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EMAIL: [email protected] 27 MARTEDÌ 23 FEBBRAIO 2010 Sabiu vincitore morale Il forlivese è il vero personaggio emerso quest’anno Gli artisti romagnoli che hanno fatto furore sul palco dell’Ariston Cecilia Biondini: una cesenate suona con Povia FAENZA. «Sono innamorata di tutta la musica, adoro le in- novazioni e le sperimentazio- ni. L’esperienza di Sanremo mi ha galvanizzata, perché ho lavorato con persone stupen- de che mi hanno fatto sentire come a casa». di Francesco Donati A calcare il palco più ambito dagli artisti della musica italiana c’era an- che lei, Cecilia Biondini di Cesena, 27 anni violon- cellista, approdata nella finale insieme a Povia, con “La Verità”, il brano, ispirato al caso di Eluana Englaro. Tutti l’hanno vi- sta, vestita di rosso, con i capelli rossi, in un’atmo- sfera fatta di luci rosse, surreali e infernali, a rap- presentare il “male”, con- trapposto al “bene”, ovve- ro all’altra violoncellista, Elisa Pieschi di Firenze, vestita di bianco. Un ruo- lo scenografico di sicuro effetto, studiato dallo staff di Povia, che richie- deva interpreti con quali- tà estetiche particolari e buone doti recitative. Co- sì la cesenate è stata se- lezionata tra numerose candidate. Cecilia, come è nata questa collaborazione? «Cercavano due violon- celliste, così ho partecipa- to ad un provino. Sono piaciuta a Giuseppe (Po- via) che mi ha assegnato la parte. Da subito si è creato un rapporto bellis- simo ed è iniziato un per- corso molto intenso di prove». Sì , ma non si arriva fare il provino per Po- via se non si è già nel gi- ro… «In effetti: dopo una for- mazione classica e il di- ploma al conservatorio Bruno Maderna di Cese- na nel 2006, dopo espe- rienze da orchestrale in vari ensamble, e in un quartetto d’archi, mi so- no allargata, orientando- mi anche ad un genere più pop. È stato al premio Lunezia di Aulla, che mi sono avvicinata al gene- re: faccio parte dell’o r- chestra del concorso di- retta da Pape Gurioli, che mi ha notata e continua a seguirmi come mio men- tore. Ma non rinnego le me basi. Però ho visto che nel panorama televisivo, nella pop music, nei con- certi ci sono delle oppor- tunità di lavoro, forse più che nel campo operistico e cameristico». A Sanremo saranno capitati altri contatti, occasioni, ingaggi… “È un vortice di sensa- zioni, eventi, emozioni, conoscenze di persone, che arrivano all’improv- viso e ti sconcertano: non sai se poi ne scaturirà qualcosa di buono. Spero di sì. Mi piacerebbe par- tecipare a progetti inno- vativi che magari avvici- nano la musica classica a quella moderna. Qualco- sa che possa catturare en- trambi i pubblici. Con Po- via faremo quasi sicura- mente delle ospitate tele- visive». La cesenate Cecilia Biondini violinista di Povia e in basso il direttore d’orchestra forlivese Marco Sabiu Parla il musicista riminese Alberto Cappiello: «A Sanremo non ho lanciato gli spartiti» RIMINI. «No, al Festival di Sanremo non ho lanciato gli spartiti per protestare contro l’eliminazione di Malika Ayane. Un gesto così non lo faccio per principio, non rientra nella mia indole». Il cornista riminese Alberto Cappiello, che ha suo- nato nelle cinque serate con l’Orchestra di Sanremo, interpellato, precisa la sua posizione: «Ho sorriso anch’io ma, come si vede chiaramente anche nelle riprese delle telecamere, non ho lanciato o accar- tocciato nulla». Cappiello, rientrato a Ri- mini dopo un’ esperienza che considera «bellissima», si trova d’accordo con le di- chiarazioni del direttore d’Orchestra Marco Sabiu. La protesta è stata «spon- tanea, non organizzata». A scatenarla, il risultato del televoto: «Se il voto espresso dall’Orchestra vale il 50%, com’è possi- bile allora l’esclusione di Malika dopo il televoto, se gli orchestrali si sono espres- si a favore della cantante?» Qualcosa, in- somma, non torna. Comunque, polemi- che a parte, Cappiello rifarebbe Sanre- mo, nonostante la fatica: «per la serata con i big abbiamo provato tutto il gior- no». Il cornista non è stato l’unico rimi- nese a salire su quel palco: l’Ariston ha accolto anche la piccola Sofia Buresta, che ha cantato con gli amici del program- ma Ti lascio una canzone . (a.b.) «Mi sono divertito la fac- cia - esordisce Sabiu - sono stanchissimo, ma altret- tanto contento di come so- no andate le cose. Antonel- la mi ha dato un grande spazio, anche per il bel fee- ling artistico che si è crea- to tra di noi. Tutti pensa- vano a un flop, invece il pubblico ci ha premiato e gli ascolti sono stati da re- cord. Ora il problema sarà per l’anno prossimo». Fra i momenti memora- bili di questa edizione del Festival resterà certa- mente il “l an ci o” de gl i spartiti dopo l’eliminazio- ne di Malika Ayane. «È stata una cosa scherzosa - sorride Marco - una picco- la contestazione. In prati- ca è successo che l’orche- stra, che aveva espresso la propria preferenza per Malika e il cui voto avreb- be dovuto contare per il 50 per cento, si è sentita mes- sa in disparte al momento dell’eliminazione. Il gesto davvero brutto è stato che qualcuno, invece di lan- ciare in aria gli spartiti co- me ho fatto io, li ha accar- tocciati e per questo è sta- to anche ripreso». Come sempre, poi, il Fe- stival accende polemiche sulla qualità di cantanti e canzoni, ma su questo il direttore dell’orchestra è categorico: «È stato un grande spettacolo e il livel- lo delle canzoni era davve- ro alto. Specialmente i gio- vani erano davvero bravi. C’erano belle sonorità, maggiore impatto, più e- nergia e più voglia di fare rispetto ad altre edizioni. Il momento più bello? A parte quando ho spaccato il violino? Sicuramente la serata di giovedì quando gli ospiti hanno cantato i brani più celebri del Festi- val, è stato un momento intenso ed emozionante». Gian Luca Bosi FORLÌ. La sua vitalità ha conquistato tutti. Marco Sabiu si è meritato il titolo di vin- citore morale dell’edizione 2010 del “festi- val di Sanremo”. Dal violino rotto, ai “duet- ti” con Antonella Clerici, fino alla protesta dell’orchestra dopo l’eliminazione di Mali- ka, il forlivese ha messo la propria firma a una kermesse che alla vigilia era vista da molti come destinata al fallimento. Un fal- limento che si è tramutato in trionfo. IL DIRETTORE

IL DIRETTORE Sabiu vincitore morale 2.pdf · 2016. 9. 19. · Malika e il cui voto avreb-be dovuto contare per il 50 per cento, si è sentita mes-sa in disparte al momento dell’eliminazione

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EMAIL:spettacolo@corr iereromagna.it 27M A RT E D Ì

23 FEBBRAIO 2010

Sabiu vincitore moraleIl forlivese è il vero personaggio emerso quest’anno

Gli artisti romagnoliche hanno fatto furoresul palco dell’Ariston

Cecilia Biondini:una cesenate

suona con PoviaFAENZA. «Sono innamorata

di tutta la musica, adoro le in-novazioni e le sperimentazio-ni. L’esperienza di Sanremo

mi ha galvanizzata, perché holavorato con persone stupen-de che mi hanno fatto sentirecome a casa».

di Francesco Donati

A calcare il palco piùambito dagli artisti dellamusica italiana c’era an-che lei, Cecilia Biondinidi Cesena, 27 anni violon-cellista, approdata nellafinale insieme a Povia,con “La Verità”, il brano,ispirato al caso di EluanaEnglaro. Tutti l’hanno vi-sta, vestita di rosso, con icapelli rossi, in un’atmo-sfera fatta di luci rosse,surreali e infernali, a rap-presentare il “male”, con-trapposto al “bene”, ovve-ro all’altra violoncellista,Elisa Pieschi di Firenze,vestita di bianco. Un ruo-lo scenografico di sicuroeffetto, studiato dallostaff di Povia, che richie-deva interpreti con quali-tà estetiche particolari ebuone doti recitative. Co-sì la cesenate è stata se-lezionata tra numerosecandidate.

Cecilia, come è nataquesta collaborazione?

«Cercavano due violon-celliste, così ho partecipa-to ad un provino. Sonopiaciuta a Giuseppe (Po-via) che mi ha assegnatola parte. Da subito si ècreato un rapporto bellis-simo ed è iniziato un per-corso molto intenso diprove».

Sì , ma non si arrivafare il provino per Po-via se non si è già nel gi-ro…

«In effetti: dopo una for-

mazione classica e il di-ploma al conservatorioBruno Maderna di Cese-na nel 2006, dopo espe-rienze da orchestrale invari ensamble, e in unquartetto d’archi, mi so-no allargata, orientando-mi anche ad un generepiù pop. È stato al premioLunezia di Aulla, che misono avvicinata al gene-re: faccio parte dell’o r-chestra del concorso di-retta da Pape Gurioli, che

mi ha notata e continua aseguirmi come mio men-tore. Ma non rinnego leme basi. Però ho visto chenel panorama televisivo,nella pop music, nei con-certi ci sono delle oppor-tunità di lavoro, forse piùche nel campo operisticoe cameristico».

A Sanremo sarannocapitati altri contatti,occasioni, ingaggi…

“È un vortice di sensa-zioni, eventi, emozioni,

conoscenze di persone,che arrivano all’i m p r o v-viso e ti sconcertano: nonsai se poi ne scaturiràqualcosa di buono. Sperodi sì. Mi piacerebbe par-tecipare a progetti inno-vativi che magari avvici-nano la musica classica aquella moderna. Qualco-sa che possa catturare en-trambi i pubblici. Con Po-via faremo quasi sicura-mente delle ospitate tele-visive».

La cesenateCeciliaBiondiniviolinistadi Poviae in bassoil direttored’orchestraforliveseMarcoSabiu

Parla il musicista riminese

Alberto Cappiello:«A Sanremo non holanciato gli spartiti»RIMINI. «No, al Festival di Sanremo non

ho lanciato gli spartiti per protestarecontro l’eliminazione di Malika Ayane.Un gesto così non lo faccio per principio,non rientra nella mia indole». Il cornistariminese Alberto Cappiello, che ha suo-nato nelle cinque serate con l’Orchestradi Sanremo, interpellato, precisa la suaposizione: «Ho sorriso anch’io ma, comesi vede chiaramente anche nelle ripresedelle telecamere, non ho lanciato o accar-tocciato nulla». Cappiello, rientrato a Ri-mini dopo un’ esperienza che considera«bellissima», si trova d’accordo con le di-chiarazioni del direttore d’O r c h e st r aMarco Sabiu. La protesta è stata «spon-tanea, non organizzata». A scatenarla, ilrisultato del televoto: «Se il voto espressodall’Orchestra vale il 50%, com’è possi-bile allora l’esclusione di Malika dopo iltelevoto, se gli orchestrali si sono espres-si a favore della cantante?» Qualcosa, in-somma, non torna. Comunque, polemi-che a parte, Cappiello rifarebbe Sanre-mo, nonostante la fatica: «per la seratacon i big abbiamo provato tutto il gior-no». Il cornista non è stato l’unico rimi-nese a salire su quel palco: l’Ariston haaccolto anche la piccola Sofia Buresta,che ha cantato con gli amici del program-ma Ti lascio una canzone . (a.b.)

«Mi sono divertito la fac-cia - esordisce Sabiu - sonostanchissimo, ma altret-tanto contento di come so-no andate le cose. Antonel-la mi ha dato un grandespazio, anche per il bel fee-ling artistico che si è crea-to tra di noi. Tutti pensa-vano a un flop, invece ilpubblico ci ha premiato egli ascolti sono stati da re-

cord. Ora il problema saràper l’anno prossimo».

Fra i momenti memora-bili di questa edizione delFestival resterà certa-mente il “l an ci o” de gl ispartiti dopo l’eliminazio -ne di Malika Ayane. «Èstata una cosa scherzosa -sorride Marco - una picco-la contestazione. In prati-ca è successo che l’orche -

stra, che aveva espresso lapropria preferenza perMalika e il cui voto avreb-be dovuto contare per il 50per cento, si è sentita mes-sa in disparte al momentodell’eliminazione. Il gestodavvero brutto è stato chequalcuno, invece di lan-ciare in aria gli spartiti co-me ho fatto io, li ha accar-tocciati e per questo è sta-

to anche ripreso».Come sempre, poi, il Fe-

stival accende polemichesulla qualità di cantanti ecanzoni, ma su questo ildirettore dell’orchestra ècategorico: «È stato ungrande spettacolo e il livel-lo delle canzoni era davve-ro alto. Specialmente i gio-vani erano davvero bravi.C’erano belle sonorità,

maggiore impatto, più e-nergia e più voglia di farerispetto ad altre edizioni.Il momento più bello? Aparte quando ho spaccatoil violino? Sicuramente laserata di giovedì quandogli ospiti hanno cantato ibrani più celebri del Festi-val, è stato un momentointenso ed emozionante».

Gian Luca Bosi

FORLÌ. La sua vitalità ha conquistato tutti.Marco Sabiu si è meritato il titolo di vin-citore morale dell’edizione 2010 del “festi-val di Sanremo”. Dal violino rotto, ai “duet-ti” con Antonella Clerici, fino alla protesta

dell’orchestra dopo l’eliminazione di Mali-ka, il forlivese ha messo la propria firma auna kermesse che alla vigilia era vista damolti come destinata al fallimento. Un fal-limento che si è tramutato in trionfo.

IL DIRETTORE