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Anno 1 - Numero 18 - Domenica 6 novembre 2011 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita Sottosuolo di cartapesta: crollo a via Martiri d’Otranto. SPROFONDO CASORIANO

il Gionale di Casoria

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il Gionale di Casoria

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Anno 1 - Numero 18 - Domenica 6 novembre 2011

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita

Sottosuolo di cartapesta: crollo a via Martiri d’Otranto.

SPROFONDOCASORIANO

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2 il giornale di Casoria • Domenica 6 novembre 2011

E D I T O R I A L E

Il punto della situazioneLa settimanacasoriana.di Giuseppe Storti

Scorrono le notizie sulla nostra città. Ma anche sulla stampa locale, che trova nuova linfa e nuove forme di espressio-

ni. Tutto nella norma e nell’ambito dei prin-cipi costituzionali di pluralismo e di libertà di manifestazione del pensiero. I monopoli vanno abbattuti. Danneggiano la democrazia fuorviando l’opinione pubblica. Questo è stato sempre il nostro pensiero. Per cui con stupore notiamo che c’è chi si erge “senza titolo” a dare patenti di buon giornalismo a destra e a manca. In genere chi straparla, spesso a vanvara, poi si industria in genufles-sioni giornalistiche di raro squallore. Il moralismo senza moralità non è più camuffabile. Come deve essere garan-tita: lo abbiamo già detto al Sindaco in un colloquio privato, la parità di accesso alle notizie provenienti dall’Ente locale e dalle società collegate. Nell’Ente locale si fa solo ed unicamente comunicazione istituzionale non altro. Questo dicono le leggi della Repubblica italiana. E su cio’ devono vigilare quanti hanno responsabi-lità in merito. Ha destato molto interesse e molta emozione la pubblicazione dell’inser-to speciale dedicato alla memoria di Mons. Mauro Piscopo. Per quanti, ci hanno chiesto copia del giornale, che anche domenica scorsa è andato esaurito nelle edicole, diciamo che possono scaricarlo in formato PDF sul profi-lo F.B. del giornale. A Mons. Piscopo è stata intitolata la biblioteca comunale. Nel corso della manifestazione indetta dall’Assessore Luisa Marro per inaugurare l’anno culturale. La decisione ci vede completamente d’accor-do. Sicuramente nel merito ma non nel me-

todo. Infatti, preannunciare un concorso di idee previa consultazione popolare per dare il nome alla biblioteca con tanto di scheda di votazione, e poi decidere seduta stante la cosa, ignorando il processo messo in atto ci sembra voler andare sopra le note dello spartito istitu-zionale. Ma tant’è. L’inaugurazione dell’anno culturale secondo la Prof. Marro, doveva ser-vire a spiegare alla città il percorso culturale di un anno secondo un programma già ope-rativo. Non blindato, ci ha detto la vulcanica esponente dell’Api. Sarà , ma verificare che lo scorso 4 novembre si mette in essere una manifestazione in sinergia con altra stampa, ci sembra un programma super blindato. Noi avevamo altre proposte in materia di identità

e memoria della storia cittadina. Le proporre-mo lo stesso in altre sedi. Sicuri di rendere un buon servizio alla città. Soprattutto un servi-zio gratuito. Altro tema che i lettori ci chie-dono di trattare. Ovvero gli orari di raccolta dei rifiuti urbani. Quanti la mattina, e sono tanti escono con l’auto per andare a lavoro e ad accompagnare i figlia a scuola, si trovano al cospetto giornaliero dei mastodontici ca-mion di Casoria-ambiente che si fermano al centro delle strade cittadine per il prelievo dei sacchetti, bloccando completamente il traffi-co per svariati minuti. Gli orari? Sempre gli stessi. Cioè quelli di punta dell’inizio della

giornata per centinaia di casoriani. I quali la giornata l’iniziano veramente male. Ed allora Assessora Tignola, non c’è un modo per rime-diare? In verità dobbiamo chiamare in causa anche l’altro assessore: quello alla viabilità. Il senatore Casillo. Due soluzioni possibili sa-rebbero: cambiare gli orari di prelievo in una fascia diversa da quella di punta. Ossia dalle 6.00 alle 7.30. Oppure lasciare libere in ogni strada delle aree di sosta lungo la carreggiata, evitando cioè che gli ingombranti camion si piazzino al centro della strada, bloccandola per il tempo occorrente al prelievo dei sac-chetti. Altro tema che ci è stato segnalato, è quello della baraccopoli di Rom sorta al confine fra i territori dei comuni di S. Pie-

tro (Napoli) e di Casoria, all'inizio dello svincolo che da Via Taverna Rossa porta alla Circumvallazione esterna di Na-poli . Una vera piccola città, in precarie condizioni igienico –sanitarie. Inoltre in quella baraccopoli si brucia materiale di ogni tipo, particolarmente nocivo ol-tre che per gli occupanti, tra cui donne e bambini, anche per gli abitanti della zona. Addirittura i Rom, hanno divelto il guard rail, per accedere in maniera più agevole al campo, con notevole perico-lo per gli automobilisti che percorrono

quella strada. La situazione è nota a tutti. I Vigili del Fuoco sono intervenuti varie volte per spegnere incendi provocati dal malvezzo dei Rom di bruciare cio’ che a loro non serve più. Ma nessuno interviene in maniera deci-sa e radicale. Il sindaco Carfora a più riprese ha dichiarato che sarà trovata una soluzione d’intesa con la Provincia. Parliamo sempre al futuro. Invece nel presente i disagi li subi-scono i cittadini. Casoria da alcuni anni è il ricettacolo di tutti i problemi che il capoluo-go non riesce a risolvere. Li sposta solamente nell’area a Nord di Napoli. E in particolare qui da noi.

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I L F A T T O

Sottosuolo di CARTAPESTA Una nuova perdita idrica ha messo in pericolo i residenti di Via Martiri d’Otranto.di Antonio Errichiello

A circa 4 mesi dall’apertura di Via Crescenzo Casillo, in seguito alla chiusura durata quasi un anno di

tale strada a causa di una voragine, un nuo-vo dissesto del manto stradale si è abbat-tuto nel Quartiere Stella. Questa volta ad essere chiusa alla circolazione è stata Via Martiri d’Otranto. Il tutto è avvenuto il giorno 30 Ottobre, quando alcuni residenti di un condominio al civico 22-24 aveva-no osservato un dislivello creatosi nel loro cortile rispetto alla strada principale e lo sprofondamento delle ruote di alcune auto nell’asfalto, ormai diventato di consistenza molle. Immediatamente sono stati allerta-

ti i vigili urbani e i vigili del fuoco, i quali dopo essere giunti sul posto, hanno chiuso al traffico la strada ed è stato preposto lo sgombero preventivo dello stabile. Il dis-sesto venutosi a creare nel cortile, non ha reso possibile la normale uscita delle auto, ma queste sono state imbracate con corde e prelevate dal luogo in cui erano poste in sosta mediante l’impiego di una gru. Alla base di tutto ciò vi era il sospetto di una eventuale perdita delle tubature idriche presenti nel sottosuolo. Chiamati all’appel-lo prima i tecnici dell’acquedotto comuna-le, si è compreso che la falla questa volta era a carico della Eni Acque. Tempestivo è stato anche l’intervento della ditta preposta per la riparazione di tale perdita. La falla è stata individuata già nella tarda serata di Domenica, ma è stato necessario anche l’intervento dell’Enel, dato che in prossi-mità di questo tubo da 1300 DN è presente un cavo elettrico dalla portata di 12000 V. In attesa dell’arrivo dell’Enel che ha richie-sto 48 ore, sono state installate delle pompe per raccogliere l’acqua proveniente dalla perdita. Un enorme disagio però è nato per i residenti dello stabile interessato dal di-

slivello, i quali per una maggiore sicurezza come già detto in precedenza sono stati in-vitati a lasciare temporaneamente lo stabile, alcune famiglie hanno trovato accoglienza da amici e parenti, invece 12 persone hanno pernottato presso un albergo cittadino. Ci è stato riferito che tale problematica sus-siste da mesi e nonostante le continue se-gnalazioni, nessuno è stato mai inviato per capire l’origine dell’anomalia. Il consigliere comunale Orsino Esposito, anch’egli pre-sente in loco e che ha seguito attivamen-te l’esecuzione dei vari interventi tecnici, ai nostri microfoni ha rivelato: “Questo è soltanto l’ultimo dei tanti dissesti idroge-ologici presenti nel Quartiere Stella. Nella stessa Via Crescenzo Casillo riaperta da

poco dopo un anno di lavori, per un’ errata pendenza della fogna stradale, il contenuto della stessa ritorna al condominio al civico 34. In via Monti Sabini c’è una voragine delle dimensioni quasi analoghe a quella creatasi in Via Martiri d’Otranto. Invece in Via 4 Novembre l’accavallamento di due tratti fognari non permette il corretto de-flusso dell’acqua fognaria. Alcune di queste strade, dato lo stato di emergenza, già sono state inserite nel programma di interventi indetti dal Comune”. Ancora una volta Casoria si salva da quel-la che poteva essere una tragedia causata da una perdita idrica, il Quartiere Stella è da anni martoriato da tale problema, basti pensare che fino a qualche anno fa era pos-sibile ammirare getti d’acqua che arrivava-no a 40 m d’altezza, per non parlare delle continue perdite d’acqua sulla S.S. Sanni-tica. Non si può andare avanti con dei la-vori “tampone”, i quali non portano ad una risoluzione definitiva del problema. E’ ne-cessario uno studio serio di salvaguardia del sottosuolo casoriano, per evitare delle tra-gedie come quella accaduta a Casalnuovo qualche mese fa, frutto della inefficienza e dell’incompetenza dei tecnici preposti dai Comuni per tali lavori.

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4 il giornale di Casoria • Domenica 6 novembre 2011

P O L I T I C A

Cento giorni di Giunta Carfora: un RESOCONTO è già possibile?Sono ormai evidenti le profonde fratture che dividono sia maggioranza che opposizione.di Rosa Davide

Dibattiti accesi, molto spesso poco coerenti ed anche sconclusionati, hanno caratterizzato la situazione

politica degli ultimi tempi. Consigli comu-nali prolungatisi per ore e ore, hanno reso il tempo molto più intenso di quello che fosse, ma in fin dei conti l’amministra-zione Carfora è al governo da poco più di tre mesi. Tre mesi certamente ricchi di avvenimenti e di situazioni inaspettate, che hanno portato molto spesso a dare dei giudizi. Occorre però riflettere sulla vali-dità di questi ultimi. E’ veramente giusto giudicare dopo così poco tempo? Questi giudizi sono realmente leciti o forse un po’ troppo affrettati?La non compattezza della maggioranza rap-presenta ormai, un dato di fatto che non è più possibile nascondere. E’ plausibile ipotizzare che la confluenza di ideali troppo diversi e discordanti, all’interno di quello che in cam-pagna elettorale era stato definito come una sorta di “laboratorio politico”, fin dall’inizio non abbia mai reso le cose facili. La presa di

posizione dei consiglieri del PD (eccetto So-sio), che hanno richiesto, durante il consiglio comunale dello scorso 17 Ottobre, la revoca delle nomine dirigenziali precedentemente effettuate dall’amministrazione, non ha fatto altro che rendere evidente la frattura. D’altra parte, non sono di certo i mem-bri dell’opposizione a poter dare lezioni di “unità”. Cinque di questi (Pugliese, Capano, Esposito, Ferrara e Cerbone), in occasione della stessa discussione sulle nomine dirigen-ziali, decisero di non aderire alla votazione dell’atto proposto dal Partito Democratico contro il Sindaco e la sua stessa maggioran-za. Pugliese, Ferrara e Cerbone, hanno poi

dato spiegazioni sull’accaduto attraverso un comunicato stampa. “I consiglieri predetti avevano già richiesto quella revoca tre mesi prima e dunque non vedevano la necessità di richiederla nuovamente. L’atto del PD non era né una proposta di delibera né era pre-visto all’ordine del giorno. I membri dell’op-posizione, decisero quindi di abbandonare la seduta, per non andare in soccorso a quella

parte della maggioranza (PD), che non fa altro che cercare ruoli esecutivi all’interno dell’amministrazione”.Del tutto chiara non è neanche la posizione dell’UDC, che lo scorso 25 Ottobre, attraver-so un altro comunicato stampa, ha rivendi-cato la paternità di tutte le iniziative volte a mettere ordine e recuperare la legalità, nella nomina dei dirigenti del Comune. In quel famoso consiglio comunale però, soltanto il consigliere Emilio Polizio si è dimostrò coe-rente, votando a favore della proposta di re-voca. Andrea Capano è, invece, tra quelli che abbandonarono la sala consiliare. Chiarezza e trasparenza sembrano davvero

essere venute a mancare. Il clima è teso. C’è indubbiamente da chiedersi, visto i precedenti, cosa accadrà quando verran-no affrontate tematiche ancora più im-portanti. PUC, PIU Europa e relazione programmatica del sindaco sono soltanto alcune di queste. C’è chi crede nell’even-tualità di una nuova conformazione della maggioranza stessa. I membri del PD, non ne farebbero più parte e a sostituirli sareb-

bero proprio quei consiglieri dell’opposizione precedentemente citati. Queste sono però soltanto delle ipotesi, molto probabilmente anche sbagliate. E se è vero che non è ancora tempo di giudizi, se è vero che fare previsioni non è prudente, nulla vieta di pensare libe-ramente e farsi una propria idea. Sui fatti, continueremo a tenervi aggiornati! Buona Domenica!

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5il giornale di Casoria • Domenica 6 novembre 2011

I L C A S O

Parte la BIBLIOTECA!Tra consensi e polemiche l’avvio dei lavori della Biblioteca Comunale.di Margherita De Rosa

Ai nastri di partenza l’attività della Biblioteca Comunale di Casoria, il cui folto programma di eventi è sta-

to presentato lo scorso 28 ottobre presso la struttura in questione, sita in via Aldo Moro. L’assessore alla cultura, prof.ssa Luisa Marro, ha coordinato gli interventi dei partecipanti, sottolineando che la biblioteca, oltre a costi-tuire il luogo “classico”, in cui dedicarsi ad una sana ed ar-ricchente lettura o allo studio vero e proprio, rappresenterà la sede di molteplici iniziati-ve, tra cui sono contemplate presentazioni di libri ed in-contri con gli autori, mostre di pittura, corsi di giornalismo e di formazione, come nel caso della scuola di politica, e chi più ne ha più ne metta, dal momento che, così come ha precisato lo stesso assessore, il programma della biblioteca non è da considerarsi “blindato”, bensì aperto ad ogni suggerimento che concorra ad elevare la qualità dell’offerta di un ente, propagato-re di un bene inestimabile, chiamato cultura. Nella fase di apertura dei lavori, la profes-soressa Marro ha esposto agli astanti alcune precisazioni in merito al concorso indetto al fine di scegliere il nome da attribuire alla biblioteca, concorso ampiamente pubbliciz-zato mediante locandine affisse in più punti della città, in cui ci si rivolgeva agli studenti

affinché si rendessero artefici di tale delibera. L’assessore ha precisato che l’ottimo percorso ideato era stato vanificato dal verificarsi di un evento luttuoso, quale la scomparsa dell’amato Monsignor Mauro Piscopo, per cui, alla luce di quanto questa figura avesse rappresentato per la città di Casoria, all’Amministrazione è parso doveroso intitolare la biblioteca al compianto sacerdote. La decisione ha riscos-so ampia e sentita approvazione ma molte sono state anche le voci discordanti, poiché un numero non trascurabile di presenti, in senso statistico da considerarsi sicuramen-te un campione di una più vasta e variegata

fetta di popolazione, pur nutrendo profonda stima per padre Mauro Piscopo, avrebbe op-tato per altri uomini illustri, laici e non re-ligiosi, figli di questa terra…ma è qui, come si suol dire, che “casca l’asino”, eh si, perché se avesse avuto seguito il citato concorso, si sarebbe proceduto dall’idea di un’apertura a trecentosessanta gradi nei confronti di per-sonaggi non religiosi, d’accordo, ma anche non necessariamente rappresentanti del sesso forte e, soprattutto, non casoriani…infatti, si proponeva una rosa di scrittrici, tra cui gli studenti avrebbero dovuto scegliere, costituita

da: Ipazia, Maria Montessori, Grazia Deled-da, Anna Maria Ortese, Marco Polo...quindi, se la polemica si incentra sulla necessità di scegliere un casoriano, ebbene, così non sa-rebbe stato; se invece il dissenso è generato da un’avversione puramente ideologica nei con-fronti dell’istituzione rappresentata da don Mauro Piscopo, ebbene, allora è opportuno istruirsi in merito per comprendere che que-sto sacerdote fu uomo tra gli uomini, aperto al confronto ed al dialogo verso chiunque, divul-gatore di una cultura senza barriere né confini, quale sola può essere la cultura dell’amore che nulla vuole in cambio: da monsignor Piscopo,

dunque, c’è tanto da imparare e, come recitava la motivazio-ne letta dall’assessore, Casoria era in debito morale con lui ed ha deciso di sdebitarsi così, come riportato qui di seguito : "Perché intitolare la biblioteca comunale di Casoria a mon-signor Mauro Piscopo? Tale scelta non è che un modo per dire grazie, un grazie dovuto, sentito e condiviso ad ampio raggio, ad un uomo straor-dinario, che attraverso il suo ministero sacerdotale ha sapu-

to testimoniare i valori più alti dell’autentica cristianità e della vera civiltà, così da diventare riferimento etico e sociale per l’intera popo-lazione ed anche oltre i confini di essa. Al cittadino, al sacerdote, al casoriano, che tanto onorevolmente ha rappresentato questa terra e altrettanto le ha donato, Casoria non può che tributare questo riconoscimento, che è goccia nel mare al cospetto dell’oceano di ret-titudine, onestà e coerenza mirabilmente in-carnate dal compianto Monsignor Piscopo": queste le ragioni di una scelta, sarà il tempo a raccontarcene la storia...

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A T T U A L I T À

Al via il progetto “Coloriamo la città”Iniziativa promossa dai giovani, ripuliti i giardinetti della stazione.di Francesco Scalamogna

Da un’idea di due ragazze, Raffa-ella e Lorenza, domenica 30 Ot-tobre un centinaio di giovani di

Casoria, accompagnati anche dalle loro famiglie, si sono dati appuntamento alle ore 10 nei giardinetti di piazza Dante, nei pressi della stazione, muniti di scope, palette e tanta buona volontà. Il progetto “Coloriamo la città” si propone appunto di restituire alla città spazi abbandonati al degrado ed all’indifferenza della gente, con il preciso scopo di sensibilizzare i cit-tadini nella cura dell’ambiente. Il primo intervento è stato dedicato per l’appun-to a questi giardinetti tanto cari ai nostri nonni, che quivi trascorrono parecchie

ore tra una partita di carte o di bocce. Una vera e propria discarica a cielo aperto. Di tutto è stato rinvenuto tra quelle aiuole e la raccolta è stata ef-fettuata differenzian-do scrupolosamente i rifiuti. I curiosi inter-venuti hanno sostenu-to i ragazzi portando loro acqua e biscotti. Il comitato di que-sto progetto, che al momento conta una quindicina di ragazzi appartenenti al nostro decanato, ha organiz-zato in contempora-nea squadre di pulizia anche nei comuni di Arzano e Casavatore. Davvero niente male. Non mero attivismo, dunque, ma concre-ta voglia “del fare” dimostrata da questi ragazzi, desiderosi di allontanare i toni opachi del bianco e nero dalla nostra città

e colorarla con entusiasmo. L’evento si è svolto in collaborazione con il Comune, nella presenza del consigliere Antonio Lanzano sceso anch’egli in campo, e con CasoriAmbiente, nei panni del signor Mauro Maddaluno, operatore ecologico, che ha messo a disposizione il proprio ca-mion, ramazze e buste per la raccolta dei rifiuti nonché la sua esperienza. Anche il sindaco Vincenzo Carfora ha mostrato interesse per tale iniziativa recandosi sul

posto portando ai ragazzi il suo saluto e lodandone l’impegno profuso. Perché un arcobaleno a Casoria è ora possibile.

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L ' I N T E R V E N T O

In un Paese che vorrei, come MAMMA potrei...La scomparsa delle politiche sociali.di Angela Uliano

Almeno una volta al mese qualche gentilissimo giornalista ci ricor-da e rimprovera di procreare

poco o niente. Bellissimo esempio, “Stu-dio Aperto” che abilmente amalgama dati statistici sul calo di nascite in Italia ad immagini di neonati in culla con tan-to di soundtrack strappa lacrime, ed alla fine ci ricorda che per fortuna le future generazioni avranno motivo di esistere grazie alle famiglie di immigrati che, a differenza nostra, sono ancora prolifere.Avere dei bambini è bellissimo, cresci con loro, ti arricchiscono in una maniera indefinibile e penso che ogni donna ab-bia provato quella che è la forma d'amo-re perfetta, assoluta, solo dopo essere diventata mamma.Purtroppo, essere mamma oggi per mol-te diventa pura utopia, anch'io ho avuto dei momenti di sconforto perchè siamo in uno Stato dove ci viene recriminato di non fare figli ma che nell'ambito so-ciale e dello sviluppo della famiglia è completamente assente. In alcuni Paesi esteri come ad esempio la Slovacchia, ex Cecoslovacchia, dove per anni han-

no subito la repressione del regime so-cialista sovietico e che noi consideriamo ancora un paese retrogrado, le scuole e gli asili sono aperti 350 giorni all'anno con apertura dalle 06,00 alle 18,30. Ovviamente il bambino ha un orario di frequenza inferiore, ma si dà la possibilità alle mamme di lavorare, e anche il bonus di non essere ne-cessariamente vincolate ad un part-time piuttosto che ad un lavoro sito nelle immediate vicinanze del ples-so scolastico. Nidi e scuole mater-ne si trovano nella stessa struttura, un'ulteriore agevolazione che con-sente di non stressarsi nel traffico o fare corse mortali perchè spesso e volentieri gli orari di ingresso degli stessi coincidono ed anche il turno di lavoro, quindi ci vogliono superpoteri o il dono dell'ubiquità.Per chi ha invece ha la propensione e il desiderio di dedicarsi solo ai propri fi-gli? Libera di farlo ed, anzi, incentivata fino al raggiungimento della maggiore età, ci sono assegni di mantenimento al minore. Inoltre, assistenza dentistica, massaggi, oculistica ed occhiali com-pletamente gratuiti. I bambini che fre-quentano la scuola materna hanno visite mediche specialistiche ogni mese. Ogni settimana due ore di piscina, sempre gra-tis, dove si seguono corsi di nuoto. Per

le mamme che non lavorano esistono dei family point, luoghi autogestiti in spa-zi comunali dove ci si incontra per due chiacchiere, un caffè, un pezzo di torta fatta in casa. Un posto dove andare con i proprio piccoli, dove loro hanno spazi chiusi dove giocare e scatenarsi insie-me ad altri bambini, dove socializzano grandi e piccini, dove le donne non si sentono sole e non devono rinunciare al desiderio di sentirsi ancora parte di questa società, di esistere. Con l'affitto corrisposto al comune si ammortizzano

le spese del consumo energetico per luce e riscaldamento e si ha la possibilità di farsi sentirsi belle con spazi riservati al salone di bellezza/parrucchiere. La differenza con la nostra realtà è abis-sale ed è evidente. Io sono convinta che se anche in Italia si desse il giusto e legittimo spazio, valore, e aiuto, forse quei trenta secondi che i tg dedicano ad inutili statistiche avrebbero vita breve. Noi donne ancora speriamo nel mondo femminile politico e ci affidiamo al loro istinto materno. Ho seri dubbi, ma ve-dremo.

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L A S T O C C A T A

non possono stare. Sono in crisi d’astinenza. E il centro destra? Inesistente. In fuga per conquistarsi un posto al sole, molti consiglieri che sono stati eletti nella coalizione che ha appoggiato Massimo Iodice.In particolare il Partito della Libertà da chi è rappresentato qui a Casoria? Dall’ex sindaco Ferrara? E il consigliere regionale Nocera, praticamen-te scomparso dall’agenda politica locale su quanti consiglieri comunali può an-cora contare per far valere le sue ragioni politiche? Perché non si spiega con trasparenza e le-altà ai tantissimi militanti e simpa-tizzanti locali del partito azzurro la posizione ufficiale del PDL in rela-zione alle vicende politiche locali? Arrivare fino alla prossima prima-vera è la “deadli-ne” del sindaco e del senatore? Questo, se il sindaco non perde la pazienza prima. Lui: è abituato all’empirismo della scienza medica. Non certamente alle alchimie della politica. Nella maggioranza che governa il Comu-ne c’è l’uomo forte al comando: Casillo. Lo criticano tutti: in piazza! Poi tutti lo cerca-no nel palazzo comunale per chiudere le vi-cende. Questa è la realtà. Ma c’è anche una donna “forte” che sgomitando si fa largo in un ruolo insolito per il gentil sesso nella po-litica fin qui maschilista e sessista della città di Casoria. E lei: la “zarina” di Piazza Ci-rillo. La Prof. Luisa Marro. Non c’è un ruolo che non voglia interpretare. L’abbiamo vista presentare spettacoli, fare l’interprete, recitare, sposare al Comune una sua ex alunna. Fare la consigliera “pasionaria” di opposizione alla giunta Ferrara. Anche l’editrice di stampa lo-cale. Ora gestisce la cultura, i servizi sociali, le pari opportunità. Insomma di tutto di più. La “Wonder Woman” della politica casoria-na. Intanto un ex di tutto che scalpita per entrare in maggioranza, ha riproposto il suo celebre slang: difenderò il sindaco Carfora a “spara tratta”- ha esclamato- in un impeto di amoreggiamento post sconfitta elettorale. Fossi in Carfora mi preoccuperei non poco. Un uomo solo al comando della maggioranza al governo della città? No! Un uomo e una donna da soli al comando. Questo è quanto. Il resto? Alla prossima!

QUALUNQUEMENTE vostri!I Cetto Laqualunque della politica locale.di D'Artagnan

Lasciamo temporaneamente la Fran-cia per tornare alle “ amate sponde” . Casoria, la portiamo nel cuore. E col

cuore facciamo alcune riflessioni a voce alta. E’ una questione politica? No! Per dirla con le parole di una celebre canzone di Antonello Venditti: e’ una grande presa per il c…………. Ci riferiamo al lato “B” l’unico “buon servizio” che la politica rende molto bene al cittadino. Venti di guerra a Piazza Cirillo. Il tutto am-mantato da grandi temi. Ma………… sotto il vestito: nulla! Anzi sotto il vestito da per-fetti politici che si battono e dibattono per risolvere i problemi della città, si nascondono lotte intestine e fratricide per spartirsi le ri-sorse pubbliche. Partiamo dal Pd. Più che un partito, sembra un insieme di confraternite in lotta per il potere. Gli assessori da un lato ed

i consiglieri dall’altro. Il presidente del con-siglio comunale Fuccio, che dovrebbe essere “terzo”, rappresentando l’intero consesso elet-tivo, si schiera con i congiurati contro l’ammi-nistrazione. “Casus belli” la mancata nomina di un ex dirigente della giunta Ferrara, paren-te di un consigliere del Pd. E poi le nomine a Casoria ambiente. Insomma la solita solfa. Il sindaco Carfora, sembra diventato un novello San Sebastiano: prende frecce dappertutto. Si sente: un guardiano del faro. Dove il faro rap-presenta la retta via, che la sua maggioranza ha smarrito. Quanto rimpiange il cardiologo casoriano camice e stetoscopio. I suoi tan-ti pazienti, accettano le sue cure. I famelici componenti della sua maggioranza vogliono solo vitamine e corroboranti per rafforzare clientele e confraternite. Ed il senatore medi-ta. E’ lui il punteruolo della traballante mag-gioranza. A lui si rivolgono tutti per sistemare le situazioni. Il sindaco para solo i colpi. Il senatore dà le direttive. Scalpitano alle porte del Comune i perdenti che si sono pentiti di aver seguito gli sconfitti. Loro: senza potere

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C A S O R I A N E L L A S T O R I A

Casoria 1799: Rivoluzionee controrivoluzioneLa confusione ei primi disordinia cavallo dellafesta di S. Maurodi Giuseppe Pesce

Il 1799 è un anno importante nel-la storia di Napoli, perché segna il tentativo (purtroppo naufragato) di

instaurare una Repubblica Napoletana sull’onda lunga della rivoluzione francese, che un decennio prima ave-va sconvolto l’Europa. Alla cacciata dei Borbone si op-pose però la Chiesa, e in quel tragico anno non mancarono episodi e scontri anche a Ca-soria, che alla Chiesa napole-tana era molto legata.In quegli anni il principale punto di riferimento di Ca-soria era la Collegiata di San Mauro, la potente congrega-zione di sacerdoti locali gui-data dal preposito Nemesio Maria Rossi, appartenente ad una famiglia locale che aveva in mano la pubblica ammini-strazione del paese da oltre un secolo e contava parroci fin dai primi del Cinque-cento: i Rossi erano stati filo-spagnoli e poi vicini ai Borbone, ma Nemesio Rossi doveva essere un politico di grande equi-librio, se rimase in carica per ben 24 anni (1783-1807) in un clima difficile, segnato da aspri contrasti sociali.La festa di San Mauro del 1799 fu molto

movimentata. Solo qualche giorno pri-ma, il 12 gennaio, l’esercito Napoletano (quello dei Borbone, per intenderci) si era arreso, e la notizia dell’armistizio aveva provocato una violenta insurrezione po-polare. La confusione era totale. Il popolo, sobillato dalla Chiesa, combatteva contro i Francesi che appoggiavano i rivoluzio-nari; i rivoluzionari, invece, rincorrevano lo stato maggiore dell’esercito napoletano, che si era vilmente arreso, mentre il re era fuggito a Palermo.Prima della proclamazione della Repub-blica (23 gennaio) Napoli e l’entroterra

vissero, dunque, giorni di confusione e di anarchia. L’insurrezione, partita tra le campagne di Grumo e Sant’Antimo, giunse subito a Casoria, dove il genera-le austriaco Karl Von Mack, comandan-te dell’esercito borbonico, aveva stabilito il suo quartier generale. Racconta Pietro Colletta nella sua “Storia del reame di Na-poli” che nella confusione del 15 gennaio,

festa di San Mauro, una «torma di plebe» andò in cerca di Mack a Casoria (ma lui nel frattempo era scappato per conse-gnarsi ai Francesi in cambio della salvez-za). E Mariano D’Ayala aggiunge che qui a Casoria gli insorti «minacciarono di ster-minio» la casa dell’avvocato Rocco, dove alloggiavano due ufficiali filo-francesi: il generale Oronzo Massa e il futuro mini-stro della guerra Parisi. Un altro cronista, Domenico Sacchinelli, riferisce che i ri-voltosi bloccarono l’esercito napoletano, e scambiandolo per Mack, fermarono il duca della Salandra che «fu assalito da’ pa-esani, ed a colpi di ronca fu ferito nel braccio, e pericolosamente nell ’occipite, dal quale gli furono estratti alcuni pezzi di craneo... Per qual accidente gli avanzi dell ’esercito spari-rono».Ma gli scontri non si fermarono. Sfo-gliando gli atti giudiziari prodotti dal governo provvisorio del 1799 (raccolti da

Carlo Colletta nel 1863), si incontra infatti una interes-sante sentenza contro alcuni Casoriani, che documenta i tentativi di rivolta contro i Francesi. Il primo fatto av-venne nella settimana suc-cessiva la festa di San Mau-ro, il 17 e il 20 gennaio. Due ventenni, Sabato Javarone e Sabato Silvestro, furono de-nunciati per detenzione di armi, mentre il popolo veniva sollevato dai due “tessitori” Carmine Grazioso e Anto-nio De Luca. Questi ultimi, ci riprovarono anche il 28

febbraio, con l’aiuto dello “scarparo” Gio-vanni Esposito e di Mauro Grazioso, che sparsero in paese la falsa notizia dell’ar-rivo di un tale “Abate degli Abruzzi”, in-citando il popolo a togliersi la coccarda, simbolo repubblicano. Le pene furono molto severe: finirono quasi tutti all’erga-stolo, e Carmine Grazioso ci rimise addi-rittura la testa. (Continua)

Gli scontri del 1799 nelle campagne dell'entroterra di Napoli in un quadro di Carlo Fernet.

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il giornale di Casoria • Domenica 6 novembre 201110

L ' E M I G R A N T E

La vita è davvero un viaggio brevissimo?L'uomo davanti alla morte.di Edy Vitale

Ci capita ogni tanto di rivolgere gli oc-chi al cielo, non solo per ammirare il tramonto o la volta stellata, ma per

correre con lo sguardo e col pensiero al di sopra delle nuvole, per cercare di pene-trare l'ignoto, l'in-visibile, l'impon-derabile. Succede di rado, presi come siamo dalla fre-nesia della nostra vita. Quel momen-to magico e doloro-so si collega spesso ad una perdita, ad un vuoto, che ci in-duce a riflettere, a riavvolgere un po' il nastro: una persona cara scompare...l'abbiamo vista in un lampo da giovane e piena di vita, vec-

chia, malata, sempre più fragile...il tempo è volato...decine e decine di anni trascorsi. Ma sembra un attimo.Allora la vita è davvero un viaggio brevissimo? Cosa ci aspetta dopo, di là dalle nuvole? Non è possibile che non ci sia niente: tanti segnali, tante coincidenze in-spiegabili razionalmente, in momenti cruciali della nostra vita, ci hanno convinto che qual-cosa c'è. Eppure ci guardiamo dentro spauriti: anche noi abbiamo trascorso un bel tragitto,

siamo cambiati e, anche se ci sentia-mo ancora giova-ni, belli, forti,gli anni sono volati veloci. Quanti ri-cordi, quante per-sone care ci hanno lasciato e pensava-mo in quei momen-ti di non farcela. Invece il dolore si è lenito col tempo,

nuove persone care sono venute al mondo per consolarci, ridarci vita e speranza: i no-stri figli, luce degli occhi e del cuore. Gra-

Fuga d’amore via FACEBOOKA Casoria "non piace questo elemento".di Antonella Storti

Si conoscono tramite facebook, il social network che sta spopolando da anni in tutto il mondo, si innamorano e deci-

dono di fuggire di casa. Questa la storia di un diciassettenne casoriano, ritrovato dalla Polizia Ferroviaria di Pisa nella sala d'aspet-to della stazione della città, nel bel mezzo di una vera e propria fuga d’amore. Il ragaz-zo, era in compagnia di una quindicenne, anch’essa fuggita dalla sua abitazione. La ragazza di origini albanesi ma residente in Veneto, è stata affidata al padre. Il minoren-ne casoriano ha rifiutato in tutti i modi di tornare dai genitori ed è stato temporane-

amente affidato ad una casa d'accoglienza pisana,come riportato dall’Ansa. Un amore scattato con un click, che ha portato due mi-norenni ad un gesto inconsulto. La vicenda è seguita dalla Procura Minorile di Firenze che dovrà fare luce sui motivi per i quali i due fidanzati si sono allontanati dalle loro abitazioni e soprattutto sul perché il dicias-settenne abbia rifiutato di essere affidato al padre che, poche ore, prima ne aveva de-nunciato la scomparsa ai Carabinieri locali. Grazie a facebook basta un click per entrare in contatto con chiunque desideriamo;una finestra sul mondo,insomma. Forse proprio la semplicità con cui il social network mette tutto a disposizione di tutti, ha fatto pensare ai due giovani che, nell’era della tecnologia ogni cosa sia possibile, lecita e di pronta re-alizzazione; persino una fuga da casa. Non starò qui a fare la solita, sentita e risentita

critica ai mezzi tecnologici odierni. Non appartengo allo schieramento dei nostalgi-ci che ancora parlano di “quando tra amici ci si scriveva una lettera.” Facebook, i social network, le chat online sono mezzi di comu-nicazione che vengono messi a nostra dispo-sizione dalla tecnologia moderna. Semplice-mente, siamo noi che dobbiamo imparare a farne buon uso.

A T T U A L I T À

zie a quest'amore immenso,reciproco,la vita è ricominciata; altri anni sono passati tra speranze, delusioni, conquiste e li abbiamo tenuti per mano, vedendoli orgogliosamente crescere e diventare uomini. Ma ora, guar-dando il cielo così lontano, un brivido ci prende: la vita è un soffio ed è così difficile pensare che un giorno toccherà anche a noi lasciare chi amiamo, lasciare le piccole cose, i luoghi a cui siamo legati, non vedere più il mare, il cielo,i colori luminosi delle stagio-ni...Certo la fede ci sorregge, ci dà conforto, ci induce a sperare, ma è troppo difficile,direi disumano, accettare l'idea della morte!Concludiamo queste brevi riflessioni con una bella poesia di Karol Wojtyla:

L'uomo davanti alla morteQuando saremo

sulla riva d'autunnoesploderanno timore e amore

nelle loro opposte brame:il timore bramando il ritorno

a ciò che una volta fu vitae lo è ancora

l'amore bramando inoltrarsiverso Colui in cui la vitatrova tutto il suo domani.E in noi che guardiamoverso la riva d'autunno

si scatena la lottalungo la spaccatura

che ogni uomo porta in séquando il corpo è in lui

ancora il passato del suo domani,e l'uomo non riesce a legarequel domani al suo corpo.

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il giornale di Casoria • Domenica 6 novembre 2011 11

P E N D R I V E

Salvatore Sabba LampitelliIncontro col versatile artista frattese.di Gianni Bianco

Abbiamo iniziato questo percorso musicale con Franco Del Prete, re-stiamo in terra atellana, da Fratta-

maggiore a Frattaminore, dall’affermato ex batterista degli Showmen e di Napoli Cen-trale a Salvatore Sabba Lampitelli, autore, chitarrista, cantante.Inutile soffermarsi sulla capacità organiz-zativa, un autentico trascinatore, leader di memorabili sessions in vari locali del cir-condario. Tanti amici un'unica passione "la musica", al di la della bravura individuale. Puro divertimento. Sabba è un artista ver-satile, spazia dal soul al pop, dal rock al pop attraverso vari gruppi. A diciotto anni, fon-da la B.A. Band con Max De Vita (attuale leader di Dioniso Folk Band). Partecipano a vari concorsi per band emergenti, sempre con ottimi risultati. Vincono il premio “Fa-brizio Romano”, che darà a tutti loro l’oc-casione di partecipare a una serie d’incontri con i Bluestuff.Ha collaborato, nella veste di autore e can-tante, al primo lavoro di Sud Express "L’ul-timo apache”. Partecipa al “Tributo a Ma-rio Musella”. Partecipa al disco di Dioniso Folk Band “Testardi fiori della speranza”. Degli Aldolà Chivalà “Discontinuo”.Con Gli Incensurabili “Uomodisu”, con gli stessi vince il Concorso “Emergenza Indie”.Partecipa al progetto musicale J&Co.:

Fabrizio Fedele (chitarra elettrica); Nello D’Anna (basso), Francesco Del Prete (bat-teria); Salvatore Sabba (Voce).L’anno scorso ho ascoltato il gruppo J.&Co. dal vivo al Max and Play una serata dedicata a John Mayer, davvero straordinari. In trio acustico Sabba voce, chitarristi Ciro Manna e Adriano Guarino. Ancora, il gruppo soul Julce in Wonder, con Sara (Voce), Sabba (Voce e chitarra), Alex Crescenzo (tastiere), A.Pascale (Bass), C.Ciotola (batteria).Canta, nell’esta-te 2010, nel nuovo gruppo di Guido Lembo presso la Taverna “Anema e Core” di Capri. Par-tecipa il mese scorso al “Premio Mario Musella”, è in lavora-zione il primo album di Sabba e Gli Incensurabili.Sabba, qualcuno, provocatoriamente, ha fat-to girare in internet una provocazione, Steve Jobs se fosse nato a Napoli, probabilmente non sarebbe l’icona che conosciamo e se tu fossi nato a Seattle cosa sarebbe accaduto?Non lo so, sicuramente a livello di oppor-tunità Napoli non è il posto ideale per chi è dotato di capacità. Ho incontrato molti talenti in giro, sempre la stessa storia.La tua generazione oggi s’indigna e a giu-sta ragione, ma non sarebbe il caso di tirare fuori dal cassetto una canzone degli Area cantata dallo straordinario Demetrio Stra-tos “Gioia e rivoluzione”? Una frase su tutte “Il mio mitra è un contrabbasso che ti spara sulla faccia ciò che penso della vita”.

Immagina che è stata organizzata una ras-segna cinematografica “Cineforum Oba-ma III edizione”, il presidente Mimmo Giuliano di “Irma Bandiera Associazio-ne Culturale”, ha proposto la proiezione muta del film “Valzer con Bashir”, Gli In-censurabili suoneremo la colonna sonora dal vivo e probabilmente includeremo il pezzo di Demetrio Stratos nella scaletta.Ti piace molto organizzare serate con mu-sicisti di vario livello musicale, c’è qualcosa che pensi dovrebbe unire tutti quelli che suonano?Si, il piacere di non limitarsi a eseguire le musiche di altri autori, ma di provare a comporre musica. E’ difficile, ma è il vero banco di prova per lasciare il segno.Allora, ho visto ed ascoltato molte canzoni interpretate da te Sabba, in inglese, in ita-liano di vari generi musicali. La mia pre-ferita resta comunque “Dimane” di Peppe

Barra che hai can-tato in un concerto di Sud Express a Caserta. Non credi che la musica possa essere di qualsiasi genere, ma per te, la migliore strada po-trebbe essere cantare in napoletano?

Proprio in questo periodo stiamo pro-vando a eseguire pezzi in acustico, dopo un’esperienza a Ferrara, ho iniziato a pensare che una buona contaminazione di strumenti tradizionali e il cantare in napoletano possa essere un buon esperi-mento.Quando sarà pronto il tuo album Sabba e Gli Incensurabili?Nei primi mesi del 2011 credo. Saluto Sabba con una promessa, Casoria sarà una delle prime tappe della presen-tazione del suo nuovo lavoro musicale. Intanto chi desidera conoscere Salvatore Sabba Lampitelli consiglio la visione di alcuni video Youtube, sarà una piacevole sorpresa.

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C O N T E M P O R A R Y

“De Humana Proportione”Arte e contemporaneità a Napoli.di Rosa e Concetta Alvino

È intitolata “De Humana Pro-portione” ed è la mostra curata dall’Associazione Culturale Par-

rasios.Si tratta del primo evento promosso dalla stessa e si inserisce nell'ambito del Fo-rum Universale delle Culture 2013. Parliamo di giovani e talentuosi artisti che hanno unito le loro peculiarità e il loro entusiasmo per raggiungere l’ambi-zioso progetto di fondere la loro creati-vità e la tradizione. Un’unione di animi ed intenti che ha come obiettivo quello di ricercare un innovativo linguaggio fi-gurativo in grado di imporsi nella nostra contemporaneità.Questi magnifici artisti vogliono “ ri-allacciare le fila di un discorso in parte interrotto e penalizzato dalla cesura no-vecentesca, ristabilendo così il prolifico rapporto tra la rappresentazione della fi-gura umana e il pensiero filosofico e poe-tico ad essa sotteso da millenni”. L’Associazione Culturale Parrasios prende ispirazione dalla meravigliosa de-cadenza di una Napoli antica, una Napoli

ormai dimenticata da chi dovrebbe tute-larla e valorizzarla. Lì dove le istituzioni ancora una volta risultano manchevoli e lacunose, arriva la voglia di fare e di costruire di questo gruppo di artisti che desidera “riafferma-re l’importanza dell’arte figurativa per una città che vanta una tradizione superba e antichissima”. L’esposizione ha propo-sto le opere di giovani artisti formatisi nell’am-bito della realtà cultura-le e pittorica napoletana che con le loro creazio-ni “ ridanno splendo-re ad un’arte figurativa sempre più offuscata e biasimata dal contem-poraneo, in particolare di quelle espressioni che mostrano chiaramente i segni dell’eredità di una tradizione che trae le sue origini dalle radici elleniche della città e che attraverso i secoli si è nutrita delle espressioni più elevate dello spirito uma-no”. L’esposizione si è svolta presso l'Ex Asilo Filangieri, sede della Fondazione Forum Universale delle Culture 2013 nel

centro storico di Napoli, nel cuore più antico della città partenopea.Una location perfetta che si integrava

perfettamente con il progetto generale della mostra.Stupende sale di sapore seicentesco che avvolgo-no e accolgono armoni-camente le opere di una mostra d'arte figurativa partenopea fatta da arti-sti del giorno d’oggi. C’è da evidenziare che la mostra è stata accom-pagnata da una serie di eventi . Con CARAVAGGIO XXIII - TABLEAUX VIVANTS (per la regia di Ludovica Rambelli), la Compagnia dell’Ac-cademia ha dato vita alle opere dell’artista seicentesco. Sincronici performers, con sinuosi movimenti a tempo di musica sacra, coadiuvati

da drappi di stoffa e un cono di luce che evidenziava i colori, hanno fatto rivive-re la bellezza di opere su tela e incantare lo spettatore che si è sentito parte e non solo fruitore dell’Arte.

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L E T T E R E A L D I R E T T O R E

Caro Direttore,Il giorno 20 ottobre il

Consiglio Comunale ha approvato il pro-tocollo d’intesa per l’occupazione propo-sto dal Movimento

di Lotta per il Lavoro facente parte dell’USB Unione Sindacale di Base. Protocollo d’intesa frutto di circa due anni di lotta democratica del Movimento, ci siamo contraddistinti du-rante l’esperienza amministrativa del governo con la guida Ferrara che ha visto questa Am-ministrazione poco attenta alle problemati-che dei disoccupati di Casoria, preferendo la “raccomandazione” al singolo, invece di pen-sare alla programmazione reale. Il Movimen-to USB, fin dal primo momento ha posto al centro della sua azione di lotta le questioni del rilancio dell’occupazione a Casoria, dove purtroppo come tutti sappiamo la “politica”

di qualsiasi colore che ha governato la Città di Caso-ria in questi anni, circa una ventina, ha preferito al dialogo e alla pro-grammazione le clientele. Colpen-do ed emarginan-do sempre di più le fasce disagiate

dello strato sociale più abbandonato del popo-lo casoriano, infatti le clientele hanno creato solo un reale distacco sociale tra chi era ed è raccomandato e chi invece ha ”arrangiato“ una vita intera tra mille mestieri e dignitosamente non si è mai messo alla mercè di qualche poli-ticante di turno.Il Movimento di Lotta per il Lavoro Disoc-cupati di Casoria USB sta cercando forte-mente di invertire questa sistematica macel-leria sociale, alternando momenti di tensione di lotta sociale a momenti di confronto con le Istituzioni locali che governano Casoria. Oggi ci possiamo dire soddisfatti, in parte, per la grande vittoria per l’approvazione del Protocollo d’Intesa, infatti attraverso una ver-tenza generalizzata il Movimento di lotta ha approntato e proposto all’Amministrazione Carfora un documento che vede nell’imme-diato e nei progetti a medio e lungo termine, una serie di possibilità occupazionali che rica-dranno sul nostro territorio. In un momento così grave della crisi del sistema capitalistico, il Movimento di Lotta ha proposto e individua-to quali possono essere le possibilità lavorative, abbiamo inserito nel protocollo d’intesa: qual-siasi lavoro di ogni ordine e grado dai LL.PP. (gare per ristrutturazione strade, scuole, Stadio, fotovoltaico, etc), al lavoro privato. Qualsiasi investimento che ricadrà sul territorio Caso-riano dovrà assumere, in base all’importanza del progetto, forza lavoro dal Movimento di Lotta, all'ampliamento della società Casoria

Ambiente, società con carichi di lavoro mol-to alti, con moltissime ore di straordinario ai danni dei lavoratori per la gestione totale del porta a porta della differenziata e alla gestio-ne dell‘isola ecologica, alla realizzazione della Cittadella del Benessere e al PIU EUROPA, al Centro di Riciclo Ecosostenibile Casoria (C.R.E.C) proposto dal Movimento di Lot-ta, all’apertura prossima del Pronto Soccorso all’Ospedale Santa Maria della Pietà dei Ca-milliani, e al rilancio programmatico delle aree dismesse del territorio con progetti reali per il rilancio stesso dell’occupazione, tipo Polo Ar-tigianale nell’ex Resiem, alla programmazione della costruzione del nuovo cimitero cittadi-no. Questi sono solo alcuni punti inseriti nel protocollo d’intesa approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, il Movimento di Lotta per il Lavoro Disoccupati di Casoria tiene a precisare che questo è stato, solo un primo mo-mento di condivisione che ha solo strutturato la proposta del Movimento, ma adesso è venu-to il momento di agire e fare presto alla realiz-zazione dei progetti essenziali, infatti centinaia di famiglie oggi sono sul lastrico e il dramma del non lavoro sta creando un malessere so-ciale senza precedenti, i disoccupati aspettano risposte veloci e concrete, ci vuole un primo segnale forte di buona volontà da parte delle Istituzioni locali, lasciando dietro alle spalle le beghe politiche e spartitorie della cosa pubbli-ca (assessorati, deleghe, incarichi dirigenziali, rimpasti e saltimbanco), oramai siamo stanchi di assistere al solito teatrino. Chi vi ha delegato l’ha fatto per avere delle risposte concrete per uscire fuori dalla merda che voi stessi, negli anni, ci avete messo, abbandonando una città a se stessa. Al di la delle problematiche e dei dolori di pancia della “politica“ casoriana, il Movimento di Lotta per il Lavoro Disoccupa-ti di Casoria sarà presente e attento a qualsiasi aggiudicazione di gare, appalti che il Comune della città di Casoria bandirà, altrettanto farà il suo ruolo sociale e di lotta nel dialogo de-mocratico con le Istituzioni che governano la città, prendendo distanze dalla querelle “poli-tica” che imperversa la casa comunale. Vicever-sa se ci accorgeremo minimamente che state prendendo in giro i disoccupati di Casoria e continuate a perpetrare contro i cittadini le so-lite angherie e clientele riprenderemo la nostra lotta sociale per i diritti e la dignità delle don-ne e degli uomini e dei disoccupati, non è un ricatto, è solo un invito a fare il bene comune della città, presto e subito. Chi ha orecchie per intendere intenda.

Gennaro Laudiero Responsabile USB Unione Sindacale di Base

e del Movimento di Lotta per il Lavoro Disoccupati di Casoria

In risposta all’articolo Casoria la città dei Senza Semafori “Progettare il traffico”, questo è il vero problema. Abito in questa

città e precisamente proprio “sopra” i sema-fori della Statale Sannitica. Subiamo da anni

la presenza invadente di questi meccanismi tanto decantati e risolutori di viabilità, ma non è proprio così. La semaforizzazione non implica necessariamente un miglioramento nell’efficienza di un’intersezione. Pertanto la valutazione in merito all’introduzione o meno del sistema di controllo deve essere condotta con specifico riferimento ad ogni situazione particolare. L’introduzione quindi, di questo meccanismo, in un determinato incrocio, deve essere il risultato di uno studio rigoroso. Il traf-fico, si “progetta”. La viabilità è un problema, un processo che deve essere pensato e regolato ed è riduttivo demandare tutto a quattro se-mafori. Lo svincolo della Sannitica, se qualcu-no non lo avesse ancora percorso a semafori spenti, funziona molto meglio, come funzio-na molto meglio “l’udito” di chi abita nelle immediate vicinanze. La questione, quindi, è lunga e complessa e non possiamo ogni vol-ta che si blocca una città invocare la presenza di qualche semaforo in più. Casoria non è la città dei “Senza Semafori” ma è la città della “Non Pianificazione” a qualsiasi livello. Invece di lodare il semaforo, che rischia in molti casi di aggravare il problema, agiamo sugli effetti e non, come molto spesso si fa, erroneamente, sulle cause. Grazie e mi scuso per lo sfogo.P.S. Stamattina (31/10/2011) i semafori sono accesi, che qualcuno venga a vedere cosa suc-cede.

Architetto Teresa Blasotti

Preg.Ma Architetto Blasotti, intanto grazie di questo suo intervento. Sotto forma di risposta ad un nostro articolo. Bene. “Progettare il traffico” lo suggerisce Lei come rimedio all ’anarchia totale che esiste nella nostra città in materia di circolazione stradale. Ed aggiungo pedonale. Certo, ma piu’ che suggerimento, credo sia un obbligo di legge. Tant’è che l ’art. 36 del nuovo codice della strada, prevede che: la redazione del Piano Urbano del Traffico (PUT) è obbligatoria per i comuni con più di 30.000 abitanti Obbligo non rispettato nella nostra città. Ed anche questa non è una no-vità. Tant’è che spesso usiamo l ’espressione di città dell ’illegalità legalizzata. Il semaforo è una forma desueta e datata di regolazione del traffico? Sono d’accordo. Infatti le piu’ moderne teorie in materia di mobilità urbana, prediligono le rotatorie al po-sto dei semafori quali strumenti efficaci di snelli-mento delle circolazione automobilistica. Solo che se non riescono da anni a far funzionare i sema-fori, figuriamoci come potrebbero sperimentare le rotatorie. Il nostro articolo, serviva piu’ che altro a sottolineare le gravi carenze e deficienze in tema di qualità della vita della nostra città. Casoria è la città della non pianificazione? Lo diciamo dal 1980 in centinaia di articoli ed editoriali pubbli-cati su vari giornali e riviste. Pensi un po’ c’era ancora il Muro di Berlino. Il mondo era diviso in blocchi. In trent’anni non è cambiato nulla? Sì, è vero: proprio nulla. Soprattutto non è cambiata la politica casoriana. Infatti come giustamente Lei rileva, a Casoria non si progetta e non si piani-fica a qualsiasi livello. Ieri, oggi e ci auguriamo almeno domani!

G.S.

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il giornale di Casoria • Domenica 6 novembre 2011 15

P A N O R A M A C A S O R I A N O

Anno 1 - Numero 18Domenica 6 novembre 2011

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 2 novembre 2011.

[email protected]. 081 7588818 - 3358270557

Inserto di Napolincasa News

Aut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

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Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Segreteria di redazione:Imma D'Angelo - Anna Baratto

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PANORAMA CASORIANO

Il console degli Stati Uniti d'America in visita al CAM il 10 novembre

Il 10 novembre la collezione permanente del CAM, il museo di arte contempo-ranea di Casoria, arricchisce il proprio

corpus di opere provenienti dagli Stati Uni-ti d’America con l'acquisizione dei quadri di Joe Davidson, Todd Williamson e Steve Burtch. L'alta qualità delle opere e gli innu-merevoli riconoscimenti ricevuti da questi giovani artisti, come il premio attribuito a Todd Williamson dalla fondazione Pollock Krasner, quello del Department of Cultural Affairs di Los Angeles per Joe Davidson e la collaborazione di Steve Burtch con arti-sti come Julian Schnabel, sono stati decisivi per l'inserimento nella collezione del CAM, che vanta attualmente 1000 opere d'arte con-temporanea provenienti da circa 80 nazioni differenti.All'evento interverrà il Console per la Stam-pa e la Cultura degli Stati Uniti d’America James Rodriguez che coglie l'occasione per visitare lo spazio del CAM e Campania Sen-ses, la Biennale Campania attualmente in allestimento al museo. La visita del Conso-le è anche occasione per un incontro tra gli allievi delle classi del Liceo artistico Statale di Cardito e gli artisti Gary Paller, pittore

californiano, e Marco Casentini, americano d’adozione, che discuteranno con gli studenti del proprio lavoro artistico e delle differenze tra la produzione europea e quella statuni-tense. Interverranno al dibattito il Console per la Stampa e la Cultura degli Stati Uniti d’America, James Rodriguez, e il direttore del CAM, Antonio Manfredi.

Comune di CasoriaComunicato stampaAMBIENTE, CHIUSA UN’AZIENDA CHE SVERSAVA RIFIUTI ABUSIVI

La Polizia Municipale, nei giorni scorsi, ha denunciato un imprenditore, tito-lare di un esercizio di assemblaggio di

poltrone, individuato dopo un appostamento a sversare abusivamente rifiuti in via Viterbo. L’uomo era stato notato da alcuni residen-ti nei giorni scorsi mentre scaricava da una automobile dei pellami, scarto evidentemen-te della sua piccola produzione artigianale; l’azione è stata segnalata al Sindaco, Enzo Carfora, che a sua volta a provveduto ad in-formare il Comando della Polizia Municipa-le. Di qui l’appostamento il fermo e la relativa denuncia. Gli agenti hanno inoltre eseguito una serie di controlli presso l’attività del fer-mato ed hanno riscontrato tali e tante viola-zioni di legge da comportarne la chiusura. Al cittadino sono state commisurate due salatis-sime ammende per entrambi i reati, per un totale di circa 1.000 euro. “Non è possibile che i gesti di questi sconsi-

derati rovinino il lavoro che compiamo tutti i giorni per tenere pulite le strade della città – afferma il Sindaco, Enzo Carfora – ai cit-tadini che hanno denunciato va il mio plauso personale. La tutela dell’ambiente è qualcosa che tocca in prima tutti noi quindi queste iniziative, da parte dei cittadini, possono rap-presentare un valido ausilio alla Polizia Loca-le che già fa tanto in questo senso”. “Nel corso della riunione speciale del Co-mitato provinciale dell’Ordine pubblico e Sicurezza – ha detto l’Assessore alla Sicurez-za, senatore Tommaso Casillo – è emersa, in tutta la sua serietà, la necessità di difendere l’ambiente anche attraverso pesanti sanzio-ni contro chi offende il territorio sversando abusivamente i rifiuti. Gli agenti della Poli-zia Municipale hanno compiuto una azione esemplare”. “Scovare chi sversa abusivamente i rifiuti – aggiunge l’Assessore all’Ambiente, Pasquale Tignola – sarà sempre più facile grazie al consolidarsi del metodo di raccolta porta a porta. Ma grande merito va ai Vigili Urbani ed alle Guardie Ambientali che stanno por-tando brillanti risultati nell’azione di repres-sione”.

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