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IL GEOMETRA – N° 5-2010

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Periodico del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia

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Editoriale

Il geometra

Organo del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia e del Collegio dei Geometri della Valle d’Aosta

Direttore responsabileILARIO TESIO

Consigliere responsabileLUCIANO SIMONATO

Redazione e impaginazioneMICHELA OBERTO

GraficaCHIARA CAMPONI

Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità:Via Toselli 1 - 10129 TorinoTel. 011537756 - fax 011533285e-mail [email protected]

Hanno collaborato a questo numero:FEDERICA CAPRIOLO, STUDIO OSELLA - PICCATO - PALETTO, RENATO PITTALIS, BRUNO RAZZA

Stampa e fotolito:Tipografia Melli - Borgone di SusaTel. 011.96.46.367

Reg. Trib. Torino n. 297 del 23 luglio 1948Pubblicazione mensile con pubblicità inferio-re al 50%

Le opinioni espresse negli articoli apparten-gono ai singoli autori dei quali si intende ri-spettare la libertà di giudizi, lasciando agli stessi la responsabilità dei loro scritti.

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Su questo numero della rivista diamo ampia cronaca delle Riunioni di Zona che si sono svolte in autunno, a completamento di quelle della primavera-estate. Come possiamo vedere, i Priori organizzatori fanno a gara tra chi... ne inventa di più: convegni, visite, conferenze, per finire con giochi, balli, intrattenimenti e competizioni varie.Al di là dell’interesse di chi vi ha partecipato, che si cercherà nelle fotografie e “controllerà” la cronaca raccolta dal bravo collega Renato Pittalis, riteniamo che le Riunioni di Zona siano importanti per la nostra Categoria perché testimoniano come i Geometri siano anche dei buoni organizzatori di eventi (molti di loro sono amministratori pubblici o comunque sono impegnati in prima persona in organizzazioni culturali, benefiche o sportive) e soprattutto come sappiano amalgamare i colleghi, attraendoli con motivazioni sempre rinnovate di anno in anno.Ma per la professione sono utili queste Riunioni di Zona? Il Consiglio ritiene di sì, perché il conoscersi meglio tra colleghi significa condividere le esperienze ed accrescere la propria professionalità con lo scambio di opinioni, conoscenze e riflessioni. E cosa c’è di meglio che farlo durante una mezza giornata dedicata proprio ai Geometri che vivono e lavorano nello stesso territorio?Complimenti quindi ai Priori di quest’anno, ma anche a tutti quelli degli anni scorsi, per quanto tempo hanno dedicato alla Categoria e per il successo che tutte le riunioni hanno avuto.Un’altra occasione per incontrarsi con i colleghi della medesima Zona è quella dei corsi in Provincia, che il Collegio ha promosso anche nel 2010 in sedi decentrate e che proseguiranno senz’altro. Sarà un’altra opportunità di rafforzare i contatti, oltre che naturalmente di formarsi ed aggiornarsi insieme.Un altro argomento trattato su questo numero riguarda la collocazione della nuova sede del Collegio: invitiamo gli iscritti a visionare i nuovi locali, anche solo per una visita, in attesa dell’inaugurazione ufficiale che avverrà non appena completato l’adeguamento anche delle sale corsi.

Ilario Tesio

Il geometra

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Sommario

Editoriale pag. 1

Argomenti legislativiLa ritenuta del 10% sui bonifici per spese relativealla detrazione 36% e 55% pag. 3di Studio Osella, Piccato, Paletto

ProfessioneSono assoggettate a ritenuta d’acconto le compensazioniper mancato introito professionale e le spese processuali pag. 6

Riorganizzazione Agenzia delle Entrate pag. 8 Il nuovo ordinamento degli Istituti TecniciCosa cambia per i Geometri? pag. 12di Federica Capriolo

Regione Piemonte: il nuovo Regolamento Forestale pag. 15

Notizie per la professione pag. 17

Consiglio NazionaleAssemblea dei Presidenti pag. 20

Geometra certificatore: una grande occasionedi Bruno Razza pag. 21

Cassa di PrevidenzaNotizie pag. 24

Commissione ImmobiliareIl Catasto Energetico dei Consumi pag. 26

Linee Guida per l’Amministratore pag. 27

Atti del CollegioLa nuova sede del Collegio Geometri pag. 28

Il Geometra Risponde pag. 32

Riunioni di Zona pag. 33di Renato Pittalis

ConvegniLe nuove regole in vigore dal 1° luglio 2010 pergli atti relativi ai fabbricati pag. 39

Recensioni pag. 46

Cosa cambia per i Geometri con la riforma della Scuola?, pag. 12

La nuova sede del Collegio Geometri, pag. 28

Assemblea dei Presidenti, pag. 20

Riunioni di zona, pag. 33

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Il DL n. 78/2010 (c.d. “Manovra correttiva 2010”), all’art. 25 dispone che:“a decorrere dal 1° luglio 2010 le banche e le Poste Italiane SPA ope-rano una ritenuta del 10 per cento a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari, con obbligo di rivalsa, all’atto dell’accre-dito dei pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per benefi-ciare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d’imposta…”.

Ciò comporta che, dall’1.7.2010, in presenza di un pagamento con bo-nifico bancario o postale da parte di soggetti che per la spesa sostenuta intendono beneficiare di una dedu-zione o una detrazione d’imposta, la banca / Posta è tenuta ad operare una ritenuta d’acconto del 10% a titolo di acconto, con obbligo di rivalsa, all’atto dell’accreditamento al bene-ficiario.

Come disposto dal citato art. 25, con il Provvedimento 30.6.2010 l’Agenzia delle Entrate ha individua-to “le tipologie di pagamenti nonché le modalità di esecuzione degli adem-pimenti relativi alla certificazione e alla dichiarazione delle ritenute ope-rate”

In merito, la disciplina in esame può essere schematizzata come da tabella della pagina seguente.

La ritenuta del 10% sui bonifici per spese relative alla detrazione 36% e 55%

a cura dello Studio Osella - Piccato - Paletto, Dottori Commercialisti

Argomenti legislativi

Il geometra

Come noto dall’1.7.2010 la c.d. “Manovra correttiva 2010”, ha previsto che sui bonifici bancari / postali effettuati dai contribuenti in relazione a spese per le quali sono riconosciute detrazioni d’imposta ovvero deduzioni, le banche / Poste sono tenute ad operare, all’atto dell’accreditamento al beneficiario, una ritenuta d’acconto del 10%.A seguito dei successivi interventi dell’Agenzia delle Entrate erano sorti dubbi interpretativi circa la definizione della base imponibile di detta ritenuta d’acconto. In merito, l’Agenzia delle Entrate, con un recente chiarimento, “coniugando” l’esigenza di non alterare “le caratteristiche di neutralità” dell’IVA con l’esigenza di semplificazione degli adempimenti sussistenti in capo al sostituto d’imposta (banche / Poste), ha definito che la base imponibile della citata ritenuta d’acconto del 10% va individuata nell’importo “del bonifico decurtato dell’IVA del 20 per cento”.

- 20 %- 10 %

- 20 % - 20 %?????

- 10 %

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I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate, è recen-temente intervenuta al fine di fornire una serie di chiarimenti “fortemen-te” attesi dai soggetti interessati, os-sia dalle banche / Poste che operano la ritenuta in qualità di sostituti d’im-posta e dai soggetti che effettuano gli interventi / lavori oggetto delle citate detrazioni.

La base imponibile su cui operare la ritenuta d’acconto del 10%

L’Agenzia delle Entrate, in consi-derazione del fatto che: • l’importo dei bonifici, effettuati dai soggetti committenti a favore dei soggetti che hanno effettuato l’inter-vento / lavoro (che consente la detra-zione del 36% - 55%), è comprensi-vo anche dell’IVA addebitata in via di rivalsa;• “la base di calcolo su cui operare la ritenuta non deve, però, compren-dere l’IVA, in quanto altrimenti ver-

rebbero alterate le caratteristiche di neutralità di tale imposta”;• la misura dell’aliquota IVA applica-ta alle prestazioni di servizi / cessio-ni di beni, in esame, varia a seconda della tipologia di spesa sostenuta;• alle banche / Poste non è noto l’am-montare dell’IVA ricompreso nel bonifico, “informazione che, anche se richiesta all’ordinante il bonifico, comporterebbe un notevole aggravio nella procedura di accreditamento e sarebbe senz’altro soggetta a margini di imprecisione”;giunge alla conclusione che:“per esigenze di semplificazione e di economicità nonché per evitare errori determinati da una applicazione im-propria della ritenuta, si assume che, ai fini dell’applicazione della norma in esame, l’IVA venga applicata con l’aliquota più elevata. Conseguente-mente, la ritenuta d’acconto del 10% deve essere operata sull’importo del bonifico decurtato dell’IVA del 20 per cento”.

Ciò comporta, quindi, che la rite-nuta d’acconto nella misura del 10%, da parte delle banche / Poste, va ope-rata sull’ammontare del bonifico de-curtato dell’IVA “forfetizzata” nella misura del 20%.Esempio

La ditta Gianni Verdi fattura al sig. Paolo Rossi un intervento di ristrut-turazione eseguito sull’abitazione dello stesso.

Per il suddetto intervento / lavoro il sig. Rossi intende beneficiare della detrazione del 36%.

In data 2.8.2010 il sig. Rossi, se-condo le modalità normativamente previste, effettua il bonifico a favore della ditta Gianni Verdi per l’importo di € 7.000.

La banca, in qualità di sostituto d’imposta, è tenuta ad operare, sul-l’importo bonificato di € 7.000, la ritenuta d’acconto del 10% pari a € 583,33 in quanto calcolata sulla “base imponibile” di € 5.833,33 pari all’ammontare di € 7.000 “de-

Bonifici disposti per spese relative a

• Interventi di recupero del patrimonio edilizio, per i quali il contribuente beneficia della detrazione IRPEF del 36%;

• Interventi di risparmio energetico per i quali il contribuente beneficia della detrazione del 55%.

Soggetto che commissiona l’interven-to / lavoro beneficiario della detrazio-ne 36% - 55%

non è interessato dalla nuova disposizione e pertanto lo stesso dovrà effettuare il bonifico alla banca / Posta con le consuete modalità, ripor-tando la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto beneficia-rio dell’agevolazione nonché il codice fiscale ovvero la partita IVA del beneficiario del bonifico.

Soggetto che effettua l’intervento / lavoro

riceve l’accredito della somma fatturata e corrisposta dal committente tramite bonifico al netto della ritenuta d’acconto del 10% operata dalla banca / Posta.Tale ritenuta d’acconto, evidenziata nella certificazione rilasciata dalla banca / Posta, potrà essere scomputata dalle imposte sul reddito.

Banche / Poste in qualità di sostituto d’imposta

• operano le ritenute d’acconto, con obbligo di rivalsa, all’atto dell’accreditamento dei pagamenti;

• versano la ritenuta d’acconto, con entro il giorno 16 del mese successivo, riportando nel mod. F24 l’apposito codice tributo “1039”;

• rilasciano al beneficiario del pagamento, entro il 28.2 dell’anno successivo, la certificazione delle somme erogate e delle ritenute effettuate.

Argomenti legislativi

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curtato” del 20% (7.000 : 1,2).La ditta Gianni Verdi “incasserà”

quindi € 6.416,67 (7.000 – 583,33).

Somme già assoggettate a ritenutaCome noto in alcuni casi il corri-

spettivo relativo ai citati interventi / lavori potrebbe già essere assogget-tato ad una ritenuta d’acconto.

Ciò capita, ad esempio, ai profes-sionisti che forniscono prestazioni nell’ambito dei citati interventi “age-volabili” oppure ai condomini che, nella veste di sostituti d’imposta, operano la ritenuta d’acconto, nella misura del 4%, sui corrispettivi do-vuti per prestazioni ricevute relative a contratti di opere o servizi.

L’Agenzia delle Entrate precisa che in tali circostanze, al fine di evitare l’applicazione di una doppia ritenuta d’acconto, va operata la sola ritenuta del 10%.

Sul punto, infatti, l’Agenzia delle Entrate così si esprime:“in considerazione del carattere spe-ciale della disciplina, al fine di evi-tare che le imprese e i professionisti che effettuano prestazioni di servizi o cessioni di beni per interventi di ristrutturazione edilizia o di riquali-ficazione energetica subiscano sullo stesso corrispettivo più volte il pre-lievo alla fonte, dovrà essere appli-cata la sola ritenuta del 10%.

I sostituti d’imposta che, per avvaler-si della agevolazioni fiscali previste per tali interventi, seguono i paga-menti mediante bonifici bancari o postali, pertanto, non opereranno su tali somme le ritenute ordinariamen-te previste.”

Regimi speciali assoggettati ad imposta sostitutiva

L’Agenzia delle Entrate precisa al-tresì che, se i soggetti che effettuano i citati interventi / lavori che danno diritto, in capo al committente, alle detrazioni (36% - 55%) “usufruisco-no di regimi fiscali per i quali è previ-sta la tassazione del reddito mediante imposta sostitutiva dell’IRPEF” (ad esempio, regime dei minimi) posso-no scomputare detta ritenuta d’ac-conto dall’imposta sostitutiva.

Decorrenza dei termini e irrogazione sanzioni

Dopo aver evidenziato che la di-sciplina in commento è entrata in vi-gore a decorrere dall’1.7.2010 nella Circolare in esame l’Agenzia precisa che:“in considerazione dell’immediatez-za dell’entrata in vigore del prov-vedimento, della complessità degli adempimenti che i sostituti devono porre in essere per garantire la cor-retta applicazione della ritenuta e

delle obiettive condizioni di incertez-za sull’ambito di applicazione della norma, si ritiene che in sede di prima applicazione della disposizione sus-sistano le condizioni per escludere l’irrogazione di sanzioni in relazione a violazioni nell’applicazione della norma, ai sensi dello Statuto del con-tribuente.

Quesiti specificiLa circolare emanata dall’Agenzia

fornisce, tra l’altro, i seguenti chiari-menti relativi a particolari circostan-ze, oggetto di “specifici quesiti”:Pagamenti in valuta estera

Per i pagamenti effettuati in valuta estera la ritenuta d’acconto va ope-rata sugli importi convertiti in Euro sulla base del cambio giornaliero.

Per i pagamenti effettuati in Euro da convertire in valuta estera, la rite-nuta d’acconto va operata sugli im-porti in Euro prima della conversione in moneta estera.Bonifici a favore di non residenti

La ritenuta d’acconto va operata dalle banche / Poste anche sulle som-me accreditate sui c/c in Italia inte-stati a soggetti non residenti. Questi ultimi, come di consueto, potranno scomputare la ritenuta subita dal-l’imposta eventualmente dovuta per i redditi prodotti in Italia o chiederla a rimborso.

La ritenuta del 10% deve essere effettuata sui paga-menti con bonifico disposti per: • spese di intervento di re-cupero del patrimonio edi-lizio, ai sensi dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni; • spese per interventi di ri-sparmio energetico ai sensi dell’articolo 1, commi 344, 345, 346 e 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e successive modificazioni.

Argomenti legislativi

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RISOLUZIONE N. 106/E

Roma, 13 ottobre 2010

OGGETTO: Interpello ai sensi del-l’articolo 11 della legge n. 212 del 2000 -Tassazione proventi sostitutivi di redditi e spese processuali -Art. 6, comma 2, TUIR e art. 25 DPR n. 600 del 1973

QUESITOALFA S.p.A., nella qualità di sosti-tuto d’imposta, ha applicato nel gen-naio 2010 la ritenuta a titolo di ac-conto IRPEF, ai sensi dell’articolo 25 del DPR 29 settembre 1973, n. 600, sull’importo liquidato in sentenza dal giudice civile a favore del pro-fessionista suo cliente (notaio) che aveva agito per danni da inadempi-mento contrattuale e ne era risultato vittorioso.

Poiché il professionista le ha in-giunto con atto di precetto di apri-le 2010 il pagamento delle ritenute

subite, ha chiesto se il prelievo alla fonte sia possibile, in via di princi-pio, a fronte di somme liquidate dal giudice a carico del sostituto d’impo-sta e, nel merito, se la ritenuta debba riguardare l’intera somma stabilita in sentenza pari a euro 15.570, di cui euro 9.000 per mancati guadagni professionali (oltre gli interessi le-gali), ed euro 6.570 a rifusione delle spese processuali (oltre accessori), di cui euro 770,00 per spese, euro 2.300 per diritti ed euro 3.500 per onorari.

SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPET-TATA DAL CONTRIBUENTE

L’interpellante ritiene che, in pre-senza di sentenze di condanna al pagamento di somme di danaro de-terminate nel loro ammontare, non venga meno l’obbligo per il sostituto d’imposta di operare le ritenute di legge, derivante, nella fattispecie, dal combinato disposto degli articoli 6, comma 2, del TUIR e 25 del DPR

Sono assoggettate a ritenuta d’acconto le compensazioni per mancato introito professionale

e le spese processuali

Le somme riconosciute al professionista in conseguenza di un provvedimento giudizia-le favorevole sono reddito im-ponibile, sia che esse vengano attribuite a titolo di mancato guadagno professionale, sia che vengano attribuite a titolo di rimborso spese legali e pro-cessuali. In questo modo si è espressa l’Agenzia delle Entra-te con la Risoluzione n. 106/E del 13/10/2010.Di conseguenza, in quanto red-dito imponibile, dette somme devono essere assoggettate a ritenuta d’acconto qualora ero-gate al professionista per il tra-mite di un sostituto d’imposta.Quanto alle spese, deducibili dal reddito in quanto conside-rate inerenti all’attività profes-sionale, il relativo rimborso ri-leva come componente positivo del reddito, e deve quindi esse-re assoggettato ad imposizioni ed a ritenuta. Ferma la neces-sità di applicare la ritenuta, il professionista che non abbia dedotto le spese nel periodo d’imposta in cui le ha sostenute può chiedere il rimborso della maggiore imposta versata pre-sentando dichiarazione inte-grativa o istanza di rimborso.

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29 settembre 1973, n. 600.E’ inoltre dell’avviso, sulla base di

un precedente parere reso alla stes-sa società istante con nota 2005 e della risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 356 del 7 dicembre 2007, che l’intera somma liquidata dal giu-dice abbia natura di reddito di lavoro autonomo soggetto alla ritenuta IR-PEF di cui all’articolo 25 del DPR n. 600 del 1973, in quanto reddito della stessa categoria di quello sostituito o perduto in capo al professionista suo cliente, ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del TUIR.

PARERE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Il parere dell’interpellante è condi-visibile.

Si rileva, preliminarmente, che in ordine all’obbligatorietà in capo al sostituto d’imposta di operare le ri-tenute di legge su somme aventi na-tura di reddito, anche se corrisposte a seguito di provvedimento giudiziale, si è affermato un indirizzo ammini-strativo risalente alla risoluzione del Ministero delle Finanze n. 10/927 del 25.7.1974, il quale, oramai, può dirsi consolidato avendo trovato conferma nella prassi dell’Agenzia delle Entra-te, parte della quale è stata richiama-ta dall’istante (cfr. circ. Min. Fin.ze n. 203 del 6.12.1994; ris. n. 106/E del 19.9.2006), e nella giurispruden-za (Cass. civ. SS.UU. n. 9332 del 25.10.1996).

La decurtazione delle somme li-quidate dal giudice, per effetto delle ritenute, non configura un compor-tamento elusivo del provvedimento giudiziale trattandosi di prelievo im-posto al sostituto d’imposta, in via generale, ai sensi del combinato di-sposto degli articoli 64 e 23 e ss. del DPR n. 600 del 1973.

La prima delle citate norme pre-vede, infatti, che “Chi in forza di disposizioni di legge è obbligato al pagamento di imposte in luogo di altri, per fatti o situazioni a questi ri-feribili ed anche a titolo di acconto,

deve esercitare la rivalsa (effettuan-do la ritenuta) se non è diversamente stabilito in modo espresso”.

A tal fine, le disposizioni contenute nell’articolo 23 e ss. del richiamato DPR stabiliscono che i soggetti in-dicati nell’articolo 73, comma 1, del TUIR (sostituti d’imposta), tra i qua-li rientra l’interpellante, hanno l’ob-bligo di effettuare le ritenute quando erogano i redditi ivi previsti, tra cui quelli di lavoro autonomo (art. 25).

Riguardo all’applicabilità della ri-tenuta nell’ipotesi in esame, si evi-denzia che la stessa si applica se le somme erogate costituiscono un pro-vento sostitutivo di reddito di lavoro autonomo ai sensi dell’articolo 6 del TUIR.

In base agli articoli 53 e 54 del TUIR, concorrono alla determina-zione di tale tipologia di reddito: a) i compensi; b) gli altri componenti rilevanti sotto forma di costi deduci-bili.

Pertanto, costituiscono reddito di lavoro autonomo, soggetto a ritenu-ta ai sensi dell’articolo 25 del DPR n. 600 del 1973, non solo gli emo-lumenti sostitutivi di compensi ma anche il rimborso di costi che hanno concorso alla formazione del reddito, in quanto deducibili.

Nella fattispecie, costituiscono red-dito di lavoro autonomo, da assog-gettare a ritenuta, le somme dovute al

professionista a carico dell’interpel-lante (convenuto soccombente), pari ad euro 9.000 (oltre interessi legali), in quanto erogate a compensazio-ne di mancati introiti professionali dell’attore vittorioso nella causa per danni (cfr., in tal senso, anche Cass. n. 9893 del 11.10.1997 e n. 10972 del 13.5.2009) .

Per quanto riguarda le spese pro-cessuali, comprese quelle per ono-rari, sostenute per ottenere in giudi-zio un risarcimento danni a fronte di mancati guadagni professionali, si assume che le stesse siano inerenti all’attività professionale e, pertanto, deducibili dal reddito.

Per ragioni di simmetria imposi-tiva, pertanto, il rimborso delle pre-dette spese, che hanno concorso alla formazione del reddito sotto forma di costi deducibili, deve ugualmente es-sere assoggettato ad imposizione e a ritenuta ai sensi del combinato dispo-sto dei predetti articoli 6 del TUIR e 25 del DPR n. 600 del 1973.

Resta fermo che il professionista che non abbia dedotto le spese pro-cessuali nel periodo d’imposta in cui le ha sostenute può recuperare la maggiore imposta versata presentan-do dichiarazione integrativa, ai sensi

dell’articolo 2, comma 8-bis, del DPR n. 322 del 1998, o istanza di rimborso, ai sensi dell’articolo 38 del DPR n. 602 del 1973.

NOTIZIE DAL CATASTO

L’Agenzia del Territorio ha emesso due comunicati, riguardanti “Atti di aggiornamento catasto terreni – Acque esenti da estimo – Strade pubbliche – Sottoscrizione atti titolari diritti reali – Necessità” (prot. 14311 del 1/9/2010) e “Assistenza tecnica Utenza professionale – At-tivazione nuova modalità di erogazione – Prenotazione on-line del servizio” (prot. 14546 del 6/9/2010).

I documenti sono consultabili sul sito del Collegio www.collegiogeometri.to.it

Professione

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Il 19 luglio sono state attivate le due nuove Direzioni provinciali del-l’Agenzia delle Entrate (Direzione Provinciale I di Torino e Direzione Provinciale II di Torino) che assor-biranno le competenze finora svolte dagli Uffici locali che, contestual-mente all’istituzione delle Direzioni Provinciali, saranno soppressi.

In sostanza, il territorio della pro-vincia di Torino è stato idealmente suddiviso in due distinte macro-zone che individuano la giurisdizione di competenza di ciascuna Direzione Provinciale. L’altra importante novi-tà è che in seno a ciascuna direzione Provinciale viene istituito un unico “Ufficio controlli” che svolgerà tutte le principali attività di accertamento fiscale e si occuperà del contenzioso tributario.

Nelle medesime sedi degli attuali uffici locali saranno attivati gli “Uf-fici territoriali” dell’Agenzia delle Entrate – articolazioni interne della Direzione Provinciale – che cureran-no in primo luogo tutte le attività di informazione ed assistenza, gestione atti, dichiarazioni e rimborsi, oltre ai controlli formali delle dichiarazioni e degli atti, agli accertamenti parziali automatizzati, al controllo degli ob-blighi strumentali e agli accertamenti di registro e di altri tributi diretti.

Questa trasformazione rientra in un progetto generale di modifica del-l’assetto organizzativo che l’Agenzia delle entrate sta realizzando in tut-ta Italia nell’arco del biennio 2009 – 2010 e che in Piemonte giunge a

compimento proprio con l’attivazio-ne delle due Direzioni provinciali di Torino.

La riorganizzazione è finalizza-ta a potenziare l’azione di contra-sto all’evasione, concentrandola in un’unica “cabina di regia” a livello provinciale, continuando allo stesso tempo a garantire i servizi all’utenza diffusi sul territorio. Nella Provincia di Torino (così come a Milano e Na-poli) a causa della vastità del terri-torio e della complessità del tessuto economico, la circoscrizione delle nuove strutture non coinciderà con il territorio della Provincia, ma saranno attivate due Direzioni provinciali.

In base al nuovo assetto organizza-tivo, l’Ufficio controlli è suddiviso in tre aree accertamento, che predispon-gono il piano dei controlli e ne cura-no l’attuazione, e in un’area legale, che segue l’attività di contenzioso.

Gli uffici territoriali sono invece destinati alle attività di assistenza e informazione agli utenti, alla gestio-ne degli atti, delle dichiarazioni e dei rimborsi e alla registrazione dei provvedimenti giudiziari; sono inol-tre competenti in materia di:- controllo formale di dichiarazioni e atti;- accertamenti parziali su segnalazio-ni centralizzate;- attività di controllo esterno per l’emissione di ricevute e scontrini e per acquisire dati e informazioni, in particolare per l’applicazione degli studi di settore;- accertamenti su imposta di registro,

successioni e donazioni e tributi col-legati.

La nuova organizzazione prevede che gli atti privati e le dichiarazioni possano essere registrati presso qual-siasi ufficio territoriale della Direzio-ne provinciale.

In caso di successione, la relativa dichiarazione può essere presentata indifferentemente in uno qualsiasi degli uffici territoriali ricadenti nel-l’ambito della provincia in cui era fissata l’ultima residenza del dece-duto. E’ comunque opportuno che eventuali integrazioni o modifiche di una precedente dichiarazione di suc-cessione siano presentate allo stesso ufficio a cui è stata consegnata la pri-ma dichiarazione.

Per i rimborsi Iva, compresi quelli relativi all’Iva auto, competenti sono gli uffici territoriali Torino 1 e Torino 2.

Con l’istituzione delle nuove Dire-zioni provinciali di Torino, sale a 9 il numero delle nuove strutture pro-vinciali dell’Agenzia delle Entrate che in Piemonte hanno gradualmente sostituito gli uffici locali preesisten-ti. Già attive le Direzioni provinciali di Alessandria, di Asti, di Biella, di Cuneo, di Novara, di Verbania e di Vercelli.

Informazioni più dettagliate sulle modalità di fruizione di tutti i servizi ed eventuali aggiornamenti saranno tempestivamente pubblicati sul sito Internet della Direzione Regionale del Piemonte http://piemonte.agen-ziaentrate.it

Riorganizzazione Agenzia delle Entrate

Attivazione delle Direzioni Provinciali I e II di Torino

Importanti novità nell’organizzazione dell’Agenzia delle Entrate nella Provincia di Torino

Professione

Il geometra

il geometra n. 5/10 9

I nuovi uffici della Direzione provinciale I di Torino

Denominazione Recapiti Codice ufficio Orari al pubblico

Direzione provinciale I di Torino

corso Bolzano 30 – TorinoTel. 011.5523111 T7D

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13.15/14.30 – 15.30

giovedì 9 – 13.15; venerdì 9 - 13

Ufficio Controlli corso Bolzano 30 – TorinoTel. 011.5523111 T7E

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13.15/14.30 – 15.30

giovedì 9 – 13.15; venerdì 9 - 13

Ufficio territorialedi Torino 1

corso Bolzano 30 – TorinoTel. 011.5523111 TTK

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13.15/14.30 – 15.30

giovedì 9 – 13.15; venerdì 9 - 13

Ufficio territorialedi Torino 3

Via Sidoli 35 – TorinoTel. 011.3163611 TTM

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13.15/14.30 – 15.30

giovedì 9 – 13.15; venerdì 9 - 13

Ufficio territorialedi Chieri

strada Valle Pasano 4 – ChieriTel. 011.9472550 TSQ

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13/14 – 15.20

giovedì e venerdì 9 - 13

Ufficio territorialedi Moncalieri

corso Savona 16 – MoncalieriTel. 011.6824411 TS5

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13/14,10 – 15.30

giovedì e venerdì 9 - 13

Ufficio territorialedi Pinerolo

via Martiri del XXI n. 106 – PineroloTel. 0121.391911 TTB

lunedì e martedì9 – 13/14,30 – 16.30

mercoledì, giovedì e venerdì 9 - 13

Nuovo orario di apertura al pubblico degli sportelli dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Ivrea

L’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Ivrea - in via S.Nazario, 10 - informa che a partire dal 7 giugno 2010 osserverà il seguente orario di apertura al pubblico:

Lunedì e Martedì:dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.15 alle 16.15

Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00

Professione

Il geometra

10 il geometra n. 5/10

I nuovi uffici della Direzione provinciale II di Torino

Denominazione Recapiti Codice ufficio Orari al pubblico

Direzione provinciale II di Torino

via P. Veronese 199/A – TorinoTel. 011.2297111 T7F

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13.15/14.30 – 15.30

giovedì 9 – 13.15; venerdì 9 – 13

Ufficio Controlli via P. Veronese 199/A – TorinoTel. 011.2297111 T7G

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13.15/14.30 – 15.30

giovedì 9 – 13.15; venerdì 9 – 13

Ufficio territorialedi Torino 2

via P. Veronese 199/A – TorinoTel. 011.2297111 TTL

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13.15/14.30 – 15.30

giovedì 9 – 13.15; venerdì 9 – 13

Ufficio territorialedi Torino 4

via Padova 78 – TorinoTel. 011.2873000 TTQ

lunedì, martedì e mercoledì9 – 13/14.30 – 15.30

giovedì e venerdì 9 – 13

Ufficio territorialedi Chivasso

piazza del Popolo 4 – ChivassoTel. 011.9114781 TST

lunedì, mercole-dì e venerdì 9 – 13

martedì e giovedì 9 -13/14 – 16

Ufficio territorialedi Ciriè

via Mazzini 4/7 – CirièTel. 011.9210119 TSU

lunedì 9 – 13/14.30 – 16.30martedì, giovedì e

venerdì 9 – 13 mercoledì 9 -16

Ufficio territorialedi Cuorgné

corso Roma 15 - CuorgnèTel. 0124.605611 TSZ

lunedì e mercole-dì 9 – 13/14 – 16

martedì, giovedì e venerdì 9 – 13 Ufficio territoriale

di Ivrea via S. Nazario 10 – IvreaTel. 0125.40215 TS4

lunedì e martedì 9 – 13/15 – 17mercoledì, giove-dì e venerdì 9 - 13

Ufficio territorialedi Rivarolo Canavese via Gallo Pecca 18 – Rivarolo C.se

Tel. 0124.25150 TTClunedì, mercoledì e

venerdì 9 – 13martedì e giovedì 9 – 15

Ufficio territorialedi Rivoli via Dora Riparia 4/A – Rivoli

Tel. 011.9549111 TTD lunedì e mercole-dì 9 – 13/14 – 16

martedì, giovedì e venerdì 9 – 13 Ufficio territoriale

di Susa strada Statale 24 n. 14 – SusaTel. 0122.623611 TTJ

lunedì, mercole-dì e venerdì 9 – 13

martedì e giovedì 9 – 13/15 – 17

Cumulabilità delle agevolazioni comunitarie, regionali, locali

Con la risoluzione n. 3/E del 26 gennaio 2010 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito la questione della cumulabilità delle agevolazioni comunitarie, regionali, locali.Il Ministero dello Sviluppo Economico - interpellato dall’Agenzia delle Entrate - ha chiarito che la detrazione del 55% è riconducibile tra gli strumenti di incentivazione per l’efficienza enrgetica attivati dallo Stato. E inoltre ha precisato che con ‘contributi comunitari, regionali o locali’ si intendono le “erogazioni di somme di ogni natura al beneficiario, in forma diretta o a copertura di una quota parte del capitale e degli interessi, da parte della comunità europea, delle regioni o degli enti locali”.L’Agenzia delle Entrate ha quindi concluso che le agevolazioni previste dalla L.R. 23/2002 della Regione Pie-monte rientrano tra i contributi non cumulabili e che pertanto il contribuente deve scegliere se usufruire della detrazione del 55% o dei contributi regionali.

Professione

Il geometra

il geometra n. 5/10 11

CITTA’ DI TORINO - AGGIORNAMENTO PRATICHE EDILIZIE

La Città di Torino – Sportello per l’Edilizia e l’Urbanistica – ha comunicato le nuove modalità per la presenta-zione di pratiche al protocollo edilizio e cassa.

E’ previsto l’obbligo di prenotazione appuntamento per la presentazione di pratiche edilizie inerenti:- Permessi di costruire- Agibilità- Denunce di opere in cemento armato e a struttura metallica- Svolgimento di più di tre operazioni di protocollo, incluse le integrazioni a pratiche già protocollate.

Tutte le informazioni inerenti le modalità sul nuovo obbligo di prenotazione sono riportate nella D.S. n. 2/10, a firma del dirigente dello Sportello per l’Edilizia e l’Urbanistica, Arch. Livio Mandrile.

Si sottolinea l’aumento delle ore di apertura degli sportelli dedicati (mattino lun/ven 8.30/12.30, pomeriggio lun e gio 13.45/15.45)

E’ attivo l’inoltro dichiarazioni di conformità degli impianti tramite casella di Posta Elettronica Certificata (PEC)E’ attivata la casella di posta elettronica certificata dello Sportello per l’Edilizia per l’inoltro delle certificazioni di conformità degli impianti.Sino al 31/10/10 verranno comunque accettati inoltri da caselle anche non certificate, purchè almeno gli allegati siano sottoscritti digitalmente (con firme validate da certificatori accreditati).Tutte le informazioni sulle nuove procedure di inoltro nella disposizione di servizio n. 2/10.(2 settembre 2010)

[email protected]://www.comune.torino.it/ediliziaprivata/

Professione

Il geometra

12 il geometra n. 5/10

Innovazione e sostenibilità sono i fondamenti del progetto educativo della Riforma Gelmini che rinnova profondamente la carriera scolastica delle nuove generazioni.

Il cambiamento è iniziato uffi cial-mente con le seguenti tappe: leggi n. 133/2008 e 169/2008, il cui obiettivo prefi ssato è di stabilire i criteri base del rinnovamento. Con il consueto inizio dell’anno scolastico il 1 set-tembre del 2008 è partita la modifi ca della scuola primaria, per la secon-daria il 2010. Per quanto attiene gli Istituti Tecnici, con la direttiva del luglio 2010 furono stabilite le Linee guida per il passaggio al nuovo ordi-namento.

Il Riordino degli Istituti Tecnici

Il percorso di novità che esploria-mo rapidamente inizia con la ridu-zione degli indirizzi di studio da 10 settori e 39 indirizzi di cui effettivi 750 a due settori ed 11 indirizzi.

Ecco in dettaglio i due settori: ramo economico: amministrazione, fi nanza e marketing, e turismo, ramo tecnologico: meccanica ed energia; trasporti e logistica, elettronica ed elettrotecnica, informatica e teleco-municazioni, grafi ca e comunicazio-ne, chimica e biotecnologie, tessile, abbigliamento e moda; agraria ed agroindustrie; infi ne i Geometri a cui succederanno i diplomati in Costru-zioni, Ambiente e Territorio.

Anche le ore di scuola settimanali diminuiscono da 36 a 32. La sempli-fi cazione non si traduce nell’impo-verimento della proposta didattica,

perché il monte ore annuale sale dalle attuali 900 ore a 1056, con un incremento del 6,7%.

Gli studi saranno modulati in due cicli formativi 2+2+1; il primo di base comune a tutti gli indirizzi, il secondo di orientamento allo speci-fi co dell’indirizzo scelto e l’ultimo anno dedicato al perfezionamento delle materie con un approccio all’at-tività lavorativa. Ottenuto il diploma, si potrà continuare negli studi acca-demici.

Nella big picture della formazione il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, in sintonia con la Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Pro-fessionisti, hanno stipulato nell’an-

no 2010, nel mese di febbraio con la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria Università Mediterranea e nel mese di maggio con l’Universi-tà degli Studi Guglielmo Marconi in Roma, le relative convenzioni per conseguire titoli di studio uni-versitari.

La tabella di confl uenza dei percor-si sintetizza la situazione di nostro interesse.

Il titolo e la professione del Geometra

E veniamo ora alla domanda: ma ci saranno ancora i Geometri? La rispo-sta è sì.

Con il nuovo modello organizzati-

Il nuovo ordinamento degli Istituti Tecnici

Cosa cambia per i Geometri?di Federica Capriolo

COME CAMBIANO GLI ISTITUTI TECNICI

COME ERANO COME SARANNO

10 settori

e

39 indirizzi

2 settori e 11 indirizzi

° settore economico (2 indirizzi)

° settore tecnologico (9 indirizzi)- meccanica, meccatronica ed energia- Trasporti e logistica- Elettronica ed elettrotecnica- Informatica e telecomunicazioni- Grafi ca e comunicazione- Chimica, materiali e biotecnologie- Sistema moda- Agraria, agroalimentare e agroindustria- Costruzioni, ambiente e territorio

Professione

Il geometra

il geometra n. 5/10 13

vo, il titolo di Geometra è sostituito da quello di “Diplomato tecnico in Costruzioni, Ambiente e Territorio” e, come si è specificato, il relativo corso di studi afferisce al Settore Tecnologico.

Nello specchietto è riassunto il profilo.

La qualifica di Geometra, che fi-nora si ottiene tramite l’esame di maturità, ora scompare, e si otterrà solo con l’iscrizione all’Albo, dopo

aver svolto due anni di Praticantato, oppure in alternativa possedere la laurea triennale o aver frequentato un corso ITS, e comunque esclusiva-mente dopo aver superato l’esame di Stato di abilitazione per l’esercizio

NUOVO ORDINAMENTO PREVIGENTE ORDINAMENTO

Settore Indirizzo Articolazione Indirizzo Tipologia

TECNOLOGICOCOSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO

GEOMETRA

ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI

EDILIZIA ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

GEOTECNICO INDUSTRIA MINERARIA

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricercaRegolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti tecnici ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

INDIRIZZO “COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO”Profilo

Il Diplomato nell’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio:– ha competenze nel campo dei materiali, delle macchine e dei dispositivi utilizzati nelle industrie delle costru-

zioni, nell’impiego degli strumenti per il rilievo, nell’uso dei mezzi informatici per la rappresentazione grafica e per il calcolo, nella valutazione tecnica ed economica dei beni privati e pubblici esistenti nel territorio e nel-l’utilizzo ottimale delle risorse ambientali;

– possiede competenze grafiche e progettuali in campo edilizio, nell’organizzazione del cantiere, nella gestione degli impianti e nel rilievo topografico;

– ha competenze nella stima di terreni, di fabbricati e delle altre componenti del territorio, nonché dei diritti reali che li riguardano, comprese le operazioni catastali;

– ha competenze relative all’amministrazione di immobili.

È in grado di:• collaborare, nei contesti produttivi d’interesse, nella progettazione, valutazione e realizzazione di organismi

complessi, operare in autonomia nei casi di modesta entità;• intervenire autonomamente nella gestione, nella manutenzione e nell’esercizio di organismi edilizi e nell’orga-

nizzazione di cantieri mobili, relativamente ai fabbricati;• prevedere nell’ambito dell’edilizia ecocompatibile le soluzioni opportune per il risparmio energetico, nel rispetto

delle normative sulla tutela dell’ambiente, redigere la valutazione di impatto ambientale;• pianificare ed organizzare le misure opportune in materia di salvaguardia della salute e sicurezza nei luoghi di

vita e di lavoro;• collaborare nella pianificazione delle attività aziendali, relazionare e documentare le attività svolte.

Professione

Il geometra

14 il geometra n. 5/10

della libera professione.Il titolo di Geometra non sarà più

assegnato come adesso a chi ha con-seguito il diploma scolastico, ma sol-tanto a coloro che sapranno svolgere con capacità la professione. La ragio-ne della novità è conseguente ai nuovi compiti che la società chiede ai nuovi diplomati, di svolgere con competen-za professionale ed alta qualificazio-ne, il lavoro polivalente che si deve affrontare nel nuovo quadro economi-co che si sta delineando.

Pertanto l’istruzione tecnica non

è più inquadrabile come segmento terminale per svolgere la professio-ne del Geometra. Il nuovo diploma, quindi, è strumento che consente l’accesso a tutte le Università oppu-re ai nuovi Istituti Tecnici superiori – ITS pensati per immettere i giova-ni nel mondo del lavoro ed in settori specialistici.

Una componente non secondaria alla base della riforma fu l’adesione del Governo alla Direttiva Europea del 21 dicembre 1988 che impone, per il riconoscimento del titolo pro-

fessionale a livello comunitario, il conseguimento di un titolo triennale di livello superiore appresso il ciclo di studi secondario.

Con la nuova governance è incre-mentato il lavoro della categoria in quanto deve erogare la formazione professionale in aula e quella sul campo, come stabilito, per un mas-simo del 25% del monte ore annuale con l’attivazione di corsi, stage pres-so studi o aziende nell’ambito di un rinnovato rapporto scuola e profes-sione.

I Collegi dei Geometri sono stati invitati dal Consiglio Nazionale ad adottare forme pubblicitarie per incentivare gli studenti e le loro famiglie a scegliere il corso di studi di Geometra, oggi “Diplomato tecnico in Costruzioni, Ambiente e Territorio”

Professione

Il geometra

il geometra n. 5/10 15

Aggiornamenti al Regolamento

Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale 4 novembre 2010, n. 17/R (pubblicato sul BURP n. 45 del 11.11.2010) che approva il rego-lamento recante “Modifiche al rego-lamento regionale 15 febbraio 2010, n. 4” sono state apportate alcune mo-difiche al Regolamento forestale, che sospendono temporaneamente e par-zialmente l’iter procedurale riferito in particolare agli articoli 4 e 8 del regolamento. In dettaglio:1) fino al 31 agosto 2011 qualunque intervento selvicolturale inferiore ai 2.000 metri quadrati di superficie, per singolo richiedente, può essere eseguito in assenza di comunicazione semplice (al di fuori dei siti della rete Natura 2000 e delle aree protette);2) nei siti della rete Natura 2000 e nelle aree protette, gli interventi sel-vicolturali eseguiti nel rispetto delle misure di conservazione di cui al-l’art. 34 del regolamento forestale e riguardanti superfici inferiori ai 2.500 metri quadrati, per singolo richieden-te e per anno, possono essere esegui-ti previa comunicazione semplice (quindi senza relazione tecnica);

3) non è più obbligatorio presenta-re una comunicazione semplice gli impianti di arboricoltura da legno, di qualunque superficie; per attesta-re che gli impianti sono reversibili a fine ciclo colturale e non rientrano nella definizione di “bosco”, quindi a tutela del proprietario, lo stesso può presentare una comunicazione sem-plice (v. art. 1 del reg. di modifica);4) gli interventi selvicolturali esegui-ti nei boschi con funzioni di prote-zione diretta, nei boschi in stazioni vulnerabili e nei boschi da seme sono sottoposti alle ordinarie procedure previste dagli art. 4, 5 e 6 del regola-mento forestale (non è più obbligato-rio presentare un progetto).

ATTENZIONE: le modifiche ri-guardano solo gli aspetti procedurali: tutte le altre norme del Regolamento forestale restano valide.

Il nuovo Regolamento Forestale sostituisce le Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale, disciplinando gli interventi in tutti i boschi e le fo-reste del Piemonte pubblici e privati, in pianura, collina e montagna; esso contiene alcuni cambiamenti impor-tanti per i proprietari e gli utilizzatori del bosco.

Le principali novitàPer tutti i boschi:

• è sempre necessario segnalare pri-ma l’intenzione di effettuare un ta-glio, con procedure differenziate a seconda del tipo di intervento (cap. “Cosa devo fare quando voglio ta-gliare un bosco?”);• è introdotta la possibilità di realiz-zare vie di esbosco temporanee sen-za necessità di autorizzazione (cap. “Viabilità forestale e vie di esbo-sco”);• sono previste norme generali fina-lizzate ad assicurare le funzioni pub-bliche del bosco, oltre al prelievo di legno, ed accorgimenti specifici per i boschi in situazioni particolari.

Per i cedui semplici, ora chiamati cedui :• vengono ampliati i periodi di taglio e modificate le tre fasce altimetriche (inferiori a 600 m, tra 600 e 1.000 m e sopra i 1.000 m). La stagione dei tagli si apre 15 giorni prima, a fine estate; tra i 1.000 ed i 1.200 m si può iniziare a tagliare un mese prima e si può terminare un mese dopo (cap. “Quando posso tagliare un bosco?”);• le attività di esbosco possono esse-re effettuate fino a 60 giorni dopo il taglio;

Regione Piemonte: il nuovo Regolamento Forestale

Il nuovo Regolamento Forestale di attuazione dell’articolo 13 della legge regionale n. 4/2009, emanato il 15.02.2010 con Decreto della Presidente della Giunta Regionale n. 4/R, è in vigore dal 1° settembre 2010 e sostituisce le Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale, disciplinando gli interventi in tutti i boschi e le foreste del Piemonte (pubblici e privati, in pianura, collina e montagna); esso contiene alcuni cambiamenti importanti per i proprietari e gli utilizzatori del bosco

Professione

Il geometra

16 il geometra n. 5/10

• le matricine da rilasciare dopo il taglio sono calcolate in base alla co-pertura delle chiome (10-20% a se-conda dei casi) e non più in numero fisso di piante per ettaro;• i cedui invecchiati oltre i 40 anni non possono più essere ceduati e devono essere trattati come fustaie, esclusi robinia, castagno, carpino nero, salici e pioppi.

Per il ceduo composto, ora chiama-to governo misto:• nello stesso bosco sono presenti piante a ceduo ed a fustaia: compren-de molti boschi di pianura, collina e bassa montagna, ad esempio con

ceppaie di castagno, di robinia o di carpini insieme a riserve di querce e di altre specie ad alto fusto;• dopo il taglio deve essere lasciata una copertura delle chiome di matri-cine (della stessa specie del ceduo) e di riserve (di altre specie) comples-sivamente del 40%, e non più 140 piante per ettaro;• vengono ampliati i periodi di taglio e di esbosco come per i cedui.

Per le fustaie:• per superfici fino a 5.000 m2 (o 2.500 m2 in pianura e collina) non è più necessaria l’autorizzazio-ne per il taglio, è sufficiente una

comunicazione semplice;• aumentano le percentuali di pre-lievo ammesse con i diversi tagli di utilizzazione;• aumenta l’intensità di prelievo am-messa nei diradamenti.

Il nuovo Regolamento riguarda inoltre:• i sistemi di esbosco e la viabilità;• la gestione degli alberi ed arbusti fuori dal bosco (filari, siepi campe-stri, alberi isolati);• l’arboricoltura da legno e gli “alberi di Natale”;• il pascolo.

Il Regolamento forestale:- sostituisce, per le province del Pie-monte, le Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale di cui al regio decreto 3267/1923; - dà una definizione di intervento sel-vicolturale, valorizzando la multifun-zionalità del bosco; - aggiorna le norme che regolano l’esecuzione degli interventi selvicol-turali; - rivede le epoche di taglio dei boschi cedui e definisce modalità specifiche per gli interventi in situazioni spe-ciali (boschi di protezione, boschi in stazioni vulnerabili, boschi da seme, rimboschimenti, tartufaie controllate, aree di pertinenza dei corpi idrici, aree di pertinenza di reti tecnologiche); - innova fortemente le procedure di comunicazione e autorizzazione degli interventi selvicolturali valorizzando il ruolo della pianificazione; - detta le misure di conservazione del-la biodiversità in tutti i boschi; - stabilisce quali interventi selvicol-turali sono soggetti a valutazione d’incidenza nei siti della rete Natura 2000; - qualifica il lavoro in bosco, defi-nendo specifici requisiti professionali degli operatori del settore, valoriz-zandone il profilo professionale e in-crementando le competenze a dispo-sizione delle imprese forestali.

La “Guida ai tagli boschivi secondo il nuovo regolamento fo-restale regionale” è in distribuzione presso gli sportelli forestali, insieme alla presentazione de “Il regolamento forestale e le pro-cedure per la realizzazione degli interventi selvicolturali” Sono anche reperibili sul sito www.regione.piemonte.it/foreste

Professione

Il geometra

il geometra n. 5/10 17

Condono edilizio: ha diritto ai benefi ci “prima casa” anche chi ha la nuda proprietà di un’altra abitazione

Chi richiede il condono edilizio di un suo immobile abusivo ha diritto a fruire dei benefi ci riservati alle prime case, anche se ha la nuda proprietà di un’altra abitazione.

Lo ha stabilito il Tar della Puglia, sezione distaccata di Lecce, con la sentenza 2093 depositata il 15 otto-bre scorso. Il Collegio amministrati-vo ha accolto il ricorso di un uomo che aveva richiesto la sanatoria di un immobile di sua proprietà, in virtù dei benefi ci garantiti alle prime case dalla normativa sul condono edilizio. Il comune di Brindisi negava che l’uomo potesse fruire di tali benefi -ci, essendo nudo proprietario di un altro appartamento, nel quale vive-vano i suoi genitori come usufruttua-ri. I giudici pugliesi hanno respinto la tesi dell’ente, e concluso che “la nuda proprietà di un’abitazione non preclude al soggetto di fruire, con riguardo a diverso immobile, dei be-nefi ci riservati dalla normativa sul condono alle “prime abitazioni”.

Il Tar è giunto a questa conclusione richiamando la giurisprudenza della Cassazione in tema di agevolazione tributarie che, con riguardo ai be-nefi ci relativi alla “prima casa”, ha sempre specifi cato che “la non pos-sidenza di altra abitazione si riferi-sce, anche alla luce della ratio della disciplina, ad una disponibilità non meramente oggettiva, bensì soggetti-va, nel senso di ritenere sussistente il requisito richiesto per l’applicazione del benefi cio anche all’ipotesi di di-sponibilità di un alloggio che non sia concretamente idoneo, per dimen-sioni e caratteristiche complessive, a sopperire ai bisogni abitativi della famiglia.”

Il Consiglio Superio-re dei Lavori Pubblici ha pubblicato il testo del Pa-rere n. 92/2010 espresso il 23/07/2010 dall’Assem-blea generale sullo schema di “Direttiva per l’allinea-mento delle linee guida per la valutazione e la riduzio-ne del rischio sismico del patrimonio culturale alle nuove Nor-me tecniche sulle costruzioni”.

L’Assemblea ha espresso parere favorevole con osservazioni, pre-scrizioni e raccomandazioni alla Direttiva, che fornisce indicazioni metodologiche ed operative per la valutazione e le conseguenti azioni, per la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale tutelato in muratura portante, a seguito dell’en-trata in vigore delle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008 e della Circolare applica-tiva 617/2009.

Come si legge al Paragrafo 1.1 - Finalità e criteri della medesima Di-rettiva, “La presente Direttiva è stata redatta con l’intento di specifi care un percorso di conoscenza, valutazione del livello di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche e progetto de-gli eventuali interventi, concettual-mente analogo a quello previsto per le costruzioni non tutelate, ma op-portunamente adattato alle esigenze e peculiarità del patrimonio cultura-le; la fi nalità è quella di formulare, nel modo più oggettivo possibile, il giudizio fi nale sulla sicurezza e sulla conservazione garantite dall’inter-vento di miglioramento sismico. In particolare, il documento è riferito alle sole costruzioni in muratura”.

Mutamento della rendita catastale: decorrenza ai fi ni ICI - La Cassazione: applicazione dall’anno successivo, salvo il caso in cui sia denunciata dallo stesso contribuente

La Sezione Tributaria della Cor-te di Cassazione, con la sentenza 30/07/2010, n. 17863, ha ribadito come in tema di ICI, le risultanze ca-tastali defi nitive sono soggette alla re-gola di carattere generale, funzionale alla natura della rendita catastale di presupposto per la determinazione e la riscossione dei redditi tassabili nei singoli periodi d’imposta, della loro effi cacia a decorrere dall’anno d’im-posta successivo a quello nel corso del quale le modifi che medesime sono state annotate negli atti catastali (cosiddetta “messa in atti”).

Detto principio deriva dall’art. 5, comma 2, del D. Leg.vo 504/1992, in forza del quale per ciascun atto d’imposizione devono assumersi le rendite quali risultanti in catasto al 1° gennaio dell’anno di imposizione.

Tale regola ammette eccezione nella sola ipotesi in cui le variazio-ni costituiscono correzione di errori

Notizie per la professione

Approvato dal CSLL l’allineamento alle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni delle Linee Guida per le costruzioni in muratura

Professione

Il geometra

18 il geometra n. 5/10

materiali (come tali riconosciuti dal-la stessa Amministrazione) incorsi nel classamento che sostituiscano, ovvero costituiscano conseguenza a modificazioni della consistenza o della destinazione dell’immobile de-nunciate dallo stesso contribuente, dovendo in questi esse trovare appli-cazione dalla data della denuncia.

Peraltro in questi casi il fatto che la situazione materiale risalga a data anteriore non ne giustifica un’ap-plicazione retroattiva rispetto alla denuncia (nella fattispecie esamina-ta dalla Corte è stata respinta la ri-chiesta di un contribuente di veder applicata l’ICI del 2001 in base alla minore rendita determinata da una denuncia del dicembre del 2001).

Cassazione: il fabbricato che non è agibile paga l’Ici

Poiché l’Ici colpisce il valore del-l’immobile e non la sua rendita ef-fettiva, l’imposta è applicabile anche agli edifici inagibili (salva la dedu-zione forfettaria prevista dalla legge) essendo irrilevante il fatto che tali edifici non sono produttivi di redditi.

Questo l’importante principio ri-badito dalla Corte di Cassazione, sezione Tributaria, con la sentenza 28/07/2010, n. 17605.

Non vale a giudizio della Corte assumere che l’immobile, in quanto inagibile, non sia produttivo di red-dito, al punto che la relativa rendita dovrebbe essere praticamente pari a zero, dal momento che l’imposta di cui si tratta colpisce il valore che in-dubbiamente anche un fabbricato in-servibile possiede.

Responsabilità del progettista per false dichiarazioni - Assumono rilevanza penale le false attestazioni contenute nella relazione iniziale che accompagna la denuncia d’inizio attività

Il progettista assume la qualità di persona esercente un servizio di pub-blica utilità anche con riferimento alla relazione iniziale che accom-pagna la denuncia di inizio attività e quindi assumono rilevanza penale anche le false attestazioni contenute in questa relazione e non già la mera intenzione del committente o la futu-ra eventuale difformità con le opere in concreto realizzate.

Questo l’importante principio sta-tuito dalla Corte di Cassazione, con

Professione

Il geometra

il geometra n. 5/10 19

la sentenza 16/07/2010, n. 27699.La Corte ha chiarito che ai sensi

del combinato disposto degli artt. 23 e 29 del D.P.R. 380/2001 il progetti-ste ha un duplice obbligo: - redigere una relazione preventiva in cui si assume l’onere di asseverare tra l’altro la conformità delle opere agli strumenti urbanistici approvati e la mancanza di contrasto con quelli adottati e con i regolamenti edilizi; - rilasciare al termine dei lavori (ove non lo faccia un altro tecnico) un cer-tificato di collaudo circa la conformi-tà di quanto realizzato al progetto iniziale.

Inoltre la responsabilità del diret-tore dei lavori per la difformità delle opere edificate rispetto a quelle con-tenute nel progetto iniziale allegato alla DIA rafforza il valore della re-lazione del progettista, che integra la dichiarazione stessa di inizio attività, come atto dotato di piena autonomia e di valore pubblicistico: solo un atto definitivo ed in sé compiuto può ori-ginare la responsabilità penale.

Ne consegue che la costruzione della DIA (o SCIA) come atto a con-trollo successivo rafforza il concetto di delega di potestà pubblica al sog-getto qualificato, con la dichiarazio-ne del progettista che assume quindi valore sostitutivo e certificato.

La targa professionale non paga imposta sulla pubblicità

L’art. 10, comma 1, lettera e), del-la L. 448/2001, che ha aggiunto il comma 1-bis dell’art. 17 del D. Leg.vo 507/1996 n. 507, in base al qua-le “l’imposta sulla pubblicità non è dovuta per le insegne di esercizio di attività commerciali e produzione di beni o servizi che contraddistinguono la sede ove si svolge l’attività cui si riferiscono, di superficie complessi-va fino a 5 metri quadrati”, si applica anche alle attività professionali.

Questo il principio ribadito dalla Corte di Cassazione, con la sentenza 16/07/2010, n. 16722.

Secondo la consolidata giurispru-denza della Corte di giustizia, nel-l’ambito del diritto della concorren-za, la nozione di impresa abbraccia qualsiasi entità che eserciti un’atti-vità economica, a prescindere dallo status giuridico della detta entità e dalle sue modalità di finanziamento. Ne consegue che costituisce un’atti-vità economica qualsiasi attività con-sistente nell’offrire beni o servizi su un mercato determinato.

Si ricorda che in passato la legisla-zione vigente prevedeva un diver-so regime. In proposito la sentenza 9577/1992 recitava: “è soggetta ad imposta sulla pubblicità, ai sensi del-l’art. 6 del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 639, ogni insegna, iscrizione, o strumento di comunicazione, che, indipendentemente dalle ragioni o dalle finalità della sua adozione, e pur senza presentare connotati pro-pagandistici e reclamistici, risulti oggettivamente idoneo a rendere noto al pubblico (cioè ad una massa indeterminata di possibili utenti od acquirenti) un nome, un prodotto, od una attività, in quanto sia apposto in luogo pubblico od aperto al pubblico, o comunque da tali luoghi sia perce-pibile, consentendo di acquistare la conoscenza del suddetto messaggio; perciò è soggetta ad imposta una tar-ga contenente la indicazione di una attività professionale; nè si può affer-mare che tale insegna costituisca una “comunicazione inerente all’attività esercitata nei locali” perciò esente in base al n. 2 dell’art. 20 del D.P.R. 639/1972, in quanto costituiscono “comunicazioni inerenti alla attivi-tà svolta” in un locale solo i mezzi attraverso cui si rendono note talune particolarità o caratteristiche dei ser-vizi prestati nel locale stesso quali la dizione “conti correnti”, mentre cosa ben diversa sono le pure e semplici indicazioni della attività commercia-le o professionale”.

L’amministrazione può rivedere la classificazione catastale di un immobile che non ha subito variazioni edilizie senza dover effettuare una visita preventiva

Corte di Cassazione Sezione Tributaria Civile, Sentenza del 3 novembre 2010, n. 22313

La revisione delle rendite cata-stali urbane, in assenza di va-riazioni edilizie, è regolata dalla Legge n. 662 del 1996, articolo 3, comma 58, e, ricorrendone i presupposti (ripartizione del ter-ritorio comunale in microzone), dalla Legge n. 311 del 2004, arti-colo 1, comma 335; essa, proprio per l’assenza di variazioni edili-zie, non richiede la previa visita sopralluogo dell’ufficio e non è condizionata ad alcun contrad-dittorio endoprocedimentale; la motivazione dell’atto di riclassa-mento - secondo i principi gene-rali in materia di accertamento di maggior valore - mira a delimita-re l’ambito delle ragioni adduci-bili dall’ufficio nella successiva fase contenziosa ed a consentire al contribuente l’esercizio del di-ritto di difesa; per questo, l’effet-tiva sussistenza dei dati necessari a giustificare la correttezza della categoria, della classe e della rendita (ri)attribuite all’immobi-le andrà verificata, nell’ambito dei parametri addotti, nella sede contenziosa, in contraddittorio con il contribuente; tale verifica attiene tuttavia non alla idoneità della motivazione dell’atto, ma al merito propriamente detto del-la controversia.

Il geometra

20 il geometra n. 5/10

L’Assemblea dei Presidenti dei Collegi dei Geometri, tenutasi a Roma il 27 e 28 settembre 2010, presso la sede della Cassa Nazionale di Previdenza, ha avuto il titolo “Ver-so una nuova scuola per l’Accesso all’Albo – Formazione e Qualità”, con nomi di autorevolezza naziona-le e internazionale che hanno trattato argomenti prestigiosi riguardo la for-mazione e la qualità.

Davanti ad una sala gremita, il Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati Fau-sto Savoldi ha dato il benvenuto ai rappresentanti di Categoria.

Ospiti d’onore Paolo Crèpet e mons. Fabiano Longoni, che hanno trattato l’argomento della realizza-zione e formazione dei giovani.

In apertura dei lavori, è avvenuta la proiezione del video sul terremoto di Trapani ed il recupero del centro storico di Salemi, svolto dai Colleghi del Collegio di Trapani.

Questo incontro – ha affermato Fau-sto Savoldi - è voluto per i Presidenti dei quasi 100.000 Geometri d’Italia per un approccio nuovo nei confronti della società, incontrando personag-gi che diano indicazioni su cosa fare per aumentare l’”appetibilità” della professione nel mondo della scuola.

E’ seguito l’intervento del Consi-gliere Nazionale geom. Bruno Razza su “Il Geometra protagonista delle innovazioni in atto – Aggiornamen-to catastale”, trattando delle novità introdotte dall’art. 19 del D.L. 78 e della circolare 16 settembre del-l’Agenzia del Territorio sul rilascio delle planimetrie catastali.

Nella seconda giornata, i Consi-glieri Nazionali hanno riferito sulle norme UNI che daranno l’indicazio-ne delle specializzazioni nelle macro aree di lavoro del Geometra

Dopo l’intervento dei Presidenti dei Collegi sui diversi argomenti, le Associazioni di Categoria hanno ri-ferito sul lavoro svolto.

L’Associazione Nazionale “Donne Geometra” ha presentato il Corso di formazione “Abitare e Vivere ( Sin-drome dell’Edificio Malato)” trami-te il dott. Nicola Fiotti, ricercatore della Facoltà di Medicina e Chirur-gia dell’Università di Trieste, con un trascorso negli Stati Uniti, che sarà docente del Corso stesso presso i Collegi provinciali.

Assemblea dei Presidenti Roma, 27 e 28 settembre 2010

2° CORSO INTERNAZIONALE DELLA TOPOGRAFIA

Si è tenuto a Roma dal 20 settembre all’8 ottobre il 2° Corso Internazionale della Topografia

La pregevole organizzazione, curata dal Consiglio Direttivo della Geoweb, composto dai geomm. Fausto Savoldi, Enrico Rispoli, ing. Aldo Ricci, dott. Giuseppe Simeone, presieduto dallo stimato geom. Piero Pa-nunzi già Presidente del Consiglio Nazionale Geometri, ha consentito di aggregare diverse culture, che si sono integrate nello studio della materia della Topografia. Una comunità di giovani, che è stata guidata da celebrità del settore, ha tratto nozioni sostanziali dallo studio di metodi di misu-razione all’avanguardia. I partecipanti al corso, tenuto in lingua inglese, sono giunti da diverse nazioni: Italia, Malta, Grecia, Turchia, Marocco, Israele e Montenegro.

Tra gli ospiti, il Direttore dell’Agenzia del Territorio dott.ssa Gabriella Alemanno.

Consiglio Nazionale

il geometra n. 5/10 21

Finalmente, a supporto dei con-traenti e del notaio, siamo chiamati a certificare nell’atto di trasferimen-to di diritti degli immobili, la corri-spondenza tra edificato e planimetria catastale.

Potremo. inoltre, richiedere ed ot-tenere anche per via telematica dal-l’Agenzia del Territorio la planime-tria catastale in atti.

L’art. 19 (Aggiornamento del Ca-tasto) della legge n. 122 del 30 lu-glio 2010 (conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 31 marggio 2010 n. 78, recante “misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività econo-mica) accogliendo una nostra antica proposta, prevede finalmente che in occasione di atti di trasferimento delle unità immobiliari urbane ci sia l’obbligatorietà di certificare la con-formità tra quanto risulta in atti pres-so l’Agenzia del Territorio (catasto) e la situazione effettiva della consi-stenza dell’unità immobiliare (plani-metria/stato di fatto).

La prima versione della norma, ap-provata dal Senato alla fine del mese di maggio, prevedeva per tutti gli atti di trasferimento di diritti inerenti i fabbricati, che fosse la parte vendi-trice del bene, previa ammonizione del notaio, a certificare la corrispon-denza di cui sopra.

Nella seconda versione invece, quella approvata dalla Camera con voto di fiducia e convertita in leg-ge, con gli emendamenti blindati del Governo, sono stati inseriti alcuni

emendamenti che, con grande sod-disfazione, ci coinvolgono appieno in questa attività.

Così come successo per il calcolo della rendita presunta dei fabbricati nascosti al catasto, ex rurali e modi-ficati, anche per la certificazione di cui sopra, può adempiere a queste novità la figura del “tecnico abilita-to”, che noi ovviamente definiamo “Geometra” (per la evidente incon-testata ed incontestabile competen-za), figura che avrà una funzione essenziale per la stessa rogabilità dell’atto.

La nostra richiestaLa nostra proposta prevedeva che

questa attestazione venisse redatta esclusivamente da tecnico abilitato e non in surroga alla parte, mettendo-ci nella condizione di avere un ruolo significativo nella preordinazione dei documenti finalizzati al trasferimen-to della proprietà degli immobili, ufficializzando ciò che di fatto è gia oggi e da tempo prassi consolidata del nostro lavoro (poco riconosciuto e spesso mal pagato).

La proposta di emendamento, con-divisa anche dall’Agenzia del Territo-rio, ci identifica invece come possibi-li certificatori, ma si tratta comunque di un buon risultato. Detta proposta è stata approvata in Commissione e poi inserita nell’emendamento del Governo, migliorando così il testo della norma, eliminando un difficol-toso onere al cittadino venditore di un immobile.

Perché la certificazioneCome noto, i soggetti intestatari

normalmente non hanno le cono-scenze per comprendere o essere in grado di dichiarare con certezza la corretta corrispondenza tra stato di fatto e planimetrie catastali dell’im-mobile, quindi non possono nemme-no certificarla a cuor leggero, mentre il tecnico abilitato, esperite le verifi-che del caso, può svolgere gli accer-tamenti necessari ed asseverare con competenza, assumendo così un ruo-lo tecnico di responsabilità nell’atto notarile che tratta gli immobili.

Difformità tra stato di fatto e planimetria

Va appena ricordato che a segui-to della legge 47/85 l’Agenzia del Territorio (temendo all’epoca che le troppe pratiche cartacee di aggiorna-mento per modifiche interne dei fab-bricati intasassero irrimediabilmente gli uffici) aveva emanato una circo-lare (14 ottobre 1989, n. 3/3405) che

Geometra certificatore: una grande occasioneRelazione del Consigliere Nazionale geom. Bruno Razza

all’Assemblea dei Presidenti

Consiglio Nazionale

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Il geometra

22 il geometra n. 5/10

esentava i proprietari dall’accatastare le modifiche interne non rilevanti.

Dette modifiche invece sono oggi giustamente ritenute rilevanti dalla norma in oggetto (nel rispetto dell’art. 26 della legge 47/85 che imponeva l’accatastamento delle variazioni in-terne regolarizzate con il condono edi-lizio) anche nella consapevolezza che, per la variazione catastale delle stes-se, le procedure informatiche e tele-matiche vigenti, non producono alcun danno all’Ufficio, ma anzi migliorano ed aggiornano compiutamente la ban-ca dati catastale.

Utilità della certificazione del tecnico abilitato

Inoltre, la presenza del tecnico abi-litato che assume questa responsabi-lità dichiarativa, non può che essere condivisa dal notaio, il quale dell’im-mobile oggetto dell’atto non conosce lo stato di fatto, ma solamente quanto risulta dai documenti.

Per altro, il tecnico abilitato solleva la parte interessata ed intestataria da una gravosa incombenza, al fine di garantire la legittimità dell’atto, non solo nell’interesse del venditore, ma anche dell’acquirente.

Le planimetrie ed il contributo dell’Agenzia del Territorio

La circolare n. 2 dell’Agenzia del Territorio, emessa il 9 luglio 2010, ha fornito le prime indicazioni ed i primi chiarimenti rispetto alle norme con-tenute nel decreto, riferendosi però a quello del testo originario, privo degli emendamenti, poi approvati. Contiene tra l’altro le indicazioni necessarie per la corretta obbligatorietà della presen-tazione descrittiva dell’unità immobi-liare, attraverso l’aggiornamento della planimetria catastale.

Ulteriori chiarimenti sono stati sot-tolineati quindi dopo la conversione in legge, con la circolare n. 3 del 10 agosto 2010 che contiene, tra l’altro, indicazioni complementari per identi-ficare la corrispondenza da certifica-re.

Per evidenti motivazioni di recu-

pero della fiscalità, il termine per le attività di accatastamento spontaneo sono stati spostati al 31.12.2010 per i fabbricati sconosciuti al Catasto, per quelli modificati non censiti corret-tamente e per gli ex rurali che hanno perso il requisito della ruralità.

Come già previsto, dopo la scaden-za interverrà l’accatastamento e, con la nuova norma, la determinazione della rendita catastale presunta.

Sia l’uno che l’altra saranno ese-guiti in surroga dall’Agenzia oppure in base ad apposita convenzione, dai tecnici professionisti esterni.

Inoltre, oggi in questo contesto si colloca la possibilità (evidenziata ufficialmente nella stessa circolare 3/2010) di consultare ed ottenere il rilascio delle planimetrie catastali del catasto Urbano, anche per via telema-tica, da parte dei tecnici abilitati e dei notai.

Questa possibilità, ottenuta ora (come si ricorderà) dopo anni di ac-corate (quanto vane) richieste ed in-comprensibili dinieghi e rinvii, ci apre completamente un’ulteriore finestra di conoscenza e di accessibilità al-l’archivio catastale, ai fini di una mi-gliore nostra operatività e nel partico-lare contingente ci mette sullo stesso piano dei notai, per ottemperare alla norma che prevede la certificazione di conformità tra edificato e rappresenta-to nella planimetria catastale.

La nostra collaborazioneNel merito, su sollecitazione urgen-

te dell’Agenzia, abbiamo indicato due colleghi disponibili e specializzati in catasto dei fabbricati, uno operante al nord e uno al sud, per una rapidissi-ma sperimentazione della procedura di richiesta delle planimetrie, eseguita durante il mese di agosto.

I colleghi sperimentatori hanno ve-rificato la procedura appositamente indicata loro dall’Agenzia, sia con richieste eseguite attraverso Sister che con l’ausilio di Geoweb, riscon-trandone la funzionalità e le criticità e proponendo alcuni suggerimenti, che sono stati puntualmente e tempestiva-

mente già comunicati alla Direzione dell’Agenzia del Territorio.

Anche Geoweb ha partecipato alla sperimentazione con alcuni colleghi iscritti, scelti tra coloro che risultava-no tra i maggiori fruitori dei servizi per la presentazione dei Docfa.

Le novità sono chiarissimeIl decreto in parola ci vede prota-

gonisti negli accatastamenti, nel cal-colo delle rendite presunte (per cui sono previste possibili convenzioni operative tra Agenzia e Ordini Pro-fessionali) e nelle dichiarazioni di conformità.

A questo punto non ci resta che prepararci a lavorare con la solita competenza e con rinnovato equili-brio e professionalità, in modo che la fiducia che ci viene concessa possa essere ben riposta e costituisca il giu-sto riconoscimento del nostro impe-gno in ambito catastale.

SpecificazioniVa sottolineato per la precisione

che il testo della norma non preve-de esclusività in favore del tecnico, ma prevede che la dichiarazione del-l’intestatario venditore “possa essere sostituita da apposita certificazione” redatta dal “tecnico abilitato”, ma nel principio e nella “ratio” della legge e nei risultati che ne derivano, pren-diamo atto di essere entrati a pieno titolo nelle procedure relative ai tra-sferimenti immobiliari

Speranze per il futuroIl prossimo passo dovrebbe essere

quello che ci vedrà certificare anche la corrispondenza dell’edificato ri-spetto alle norme edilizie e urbani-stiche, rendendoci indispensabili in ogni atto notarile che trasferirà i di-ritti reali sui fabbricati.

CommentoQueste opportunità, da noi tanto

attese ed auspicate, arrivano in un momento cruciale per i trasferimen-ti immobiliari e per l’intero sistema

Consiglio Nazionale

il geometra n. 5/10 23

catastale, mentre si sta cercando di ottenere una “nuova civiltà dell’edi-lizia e dell’immobile”, collegandola finalmente alla corretta inventariazio-ne, alla puntuale rappresentazione, al rispetto delle leggi ed alla massima equità della fiscalità.

A molti è parso che l’obbligatorietà di certificare la corrispondenza tra lo stato di fatto e la situazione catastale dell’immobile per il quale vengono trasferiti i diritti sia soltanto un appe-santimento burocratico ed un aumen-to degli oneri per le parti contraenti.

Naturalmente non è così e noi sia-mo convinti del contrario.

Riteniamo infatti che la doverosità di detta certificazione costituisca un passo significativo in direzione del raggiungimento della agognata “ci-viltà dell’edilizia” ora inesistente, in quanto pare che da troppe parti l’edi-lizia sia ancora ritenuta una giungla inestricabile, sotto la quale prosperi il malaffare, l’illegalità e l’evasione fiscale.

Evidentemente, il lavoro da fare è ancora lungo e le difficoltà si celano un po’ dappertutto, soprattutto nella mentalità di chi non vuole adeguarsi alle nuove realtà, restando abbarbica-to alle vecchie abitudini e consuetu-dini che risultano ormai obsolete, se non addirittura illegali.

Ma chi come noi conosce l’edilizia ed il catasto e vive di questo, non si può esimere dall’impegnarsi nella ri-cerca di migliorare questo settore, che ne ha un grandissimo bisogno, sotto tutti gli aspetti.

Questa necessità è sempre più evi-dente in ogni trasferimento immo-biliare dove molto spesso, pur di concludere l’affare, ognuno degli in-tervenuti è pronto a dichiarare ed a sottoscrivere qualunque cosa, anche se sconosciuta.

Infatti il venditore non vede l’ora di realizzare il suo corrispettivo, l’ac-quirente intende procedere prima pos-sibile con l’acquisto dell’abitazione tanto agognata e spesso anche l’agente immobiliare ha l’interesse a chiudere l’atto in tempi celeri e certi, senza ral-

lentamenti od intoppi procedurali.Questi legittimi interessi però si

scontrano evidentemente con la civica necessità di trattare in quel momento (che potremo definire come il famoso “caso d’uso”) un bene correttamente edificato, puntualmente accatastato e certamente corrispondente alle pre-scrizioni ed autorizzazioni edilizie, con le effettive certificazioni impian-tistiche, strutturali, energetiche, ipote-carie, di diritto e via dicendo.

Quindi a causa di tutti questi adem-pimenti, la tempistica della stipula si rallenta, ma è indispensabile compren-dere che si tratta di rispettare garan-zie di legge, per le quali è necessario assumere informazioni, raccogliere documenti, atti, acquisire certezze ed elementi tecnici che debbono poi esse-re confrontati con le norme, accertati nella loro completezza e che devono poi accompagnare l’immobile.

Come noto, il mancato rispetto di queste indicazioni di legge comporta una serie interminabile di problemati-che costose, seccanti, che conducono direttamente ai contenziosi ed ora an-che all’annullamento del contratto.

Allora perché si deve lasciare que-sta responsabilità al notaio o, peggio ancora, all’ignara parte?

Negli studi dei nostri geometri suc-cede spesso di vedere il cliente con-vinto di essere perfettamente a posto, che esibisce l’autorizzazione edilizia (magari degli anni cinquanta), l’acca-tastamento (degli anni sessanta) e noi sappiamo bene che nessuna di queste due situazioni corrisponde allo stato di fatto. Con la stessa convinzione e magari con l’ambizione di essere un cittadino modello e rispettoso delle leggi, il medesimo cliente negli anni ottanta o anche dopo, non ha voluto fare il condono ritenendosi perfetta-mente in regola, perché glielo aveva assicurato il geometra Pinco Pallino oppure perché il sindaco in persona, passando in bicicletta davanti a casa sua, gli aveva concesso verbalmente il permesso di proseguire i lavori senza fastidi, o, ancora, per chissà quali ras-sicurazioni approssimative.

Dunque tutti dobbiamo prendere atto che questa è spesso la realtà e dobbiamo attivarci, nell’interesse dei nostri clienti e nel nostro interesse professionale.

Il notaio poi conoscerà sicuramente tutti i documenti, ma sicuramente non lo stato di fatto del fabbricato che sta trasferendo.

Alla stessa maniera si troveranno in difficoltà il proprietario, il venditore e probabilmente anche gli intermediari, i quali spesso non conoscendo la con-gruità e la consistenza della documen-tazione in loro possesso potrebbero essere tentati di certificare con super-ficialità, magari anche in buona fede, una falsa corrispondenza.

In generale, il pericolo maggiore è insito nel trasferimento dei fabbrica-ti costruiti prima degli anni novanta e negli anni ante condono edilizio, poiché sembra abbastanza scontato che gli immobili nuovi abbiano tutti o quasi gli atti a posto.

Quindi, per ogni atto, conviene in-caricare il Geometra, il quale se ap-purerà che tutto è corrispondente, certificherà con competenza la cor-rispondenza tra planimetria catastale e stato di fatto dell’immobile; se in-vece appurerà che la corrispondenza non c’è, potrà e dovrà regolarizzare la situazione, facendo gli atti tecnici necessari, con buona pace delle parti, del notaio e nel rispetto della norma.

Coloro che (anche sui giornali) consigliano il contrario, cioè che la presenza del tecnico non è necessa-ria e nemmeno opportuna, farebbero meglio a ricredersi, valutando inve-ce attentamente quanto poco incida il costo dell’intervento del Geometra nell’atto, rispetto ai vantaggi e soprat-tutto alla serenità ed alla certezza che questo comporta.

Ci sono già alcune realtà locali nelle quali i Notai, prendendo accordi con i Geometri hanno definito intese reci-procamente convenienti, al fine di una certificazione corretta e di qualità, a tutela di tutti.

Certamente questa è la strada da se-guire.

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24 il geometra n. 5/10

E’ stato attivato direttamente sul sito della Cassa, un nuovo servizio on line che offre la possibilità di con-trollare il prospetto della pensione mensile, senza muoversi di casa.

La Cassa Geometri, tra i primi Enti di previdenza in Italia ad investire nell’informatizzazione dei servizi, è sicuramente il primo, tra i privati, ad aver avviato questo servizio che ha l’obiettivo di offrire al pensionato, con assoluta trasparenza, l’immedia-ta conoscenza della propria posizio-ne pensionistica.

Per accedere al servizio è suffi-ciente entrare nell’Area Riservata del sito www.cassageometri.it muniti della password e cliccare sulla voce specifica “Pensione in Pagamento” e visualizzare l’ammontare annuo del-la pensione erogata e il dettaglio del pagamento mensile della pensione. I pensionati che ancora non fossero in possesso della password o che l’aves-sero smarrita, potranno contattare il Numero Verde 800.655.873 per ri-chiederla ed ottenerla rapidamente.

Inoltre il servizio consente di vi-sualizzare anche le seguenti informa-zioni:- rivalutazione annua applicata; - importo delle ritenute IRPEF men-sili operate;- detrazioni fiscali presenti sulla pen-sione;- importo delle addizionali regio-

nali e comunali;- eventuali trattenute operate a tito-lo di recupero (ad esempio: cessione del quinto, pignoramento, recupero IRPEF).

Anche i titolari di pensione ai su-perstiti (reversibilità e indiretta) po-tranno collegarsi all’Area Riservata cliccando direttamente nel riquadro specifico “AREA RISERVATA RE-VERSIBILITA’/INDIRETTE” e in-serendo come parametri di autentica-zione il codice fiscale e la password (Matricola Cassa).

La Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri ha in progetto di costituire un fondo di previdenza complementare dedicato ai geometri.

In questa direzione, la Cassa, atten-

ta al coinvolgimento di tutti gli inter-locutori istituzionali di riferimento, ha avviato un proficuo dialogo con la COVIP (Commissione di vigilan-za sui fondi pensione), alla quale ha sottoposto una serie di quesiti, che hanno già ottenuto risposta.

Ritenendo fondamentale verificare l’interesse degli iscritti e per delinea-re una proposta che sia il più vicino possibile alle aspettative ed esigen-ze, ha compiuto un ulteriore passo avanti, con la predisposizione di una ricerca che si avvarrà di un questio-nario da sottoporre agli stessi.

Attraverso il questionario la Cassa si pone l’obiettivo di capire qual è la conoscenza e l’effettiva percezione dell’esigenza di previdenza comple-mentare tra gli iscritti, quanti siano i soggetti effettivamente interessati a sottoscrivere una forma di previ-denza complementare e quali siano le attese di versamento a fronte del livello di prestazione.

A tal proposito, tutti gli iscritti verranno preliminarmente informati

Notizie dalla Cassa di Previdenza

Pensionati: rata mensile della pensione

on line

Iscritti: al via la previdenza

complementare

Cassa Previdenza

il geometra n. 5/10 25

dell’avvio dell’indagine attraverso una lettera che sarà inviata a fine anno e, nei primi di gennaio, via po-sta elettronica, riceveranno il link per rispondere al questionario che

consentirà di fornire le proprie rispo-ste in forma anonima, con facilità e velocità di compilazione.

Si invitano pertanto gli iscritti a rispondere con interesse a questa

iniziativa così da consentire alla Cas-sa di costruire una proposta di pre-videnza complementare su misura e adeguata alle esigenze di ciascuno.

CONTRIBUZIONE PER GLI ISCRITTI OBBLIGATORI € 3.167,00CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO € 2.250,00La percentuale sul reddito rimane dell’ 11% per il reddito fino a € 140.300,00

Si ricorda che a decorrere dal 1° gennaio 2007, il Comitato dei Delegati aveva già stabilito un aumento graduale delle aliquote per il calcolo del contributo soggettivo, nonché l’innalzamento - ad anni alterni rispetto al detto aumento delle aliquote - dei contributi soggettivi ed integrativi minimi, secondo la tabella di seguito riportata:

ANNO Soggettivo minimo Percentuale Integrativo minimo 2011 € 2.250,00 11% € 900,00 2012 € 2.250,00 11,50% € 900,00 2013 € 2.500,00 11,50% € 1.000,00 2014 € 2.500,00 12% € 1.000,00 CONTRIBUTO INTEGRATIVO MINIMO € 900,00 € 17,00 (contributo di indennità maternità)

CONTRIBUZIONE PER I NEO-ISCRITTIentro il compimento del 30° anno di età e per un massimo di 5 anni € 579,50 oppure € 1.142,00

CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO NEO-ISCRITTI € 562,50 (1/4 per i primi due anni di iscrizione) € 1.125,00 (1/2 per i successivi tre anni di iscrizione € 17,00 (contributo di indennità maternità)

CONTRIBUZIONE PER I PENSIONATI ANCORA ISCRITTI ALBO E CASSA € 1.667,00CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO € 750,00 CONTRIBUTO INTEGRATIVO MINIMO € 900,00 € 17,00 (contributo di indennità maternità)

CONTRIBUZIONE PER I PRATICANTI ISCRITTI CASSA € 579,50CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO € 562,50 € 17,00 (contributo di indennità maternità)Inoltre:

l’importo della pensione minima annua lorda è rivalutata per l’anno 2011 in € 7.929,07

il limite di volume d’affari IVA è rivalutato 2010 ai fini dell’efficacia contributiva utile per la richiesta della pensione di anzianità in € 8.200,00

il limite di reddito è rivalutato per l’anno 2010 di cui all’art. 1 comma 1 lettera b) del Regolamento sulla Contribuzione nella misura di € 140.300,00

Contributi previdenziali obbligatori 2011

Cassa Previdenza

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26 il geometra n. 5/10

Le recenti disposizioni legislati-ve, nazionali e regionali, sono state per lo più indirizzate, da un lato, alla caratterizzazione della prestazione energetica degli edifici (attraverso lo strumento della certificazione) e, dall’altro, all’impiego della contabi-lizzazione del calore.

In questo contesto, dove assume sempre maggior importanza la riqua-lificazione energetica degli edifici esistenti è importante disporre di da-tabase organici che, oltre a fotogra-fare lo stato energetico dei singoli edifici, consentano il confronto con una casistica ampia che permetta di individuare quelli maggiormente cri-tici e per i quali è prioritario eseguire degli interventi di riqualificazione energetica.

Il Catasto Energetico dei Consumi (C.E.C.) dei condomini con riscal-damento centralizzato è la rispo-sta a queste necessità. Attraverso il C.E.C., un progetto avviato nel 2009 in collaborazione con il Collegio dei Geometri della Provincia di Torino sulla base delle procedure studiate e messe a punto dal Gruppo TEBE del Dipartimento di Energetica del Poli-tecnico di Torino, Onleco raccoglie i dati sul consumo reale negli edifi-ci con riscaldamento centralizzato. Tali dati, forniti volontaristicamente dagli aderenti al progetto, vengo-no codificati in modo da garantirne l’anonimato, analizzati da un team di esperti secondo procedure messe a punto in collaborazione con il Po-litecnico di Torino ed infine elaborati in un Rapporto annuale consultabile

dagli stessi aderenti. Nel Rapporto annuale, amministra-

tori e gestori di patrimoni immobilia-ri, possono trovare uno strumento estremamente utile per:a. individuare gli edifici a maggiore consumo energetico per il riscalda-mento;b. monitorare, per ogni edificio, l’an-damento dei consumi nel corso degli anni;c. valutare la necessità di effettuare diagnosi energetiche al fine di indi-viduare le cause che determinano i consumi elevati e gli interventi di riqualificazione consigliabili;d. valutare i risparmi energetici con-seguiti grazie agli interventi di riqua-lificazione energetica eseguiti.

Aderire al progetto C.E.C. è faci-le. Sarà sufficiente collegarsi al sito www.collegiogeometri.to.it e sele-zionare il link della pagina dedicata al progetto C.E.C. che si trova nella sezione “il collegio informa”

Sulla sinistra dello schermo è disponibile il link per l’acceso al download dei file necessari per l’ade-sione al Progetto C.E.C.

In alternativa si potrà accedere al download dei file collegandosi al sito www.onleco.com e selezionando il link della pagina del progetto C.E.C.

Aprendo la pagina dedicata al progetto, sulla destra dello schermo sono disponibili i link per scaricare i seguenti file:a- foglio di raccolta dati.xlsb- istruzioni compilazione del foglio di raccolta dati.doc

Sarà sufficiente seguire i passi in-dicati nelle istruzioni alla compila-zione.

Una volta completato l’inserimen-to dati nell’apposito foglio Excel®, dovrà essere effettuata la stampa del modulo riportato nel foglio dati am-ministrazione che, una volta firmato, dovrà essere inviato al numero di fax 011.50.30.54.

Effettuato l’invio via fax del mo-dulo di adesione, potrà essere inviato all’indirizzo mail [email protected] il file foglio di raccolta dati.xls com-pilato.

Ricevuti il fax e l’e-mail con il file Excel® compilato e verificata la con-gruenza generale dei dati, ONLECO risponderà dando la conferma del-l’iscrizione via e-mail dall’indirizzo [email protected], fornendo inoltre l’ID amministratore (necessario ad ogni amministratore per individuare sul Rapporto Annuale del C.E.C. i propri edifici).

Con l’adesione a questa iniziativa l’amministratore del fabbricato è in condizioni di: 1) monitorare in modo sistematico la propria gestione,2) rapportarla in ragione delle prospettive future di consumo dell’immobile, 3) verificare che gli interventi sul comparto della gestione del calore o della coibentazione hanno dato i risultati sperati ed allegare queste analisi ai rendiconti annuali del riscaldamento

Commissione Immobiliare

Il Catasto Energetico dei Consumi

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Le carenze legislative e le modalità applicative delle molteplici disposi-zioni che ruotano intorno alla figura dell’Amministratore hanno indotto la Commissione Patrimonio Immo-biliare del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia a predisporre le Linee Guida “Funzioni e requisiti minimi per l’espletamento dell’at-tività dell’Amministratore Condo-miniale e Immobiliare”, come utile supporto tecnico-giuridico per esple-

tare nel migliore dei modi l’attività di Amministratore Condominiale e Immobiliare.

Una corretta gestione dell’ufficio, dotato di una necessaria struttura operativa organizzata e ben attrezza-ta, può infatti consentire all’Ammi-nistratore di far fronte alle numerose incombenze necessarie per un corret-to espletamento del mandato affida-togli nell’ambito della conduzione degli immobili nonché nella gestione

dei patrimoni immobiliari nei quali operano figure diverse quali i pro-prietari, conduttori, fornitori ed enti.

Esse sono state concepite e volu-te dalla Commissione Patrimonio Immobiliare del Collegio Geometri di Torino e Provincia per aiutare ed agevolare i colleghi che svolgono prevalentemente questa “vera e pro-pria attività”.

Le Linee Guida saranno anche stru-mento d’aiuto per i giovani colleghi che iniziano la loro carriera profes-sionale nel settore delle Amministra-zioni Condominiali e Immobiliari.

Le Linee Guida sono state concepi-te come evolvibili, cioè aggiornabili ed integrabili con il passare del tem-po con l’entrata in vigore di nuove leggi in materia, di nuovi indirizzi giurisprudenziali.

I colleghi devono sentirsi “deonto-logicamente” coinvolti in questo pro-getto, segnalando alla Commissione Patrimonio Immobiliare eventuali nuove problematiche di cui siano o vengano a conoscenza.

Il documento è a disposizione sul sito del Collegio dei Geometri di To-rino e Provincia www.collegiogeo-metri.to.it

La Commissione Patrimonio Immobiliare ha predisposto le Linee Guida per la corretta gestione del condominio e dei patrimoni immobiliari, ad ausilio dei colleghi che svolgono o intendono svolgere questa attività professionale

Commissione Immobiliare

Il geometra

Linee Guida “Funzioni e requisiti minimi per l’espletamento dell’attività di Amministratore Condominiale e Immobiliare”

Il geometra

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La nuova sede del Collegio dei Geometri è collocata nel comples-so dell’Educatorio della Provvi-denza.

Nel cuore di Torino, nell’elegan-te isola pedonale della Crocetta, l’Educatorio della Provvidenza, ristrutturato nel 2001, è protago-nista della vita sociale e culturale della città.

Fondato nel 1722, l’Educatorio è una delle più antiche istituzioni culturali di Torino e da sempre si caratterizza per lo spirito dì inno-vazione delle sue iniziative e per la capacità di essere, in stretto le-game con il territorio, un punto di riferimento per i cittadini.

Fedele a questo spirito e in linea con la sua “tradizione dell’in-novazione”, l’Educatorio della Provvidenza offre oggi innumere-voli occasioni di socializzazione all’interno dei suo spazi intera-mente rinnovati, accoglienti e po-lifunzionali, disponendo di spazi e ambienti pensati per l’incontro, la convivialità e la promozione della cultura artistica.

L’Educatorio della Provvidenza è un Ente Pubblico di Assistenza e Beneficenza, censito dalla Re-gione Piemonte nell’elenco delle I.P.A.B. pubbliche per la gestione di attività socio-educative senza scopo di lucro.

La nuova sede del Collegio Geometri di Torino e Provincia

Atti del Collegio

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La storia

Agli inizi del 1700, Torino era la capitale del regno dei Savoia. Sua Eccellenza Reale Amedeo II era Re di Sardegna, Cipro e Gerusalemme, Duca di Savoia, di Monferrato e Principe del Piemonte.

La città di Torino, dopo tanti anni di guerra, incominciava ad ampliarsi e abbellirsi; Duchi, Marchesi, Conti e abili commercianti, seguendo l’esem-pio della famiglia reale, cominciaro-no a costruirsi abitazioni degne del loro rango e del loro censo.

Avere a disposizione una moltitu-dine di personale di servizio, rinfor-zava il prestigio di una casa. Non era difficile trovare servi per svolgere i ruoli più umili. La città e le limitro-fe campagne pullulavano di povera gente, disposta a svolgere qualsiasi mestiere pur di poter contare su di un piatto di minestra assicurato.

Per far fronte a questa situazione di povertà estrema e di analfabetismo diffuso, a Torino, da sempre sensi-bile alle iniziative di carità, vi erano alcune opere meritorie, come l’ospe-dale di San Giovanni, la Compagnia di San Paolo, il Monte di Pietà, l’Al-bergo della Virtù, l’ospedale dei SS. Maurizio e Lazzaro, il Monastero delle povere orfane, la Compagnia della Misericordia, la Piccola Casa della Divina Provvidenza, che cer-cavano di arginare il degrado socia-le provocato dalle povertà estreme e dalle malattie.

Nel 1720, la Marchesa Gabriella Du Vache de Châteauncuf, consor-te del marchese de La Pierre, spinta dal desiderio di far del bene a povere fanciulle, desiderose di apprendere e di lavorare, cominciò ad accoglierne qualcuna nel proprio palazzo, inse-gnando loro a ricamare. In rapporto all’utile che ricavava dal loro lavoro, la Marchesa dava alle ragazze che frequentavano la sua scuola qualche soccorso. Visto l’aumentare del nu-mero delle fanciulle che chiedevano di essere ammesse a questa scuola,

la Marchesa nel luglio 1722 affittò due locali, nell’attuale Via Verdi, per creare un piccolo laboratorio scuola.

Il 7 agosto 1722, la pia signorina Ludovica Ambrosia si sentì ispirata ad accettare il mandato di dedicarsi per tutta la vita al nascente Educato-rio della Provvidenza ed alle sue fi-glie. L’8 agosto, Padre Gosso, senza alcuna solennità, ma con profonda pietà, inaugurò, benedicendola, la prima sede dell’Educatorio. Il suc-cesso dell’iniziativa fu immediato. Sempre più giovani chiesero di es-sere ospitate nel laboratorio-scuola, che nel frattempo era divenuto anche convitto per venire incontro alle esi-genze di abitazione delle ragazze. Ne-gli anni che si susseguirono, pur fra mille difficoltà economiche, l’Edu-catorio continuò a trasferirsi in case sempre più grandi per poter meglio soddisfare le esigenze di ospitalità e venire incontro alle mutate esigenze delle “poverine”. Le ragazze, grazie al loro impegno, si mantenevano e percepivano un quinto del ricavato dalla vendita dei lavori eseguiti.

Questo stile innovativo di fare assi-stenza avvicinò all’opera diversi be-nefattori. Tra questi il banchiere tori-nese Bogetti, il canonico Giannazzo, il conte Birago ed il commerciante

Borbonese. Grazie a loro, e alle loro donazioni, il 4 maggio 1735, il Re Carlo Emanuele III decretò l’erezio-ne in opera stabile e perpetua del-l’Educatorio della Provvidenza.

Da quel momento le ragazze, oltre a conoscere l’arte del ricamo, ebbe-ro la possibilità di imparare anche a leggere e scrivere ed ad aver nozioni di economia domestica. Ciò amplio l’utenza in maniera esponenziale, sino ad arrivare negli anni 1900 ad oltre 85 convittrici e 834 studentes-se. Fra queste, molte erano di ottima famiglia e potevano pagare delle ret-te necessarie a garantire il sostenta-mento delle meno fortunate.

Nel 1930, l’Educatorio abbandonò la sede, nella quale era sistemato dal 1749, di via XX Settembre (ora sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino), per trasferirsi nella perife-rica ex Piazza d’Armi (ora isola pe-donale della Crocetta). Si disse che sarebbe stata una scelta eccentrica e perdente. I pessimisti ebbero torto. Ragazze d’ogni d’onde iniziarono a frequentare, nella nuova sede, l’Edu-catorio, che nel frattempo si era ade-guato ai cambiamenti della società, offrendo servizi che andavano dal-l’asilo infantile, ai corsi Magistrali, sino a quelli Liceali, mantenendo

Atti del Collegio

Il geometra

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comunque, per chi proveniva da fa-miglie meno abbienti il Convitto e le rette gratuite.

Negli anni del boom economico, nella città conosciuta nel mondo per la produzione delle automobili Fiat, l’Educatorio continuò a ritagliarsi un suo spazio rilevante nell’ambito del-la cultura e dell’assistenza, ospitan-do nel suo convitto anche le giovani universitarie e continuando ad offrire i propri spazi al mondo scolastico cit-tadino, aprendoli anche agli studenti di sesso maschile.

Negli ultimi anni del XX secolo, l’Educatorio, scosso dalla grave crisi delle istituzioni culturali private, de-cise di iniziare una lunga riflessione sul suo futuro, arrivando a modifica-re il suo statuto e le sue strutture per adeguarsi, ancora una volta, alle mu-tate esigenze della società.

Senza grandi pretese scientifiche, ma con il desiderio di essere uno strumento utile alla società, prima di avviare una qualsiasi azione di rilan-cio, l’Educatorio decise di chiedere ad un campione di persone che fre-quentavano il territorio limitrofo alla

sua sede, quali servizi avrebbero de-siderato o considerato utile istituire nella struttura.

Dall’analisi dei risultati ottenuti nacque un nuovo progetto operativo che a tutto oggi è l’ago della bussola per indirizzare iniziative e servizi.

Non più gestione di scuole, ma ideazione e cura di un centro di ag-

gregazione intergenerazionale, inter-culturale ed interconfessionale, che sapesse essere anche un centro di servizi per la promozione della cul-tura, delle arti e delle scienze umane. Uno spazio funzionale, possibilmen-te bello, ma soprattutto, un centro di ascolto per chi ha delle difficoltà e per tutti coloro che sono i portatori di

Il quartiere della Crocetta cominciò a svilupparsi a par-tire dal XVII secolo intorno all’omonima chiesa della Bea-ta Vergine delle Grazie. Tra l’Ottocento e il Novecento ha raggiunto il suo massimo sviluppo urbanistico mante-nendo la fama di quartiere elegante.

Quotidianamente si svolge il noto mercato all’aperto che è diventato meta di shopping per molti torinesi.

Il vasto polo del Politecnico aggiunge alla zona la caratte-ristica di centro dell’alta for-mazione e innovazione tecno-logica della città.

La nuova sede del Collegio Geometri si trova in Via Toselli 1, nell’isola pedonale della Crocetta,

presso l’Educatorio della Provvidenza

E’ raggiungibile con i mezzi pubblici: Linea 5 - 5/ - 10 - 12 - 15 - 16 - 33 - 33/ - 58 - 58/ - 64

Parcheggi:Gratuito oltre Corso Mediterraneo e CastelfidardoTariffa 0,65 Euro/ora tra Corso Duca degli Abruzzi,

Corso Castelfidardo, Corso Einaudi e Corso Vittorio, 1,30 altre vie

Atti del Collegio

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L’Istituto per Geometri “Alvar Aalto”

L’Istituto per Geometri “Alvar Aalto” ha avuto la sua sede presso l’Educatorio della Provvidenza, proprio nei locali oggi occu-pati dal Collegio Geometri.L’Istituto ha le sue lontane origini dall’I.T.C. Sommeiller da cui si staccò, con tut-to l’indirizzo per geometri, alla fine degli anni ‘60 diventando I.T.G. Castellamonte.La sede staccata torinese di questo, nel 1988, diventò autonoma con il nome che oggi porta.La storica sede di via Toselli, che ha ospi-tato l’Istituto fino all’agosto 1999, ha la-sciato poi il posto all’attuale stabile di via Braccini 11.

quel disagio diffuso che sempre più pervade la nostra società, accelerata e meno attenta ai bisogni dell’uomo. Uno spazio pensato per prevenire i tanti disagi dell’uomo senza aspetta-re che si conclamino in improvvise o prevedibili patologie.

Come tutte le favole che si rispet-tino, anche la storia di quello che è divenuto uno dei più antichi enti di Torino, contiene una morale: per ope-rare è importante rendersi partecipi dei bisogni dell’uomo e informarsi su ciò che sta accadendo in quel dato momento, costruendo azioni profeti-che, giuste per l’oggi, ma capaci di modificarsi per il domani.

Le notizie sono tratte dal sito www.progettoedp.org

Oltre all’ingresso esclusivo di Via Toselli 1, la sede è accessibile an-che dal cortile interno dell’Educatorio, particolarmente piacevole nella bella stagione per lo spazio verde e per il bar con un chiosco all’aperto

Nei prossimi mesi verranno completati i lavori di adattamento dei locali, che comprendono, oltre agli uffici, alle sale di rappresentanza e riunioni, una sala

conferenze da 140 posti, un laboratorio informatico ed un’altra aula per lo svolgimento dei corsi da parte della Fondazione

Atti del Collegio

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“Il Geometra risponde” è un’ini-ziativa dei professionisti Geometri di Torino e Provincia che da inizio del 2009 sono a disposizione dei cittadi-ni per le consulenze gratuite presso le biblioteche comunali.

Si tratta di uno sportello di prima consulenza gratuita aperto a tutti per ottenere consigli e pareri informali e porre questioni di pronta soluzione, già attivo presso la sede del Collegio professionale ed oggi, grazie alla di-sponibilità della Città di Torino, pres-so le biblioteche dei quartieri della Città, luoghi di cultura ma anche di aggregazione e di fulcro territoriale.

Fin’ora i Geometri hanno incontra-to quasi 500 persone, dando raggua-gli su risparmio energetico, catasto, stime immobiliari, agevolazioni fi-scali in campo edile e questioni con-dominiali.

Perché rivolgersi a un Geometra? Perché il Geometra è un professio-nista in grado di dare un importante supporto a chi si trova ad affrontare impegni importanti come compra-re o ristrutturare una casa, decidere del futuro dei propri beni, richiedere agevolazioni fiscali per lavori edili.

Ma il Geometra può essere anche un aiuto per affrontare con maggio-re serenità una questione con i vicini confinanti o condomini, per tutelare i propri interessi, per risolvere un dub-bio tecnico o amministrativo relativo ad un bene immobile.

Gli incontri sono della durata me-dia di 20 minuti circa e i cittadini possono prenotarli si può telefonare alle biblioteche o consultare il sito del Comune all’indirizzo www.co-

mune.torino.it/cultura/biblioteche.Il servizio di consulenza è fornito

in forma gratuita dai Consiglieri e dai componenti le Commissioni del Collegio, che si rendono disponibi-li a turni nelle varie biblioteche dei quartieri.

In occasione di Restructura, dove il Collegio dei Geometri di Torino e Provincia è tradizionalmente pre-sente con uno stand, è possibile per i cittadini conoscere ed usufruire del servizio “Il Geometra risponde”.

Il Geometra RispondeProsegue con successo il servizio di consulenza

presso le biblioteche della città

CONSUNTIVO CONSULENZE “IL GEOMETRA RISPONDE” 2009 - 2010

GIORNATE DI CONSULENZA 119PROFESSIONISTI CONSULENTI 142CONSULENZE FORNITE 476

ARGOMENTI TRATTATI:CONDOMINIO 112REGOLARITA’ EDILIZIA 140CATASTO 86ALTRO 138

Le consulenze possono essere prenotate telefonicamente presso le biblioteche o tramite il sito del Comune

all’indirizzo www.comune.torino.it/cultura/biblioteche

Atti del Collegio

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Castiglione Torinese,10 Settembre 2010

E di giornata tersa si è trattata, quella iniziata con la visita guidata al depuratore del Gruppo Smat, sito nel territorio dei comuni di San Mau-ro, Settimo Torinese e Castiglione, occasione del Convegno annuale dei colleghi della zona di Chivasso e Set-timo Torinese, organizzato dal Priore geom. Anna Maria Varetto.

Il Gruppo Smat, leader nel campo del servizio idrico integrato, dove opera attraverso un sistema produt-tivo e gestionale tra i più avanzati e moderni, gestisce le fonti di approv-vigionamento idrico, gli impianti di potabilizzazione e distribuzione di acqua potabile, le reti di raccolta de-purazione e riuso dei reflui urbani, per un bacino di utenza che supera i 2 milioni di abitanti serviti.

La conduzione e la manutenzio-ne di oltre 7.000 Km di reti fogna-

rie comunali nere, bianche e miste, consente la costante raccolta delle acque reflue urbane di origine civile, industriale e meteorica in tutta l’area servita. Il controllo degli scarichi in-dustriali in pubblica fognatura , effet-tuato da Smat, garantisce il costante funzionamento degli oltre 400 im-pianti di depurazione piccoli, medi e grandi distribuiti su tutto il territorio servito.

L’impianto di raccolta centralizza-to al servizio dell’area metropolitana Torinese è stato realizzato nel 1984 dal Gruppo Smat che tuttora lo ge-stisce con una costante attenzione al-l’innovazione ed all’aggiornamento dei processi di depurazione, di recu-pero energetico e di riuso delle acque reflue; risulta essere il più grande impianto di trattamento chimico, fi-sico, biologico presente in Italia e rappresenta un punto di riferimento tecnologico per gli elevati standars di qualità raggiunti. Alla complessità delle sezioni di trattamento primario, secondario e terziario si associano sistemi di recupero energetico che, mediante la cogenerazione di ener-gia termica ed elettrica per oltre 60 milioni di Kw/anno, consentono un notevole contenimento dei costi di gestione.

L’impianto di depurazione si av-vale di sofisticate attrezzature per ri-durre l’impatto ambientale e dispone di un personale addetto alle opera-zioni di sorveglianza nei territori di pertinenza oltre che agli interventi di manutenzione e di controllo del-l’efficienza dei macchinari, al moni-toraggio delle sezioni di trattamento,

alla individuazione e sperimentazio-ne in campo di nuove tecnologie di automazione.

Ospitati presso i locali della Società Operaia Agricola di Mutuo Soccorso di Castiglione (benemerito ente di assistenza fondato il 4 ottobre 1868), i partecipanti al Convegno hanno po-tuto apprezzare le relazioni su temi tecnici quali la Disciplina sulle co-struzioni in legno ai sensi del D.Lgs. 311/06 e del D.M. 14/01/2008 e le opportunità offerte dalle nuove tec-nologie sulle strutture in legno lamel-lare (relatore arch. Fabrizio Carosso, direttore tecnico della Nord Legnami s.r.l.) e gli aspetti tecnici e normativi sulle tecniche di recupero del cal-cestruzzo, tecniche di impermeabi-lizzazione, isolamento dell’edificio, con particolare attenzione agli aspet-ti ecocompatibili (relatore Ermanno Bellucci della soc. Kerakoll spa).

Il saluto del Priore (il quale ha omaggiato i convenuti di una stampa artistica riproducente una delle me-ridiane presenti sulla facciata restau-rata dell’antica cappella annessa al complesso del Cottolengo di Casti-glione), ha introdotto la relazione del Presidente geom. Ilario Tesio, il qua-le, nel porgere il ringraziamento ai colleghi, anche a nome dei numerosi Consiglieri presenti, ha aggiornato i partecipanti circa gli ultimi sviluppi normativi e di interesse della Catego-ria, sia livello nazionale che a livello locale.

La serata ha visto, durante la cena, il susseguirsi di momenti di spetta-colo apprezzati dai presenti – quali una rappresentazione teatrale in mo-

Riunioni di Zonadi Renato Pittalis

… punta avanzata delle colline del Monferrato, che si protende al centro della Valle del Po, posizione ideale per dominare le terre circostanti e la piana fin dove si spinge lo sguardo nelle giornate terse. Tra la riva destra del Po e la Valle del Rio Maggiore, nei secoli è cresciuto il Paese di Castiglione Torinese, che prese il nome dal vasto Castello che dominava il borgo…

Atti del Collegio

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vimento, condotta dalla “Compagnia della Casa del Giallo”, che ha pro-posto – interagendo con il pubblico – una divertente sfida per la soluzio-ne di un caso di cronaca “nera” la cui soluzione è stata affidata al Com-missario Kasinskj ( il caso ha avuto

soluzione,grazie alla bravura di qual-che geometra-detective appassionato di gialli, forse, ma che sicuramen-te si è appassionato al premio per il caso risolto…)

Momenti di grande spettacolo infi-ne, anche quelli legati all’esibizione

dello staff della “Dance ABC Dance” che ha proposta una dimostrazione di bravura dei suoi artisti, con apprez-zatissime evoluzioni sui ritmi latino americani e non solo.

Il ringraziamento di tutti i parteci-panti è andato al Priore Anna Maria

Atti del Collegio

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Varetto, per la riuscitissima organiz-zazione della manifestazione, così come gli auguri di ripetere il grande successo vanno ai nuovi Priori nomi-nati geom. Giancarlo Vacca e geom. Ezio Pelizzi Fiolini, di Brandizzo, i quali hanno dato appuntamento per il 2011.

Buriasco, 24 Settembre 2010

Il Priore geom. Mauro Bordese ha organizzato l’incontro dei Geometri Liberi Professionisti del Pinerolese presso i locali della Tenuta “La Ca-scinetta”, in regione Rena a Buria-sco, dove i partecipanti, dopo i sa-luti delle Autorità locali convenute, hanno potuto seguire l’interessante Convegno-Seminario con argomento “I reati informatici”.

I relatori (Dr. Giuseppe Dezzani e i Sostituti Procuratori Dr. Destito e Dr. Santoriello) hanno sviscerato taluni aspetti della normativa vigente circa l’utilizzo di software informatici di provenienza non legittima e su aspet-ti legati alla applicazione della Legge 675/96, del Codice vigente in mate-ria di tutela dei dati personali, e – in generale - di tutti gli aspetti attinenti lo svolgimento dell’attività profes-sionale e degli obblighi derivanti dal possesso di dati sensibili.

L’intervento del Presidente del Collegio geom. Ilario Tesio, prece-duto dai saluti di rito, ha poi forni-to ai partecipanti una trattazione dei principali argomenti all’ordine del giorno, di interesse della categoria e proiettati nel futuro prossimo.

I complessi argomenti trattati sono stati la necessità della prosecuzione nell’attività di formazione continua, i nuovi ordinamenti costituiti dal-la riforma della Scuola, i problemi connessi al trasferimento della sede del Collegio, le nuove opportunità di qualificazione professionale per i Geometri scaturite dalla formazione

dei “Conciliatori”, nel quadro del-l’attuazione della riforma del proces-so civile.

Nell’ambito dell’elegante cornice

della tenuta “La Cascinetta”, pur-troppo in questa serata penalizzata dalle precipitazioni atmosferiche (che peraltro ci hanno confermato

Atti del Collegio

Il geometra

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l’arrivo dell’autunno), si è tenuto anche l’elegante incontro convivia-le, che ha confermato una ottima

predisposizione alla partecipazione, da parte dei numerosi colleghi del Pinerolese.

Il geom. Paolo Plavan di Villar Pe-rosa è stato proclamato Priore per il 2011.

Ivrea, 1° Ottobre 2010Con il ritrovo dei partecipanti pres-

so il Castello di Ivrea, ha avuto ini-zio la Riunione della Zona di Ivrea e Basso Canavese, organizzata dai Priori geom. Marco Fornero e Geom. Davide Padovani.

Chi sale per le vie della Città vec-chia ad Ivrea, superata la piazza del Duomo, entra nella piazza alberata dove, imponente, si erge la struttu-ra del Castello del Conte Verde. La costruzione del Castello di Yporegia (Ivrea), voluta da Amedeo VI di Sa-voia come baluardo contro le inva-sioni dal nord attraverso la Val d’Ao-sta e come simbolo del potere sulle popolazioni del Canavese, inizia nel 1358 e viene ultimata tra il 1393 e il 1395. Il Castello di Ivrea sarà fortez-za, residenza dei Signori di Savoia, carcere di Stato e poi carcere comu-ne. Si dice che l’aspetto architettoni-co abbia una certa similitudine con la Bastiglia, attribuendo una certa rilevanza al fatto che il Conte Verde fosse cognato di quel Carlo V (en-trambi avevano sposato due sorelle Bourbon). La costruzione del manie-ro era infatti iniziata sotto il regno di Carlo V per cui si ritiene che il Conte Verde si avvalesse dei suggerimenti di architetti parigini. Il fossato intor-no al Castello venne fatto costruire dal 1384 al 1387 a protezione del-l’ingresso. Il Castello venne adibito a carcere nel 1750 e mantenne questa funzione sino al 1970. La poderosa mole aveva agli angoli 4 torri cilin-driche, le più imperiose ed elevate nell’antico Piemonte.La Torre Ma-stra, usata come polveriera, è moz-zata per il fulmine che, nel 1676, la fece esplodere causando molte vitti-me (pare 280) e la distruzione di 187 case. Le torri, alte 34 mt e con mura-ture spesse 0,80 mt, sono costruite a tronco di cono contro il quale piom-

Atti del Collegio

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bavano gli oggetti gettati dall’alto dai difensori ed indirizzati alla scarpata verso gli assedianti. Sulla facciata si possono notare le caditoie attraverso le quali venivano buttati sul nemico liquido bollente o pietre, secondo lo schema difensivo classico medievale. I merli, mancanti su una torre, sono a forma di coda di rondine (“merli ghi-bellini” attestanti la fedeltà all’impe-ratore) mentre quelli a forma di ret-tangolo (“merli guelfi”) attestavano la fedeltà al Papa.

Delle primitive strutture resta-no sulle facciate le eleganti fi-nestre gotiche in pietra ed ele-menti decorativi che confermano l’utilizzo del maniero come residen-za signorile oltre che come fortezza. Alcune finestre presentano ai lati due scudi con la croce sabauda. Significativi, a dimostrazione dei tre piani invece dei successivi quattro, i resti di due archi ogivali in cotto de-corato con croci greche (1^ e 2^ pia-no) e con croci dei Cavalieri di Malta (piano terreno).

L’impressione che si ha durante la visita, suscitata anche dalla notevole imponenza del maniero, è quella di trovarsi di fronte ad un grande pa-trimonio architettonico ed artistico, forse non adeguatamente considera-to dai soggetti preposti alla valoriz-zazione turistica delle rosse torri di carducciana memoria.

Successivamente i numerosi par-tecipanti si sono trasferiti presso l’Ostello Salesiano Eporediese, dove il Consigliere geom. De Marco ha illustrato le caratteristiche del nuovo software per la parcellazione, elabo-rato da una primaria software house con il determinante contributo dei componenti incaricati del Consiglio Direttivo, e che sarà reso disponibile prossimamente a tutti gli iscritti, una volta terminato il periodo di collaudo operativo.

L’intervento di saluto da parte del Presidente geom. Tesio, con l’ag-giornamento circa le novità ed i temi di interesse della categoria, è stato

come sempre seguito con grande at-tenzione dai colleghi, i quali hanno potuto avere ragguagli circa l’avvio dei corsi per la formazione dei con-ciliatori, in ossequio all’art. 60 della Legge 69/2009, attività professiona-le - quella del mediatore conciliatore – che può rappresentare una ulteriore prestigiosa competenza che andrà ad arricchire il nostro già invidiato baga-glio professionale. E, a tal proposito, è stata data informazione anche circa le azioni a tutela della professione, rivolte nei confronti delle iniziative della F.I.O.P.A.(Federazione Interre-gionale degli Ordine degli ingegneri del Piemonte e Valle d’Aosta), ten-denti a contrastare e contestare, tanto per cambiare, le nostre consolidate competenze.

Un accenno anche alla nuova sta-gione scolastica, che ha visto la nascita del corso di “Tecnico nelle costruzioni ambiente e territorio” in sostituzione del diploma di Geome-tra, titolo al quale si potrà accedere (per gli studenti che hanno iniziato il primo anno in questa stagione) attra-verso l’iscrizione all’Albo presso il Collegio di competenza, con gli spe-cifici requisiti previsti dalla Legge.

Sempre nei locali dell’Ostello Sa-lesiano, si è svolta la cena , con una grande partecipazione anche di molti Consiglieri, dei rappresentanti degli Uffici Finanziari e dell’Agenzia del

Territorio, sempre molto vicini e par-tecipi alle manifestazioni organizzate nelle varie zone della provincia.

Preceduto da ringraziamento ai due giovani Priori, si è poi proceduto alla nomina della nuova coppia di Prio-ri per l’anno 2011, individuata nei Geom. Marco Prevosto e geom. Pao-la Olmo di Settimo Rottaro.

Carignano, 15 Ottobre 2010

Se qualcuno volesse approfondire il suo bagaglio culturale circa la sto-ria del Piemonte, non può prescin-dere da una visita al Museo Civico di Carignano “Giacomo Rodolfo”.Formatosi con la donazione da parte degli eredi della collezione del prof. Giacomo Rodolfo, il Museo si pro-pone di raccogliere e conservare me-morie, opere, oggetti che documen-tino ed illustrino nel tempo la storia locale, il patrimonio storico-artistico e culturale del territorio.

La visita pone in evidenza un per-corso storico di assoluto valore: la presenza di reperti paleontologici, preistorici e protostorici, l’età ro-mana e l’età longobarda, il medioe-vo, la storia dei Savoia – fortemente intrecciata con la Città di Carignano –fino all’età moderna industriale e post-industriale. Per gli appassionati

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una vera fonte di approfondimento, situata nel palazzo comunale ristrut-turato (per la verità forse in maniera

“drastica”) e fornita di opere d’arte e raccolte di valore assoluto.

E con una veloce visita al museo,

per motivi di tempo messo a disposi-zione nel programma della giornata, ma con grande interesse suscitato nei partecipanti, è iniziato il Convegno annuale dei Geometri Liberi Profes-sionisti della Zona di Chieri, Mon-calieri, Carmagnola e dintorni, sotto l’organizzazione dei Priori geomm. Orazio Ostino di Carignano e Marco Busso di Villastellone.

Presso la sala consiliare del Muni-cipio di Carignano, è proseguito l’in-contro, con la presentazione del sof-tware – di prossima pubblicazione – sulla parcellazione professionale, e con il saluto e il consueto raggua-glio sulle novità attinenti la categoria da parte del Presidente geom. Ilario Tesio.

A seguire, i partecipanti sono con-venuti a cena dove la serata ha avuto prosecuzione nella elegante cornice del Ristorante “Il Canonico”, alla presenza delle massime autorità cit-tadine di Carignano - Sindaco dr. Marco Cossolo - e Villastellone – Sindaco Dr. Davide Nicco - del Dr. Franco Maria Botta, Vice Presidente della II° Commissione Pianificazio-ne territoriale urbanistica edilizia re-sidenziale della Regione Piemonte, sempre molto attento e disponibile a valutare le istanze provenienti dal-la nostra categoria, oltre ai massimi rappresentanti dell’Agenzia del Ter-ritorio di Torino.

Priore per il 2011 è stato nominato il geom. Marco Sciandra di Monca-lieri.

Foto di Renato Pittalis

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Dopo il saluto del Presidente del Collegio geom. Ilario Tesio, il No-taio Giulio Biino ha porto il benve-nuto anche al nome del Presidente del Consiglio Notarile dott. Roberto Martino.

Il Notaio ha sottolineato come la collaborazione tra geometri e notai sia consolidata da sempre perché sono due categorie molto vicine: l’occasione del convegno è sicura-mente positiva perché la materia di cui si sta trattando crea notevoli pro-blemi sia ai notai sia ai geometri e oggi si potranno individuare spun-ti di riflessione e forse soluzioni in un’ottica che non blocchi il mercato ma lo migliori.

L’ing. Giovanni Griffa, nuovo di-rettore regionale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Agenzia del Territorio ha a sua volta ringraziato e messo in evidenza i disposti del Dl 78, art. 19 comma 1, che ha lo scopo di istitui-re l’anagrafe immobiliare integrata, che attesti lo stato di aggiornamento delle banche dati ed individui il sog-getto titolare.

L’anagrafe immobiliare integrata – ha detto – ha infatti l’obiettivo di fare colloquiare le due banche dati gestite dall’Agenzia del Territorio: catasto e servizi di pubblicità immobiliare. Verrà realizzata man mano che l’al-lineamento tra le due banche saranno adeguati. E’ indispensabile per rag-giungere questo obiettivo l’opera dei geometri e notai.

L’ing. Griffa ha poi illustrato lo stato di fatto del sistema catastale,

ove l’arretrato cartaceo è attualmente eliminato ma la banca dati deve esse-re aggiornata.

La conservatoria aveva un sistema informatico arretrato ma dal 2002 è stata introdotta la nota informatica che permette il colloquio con la ban-ca dati catastali e ora le due banche dati possono colloquiare.

L’art. 19, stabilisce che gli elementi immessi in banca dati siano garantiti e corrispondenti. Nella realtà questi elementi erano già accertati, ma ora si aggiunge l’importante concetto che in difetto l’atto è dichiarato nul-lo: tutti i dati nella banca dati devono quindi essere giusti e la coerenza dei dati è un elemento essenziale.

L’ing. Griffa ha poi fornito al pub-blico tutti gli interessanti dati sta-tistici inerenti i flussi dei processi fondamentali catastali Docfa, Pregeo e voltura automatica, del numero di visure e della percentuale di aggior-namento informatico dei registri im-mobiliari, su base nazionale e regio-nale.

Ha quindi presentato la sua rela-zione il Notaio Michele Vaira, sulla

identificazione catastale delle unità immobiliari, sulla dichiarazione di conformità dello stato di fatto rispet-to ai dati catastali ed alle planimetrie catastali e sulla verifica della corri-spondenza fra gli intestatari catastali e le risultanze dell’ufficio della Pub-blicità Immobiliare.

Dopo aver porto il saluto anche dell’Associazione Giovani Notai, di cui è rappresentante, il Notaio Vaira ha inquadrato in generale la norma oggetto del convegno, soffermandosi in particolare sul comma 14.

La disposizione si applica non su tutti gli atti notarili, ma solo sugli atti tra vivi pubblici e su scritture priva-te autenticate; non si applica agli atti mortis causa, quindi di testamento, di accettazione e rinuncia di eredi-tà, cioè agli atti che non comportano trasferimento di diritti nella nozione prevista dalla norma.

Il decreto cita solo gli atti che ve-dono coinvolti i notai: pensiamo però anche agli atti rogati per esempio dal segretario comunale, cioè quelli che vedono coinvolto l’ente pubblico; anche per questi, si ritiene, deve es-

Le nuove regole in vigore dal 1° luglio 2010

per gli atti relativi a fabbricati(D.L. 78/2010 - art. 19 comma 14 – convertito con Legge 30 luglio 2010, n. 122)

Torino, 30 settembre 2010

In collaborazione con il Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo, il Collegio dei Geometri ha organizzato un convegno presso l’Unione Industriale per esaminare le recenti nuove disposizioni che prevedono l’accertamento della regolarità catastale negli atti di trasferimento di unità immobiliari

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sere applicata la nuova disposizione. Meno scontata è la situazione riguar-dante i provvedimenti giudiziari, il cui caso più tipico sono i decreti di trasferimento per esecuzione immo-biliare disposti dal giudice: parlare di nullità di un atto disposto dall’au-torità giudiziaria sarebbe a rigore inaccettabile. Il professionista CTU sarà comunque chiamato a verificare la corrispondenza dei dati, come già d’altronde avviene solitamente nei quesiti del giudice.

Le vicende negoziali oggetto dalla normativa sono ampie: trasferimento, costituzione o scioglimento di comu-nione di diritti reali, con l’eccezione dei diritti reali di garanzia (le ipote-che). Quindi la norma non si applica ai mutui e all’apertura di credito ipo-tecario; tuttavia anche qui le banche chiederanno certamente di accertare in perizia la conformità catastale del-l’immobile e le eventuali difformità incideranno sulla decisione di conce-dere o meno il credito.

I diritti reali limitati sono anche compresi nella normativa: l’usufrutto, il diritto di abitazione, di superficie, la nuda proprietà, ma anche le eccezioni di una quota del diritto. In questi casi, il controllo deve essere limitato alle quote interessate all’atto.

In tema di servitù, il Notaio ha os-servato che l’interpretazione non è

certa, soprattutto per quanto riguarda la cubatura, ma è sicuramente un caso compreso nelle disposizioni, quando interessi anche un fabbricato urbano. La disciplina si applica al fondo ser-vente e non al fondo dominante.

Il relatore ha poi illustrato i casi delle scissioni, della disciplina socie-taria, dei vincoli e delle convenzioni urbanistiche.

Molto importante è evidenziare che la norma non si applica ai preli-minari di vendita, però chiaramente la necessità di accertare la regolarità non può essere ignorata già in que-sta fase perché l’eventuale difformità può impedire l’esecuzione del preli-minare stesso.

Per quanto riguarda il presupposto oggettivo, la norma usa la dicitura di fabbricato già esistente, il che esclu-de l’applicabilità della normativa ai terreni, cioè fabbricati già idonei a chiedere l’agibilità. L’altra nozione è quella di unità immobiliare urba-na, intendendo fabbricati idonei ad avere una propria autonomia funzio-nale e reddituale; pertanto, la norma non si applica ai fabbricati in corso di costruzione né di ristrutturazione, perché per questi è in essere un tito-lo edilizio già efficace senza rilievo fiscale.

Infine, la norma non si applica ai beni comuni non censibili quali le

parti comuni condominiali, ove non c’é la planimetria ma solo l’elaborato planimetrico.

L’intervento successivo è stato quello del Notaio Giovanni Liotta, che ha trattato dei risvolti urbanisti-ci derivanti dall’obbligo della corri-spondenza fra lo stato di fatto delle unità immobiliari e le relative pla-nimetrie catastali, premettendo che la nuova normativa offre certamente l’opportunità di una maggiore tra-sparenza e maggiore prudenza nella redazione degli atti.

Dal punto di vista strettamente ur-banistico, è importante che il bene sia conforme al provvedimento ur-banistico relativo; abusi minori o variazioni fin’ora non incidevano sulla validità dell’atto. Oggi invece occorre prestare attenzione anche a tutte le variazioni intervenute e non corrispondenti agli atti depositati o alla normativa urbanistica.

Alcune sentenze della Cassazio-ne d’altronde precisano che spesso opere e varianti considerate minori dai notai stessi invece non lo sono, facendole rientrare nella previsione dell’art. 44, lettera b, del Testo Uni-co dell’Edilizia che prevede sanzioni penali per assenza o difformità dal permesso.

Il relatore ha citato gli esem-pi riportati nelle sentenze ri-

Obiettivo della legge 122/2010 è l’allineamento tra la banca dati catastale e la banca dati immobi-liare

Convegni

il geometra n. 5/10 41

guardanti il recupero di un sottotetto, una Dia non considerata sufficiente per l’importanza delle modifiche ap-portate, lavori rilevanti eseguiti dopo la scadenza del permesso di costruire e chiusura di verande di superficie estesa.

In conclusione, lo spirito della nor-ma è di far sì che tecnici e notai si attivino affinché sia sotto il profilo catastale che sotto quello urbanistico l’immobile sia conforme, effettuando tutte le indagini del caso specifico, sanando le posizioni sanabili e dando notizia nell’atto di eventuali proble-matiche che persistano.

L’Ing. Giacomo Tarantino, re-sponsabile Gestione Banche Dati Agenzia del Territorio di Torino, ha quindi illustrato le prime indicazioni dell’Agenzia sull’attuazione del D.L. 78/2010, approfondite dalla circolare n. 2/2010 del 9 luglio 2010 e circola-re n. 3/2010 del 10 agosto 2010.

L’introduzione dell’obbligo dell’ac-certamento della regolarità catastale negli atti di trasferimento di unità im-mobiliari è strettamente collegata alla situazione dell’aggiornamento cata-stale. L’ing. Tarantino, nel descrivere le modalità di rilevamento da parte dell’Agenzia e le statistiche relative ai fabbricati “fantasma”, ha affermato che la regolarizzazione di tutti i fab-bricati, soprattutto in alcune Regio-ni italiane, sarà molto problematica,

proprio per l’alto numero di fabbricati non regolari (oltre 2 milioni).

Gli strumenti normativi ora ci sono, bisognerà adattarne alla real-tà l’applicazione. L’Agenzia da sola non potrà realizzare a tempi brevi gli obiettivi, ma richiederà la collabora-zione dei Comuni e delle categorie professionali.

Il relatore è poi entrato nel merito dei contenuti delle due circolari, inse-rite nel traguardo della realizzazione dell’anagrafe immobiliare, illustran-do alcuni casi pratici esemplificativi.

Quando manca la planimetria cata-stale (perché non obbligatoria, oppure non conforme, il tecnico accertatore ha rilevato la planimetria non corri-spondente ecc.), occorre presentarla prima dell’atto, con il pagamento dei diritti catastali e le sanzioni.

Nel caso la planimetria sia andata persa dagli uffici, ma il proprietario sia in possesso di copia conforme, lo si riporterà nelle annotazioni. Se in-vece il proprietario può dimostrare di aver richiesto la planimetria, ma non ne ha copia, l’ufficio deve interveni-re per un nuovo rilascio, salvo l’ini-ziativa autonoma del dichiarante, in caso di urgenza.

Se invece la planimetria catastale è regolarmente depositata e il classa-mento è regolare, la difformità si ha quando sono nel frattempo variate la consistenza, l’attribuzione della cate-

goria o della classe e quindi è neces-saria la variazione catastale.

L’ing. Tarantino ha concluso ricor-dando che l’Agenzia, per agevolare le operazioni, ha attivato il servizio di consultazione della banca dati ipotecaria, con un provvedimento pubblicato sul sito dell’Agenzia. Ha invitato inoltre a rivolgere quesiti specifici nell’apposita area del sito.

Il Notaio Biino ha precisato che il ruolo del Notaio è di effettuare l’ac-certamento documentale e di rendere consapevoli le parti sulla responsa-bilità di dichiarazioni false; di fatto, raramente le parti hanno interesse a perseguire l’irregolarità, ma sono interessate ad affidare al geometra il compito di regolarizzare il bene pri-ma della vendita.

Il Presidente del Collegio geom. Ilario Tesio ha aggiunto alcune noti-zie sull’accordo che il Consiglio Na-zionale Geometri sta stipulando con l’Agenzia del Territorio per l’affida-mento di incarichi per l’accertamen-to delle rendite.

Il Notaio Vaira ha ancora accenna-to ad alcune questioni di applicabili-tà della normativa per le portinerie, i posti auto e le aree scoperte, le aree urbane di competenza esclusiva del fabbricato, i fabbricati rurali ed i re-lativi requisiti di ruralità.

I controlli di conformità che de-vono essere effettuati dal notaio ed

Lo spirito della norma è di far sì che tecnici e notai si attivino con diligenza affinché sia sotto il profilo catastale che sotto quello urbanistico l’immobile sia conforme.

Convegni

Il geometra

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indicati nell’atto sono l’identifica-zione del bene, con i riferimenti alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione di conformità. Non è obbligatorio allegare la planime-tria, ma se questo viene fatto diventa parte integrante dell’atto; possono essere in alternativa citati gli estremi della planimetria, mentre non è suf-ficiente una dicitura generale che af-ferma che la planimetria è depositata in catasto.

La dichiarazione di conformità deve essere effettuata dall’intestata-rio (che non sempre è l’intestatario catastale, perché deve essere resa da colui che dispone del diritto), ma è

opportuno che venga resa anche dal-l’acquirente. La dichiarazione può essere sostituita da un’attestazione del tecnico abilitato e non ci sono requisiti particolari per la forma nè deve essere asseverata.

Nel caso ci siano errori di topo-nomastica (indirizzo, numero civico e piano) sulla visura o planimetria, questi non rilevano, tuttavia è consi-gliabile regolarizzarli.

Se mancano questi dati o se sono errati, l’atto è nullo; è tuttavia pos-sibile un successivo atto di rettifica, certificato dal notaio. La nullità del-l’atto vizia l’atto pubblico notarile, però il negozio non viene cancellato

ma avrà valore di scrittura privata con la permanenza del vincolo civi-listico.

Il Geom. Claudio Monticone – Coordinatore Commissione Catasto Collegio dei Geometri – ha quin-di parlato del nuovo “ruolo” delle planimetrie catastali alla luce delle recenti disposizioni di legge e dei risvolti pratici dell’attestazione di conformità.

Le operazioni che il professionista deve svolgere per la redazione del-l’attestazione di conformità iniziano con il reperimento della planimetria catastale depositata.

Nel caso la planimetria non sia in-serita in atti meccanizzati, occorre reperire l’originale cartaceo e chie-dere che venga inserito.

La vasta casistica delle cause per cui la planimetria non sia reperibile è già stata illustrata dall’ing. Tarantino – ha affermato il geom. Monticone – ed è importante conoscerla per i passi successivi degli adempimenti che il professionista dovrà svolgere. Sarebbe opportuno che l’Agenzia ri-lasciasse una dichiarazione scritta e datata di assenza della planimetria, anziché, come ora, una dichiarazione verbale, con possibilmente la moti-vazione (mai presentata o smarrita).

Una volta individuata la planime-tria, il professionista deve accertarsi che sia corrispondente allo stato di fatto e alla normativa catastale vi-gente, nonché verificare la legittimi-tà urbanistico-edilizia delle eventuali

Nell’atto notarile devono essere riportati comune, sessione, foglio e particella ed eventuale subalterno, con riferimento alla planimetria catastale

Convegni

il geometra n. 5/10 43

modifiche, al fine di valutarne le im-plicazioni rilevanti o meno.

Per quanto riguarda i casi di esclu-sione della norma, la Circolare 2/2010 fa riferimento ai “fabbricati già esistenti” ed alle “unità immobi-liari urbane”, escludendo di fatto:1 - le particelle censite al Catasto terreni;2 - i fabbricati rurali che alla data dell’atto non abbiano perso i requisiti oggettivi e soggettivi di ruralità;3 - i fabbricati iscritti in catasto come unità collabenti, in quanto non più abitabili o servibili (vedasi circolare dell’ex Direzione Centrale del Cata-sto n° C 3/951/98 del 22/10/98);4 - i fabbricati iscritti in catasto come “in corso di costruzione” o “in cor-so di definizione”, sempre che non siano stati ultimati o definiti (vedasi Circolare n° 9/2001 e Circolare n° 4/2009);5 - i lastrici solari e le aree urbane, iscritti al catasto edilizio urbano con l’indicazione della sola superficie (vedasi Circolare 2/84 e Circolare 9/2001).

La Circolare 3/2010 indica quali ulteriori esclusioni dall’applicazione della norma i “beni comuni non cen-sibili” ed i “beni comuni censibili” quali l’alloggio del portiere poiché le relative quote vengono trasferite unitamente all’unità immobiliare og-getto di compravendita.

L’art. 3 del Decreto n. 28 del 02/01/1998 contempla alcuni ma-nufatti che, a meno di un’ordinaria autonoma suscettibilità reddituale, non costituiscono oggetto d’inventa-riazione:a) manufatti con superficie coperta inferiore a 8 mq;b) serre adibite alla coltivazione e protezione delle piante sul suolo na-turale;c) vasche per l’acquacoltura o di ac-cumulo per l’irrigazione dei terreni;d) manufatti isolati privi di copertura;e) tettoie, porcili, pollai, casotti, con-cimaie, pozzi e simili di altezza utile inferiore a 1,80 m., purché di volu-metria inferiore a 150 mc;

MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DI PLANIMETRIE NON INFORMATIZZATE

Planimetrie mancanti Per le u.i. classate ed inserite in atti con accertamento d’ufficio per le quali la parte ha omesso la dichiarazione prevista dalla legge oppure la plani-metria presentata, ma non conforme alle prescrizioni previste, è dovuto il tributo; trattasi dei casi per i quali non sono state presentate le planime-trie poiché rientranti nella esenzione dall’obbligo di dichiarazione previ-sta dall’art. 58 del regolamento per la formazione del NCEU, approvato con il DPR 1° dicembre 1949 n. 1142 (“sono esentati dall’obbligo della presentazione della planimetria i proprietari di unità immobiliari urbane i quali, alla data del 1° gennaio 1939, erano titolari di un reddito imponibile accertato ai fini dell’imposta fabbricati non maggiore di L. 50, sempre che alla data di presentazione della dichiarazione, non siano proprietari di altri immobili urbani, anche se non censiti o in godimento di esenzione dall’imposta fabbricati”).Come previsto dalla circolare 26/11/2001 n. 9, punto 4, la causale 6 “pre-sentazione di planimetria mancante” deve essere usata esclusivamente qualora ci si trovi nel caso di “accertamenti d’ufficio” ed agli atti non sia conservata l’immagine della planimetria (lettere circolari 08/04/2002 n. C/26719 e 3/10/2002 n. 69885 della Direzione Centrale Cartografia, Cata-sto e Pubblicità Immobiliare).

Planimetrie non reperibili in ufficioPer la ripresentazione di planimetrie “momentaneamente irreperibili” e “non più reperibili”, è possibile farlo in esenzione dal tributo allegando copia cartacea della vecchia planimetria in possesso dell’intestatario sem-pre che nel frattempo non siano mutate caratteristiche e consistenza. Serve dichiarazione di conformità allo stato di fatto.

Vedasi lettera circolare 22.12.2005 n. 89770 e circ. 3 gennaio 2006 n. 1 della Direzione Centrale Cartografia Catasto e Pubblicità Immobiliare.

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE VARIAZIONI CHE NON RICHIEDONO LA PRESENTAZIONE DI UNA

NUOVA PLANIMETRIA CATASTALE

La circolare 2/2010 dell’Agenzia del Territorio ha chiarito che non hanno rilevanza catastale:1 - variazione dei toponimi;2 - lievi modifiche interne (che non incidano nel numero dei vani e nella loro fruibilità);

Circolare n. 3/3405 del 14/10/1989 “…….. in particolare per conseguire un idoneo ed uniforme comportamento operativo, si chiarisce che non costituiscono oggetto di denuncia in catasto tutte quelle modifiche interne all’unità immobiliare, comprese nel-l’art. 26 della Legge 47/85”.

Circolare n. 1/2006 prot. 326 del 03.01.2006tipologie di intervento edilizio di norma ininfluenti sul classamento e sulla rendita catastale: • Gli interventi edilizi che riguardano opere conservative di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle

finiture degli edifici e quelle necessarie a reintegrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti;

• le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso;

• gli interventi di restauro e risanamento conservativo;• gli interventi di adeguamento degli impianti tecnologici alle normative tecniche e di sicurezza, di riparazione

e rinnovo di impianti esistenti, di consolidamento e conservazione degli elementi edilizi strutturali.

Con la Determinazione Direttoriale 16.02.2005 è stato inoltre individuato, quale indicatore sintetico e parame-tro di riferimento, una soglia incrementale del valore (e quindi anche della redditività) dell’unità immobiliare, eventualmente derivante dall’intervenuta variazione, in misura non inferiore al 15% che, come è noto, corri-sponde alla soglia di variazione di una classe catastale.

NORMATIVA CATASTALE DI RIFERIMENTO PER LA REDAZIONE DELLA PLANIMETRIA CATASTALE

• ART. 57 DPR 1142 DEL 01.12.1949 (regolamento per la formazione del nuovo catasto edilizio urbano);• Circolare n° 15 del 29 luglio 1985;• Circolare n. 9 del 26/11/2001;• Decreto Direttoriale 7/11/2001;• Circolare n° 1 del 13 febbraio 2004;• Circolare n° 4 del 29 ottobre 2009;• Nota 31 marzo 2010 n. 17471 della Direzione Centrale Catasto e Cartografia.

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f) manufatti precari,privi di fondazio-ne, non stabilmente infissi al suolo.

Le opere di cui al comma 3, lette-re a) ed e), nonché quelle di cui alla lettera c) rivestite con parametro mu-rario, qualora accessori a servizio di una o più unità immobiliari ordinarie, sono oggetto di iscrizione in catasto contestualmente alle predette unità.

Il relatore ha poi citato i dispo-sti della Circolare n. 3/3405 del 14/10/1989 e della Circolare n. 1/2006 prot. 326 del 03.01.2006 sul-le tipologie di intervento edilizio di norma ininfluenti sul classamento e sulla rendita catastale, che possono ingenerare equivoci interpretativi.

Le altre informazioni ed argomenti trattati dal geom. Monticone sono ri-portati nei riquadri.

In conclusione, ha riportato alcune casistiche di modifiche che possono ingenerare diverse interpretazioni sulla conformità.

Il Presidente geom. Ilario Tesio ha distribuito tra i relatori i numerosi quesiti pervenuti da parte del pubbli-co, a cui è stata data risposta per le casistiche di interesse generale.

PRESCRIZIONI INERENTI LA REDAZIONE DELLA PLANIMETRIA CATASTALE

• Indicazione dell’orientamento;• indicazione di almeno tre coerenze, identificate con la dicitura “altra u.i.u.” oppure con gli estremi ca-

tastali;• Indicazione dell’altezza in metri e, qualora non sia costante, indicazione delle altezze massima e mini-

ma;• linea tratteggiata in corrispondenza di h= m 1,50;• per murature perimetrali di spessore superiore a 50 cm: linea tratteggiata in corrispondenza dei 50 cm

di spessore;• per muri in comunione di spessore superiore a 25 cm: linea tratteggiata in corrispondenza dei 25 cm di

spessore;• attribuzione dei subalterni a partire dal piano terreno, salendo in senso orario ai piani superiori per poi

continuare ai piani interrati, dal 1° interrato a scendere;• denominazione dei locali al fine di individuare i vani utili e gli accessori diretti ed indiretti;• corretta rappresentazione delle pertinenze scoperte esclusive.

Settimana della conciliazione Torino, 16 ottobre 2010

La Camera di Commercio di Torino ha ripetuto anche quest’anno l’iniziativa della simulazione di una procedura di me-diazione, in collaborazione con l’ISDA-CI (Istituto Scientifico per l’Arbitrato e il Diritto Commerciale) con il proposito di illustrare, tramite un approccio pratico, la nuova procedura di mediazione ai sensi del D.Lgs. 28/2010.

L’evento si colloca nell’ambito della settimana nazionale della conciliazione delle Camere di Commercio, ormai giun-ta alla settima edizione, che consente ad imprese, utenti e professionisti di cono-scere sempre più da vicino la realtà ed il valore aggiunto della mediazione presso le Camere di Commercio.

Il pubblico ha potuto assistere ad una procedura di mediazione, conoscerne le fasi, le dinamiche, gli obiettivi, i ruoli delle parti, dei loro legali e del mediatore. Una voce fuori campo è intervenuta per spiegare ed approfondire gli aspetti più importanti e com-prendere i vantaggi di questa procedura alternativa, in cui il mediatore ria-pre la comunicazione e agevola la negoziazione tra le parti, permettendo loro di raggiungere una soluzione soddisfacente, efficace e condivisa.

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Fondamenti di prevenzione degli infortuni domestici – Regione Toscana – 2010, pagg. 355 – s.i.p.

L’opera “Fondamenti di preven-zione degli infortuni domestici. Dai fattori di rischio ai suggerimenti per la progettazione” conduce a sintesi i risultati di una ricerca interdiscipli-nare sul tema della prevenzione del rischio domestico promossa e finan-ziata dalla Regione Toscana e svolta in collaborazione con il Dipartimen-to di Tecnologie dell’Architettura e Design Pierluigi Spadolini – Centro TESIS. Alla stesura del testo hanno partecipato ricercatori dell’Univer-sità di Firenze, esperti della preven-zione del Sistema Sanitario Toscano e personale del Corpo Nazionale dei vigili del Fuoco.

Si tratta di un importante e organi-co lavoro a livello nazionale in tema della prevenzione degli infortuni

domestici con la speranza che pos-sa costituire un utile riferimento per quanti, a vario titolo, si interessano di questo argomento.

Il libro si fregia di una presenta-zione a firma del Segretario Gene-rale della Presidenza della Repub-blica, per conto del Presidente della repubblica Giorgio Napolitano, che esprime “vivo apprezzamento per l’iniziativa promossa dalla Regione Toscana”, descritta come “un impor-tante ed efficace strumento di educa-zione alla consapevole valutazione dei rischi, sicuramente utile al fine di salvaguardare l’integrità fisica e la salute di chi vive e lavora in casa”

Luca Raimondo, Guglielmina Mutani, Chiara Massaia – La procedura di certificazione energetica: dal sopralluogo all’attestato – Maggioli Editore, 2010, pagg. 268, Euro 36,00

Il volume esamina nei dettagli tutte le componenti necessarie per la reda-zione di una certificazione energetica in Italia, dedicando i capitoli al siste-ma edifici-impianto, alle prestazioni energetiche, agli interventi di riquali-ficazione. Vengono anche dettagliati gli onorari per le prestazioni e ripor-tate schede, esempi e modulistica.

A corredo, un cd contenente esem-pi di certificazione energetica ed i moduli di raccolta dati.

Un testo che sarà senz’altro un im-portante contributo per i tecnici del settore che devono occuparsi di certificazione energetica, oggi così

in primo piano ed urgente.La certificazione energetica infat-

ti sta ormai diventando una pratica professionale diffusa e richiede un chiaro approccio metodologico. E’ fondamentale che la procedura venga effettuata correttamente alla raccolta dei dati in loco, all’individuazione degli interventi necessari alla riqua-lificazione, fino alla determinazione della classe energetica.

Indirizzi per la qualità paesaggistica degli insediamenti – Regione Piemonte – 2010, 2 volumi

La Giunta Regionale, con Delibe-razione n. 30-13616 del 22 marzo 2010 (BUR n. 15 del 15.4.2010), ha approvato le “Buone pratiche per la pianificazione locale”, che confi-gurano gli “Indirizzi per la qualità paesaggistica degli insediamenti”.

Recensioni

Recensioni

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Si tratta di strumenti di sostegno alle azioni di tutela e valorizzazione del paesaggio che integrano il percorso – originato dalla Convenzione euro-pea sul paesaggio e formalizzato a livello nazionale dal Codice dei beni culturali e del paesaggio – avviato in Piemonte anche con l’adozione del Piano paesaggistico regionale ora in fase di controdeduzione.

Questi strumenti possono costi-tuire un ausilio per i professionisti e per gli enti Locali nell’ambito delle attività di progettazione e di gestio-ne delle procedure connesse al con-trollo delle trasformazioni territoriali e contengono criteri e modalità per promuovere la qualità paesaggistica degli interventi edilizi, in accompa-gnamento alle politiche regionali di salvaguardia e di valorizzazione del paesaggio.

Giuseppe Chiarelli – La Topografia nell’attività di un Geometra dal 1952 al 2005 – Collegio dei Geometri di Bologna, 2009, pagg.335, s.i.p.

Decano dei topografi bolognesi, il geom. Giuseppe Chiarelli è stato iscritto all’Albo dei Geometri per 50 anni, svolgendo la professione nel-l’ambito della topografia e insegnan-do ai giovani la scienza topografica e trasmettendo loro il senso vero della professione e la passione per la pro-pria attività, in un contesto di alta specializzazione.

Nei decenni che racchiudono il lavoro professionale descritto nel te-

Il Collegio dei Geometri di Torino e Provincia, unitamente all’Uffi-cio Provinciale dell’Agenzia del Territorio, ha predisposto la guida operativa Docfa 2010, ad uso dei tecnici interni ed esterni, con lo scopo di uniformare le procedure per l’accatastamento e le variazio-ni dei fabbricati, garantendo così trasparenza ed equità, eliminando il più possibile la discrezionalità del singolo operatore.La pubblicazione è giunta alla quarta edizione, a seguito dell’ema-nazione di nuove disposizioni da parte dell’Agenzia del Territorio, tra le quali le circolari nn. 3/2006, 4/2006, 4/2007, 7/2007 3/2009 e 4/2009, il Provvedimento 9/2007 sui fabbricati rurali, la Procedura Operativa 123/2008, nonché il pacchetto Docfa 4.0 che introduco-no rilevanti innovazioni e nuove disposizioni in materia catastale. La nuova edizione comprende inoltre argomenti innovativi e varianti rispetto alle prece-denti, oltre ad una dettagliata esposizione sull’invio telema-tico degli atti di aggiornamen-to catastali, pagamento on-line dei tributi, prenotazione on-line dei subalterni e richiesta dell’Estratto di Mappa mecca-nizzato.

La pubblicazione è disponibile presso la Segreteria della Fon-dazione (prezzo di copertina 18 Euro; sconto per gli iscritti Albo: 15 Euro)

Recensioni

Il geometra

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sto, pubblicato dal Collegio dei geo-metri di Bologna, le metodologie e le tecnologie a disposizione hanno avuto una evoluzione straordinaria, accentuata negli ultimi tempi sia nel-la strumentazione utilizzata, sia nella

elaborazione del calcolo, sia nella re-stituzione grafica.

L’autore, che ha vissuto personal-mente tali trasformazioni, ha saputo appieno, oltre che recepirle, coglier-ne l’essenza grazie alla sua notevole

duttilità concettuale e culturale, deri-vante dallo studio e dall’applicazione scientifica della topografia classica, applicata con intelligenza e moder-nità; un esempio per tutti i giovani e meno professionisti di oggi.

Recensioni

Fondazione dei Geometri di Torino e ProvinciaOrgano del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia per la Formazione

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