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#MUSEICHIUSIMUSEIAPERTI IL COLORE DEI COLORI! Quante volte, aprendo il tuo astuccio, ti sei lamentato di non aver abbastanza colori ? Se lo hai fatto ti daremo delle informazioni che ti lasceranno a bocca aperta. Fin dalla preistoria, l’uomo ha sentito la necessità di comunicare attraverso disegni e colori, pur avendone a disposizione davvero pochi. Hai mai sentito parlare della grotta di Chauvet? La definiscono la “Cappella Sistina della preistoria” perché, proprio come la cappella della Città del Vaticano, presenta delle pareti completamente dipinte. Ovvia- mente non fu certo Michelangelo a compiere questo capolavoro sulle pareti della grotta, ma quegli uomini che comunemente conosciamo con il nome di Sapiens. E cosa dire poi degli antichi Egizi? Sulla tavolozza dei colori di un artista ne avremmo trovati SOLO SEI. Si, hai capito bene, S-E-I, detti iwen: il rosso, il giallo, il blu, il verde, il nero e il bianco. Stupefacente, vero? E ancora più sorprendenti sono i risultati che sono riusciti a ottenere con questo mode- sto numero di colori. Ogni iwen ha rappresentato per gli Egizi un significato simbolico che vorremmo raccon- tarti. Siediti comodo, ne scoprirai delle belle! DIDATTICA AL MUSEO Partiamo dal rosso, deshr, un colore ottenuto dall’ocra rossa, dal cina- bro o dalla robbia. Era il colore della vita e della vittoria, ma anche il colore del pericolo e del male. Se ci pensi bene, di che colore sono le fiamme del fuoco? A seguire il giallo, che per gli Egizi era khenet, altra colorazione ricava- ta da un’ocra (il giallo ocra lo avete nel vostro astuccio, vero?). Simboleggiava l’eternità e non è certamente un caso il fatto che gli Egizi dipingessero di questo colore la pelle degli dei. Geniale! E cosa dire del blu? Il suo nome era irtiu o sbedju. I coloranti da cui si otteneva erano azzurrite, lapislazzuli e il famosissi- mo blu egizio, una miscela di rame, vetro e quarzo (per fartela sempli- ce!) Rappresentava il cielo e l’acqua e soprattutto il Nilo, a sua volta sim- bolo di fertilità e vita.

IL COLORE DEI COLORI! · sto numero di colori. Ogni iwen ha rappresentato per gli Egizi un significato simbolico che vorremmo raccon-tarti. Siediti comodo, ne scoprirai delle belle!

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Page 1: IL COLORE DEI COLORI! · sto numero di colori. Ogni iwen ha rappresentato per gli Egizi un significato simbolico che vorremmo raccon-tarti. Siediti comodo, ne scoprirai delle belle!

#MUSEICHIUSIMUSEIAPERTI

IL COLORE DEI COLORI!

Quante volte, aprendo il tuo astuccio, ti sei lamentato di non aver abbastanza colori ? Se lo hai fatto ti daremo delle informazioni che ti lasceranno a bocca aperta.

Fin dalla preistoria, l’uomo ha sentito la necessità di comunicare attraverso disegni e colori, pur avendone a disposizione davvero pochi. Hai mai sentito parlare della grotta di Chauvet? La definiscono la “Cappella Sistina della preistoria” perché, proprio come la cappella della Città del Vaticano, presenta delle pareti completamente dipinte. Ovvia-mente non fu certo Michelangelo a compiere questo capolavoro sulle pareti della grotta, ma quegli uomini che comunemente conosciamo con il nome di Sapiens.

E cosa dire poi degli antichi Egizi? Sulla tavolozza dei colori di un artista ne avremmo trovati SOLO SEI. Si, hai capito bene, S-E-I, detti iwen: il rosso, il giallo, il blu, il verde, il nero e il bianco. Stupefacente, vero? E ancora più sorprendenti sono i risultati che sono riusciti a ottenere con questo mode-sto numero di colori. Ogni iwen ha rappresentato per gli Egizi un significato simbolico che vorremmo raccon-tarti. Siediti comodo, ne scoprirai delle belle!

DIDATTICA AL MUSEO

Partiamo dal rosso, deshr, un colore ottenuto dall’ocra rossa, dal cina-bro o dalla robbia.Era il colore della vita e della vittoria, ma anche il colore del pericolo e del male. Se ci pensi bene, di che colore sono le fiamme del fuoco?

A seguire il giallo, che per gli Egizi era khenet, altra colorazione ricava-ta da un’ocra (il giallo ocra lo avete nel vostro astuccio, vero?). Simboleggiava l’eternità e non è certamente un caso il fatto che gli Egizi dipingessero di questo colore la pelle degli dei. Geniale!

E cosa dire del blu? Il suo nome era irtiu o sbedju. I coloranti da cui si otteneva erano azzurrite, lapislazzuli e il famosissi-mo blu egizio, una miscela di rame, vetro e quarzo (per fartela sempli-ce!)Rappresentava il cielo e l’acqua e soprattutto il Nilo, a sua volta sim-bolo di fertilità e vita.

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DIDATTICA AL MUSEO

Se ti dicessero verde, a cosa penseresti? In questo periodo certa-mente a un prato su cui poter fare un bel pic-nic? Per gli Egizi il verde, wadhj, il cui pigmento si otteneva da un altro minerale, la malachite, simboleggiava crescita, vita e risurrezione. E chi se non Osiride poteva rappresentarlo, ucciso dal fratello Seth e nuovamente vivo grazie a sua moglie Iside?

Il colore del buio, il nero, km, per gli Egizi rappresentava l’Egitto stesso. Che fosse ottenuto dal carbone o dall’ossido di piombo, il nero simboleggiava la fertilità, perchè Egitto = Nilo, no? Sarebbe stato banale da parte degli Egizi fermarsi a questa simbologia e così ci aggiunsero anche un po’ di tenebre, quelle dell’Oltretomba. Ti basti pensare al colore di Anubi e al suo aspetto poco rassicuran-te.

Ed infine il bianco, hedj o khdj, ricavato dal gesso o dal calcare, che chiaramente simboleggiava luce e purezza, soprattutto religiosa. Chiudi gli occhi e immagina una cerimonia religiosa: riesci a vedere il sacerdote con la sua veste candida e i suoi sandali bianchi?

Dopo tutto questo racconto te la sentiresti di dire che gli Egizi avevano a disposizione SOLO sei colori?

iLo sapevi che gli Egizi per rendere più lucenti i colori e per fare in modo che potessero durare più a lungo nel tempo, adoperavano una sostanza chiamata gomma arabica? Non farti ingannare dal nome, non è una gomma da ma-sticare, ma una resina estratta da due specie di acacie.

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ORA TOCCA A TE!o

DIDATTICA AL MUSEO

Qui a sinistra puoi ammirare una foto della Stele di Titeniset, custodita all’interno della piccola Sezione egizia del Museo . Sai cos’è una stele? La stele è una pietra con un disegno inciso, in questo caso dedi-cata a una persona morta, Titeniset appun-to. Dal momento che non sappiamo legge-re il geroglifico, e questo gli Egizi lo sapeva-no già, ci hanno fatto il grandissimo favore di disegnare al centro della stele quello che volevano raccontare. Titeniset si rivolge a Osiride e gli offre tutta una serie di cose affinché lui la faccia arriva-re nell’Aldilà.

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Te la senti di far brillare gli antichi colori della stele di Titeniset sul disegno che hai qui sotto? Ricorda cosa ti abbiamo raccon-tato: hai a disposizione solo 6 colori e la tua fantasia!

IL COLORE DEI COLORI!

BUON DIVERTIMENTO!!!