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In Piazza San Lazzaro Il coraggio di cambiare da pagina 9 Isabella Conti: «Così costruiamo il futuro» L’intervista al Sindaco a pagina 4 anno 39 numero 3 ottobre novembre 2016

Il coraggio di cambiare - Partito Democratico · Una scelta giusta, è infatti dav-vero indispensabile, in vista del ... ne del giardino didattico del Tonelli, la Messa in onore di

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In Piazza San Lazzaro

Il coraggiodi cambiareda pagina 9

Isabella Conti:«Così costruiamo il futuro»L’intervista al Sindaco a pagina 4

anno 39numero 3

ottobrenovembre

2016

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Nuova serie: Bimestrale a distribuzione gratuita.Autorizzazione tribunale di Bologna n°4697del 29/01/1978.

All’interno

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Direttore responsabile: Giancarlo PerciaccanteCondirettore: Veronica BrizziVice direttore: Dario Mastrogiacomo

In Piazza San LazzaroEditore: Pd Coordinamento di Bologna - via Rivani, 35 (Bologna) - tel. 0514198111 Stampa: F.D. via della Salute, 20 - BolognaImpaginazione e pubblicità:AGAVENERA - tel. 0514848157 - [email protected]

In copertina:Banchetto di Basta un Sì in piazza Bracci

Hanno collaborato:Marina Bardi, Walter Berti, Giorgio Boschi, Michele Caval-laro, Morena Gubellini, Giancarlo Fabbri, Alan da Musia-no, Pier Luigi Perazzini, Enrico Salmi.

Foto: Giancarlo Fabbri, Alice Giovannini

Redazione:via Emilia, 2 (ponte Savena)San Lazzaro - tel. 051450654

Chiuso in tipografia: 18 ottobre 2016Tiratura: 14.000 copie

(Questo giornale viene distribuito gratuitamente e si av-vale del lavoro volontario di professionisti dell’informa-zione e non. Nessuno viene retribuito per l’attività svolta)

Scrivi al giornale:[email protected]

Scrivi anche a:[email protected]@pdsanlazzaro.itcircolo.berlinguer@[email protected]

Sito web:www.pdsanlazzaro.it

Dalla Fabbrica di Comunitàal contrasto al gioco d’azzardo

Scuola, intervistaall’assessore Benedetta Simon

La nuova stagionedell’Itc Teatro

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Centro Medico Polispecialistico MediPrò SanitàVia Emilia 194 - tel. 051 454685 - [email protected] - www.medipro.it - San Lazzaro di Savena (BO)

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ATROFIA VAGINALEcondizione patologica femminile che interessa

circa una donna su due in post menopausache causa secchezza vaginale, prurito

e dolore durante i rapporti sessuali

INCONTINENZA URINARIAperdita involontaria di urina mentre si ride,

si tossisce o si starnutisce

SINDROME DELRILASSAMENTO VAGINALE

senso di rilassamento e di riduzione della sensazionenella vagina, specialmente dopo il parto

Centro Medico PolispecialisticoPrivato Accreditato

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DELLA MANO eCHIRURGIA ESTETICA

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l’editoriale

4 dicembre, un Sìper far ripartire il Paese

In questo numero troviamo molte pagine sul referendum.

Una scelta giusta, è infatti dav-vero indispensabile, in vista del voto del 4 dicembre in cui sare-mo chiamati ad esprimerci per confermare o meno la riforma della Costituzione, provare a fare il punto e chiarire i contenuti della legge. Non riprenderò qui le modifiche e gli effetti che pro-durranno, se ne parla abbondan-temente più avanti.

Ci sono, invece, alcuni aspetti che voglio riprendere.

Il 4 dicembre non si voterà per eleggere o mandare a casa qual-cuno, si voterà per cambiare la nostra Costituzione, cioè come vogliamo che funzioni la nostra Repubblica: andare a votare è fondamentale, ed è importante andarci sapendo bene cosa vote-remo, cioè che voteremo per noi e per il nostro futuro di popolo.

Spesso capita che si facciano delle scelte legate a situazioni estemporanee, che condiziona-no il proprio punto di vista. Mai come in questo caso è necessa-rio, invece, sgombrare il campo e la mente da questi condiziona-menti, cercando ogni occasione possibile per informarsi.

Ad esempio sapere che ci sarà una importante modifica della Costituzione, ma non riguarderà la parte prima, dei diritti e dei doveri, i principi fondamentali, i valori alla base della nostra Re-pubblica.

Si interviene, piuttosto, su arti-coli che sono già stati modificati come quelli sulla legislazione concorrente fra Stato e Regioni, i cui limiti, successivamente emer-si con evidenza, sono stati da più parti sottolineati.

Inoltre la riforma non è “la rifor-ma del governo”: è stata presen-tata inizialmente dal governo, ma poi è stata votata a maggio-ranza assoluta, approvata anche dalle forze dell’opposizione (le stesse che oggi si schierano con-tro nel voto referendario), con tre distinte deliberazioni di Camera e Senato.

di MICHELE CAVALLARO

IN PRIMO PIANO

Questa riforma non ha niente a che fare con la legge elettorale del-la Camera, per la quale è al lavoro, nel Pd, una commissione che ha il compito di valutare le proposte di cambiamento. E per quanto riguar-da la legge per eleggere il Senato riformato, che si potrà fare solo a riforma approvata, è importante la volontà, riconosciuta da tutti, di farli indicare dai cittadini.

Così è importante sapere che la ri-forma non modifica la forma di go-verno, parlamentare, e non preve-

de l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Quindi sapere anche che, essendo appunto un Governo parlamentare, viene votato, “eletto” e fatto eventualmente decadere dal Parlamento stesso.

Il nocciolo vero della questione è che siamo in presenza di una scelta fra sistemi di democrazia, comun-que sempre parlamentare, a cui i politologi hanno attribuito due aggettivi: democrazia consensuale, quella che è prevista dalla attuale Costituzione, e democrazia mag-

gioritaria.Di qualcosa siamo poi certi: la

democrazia consensuale, quel-la che abbiamo oggi, pur con i timidi cambiamenti introdotti dalle leggi elettorali, ha portato ad avere 63 governi in 70 anni di Repubblica. Appare evidente che la frammentazione del periodo di governo, specie in un mondo globalizzato, in perenne corsa e in perenne evoluzione, può rap-presentare un grande limite.

E un altro aspetto della de-mocrazia consensuale, che ne è anche la sua caratteristica princi-pale, per qualcuno la più impor-tante e per altri il suo limite mag-giore, è che essa è la democrazia delle minoranze, quindi quella democrazia in cui un partito con pochi voti può tenere in scacco un intero governo.

La democrazia maggioritaria, in cui le minoranze devono supe-rare almeno delle soglie di voto per accedere al percorso parla-mentare, ha come caratteristica principale quella di sapere con certezza, dopo le elezioni, chi go-vernerà ma ha anche la caratteri-stica, per molti la più importante e assolutamente condivisa, di at-tribuire con certezza la responsa-bilità di quanto fatto al governo in carica, eliminando dal campo una volta per tutte gli alibi for-niti dalla presenza di coalizioni ampie a dismisura, in cui conflu-iscono partitini rappresentanti questo o quell’interesse.

Concludo riprendendo quanto detto all’inizio: caricare di un si-gnificato improprio questo voto, dicendo che possa far cadere il governo è un grave errore, in quanto si confonde una situazio-ne del tutto estemporanea con una decisione fondamentale per l’Italia.

Così il mio invito è di guardare al voto del 4 dicembre per quello significa: l’occasione per fare ri-partire il nostro Paese, dare gam-be e strumenti al nostro popolo, per iniziare finalmente a fare tut-te quelle riforme che da troppo tempo l’Italia aspetta.

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Le nostre idee per fare più bella San LazzaroIntervista al sindaco di San Lazzaro Isabella Conti.I progetti, il rapporto coi cittadini e il “Sì” convinto al referendum costituzionale.Ventuno milioni per investimenti in tre anni. Le risorse ci sono perché “quando le idee sono bellei soldi si trovano”. L’annullamento del Piano di Idice? “Rifarei tutto quel che abbiamo fatto”.Un bando sui rifiuti perché “vogliamo migliorare il servizio, abbassando i costi”.

A San Lazzaro è tutto un fiori-re di iniziative, pubblicizzate accuratamente su media e web: solo nei giorni scorsi, ad esempio, si sono susseguiti il contrasto al gioco d’azzar-do, l’incontro con Monsignor Bettazzi sulla Fabbrica di comunità, i nuovi defibrilla-tori in dotazione alla città, la celebrazione della prima unione civile, l’inaugurazio-ne del giardino didattico del Tonelli, la Messa in onore di Don Domenico, per finire con Baobab, il rinnovato centro giovanile della Ponticella. Siete sempre “in prima pa-gina” perché siete dei bravi comunicatori o questa città si sta veramente rinnovando e vivacizzando? 

Abbiamo contenuti da trasmet-tere e, quindi, comunichiamo la realtà di quello che facciamo. Se posso fare un paragone, si può pensare all’amministrazione come  un organismo composto da  un “software” e un “hardware”. L’hardware sono le cose materiali che facciamo, cose fisiche, tangi-bili, che si possono vivere, abitare, che si toccano con mano. Poi c’è il software: i rapporti umani, la rete dei cittadini, le iniziative, i pro-getti, le risorse umane, le associa-zioni  che valorizzano e arricchi-

scono l’hardware e  che fanno di questa città il posto straordinario che è, dal punto di vista umano e sociale. Il contrasto al gioco d’az-zardo ad esempio è un software di valore,  etico, noi  facciamo la nostra parte, diamo il nostro con-

in eredità una buona educazio-ne  civica, una semina di civiltà, una trasmissione di educazione al rispetto. Vorremmo che si raf-forzasse l’idea che le cose pubbli-che non sono le cose  dell’ammi-nistrazione, ma sono proprietà di

noi siamo così, siamo un’ammini-strazione che ci mette non solo la faccia ma anche fisicamente le mani.

Parliamo dei progetti annun-ciati. Progetti belli e ambi-ziosi, la strada è tracciata:  ci sono le risorse sufficienti per attuarli? Penso alla   riduzio-ne del consumo di suolo, al recupero e riqualificazione di aree già edificate, come per via Speranza, Campus Kid, area Conti editore… 

La città deve andare decisamen-te nell’ottica della rigenerazione e del recupero. Le idee ci sono, e quando le idee ci sono e sono belle, i soldi si trovano. Per  via Speranza si tratta dell’interven-to di un privato,  che  sicuramen-te ha potuto apprezzare anche le idee e lo spirito della nostra am-ministrazione, ma rimane un in-tervento soprattutto privato. Così è  anche  per  l’area della Conti Editore, che  vedrà l’intervento di un  altro  privato. Su Campus Kid  (Kennedy-Jussi-Donini)  è di-verso, l’idea buona c’era e  i soldi si sono trovati. 2 milioni sono arri-vati dallo Stato, 3 dalla Regione e 2,6 milioni li mette il nostro ente, il  Comune.  Oltre alla scuola è prevista anche la riqualificazione della piscina e dello stadio. I sog-getti  che  si candideranno  poi

@ComSanLazzarofacebook.com/sanlazzarodisavena [email protected] 051 6228207

@www.comune.sanlazzaro.bo.itSERVIZIO URBANISTICA

TERRITORIOSAN LAZZARO

non solo scuolaCAMPUS

Kennedy IussiDonini

Laboratorio di urbanistica partecipataATTORNO AL TAVOLO PER la riqualificazione dell'’area compresa tra via kennedy,, via woolf e via giovanni xxiii

20:30 in Mediateca, via Caselle 22 Campus kid: il progetto e il laboratorio 18:00 in Sala di Consiglio (piazza Bracci 1)Tavoli Operativi di lavoro (iscrizioni online su www.comune.sanlazzaro.bo.it)

Presentazione dei risultati del Laboratorio 20:30 in Mediateca, via Caselle 22

GIO 24MAR

GIO 7APR

GIO 12MAG

14 21

Urbanistica partecipata: cosa ne pensi?partecipa al questionarioonline suwww.comune.sanlazzaro.bo.it

fruibilità tavolo 1

SOSTENIBILITàtavolo 2

Condivisione di buone pratiche per un Campus efficiente e sostenibile

CONNETTIVITàtavolo 3

Come ottimizzare i flussid’utenza e armonizzarele funzioni ospitate

Raccolta di idee e soluzioni per la realizzazione di un Campus aperto a tutti

KEN

NEDY - IUSSI - DONIN

I

CAMPUS

KID

. .

Campus Kid, il progetto premiato dalla Comunità europea

Il sostegno del Pd all’Amministrazione e a Isabella ContiLe notizie di stampa delle

settimane scorse hanno ri-portato alla ribalta il tema della cosiddetta "colata di Idice" e delle pressioni esercitate verso l’Amministrazione del Comu-ne.

Fin dall'inizio del percorso di decadenza del piano urbani-stico, la Segreteria ed il gruppo dirigente del PD di San Lazzaro

hanno espresso il sostegno alla Amministrazione e al sindaco Isa-bella Conti, condividendone tut-te le motivazioni – in particolare il mancato rispetto, da parte del consorzio formato sia da privati che da cooperative edilizie, degli accordi sia tecnici che economici -  e sostenendone i passi delibe-rativi attuati con la necessaria ri-flessione.

Ancora una volta, oggi, voglia-mo esprimere al sindaco Isabella Conti, alla Amministrazione e a tutto il gruppo consigliare il no-stro sostegno, comprendendo la difficoltà della situazione, convin-ti che sia stata una decisione non contro qualcuno ma a favore di tutta la cittadinanza.

Le informazioni di stampa ripor-tano anche le notizie delle pres-

sioni esercitate a esponenti del-la Amministrazione e al Sindaco stesso: essendo in corso l'istrut-toria, possiamo solo ribadire che auspichiamo i tempi più brevi possibili, nella individua-zione di fatti e responsabilità, riponendo la massima fiducia nel lavoro delle Magistratura.

Segreteria del Pddi San Lazzaro

tutti. E sta a noi tutti prenderce-ne cura. Per quanto riguarda Bao-bab, la riqualificazione di quei lo-cali, destinati ora a varie iniziative è stato un progetto voluto  con forza dalla vicesindaco Claudia D’Eramo che, addirittura, si è rim-boccata le maniche e ha aiutato a dare il bianco alle pareti. Perché

di DARIO MASTROGIACOMO e GIANCARLO PERCIACCANTE

tributo  affinché i più giovani - e non solo -   siano maggiormente tutelati  e protetti. Vorremmo  in sintesi  che questa amministra-zione lasciasse in eredità alla città non solo le panchine e le fiorie-re di via Jussi, non solo  la nuova illuminazione o i  nostri  parchi riqualificati. Vorremmo lasciare

in primo piano

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In Piazza San Lazzaro

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Le nostre idee per fare più bella San Lazzaro

I volontari al taglio del nastro di Baobab il centro giovanile della Ponticella

per gestire gli impianti, dovran-no  garantire investimenti  e qua-lità,  questo  si farà  sulla base del bando internazionale che stiamo predisponendo e che sarà pronto entro la fine dell’anno. L’esperien-za di Campus Kid inoltre ci ha già dato molta soddisfazione. Abbia-mo vinto con questo progetto,  il bando UrbAct della  Comunità europea e per questo dobbiamo ringraziare il laboratorio di Urba-nistica Partecipata, e l’impegno dell’ingegner  Fernanda Canino che ha creduto fino alla fine nel-la qualità e nel valore della pro-gettazione condivisa.  Aggiungo, a proposito di premi  che  con il  progetto di  via Speranza (sta-zione ecologica) abbiamo vin-to  anche  il progetto Life, con la decementificazione completa del terreno. Inoltre, per concludere aggiungo che  nel prossimo futuro,  grazie allo sblocco del patto di stabilità per i comuni virtuosi voluto dal Governo Renzi  avremo  a dispo-sizione ben 21 milioni di euro di investimenti per la città nel trien-nio che verrà.

La raccolta dei rifiuti è qua-si sempre il tallone d’Achille delle amministrazioni locali (vedi Roma). E’ il tema sul quale si concentra la mag-gior parte delle critiche dei cittadini, anche a San Laz-zaro. Il Comune ha messo a punto un progetto per modi-ficare e migliorare il sistema di raccolta. In cosa consiste?

Vogliamo migliorare il servi-

zio, fornendo più qualità e spen-dendo di meno.  Cercheremo di farlo attraverso un Bando pub-blico, a cui la stessa Hera, che ora gestisce il servizio, potrà parte-cipare. Contiamo di raggiungere l’obiettivo che ci siamo preposti: aumentare la qualità e diminuire i costi, rendendo le bollette per i cittadini più leggere e le strade più pulite. Ci auguriamo che ar-rivino diverse candidature tra cui scegliere l’offerta migliore. 

Tra i tanti commenti, critiche ed elogi, che si susseguo-no ogni giorno sui vari siti e blog che parlano di San Lazzaro, mi ha colpito quel-lo di una signora, Antonella Costa, che ti definisce “una sindaca coinvolta nella no-stra quotidianità”. E questo perché riusciresti ad occu-parti anche delle piccole e piccolissime questioni che spesso sono però di grande rilevanza per la qualità della nostra vita. Come?

Faccio del mio meglio, faccio di tutto per occuparmi anche del-le piccole e delle piccolissime questioni, perché so perfetta-mente il peso che esse hanno nella vita quotidiana delle per-sone. Ci vogliono risposte serie, pragmatiche, efficaci,  ed avere il Sindaco al proprio fianco fa la differenza.  Lo ripeto, faccio del mio meglio, sono sempre reperi-bile, su Facebook, via mail, al te-lefono e in genere riesco in tempi rapidi a rispondere a quasi tutte le richieste. 

In un’intervista di un anno fa dicevi, con un accenno alla tua storia familiare,   che a spingerti in politica era sta-ta “l’incapacità a rassegnarsi alle ingiustizie e la  voglia di ribellarsi alle brutture che sono attorno”.  È ancora que-sto lo spirito che anima il tuo impegno?

Sì, certamente, io ancora mi indi-gno. Non riesco a chinare la testa davanti alle ingiustizie ma banal-mente anche davanti alle cose che non funzionano, o funziona-no male. Sono insofferente alla sciatteria e al pressappochismo. Ho sempre alta l’attenzione a fare le cose per bene. Per me è un’ur-genza, non posso non farlo, e in certi momenti questo aspetto del mio carattere  può essere perfi-no una condanna, una croce. Ma

“Referendum, un Sì senza indugio“Il 4 dicembre si vota per il referendum sulla riforma della Costituzione. Tu più volte hai dichiarato che voterai sì. Perché?

Voterò sì, senza indugio,  per-ché è la prima volta che riuscia-mo a fare una riforma costi-tuzionale che ci  consentirà  di evitare la  cosiddetta “navet-ta”  tra  Camera e  Senato, per-corso obbligato ora anche solo per cambiare una virgola nelle proposte di legge.  “Navetta”

che spesso  nei diversi passaggi parlamentari finisce per peggio-rare le leggi, rendendole  frutto di mille compromessi, molte vol-te compromessi al ribasso.“Sì”, quindi, perché togliamo bu-rocrazia, abbassiamo i costi della politica e garantiamo – in parte con l’accentramento dei poteri da parte dello Stato -  regole uguali per tutti.  Dobbiamo, noi cittadi-ni, andare oltre la nostra dimen-sione e fare lo sforzo di guardare le dinamiche europee e mondiali:

l’anno prossimo andranno al voto Francia e Germania. Vincendo questo referendum saremo il Pa-ese più stabile d’Europa. A livello mondiale invece, vorrei solo dire che ci sono imprese importan-tissime che stanno attendendo l’esito del referendum per valuta-re investimenti nel nostro Paese e lo dico perché aziende di San Lazzaro stanno aspettando che grandi Player internazionali inve-stano su di loro. Invece una vitto-ria del “no” porterà in Europa un

Paese  sfibrato, sfilacciato, con una guerra interna alla politica.Se perdiamo il referendum noi perdiamo non  solo  la sfi-da con noi stessi, con il no-stro Paese,  con gli altri partiti,  perdiamo la sfida con il mon-do intero.  Un mondo che ci guarda, ci giudica e fa il tifo per noi.  Per tutto questo, per l’Italia, per quello che il nostro Paese rappresenta nel mondo e rappresentarlo al meglio  in futuro, voto sì. *

da Sindaco sento fortissima la responsabilità del bene comune e agisco come vorrei che il mio sindaco agisse, agisco come vor-rei che i miei nonni mi vedessero agire. 

In questi giorni è riesplosa la polemica sul no al Piano ope-rativo di Idice e sull’inchiesta della magistratura. Hai avuto ripensamenti o rifaresti tutto come allora?

Rifarei tutto esattamente come abbiamo fatto. E vi dirò di più: era un dovere, non una scelta. Sono convinta che un amministratore serio e competente abbia il do-vere di far rispettare le norme e soprattutto abbia il dovere di in-formare l’autorità giudiziaria ogni volta che vede situazioni opache, non corrette e potenzialmente illecite.

in primo piano

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In Piazza San Lazzaro

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Una città dal cuore grandeLa generosità di numerose realtà del territorio ha consentito di

dotare di 19 nuovi defibrillatori i punti nevralgici della città: scuole, centri sportivi, centri sociali e luoghi di maggiore affluenza (qui di fianco la mappa). Ciò consentirà un pronto e precoce inter-vento in caso di episodi di arresto cardio-circolatorio. Il 4 ottobre, in Mediateca, in occasione della Giornata nazionale del dono, il Comune ha consegnato una pergamena di ringraziamento a tutti coloro che hanno donato i dispositivi per il primo soccorso.

Il progetto San Lazzaro Comune Cardioprotetto è stato reso pos-sibile dal contributo di: Conad - Emmegì Supermercati; Coop Alle-anza 3.0; Conserve Italia; Castiglia Inerti srl; Il Globo; Tecnolife srl; Arci San Lazzaro: Centro sociale Fiorenzo Malpensa; Centro sociale La Terrazza; Ascom-Confcommercio San Lazzaro; Avis comunale San Lazzaro; APDIC Onlus; AFM; Farmacia Cicogna; la cittadina Mi-rella Cerato.

“San Lazzaro, città dal cuore grande – ha detto il Sindaco - Attra-verso il progetto “San Lazzaro Comune cardioprotetto” abbiamo la-vorato insieme alle associazioni, agli imprenditori, ai centri sociali, ai privati cittadini e a tutti coloro che hanno voluto fare la propria par-te per salvare vite. Il progetto nasce da un episodio che ha colpito la nostra comunità: una giovane mamma ha avuto un attacco cardiaco davanti ad una scuola e tutti abbiamo sentito un fortissimo senso di

impotenza nel non poterla salvare. Abbiamo così deciso di attivarci con tutte le energie possibili per prevenire ed evitare simili tragedie. Ho visto San Lazzaro prodigarsi con tanta passione e grande impe-gno. Siamo una comunità straordinaria: insieme facciamo miracoli e questa ne è la prova. Sento un profondo senso di riconoscenza verso tutti coloro che silenziosamente si rimboccano le maniche e si mettono in moto per il bene comune”.

L'orto del Tonelli

Una Messa in onoredi don Domenico Nucci

Al Centro Tonelli di Mura San Carlo è stato inau-gurato dalla vicepresidente della Regione, Elisa-

betta Gualmini insieme al Sindaco, il giardino didat-tico e l’orto sinergico che ospiterà i più piccoli, “per renderli – è stato detto nel corso della cerimonia - cittadini consapevoli e per creare un nuovo legame con la terra, fonte di nutrimento e di vita”.

C’era tantissima gente il 2 di ottobre in Piazza Bracci per la Messa in onore di Don Domenico Nucci parroco nella co-

munità di San Lazzaro per 43 anni, che va formalmente in pensio-ne. “Don Domenico – ha ricordato Isabella Conti - ha conosciuto e cresciuto intere generazioni del nostro territorio, ha sostenuto famiglie in difficoltà ed è stato una guida preziosa per migliaia di sanlazzaresi. Un pilastro, un riferimento, pacato e autorevole. Più volte gli è stato chiesto di diventare Vescovo ma ha sempre declinato, perché sentiva l’urgenza e l’esigenza di aiutare queste anime e queste famiglie”.

“Grazie a lui – ha ancora detto il Sindaco - durante questi anni hanno preso vita l’oratorio, il nido Girotondo, la casa dei lavora-tori e hanno trovato ospitalità presso la sua parrocchia quattro giovani migranti”.

notizie

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In Piazza San Lazzaro

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L’idea di scuola aperta e par-tecipata era già idealmen-te scritta nell’invito alla

festa di inaugurazione dell’anno scolastico che il Comune ha or-ganizzato nella Corte comunale. Un’iniziativa rivolta alle famiglie e agli insegnanti, “a ribadire l’at-tenzione che vogliamo avere al lavoro condiviso tra scuola e territorio, che vede l’educazione non solo come missione scola-stica, ma come compito diffuso della Comunità”. A oltre un mese dall’inizio della scuola, l’assessore Benedetta Simon fa il punto sui progetti avviati, sul pomeriggio in più alle Donini, sul “sabato al nido” alla Cicogna, sugli investi-menti a Castel de’ Britti, sull’in-formatica alle medie (soprattutto per le ragazze) e sull’alternanza scuola-lavoro per gli studenti del-le superiori.

Tutti a scuola. Tutto bene?“La prima buona notizia è che quest’anno abbiamo tutti i diri-genti titolari negli istituti scola-stici sul territorio di San Lazzaro, e questo è un vantaggio in termini di stabilità e continuità della vita scolastica. Insieme a loro voglia-mo lavorare in modo particola-re su un tema che ci sta molto a cuore: l’apertura delle scuole con tempi e modalità nuovi”.

Che significa?“La scuola deve diventare un cen-tro pulsante e vivo, un luogo dove sperimentare legami e alleanze, per rispondere ai crescenti bisogni educativi”.

In concreto?Da settembre è partito un nuovo progetto, “Tempo +”, che ci vede impegnati nel garantire un pome-riggio in più a scuola per i bambini delle classi prime a modulo della scuola primaria Donini: un proget-to di forte integrazione tra risorse del Comune e quelle scolastiche, che permette ai bambini di restare in aula un pomeriggio in più, con una programmazione integrata al tempo scuola, che prevede mo-menti laboratoriali, di movimento

e di gioco. Quest’anno poi ci stia-mo concentrando sul tema della crescita dei nostri studenti nella società dell’informazione.

Più informatica in classe?É innegabile che lo sviluppo tec-nologico in continua evoluzione richieda da una parte un aggior-namento costante delle compe-tenze, dei percorsi formativi. Per questo, ad esempio, ci siamo im-pegnati sostenendo il progetto “Girls Code It Better”, un corso di formazione promosso da MAW, ri-volto alle studentesse delle secon-darie di primo grado per scoprire che la tecnologia è “cosa da ragaz-ze”, per contrastare il fenomeno del gap di competenze tra ragazze e ragazzi quando si parla di scelte di percorsi di studi e di professioni tecnologiche e scientifiche. D’altra parte pensiamo che sia necessaria una costante attenzione all’im-patto delle tecnologie sulla vita dei ragazzi e per questo abbiamo portato nelle scuole la campagna informativa “Generazioni connes-se”, per educare ad un uso consa-pevole della rete.  

E alle superiori? Lì si comincia anche a pensare più concreta-mente al futuro del lavoro.

Con le scuole superiori stiamo lavorando per mettere a siste-ma le esperienze di alternanza scuola-lavoro. Questa metodolo-gia didattica, regolamentata dalla Legge 107, permette ai ragazzi di

La scuola? Aperta e partecipataBenedetta Simon: un lavoro condivisocon famiglie e insegnanti. I progetti in campo

Festa della scuola nel cortile del Comune

in primo piano

Nelle scuole5523 bambini

e ragazziSono 5.523 i bambini e i ra-gazzi che vanno a scuola a San Lazzaro, dall’infanzia alle secondarie di secondo grado. 924 sono i piccoli delle scuole d’infanzia, statali e comunali; 1.447 gli alunni che frequen-tano le primarie, 844 le secon-darie di primo grado e 2308 le superiori (secondarie di secon-do grado).

Da Castel de’ Britti al nido Di Vittorioecco tutti gli interventi strutturali

Él’intervento strutturale più importante, quello di Castel de’ Britti. Si tratta del recupero dell’edificio scolastico da desti-

nare a polo per l’infanzia in via Idice. L’investimento ammonta a 500.000 euro - dalla Regione (286.696) e dal Comune (213.304) - per aumentare la sicurezza antisismica dell’edificio e per predi-sporre lo spazio per ospitare una sezione di nido e una di materna Altri 420.000 euro (110.000 dal Comune e 310.000 dal Governo) sono invece destinati alla scuola dell’infanzia “fratelli Canova” per inter-venti di riqualificazione dell’edificio (risanamento della copertura, so-stituzione della pavimentazione, ritinteggiatura interna ed esterna) e di adeguamento alle norme di prevenzione incendi.Oltre alla riquali-ficazione dell’area giochi del nido Di Vittorio – grazie a 15.000 euro di risorse del Comune) sono stati realizzati interventi di allestimento della cucina presso la scuola media Rodari e di rafforzamento di una porzione del solaio della scuola media Jussi

acquisire competenze lavorando, favorendo quindi quello scambio tra mondo della scuola e mondo del lavoro che è sempre più pre-zioso nella formazione e nella cre-scita dei giovani, ma che in Italia si è praticato finora molto poco. Il nostro impegno è quello di favo-rire il lavoro di rete tra territorio, imprese e scuole, e proporre agli studenti dei percorsi di alternanza che integrino sempre più l’offer-ta formativa delle scuole alla vita della Città e allo sviluppo del ter-ritorio.

E per i più piccoli?Anche per la prima infanzia abbia-mo intenzione di continuare a in-vestire, potenziando i nostri servizi educativi rivolti ai bimbi. Ad esem-pio, grazie agli interventi previsti sulla ex scuola di Castel De’Britti, il prossimo anno porteremo in questo plesso, che sarà completa-mente rinnovato, l’esperienza del progetto pedagogico di continui-tà zero-sei anni, dove sarà data ri-levanza all’allestimento degli spazi per atelier, alla scelta dei materiali naturali, all’educazione all’aperto. Abbiamo creato anche un nuovo spazio “il sabato al nido” all’interno del Nido Cicogna. Si tratta di un’ini-ziativa rivolta a tutte le famiglie, anche non iscritte ai servizi: uno spazio aperto ai genitori e ai bam-bini, dove incontrarsi, confrontarsi con l’aiuto di esperti, crescere nel-la relazione con i figli. *

a cura della redazione

In Piazza San Lazzaro

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In Piazza San Lazzaro

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Nel settembre scorso è stata convocata la Conferenza delle Elette dell’ Emilia-

Romagna presso la sala polivalente “Gui-do Fanti” della Regione, per condividere il contributo delle Comunità locali alla costruzione del primo Bando regionale di finanziamento dei progetti territoriali per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere. La riunione era presieduta dalla consigliera regionale Roberta Mori, Presi-dente della Commissione regionale di pari-tà e dall’ assessora regionale Emma Petitti con delega alle Pari opportunità.

In rappresentanza del nostro territorio, oltre alla sottoscritta in qualità di Consi-gliera comunale, ha partecipato anche l’ assessora Marina Malpensa che in seguito alla riassegnazione di alcune deleghe, de-tiene ora quella alle Pari opportunità.

Al termine dell’incontro in Regione ho colto l’occasione di confrontarmi con lei.

Cosa ne pensi del Bando e come pensi di attuarne le direttive nel nostro territorio?

Atteso da diversi mesi, il bando costitu-isce una grande opportunità per i terri-tori già impegnati sulla prevenzione alla violenza e alle discriminazioni di genere, come il nostro, o che vogliono sviluppare nuove progettualità. É importante la rassi-curazione data dalla Petitti circa la conti-nuità dello stanziamento, che consentirà ai territori di mettere in campo una program-mazione di medio periodo.

La ricchezza del confronto che si è svi-luppato durante la mattinata - dove le am-ministratrici e le elette si sono alternate a raccontare le esperienze in atto nei propri territori, in uno scambio serrato e proficuo - è un esempio concreto di come la condi-visione delle esperienze e delle idee gene-rino un valore aggiunto. Infatti, prendendo spunto da quanto sentito dalle colleghe amministratrici di tutta l’Emilia Romagna, mi sono particolarmente interessata a un progetto di peer education per il contrasto alla violenza e alle discriminazioni di gene-re, progetto che mi piacerebbe replicare sul nostro territorio coinvolgendo le scuole secondarie di secondo grado.

Quali sono, sul nostro territorio, le azio-ni già in essere per la realizzazione della parità e contro le discriminazione di ge-nere ?

Due sono i filoni di attività intrapresi dall’Amministrazione singolarmente e nei distretti socio-sanitario e culturale. Il pri-mo riguarda l’attività di ascolto e prima

formati nei primi due incontri fungeranno da formatori nei secondi due incontri, che coinvolgeranno associazioni del territo-rio, rappresentanti delle parrocchie, delle scuole e delle associazioni di categoria per “allargare” la rete di attenzione e contra-sto alla violenza di genere.

Il secondo filone è quello culturale. É infatti impensabile azzerare il problema della violenza senza produrre un cambia-mento culturale che metabolizzi, consolidi e difenda i cambiamenti avvenuti nel ruolo e nelle prerogative della donna nella no-stra società. In questa direzione vanno una serie di attività seminariali, artistiche, di ci-neforum, di gruppi di lettura e di gruppi di scrittura trasversali per età e partecipazio-ne, messe in piedi durante questi due anni e mezzo proprio per mantenere viva l’at-tenzione sull’argomento e insieme capire come valorizzare questo nuovo ruolo della donna e farlo rispettare.

Puoi anticipare alle nostre lettrici e let-tori alcune informazioni su quello che l’Amministrazione sta organizzando per ricordare il 25 novembre, “Giornata mon-diale a contrasto della violenza di genere e del femminicidio”?

Come Amministrazione ci teniamo in modo particolare che questa occasione si celebri con un calendario ricco di eventi - il calendario di “365 giorni no” - all’interno del quale si colloca l’ormai tradizionale momento celebrativo del Consiglio straor-dinario.

Quest’anno il Consiglio ospiterà “I bam-bini non hanno sentito niente”, lettura scenica progettata e realizzata dal Teatro dell’Argine all’interno del progetto “Noi parti offese. Solidarietà in scena” svilup-pato dal Teatro stesso e dalla “Fondazione per le vittime dei reati gravi” della Regione Emilia-Romagna. Il progetto prevede an-che la realizzazione di laboratori/giochi di ruolo, che saranno realizzati nei giorni pre-cedenti il Consiglio nelle scuole superiori del nostro territorio. Prima e dopo il Consi-glio vi saranno anche due eventi culturali, ovvero una conferenza sui diritti femminili violati nel mondo, che prende lo spunto dalla presentazione di un libro, “Donne che vorresti conoscere”, di Emanuela Zuc-calà; e uno spettacolo di teatro-danza, “La Domada”, della Compagnia della Quarta che traspone la commedia shakespeariana “La bisbetica domata” in chiave di violenza di genere.

consulenza per le donne che subiscono vio-lenza, recentemente consolidato e ampliato su base distrettuale. Per il biennio 2016-17, infatti, la fruibilità dello sportello legale ge-stito da UDI - denominato Sportello Donna e prima accessibile soltanto a San Lazzaro e ad Ozzano - è stata allargata a tutti i Comuni del distretto. Si usufruisce del servizio tramite appuntamento, preso presso gli sportelli so-ciali dei comuni. L’avvocata dell’UDI ascolta, informa e consiglia le donne che si rivolgono allo sportello circa i percorsi anche legali che possono essere intrapresi per uscire dalla re-lazione violenta, nel rispetto comunque della sensibilità e della volontà della donna stessa.

A questo si aggiunge un’attività di team bu-ilding per gli operatori dei nostri servizi socia-li e socio-sanitari, della polizia municipale e delle forze dell’ordine che per motivi profes-sionali sono interpellati dalle donne che subi-scono violenza, progettata insieme al tavolo Pari opportunità del Distretto.

É infatti importantissimo che questi profes-sionisti, già competenti e informati, potenzi-no e affinino la capacità di lavorare in squadra così da massimizzare la propria efficacia nel servizio offerto. A loro volta poi, gli operatori

l’intervista

L’impegno di San Lazzarocontro la violenza di generedi MORENA GUBELLINI - Coordinatrice Conferenza Donne Pd San Lazzaro

CO

NFE

RENZA DELLE DONN

E

SAN

LAZZARO DI SAVENABologna

Flash mob in piazza Braccicontro il femminicidio

Come Conferenza delle Donne di San Laz-zaro per la “Giornata mondiale a contra-

sto della violenza di genere e del femmini-cidio” stiamo organizzando un FLASH MOB per il prossino 26 novembre 2016, alle 10.30, che si terrà in piazza Bracci e al quale siete tutte e tutti invitati.

L’assessora Marina Malpensa

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PER SUPERARE IL BICAMERALISMO PARITARIOFinalmente l’Italia cesserà di essere l’unico paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere eguali, con gli stessi poteri e praticamente la stessa composizione. Il superamento del cosiddetto “bicameralismo paritario” servirà per ridurre il costo degli apparati politici e per rendere l’attività del Parlamento più rapida ed efficace. La Camera dei Deputati darà e toglierà la fiducia al governo, il Senato rappresenterà prevalentemente le istanze e i bisogni di Comuni e Regioni.

PER AVERE LEGGI IN TEMPI PIÙ RAPIDITroppo spesso i cittadini hanno atteso per anni riforme e risposte concrete, che sembravano non arrivare mai. Se vincerà il Sì, finalmente le proposte di legge non dovranno più pendolare tra Camera e Senato, nella speranza che prima o poi si arrivi ad un testo condiviso fino alle virgole. Tranne che per alcune limitate materie, di norma la Camera approverà le leggi e il Senato

avrà al massimo 40 giorni per discutere e proporre modifiche, su cui poi la Camera prenderà la decisione finale. Più velocità non significa “più leggi”, ma risposte più tempestive da un Parlamento più credibile.

PER RIDURRE I COSTI DELLA POLITICAVerrà ridotto il numero dei parlamentari, perché i senatori elettivi passeranno da 315 a 95 (più 5 di nomina del Presidente della Repubblica) e non percepiranno indennità; il CNEL verrà abolito, e con esso i suoi 65 membri; i consiglieri regionali non potranno percepire un’indennità più alta di quella del sindaco del capoluogo di regione e i gruppi regionali non avranno più il finanziamento pubblico; le province saranno eliminate dalla Costituzione. La riduzione di costi e “poltrone” restituirà credibilità alle istituzioni.

MAGGIORE PARTECIPAZIONE DEI CITTADINILa democrazia non si riduce solo al momento del voto, ma è un insieme di strumenti nelle mani dei cittadini per esprimere

idee, proposte e bisogni. Con la riforma, la democrazia italiana diverrà autenticamente partecipativa: il Parlamento avrà l’obbligo di discutere e deliberare sui disegni di legge di iniziativa popolare proposti da 150mila elettori; saranno introdotti

i referendum propositivi e d’indirizzo; si abbassa il quorum per la validità dei referendum abrogativi (se richiesti da ottocentomila elettori, non sarà più necessario il voto del 50 per cento degli aventi diritto, ma sarà sufficiente la metà più uno

dei votanti alle precedenti elezioni politiche).

PER CHIARIRE LE COMPETENZE DI STATO E REGIONILa riforma chiarirà e semplificherà il rapporto tra Stato e Regioni: con l’eliminazione delle cosiddette “competenze concorrenti”, ogni livello di governo avrà le proprie funzioni legislative. Si eviterà finalmente la confusione e la conflittualità tra Stato e Regioni che ha ingolfato negli scorsi 15 anni il lavoro della Corte Costituzionale. Materie come le grandi reti di trasporto e di navigazione, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia o la formazione professionale saranno di esclusiva competenza dello Stato. Alle Regioni, oltre alle competenze proprie (come l’organizzazione sanitaria, il turismo o lo sviluppo economico locale), potranno essere delegate altre competenze legislative. Sarà un modo per promuovere le Regioni più virtuose.

PER AUMENTARE LA RAPPRESENTANZA DEGLI ENTI LOCALI IN PARLAMENTO E IN EUROPAIl Senato diverrà finalmente il luogo della rappresentanza delle Regioni e dei Comuni, che potranno così intervenire

direttamente nel procedimento legislativo attraverso i sindaci e i consiglieri che ne faranno parte. Per troppi anni, la loro limitata capacità di partecipazione alla formazione delle leggi dello Stato ha causato ritardi, conflitti e contenziosi. In più, il

nuovo Senato dei sindaci e dei consiglieri sarà investito di una funzione molto importante: parteciperà alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea e ne verificherà l’impatto sui

territori. É un compito decisivo, che consentirà all’Italia di rispettare “i patti”,di non commettere infrazioni e di evitare multe salate.

Le ragioni del Sì

In Piazza San Lazzaro

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I Comitati del Sì a San Lazzaro- CICOGNA-KENNEDY [email protected] IDICE [email protected] SAN LAZZARO CENTRO [email protected] PONTICELLA [email protected] SINISTRA PER IL SI [email protected]

Per informazioni seguici su facebook: @bastaunsisanlazzaro

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In Piazza San Lazzaro

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Un tentativo serio di migliorare le coseIo voterò Sì. Mi pare che in Italia, quando c’è la nazionale di calcio siamo tutti allenatori e quando si prova a mo-dificare la Costituzione diventiamo tutti costituzionalisti!Io credo che questo sia un tentativo serio di migliorare le cose e, comunque, fatto con tutti i vincoli posti dalla

non facile situazione parlamentare di oggi. Penso anche che, una volta applicato, se qualcosa non funziona, si possa migliorare fra qualche anno.Ma dopo tanti anni e tanti tentativi falliti, credo non si possa buttare via questa possibilità di cambiare, io credo, in meglio.Andrea Chiodini - nonno a tempo pieno

Sì, per sconfiggere i conservatori!Voto Sì, principalmente per rendere più snelli i lavori parlamentari e per ridurre i costi della politica. Come già avevano proposto, tanti anni fa, sia Giuseppe Dossetti che Enrico Berlinguer è necessaria “una radicale rifor-ma monocamerale”.Una democrazia moderna deve sapersi rinnovare, non possiamo fare come i seguaci di Grillo e i partiti della destra italiana che vogliono difendere lo “status quo”, cioè fare come i conservatori di vecchio stampo. Per ripicche e gelosie varie, ci sono conservatori che non vogliono che Matteo Renzi ed il Pd riescano a realizzare ciò che altri “benpensanti” non sono riusciti a fare in 40 anni!Giorgio Boschi - Consigliere di amministrazione delle Fondazioni: “Prof. Carlo Gottardi” e “Santa Chiara”. Tutore e Amministratore di sostegno di Ragazzi disabili. Impegnato nel Volontariato.

Sì, contro l’immobilismoReferendum: basta un Sì anche se

il cuore tentenna. La scelta è stata

difficile…ma il mondo cambia e la

più bella Costituzione del mondo

è stata scritta 70 anni fa e qualche

modifica alla seconda parte va fatta. Molti insigni

costituzionalisti ci mettono al corrente dei pericoli

che corriamo….ma l’immobilismo non è un peri-

colo più grande? L’Italia ha bisogno di legiferare

più agevolmente, Ecco perché votare Sì.

Walter Berti - Presidente Comunità solare

Si eliminano dispersionicostose e inefficaciVoto Sì a una riforma che porta alla fine del bicameralismo parita-rio. D’ora in poi solo la Camera dei deputati potrà sfiduciare il gover-

no e si eviteranno i problemi di stabilità dovuti alla

diversa maggioranza spesso esistente tra Camera

e Senato. Il Senato fungerà da raccordo tra stato

e istituzioni locali, come ovunque in Europa. Non

esisteranno più le materie concorrenti, di compe-

tenza comune tra stato e Regioni. Si eviteranno

così i ricorsi alla Corte Costituzionale promossi da

una parte o dall’altra (105 nel 2015). Inoltre la leg-

ge permetterà di coordinare le politiche di interes-

se nazionale in settori importanti come il turismo,

eliminando dispersioni costose e inefficaci.

Lisa Badocco

Sì,per un governoche possagovernareIo voto Sì, perché la

riforma permetterà

finalmente di avere un governo che

possa governare l’Italia, non solo nel

senso che possa legiferare, ma che

possa anche rappresentare realmente

gli italiani. Bisogna prendere coscienza

che partendo da Aosta ed arrivando a

Palermo si incontrano molti, troppi po-

poli per essere governati da due came-

re paritarie. Con la riforma, la seconda

camera, quella delle regioni, rappre-

senterà e vedrà in seduta comune i rap-

presentanti delle Regioni, permetten-

do una vera rappresentanza dei popoli!

Lorenzo Bernardinistudente universitario.

Sì, perché c’è un filo idealetra passato e futuroOgni istituto giuridico non è altro che uno strumento al servizio

della collettività, la cui efficacia risiede nella sua capacità di evol-

versi per interpretare le esigenze in continuo divenire della so-

cietà che l’ha espresso. Questa condizione era già chiara ai Padri

Costituenti. Lo dimostrano atti parlamentari, articoli, memorie e carteggi privati

prodotti dagli stessi intorno al 1948, dai quali si desumono non solo passione ci-

vile e soddisfazione per la strada tracciata, ma anche dubbi, incertezze, ipotesi di

formulazioni diverse, inviti ad aggiornare la Carta Costituzionale rivolti alle gene-

razioni successive. Votare Sì significa dare seguito a quegli appelli autorevoli, rige-

nerando quell’imprescindibile filo ideale tra chi ci ha preceduto e il nostro futuro.

Stefano Borgognoni

Sì, l’Italia ha bisognodi cambiamentiL’Italia è ferma e imballata da troppi anni. Ha neces-sità di cambiamenti anche costituzionali. Fra il cam-biare per non voler “morire” e il “morire” per

non voler cambiare voto decisamente Sì al

cambiamento.Renzo Bronchi - Ponticella

Sì, per smuovereun Paese ingessatoLa nostra Costituzione ha bisogno so-stanzialmente di modifiche nel sistema bicamerale per poter snellire l’approva-zione di tutti i provvedimenti proposti dal governo e dall’opposizione.É importante la mediazione per trovare le soluzioni, anche quando ci sono visioni diverse. Non fa bene a nessuno che dopo aver votato in Parlamento si rimetta in discussione tutto. E va evitata ogni personalizzazione del voto, che non è sulle persone , ma sui contenuti della legge di riforma.Per mentalità e per la mia storia di impegno politico appar-tengo alla sinistra, ma in questo caso il mio pensiero è al di fuori di schieramenti politici precostituiti. Sono convinto che votando Sì avremo la possibilità di smuovere questo Paese sempre ingessato, visto che è fallita prima la bicame-rale di D’Alema e poi la proposta di Berlusconi.Per questo voto , e invito a votare, Sì.

Vincenzo Cesari

Sì, per innovare il nostro PaeseDa tanto tempo si sente parlare dell’ inefficienza di un sistema legislativo come il nostro, basato sul bicameralismo perfetto: votando Sì al referen-dum, abbiamo per la prima volta un’opportunità per passare ad un siste-ma di formazione delle leggi più snello e veloce, in grado di innovare il nostro Paese, conformandolo al resto dell’Europa. E’ da alcuni decenni che tutti noi constatiamo le storture del nostro sistema legislativo. E’ vero, l’Italia ha una delle più belle carte costituzionali, varata alla fine di un lungo e faticoso percorso di me-diazione tra le opposte forze politiche, ma nulla è in eterno e tutto è destinato a mutare. Personalmente, considero il mio Sì diretto ad apportare quelle correzioni per adeguare la nostra Costituzione alle esigenze di uno Stato in continua evoluzione.Sonia Gnugnoli - avvocato

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Sì, perchénon cambianoi valori fondantiAl referendum voterò Sì. Ho 84 anni e vengo da una militanza poli-

tica di lungo corso. Cominciai a lottare

per il miglioramento della situazione

sociale già a 16 anni e da allora non ho

mai smesso, solo ora per l’età non pos-so più essere così attivo come allora.

Ma questo mio voto per il Sì è la mia

partecipazione a una azione forte per

il rinnovamento dell’Italia, a vantaggio

di tutti noi, ma specialmente dei gio-vani, cui dobbiamo lasciare in eredità

un’ Italia dinamica e moderna. La rifor-ma non cambia i valori fondanti della

Costituzione per cui io pure ho lotta-to, semplicemente modernizza alcuni

aspetti organizzativi. I tempi cambiano,

e questa necessità di ammodernarsi è

già prevista nella stessa Costituzione.

Per questo io voto Sì.Luciano Lucchi

Sì, perché vanella direzione giustaDa decenni tutti i politici si dichiarano per la riduzione del numero dei parla-mentari, il superamento del bicamerali-smo paritario, la riduzione dei costi del-le istituzioni: ebbene, questo è esatta-mente ciò che prevede la legge, basta leggere il testo del referendum. Dopo oltre due anni e più di cento mo-difiche, essere arrivati all’approvazione parlamentare con ampie maggioranze è un risultato importante. Questa legge potrà non essere perfetta, ma va nella direzione giusta e non ha oggi alterna-tive realistiche.Voto Sì.Franco Casarini

Sì, per un Italiamodernae funzionanteSì, perché questa legge di riforma elettorale mo-difica alcune parti della Costituzione che ormai è indispensabile cambiare per avere un’Italia moderna e funzionante. Con questa riforma la prima parte della Costituzione mantiene tutte le sue caratteristiche, quindi la Costituzione non viene snaturata, solo ammodernata. Gli stessi Costituenti avevano già previsto all’articolo 118 le modalità di revisione della Costituzione, ben consapevoli, loro stessi, che con l’evoluzione dei tempi qual-cosa sarebbe stato necessario cambiare.Archimede Romagnoli - Segretario Circo-lo Pd Ponticella

In Piazza San Lazzaro

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Sì, per una riformaorganicaVoto Sì perché ritengo di fonda-mentale importanza snellire le procedure amministrative (siamo uno dei pochi Paesi che ha un doppio esame politico) e razionalizzare le strutture di governo territoriali dalle Regioni alle Province, in un progetto di riforma organica che dia una certezza di governabilità attraverso la chiarezza e la semplicità intervenendo esclusivamente sulla seconda parte della Costituzione e non andando minimamente a toccare la prima parte , quella contenente i principi fondamentali e l’esplicitazio-ne dei diritti, così come si auguravano i nostri Padri Costituenti.

Alessandro Battilana - segretario di zona Pd Savena

Sì, per rendere attualela nostra bella CostituzioneSe la nostra è la Costituzione più bella del mondo,

noi abbiamo il dovere di preservarla rendendola at-

tuale in base alle necessità dell’Italia di oggi. Il bi-

cameralismo perfetto ci impedisce di legiferare in

modo efficiente e al passo con le necessità, così come la concorren-

za fra Stato e Regioni complica e impoverisce. Ecco perché sostengo

il Sì credendo che questa riforma possa cominciare a cambiare tanto. 

Michela Mazza - Segretaria Circolo Pd Strazzari

Una scelta di coraggio di rilancio e di novità Votiamo Sì perché siamo convinti che semplificare il sistema istitu-zionale e ridurre tempi e contrasti sia la strategia giusta per rende-re il nostro Paese più credibile, aggiornato e competitivo rispetto alle attese e ai bisogni di tanti. La democrazia non è questione solo di “poter votare tutti e sempre”, ma soprattutto, è la possibilità di trovare attraverso un dialogo maturo, scelte razionali, efficienti e adeguate. Scegliendo il Sì, troviamo una Costituzione più adeguata ai nostri tempi (via enti inutili), un Parla-mento più efficiente nelle scelte (via il bicameralismo paritario), un iter normativo più razionale (minori contrasti nei rapporti Stato-Regioni). Dire di no è continuare a riman-dare e sprecare occasioni, lamentarsi e criticare; cambiare è una scelta di coraggio, di rilancio, di novità. Sì può fare coSì! Riccardo Magliozzi e Sara Chiodini

L’Italia ha bisognodi grandi riforme Voto Sì perché questa riforma

costituzionale, pur con qual-

che imperfezione (ma l’ottimo

è nemico del bene) supera il

bicameralismo perfetto che oggi prevede due

Camere aventi uguali poteri che spesso allunga-

no i tempi di approvazione delle leggi.

Pertanto si avrà una riduzione dei costi della

politica in quanto i senatori non avranno alcun

compenso per il loro ruolo specifico. Con l’intro-

duzione dei Referendum propositivi si dà la pos-

sibilità ai cittadini di fare proposte di legge che la

Camera comunque dovrà votare. Ho citato solo

alcuni punti fondamentali di questa Riforma Co-

stituzionale, ma ce ne sono tanti altri altrettanto

validi. Credo che tutti i cittadini debbano espri-

mere un voto consapevole evitando posizioni

polemiche e strumentalizzazioni partitiche.

Augusto Baietti

Un importante taglio dei costi della politicaVoto Sì, poiché dopo decenni di tentativi falliti abbiamo oggi la possibilità di rendere più veloce ed ef-ficiente l’iter legislativo con l’abolizione di un sistema bicamerale adottato oramai solo da pochissime democrazie europee. La riforma prevede un importante taglio dei costi della politica, diretti e indi-retti con riduzioni del numero dei parlamentari, e abolizione del Cnel. Non è demagogia sottolineare un’importante riduzione dei costi, oggi più che mai; dopo anni di sprechi la politica ha la responsabili-tà di dare un esempio migliore e questo segnale seppure piccolo marca un cambiamento di rotta. Il risparmio derive-rà anche da un iter legislativo che semplificandosi consentirà di ridurre i costi indiretti della macchina parlamentare. Si poteva fare di più? Sicuramente, ma è necessario ribadire che la riforma è frutto di una dialettica politica, di un compromesso necessario per affermare non un pensiero ideologico ma il cambiamento reale richiesto dal paese.Marco Piana

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Il referendumspiegato ad un ragazzinodi MARINA BARDI - capogruppo consiliare Pd

DIALOGOCON I LETTORI

In Piazza San Lazzaro

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Confronti tra Sì e No Appuntamenti con il SìMartedì 25 ottobre, ore17.30 - Circolo Arci, via Bellaria 7Incontro della Cgil su “Le ragioni a confronto. Chi dice No, chi dice Sì” con Danilo Barbi, segretario nazionale Cgil e Giancarla Codri-gnani, scrittrice, giornalista ed ex parlamentare.Giovedì 10 novembre, ore 20.30 – Casa del Popolo, IdiceLa professoressa Morini a confronto con un rappresentante del No. Sabato 19 novembre, ore 16 - Sala di Città, via Emilia 97La Conferenza delle Donne PD di san Lazzaro, Ozzano e Pianoro organizzano un incontro sulle “Ragioni del Sì e del No” con l’ On. Marilena Fabbri e Katia Zanotti. Presenti i Sindaci : Isabella Conti, Luca Lelli e Gabriele Minghetti.

Tante le iniziative organizzate dai Comitati per il Sì di San Lazzaro, qui di seguito quelle già definite e aperte a tutti. Per ulteriori infor-mazioni seguici su facebook: @bastaunsisanlazzaroSabato 22 ottobre, ore 19 – Via f.lli Canova 2, angolo via Emilia Basta un Sì, aperitivo per l’autofinanziamento Venerdì 28 ottobre, ore 20.30 – Sala di Città, via Emilia 97Incontri con la professoressa Mara Morini, dell’Università di Parma: “Cosa dice esattamente la legge sottoposta a referendum”.Venerdì 30 novembre, ore 20.30 – Sala di Città, via Emilia 97Le ragioni del Sì, incontro con il professor Andrea Morrone, giuri-sta, e il sindaco Isabella Conti.

Ho rivisto Andrea, il mio giovanissimo in-terlocutore, e dopo le domande sul bi-

lancio ha un nuovo quesito che lo assilla.Sono mesi che in casa, in tv, in autobus si par-la del Referendum Costituzionale, ma cos’è?

Sai cosa è la Costituzione? A scuola mi han-no detto che è la carta dove ci sono i principi, i diritti e doveri di tutti i cittadini Italiani. Bravo ottima definizione.

La mamma dice che abbiamo la più bella Costituzione del mondo e non è giusto cambiarla.

Vedi Andrea, anche le cose più belle ad un certo punto hanno bisogno di revisione, di modernizzazione e adattamento alle nuove esigenze. Tu hai una bellissima bicicletta ma vedo che hai modificato un po’ l’originale…hai i fanali nuovi a Led, la forcella in carbonio, hai voluto renderla più veloce e tecnologica. I nostri padri costituenti…

Scusa chi sono i padri costituenti? Coloro che nel 1946 hanno scritto la nostra Costituzione hanno pensato che un giorno ci sarebbe stato bisogno di aggiornarla e nell’art. 138 hanno dato le regole per poterlo fare.

Quindi non è vero come dice qualcuno che la Costituzione non si può cambiare?

La Costituzione dice che per poter fare dei cambiamenti bisogna che in parlamento ci siano i 2/3 a favore, se non è possibile occorre che si raggiunga almeno il 50% + 1 e in quel caso bisogna fare un referendum confermati-vo, quindi è il popolo che deve decidere per il si o per il no.

Allora è questo il referendum costituzio-nale?

Esatto. Quindi tutto il popolo può decidere, an-che il mio papà’ e mia mamma?

Certo tutti i cittadini italiani che hanno più di 18 anni.

Allora anche mio fratello che compie 18 anni in novembre?

Certo.

ta collettivamente dalle due Camere”, ora deve spiegare quali sono i compiti di ognuna.

Un dubbio che ha mamma è che forse cala la partecipazione democratica.

Questo viene sostenuto da chi fa la campagna per il no, ma ti posso dire che ci sono invece importanti novità cha aumentano la partecipa-zione dei cittadini: viene istituito il referendum propositivo che prima non c’era, nei referen-dum abrogativi se si raccolgono 800.000 firme si abbassa il quorum, viene regolamentato e diminuito l’uso del decreto legge del governo. E poi viene introdotto l’obbligo di esaminare in poco tempo le leggi di iniziativa popolare, che oggi finiscono quasi sempre nel dimenticatoio.

Se uno non va a votare cosa succede, pren-de una punizione, una multa?

Non succede nulla, non ci sono punizioni o multe, ogni cittadino ha diritto di votare ma anche di non farlo. Chi non vota non decide lui ma lascia decidere agli altri. In questo referen-dum non c’è il quorum.

Cosa è il quorum? Nei referendum abrogativi è il 50 per cento più uno degli elettori, ma nel referendum costitu-zionale vince chi ha avuto più voti fra i votanti e non c’è un minimo.

Ho sentito che dicevano che questo Refe-rendum ha spaccato il paese in due..

Ogni Referendum provoca divisioni e discus-sioni, non bisogna averne paura; io ero poco più grande di te quando ci furono grandi bat-taglie per il divorzio, anche dentro le famiglie c’era chi diceva si e chi diceva no, poi una volta finita la campagna referendaria, dopo che il popolo ha preso la sua decisione si è chiuso un periodo e si è andati avanti...

Ma ci sono anche tante altre variazioni, dove posso trovarle?

Cerca con papà e mamma in Internet il testo della legge su due colonne, a sinistra il testo vecchio e a destra le nuove proposte. Lo trovi a questo link:http://documenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/AC0500N.Pdf

Ma è una materia molto difficile, come si fa ad informarsi per capire cosa è più giusto vo-tare?

Vedi Andrea, ognuno deve leggere ed ascoltare dibattiti che entrano nel merito della legge e deci-dere secondo coscienza.

Ma cosa devono decidere? Difficile spiegare in poche parole, ti posso dire che il Parlamento negli ultimi tre anni ha votato almeno 6 volte diverse proposte del governo. Un cambiamento fondamentale è il superamento del bicameralismo paritario.

Ne ho sentito parlare tanto ma non ho capito cosa sia.

In Italia abbiamo due Camere del Parlamento: il Senato e la Camera, il Senato è composto da 315 senatori e la Camera da 630; questi due organismi hanno gli stessi compiti e fanno le stesse cose.

Adesso ho capito, ma non è meglio fargli fare cose diverse così si lavora di più e più velo-cemente?

Infatti la proposta di cambiamento è trasformare il Senato come lo conosciamo ora in Senato delle realtà locali con solo 100 senatori.

Quindi 215 persone in meno? Su 945 sono il 20% in meno.

Complimenti sei bravo in matematica. Quindi il 20% in meno di costi?

No ancora di più perché i nuovi senatori non sa-ranno pagati.

Ma lavoreranno gratis? Non esattamente, saranno scelti fra consiglieri regionali e sindaci e riceveranno la loro indennità per il lavoro svolto in Regione e Comune.

Ma chi farà le leggi? La maggior parte delle leggi le farà la Camera, alcune verranno discusse anche dal Senato. Puoi guardare con papà gli articoli 57 e 70 e trovi come si forma il Senato e quali compiti ha.

Ma ho sentito il babbo che diceva che diventa più complicato, che c’è un articolo che diven-ta difficilissimo perché passa da 9 parole a più di 250..

Credo di capire che parla dell’art. 70, ma vedi pri-ma diceva solo…”la funzione legislativa è esercita-

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“Sinistra per il Sì”, nasce un Comitato anche a San LazzaroNei prossimi giorni sarà costituito anche a San Lazzaro un comitato della sinistra per il Sì al referendum costituzionale, volto ad ottenere il massimo consenso alla riforma. “Vogliamo farlo - dicono i promotori del Comitato - favorendo il dialogo anche con quelle componenti della sinistra democratica più scettiche verso la riforma, o che condizionano il proprio consenso alla modifica della legge elettorale.   A promuo-vere il comitato siamo alcuni iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico. La prima riunione per la sua costituzione, si svolgerà venerdì 28 alle 18.30 presso il Circolo Pd “ M. Strazzari” Ex-Dazio Ponte Savena, Via Canova 2”.Per informazioni e adesioni e-mail [email protected]

In Piazza San Lazzaro

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Sì, per un futuropiù efficiente per l’ItaliaVoto Sì perché voglio un futuro

più efficiente per l’Italia. La fine del

bicameralismo perfetto ci darà la

possibilità di essere più veloci nelle

scelte, in un mondo che corre veloce non possia-

mo più permetterci di fare delle discussioni infinite

per approvare una legge e quando si arriva a deci-

dere è passato così tanto tempo che le analisi da

cui si era partiti non vanno più bene.

Andrea MascheriniPresidente Consiglio di Gestione Coop Reno

Sì contro l’immobilismoChi da decenni da il proprio contributo, piccolo o grande che sia, alla vita democratica dei partiti della sinistra, non può non sostenere con forza la riforma costituzionale proposta.Sì attuano modifiche alla seconda parte della Costituzione, già dai padri costituenti ritenute inevitabili a causa degli equi-libri paralizzanti che vincolarono il loro lavoro.Volere scambiare questa necessità di snellezza del nostro Parlamento, con pretestuosi plebisciti o deleghe all’autoritarismo, nasconde un debolissimo pretesto conservatorio, che nulla sa proporre se non la propria immobilità.Votiamo un convinto Sì.

Paolo Sanmarchi

Sì, per un Paesepiù giusto e modernoQuando quasi due lustri fa abbiamo

dato vita al Pd, avevamo ben chiaro il

nostro obiettivo: dotare l'Italia di un par-

tito di centrosinistra  che sapesse gover-

nare,  riformando nel contempo anche le istituzioni. Ecco,

io credo che oggi questa riforma costituzionale si collochi

esattamente in quel solco ideale. Coerentemente quindi,

pur rispettando chi fa scelte diverse dalla mia, da uomo di

sinistra non posso che votare Sì. Un chiaro Sì, per cambia-

re il paese e renderlo più giusto e moderno.

Dario Mastrogiacomo

Sì, perchè i vantaggisuperano i limitiPur vedendo anche limiti nella riforma costituzionale, ri-

tengo che non superano tuttavia i vantaggi che ne con-

sigliano un sostegno convinto, poiché, mentre i principi

fondamentali della Costituzione non si toccano, le modi-

fiche ci consegneranno Istituzioni più efficienti, necessarie per avere un

paese più giusto. Anch’io come molti, voglio il cambiamento dell’l’italicum.

Da Renzi, che si è impegnato in tal senso, mi aspetto una modifica larga-

mente condivisa nel Pd e nella sinistra, anche per cogliere un maggior

consenso alla riforma da chi ora è più scettico o contrario. Soprattutto per

questo se ci saranno le condizioni ritengo utile anche a San lazzaro la co-

stituzione di un comitato della sinistra per il Sì.

Renato Ballotta

Domande e risposteSI riducono gli sprechi con la riforma? SI, viene abolito un ente inutile, il CNEL Da anni tutti promettono di abolire gli enti inutili e questo, presente in Costituzione, può essere abolito solo con una riforma costituzionale. É la volta buona che si taglia qualche spreco e perché no, qualche poltrona inutile. 

SI riduce il numero dei politici ed il costo della politica?SI, vengono ridotti i senatori che passano da 320 a 100, di cui 95 sono consiglieri regionali e sindaci delle città metropolitane. Questi “nuovi” senatori non avranno indennità od emolumenti, in quanto avranno unicamente quanto già percepito come consiglieri o sindaci. É un primo ed importante passo per tagliare i costi della politica, mantenendo una rappresentanza delle Regioni e quindi delle singole sensibilità locali. Un’altra riduzione di costi e posti è data dall’abolizione delle Province.

Rimangono inalterate le garanzie costituzionalI?SI, tutti i diritti delle persone, dei lavoratori ed i principi antifascisti rimangono tali e quali.Non credete a queste parole? Andate sul sito della Camera oppure

cercate “riforma costituzionale testo a fronte” con un motore di ricerca. Troverete la conferma che la prima parte della Costituzione, quella con i principi, i diritti e le tutele non viene alterata.

Vengono ampliati i poteri di indirizzo dei cittadini? SI, viene sancito un obbligo di esame delle proposte di legge di iniziativa popolare. Pensate quante firme raccolte e quante proposte di legge si sono arenate in Parlamento in questi anni; con la riforma vi sarà l’obbligo di esaminare e votare una legge di iniziativa popolare. Niente più alibi o trucchi della politica, che farà quello che le chiederanno i cittadini, assumendosi con il voto l’onere di rispondere alle precise richieste popolari. Aumentano le immunità parlamentari? Ccircola una inesattezza: oggi quell’immunità spetta a 320 senatori, con la riforma ne beneficeranno solo 100, quindi ci saranno 220 immunità in meno. I numeri parlano chiaro, vengono ridotti numeri e benefici. E sindaci e consiglieri avranno l’immunità solo per gli atti compiuti in Senato e non per quelli nelle loro amministrazioni.

(a cura di Federico Salerno)

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Il Comitato per il NO di San Lazzaro: le nostre ragioniLa Costituzione riguarda tutti noi, in quanto è la carta fondamentale che detta le regole del gioco, per così dire, con i diritti e i doveri attribuiti a ogni cittadino; come tale non può essere adottata da una maggioran-za contro una minoranza anche se questa fosse debole. Nel caso speci-fico, peraltro, molte e diverse sono le forze sociali che si oppongono alla riforma. Il Comitato No non ha un problema politico rispetto all’attuale governo e il nostro No alla riforma è interamente legato a valutazioni nel merito della questione. La Costituzione del 1948 è servita ai governi centristi del dopo guerra, al primo centrosinistra degli anni Sessanta, ai governi dell’era CAF (Craxi Andreotti Forlani), ai governi Berlusconi e Prodi della cosiddetta “seconda Repubblica”.

PERCHE’ VOTIAMO NO1 - La riforma del Senato, concomitante con la Legge elettorale, fa evol-vere il sistema in senso antidemocratico, perché restringe la rappre-sentanza, riduce i poteri dei cittadini, incide sull’esercizio della sovranità popolare (che è consacrata nella prima parte della Costituzione).2 - È giusto “fare”. Ma bisogna fare bene e non stravolgendo la Co-stituzione.Il Senato, come esce dalla riforma, è un mostriciattolo, che non è né carne né pesce, non rappresenta i cittadini, ma neppure il sistema delle autonomie; è composto da “Senatori” a mezzo tempo, che dovrebbero fare leggi anche importanti, mentre svolgono l’onerosa funzione di Sin-

daco o quella di Consigliere regionale.3 - Il sistema non è alleggerito, ma anzi complicato; non viene eli-minato il bicameralismo perfetto, ma vengono escogitati una serie di sistemi e di rapporti tra le due Camere, che complicheranno tutto e creeranno contrasti e problemi per la Corte Costituzionale che dovrà dirimere potenziali conflitti.4 - Non si riduce il numero dei parlamentari seriamente perché non lo si fa in modo proporzionale tra Deputati e Senatori; ma si incide solo sul numero del Senato creando disparità evidenti tra le due Camere e una sorta di “sudditanza” dei Senatori, ridotti a solo 100, a fronte dei 630 della Camera.5 - Non si riducono le spese, perché resteranno in piedi tutte le struttu-re organizzative, di personale e di studio del Senato, che sono le più rile-vanti; e perché è certo che poi ci vorranno le diarie e i rimborsi spesa per i Senatori (Sindaci o Consiglieri regionali ) per le loro trasferte a Roma.6 - Si rinforza il potere dell’esecutivo, perfino mettendogli in mano l’agenda del Parlamento, che dovrà dare una precedenza vincolante a ciò che il Governo ritiene urgente; e si realizza una concentrazione di potere inaudita, nel rapporto riforma del Senato-legge elettorale, finen-do per prospettare, sotto il mito della governabilità, il dominio di un solo partito (o peggio, di un solo uomo).

Comitato per il NO di San Lazzaro

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In Piazza San Lazzaro

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Adriano Olivetti, nato a Ivrea nel 1901 e morto in Svizzera nel 1960, quindi

deceduto relativamente giovane, è stato un personaggio che ha influenzato la storia italiana dal 1930 al 1960. Figlio di padre ebreo e di madre valdese non ebbe edu-cazione religiosa o politica, ma fu antifascista attivo e in maturità si convertì al cattolicesimo. Laure-ato in ingegneria chimica fece le prime esperienze lavorative come operaio alla catena di montaggio, nello stabilimento paterno dove si fabbricavano macchine per scri-vere, divenendo poi un imprendi-tore illuminato che valorizzava il lavoro e il capitale umano.

Adriano Olivetti, uomo, impren-ditore, umanista, editore, politico al di fuori di ogni schema, e infine deputato, è stato ricordato lo scor-

e del vescovo emerito di Ivrea monsignor Luigi Bettazzi (che fu definito “il vescovo rosso” per la sua vicinanza con gli operai della Olivetti).

Nell’introduzione il Vicesindaco ha riferito che «il tema del conve-gno ben si sposa con le iniziative del Comune, “Fabbrica di Comu-nità”, “San Lazzaro Bene Comune, per un governo condiviso della città”. Una sorta di corresponsabi-lità, o coinvolgimento della citta-dinanza, per incentivare i sanlaz-zaresi a valorizzarsi e a valorizzare un territorio che ha grandi poten-zialità. La nostra “Fabbrica”, per la crescita del capitale sociale, si ispi-ra ai principi di Olivetti secondo cui “il profitto aziendale deve es-sere reinvestito a beneficio della comunità”».

«La Fondazione Adriano Olivet-

te chi si accosti a questo perso-naggio ne rimanga in un certo modo affascinata».

L’ingegner Lamborghini, già manager in Olivetti, ha riferito che «i seguaci di Adriano Olivet-ti, gli “olivettiani”, nascono dalla necessità di giustizia sociale nei luoghi di lavoro impegnandosi a raccogliere la documentazio-ne sull’uomo, e sull’azienda, non come memoria storica ma come patrimonio da condividere e far conoscere. Per Olivetti il lavoro era fondamentale dimostrandolo con i fatti evitando l’attrazione della finanza come mezzo di arric-chimento. Si tenga presente che in Olivetti, ai suoi tempi, il tempo della mensa durava due ore di cui una per la ricreazione e la crescita culturale del personale. Come oli-vettiani cerchiamo di ricordarne la figura, di farlo conoscere e, so-prattutto, di fare contaminazione di bene nel nostro Paese».

Monsignor Bettazzi – 92 anni, sanlazzarese in pectore e unico vescovo vivente presente al Con-cilio Vaticano II – non conobbe personalmente Olivetti essendo giunto a Ivrea, da vescovo, nel 1966 ma ne riconobbe i meriti.

Il premio di “Olivettiano dell’anno”?«Spetterebbe a San Lazzaro...»

Un incontro con monsignor Bettazzi per ricordare la “fabbri-ca di Comunità” e l’imprenditore e umanista. Per Lamborghi-ni, ex manager dell’azienda, «i seguaci di Adriano Olivetti» perseguono «la giustizia sociale nei luoghi di lavoro»

«Come uomo cercò anche di por-tare in Parlamento le sue idee. Pri-ma tentò come indipendente, per la Dc, ma gli fu impedito preferen-dogli un personaggio politico; poi fondò una propria lista civica il “Movimento Comunità” con la qua-le ottenne il seggio, a scapito del politico Dc, collocandosi nel grup-po misto. Fondamentale la sua esperienza di lavoro in fabbrica, come operaio, che lo portò a consi-derare i dipendenti come persone e non solo come forza lavoro. La sua morte improvvisa fece scalpo-re e sollevò molti dubbi sulla causa effettiva del suo decesso. Venendo a oggi il concetto olivettiano del lavoro come arricchimento umano e sociale della persona è stato pur-troppo soppiantato dal predomi-nio della finanza e dell’egoismo».

Riferendosi alle iniziative messe in campo dal Comune, per accre-scere la coesione e lo sviluppo so-ciale della comunità, Lamborghini con molta ironia ha proposto il Comune di San Lazzaro come candidato al premio “Olivettiano dell’anno” assegnato a chi si impe-gna nel solco tracciato da Adriano Olivetti, con gran gioia del nostro Vicesindaco. *

di GIANCARLO FABBRI

Da sinistra Mons. Bettazzi, Bruno Lamborghini, Nelson Bova e Claudia D’Eramo

so 23 settembre con il convegno, “Le fabbriche di bene”, organizza-to dal Comune di San Lazzaro in collaborazione con la Fondazione Adriano Olivetti e col patrocinio della Città metropolitana e della Regione.

Convegno, diretto dal giornali-sta Rai Nelson Bova, che ha visto la partecipazione del vicesindaco, Claudia D’Eramo, del segretario della Fondazione Olivetti, Benia-mino de’ Liguori Carino, del pre-sidente dell’Archivio storico Oli-vetti di Ivrea, Bruno Lamborghini,

ti – ha spiegato de’ Liguori Carino – è stata fondata nel 1962 per vo-lontà di familiari, amici e collabo-ratori del grande imprenditore, prematuramente scomparso,  con l’intento di raccogliere e svilup-pare l’impegno civile, sociale e politico che ha distinto l’opera di Adriano Olivetti nel corso della sua vita. Un uomo che ha spaziato la sua attività in tanti campi, com-presa l’urbanistica. Non si capisce quindi il perché, stranamente, la sua figura sia stata rimossa dalla storia contemporanea nonostan-

in primo piano

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In Piazza San Lazzaro

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in primo piano

Con una nuova ordinanza del sindaco Isabella Conti il Co-mune di San Lazzaro ha im-

presso un ulteriore giro di vite alle sale per il gioco d’azzardo che sta rovinando tante persone e famiglie. Dopo quella sulla collocazione (lon-tana da scuole, edifici storici e uffi-ci pubblici), e quella di novembre 2015 sul divieto di videogiochi nei centri sociali, lo scorso 28 settem-bre un’ordinanza sindacale ora re-golamenta anche gli orari di aper-tura delle sale e di funzionamento delle macchine.

Nel concreto viene stabilito che l’orario di esercizio delle sale giochi autorizzate – ad esclusione delle sale biliardo e bowling per la loro natura di attività sportiva – è dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22 di tutti i giorni compresi i festivi. Stessi orari dovranno essere rispettati, con gli apparecchi spenti, in bar, ristoran-ti, alberghi, tabaccherie, negozi, ricevitorie, circoli ricreativi, sale e agenzie di scommesse, sale video-lotterie, sale bingo, eccetera, pena sanzioni amministrative da un mini-mo di 25 euro a un massimo di 500.

Oltre alle indicazioni di ordinan-za il Comune ha disposto che in tutti gli esercizi, ove siano instal-lati apparecchi da gioco, il titolare ha l’obbligo di esporre un cartello ben visibile con l’avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro: e l’obbligo di esporre anche all’ester-no del locale un cartello riportante l’orario di apertura e quello di fun-zionamento degli apparecchi.

Come ha premesso il Sindaco nel testo dell’ordinanza: «Il gioco d’az-zardo ha assunto dimensioni rile-vanti e molti soggetti, soprattutto quelli più vulnerabili, rischiano una dipendenza comportamentale di gioco d’azzardo patologico con gra-vi disagi per la sua stessa persona, col rischio di non controllare il pro-prio comportamento di gioco e di compromettere l’equilibrio familia-re, lavorativo e finanziario. I dati rile-vati dal Servizio Dipendenze (Sert) dell’Ausl di Bologna – ha osservato ancora Isabella Conti – riscontrano un incremento di pazienti affetti dal gioco d’azzardo, e presi in carico dai servizi, ma il numero è parziale per-

ché molti giocatori patologici non si rivolgono alle strutture sanitarie; e ancora più ampio è il bacino dei soggetti a rischio, anche tra i giova-ni. Per questo San Lazzaro e tutti i comuni del Distretto sociosanitario sanlazzarese adotteranno il mede-simo provvedimento».

Infatti l’ordinanza del Sindaco, frutto degli indirizzi della giunta poi recepita dal Consiglio comuna-le sanlazzarese, è stata approvata anche dal Distretto sociosanitario di San Lazzaro in quanto discipli-na gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco e da intratteni-

Azzardo, nuovo giro di viteAusl: sempre più pazienti affetti da ludopatia Nuovi orari e cartelli sul rischio di dipendenza

mento per contrastare l’insorgere di fenomeni devianti, nell’utilizzo degli stessi, tenendo conto che fra i fruitori vi sono spesso soggetti mol-to fragili inconsapevoli dei gravi danni derivanti dal gioco compulsi-vo e che possono cadere in forme di dipendenza patologica con pre-giudizio della salute e delle dina-miche relazionali. L’ordinanza tiene conto del contemperamento di valori ritenuti entrambi meritevoli di attenzione come, da una parte, il diritto alla salute della popolazio-ne e, dall’altro quello dell’iniziativa economica delle imprese locali. *

di ALAN DA MUSIANO

In Piazza San Lazzaro

La Regione Emilia-Romagna ha istituito per l’ultimo sabato di settembre la  Giornata

della cittadinanza solidale, così San Lazzaro ha deciso di rispondere rilanciando con una settimana dedicata alla cittadinanza attiva e solidale. Quest’anno il felice intreccio tra alcuni dei giovani talenti creativi individuati tramite il bando indetto dal Comune e alcuni appunta-menti pensati ad hoc per celebrare le caratteri-stiche di una comunità coesa, hanno dato vita ad un calendario speciale: a cominciare da una mostra e un’intervista dai toni intensi ma pacati alla talentuosa fotografa Michela Balboni, che ha testimoniato il lavoro nelle fabbriche metal-lurgiche indiane.  Quindi un interessante focus a cura di altri due talentuosi giovani – Charlot-

Una città che evolvee sa accogliere

olivettiane, l’investimento continuo sul futuro, sui giovani, sulle tecnologie e sulle persone, mo-tore e fine ultimo di ogni azione.

 Per chiudere la settimana una grande festa di strada, in cui c’è stato posto per tutti, per stare insieme e salutare l’estate con le ultime chiac-chiere sotto le stelle e gli ultimi balli prima della mezzanotte. 

La domenica il rinnovato parco della Resisten-za ha dato appuntamento a tutte le discipline e tutte le realtà sportive sanlazzaresi che hanno condiviso un bel momento di socialità, per con-cludere con un torneo di calcio solidale e inclusi-vo, con richiedenti asilo, dipendenti e consiglieri comunali, volontari e scout, che ha celebrato una San Lazzaro che evolve e sa accogliere.

di CLAUDIA D’ERAMO - vicesindaco

te Wuillai e Michele Dore - in collaborazione con i Cantieri Meticci, per indagare lo smarrimento e le prospettive di un giovane migrante.

Poi, col prezioso contributo di due scuole e del-la  Comunità Educante, un incontro sull’azzardo e sui rischi legati all’isolamento e all’esclusione so-ciale, supportati dal fondamentale punto di vista della matematica che non mente e degli impatti sociosanitari, in crescente aumento.

  Una connessione ideale, poi, si è concretizza-ta il 23 settembre, grazie a Beniamino de’ Liguori Carino della Fondazione Adriano Olivetti, alla tra-scinante presenza di Bruno Lamborghini  dell’Ar-chivio Olivetti di Ivrea e a monsignor Bettazzi: San Lazzaro come Ivrea, la giovane amministrazione sanlazzarese che rivendica le concretissime utopie

IL NOSTRO “BENE COMUNE”

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In Piazza San Lazzaro

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Alcuni dei disegni degli studenti di Pezzani e Rodari

di GIANCARLO FABBRI

Nasce a scuola il progetto contro le ludopatie

Nell’ambito dell’iniziativa comunale “San Lazzaro Bene Comune” – set-timana della cittadinanza attiva e solidale, svoltasi dal 19 al 25 set-

tembre col patrocinio della Città e della Regione – nella sala eventi della Mediateca il 21 settembre è stato presentato “L’azzardo non è un gioco” promosso con l’associazione locale “Comunità Educante per un Territorio Vivo”. Un progetto realizzato lo scorso anno scolastico dalle classi 4^D (oggi 5^D) della primaria “Pezzani” e 1^D (ora 2^D) della media “Rodari” sul problematico tema: “Gioco d’azzardo: dipendenze, esclusione sociale e nuove povertà”. Progetto che è stato ritenuto tanto interessante che le classi sono state premiate dalla giunta comunale alla presenza delle au-torità scolastiche. Nella realizzazione pratica del progetto educativo sul gioco d’azzardo gli alunni delle elementari hanno prodotto dei disegni, esposti in sala, mentre gli studenti delle medie hanno realizzato anche due video proiettati nel corso dell’incontro.

Lavori eseguiti all’interno del Pot (Piano dell’offerta formativa territoriale) che il Comune rivolge alle scuole dell’infanzia, alle elementari e alle medie del territorio. Con il Pot articolato in progetti formativi realizzati in colla-borazione con Mediateca; Museo della Preistoria “Luigi Donini”; Centro co-munale polivalente “Habilandia”; Parco regionale dei Gessi; Centro sociale “Fiorenzo Malpensa”; polizia municipale e associazioni del territorio.

Dopo la premiazione, l’incontro è proseguito con la relazione del profes-sor Pierluigi Contucci, docente del Dipartimento di matematica dell’Uni-versità di Bologna, che con l’aiuto di una proiezione video ha dimostrato matematicamente, anzi scientificamente, che il banco vince sempre, che

chi gioca perde quasi sistematicamente, che più si gioca più si perde e più si perde più si rischia dando origine a fenomeni di assuefazione e di dipen-denza socialmente preoccupanti.

La relazione della dottoressa Marilena Durante, del Servizio di salute mentale dipendenze patologiche della nostra Regione, ha dimostrato che ci sono vari tipi di gioco ma che in quelli di casualità, come slot machine, vi-deo lotterie, gratta e vinci, bingo, lotto, ecc., il giocatore è passivo e attende di vincere senza alcuna abilità. E che seppure il gioco d’azzardo sia consi-derato illegale dal Codice penale, i governi concedono deroghe per tassare gli incassi dei gestori del gioco. Infatti anche lo Stato italiano consente la crescita del gioco legale per contrastare quello illegale e aumentare le en-trate erariali. Stando ai dati resi noti in occasione dell’incontro, in Italia nel 2004 nel gioco sono stati spesi 24 miliardi di euro diventati 88,2 nel 2015; di questi 71,1 sono stati distribuiti ai vincitori, 8,8 ai gestori dei giochi e 8,7 all’Erario dello Stato. Dal punto di vista economico e sociale negli ultimi dieci anni c’è stato il boom del settore, con aperture di molte sale giochi, con la conseguente crescita di debiti e crisi familiari.

Da qui l’impegno della nostra Regione di evitare il proibizionismo, ma

Gli studenti di Pezzani e Rodari si interrogano su dipendenze, esclusione sociale e nuove povertà

anche il liberismo assoluto, e di promuovere interventi di protezione della popolazione stimolando dissenso e azioni dal basso. Di promuovere l’in-formazione corretta alla cittadinanza, l’ascolto delle testimonianze diret-te, l’organizzazione di dibattiti e la proiezione di filmati sul tema. E nelle scuole l’introduzione di lezioni sulle leggi matematiche di probabilità e di sensibilizzazione contro l’azzardo.

Durante l’incontro sono state anche riassunte le politiche comunali sul contrasto all’azzardo, con un impegno al corretto uso del lessico, ovve-ro non chiamarlo più “gioco”, e anticipato l’ordinanza del Comune di cui parliamo nell’articolo a fianco. Provvedimento che cambierà gli equilibri sull’azzardo e sulle ludodipendenze sul territorio. Infatti il vicesindaco Claudia D’Eramo ha ribadito che «una comunità solidale, e coesa, cerca di migliorare se stessa unendo le forze e occupandosi di chi rimane in-dietro. Per questo l’appuntamento dedicato al contrasto all’azzardo, un argomento quanto mai urgente e necessario, traccia una linea tra un “pri-ma” e un “dopo”; c’è da prendere una posizione netta rispetto all’azzardo, un fenomeno che colpisce tante persone e famiglie in questo periodo, e la giunta di San Lazzaro ha le idee chiare sulla direzione che sta intrapren-dendo con vigore e determinazione».

in primo piano

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In Piazza San Lazzaro

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notizie

I “Cittadini virtuosi” premiati dal Comune

«Tra La Via Emilia e il Savena»per fare “cose eccezionali”

I 100 anni di Marino Avoni, la memoria storica del Farneto

Se la capacità di una buona amministrazione comunale è quella di essere un motore di svi-luppo per l’intera comunità, possiamo certamente dire che la Giunta guidata da Isabella

Conti sta raccogliendo i frutti del lavoro fin qui prodotto. San Lazzaro non è mai stata così frizzante e densa di appuntamenti ed eventi. Non mancano però gli elementi di raccordo e “ricucitura” sociale, dove viene raccontato quello che è stato fatto e quello che si farà, non dimenticando di dare il giusto spazio a chi si è dato da fare.

La premiazione dei “cittadini virtuosi”, avvenuta il 22 settembre, è uno di questi esempi. Una serata organizzata in Mediateca e presentata dalla vice sindaca Claudia D’Eramo, che ha visto sfilare tutte quelle persone che si sono distinte nel corso degli ultimi mesi a sostegno della co-munità, divise per diversi ambiti. In apertura di serata è stato proiettato un bellissimo filmato ottenuto montando le foto realizzate durante le diverse attività, su di una strepitosa colonna sonora come sottofondo. (si consiglia vivamente ai lettori di procurarsi il filmato!)

Tra i premiati segnaliamo Securpoint srl, Agriverde società cooperativa, Azienda agricola Bo-nazza e l’Hollywood Diner: aziende che, contattate, si sono date da fare contribuendo in maniera concreta, donando pasti per gli indigenti o che hanno adottato il nascente emporio solidale. Poi abbiamo i virtuosi inossidabili, curatori della bellezza della città (Martinelli, Contartese, Coppini e il virtuoso Bignami). E poi i virtuosi Tolomeo e Bernardi per la formazione dei giovani.

L’albo dei cittadini Virtuosi è stato varato dalla Giunta comunale lo scorso anno. Si tratta di semplici cittadini che iscrivendosi (coperti dall’as-sicurazione) possono dare una mano in diversi ambiti come la cura del decoro urbano. Non occorrono competenze particolari. Per avere maggiori informazioni, visitate il sito internet del Comune. Dario Mastrogiacomo

“Insieme persone normali possono fare cose eccezionali” questo è il motto che

scegliemmo quando abbiamo iniziato il per-corso comune che ci ha portato fino a qui.

Siamo partiti circa da un paio di anni, stu-diando prima la comunicazione nei suoi di-versi aspetti, in particolare concentrandoci sulle difficoltà del parlare in pubblico ed esercitandoci assieme, esplorando diver-se tecniche comunicative, poi in seguito, come naturale evoluzione del nostro per-corso abbiamo esplorato il gioco del “De-bate” (usando un termine anglosassone) ovvero una gara di dibattito, tra due squa-dre contrapposte e giudicate da una giuria. Lo abbiamo sperimentato prima tra di noi e poi abbiamo presentato il progetto, prima al Liceo “Fermi” e ora lo stiamo per proporre

Cento anni compiuti il 12 giugno 2016! Chi non conosce Marino?

Sempre dinamico, instancabile e gio-vane... da molto, molto tempo. Abita al Farneto dall’età di 12 anni, prima nella vecchia casina, ricostruita grazie alla ferma volontà di don Marco e poi di-ventata sede del Centro culturale “don Giulio Salmi”, da lui stesso inaugurato il 5 giugno 2005. Il cuore di Marino e la sua giovinezza sono indubbiamen-te legati a questa casa; dal 1940 vi abitarono anche sua moglie Dirma e i familiari, poi nel 1950 si trasferirono nell’attuale abitazione, ove svolge da allora il compito di custode di questo incantevole sito che la natura divina ci

anche al liceo “Copernico”, sempre a Bologna.A corollario delle nostre attività abbiamo an-

che creato un Blog, un diario digitale, che si è via via arricchito di rubriche e proposte legate al nostro territorio, ovvero

www.tralaviaemiliaedilsavena.com Ci è quindi sembrato naturale, la scorsa esta-

te, dare più corpo e sostanza al nostro impe-gno creando un’associazione di Promozione Sociale che potesse servire a strutturare in maniera migliore il nostro impegno e le nostre attività.

Il sodalizio nato dalla volontà di 11 soci fon-datori, ha individuato il primo consiglio diret-tivo eleggendomi come Presidente.

Il primo atto dell’associazione è stato subito coronato da successo, abbiamo sottoposto un progetto al comune di Ozzano Emilia, rispon-

Il premio a Fabrizio Pedretti, Agriverde

Festa al Farneto per i 100 anni di Marino

dendo ad un Bando pubblico emesso dallo stesso Comune e abbiamo ottenuto il pla-cet del Comune di Ozzano. A breve quindi inizieremo entusiasti come al solito questo nuovo percorso.

Per chi volesse contattarci, partecipando alle nostre attività può scrivere a

[email protected] telefonare al 335.225782

Walter Berti

dona. Si può affermare che Marino sia “la storia del Farneto”, maestro di vita che sa leggere e raccontare la storia, perché lui non naviga a vista, ma sa da dove viene e sa dove andare... . É un uomo che ha “fat-to grande” il Farneto!

Il 12 giugno scorso la Comunità tutta si è stretta intorno a Marino con immen-so affetto e riconoscenza per la lunga e profonda dedizione donata con amore a tutti e alla meravigliosa e feconda terra del Farneto. Dopo l’immancabile taglio della torta è stato consegnato a Marino, da parte di don Paolo a nome di tutta la comunità, un “attestato di merito” per dire: grazie di cuore, Marino!

Giorgio Boschi

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In Piazza San Lazzaro

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Manifestazione di mamme per la “settimana

dell’allattamento”L’intitolazione della piazza a Maria Trebbi è avvenuta volutamente

in contemporanea a una manifestazione di una trentina di mam-me impegnate ad allattare i loro piccoli nella “Settimana mondiale per l’allattamento al seno” che si tiene tutti gli anni per promuovere l’al-lattamento materno, più utile alla crescita dei bimbi che non il latte industriale in polvere o condensato.

L’Azienda USL di Bologna sostiene da tempo le buone pratiche per promuovere l’allattamento al seno già durante i Corsi di accompagna-mento alla nascita a cui partecipano ogni anno svariate centinaia di donne. All’ospedale Maggiore, da aprile 2014,  è attivo un Ambulatorio  allattamento, ed è disponibile un’ostetrica per consulenze in reparto.

Con un accalorato e com-mosso discorso, lo scorso 1 ottobre Isabella Conti ha

dedicato la piazzetta tra le vie Jus-si e Repubblica a Maria Trebbi che a San Lazzaro esercitò l’attività di ostetrica dal 1923 al 1974. Come ha riferito il Sindaco «la “signora Maria” non fu solo la levatrice di condotta che ha aiutato le mam-me a partorire i loro figli ma ne è stata anche guida e confidente affettuosa sia prima che dopo il parto». Il sindaco ne ha quindi ri-cordato la figura di donna sempre disponibile ad accorrere in sella alla sua bici. Rimarcando poi il gra-voso impegno di tutte le donne

nel lavoro oltre che come mogli e madri, tanto che ironicamente il presentatore dell’evento, il gior-nalista Mario Cobellini le ha ricor-dato «che ci sono anche i maschi».

Tra i tanti cittadini presenti, il parroco emerito monsignor Do-menico Nucci e quello titolare, don Stefano Maria Savoia, che ha infine benedetto la piazzetta al-berata. Lieto della dedicazione il figlio, Gianni Marchesini, curatore del libro “Maria Trebbi, una vita per San Lazzaro”, e gli oltre sette-cento sanlazzaresi che nel 2006 presentarono al Comune richie-sta di intitolare una strada a suo nome. Con Maria Rosa Frontini, e

Una piazza per Maria TrebbiRicordata l’opera della levatrice di San Lazzaro “Un motivo di orgoglio per la nostra comunità”di ENRICO SALMI

In Piazza San Lazzaro

tanti altri, che ne hanno ricordato la figura.

Maria Trebbi era nata nel 1909 da Letizia Onofri che fu ostetri-ca di condotta a San Lazzaro dal 1899 al 1932. Dai documenti risul-ta che nei suoi 43 anni di servizio Maria Trebbi abbia aiutato ben dodicimila bambini nascere nelle loro case, anche durante la guerra correndo con la sua bici protetta solo da una fascia bianca con la croce rossa al braccio. Nel 1983 il sindaco Luigi Dovesi le conferì una medaglia d’oro per l’attività resa alla comunità. Deceduta nel 1989 le fu infine dedicato l’asilo nido di via Martiri di Pizzocalvo. *

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San Lazzaro di Savena non ha mai potuto sviluppare una vera e propria identità

culturale. Non esistono infatti nel suo territorio usi e costumi esclu-sivamente locali o semplicemen-te caratteristici, oppure del tutto particolari. Vi sono però alcune cose che i sanlazzaresi (almeno quelli che qui sono nati o vivono da tempo) sentono come pro-prie, come patrimonio comune e tradizionale. Tra queste la più importante è sicuramente la sua fiera d’agosto.

Le origini della Fiera di San Lazzaro si perdono nella notte dei tempi, ma alla fine del Set-tecento l’invasione delle truppe napoleoniche e gli eventi che ne erano seguiti l’avevano fatta ces-sare. Dovette passare parecchio tempo prima che si pensasse di ripristinarla; infatti fu solo nel 1830 che il Comune di San Lazza-ro decise di riattivarla.

Oggi non è facile rendersi con-to dell’importanza che la Fiera di San Lazzaro ha avuto fino al pri-mo Novecento. Non si pensi solo all’aspetto economico, ma anche agli aspetti politici e culturali: per un mondo contadino chiuso in se stesso, tradizionalmente con-servatore, e con scarse occasioni di contatti con il mondo cittadi-no o mercantile più informato e culturalmente più preparato, la fiera era un’occasione, in alcuni casi unica, per venire in contat-to con l’informazione, la cultura e l’innovazione tecnologica. Alla fiera era anche possibile con-sultare un medico, comprare medicamenti, combinare matri-moni o accedere ad altri servizi particolari come quelli forniti dal cavadenti, dal fotografo, dallo scritturale, dal notaio. Era anche un’opportunità per la diffusio-ne di idee politiche e spesso la presenza dei gendarmi più che a garanzia di disordini e briganti,

che pur vi erano, serviva proprio al controllo politico.

La Fiera di San Lazzaro ha continuato a dimostrare vitalità e importanza fino all’inizio del-la seconda guerra mondiale. La manifestazione venne sospesa per il periodo bellico, ma appena pochi mesi dopo un manifesto annunciava la “solita” Fiera di San Lazzaro per il 5 agosto 1945. San Lazzaro, però, stava cambiando e si avviava a perdere la sua par-ticolarità di comune agricolo. I manifesti del 1956-57 sono tra gli ultimi ad avvisare il pubblico che la prima domenica di agosto ci sarà “la fiera di merci e bestiame”; infatti, a partire dagli anni Ses-santa la fiera verrà spostata nel piazzale posto di fronte al campo sportivo, in via Giovanni XXIII, e si trasformerà in un banale e mo-desto mercato di merci varie per-dendo sempre più importanza e rinomanza: un pallido ricordo di quello che era stata nel passato.

Non poteva però spegnersi così una manifestazione che ave-va rappresentato per San Lazzaro un rilevante avvenimento econo-mico e per la provincia e la città di Bologna un preciso riferimento.

La Fiera di San Lazzaro era una tradizione, consacrata anche da una canzone popolare portata alla ribalta nazionale dal cantan-te Guccini, che non doveva spa-rire. Così, nel 1985, grazie ad una precisa volontà delle locali asso-ciazioni produttive e all’impegno dell’amministrazione comunale, la “famosa” Fiera di San Lazzaro veniva “rilanciata” e arricchita di nuovi contenuti. L’obbiettivo era quello di promuovere e valoriz-zare le attività artigianali, indu-striali, commerciali, turistiche e agricole che interessavano il ter-ritorio comunale, ma con la con-sapevolezza che la fiera oltre che un importante evento economi-co poteva essere una magnifica

occasione per fare cultura e offri-re le più svariate opportunità di spettacolo e di divertimento.

L’impresa riuscì egregiamen-te. La nuova formula: tradizione, economia, cultura e divertimen-to si dimostrò fin da subito vin-cente e negli anni a seguire sem-pre più apprezzata. Già nel 1988 la fiera poteva contare su oltre centomila presenze e una grande rinomanza. Nel tempo la manife-stazione si è arricchita ancor più in termini di contenuti e presen-ze. Anche le istituzioni: Comune, Parco dei Gessi, Museo Donini, Mediateca, Polizia Municipale, e le Pro-loco di diversi comuni del nostro appennino, come pure le associazioni no-profit e assisten-ziali, e quelle sportive e culturali presenti sul territorio, hanno vo-luto essere presenti in appositi punti d’incontro con i cittadini, oppure con iniziative ad hoc.

Con l’edizione 2016 la Fiera di S.Lazzaro ha manifestato una svolta d’impostazione che a mio parere si fa beffe della tradizione e di fatto si è trasformata in una delle tante feste d’estate presenti in provincia. Intendiamoci, una festa molto bella e ricca, ma pri-va di quei contenuti che avevano fatto di un evento economico una magnifica occasione per fare cultura, valorizzazione del terri-torio, richiamo alla tradizione (in-tesa come usanza antica traman-data) e informazione ai cittadini e ai visitatori “stranieri”.

La fiera era ed è uno stupendo palcoscenico dove oltre a occa-sioni di svago e divertimento vi è l’opportunità di presentare e valorizzare la nostra comunità, le sue eccellenze, i suoi artisti, le sue società sportive e la sua sto-ria a un gran numero di persone, sanlazzaresi e non. Rimane anche un’occasione unica e qualificata per l’amministrazione di presen-tare e illustrare ai concittadini la

…a la Fîra ed San Lâzer, oilì oilà...Appuntamento importante sin da inizi ‘900ma oggi bisogna rispettare le tradizionidi PIER LUIGI PERAZZINI

propria attività e i progetti futuri.Ma non si può proporre musi-

ca popolare latina e balcanica e dimenticare la “filuzzi”! E il dialet-to? Ora più che mai, con l’attua-le “marmellata” di provenienze, idiomi, culture e tradizioni, si è reso necessario valorizzare le nostre particolarità. Ben venga lo street food col cibo dal mondo, ma facciamo conoscere anche i locali “biscotti della fiera” e le “chicche” che producono i nostri artigiani o gli agricoltori locali. Credo anche che non sia affat-to un peccato far conoscere il nostro mondo dell’accoglienza, della ristorazione e gli agriturismi del nostro territorio fornendo an-che utili informazioni sui servizi che possono offrire.

Non capisco poi perché non dobbiamo cogliere l’occasione per fare conoscere ai tanti visita-tori che vengono a San Lazzaro per divertirsi anche il nostro ma-gnifico ambiente naturale con le sue grotte, le nostre belle ville, le antiche chiese e il nostro museo della preistoria. Poi, perché non portiamo in fiera quel variopin-to mondo del volontariato che rende San Lazzaro un comune d’eccellenza e i suoi abitanti dei privilegiati? Fare conoscere ai visitatori attività del tutto parti-colari come, per esempio, il ma-neggio del Gese, le gare del cir-cuito modellistico o comunque la ricchezza e la vitalità delle società sportive e culturali operanti sul territorio può solo fare arricchire la nostra fiera, senza nulla toglie-re al pur interessante e spettaco-lare “viaggio musicale”.

E poi ... perché l’antica fiera del-la prima domenica d’agosto è an-data a cadere nel mese di luglio?

A sån stè a la Fîra ed San Lâzer, oilì oilà, ma non vi ho più trovato i dû bî pizón, oilì oilà...

cum i êren bî, cum i êren b?n ...

In Piazza San Lazzaro

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amarcord

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In Piazza San Lazzaro

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cultura

Presentata  la  Stagione 2016-2017  dell’ITC Teatro di San Lazzaro con tanti

appuntamenti che portano il teatro comunale di San Lazzaro a raggiungere oltre 200 giorna-te di apertura al pubblico ogni anno. Stagione di prosaDove sono i maestri?, questo il titolo della Stagione di Prosa dell’ITC Teatro, con la direzione artistica del Teatro dell’Argine, in collaborazione con Comune, Cit-tà metropolitana,  Regione,  Mi-nistero dei beni e delle attività culturali, con il sostegno di Coop Alleanza 3.0 e la partnership me-diatica di  bolognateatro.it. Sta-gione che sarà inaugurata vener-dì 11 novembre con La magnifica illusione, la nuova  produzione del Teatro dell’Argine.Seguiranno come sempre giova-ni compagnie e grandi interpreti, a presentare spettacoli rappre-sentativi del panorama contem-poraneo: dall’alfabeto ludico dei  Fratelli Dalla Via con  Dram-matica Elementare, all’Enigma del consolidato duo Ottavia Piccolo-Stefano Massini, dal graffiante quadro di vita contemporanea di Carrozzeria Orfeo con  Thanks for Vaselina allo spiazzanteEdipo Re  di Archivio Zeta, dalla voce sempre più persuasiva di  Oscar De Summa con La sorella di Gesu-

cristo  al rac-conto di una vita in fuga della  Lire-ta  che  Mario Perrotta  offre all’abilità in-terpretativa di  Paola Ro-scioli, dagli squassanti re-soconti bio- e autobiogra-fici di  Mim-mo Sorren-tino  e  Mana Chuma Teatro, legati al tema della giustizia, dalle grandi pro-ve d’attore di Fausto Russo Ale-si  e  Giuliana Musso(Ivan e Mio Eroe) fino alla deliziosa parodia di un’opera barocca per sole marionette (La festa dell’Impera-tore di Karromato, direttamente da Praga). In più, in occasione della giornata della memoria, torna il “classico”  Tiergarten-strasse 4  – Un giardino per Ofe-lia del Teatro dell’Argine.Rassegna ItcTeatroOnTorna ItcTeatroOn, la piccola sta-gione parallela dell’ITC Teatro che ospita  giovani compagnie under 35, come  Kepler-452,  La Ballata dei Lenna, Guinea Pigs, ITERteatri/Michele Collina, che hanno dimostrato una visione matura sulla realtà.

Rassegna Non solo ProsaNon mancano  altre occasioni speciali inserite in  Non solo Pro-sa, contenitore di appuntamenti e spettacoli al confine tra danza, poesia, musica e nuovi linguag-gi:  Poetry Slam, una serata di poesia intesa come una sfida a colpi di versi fra poeti contem-poranei, che eleggono a proprio giudice il pubblico; Suite in forma di rosa, lo spettacolo musicale dedicato a Pier Paolo Pasolini da  Teatro Club Udine, che sarà affiancato anche da momenti di incontro e riflessione;  lo spetta-colo vincitore della IV edizione diTeatro… voce della società gio-vanile, in collaborazione con En-das Emilia-Romagna; e il ritorno di Principesse Perdute, spettacolo tra danza e teatro.

Aperitivo con il critico e incon-tri con le compagnieAd arricchire la stagione di pro-sa, tornano anche quest’anno due appuntamenti dedicati al pubblico:  l’Aperitivo con il cri-tico  sul Teatrobus  (nel cortile dell’ITC), momento conviviale e di approfondimento pre-spetta-colo a cura di Massimo Marino; e gli ormai consueti incontri con le compagnie  nel dopo spetta-coloStagione di Teatro ragazziA partire da sabato 15 ottobre torna La domenica a teatro. Nuo-vo importante interlocutore per la Compagnia in questo ambito, la rete Assitej Italia e Internazio-nale, nella quale il Teatro dell’Ar-

Festa dei corsisti 2016 (foto Luciano Paselli)

Le 200 giornate dell’ITC TeatroParte l’11 novembre la nuova stagionecon la direzione artistica del Teatro dell’ArgineIn Piazza San Lazzaro

Il Teatro dell’Argine è sempre in grado di stupirci, come dimostrano sia la nuova

stagione 2016-17 sia il progetto “Futuri Maestri”, che vedrà il coinvolgimento di un migliaio di bambine/i e adolescenti tra i 3 e i 18 anni e andrà in scena all’Arena del Sole a giugno 2017.

Le scelte artistiche sempre originali (come la nuova produzione “La magnifica illusione”, favola senza parole per adulti e bambini), la volontà di rinnovarsi ogni anno con proposte innovative (come il Po-etry Slam, contest poetico con il pubblico

Una stagione creativa unica nel suo generestano ad affrontare sono molto diverse da quelle che hanno affrontato i loro e i no-stri genitori, e richiedono capacità di fare rete così come di dare risposte creative ai problemi. Fornire loro questi strumenti tra-mite la cultura e l’arte è di fondamentale importanza per insegnare loro ad affron-tare in maniera non passiva le sfide che verranno, ed è un compito che la nostra amministrazione sente con particolare re-sponsabilità, supportata in questo cammi-no anche dalla intensa collaborazione con il Teatro dell’Argine.

di MARINA MALPENSA - assessore alla Cultura

a fare da giudice), l’attenzione ai giovani, sia che si tratti del pubblico sia che si tratti delle compagnie ospitate, disegnano ancora una volta una stagione unica nel suo genere a li-vello metropolitano, sempre genuinamente coinvolgente e creativa.

Partecipazione e creatività sono anche la ci-fra del meraviglioso progetto “Futuri Maestri”, che mi ha davvero affascinata. È importante per i nostri ragazzi - ma anche per i loro geni-tori - sviluppare il senso della comunità trami-te la creatività, l’arte e la bellezza.

Le sfide che le nuove generazioni si appre-

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In Piazza San Lazzaro

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La Festa dell’Unità: anche quest’anno bella e partecipata“Nel ringraziare come sempre

i nostri volontari - ha detto Michele Cavallaro, segretario del Pd di San Lazzaro - vogliamo ancor di più dire grazie a tutti i visitatori che hanno frequentato, nelle calde sere di questa estate, la nostra festa”.

Un grande successo di pubblico, con tanti eventi, a cominciare dal piccolo teatro per proseguire con la musica del Pub e gli eventi cultura-li e politici nel nuovo spazio creato pensando ad una piazzetta in cui ritrovarsi.

“Un grande grazie - prosegue Ca-vallaro - anche alla Associazione Libera, che ha contribuito al buon

La consegna a Libera dell’assegno della Festa

risultato del ristorante non per caso chiamato “I cento passi”, titolo del film dedicato alla vita Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, la cui casa distava appunto cento passi da quella del boss mafioso Badalamenti”.

Anche quest’anno il premio di solida-rietà che la Festa ogni anno destina è stato dato alla Associazione, assieme anche all’importante contributo prove-niente dalla Festa Provinciale dell’Unità di Bologna.

La consegna dell’assegno è stata fatta l’ultima sera di apertura del ristornate al Parco Nord, alla presenza del segre-tario provinciale del Pd Francesco Cri-telli e di tutti i volontari.

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gine è appena stato ammesso come socio.La Stagione di Teatro Ragaz-zi  propone  spettacoli per bam-bini, bambine, adolescenti e fa-miglie. Fra questi,  La magnifica illusione, la nuova produzione del Teatro dell’Argine presente anche nella stagione di prosa, alla quale si affiancano spet-tacoli divertenti e poetici, ispi-rati a fiabe tradizionali o nati da drammaturgie originali, che rappresentano oltretut-to una selezione di alcuni fra i più importanti festival e premi del panorama italiano:  Piccolo passo  (Premio Enfanthéâtre  e finalista Premio In-Box Verde), Il tenace soldatino di piombo (pre-mio operatori Piccoli palchi ed Eolo Awards)  e  Il Paese senza Parole  (Premio In-Box Verde). Si

riconfermano, inoltre, gli ormai storici appuntamenti con gli spettacoli e  feste di Halloween e di Carnevale, insieme al tradi-zionale spettacolo di Natale.Festival delle scuole e Le rego-le del giocoCome di consueto, tra maggio, giugno e luglio, avranno luogo il  Festival delle Scuole, che nel 2016 ha contato oltre 3.000 par-tecipanti, e Le Regole del Gioco, la rassegna di fine anno dei corsi per principianti.Presentazione della stagioneUno speciale aperitivo a buf-fet  sarà l’occasione conviviale nella quale il  Teatro dell’Argine presenterà la Stagione 2016-17 agli spettatori e alla città.  Ap-puntamento all’ITC Teatro saba-to 5 novembre 2016  alle 19.00. La serata potrà essere seguita in diretta dalla pagina Facebook della Compagnia.

A teatro con 1 € e sovrattitoli per non udentiAnche quest’anno sono riconfer-mate le ormai tradizionali inizia-tive A Teatro con 1 €, dedicato ai ragazzi delle scuole medie e su-periori; e Teatro da guardare Tea-tro da leggere. Invito a teatro con sovrattitoli, in collaborazione con AGFA/FIADDA, che prevede la sovrattitolazione di alcuni spet-tacoli in programmazione all’ITC (Gli equilibristi,  Lireta  e il saggio di un laboratorio per principian-ti), così da consentirne la fruizio-ne anche a persone non udenti.Progetti internazionaliUn anno ricco non solo di spet-tacoli e iniziative collaterali, ma anche di progetti e collaborazio-ni internazionali.Il  Teatro dell’Argine insieme a Tiyatro 4 (Turchia)  è stato  sele-zionato dal programma Tandem Turkey con Feel Free (dom)!, pro-

getto multidisciplinare e interat-tivo sul tema della libertà.Il Teatro dell’Argine, inoltre, pren-derà parte a Learning Mobility of Individuals / Adult Education Staff Mobility,nell’ambito del pro-gramma europeo Erasmus Plus, insieme ad una rete di realtà te-atrali del bolognese, coordinata dall’Istituto Minguzzi. Il progetto prevede sessioni di formazione per gli artisti bolognesi presso compagnie e teatri in Spagna, Finlandia, Regno Unito, Germa-nia e Francia.Uno spettacolo di e con 1000 bambini e adolescentiInfine, questa stagione vedrà anche il compimento del pro-getto Futuri Maestri, il cui lungo cammino cominciava un anno fa con lo spettacolo  La Terra vista dalla Luna  e con una di serie di laboratori preliminari nelle scuo-le medie e superiori. *

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