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GIÙ AL NORDGIUGNO 2011 ANNO 1° - N.1 Dalla Libia al Comelico passando  per Lampedu sa la storia di 90 profughi che hanno rischiato di morire nella traversata del Canale di Sicilia prima di arrivare  a Santo Stefan o di Cadore pag. 5 Virginia, a Oslo con le Dolomiti nel cuore pag.7 Trasferta a Fiume, maschere e turismo pag.8 Il nuovo museo Algudnei a Dosoledo pag.4 Distribuzione gratuita

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Il Comelico News è un notiziario locale della Val Comelico (in provincia di Belluno) realizzato dalla biblioteca di Comelico Superiore

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‘giù al nord’

GIUGNO 2011 ANNO 1° - N.1

Dalla Libia al Comelico passando

 per Lampedusa

la storia di 90 profughi che

hanno rischiato di morirenella traversata del Canale di

Sicilia prima di arrivare

 a Santo Stefano di Cadore pag.5

Virginia, a Oslo conle Dolomiti nel cuorepag.7

Trasferta a Fiume,maschere e turismopag.8

Il nuovo museoAlgudnei aDosoledo pag.4

Distribuzione gratuita

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2 il Comelico news • GIUGNO 2011

Il bookcrossing passa anche da qui

BiBlioteca di comelico

 

C’è un banco, entrandoa destra nella sala dellabiblioteca comunale diComelico Superiore, aDosoledo. È pieno di libripronti per viaggiare. È ilbanco del bookcrossing:l’iniziativa, nata nei primianni Novanta, oltreoceano,che da qualche mese vede

aderire anche la bibliotecacomunale di via Di Piano.L’idea di base è quella dilasciare in giro libri magarigià letti per essere ‘ritrovati’da altri lettori che a lorovolta, dopo averli letti, liabbandoneranno di nuovo.Ma il bookcrossing non èla sola novità di quest’annodella biblioteca civica,che propone una serie di

attività culturali agli oltre350 iscritti.‘Da qualche mese –spiega la responsabiledella biblioteca BeatriceSpironelli – il catalogodella nostra biblioteca èpresente sul web, in retecon le altre biblioteche delservizio provinciale. Questosignica che un utenteregistrato può richiedere

direttamente da casa suaun libro e lo potrà venirea ritirare da noi, e questoanche se il volume nonè presente nella nostra

collana, che giàconta più di 10mila volumi,ma in unalibreria in retedel bellunese:noi lo ritiriamoe lo giriamoall’utente chelo ha prenotato.Il tuttogratuitamente’.

Una iniziativanuova questa,

come il blog e l’esordio sufacebook.‘Il blog (http:// bibliotecacomelico.blogspot.com/) realizzatoda Lorenzo De MartinTopranin – spiegaancora Spironelli – sista dimostrando unostrumento utile per fare

conoscere le attività dellanostra biblioteca, come adesempio il corso di inglesetenuto dalla professoressaRoberta Zandonella Necca,i concerti di Natale,le Serate con l’autore,quest’anno con la presenzadi Enrico Vaime. Tanti icontatti che ogni giornocommentano le iniziative,così come tanti sono gli

‘amici’ del gruppo sufacebook’.‘Inoltre – spiega ancoraBeatrice Spironelli –abbiamo ancora di piùampliato l’offerta per

quanto riguarda la sezionedei libri per ragazzi, dai3 ai 16 anni, con oltre1500 testi consultabili.Per quanto riguardainvece l’acquisto deilibri, la biblioteca hascelto di tenersi al passoper quanto riguarda lasezione montagna e storialocale. Tra gli acquisti diquest’anno una chicca è

stato l’Atlante linguisticodel ladino dolomitico edei dialetti limitro, insette volumi. Abbiamoanche una vasta sezioneche riguarda i gialli, lasaggistica e la narrativamoderna con una buonapresenza di autori italiani”.Il Comune di ComelicoSuperiore ha recentementenominato il nuovo comitato

di gestione della bibliotecacomposto da Lorenzo DeMartin Topranin, ClaudioSacco Proila (elettopresidente), Ketty Piol,Angela Papadio e VilmaMartini Barzolai (subentraa di Valeria ZandonellaSarinuto). Anche perquesta estate la bibliotecarimane aperta con lo stessoorario invernale: Lun.

Mer.Ven. 15.30/19.00Sab.15.00/18.00. Serviziointernet incluso con trepostazioni aperte.

O. L.

‘Il Comelico News’

Direttore editoriale

Il sindaco di Comelico Superiore

Mario Zandonella Necca

Direttore responsabile

Orazio Longo

Iscrizione Tribunale di Belluno

in corso

in redazione

Beatrice Spironelli

Lorenzo De Martin Topranin

Ketty Piol

Claudio Sacco Proila

hanno collaborato

Cristina De Martin

Livio Olivotto

Valeria Zandonella

sede e redazione

Comelico Superiore, via Di Piano 30/A,

Dosoledo

32040 (BL)

stampato presso

Tipografa Piave

 piazza Piloni 11, 32100 Belluno

tel. 0437940184

Editore

Comune di Comelico Superiore (BL)

settore Biblioteca, via Di Piano 30/A

32040 Dosoledo di Comelico Superiore

fnito di stampare nel

Giugno 2011

Periodico, trimestrale

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3GIUGNO 2011• il Comelico news

Comelico

Il progetto transnazionale si avvia alla conclusione

Santo Stefano di Cadore

 

Una delegazione della Repubblica Ceca, composta daquindici persone, ha fatto visita alla Comunità MontanaComelico e Sappada nell’ambito del progetto transnazione“Passo dopo passo per uno sviluppo comune in Europa”.E’ la seconda volta dopo il primo incontro nell’anno 2009che era stato dedicato allo sviluppo turistico e all’attività

amministrativa degli enti pubblici. In questa occasione iltema di interesse era l’agricoltura sostenibile in montagnae le attività a tutela dell’ambiente. Sono stati organizzati

degli incontri di approfondimento coordinati dal vicepresidente della Comunità Montana, Nello Virgili, cui hannopartecipato il dirigente della Coldiretti di Belluno MicheleNenz, oltre a due titolari di aziende del comprensorio, NellaPradetto e Marcello Martini Barzolai, oltre al personaledell’Ente montano. Durante gli incontri molte domande degli

ospiti hanno riguardato le modalità gestionali, organizzativee nanziarie dei settori suddetti, con interessanti confrontirispetto alla realtà della zona di Jesenik, comprensoriorurale periferico della Repubblica Ceca al conne nord conla Polonia. Gli ospiti hanno poi visitato la latteria di NellaPradetto a Valle di San Pietro di Cadore e quindi hannoconsumato un pasto tipico all’agriturismo Moiè di ComelicoSuperiore. C’è anche stato il tempo per un approfondimentoculturale con le visite alla chiesa di San Nicolò Comelico,alla Casa museo Angiul Sai di Costalta e alla Villa Poli dePol, sede del Comune di San Pietro e al centro di Sappada.In conclusione un utile scambio di opinioni e “buone

pratiche” che ha visto l’atto nale nel convegno di Jesenik,con la pubblicazione dei risultati di queste esperienze, alquale ha partecipato la Comunità Montana.

L. O.

Un modo diverso di festeggiare i 150anni dell’Unità d’Italia è stato quelloscelto in Comelico con la secondaedizione delle Serate con l’Autore, larassegna promossa dalla FondazioneCentro Studi transfrontaliero delComelico e Sappada, quest’annointeramente dedicata all’importanteanniversario. Enrico Vaime (nella foto),noto giornalista e scrittore perugino,a marzo a Dosoledo ha aperto gliincontri letterari raccontando l’Italia

a modo suo. Dal suo punto di vista,privilegiato da tanti anni di tv e radio,e con l’orgoglio di essere italiano.“Senza retorica – ha detto Vaime –dobbiamo capire il signicato dellanostra storia, come qualcosa che ciunisce. L’Unità è stata una rivoluzioneborghese, certo, ma pur sempre unarivoluzione”. A parlare dei moti del1860 anche Giancarlo De Cataldo

che, per la seconda serata, a SantoStefano, cinema Piave, ha raccontatocome è nata l’idea di realizzare il lm‘Noi credevamo’ (di Mario Martone,proiettato poi al cinema Piave).Opera di ampio respiro che, senzaretorica, racconta le aspirazioni egli ideali di giovani rivoluzionari, maanche le delusioni ed il rimpianto perun risultato storico che non sempreè coinciso con i propositi iniziali.“Loro ci credevano, e noi dobbiamo

crederci anche perchè la nostrastoria, costruita nel 1800 con fatiche,sacrici e spesso con il sangue di moltigiovani, rappresenta un patrimonioche deve unire e non dividere”. Il 17marzo digressione musicale a SantoStefano con i cori Comelico, Peralbae Costalta. A chiusura della rassegnal’incontro con la giornalista MichelaGiuffrida, Repubblica, uno dei primi

direttori donne di un tg italiano (quellodi Telecolor, quest’anno vincitoredel premio TgD’Oro come miglioretg regionale italiano). Quote rosa?‘Assolutamente no – la risposta diGiuffrida – solo meritocrazia. Anche seper le donne a volte è più difcile’.

L. O.

150 anni d’italia con le ‘Serate con l’autore’

gli oSpiti della repuBBlica ceca in comelico

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4 il Comelico news • GIUGNO 2011

Per raccontare l’arte e la tradizione del Comelico

Qualcosa di noi...

il muSeo algudnei a doSoledo

E’ ormai entrato in pienaattività «Algudnei», in

ladino “Qualcosa di noi”– nome che il Gruppo di

Ricerche Culturali ha volutodare alla nuova sede del

museo ospitato nella softtadel Palazzo della Regola

di Dosoledo. Algudnei

signica qualcosa di noi.Ma c’è molto di più che unsemplice ‘qualcosa’ dentro

l’ampio salone a C di PiazzaTiziano.

E c’era anche tanta attesa,domenica 20 marzo, giornodell’inaugurazione. Tanti gliospiti presenti e il pubblico.

Il museo è stato pensatocon una concezione

moderna e pluritematica,

e racconta, grazie a unaserie di pannelli, la storia ela cultura popolare. Quellache una volta era la softta

del Palazzo Zandonella

Dell’Aquila, perfettamenterestaurata, ospita tre

percorsi dedicati alla “Storiadelle Regole”, al “Rifabbricodei paesi” e al “Carnevale”.

Nel cuore dell’edicio ancheuna piccola sala incontriche già nei primi mesi di

attività si è dimostrata

adeguata, e anche graditadagli organizzatori, adaccogliere iniziative

culturali con appuntamentisettimanali, tra cui anche

una delle ‘Serate conl’Autore 2011’. «Non è uno

sterile sforzo per ricordareil passato, ma il doveroso

atto di riconoscenza perquanto fatto dai nostri nonni

e dai nostri avi, a favore

dei giovani che avranno ilcompito di valorizzare conintelligenza questa eredità.Un grazie particolare – hadetto Adriano Zandonella,

caporegola di Dosoledo– alla Regione e alla

Fondazione Cariveronache hanno reso possibile

tutto questo». Anche ilsindaco Mario Zandonellaha ricordato la storia del

Palazzo, prima asilo escuola elementare, quindi

anche canonica e poi sededella Regola. Un grazieparticolare – ha quindi

aggiunto il sindaco – vafatto al Gruppo RicercheCulturali e ad Arrigo De

Martin che assieme ai suoi

collaboratori, è stato il veroartece, puntuale, paziente

e instancabile di questarealizzazione». E, dopo la

benedizione di Don Bruno,proprio Arrigo De Martin hachiuso i discorsi ricordando

la ‘fatica’ costata ai tantiche hanno contribuito alla

realizzazione del progetto.Un’idea nata 25 anni faquando nacque il Gruppo

Ricerche Culturali.

L. O.

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Dalla Libia al Comelico passando per Lampedusala storia di 90 profughi che hanno rischiato di morire

nella traversata del Canale di Sicilia prima di arrivarea Santo Stefano di Cadore.

Nella foto in alto il sindaco Alessandra Buzzo

con alcuni profughi a Santo Stefano di Cadore;

 a lato i profughi alloggiati in palestra; sotto,

Mubarak incontra i ragazzi della scuola

elementare.

5GIUGNO 2011• il Comelico news

Santo Stefano di Cadore

profughi in tranSito

Mubarak ha vent’anni. E viene dal Niger. È uno sportivo. Fakarate, lancio del giavellotto e lotta greco-romana. Ma inLibia lavorava come estrattore di rocce. Quando è scappato,dopo tre mesi di prigionia, si è imbarcato su un barcone.Come tanti altri. Ha pagato 500 euro. Ha viaggiato senzabussola, senza cibo. Senza acqua. Ha incrociato un’altranave. Lo hanno identicato a Lampedusa. E poi è arrivatoin Comelico, a Santo Stefano di Cadore, assieme ad unanovantina di altri profughi. 25 del Bangladesh, e poi dellaNigeria, del Sudan, del Mali, del Burkina Fasu, del Gambia,dell’Eritrea, dell’Egitto, del Camerun. Ragazzi di un’etàcompresa tra i 20 e i 35 anni. Profughi. Molti in fuga dallaLibia. “Abbiamo ricevuto una telefonata dalla sala operativadella protezione civile regionale – spiega il sindaco di SantoStefano di Cadore, Alessandra Buzzo (nella foto in alto)–che ci comunicava l’arrivo, anzi il transito, di due pullman.Ci hanno chiesto la palestra comunale. E allora noi perprima cosa abbiamo chiesto la collaborazione dei volontarialpini, della protezione civile e dell’associazione onlus‘Insieme si può’. Abbiamo allestito 90 brande, e siamo statiin grado di offrire loro già alla sera, un pasto caldo”. Ungrande atto di solidarietà sociale quello messo in atto neimesi scorsi in Comelico, ma anche nei paesi vicini come

Pieve di Cadore, che ha poi accolto gran parte dei profughitransitati per Santo Stefano, Auronzo, Borca e la più lontanaSedico. “Siamo stati tutti coinvolti – spiega ancora Buzzo –anche a livello emotivo. Il paese ha reagito in modo diverso.C’è chi ha subito apprezzato i nostri sforzi, chi ha avanzatoqualche dubbio, legittimo, impauriti anche dal rischiomalattie. Ma va detto che non ci sono stati mai problemi ené, tanto meno, rischi. I ragazzi transitati da noi erano giàstati visitati e poi rivisitati dalle istituzioni sanitarie, anchequi in loco”.Ci sono state delle difcoltà organizzative?“Una è stata quella delle docce. Non ne avevamo asufcienza. E allora con la solidarietà di tutti, abbiamoutilizzato le docce dei campetti sportivi di Lacuna. 15profughi, cristiani, poi, la domenica hanno voluto seguirela celebrazione della Santa Messa, e così li abbiamoaccompagnati in chiesa. E Don Diego, nella sua omelia hapredicato i valori cristiani della solidarietà”.Mubarak ha poi incontrato i ragazzi delle quinte elementariai quali ha raccontato la sua storia. Mentre dieci ragazzirimarranno ospiti a Casada no a settembre.

O. L.

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6 il Comelico news • GIUGNO 2011

 

23 interventi nel 2010, 35 nel

2009. Un’area di azione che siestende dalla strada statale

52, e 532, in direzione sud,

no a Santo Stefano di Cadore

e Sappada. Sono questi inumeri del distaccamentoVigili del fuoco di Dosoledo.Un gruppo composto da19 pompieri volontari e 4capisquadra che nel 2009ha partecipato anche alleoperazioni di soccorso aL’Aquila, per il terremoto.Un impegno non da poco...‘Assolutamente no – spiegaPaolo Zandonella Sarinuto,caposquadra – Perchéoltre agli interventi chesi fanno durante l’anno,e tra questi molti, i piùclassici, riguardano gliincendi dei camini, glismottamenti dei terreni e gliincidenti stradali, bisognaconsiderare, per tutti ivolontari, un aggiornamentocontinuo che prevede in unmese 2 giorni con 5 ore diesercitazione. Quest’annopoi l’incendio di Sappadaha coinvolto una casa di6 piani tutta in legno conappartamenti seminuovi checi ha costretto ad un grossolavoro, ma siamo riusciti a

evitare il peggio contenendo

i danni’.Una storia lunga quelladei vigili del fuoco diDosoledo...‘Direi di sì. L’attualedistaccamento dei“Pompieri di Dosoledo”è nato ufcialmente nel2007. Originariamentec’era un gruppo denominatoGuardie del fuoco del 1873,il quale riuniva tutti i paesi

di Comelico Superiore’.Quali sono i mezzi dipronto intervento a vostradisposizione?‘Il distaccamento ècomposto da una A.P.S.autobotte con una capienzadi 3200 litri e con varieattrezzature di prontointervento, trasporta noa 6 persone. Abbiamouna C.A. Jeep con una

portata di 6 uomini e unaACT BOSC, mezzo a 2posti destinato agli incendiboschivi e ad interventi inluoghi impervi, con unacapienza di 3 mila litri. Ognigiorno un vigile ordinarioe un autista devonocontrollare tutti i mezzi’.Mentre il ricordo del vostroimpegno a L’Aquila, nel2009, è ancora vivo...

‘E’ stata una esperienza

carica di emozione, che ciha fatto crescere – spiegaancora Zandonella Sarinuto– Quella che ci siamo trovatidi fronte era una situazionedisperata, immaginilontane dalle stessetrasmesse in televisione.Il nostro è stato il primointervento in assoluto daparte di Pompieri volontariprovenienti da altre regioni,

con la specicità dellacolonna mobile. Abbiamoapprontato assistenza,tendoni e pasti caldi: 1700pasti a pranzo e colazione,ancora di più a sera. Ilterremoto è avvenuto nellanotte di lunedì 6 aprile.Noi siamo stati allertatidalla Colonna Mobile deiPompieri di Belluno, cheha richiesto disponibilità

di uomini. In cinque cisiamo subito preparati. Duesono partiti a mezzogiornodell’indomani. Da Bellunoalle tre e mezza delpomeriggio, con la ColonnaMobile. All’Aquila siamoarrivati alle 4 di mattina. Evi siamo rimasti per 8 giornicon turni lunghi di 18/20ore e 4 di riposo. Ed è statacertamente una settimana

piena di tribolazioni, se

consideriamo che alla gravesituazione di disperazionedella gente bisognaaggiungere la paura per lescosse che continuavano aripetersi’.Ancora emozioni, ma didiversa natura, per il primoraduno nazionale dei Vigilidel Fuoco a Cortina nelsettembre 2010...‘Certamente sì. Il primo

congresso in assolutoci ha reso partecipi sianell’allestimento che nellapreparazione della slata,con grande partecipazionedi pubblico, 7000 persone,da Corso Italia no alloStadio del ghiaccio. Fra4 anni la festa verràriproposta a Torino’.Per il futuro del vostrodistaccamento che scelte

porterete avanti?‘La prerogativa sarà quelladi mantenere unito il gruppoper servire la popolazione incaso di bisogno e proseguirela tradizione migliorando lecapacità e la professionalitàdel gruppo’.

Lorenzo De Martin Topranin

Di non solo sci. Ma semprein rosa. ASD Dolomiti è lasquadra di calcio femminiledel Comelico. Il debuttoin un campionato ufciale

è avvenuto quest’anno tragli Esordienti provinciali.Una quindicina le tesseratedell’ASD Dolomiti, tuttedi un’età compresa tra i

10 e i 13 anni, allenatedal tecnico Alessandro DeRigo (presidente GiulioDe Mario). Quattordicipartite fra andata e ritorno.

Iniziativa partita dalprogetto ‘Più Sport@scuola”della Regione Veneto. Nellafoto la squadra femminile:con il tecnico De Rigo,

in piedi dietro: GiadaSoravia, Sonia Sangiorgio,Sabrina Topran, AliceCostan, Silvia Mina, LuanaD’Ambros(portiere); nella

la davantiSusanna de Zolt, IlariaSimonetti, Gilda Costan,Tania (la mascotte, con ilpallone), Elisa Fontan, Anita

Baldissarutti, Anna Buzzo.

da ‘guardie del fuoco’a ‘pompieri di doSoledo’

l’avventura della aSd dolomiti

L’impegno sociale dei vigili di Comelico

Quando la palla è rosa...

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7GIUGNO 2011• il Comelico news

Commedie, risate, allegria, ma anche momenti più impegnati:

come in una ricetta per la buona cucina, sono questi gli ingredientidell’attività teatrale proposta dal gruppo “I Comelianti”: nove

giovani attori, insieme dall’autunno del 2009, uniti dalla passioneper il teatro, grazie all’iniziativa di Claudio Michelazzi, che è anche

il regista del gruppo. Sette repliche per le loro ‘Rime in osteria’,spettacolo originale proposto lo scorso autunno no alla primavera,come ‘Cinematti da legare’. “Per questa estate – spiega Alessandro

Zandonella Maiucco, dei Comelianti – abbiamo preparato unpaio di copioni nuovi. Come ad esempio ‘Il meglio di...(Un

po’ di cabaret)’, una sorta di pout pourrì di esibizioni comichecomprendenti gli sketch più divertenti estrapolati dagli spettacolidel gruppo, nonché nuove scenette, in stile cabaret; e il secondo,

intitolato “Mare & Monti”, riguarderà invece, a modo nostro,

il 150° anniversario dell’Unità d’Italia”. E proprio in occasionede i 150 anni dell’Unità d’Italia il gruppo teatrale ha rinnovatoquest’anno la collaborazione con la Fondazione Centro Studi

transfrontaliero del Comelico e Sappada, partecipando alle ‘Seratecon l’Autore 2011’ interpretando, come nell’edizione 2010, passi

delle opere letterarie degli autori ospiti. All’inizio di giugno sonostati inoltre ospiti della rassegna ‘Cadore Arts Festival’ ad Auronzo.

I Comelianti sono: Alessandro Zandonella Maiucco, Annalisa DeZolt, Claudio Sacco Proila, Giorgia Comis, Giuly De Candido, Laura

De Mario, Lorenzo Tonon, Manuele Carbogno e Monica Pomarè.Prossime date: dal 2 agosto a Dosoledo e l’8 agosto Costalta con

‘Mare & Monti’.www.icomelianti.altervista.org.

(ol)

 

Sci alpino a 4 anni, poi a 6 lapassione per quello nordico. Ognigiorno duri allenamenti sulle piste.Spesso la si vede sfrecciare nellapista di Padola. É questo l’inizioper Virginia De Martin Topranin,la giovane campionessa di sci delComelico, arrivata lo scorso febbraioai mondiali di Oslo. “Emozionata? –dice Virginia – Sì, ma anche onoratadi portare il nome del Comelico ingiro per il mondo”.Classe 1987, Virginia studia

Scienze motorie all’università di Verona, ma è allo sci chededica gran parte della sua vita. “Il bello di questo corsodi studi è che è a diretto contatto con lo sport e mi inducea riettere su molti aspetti. Il mio trampolino di lancioper l’agonismo – spiega – sono stati gli sport invernalidi Tarvisio, ma le mie origini partono sin da quando eropiccolissima con la squadra locale dell’US ValPadola”.E quest’anno i Mondiali...“Il primo impatto è stato spiazzante perché è una situazionedel tutto nuova, i Mondiali sono l’ambizione massima diun atleta perché rispetto alla Coppa del Mondo sono unaoccasione unica e maggiormente quest’anno perché si

svolgevano ad Oslo, patria dello sci di fondo. Ma è statobello, ho fatto tutto quello che potevo, e quando ero lì hosentito il mio paese vicino”.Insomma una vera e proprio dichiarazione d’amore e difedeltà al tuo paese...“Assolutamente sì. E credo che ci debba essere piùattenzione al lato culturale, a maggiori possibilità diincontro che aiutino i giovani, e non solo, a socializzare e atrarre nuovi spunti per aprirsi a nuovi orizzonti”.

Lorenzo De Martin

Sci e libri, la sua ricetta

da comelico a oSlo con le dolomiti nel cuore

Mondiale Virginia

cinematti da legare,rime in oSteria

Il teatro dei Comelianti

Ci mise due anni GaetanoCallido per realizzare ilprestigioso organo ospitatodentro la chiesa pievanaledi Santa Maria Assunta diCandide. Callido che già siera fatto conoscere in Cadore

per aver costruito nel 1780l’organo di Auronzo e nel1791 quello di Borea, lavoròa quello di Candide dal 1797al 1799. Ne venne fuori unostrumento di grande qualità

tecnica, con 1435 canne, 40registri, due tastiere a 5 ottavee una pedaliera. Nonostantele guerre e l’usura del tempo,l’organo è giunto a noi inottimo stato. Grazie ancheall’attenzione di vari pievani.

In particolare si ricorda l’operadi don Pio De Martin che,durante l’invasione austriacadella Prima Guerra Mondiale,seppe salvarne le canne difacciata. Nel 1827 il primo

restauro ad opera di GiuseppeTestori. Nel 1928 quello adopera di Giovanni Secci eAndrea Rizzardini. Dell’organodi Candide ne scrisse aprofusione anche lo studiosoTagliavini. In quest’ultimo

intervento, il “secondo organo”è stato rinchiuso in una “cassaespressiva”. L’intervento più“recente” risaliva al 1954 e erastato compiuto da ArmandoPasta. La revisione appena

effettuata nel 1995, ad operadella ditta Piccinelli di Padova,ha riportato lo strumento diCandide al suo splendoreoriginario, secondo i dettamidella più recente tecnica direstauro. L’organo è ancora oggi

utilizzato per concerti, seminaridi studio e concorsi organisticidi caratura internazionale.

K. P.

arte e Storia del comelico

candide, il preStigioSo organo callido

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8 il Comelico news • GIUGNO 2011

maSchere a caSamazzagno

 Alle prime luci dell’alba...

Il Consorzio Turistico ValComelico Dolomiti ha eletto per

il triennio 2011-2014 il nuovoConsiglio Direttivo composto daGiuseppe Bassanello, Elena CescoGasperutto, Bruno Virgilio DeCandido, Rita De Lorenzo, GabrieleDe Martin Topranin, Alessandra De

Rigo, Sara Tommasini, GianluigiTopran d’Agata, Pietro Zandonella

Sarinuto. Il Direttivo ha nominatopresidente Gianluigi Topran d’Agatae vicepresidente Gabriele DeMartin Topranin. Confermata lalinea programmatica per il rilanciodel Consorzio e della promozione

turistica dell’intero comprensorioVal Comelico, con una rinnovata

rappresentanza dell’area anche neldirettivo. L’assemblea all’unanimitàha approvato il piano promozionaletriennale ed una parte delconanziamento, che sfrutterà unimportante contributo derivante

dal progetto GAL di “incentivazioneturistica dell’area Cadore” in

sinergia con il Consorzio Dolomiti.L’attuazione delle azioni previsteche comprendono principalmentepromozioni internet, depliantse brochure, educational tour epubblicità varia.

Una linea sottile quest’anno ha unito ComelicoSuperiore alla città di Fiume (Rijeka, come oggicompare nei cartelli stradali), in Croazia: quellalinea si chiama Santa Plonia. Il carnevale di SantaPlonia. Le maschere. I Matazìn e le Matazere. Iballi. La vecia. Il meglio, insomma, della tradizionecomelicese, esportato nell’Adriatico.

“Abbiamo cercato di portare laggiù tutte lenostre maschere, quelle del Comelico, di tutto ilComelico – spiega Michele De Martin, presidentedell’associazione Chei d’ Santa Plonia – Ed è statauna trasferta signicativa, dopo quella di Stoccardadel 2009. A Fiume siamo arrivati con un pullmanpieno, con 5 matazin e 5 matazere. Il gruppo deimusicanti, le tradizionali maschere da vecchio e davecchia con i volti in legno. E i pagliacci. Insommauna cinquantina di persone”.110 i gruppi presenti a Fiume, il 5 e 6 marzo scorsi,provenienti da ogni parte d’Europa. 2 chilometri ilpercorso da percorrere in centrocittà durante le slatein maschera.“Un festone votato all’allegria – spiega ancora De

Martin – Dieci piazze e in ogni piazza un palchettoper l’esibizione. Dal punto di vista emotivo noi siamosubito entrati nel tema della loro manifestazionecon la consapevolezza di avere portato un pezzoimportante della nostra tradizione in una parted’Europa tanto vicina a noi, quanto a volte cosìlontana. A ne manifestazione abbiamo consegnatoloro una gigantograa dei nostri Matazìn”.Un anno importante, questo, per il Carnevale di

Santa Plonia che ha visto anche l’avvicendamento diClaudio Sacco Proila e Matteo Zandonella Sarinutonelle vesti di Matazìn e Laché.“Quest’anno è stato certamente un buon anno per ilnostro carnevale – spiega De Martin - visto anche ilclima splendido che ha portato una grande afuenzadi pubblico per le slate. Con la festa della domenica

che si è potuta prolungare più del solito. Matazìne Laché sono andati molto bene. Per Matteo era laprima vola in assoluto (Claudio era già stato Laché) eha portato con sé tanto entusiasmo”.Una festa, quella di febbraio, che da qualche anno èorganizzata dall’associazione Chei d’ Santa Plonia...“Dal 2006 per l’esattezza – dice ancora Michele DeMartin – per questa associazione nata da un gruppodi amici, da sempre insieme col desiderio di farequalcosa per il paese. Del resto la passione per ilcarnevale, dentro di noi nasce già da generazioni.Nel 2006 poi abbiamo organizzato una secondamascherata, è andata bene e ci siamo entusiasmati.Allora il gruppo ricerche culturali ci ha consegnatole ‘chiavi’, potremmo dire così, per l’organizzazione

della tradizionale e storica mascherata di SantaPlonia. E così abbiamo creato anche il contornocon la mostra nella sala della Regola e le escursioninotturne per i sentieri tematici, e l’uscita del martedìultimo di carnevale. Quest’anno inoltre abbiamovoluto dedicare alcuni balli signicativi della giornatadi domenica a Bianca Costa e a Ivan Sacco”.

Orazio Longo

Alle prime luci dell’alba la piazza di Casamazzagnoriecheggia già, delle grida, delle musiche, e deibrindisi dei pagliacci, che stanno per entrare nellacasa dei Matazins e delle Matazine. E’ il 27 febbraio2011, e anche l’ultimo fazzoletto è stato cucito,la cerimonia della vestizione completata. Qualeemozione sui volti delle mamme, e orgoglio, perquei Matazins, gli, che indossano adesso le calottecucite, per giorni e giorni, con accurata perizia ededizione.Anche Elia, il più giovane dei Matazins, muove i suoiprimi passi sulla piazza di Casamazzagno, elegante,guidato dall’esperienza degli ormai veterani fratelliGiuliano e Rodolfo, e dalle Matazine, Jessica eMartina; a Casamazzzagno la tradizione non prevedela presenza della Matazera l’altra maschera tipica delComelico nata a Candide come parodia del Matazin.Il corteo è un serpentone allegro e danzante, guidatodalla musica e dai Matazins che si avvia verso le

piazze di Padola e Dosoledo, ci sono i carri allegorici,i gruppi in maschera delle “Belle”, e quelle di“Vecchio” con i volti intagliati sul legno.I carri allegorici sono frutto di una sentitacollaborazione tra gli abitanti del paese e sono ilrisultato di ore ritagliate agli impegni quotidiani,momenti importanti di condivisione, in cui ciascunocerca di portare l’idea più originale, di aggiungere unparticolare che renda il carro più bello degli altri.Non bisogna dimenticare poi i Paiazi, numerosi ecolorati, veri tutori dell’ordine pubblico!Una giornata di festa, come vuole la tradizione, noal gran ballo nella sala della Regola.‘Arrivederci all’anno prossimo’ dice Ermanno,ideatore della manifestazione, mentre i Matazins e leMatazine cominciano a ballare. 

K. P.

Consorzio Turistico Val Comelico

Ecco il nuovo Direttivo

da comelico a fiume (rijeka)Sulle orme di Santa Plonia