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Il fiume a scuola CON.FLU.PO LIFE11NAT/IT/188 IL FIUME PO Quaderno didattico Con il contributo dello strumento finanziario LIFE della Comunità Europea

Il fiume a scuola - Provincia di Piacenza€¦ · quantità di acqua che passa in un preciso punto del fiume in un secondo. L’unità di misura è il metro cubo al secondo (m 3/s)

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Il fiumea scuola

CON.FLU.PO LIFE11NAT/IT/188

IL FIUME POQuaderno didattico

Con il contributo dello strumento finanziario LIFE della Comunità Europea

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Sommario

Il FIume e Il suo ecosIstemaLa storia infinitaIl percorso di un fiumeLa vitaL’ecosistemaL’ecosistema fuvialeFauna e FloraI pesciI pesci del Fiume PoGli storioni

la conservazIone della BIodIversItàIl ruolo della Unione Europea e degli enti preposti alla conservazione della biodiversitàChe cos'è Rete Natura 2000Servizi EcosistemiciConnessioni ecologicheInterazione uomo-natura

Il progetto lIFe conFlupoLIFE: lo strumento finanziario per l’ambiente dell’Unione EuropeaIl progetto life Con.Flu.Po.Monitoraggio del funzionamento del passaggio per pesciControllo sperimentale delle specie alloctone invasiveAllevamento e ripopolamento di acipenser naccarii e di altre specie di interesse comunitarioCome monitorare le specie rilasciate?

le schede delle specIe targetStorione cobice e SavettaBarbo Canino e Barbo ComuneCheppia o Alosa e LascaCobite Comune e VaironeLampreda Padana e PigoTrota Marmorata e altre specie migratrici

p. 02

p. 19

p. 23

p. 27

Il Kit didattico Il Fiume a scuola é composto da un quaderno didattico, un manuale dell’insegnante e moduli di lezioni. Questo strumento didattico é stato realizzato nell’ambito delle attività di divulgazione previste nel progettoLife Natura Life NAT/IT/188 “Restoring connectivity in Po river basin opening migratory route for Acipenser naccarii and 10 fish species in Annex II CON.FLU.PO.Il Kit didattico ci permette di entrare nel mondo della programmazione scolastica per diffondere conoscenza e sensibilizzare gli studenti ai temi della conservazione della natura e della tutela della biodiversità, il nostro capitale naturale. In particolare si affronta il Fiume e il suo ecosistema, proprio sul Fiume il progetto Life CON.FLU.PO ha realizzato un’importante intervento garantendo la continuita fluviale e il libero movimento dei pesci a monte e a valle della Diga di Isola Serafini in provincia di Piacenza e molte azioni conservative a favore di specie di pesci tutelati. Per la redazione del Kit sono stati utilizzati riferimenti normativi e una vasta bibliografica scientifica, divulgativa e scolastica.I testi sono stati elaborati per raggiungere un pubblico scolastico ed in particolare studenti dai nove agli undici anni, pertanto alcuni concetti sono stati volutamente semplificati. I contenuti dei supporti didattici del kit hanno considerato: la progressività e il coordinamento con i curricoli scolastici del target di riferimento con particolare attenzione alle competenze nonché all’armonizzazione degli obiettivi formativi; la continuità orizzontale, nel senso di apertura-raccordo tra scuola e ambiente naturale e sociale, tra scuola e opportunità formative del fuori scuola; l’integrazione didattica disciplinare o interdisciplinarità, richiamando laraccolta delle differenti discipline per “aggredire” e comprendere i contenuti delle unità didattiche. Tutti i supporti didattici del Kit sono stati suddivisi in tre unità didattiche.

pubblicazione a cura di Cristina Barbieri

redazione e testiCristina Barbieri e Graziano CaramoriIstituto Delta Ecologia Applicata

progetto grafico Agenzia Image

Illustrazioni Marco Paci

referenze fotografiche Archivio Regione Emilia-Romagna Archivio Autorità di Bacino Fiume Po – fotografia Beppe BolchiArchivio Progetto - LIFE11NAT IT 188Archivio Parco Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino Armando PiccininiEmiliano VerzaMario RebeschiniAndrea Samaritani

Illustrazioni faunaUmberto Catalano (tratte dall’opera “Iconografia della fauna d’Italia” edito da Ministero Ambiente e Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica Alessandro Ghigi)Vittorio Belli (Archivio Parco del Delta del Po Emilia-Romagna)

stampaArti Grafiche StibuSu carta FSCGennaio 2017

ringraziamentiFranco Mari – Project manager progetto Con.Flu.Po

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La Storia infinita L’elemento naturale, indispensabile alla vita, che è presente nei diversi paesaggi della Terra è l'ac-qua. Anche se si presenta in stati e modi diversi l’acqua che circola fra cielo e terra è da sempre presente sul nostro pianeta ed è la protagonista di una storia infinita: il Sole la scalda e la fa evaporare; ma quando il vapore acqueo, salendo, incontra aria fredda, si condensa e precipita al suolo sotto forma di pioggia , neve o grandine. E a questo punto, la storia si ripete nuovamente proseguendo ininterrottamente.

il fiume e il suo ecosistema

cicLo: è un insieme di fenomeni che si ripetono più volte nello stesso ordine. Tu conosci, per esempio, il ciclo delle stagioni. Stato: in scienze, significa il modo di essere di una sostanza.traSpirazione: processo mediante il quale gli organismi viventi, animali o vegetali, eliminano acqua sotto forma di vapore acqueo a livello delle superfici a contatto con l'ambiente esterno.

La protagonista: l’acquaL'acqua è formata da due gas: l'idrogeno e l'ossigeno. Essi sono uniti in modo stretto fra loro. Per usare un'espressione più ap-propriata possiamo dire che questi due gas sono combinati tra loro. La combinazione di questi due gas dà origine ad un liquido.Molecola dell'acquaL'acqua è formata da particelle, molecole, che possono scorrere l'una sull'altra. Ogni molecola è composta da tre particelle ancora più piccole dette atomi. La molecola dell'ac-qua è formata da due atomi di idrogeno ed un atomo di ossigeno. La sua formula chimi-ca è H2O (che si legge acca due o).

La scena: gli stati dell’acquaQuando cambia la temperatura, cioè se fa più caldo o più freddo, l’acqua cambia sta-to, cioè si trasforma. solidificazione: se fa molto freddo, l’acqua si solidifica e diven-ta ghiaccio. Fusione: se aumenta la tem-peratura il ghiaccio si scioglie e passa dallo stato solido a quello liquido. evaporazione: se la temperatura aumenta ancora l’acqua passa dallo stato liquido a quello di vapore. sublimazione: passaggio dallo stato solido allo stato aeriforme senza passare dallo sta-to liquido. condensazione: se la tempera-tura diminuisce, l’acqua passa dallo stato di vapore a quello liquido.

Sulla Terra c’è:

approFondImentI

scoprI le parole

precIpItazIonI

traspIrazIone

precIpItazIonI

evaporazIone

condensazIone

3%

97%

fiumi, laghi e ghiacciai

mari e oceani

• l'acqua salata che si trova nel mare e negli oceani• l'acqua dolce che è presente nei torrenti, nei fiumi

e nei laghi e nelle falde del terreno.

Il 97% delle acque terrestri sono sala-te e quindi le acque dolci costituiscono solo il 3%, di questo 3% una parte non è utilizzabile perché si trova nelle calotte polari e nei ghiacciai. L’acqua dolce uti-lizzabile dall’uomo è limitata all’1% ed è quindi molto preziosa.

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Sulla terra emersa possiamo trovare sia le acque correnti, cioè che scorrono, sia le acque sta-gnanti, acque piuttosto ferme. Le prime vengono denominate acque lotiche, dal latino lotis che significa lavato e sono: le sorgenti, i ruscelli, i torrenti e i fiumi.

Le seconde, acque lentiche, che derivano dal latino lenis che significa calmo e sono: laghi, stagni, paludi, acquitrini. Concentriamo la nostra attenzione su una breve sequenza di scene della storia infinita dell’acqua, cioè sui corsi d’acqua. Essi rappresentano infatti solo un momento della fase terrestre del ciclo dell’acqua.

La nascita del sistema fluviale è dovuta alle precipitazioni atmosferiche, pioggia, neve, grandine, che cadono su una superficie rocciosa o su un suolo coperto da terra e vegetazione: una parte di quest’acqua evapora, un’altra viene assorbita dal terreno e un’altra, la maggiore in quantità, fini-sce per scorrere sulla superficie terrestre, andando in questo modo ad alimentare i fiumi.

iL percorSo di un fiuMeIl fiume è un corso d’acqua che costituisce un unico ambiente di collegamento tra la montagna, la pianura, il lago e il mare e che ha origine da una sorgente. La sorgente si trova solitamente in montagna, può essere una sorgente glaciale, cioè il punto più in basso dove il ghiaccio si scioglie, oppure una fessura della roccia da cui esce l’acqua che scorre nel sottosuolo. Il fiume segue un determinato tratto definito corso, scava un solco nel terreno detto letto o alveo ed è delimitato da sponde o rive, cioè rialzi naturali o artificiali.

La sorgente di un fiumeL'acqua piovana che penetra nel terreno permeabile, quando in-contra uno strato impermeabile, forma una falda acquifera che scorre nel sottosuolo fino a rie-mergere in un punto permeabile della parete della montagna.

corso superIore Il tratto iniziale di un fiume in montagna si chiama corso su-periore. Qui il corso d’acqua, ruscello o torrente, è in pen-denza e le acque scorrono più impetuose formando cascate e scavando gole.

corso medIo Il fiume, quando arriva a val-le, rallenta perché la pendenza del terreno diminuisce. Questo tratto, definito corso medio, può presentare ancora qualche dislivello e ricevere acqua da af-fluenti, aumentando di portata.

corso InFerIoreInfine, nella parte finale, detta anche corso inferiore, il fiume scorre in pianura, rallentando no-tevolmente la forza iniziale e pro-cede lento verso la foce, forman-do ampie curve – anse o meandri – quando incontra un ostacolo.

approFondImentI

La salinitàLa maggior parte delle acque presenti sulla superficie terrestre sono contenute negli oceani e nei mari: quindi la maggior parte delle acque presenti sulla superficie terrestre sono acque salate. La salinità di tali acque indica la quantità, espressa in grammi, di sali disciolti in un litro d'acqua. Mediamente, un litro d'acqua marina contiene 35 g di sali di-sciolti: cioè la sua salinità è del 35‰ (che si legge 35 per mille).Ovviamente questo è un valore medio.

Le differenze di salinità tra le acque dei vari mari dipendono dai se-guenti fattori:• l'intensitàdell'evaporazione;• laquantitàdiprecipitazioni;• l'afflussodiacquadolcedeifiumi.

sorgente glacIale

Faldasorgente

Le azioni morfologiche dei corsi d’acqua si manifestano con processi di erosione, trasporto, se-dimentazione. Il tratto superiore del fiume è una zona di erosione, dove l’acqua leviga le rocce, asportandone piccole particelle che vengono trasportate dalla corrente verso la zona di basso corso, che è zona di deposito, dove queste particelle sedimentano secondo le dimensioni.

approFondImentI

1l

35‰

acqua

sale

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Il ruscello è un corso d’acqua di piccole dimensioni che unendosi ad altri ruscelli alimentano un torrente. Il torrente è un corso d’acqua di montagna in cui l’acqua scorre velocemente.Il fiume è un corso d’acqua di ampie dimensioni che scorre in pianura. L’affluente è un corso d’acqua che alimenta un fiume. Il punto in cui i due fiumi si incontrano si chiama confluenza. La portata è la quantità d’acqua che trasporta un fiume. In particolare è la quantità di acqua che passa in un preciso punto del fiume in un secondo. L’unità di misura è il metro cubo al secondo (m3/s). Un metro cubo corrisponde a 1000 litri d’acqua. La portata non è mai la stessa ma si distingue in una portata massima (alveo di piena) e una portata minima (alveo di magra). Nel suo percorso a volte il fiume può finire in un lago: allora si chiama immissario. Il fiume che esce da un lago si chiama emissario.

Durante il viaggio il fiume trasporta una grande quantità di detriti, rag-giungendo il mare sotto forma di sabbie, argille e limo. Il percorso del fiume termina sulla costa, formando una foce che può essere di due tipi: a delta o a estuario. La foce a delta ha la forma della lettera maiuscola greca ∆, simile ad un triangolo ed è ramificata in diversi bracci. Questo tipo di foce si forma quando la corrente del fiume è più forte di quella del mare, provocando il deposito di detriti che si accumulano formando isolotti e lingue di terra che dividono il fiume in più rami. Quando le correnti del mare sono più forti di quella del fiume, riuscendo a disperdere velocemente i detriti trasportati, la foce assume una forma larga ad imbuto e viene denominata ad estuario. Le acque di transizione sono le acque salmastre, originate dal mescola-mento tra le acque costiere marine e le acque dolci dei fiumi. Le acque di transizione si trovano nelle lagune, stagni costieri e laghi salmastri e zone di delta ed estuario.

Le principali caratteristiche strutturali di un fiume sono: il bacino idro-grafico e il regime. Il bacino idrografico di un fiume è il territorio nel qua-le vengono raccolte tutte le acque che confluiscono nell’alveo. Tali acque possono essere piovane, di sorgente, provenienti da laghi o dalla sciogli-mento di nevi e ghiacciai. Il bacino idrografico è delimitato dalle creste delle montagne circostanti, lungo le quali scorre la linea spartiacque, cioè

la linea immaginaria che segue la cresta delle montagne e divide due bacini idrografici. Nel-le zone di montagna è più facile distinguere lo spartiacque tra due bacini idrografici, cosa che è meno agevole in pianura.Il regime di un fiume è dato dall'insieme delle variazioni della sua portata nel corso dell'anno.

Il regime è: regolare quando la portata varia poco durante l’anno; irregolare quando la portata va-ria molto durante l’anno; a carattere torrentizio quando si alternano periodi di piena e di secca.

I corsi d'acqua a regime torrentizio in genere sono in secca in inverno, quando le acque ge-lano, e d'estate, quando le precipitazioni sono rare. Quando le piogge sono abbondanti, inve-ce, sono soggetti a piene. In genere, hanno regi-me torrentizio i corsi d'acqua montani, mentre i fiumi che scorrono in pianura hanno più spesso un regime costante, con una portata maggiore e più regolare. Le caratteristiche del fiume fino ad ora descritte sono alcuni dei fattori non viventi detti abiotici che caratterizzano l’ambiente fluviale.

saBBIa

argIlla

lImo

aLvEO dI PIEna aLvEO dI Magra

BaCInO IdrOgraFICO

rEgOLarE

IrrEgOLarE

tOrrEntIzIO

LInEa SPartIaCQUE

quando la portata varia poco durante l’anno

quando la portata varia molto durante l’anno

quando si alternano periodi di piena e di secca

rIcorda che....

rIcorda che...

I fattori abiotici (non viventi) sono tutte le caratteristiche chimico-fisiche che influenzano la vita dell’ambiente, come, ad esempio la quantità di luce, la temperatura, la pressione, la quantità e la forma in cui si trova l’acqua, il tipo di suolo.

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La VitaFino ad ora abbiamo parlato dell’ambiente fisico, ma chi popola questo ambiente? L’insieme degli esseri viventi forma la componente biotica della Terra.

Quali sono le caratteristiche che distinguono i viventi dai non viventi? Non è sufficiente una sola caratteristica ma l’insieme di diverse specificità:

essere dotati di movimento

riprodursi

evolversi

nutrirsi

essere formati da cellule

regolare il proprio ambiente interno

➊ essere dotati di movimentoSignifica non solo lo spostamento nello spazio di tutto l’organismo, ma anche lo spostamento di singole parti dello stesso. Ad esempio, il pomodoro di mare è un animale che vive ancorato su un substrato marino ed è dotato di una corona di tentacoli che utilizza per procurarsi cibo. Lo sboccia-re di un fiore è un lento movimento. Il richiudersi su se stessa di una foglia di mimosa se toccata da una mano o da un insetto è un movimento. Gli organismi formati da una sola cellula (unicellulari) sono anche essi dotati di movimento. L'ameba, ad esempio, si chiama così proprio perché è in gra-do di cambiare forma, il che le permette di muoversi.

ricavare energia

➐➊

➍➎

➋ riprodursiOgni organismo vivente in una determinata fase del proprio sviluppo è in grado di generare discendenti a lui più o meno simili assicurando così la sopravvivenza della specie. La riproduzione può essere asessuale e ses-suale. La riproduzione asessuale è il distacco di una parte del corpo e la sua ricrescita, quindi è realizzata da un solo individuo. La riproduzione sessuale è l’unione di due cellule specializzate: gamete maschile e game-te femminile, provenienti da due individui diversi “genitori”. L’unione dei due gameti da origine allo zigote, la prima cellula di un nuovo organismo.

➌ nutrirsi La capacità di ogni organismo, semplice o complesso, di procurarsi dall’am-biente esterno sostanze in grado di fornire energia e “sostanze per l’accre-scimento” è detta nutrizione. In relazione alla modalità con cui i viventi si nutrono distingue gli organismi autotrofi dagli eteretrofi.

gaMEtE MaSChILE

gaMEtE FEMMInILE

StOMI

anIdrIdE CarBOnICa

EnErgIa dEL SOLE

OSSIgEnO

LInFagrEzza

zIgOtE

zuccheri anidride carbonicaossigeno energia

(sostanze organiche)

Sono autotrofi gli organismi, come le piante, che non hanno bisogno di intro-durre dall’esterno le sostanze organiche di cui hanno bisogno, perché sono in grado di produrle da sé. La fotosintesi è un processo di nutrimento utilizzato dagli organismi autotrofi. Le piante assorbono sostanze inorganiche, come acqua, sali minerali (linfa grezza) e anidride carbonica che trasformano in so-stanze organiche (zuccheri), espellendo un “gas di scarico”: l’ossigeno.

Rosa sbocciata Pomodoro di mare apertoBocciolo di rosa Pomodoro di mare chiuso

➎ evolversiLe differenze tra le diverse forme di vita (biodiversità) sono dovute alla necessità di ogni singolo organismo di adattarsi all’ambiente dove vive, e adeguarsi ai cambiamenti cha avvengono con il passare del tempo. Gli individui che riescono ad adattarsi meglio, hanno maggiori possibilità di so-pravvivere e quindi di trasmettere le loro caratteristiche alle generazioni successive; questo feno-meno si chiama selezione naturale. La selezione naturale è l’insieme dei cambiamenti avvenuti nel corso di 3 miliardi e mezzo di anni dalla comparsa della vita sulla Terra ed ha portato allo sviluppo di tutti gli esseri viventi così come li vediamo ora. In questo lungo tempo, infatti, gli esseri viventi si sono a poco a poco modificati, sia nell’aspetto che nel comportamento, in base all’ambiente che li circondava. L’evoluzione è il lento processo che conduce ad una progressiva trasformazione degli organismi che si verifica col passare delle generazioni. Nell’evoluzione alcune forme si sono estinte altre sono comparse e sono sopravvissute perché capaci di adattarsi.

➍ ricavare energiaTutti gli esseri viventi hanno bisogno di energia per sopravvi-vere e dalla nutrizione gli organismi ricavano questa energia e le sostanze per l’accrescimento. Il processo di trasformazione delle sostanze organiche che porta alla liberazione di energia si chiama respirazione. La stragrande maggioranza degli esse-ri viventi di questo pianeta ricava l’energia necessaria per la propria vita da questa reazione chimica:

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SoStanze organiche: sono sostanze che derivano dagli esseri viventi, di conseguenza le inorganiche sono le sostanze non viventi. adattaMento: qualsiasi caratteristica di una specie anima le o vegetale che migliora le sue capacità di sopravvivenza in un ambiente. L’adattamento è conseguenza della sele zione naturale.

scoprI le parole

5 miliardi di anni fa

3 miliardi di anni fa

600 milionidi anni fa

230 milioni di anni fa

2 milioni di anni facomparsa dell’uomo

➏ regolare l’ambiente internoÈ la capacità degli organismi viventi di rispondere agli stimoli esterni (va-riazioni di temperatura, luce…), mantenendo inalterato il proprio ambiente interno. È un processo di autoregolazione. Ci sono alcune piante in grado di vivere e crescere in suoli salati e ven-gono chiamate piante alofile, cioè amanti del sale. Queste piante si sono specializzate a vivere nei terreni molto salati, accumulando il sale nelle loro foglioline grasse, così da poter comunque avere tessuti più salati del terreno e, se il sale dovesse essere in eccesso, hanno la possibilità di buttarlo fuori da forellini detti “stomi”.

➐ eSSere forMati da ceLLuLe Le cellule sono l’unità base della materia vivente.Gli organismi viventi possono essere costituiti anche da una sola cellula fino a miliardi di cellu-le. I primi si dicono unicellulari, come i batteri, i secondi pluricellulari come l’uomo.

L’ecoSiSteMa Gli organismi interagiscono in vario modo con altri individui della stessa specie, con quelli di specie diverse e con l’ambiente in cui vivono. L’ecologia è la scienza che si occupa di queste interazioni e dei loro effetti sui singoli individui e sull’ambiente. Gli organismi sono condizionati dalle caratteristiche dell’ambiente in cui vivono, ma al tempo stesso lo modificano con le loro attività.Un ecosistema è l’insieme di tutti gli organismi viventi (componente biotica) e di tutti gli elementi non viventi (o abiotici) di una determinata zona e delle loro relazioni.

amBIente

Bioticiabiotici

L’insieme di tutti gli ecosistemi della Terra viene chiamato biosfera. La biosfera è l’insieme delle regioni del mondo in cui è presente la vita, essa è quindi chiamata anche «ecosistema globale».

Tutti gli organismi per vivere devono nutrirsi. Le piante sono organismi autotrofi, cioè sono in grado di fabbricare il nutrimento da sé sfruttando l’energia del Sole. Gli animali sono or-ganismi eterotrofi perché non sono capaci di fabbricare il cibo da sé e devono alimentarsi di vegetali o altri animali. Sulla base di ciò che mangiano gli animali possono essere classificati in: erbivori: animali che si nutrono solo di vegetali. carnivori: animali che mangiano solo car-ne. Alcuni animali carnivori mangiano principalmente insetti. Questi animali come la rondine, la lucertola, la rana e molti uccelli ecc.. sono chiamati insettivori. onnivori: animali come il maiale, il riccio, il topo, la formica, la talpa ecc. che si cibano sia di vegetali sia di carne. Anche noi siamo degli onnivori.I lIvellI troFIcI:

approFondImentI

produttorI come ad esempio le piante. Questi organismi sono autotrofi e catturano l’energia del Sole e sono in grado di produrre da sé il cibo assorbendo il nutrimento dal terreno.

consumatorI come gli animali. Questi organismi sono eterotrofi, non producono il cibo da sé ma devono mangiare altri organismi. Essi sono divisi in:

consumatori primari (animali erbivori), consumatori secondari (carnivori che mangiano gli erbivori)consumatori terziari (carnivori che mangiano altri carnivori).

decomposItorI come tutti i batteri. Questi organismi decompongono i resti di animali e vegetali nel terreno e li trasformano in nuovo nutrimento per i produttori.

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Gli ecosistemi di acqua dolce, come fiumi, laghi e stagni, rappresentano una porzione limitatissima dell’acqua presente sul pianeta. Questi ambienti, tuttavia, ospitano una grande varietà di organismi: circa il 10% di tutte le specie acquatiche.

L’ecoSiSteMa fLuViaLeDalla sorgente alla foce è riconoscibile una successione graduale di cambiamenti che interessano fattori fisici e morfologici del corso d’acqua: temperatura, sedimento, ecc..In relazione a ciò si crea una successione di ecosistemi formati da comunità tipiche che instaura-no stretti rapporti con le caratteristiche fisiche e chimiche che colonizzano. Il bacino idrografico costituisce l’unità di studio dell’ecosistema. In prossimità della sorgente l’acqua è fredda, povera di sostanze nutritive e ricca di ossigeno: la turbolenza, infatti, favorisce gli scambi tra l’acqua e l’atmosfera, la comunità biotica è più povera. Più a valle, dove la velocità della corrente diminui-sce, l’acqua è più calda e più ricca di fitoplancton. Le comunità che popolano il tratto di pianura di un fiume si arricchiscono di invertebrati, di pesci, di anfibi e numerose specie di uccelli acquatici.

plancton: dal greco planktos che significa errante. Organismi galleggianti che vengono tra-sportati passivamente dalle correnti. Bentos: dal greco benthos che significa abisso. Organi-smi che vivono a contatto con il fondale o fissati a un substrato. necton: dal greco nekton che significa “ciò che nuota”. Organismi dotati di movimento autonomo, che nuotano attivamente.

scoprI le parole

tratto superIore Tratto ombreggiato, materiale organi-co proveniente dall’esterno, organismi eterotrofici, dominano i trIturato-rI, organismi detritivori che si nutro-no di sostanza organica particolata grossolana (foglie della vegetazione ripariale).

tratto medIo Letto del fiume più largo, maggiore luminosità, organismi autotrofi: al-ghe, muschi e macrofite. Dominano i raschIatorI, organismi detritivori che si nutrono di sostanza organica che si trova sulla superficie del sub-strato (vegetazione acquatica).

tratto InFerIoreLetto del fiume molto ampio, numeroso particolato fine, torbidità. Scarsa cre-scita algale, organismi eterotrofi. Domi-nano i FIltratorI, organismi detriti-vori che si nutrono di sostanza organica particolata fine.

trIturatorI raschIatorI

FIltratorI

fauna e fLora La classificazione degli esseri viventi è in continuo aggiornamento. Attualmente il mondo scientifico è abbastanza concorde nel suddividere gli esseri viventi in 5 regni: monere, protisti, piante, funghi e animali. Concentriamo la nostra attenzione sul regno animale e sulle piante che compongono rispetti-vamente la componete faunistica e floristica del nostro pianeta. La flora è l’insieme delle specie vegetali presenti in un determinato ambiente. La flora e la vegeta-zione di un determinato ambiente differiscono molto in relazione soprattutto all’insieme dei fattori abiotici (temperatura, suolo, acqua,…). La fauna è l’insieme degli organismi animali, vertebrati ed invertebrati, presenti in un determinato ambiente; non è una componente statica ma dinamica, cioè muta col trascorrere del tempo a causa dei processi sia naturali sia artificiali. La fauna è legata in modo indissolubile alla presenza e alla varietà della flora.

zoologo: studia il regno animale. BotanIco: studia il regno delle piante.

scoprI le parole

95%

5%

mammiferi

poriferi celenterati

uccelli

echinodermi

anfibi

anellidi

rettili

artropodi

pesci

molluschi

La Terra è popolata da una vasta varietà di specie di animali. Gli zoologi suddividono gli animali in due grandi gruppi. Il gruppo più numeroso, che rappresenta il 95% degli animali presenti sulla Terra, è quello degli invertebrati, animali privi di uno scheletro interno, ma che possono avere uno scheletro esterno (esoscheletro). Il secondo gruppo, che rappresenta solo 5% del regno animale è quello dei vertebrati dotati invece di uno scheletro interno.

Tutti gli animali vertebrati ed invertebrati a loro volta possono ancora essere classificati in altri sot-togruppi. I vertebrati in base a diverse caratteristiche (rivestimento del corpo, tipo di respirazione, modo di riproduzione, temperatura del corpo, ecc…) possono essere divisi in 5 gruppi:

Anche gli invertebrati in base a diverse caratteristiche (presenza o meno di uno esoscheletro, alla simmetria del corpo, al numero di zampe, ecc…) possono essere suddivisi in 6 grandi gruppi:

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i peSciI pesci appartengono alla classe dei vertebrati, da soli costituiscono più della metà di tutto il resto dei vertebrati messi assieme (mammiferi, uccelli, rettili ed anfibi). I primi pesci sono comparsi sulla Terra circa 500 milioni di anni fa ed erano privi di mandibola, agnati, e di arti, come le attuali lamprede. I pesci, come vertebrati, presentano delle caratteristiche comuni: Sono dotati di uno scheletro interno (endoscheletro) che può essere osseo o cartilagineo hanno arti a forma di pinne; hanno pelle nuda o coperta di scaglie, temperatura del corpo variabile (eterotermia), riproduzione sessuale principalmente per fecondazione esterna, uova gelatinose.

vescica natatoriaOrgano spesso presente che consente al pesce movimenti verticali.

pinna dorsaleStabilizzatrice.

pinna caudaleFa da timone e contribuisce a dare la spinta in avanti.pinna anale

Stabilizzatrice.

pinne pettorali pinne addominaliSono utilizzate come remi per il nuoto.

sistema dellalinea lateraleFunziona come organo di senso per le variazioni di pressione dell'acqua.

scheletro e rIvestImento

La maggior parte dei pesci possiede uno scheletro osseo, solo poche centinaia di specie hanno lo scheletro cartilagineo. (squali e razze per esempio). Le scaglie sono il rivestimento del corpo dei pesci, sono strutture che si formano nello spessore della pelle e possono avere diversa composizione. In alcuni casi possono non essere presenti, sono pesci con pelle nuda. Il corpo del pesce in genere è provvisto di pinne che altro non sono che delle mem-brane che hanno funzione propulsiva o direzionale.

La respirazione avviene attraverso un sistema branchiale, organo molto specializzato, che permette di trattenere l'ossigeno dall'acqua e di espellere l'anidride carbonica attraverso il sangue. Le branchie sono co-stituite da lamelle molto sottili e ricche di vasi sanguigni, che svolgono la loro funzione di scambio, quando attraversate dall’acqua. I pesci pompano acqua nelle branchie aprendo e chiudendo la bocca.

I pesci ossei sono provvisti di un’aletta, detta opercolo, che protegge le branchie. Nei pesci cartilaginei le branchie sono chiaramente vi-sibili perché sprovviste di protezione.

rIcorda che...

scaglia

epidermide

derma

Esistono però anche pesci che sono in grado di respirare l'aria atmosferica at-traverso polmoni ben sviluppati. I pesci sono animali eterotermi, in altre parole animali a sangue freddo, vale a dire che la temperatura corporea è regolata dalla temperatura esterna.

I pesci posseggono un apparato digerente che inizia con una bocca dotata di denti, più o meno sviluppati a seconda della specie, prosegue con una faringe1, un esofago2, uno stomaco3 ed un intestino4 che termina nell’a-pertura anale. Tutti i pesci sono inoltre provvisti di fegato5 e pancreas6.

Hanno un apparato circolatorio composto da un cuore e da una arteria prin-cipale che corre sotto la colonna vertebrale. Il cuore manda il sangue prima nelle branchie per essere liberato dall'anidride carbonica ed arricchirsi di ossigeno, poi nella testa e quindi al resto del corpo. Tutto questo attraverso l'arteria. Nei pesci si ritrova un sistema nervoso abbastan-za semplice formato da un cervello e da un midollo spinale. Le dimensioni e lo sviluppo di entrambi variano da specie a specie.

ossigeno anidride carbonica

lamelleopercolo

vescIca natatorIa

È una sorta di sacca che si origina come protuberanza del canale alimentare che ha la funzione di permettere al pesce di restare alla profondità che desidera senza problemi, in pratica adattando il pesce alle variazioni di pressione delle diverse profondità.I sensi: i pesci possono avere una vista più o meno sviluppata a seconda della specie. Nei pesci pri-vi di orecchie i rumori sono percepiti sotto forma di vibrazioni sonore attraverso le ossa del cranio arrivando in questo modo ad una sorta di orecchio interno. Gli odori sono percepiti tramite narici ed in alcuni pesci sono particolarmente sviluppate.

vescica natatoria gonfia vescica natatoria sgonfia

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l’Importanza del suBstrato per I pescI

Il substrato fornisce habitat, cibo (direttamente, perché composto di detrito organico, o indiret-tamente in quanto superficie su cui il cibo si concentra) e rifugio dai predatori e dalla corrente. In genere tanto più le particelle che compongono il substrato sono grossolane e hanno dimensioni differenti tra loro, tanto maggiori sono i microhabitat che si rendono disponibili ad essere coloniz-zati dagli organismi acquatici. Esso ha inoltre un ruolo fondamentale nella riproduzione di molti pesci, tra i quali i Salmonidi, che depongono le uova in fondali ghiaiosi.

liquido seminale

femmina maschio

uova

danno alla luce dei piccoli in uno stadio di sviluppo avanzato e di ovoviviparità vale a dire che le uova si schiudono nell’ovidotto della femmina che fa nascere individui perfettamente formati. I pesci, sono animali acquatici che vivono sia nelle acque dolci che marine di tutto il mondo, dalle regioni più calde a quelle più fredde, dalle condizioni più ideali a quelle più ostili alla vita.

i peSci deL fiuMe poIl Fiume Po nasce da una sorgente sul Monte Monviso a quota 2.020 m sopra il livello del mare. L'asta fluviale principale è lunga circa 650 km ed è alimentata da 141 affluenti e sfocia nel Mare Adriatico con una foce a delta. Due terzi del bacino sono costituiti da terreni di collina e di montagna (alto e medio corso), un terzo da terreni pianeggianti (basso corso). La vastità e la complessità del bacino idrografico del fiume Po, la sua collocazione geografica, la sua connessione diretta con il mare, rendono il Fiume Po un ecosistema fluviale unico. La fauna ittica autoctona del Fiume Po, dalle sorgenti fino al Delta, si compone di almeno 35 spe-cie. A queste si aggiungono, nell’area del Delta, anche diverse specie ittiche marine, tra cui alcune tipiche degli ambienti di foce e lagunari ed altre invece più tipicamente legate al mare arrivando a definire un’ittiofauna autoctona del Fiume Po composta da almeno 45 specie ittiche. La comunità dei pesci del Fiume Po è oggi profondamente modificata. Delle 35 specie native sono ri-

I pesci si riproducono per riproduzione sessuale, hanno sessi separati ma esistono anche casi di pesci ermafroditi, cioè lo stesso individuo presenta entrambi i sessi. Sono per la maggior parte ovipari vale a dire producono uova all'esterno del corpo della femmina e in genere non si hanno cure parentali per cui una volta deposte le uova, queste sono abbandonate a se stesse (esistono rarissimi casi di difesa del nido e dei piccoli). Esistono però anche forme di viviparità (es. squali) vale a dire che hanno fecondazione interna e

maste solo 30 specie (5 sono scomparse) a cui si sono aggiunte 21 specie alloctone. Sebbene il numero di specie sia aumentato l’ecosistema , a causa della presenza di specie alloctone, non è più in equilibrio.

le specIe autoctone ed alloctone e loro InvasIvItà

Una specie si dice che è autoctona quando è naturalmente presente in una determinata area geografica, nella quale si è originata o vi è giunta senza l’intervento dell’uomo. Una specie si dice endemica quando si origina ed è presente solo in un particolare territorio ben delimitato. Una specie si dice che è alloctona (aliena) quando non appartiene alla fauna o flora originaria di una determinata area geografica, ma vi è giunta per l’intervento diretto (intenzionale o accidentale) dell’uomo. Una specie si dice alloctona invasiva quando la sua introduzione o diffusione è risultata essere una minaccia per la biodiversità e i servizi ecosistemici.

Alcuni esempi di specie alloctone invasive nel nostro territorio:

La tartaruga dalle guancie rosse è una tartaruga d’acqua dolce di origine americana che si vende nei negozi di animali. Si riconosce per due strisce di colore rosso ai lati della testa. Questa specie è stata abbandonata negli ecosistemi acquatici, dove si è adattata e riprodotta. Essa minaccia la specie autoctona “Emys” perché occupa il suo habitat e mangia il suo cibo. Per questo motivo non bisogna comprarla.

Il siluro è un pesce lungo fino a 2 m che può pesare anche 100 kg. È una specie alloctona originaria dell’Europa dell’Est fuggita dagli allevamenti, che ha invaso tutti i grandi fiumi della Pianura Padana. È un predatore molto vorace, e minaccia altri pesci tra cui il predatore autoctono Luccio.

La nutria è un animale molto simile al castoro, originaria del Sud America e portata in Italia per produrre pellicce. È scappata dagli allevamenti, e ora ha invaso i corsi d’acqua. Essa è una minaccia perché danneggia gli argini scavando gallerie e si nutre nei campi coltivati.

gLi StorioniNelle acque Italiane storicamente si trovavano tre specie di storione: Huso huso (storione ladano), Acipenser sturio (storione comune) e Acipenser naccarii (storione cobice). Le prime due specie sono considerate localmente estinte, mentre lo storione cobice viene ancora segnalato anche se spora-dicamente. Di questi esiste inoltre una popolazione relegata alle acque dolci del fiume Ticino, un affluente del fiume Po, in seguito alla costruzione dello sbarramento di Isola Serafini sul fiume Po.

Il declino delle popolazioni di storioni delle acque Italiane è quindi un evento relativamente recente, mentre gli storioni sono comparsi, in termini evolutivi, circa 200 milioni di anni, durante il periodo Giurassico, sono quindi definiti a buon titolo dei fossili viventi.

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tratto superIoreAcqua veloce con salti

tratto medIoAcqua veloce senza salti

tratto InFerIoreAcqua LENTA

Foce

Trota marmorata Vairone

Barbo canino

Barbo comune

Barbo comune

Cobite comune

Pigo

Savetta

Lampreda

Lasca

Storione cobice

Passera

Cefalo

Anguilla

Cheppia o Alosa

Gli storioni hanno sempre goduto di uno stretto legame con il territorio e le genti, sia nell’immagi-nario collettivo sia per l' importanza economica. Prima del loro declino la pesca allo storione era una attività specifica, le diverse specie di storione venivano distinte e possedevano un diverso valore commerciale. Lo storione cobice possedeva un valore commerciale inferiore rispetto allo storio-ne comune. Con la rarefazione ed estinzione di queste specie l’attenzione generale è diminuita, mentre non è stato così per l’importanza economica. La pesca è stata sostituita dall’allevamento intensivo, spesso di specie alloctone e di ibridi che presentano rese migliori in termini di crescita. La causa principale che ha portato l’estinzione di due specie e la quasi estinzione dello storione cobice è stata l’eccessiva pressione di pesca. Solo in tempi relativamente recenti è stata vietata la pesca. Fra gli altri fattori che hanno contribuito al declino della popolazione si ricorda l’interruzione della continuità fluviale, che impedendo la risalita di alcuni tratti di fiumi ha ridotto il numero di siti riproduttivi. Il ciclo biologico dello storione cobice è molto lungo, la maturità sessuale è raggiunta dai maschi a 7-11 anni, ad una lunghezza totale di almeno 80 cm, ed a 12-14 anni dalle femmine ad una lunghezza di almeno 1 m.

L’uomo condivide il pianeta con milioni di specie di piante e di animali, questa grande varietà di forme viventi è detta Biodiversità. La biodiversità è data da tre componenti:

La conservazione della Biodiversità

Biodiversità geneticaLa biodiversità genetica si riferisce alle diverse caratteristiche che hanno gli individui della stessa specie, ad esempio, i diversi colori dei nostri capelli e dei nostri occhi o la diversa forma e dimen-sione delle macchie delle mucche.Biodiversità di specieLa biodiversità di specie è la varietà di specie che si possono trovare in un ecosistema come i diversi tipi di uccelli o i diversi tipi di alberi.Biodiversità di ecosistemiLa biodiversità di ecosistemi è la differenza tra i diversi ambienti che ci sono nel pianeta come ad esempio il deserto, la foresta o la zona umida. Se provassimo a calcolare il numero preciso di tutti gli esseri viventi presenti sulla Terra, ci troveremmo di fronte ad una cifra davvero impressionante. Tra batteri invisibili a occhio nudo, piante, insetti, pesci, uccelli, rettili e mammiferi, le forme di vita sono raccolte in circa 2 milioni di specie fino ad oggi conosciute.

iL ruoLo deLLa unione europea e degLi enti prepoSti aLLa conSerVazione deLLa BiodiVerSitàLa base dell’intervento dell’Unione Europea in questo campo è rappresentata da due direttive, quel-la sugli uccelli selvatici e quella sugli habitat, che, insieme, costituiscono le “direttive sulla natura”. Lo Stato Italiano ha trasformato le direttive in legge nazionali per la tutela della biodiversità. I Parchi Nazionali, Regionali e le Riserve hanno come obiettivo principale delle loro attività sul terri-torio la tutela della biodiversità. Anche gli Enti territoriali: Regioni, Province, Comuni contribuiscono alla tutela e alla sorveglianza della biodiversità.

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direttiva: è una legge dell'Unione Europea che deve essere trasformata in legge nazionale dallo Stato Membro. stato membro: è uno Stato sovrano, che è membro di una sorta di unione con altri stati. l’Italia, la Spagna, la Francia, la Germania,… sono Stati Membri dell’Unione Europea.

Un habitat è rappresentato da quell’ambiente naturale, quel luogo in cui sono presenti ca-ratteristiche fisiche e condizioni ambientali che permettono ad una certa specie di vivere per tutta o per parte della sua vita. Ad esempio il Germano (Anas platyrynchos) vive bene nelle zone umide d’acqua dolce, la Triglia di fango (Mullus barbatus) vive in mare, a contatto col fondo sabbioso o fangoso.

scoprI le paroleche cos'È un haBItat?

±0 200 400 600 800 1.000

Km

Natura 2000 Network

che coS’è rete natura 2000?rete natura 2000 è lo strumento dell'Unione Europea per garantire la conservazione della biodi-versità sul lungo periodo, con particolare riguardo alle specie minacciate. Questa rete ecologica europea è formata da un insieme di aree che i diversi stati dell'Unione Europea hanno individuato in tutta Europa, per proteggere gli habitat e le specie animali e vegetali tipiche del nostro continente.Le aree protette sono di due tipi: • sIc (siti di Interesse comunitario): determinate aree in cui sono presenti habitat e specie

protetti e che contribuiscono alla loro conservazione garantendo il mantenimento della diver-sità biologica.

• zps (zone di protezione speciale): aree idonee alla conservazione di specie di uccelli selvatici.

La direttiva habitat elenca i tipi di ambienti na-turali (es. prati aridi, boschi ripariali, rupi, ecc...) che sono protetti. Naturalmente, prati, boschi, rupi hanno caratteristiche diverse a seconda che ci si trovi in Scandinavia, nell'Europa centra-le o nel Mediterraneo, sulle sponde dell'Atlanti-co o al confine con la Russia. Questa direttiva

elenca anche tante specie di piante ed animali (dagli invertebrati ai mammiferi, ad esclusione degli uccelli), i cui ambienti di vita sono inseriti nella Rete Natura 2000. Gli habitat e le specie sono di-versi a seconda che ci si trovi in ambienti di alta montagna, in collina, nella pianura, lungo le coste o, addirittura, in mezzo al mare aperto.La direttiva uccelli è la direttiva europea interamente dedicata all'avifauna; essa elenca le specie di uccelli e le loro aree di vita (nidificazione, sosta, svernamento), inserendole nella Rete Natura 2000. Anche tra gli uccelli, ve ne sono alcuni di montagna, altri di collina, di pianura e di costa, in particolare delle grandi zone umide che si trovano spesso vicino al mare.

SerVizi ecoSiSteMiciNegli ultimi decenni l’umanità ha tratto enormi benefici dallo sviluppo, che ha arricchito le nostre vite. Buona parte di questo sviluppo è stata tuttavia associata ad un calo della varietà e dell’estensione dei sistemi naturali – in altri termini, della biodiversità. Questa perdita di biodiversità in termini di ecosiste-mi, specie e geni è particolarmente preoccupante, non solo per il valore intrinseco fondamentale della natura, ma anche perché comporta un calo dei “servizi ecosistemici” che i sistemi naturali offrono.

I servizi ecosistemici si suddividono in quattro categorie: • servizi di fornitura: producono cibo, acqua e materiali, come il legno; • servizi di regolazione: mantengono gli equilibri naturali, ad esempio, i batteri aiutano a depu-

rare l’acqua, e le radici degli alberi evitano le frane; • servizi di supporto: producono componenti indispensabili per la vita, ad esempio le piante

producono l’ossigeno che noi respiriamo; • servizi culturali: danno la possibilità di divertirsi e mantenere le tradizioni; ad esempio con la

caccia, la pesca o il turismo.

Turismo in spiaggia: servizio culturale

Produzione di miele: servizio di fornitura

Produzione di acqua potabile: servizio di fornitura

Per tutti questi servizi che la natura ci offre, noi abbiamo il dovere di proteggere l’ambiente e la sua biodiversità, che spesso sono minacciati dall’uomo o dalla natura stessa. Le principali minacce sono: distruzione e frammentazione di habitat: l’uomo nel tempo ha occupato sempre più spazio, distrug-gendo molti ecosistemi importanti. Inoltre, molte strade e ferrovie hanno diviso gli habitat in tante piccole aree. Questo porta alla diminuzione della biodiversità genetica di una specie che resta isolata in una piccola area, e della sua capacità di adattamento all’ambiente. presenza di specie alloctone invasive: se una specie si trova bene in un ambiente che non è il suo, si riprodurrà e entrerà a far parte dell’ecosistema. Se con il tempo la specie alloctona diventa più for-te delle specie autoctone simili, essa cambierà la catena alimentare e l’intero ecosistema, causando la scomparsa di alcuni organismi. caccia, pesca e raccolta indiscriminata: quando animali o piante vengono prelevati troppo, c’è il ri-schio che queste specie si estinguano. Se in un prato si raccolgono troppi fiori della stessa specie, è molto difficile che i pochi rimasti riescano a sopravvivere.

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La frammentazione degli ecosistemi può essere eliminata attraverso strutture che permettono alle specie di muoversi tra i singoli elementi degli ecosistemi frammentati. La possibilità di movimento deve essere assicurata alle specie, per cui le strutture di connessione sono molto differenti tra loro in funzione delle specie ed in funzione degli ecosistemi. Ad esempio negli ecosistemi terrestri per i grandi mammiferi sono stati costruiti una sorta di “cavalcavia” che permettono il superamento di sbarramenti come le strade. Sempre per ecosistemi terrestri nel caso di specie più piccole, si costruiscono piccoli sottopassaggi con ampie aree che convogliano le specie nel sottopassaggio. Anche negli ecosistemi acquatici si possono

costruire dei passaggi per i pesci (scale di risalita) là dove sono presenti degli sbar-ramenti (esempio le dighe).

interazione uoMo-naturaIl Fiume po ha subìto più di altri corsi d’ac-

qua l’influenza dell’opera dell’uomo, in ragione dell’ampiezza del suo bacino, delle sue risorse e

del collegamento diretto con il mare. aspetti del Fiume po che sono stati compromessi: • La continuità fluviale, interrotta dagli sbarramenti artificiali a scopo idro-elettrico ed irriguo.• La risorsa idrica è fortemente ridotta per lo sfruttamento. • La qualità dell’acqua a causa dell’inquinamento proveniente da scarichi industriali e agricoli.• La componente biotica del fiume per il degrado dell’ecosistema nel suo complesso, con partico-

lare riferimento ai pesci, questi privati della risorsa idrica e degli ambienti necessari allo svolgi-mento del loro ciclo biologico, o perlomeno privati della possibilità di raggiungere tali ambienti, hanno subìto una profonda alterazione nella loro distribuzione, abbondanza e diversità genetica.

• La presenza di specie alloctone, come il siluro, che entra in competizione con le specie autoctone.

L'uomo si è sempre insediato vicino ai fiumiPer soddisfare i propri bisogni...

bere far bere gli animali

irrigare trasporatere e merci

produrre energia elettrica

pescaturismo

sBarramento artIFIcIale deI FIumI

La presenza di un’opera di sbarramento modifica in ma-niera differente i tratti a valle e a monte del fiume stes-so. Le conseguenze sono un’alterazione dell’ecosistema e per alcuni pesci, soprattutto i migratori, l’interruzione del loro ciclo biologico.

conneSSioni ecoLogiche il progetto Life con.fLu.po

Life: Lo StruMento finanziario per L’aMBiente deLL’unione europeaLa Comunità Europea attraverso il programma LIFE permette agli Stati Membri dell’Unione Euro-pea di ricevere un finanziamento per realizzare dei progetti ambientali sul proprio territorio.

I progetti possono riguardare diverse aree tematiche. • natura: progetti che contribuiscono ad eliminare o contrastare una o più minacce per le specie

animali, vegetali ed habitat tutelati dalle direttive “Uccelli” e “Habitat” e che sono presenti nella rete “Natura 2000”.

• Biodiversità: progetti per arrestare la perdita di biodiversità. • ambiente: progetti per il miglioramento delle condizioni ambientali di un territorio (qualità

dell’acqua, del suolo, dell’aria…). • Informazione e comunicazione: progetti relativi alla comunicazione e campagne di sensibilizza-

zione sulla protezione della natura, conservazione della biodiversità e altre questioni ambientali.• clima: progetti relativi alle strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

iL progetto Life con.fLu.poIl progetto LIFE11NAT/IT/188 ripristino della continuità del Fiume po attraverso la riapertura della via migratoria per lo storione cobice e altre 10 specie ittiche elencate nell’allegato 2 della direttiva habitat, di cui è capofila Regione Lombardia – Direzione Generale Agricoltura, ha tre obiettivi principali.

1. garantire la continuità fluviale del Fiume po e il libero movimento dei pesci a monte e a valle della Diga di Isola Serafini in provincia di Piacenza.

2. migliorare lo stato di conservazione di 5 specie ittiche minacciate e in regresso nel loro areale di distribuzione nel Parco Ticino: Acipenser naccarii, Pigo (Rutilus pigus), Lasca (Protochondro-stoma genei), Barbo comune (Barbus plebejus) e Savetta (Chondrostoma soetta) – tutte specie protette dalla Direttiva Habitat.

3. promuovere una gestione coordinata delle attività sull’asta fluviale del Po, attraverso la co-stituzione di un comitato di coordinamento tra tutti gli Enti che hanno competenza gestionale e la sottoscrizione di un documento con cui questi Enti s’impegnano a collaborare per miglio-rare la gestione delle aree della Rete Natura 2000 e delle specie protette.

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grazie al progetto life con.Flu.po:

• è stato costruito, presso la diga di Isola Serafini, un passaggio per pesci. Tutte le specie di pesci potranno finalmente oltrepassare la diga muovendosi liberamente nel fiume;

• è stato installato sul passaggio per i pesci un sistema sperimentale di cattura delle specie alloctone (siluro);

• è stata messa a punto e realizzata la riproduzione (e allevamento) in cattività dello storione cobice presso una struttura pubblica nel Parco del Ticino;

• sono stati rilasciati 250.000 storioni e 300.000 esemplari per ognuna delle seguenti specie: Pigo, Lasca, Barbo comune e Savetta, in grado di dare un reale supporto alle popolazioni presenti;

• è stato installato un sistema di monitoraggio con boe degli storioni che, attraverso specifici trasmettitori sonar impiantati negli stessi storioni, permette di rilevare il loro spostamento dal momento del rilascio;

• è stata avviata la gestione condivisa tra diversi Enti che hanno competenza sul Fiume Po per la tutela di habitat e specie;

• è stata realizzata una rete di informazione e sensibilizzazione del pubblico, anche grazie a spe-cifiche strutture dedicate alla didattica e alla divulgazione ambientale.

Monitoraggio deL funzionaMento deL paSSaggio per i peSciLa realizzazione del passaggio per pesci a Isola Serafini consente di riattivare la riconnessione del corridoio fluviale permettendo, dopo oltre 50 anni, di riaprire la migrazione dei pesci dal fiume al mare e viceversa, consentendo così sia spostamenti per motivi trofici (di alimen-tazione) sia per motivi riproduttivi. Soprat-tutto quest’ultimo motivo permette il ripristi-no dello scambio genetico fra popolazioni che prima erano isolate, a monte e a valle dello sbarramento di Isola Serafini, contribuendo così all’incremento della biodiversità genetica delle specie presen-ti. La realizzazione del passaggio artificiale per pesci permette alle specie migratrici, quali la cheppia, il cefalo calamita, l'anguilla e lo storione cobice, di transitare attraverso la struttura ri-colonizzando areali nei quali erano assenti da decenni.

Le attività di monitoraggio del corretto funzionamento del passag-gio per pesci sono state divise in due fasi: prima dell’attivazione del passaggio per pesci a Isola Serafini e successivamente all’attivazio-ne del passaggio per pesci a Isola Serafini.

Nella prima fase di progetto è stata svolta una registrazione in con-tinuo, con una telecamera, su altri 4 passaggi per i pesci nel bacino Ticino-Lago Maggiore, a nord di Isola Serafini. La registrazione, con una telecamera collegata ad un computer, è stata realizzata in una camera munita di una finestra, ed ha consentito di individuare oltre 86.000 esemplari di almeno 26 specie di pesci in transito nei pas-saggi, confermando l’assenza di specie migratrici.

Nella seconda fase, dopo l’attivazione del passaggio per i pesci, con-tinuano a svolgersi video registrazioni su 5 passaggi, i 4 precedenti già funzionanti e quello di Isola Serafini. L’osservazione dell’arrivo nei 4 passaggi a monte di Isola Serafini di quelle specie migratrici (es. anguilla, cheppia e cefalo calamita) i cui spostamenti erano bloc-cati dalla diga indica il buon funzionamento del passaggio realizzato.

controLLo SperiMentaLe deLLe Specie aLLoctone inVaSiVeL’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) inse-risce le specie alloctone invasive tra i maggiori rischi per la conser-vazione della biodiversità del nostro pianeta. Come già ricordato, il rilascio negli ecosistemi acquatici di specie non autoctone, quali il siluro, da parte dell’uomo crea in genere dei grossi problemi per la sopravvivenza delle altre specie. Nel passaggio per i pesci di Isola

La scala di risalita presso la Centrale idroelettrica di Isola Serafini (nel Comune di Monticelli d'Ongina in provincia di Piacenza) è la più importante scala di risalita per i pesci costruita nel nostro Paese, che permetterà di ripristinare le rotte di migrazione della fauna ittica per centinaia di chilometri dal mare Adriatico fino al Lago di Lugano. L’apertura di questo corridoio ecologico avrà effetti positivi, in particolare per le specie migratrici a rischio di estinzione e protette dall’UE quali storione cobice, l’anguilla, la cheppia, il cefalo, che ne-cessitano di completare il loro ciclo vitale passando dalle acque dolci a quelle salate e viceversa.

la scala dI rIsalIta dell' Isola seraFInI

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Acipenser naccarii Storione cobice

dove vive e di che cosa si nutre? È una specie endemica nel bacino del Mare Adriatico, cioè esclusiva di questo territorio, ri-sale i fiumi per depositare le uova nelle acque dolci nel corso superiore dei fiumi. Si nutre di invertebrati come piccoli crostacei e ver-mi che vivono sul fondo del fiume, gli esemplari più grandi possono mangiare anche piccoli pesci.

che aspetto ha?Ha un corpo lungo e affusolato con file di gros-se placche ossee, lo scheletro ha parti ossee ma anche di sola cartilagine, come il gruppo degli squali e delle razze che hanno lo scheletro sola-mente cartilagineo. ll colore è grigio-bruno con riflessi verdastri sul dorso e bianco sul ventre.

30 Kg

200 cm

Chondrostoma soetta Savetta

e vegetazione di riparo ma mangia anche mollu-schi gasteropodi. (vegetazione acquatica)che aspetto ha?Ha una testa piccola rispetto al resto del corpo; il dorso è di colore grigiastro o verdastro con una fitta punteggiatura nera. La sua caratteristica è di avere delle labbra dure e taglienti che gli per-mettono, appunto, di pascolare il fondale.

dove vive e di che cosa si nutre? È presente in tutta l’Italia settentrionale e anche in alcuni laghi artificiali dell’Appennino Tosco-Emi-liano e del Lazio. Vive in acque profonde con poca corrente ma con molta vegetazione e si sposta lun-go i fiumi e nei laghi a seconda della stagione. Passa al setaccio il fondale e si ciba prevalente-mente di alghe che vivono sulle pietre, macrofite

900 g

40 cm

le schede delle specIe targetIl progetto LIFE CON.FLU.PO ha realizza-to azioni di conservazione da cui trarranno

beneficio 40 specie autoctone del Fiume Po. Tra queste undici specie sono particolarmen-te protette dalla Direttiva Habitat e illustrate

sinteticamente nelle schede seguenti.

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Serafini è stato installato un sistema di cattura sperimentale, co-stituito da un’apposita gabbia di cattura per i pesci in transito, che permetterà, anche successivamente al progetto, l’identificazione degli storioni marcati con microchip e la cattura degli alloctoni siluri.

aLLeVaMento e ripopoLaMento deLLo Storione coBice e di aLtre Specie di intereSSe coMunitarioPer la conservazione di 5 specie minacciate: Storione cobice, Lasca, Pigo, Savetta e Barbo comune, il progetto ha previsto l’allevamento in cattività e la riproduzione artificiale di queste specie, in modo da poter avere a disposizione gli esemplari da liberare nel fiume. Que-sta azione è stata svolta in cooperazione tra Parco Ticino, Provincia di Piacenza e Provincia di Rovigo. L’allevamento e la riproduzione artificiale e stata svolta presso strutture specializzate nel Parco del Ticino, ed ha portato alla definizione di un protocollo di riproduzio-ne (un documento tecnico che definisce le tecniche di riproduzione). Tutti gli esemplari allevati e riprodotti sono stato rilasciati nel Fiume, questa attività si chiama ripopolamento ed è necessaria per aiutare le popolazioni già presenti nel fiume. Per monitorare gli esemplari liberati sono state svolte e si svolgeranno diverse campagne annuali di elettro-pesca.

coMe Monitorare Le Specie riLaSciate?Prima del rilascio ogni esemplare è stato marcato inserendo un micro-chip sottocute mediante un apposito applicatore. Il microchip è un pic-colissimo dispositivo che comprende una minuscola antenna. Quando un lettore (apparecchio per la lettura dei microchip) viene fatto pas-sare sopra al pesce, fino a circa 30 cm di distanza, la radio frequenza del lettore incontra il microchip che riflette indietro le onde radio per-mettendo di leggere, sul lettore, un codice alfanumerico che identifica l’esemplare. La loro durata è garantita per oltre 30 anni, ciò permette di seguire per tutta la vita uno storione marcato con questo sistema. Un aspetto negativo è che la marcatura non risulta visibile dall’esterno, e che per la lettura del codice è necessario un apposito lettore.

Per il monitoraggio degli spostamenti degli storioni cobice, grazie alle loro maggiori dimensioni è stato possibile utilizzare dei sistemi ad alta tecnologia. Su 100 esemplari adulti di storione cobice sono stati instal-lati degli emettitori ad ultrasuoni. Attraverso un accordo con le associazioni di pesca come la FIPSAS il monitoraggio si svolge anche grazie alle segnalazioni di catture acci-dentali di storione da parte dei pescatori che operano lungo il fiume.

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Barbo canino

dove vive? di che cosa si nutre? È una specie endemica dei fiumi del bacino Pa-dano-Veneto; preferisce corsi d’acqua a bassa portata con acque ricche di ossigeno caratteriz-zate dalla presenza di massi sul fondo.Si nutre di invertebrati che vivono sul fondo dei fiumi, come crostacei e vermi e sotto i ciottoli come larve di insetti.

che aspetto ha?Corpo allungato e muso appuntito. La colora-zione è bruno-verdastra sul dorso e bianca sul ventre con pinne che presentano sfumature arancio. Sul corpo e sulle pinne sono presenti anche grandi macchie nere o brunastre.

Barbus caninus

250 g

25 cm

Barbo comune

dove si trova? di che cosa si nutre? È un pesce che vive nella zona Padana, preferi-sce i tratti medio-alti dei corsi d’acqua con cor-rente vivace, acqua limpida e fondo ghiaioso. Tuttavia si può trovare anche in zone con acque veloci e profonde. Si nutre di macroinvertebrati come larve di insetti e crostacei, molluschi e an-che di piante acquatiche.

che aspetto ha?Muso appuntito e la testa allungata, la bocca presenta labbra carnose e grosse con due paia di barbigli sulla mascella superiore (appendici a forma di baffi a funzione sensoriale). Il corpo è robusto e ha un dorso di colore verdastro con fianchi giallastri e sfumature dorate. Le pinne hanno sfumature arancioni.

Barbus plebejus

4 Kg

60 cm

Alosa fallaxcheppia o alosa

dove vive e di che cosa si nutre? È una specie anadroma, cioè vive per la maggior parte della sua vita in acque sala-te e si riproduce in acque dolci; in Italia è molto presente in tutti i mari e nei princi-pali corsi d’acqua. Nei primi stadi di vita si nutre di invertebrati che vivono nella colon-na d’acqua e sul fondo, successivamente si nutre di crostacei e anche piccoli pesci.

che aspetto ha?Ha una taglia media con un corpo com-presso sui lati, la testa ha una forma trian-golare. Il dorso ha una colorazione verde azzurro con riflessi metallici, i fianchi e il ventre sono argentei o bianco-argentei con macchie nere presenti sui fianchi.

2 Kg

55 cm

Protochondrostoma geneiLasca

che aspetto ha?Ha il corpo allungato con una testa stretta e con muso prominente. Il dorso ha un colore grigio i fianchi chiari con sfumature argentee e il dorso bianco-argentato. Sul dorso e sui fianchi possono essere visibili delle macchiet-te nere. Le pinne presentano sfumature aran-cio o arancio-giallastro.

dove vive e di che cosa si nutre? È una specie endemica presente in tutta l’I-talia settentrionale e sul versante del Mar Adriatico con anche alcune presenze in Ligu-ria, Toscana e Lazio. Vive nei tratti medio-alti dei corsi d’acqua limpida dove la corrente è rapida e il fondale è ghiaioso. Questo pesce è onnivoro e mangia invertebra-ti bentonici e alghe che crescono sulle pietre.

100 g

30 cm

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Cobitis bilineata cobite comune

dove vive e di che cosa si nutre? È una specie endemica in Italia: la sua di-stribuzione va dalle regioni settentrionali fino a parte di quelle centrali con alcune presenze anche nel Sud Italia. Si trova in acque limpide con corrente poco veloce e fondo sabbioso o fangoso. Questo piccolo pesce mangia microrganismi e frammenti vegetali depositati sul fondo; tuttavia si è visto che non ha un’alimentazione specifica bensì sfrutta le abbondanze presenti.

che aspetto ha?Ha un corpo allungato e compresso lateral-mente. Vicino alla bocca si trovano 3 bar-bigli (appendici a forma di baffi a funzione sensoriale) per lato molto corti. Il corpo è di colore brunastro e diventa più chiaro fino a divenire bianco-giallastro sul ventre.

10 g

12 cm

Telestes muticellusVairone

che aspetto ha?Ha il corpo snello con il muso arrotondato. Il colore del corpo è bruno-verdastro con sfumature. I fianchi si presentano più chiari e le pinne possono avere macchie di colore arancio o giallastro.

dove vive e di che cosa si nutre? È presente nell’Italia settentrionale e cen-trale, arriva fino alla Campania e al Molise. Vive nei tratti medio-alti dei corsi d’acqua, nelle sorgenti d’acqua naturali e in corri-spondenza degli sbocchi degli emissari. La sua dieta è composta da organismi che vivono sul fondale e alghe che vivono sui massi; durante il periodo estivo si nutre di insetti adulti.

Lampetra zanandreaiLampreda padana

volta raggiunta la fase adulta questa specie non si alimenta più.che aspetto ha?La forma allungata ricorda quella delle an-guille. Ha una bocca circolare con pochi denti. A seconda di dove vive può assumere diverse colorazioni tra cui: dorso scuro con sfumature tendenti al grigio, i fianchi pos-sono essere giallastri o giallo-argentati pro-gressivamente più chiari fino al ventre che può essere da giallastro a bianco-argentato.

dove vive e di che cosa si nutre? È una specie endemica della zona Padana an-che se recentemente è stata avvistata anche sul versante adriatico della Slovenia, Bosnia-Herzegovina e Croazia. Vive in acque dolci e si riproduce nei tratti medio-alti dei corsi dove è presente acqua limpida e fresca con fonda-le ghiaioso; di fondamentale importanza è la buona qualità dell’acqua e dell’ambiente.Le larve di questa specie si nutrono per filtra-zione di microalghe e di microrganismi. Una

15 g

20 cm

Rutilus piguspigo

che aspetto ha?Corpo tozzo, il colore del dorso può variare da verde oliva a bruno verdastro che diven-ta sempre più chiaro mano a mano che si procede verso il ventre che ha riflessi ar-gentei o dorati.

dove vive e di che cosa si nutre? Questo pesce è presente nell’Italia set-tentrionale, soprattutto nei laghi e negli affluenti della Lombardia e del Veneto ca-ratterizzati da una corrente moderata e da acque limpide ricche di vegetazione. È onnivoro ma preferisce cibarsi di vegetali, tra cui alghe filamentose, e invertebrati che vivono sul fondale, soprattutto gasteropo-di (gruppo di molluschi) e larve di insetti.

1,7 Kg80 g

55 cm20 cm

3130

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Salmo marmoratustrota marmorata

che aspetto ha?Corpo fusiforme sui i fianchi è evidente un disegno intricato da cui deriva il nome “marmorata”, il ventre di color bianco con sfumature giallastre.

dove vive e di che cosa si nutre? È presente in tutta l’Italia settentrionale nei fiumi e nei torrenti montani o ai piedi di monti o catene montuose e vive in acque limpide ben ossigenate con fondali ciotto-losi e ghiaiosi. A seconda dell’età preferi-scono acque più o meno profonde.Nei primi anni di vita si nutre di larve di in-setti, crostacei e vermi, successivamente inizia a predare altri pesci.

progetto lifeBeneficiario coordinatore:

Beneficiari associati:

Cofinanziatore:altre specIe mIgratrIcI

anguilla – Anguilla anguillaÈ un pesce carnivoro, si ciba degli organismi invertebrati che vivono sul fondo come ver-mi, crostacei e molluschi. Vive in aree am-pie: nell’Oceano Atlantico, nel Mar Baltico, nel Mare del Nord, nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero. È una specie migratrice, rie-sce a vivere sia in acque dolci sia in acque salate dove si reca per riprodursi. Ha un corpo serpentiniforme, non ha pinne tran-ne quella caudale, dorsale e anale a forma di un nastro.

cefalo calamita – Liza ramadaLa sua dieta cambia a seconda di quanto è grande, i più piccoli si cibano dei microrga-nismi presenti nell’acqua; una volta diven-tato più grande si ciba degli animali pre-senti sul fondo e anche di vegetali. In Italia è uno degli animali più comuni nelle acque salate vicino alla costa e negli estuari, è una specie migratrice. Ha il corpo slanciato con una testa tozza. Il dorso è di colore grigio cenere o grigio azzuro con fianchi più chiari dai riflessi argentei.

30 Kg

140 cm

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