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Il comportamento degli animali 1 Che cos’è l’etologia 2 I comportamenti innati 3 I comportamenti appresi 4 La comunicazione animale 5 La territorialità 6 La riproduzione 7 Vivere in gruppo Per studiare questo capitolo devi: conoscere le caratteristiche generali degli organismi animali sapere come avviene la riproduzione sessuata sapere che cos’è il DNA e che ruolo ha nella trasmissione dei caratteri aver osservato almeno qualche volta il comportamento degli animali domestici e selvatici fare uno sforzo per riflettere su alcuni aspetti della tua vita sociale saprai che cosa si intende per comportamento conoscerai i diversi meccanismi dell’apprendimento negli animali scoprirai come le diverse specie animali comunicano tra loro saprai come gli animali si corteggiano tra loro conoscerai i vantaggi e gli svantaggi della vita in gruppo Dopo aver studiato questo capitolo: saprai capire il significato di alcuni comportamenti degli animali e riconoscere se siano comportamenti innati oppure appresi conoscerai qualche metodo per addestrare animali domestici come cani e gatti saprai spiegare perché per gli animali è importante difendere un territorio saprai riconoscere alcuni segnali di demarcazione del territorio da parte degli animali PREREQUISITI CONOSCENZE COMPETENZE

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Il comportamentodegli animali

1 Che cos’è l’etologia

2 I comportamenti innati

3 I comportamentiappresi

4 La comunicazioneanimale

5 La territorialità

6 La riproduzione

7 Vivere in gruppo

Per studiare questocapitolo devi:

conoscere lecaratteristiche generalidegli organismi animali

sapere come avvienela riproduzione sessuata

sapere che cos’è il DNAe che ruolo ha nellatrasmissione dei caratteri

aver osservato almeno qualche voltail comportamento degli animali domestici e selvatici

fare uno sforzo per riflettere su alcuni aspetti della tua vita sociale

saprai che cosasi intende percomportamento

conoscerai i diversimeccanismidell’apprendimentonegli animali

scoprirai come le diversespecie animalicomunicano tra loro

saprai come gli animalisi corteggiano tra loro

conoscerai i vantaggie gli svantaggidella vita in gruppo

Dopo aver studiato questo capitolo:

saprai capire il significato di alcuni comportamentidegli animali e riconoscere se sianocomportamenti innatioppure appresi

conoscerai qualchemetodo per addestrareanimali domestici come cani e gatti

saprai spiegare perchéper gli animaliè importante difendereun territorio

saprai riconoscere alcunisegnali di demarcazionedel territorio da partedegli animali

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Il comportamento degli animali

Fai una passeggiata in ungiardino pubblico doveabbiano libero accesso anchei cani, e fermati a osservareattentamente il loro com-portamento.• Riesci a capire quali cani

sono cuccioli e quali adulti?

Il gatto, se si sente aggredito, mostra i denti esoffia. Le formiche si dirigono in fila indianaverso il cibo. Le rondini si riuniscono in grup-pi per migrare.

Lo studio di questi comportamenti è og-getto della scienza chiamata etologia, dalgreco éthos che significa «usanza, abitudine».

In generale si chiama comportamento ilmodo in cui un organismo agisce in rispo-sta agli stimoli provenienti dall’ambienteesterno, o dall’interno del suo corpo.

Gli etologi (figura ) osservano i compor-tamenti degli animali, li descrivono e cerca-no di scoprire gli stimoli che li provocano.

Nel loro lavoro usano due tecniche:• osservazioni in natura, con lunghi appo-

stamenti in condizioni spesso disagevoli;• esperimenti condotti in laboratorio, in

condizioni controllate, per osservare ilcomportamento degli animali in rispo-sta a stimoli artificiali.

J Per ogni comportamento c’è un motivo

Le foto della figura mostrano due speciedi sule, uccelli marini che nidificano in co-lonie lungo la costa.

La sula bassana fa il nido sulle pareti del-le scogliere ed è molto più aggressiva dellasula del Capo, che cova invece a terra.

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A

1 Che cos’è l’etologiaCome si spiega questo

diverso comportamento?La sula bassana ha a dis-

posizione spazi limitati, edeve difenderli se vuole ri-uscire a costruire il nido.

Perciò è utile che questaspecie abbia una spiccatatendenza alla lotta.

Per la sula del Capo, cheha ampi spazi a disposizio-ne, una forte aggressivitàsarebbe invece dannosa.

Gli individui che hanno ilnido al centro della coloniasprecherebbero soltantoenergie, se dovessero litiga-re ogni volta che passano vi-cino ai nidi di altre coppie.

Negli animali ogni com-portamento si è evoluto per una ragioneprecisa. Conoscerla ci permette di capiremeglio gli animali, di agire correttamentenei loro confronti e anche di trarre vantag-gio dalla nostra relazione con loro.

Nell’antichità per esempio i nostri ante-nati studiavano le abitudinidegli animali della savana,per riuscire a cacciarli e adifendere se stessi e il pro-prio gruppo.

Una forma primitiva dietologia ha quindi aiutatola nostra specie a sopravvi-vere, e in seguito anche adaddomesticare quegli ani-mali che potevano fornire all’uomo cibo ecalde pellicce, oppure essere utili nei lavo-ri pesanti, negli spostamenti e nella difesa.

• Sai distinguere i cani che giàsi conoscono da quelli cheinvece si incontrano per laprima volta?

• Come puoi distinguere chiabbaia perché vuole giocareda chi invece lo fa con inten-zioni aggressive?

• Riesci a immaginare perché icani maschi fanno cosìspesso la pipì?

Osserva

Una colonia di sule bassane.

Una colonia di sule del Capo.

B

A

La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzonell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo

Idee per insegnare le scienze conTibone FACCIAMO SCIENZE seconda edizione © Zanichelli 20082

Il comportamento degli animali

J Comunicare senza parlareUna caratteristica che distingue la specieumana dalle altre è l’uso di un linguaggioverbale, fatto cioè di parole organizzate inbase a regole ben definite.

Questo modo di comunicare ha per-messo ai nostri antenati di tramandarsiinformazioni importanti, come le tecni-che per costruire gli arnesi.

Il linguaggio verbale è reso possibile dalfatto che la nostra specie ha strutture ana-tomiche che ci permettono di emetteremolti suoni articolati.

Questa capacità è invece limitata nellespecie a noi più vicine, come lo scimpanzée il gorilla, che pure hanno un sistemanervoso molto sviluppato.

Comunicare con loro però è possibile;basta trovare il giusto sistema, comehanno dimostrato alcuni esperimenti:• alcuni giovani scimpanzé e gorilla

hanno vissuto in famiglie umane i cuicomponenti comunicavano soltantoattraverso il linguaggio a gesti dei sor-domuti: le scimmie hanno imparatoquel linguaggio imitando gli adulti, pro-prio come un bimbo impara a ripro-durre i suoni della lingua dei genitori;

• altre scimmie hanno imparato a ordi-nare simboli su una lavagna magnetica,come fanno i bambini quando giocano;

• altre ancora hanno imparato a comuni-care usando un computer con una spe-ciale tastiera fatta di simboli, che rap-presentavano oggetti o concetti.

Questi animali hanno saputo usare il lin-guaggio in modo riflessivo e con creati-vità, dimostrandosi capaci di fare riferi-menti al passato e al futuro, e anche di tra-smettere informazioni su oggetti che nonvedevano, ma di cui si ricordavano.

J I comportamenti umani

Anche i nostri comporta-menti possono essere com-presi meglio studiandoquelli degli altri animali.

Se per esempio tocchi ilpalmo della mano a un neo-nato, afferrerà il tuo dito e lostringerà con forza (figura ).

Questa capacità, presentein tutti i piccoli dei primati,li aiuta a sopravvivere qua-lora la madre debba fuggireall’improvviso, perché pos-sono subito attaccarsi a lei.

Anche il sorriso con cui cisalutiamo è molto simile aun comportamento degliscimpanzé, che quando siincontrano mostrano i dentialzando le labbra, per dire:«vengo in pace».

Quando vedi un cucciolodi mammifero o un uccelli-no appena nato, inoltre,provi immediatamente ildesiderio di proteggerlo ecoccolarlo.

La ragione è che quei pic-coli – come i nostri neonati –hanno occhi grandi, una te-sta grossa rispetto al corpo,guance paffute e forme delcorpo arrotondate.

Questo insieme di carat-teri fisici, chiamato schemainfantile, ha proprio la fun-zione di stimolare gli adultia occuparsi dei piccoli chenon sono autosufficienti.

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A volte anche gli adulti dialcune specie animali hannole caratteristiche dello schemainfantile, e ci attraggono per-ciò in modo particolare. Eccoperché il pettirosso ci pare piùgrazioso del rigogolo.

Lo schema infantile è usato an-che da chi inventa i personaggidegli annunci pubblicitari o deicartoni animati.

Per esempio Topolino, il Mic-key Mouse di Walt Disney, neisuoi 70 anni di vita è cambiatomolto: all’inizio era simile a unvero topo mentre oggi ha for-me molto più arrotondate, stu-diate apposta per renderlo piùsimpatico.

lo sapevi?

C

un pettirosso

un rigogolo

Koko, una femmina di gorilla, «parla» con lasua maestra, la psicologa Francine Patterson.

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Idee per insegnare le scienze conTibone FACCIAMO SCIENZE seconda edizione © Zanichelli 2008 3

Il comportamento degli animali

J La fuga dai predatoriPer molte specie un’altra reazione istintivasi ha alla vista dei predatori.

Se un anatroccolo vede sopra di sé nelcielo la sagoma della figura , fuggirà su-bito se la sagoma si muove verso destra,mentre non reagirà affatto se la sagoma simuove verso sinistra. Come mai?

Nel primo caso la sagoma ricorda un uc-cello con il collo corto, la coda lunga e le alinella metà anteriore del corpo: questa è laforma dei rapaci, e perciò l’anatroccolo fug-ge (anche se non ha mai visto un rapace).

Nel secondo caso invece la sagoma di-venta un uccello con il collo lungo, la codacorta e le ali nella metà posteriore del cor-po: ricorda quindi un’anatra adulta, e ilpiccolo non reagisce perché sa istintiva-mente che non si tratta di un pericolo.

J I riflessiSe improvvisamente una luce ti abbaglia,subito le tue palpebre si chiuderanno inmodo automatico. Questa azione non è unistinto ma un riflesso, che ci fa risponderea uno stimolo in modo molto rapido e in-dipendente dalla nostra volontà.

I riflessi sono i più semplici meccanismidi comportamento, e in genere servono perproteggere l’organismo.

Così se tocchiamo qual-cosa di bollente, il riflesso diritrarre la mano evita il ri-schio di un’ustione. E il ri-flesso di grattarsi, in rispo-sta allo stimolo del prurito,permette di eliminare even-tuali parassiti (figura ).

Come è discusso nel ca-pitolo C8, i riflessi sono do-vuti all’azione in rapida se-quenza di alcune parti delsistema nervoso.

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Se uno scoiattolo viene allevato in unagabbia ed è nutrito fin dalla nascita con ci-bo in polvere, che cosa fa quando riceveper la prima volta una noce?

Subito inizia a grattare con le zampe ilpavimento della gabbia, come se volessescavare una buca. Poi mette la noce nelpunto in cui ha «scavato» e con il muso fa ilgesto di ricoprirla di terra.

Questo comportamento sembra privo disenso, perché sul fondo della gabbia nonc’è terra: quindi è impossibile scavare unabuca e ricoprire la noce.

Il fatto è che per lo scoiattolo quest’azio-ne è istintiva: anche se non ha mai vistoprima una noce, appena la vede «sa» che lacosa giusta da fare è nasconderla sotto ter-ra, al sicuro.

Tutti gli scoiattoli della sua specie fannoscorta di cibo in questo modo, per garan-tirsi la sopravvivenza quando fa più freddoe il cibo scarseggia.

Gli istinti dunque fanno parte del patrimo-nio genetico di ogni animale, come il colo-re del pelo o la forma del becco.

I piccoli dei mammiferi, per esempio,quando nascono hanno per la prima voltafame, e cercano istintivamente il capezzo-lo della madre da cui succhiare il latte.

In modo simile gli uccelli e i ragni co-struiscono il nido e le tele con tecniche benprecise, anche se non hanno mai visto pri-ma un modello da seguire.

2 I comportamenti innati

In rispostaa un pruritoabbiamoil riflessodi grattarci.

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Il comportamento degli animali

Se per esempio vuoi insegnare a uncucciolo a comportarsi bene, gli darai unpremio (un biscottino, qualche carezza eun «Bravo!») ogni volta che ritorna da tequando lo chiami, mentre lo punirai conun «No!» secco e con uno schiaffetto ognivolta che in casa morde sedie o ciabatte.

In poco tempo il cane imparerà a ripe-tere l’azione che è stata premiata, mentreeviterà di ripetere quella che gli ha procu-rato una punizione.

Ogni individuo dunque eredita dai geni-tori gli istinti caratteristici della sua spe-cie, e questi comportamenti innati disolito non cambiano nel corso della vita.

Ma al loro fianco ci sono i comporta-menti appresi, che sono invece forte-mente influenzati dalle esperienze che l’animale fa durante la vita.

Si tratta di solito di comportamenti piùflessibili rispetto agli istinti: l’animale liimpara e li adatta man mano che cresce,diventando così più adatto a sopravviverenel suo ambiente.

J Apprendere per associazioneAll’inizio del Novecento il biologo russoIvan Pavlov studiava il riflesso della saliva-zione, che si manifesta in risposta a unostimolo come la vista o l’odore del cibo.

È quello che succede anche a te quandovedi il tuo dolce preferito o ne senti il pro-fumo, e ti viene l’«acquolina in bocca».

Ogni volta che portava il cibo ai suoicani in laboratorio, Pavlov faceva suonareun campanello o accendeva una luce.

Scoprì così che dopo un po’ i cani pote-vano salivare «a comando»: bastavaaccendere la luce o far suonare il campa-nello, anche senza la presenza del cibo.

Questo tipo di meccanismo è chiamatoapprendimento per associazione, perchél’animale ha imparato ad associare duestimoli del tutto diversi tra loro (il cibo e laluce o il suono) e risponde a entrambi conlo stesso comportamento (la salivazione).

In passato questo meccanismo ha aiuta-to l’uomo ad addomesticare alcune specieselvatiche, e anche oggi lo usiamo per ad-destrare gli animali domestici.

3 I comportamenti appresi

La capacità di apprendere è diversa per le diverse specie, e spessodipende dall’ambiente in cui esse vivono. Lo si può verificare con-frontando specie tra loro simili.

Le coppie di gabbiano reale, per esempio, covano sul terreno leune vicino alle altre. I genitori imparano a riconoscere ciascuno deipropri piccoli: così, se questi lasciano il nido e si perdono nella colo-nia, li ritrovano rapidamente.

Gli adulti del gabbiano tridattilo (nella foto) invece non impara-no a riconoscere ipropri piccoli.

Questa specienidifica su spor-genze di pareti roc-ciose, dove i piccolinon hanno alcunapossibilità di allon-tanarsi dal nido. Aigenitori perciò ba-sta ricordare comeè fatto il luogo incui si trova il nido.

lo sapevi?

L’apprendi-mento perassociazioneè sfruttatoanche perammaestrareanimali comedelfini efoche.

Ivan Pavlov(1849-1936)mentre studiai riflessi del cane.

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Idee per insegnare le scienze conTibone FACCIAMO SCIENZE seconda edizione © Zanichelli 2008 5

Il comportamento degli animali

Questo meccanismo è alla base di molteforme di cultura nel mondo animale.

Per esempio i giovani di alcune specie diuccelli, come il merlo (figura ) e il frin-guello, imparano dai genitori i canti carat-teristici della specie, e li tramandano cosìdi generazione in generazione.

Un altro esempio: in un’isola del Giap-pone una giovane femmina di macaco hascoperto che con l’acqua di mare si posso-no pulire le patate meglio e più in frettache con le mani (figura ).

Inoltre le patate sono piùsaporite, perché salate.

Questo comportamentosi è diffuso in tutto il grup-po dei macachi (rapida-mente tra i giovani e conpiù difficoltà tra gli anziani)ed è stato poi insegnato an-che alle nuove generazioni.

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J Apprendere per abitudineCome abbiamo visto ogni animale findalla nascita ha comportamenti innatiquasi automatici, che l’aiutano adaffrontare le situazioni pericolose.

Talvolta però nella vitaquesti istinti non servono,e possono anzi risultaresvantaggiosi. L’animaleallora può imparare a nonusarli, grazie al cosiddettoapprendimento perabitudine.

Pensa per esempio a uncontadino che mette unospaventapasseri in mezzoai campi coltivati, pertenere lontane lecornacchie (figura ).

Egli sfrutta il fatto che di fronte a unafigura umana il comportamento istintivodella cornacchia è la fuga.

Ma spesso l’inganno non funzionamolto a lungo. Per caso, prima o poi, unacornacchia si avvicinerà allo spaventa-passeri e si accorgerà che non suc-cede nulla.

La cornacchia così capirà che quelpersonaggio non è pericoloso, e impareràa non averne paura. Essa eviterà quindi diusare il comportamento innato, nei casi incui lo stimolo che lo determina si rivelainnocuo.

J Apprendere per imitazioneA poco a poco anche le altre cornacchiedella zona, vedendo la cornacchia temera-ria che si posa tranquilla sulla testa di uno

spaventapasseri, inizieran-no a comportarsi nellostesso modo (figura ):hanno imparato a farlo per imitazione.

Si ha questo tipo diapprendimento quando unanimale impara un nuovocomportamentoosservando un altroindividuo, di solito dellastessa specie.

In questo modo si tra-smettono informazioni ra-

pidamente, e si evita che ogni individuodebba fare da solo tutte le scoperte utiliper la sopravvivenza.

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verifica

Riesci a vedere qualche so-miglianza tra l’apprendi-mento per imitazione neglianimali e la diffusione delle«mode» (cioè di nuovi com-portamenti e abitudini) tragli esseri umani?

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Il merloimpara isuoi cantidai genitori.

I macachiche hannoimparatoa lavarele patatein mare.

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Il comportamento degli animali

partner, a comunicare con gli altri animalidella stessa specie e a controllare lapropria aggressività.

J Apprendere con il ragionamentoUno scimpanzé vuole raggiungere alcunebanane appese al soffitto della sua gabbia,ma il cibo è troppo in alto. Nella gabbiaci sono bastoni e cassette.

All’inizio lo scimpanzé prova a saltare oad agitare un bastone, ma non riesce araggiungere le banane.

Allora si mette a osservare attentamentegli oggetti. Poi accatasta le cassette, ci salesopra con il bastone in mano e colpisce lebanane facendole cadere aterra (figura ): finalmentepuò mangiarsele!

Lo scimpanzè ha osser-vato una situazione nuova,ha intuito come risolvere unproblema e ha messo in attouna serie di azioni per otte-nere il risultato desiderato.

Questo famoso esperi-mento dimostra chel’uomo non è l’unico ani-male capace di trovare conil ragionamento la solu-zione di un problema. Cer-tamente per apprendere inquesto modo è utile poterdisporre di un sistema ner-voso sofisticato comequello dei primati.

Il ragionamento è anche alla basedella costruzione degli utensili chehanno caratterizzato fin dalla preistoriale tecnologie umane.

Ma anche altri animali utilizzano oggetticome strumenti. Per esem-pio il capovaccaio, che èuna specie di avvoltoio,rompe le uova di struzzocolpendole con ciottoli cheafferra con il forte becco(figura ).

E il fringuello-picchiodelle Galápagos, quandofruga i tronchi per estrarnelarve di insetti, si aiuta conspine di cactus che tienenel becco, dopo averlespezzate per dar loro la lun-ghezza adatta allo scopo.

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J Apprendere per tentativiNegli esempi che abbiamo visto, i compor-tamenti «nuovi» sono messi in atto da unsolo individuo, e poi imitati dal resto delgruppo. Ma il primo individuo come hafatto a imparare?

Ogni animale compie tutti i giorni molteazioni nell’ambiente in cui vive, cioè fa«tentativi» a volte casuali, a volte con unoscopo preciso: alcuni si riveleranno deglierrori, ma altri avranno successo.

In questo apprendimento per tentativied errori l’animale prova più volte unacerta azione. Se non si arrende dopo iprimi insuccessi, dopo un po’ impara uncomportamento che gli permette diraggiungere un certo risultato.

In natura per esempio ci sono molti tipidi bruchi, alcuni colorati e particolarmen-te appariscenti; spesso però hanno un sa-pore repellente. Gli uccelli riescono a rico-noscerli e a evitarli, ma soltanto dopoaverli assaggiati almeno una volta.

In modo simile un animale può impara-re una sequenza complessa di azioni, co-me il percorso da compiere in un labirintoper raggiungere il cibo oppure l’uscita.

Anche giocare è un modo di apprendereper tentativi: quando gioca, infatti, un ani-male inventa o prova movimenti che in fu-turo compirà in modo serio.

I piccoli dei felini per esempio giocanolanciandosi su qualsiasi oggetto in movi-mento: provano così i balzi con i quali piùavanti nella vita afferreranno le prede.

Inoltre il gioco è indispensabile persocializzare: quando si gioca si provanodiversi ruoli e si impara a riconoscere i

Alcune specie usano segnali precisi per indicarel’inizio del gioco, così da evitare malintesi. I cani per esempio inarcano il corpo, abbassanola testa, scodinzolano e abbaiano.

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Idee per insegnare le scienze conTibone FACCIAMO SCIENZE seconda edizione © Zanichelli 2008 7

Il comportamento degli animali

segnali di allarme sono simili e reciproca-mente comprensibili.

Per esempio il merlo, la cinciarella, lacinciallegra e il fringuello emettono versiidentici quando vedono un rapace comeun gheppio: così la segnalazione di peri-colo è a vantaggio di tutti.

Esiste anche un linguaggio chimico,basato sull’emissione di sostanze odorosechiamate feromoni.

Come vedremo più avanti, i feromonispesso sono usati da un maschio per deli-mitare i confini del luogo in cui vive, evi-tando così scontri diretti con altri maschi.

Negli insetti che vivono in gruppo isegnali chimici sono indispensabili: le for-miche lasciano tracce odorose per segna-lare alle compagne il percorso che porta alcibo, e ogni alveare ha api con un odorediverso, così le api estranee possonoessere subito individuate e scacciate.

Gli animali di una stessaspecie si scambiano conti-nuamente messaggi, conun linguaggio fatto di gestie di segnali di vario tipo.

Anche noi naturalmentenon comunichiamo sol-tanto con le parole. Peresempio ci salutiamo dan-doci la mano, per dimo-strare che non abbiamointenzioni aggressive(figura ).

Il gesto di tendere lamano, come se si chiedesse cibo, è unsegnale di pace anche tra gli altri primati.

Bisogna però fare attenzione: a volteuno stesso messaggio ha significati diversiin specie differenti.

Il nostro sorriso per esempio è unsegnale di amicizia. Ma quando sorri-diamo facciamo vedere i denti, che pos-sono anche essere armi di offesa.

Quando ti avvicini a uncane che non conosci èbene evitare di sorridere eaccarezzarlo sul capo,anche se ti verrebbe spon-taneo farlo: per il cane,infatti, mostrare i denti ecoprire la sua visuale sonogesti di aggressione.

J I messaggi acustici e chimiciOgni specie comunica trasmettendo iltipo di segnale più adatto all’ambiente in cui vive.

Gli odori e i suoni sono efficaci per glianimali che hanno abitudini notturne ovivono nel fitto della vegetazione, mentre isegnali visivi sono più utili per chi è attivodi giorno su grandi spazi aperti.

Sono esempi di messaggi acustici il gra-cidare degli anfibi, il frinire delle cicale, ilcanto degli uccelli e il bramito dei cervi.

Con questi segnali un maschio dice «Iosono qui!» e indica che quello è il luogo incui vive.

Invita così le femmine ad accoppiarsicon lui, e gli eventuali altri maschi inascolto ad allontanarsi.

Spesso quando specie diverse convi-vono e hanno gli stessi predatori, i loro

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4 La comunicazione animale

Il linguaggio tattile è basato su un contattodiretto tra gli individui, come nel caso di que-ste scimmie che si spulciano a vicenda, rinfor-zando così il loro legame di gruppo.

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A volte anche le femmine emettono segnalichimici nel periodo riproduttivo. In alcune specie di farfalle i maschi riescono acaptare con le antenne a kilometri di distanzale molecole di feromoni rilasciate dalle fem-mine appena uscite dal bozzolo.

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Il comportamento degli animali

Se nessuno dei due cani accetta la supe-riorità dell’altro, entrambi iniziano poi amostrarsi i denti, cioè le rispettive armi, ea ringhiare minacciosamente.

A questo punto può anche scatenarsiuna lotta, che termina quando uno deidue scappa o riconosce l’autorità dell’al-tro mettendosi nella posizione di sottomis-sione, cioè pancia all’aria come i cuccioli,esponendo la gola e i genitali (figura ).

Ora il vincitore con un morso potrebberecidergli le vene, che in quei punti scor-rono in superficie, e farlo morire dissan-guato. Ma non lo farà: si limiterà invece adannusarlo e a orinare lì accanto, persegnalare che quel territorio è suo.

Si è stabilita così una gerarchia: il canevincitore è il dominante, mentre lo scon-fitto è il subordinato.

Quando i due cani si incontrerannoin futuro, il subordinato si avvicineràal dominante a zampe piegate, conla coda bassa e le orecchie all’indietro,e gli leccherà i lati del muso, propriocome fanno i cuccioli quando si avvici-nano all’adulto e cercano cibo.

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J I messaggi visiviTra i primati (noi compresi)i messaggi visivi più effi-caci sono i gesti e le espres-sioni del volto.

Per molti altri animaliinvece hanno grandeimportanza le forme, idisegni e i colori presenti in alcune parti del corpo.

Questi caratteri di solitosono usati dai maschi perattirare l’attenzione dellafemmina e segnalare diessere un «buon partito»per l’accoppiamento.

Un esempio spettacolare è rappresen-tato dai colori brillanti e dalla fantasticacoda «occhiuta» del maschio del pavone(figura ). La femmina e i piccoli invecesono di colore marroncino, che è più utileper proteggerli perché è mimetico, cioè siconfonde con l’ambiente (figura ).

J Affermare la propria superioritàQuando due cani si incontrano per laprima volta, devono stabilire chi dei duedomina sull’altro.

In un animale sociale come il cane,questa definizione dei ruoli è indispensa-bile per potersi poi dedicare ad altre fac-cende come la caccia, l’esplorazione delterritorio o il gioco.

Quando sono uno di fronte all’altro, idue cani per prima cosa tendono le orec-chie in avanti, arruffano il pelo sul dorso edrizzano la coda.

Questi sono segnali di minaccia: cia-scun cane vuole apparire più grande diquanto sia in realtà. Inoltre ha tutti i sensiin azione, pronti a captare il minimosegnale emesso dall’avversario.

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Il maschio del tritone crestato sviluppa la crestanel periodo degli amori.

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Un pavonemaschio (quia fianco) euna femminacon il piccolo(foto sotto).

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Idee per insegnare le scienze conTibone FACCIAMO SCIENZE seconda edizione © Zanichelli 2008 9

Il comportamento degli animali

di erbivori e di predatori terrestri conil territorio più esteso.

Molti territori funzionano «a tempo»:i maschi di alcune specie di libellule, peresempio, restano per circa un’ora nel luo-go adatto per l’accoppiamento (figura ).

Durante questo periodo cercano di fe-condare le femmine e aggrediscono in vologli altri maschi; poi abbandonano quelluogo e non lo difendono più.

J Demarcare il territorioDi solito è il maschio a conquistare edifendere il territorio. Ma affinché un’areasia riconosciuta come territorio dagliestranei, il proprietario deve delimitarnei confini con opportuni segnali.

I maschi degli uccelli usano un piumag-gio appariscente e un richiamo ben pre-ciso, che spesso nel periodo riproduttivodiventa un vero canto: esso serve percomunicare agli altri maschi i confini delterritorio, e per invitare le femmine aentrarvi per l’accoppiamento.

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Molti animali, quando diventano adulti,cercano di conquistarsi un territorio, cioèuno spazio vitale che offra nascondigli, luo-ghi in cui fare la tana o il nido e cibo a suffi-cienza per sé e per l’allevamento dei piccoli.

Ogni individuo di una specie difendeil proprio territorio dagli estranei.

La sua aggressività aumenta quanto piùgli intrusi si avvicinano al nido o alla tana,soprattutto se ci sono i piccoli.

J L’estensione del territorioI territori occupati dagli individui di unaspecie hanno un’estensione variabile aseconda dell’abbondanza del cibo.

Osserva per esempio la figura , che rap-presenta un bosco; ogni area delimitata ingiallo è il territorio di un fringuello.

Questi uccelli mangiano tutti la stessaquantità e lo stesso tipo di cibo: i territoripiù piccoli sono i più ricchi di cibo,in quelli più ampi il cibo è meno abbon-dante e nelle zone non occupate è tropposcarso per garantire la sopravvivenza.

Come puoi vedere i territori non sisovrappongono mai: ciò permette aifringuelli di sfruttare al meglio le risorsedell’ambiente. Se infatti gli animali si con-centrassero tutti nelle aree ricche di cibo,ben presto il cibo mancherebbe a tutti.

L’estensione di un territorio dipendeanche dalle dimensioni dell’animaleche lo occupa. Per certi insetti è di pochidecimetri quadrati, mentre è di moltedecine di kilometri quadrati per la zebrareale e per il leone, che sono le specie

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5 La territorialità

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Il comportamento degli animali

Se ciò avviene e i due animali si incon-trano, per prima cosa cercheranno di inti-midire l’avversario con comportamentidi minaccia, per affermare la propria su-periorità (figura ).

Se si arriva al duello, il proprietariodel territorio spesso vince perché è a casapropria, e quindi combatte in modopiù aggressivo rispetto allo sfidante.

Durante la lotta ogni contendente cercasoltanto di allontanare il rivale, nondi ucciderlo, soprattutto nel caso di speciecon armi di difesa pericolose.

Per esempio i due maschi di vipera del-la figura si attorcigliano per tutta la lorolunghezza, e ciascuno spinge con la testal’avversario, ma non usano mai i denti.

Spesso quindi i combattimenti sonosoltanto rituali, basati cioè su sequenzedi movimenti innocui.

A ciascuno dei due antagonisti importasoltanto riuscire ad affermare la propriasuperiorità sull’altro.

La lotta si interrompe quando il vintoesegue i comportamenti di sottomissione:cerca di sembrare più piccolo, nascondeo rivolge lontano dall’avversario le armie i colori aggressivi e gli presenta invecele parti del corpo più vulnerabili.

Questo riconoscimento del diritto alterritorio blocca l’aggressività del vincito-re, che così non infierisce sullo sconfitto.

In conclusione il territo-rio è dominato dall’indivi-duo più forte, che avrà cosìuna maggiore probabilitàdi accoppiarsi.

Ciò dà anche alla suaspecie maggiori garanzie dicontinuare a sopravvivere.

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D

In un bosco o nei parchi della tua città,per esempio, puoi osservare facilmente ilcomportamento dei maschi di pettirossoin primavera.

Il colore del loro petto diventa rossovivo, e contemporaneamente il lororichiamo territoriale diventa un elaboratogorgheggio.

Basta fissare a un ramo un ciuffo di pen-ne rosse perché la difesa del territorio daparte del piccolo uccellino si scateni conun’aggressività insospettabile (figura ).

Se invece si fissa a un ramo un petti-rosso maschio imbalsamato, ma senzapenne rosse sul petto, la sua presenza saràcompletamente ignorata.

Molte specie che hanno un senso del-l’olfatto molto sviluppato usano segnaliodorosi per demarcare il territorio.

Per esempio le volpi, i tassi e le lontreusano le feci; i topi e i ratti usano la saliva;i cani e i gatti l’urina.

I gatti randagi sfruttano uno stesso ter-ritorio in orari diversi. Per stabilire se l’a-rea è libera annusano le tracce odorose la-sciate dagli altri gatti, per riconoscere aquanto tempo prima risalgono.

Qualcosa di simile avviene quando siporta il cane a fare una passeggiata nellestrade di una città, dove i territori inevita-bilmente si sovrappongono.

Ogni cane fa pipì nei luoghi in cui altricani hanno già deposto la loro urina: inquesto modo afferma anche la propriapresenza su quel territorio.

J Difendere il territorioQuando un animale capta le tracce odorosedi un altro della stessa specie, in genere evi-terà di entrare nel suo territorio, a meno chevoglia combattere per impossessarsene.

C

verifica

Sapresti citare qualcheesempio di «difesa del terri-torio» da parte degli esseriumani, nei comportamentidella vita di tutti i giorni?

E

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Il comportamento degli animali

Talvolta per riconoscersii due partner creano un«linguaggio privato»,caratteristico di quellaparticolare coppia.

Per esempio neilucherini, uccelli moltocomuni nei parchi dellenostre città, il maschio e lafemmina quando formanouna coppia si imitano avicenda nel loro richiamo:ciò permette soltanto a lorodue di riconoscersi e di tenersi in contatto.

J Superare l’aggressivitàIl primo contatto tra due individui dellastessa specie è sempre un problema,anche quando sono di sesso opposto.

Anche l’incontro tra due partner infattiporta inevitabilmente a un’invasione delterritorio individuale. Ciò suscita unaforte aggressività che potrebbe impedirel’accoppiamento, soprattutto nelle speciesolitarie e in quelle predatrici.

Tra i ragni e gli scorpioni il maschiospesso è più piccolo della femmina, erischia di essere scambiato per una predae divorato. Per evitarlo esegue complessesequenze di movimenti oppure offre ciboalla femmina; può così accoppiarsimentre essa è impegnata a nutrirsi, perpoi allontanarsi rapidamente.

Per dimostrare di non avere intenzioniaggressive, spesso gli animali nascondonole proprie armi. Le cicogne della figura B

Una specie può sopravvivere sulla Terrasoltanto se i suoi individui riescono ariprodursi, come viene discusso nel ca-pitolo C10.

Per potersi accoppiare e quindiriprodurre, un maschio e una femmina diuna specie devono incontrarsi e:• riconoscersi come specie e sesso;• superare l’aggressività che hanno uno

verso l’altro;• essere sincronizzati, cioè essere

entrambi disposti ad accoppiarsi inquel momento.

J Riconoscere il partnerPer riconoscere il partner gli animali usanospesso messaggi visivi.

A volte il maschio compie paratenuziali, disponendo alcune parti del corpoin modo tale da mostrare determinati co-lori o disegni: è quello che fanno i gabbianireali della figura , oppure il maschio delpavone e del tacchino quando gonfiano lepenne della coda.

Con questi messaggi il maschio vuoleaccertarsi che l’individuo che stacorteggiando sia della sua stessa specie esia di sesso femminile: soltanto in questocaso, infatti, risponderà ai suoi «inviti».

Nel caso delle lucciole la femmina asera si posa su uno stelo d’erba con laparte posteriore dell’addome ben esposta,ed emette una luce continua ointermittente, con una frequenza chevaria a seconda della specie: soltanto ilmaschio della stessa specie la riconoscerà.

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6 La riproduzione

Un maschio di lucherino.

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Il comportamento degli animali

Sempre per ridurre l’aggressività, a voltedurante il corteggiamento i due partnereseguono comportamenti tipici della co-struzione del nido. Per esempio gli svassimaggiori della figura si offrono recipro-camente erba e foglie con il becco.

Altre volte i due membri della coppia sicorteggiano con comportamenti simili aquelli tipici del rapporto tra genitori e figli.

Il ciuffolotto maschio per esempio im-becca la sua femmina, mentre i maschi didaini e camosci emettono suoni tipici deicuccioli. Qualcosa di simile accade anchealle coppie della specie umana, quando siscambiano coccole e tenerezze.

J La sincronizzazione dei due sessi

I maschi e le femmine della specie umanapossono accoppiarsi sempre, e lo stesso va-le per alcuni animali domestici e tropicali.

Nella maggior parte delle specie l’accop-piamento avviene invece soltanto in deter-minati periodi dell’anno.

Quando uno dei due partner si accorgeche il momento è quello giusto, inizia astimolare l’individuo dell’altro sesso.

Tra gli uccelli, per esempio, il canto delmaschio fa maturare le ovaie della fem-mina, che così poi depone le uova.

Nei mammiferi invece è in genere lafemmina a emettere messaggi odorosi echimici durante l’estro (o calore), nelperiodo che precede l’ovulazione. Essasegnala così al maschio che il momento èideale per l’accoppiamento.

Questi meccanismi di sincronizzazionefanno sì che gli individui dei due sessisiano pronti ad accoppiarsi contempora-neamente, e proprio nel periodo più favo-revole dell’anno.

Si tratta di meccanismi utili per almenodue motivi:• tutte le attività legate alla riproduzione e

alla cura dei piccoli sono impegnative,poiché richiedono ai genitori tantotempo e molte energie;

• se si vuole che i piccoliabbiano un’alta probabi-lità di sopravvivere,è meglio che nascanonel periodo dell’annoin cui il cibo è abbon-dante e le condizioni cli-matiche sono ottimali.

C

rovesciano all’indietro sul dorso la testa equindi anche il potente becco, facendoloschioccare. I gabbiani comuni invecemostrano la parte posteriore del capo, cheè bianca, e non quella anteriore nera, cheesibiscono quando vogliono minacciare.

In molte specie di uccelli e mammiferii due partner si puliscono reciprocamentele penne o il pelo, usando il becco (uccelli),le mani (nel caso dei primati), la lingua o identi (negli altri mammiferi).

Questo comportamento è nato per eli-minare i parassiti, ma è poi stato utilizzatoper rinforzare il legame di coppia.

verifica

Anche nella nostra specie lecoppie spesso inventano unproprio linguaggio. Sai cita-re qualche esempio trattodalla vita quotidiana?

Il rituale dicorteggia-mento dellosvasso mag-giore rag-giunge il cul-mine con la«danza delleerbe» dovemaschio efemmina,petto contropetto, dondo-lano il capotenendo nelbecco erbeacquatiche.

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Il comportamento degli animali

J La selezione del maschioIn genere le femmine degli animali produ-cono poche uova, mentre i maschi emetto-no numerosissimi spermatozoi.

Per aumentare la probabilità di ripro-dursi, perciò, le femmine sono molto selet-tive nella scelta del partner: esse usano ilcorteggiamento per «mettere alla prova» imaschi e scegliere i migliori.

L’interesse dei maschi invece è feconda-re quante più femmine è possibile. Perciòspesso lottano tra loro: il maschio domi-nante riesce ad accoppiarsi con più fem-mine o con le femmine «migliori».

Spesso le femmine scelgono come part-ner il maschio che ha l’aspetto più attraen-te: ciò garantisce che sia in buona salute epossa quindi generare figli sani.

Ecco perché nel periodo riproduttivomolti uccelli hanno un piumaggio appari-scente, la cosiddetta livrea nuziale fatta dipenne molto lucide, che attirano l’atten-zione delle femmine.

Questo accade soprattutto nelle speciein cui un maschio si accoppia con moltefemmine (come nei pollai, dove ogni galloha un «harem» formato da molte galline);in tal caso di solito è soltanto la femmina aoccuparsi poi dei piccoli.

In alcune specie invece ogni femmina siaccoppia con molti maschi, ed è poi il ma-schio a dedicarsi alla cura dei piccoli.

Un esempio è quello del piro piro mac-chiato. La femmina di questo uccello è una«fabbrica di uova»: in pochi giorni produceben cinque covate, e spesso ha difficoltà a

J Il corteggiamentoSpesso il corteggiamentoavviene attraverso unasequenza di comporta-menti rituali, che tutti gliindividui di una data spe-cie ripetono in modo quasiidentico.

Un esempio è la danzacon cui il maschio dellospinarello, un piccolopesce di acqua dolce, cor-teggia la sua femmina.

Nel periodo riproduttivoil maschio cerca un territo-rio ricco di vegetazione,scava un piccolo buco, rac-coglie piante acquatiche(figura ) e costruisce unnido di forma cilindrica.

Quando compare unafemmina, il maschio iniziaa muoversi a zig-zagmostrando il proprio ven-tre rosso: questo è unsegnale di invito per lefemmine e di minaccia peri maschi della sua specie.

Il movimento a zig-zagriflette un conflitto tra dueistinti: da un lato il maschiovorrebbe aggredire l’in-truso che penetra nel suoterritorio, quindi gli si avvi-cina per attaccarlo; d’altraparte l’intruso è la fem-mina con cui desideraaccoppiarsi, quindi siallontana per invitarla aentrare nel nido.

La danza prosegue sol-tanto se la femmina risponde con un pre-ciso comportamento, mostrando il ventrepieno di uova; il maschio allora la conducenel nido e le dà leggeri colpetti sulla coda(figura ): la femmina allora entra nel ni-do e depone le uova (figura ).

A questo punto esce e si allontana, men-tre il maschio entra e feconda le uova; poiagita l’acqua con le pinne pettorali per os-sigenare le uova: da questo momento leproteggerà (figura ), e quando si schiu-deranno curerà i piccoli. Al termine del pe-riodo riproduttivo, il colore del ventre delmaschio torna a essere sbiadito.

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In alcune specie di uccelli e mammiferi i maschie le femmine si incontrano in zone comuni dicorteggiamento, le arene, dove i maschi si esi-biscono e difendono piccoli territori tempora-nei, per attrarre le femmine. È il caso dei gallicedroni delle nostre montagne.

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Alcune fasi del rituale di accop-piamento dello spinarello.

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Il comportamento degli animali

La sopravvivenza della specie è alloradovuta al fatto che alcuni piccoli, piùfortunati degli altri, riescono a sfuggire aipredatori e a raggiungere l’età adulta.

Soltanto le specie che hanno buonistrumenti di difesa, e quindi un’altaprobabilità di sopravvivenza, generanopochi figli e li curano con attenzione.

In alcuni pesci ciclidi i genitori proteg-gono le uova fecondate tenendole nellabocca, dove anche dopo la schiusa gliavannotti si rifugiano in caso di pericolo.Per evitare di mangiare i propri piccoli,questi pesci smettono di nutrirsi.

In molte specie di uccelli che covano alsuolo, per difendere uova e piccoli dall’at-tacco dei predatori il genitore si allontanadal nido zoppicando e con le ali penzoloni,fingendo di essere ferito.

L’attenzione del predatore si rivolge cosìall’adulto, che allontana il predatoresempre più dal nido e poi, dopo averlodisorientato, improvvisamente evelocemente torna dai suoi piccoli.

Spesso i genitori insegnano ai piccolicomportamenti che saranno indispensabiliper la loro futura sopravvivenza.

Le gatte per sempio insegnano ai micinia cacciare i roditori. All’inizio la madreuccide un topo e lo porta ai piccoli, checosì possono esercitarsi ad attaccarlo.

Quando i micini hanno imparato la gat-ta cattura una preda viva, la libera davantia loro ed emette uno speciale miagolio concui li stimola a iniziare la caccia.

trovare un numero adeguato di maschi chele covino.

In questa specie i ruoli si ribaltano: lefemmine sono più grandi dei maschi, lot-tano tra loro per conquistarsi i compagni edifendono il territorio.

Nelle specie monogame, in cui cioè ilmaschio e la femmina creano un legame dicoppia, spesso entrambi partecipano allacura dei piccoli.

È il caso di molti uccelli che si nutronodi insetti: la femmina da sola non riesce aprocurare il cibo per sé e per i piccoli,quindi la collaborazione del maschio è in-dispensabile.

In alcuni casi la coppia è stabile per pe-riodi molto lunghi, o anche per tutta la vi-ta; ciò accade per esempio nei cigni, nelleoche e nelle cornacchie.

In altri casi i partner restano uniti sol-tanto finché allevano i piccoli. Poi si sepa-rano fino alla stagione successiva, quandosi ritroveranno ritornando allo stesso nido,come accade alle rondini (figura ).

J Le cure parentaliI mammiferi e gli uccelli in genere sioccupano a lungo dei figli dando loroprotezione, nutrimento, calore einformazioni utili per la vita futura.

Queste cure parentali (dal latino parens,che significa «genitore») richiedono peròmolto tempo ed energia, un investimentoche per molti altri animali non è giustificato.

Per le specie che sono facilmentepredate, una strategia più vantaggiosaconsiste nel generare molti piccoli chesiano autosufficienti fin dalla nascita.

Così quasi tutti i pesci e gli anfibi, ealcuni rettili come le tartarughe marine,depongono molte uova in condizioniambientali favorevoli allo sviluppo, poi leabbandonano al loro destino (figura ).F

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Appena uscite dalle uova le piccole tartarughe sono già auto-sufficienti e si dirigono verso il mare.Questo èil momentodella lorovita in cuiè maggioreil pericolodi esserecatturatedai predatori.

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Un piro piro.

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Il comportamento degli animali

Alcune specie, come le tigri e i criceti,preferiscono la vita solitaria: gli individuisi incontrano solo nel periodo della ripro-duzione, quando si sceglie il partner e siallevano i piccoli.

In queste specie animali la vita di cop-pia dura pochissimo. Il nucleo famigliare èformato dalla madre e dai cuccioli, esopravvive soltanto fino a quando i piccolidiventano autonomi.

Altre specie fanno vita sociale soltantoin alcuni momenti della loro vita. È il casodegli uccelli che si riuniscono in grandistormi per le migrazioni: l’aggregazione ètemporanea e «aperta», nel senso che qua-lunque individuo può partecipare.

J Animali in societàAlcuni animali creano gruppi stabili e chiu-si, vere società in cui ognuno ha un precisocompito e si dipende gli uni dagli altri.

Gli individui estranei, anche della stessaspecie, sono allontanati.

Quando il gruppo si sta formando, o nelperiodo della riproduzione, i suoi compo-nenti devono «gareggiare» tra loro perconquistare il cibo, il luogo in cui dormireoppure il partner.

A conclusione di questi duelli all’in-terno del gruppo si stabilisce una gerar-chia: ciascun animale ha un precisorango, cioè una posizione in ordine diimportanza che è riconosciuta da tutti icomponenti del gruppo.

Molte specie animalivivono in gruppi, perperiodi più o meno lunghioppure per tutta la vita.

Se si vive in gruppo ci sipuò dividere i compiti: c’èchi si occupa dei piccoli,chi della difesa e chi inveceva alla ricerca del cibo.

Alcune marmotte peresempio fanno la guardiamentre le altre mangiano.Se c’è un pericolo le «senti-nelle» emettono segnalid’allarme fischiando: unsuono breve indica unrapace in volo in rapidoavvicinamento, mentre unsuono più lungo indica cheun predatore sta arrivandovia terra, e impiegheràquindi più tempo per rag-giungere la colonia.

In gruppo inoltre si pos-sono catturare prede cheper un individuo sarebbero

troppo grandi o difficili da raggiungere. Spesso a questo fine si elaborano vere e

proprie strategie di caccia collettiva.Anche dal punto di vista dell’autodifesa

la vita di gruppo porta molti vantaggi:• se si è in tanti ci sono più occhi che

stanno all’erta, quindi è più facileaccorgersi in tempo dei predatori; i colombacci per esempio vivono instormi, e così si difendono meglio dagliattacchi di rapaci come gli astori;

• se un predatore si avvicina, essere intanti permette di difendersi meglio o didisorientarlo; nelle colonie di gabbianocomune, per esempio, tutte le coppieattaccano qualunque cornacchia siavvicini a un nido;

• in caso di attacco del predatore, infine,tanto più grande è il gruppo e tantomaggiore è la possibilità che la vittimasia qualcun altro…

J Animali solitariVivere in gruppo però ha anche svantaggi:il gruppo è molto più visibile di un singoloindividuo, e inevitabilmente i membri delgruppo sono sempre in competizione.

7 Vivere in gruppo

Questo suricato fa il lavorodella sentinella, rischiando la propria vita per garantire la sicurezza del gruppo.

La tigre è un buon esempiodi animale solitario.

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Il comportamento degli animali

J Gli insetti socialiCome abbiamo visto alla fine del capitoloB3, molti insetti sono sociali: vivono cioèin grandi colonie in cui esiste una solafemmina fertile, la regina, che genera tuttii membri della colonia.

Alcuni di questi insetti sono i maschiche fecondano la regina, ma la grandemaggioranza è formata da individui sterili,di solito femmine, che si occupano dellacolonia e collaborano alla cura della prole.

Ogni individuo svolge compiti diffe-renti, e fin dalla nascita appartiene a unaben precisa «classe sociale» detta casta.

Spesso le differenze nei compiti svolticorrispondono anche a una diversa formadel corpo.

Per esempio nei formicai e nei termitaile operaie, che costruiscono il nido, rac-colgono il cibo e curano le larve, sono piùpiccole rispetto ai soldati, che difendonola comunità e perciò hanno mandibolesviluppate e una forte aggressività.

Queste società funzionano come ununico grande organismo, che cessa di esi-stere se viene a mancare una qualsiasidelle caste.

Negli insetti sociali le operaie sono steri-li, cioè non possono riprodursi. Dedicanola vita all’allevamento dei figli generati dal-la femmina fertile, e spesso sacrificano lapropria vita per proteggere la colonia.

Questo «altruismo» è un modo per farsopravvivere nelle future generazioni, an-che senza riprodursi direttamente, le in-formazioni genetiche scritte nel DNA che ècomune a tutti gli individui della colonia.

Il capo del gruppo è l’individuo che havinto tutti i duelli, e che dominerà per unperiodo più o meno lungo. Tutti gli altriindividui hanno rango via via inferiore.

Il capo mangia e si accoppia per primo,e ha sempre la sistemazione miglioreanche nelle situazioni difficili. Incompenso corre più rischi rispetto aglianimali subordinati, perché deveproteggere il gruppo e far da guidadurante gli spostamenti, affrontando perprimo gli eventuali aggressori.

Se ti capita di visitare un pollaio, osservail comportamento di galli e galline quandoviene portato il mangime: soltanto unagallina e un gallo si avvicinano subito al ci-bo, mentre tutti gli altri si fanno da parte.

Quando questa coppia, che è quella deidominanti, si è saziata, si avvicinano an-che i subordinati, sempre seguendo un or-dine che riflette il loro rango nel gruppo.

Nel gruppo esiste cioè un ordine di bec-cata, definito in base alla forza fisica e al-l’aggressività degli individui.

Quest’ordine può cambiare nel tempo:gli adulti, invecchiando, diventano più de-boli e cedono il posto ai giovani.

In altre specie i dominanti sono gli indi-vidui più anziani, cioè quelli più esperti.

È ciò che accade tra gli elefanti, dove acapo di ogni branco c’è una vecchia fem-mina. Questa matriarca è la madre di qua-si tutti i membri del gruppo, e spesso è l’u-nica a conoscere la posizione delle scarsefonti d’acqua della savana.

Ogni branco di elefanti è guidato da una femmina anziana.

L’ape regina di un alveare, circondata dalle api operaie.

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Il comportamento degli animali

LE COSE DA RICORDARE

Completa il riassunto del capitolo con queste parole-chiave:

Il comportamento è il modo in cui un organismoagisce in risposta agli ______________ provenientidal suo corpo o dall’ambiente. L’______________ èla scienza che studia il comportamento animale.

I meccanismi di comportamento più semplici sono i ____________,che sono risposte molto rapide e indipendenti dalla volontà.Gli ______________ invece sono azioni che un animale compie subito nella loro forma completa, e che gli permettono di rispondere a stimoli a cui non è mai stato esposto prima.

L’apprendimento per _____________________ fa evitare l’uso di uncomportamento istintivo, quando lo stimolo che lo origina non è pericoloso. Con l’apprendimento per ___________________un animale impara invece a collegare tra loro due stimoli molto diversi, oppure un’azione e i suoi effetti.

Si ha _________________ quando un animale impara un comporta-mento osservando un altro individuo. Gli animali imparano anche per _______________ ed errori, per esempio quando giocano.

Gli animali comunicano tra loro con un linguaggio fatto disegnali di diversa natura: ogni specie utilizza il più adattoall’_______________________ in cui vive.

Per la vita di ogni animale è fondamentale anche avere un_________________________, cioè uno spazio difeso in cui ci sianocibo e luoghi per ripararsi e riprodursi. Di solito è il maschio che lo difende e ne delimita i confini.

Spesso il territorio è anche il luogo in cui il maschio e la femminasi accoppiano. Prima però i due partner devono riconoscersi e vincere l’_______________________ che hanno l’uno verso l’altro.

Con le cure ______________ i genitori danno ai figli protezione,nutrimento, calore e informazioni utili: questo richiede ungrande investimento di tempo ed energie.

Vivere in gruppo offre ____________________ nella ricerca del ciboe nella difesa dai predatori. In alcune specie si formano gruppistabili e chiusi, cioè società, nelle quali esiste una _____________:ogni animale occupa cioè una posizione in ordine di importanza.

abitudine

aggressività

ambiente

associazione

etologia

gerarchia

imitazione

istinti

parentali

riflessi

stimoli

tentativi

territorio

vantaggi

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Il comportamento degli animali

1 L’etologia si occupa di studiare:a l’ambiente in cui vivono gli animalib il comportamento degli animalic la riproduzione degli animalid l’alimentazione degli animali

2 Se tocchi il palmo della mano diun neonato, questi afferrerà il tuodito. Di che tipo dicomportamento si tratta?a di un istintob di un comportamento appresoc di un riflessod è un gesto, non un comportamento

3 Un pulcino appena nato becca qualunque cosa troviintorno a sé. Crescendo, poi, imparerà a riconoscerele sostanze commestibili dalle altre. Che tipo di apprendimento è quest’ultimo?a non è un apprendimento: per i pulcini beccare

è un istintob un apprendimento per associazionec un apprendimento per abitudined un apprendimento per tentativi ed errori

4 Se due animali della stessa specie lottano per lasupremazia su un territorio:a non si arriva mai allo scontro

fisico, ci si limita alle minacceb la lotta prosegue fino alla morte

di uno dei due duellantic la lotta continua fino a quando

l’animale vinto eseguecomportamenti di sottomissione

d in genere nessun animale entranel territorio di un altro

5 I messaggi acustici e chimici sono più efficaci diquelli visivi: [DUE RISPOSTE GIUSTE]G per gli animali che vivono in grandi pianureG per gli animali che vivono nei boschi e nelle foresteG per gli animali che sono più attivi durante il giornoG per gli animali con abitudini notturne

6 Quali tra i seguenti privilegi ha il capo di un branco di animali? [DUE RISPOSTE GIUSTE]G è difeso da tutti i membri del gruppoG si accosta al cibo prima di tutti gli altri

membri del gruppoG si accoppia con le femmine del brancoG non deve più controllare il proprio territorio

7 Tra quali di questi animali non sono diffuse le cure parentali? [DUE RISPOSTE GIUSTE]G mammiferi G anfibiG uccelli G pesci

8 Nella società di un termitaio le operaie:[DUE RISPOSTE GIUSTE]G raccolgono il cibo e curano il nidoG difendono la comunitàG si prendono cura delle larveG sono fecondate dai maschi soldati.

9 Scrivi accanto a ciascuna delle seguenti definizioniil termine corretto, scegliendolo tra: feromoni,livrea nuziale, mimetismo, rango, rituale, territorio.

............................ spazio vitale che offre ciboa sufficienza e riparo

............................ sequenza di movimentie comportamenti spesso innocui

............................ piumaggio appariscente nei maschidegli uccelli nel periodo riproduttivo

............................ fenomeno che si verifica quando un animale ha un aspetto tale da confondersi con l’ambiente

............................ posizione in ordine di importanzariconosciuta da tutti i membridel gruppo

............................ sostanze odorose emesse dagli animali per comunicare con altrianimali della stessa specie

10 Completa la seguente tabella indicando con unacrocetta il tipo di segnale che ciascun animale usain prevalenza per scambiare messaggi con gli altrianimali della stessa specie.

MESSAGGI MESSAGGI MESSAGGIACUSTICI VISIVI CHIMICI

cicala ............. ............. .............

farfalla ............. ............. .............

formica ............. ............. .............

fringuello ............. ............. .............

lucciola ............. ............. .............

marmotta ............. ............. .............

pavonemaschio ............. ............. .............

LO SAI? conoscenze: verifica ciò che hai imparato

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11 Per ognuno dei seguenti esempi sai scrivere qual èlo stimolo, cioè il motivo, e quale la risposta, cioè ilcomportamento dell’animale?

STIMOLO RISPOSTA

al rumore di un tuono il cane si nasconde sotto il letto ............. .............

il gatto sente aprire il frigorifero e si dirige verso la cucina ............. .............

il profumo di una torta appena sfornata fa venire l’acquolina in bocca ............. .............

un gruppo di piccioni si avvicina se si gettano pezzetti di pane in un prato ............. .............

un estraneo si avvicina al cancello del giardino e il cane inizia ad abbaiare ............. .............

12 Sai spiegare perché gli animali marcano il proprioterritorio?

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13 Spiega la funzione dell’ape regina in un alveare.

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14 Completa la seguente tabella indicando con unacrocetta quali animali conducono una vita sociale,cioè di gruppo, e quali invece sono solitari.

15 Per ognuno dei seguenti casi, scrivi sui puntini il tipo di apprendimento che è avvenuto.

Il cane scodinzola felice quando vede che il padroneprende in mano il guinzaglio. ..........................................

Uno scimpanzé prende alcune foglie, le mastica e ne fauna pallottola che immerge nell’acqua piovana raccoltasinella cavità di un tronco; poi beve succhiando l’acquadalla «spugna» che si è costruito. ...................................

In Inghilterra anni fa alcune cinciallegre hanno iniziato aforare con il becco i tappi di alluminio delle bottiglie dellatte, per riuscire a bere il contenuto; oggi tutte le cin-ciallegre inglesi lo sanno fare. ..........................................

Gli scoiattoli finiscono per ignorare i gridi di allarmedi altri scoiattoli, se questi avvengono frequentementesenza che ci sia un vero pericolo. .....................................

Il comportamento degli animali

LO SAI FARE? competenze: osserva e prova a formulare ipotesi

mappa dei concetti Completa la mappa scrivendo le parole che mancano:

L’ETOLOGIA i ................................. animali

apprendimenti............

eseguite senza unaprecedente esperienza

................attraverso i geni

caratteristichedi ogni specie

è la scienzache studia

degli

che possono essere

cioè azioniche sono

che possonoavere luogo

per abitudine

per .........................

per tentativi ed errori

con il ..........................

se hai dubbi ripassa il sugli esercizi paragrafo

1, 11 1

2, 2

3, 12, 15 3

5, 9, 10 4

4, 12 5

7, 9, 6

6, 8, 9, 13, 14 7

vita in gruppo vita solitaria

ape

aquila

colombo

criceto

elefante

formica

tigre

La riproduzione di questa pagina tramite fotocopia è autorizzata ai soli fini dell’utilizzonell’attività didattica degli alunni delle classi che hanno adottato il testo

Idee per insegnare le scienze conTibone FACCIAMO SCIENZE seconda edizione © Zanichelli 200820