivali bianconeri non se la passano tanto meglio, dato che sono reduci da tre sconfitte c o n s e c u t i v e . Nonostante il momento di forma non esaltante, il coach della Scandone non si fida dei prossimi avversari. «Sono una squadra molto interessante che, oltre ad essere ben allenata da Molin, è molto atletica e può contare su una panchina abbastanza profonda. Sono anche primi per palle recuperate, questo perché si alzano molto per mettere pressione e spingere il gioco. Dovremo affrontarla con grande attenzione». La Sidigas dovrebbe recuperare Jarvis Hayes, assente a Cantù: «Non è ancora al meglio, si è allenato tutta la settimana con una protezione alla mano, ma sabato dovrebbe esserci. Non è

in discussione la presenza di Kaloyan Ivanov, che domenica scorsa ha dimostrato di tenerci molto alla squadra, scendendo in campo nonostante il forte dolore». I biancoverdi arrivano al derby con i favori del pronostico, dato che sulla carta hanno uno spessore tecnico superiore a quello di Caserta. Ma in partite del genere essere favoriti o meno conta relativamente. «L’importante è essere tranquilli - ha sottolineato Vitucci - e saper sfruttare la spinta emozionale del pubblico per dare qualcosa in più. Mi aspetto di vedere ulteriori passi avanti, questa squadra ha margini

di crescita importanti e con il passare del tempo non può che migliorare». Il coach si è anche soffermato su Paul Biligha, il cui scarso impiego sta un po’ sorprendendo,

dato che nella scorsa stagione era stato tra i migliori per impegno e concentrazione, e sul ruolo di Daniele Cavaliero. «Da chi gioca molto poco come Paul - ha spiegato Vitucci - paradossalmente chiedo di più perché deve entrare e non sbagliare. Questo non vale solo per lui, ma anche per tutti quelli che escono dalla panchina. Daniele invece è un giocatore importante, quello che gli ho chiesto è di non badare tanto ai minuti che passa sul parquet, ma di fare meno errori possibili, di dare energia ed un contributo immediato in quelli concessi».

Abbiamo margini di crescita importanti e con il passare del tempo non possiamo che migliorare

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La beffa di Catania sulla sirena è l’unico punto negativo, ma non sminuisce l’ottimo inizio di stagione dell’LPA Ariano Irpino. Il record di quattro vittorie e una sconfitta in avvio di campionato consolida il ruolo di favorita per le ufitane nella conference centro-sud di Serie A2, ma il percorso difficile verso il primo posto indica allo stesso tempo le difficoltà di un torneo che nella nuova formula può presentare sorprese ogni giornata. Dopo i primi due successi contro Salerno e Battipaglia la trasferta in Sicilia contro l’Olympia Catania ha registrato il primo passo falso delle rossoblù. Il primo quarto chiuso sotto di 8 lunghezze (19-11 al 10’) ha costretto l’LPA ad una rimonta pagata nel finale di gara. Dopo l’aggancio e sorpasso arianese firmato al 39’ sul 63-66, la maggior lucidità nei minuti conclusivi delle padrone di casa e l’ingenuità delle ospiti consentono a Catania il tiro della vittoria messo a segno da Enrica Pavia. Un bruciante tiro da 3 consegna la prima sconfitta a coach Agresti.

La determinazione assente nella sfida a Catania si ripresenta immediatamente alla prima occasione. Ariano batte la sorpresa Brindisi con una prova corale frutto di agonismo e prestazione difensiva. A trascinare le rossoblù al successo finale Micovic e Dominguez. Contro la Futura, brava a non mollare, risulta decisivo il terzo periodo di gara: il cambio di passo nel match da parte è prodotto da Dominguez che regala il +17 (62-45 al 30’). La zone-press brindisina produce un break di 9-0 che fa tremare il pubblico del PalaCardito, ma è ancora Dominguez a riequilibrare attacco e difesa con Ariano che vince e rimane in testa alla classifica.

Primo posto confermato domenica scorsa in trasferta contro la Saces Dike Napoli. Le ragazze di Agresti superano le partenopee dopo tre quarti vissuti ad inseguire. Chiara Rossi con 20 punti è la leader di giornata e trascina il team del Tricolle ad un nuovo successo e al primo posto solitario, dopo il passo falso casalingo di Catania contro Battipaglia. Ariano si dimostra più lucida della Saces e negli ultimi due minuti ribalta la gara. Sul 60-54 del 38’ Rossi e Chesta con due triple impattano e a fimare il canestro decisivo ci pensa Dominguez. Prova di forza e dimostrazione dei valori tecnici per le arianesi che al turno di riposo comandano la conference.«Abbiamo tante soluzioni offensive. Le nostre lunghe sanno tirare bene da fuori e quando troviamo la giusta chimica diventa difficile difendere contro di noi». Chiara Rossi, playmaker dell’LPA e decisiva nell’ultima vittoria in trasferta sottolinea la crescita del gruppo: «In queste

ultime due partite stiamo lavorando meglio di squadra, siamo più coese anche in difesa. Sicuramente saremo più serene nell’affrontare queste due settimane per arrivare a Viterbo con l’obiettivo di chiudere in testa il girone di andata della nostra conference». Passi in avanti per tutto il roster con i cambi dalla panchina sempre pronti: «Una costante di questa stagione ed una novità rispetto alla precedente. Al posto di Maggi si è fatta trovar pronta Marisabel Santabarbara, sua l’azione che è valsa il massimo vantaggio (+7) alla fine del terzo quarto». Ora il riposo e attesa dei risultati del weekend. Poi la preparazione per l’ultima sfida del girone d’andata: l’LPA sarà di scena a Viterbo contro la Defensor, ferma ancora a zero punti in compagnia di Salerno.

Risultati 5° giornata (Riposa: Defensor Viterbo)Olympia Catania - Minibasket Battipaglia 67-76Futura Brindisi - Carpedil Salerno 66-58Saces Dike Napoli - LPA Ariano 63-66

Programma 6° giornata (Riposa: LPA Ariano)Olympia Catania - Futura BrindisiCarpedil Salerno - Defensor ViterboMinibasket Battipaglia - Saces Dike NapoliClassifica: Ariano 8, Battipaglia, Brindisi, Catania 6, Napoli 4, Salerno, Viterbo 0.

LPA ArianoPRIMO POSTO DOPO IL SUCCESSO DI NAPOLI.

Rossi:«Miglioriamo gara dopo gara

con i cambi utilissimidalla panchina»

a cura di: Carmine Quaglia

Giuseppe Caso Photography

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FALLIMENTODAL SOGNO A1

SIDIGAS HSAL RISCHIO

Fabrizio Nigro Photography

Il punto di non ritorno: la Sidigas HS vive l’incubo del

fallimento. Una storia davvero incredibile pensando alla rosa

allestita in estate e ai colpi sensazionali per la Serie A2 messi a

segno come Fortunato, Bencz, Diamantini che candidavano la

squadra di Michele Totire alla lotta promozione. Le dimissioni

di tutto il consiglio di amministrazione della SSD Pallavolo

Atripalda lo scorso 4 novembre, rischiano di mettere la parola

fine sulla società irpina che ha conquistato con pieno merito

una Coppa Italia di Serie A2 e ha disputato da protagonista i

playoff promozione appena un anno fa.

«Sono amareggiato e mentalmente provato, ma ho la

consapevolezza e la coscienza serena di aver fatto fino in fondo

il mio dovere. - ha affermato il presidente Antonio Guerrera

- Lascio ad altri il compito di provare a cercare una soluzione,

che vi assicuro non potrà essere trovata all’interno dell’attuale

dimissionaria componente societaria. Spero in un provvidenziale

e risolutivo intervento  che dia ancora un futuro alla pallavolo

irpina». Dalle dimissioni del cda il futuro della società è

nelle mani delle istituzioni e degli sponsor storici. «E’ una

situazione francamente preoccupante. Totire mi ha chiesto di

intervenire e ho dato la massima disponibilità»: Paolo Foti, sindaco di Avellino ed ex dirigente della Pallavolo Avellino, sta

lavorando con le istituzioni e gli sponsor per trovare un punto

di incontro e salvare il titolo sportivo biancoverde. Il sindaco

nei giorni scorsi non ha nascosto il nome di Michele Gubitosa,

già sponsor della Pallavolo Avellino/Atripalda con il marchio HS, come possibile ingresso per dare la definitiva svolta alla

società: «Sarebbe importante che un imprenditore come Michele

Gubitosa si occupasse della società, ma va messo nelle condizioni

giuste per operare».

Speranza del primo cittadino e anche di mister Totire e dei suoi

ragazzi, senza stipendio da inizio stagione. Nella conferenza

stampa convocata all’indomani delle dimissioni del cda, il

mister e il capitano Scappaticcio invocarono l’intervento

di Gubitosa come unica ancora di salvezza accusando allo

stesso tempo il main sponsor Sidigas di non aver rispettato il

contrato di sponsorizzazione: «Gubitosa è stato in questi mesi

l’unico vero sostegno, perché unico sponsor ad aver onorato il

contratto sottoscritto con la società. La Sidigas, secondo quanto

riferitomi dalla società, non ha pagato nulla. Auspico l’entrata

in società da proprietario, e non più da semplice sponsor, di

Michele Gubitosa per realizzare il nostro progetto sportivo,

in quanto sempre presente mostrando impegno, passione ed

entusiasmo».

Accuse che Sidigas ha prontamente rispedito al mittente

negando il mancato pagamento dichiarando «false e destituite

di ogni fondamento, consistenti contratti tutti regolarmente

rispettati, facendoci carichi di ulteriori oneri ed impegni senza

i quali non sarebba stata possibile l’iscrizione al campionato»

Gli atleti nella partita contro Ortona hanno fatto il proprio dovere,

vincendo e dimostrando di essere professionisti. Sempre Totire

al termine dell’incontro ha precisato «siamo prima uomini e poi

bravi» escludendo una fuga sua e dei giocatori, rimettendo in

discussione anche il suo contratto. Purtroppo non l’ha pensata

allo stesso modo la punta di diamante, Milan Bencz, che ha

salutato tutti, stanco della vicenda societaria, e che si appresta

a firmare con la Power Volley Itely Milano, prossima avversaria

in campionato della Sidigas HS.

In queste ore si susseguono incontri tra istituzioni, sponsor e

imprenditori affinché si trovi la quadra per proseguire l’attività

sportiva, ma prima di andare in stampa non si registrano novità

di rilievo, salvo che la HS ha supportato economicamente la

trasferta di Milano.

a cura di: Carmine Quaglia

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Da colpo dell’estate nel mercato di A2 a partente dopo appena un mese e mezzo: Milan Bencz lascia la Sidigas HS Avellino. Un saluto ai compagni al termine dell’allenamento di mercoledì e il nazionale slovacco diventerà a breve un giocatore della Power Volley Milano. Le difficoltà economiche producono il primo addio in casa biancoverde con il nativo di Zlate Moravce conteso negli ultimi giorni anche dalla Caffè Aiello Corigliano. L’Itely l’ha spuntata e potrebbe schierare Bencz già domenica proprio contro Avellino, se otterrà in tempo il transfer.

La società non ha potuto minimamente opporsi alla volontà dello slovacco di lasciare Avellino. Per le condizioni economiche attuali e soprattutto per la poca chiarezza sul futuro prossimo della squadra, Bencz ha preferito lasciare l’Irpinia. Si può parlare sostanzialmente di una rescissione consensuale del contratto. Lo schiacciatore, impegnato con la sua nazionale negli Europei fino ad ottobre, era in attesa di una sola mensilità, ma era in possesso del contratto più gravoso tra i componenti del roster. Per la Pallavolo Avellino l’uscita dalla rosa di Bencz rappresenta una boccata di ossigeno, ma la Sidigas HS perde tantissimo dal punto di vista tecnico rinforzando una squadra di centro classifica. In questo momento l’aspetto sportivo rischia seriamente di passare in secondo piano. Il posto in rosa dello schiacciatore, numericamente potrebbe essere preso da un giovane, oppure rimarrà libero, certamente Diamantini avrà più spazio.

PALLAVOLO AVELLINObye bye BENCZ

i problemi economicihanno spinto lo slovacco verso Milano

Fabrizio Nigro Photography

SAVIANO:LO SPORT IRPINO PAGA LACRISI GENERALE E LE DIFFICOLTÀDEGLI ENTI COMUNALI EPROVINCIALI

Il momendo difficile della PallavoloSidisag Hs Avellino analizzatodal delegato provinciale del Coni.

Professore Saviano, lo sport irpino vive con attesa gli sviluppi societari della Pallavolo Avellino.«La pallavolo avellinese vive momenti difficili. La realtà cittadina non rappresenta però lo scenario del volley a livello nazionale. Senza fare paragoni con altre federazioni, la Federvolley ha saputo rinnovarsi per struttura dirigenziale, tecnica e per regolamenti, legandosi al territorio e promuovendo la pallavolo sia al maschile che al femminile. E’ sotto gli occhi di tutti l’incremento del numero di tesserati e praticanti di questa disciplina. Uno sport semplice il volley: la semplicità di un nastro a dividere il campo e che permette a tanti ragazzi di giocare».

La Pallavolo Atripalda, oggi Sidigas HS Avellino, vede nuovamente il proprio futuro in bilico.«E’ una società che non trova pace. Un vero peccato per le difficoltà economiche che limitano le grandi capacità dei dirigenti che hanno prodotto importanti risultati. Lo sport irpino ha vissuto gravi crisi economiche e le ha superate brillantemente: la nostra provincia può vantare nella pallacanestro la Scandone nella massima serie e l’LPA Ariano in A2, nel calcio l’Avellino al secondo posto in Serie B e realtà importanti del volley in Serie A2 al maschile con la Sidigas HS e in B1 al femminile con l’Acca Montella. Lo sport paga la crisi generale e le difficoltà degli enti comunali e provinciali connesse ai limiti prodotti dalla Regione Campania. Tutti questi aspetti producono una miscela negativa: chi tra tante difficoltà intende portare avanti un campionato di Serie A2 di volley è da ritenere un eroe, un combattente».

La speranza è di vedere un rilancio importante a livello societario.«Comprendo benissimo i problemi tecnici degli atleti e della stessa dirigenza che fa fronte alla crisi. Innanzitutto spero nell’esito positivo dei vari incontri che si susseguono tra i dirigenti e gli sponsor. Talvolta conferenze stampa avventate possono produrre malintesi e prese di posizione eccessive che bloccano interventi di rilancio societario. La rosa e lo staff non percepisce gli stipendi da diversi mesi e non si può continuare in tal senso: sono professionisti che non hanno altra fonte di guadagno per sostenere le proprie famiglie. In questa fase non posso che lanciare un appello nei confronti degli sponsor storici affinché comprendano il momento particolare e sostengano, come nel passato, le sorti del volley avellinese dando seguito all’ottimo lavoro svolto negli anni da tutti i dirigenti. La Sidigas HS rappresenta in un campionato professionistico la città e la provincia di Avellino ed è il fiore all’occhiello del movimento regionale. Va sottolineato infine la straordinaria performance dello scorso anno: il successo in Coppa Italia di Serie A2 a Milano che ci permette di avere in bella mostra nel Palazzetto dello Sport Giacomo Del Mauro la Coppa Italia di pallacanestro e di pallavolo».

a cura di: Carmine Quaglia

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ENCOMIABILI!

La sfida contro gli abruzzesi vede la Sidigas HS partire fortissima a muro e siglare il primo break sul 7-4. Paris e Libraro colpiscono la difesa ospite e Avellino scappa definitivamente nel primo parziale sul 17-12: vantaggio sapientemente amministrato con Libraro che in pallonetto sigla il primo set per i biancoverdi (25-18). Nel secondo parziale Milan Bencz si alza a protagonista martellando con continuità dalla prima e dalla seconda linea, ma Avellino non produce il break decisivo. Totire inserisce Santucci in ricezione e l’ex Corigliano si fa trovare pronto con Libraro che conferma i due punti di vantaggio nel set (20-18). Nel momento clou la Sidigas HS è più lucida e con Bencz in diagonale va avanti di due set (25-22). Il contraccolpo dei due set persi pesa sul carattere della Sieco Service. Gli ospiti si vedono rimpallati dall’ottima ricezione di Cortina e Avellino vola rapidamente sul 17-12.

Gli abruzzesi hanno il merito di onorare la sfida fino all’ultimo punto: Galliani tenta la rimonta e Ortona risale sino al -2 sul 21-19, ma anche in questa fase i biancoverdi mostrano le grandi doti a disposizione ed è Paris a chiudere la sfida sul 25-23.

Le altre partite.

Successo e primo posto solitario in classifica per la B-Chem Potenza Picena. Sfruttando un inizio di campionato facile con sfide contro le ‘piccole’, i marchigiani sono la sorpresa del campionato. La vittoria su Brolo è firmata dai 22 punti di Moretti e dai 16 di Bolla. Al secondo posto le conferme di Padova e Sora: per entrambe vittoria per 3-1 rispettivamente sull’Itely Milano (prossima avversaria della Sidigas HS) e Castellana. Avellino e Cantù appaiate in classifica superano la Vero Volley Monza caduta in trasferta

contro la Coserplast Openet Matera. Per i lucani risultano decisivi i 34 punti della coppia Joventino – Marretta che firmano l’aggancio in classifica sui brianzoli. Nell’ultima sfida di giornata, il successo facile di Cantù che supera agevolmente Corigliano, ferma ancora zero punti con Castellana e Brolo.

Sidigas HS Avellino - Sieco Service Ortona 3-0 (76’)

Parziali: (25-18 in 22’, 25-22 in 28’, 25-23 in 26’)

Avellino: Bencz 27, Aprea, Fortunato 5, Cortina (L - 75%), Scappaticcio 1, Santucci 1, Libraro 10, Paris 10, Diamantini , Scialò, Valsecchi 1. Non entrati Guancia. All. Totire

Ortona: Cetrullo 10, Simoni 5, Guidone 3, Bruno 5, Matricardi , Galliani 14, Gemmi, Pappadà, Sborgia 1, Di Meo 1, Lanci, Zito (L - 47%), Orsini 2. All. Lanci

VITTORIA SCHIACCIANTE SU ORTONANONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE.LA SORPRESA B-CHEM POTENZA PICENA AL COMANDO.

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Dopo la passeggiata di Corigliano, altro 3-0 per la Sidigas HS Avellino che ha cancellato la sconfitta all’esordio casalingo contro la Cassa Rurale Cantù battendo al PalaDelMauro la Sieco Service

Ortona. Milan Bencz con 27 punti fa la voce grossa anche in casa e anche in casa e all’ultima possibilità, prima dell’addio, il pubblico irpino può finalmente vedere da vicino le grandi qualità del nazionale slovacco. Vittoria che

riavvicina la squadra al suo pubblico dopo i mugugni per la debacle interna contro Cantù e utile per lanciare segnali positivi dal campo all’esterno per le vicende societarie.

a cura di: C Q

Fabrizio Nigro Photography

Rifondata nel 2012 acquistando il titolo sportivo di Santa Croce, l’Itely Milano, prossima avversaria della Sidigas HS Avellino, è al suo primo torneo professionistico. L’impatto con l’A2 è stato duro per i lombardi: tre sconfitte e un successo casalingo per 3-1 contro la Coserplast Openet Matera rappresentano un bottino magro ma che gli consente comunque un +3 rassicurante in graduatoria sulle ultime tre squadre in classifica. I lombardi, allenati da Marco Maranesi, sono reduci dalla sconfitta in quattro set contro la Tonazzo Padova, non sono bastati gli attacchi a segno nel primo set di Luca Sirri e una buona difesa di squadra complessiva. Complice l’assenza dello schiacciatore Giacomo Rigoni per un problema alla spalla, da valutare anche in ottica Avellino, la differenza tra Milano e Padova è risultata evidente. «La partita si è giocata fino a metà, ossia solo nei primi due set. - ha spiegato Marco Maranesi al termine della gara in Veneto - Poi abbiamo dovuto rinunciare a Rigoni che anche in settimana si era allenato poco per un fastidio alla spalla. Peccato per non aver concretizzato il vantaggio nel primo set, ma onore a Padova e soprattutto a Vedovotto che al servizio ha fatto la differenza e ci ha messo in difficoltà». L’ obiettivo della Power Volley al suo primo anno professionistico è la salvezza, punto di inizio per la programmazione futura su basi solide. Sfida dunque tutt’altro che proibitiva per la Sidigas HS. I ragazzi di Michele Totire potrebbero trovarsi dall’altra parte della rete chi fino a qualche giorno fa era in maglia biancoverde. In attesa del transfer, Milan Bencz potrebbe esordire in maglia Itely già domenica. Sarà big match al Pala Fabris dove la Tonazzo Padova inconterà la Globo Banca Pop. Frusinate Sora: appaiate a quota 10 in classifica le due squadre potrebbero determinare parte dei giochi per la qualificazione in Coppa Italia. Altra gara incandescente a Matera: la Coserplast Openet affronterà la capolista B-Chem Potenza Picena, chiamata a confermare l’ottimo inizio e a difendere il primo posto. Cassa Rurale Cantù, Vero Volley Monza e Sieco Service Ortona sfideranno le cenerentole della Serie A2: Castellana Grotte, Corigliano e Brolo in quattro turni hanno raccolto appena tre set e con questo passo l’ultima piazza sarà decisa dagli scontri diretti.

Programma 5° giornata (17/11 ore 18:00)Itely Milano – Sidigas HS AvellinoMaterdomini Castellana Grotte - Cassa Rurale CantùTonazzo Padova - Globo Banca Pop. Frusinate SoraCoserplast Openet Matera - B-Chem Potenza Picena (16/11 ore 20:30)Vero Volley Monza - Caffè Aiello CoriglianoSieco Service Ortona - Elettrosud Brolo

L’AVVERSARIO:Itely Milanoal primo annotra iprofessionisti

Turno favorevole per Avellinoche può approfittare dello scontro diretto

tra Padova e Sora.

a cura di: C Q

Fabrizio Nigro Photography

Due storie diverse che si fondono nel segno dell’ovale. Sono quelle dei presidenti di Avellino Rugby, Antonio Roca (a sinistra), e dei Wolves Ospedaletto, Aniello Pompeo Fusco (a destra). Da un lato il precursore del rugby in Irpinia, che nell’ormai lontano 2002 animava con coraggio e un pizzico di spericolatezza le fondamenta del suo club. Dall’altro un padre, come tanti, che pochi anni dopo si incuriosiva alla disciplina seguendo le gesta del figlio, Angelo Fusco, allora militante nelle giovanili del club di Roca. Poi la nascita dei Wolves, avvenuta tre anni fa, ed il trasferimento del giovane tallonatore alla corte di Zefelippo, e infine quest’estate il cambio della guardia ai vertici del club, con il signor Fusco convertito nell’arco di un anno da primo tifoso dei tuttineri a effettivo numero uno della società al posto dell’ex Zeccardo. Imprinting diverso dunque, ma stesso punto di arrivo per i due presidenti: un impegno assiduo e spesso silenzioso per la diffusione dello sport ovale su questo territorio. Grazie anche al loro lavoro ormai l’Irpinia può vantare due squadre di rugby, un derby, ed una certa costanza di presenze nei campionati regionali. Ma la strada da fare per consacrare l’affermazione definitiva della disciplina è ancora lunga. Per questo abbiamo provato a fare il punto della situazione proprio con Roca e Fusco, simboli di due realtà diverse e con problemi diversi, ma che sono destinate inevitabilmente a percorrere la medesima direttrice.

Presidenti, partiamo dal campionato in corso. Le prime quattro giornate hanno evidenziato una competizione dura e difficile, che lascia ancora all’asciutto la casella delle vittorie per le irpine. Quali sono gli obiettivi stagionali dei club?

Roca: “Non nascondo le difficoltà che stiamo affrontando per la necessità di un nutrito ricambio di uomini. Si tratta di una consuetudine annuale, ma stavolta le perdite sono state superiori alla media. Mi aspettavo quindi una leggere flessione nel rendimento della squadra, anche se devo ammettere che non mi aspettavo l’entità pesante di alcune sconfitte. Credo che bisognerà pazientare un po’, aspettando che i tanti nuovi innesti, molti alla prima su un campo di rugby, completino quel tirocinio forzato al quale sono gioco forza obbligati per acquisire un’esperienza adeguata. La nostra sarà dunque una stagione interlocutoria, ma l’interlocutorio è per noi l’ordinario. Più in generale per un futuro più robusto sarà necessario impiantare una solida base di giovanili, ed è questo il vero obiettivo a cui dobbiamo propendere e verso il quale stiamo lavorando”.

Fusco: “In campionato siamo a quota zero, come del resto l’anno scorso, ma per la nostra giovane società questo non è un problema. Ovviamente ci auguriamo di vincere e lavoriamo ogni settimana per farlo, ma la priorità è quella della crescita. Quest’anno ci sono molte novità, come il trasferimento ad Ospedaletto e l’arrivo di tanti nuovi atleti a rinforzare il club. Questi sono segnali positivi che ci infondono fiducia sulla strada imboccata, ma dobbiamo avere calma e pazienza cercando di migliorarci partita dopo partita. Non si può pretendere tutto e subito. Basterebbe andare con più regolarità in meta per iniziare a dare uno scrollone al morale dei ragazzi e innescare quel percorso virtuoso che ci porterà prima o poi alla vittoria”.

Al rugby irpino manca ancora qualcosa per essere competitivo a livello medio/alto in Campania. Qual è il motivo?

Roca: “Nella nostra provincia questo sport paga innanzitutto dazio per la giovane età che ha. Inoltre nella sua nascita mancavano rugbisti di esperienza. Io stesso

Roca:“Il movimento

rugbystico irpino

è ancora giovane

ma in evoluzione”

RUGBYDERBY E DINTORNI

I PRESIDENTI DIAVELLINO RUGBY

WOLVES OSPEDALETTOA CONFRONTO

a cura di: Eddy Tarantino

lo ero nell’animo, non nella tecnica. Ora però le cose stanno cambiando. Caliano è già un allenatore valido a livello regionale, ma è il primo. Appena gli altri pionieri del club raggiungeranno la formazione adeguata andrà ancora meglio. Non dimentichiamo che il cammino per arrivare alle prime soddisfazioni è stato lungo e pieno di sacrifici. C’è voluto un campionato per la prima meta e due per la prima vittoria. In ogni caso potremo dire che il rugby è davvero una realtà affermata ad Avellino solo quando il movimento sarà in grado di evolvere in automatico, come accade a Benevento, e senza la buona volontà di un gruppo di persone che decide di dedicare le sue energie a questa missione”.

Fusco: “I problemi estivi della ricerca di un campo, sia per noi che per l’Avellino Rugby, evidenziano che innanzitutto c’è un problema di strutture. Fortunatamente la vicenda Santo Spirito si è conclusa nel migliore dei modi e noi abbiamo trovato la sensibilità del sindaco Saggese che ci ha permesso di insediarci ad Ospedaletto, ma il problema generale resta. Quello della palla ovale più che uno sport è uno stile di vita, ma senza le strutture non è facile invogliare i ragazzi a provare questa esperienza. Né è un esempio proprio la nostra avventura ad Ospedaletto, che ha aperto con successo un’opportunità sana e formativa per tanti giovani, altrimenti destinati all’inerzia. C’è poi da tenere conto della questione culturale. Il rugby non è ancora seguito come altri sport e questo si riflette sulla mentalità dei ragazzi. Ma sono convinto, soprattutto se saremo bravi come club a sfoggiare la capacità attrattiva dell’ovale, che piano piano le cose cambieranno”.

Inizia a respirarsi aria di derby. Il prossimo 8 dicembre al Piola di Ospedaletto andrà in scena la terza stracittadina tra tuttiverdi e tuttineri. Finora ha sempre avuto la meglio Avellino. Cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima sfida?

Roca: “Il derby è un po’ la festa del rugby che si rinnova per la nostra provincia ed è senz’altro una nota positiva per la vitalità e la continuità del movimento. In questo senso per noi sarà un grande piacere quello di essere ospitati dai Wolves in una nuova struttura, il Piola, che testimonia un altro tassello del radicamento della disciplina. In campo però dovremo scendere per perseguire la vittoria senza indugi. Bisognerà lottare, rispettando gli avversari e consapevoli che ci aspetterà una dura resistenza, ma convinti di fare risultato”.

Fusco: “Non mi piace fare pronostici, né tanto meno è facile farli visti i profondi cambiamenti che ogni anno bisogna registrare. E’ una partita da giocare al massimo, come le altre, ma con un sapore speciale. L’Avellino Rugby è sicuramente favorito, per storia ed esperienza, ed è innegabile che al momento abbia una marcia in più. Ma ciò non toglie che potremmo dire la nostra, soprattutto se arriveremo al derby al top della condizione fisica e mentale. Se il gruppo sarà coeso ce la possiamo giocare”.

Concludiamo con le giovanili, che per il rugby sono un po’ come il sale in cucina. La penalizzazione di otto punti che Avellino sta scontando ed il profilarsi dello stesso handicap l’anno prossimo per i Wolves esige una riflessione. Quali le prospettive per le juniores in futuro?

Roca: “Come accennavo prima, senza una robusta base di giovanili il rugby non può avere continuità per un club. Lo testimoniano i prodotti del nostro vivaio nel passato ma anche le nostre deficienze negli ultimi anni che ci hanno portato a pagare dazio in materia di assolvimento dell’obbligatorietà e che paghiamo anche in termini di rosa. In questo quadro si è aperta la collaborazione con la Streghe di Benevento per questa stagione, dove militano sette lupacchiotti del club. Si tratta di un passaggio, seppur importante, al quale dovrà seguire però l’allestimento in proprio delle under. Già quest’anno i ragazzini si allenano due volte alla settimana ad Avellino ed una a Benevento, ma contiamo di far crescere la base e organizzare totalmente in proprio le attività già per il prossimo torneo, anche per valorizzare il ruolo del direttore tecnico Bianco, la cui collaborazione col club è nata proprio in quest’ottica di progettualità”.

Fusco: “Il nostro è un club giovane ma sappiamo quanto importante sia il ruolo delle giovanili in ottica di crescita. Fin dalla nascita abbiamo sempre allevato insieme ai seniores anche i più piccoli e quest’anno ci fa piacere che per tre di loro si sia aperta la strada dell’under 18 di Battipaglia, dove militano e fanno esperienza per il futuro. Stiamo lavorando per formare un gruppo ancora più nutrito, con l’auspicio di provare a completare almeno una formazione under per la prossima stagione. Non è facile ma se il territorio risponderà presente possiamo farcela”.

Fusco:

“Mancano le strutture,

grazie ad Ospedaletto

che ci ha datoospitalita’”

Fabrizio Nigro Photography

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Al Santo Spirito la gara tra Asd Avellino Rugby e Arechi inizia con 17 minuti di ritardo. Caliano manda in campo i piloni Balsamo e Barbarisi, il tallonatore Petruzziello, le seconde Sellitto e Balletta, le terze De Mattia, De Luca e Capasso. In mediana si collocano Vincenzo Gaita e Lombardi, i centri sono lo stesso Caliano e Vietri, mentre il triangolo allargato è composto dalle ali Iannaccone e Raosa e dall’estremo capitan Pericolo. La partenza dei lupi verdi è positiva. Le battute iniziali mostrano infatti un XV di casa vivace e capace di affacciarsi in un paio di occasioni sui 22 ospiti. Non accadrà quasi mai nel resto della gara. La prima frazione si chiude 0-54 per gli ospiti grazie ad una serie di errori che si aggiungono alle insicurezze in campo da parte dei beniamini locali, supportati da una trentina di spettatori nonostante il maltempo.

Al ritorno in campo non c’è il trainer-giocatore Caliano infortunato nella prima frazione di gioco. Il guru Bianco in panchina a dar manforte al coach prova a

caricare i suoi e l’operazione in parte riesce perché Pericolo e compagni entrano in campo più quadrati. Avellino riesce meglio ad imbrigliare gli avversari, ma non bastano i placcaggi di De Luca – protagonista anche dei due unici tentativi di sortite offensive – di Virginio Gaita e Iannaccone, per frenare del tutto la marcia dei dragoni. La panchina, finalmente lunga, consente ai due tecnici di provare a rimescolare le carte. Ben quattro i cambi operati con l’ingresso in campo di Carmine De Prizio, arrivato in extremis in Irpinia per aggregarsi ai compagni, di Mernone, e dei due debuttanti Imparato e Roberto. Il ricambio di uomini fa bene e si vede, perché – complice la pioggia – consente al XV di casa di stringere ancora i denti e limitare i danni. La partita termina 0-78 per l’Arechi con ben 12 mete realizzate.

«Forse qualcosina di positivo rispetto alle ultime gare si è visto – commenta Caliano nel post gara – ma non possiamo ignorare le tante imprecisioni sul rettangolo di gioco, che palesano ancora una volta la necessità di un maggiore impegno in settimana. La parola d’ordine resta la stessa – aggiunge – bisogna lavorare e tanto, approfittando della pausa che cade in un momento propizio. Dobbiamo sfruttare questo mese di novembre per recuperare gli infortunati ma anche per potenziare il lato tecnico e fisico. Il rugby è uno sport di battaglia, servono perciò dei guerrieri nel corpo e nella mente. Sarà questo il fattore su cui bisognerà insistere per arrivare alle sfide di dicembre, dove potremo dire la nostra contro Catanzaro, Wolves e Salerno, nel migliore dei modi».

Arechi Salernotroppo forte perl' Avellino Rugby

Coach Caliano:“Bisogna lavorare di più

in settimana”

Al Vestuti i Wolves perdono contro Salerno 69-7. A differenza dei cugini dell’Avellino, affrontano una diversa fase di crescita e, paradossalmente, sono meglio allenati ed abituati ad incassare. Il risultato conferma che c’è ancora tanto da lavorare nella squadra del presidente Fusco e che il Salerno, seppur club di medio/bassa classifica è ancora un paio di gradini avanti. Ma fa registrare la prima meta stagionale dei tuttineri, arrivata con largo anticipo rispetto all’anno scorso, nel quale si dovette pazientare fino alla prima di ritorno. E’ un segnale decisamente positivo.

Per questo Zefelippo, pur non nascondendo i problemi da affrontare, vede il bicchiere mezzo pieno. «Nel primo tempo siamo entrati in campo male, commettendo i soliti errori delle ultime domeniche. Sono invece molto soddisfatto della ripresa, e non solo per la meta, che ha premiato tutto il gruppo, ma anche per il gioco. In più di una circostanza siamo infatti riusciti a mettere in difficoltà i padroni di casa con improvvise ripartenze e anche il turn over sembra aver offerto quella freschezza necessaria per consentirci di gestire meglio la seconda fase di gara».

Il coach mascherato ha schierato i piloni Carmine Ferraro ed Aprano, il tallonatore Fusco, le seconde linee Cecere ed Oliviero, le terze Pastore e Novaco, e l’otto Manzi. In mediana hanno agito rispettivamente alla mischia e ad apertura, Elietto e Giordano, centri Merlucci e Santoro, ali Zeccardo e Russo, tra i più vivaci in fase offensiva, estremo il recuperato dell’ultim’ora Marzullo, mentre non ce l’ha fatta a raggiungere Salerno Giuseppe Bergamino. Nella ripresa sono entrati al quarantesimo Zefelippo, Zhang e Pellegrino Ferraro , Pisano, Marciano.

Il Salerno ha chiuso la gara nella prima frazione, approfittando, come accennava Zefelippo, delle amnesie degli ospiti. Otto le mete e 45 i punti in cascina, che hanno blindato risultato e bonus. Decisamente migliore la performance della ripresa per gli ospedalettesi, che hanno trovato la prima

marcatura stagionale al 58esimo. A scrivere il suo nome negli annali del club è stato Elietto, ma il merito va condiviso con i compagni, in un’azione dove gli irpini hanno sfruttato al meglio il pick and go, innescando prima la percussione di Fusco, poi lo scarico su Zefelippo, e infine quello su Elietto, che è entrato tra le maglie avverse grazie anche al prezioso sostegno di Leone che ha messo il suo zampino sulla schiacciata risolutiva. Nel prossimo turno, in programma domenica, i tuttineri torneranno tra le mura amiche del Piola per ospitare i cavalieri Sarno.

Wolves Ospedaletto,Elietto firma

la prima meta stagionale

Ai tuttineriil premio fairplay

della scorsa stagione.

i ragazzi di Zefelipporicevono il premio fairplay

a cura di: Eta

Fabrizio Nigro Photography

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Domenica ad Ospedaletto sarà la prima gara in assoluto tra i due club. I cavalieri di Sarno nascono quest’estate dalle ceneri di due club salernitani, il Nuceria e i Wasps Stabia, i cui rugbisti si erano già aggregati al XV molosso dopo il ritiro dei vesponi dai campionati, avvenuto due anni fa. La Sarnese è una polisportiva dedicata a rugby e calcio, e presieduta da Francesco Origo. Il dirigente addetto alla palla ovale è invece Rocco Margiotta, figlio dell’ex Avellino Rugby, Tonio, mentre in panchina, insieme a Salvatore Lucia, siede anche l’ex Wasps Marco Raimondi. Finora la stagione del debutto si sta rivelando prodiga di soddisfazioni per la truppa di Lucia, che in classifica è quarta da sola a 10 punti, dietro il gruppo delle battistrada Rende, Torre ed Arechi. Due le vittorie già conquistate in regular season, entrambe in casa. Si tratta di quella dello scorso weekend contro il Catanzaro e di quella contro Avellino, arrivata nel primo turno grazie al 15-46 dello Squitieri. I cavalieri hanno invece perso le gare scontate, contro i dragoni dell’Arechi al terzo turno e nella trasferta di Torre al secondo. Insomma, il biglietto da visita del XV del dirigente Margiotta è di quelli che lasciano poche speranze ai padroni di casa in quanto a pronostico. Anche se i Wolves – fermi a zero in graduatoria e davanti solo ai cugini dell’Avellino, che devono recuperare la penalità di inizio torneo - possono vantare un anno di militanza in più nella categoria, infatti, il club è nuovo e giovane, e a differenza degli ospiti non presenta nel suo roster giocatori già navigati ed esperti, aspetto non secondario nella disciplina. Per questo, almeno sulla carta, il successo dei cavalieri dovrebbe essere fatto certo. Ciò non toglie tuttavia che la gara del Piola possa offrire in ogni caso degli spunti interessanti. I tuttineri potranno innanzitutto approfittare del fattore campo per rendere quanto più difficile possibile la vita agli avversari, ma soprattutto avranno l’opportunità di bissare la prima meta stagionale, arrivata grazie ad Elietto domenica scorsa a Salerno in largo anticipo rispetto alla scorsa stagione. E’ proprio questo il segnale più importante restituito dalla

prestazione di Giordano e compagni al Vestuti, un’iniezione di fiducia che se incanalata sui giusti binari potrebbe accelerare sensibilmente il percorso di crescita del giovane club ospedalettese.

In vista del match mister Zefelippo, non potrà contare sugli infortunati Pila e Garofalo, usciti malconci dalla battaglia si Salerno. Mancheranno certamente Tartaro e Stefano Bergamino, per entrambi impegni extra-agonistici e l’ultimo innesto in ordine di tempo, il summontese De Marino, per il quale è stato avviato l’iter di tesseramento ma se ne attende ancora il completamento. Se tutto filerà liscio, l’atleta dovrebbe esordire nell’ultima gara prima del giro di boa, cioè al Liguori contro il Torre. L’abbondanza di uomini che si profila darà dunque modo a Zefelippo di insistere con gli esperimenti in staffetta, che già contro il Salerno hanno portato a buoni risultati. In questo senso sarà come al solito l’ultima seduta però a chiarire definitivamente le idee al coach mascherato.<br>

Al di là del momento sportivo, domenica sarà anche l’occasione per una premiazione, quella della “classifica dei cattivi”, curata dal trainer dei cavalieri, Salvatore Lucia, attraverso le pagine on line di Rugbista.it. Quest’anno il premio fair play toccherà proprio ai tuttineri, che con sole tre ammonizioni si sono rivelati la squadra più corretta della passata stagione. A consegnare il trofeo, in genere assegnato in occasione del torneo Terra dei Bufali, quest’anno non disputato, sarà lo stesso Lucia, insieme ad un comitato di arbitri della sezione di Salerno. “Siamo molto soddisfatti – dichiara Zefelippo – per la consegna di questo premio, perché vuol dire che oltre al rugby, abbiamo insegnato ai nostri ragazzi anche qual è il comportamento da tenere in campo. La correttezza è un valore importante in questo sport e puntiamo a cercare di aggiudicarci questo riconoscimento anche per il campionato in corso”.

Gli unici irpini in campo della palla ovale questo fine settimana saranno i Wolves del presidente Fusco, che torneranno al Piola per la sfida alla Sarnese, allenata da un altro protagonista del rugby regionale, mister Salvatore Lucia.

i ragazzi di Zefelipporicevono il premio fairplay

a cura di: Marco Imbimbo

E’ la peggior difesa del campionato con ben 24 gol incassati in 13 partite ed è anche il terzo peggior attacco con solo 11 gol all’attivo. La Juve Stabia si presenta al derby di domenica con quell’ultimo posto che ben descrive il pessimo avvio di stagione. Solo sette punti in classifica con il Padova, penultimo, che l’ha già staccata di tre lunghezze. Di fronte l’Avellino delle meraviglie che viaggia a una velocità paurosa per una neopromossa, secondo solo alla capolista Lanciano e in coabitazione con squadre che portano il nome di Empoli e Palermo. Sono 24 i punti realizzati dai lupi finora, quasi la metà di quello che dovrebbe essere l’obiettivo stagionale ovvero quella salvezza che, se si continua così, verrà acciuffata in tempi stretti. Poi ci sono i gol subiti, solo 12 su cui pesano i tre di Siena, mentre l’attacco ha dimostrato di saper svolgere il suo compito andando a segno ben 16 volte, anzi in realtà ad andare in gol sono già stati 8 i giocatori biancoverdi, guidati dal bomber Galabinov a quota 6.

Numeri che sembrano voler subito indirizzare a favore dei lupi la gara di domenica con la

Juve Stabia che sembrerebbe non aver scampo, ma è pur sempre un derby e i numeri in queste partite contano poco. A fare la differenza saranno le motivazioni dei singoli giocatori a cominciare dai tanti ex della sfida. Tra le Vespe figura quel Matteo Contini che disputò in biancoverde la stagione sciagurata del 2003-2004 in B con Zeman sulla panchina, ma c’è anche Luigi Vitale cresciuto nelle giovanili dell’Avellino senza mai arrivare in prima squadra. In campo ci sarà anche Maurizio Lanzaro, avellinese doc che ha girato l’Italia in lungo e largo, da Verona a Reggio Calabria prima di trasferirsi a Saragozza tre anni fa, ma non ha mai indossato la casacca biancoverde se non con le giovanili. Tra le fila dell’Avellino invece ci sono giocatori che hanno lasciato il segno a Castellamare come Seculin che ha difeso la porta delle Vespe nelle ultime due stagioni, oppure Castaldo in gialloblu per quattro stagioni con 111 presenze e 36 gol. E poi c’è Alessandro Fabbro, al rientro dall’infortunio, che scalpita per affrontare il suo passato e, magari, togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il difensore biancoverde è stato protagonista della scalata della

Juve Stabia dalla C2 alla B, ma giunto in cadetteria è stato messo da parte senza indugi. Per lui la stagione 2011-2012 è stata forse la più brutta della sua carriera. A Castellamare collezionò solo 2 presenze prima di essere mandato in C1 al Pergocrema durante il mercato invernale. Avrà sicuramente voglia di riscatto, Frabbro, di cui si è sempre detto «non è adatto per la B». Ma lo stesso discorso lo hanno dovuto ascoltare anche Castaldo e un certo Galabinov. Gli ex però non saranno solo in campo. Anche Massimo Rastelli affronterà il suo passato, anzi per lui il match con la Juve Stabia avrà un sapore del tutto particolare perché è a Castellamare che chiuse la sua carriera da calciatore nel 2008-2009 ed è sempre con la casacca delle Vespe che ha dato il via alla sua avventura da allenatore nella stagione successiva.

Ex a parte, sarà sicuramente un derby combattuto, ma soprattutto inedito in serie B. Le due squadre, finora, non si sono mai incontrate in cadetteria e il derby manca dalla stagione 2006-2007 quando i lupi si imposero per 4-2 con doppietta di Biancolino e reti di Grieco e Moretti.

RASTELLI,CASTALDO,FABBROSECULINGLI EX OGGI IN MAGLIA BIANCOVERDE

Attentialle vespe!JUVE STABIA IN DIFFICOLTÀ MA IL DERBY È UNA PARTITA SPECIALE

Alfredo Spagnuolo Photography

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Storica, così si può definire la tredicesima giornata di campionato.Storica perchè l’Avellino batte il Brescia a domicilio dopo 33 anni. Furono De Ponti e Valente, nella stagione 80-81, a regalare la prima e unica vittoria ai lupi. Un campo notoriamente ostile, quel “Rigamonti” dove in 15 incontri l’Avellino aveva perso 9 volte e pareggiato in 5 occasioni. Ma soprattutto negli ultimi sei incontri i biancoverdi avevano totalizzato altrettante sconfitte incassando la bellezza di 15 gol e realizzandone neanche uno. Ma da un punto di vista statistico vanno appuntati altri due dati che rendono questa vittoria davvero storica. Il primo riguarda la rete di Galabinov. Era dalla stagione 89-90 che le rondinelle non prendevano gol in casa quando a violare la porta ci pensò Sorbello, prima di un lungo periodo di digiuno spezzato dalla capocciata del bulgaro, una sorta di incantesimo che spazza via la maledizione. Il secondo dato statistico che ci regala la sfida di Brescia e che la porta di diritto nella storia dei biancoverdi riguarda invece i gol subiti. Era dalla stagione 75-76 che l’Avellino tornava da Brescia almeno con una rete incassata, ma questa volta Seculin ha abbassato la saracinesca interrompendo questo trend negativo. Storia a parte, la vittoria di Brescia ha un valore grande nel presente. L’Avellino agguanta il secondo posto in classifica, in coabitazione con Empoli e Palermo, portandosi a -2 dal Lanciano capolista, ma soprattutto posizionandosi a metà salvezza. Dei 50 punti pronosticati, ne mancano 26 e ancora non è finito il girone di andata. Al Rigamonti c’è stata la partita perfetta. Un gol per tempo realizzati dalle punte di diamante della squadra e Brescia incapace di

intendere e di volere. Proprio quello che ci voleva per cancellare la sconfitta interna col Palermo. Da registrare anche il rientro in campo di Ciccio Millesi schierato sull’out di sinistra per tutta la gara mettendo in mostra una condizione fisica invidiabile, ma soprattutto facendo vedere che il suo sinistro è sempre più chirurgico come quando pennella il cross per la capocciata di Galabinov, quella dell’1-0 con cui si chiude il primo tempo.Nella ripresa il Brescia si butta in avanti alla disperata ricerca del pareggio. L’Avellino, però, è una squadra che sa soffrire: occupa gli spazi e raddoppia sui portatori di palla per poi ripartire velocemente in contropiede, vero e proprio punto di forza della squadra di Rastelli. Se il Brescia ha il possesso palla, sono gli ospiti a creare le occasioni più pericolose, costringendo le rondinelle all’inferiorità numerica al 36’ quando Benali abbatte Schiavon lanciato a rete. Subito dopo Rastelli si gioca la carta Castaldo al rientro dopo le noie muscolari. Super Gigi ci mette una decina di minuti a carburare prima di dimostrare a tutti di aver superato i problemi. Al 49’ Castaldo in stile “testa bassa e pedala” attraversa tutto il campo seminando gli avversari e chiudendo la gara con un tiro da fuori.Tutto perfetto, tutto belllo. Dallo stacco imperioso di Galabinov alla traversata di Castaldo passando per le giocate di Millesi e le sfuriate di “Frecciarossa” Zappacosta. L’Avellino abbatte il Brescia e sfata un altro tabù. Prima del successo con le rondinelle, l’Avellino aveva già messo a segno una vittoria storica, quella contro la Ternana che in casa mancava da 43 anni. Insomma, un Avellino sempre più storico e il campionato ancora non è finito.

Avellino,dopo 33 anni violato

il RigamontiDe Ponti e Valente regalarono l’ultima gioia ai lupi

Nella stagione 89-90 l’ultima rete di Orazio Sorbello

a cura di: Marco Imbimbo

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La prima parte della frase è l’invito che la Lega Calcio rivolge da anni alle società italiane, soprattutto di B, la seconda parte è invece quella nascosta nell’invito, quella condizione che scopri solo a campionato in corso ovvero quando arrivano le convocazioni delle varie Nazionali. Le ultime stanno creando una vera a propria sommossa popolare in cadetteria con gli allenatori in prima linea a muovere la “rivolta”. E non hanno tutti i torti. Tra Nazionale maggiore, Under 21 e Under 20, la serie B ha concesso ben 49 calciatori. Un numero enorme anche perchè in molti casi si tratta di giocatori titolari. L’Avellino, ad esempio, contro la Juve Stabia perderà Zappacosta. Ma rispetto ad altre squadra, i biancoverdi sono andati bene. Sul taccuino di Di Biagio, da tempo, ci sono anche Izzo e Bittante, se il ct dell’Under li avesse convocati, l’Avellino si sarebbe trovato nella stessa situazione del Bari che tra U20 e U21 perde ben 5 pedine: Chiosa, Beltrame (U20), Sabelli, Fossati, Fedato (U21). O del Palermo che deve fare a meno di Herandenz convocato con i grandi dell’Uruguay, mentre Belotti va in U21 e Verre in U20. E poi c’è il Carpi che perde quattro elementi tra cui Memushaj, non uno qualunque, o lo Spezia che perde il portiere Leali chiamato da Di Biagio. Ovviamente il ct dell’Under 21 non sta facendo nulla di male, anzi ben vengano le attenzioni rivolte sui giovani della B, ma c’è da apportare qualche modifica alle norme che regolamentano le convocazioni in nazionale. Oltre all’Under 21, la B rifornisce anche l’Under 20 e qualche Nazionale maggiore come Albania, Grecia, Uruguay. A differenza della Serie A, in cadetteria non è previsto il turno di stop in occasione degli impegni delle Nazionali. Avere un giocatore in rosa convocato è sempre stato un vanto, ma adesso rischia di diventare un problema serio per ogni allenatore. A lanciare l’allarme è stato Sarri, ex Avellino, ora all’Empoli. “Così il campionato è falsato” ha tuonato il tecnico che domenica affronterà il Lanciano per una sfida al vertice molto delicata.In ballo c’è il primo posto, ma l’Empoli dovrà fare a meno del terzino albanese Hisaj e del giovane centrale Daniele Rugani. Il Lanciano, invece, perderà un solo calciatore, il difensore De Col. La Lega dovrebbe tutelare quelle società che investono sui giovani valorizzando i vivai, così come si chiede di fare da anni. Non si può assistere a squadre decimate dalle convocazioni. Visto il trend che si registra, con la B che è arrivata a dare ben 49 giocatori alle varie Nazionali, sarebbe il caso di prendere in considerazione quello che succede in A: il campionato si ferma quando ci sono le Nazionali. Oppure si potrebbe ripristinare quella norma esistente fino a qualche anno fa che consentiva a una società di chiedere il rinvio della partita in presenza di 2-3 giocatori convocati nelle rispettive Nazionali.

Puntate sui giovani e..arrangiatevi.

ben 49 i calciatori di Bimpegnati con le nazionali,ma il campionato non si ferma

AVELLINO: Zappacosta (U21)

BARI: Chiosa, Beltrame (U20), Sabelli, Fossati, Fedato (U21)

BRESCIA: Camigliano (U20), Cragno (U21)

CARPI: Cani, Mumushaj (Albania), Kiakis (U21 Grecia), Kirilov (U21 Bulgaria)

CESENA: Krajnc (U21 Slovenia)

CITTADELLA: Di Gennaro, Pecorini, Busellato (U20)

CROTONE: Cataldi (U20), Crisetig, Pettinari, Dezi (U21)

EMPOLI: Rugani (U21), Hysaj (Albania)

JUVE STABIA: Zampano (U21)

LANCIANO: De Col (U20)

MODENA: Molina (U21)

NOVARA: Faragò (U20), Potouridis (U21), Kosicky (Slovacchia)

PALERMO: Verre (U20), Belotti (U21), Hernandez (Uruguay)

PESCARA: Pigliacelli (U20), Viviani, Politano (U21)

REGGINA: Di Lorenzo (U20)

SIENA: Milos (U21 Croazia)

SPEZIA: Leali (U21), Ciurria (U19), Orsic,Culina (Under 21 Croazia)

TERNANA: Farkas (Slovacchia)

VARESE: Fiamozzi (U20), Spendlhofer (U21 Austria)

a cura di: Marco Imbimbo

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Puntate sui giovani e..arrangiatevi.