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IL CORPO DEPRIVATO: DARE “SENSO” AL CORPO P.Moretti – A.Bogetti U.O Gravi Cerebrolesioni Acquisite Azienda Ospedale San Martino Genova Quando la vita è corpo Verona, 9-10 Maggio 2008

Il corpo deprivato

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IL CORPO DEPRIVATO: DARE “SENSO” AL CORPO

P.Moretti – A.Bogetti U.O Gravi Cerebrolesioni Acquisite

Azienda Ospedale San Martino Genova

Quando la vita è corpo

Verona, 9-10 Maggio 2008

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“Per un certo corpo, quello umano, il mondo è significante. La coscienza è l’inerire alla cosa tramite il corpo”

Galimberti

Mistero e malinconia di una strada, G. De Chirico

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Condizioni protratte di alterazione della coscienza

Il riabilitatore si trova in una situazione di confine mal

definita e deve confrontarsi con un “corpo” sofferente,

instabile, privo di azione ed intenzione nel quale spesso fa fatica a trovare risposte,

“senso”… e per questo “il corpo”

rischia di diventare semplice oggetto di intervento

Il prigione ridestantesi, Michelangelo

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Corpo: deprivazione e stimolazione

• DEPRIVAZIONE

• Omeostasi, integrità

• Interazione

• Soggettività

• TRATTAMENTO

• Regolazione

• Interazione

• Personalizzazione

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Strumenti di regolazione

• Controllo dell’omeostasi• Controllo della stabilità cardiorespiratoria• Controllo del dolore• Ripristino dell’integrità cutanea• Recupero dei ritmi fisiologici• Controllo delle alterazioni del tono muscolare

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Strumenti di interazione

• Programma di monitoraggio comportamentale

• Programma di attività quotidiane

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Evoluzione degli strumenti di rilevazione

• Anni 90– Miglioramento di sensibilità e validità

• Da GCS, DRS, LCF• A SSAM, CNC, WNSSP, CRS

• Dopo il 2000– Miglioramento di validità e responsività

• Da SSAM, CNC, WNSSP, CRS• A CRS-r, SMART

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Strumenti di personalizzazione

• Team interdisciplinare dedicato e progetto riabilitativo personalizzato centrato sulla relazione– Diagnosi e controllo delle situazioni confondenti– Valorizzazione delle componenti informali e

contestuali– Funzionamento del team (capacità di

condivisione e relazionali)– Capacità di coinvolgimento guidato dei familiari e

care-givers

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Intervento riabilitativo

percorso di ricerca di “senso” significato

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Corpo: regolazione e “senso”

“L’esperienza del sentire si realizza a partire dal corpo. I sentimenti-emozioni di fondo sono espressione della regolazione di stati corporei di base. Essi costituiscono il “senso di essere” il senso di sé biologicamente inteso”

Damasio, 2000La Danaide, A. Rodin

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“Emotion and feeling lie at the heart of our capacity to experience meaning.”

Johnson, 2007

Corpo: emozione e “senso”

M. Mascherini

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Corpo: azione e “senso”

“la codifica corticale, non di movimenti o di oggetti, ma di un “vocabolario di atti” fa si che gli oggetti funzionino da “ipotesi di azione”. I neuroni di F5 e AIP non reagiscono perciò allo stimolo in quanto tale, ma al significato che esso riveste per il soggetto e reagire ad un significato equivale a comprendere…..”“….la congruenza tra selettività percettiva e motoria, che si realizza con l’evocazione dell’azione potenziale, definisce il “senso” dell’oggetto percepito”

Rizzolatti

Forme uniche della continuità nello spazio, U. Boccioni

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Corpo: relazione e senso

“Il possesso dei neuroni specchio determina uno spazio d’azione condiviso, all’interno del quale ogni atto nostro ed altrui appare immediatamente iscritto e compreso, senza che ciò richieda alcuna esplicita operazione conoscitiva…”

“L’esperienza intersoggettiva diventa così un’esperienza elementare ; non abbiamo infatti bisogno di “mentalizzare”, ma è il nostro corpo che “risuona” con le azioni degli altri.”

RizzolattiLa mano di Dio, A. Rodin

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“…“….The infants experiences are no .The infants experiences are no sights and sounds and touches, but sights and sounds and touches, but

rather shapes, intensities, and rather shapes, intensities, and temporal patterns – the more global temporal patterns – the more global

qualities of experience”qualities of experience”“The interpersonal world of “The interpersonal world of

the Infant”. Sternthe Infant”. Stern

““the point I am making is that the point I am making is that experiences come whole, pervaded by experiences come whole, pervaded by unifying qualities that demarcate them unifying qualities that demarcate them

within the flux of our lives.within the flux of our lives. If we want to find meaning, we must If we want to find meaning, we must

therefore start with the qualitative unity therefore start with the qualitative unity of experience”of experience”

““The meaning of the Body”, The meaning of the Body”, JohnsonJohnson

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Corpo: relazione e riabilitazione• Il “senso” già presente nella regolazione.

Si consolida nell’emergenza di comportamenti significativi come le emozioni e le azioni, raggiungendo la sua compiutezza nella relazione.

• E’ il “corpo” soggetto di relazione che nel suo insieme, nella sua integrità può “sentire” questa qualità unitaria dell’esperienza che è alla base del “senso”, significato.

• Il supporto più completo ed efficace per sostenere questo percorso non si trova nella tecnologia, nel farmaco, nella scala di valutazione, nella stimolazione , ma nel team riabilitativo preparato e dedicato , allargato ai familiari e ai care givers ricco di tutte le competenze ed esperienze ed in grado di portare avanti una presa in carico fondata sulla relazione.

La famiglia del pittore, G. De Chirico

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Conclusioni

• Lavorare sul team– Migliorando le competenze cliniche e assistenziali– Migliorando la capacità di scelta e utilizzazione di

strumenti specifici e mirati– Migliorando la capacità di lavoro in gruppo– Migliorando le capacità relazionali– Affinando la capacità di percepire e proporre

“senso”, significato

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Conclusioni

• “Se solo abitandolo col corpo posso conoscere il mondo e la giusta forma delle sue cose, il mondo e le sue cose, a loro volta inviano informazioni sul mio corpo. Sono infatti gli oggetti del mondo a indicare al corpo le sue possibilità, è la loro fisionomia ad allontanarlo o ad avvicinarlo, è il loro mistero ad attrarlo…… Isolato dal mondo, il corpo diventa oggetto….”

Il corpo, U. Galimberti

Lady Macbeth, F.Messina

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Abbiamo bisogno di un filosofo?