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Il Diario Spirituale di Qohelet (1,1-3,22)

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Il Diario Spirituale di Qohelet (1,1-3,22). Introduzione 1.Traduzione di Qoh 1,1-3,22 2.Struttura della sezione Qoh 1,1,-3,22 3. L’approccio spirituale/psicanalitico al testo di Qoh 1,1-3,22 3.1.L’approccio spirituale patristico - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)
Page 2: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

Introduzione

1. Traduzione di Qoh 1,1-3,22

2. Struttura della sezione Qoh 1,1,-3,22

3. L’approccio spirituale/psicanalitico al testo di Qoh 1,1-3,22

3.1. L’approccio spirituale patristico3.2. L’approccio psicanalitico al libretto del

Qohelet3.3. Lettura e interpretazione

spirituale/psicanalitica3.3.1. La duplice funzione della domanda3.3.2. Il perché della ricerca

Page 3: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

4. La natura umana solo nella mancanza a essere Qoh 1,1.2.3

4.1. La sentenza iniziale 1,24.2. La domanda antropologica 1,3

5. Il poemetto antropo/cosmo/logico Qoh 1,4-115.1. Il contesto scenografico 1,4-75.1.1. La cosmologia quale palcoscenico umano 1,8-115.2. L’antropologia si rispecchia nella cosmologia 1,8-11

Conclusione

Page 4: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

6. La scoperta consapevole dell’uomo Qoh 1,1-2,26

6.1. Il rispecchiarsi di Qohelet 1,12

6.2. Il progetto regale 1,12-15 6.2.2. Il gioco tra reale e immaginario 1,13-15

6.3. La nascita del simbolico o seconda fase di Edipo 1,16-18

6.4. La letizia, una prima «parte» nell’uomo 2,1-11

6.5. La svalutazione di sé 2,12-17

6.6. L’alienazione come rifiuto della realtà 2,18-23 6.7. La «mancanza» porta alla presenza del divino 2,24-26 6.7.1 I testi nel loro contesto 6.7.1.1. Il «mangiare e bere» oggettiva la presenza divina 6.7.1.2. La «fatica» dell’uomo 6.7.1.3. La situazione dell’uomo è «sotto il sole» 6.7.1.4. Il «buono» nella natura umana 6.7.2. La «figura» della madre nella «mancanza» e nel «dono»

Conclusione

Page 5: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

7. Il tempo è nelle mani di Dio Qoh 3,1-8

7.1. La distesa dei tempi

Conclusione

8. La domanda come introduzione all’antropo/teologia

Page 6: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

9. L’antropo/teo/logia è il progetto divino Qoh 3,10-15

9.1. L’antropo/teo/logia della creazione 3,10-11 9.1.1. Il lavoro dell’uomo è compartecipare all’agire di Dio 3,10

9.2. La «quinta» essenza del libretto Qoh 3,11 9.2.1. La «bellezza» del creato, dono di Dio 9.2.2. Il «desiderio del tempo» al secondo grado

9.3. L’antropo/teo/logia del dono 3,12-13

9.3.1. Il dono è presenza di Dio 9.3.2. L’uomo tra «dono» e «grazia»

9.4. La consapevolezza della presenza di Dio 3,14-15 9.4.1. Il «timor di Dio» grembo fecondo 3,14-15 9.4.2. Il dono, nella libertà della fede, diviene grazia per l’uomo

9.5. Dio, Signore della storia 3,15

Conclusione

Page 7: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

10. Dio, l’unica speranza dell’uomo Qoh 3,16-22

10.1. L’uomo di fronte alla morte

10.2. Il «tempo» del giudizio 3,16-17

10.3. Il giudizio di Dio 3,18-2110.3.1.Il ritorno alla polvere 3,2010.3.2.Il novum in Qohelet 3,21

10.4. L’unica «parte» per l’uomo è la letizia 3,22

Conclusione

Conclusione generale

Page 8: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

IL TESTO di QOH 1,1-3,221,1 «Parole di Qohelet, figlio di Davide, re in Gerusalemme»2 «“Mancanza a essere”, dice Qohelet,mancanza a essere tutto è mancanza».3 «Quale guadagno all’uomo in tutta la sua dura faticacon cui s’affatica sotto il sole?»4. Generazione va’ e generazione vienee la terra per sempre sta.5. Uscirà il sole e rientrerà il sole e al suo luogo anelando ecco colà esce.6. Andando a sud e girando a nord girando rigirando va il ventoe al suo giro torna colà il vento.re non si colma al luogo verso cui i fiumi vanno colà essi ritornano ad andare.

7. Tutti i fiumi vanno al mare ma il mare non si colma al luogo verso cui i fiumi vanno colà essi ritornano ad andare.8. Tutte le parole sono in effervescenzaun uomo non è capace di parlar(le),un occhio non si sazia di veder(le)un orecchio non si colma di udir(le).9. Quel che fu ecco saràe quel che fu fatto ecco sarà fattoe non c’è niente di nuovo sotto il sole.10. C’è una parola che si dice:«Guarda questa è nuova!»ecco già fu in un altro tempoche fu davanti a noi.11. Non c’è ricordo dei primie anche degli ultimi che sarannonon sarà ricordo di lorocon coloro che saranno ultimi.

Page 9: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

12. Proprio io, Qohelet, fui re su Israele in Gerusalemme. 13. Applicai il mio cuore ad indagare e ad esplorare con sapienza sopra tutto ciò che si fa sotto i cieli. Questa è la cattiva occupazione che Dio ha dato ai

figli dell’uomo perché vi lavorino. 4. Vidi tutte le azioni che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è mancanza, è desiderare il desiderio. 15. Quello che è storto non si può rendere dritto e quello che manca non si può contare.  16. Ho parlato, proprio io, con il mio cuore per dire ecco, proprio io, ho accresciuto ed ho incrementato la sapienza più di ognuno che fu prima di me

sopra Gerusalemme e il mio cuore vide una grande abbondanza di sapienza e di conoscenza. 17a. Così applicai il mio cuore a conoscere sapienza, conoscenza e follie, stoltezza, 17b. conobbi che anche questo, ecco, è desiderare il desiderio. 18. Certamente maggior sapienza maggior gravame così che aumento della conoscenza aumento della sofferenza. 2,1. Ho parlato, proprio io, con il mio cuore vai ti metterò alla prova con la letizia, godi il buono ma anche ciò è mancanza. 2. Quanto al riso ho detto «follia» e quanto alla letizia «che cosa fa?» 3. Ho esplorato con il mio cuore trascinando con il vino la mia carne mentre il mio cuore agiva con la sapienza e catturando follia fino a vedere che cosa

sia buono per i figli dell’uomo di modo che lo faccia sotto i cieli nei giorni contati della sua vita. 4. Realizzai opere magnifiche edificai per me palazzine piantai per me vigneti, 5. feci per me orti e parchi e vi piantai alberi di ogni genere di frutto, 6. feci per me cisterne di acqua per irrigarne il bosco che produce alberi. 7. Comprai schiavi e schiave e figli di casa furono a me anche greggi di vacche e greggi di pecore furono a me più di ognuno che fu prima di me in

Gerusalemme. 8. accumulai per me anche argento e oro e tesori di re e ricchezze delle province. Feci per me cantori e cantatrici e il piacere dei figli dell’uomo un

copioso numero di donne. 9. E fui grande e magnifico più di ognuno che fu prima di me in Gerusalemme e per colmo la mia sapienza rimase a me. 10. E tutto quello che desideravano i miei occhi non glielo allontanai non ho ricusato al mio cuore alcun letizia perché il mio cuore ero lieto di tutta la mia

fatica e questo fu la parte di tutta la mia fatica. 11. Allora mi voltai, proprio io, su tutte le mie opere che hanno fatto le mie mani e sulla fatica che ho faticato per farle ed ecco tutto è mancanza e

desiderare il desiderio non c’è guadagno sotto il sole.  12. Mi posi, proprio io, a riflettere sulla sapienza, sulla follia e sulla stoltezza. Perché quale tipo d’uomo verrà dopo il re il quale in altri tempi fecero? 13. Vidi, proprio io, che c’è un guadagno per la sapienza sulla stoltezza come un guadagno ha la luce sulla tenebra. 14. Il sapiente ha i suoi occhi nella sua testa, lo stolto cammina nelle tenebre ma ho capito, anche proprio io, che una sorte uguale tocca a tutte e due. 15. Così ho detto, proprio io, nel mio cuore: la sorte dello stolto anche proprio io, mi accadrà e perché sono saggio proprio io? Dove è il guadagno?

Allora ho parlato nel mio cuore: anche ciò è mancanza. 16. Perché non vi sarà ricordo per il saggio così come per lo stolto, per sempre, perché ormai, nei giorni che vengono, il tutto sarà scordato. Come può il

saggio morire come lo stolto? 17. Presi in odio la vita perché male su di me l’azione che si compie sotto il sole perché il tutto è mancanza e desiderare il desiderio. 18. Presi in odio, proprio io, tutta la mia fatica che proprio io feci sotto il sole la quale devo lasciarla all’uomo che sarà dopo di me. 19. E chi può sapere se sarà saggio o stolto? Sicuramente avrà pieno dominio su tutta la mia fatica nella quale ho faticato e ho impegnato la mia saggezza

sotto il sole anche ciò è mancanza. 20. Dunque sono tornato dentro di me, proprio io, per far disperare il mio cuore per tutta la fatica che ho faticato sotto il sole. 21. Perché c’è un uomo il quale ha faticato con sapienza e con scienza e con abilità e ad un uomo che non ha faticato con lui deve dargli la sua parte di

certo questo è mancanza e sventura grande. 22. Perché cosa ha l’uomo da tutta la sua fatica e preoccupazione del suo cuore con cui s’affatica sotto il sole? 23. Perché tutti i suoi giorni sono afflizioni e affanno è la sua occupazione neppure nella notte non si riposa il suo cuore anche ciò è mancanza. 24. Non c’è buono nella natura umana che mangi, beva e faccia vedere alla sua anima il buono della sua fatica, certamente questo ho visto, proprio io, che

ciò è dalla mano dell’Iddio. 25. Perché chi mangia «e chi può sentire il piacere della letizia» senza di lui? 26. Perché ad un uomo che è buono davanti a lui dà sapienza, scienza e letizia e al peccatore dà il compito di raccogliere e di accumulare per dare ad un

buono davanti l’Iddio anche ciò è mancanza e desiderare il desiderio.

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3,1. Per tutto è una stagioneed un tempo è per ogni cosa sotto il cielo.2. Un tempo per partorire ed un tempo per morire;un tempo per piantare ed un tempo per sradicare il piantato.3. un tempo per uccidere ed un tempo per guarire;un tempo per fare una breccia ed un tempo per ricostruire;4. un tempo per piangere ed un tempo per ridere;un tempo facendo lutto ed un tempo danzando;5. un tempo per scagliare sassi e un tempo raccogliendo sassi;un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dall’abbraccio;6. un tempo per cercare e un tempo per sacrificare;un tempo per custodire e un tempo per gettare via;7. un tempo per strappare e un tempo per cucire;un tempo per tacere e un tempo per parlare;8. un tempo per amare e un tempo per odiare;un tempo guerra e un tempo pace.9. Quale guadagno ha colui che facon ciò con cui s’affatica?10. Vidi il lavoroche Dio ha dato ai figli dell’uomoperché vi lavorino.11. Il tutto egli ha fatto bello a suo tempoanche il «desiderio del tempo» ha dato nel loro cuoresenza che l’uomo trovi l’operache Iddio ha fatto dall’inizio alla fine.12. Compresi che non c’è buono in loroche star lieti e vivere bene nella sua vita.13. Ed anche ogni uomo che mangia e bevee veda il buono in tutta la sua fatica,ciò è dono di Dio.14. Compresi che tutto ciò che fa Iddio,quello è «in continuazione»

ad esso non c’è da aggiungere e da esso non c’è da ridurrecosì Iddio fa che temano alla sua presenza.15. Quello che è stato già fu e quel che ha ad essere già fue Iddio cerca il passato.16. Vidi, ancora, sotto il soleil luogo del diritto colà l’iniquità,il luogo della giustizia colà l’iniquità.17. Ho detto, proprio io, nel mio cuoreil giusto e il malvagio giudica Iddioperché è un tempo per ogni cosae per ogni azione colà.18. Ho detto, proprio io, nel mio cuorea proposito dei figli dell’uomoIddio li prova sicuramente,per vedere che, di per sé, essi sono bestie.19. Perché una sorte ha il figlio dell’uomoe una sorte ha l’animaleun’unica sorte a loro,come questo muore così quello muoreed un unico spirito è per tuttie non c’è guadagno dell’uomo sull’animalecertamente tutto è mancanza.20. Tutto cammina verso un unico luogotutto fu dalla polvere e tutto ritorna alla polvere. 21. Chi può saperese lo spirito dei figli dell’uomo quello che sale verso l’altomentre lo spirito dell’animale quello discende in basso verso la terra?22. Vidi, infine,che realmente non c’è buonoche l’essere umano gioisca del suo lavoroperché questa è sicuramente la sua parte.Giacché, chi lo porterà a vedereche cosa ci sarà dopo di lui?

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Struttura 1,1 Titolo (rispecchiamento); 1,2 Sentenza iniziale che fa da inclusione a tutto il libretto (1,2; 12,8); 1,3 La domanda antropologica. Cambia la prospettiva non più «che cosa» e/o «chi è

l’uomo» ma un più quotidiano e terrigeno «che ci guadagna»; 1,4.5-7.8-11 Il poemetto antropo/cosmo/logico (contesto umano). L’antropologia si

rispecchia nella cosmologia, contestualizzando la prospettiva umana; 1,12-2,26 Finzione Regale in chiave ironica: 1,12: rispecchiamento, Qohelet assume la maschera regale; richiamo di 1,1; io 1,13-15 l’immaginario (progetto regale; strutturante fino a 3,22); io/tu 1,16-18 il simbolico (onnipotenza edipica); io+/tu- rifiuto dell’altro, chiusura in sé; 2,1-11: 1-2 la gioia; 3-9 il narcisismo; 10-11 valore e asseverazione finale; io+/tu- 2,12-17 La pulsione di morte; io-/tu- stato depressivo; rifiuto della realtà; 2,18-23 L’alienazione; io-/tu- svalutazione di sé e dell’altro; 2,24-26: 24-25 il meglio nella natura umana; io+/tu+ equilibrio come realtà semplice

ma positiva (comparsa della terzietà); - 26 sentenza tradizionale e sua asseverazione. La scena centrale della mascherata regale, in chiara chiave ironica, valuta il guadagno nella prospettiva umana situando l’uomo nella dipendenza.

Questa finzione regale, dopo aver giocato tutte le possibilità umane (1,12.2,1-11), è utilizzata da Qohelet come una chiave di accesso al cuore dell’uomo per ri-portarlo davanti a Dio (2,24-26);

3,1.2-8 «Il poemetto dei tempi» (totalità del tempo umano). Da qui in poi, inizia il recupero della somma dell’agire umano (4 x 7 totalità) nella sfera divina (3,1-8);

3,9 Ripresa della domanda. Tale ripresa sottolinea , con la caduta del sintagma «sotto il sole», il cambiamento di prospettiva già anticipato in 2,24-26. Ora è posta in assoluto;

3,10-11.12-13.14-15 Il legame rivela il progetto divino. L’agire umano entra nella sfera divina, si noti la scomparsa di qualsiasi giudizio di insuccesso;

3,16-17.18-19.20-21.22 Il legame con Dio, (fondamento antropologico). Speranza dell’uomo

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La maschera iniziale

1,1 «Parole di Qohelet, figlio di Davide, re in Gerusalemme»

Page 13: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

La sentenza iniziale

2 «“Mancanza a essere”, dice Qohelet, mancanza a essere tutto è mancanza».

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La domanda antropologica

3 «Quale guadagno all’uomo in tutta la sua dura fatica

con cui s’affatica sotto il sole?»

Page 15: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

Il poemetto antropo/cosmo/logico

Il contesto scenografico

4. Generazione va’ e generazione vienee la terra per sempre sta.

Page 16: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

La cosmologia quale palcoscenico umano5. Uscirà il sole e rientrerà il sole e al suo luogo anelando ecco colà esce.6. Andando a sud e girando a nord girando rigirando va il ventoe al suo giro torna colà il vento.7. Tutti i fiumi vanno al mare ma il mare non si colma al luogo verso cui i fiumi vanno colà essi ritornano ad andare.

Page 17: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

L’antropologia si rispecchia nella cosmologia 8. Tutte le parole sono in effervescenza un uomo non è capace di parlar(le), un occhio non si sazia di veder(le) un orecchio non si colma di udir(le). 9. Quel che fu ecco sarà e quel che fu fatto ecco sarà fatto e non c’è niente di nuovo sotto il sole. 10. C’è una parola che si dice: «Guarda questa è nuova!» ecco già fu in un altro tempo che fu davanti a noi. 11. Non c’è ricordo dei primi e anche degli ultimi che saranno non sarà ricordo di loro con coloro che saranno ultimi.

Page 18: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

Il rispecchiarsi dell’uomo

12. Proprio io, Qohelet, fui re su Israele in Gerusalemme.

Page 19: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

Il progetto regale13. Applicai il mio cuore ad indagare e ad

esplorare con sapienza sopra tutto ciò che si fa sotto i cieli. Questa è la cattiva occupazione che Dio ha dato ai figli dell’uomo perché vi lavorino.

14. Vidi tutte le azioni che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è mancanza, è desiderare il desiderio.

15. Quello che è storto non si può rendere dritto e quello che manca non si può contare.

Page 20: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

La nascita del simbolico o seconda fase di Edipo16. Ho parlato, proprio io, con il mio cuore per dire

ecco, proprio io, ho accresciuto ed ho incrementato la sapienza più di ognuno che fu prima di me sopra Gerusalemme e il mio cuore vide una grande abbondanza di sapienza e di conoscenza.

17a. Così applicai il mio cuore a conoscere sapienza, conoscenza e follie, stoltezza,

17b. conobbi che anche questo, ecco, è desiderare il desiderio.

18. Certamente maggior sapienza maggior gravame così che aumento della conoscenza aumento della

sofferenza.

Page 21: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

La letizia, una prima parte nell’uomo 2,1. Ho parlato, proprio io, con il mio cuore vai ti metterò alla prova con la letizia, godi il buono

ma anche ciò è mancanza. 2. Quanto al riso ho detto «follia» e quanto alla letizia «che cosa fa?» 3. Ho esplorato con il mio cuore trascinando con il vino la mia carne mentre il mio cuore agiva con

la sapienza e catturando follia fino a vedere che cosa sia buono per i figli dell’uomo di modo che lo faccia sotto i cieli nei giorni contati della sua vita.

4. Realizzai opere magnifiche edificai per me palazzine piantai per me vigneti,

5. feci per me orti e parchi e vi piantai alberi di ogni genere di frutto,

6. feci per me cisterne di acqua per irrigarne il bosco che produce alberi. 7. Comprai schiavi e schiave e figli di casa furono a me anche greggi di vacche e greggi di pecore

furono a me più di ognuno che fu prima di me in Gerusalemme. 8. accumulai per me anche argento e oro e tesori di re e ricchezze delle province. Feci per me

cantori e cantatrici e il piacere dei figli dell’uomo un copioso numero di donne. 9. E fui grande e magnifico più di ognuno che fu prima di me in Gerusalemme e per colmo la mia

sapienza rimase a me. 10. E tutto quello che desideravano i miei occhi non glielo allontanai non ho ricusato al mio cuore

alcun letizia perché il mio cuore ero lieto di tutta la mia fatica e questo fu la parte di tutta la mia fatica.

11. Allora mi voltai, proprio io, su tutte le mie opere che hanno fatto le mie mani e sulla fatica che ho faticato per farle ed ecco tutto è mancanza e desiderare il desiderio non c’è guadagno sotto il sole.

Page 22: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

La svalutazione di sé 12. Mi posi, proprio io, a riflettere sulla sapienza, sulla follia e sulla

stoltezza. Perché quale tipo d’uomo verrà dopo il re il quale in altri tempi fecero?

13. Vidi, proprio io, che c’è un guadagno per la sapienza sulla stoltezza come un guadagno ha la luce sulla tenebra.

14. Il sapiente ha i suoi occhi nella sua testa, lo stolto cammina nelle tenebre ma ho capito, anche proprio io, che una sorte uguale tocca a tutte e due.

15. Così ho detto, proprio io, nel mio cuore: la sorte dello stolto anche proprio io, mi accadrà e perché sono saggio proprio io? Dove è il guadagno?Allora ho parlato nel mio cuore: anche ciò è mancanza.

16. Perché non vi sarà ricordo per il saggio così come per lo stolto, per sempre, perché ormai, nei giorni che vengono, il tutto sarà scordato. Come può il saggio morire come lo stolto?

17. Presi in odio la vita perché male su di me l’azione che si compie sotto il sole perché il tutto è mancanza e desiderare il desiderio.

Page 23: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

L’alienazione come rifiuto della realtà 18. Presi in odio, proprio io, tutta la mia fatica che proprio io feci

sotto il sole la quale devo lasciarla all’uomo che sarà dopo di me. 19. E chi può sapere se sarà saggio o stolto? Sicuramente avrà pieno

dominio su tutta la mia fatica nella quale ho faticato e ho impegnato la mia saggezza sotto il sole anche ciò è mancanza.

20. Dunque sono tornato dentro di me, proprio io, per far disperare il mio cuore per tutta la fatica che ho faticato sotto il sole.

21. Perché c’è un uomo il quale ha faticato con sapienza e con scienza e con abilità e ad un uomo che non ha faticato con lui deve dargli la sua parte di certo questo è mancanza e sventura grande.

22. Perché cosa ha l’uomo da tutta la sua fatica e preoccupazione del suo cuore con cui s’affatica sotto il sole?

23. Perché tutti i suoi giorni sono afflizioni e affanno è la sua occupazione neppure nella notte non si riposa il suo cuore anche ciò è mancanza.

Page 24: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

La mancanza porta alla presenza del divino24. Non c’è buono nella natura umana che mangi,

beva e faccia vedere alla sua anima il buono della sua fatica, certamente questo ho visto, proprio io, che ciò è dalla mano dell’Iddio.

25. Perché chi mangia «e chi può sentire il piacere della letizia» senza di lui?

26. Perché ad un uomo che è buono davanti a lui

dà sapienza, scienza e letizia e al peccatore dà il compito di raccogliere e di accumulare per dare

ad un buono davanti l’Iddio anche ciò è mancanza e desiderare il desiderio.

Page 25: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

Il tempo è nella mani di Dio

3,1. Per tutto è una stagioneed un tempo è per ogni cosa sotto il

cielo.

Page 26: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

La distesa dei tempi 2. Un tempo per partorire ed un tempo per morire; un tempo per piantare ed un tempo per sradicare il piantato. 3. un tempo per uccidere ed un tempo per guarire; un tempo per fare una breccia ed un tempo per ricostruire; 4. un tempo per piangere ed un tempo per ridere; un tempo facendo lutto ed un tempo danzando; 5. un tempo per scagliare sassi e un tempo raccogliendo sassi; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi

dall’abbraccio; 6. un tempo per cercare e un tempo per sacrificare; un tempo per custodire e un tempo per gettare via; 7. un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; 8. un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo guerra e un tempo pace.

Page 27: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

1,3 «Quale guadagno all’uomo in tutta la sua dura fatica con cui s’affatica sotto il sole?»

3,9. Quale guadagno ha colui che fa con ciò con cui s’affatica?

Page 28: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

L’antropo/teo/logia della creazione10. Vidi il lavoroche Dio ha dato ai figli dell’uomoperché vi lavorino.

11. Egli ha fatto il tutto bello a suo tempoanche il «desiderio del tempo» ha dato nel loro

cuoresenza che l’uomo trovi l’operache Iddio ha fatto dall’inizio alla fine.

Page 29: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

L’antropo/teo/logia del dono

12. Compresi che non c’è buono in loroche star lieti e vivere bene nella sua vita.13. Ed anche ogni uomo che mangia e bevee veda il buono in tutta la sua fatica,ciò è dono di Dio.

Page 30: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

La consapevolezza della presenza

14. Compresi che tutto ciò che fa Iddio,quello è «in continuazione»ad esso non c’è da aggiungere e da esso non

c’è da ridurrecosì Iddio fa che temano alla sua presenza.15. Quello che è stato già fu e quel che ha ad

essere già fue Iddio cerca il passato.

Page 31: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

Dio l’unica speranza dell’uomoIl tempo del giudizio

16. Vidi, ancora, sotto il soleil luogo del diritto colà l’iniquità,il luogo della giustizia colà l’iniquità.17. Ho detto, proprio io, nel mio cuoreil giusto e il malvagio giudica Iddioperché è un tempo per ogni cosae per ogni azione colà

Page 32: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

Il giudizio di Dio18. Ho detto, proprio io, nel mio cuorea proposito dei figli dell’uomoIddio li prova sicuramente,per vedere che, di per sé, essi sono bestie.19. Perché una sorte ha il figlio dell’uomoe una sorte ha l’animaleun’unica sorte a loro,come questo muore così quello muoreed un unico spirito è per tuttie non c’è guadagno dell’uomo sull’animalecertamente tutto è mancanza.

Page 33: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

Il ritorno alla polvere

20. Tutto cammina verso un unico luogotutto fu dalla polvere e tutto ritorna alla

polvere.

Page 34: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

Il novum di Qohelet

21. Chi può saperese lo spirito dei figli dell’uomo quello che sale verso l’alto

mentre lo spirito dell’animale

quello discende in basso verso la terra?

Page 35: Il Diario Spirituale di Qohelet  (1,1-3,22)

L’unica parte dell’uomo è la letizia

22. Vidi, infine,che realmente non c’è buonoche l’essere umano gioisca del suo lavoroperché questa è sicuramente la sua parte.

Giacché, chi lo porterà a vedereche cosa ci sarà dopo di lui?