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orriere C ittà C orriere C C www.ilcorrieredellacitta.com 2012: SPECIALE FATTI DELL’ANNO PAG. 16-19 il ittà della Anno 5 Numero 01 GENNAIO 2013 GRATUITO MANZÙ, UNA RICCHEZZA PER ARDEA PAG. 20 COSA NON VA SECONDO I CITTADINI PAG. 22 MUSICA E SCUOLA CONTRO IL BULLISMO PAG. 23 libertà informazione politica cronaca cultura sport INVISIBILI Viaggio nelle strade della città per conoscere la realtà di chi non ha più una casa

Il Corriere della Città - Gennaio 2013

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Ultime Notizie di Cronaca, Politica, Attualità, Sport: Il Corriere della Città, il giornale più letto a Pomezia & Ardea. Gennaio 2013

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Politica Pomezia

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronacaorriereC ittàC

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2012: SPECIALEFATTI DELL’ANNO

PAG.16-19

il

ittàdella

Anno 5 Numero 01GENNAIO 2013

GRATUITO

MANZÙ, UNA RICCHEZZA PER ARDEA

PAG.20

COSA NON VASECONDO I CITTADINI

PAG.22

MUSICA E SCUOLACONTRO IL BULLISMO

PAG.23

libertà informazione politica cronaca cultura sport

INVISIBILI

Viaggio nelle strade dellacittà per conoscere la realtàdi chi non ha più una casa

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Pomezia NewsLettere al Direttore Il Corriere della Cittàlibertà - informazione - politica - cronaca - cultura - sport

0402 Gennaio 2013

Gentile lettore,

posso dirle solo che concordo con lei: fare cassa in questomodo non mi sembra una mossa molto lungimirante da partedel Comune. Il turismo, come lei stesso fa notare, va incentiva-to, non penalizzato, perché è fonte di ricchezza per il territorio.Adesso ci troviamo con Pomezia che contemporaneamenteentra all’interno del Distretto Turistico Balneare del SecondoPolo Turistico di Roma Capitale e mette questo balzello, che dicerto qualcuno dovrà pagare: il turista o l’albergatore? Se latassa si aggiunge al conto – ricordiamo che si paga 1 euro algiorno per Campeggi, agriturismi B&B, residence ed hotel finoa 3 stelle, 2 euro al giorno per alberghi 4 e 5 stelle – molti ospi-ti potrebbero decidere di spostarsi altrove, mentre, se le strut-ture decideranno di non far pesare l’imposta al cliente, gli alber-gatori avranno un’ulteriore spesa che si aggiunge al salassodell’IMU e che potrebbe spingerli a limitare i costi magari ridu-cendo l’orario di lavoro ai dipendenti o il numero di quest’ultimi.Soluzioni che, in entrambi i casi, vanno a danneggiare l’econo-mia locale, soprattutto in un momento di crisi in cui anche quel-l’euro o due in più al giorno fanno la differenza. Dirle che sareb-be stato più giusto trovare quei soldi in modo diverso, ad esem-pio tagliando le spese per le consulenze, per i cellulari azien-dali, per gli stipendi d’oro dei dirigenti è cosa ormai vecchia eripetuta, ma non mi viene in mente nient’altro, se non quelloche ha detto lei: era proprio necessario? Ai nostriAmministratori il compito di dare una esaustiva risposta.

Per le tue segnalazioni scrivi a [email protected]

Gentile Direttore de Il Corriere della Città,

Le chiedo ospitalità nel suo giornale, sempre attento alle problematiche legate alnostro territorio, per sollevare una questione di estrema importanza che riguarda l’im-posta di soggiorno che il Comune di Pomezia ha imposto a tutti coloro che soggiorne-ranno nel nostro comune a partire dal 1° Gennaio 2013. 10 giorni prima dell’efficacia di tale provvedimento, ovvero il 20 Dicembre, noi alber-gatori ci siamo visti recapitare con lettera ordinaria (nemmeno per raccomandata) taledecisione del Consiglio Comunale.Si tratta di un supplemento di prezzo che l’albergatore deve applicare al costo del sog-giorno, che varia a seconda della categoria della struttura ricettiva. Per tradurla innumeri, se un albergo quattro stelle ospita circa 40.000 persone in un anno deve ver-sare al comune € 80.000, ovvero due euro al giorno per persona. Tutto ciò quandooramai i contratti tariffari con le varie aziende ed agenzie erano stati controfirmati pertutto il 2013. Chi la pagherà ora la tassa di soggiorno? Proviamo ad indovinare….Ci si rende conto facilmente che tale aggravio di costi si traduce in un ulteriore con-traccolpo negativo verso una categoria, quella alberghiera, che già di suo soffre la par-ticolare situazione in cui si trova il nostro territorio con aziende sempre più in crisi edin un momento in cui siamo falcidiati per le pesanti imposte e tassazioni vedi IMU –TARSU – IVA ecc…Era proprio necessario, soprattutto considerando che le persone che cercano alloggioa Pomezia non sono prevalentemente turisti o villeggianti, bensì addetti delle industriepresenti? Non siamo a Venezia, Firenze o Roma…Peraltro, il maggior costo del soggiorno nel comune di Pomezia comporterà sposta-mento delle utenze, soprattutto quelle turistiche, in altre strutture alberghiere poste inComuni ove l’imposta di soggiorno non esiste o è di importo minore. Ciò costituirebbeun danno sia per l’azienda che per il territorio.Si è tenuto conto che in questo modo si allontanano sempre di più le speranze chetale settore possa resistere alle difficoltà che sta attraversando l’economia, mettendoin discussione centinaia di posti di lavoro di persone residenti a Pomezia che vengo-no impegnate nelle varie strutture alberghiere?Inoltre, sotto il profilo formale e giuridico, la legge istitutiva dell’imposta di soggiorno,prevede che il regolamento comunale possa essere adottato “sentite le associazionimaggiormente rappresentative dei titolari delle strutture ricettive”. E questo non è statofatto!! Perché, sig. Sindaco, non ha ritenuto di istituire un Tavolo di Confronto con lanostra categoria anziché inviare proprio sotto Natale questa “pregevole” letterina diAuguri?

Un albergatore “deluso”

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Gennaio 2013 03

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2012, anno da dimenticare? Per molti sicura-mente sì, visto che la crisi economica haraggiunto livelli inimmaginabili. Una con-

giuntura che vede propagarsi ormai a tutti le con-seguenze dei problemi che inizialmente eranosentiti solo da determinate categorie.Disoccupazione sempre più diffusa, attività com-merciali ed industriali che chiudono o si ridimen-sionano, tasse che aumentano e valore del dena-ro che diminuisce sembrano essere la costantedel 2012, anno in cui, se non è finito il mondocome qualcuno aveva previsto interpretando lafine del calendario Maya, sono sicuramente crol-late le speranze di una rapida ripresa. A livellonazionale l’esperienza del Governo Monti halasciato pochi soddisfatti – soprattutto le banche– e molti arrabbiati, oltre che quasi tutti, tranne isoliti furbi, con le tasche molto più leggere. Masiamo italiani e, anche se tiriamo la cinghia e cilamentiamo, difficilmente facciamo qualcosa percambiare le cose. Troppo pigri per organizzareuna protesta seria. Le continue manovre e mano-vrine non ci hanno spinto a scendere in piazzapiù di tanto: ad andarci, di volta in volta, gli stu-

denti oppure gruppi sparuti e non coordinati, chiu-si nel loro problema specifico, che poteva essereil rischio di cassa integrazione o il licenziamento.Molto più organizzati i 30 mila che il 10 novembresi sono radunati in Piazza del Popolo, a Roma,per il flash mob sulle note della canzone di Psy'Gangnam Style'. Loro avevano uno scopo, quel-lo di entrare nel guinness dei primati per aver par-tecipato al flash mob meglio riuscito. Scopo nondiscutibile, ma forse più importante di quello ditutelare il proprio futuro rendendo tangibile il mal-contento verso una classe politica che pensa asalvaguardare sé stessa, che fa tagli su tuttotranne che sui propri stipendi, pensioni e privile-gi? Più importante di una protesta contro quellepersone che usano i rimborsi elettorali (soldi toltidalle tasche dei cittadini) per pagarsi le vacanze,le cene, le beauty farm, le lauree e tutti i capriccipossibili ed immaginabili? Più importanti di unarevisione del sistema di tassazione, che vedespremere sempre gli stessi limoni mentre chi nonha mai pagato, o pagato pochissimo, continueràa non farlo? Tra poco più di un mese si torneràalle urne: gli abitanti di Pomezia ed Ardea vote-

ranno per le politiche e per le regionali. Da tempoci sono i soliti “lavori in corso” per accaparrarsiuna poltrona. Inizialmente sotterranei, poi venutisempre più a galla, con alleanze vecchie enuove, di comodo e insospettabili. Certo, magaricon qualche passaggio in più, come le primarie,ma quasi sempre con gli stessi nomi che siamoabituati a sentire da sempre. Qualche novità arri-va da SEL, che a Pomezia ha portato la candida-tura di un semplice cittadino, Antonio Di Lisa, edal Movimento 5 Stelle, la cui regola è proprioquella dei semplici cittadini, ma per il resto si trat-ta quasi sempre delle stesse persone o – ancorapeggio – di candidati manovrati dalle “stesse per-sone di sempre”. Ancora una volta gli elettoriavranno in mano un’arma potentissima, il lorovoto. Starà a loro capire se, quando il candidatodi turno affermerà che si presenta “per il bene delPaese”, dice il vero o se sta già pensando al tor-naconto personale ed ai benefici che potrà averegrazie a quel tipo di incarico pubblico. Speriamoche stavolta questa “leggera” differenza vengacompresa. Altrimenti, sarà meglio tornare in piaz-za, a ballare il 'Gangnam Style'.

COSA CI MERITIAMO PER IL FUTURO?

Il 24 e 25 Febbraio siamo chiamati nuovamente alle urneper eleggere Deputati, Senatori, Consiglieri Regionali e Govenatore del Lazio: riusciremo almeno una volta a scegliere bene e a non farci prendere in giro?

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0404 Gennaio 2013

Al contrario di molti altri, il 2012 è stato unanno favorevole per Mario Borgo Caratti,consigliere comunale di SEL. Ma come è

andata nel dettaglio per lei, per il suo partito, perla politica di Pomezia in generale e, soprattutto,per i cittadini? “Per me è stato un anno positivo:ad aprile sono rientrato in consiglio comunaledopo le dimissioni di Alba Rosa, che mi ha cosìconsentito di riprendere il discorso interrotto 12mesi prima con la precedente consiliatura. Ancheper il mio partito il 2012 è stato favorevole: SEL ècresciuta sia a Pomezia che nel resto d’Italia.Penso che al nostro interno, a livello locale, ci siala parte migliore della società pometina, quellasinistra che guarda al sociale e che vuole davve-ro far cambiare le cose”. Per la prima vota SELcandida alle politiche un cittadino di Pomezia,Antonio Di Lisa. Come giudica questa scelta?“Sicuramente ottima: stimo Di Lisa come personae come professionista. Oltre ad essere un inse-gnante di scuola media, è un ottimo geologo ed èsoprattutto per merito suo e della relazione da luistilata che è stata abbandonata l’ipotesi di unanuova Malagrotta ai confini con Pomezia. Suoianche gli studi del radon nel nostro territorio. DiLisa rappresenta la sintesi del nostro gruppo.Con persone come lui avremmo sicuramente unGoverno migliore. Finora la sinistra ha fatto fiascopiù per demeriti propri che per meriti altrui, forseperché mancavano le persone giuste. Noi di SELcrediamo di rappresentare la giusta contrapposi-zione alla politica un po’ troppo liberista del PD”.In questo periodo di campagna elettorale per lepolitiche del prossimo febbraio, risalta ancora dipiù la posizione che SEL ha assunto nei confron-ti del resto della sinistra: se a livello nazionaleSEL è al fianco di Bersani e del PD, a Pomeziavoi siete contro De Fusco e la sua coalizione. C’èla possibilità che una campagna elettorale nazio-nale fatta in modo congiunto possa aprire uno

spiraglio anche nellavostra posizione all’inter-no del consiglio comuna-le? “Escludo a priori que-sta possibilità. Partendodal presupposto che con-divido le scelte di NichiVendola e l’alleanza conil PD nazionale, a livellolocale abbiamo fatto unascelta diversa per motivimolto seri che riguardanoscelte amministrative benprecise”. Ovvero? “Siparte dal novembre2009, quando Alba Rosadi dimise da vicesindacoproprio perché non con-divideva le decisioni chesi stavano prendendo incampo urbanistico. Noisiamo convinti che lanostra città non abbiabisogno di altro cemento,invece la Giunta DeFusco non fa altro chepuntare sullo sviluppoedilizio, con la scusa chein questo modo si portalavoro e ricchezza, men-tre invece si procura sol-tanto un danno all’am-biente. Penso che se si

vuole fare davvero una buona politica urbanisticasi debba pensare a porre rimedio agli scempi fattiin passato e non pensare a nuovi insediamentimagari camuffati da recuperi”. A cosa si riferisceesattamente? “Ai piani integrati. Se l’area ex Fealpuò avere una sua logica e giustificazione - maanche lì ci sarebbe da discutere - di certo non cel’hanno aree come la Tacconi o, peggio ancora, laNash, che porterebbe una incredibile colata dicemento a Torvaianica, di fatto raddoppiandola.Creare dei centri residenziali in piene aree indu-striali come in via dei Castelli Romani, dove primac’era la Covalca, non ha senso e oltretutto vaesattamente contro quello che diceva De Fuscoquando ha presentato il piano regolatore. In quel-l’occasione il sindaco aveva puntato molto allaseparazione della zona industriale, tutta nellaparte nord del territorio, da quella residenziale,che invece si estendeva verso il mare. I piani inte-grati, poi, dovrebbero riguardare il recupero diaree industriali dismesse a ridosso del centrocittà, non la costruzione in zone completamenteisolate che creerebbero uno sviluppo a macchiadi leopardo e distruggerebbero anche l’ambientecircostante. Quello che più mi fa paura, comun-que, è quello che si vuole fare a Torvaianica sud”.Ma chi c’è dietro a questo progetto? “Non lo so.Dovrebbe essere una società israeliana, ma siparla anche di un costruttore di Roma con inte-ressi a Pomezia”. Il nome più ricorrente èMezzaroma. “Non confermo né smentisco, si trat-ta di chiacchiere. Comunque le scellerate scelteurbanistiche di De Fusco sono il motivo principa-le che ci tiene lontani dalla maggioranza”. Ce nesono altri? “Sicuramente la scelta di allearsi conpersonaggi che hanno sempre militato a destra eche, all’improvviso, si sono scoperti affini al cen-trosinistra, nonostante solo pochi mesi primaavessero fatto campagna elettorale per le elezio-ni regionali a favore della Polverini. Questo tra-

sformismo mi inquieta. Senza contare che allafine, qualsiasi sia la coalizione vincente, ci trovia-mo al governo sempre le stesse persone, conrisultati oltretutto pessimi: infatti, se la città fa schi-fo, è perché qualcuno la governa male”. Se, perun motivo qualunque, si dovesse tornare al votoa breve anche a Pomezia, esclude quindi l’allean-za con il PD? “Dipenderebbe dal contesto: se lepersone fossero sempre le stesse – escluso DeFusco, che non potrebbe ricandidarsi avendo giàfatto due mandati – sicuramente la nostra posi-zione sarebbe identica a quella attuale. Ma se cifosse il rinnovamento che la parte sana e nuovadella sinistra auspica allora sì. Noi vogliamoimpegnarci a costruire un centrosinistra diverso,che non prevede alleanze strane o di comodo,che non vuole personaggi ambigui o con prece-denti penali, anche se questi si fossero dissoltigrazie ad un provvedimento di prescrizione.Proprio per questo chiediamo che ci sia più atten-zione, ai livelli più alti, su ciò che succede qui aPomezia, dove sia l’inizio che la fine di questoanno si sono caratterizzati dagli arresti di dueconsiglieri del PD. Le primarie che ci sono statecirca un mese fa a Pomezia hanno inoltre dimo-strato che il PD locale non solo è spaccato, mapraticamente non ha consistenza né politica néculturale: bisogna ringraziare i militanti di base sesi è riusciti almeno a farle, le primarie. La maggiorparte di loro è stufa delle logiche interne e anchedi chi li rappresenta al governo della città”. Quindiquali sarebbero le condizioni per un’eventualefutura alleanza? “Non candidare le persone soloperché portano voti, ma per il loro vero valore,che possano e sappiano dare qualcosa alla cittàin termini di competenza e non di conoscenze.Secondo me si potrebbero raccogliere più voticon il rinnovamento, perché l’elettorato sente pro-prio il bisogno di cambiare e di allontanarsi dacerte persone che hanno fatto il bello e cattivotempo da tempo immemorabile”.

Questo porta inevitabilmente ad una domanda:facendo una media matematica rapportata a chiamministra Pomezia in maggioranza o all’opposi-zione, quanto crede - e quanto pensa che ci cre-dano i cittadini - all’affermazione tipica di chi dicedi dedicarsi alla politica, sottraendo tempo allapropria vita privata e familiare, solo “per il benedella città”? “E’ sicuramente difficile rispondere aquesta domanda. Essendo ottimista, penso checi sia qualcuno che ha davvero questi principi e,senza falsa modestia, mi metto tra quelli”. E’ sicu-ro che ci sia qualcun altro? “Metto la mano sulfuoco per Fabio Fucci. Per il resto, è difficile appli-care questa frase a Pomezia, perché l’impressio-ne che si ha è che un po’ tutti quanti abbianoalmeno un piccolo, che a volte potrebbe anchediventare grande, interesse che non è generale,ma particolare o quantomeno riservato a pochi.Ritornando all’urbanistica, l’impressione che si haquando si fanno certe scelte non è quella delbene della città e dei suoi cittadini, almeno non ditutti… Si pensa invece che ci si faccia qualcosaper poche persone, di solito sempre le stesse”.

Alfredo Corrao

ANALISI CRITICA

Borgo Caratti su SEL e sulla sinistra. Ma se si parla di “bene della città”…

“Le scelte peggiori diquesta Amministrazionesono sull’Urbanistica.

Per questo stiamo all’opposizione”

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Sul finire dell’anno e del primo semestre del-l’amministrazione Di Fiori, pare intravve-dersi qualche luce e non possiamo che evi-

denziarne la portata, sperando che possa diven-tare un viatico per un migliore percorso, in gradodi dare ai cittadini quelle risposte che attendonoda anni. Tuttavia non possiamo dimenticare chel’inizio non è stato incoraggiante, e il bilancio èindubitabilmente ancora negativo. La sua mag-gioranza è apparsa ben presto divisa, arruffonae per nulla consapevole delle difficoltà del territo-rio e dei suoi abitanti. Fin da subito s’è dovutamisurare con l’incredibile vicenda dell’esosità del-l’aggio della società di riscossione dei tributi, quel18,5% gentilmente concesso “all’ultimo minuto”dal predecessore e munifico Eufemi da Nettuno.Dopo è stata la volta della faccenda relativaall’ecomostro edilizio, quella colata eccessiva dicemento che va sotto il nome di Puccini, onoma-topeico del titolare dei terreni situati a Tor SanLorenzo. E poi la sofferta decisione di revoca delprovvedimento stesso, assunta sotto l’incedereincessante e determinato della minoranza consi-liare e dei cittadini che, organizzatisi, si sono fattisentire abbastanza. Per non farsi mancare pro-prio nulla, nei primi sei mesi di governo c’è statoanche il “balletto” della sfiducia al Presidente delConsiglio e, nel mentre, il siluramento della

Giunta politica per l’approdo a una Giunta chepare si connoti per essere prevalentemente tec-nica. Nel frattempo s’è anche consumato il procedi-mento proposto dal raggruppamento Abate,secondo il quale l’elezione di Di Fiori sarebbestata falsata da eclatanti brogli elettorali: il primoround è andato al Sindaco, poiché il Tar Lazionon ha inteso riconoscere la fondatezza delleobiezioni presentate, ma la cosa non s’è chiusadefinitivamente, poiché fra qualche mese potreb-be intervenire la pronuncia ultimativa delConsiglio di Stato.

Per quanto attiene invece quei provvedimenti cheincidono direttamente sulla “pelle” della gente, ilsindaco ha semplicemente aumentato tutti i pos-sibili prelievi: un aumento di tassazioni generaliz-zato, con particolare riguardo per l’Imu, l’impostadavvero esagerata che il Governo centrale ha

demandato ai Comuni per la determinazione del-l’ammontare della rata finale e in questo Di Fiorisi è allineato, per la seconda casa, al massimoprelievo.Insomma, il primo semestre si chiude con unsegno fortemente negativo per Di Fiori e noi vor-remmo davvero tesserne le lodi, piuttosto chescriverne male, ma non dipende dai cronisti o opi-nionisti, ma dalle modalità di governo dei tantissi-mi problemi del paese rutulo. Forse, però, comesi diceva all’inizio, una piccola luce, una speran-za s’è accesa: è stato lanciato il segnale diun’apertura alla società civile, chiamandola adare un contributo nell’approntamento delle rego-le, sia attraverso lo Statuto comunale che il suoregolamento. Il merito di quella bella iniziativa èsenz’altro dovuto in primis al presidente delConsiglio Massimiliano Giordani che, con la col-laborazione di esponenti di lungo corso dell’am-ministrazione, come l’ex presidente del consiglioPolicarpo Volante, è riuscito a far passare lacostituzione di una commissione consiliare allar-gata a esponenti della società civile. Si tratta diuna commissione che alla conclusione dei lavori,da sei mesi a un anno, riferirà all’assise consilia-re per l’approvazione di strumenti istituzionalimaggiormente adeguati e moderni, al fine dipoter migliorare il funzionamento della macchinapolitico/amministrativa. Dopo il bando di parteci-pazione, molti cittadini hanno inteso presentare lapropria candidatura e sono stati scelti sei profilicurriculari orbitanti nelle vicinanze della maggio-ranza e della minoranza consiliare. La nomina ègià formalmente intervenuta, come pure la primariunione di lavoro. La presidenza e i consiglieri delegati hanno giàaccettato alcune indicazioni provenienti dagliesponenti della società civile, i quali chiedono diconsentire che i lavori procedano col coinvolgi-mento dei cittadini, che potranno verificarne l’an-damento attraverso una pagina dedicata del sitointernet del Comune, e proporre suggerimenti eosservazioni, oltre che chiedere di partecipare ailavori stessi, ovviamente solo come uditori. E’ forse poco, ma se la tendenza dovesse raffor-zarsi, sarebbe una buona correzione di rotta e intal caso non potremmo che complimentarci conl’Amministrazione Di Fiori.

QUALCHE LUCE SUL BILANCIO DI FIORI?

di Michele Lotierzo

0406 Gennaio 2013

Segnale di aperturaverso i cittadini, che

finalmente possonopartecipare alla vitaamministrativa della

città

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Pomezia News

0408

Politica Ardea

Gennaio 2013

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Come di consueto, la fine dell’anno segna ilmomento in cui si fanno i bilanci di quantofatto nei mesi precedenti e quello che si

vorrebbe realizzare nel prossimo futuro. Luca DiFiori, sindaco di Ardea, si dice soddisfatto di que-sto 2012. “Guardando indietro, posso giudicarel’anno appena trascorso senza dubbio positivo.Parto direttamente da quando sono stato elettosindaco: grazie alla squadra di governo ed a tuttii miei collaboratori, siamo riusciti ad affrontare erisolvere le varie emergenze che si sono presen-tate in questi sette mesi. Tra queste ricordo l’allu-vione della notte di Halloween a Tor San Lorenzoed i problemi relativi ad un caso di tubercolosi inun asilo”. Ci sono state difficoltà? “Certamente sì,soprattutto a causa del nuovo sistema di introitodelle tasse, che ci ha costretti ad amministraresenza avere un bilancio, quindi lavorando sem-pre con il sistema dei 12esimi. Un handicap checi ha impedito di seguire in modo completo quel-

la programmazione che avevo in mente già primadi essere eletto, ma che non mi ha di certo sco-raggiato, anzi, mi ha portato a cercare soluzionialternative. Un’altra difficoltà da segnalare è sicu-ramente il sequestro e la relativa chiusura dell’uf-ficio tecnico a seguito dell’incendio doloso di ini-zio ottobre: si è trattato di una cosa gravissima.Ma lì si è notato il carattere delle aziende diArdea, che si sono mostrate molto attaccare alterritorio, offrendosi di lavorare gratis per ristruttu-rare gli uffici di via Francesco Crispi, che da pocosono ufficialmente passati nella disponibilitàimmobiliare del Comune. Tra le cose positive,invece, ricordo poi che il 2012 è stato l’anno in cuiabbiamo inaugurato l’aula consiliare “SandroPertini”, un fiore all’occhiello per la nostra città”. Eper quanto riguarda le tasse? “Come promessoin campagna elettorale, abbiamo mantenuto lealiquote dell’IMU prima casa al minimo e cercatodi aumentare il meno possibile la Tarsu, che nel

resto d’Italia ha visto incre-menti ben maggiori”. E peril 2013? “Il gruppo consi-liare sta già lavorando albilancio triennale, che nonprevedrà opere faraoni-che, ma la prosecuzionedei lavori indicati nel pro-gramma elettorale. E’ miaintenzione, condivisa dalresto della maggioranza,abbattere la pressionefiscale sui cittadini attra-verso il recupero dell’eva-sione, contro la quale cisarà una lotta serrata. Ilmotto sarà quello di paga-re tutti per pagare dimeno. Sempre per cerca-re di non mettere ulterior-

mente le mani nelle tasche dei cittadini occorre“inventare” nuove entrate”. Di che tipo? “Pensoagli accordi di programma e all’urbanistica con-trattata, che ci potranno fornire una serie di servi-zi per la collettività che le sole casse comunalinon consentirebbero di realizzare. A breve nediscuteremo in consiglio comunale, per far sì cheattraverso questa metodologia si possano assor-bire quanti più servizi possibili per la città”. Maqual è lo stato attuale delle casse comunali?“Nonostante le difficoltà, abbiamo rispettato ilpatto di stabilità, onorando molti di quegli impegniche ci siamo trascinati dalla vecchia consiliatura.Seguendo la strada già iniziata, il prossimo annola situazione dovrebbe migliorare”.

Quali saranno gli impegni maggiori del 2013?“Sarà l’anno della pianificazione e dello sviluppo.Daremo la priorità alla sistemazione delle strade,al restyling delle scuole ed alla realizzazione,ovviamente rapportata ai limiti di tempo, di quelloche prevede il patto con i cittadini stipulato nelmomento in cui ci hanno accordato la loro fiducia.La prossima primavera rirenderanno le demoli-zioni delle costruzioni abusive, compresa unaparte delle torri, ovvero di quella che non verràriqualificata dai privati che qualche mese fahanno acquistato il complesso. Ci sarà l’approva-zione del PUA (piano di utilizzo dell’arenile, ndr) edei piani di campeggio, come da indirizzo deipiani turistici ricettivi del programma elettorale.Inoltre, abbiamo già ricevuto il finanziamento perdue parcheggi da realizzare a Marina di Ardea,nella zona de “La fossa”, sul lungomare degliArdeatini: contiamo di realizzarli quanto prima.Dietro tutti questi progetti vorrei sottolineare chec’è già un grosso lavoro da parte del consigliocomunale, che si sta concentrando soprattuttosui servizi al cittadino, come ad esempio lamensa scolastica, la raccolta differenziata e i tra-sporti pubblici”. Cosa augura ai suoi concittadini?“Approfitto sicuramente per fare gli auguri di unfelice e prospero 2013 a tutti: la speranza è chegià dai prossimi mesi i miei concittadini possanoavere una sicurezza economica maggiore e,ovviamente, tanta salute”.

Alessia Ambra Achille

IL 2013? “SARÀ L’ANNO DELLA PIANIFICAZIONE E DELLO SVILUPPO”

Parola del sindaco diArdea Luca Di Fiori,che tira le sommerispetto all’annoappena trascorso e illustra i programmidi quello in arrivo

“Auguro a tutti imiei concittadiniun anno prospero e

felice”

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Pomezia News

0410

Inchiesta

Gennaio 2013

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LA CITTA’ SOMMERSA

Viaggio nelle strade,alla ricerca di rifugi: notte di S. Stefano con i senzatetto di Torvaianica

Un uomo di circa 65 anni ad inizio dicembre,una donna di 55 anni l’11 dello stessomese: due morti in pochi giorni – quelli del

grande freddo - solo a Torvaianica. Stiamo par-lando dei senzatetto, i “clochard”, per dirla allafrancese e dare un tocco poetico ad una vita chedi poetico non ha nulla. Un piccolo esercito invisi-bile che si aggira nelle strade di Ardea, Pomeziae Torvaianica, sotto occhi indifferenti di chi non sao non vuole sapere. I fatti di cronaca hanno ripor-tato alla ribalta il problema di chi dorme per stra-da, in macchina o sotto i ponti: troppo atroce lafine della donna rumena che, dopo aver trovatorifugio in una baracca abbandonata in viaCampoverde, è morta carbonizzata probabilmen-

te perché aveva acceso, male, una vecchia stufaper scaldarsi. Anche la morte di Felice, “barbonestorico” di Torvaianica conosciuto da tutti, haavuto la sua risonanza: un malore, l’intervento deiCarabinieri, l’arrivo alla Clinica S. Anna e lamorte, poche ore dopo. Colpa del troppo bere,ma anche del freddo, di una vita di stenti passatain giro per il centro Italia, sempre sulla strada. Disolito gli inverni li passava altrove, e tornava aTorvaianica solo in primavera, per ripartire inautunno. Ma stavolta aveva scelto di restare qui,in quello che era il suo posto preferito. A fare lostesso tipo di vita ci sono tante, troppe persone:giovani ed anziani, uomini e donne, italiani e stra-nieri. C’è chi passa le notti in auto abbandonate,

chi sulla strada, chi in un camper, chi sotto unponte. E di giorno, c’è chi cammina in continua-zione, tra Pomezia e Torvaianica, tra Torvaianicaed Ostia, e chi invece resta fermo ai giardinetti,spesso in compagnia di qualche bottiglia di vino odi birra. Un’umanità variegata, troppo spessoignorata. La notte di S. Stefano abbiamo fatto ungiro per scoprire dove e come vivono. E’ la primatappa di un viaggio che proseguirà nei prossiminumeri a Pomezia ed Ardea. Un viaggio che ciporta alla scoperta di vite sconosciute, di storiediverse eppure uguali, o viceversa… Le riprese ele interviste della nostra inchiesta sono in onda suCity Web Tv, all’indirizzo www.ilcorrieredellacit-tà.com, sezione TV.

Ormai li conoscono tutti, o quasi. Sannochi di loro è tranquillo, chi potrebbe crea-re problemi, chi ha bisogno di aiuto. I

Carabinieri, a Torvaianica, hanno a che fare coni senzatetto quasi ogni giorno. Spesso vengonochiamati dalle mamme che portano i bambini inpiazza Italia, che segnalano l’uso improprio deigiardinetti. Ed allora arriva la pattuglia, a ricorda-re che non è possibile fare i propri bisogni nelparco, che invita gli homeless a raccogliere letante bottiglie lasciate in giro, a non dare fasti-

dio. E loro sanno che, se arrivano i Carabinieri,è proprio ora di smetterla. “Ci trattano bene –specificano gli habitué dei giardini – e spesso cidanno anche qualche aiuto. Quando li vediamoarrivare, senza bisogno che ci dicano niente,raccogliamo tutto e ce ne andiamo”. Di storie nevedono passare tante, tra gente che arriva soloper l’estate e si accampa un po’ dappertutto epersone che invece restano tutto l’anno. E secon la bella stagione dormire all’aperto non creatroppi problemi, d’inverno la musica cambia: il

freddo spinge alcuni ad occupare gli apparta-menti vuoti o le macchine abbandonate, oppure,in mancanza di meglio, ad intrufolarsi negliandroni dei palazzi. Sono diversi gli interventifatti proprio per risolvere situazioni che vedonocoinvolti i senzatetto. Per quanto riguarda lasicurezza, la situazione è molto più tranquillarispetto a qualche anno fa, quando le risseerano all’ordine del giorno.

Inchiesta di Maria Corrao e Francesca Poddesu

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Adamo, 29 anni, polacco. E’ arrivato inItalia 9 anni fa e da più di un anno vive perstrada. La sua vita ha conosciuto alti e

bassi. “Fino a qualche anno fa andavo in giro conil portafogli pieno. Lavoravo come muratore, erobravo, mi cercavano in molti e guadagnavo bene.Mi vestivo con roba firmata, potevo permettermidi andare nei locali e di divertirmi”. Adamo fino aun anno e mezzo fa viveva con la madre. “Anchemia madre, dopo un inizio di stenti, qui in Italiastava benissimo. Ha conosciuto un uomo,Ernesto, è andata ad abitare con lui, non le man-cava niente. Poi lui si è ammalato, hanno comin-ciato ad avere qualche problema economico. Nelfrattempo, ad Agosto del 2011, io avevo perso illavoro e mia madre, che guadagna solo 500 euroal mese, non poteva di certo aiutarmi. Non socome sia successo, ma alla fine mi sono ritrova-to qui”. E “qui” è sotto il ponte del fosso dellaCrocetta, a ridosso del distaccamento dellaPolizia Municipale. Per arrivarci bisogna passaredalla parte del campo sportivo, costeggiare ilcanale fino al ponte. Lì sono state “inventate” unpaio di stanze, dove vivono 10 persone, tuttestraniere: 9 uomini ed una donna. “La maggiorparte sono polacchi – precisa Adamo – ma cisono anche moldavi, un bulgaro ed un marocchi-no. Ma non ci sono rumeni”. Chiediamo adAdamo come fa a non sapere come e perché èfinito a vivere in strada. Ma preferisce non rispon-dere. “Non voglio raccontare quello che è succes-so, è meglio che io non parli, proprio non possospiegare, è una brutta cosa…”. Ma come si trova,un ragazzo così giovane, a vivere senza unacasa? “Questa è la mia casa”, dice indicando ipochi oggetti ammucchiati sotto al ponte. “Qui –prosegue – ci sono le persone a cui voglio bene,dei veri amici che non voglio abbandonare. Loromi hanno offerto un posto dove stare quando nonsapevo dove andare, io adesso devo ricambiaree stare vicino a loro”. Ma non ha mai pensato ditornare ad avere una vita normale, un lavoro,magari una famiglia tutta sua? “Io cerco lavoro,ma appena sanno che vivo qui, non me lo danno.Già è difficile trovarlo per chi ha una casa, figuria-moci per chi non ce l’ha”. Non è che non le dannolavoro perché lei beve? “E’ vero, bevo, ma cosami resta da fare? Se riuscissi a trovare un lavoronon berrei più, ma ogni giorno ho solo rifiuti: quin-di mi resta solo bere, almeno non ci penso e nonmi dispero. Prima di finire qui sotto non bevevo.Ho iniziato quando mi sono ritrovato senza casa”.Quello dell’alcool è un problema serio: Adamo ed

i suoi amici bevono parecchio, di giorno ai giardi-netti di Piazza Italia, di sera sotto il ponte.“Quando vado a cercare lavoro non bevo, senzacontare che di certo non mi ubriaco di giorno”.Cosa ha fatto a Natale? “Insieme ai miei amici hotrascorso un Natale bellissimo: una persona dicuore ci ha portati tutti in un ristorante qui vicinoe ci ha offerto la cena, compreso il panettone. E’stata una cosa meravigliosa, sarò sempre grato aquella persona”. E gli altri giorni, come se lacava? “C’è una suora che ci porta qualcosa damangiare. Poi c’è un macellaio del centro che ciregala alcuni pezzi di carne e delle ossa per fareil brodo. Se qualcuno di noi guadagna qualcosaperché trova una giornata di lavoro, allora com-pra quello che serve per tutti, facciamo al spesaal discount. Ci aiutano in tanti, qualcuno ci offreun panino”. Per cucinare c’è un fornelletto a gas,

per il freddo tante coperte. Ma non è stanco diquesta situazione? Non è umiliante per un ragaz-zo giovane e sano? “Sì, ma ormai mi sono abitua-to”. Cosa dice sua madre della sua scelta? “Nondice nulla, perché c’è passata anche lei. Miamadre è arrivata in Italia prima di me, 15 anni fa:per un periodo ha fatto la stessa vita che stofacendo io adesso. Poi, per fortuna, le cose sonocambiate, ed io l’ho raggiunta. Stavamo alla gran-de, ma lei non ha mai dimenticato il suo passato.Infatti, quando le cose per noi andavano bene edio andavo a lavorare, mia madre preparava sem-pre qualche panino in più e mi diceva di andare aportalo a quelli che vivevano per strada. Adessoio sono tra quelli che vivono per strada”. Suamadre l’aiuta? “Ogni tanto mi da’ 20 euro, di piùnon può”. Cosa serve per andare via di qua? “Unlavoro, solo questo. E la mia vita cambierebbe”.

“Il Comune ed i Servizi Sociali non hanno un servizio apposito per i clo-chard: esiste invece il “pronto intervento sociale”, nella sede di via BrunoBuozzi, dove chi ha problemi relativi alla casa può rivolgersi. Per risolve-re l’emergenza abitativa, soprattutto nel caso ci siano minori, il primopasso è dare un tetto momentaneo, ospitando per qualche giorno la per-sona o la famiglia presso strutture del territorio. Dopodiché, se esistono irequisiti, il Comune si fa carico del pagamento dell’intero canone di affittoper un anno. Il secondo anno il contributo dell’Amministrazione scende al50%, per poi cessare allo scadere dei 24 mesi. Gli aiuti sono però riser-vati ai residenti di Pomezia, non agli altri cittadini: per gli stranieri esisto-no formule diverse, con contributi statali o europei. Molto attiva in questosenso è la Caritas”, ha dichiarato Rosaria Del Buono, Assessore ai ServiziSociali del Comune di Pomezia. L’Amministrazione comunale sa quantisenzatetto ci sono a Pomezia? “No, non abbiamo il polso della situazione,perché veniamo a conoscenza dei casi solo se le persone si recano spon-taneamente a chiedere aiuto ai nostri uffici. Il Comune interviene in manie-ra coatta solo in caso di persone con disabilità”.

E il Comune che fa?

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Arturo, 40 anni. Anche lui polacco e mura-tore, anche lui sotto il ponte del lungoma-re, al fosso della Crocetta. Fino allo scor-

so anno viveva ad Ardea con la moglie e la figlia.Poi perde il lavoro - problema che si aggiunge aquelli già esistenti - e con esso la famiglia.“Proprio in questi giorni ho firmato il divorzio”,spiega. “Noi stiamo qui perché non abbiamo lavo-ro, e non troviamo lavoro perché stiamo qui. Chi

assume una persona che vive sotto un ponte? E’un cane che si morde la coda”. Ma quanto c’en-tra, secondo lei, l’alcool in tutto questo? “Poco,almeno per me. Io non mi ubriaco, sono forte e solavorare sodo. Ma per me quasi mai c’è lavoro.Credo che il problema sia un altro: siamo troppistranieri, qui in Italia. E se prima questo era unposto che poteva offrire un futuro, adesso nonpuò più esserlo, perché siamo davvero troppi, ed

il lavoro è invece troppo poco”. E’ strano sentireuno straniero che dice queste cose: se lo fa unitaliano viene tacciato di razzismo. “Non è razzi-smo, è la verità: ormai abbiamo riempito tutti ibuchi, non c’è più posto”. Cosa fa tutto il giorno?“Amo leggere. Mi siedo in una panchina del parcogiochi e leggo di tutto”. Cosa spera? “Che l’eco-nomia si riprenda, e noi con essa”. Vuole parlarcidella sua famiglia? "No, niente domande troppopersonali. Posso solo dire che mia figlia adessoha 16 anni e che vive ad Ardea con la mamma.Mi dispiace non poterle dare nulla di quello di cuiha bisogno, niente soldi, perché non lavoro damesi”. Come si trova con le altre persone checondividono con lei il ponte? “Bene, ci aiutiamomolto uno con l’altro”. E la donna che sta con voi?“E’ grande, ha 57 anni”. Vi fa da mamma? “No,siamo noi che dobbiamo fare da padre a lei”.Arturo finalmente ride, ma poi torna subito serio.Qualche goccia di pioggia inizia a cadere. Comefate se arriva un acquazzone violento? “Il perico-lo arriva dalla strada – spiega – perché l’acqua siincanala dal bordo e scende giù portando con seterra e sabbia, quindi si trasforma in fango e, senon stiamo attenti, ricopre tutte le nostre cose.Dobbiamo quindi fare una traccia per deviaretutto il fango lontano da dove dormiamo. Qui nonstiamo troppo male, ma la vita di prima era un’al-tra cosa”. Lei beve perché sta qui o sta qui per-ché beve? “Sicuramente bevevo anche prima,ma non è per questo che sono finito qui”. Perchébeve? “Per tanti motivi, non per ultimo per cultu-ra. Purtroppo nel nostro paese siamo abituati abere, è normale, non ci rendiamo conto che qui èdiverso”. Si reputa un alcolizzato? “No, non credodi esserlo. Adesso è notte: le sembro ubriaco?Figuriamoci se lo sono di giorno, quando vado acercare lavoro. Ma di certo l’alcool è un proble-ma, me ne rendo conto”.

Un grande aiuto ai senzatetto arriva dallacasa di accoglienza Cardinal Pizzardo,dove le suore fanno quel che possono

preparando cibi, fornendo biancheria, dandol’opportunità di utilizzare i servizi igienici o ledocce. “Ogni sera facciamo il giro per portaredel cibo a chi non ha una casa – spiegano –Cuciniamo sempre qualcosa in più, ovviamentenei limiti delle nostre possibilità. Qui abbiamogià tante persone che si rivolgono a noi: ci sonofamiglie che vivono nella casa accoglienza per-ché non hanno altri posti dove andare. E poi cisono quelli che bussano alla nostra porta peravere un aiuto di qualsiasi genere”. Le richiestesono aumentate in maniera esponenziale negliultimi due anni. Ai tanti stranieri si sono aggiuntigli italiani, spesso insospettabili. “Si tratta princi-palmente di uomini, spesso separati o chehanno perso il lavoro. Non hanno la possibilità dipagare un affitto e contemporaneamente fare laspesa e passare qualche soldo ai figli. Sonoaumentate le richieste di pacchi alimentari, maanche quelle di aiuto nella ricerca di un lavoro.Se prima un posto da badante lo cercava l’ex-tracomunitaria, adesso anche le donne italianesono disposte a questo tipo di impiego”. Ci sonopiù giovani o anziani? “Prevalentemente si trat-ta di persone sopra i 45/50 anni. Ci sono alcunigiovani, ma sono pochi”. “Vediamo tanta dispe-razione – proseguono – a causa della crisi, chesta colpendo sempre più forte questo territorio.

Noi facciamo il possibile, ma è sempre poco”.Voi siete solo tre. Ma quante sono i senzatettoche si rivolgono a voi? “Tanti, troppi. A volte nonriusciamo ad aiutarli tutti, perché il cibo finisceprima. Abbiamo fatto richiesta al parroco per farutilizzare periodicamente le docce del camposportivo in modo che queste persone possanolavarsi: per loro è un grande servizio, perchéaltrimenti non saprebbero dove andare”. Cosachiedono? “Soprattutto cibo. Non chiedonosoldi. Qualcuno chiede lavoro, ma di lavoro quinon ce n’è più”. Molti di loro sono schiavi dell’al-

cool. Avete mai provato a farli smettere di bere?“Sì, ma non ci siamo riuscite. Quando è invernodicono di bere per scaldarsi, d’estate si giustifi-cano dicendo che soffrono di solitudine e dinostalgia per il loro Paese. Allora chiediamo loroperché non ci tornano, ma ci rispondono che lìstarebbero anche peggio. Di certo anche quinon stanno molto bene: oltre a non avere unacasa, non hanno assistenza medica. Per ovvia-re a questo problema, quando qualcuno di lorosi ammala, ricorriamo ad un medico privato checollabora con noi e si presta a visitarli gratis”.

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13Gennaio 2013

www.ilcorrieredellacitta.comSeguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news InchiestaEmile è slovacco, ma parla inglese. Da

ragazzo si è arruolato nell’Air Force e peranni ha servito l’Aeronautica Militare ameri-

cana, ottenendo la cittadinanza statunitense.Dopo il congedo è diventato sceriffo in una citta-dina dell’Oregon, dove si è sposato. InSlovacchia ha lasciato due fratelli. Uno dei due èsposato ed ha un figlio con dei problemi di ritardomentale. Adesso Emile vive in via Polonia, all’in-terno di un’automobile, insieme al nipote, che ha35 anni ma si comporta come un bambino picco-lo. La storia che ci racconta Emile ha dell’incredi-bile. Potrebbe quasi sembrare finta, se non cimostrasse dei documenti che dimostrano che luiè davvero quello che racconta. La sua storia dicittadino americano finisce circa tre anni fa, quan-do vola in Slovacchia a prendere il nipote, figlio disuo fratello, rimasto orfano di entrambi i genitori.La madre, dopo essersi ammalata di cancro, èmorta da qualche tempo. Il ragazzo, rimasto solocon il padre, entra ed esce da un istituto dove teo-ricamente dovrebbe essere aiutato a far migliora-re le funzionalità del suo cervello ma dove,secondo il racconto di Emile, su di lui vengonofatti degli esperimenti, con medicine passateanche attraverso il cibo. Il ragazzo subisce anchedegli abusi sessuali, iniziati quando era ancorabambino. “Mio nipote ha avuto problemi sin dallanascita e spesso stava in questo ospedale. Eraun ospedale specifico, particolare, dove facevanoesperimenti sul funzionamento del cervello. Ilbambino non è mai stato allattato dalla madre,glielo hanno impedito, perché volevano che pren-desse il latte che gli davano loro. Io sono convin-to che contenesse delle sostanze che lo hannorovinato del tutto. Crescendo, sono iniziati anchegli abusi sessuali su di lui”. “La pedofilia è moltoradicata in Slovacchia – spiega Emile – c’è unavera e propria mafia che la gestisce. E nessunoci si può mettere contro”. Cosa che invece il fra-tello di Emile fa: l’uomo cerca di scoprire quelloche sembra essere un importante giro di pedofi-lia e di abusi su incapaci. Ma muoversi in certiambienti è pericoloso: quando pensa di aver sco-perto quello che è realmente successo a suofiglio, il fratello di Emile nuore misteriosamente.Emile dice che è stato ucciso: glielo ha racconta-to il nipote, che sembra abbia assistito all’omici-dio. Ma la morte viene archiviata dalla poliziacome suicidio. “In Slovacchia la polizia è facil-mente corruttibile – racconta sconsolato Emile –e per chi ha ucciso mio fratello è stato facile farlafranca. Ma mio fratello non si è suicidato. Ho pas-sato molto tempo a fare indagini su quello che èsuccesso, cercando di ricostruire il tutto partendodagli appunti che aveva preso quando era in vitae voleva scoprire cosa stavano facendo a suofiglio. Per cercare di far uscire allo scoperto laverità sono anche andato davanti al Parlamentoslovacco insieme all’altro mio fratello: abbiamoinscenato una protesta, ma nessuno ci ha ascol-tato, anche se alcuni giornali, radio e televisionihanno parlato di noi. Peccato che non abbianopotuto scrivere e dire più di tanto, perché aveva-

no paura anche loro di que-sta storia, che porterebbe agalla delle verità che vannoa coinvolgere persone inso-spettabili ed anche personedi chiesa”. Emile passa lesue giornate nell’auto a leg-gere – nel cofano ci sonocirca 600 libri, tutti in inglese– ed a scrivere. Gli chiedia-mo cosa. “La storia di miofratello e di suo figlio. Speroche possa servire per faregiustizia. Perché l'unicacosa che voglio è giustizia.Io ero sceriffo, in America:non posso non crederenella giustizia”. Non vuoleuna casa, un posto caldodove stare? “Mio nipote èscioccato, ha paura a starein un letto. Vuole sempremuoversi. Della macchina,invece, non ha paura.Quando ho i soldi per met-tere un po’ di benzina fac-ciamo avanti ed indietro suquesta strada. A lui piacegirare in auto, non si vorreb-be fermare mai. Se invecenon ci sono i soldi per il car-burante, camminiamo apiedi, sempre su viaPolonia. Potete venirequando volete, ci troveretesempre da queste parti. Delresto, io non posso più per-mettermi una casa: tornano in Europa ho perso illavoro, ed in tre anni, passati a cercare le cureper poter far stare meglio il ragazzo e per dimo-strare la verità, ho speso tutto quello che avevo.Adesso non ho più nulla”. E sua moglie? “E’ rima-sta in America. Ha accettato la mia scelta, hacapito che non avrei avuto pace, se non fossi riu-scito a scoprire quello che era realmente succes-so. Ma il problema è dimostrarlo”. Come fa a vive-re così? “Per quanto riguarda il cibo non ci sonoproblemi, c’è sempre qualcuno che ci porta qual-cosa da mangiare. D’estate, poi, faccio qualchelavoretto e metto da parte quello che guadagno,proprio per poter mangiare. Il problema vero èlavarsi: mi pesa non poter fare la doccia tutti igiorni. Per fortuna ho fatto amicizia con un signo-re che abita nella strada parallela (via Svezia,ndr) che spesso mi fa andare a casa sua a lavar-mi. Con lui posso anche parlare e sfogarmi”.Cosa le pesa di più? “Proprio il fatto di non avereinterlocutori. Sono poche le persone a cui interes-sa la mia storia”. Non è perché parla solo ingle-se? “Forse sì, di sicuro questo è un impedimentonon da poco, ma qualcuno che comprende quel-lo che dico c’è. Io comincio a capire l’italiano, manon lo so parlare per niente, quindi ho difficoltàcon chi non parla inglese”. Perché non ha porta-

to suo nipote in America? “Ho cercato un posto,negli Stati Uniti, dove potessero curarlo, ma nonc’è stato nessun miglioramento: ho solo spesoaltri soldi senza risultato. Allora, anche consultan-domi con l’altro mio fratello, sono tornato inEuropa, perché è qui che posso continuare a cer-care verità e giustizia: abbiamo girato parecchiStati, ed alla fine siamo arrivati in Italia. Non sofino a quando ci resteremo. Il fatto è che ora houna certa età, non so cosa riuscirò ancora a fare”.I Carabinieri ormai lo conoscono bene. A Natalegli hanno portato un panettone. “Ringrazio davve-ro di cuore i Carabinieri di Torvaianica. Sono per-sone eccezionali, spesso mi vengono a trovareper vedere se ho bisogno di qualcosa. Li hoconosciuti lo scorso anno ad agosto, quando mionipote si è perso. Sono andato in caserma a pre-sentare la denuncia di scomparsa. Lo hanno cer-cato ed alla fine lo hanno ritrovato ad Anzio. Li rin-grazierò per sempre: io ho fato la promessa diprendermi cura di mio nipote, e non mi sarei maiperdonato se gli fosse successo qualcosa”.Il buon cuore di Emile si vede dai piccoli gesti:non ha nulla, ma è generoso. Qualcuno gli haportato due stelle di natale, e lui le regala a noi.Un “present” fatto di cuore, a persone sconosciu-te, solo perché hanno ascoltato la sua storia.

Vuoi vedere il servizio integrale? Le riprese e le interviste della nostrainchiesta sono in onda su City Web Tv,all’indirizzo www.ilcorrieredellacittà.com, sezione TV.

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Inchiesta

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Non ci sono solo quelle dei senzatetto, tra lestorie disperate del nostro territorio. C’èanche chi, come Giovanni Giona, 57 anni,

un tetto e poco più se l’è preso occupandolo. Masotto il tetto non c’è una vera casa, ma solo unabaracca diroccata senza luce, senza acqua esenza gas. Si trova a Santa Palomba, tra la cam-pagna, le fabbriche e l’area logistica, lontano datutto e da tutti. Vive in poco più di 10 metri quadri,in compagnia di due cagnoloni enormi ed un cuc-cioletto di poche settimane. “L’hanno abbandona-to qui davanti l’8 dicembre. Sanno che amo glianimali, ed infatti me lo sono tenuto: non avreimai potuto lasciarlo morire di fame o di freddo”,racconta orgoglioso. Giovanni abita qui - in unabaracca divisa in due “appartamenti”, anche l’al-tro occupato “da una persona che non sapevadove andare, gli ho detto che poteva stare qui fin-ché non trovava di meglio, tanto quasi non civediamo, non ci diamo fastidio” - senza alcunacomodità se non un letto, qualche mobile vecchioraccolto prima di essere buttato ed un paio disedie, ormai da quasi quattro anni. “Da quandosono uscito di galera”, precisa. Perché è finito incarcere? “Ho picchiato un uomo, perché avevatruffato una mia amica. Ma a questo si è aggiun-ta la falsa accusa della moglie: per vendicarsi, hadetto che l’avevo rapinata. Sono stato dentro un

anno e mezzo,per questabugia”. Ma primadove abitava?“Nel binariomorto della sta-zione di SantaPalomba: c’era-no due vagoni,quelli delle ferro-vie lo sapevanoche ci stavo io.Ma quando sonouscito dal carce-re non c’era piùniente: nonavevo più vestiti,coperte, queipochi oggetti chemi servivano perla vita di tutti igiorni… Sono

quindi andato al Comune di Pomezia, dalle assi-stenti sociali, per vedere se potevano aiutarmi”.Cosa ha chiesto? “Un lavoro, un posto dove dor-mire, oppure un sussidio per poter vivere. Non mihanno dato niente, quindi sono venuto qui ed hooccupato questa baracca”. Ma cosa fa per vive-re? “Vivo di espedienti”. Ossia? “A volte viene quicerta gente e mi dice di firmare alcuni documen-ti. In cambio mi danno mille, millecinquecentoeuro. Allora sto a posto per un po’”. Ma chi è que-sta gente? “Non lo so. Persone di Pomezia, diArdea, di Aprilia… A me non interessa: mi offronodei soldi che mi servono per sopravvivere. Loro losanno e vengono da me”. Con il risultato che suGiovanni pende anche l’accusa di essere una“testa di legno”. “Purtroppo nella mia vita non hotrovato molte persone per bene: ad aiutarmi sonostati solo i cosiddetti “delinquenti”, o comunquepersone con regole tutte loro”. Ma quello che ledanno per queste firme le basta per andare avan-ti? “Quando i soldi finiscono e non ho più nienteda mangiare, faccio sesso a pagamento. Nellazona mi conoscono tutti con il nome diBarbarella”. Come reputa la sua vita? “Di certonon ne sono soddisfatto, ma questo è quello cheposso fare, viste le circostanze. Nessuno mi falavorare, non ho i requisiti per la pensione: chefaccio? Non mi sembra di avere molte alternative,dal momento che non voglio né andare a rubarené chiedere l’elemosina. Non ho bisogno di unamano una volta l’anno, perché “mangio” tutti igiorni: quello che mi piacerebbe avere è un aiutovero, la possibilità di migliorare, di cambiare vita,avere un posto caldo dove stare. Ovviamentelavorando sodo, perché non mi voglio approfitta-re di nessuno. Anche se accetto i doni che alcu-ne persone mi fanno, dal pacchetto di sigaretteagli spicci, fino agli abiti smessi, io non chiedomai nulla”. Ha parlato di un posto caldo, ma quinon ci sono i servizi primari: come fa? “Al postodella luce uso una o due candele. Per l’acqua,vado con la carriola fino ad una fontana che sitrova a circa un chilometro da qui: la riempio tutta

e la porto a casa. Certo, è scomodo, ma non hoalternative. Per scaldare l’acqua e cucinare utiliz-zo una bombola, piccola, perché non ho mai moltisoldi da spendere. Per combattere il freddo, inve-ce, visto che non ci sono i riscaldamenti uso unpaio di coperte in più”. Cosa si aspetta dal futuro?“Ormai niente”. Di cosa ha paura? “Anche stavol-ta diciamo di niente, anche se non è proprio vero.Io dormo con una paletta di legno vicino a me:sono sempre pronto a difendermi. Io problema èche non ci vedo molto bene, quindi devo sperareche non succeda mai nulla”. Giovanni indossainfatti degli occhiali, ma non sono suoi. “Me lihanno regalati, ma non sono della gradazionegiusta. A me mancano diverse diottrie, questelenti non sono adatte, quindi per vedere allediverse distanze le avvicino o le allontano”. Ma leiha un medico di base? “No, e nemmeno l’assi-stenza della mutua. Quelle rare volte che hoavuto bisogno di una medicina, per fortuna hosempre trovato qualcuno che me l’ha regalata”.Ma dove risulta residente? “Io sono domiciliato inquesta baracca, ma la residenza che risulta daidocumenti è alla casa comunale di Pomezia”.Durante la chiacchierata i cani gli girano intorno,festanti. “Da loro ricevo amore incondizionato, edio cerco di ricambiare come posso: a loro nonmanca mai la pappa, a me a volte può capitare.Certo, si devono accontentare pure loro, ma perfortuna spesso una signora che abita nel quartie-re mi regala dei sacchi di croccantini per cani”.Lontano da tutto, Giovanni si muove solo a piedi.“Se devo andare a fare la spesa mi porto il carrel-lo, ma non posso mai comprare troppa roba, siaperché non ho mai tanto da spendere, sia perchénon ho il frigorifero. Io cibo non può restare fuoria lungo, anche se fa molto freddo”. Al posto delfrigo, una busta attaccata alla porta. Dentro cisono un po’ di verdure e poco altro. La carne èmerce rara, e “va consumata al massimo in ungiorno, altrimenti si rovina”. Nonostante tutto,Giovanni è allegro e solare. Viene da chiedersidove siano i suoi parenti, se sanno che tipo di vitaconduce. “Parenti? E’ come se non li avessi”. Edamici? “Ho qualche conoscente. Gli unici essereviventi che mi sono sempre vicini sono i miei cani.Anzi, approfitto per fare un appello: è possibilefare qualcosa contro chi ogni tanto me li avvele-na?”.

Maria Corrao

LA STORIA DI “BARBARELLA”:“MI PROSTITUISCO PER MANGIARE”

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Pomezia News

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Speciale 2012

Gennaio 2013

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Un anno fa la Sigma Tau ha annunciato lacassa integrazione per 596 persone, poiridotta a circa 400. L'azienda, già lo scorso

marzo, aveva prospettato una risoluzione positi-va con la presentazione del piano industriale, chedoveva servire ad un rilancio e, forse, al reintegrodei dipendenti. Qual è la realtà di oggi vista da chila sta vivendo in prima persona? Ne parliamo conalcuni dipendenti ora in cassa integrazione.“Nonostante la riduzione delle spese grazie allaCIGS, dopo un anno la Sigma Tau è ancora incrisi e vuole mandare in cassa integrazione altre146 persone, facendo chiudere di fatto tutto il set-tore ricerca: e questo sarebbe il rilancio? Gli infor-matori, anche quelli in CGIS, nei primi mesi del2012 sono stati generosamente premiati per irisultati raggiunti: questo significa che, forse, se cisono problemi questi dipendono da una pessimagestione del management, che invece scarica leinefficienze sui dipendenti”.Come è stato questo anno e quanto ha inciso lacassa integrazione a livello personale e all'internodella famiglia? “Con circa 850 euro al mese cisono grosse difficoltà ad arrivare a fine mese”.Chi vi è stato più vicino a livello di Istituzioni e dachi, al contrario, vi sentite presi in giro? “Ci sonostate circa 20 interrogazioni parlamentari sullacrisi Sigma Tau, con cui quasi tutte le forze politi-che hanno cercato di aiutare i lavoratori, eviden-ziando la problematica del transefer price e lagrande contraddizione tra il mega investimento di300 milioni di dollari fatto nel 2010 con l’acquisi-zione del ramo d’azienda Enzon negli USA, conbilanci evidentemente sani, tanto da convincere ilMinistro Passera, allora capo di IntesaSanPaolo,a fornire il necessario supporto finanziario. Adistanza di pochi mesi quegli stessi bilanci sonostati utilizzati per evidenziare alle autorità compe-tenti lo stato di crisi. Tutte le interrogazioni sonocadute nel vuoto: ci sentiamo traditi dalla

Regione Lazio, dal Ministero del Lavoro,dall’Ispettorato del Lavoro, dall’Agenzia delleEntrate, dalla Guardia di Finanza, insomma, datutti quegli enti che avrebbero dovuto verificarequesta strana ed improvvisa crisi, scoperta 6mesi dopo la scomparsa di Claudio Cavazza e ilcomunicato degli eredi, che rassicuravano idipendenti sul futuro e sulla solidità del gruppo. Ilavoratori si sentono traditi anche dalla RSU, chenon è stata in grado di difenderli, come invece è

successo alla Abbott”. Quali sono le speranze peril 2013? “Che vi sia un po’ di giustizia: nel 2012l’azienda ha contribuito al costo delle colonieaziendali per i figli dei dipendenti non in CIGS, ilparco auto aziendali è sempre pieno di lussuoseberline, mentre il bus navetta viaggia con pochis-sime persone a bordo. Forse si potrebbe fareeconomia su queste cose, invece che sulla pelledei lavoratori”.

2012: UN ANNO INSIEME A VOIRipercorriamo insieme i fatti salienti di Pomezia & ArdeaServizio di Maria Corrao eMatteo Acitelli

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17Gennaio 2013

PETTIROSSO - Il 2012 per gli abitanti dellaPettirosso è stato un anno di promesse: proviamoa chiedere ad uno dei proprietari, PaoloCipollone, cosa ne abbiano ricavato. “Nelladomanda è insita la risposta: "Un anno di pro-messe". Da parte del Sindaco e dalla politicapometina in generale, nulla si è ottenuto, nono-stante l'illusione degli ultimi mesi, che sembravaportare ad una trattativa tra noi proprietari ed ilComune per giungere ad un accordo transattivo.L'amministrazione non è stata capace di portaresui tavoli dei nostri legali una proposta e così citroviamo con un ultimatum da parte del Giudicedel Tribunale di Velletri, che ad Aprile prossimosarà pronto ad emettere le prime sentenze.Ovviamente parliamo del primo grado di giudizio,con il rischio di Appello e Cassazione.Onestamente non credo che un onesto cittadinopossa sopportare tutto ciò nemmeno per unmese ancora... Di certo, vedere quanto accadesotto la torre comunale tra mazzette ed arrestinon aiuta a placare i malumori di chi viene invita-to a lasciare libera la propria casa, pagata a prez-zo di mercato con un atto notarile, e che ora siritrova a sobbarcarsi una causa con l'esborso dimigliaia di euro. Ciliegina sulla torta, chi volesseovviamente non può vendere l'immobile”. Avetepiù volte provato a smuovere le acque con prote-ste anche "coreografiche": è servito a qualcosa?“Per prima cosa mi sembra lecito ricordare comeil nostro modo di protestare, come truffati ed illu-si, finora sia stato del tutto civile. A parer mio, inquesti "scandali" la coreograficità ha il suo ruolo.Sappiamo bene quale danno possa recare alivello di immagine verso i politici, ed è per questoche non sono da escludere ulteriori azioni, maga-ri coinvolgendo tv a livello nazionale. Se non erro"Striscia la notizia" conosce bene Pomezia...Posso solo dire che più volte è stato necessariosedare delle iniziative "al limite" da parte dei sin-goli (onesti padri di famiglia), spinti esclusivamen-te dall'esasperazione”. Cosa vi aspettate dal2013? “Per prima cosa attendiamo che il Sindaconomini un nuovo delegato, sostituto di Mirimich,alla vertenza Pettirosso. Dopodiché abbiamo tremesi per trovare un accordo, sono pochi ma nonpossiamo non esser fiduciosi. Non c'è più tempoper giocare a nascondino o far finta che tutto sirisolverà da sé. Ogni carica politica dovrà assu-mersi le proprie responsabilità”. Qual è il livello difiducia nei confronti dell'Amministrazione diPomezia e dei politici pometini? “Se dovessi rife-rirmi a quanto visto finora, preferirei non rispon-dere. Vorrei comunque consigliare a tutti i cittadi-ni pometini di esser presenti almeno una volta adun Consiglio Comunale. Saprebbero sicuramen-te chi non votare alle prossime elezioni...Concluderei ricordando a quanto ammontano adoggi le spese legali del Comune: € 700.000,00.Chi le paga?”.

SALZARE - “Io ho un pessimo ricordo dell’abbat-timento della palazzina A – ha dichiarato il custo-de del comprensorio, Alberto Vani – Fermorestando che si tratta di una procedura di leggeche va rispettata, posso dire che vedere come èstato svuotato quell’edificio, semplicemente met-tendo fuori quella gente, senza fare una distinzio-ne tra chi era davvero bisognoso e chi invece eraun criminale, è stato davvero doloroso, ancheperché non è stato fatto nulla per impedire che itanti stranieri che prima occupavano abusiva-mente quegli appartamenti sono rimasti comun-que qui, indisturbati, dando l’assalto agli altri edi-fici. Infatti, tutte le persone non desiderate dellapalazzina A hanno ritrovato una sistemazione siadentro che fuori questo complesso. Questo signi-fica che c’è qualcosa che non va: credo che nonvengano tutelate abbastanza le persone oneste”.Dopo l’abbattimento della palazzina A ci sonostati anche diversi problemi a livello igienico-ambientale: dove sorgeva l’edificio adesso c’èuna discarica a cielo aperto, mentre dalla palaz-zina contigua fuoriescono liquami. “Credo chenell’abbattere la palazzina non siano state fatte ledovute considerazioni - ha aggiunto Roberto,uno dei proprietari degli appartamenti “regolari”delle Salzare – Probabilmente la fuoriuscita diliquami è dovuta ad un’interruzione delle retefognaria. Spero di sbagliare, ma è l’ipotesi piùprobabile, visto che questo è stato uno dei primicomplessi in zona dotato di allaccio alle fognatu-re”.

USI CIVICI: Degli usi civici il commento diStefano Ludovici, consigliere comunale del PD,direttamente interessato alla questione in quantosu un terreno gravato dagli usi civici svolge la suaattività lavorativa. “E’ stato firmato un protocollocon la famiglia Sforza Cesarini, ma per risolvereil problema in realtà ci saremmo dovuti rivolgereal giudice demaniale, competente per quantoriguarda gli usi civici. Quella fatta da Eufemi èstata una mera mossa di propaganda elettorale,visto che un protocollo di intesa come quello fattonon serve a nulla. La vera risoluzione è possibilesolo seguendo ciò che dice la legge: vorrei farpresente che alla Banditella, dove ci sono terreni,inizialmente di proprietà della famiglia Rossi, gra-vati da usi civici, si sta già procedendo alle primeliquidazioni, circa 15, in accordo con la RegioneLazio, che ha inviato i suoi periti, uno specializza-to per i terreni agricoli ed uno per quelli ad usoabitativo. In questo caso, senza troppi clamori, èstato seguito l’iter previsto dalla legge. Perchénon si fa la stessa cosa con i 700 ettari dei terre-no delle Salzare?”. Anche Antonino Abate, capo-gruppo consiliare del PD, dice la sua. “Quel pro-tocollo d’intesa non credo sia mai partito. Si è trat-tato di una strumentalizzazione politica, è statocavalcato il momento elettorale a danno dei citta-dini che si aspettavano davvero una soluzione.Credo sia ora di smetterla di prendere in giro gli

abitanti di Ardea, che meritano davvero tutt’altrorispetto”.

ACQUA A S. PALOMBA: Del “problema acquapotabile” parliamo con Diego Casubolo, presi-dente del Comitato di Quartiere Roma2/S.Palomba. Dopo tanti rinvii, tante promesse, tantiproclami, finalmente il 28 giugno scorso l'acqua èarrivata nella torre piezometrica. Si aspettava chesarebbe arrivata a breve anche nei vostri rubinet-ti, visto che al "taglio del nastro" il sindaco avevapreannunciato 45 giorni per il lavaggio?“Ero presente al taglio del nastro e sinceramentesì, mi aspettavo che l'acqua sarebbe arrivataentro il mese di settembre. Questo perché inquell'occasione scambiai qualche parola, oltreche con i rappresentanti politici e tecnici delComune, anche con il personale e i dirigenti diACEA. Sembrava che tutto procedesse per ilmeglio e sebbene fossi consapevole che si tratta-va di un passaggio intermedio, l'ottimismo avevapreso il sopravvento”. Passato il tempo previstosono ricominciate scusanti e promesse. Qual è lasituazione attuale? “Più che le scuse e le promes-se sono cominciati nuovi problemi. Problemi,come il furto del rame dalla torre, che in condizio-ni normali avrebbero fatto ritardare l'erogazionedell'acqua di qualche giorno. E invece il Comunee le sue casse attraversano un periodo che nullaha a che vedere con la normalità, perlomeno inun Paese del rango dell'Italia. La situazioneattuale? E' quella che ha contraddistinto gli ultimidue anni. L'acqua è vicina come non mai ai rubi-netti delle nostre case. Gennaio? Febbraio? nes-suno si sbilancia nell'indicare una tempistica e imesi passano inesorabilmente”. E qual è il vostrogiudizio su come l'Amministrazione ha gestito lavicenda? Vi fidate ancora dei nostri politici? “Vivoa Pomezia dal 2008 e ritengo che sia una Cittàcomplessa e mal gestita da anni. In pochi,pochissimi (politici e non) amano questo territorio,in molti lo vedono come un eldorado da sfruttareper fare soldi e fuggire via. Questa situazione siripercuote inevitabilmente sull'estetica, sulla puli-zia e sulla vivibilità della Città. A mio modo divedere bisogna però uscire dalla distinzione nettatra cittadino e politico. I confini non sono netti, masfumati, così come le responsabilità di una noncorretta gestione del territorio che a mio modovanno suddivise. Di gente che si vende per "duedenari" ce n'è in politica come tra i cittadini cosid-detti comuni”. Il 2013 sarà ancora un anno "asecco", secondo lei? “Il 2013 deve essere l'annoche vedrà l'acqua potabile a Roma 2! Non potràche essere così! Per il mese di effettiva erogazio-ne aspetto che l'Ing. Curci, che con l'occasioneringrazio per il lavoro svolto e per la sempre squi-sita disponibilità, si esprima in tal senso”.

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MENSE SCOLASTICHE A POMEZIA: “Per for-tuna la fase più critica è passata, ma qualche pro-blema sul servizio di refezione scolastica aPomezia ancora c’è – racconta Carmen, mammadi una bambina di 4 anni - Vorrei riepilogare quel-lo che è successo lo scorso mese: il 4 dicembreè stato interrotto per due giorni a causa del pas-saggio dalla ditta Innova alla Cooperativa diServizi C.N.S. Il 7 dicembre era garantito il servi-zio mensa con piatti freddi. E va bene, ma allascuola materna Sant'Andrea Uberto è stato con-segnato alle 14:15! Stiamo parlando di bambinidai 3 ai 5 anni: è indegno! Dal 10 dicembre il ser-vizio sarebbe dovuto essere regolare, con ladistribuzione di pasti caldi, ed invece nei giornisuccessivi viene distribuito su 2 turni e alla scuo-la materna Sant'Andrea Uberto il secondo turno èalle 13:45. Stiamo sempre parlando di bambinidai 3 ai 5 anni”. E per quanto riguarda la qualità?“I primi giorni ci sono stati problemi: i bambini, maanche qualche maestra, spesso hanno lasciatotutto nel piatto, perché era immangiabile. Midispiace che il Sindaco di Pomezia Enrico DeFusco non sia andato, così come aveva inveceannunciato, “nelle scuole a supervisionare il ser-vizio e controllare che tutto si svolga regolarmen-te”. Noi, sinceramente, non lo abbiamo visto…Inoltre c'è da segnalare che al Sant'AndreaUberto esiste una cucina interna pronta per esse-re utilizzata, ma chiusa; ci domandiamo per qualemotivo. Sono solo altri soldi pubblici buttati?”.

PROTESTA DEGLI STUDENTI – “La nostra pro-testa si può riassumere con lo slogan apparso inuno striscione, nel quale si dice “Ci avete rubatotutto, ridateci almeno il nostro futuro”. Ed è perquel futuro che siamo scesi in piazza”, racconta-no gli studenti delle scuole superiori di Pomezia.Ragazzi che ragionano con la loro testa, capen-do che per poter cambiare le cose bisogna lotta-re in prima persona e non aspettare che siano glialtri a decidere. “Speriamo che la nostra vocepossa essere ascoltata, ma anche che sia daesempio ai nostri genitori ed a tutti quegli adultiche si lamentano, ma che poi non fanno nienteper cambiare le cose. Noi crediamo che, uniti, riu-sciremo ad ottenere qualcosa. Per questo abbia-mo deciso di unire le forze, creando un comitatointerscolastico che unisce le varie realtà del terri-

torio. Adesso attendiamo che si insedi il nuovoGoverno, per poi studiare le sue mosse: devonoperò sapere che siamo pronti a ricominciare lanostra lotta contro i tagli all’istruzione e alla priva-tizzazione delle scuole e della cultura”.

BOIRON: Il 19 dicembre è stata firmata dai 48lavoratori della Boiron di Via Pontina Vecchia, adArdea, la Cassa Integrazione GuadagniStraordinaria. Un altro pezzo dell’industria sul ter-ritorio che chiude, lasciando a casa i dipendentiche dal 1 Gennaio prossimo inizieranno a usufrui-re della CIGS fino al 31 Dicembre 2013.Ricordiamo che l ‘azienda francese leader mon-diale nella ricerca dell’omeopatia rimane in Italiacon la sede di Milano, dove tra l’altro un paio dilavoratori romani hanno già accettato di trasferir-si. La conferma della volontà da parte della socie-tà francese di abbandonare il sito produttivo edistributivo era già arrivata ai lavoratori lo scorso12 ottobre, data in cui è partito un “conto allarovescia” di 75 giorni, passati i quali l’aziendaeffettivamente chiuso lo stabilimento, lasciando idipendenti senza lavoro, nonostante gli ottimirisultati ottenuti a livello di fatturato: malgrado lacrisi, l’esercizio chiuso il 31 dicembre scorso indi-ca infatti ricavi per oltre 53,5 milioni di euro, in cre-scita del 3%, con un utile che sfiora i 2,3 milioni,e un indice di redditività dell‘11,7%. “Hanno volu-to chiudere per forza – sostengono i lavoratori –nonostante il fatturato attivo: fino a luglio scorsosono stati concessi premi di partecipazione. AdArdea distribuivamo il 70% del fatturato azienda-le e il quantitativo di prodotti distribuiti dal nostrostabilimento era cresciuto del 29% dal 2010 al2012”.

CECCONI: Tutti licenziati, i dipendenti dellaCecconi, storico salumificio di Ardea. Nonostantei tentativi di dialogo, le proteste, le manifestazionied i cortei, oltre agli interventi delle Istituzionilocali e regionali, la produzione si è fermata defi-nitivamente e lo stabilimento è stato chiuso, forseper sempre. Il 19 dicembre l’ennesimo sopralluo-go della ASL all’impianto: i controlli sono serviti averificare l’avanzato stato di decomposizionedelle carni rimaste all’interno dei magazzini,scongelate e senza illuminazione. Con l’occasio-

ne i lavoratori, ancora in presidio davanti i cancel-li dell’azienda, hanno conosciuto il nuovo presi-dente della società, presente sul posto con i ver-tici della Cecconi stessa. Solo pochi giorni primac’era stata l’ennesima protesta degli operai, chevolevano evitare che gli incaricati della societàMenfer, una ditta di raccolta rottami, entrasse persmantellare le attrezzature per le lavorazioni dellecarni e portarle alla fonderia.

IL BILANCIO DEL 2012 SECONDO I CITTADINI

Antonio Sessa, giornalista: “I fattori positivi del2012 attengono alle iniziative di partecipazionepolitica da parte dei cittadini. Bastia pensare alleprimarie o alla raccolta firme del Movimento 5stelle, ma anche ai giovani scesi in piazza perprotestare contro i tagli alla scuola. Tra quellinegativi evidenzierei la crisi del mondo del il lavo-ro. Pomezia è stata sempre uno dei maggiori poliindustriali d’Italia, ancora oggi diamo lavoro a chivive fuori dalla nostra città, ma ci piange il cuorevedere tante imprese che cessano o riducono laloro attività. Per quanto riguarda l'amministrazio-ne comunale, credo che nel 2013 debba soprat-tutto evitare il dissesto finanziario”.

Marco, cittadino: “Io abito a Pomezia da oltre 40anni ed ho visto una trasformazione negativaincredibile: non c’è più lavoro, c'è fame. Uscire èdiventato un miraggio, anche solo andare a man-giare una pizza è diventato un lusso. Mi fannorabbia i nostri politici, che sembra vivano in unaltro pianeta”.

Valentino Valentini, cittadino: “Il 2012 si chiudemalissimo sul fronte economico del Comune:sentire che un assessore alle finanze dichiara diessere soddisfatto perché il bilancio si chiude con2 milioni di euro di passivi la dice lunga. Credoche la crisi di Pomezia sia in realtà la crisi dellanostra classe politica. Temo che il 2013 sarà peg-gio, perché questa Amministrazione continua aprodurre atti che poi non porta avanti”.

Gino Antonio Maratta, cittadino: “Il PrimoCittadino deve ancora dimostrare di saper fare ilsuo lavoro. Di sindaco ha solo l'appellativo, comegli assessori o i consiglieri comunali. Sono solopoliticanti, come li chiama Striscia la notizia”.

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Seguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news Speciale 2012Annibale Gentile, cittadino: “Ho 80 anni e hofatto le elementari a Pomezia: negli anni ‘60Pomezia era una delle zone più ricche d'Italia,eravamo tutti brillanti e pieni di fiducia verso ilfuturo. Adesso Pomezia è povera. Non so sequesto dipende da chi ci governa, però è veroche è sempre stato così comunque, io sindacocompro una terra e la vendo a lei da agricola aindustriale. il 2013 sarà sempre peggio, alal poli-tica non c'è un limite di peggio

Paolo Ruffini, presidente del consiglio comunaledi Pomezia: “Se i cittadini soffrono la crisi la colpava ricercata anche nella pressione fiscale che loStato centrale sta attuando per poter sanare ibilanci. Da parte nostra, stiamo lavorando perallentare la pressione fiscale delle tasse comuna-li”.

Fabio Fucci, consigliere comunale Movimento 5Stelle: “Il 2012 ci lascia davvero pochi fatti positi-

vi, se guardiamo l’amministrazione comunale,che va avanti tra guasti ed indecenze. Di positivovedo la grande partecipazione da parte dei citta-dini, che finalmente hanno voglia di interessarsialla vita della economica, politica e sociale dellacittà”

RIFIUTI, PROBLEMA COSTANTE“E’ vero, ci sono stati tanti problemi riguardo alservizio di raccolta dei rifiuti urbani – ha spiegatoPiero Toce, Assessore all’Ambiente del Comunedi Pomezia - La maggior parte di essi sonocomunque imputabili ad una delle due ditte chehanno gestito il servizio fino al 4 dicembre. Inquella data abbiamo interrotto i rapporti conl’Aimeri, ditta più volte insolvente sia nei nostriconfronti che in quelli dei dipendenti, rinnovandoper altri sei mesi alla società Formula Ambiente,che insieme all’Aimeri formava il consorzio CNS,vincitore del precedente appalto. Da quando que-sta ditta ha preso in carico l’intera gestione abbia-

mo avuto un visibile miglioramento del servizio esicuramente meno problemi anche a livelloamministrativo. Nel recente passato, infatti, ilComune per ben tre volte aveva dovuto pagaredirettamente gli stipendi ai lavoratori dell’Aimeri,che non retribuiva i suoi dipendenti. In ogni caso,siamo al lavoro per il perfezionamento del nuovocapitolato d’appalto: prevediamo di poter espleta-re la gara entro la scadenza della proroga con-trattuale appena firmata con l’attuale ditta”.

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Siamo persuasi, a dispetto di quanti o nonsanno o non vogliono sapere, che Ardeacostituisca un patrimonio inestimabile sul

piano culturale, storico, paesaggistico e soprat-tutto archeologico non ancora valorizzato appie-no. Al di là dalle diatribe politico/amministrative, èvivo ed eclatante ad Ardea tutto un mondo scono-sciuto ai più, che spende parte del suo tempo perla cultura, per l’informazione e la conoscenza delproprio territorio, la propria storia e desidera man-tenerne la memoria come elemento essenzialeper capire e dare un senso alla propria vita equella dei propri cari. Abbiamo dunque deciso diandare a fondo e ci siamo recati nel cuore pul-sante della cultura ad Ardea, lo straordinariomuseo dedicato al grande maestro Manzù, eabbiamo scoperto cose davvero di estremo inte-resse che meritano di essere divulgate e cono-sciute soprattutto dalle giovani generazioni chetroppo spesso pensano che Ardea sia un deser-to ad ampio raggio. Abbiamo inteso parlare con ilricercatore culturale più affermato, un componen-te dell’organizzazione mondiale dell’UnioneLatina, organismo cui aderiscono trentasettepaesi e che si trova presso l’Unesco, GiosuèAuletta. Personaggio schivo, diretto, amante delterritorio e di tutto quello che lo circonda, studio-so insigne e conoscitore profondo del grandemaestro Manzù. Dott. Auletta, ci parli anzitutto di Manzù, sve-lando particolari della sua personalità pococonosciuti, magari aneddoti. Nel rispondere aquesta domanda, l’emozione di Auletta è palpabi-le, gli occhi si illuminano, pudicamente si lasciaavvincere da un sorriso contenuto, ma ricco diorgoglio nel sapere di dover raccontare e riviveremomenti eccezionali.“Ho iniziato a frequentarlo da quando avevo undi-ci anni. L’arricchimento che ne ho tratto è immen-so, certamente assieme a lui ho respirato l’ariadella sua nobiltà d’animo, della profondità delpensiero e dell’immenso patrimonio culturale cheha trasferito nelle sue opere molto più di quantosi possa pensare”.Ha qualcosa di particolare che sente di dovercomunicare a quelli che furono i suoi concit-

tadini? “Certo, ed è il fulcro della sua esistenza, la moti-vazione profonda che lo indusse, lui bergamasco,a optare per questa terra della quale mai ebbe ilminimo dubbio di volerci restare eternamente econtribuire con la sua tumulazione all’arricchi-mento culturale del paese che lo adottò con entu-siasmo e orgoglio”. E’ certamente qualcosa d’inedito, vero?“Si tratta di qualcosa che capita ai grandi dellaterra, a quelli che mostrano una sensibilità noncomune e pensano alla propria vita e opera comestrumenti per far comprendere i valori veri e uni-versali: la cultura, inevitabilmente connessa conma memoria storica; il valore della pace, dell’inte-grità morale e del buon vivere civile. Egli scelsequesta terra perché sentiva lo spirito del luogo,avvertiva fortemente, come soleva dirmi, che“Ardea è la città della pace”. Per queste ragioni findal 1965/’66 cercò con entusiasmo inusitato dicontribuire a elevare la cultura attraverso l’orga-nizzazione del “Premio Internazionale di PitturaCittà di Ardea”. Inoltre, credeva laicamente didover ricostruire la storia culturale della latinità”.Oggi com’è considerata la latinità?“Sembrerà strano, ma oggi nel mondo la latinità èoggetto di studi profondi e accurati che trovanoArdea al centro di progetti di altissimo valoresenza che se ne sappia nulla a livello amministra-tivo. Ardea, ma non svelo niente di nuovo alriguardo, fa parte del contesto territoriale che hadato origine alle culture nel mondo delle lingueneolatine quali la nostra, la francese, la spagnolae la rumena. Come accennavo prima con riguar-do al legame all’Unesco, nel 1954 fu firmato ilTrattato di Madrid che sancì la cultura Latinacome argine e caposaldo dell’universo culturale,e da allora il 15 maggio si celebra la giornatamondiale della latinità”.Un noto ministro della Repubblica ebbe adichiarare che con la cultura non si mangia,lei cosa ne pensa?“Ovviamente sono del parere opposto. Credo chela cultura sia un formidabile mezzo per l’espan-sione economica e Ardea potrebbe diventare,con poche iniziative, fulcro di tali opportunità.

Pensi alle possibilità turistiche e ai vantaggi chene deriverebbero per le popolazioni locali se solosi istituzionalizzasse un percorso metropolitanomolto ambito, che è l’itinerario delle origini latinedei romani. E poi altre iniziative sulle quali stiamoragionando”.Ritorniamo al Manzù per capire qualcosa inpiù della triste faccenda che qualche tempo fariempì le cronache per il trasferimento dellasalma del Maestro a Bergamo.“Bene, a questa domanda tengo particolarmente.Il Maestro era intimamente e irremovibilmenteconvinto che il radicamento al luogo è parte deltutto della vita di un uomo. Manzù sentiva di stareal centro del mondo e nella storia di Ardea, e pro-prio qui trovava tutti quei valori umani fondamen-tali per la sua arte. Con questi fondamenti il ten-tativo del 2003 di sradicare Manzù dal suo territo-rio poteva considerarsi come atto sacrilego, unavera e propria profanazione e sono certo cheormai a nessuno possa venire in mente di com-piere un atto così abietto. Manzù era un maestrodi vita, il cui patrimonio personale è il testamentodella sua arte che ha inteso offrire come lascitoad Ardea. Il Museo può essere considerato comeuna porta per entrare nel mondo e quindi qualsia-si iniziativa irrispettosa della sua volontà e nonpossiamo permettercela. Non a caso anche la cit-tadinanza l’ha ben compreso nel momento in cuiha rilasciato sedicimila firme in tale direzione”. Che legame c’è tra il Manzù e i suoi percorsiculturali che la vedono qui ogni venerdì contanta gente interessata alle sue dissertazioni?“Le iniziative culturali e educative che si svolgonopresso il Museo - e non solo il venerdì, ma anchealtri giorni della settimana, soprattutto per gli alun-ni delle scuole elementari e medie di Ardea e delcircondario - altro non sono che la concreta attua-zione degli ideali artistici e umani del Manzù.I nostri incontri settimanali possono essere defini-ti come un laboratorio di ricerca permanente cheha tra gli elementi fondamentali appunto Manzù,Virgilio e il territorio di Ardea”. Vuole aggiungere qualcos’altro in omaggio eossequio alla grandissima personalità diManzù e della sua insigne opera?“Mi limito essenzialmente a rammentare quelloche ebbe a scrivere il grande critico d’arte GiulioCarlo Argan, che ne comprese il fondamentodella vita e delle sue opere: «Il pensiero delMaestro contiene una verità profonda e ancorapiena di saggezza umanistica. Quando un’avver-sa realtà storica chiude ogni umana prospettivadel futuro, l’immaginazione non ha altra salvezzache la memoria»”.Grazie per questa bella pagina di storia e cultura.Circa una settimana dopo la nostra intervista, unpugno di teppisti vaganti allo stato brado, forseper atto di gratuita imbecillità o per intimidazionefavorita da taluno, ha distrutto vetri, specchiettiretrovisori e serrature di nove automobili di citta-dini che si erano recati a seguire le lezioni del Dr.Auletta. Tutto ciò è, probabilmente, il segno tangi-bile dei tempi bui in cui viviamo, e non solo adArdea!

Michele Lotierzo

ARDEA E MANZU’: UN PATRIMONIOINESTIMABILE DA VALORIZZARE

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Grande festa il 21 dicembre scorso alloSchool party delle scuole superiori diPomezia. Più di trecento gli studenti delle

scuole secondarie pometine, che si sono riunitipresso il Mare Village di Torvaianica per una festaall' insegna della musica e del divertimento. Dopolunghe settimane di battaglie e manifestazioni indifesa del diritto allo studio e della scuola pubbli-ca, i rappresentanti d' istituto hanno deciso diorganizzare un momento di festa e di divertimen-to perché "in fondo, siamo sempre ragazzi",come ha detto Pasquale Labate, da tre anni rap-presentante del liceo Pascal di Pomezia. "Ci stia-mo impegnando molto per difendere il nostrodiritto allo studio, in un paese dove le scuole pri-vate hanno più fondi di quelle pubbliche e doveancora si parla di tagli alla scuola, mentre questadovrebbe entrare a far parte della vita degli stu-denti in modo più completo". In che senso?"Vorrei una scuola che fosse aperta anche ilpomeriggio, dove poter fare attività di laboratorio,dove poter fare sport senza rivolgersi a societàprivate, ma se si continua a parlare di tagli questonon avverrà mai. I miei coetanei sono ancoradistratti da Facebook e altre cose, ma nelle ultimesettimane ci siamo attivati molto. Alle manifesta-zioni non eravamo pochi e saremo sempre dipiù". Abbiamo chiesto ai ragazzi se ci sarannonuove proteste e per tutti la risposta è "dobbiamoaspettare le prossime elezioni e vedere cosaverrà deciso in tema di tagli alla spesa pubblica".Ai giovani anche la fiducia delle istituzioni locali,

che hanno patrocinato l'evento. Tra i presenti allafesta, il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, cheha voluto portare il suo sostegno ai giovani "con-tro certe decisioni incredibili. Un paese che ogginon investe nell' istruzione - afferma De Fusco - èun paese che va a picco. Una nazione civile nonpuò avere una scuola di secondo livello ed è perquesto che, come membro della commissioneper la messa a punto dello Statuto per l' areametropolitana, mi impegnerò per migliorare l'offerta didattica nel nostro territorio". Ha già qual-che idea? "Vorrei portare la scuola superiore aTorvaianica, magari un alberghiero, e vedere tantistudenti andare a scuola a piedi; un modo per farcrescere ancora di più questa cittadina che, concontinui interventi, stiamo cercando di portare anuova vita". Ha già in mente dove potrebbe sor-gere questo ipotetico plesso? "Se continua arimanere quello scempio in piazza (il sindaco siriferisce alla struttura abbandonata vicino al

Belvedere, ndr) credo che presto chiederò larequisizione per utilità pubblica della struttura". Asostenere i ragazzi nelle loro battaglie, ma anchenel divertimento, è scesa in pista a ritmo di discol'assessore Rosaria Del Buono, alla quale gli stu-denti hanno mostrato affetto e gratitudine per l'appoggio finora ricevuto. Infine, anche per i tantiragazzi di Ardea che frequentano gli istituti pome-tini, presente il consigliere comunale RiccardoIotti. Per lui, che ha vissuto da protagonista lelotte studentesche ai tempi del liceo, personaimpegnata nell'associazionismo giovanile, è diffi-cile non sostenere questi ragazzi, che voglionosolo un futuro migliore. "Sono vicino a quellaparte buona dei giovani di oggi - afferma- quelliche sanno organizzarsi senza esagerare, quelliche sanno reinventarsi nonostante i periodi dicrisi. Questo perché i ragazzi sanno essere unapotenzialità, sanno adattarsi, ma anche farsi vale-re". Parlando con Iotti di scuole superiori nonpotevamo non chiedere a quando una scuolasecondaria ad Ardea. "Il progetto è già partito conl'ex sindaco Eufemi, ora sono pronti tutti gli attiamministrativi che come Comune dovevamo pre-parare, non ci resta che aspettare la conclusionedell' iter burocratico". Che istituto porterebbe adArdea? "Certamente l' alberghiero, visto le carat-teristiche del nostro territorio". La festa si è con-clusa tra la felicità dei diversi rappresentanti d'isti-tuto, promotori dell'evento, e la soddisfazione delteam della Fashiongroup Eventi (S. La Manna, C.De Cortes, M. Sartacci e D. Carrieri), cui è stataaffidata l'organizzazione della festa.

Claudia SperdutiFoto di Simone Angileri

STUDENTI, DALLA PROTESTA… ALLA FESTAGrande successo per

lo “School Party”

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COSA NON VA IN CITTA’Gentile redazione,

Invio queste immagini che mi rattristano, spero che qualch

epolitico o funzionario delComune possa intervenire.Parliamo della fontana e dell

eaiuole non curate che impediscono il passaggio pedonale di Piazza SanBenedetto a Pomezia: sembra d

ivedere paesi fantasma e senzaamministratori. Gennaro Adiletta

Salve Direttore,Le invio la segnazione di alcuni alberi trascurati, secondo me mai potati, che si trovano tra via Boezio e via Copernico. Dalleimmagini si capisce chiaramente che sono adaltezza uomo quindi impediscono il passaggio. Nell’ultima foto è riportata una struttura incemento (dovrebbe essere una centraledell'ACQUA o del GAS non so...) dove, cosaassurda, ci vive una persona: basta guardareall'interno per trovare un materasso e tuttol'occorrente per passare la notte.Di queste strutture ce ne sono diverse e honotato che una buona parte sono occupate abusivamente: chi ci parcheggia motorini, bicie chi ci dorme...Spero che qualcuno intervenga prima possibile.

OPERE INCOMPIUTE

Che fine hanno fatto i lavori di ristrutturazione dellarotatoria di Zoomarine? Il 13 Dicembre era stata annunciata l’asfaltatura e ilripristino del manto stradale entro Natale “condizioni climatiche permettendo”. Il tempo è stato ottimo, come mai i lavori non sonostati fatti?

BUONE NOTIZIE

“Vi aggiorno su alcune problematiche del nostro quartiere che sembrano essere invia di risoluzione. Come sapete metà quartiere è al buio, poiché ignoti nel marzoscorso rubarono i cavi di rame (insieme a quelli della torre piezometrica). Il 5dicembre sono ripartiti i lavori alla costruenda scuola media di S. Palomba, mentredal 13 dicembre è iniziata l'installazione dei nuovi lampioni a LED; hanno cominciato da Via Fiorucci, per poi proseguire anche in Viale delle Arti. Non solo,l’ing. Curci, dirigente ai lavori pubblici, ci ha informati che tramite un bando dellaProvincia il nostro parchetto pubblico verrà finalmente dotato di giochi per bambini. Staremo a vedere. Intanto, se permettete, sarebbe bello per il nostroquartiere pubblicare sul Vs giornale tutte queste notizie finalmente positive”.

Massimo Stefani

Page 23: Il Corriere della Città - Gennaio 2013

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23Gennaio 2013

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Bullismo e società. Il rapporto Bullo-Vittimacon le ripercussioni, da una parte e dall'al-tra, non solo per i ragazzi coinvolti ma

anche e soprattutto per le famiglie, per il corpoDocente e, di riflesso, per tutta la Società. Sonostate queste alcune delle tematiche affrontateall'interno del convegno svoltosi lo scorso 17Dicembre e promosso dagli Istituti Comprensivi diArdea 1 e Ardea 3, per un incontro volto, non soloa sensibilizzare, una volta di più, tutte le parti incausa ma anche per approfondire, attraversonuovi metodi di recupero, le modalità per ristabili-re l'equilibrio infranto, laddove uno dei problemiprincipali della Società contemporanea continuaa mietere vittime. Il primo contributo è stato adopera della Dott.ssa Palmieri, Presidentedell'Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare , laquale ha sottolineato, tra gli altri, l'importanza peri genitori di entrare nel cosiddetto “mondo som-merso” ovvero quell'area in cui i figli si rifugianotenendoli al di fuori. Inoltre, ha proseguito ilPresidente “Anche gli adulti dovrebbero impararead essere meno “bulli” perché molto spesso èproprio l'universo dei grandi a far passare questo

tipo di messaggio negativo che funge poi damodello per il bambini” La Dott.ssa, in conclusio-ne d'intervento, ha poi voluto lanciare un monitoa tutti i genitori: “ Il famoso tempo di qualità è unastupidaggine. Dobbiamo trascorrere quanto piùtempo possibile – salvo ovviamente casi partico-lari – con i nostri figli perché, altrimenti, il nostroposto potrebbe prenderlo qualcun'altro”. La paro-la è poi passata agli altri relatori: GabriellaMatricardi ha illustrato le caratteristiche e le fina-lità del “Progetto Legalità sui..banchi di strada” edi come esso miri a sensibilizzare i ragazzi attra-verso incontri con esperti, lavori in classe, conve-gni ed altre attività. Il Consigliere ComunaleRiccardo Iotti ha espresso il suo plauso per tutte

le iniziative messe in campo dal Comune diArdea per contrastare il fenomeno, mentre iGhost, in qualità di testimoni privilegiati delmondo della Musica, hanno ribadito l'importanzadi ricercare una collaborazione fra tutte le parti incausa, dalle famiglie alla scuola. A chiudere ilconvegno l'intervento dell'Avvocato Silvia Loscrìche ha illustrato ai presenti, in modo chiaro e pun-tuale, la normativa vigente in merito, focalizzandol'attenzione soprattutto sui delicati temi dellaresponsabilità genitoriale e dei procedimenti giu-diziari a carico di chi commette reati di questotipo.

Luca Mugnaioli

La Scuola Media Virgilioospita il convegno

“Analisi del fenomeno delbullismo e prevenzione”.

Ospiti d'eccezione i Ghost

CONTRO IL BULLISMO

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0424 Gennaio 2013

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I cittadini diMarina di Tor San Lorenzochiedono più attenzione ai loro problemi

A.A.A. marciapiedi cercasi. Questo l’ipoteti-co annuncio che Stefano Carati, proprieta-rio di un’immobile a Marina di Tor San

Lorenzo, vorrebbe mettere su tutti i giornali, perporre l’attenzione sulla carenza di marciapiedi neltratto di strada che va dallo stabilimento balneare“Calypso” all’esercizio commerciale “Me ce porti”.“Fare unapasseggiata diventa pericoloso - commenta - per-ché si corre il rischio di essere investiti dalle autoche passano”. Eppure, fa notare il cittadino, lospazio per costruire i marciapiedi ci sarebbe, cosìcome quello necessario alla costruzione di unparcheggio che agevolerebbe, d’estate, l’arrivodei turisti e dei bagnanti che vogliono accederealla spiaggia. “D’estate il problema dei parcheggiè molto sentito – spiega Carati – per questo noiabitanti vorremmo proporre al Comune di sfrutta-re l’area del “canneto”, che potrebbe essere boni-ficato ed utilizzato per i parcheggi, visto che nelperiodo estivo le auto in sosta sul lungomare arri-vano praticamente davanti ai cancelli delle pro-prietà private. La stessa zona potrebbe esseresfruttata per un piccolo parco giochi, e anche peruna pista ciclabile da creare utilizzando anche lerive del canale che sfocia tre le 2 spiagge libere.Realizzando i parcheggi, si potrebbe mettere il

divieto di sosta sul lato delle abitazioni che pre-sentano uscite a “raso” sulla strada, pericolose acausa del mancato rispetto dei limiti di velocità.Inoltre, in presenza di macchine o camion par-cheggiati, non c’è la visuale necessaria per inse-rirsi nella carreggiata, e la cosa è pericolosissima.Solo per caso e per fortuna spesso non avvienel’incidente”. Un altro dei problemi che StefanoCarati pone in evidenza è quello del conferimen-to dei rifiuti. “E’ così difficile riuscire a capire che icassonetti che stanno in quel tratto sono già suf-ficienti per gestire la raccolta rifiuti nel periodoinvernali e che diventano praticamente inutili nelperiodo estivo? Poi ci si lamenta che la gentelascia abbandonata in terra l’immondizia oppurela getta nei cassonetti sbagliati? È così difficilecapire che così proliferano topi di enormi dimen-sioni, che poi scorrazzano nei giardini e nellecase dei villeggianti? Non mi sembra un belbiglietto da visita per questa zona che dovrebbevivere di turismo…”. Ma quanti sono, esattamen-te, i cassonetti in zona? “Ce ne sono 2 per il nonriciclabile, 1 per carta e cartone, 1 per plastica emetallo e 1 per il vetro. Indubbiamente pochi perl’elevato numero di persone che d’estate affolla-no questo tratto di litorale: sarebbe opportunoalmeno raddoppiarne le quantità al fine di con-

sentire un corretto smaltimento dei rifiuti. Vorreipoi consigliare all’Amministrazione di installare inprossimità dei centri residenziali o villaggi dei“cassoni” per rifiuti speciali, poiché le case estive,quando vengono “riattivate”, sono spesso ogget-to di modifiche ed opere murarie, di potature giar-dini, di sostituzione mobili-materassi-elettrodo-mestici ed altro, che in mancanza di idonei racco-glitori vengono abbandonati in prossimità deipochi cassonetti presenti”. Un altro problema è lostato del manto stradale, “notevolmente dissesta-to e soggetto a continui e corposi allagamenti,soprattutto nel tratto tra via Amalfi, via Agrigentoe via Aosta, oltre che nelle strade limitrofe”. “Inconclusione – dichiara Carati – penso che baste-rebbe poco per migliorare la qualità di vita di chivive in questo quartiere. Magari un po’ di attenzio-ne in più da parte degli Amministratori, necessa-ria per non farci sentire completamente abbando-nati”.

Alfredo Corrao

LUNGOMARE DIMENTICATO

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25Gennaio 2013

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Seguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news SportNUOVA FLORIDA REGINA DEL 2012!

I rutuli senza eguali: battuto al fotofinish il Lido dei Pini. La squadra di MisterCiciani ha conquistato l'intera posta in palio per ben 22 volte su 30 nell’annosolare, viaggiando all’incredibile media di 2,37 punti a partita; al terzo postotroviamo il Real Pomezia (53 punti all’attivo) seguita subito dopo dall’Airone Ardea(52) e dal Torvajanica (49). La Città di Pomezia, sul trono nel 2011, scivola alsesto posto. Chiude il Montegiordano, fondata lo scorso Agosto, con 5 punti.

Un anno da incorniciare. Campioni nella pre-cedente stagione in Seconda Categoria,attualmente secondi in Prima. Il Team

Nuova Florida chiude nel migliore dei modi il2012 e manda in archivio un anno davvero riccodi soddisfazioni. La squadra, in questi mesi, si èresa infatti protagonista di un’autentica cavalcatache dopo lo strepitoso successo della passatastagione, peraltro al termine di una bellissimarimonta, ha portato i rutili a ripetersi anche in unacategoria superiore, considerato l'attuale secon-do posto dietro alla corazzata Unipomezia Virtus.Nel territorio, accennavamo in apertura, nessunoha saputo fare meglio. E’ opportuno precisareche la nostra particolare Classifica – nota anchecome la “Classifica del Corriere” - ha il solo scopodi confrontare le compagini e non va elevata avalore assoluto, in quanto si deve tener contonecessariamente di fattori non trascurabili quali laserie di appartenenza, le eventuali promozioni oretrocessioni, il numero di partite disputate ecc.(alcune squadre inoltre sono nate solo nell’estatescorsa e non dispongono quindi dei dati riferiti alperiodo Gennaio-Maggio); detto questo, comun-que, il risultato conseguito dal Team NuovaFlorida resta eccezionale e dimostra una conti-nuità di rendimento nell’arco dei dodici mesi

assolutamente sorprendenti. Da qui, di conse-guenza, il titolo pienamente meritato di “Reginadel 2012”.La Classifica del Corriere: le altre squadre – Cosadire delle altre realtà di Pomezia ed Ardea? Cosaè cambiato rispetto allo scorso anno?Confrontando le due graduatorie (per quella del2011 vedi Cdc Anno 4, Numero 1, Gennaio 2012ndr) il primo dato che salta subito all’occhio è loscivolamento, quasi un crollo, della Città diPomezia dal primo al sesto posto; sulla squadrapometina pesa infatti l’inizio deludente di questastagione, con la compagine che ha vinto appena4 delle 13 sfide disputate. Il Lido dei Pini si rivela,nonostante i troppi pareggi in questo primo scor-cio di campionato, la squadra più costante essen-do rimasta al secondo posto; migliora invece ilReal Pomezia che guadagna tre posizioni risa-lendo dalla sesta piazza. L’Airone Ardea scendedi un gradino, passando dal terzo al quarto posto.Il Team Nuova Florida, per chiudere, registrainvece un sensazionale +4raggiungendo la vetta dopoil quinto piazzamento del2011.Il punto della situazionesulla stagione in corso -

L’Unipomezia Virtus (1° Cat. Gir. C) si dimostrainarrestabile: +6 sulla prima inseguitrice, il TeamNuova Florida; il Real Pomezia (Eccellenza Gir.A) scivola al quarto posto, il Tor San Lorenzo (3°Cat. Gir. Roma E) chiude questo primo scorcio distagione ad un solo punto dalla vetta; nello stes-so girone, il Montegiordano rimane al penultimoposto (la squadra ha tuttavia centrato la prima vit-toria stagionale ndr), mentre al quinto posto tro-viamo l’Enea Pomezia di Mister Benedetti.Dicembre a doppio volto invece per l’Indomita (1°Cat. Gir. C) che manda a bilancio due vittorie edue sconfitte; il successo contro il BorgoMassimina tuttavia non è stato ancora omologa-to in virtù del ricorso presentato da quest’ultimasul quale si attende la decisione della Lega neiprossimi giorni. In questo stesso girone, quotazio-ni in rialzo per l’Airone Ardea, quinta, e per la Cittàdi Pomezia che sembra essere finalmente torna-ta la squadra della scorsa stagione.

Luca Mugnaioli

Il Corrieredella Città

info: [email protected]. 392-6939763

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Sport

Gennaio 2013

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Cinque vittorie su cinque, 79 gol fatti edappena 1 subito per i 2005; tre successi inaltrettante sfide disputate per i 2004 ed

una differenza reti di + 38 (48 gol fatti e 10 subi-ti). Questi i numeri sorprendenti dell’ASDPomezia Calcio a 5 che chiude il 2012 con unbilancio assolutamente in attivo: la “rivoluzioneverde” – passateci l’espressione – messa in attol’estate scorsa, la quale ha portato la storicaSocietà di Pomezia a concentrare tutti gli sforzinel settore giovanile, sta iniziando a dare i suoifrutti, con le due squadre dei Pulcini ai vertici deirispettivi raggruppamenti. Emblema di questostrepitoso avvio di stagione la doppia sfida dispu-tata dai rosso-blu contro la Lazio: dopo il primo,roboante successo ottenuto dai 2004 (15-0 ndr)lo scorso 9 Dicembre , i Pulcini (2005) si sonoripetuti appena sette giorni dopo, regolando gli“aquilotti” con un secco 4-0. Impegno, serietà,divertimento la ricetta vincente del club pometino,unita alla grande preparazione dei due allenatoriPassabì e Formicola, vero e proprio valoreaggiunto della Società. Questi ultimi infatti sonoriusciti ad imprimere ai ragazzi, nonostante la lorogiovane età, i sani valori dello sport senza trascu-rare, al contempo, la voglia di vincere e di “domi-nare” calcisticamente gli avversari attraverso ilpressing e il possesso palla. In effetti, ciò che col-pisce di più osservando le due squadre, e che, a

nostro giudizio, costituisce la vera differenzarispetto alle altre compagini della stessa età, è ladiligenza tattica dei bambini, in grado di muover-si in campo con una maturità ed un’intelligenzaassolutamente da categorie superiori. Questocostituisce sicuramente il principale punto di forzadi una Società che, nel giro di pochi anni, potreb-be davvero, proseguendo su questa linea, diven-tare uno dei maggiori punti di riferimento del cal-cio giovanile nel territorio, contribuendo a far cre-scere nel migliore dei modi questo sport sul terri-torio e non solo. Analizziamo dunque nel detta-glio questa prima fase di sta-gione, ripercorrendo inbreve il cammino delle duecompagini.Unipomezia Virtus, SS Lazioe Racing Club K.O: 2004senza rivali! – Dopo aversaltato la prima uscita sta-gionale contro ilMonteverde, i pometini sisono imposti nel derby con-tro l’Uniopomezia Virtus1938, regolando gli avversa-ri con un inequivocabile 16-5. La Lazio, seconda avver-saria in programma, avreb-be potuto ridimensionare,

La Società del Presidente Bruscolotti, in questi primitre mesi, ha dimostrato di essere una delle realtà piùbelle del nostro territorio, con un settore giovanile ingrado di competere ad altissimi livelli. I ragazzi del2004 e del 2005 infatti non hanno avuto rivali nelleprime uscite stagionali dominando a suon di gol, tra lealtre, società storiche della Capitale, quali ad esempiola Vigor Perconti e la SS Lazio. Non poteva dunqueesserci inizio migliore per i rosso-blu che ora puntanoa rendersi protagonisti anche nel 2013.

POMEZIA CALCIO A 5: UN INIZIO DA FAVOLA

nonché riportare con i piedi per terra, la compa-gine rosso-blu ma così non è stato. Anzi, la sfidanon ha fatto altro che lanciare definitivamente ilgruppo, con la squadra del Presidente Bruscolottiuscita dal terreno da gioco forte delle 15 retimesse a segno contro un avversario, sulla carta,decisamente più titolato. Nell’ultimo match del-l’anno invece, pur non disputando una prova bril-lantissima, i ragazzi guidati dal binomio Passabì –Formicola hanno portato a casa il Derby contro ilRacing Club, storica avversaria dei rosso-blu,aggiudicandosi l’incontro per 17-5 grazie alle retidi Bigini (6), Vultaggio (6), Bidoli (3), e Croci (2).

Pulcini 2005: una macchina da gol inarrestabile! –Passiamo ora ai ragazzi del 2005 e ai loro incre-dibili risultati riportati nelle prime cinque gare sta-gionali. Come accennato in apertura, basterebbesottolineare l’incredibile media di 15,8 gol a parti-ta (79 totali) per comprendere le reali potenzialitàdi una squadra che non ha avuto mai alcuna dif-ficoltà a battere i propri avversari. Dopo aver stra-vinto (19-0) il match d’esordio contro lo SportingFiumicino, i pometini si sono ripetuti nella doppiasfida in appena sette giorni con la Vigor Perconti,aggiudicandosi gli incontri rispettivamente per 21e 19 a zero. Nella quarta uscita, la compagine haregolato senza mezzi termini anche la Roma VIII(16-0), per poi chiudere il 2012 con il prestigiososuccesso conseguito contro la Lazio, grazie allereti messe a segno da Vidiri (2), Focolini, e delsolito Salvatore.

La Classifica marcatori – Quali sono stati i calcia-tori più prolifici di questa prima parte di stagione?A chi la palma di Capocannoniere? Al momento iltitolo di “bomber” dell’ASD Pomezia Calcio a 5 ,va a Mario Salvatore autore di ben 26 reti. Alsecondo posto si classifica Niccolò Voltaggio con20 centri, seguito da Niccolò Vidiri a 15. Al quartoposto troviamo invece Biagini (12) e, scorrendo,Bidoli (10), Taurisano e Tarantino (9), Papaccio(7), Focolini (6), Passabì (5), Croci (4), Voltaggioe Tajaddod (1).

Luca Mugnaioli

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0428 Gennaio 2013

Pigs (maiali), acronimo inglese coniato dalla finanzaspeculativa per indicare la crisi dei grandi malati del-l'economi a europea: Portugal/Ireland &

Italy/Greece/Spain.Ma questa crisi quando e come nasce? E' solo il prodotto dipolitiche nazionali inadeguate o è anche di importazione ?Quale è il ruolo della politica che anziché dettare regoleeconomiche alla speculazione finanziaria ne subisce i dik-tat? Siamo in una sorta di fascismo finanziario? Alla luce delrapporto Bankitalia che sottolinea come il 10% della popo-lazione italiana detiene il 50% della ricchezza nazionale, laterapia che viene proposta cura la malattia o è peggio diessa?A queste e altre domande risponde Paolo Ferrero nel suotesto con grande chiarezza espositiva. Libro indirizzato allarazionalità degli umani confidando nel fatto che dalla com-prensione della realtà possa scaturire una presa di coscien-za e, conseguentemente, un comportamento e scelte diver-si.

Mi permetto di riprendere questo camminoinvitandovi a fare insieme un breve viag-gio attraverso la più bistrattata virtù del

nostro tempo: la buona educazione.Fondamentale dev’essere la percezione che coni principi e i dettami del buon vivere si raggiungeun’elevata qualità di vita personale e sociale. Si deve prima di tutto saper rispettare se stessi ela propria persona e comportarsi con gli altrisecondo le norme del buon vivere in società, allavoro ed alle occasioni pubbliche.Ecco di seguito alcuni spunti di riflessione chepotrebbero tornarci utili nelle più svariate occasio-ni. Affronteremo alcune situazioni che spessoincontriamo durante la nostra attività sia essalavorativa che sociale, senza avere la pretesa diessere additati quali unici depositari delle buonemaniere ma il nostro unico scopo è quello di sug-gerire alcuni comportamenti corretti da tenere indeterminate situazioni che possono generare unmigliore e più proficuo rapporto con gli altri.CONVERSAZIONE : non incalzate l’interlocutoreavvicinandovi troppo e costringendolo ad indie-treggiare. Non interrompete, non monopolizzate,non parlate sempre e solo di voi, delle vostremalattie, dei vostri guai e sfortune: tenete contoche tutte le persone hanno dei problemi.Attenzione a non usare un tono di voce troppoalto che fa venire il mal di testa, ma nemmeno unsussurro difficile da udire e che fa assopire. Lavoce alta non deve essere usata per ribadire conautorità ciò che si può ottenere con un comporta-

mento autorevole. Una buona conversazionedeve coinvolgere tutti i partecipanti con temi divario genere, trattati in modo garbato e leggero,senza superficialità ma nemmeno con eccessivoapprofondimento, trovando spunti piacevoli adat-ti a tutti gli ospiti. Non parlate di persone che soloalcuni conoscono. Evitate inoltre domande indi-screte come: quanti anni hai o quanto guadagni oper chi hai votato… E soprattutto non interrompe-te parlando sopra il vostro interlocutore, cosa chesuccede molto di frequente anche nei dibattititelevisivi. Le interruzioni sono sempre fastidiose.Attendete che la persona termini la frase e poiintervenite, sperando che dia spazio anche a voie che non stia facendo un monologo. Non correg-gete gli errori altrui in pubblico poiché tutti si pos-sono sbagliare, anche chi corregge. E’ buonacosa anche evitare, nel corso di una conversazio-ne, di usare termini che appartengono a unadeterminata categoria di persone (per es. medici,militari…) in quanto risulterebbe fuori luogo epoco comprensibile, ma mi rendo conto che peralcune persone tale limitazione è un utopia tantoè il loro linguaggio connaturato alla loro attività. Ricordo personalmente di una telefonata fatta inun ufficio militare dove chiesi al mio interlocutoreconferma che stessi parlando con la persona checercavo e lui mi disse testualmente “ rispostaaffermativa dica pure…” in luogo di un più sem-plice “ certo sono io….” Per questo conviene ado-perare sempre un linguaggio consono e chevenga compreso in maniera inequivocabile da

tutti, anche se trattasi del proprio dialetto, che nondeve essere usato al di fuori del proprio contesto,seppur siamo d’accordo che fa parte del nostrobagaglio culturale: più resta in vita meglio è! Inoltre usare un linguaggio volgare è spesso indi-ce di omologazione e insicurezza: non essere ingrado di comprendere il contesto e scegliere il lin-guaggio di conseguenza, ricorrendo anche aparole scurrili, denota povertà di vocabolario, maanche d’animo. Infine per concludere scegliamodi conversare con le persone positive.Fondamentale, l’ottimismo, per andare avantigiorno dopo giorno. Vedere il bicchiere mezzopieno aiuta a essere propositivi e a osare un po’di più. Non ascoltate le persone con la pessimaabitudine di essere negative: impoveriscono ilvostro cuore delle migliori speranze. Date rettaagli ottimisti poiché trasmettono positività in modocontagioso.Buon anno a tutti i nostri affezionati lettori.

Antonio GUIDOEsperto di Galateo ed Immagine Relazionale

“ E io non potevo non ricordare quanto sono

importanti, a volte, lebuone maniere. Creano un

certo stato di grazia chenon puoi non rimpiangere”

(scritto in memoria di John Kennedy)

ESSERE EDUCATI E’ UN’ARTE

……e se riprovassimo con le buone maniere?

LIBRI DEL MESEdi Valentino Valentini Fuori daq u e s t ac r i s i ,

adesso!: PaulK r u g m a n ,Premio Nobelper l'economia,ci descrive consemplici parolee concetti comela crisi iniziatanegli Stati Unitisi sia diffusa nelresto delmondo. Ci indi-ca anche luci-damente cosafare per uscireda essa.Scoprirete cheè l'esatto contrario di ciò che si sta facendo. Sereno 2013 a tutti

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29Gennaio 2013

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“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI”NOTIZIE TASCABILI di Luca MugnaioliBersani sferza Monti: ora è un politico deve farechiarezza sui programmi - Casini: dal Pd doppiamorale inaccettabile. Ancora il leader Pd: «Il pre-mier dica se vuole smontare il bipolarismo. Bondinon può fare due mestieri». La replica: “il Pd nonvuole area centrista, preferisce lo scontro conBerlusconi (fonte:ilmessaggero.it)

Siria, continuano le violenze: 200 morti di cui 23bambini - Lakhdar Brahimi, inviato speciale Onu,ha affermato che la “soluzione” del conflitto siria-no “deve avvenire nel 2013, possibilmente primadel secondo anniversario della crisi”. Durante unaconferenza stampa al Cairo, Brahimi si è dettocerto che “una soluzione è ancora possibileanche se la situazione è molto grave e peggioradi giorno in giorno"(ilfattoquotidiano.it)

Obama: rischio mercati senza accordo budget -Se non sarà raggiunto un accordo per evitare il'fiscal cliff' ''assisteremo a una reazione negativadei mercati'': e' il monito lanciato dal presidenteamericano, Barack Obama, nel corso di un'inter-vista alla Nbc". "Se la gente vedrà che il primogennaio i problemi non saranno stati ancora risol-ti - ha detto Obama - se non vedrà i tagli al deficitche ci potrebbero essere se i repubblicani accet-tassero il mio piano, ovviamente questo nonpotrà non comportare una reazione negativa daparte dei mercati". (fonte: Ansa.it)

Primarie Pd: Bindi ce la fa, sconfitto Gori -Arrivano i verdetti delle primarie del Pd per lascelta dei candidati al Parlamento. Ce la fa la pre-sidente del partito Rosy Bindi, che ha vinto lasfida a Reggio Calabria. Rischia invece di resta-re fuori Giorgio Gori, spin doctor della campagnadi Matteo Renzi, che è solo quarto a Bergamo.(Fonte: Ansa.it)

Impiegati pubblici, 154mila in meno in tre anni - Èdiminuito per il terzo anno consecutivo il numerodei dipendenti pubblici. Nel 2011 erano, infatti,3.282.999: quasi 154 mila in meno rispetto al2008 (3.436.814). È quanto emerge dai dati dellaRagioneria dello Stato. La Lombardia, con il12,51%, è la regione in cui si trova il maggiornumero di dipendenti pubblici: seguono il Lazio(12,35%), la Campania (9,14%), la Sicilia(8,88%), il Veneto (6,95%) e il Piemonte (6,78%).(Fonte: corriere.it)Altre flash: Addio al premio Nobel Rita LeviMontalcini, signora della scienza e dell'impegnocivile (ilsole24ore.it; foto:leggo.it Lapresse)

New York: Omicidio nel metrò, la donna confessa«L'ho spinto perché odio i musulmani» Una31enne ammette di aver ucciso immigrato indù(corriere.it)

Rifiuti, da Roma alla Calabria: l'Italia nella morsadell'emergenza (repubblica.it) - Venezia, neonatamuore asfissiata subito dopo il parto. c'è misterosulle cause (leggo.it)

ROMA, Il nuovo stadio di proprietà della Romasorgerà a Tor di Valle (leggo.it)

Curiosità & Life StyleUn cinema decisamente insolito: il cinema-idro-massaggi - Uno dei cinema più insoliti al mondoè lo Hot Tub Cinema di Londra, posizionato su unattico di un palazzo della città, dove gli avventoripossono godersi il film da una comoda vascaidromassaggio. L’idea, spiega Asher Charman,uno dei fondatori, è nata in modo spontaneo: “ungiorno mentre ero con qualche amico volevamovedere un film e allo stesso tempo usare la vascaidromassaggio: abbiamo proiettato il film su unlenzuolo, e così è nata l’idea”. L’idea è stata ulte-riormente affinata, scegliendo di posizionare ilcinema su un attico, in modo da consentire aglispettatori di godersi il panorama di Londra men-tre guardano il film. (notizie.delmondo.info)

Un aeroporto galleggiante per Londra - BecklettRankine, ditta di costruzioni che ha costruito tra lealtre cose il Millennium Dome di Londra, ha pre-sentato un progetto ambizioso per il nuovo aero-porto, che dovrebbe essere collocato su un isolaartificiale al centro del Tamigi, a una sessantina dichilometri dal centro cittadino. Costo previsto,circa 40 miliardi di dollari. (notizie.delmondo.info)

Valige dal carico sospetto.. I portinai del condomi-nio di Portland si domandavano cosa trasportas-

se così di frequente il 52enne Curtis T. Lowe inquella valigia rosa. Finché un giorno non si è pre-sentata la polizia che aveva ricevuto la segnala-zione di un uomo, autore presunto del rapimentodi una donna nascosta dentro una valigia e por-tata all’interno di quel condominio. Gli agentihanno fornito la descrizione del presunto rapitoreed i portinai hanno identificato il signor Lowe: lapolizia si è recata immediatamente all’apparta-mento, al cui interno ha effettivamente trovatouna donna nascosta nell’armadio. Si trattavadella compagna dell’uomo, la cinquantenne KolaJ. McGrath. La donna però ha spiegato di nonessere stata rapita, ma piuttosto che entrava nel-l’appartamento di nascosto perché le era statovietato di entrare nel condominio, dopo che nel-l’aprile 2011 aveva causato dei danni alle pro-prietà condominiali durante una lite con il compa-gno. (notizie.delmondo.info)

Un pittore..molto particolare! Xiaonan Sun èdiventato una sorta di celebrità di internet, dopouna serie di video su YouTube dove dà dimostra-zione della sua tecnica pittorica: il ragazzo dipin-ge infatti con due mani contemporaneamente. Ilvideo che gli ha fatto raggiungere la celebrità è untributo al suo film preferito, “ShawshankRedemption” (in Italia noto con il titolo “Le ali dellalibertà”). Se vi sembra poco impressionante, con-siderate anche che Xiaonan Sun è autodidatta:infatti stava facendo studi economici quando si èreso conto che la sua vera passione era la pittu-ra. (notizie.delmondo.info)

LO SAPEVATE CHE.. SECONDO UN SONDAGGIO CONDOTTO INRUSSIA IL 59% DELLE PERSONE TRA I18-35 ANNI PENSA CHE, PER AVERESUCCESSO NELLA VITA, SI DEBBA CON-TRAVVENIRE AI PROPRI PRINCIPI MORA-LI (FONTE: RIPORTATO SUL ROSSIISKA-YA GAZETA, QUOTIDIANO RUSSO)

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Numero 01 Anno 5GENNAIO 2013 - Distribuzione gratuita

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

EDITORE: La Città

DIRETTORE RESPONSABILE:Maria Corrao

E-MAIL:[email protected]@ilcorrieredellacitta.it

IN REDAZIONE:Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Sperduti, Michele Lotierzo, Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:MA&MC

CHIUSURA REDAZIONALE: 02/01/2013

STAMPA: Arti Grafiche

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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Pomezia News

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Cinema

Gennaio 2013

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LA MIGLIOR OFFERTA DI GIUSEPPE TORNATORE

Imparare ad amareè un’arte

La miglior offerta, dal 1° gennaio 2013 alcinema, è l’ultimo capolavoro di GiuseppeTornatore che offre al pubblico una storia

d’amore appassionante, un film diverso da quelliprecedenti, che ricorda in alcuni elementi un'altrabella pellicola, Il pianista sull’oceano, ma in que-sto meraviglioso lungometraggio tutti gli elementicompongono un’opera d’arte che non può esse-re messa all’asta. Le musiche di EnnioMorricone, anche queste originali e nuove per ilcompositore premio Oscar, che ha sperimentatoun nuovo modo di lavorare combinando musica evoci in modo “casuale. La storia è un soggetto diTornatore che ha ripreso un progetto che avevanel cassetto da tempo e che come lui stesso haavuto modo di raccontare, nasce dalla sovrappo-sizione di due storie in embrione da circa ventianni. ‘La miglior offerta’ è una grande storiad’amore nata dall’arte come un’opera d’arte.,scandita come un thriller senza esserlo realmen-te: non ci sono morti o investigatori solo perso-naggi che si muovono in ambienti ricchi di arte, incui anche amare è un’arte da imparare. VirgilOldman - uno straordinario Geoeffry Ruch - è unbattitore d’asta, esperto di opere d’arte che studiacon precisione maniacale, come maniacale è ladistanza che ha dalle cose e dalle persone, inparticolar modo dalle donne. Il giorno del suosessantatreesimo compleanno viene contattato

da una donna misteriosa che gli chiede di occu-parsi della vendita del patrimonio di famiglia.All’appuntamento la donna non si presenta mariesce a convincere Virgil ad occuparsi della cata-logazione dei beni. La giovane Claire, interpreta-ta dalla giovane e bella Sylvia Hoeks, crea intor-

no a se un alone di mistero che affascina Virgil alpunto da catturare tutta la sua attenzione. Virgilha da sempre un terrore delle donne, ne amal’immagine, lo sguardo. Le donne che ama pro-fondamente sono racchiuse in un cavò, sonoopere d’arte raffiguranti donne bellissime che col-leziona da anni, che ammira rifugiandosi nel suomondo solitario. Claire è per Virgil come uno deicapolavori che colleziona, ha in sé il mistero del-l’arte, qualcosa che va oltre “la capacità di tenereun pennello in mano”. L’amore per Claire lo farà“guarire” dalle sue ossessioni anche se ad unprezzo altissimo. Il finale lascia sospesa la solu-zione del film rivelando l’animo profondamenteromantico del regista. Dal regista: “Il finale del filmnon è tragico, non solo per la trasformazione chevive il personaggio. Un cambiamento che lorende umano più vicino a noi. La forza che ha ilpersonaggio è nella fedeltà assoluta all‘oggettodel suo amore ovunque sia, e qualunque siastato il comportamento della persona amata. Nonimporta come siano andate le cose, lui resta inattesa perché è fedele ai suoi sentimenti.. E’ unfinale positivo forse di più dell’happy end sconta-to…” ha spiegato “Peppone” alla conferenzastampa di presentazione del film.

Rossella Smiragliawww.ilprofumodelladolcevita.it

Il famoso regista Guillermo del Toro porterànelle sale italiane “Pacific Rim”, della WarnerBros Pictures e Legendary Pictures, la prossi-

ma estate 2013.Quando una legione di creature mostruose, chia-mate Kaiju, emerge dagli oceani, scoppia unaguerra destinata a distruggere milioni di vite econsumare le risorse umane per tutti gli anni avenire. Per combattere i giganteschi Kaiju viene

creata un’arma speciale: enormi robot, chiamatiJaeger, controllati simultaneamente da due pilotile cui menti sono collegate a una rete neurale. Maanche i Jaeger sembrano impotenti di fronte allaferocia degli instancabili Kaiju. Sull’orlo dellasconfitta, le forze militari che difendono l’umanitànon hanno altra scelta che rivolgersi a un duo dieroi male accoppiati: un ex pilota caduto indisgrazia (Charlie Hunman) e una ragazza reclu-

ta senza esperienza (Rinko Kikuchi), che vengo-no chiamati a pilotare un leggendario quantoobsoleto Jaeger, una reliquia del passato.Insieme i due saranno l’ultimo bastione dell’uma-nità prima dell’apocalisse.Il regista candidato all’Oscar Guillermo del Toro(“Il labirinto del fauno”) dirige questo film d’azione,fantascienza e avventura tratto da una sceneg-giatura di Travis Beacham (“Scontro tra titani”).Thomas Tull, Jon Jashni e Mary Parent sono iproduttori e Callum Greene è il produttore esecu-tivo.Il cast di Pacific Rim vede protagonisti dellascena Charlie Hunnam (Sons of Anarchy per laTV), Idris Elba (Thor), Rinko Kikuchi (TheBrothers Bloom), Charlie Day (Come ammazzareil capo … e vivere felici), e Ron Perlman (i film diHellboy). Il cast di attori stellari comprende ancheMax Martini, Robert Kazinsky, Clifton Collins, Jr.,Burn Gorman, Larry Joe Campbell, DiegoKlattenhoff, e Brad William Henke.La squadra creativa di Del Toro dietro le quintecomprende il direttore della fotografia vincitoredel premio Oscar Guillermo Navarro, lo sceno-grafo Andrew Neskoromny, il montatore PeterAmundson, e la costumista Kate Hawley.La prossima estate sarà da brivido con PacificRim, presentato dalla Warner Bros. Pictures eLegendary Pictures e sarà distribuito dallaWarner Bros. Pictures, una compagnia dellaWarner Bros. Entertainment, un evento che siannuncia spettacolare per gli amanti del genere.

Rossella Smiragliawww.ilprofumodelladolcevita.it

PACIFIC RIM, DI GUILLERMO DEL TORO

Nelle sale la prossima estate

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