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IL DETERIORAMENTO COGNITIVO MINIMO
MILD COGNITIVE IMPAIRMENT(MCI)
Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze
Formazione Medici di Medicina Generale
Alessandra ClodomiroCentro Regionale di Neurogenetica
Lamezia Terme, 18 maggio 2013
DI COSA PARLIAMO…
Compromissione della memoria e/o di altre funzioni cognitive maggiore di quanto atteso per età, scolarità e livello socio-culturale
senza interferenze con le attività del vivere quotidiano
Evoluzione del concetto di MCI
1962: “dimenticanza senile benigna”
1986: “compromissione della memoria età-associata”
1994: “declino cognitivo associato all’invecchiamento”
1997: “compromissione cognitiva senza demenza”
1999: Mild Cognitive Impairment
LA STORIA…
LA STORIA…
Il concetto di
Mild Cognitive Impairment
è stato introdotto proprio per
definire la fase di transizione,
un’area grigia
tra il normale invecchiamento e la demenza.
DOVE SIAMO…
CRITERI DIAGNOSTICI
Disturbo soggettivo della memoria
Compromisione della memoria obiettivata da scarsa performances ai tests neuropsicologici
Assenza di interferenza sulle attività del vivere quotidiano, lavorative e relazionali
Assenza di compromissione di altre funzioni cognitive
Assenza di altre condizioni patologiche che possono causare disturbi di memoria
(Petersen et al. 1999)
MCI: SOTTOTIPI(Rome consensus conference, 2002)
MCI Amnesico
MCI con compromissione di una singola funzionecognitiva non memoria
MCI Multidominio con lieve compromissione di più funzioni cognitive, inclusa la memoria
MCI Multidominio con compromissione di più funzioni cognitive, esclusa la memoria
ELEMENTI DI SOSPETTO
Avvenimento specifico
Non trova la macchina al parcheggio
Ha perso documenti
Non ha pagato le bollette
Problemi relativi alla memoria, al linguaggio, alla
programmazione
Il paziente tende a dimenticare avvenimenti anche importanti
Ha difficoltà nel trovare le parole
E’ eccessivamente distratto
Avvenimento specifico
Vacanze rovinate
Difformità rispetto ai comportamenti consolidati
Comportamento fuori luogo o inadeguato
Alterazioni di personalità/comportamento
Più introverso, passivo o depresso del solito
Depressione farmaco-resistente e/o protratta
Atteggiamento irritabile, ostinato
Ansia o agitazione insolita
Razionalizzazione o rifiuto dei problemi
ELEMENTI DI SOSPETTO
Mi gira la testa, mi fa male, sono stanco, mi sento una confusione in testa, non dormo come prima, sto bene a casa mia…
Mi scappano le cose dalla testa dopo due minuti, non mi ricordo se ho preso le medicine e ho iniziato a segnarle sul calendario…
Mi scrivo tutto per non dimenticare (appuntamenti, spesa)…
L’altro giorno ho incontrato ex collega di lavoro e non mi ricordavo chi era/come si chiamava…
Guido, ma faccio sempre le stesse strade, non vado in giro come prima…
Non mi ricordo dove metto le cose… ho dimenticato la scadenza, ho pagato la bolletta due volte…
In cucina mi arrangio, siamo rimasti soli… Se ho i figli a pranzo sono lenta, non so che fare, mi agito… prima ne ho fatti pranzi e cene…
IN AMBULATORIO… il paziente
… che volete, l’età c’è… ma le cose mie me le faccio
Mi dice le cose cento volte, anche dopo poche ore mi richiama per raccontarmi lo stesso fatto… però alcune cose se le ricorda bene, specie quelle passateConserva le cose e poi non si ricorda dove le ha messe…
Si innervosisce se contraddetto, a volte è ostinato… se siamo a pranzo tutti insieme sgrida i nipotini… non l’aveva mai fatto, si commuove facilmente…
A volte si arrabbia senza motivo, lui che era un tipo tranquillo…ha cambiato carattere… non gli si può parlare…
Non vuole aiuto… non accetta consigli… parla con tutti delle cose di famiglia…
È diventato tirato nelle spese… regala troppi soldi ai nipotini…
Si agita se deve fare qualcosa fuori dalla solita routine…
Cucina, ma ha perso “smalto”… A volte la sera non ha voglia di cucinarsi e si fa il latte
A volte sembra assente, non si interessa alle sue cose come prima… parla meno, non esce come prima…
IN AMBULATORIO… il parente
…le cose non è che non le fa, ma non è più come prima
In altre parole…
La vita prosegue, il paziente è autonomo, ma è come se le sue autonomie fossero “contratte”
… come guardare la propria esistenza con un cannocchiale…
… la visione è preservata, ma il campo è ristretto e lavisuale limitata
S.O.S.
Il paziente e/o la sua famiglia si rivolgono al medico di medicina generale per avere risposta a “semplici” domande
Cosa sta succedendo? Può essere l’età, la stanchezza, le difficoltà della vita?
La situazione può peggiorare?
Cosa fare?
Il paziente deve essere inviato allo specialista
che si occupa di deterioramento cognitivo
Percorso Diagnostico
Cosa sta succedendo?
Esame clinico ed indagini strumentali
Anamnesi
Esame neurologico
Esami ematochimici
Funzionalità tiroidea
Dosaggio di vitamina B12 folati
VDRL
Esame delle Urine
ECG
RMN (TC)
SPECT
Valutazione cognitiva
Mini Mental Status Examination (MMSE)
molto spesso è normale!
Valutazione neuropsicologica
è in grado di evidenziare deficit sfumati delle singole funzioni cognitive
Valutazione funzionale
È fondamentalmente anamnestica, va condotta
con il paziente e almeno un familiare a stretto
contatto, si avvale di strumenti quali:
Scale funzionali tradizionali Activities daily living (ADL) Instrumental activities daily living (IADL)
Scale funzionali “innovative” Advanced Instrumental activities daily living (AIADL)
ADLActivities of daily living
Il paziente è senza dubbio
autonomo in tutte le funzioni
senza differenze rispetto al
passato
Le eventuali limitazioni
funzionali presenti sono
imputabili a comorbidità
somatiche (es. osteo-articolari)
IADLInstrumental activities of daily living
Il paziente può vivere solo, c’è
qualche differenza rispetto al
passato che tuttavia non ne
pregiudica l’autonomia
Le eventuali limitazioni funzionali
presenti sono imputabili a
comorbidità somatiche
Abilità nell’uso del telefono fisso e mobile
Shopping
Abilità nell’uso del computer
Abilità nell’uso del televisore e mezzi audio-visivi (video registratore, lettore dvd)
Cura della casa ed attività domestiche
Responsabilità ed abilità nell’uso del denaro e dei depositi bancari
Patente di guida
Scala di valutazione AIADL(Adalberto Bordin, Valentina Busato, Erika Borella e Rossana De Beni, 2001)
Tiene conto dell’innovazione tecnologica
Il punteggio ottenuto viene corretto per fattori socio-demografici (età, genere, scolarità, istituzionalizzazione) e prestazioni
cognitive (MMSE)
Scala di valutazione AIADL (1)(Adalberto Bordin, Valentina Busato, Erika Borella e Rossana De Beni, 2001)
Scala di valutazione AIADL (2)(Adalberto Bordin, Valentina Busato, Erika Borella e Rossana De Beni, 2001)
Scala di valutazione AIADL (3)(Adalberto Bordin, Valentina Busato, Erika Borella e Rossana De Beni, 2001)
Valutazione comportamentale
NeuroPsychiatric Inventory(Cummings et al.,1994)
NeuroPsychiatric Inventory - NPI
MCI E SOTTOTIPI
MCI Amnesico
MCI con compromissione di una singola funzionecognitiva non memoria
MCI Multidominio con lieve compromissione di più funzioni cognitive, inclusa la memoria
MCI Multidominio con compromissione di più funzioni cognitive, esclusa la memoria
(Rome consensus conference, 2002)
La diagnosi di MCI…la situazione può peggiorare?
I soggetti appartenenti a questa categoria diagnostica hanno un aumentato rischio di
sviluppare una demenza
… VERSO UNAMALATTIA DI ALZHEIMER…
… TUTTAVIA
non tutti i soggetti con diagnosi di MCI svilupperanno necessariamente demenza
non tutti i soggetti con MCI svilupperanno una demenza di Alzheimer
POSSIBILI EVOLUZIONI
I pazienti con MCI sono diversi tra loro e dunque hanno differenti probabilità di evolvere in demenza
TASSO DI CONVERSIONE A DUE ANNI
deficit di memoria isolato 6%
Deficit di memoria + altre funzioni cognitive 48%
(Bozoki et al., Arch Neurol 2001)
POSSIBILI EVOLUZIONI
I pazienti con MCI
SE evolvono in demenza
NON evolvono tutti nelle stessa forma di demenza
Specificosottotipo di MCI
Specificheforme di demenza
Differenti Forme di Demenza
POSSIBILI EVOLUZIONI
MCI multidominiomemoria + altre funzioni
MCI singolo dominioaltre funzionimemoria preservata
MCI amnesico
(Petersen et al., Arch Neurol 2001)
Differenti Sottotipi di MCI
Demenza Fronto-Temporale
Demenza a copi di Lewy
Afasia Primaria Progressiva
Demenza vascolare
Parkinson-Demenza
Malattia di Alzheimer
Demenza Vascolare
Malattia di Alzheimer
La diagnosi di MCI non indica in modo ineluttabile
un’anticamera della diagnosi di demenza
Tra i pazienti con MCI alcuni sono a maggior rischio di altri per l’evoluzione in demenza
Il profilo neuropsicologico e anamnestico di ciascun paziente rende più o meno probabile l’evoluzione clinica
in una specifica forma di demenza
In poche parole…
L’IMPORTANTE È……INDIVIDUARE I PAZIENTI…
I soggetti con diagnosi di MCI devono essere sottoposti a periodici controlli per cogliere l’eventuale evoluzione in
demenza e iniziare precocemente un trattamento specifico
Fin dai primi disturbi, i pazienti e le loro famiglie necessitano di interventi di formazione e sostegno psicologico con
l’obiettivo di promuovere adeguate strategie di sorveglianza e gestione relazionale
Obiettivo terapeutico: migliorare/stabilizzare il deterioramento cognitivo o ritardarne l’evoluzione in
demenza conclamata
Invio al neurologo che si
occupa di demenza
… in prima linea……il medico di medicina generale
Grazie a tutti per l’attenzione e…
…spazio alla discussione