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IL GIORNALE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO I.C. VIA MICHELI ROMA 15 APRILE 2020 NUMERO 0 # Open Day alla Guido Alessi # Il campo scuola # L’inglese con il Cambridge # Giornata della memoria # Al bowling # Una finestra sul mondo # Cinema e fumetti # Politica in aula # Il valore dello sport In questo numero WWW.ISTITUTOCOMPRENSIVOVIAMICHELI.EDU.IT Nasce oggi il primo giornale scolastico dell’I.C. Via Micheli

IL GIORNALE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO I.C. VIA … · 2020. 4. 15. · IL GIORNALE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO I.C. VIA MICHELI ROMA 15 APRILE 2020 NUMERO 0 # Open

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  • IL GIORNALE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO I.C. VIA MICHELI ROMA 15 APRILE 2020NUMERO 0

    # Open Day alla Guido Alessi # Il campo scuola # L’inglese con il Cambridge # Giornata della memoria # Al bowling # Una finestra sul mondo # Cinema e fumetti # Politica in aula # Il valore dello sport

    In questo numero

    WWW.ISTITUTOCOMPRENSIVOVIAMICHELI.EDU.IT

    Nasce oggi il primo giornale scolastico dell’I.C. Via Micheli

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 2

    School Press 4.0Il primo giornale scolastico dell’I.C. Via Micheli

    Open day Teatrando:Tutti in scenadi C. Alatri, N. Staffa Guidi, M. Angioli, E. D’Agostino

    L’idea del giornale nasce dal bisogno di documentare le tante iniziative dell’istituto, sempre impegnato in attività scolastiche ed extrascolastiche e di riflettere su argomenti di attualità. I protagonisti sono gli alunni, che si rendono partecipi di un attività motivante e finalizzata alla comunicazione, in cui l’atto dello scrivere viene ad assumere un reale significato comunicativo.

    Il giorno 14 Dicembre 2019 nella scuola Guido Alessi si è svolto l’Open Day. Il giorno dell’Open Day tutte le classi della scuola Guido Alessi si applicano e creano degli spettacoli in cui mostrano tutto quello che hanno imparato. La classe 1B nel giorno dell’Open Day ha messo in atto alcune scene di Romeo e Giulietta, La Locandiera, L’Avaro di Molier e due monologhi di Trilussa insieme all’aiuto della professoressa Saveriana Fredella. I ragazzi raccontano che questa esperienza li ha divertiti e durante i mesi di preparazione, si sono impegnati e sono riusciti a mettere in scena uno spettacolo emozionante, travolgente e coinvolgente. La classe 1B ringrazia molto la

    professoressa Fredella che è riuscita a far recitare bene anche le persone più timide e meno esperte in questo campo. Ogni atto teatrale era importante per la storia che raccontava come ad esempio il testo di Romeo e Giulietta che parla di due ragazzi, che anche se appartenenti a famiglie che si odiavano, si innamorano e proprio per sottolineare questo amore la classe ha messo inscena l’atto balcone; o La Locandiera che parla di un Cavaliere, un Marchese e un Conte che arrivano tutti e tre dopo molte peripezie ad amare Mirandolina, o i monologhi di Trilussa che mettono in evidenza tutte le ingiustizie che avvenivano nel Novecento. Gli alunni della 1B hanno recitato davanti ad un pubblico accogliente e silente. Proprio per l’occasione l’aula era stata adibita con una tenda rossa, delle maschere decorative. Durante ogni pieces venivano proiettate sulla lavagna interattiva delle immagini, che cambiavano a seconda dello spettacolo che veniva realizzato. I ragazzi della 1B hanno avuto i complimenti di tutte e persone che hanno dedicato un po’ del loro tempo a questa attività, hanno ottenuto un gran successo, questo perché sono stati tutti capaci, attenti e consapevoli di quello che stavano facendo. Successivamente, la classe per riposarsi dalle fatiche della lezione assieme alle professoresse, ha fatto un giro per le altre classi e hanno assistito al concerto di Natale preparato dai ragazzi che fanno parte della sezione musicale, hanno fatto un giro tra il mercatino di Natale, sono passati per la sala da tè dove venivano servite bevande e dolciumi.

    L’Open Day della scuola è stata una giornata stupenda per tutti noi perché aggregazione, capacità e impegno sono stati i temi principali di questa giornata speciale.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 3

    OPEN DAY ALLA GUIDO ALESSI

    il giovedì, quando facciamo l’orchestra, e il venerdì, quando ognuno fa lezione di solfeggio e di strumento. A dirigere la nostra orchestra è la professoressa Angela Picco, mentre la professoressa Francesca Balzani ci supporta suonando a sua volta e aiutandoci nel coordinamento dell’insieme. Quest’anno abbiamo partecipato all’Open Day della nostra scuola, facendo un piccolo concerto che si è svolto in due parti: nella prima parte ognuno suonava un brano da solista con il proprio strumento ,tra cui chitarre, violoncelli, pianoforti, tromba, flauto traverso, mentre nella seconda parte c’è stata l’esecuzione dell’ensemble con brani della tradizione natalizia. Il concerto ha avuto molto successo, come era evidente dai visi soddisfatti dei genitori e degli altri alunni della scuola, che hanno assistito all’ esibizione fatta appositamente per loro. È stata una bella esperienza per tutti, e anche se all’inizio eravamo un po’ ansiosi, abbiamo superato le nostre paure… tutti insieme.

    Suonare in un’orchestra non è così facile come può sembrare. Ci sono orchestre professionali, dove essere musicista diventa una vera e propria professione, ci sono orchestre giovanili, come quella dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e ci sono orchestre delle scuole, formate dagli alunni della sezione musicale.La nostra orchestra, quella della Guido Alessi, è una di queste. Il principio di un’orchestra è che ognuno studia bene la propria parte, ma la cosa più complicata è l’insieme, l’unione di varie melodie e accompagnamenti che creano “la magia della musica”. Per creare l’armonia dell’insieme bisogna imparare ad ascoltarsi a vicenda e questo può essere anche molto utile come esercizio per la vita, perché insegna anche ad essere generosi.L’orchestra è come una piccola comunità dove ognuno fa la sua parte, facendo in modo che gli altri possano fare la propria. La nostra orchestra non è composta da molti strumenti, ma i pochi che ci sono, arrangiati insieme, producono un bel suono. La cosa più bella è il fatto che non c’è nessuno che suona solo il suo strumento, ad esempio c’è chi suona il violino, ma in alcuni brani suona anche il flauto o gli strumenti a percussione. Questi strumenti, infatti, richiedono un grande impegno, e un ancor più grande preparazione e studio. Restiamo a scuola per le lezioni

    Scuole in musica

    Suonare in un’orchestradi A. Candeloro

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 4

    OPEN DAY ALLA GUIDO ALESSI

    doveva diventare liquida e se si muoveva si doveva compattare. I piccoli scienziati sono stati C.D. e O. DiE. Nel banco 5 si è svolto l’esperimento “l’aria occupa uno spazio”, un esperimento che consisteva nel mostrare quando entrava e non entrava l’acqua in una bottiglia con dei piccoli buchi. Le giovani menti dietro questo esperimento sono state L.M., A.M. e T.T.Nel banco 4 molti alunni hanno contribuito all’esperimento “la densità dei colori” che consisteva nel versare diversi liquidi con colori diversi in un bicchiere e lasciar cadere alcuni oggetti per vedere dove si fermavano.Le piccole scienziate sono state G.DiP. e E.P. Nel banco 3 si è svolto l’esperimento “tensione superficiale” che consisteva nel mettere un cotton fioc con del sapone in una vaschetta d’acqua piena di pepe e il pepe successivamente si sarebbe separato al passaggio del cotton fioc. Il piccolo scienziato è stato R.M.Nel banco 2 l’esperimento aveva il titolo di “La Rosa blu” che mostrava il fenomeno della capillarità: l’acqua colorata di blu, ha scalato i piccoli tubi dello stelo colorando la rosa di blu. Le piccole scienziate sono state M.S., L.C. e E.F.Nel banco 1 l’esperimento è stato intitolato “gli indicatori” l’esperimento mostrava l’acidità o la basicità di diversi liquidi cambiando il loro colore. I piccoli scienziati sono stati A.B., M.D., A.M. e A.C.

    Gli alunni della 1 A il giorno 14/12/2019 hanno partecipato all’Open Day della scuola media Guido Alessi facendo in classe con la professoressa di matematica degli esperimenti scientifici. Esperimenti interessanti e curiosi. La classe 1 A ha dato il meglio per stupire gli ospiti e i futuri allievi, dimostrando di avere una grande fantasia e forza di volontà. La classe 1 A ha avuto molto successo grazie a questa lezione. Gli esperimenti si sono svolti in questo modo: nel banco 8 della classe 1 A venivano creati palloncini frizzanti, un esperimento che consisteva nel mettere del bicarbonato in un palloncino e attaccare la bocca del palloncino a una bottiglia di aceto e il palloncino così si sarebbe gonfiato. I piccoli scienziati sono stati G.C., T.M. e D.DiG. che hanno spiegato con efficienza l’esperimento, facendo divertire i bambini e facendoli giocare anche con dei palloncini colorati. Nel banco 7 della classe 1 A si è svolto l’esperimento, “uovo nudo”, questo esperimento consisteva nell’immergere un uovo nell’aceto per 24 ore lasciando staccare il guscio. Le giovani scienziate sono state M.S., G.M. e C.P. che hanno portato alcune uova nude e hanno divertito i bambini facendole rimbalzare. Nel banco 6 della classe 1 A si è svolto l’esperimento “il liquido non Newtoniano”, un esperimento in cui vi era una sostanza che

    Scienze in gioco nella 1ALa Guido Alessiapre le porte ai piccoli talenti

    L’Open day è stato molto divertente per i ragazzi della Guido Alessi ed educativo per i bambini della primaria. La professoressa di matematica è stata molto fiera dei suoi alunni

    e la preside è stata soddisfatta dei nuovi bambini che presto arriveranno nell’Istituto.

    SCIENZE

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 5

    OPEN DAY ALLA GUIDO ALESSI

    In occasione dell’Open Day la classe 3C ha realizzato un lavoro proposto tramite un power point dal titolo “Io sono l’altro”, ispirato all’omonima canzone di Niccolò Fabi e incentrato sul tema della diversità, affrontato in classe durante le ore di Italiano, Storia e Geografia attraverso la lettura di testi letterari, l’ascolto di canzoni, la visione di film e approfondimenti disciplinari che hanno portato alla creazione di pubblicità progresso, testi argomentativi e poesie riunite in un unico componimento di classe. Questi prodotti hanno consentito a tutti di dare il proprio contributo, ognuno mettendo in campo i propri differenti talenti. Abbiamo scelto il tema della diversità per questo appuntamento d’Istituto perché a nostro avviso è un argomento attuale ed è necessario che a parlarne siamo proprio noi, che ci sentiamo uniti nella diversità che caratterizza i componenti della nostra classe. Confrontandoci tra di noi abbiamo capito che i punti di vista sulla realtà sono molteplici, che le differenze nella società esistono e all’inizio ciò può spaventare. Dinanzi alle diversità si può agire in due modi diversi: o attraverso il rifiuto, l’indifferenza, l’inquietudine e l’odio, o attraverso il dialogo e l’incontro. Noi abbiamo SCELTO questa seconda strada e abbiamo DECISO di vivere la diversità come valore, mostrandolo a tutti all’open day, in modi DIVERSI.

    Il 14 dicembre presso l’Istituto Guido Alessi si è tenuto l’Open day, in cui sono state svolte le seguenti attività: ● il mercatino con gli oggetti creati dagli alunni;● la sala da tè;● laboratori di scienze, arte e musica;● attività motoria;● attività teatrale;● attività sociali.

    “A tuttoritmo...”di C. Endozo

    Io sonol’altrodei Ragazzi della 3C

    La classe 1E ha partecipato all’attività “NESSUN PARLI!... a tutto ritmo” insieme alla 2E e alla 2D. Con l’attività di BODY PERCUSSION abbiamo riprodotto suoni e ritmi con le diverse parti del corpo (mani , gambe e piedi). Ci siamo esibiti davanti a genitori, parenti, conoscenti e amici e per iniziare abbiamo eseguito degli esercizi di coordinazione di gruppo con i cerchi. Subito dopo siamo stati impegnati nell’esecuzione di 4 percorsi ginnici con l’ausilio di piccoli attrezzi e come gran finale, insieme alle altre classi, ci siamo esibiti nella Body Percussion che abbiamo provato e riprovato insieme alla prof.ssa Balzani e alla prof.ssa De Feo. È stata un’attività impegnativa perché dovevamo memorizzare bene la sequenza dei movimenti , rispettare il ritmo che ci era stato richiesto ed essere concentrati e coordinati. È stata per noi una nuova esperienza… ma davvero divertente ed emozionante!

    SCIENZE

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 6

    CAMPO SCUOLA

    Il giorno 10 ottobre 2019, tutte le prime medie della scuola Guido Alessi sono partite in due pullman per andare al campo accoglienza situato a Tagliocozzo. Nel viaggio di andata, all’interno dei due pullman i ragazzi delle prime si sono divertiti parlando, videogiocando e ascoltando la musica. Arrivati a destinazione l’equipaggio del primo pullman si è diviso in due gruppi. Un gruppo è andato a svolgere l’attività di orienteering, mentre gli altri ragazzi sono andati a esplorare le grotte del posto. Successivamente la 1°A si è recata nelle grotte

    Per conoscersi meglioGli alunni delle prime medie si divertono al campo scuoladi F. Frascella, G. Capone, T. Martucci e G. Cordier

    sotterranee osservando stalattiti e stalagmiti e alla fine delle due attività tutti gli alunni si sono incontrati per pranzare all’area aperta.Dopo il pranzo tutte le classi si sono recate il parco avventura e si sono svolte alcune attività come le grandi carrucole che andavano da un albero all’altro. Alle cinque del pomeriggio le professoresse hanno deciso di far rientrare gli alunni in albergo per farsi la doccia e per prepararsi alla cena. Dopo la cena i ragazzi di tutte le prime hanno cantato al karaoke . La mattina seguente dopo la colazione a base di marmellata, latte e cornetti le classi sono salite sul pullman per andare a praticare rafting. Giunti sulle rive del fiume i ragazzi, si sono cambiati negli spogliatoi e con i professori e gli istruttori si sono divertiti sui gommoni sfidando le acque del fiume gara. Alla fine della competizione gli alunni sono tornati in pullman e si sono avviati verso la scuola di rafting. Dopo essersi cambiati negli spogliatoi hanno mangiato a sacco e terminato il pranzo le classi sono andate verso un monastero Benedettino, tutti gli alunni sono rimasti affascinati per la bellezza del paesaggio. Dopo la visita al monastero tutti i ragazzi si sono avviati verso il pullman che li avrebbe condotti a casa.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 7

    Prima avventura per la IB Un campo scuolapieno disorpresedi V. Cardini, B. Nobler, P. Guzman, G. Piroli e A. Palazzo

    CAMPO SCUOLA

    vicino Tagliacozzo per fare orienteering, un’attività nata per agevolare l’esplorazione e l’ orientamento dei ragazzi nei luoghi sconosciuti; tutto è stato affrontato dagli alunni con una buona dose di divertimento.A Tagliacozzo alcuni alunni della 1B si sono divertiti a disturbare la quiete del luogo facendo sopralluoghi e facendo alcuni scherzi ai compagni e agli insegnanti. Successivamente tutti si sono recati al parco avventura facendo tante attività, sfidando le difficoltà e divertendosi tutti insieme. A fine giornata, dopo essersi sistemati nelle loro stanze, i ragazzi si sono rinfrescati nella piscina coperta dell’hotel nuotando e giocando insieme ai propri amici. Arrivata la sera hanno cenato e poi si sono scatenati con un karaoke e giochi di società. La mattina dopo, è stata offerta dall’hotel un’abbondante colazione e dopo aver assaporato le prelibatezze del posto tutti gli alunni delle classi prime della Guido Alessi si sono recati presso il fiume Aniene e praticare il rafting.Tutti si sono divertiti!Questo campo scuola è stato stimolante per tutti i ragazzi delle prime medie, è stata un’esperienza che li ha aiutati ad arricchire il loro bagaglio culturale e soprattutto a scoprire la bellezza della natura, vivendo due giorni a stretto contatto con essa.

    Alle 7:45 tutte le classi prime dell’istituto comprensivo GUIDO ALESSI si sono radunate insieme ai docenti per partire verso l’Abruzzo dove si è svolto il loro primo campo scuola. Dopo lunghe ore di viaggio gli alunni delle classi prime hanno visitato la grotta del Cervo fatta da stalattiti e stalagmiti; al termine della visita gli alunni si sono avviati verso un paesino

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 8

    CAMBRIDGE

    Gli insegnanti sono: Brian che si occupa della grammatica ed Emilie per la matematica, tutti altamente qualificati.Il corso pomeridiano ha l’obiettivo di formare noi alunni all’uso efficace, formativo della lingua inglese, per questo il corso delle due ore del lunedì si struttura in modo tale che noi alunni veniamo catapultati nella magia del mondo Britannico, fatto di dialoghi, interattività, comunicazione, lezione frontale e lezione scritta, tutto questo per riuscire ad essere formati verso una società che ci vuole aperti al cambiamento e alla crescita culturale.Gli alunni della classe 1 A credono fermamente che questo corso sia molto interessante anche se un po’ difficoltoso ,ma utile, importante e stimolante. Il corso parte da un livello avanzato della conoscenza dell’inglese, che inizialmente, crea negli alunni un po’ di disagio e mancanza di attenzione, ma poi grazie alle lezioni frequenti e all’aiuto degli insegnanti gli ostacoli iniziali vengono a poco a poco superati.Come in ogni scuola che si rispetti durante le lezioni del Cambridge i professori assegnano esercizi per casa per garantire un allenamento costante. Questo corso è una grande opportunità per imparare bene una lingua straniera, per poter crescere e diventare uomini e donne del futuro.

    Quest’anno la scuola Guido Alessi ha introdotto e sperimentato un nuovo corso di lingua inglese: il Cambridge. Il Cambridge consiste nel rafforzare le lezioni di inglese con un insegnante madrelingua che approfondisce le lezioni e la conoscenza dell’ inglese; si effettuano dei corsi di potenziamento in lingua inglese della matematica, svolti rigorosamente la mattina con l’insegnante curriculare di matematica e l’insegnante di matematica di madre lingua inglese.I corsi si svolgono il Lunedì pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30, e il Giovedì mattina dalle 11.15 fino alle 12.05.

    Il Cambridge

    Una nuovaesperienzadi O. Di Egidio, E. Fradiani, L. Graziani, A. Mocenigo

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 9

    Apprendendoconcreativitàcompito di inglese della IB

    Nuovainiziativanelle scuoledi F. Giglio, M. Frare, P. Scoppio e E. Palmeri

    CAMBRIDGE

    I ragazzi della scuola secondaria Guido Alessi hanno iniziato il percorso Cambridge nell’anno scolastico 2019/2020. L’iniziativa didattica rappresenta un’opportunità per i ragazzi perché imparano l’inglese in modo approfondito. La lezione Cambridge viene svolta il lunedì pomeriggio dalle ore 14:30 alle ore 16:30 dalla classe1B ; una lezione in cui si parla rigorosamente in lingua inglese. La lezione Cambridge, viene svolta anche la mattina durante l’ora di matematica, in cui si parla in inglese e si spiega la matematica in inglese, una lezione coinvolgente e appassionata.Il percorso Cambridge richiede molto sacrificio, ma la classe 1B sarà in grado di raggiungere obiettivi brillanti nel triennio formativo, perché sa che per alcuni, il corso servirà per studiare in un college, per viaggiare o per andare a vivere all’estero. Tutti sono motivati a fare bene, questo grazie ad un team di insegnanti che cerca di aiutarci e sostenerci durante le lezioni.

    l giorno 20 gennaio, i ragazzi della classe 1B hanno svolto il compito di inglese assegnato dalla professoressa Grieco Nobile.Il compito consisteva nel presentare la propria casa, descrivendola in inglese e portano delle foto, un power-point, un video, un modellino, una mappa, cartacea o elettronica o progettandola su un videogioco: insomma, si poteva scatenare la propria creatività!Ai ragazzi è piaciuto molto progettare il proprio lavoro ed esporlo in pubblico.Uno alla volta venivano chiamati alla cattedra per descrivere la propria casa utilizzando la lavagna interattiva così da poter far vedere il proprio compito a tutta la classe. Ogni alunno aveva massimo tre quattro minuti per presentare il proprio lavoro.Questa lezione è stata importante perché la classe è riuscita a sviluppare la propria creatività e con leggerezza, divertimento, a perfezionare l’inglese, attraverso anche l’ascolto dei compagni.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 10

    Il segreto di IsabellaEvento all’auditorium Lia Levidi C. Lo Faro, F. Anzuinelli, L. Dal Bon, V. Vannutelli

    PER NON DIMENTICARE

    Condivisione è un termine che significa dividere, avere qualcosa in comune con gli altri. Condividere vuol dire gioire e piangere con qualcuno e, quindi, dividere con lui tutto. Si condividono le gioie e i momenti felici, ma anche le delusioni e i momenti più tristi. Condividere significa anche accettare gli altri, le persone più timide e quelle diverse, conoscendo così persone che hanno caratteri diversi dai nostri, ma

    Un pensiero specialeLa condivisionedi C. Alatri

    potendo condividere qualcosa con loro. Condivisione non vuol dire tenersi tutto per sé, ma, al contrario, darlo anche agli altri. E poter, quindi, godere di qualcosa che abbiamo non da soli, ma anche con gli altri. Le persone che condividono qualcosa non per forza sono simili, anzi, spesso sono diverse tra loro ma riescono comunque ad aprire la mente e a pensare a qualcosa di diverso da loro. Quindi, penso anche che la condivisione arricchisca, perché ti fa dividere qualcosa anche con persone molto diverse da te e dal tuo modo di pensare. Ci si arricchisce, quindi, vedendo dei nuovi caratteri e dei nuovi modi di pensare. Spesso, infatti, le amicizie e le condivisioni nascono tra persone molto diverse tra loro. Talvolta è più difficile litigare con persone diverse da noi anziché con persone simili a noi. Quindi, condividere, è gioia, è arricchirsi e dividere qualcosa con gli altri. Degli esempi di condivisione li ho trovati nel libro “Il segreto di Isabella”.

    Gli alunni della classe 1B dell’Istituto Guido Alessi si sono recati all’Auditorium, per il giorno della memoria per incontrare la scrittrice LIA LEVI e commentare e approfondire il libro intitolato “IL SEGRETO DI ISABELLA”. Il moderatore dell’incontro è stato MATTEO CORRADINI che inizia con il presentare la grande e famosa scrittrice, e la sua nuova opera.

    LIA LEVI nasce a Pisa il 9 novembre 1931, in pieno regime fascista. Negli anni quaranta la famiglia si trasferisce a Roma. Dopo l’8 settembre 1943, l’autrice del libro , riuscì a salvarsi dalle deportazioni nascondendosi con le sue sorelle in un collegio di suore. Oggi Lia è giornalista, sceneggiatrice e scrittrice di romanzi per adulti e bambini. Ha fondato e diretto il mensile di cultura e informazione ebraica, “Shalom”. In onore del giorno della memoria, 27 gennaio, a partire dal 23 gennaio 2020 e nei giorni seguenti, all’auditorium è stato presentato il suo nuovo libro, “Il segreto di Isabella”.

    IL LIBRO Sono gli anni del dopoguerra, la vita ricomincia dalle piccole cose e da quelle importanti come l’amicizia. Quella tra Caterina e Serena è cementata dalla scoperta del mondo e da nuovi incontri come quello con Isabella, misteriosa e solitaria, che custodisce un segreto che unirà il gruppo ancora di più. Lia Levi racconta una storia di amicizia tra tre ragazze adolescenti e dei loro sentimenti. Nel cammino di scoperta del mondo arriva anche la musica attraverso il clarinetto, strumento caratteristico della musica Klezmer, tipico genere musicale degli ebrei dell’Europa dell’Est, che accompagnava balli e rappresentazioni per matrimoni e altre celebrazioni.

    L’EVENTO ALL’AUDITORIUM L’incontro ha avuto inizio con il concerto di 4 musicisti: Gabriele Coen, sassofonista, clarinettista e compositore; Gianluca Casadei, diplomato in fisarmonica classica, Gabriele Pugliesi trombettista, Alice Cortigiani al clarinetto. Il gruppo, all’inizio dello spettacolo, ha cominciato a suonare un’affascinante e coinvolgente musica ebraica. Al termine del concerto, è iniziata l’intervista all’autrice alla quale è stato subito chiesto di raccontare la storia della deportazione degli ebrei e la sua esperienza personale. Il racconto è stato accompagnato da proiezioni su un grande schermo, fotografie raffiguranti i diversi momenti della deportazione, treni carichi di prigionieri, la cittadina Eresì diventata un ghetto dove

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 11

    PER NON DIMENTICARE

    Per non dimenticareLa Guido Alessi nel giorno dellamemoriadei ragazzi della IA

    Il 23 gennaio la classe 1A della scuola Guido Alessi ha partecipato, presso l’Auditorium, alla conferenza del libro” Il segreto di Isabella” scritto da Lia Levi, per il giorno della memoria. Il libro “Il segreto di Isabella” pubblicato il 6 Dicembre 2019 è ricco di emozioni, è coinvolgente, è una storia che appassiona e informa e catapulta noi ragazzi alla conoscenza di qualcosa lontano da noi, ma atroce e irrazionale, ci pone tante domande e ci fa comprendere la storia, l’uomo e ci informa che il male e

    venivano rinchiusi gli ebrei e ai quali veniva attaccato al collo un cartellino con un numero, che sarebbe poi stato tatuato sulla pelle. L’autrice racconta con emozione cosa accadeva nei campi di concentramento. Agli uomini venivano affidati i lavori più pesanti, le donne quando non riuscivano a resistere ai lavori e alla fame venivano uccise, mentre i bambini venivano, spesso sacrificati per primi.Terminato il racconto si è passati alle domande del pubblico, in realtà più che domande ci sono stati apprezzamenti sul libro che è piaciuto molto a tutti i lettori presenti. L’evento si è concluso con un altro concerto suonato dai quattro musicisti. La musica suonata nel concerto di chiusura ha avuto un significato particolare poiché era quella che veniva suonata durante la deportazione nei campi di concentramento.

    In questo libro ho trovato quattro esempi. Il primo è un esempio più che di condivisione, di non condivisione. Ossia due amiche che non vogliono condividere la propria amicizia con la sorellina più piccola. Il secondo esempio viene appena accennato e l’ho trovato in una parte del testo, in cui si diceva che il padre di una delle due amiche condivideva la propria casa con gli altri, per proteggerli dalla guerra. Questi due esempi non sono stati descritti particolarmente. Ma penso che con questi due dettagli, che si intravedono appena, l’autrice abbia voluto dare un messaggio importante. Ossia che la condivisione è importante e che, come nel caso di uno dei due esempi, una persona che condivide può anche dare un aiuto grandissimo agli altri. Un altro esempio è di quando questa amicizia da un’amicizia tra due persone, diventa un’amicizia tra tre persone. Queste due amiche, infatti, condividono con un’altra ragazza questa grande amicizia. In questa parte del

    testo la condivisione diventa una forma di accettazione. Inoltre, la quarta forma di condivisione che ho trovato, che è forse la più evidente, è di quando il principe condivide la sua casa con altre persone, dandola a persone anche molto diverse da lui per fare del bene. Penso che l’autrice del libro, Lia Levi, abbia parlato della condivisione, riferendosi così anche alla sua vita. Poiché la scrittrice, quando si doveva nascondere, ha condiviso questa sua esperienza, anche se negativa, con molte persone. Da questo libro ho capito cosa significa condivisione. Condivisione vuol dire accettazione degli altri. Condivisione vuol dire dividere con gli altri, anche con le persone più diverse da noi, i momenti più belli e quelli più brutti. E tutto questo ci arricchisce. Questo è, secondo me, il significato di condivisione. Qualcosa di meraviglioso che tutti dobbiamo imparare. Infatti, penso che tutti quanti dobbiamo condividere, facendo così del bene sia a noi stessi che agli altri.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 12

    Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, il Prof. Tommaso Valle, noto architetto romano, ha illustrato a noi studenti della classe II D dell’I.C. “Via P.A. Micheli” - ScuolaSecondaria di primo grado “G. Alessi” il Progetto del Memoriale del campo di Auschwitz Birkenau, attraverso l’uso di foto, video e una pubblicazione d’epoca del 1959, regalata ad ogni alunno e realizzata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna.A partire dalla mappa del campo è stata spiegata la struttura del lager, la distribuzione degli spazi e le loro funzioni. Poi c’è stato illustrato il progetto per il memoriale, che inizialmente si componeva di una colata di cemento obliqua rispetto agli edifici, con il fine di fermare il tempo e tutto ciò che c’era sotto, come se fosse una pietra tombale.La linea della colata aveva il compito di simulare il gesto del cancellare, affinché i fatti accaduti non si ripetessero mai più.L’idea progettuale del cemento nella fase definitiva è stata sostituita da una pavimentazione su diversi livelli costituita da sampietrini. Il progetto finale è stato il risultato delle idee di tre studi (uno italiano, uno italospagnolo e un altro polacco),

    GIORNATA DELLA MEMORIA

    Viaggio ad AuschwitzIl tempo si ferma,la memoria continuaL’architettura racconta un’umanità che grida dignitàIncontro in classe con il Prof. Valle: un memoriale per non dimenticare dei ragazzi della 2D

    la follia deve essere abbattuto con la pace, la conoscenza e la condivisione. Uno degli elementi più intriganti del libro è l’utilizzo della musica, che ha un ruolo fondamentale perché unisce, dà forza alle protagoniste e cerca di far superare le barriere create dall’uomo. Lia Levi è una scrittrice che nasce a Pisa da una famiglia piemontese di religione ebraica. Al principio degli anni ‘40 la famiglia si trasferisce a Roma, dove la scrittrice vive tuttora. Da bambina ha dovuto affrontare i problemi della guerra e della persecuzione razziale. Dopo l’8 settembre 1943 riuscì a salvarsi dalle deportazioni nascondendosi con le sue sorelle nel collegio romano delle Suore di San Giuseppe di Chambéry.Sceneggiatrice e giornalista, è autrice sia di romanzi per adulti che per ragazzi. Nel 1967 ha fondato e diretto il mensile di cultura ed informazione ebraica, Shalom.Nel 1994 pubblica il libro Una bambina e basta (premio Elsa Morante opera prima), senza volersi indirizzare a un pubblico di ragazzi, ma poi diventato un classico nelle scuole. Ha solo voglia di raccontare la sua storia, quella di una bambina ebrea che durante le persecuzioni razziali si trova improvvisamente ad affrontare problemi più grandi di lei, molto spesso ingigantiti e resi ancora più difficili dagli adulti.Non a caso nella prefazione del libro recita:«Non mi piacciono i grandi quando decidono di farti un discorso: si sentono evoluti e magnifici, ti guardano negli occhi, cercano il tono a mezza altezza… ora saprai tutto anche tu, ci penseranno loro a impacchettarti la notizia come una merendina». È uno dei primissimi racconti autobiografici ad affrontare il problema dell’impatto traumatico che le persecuzioni ebbero sui bambini ebrei in Italia, anche tra coloro che non furono deportati nei campi di sterminio, costretti a lasciare le loro case e a vivere nascosti nella paura, spesso separati daipropri genitori.Lia Levi durante l’intervista all’Auditorium ha riferito che si sente come una ragazzina di undici anni, perché descrive quest’età come consapevole ma nonostante questo spensierata, tutta questa emozione è raccontata nel suo racconto “Il segreto di Isabella”. Le classi sono uscite entusiaste dall’Auditorium e alcuni studenti hanno raccontato le emozioni che hanno provato, che sono amicizia, forza ,fiducia in se stessi e infine felicità in ogni piccola cosa.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 13

    RECENSIONI E COMMENTI

    selezionati dalla giuria internazionale del Concorso che ha dato la possibilità di presentare un nuovo progetto, unendo appunto i lavori creati dai tre gruppi.Nel punto di arrivo finale del treno che conduceva i deportati all’interno del lager, precisamente nello spazio compreso tra le due camere a gas, era stata prevista dal gruppo italiano una scultura rappresentante più corpi di uomini e donne a terra, un’opera di Fazzini, con l’intento di coinvolgere il visitatore del campo, dando l’impressione di camminare in mezzo a cadaveri. Di tale opera il Prof. Valle ci ha mostrato un modello in scala.Gli architetti inizialmente avevano pensato di spargere il sale sul terreno per evitare la crescita di erbe e piante in un luogo che per loro rappresentava la morte e, quindi, la fine della vita; la decisione finale è stata diversa.È stata, invece, confermata la scelta di mantenere intatti i resti delle camere a gas e dei forni crematori, fatti esplodere prima dell’arrivo delle truppe sovietiche dai tedeschi in fuga che non volevano lasciare traccia dell’esistenza della realtà dei campi di concentramento. Per le baracche date alle fiamme si è deciso di conservare la presenza dei camini e del perimetro della struttura attraverso la loro impronta.A seguito della lezione sul progetto architettonico del memoriale, noi studenti abbiamo rivolto delle domande al Prof. Valle, approfittando della sua preziosa testimonianza. Ne proponiamo di seguito alcune.

    - Gent.mo Prof. Valle, ci può descrivere la sua prima impressione quando ha visitato il campo di Auschwitz?- Mi sono sentito male. Spesso non ci si rende conto fino a che punto possa arrivare la natura umana. Lì non c’era rappresentata solo l’idea di distruggere un popolo, ma di far perdere la dignità all’uomo.

    - Perché ha deciso di partecipare ad un Concorso internazionale?- L’ho fatto perché mi stimola confrontarmi con altre persone, anche se ciò può essere difficile.

    GIORNATA DELLA MEMORIA

    Sono rimasto colpito dalla descrizione della storia scritta dall’autrice del libro. L.D.B.

    Mi è piaciuta molto la presentazione del nuovo libro di LIA LEVI, la commozione che suscitano gli eventi narrati e che ci rendono partecipi della storia sulla deportazione degli Ebrei. V.V.

    Parto col dire che ho trovato molto commovente questa presentazione, vedere Lia Levi davanti ai miei occhi è un’emozione indescrivibile. Io stessa mi sento onorata e

    fortunata ad aver conosciuto Lia Levi, la famosa scrittrice riuscita a scappare dal duro e crudele destino degli ebrei. E sono rimasta ancora più colpita dal libro, dalla delicatezza con cui lo ha scritto. Lei riesce a far sembrare anche le cose più brutte dei giochi . C.L.F.

    Volevo soltanto dire che mi è piaciuta la storia di Lia Levi e vederla dal vivo è un’emozione immensa, il suo libro è riuscito a raccontare il dolore di una società che è riuscita a vincere. F.A.

    - Da che cosa è partito per il Suo progetto?- Sono partito dall’idea più semplice, non semplicistica; semplice nel senso di essenziale. In un progetto, man mano che si va avanti, spesso, come in questo caso, si ritorna alla prima idea iniziale.

    - Come ha fatto a rappresentare un evento così importante?- Ad Auschwitz c’era da usare testa e fantasia; quello della creazione di un progetto d’architettura è un processo non descrivibile: occorre immedesimarsi nel tema da sviluppare in maniera profonda, andando sul posto e non solo documentandosi.

    - Quando si capisce che un evento è degno di un memoriale?- Quando c’è in campo l’umanità che ha bisogno di essere ricordata.

    Al termine dell’incontro noi alunni della II D abbiamo ringraziato il Prof. Valle, donandogli una cornice che conteneva una frase realizzata a conclusione del nostro lavoro in classe su testi di Primo Levi: “Ricordare è importante, perché così riflettiamo sul passato per dirigere meglio il presente. A volte ciò può essere difficile, perché la memoria ci porta a pensieri o fatti che vorremmo cancellare. Ma il distacco non è umano, ricordare dà senso al nostro viaggio nella vita”.

    Per noi rimane eterna una domanda: com’è stato possibile che tutto ciò sia accaduto?

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 14

    AL BOWLING

    Le Prime al Brunswick

    Strikedell’IstitutoGuido Alessidi S. V. Cerioni, D. Ciampi, V. Crispini, S. Della Nebbia e N. Sambucco

    Le classi prime dell’Istituto Guido Alessi e Ronconi si sono sfidate per un torneo di bowling presso il Brunswick.I professori che accompagnano le classi sono: la prof.ssa Fredella Saveriana, la prof.ssa De Feo Enrichetta, la prof.ssa Curiel Valentina e la prof.ssa Lepore Anna.Arrivati al BRUNSWICK i ragazzi si sono cambiati le scarpe e poi le classi sono state chiamate una alla volta per posizionarsi nelle piste.Ogni classe è stata divisa in gruppi da cinque per ogni pista. La gara consisteva nel fare il maggior numero di punti in 10 turni.I partecipanti hanno mostrano le loro capacità e si sono anche molto divertiti . Finita la sfida ogni gruppo moriva dalla voglia di scoprire la classifica dei vincitori, dal quinto al primo posto, sia della classifica femminile sia di quella maschile.In attesa dei risultati tutti i ragazzi si sono seduti ai tavoli del bar

    e si sono scambiati opinioni sulla gara e sui possibili vincitori.Ad un certo punto i partecipanti vengono chiamati in ordine di classifica, si inizia con la quinta classificata del gruppo femminile che è V. C. della 1B. Tutti applaudono e sono felici per lei, sul palco le conferiscono una medaglia. La stessa cosa avviene per la quarta classificata L. C. della 1A mentre il terzo posto va a M. S. della classe 1 A.Il secondo posto è invece di A. S. della classe 1 C alla quale sorridono anche gli occhi.Tutti aspettano la prima classificata e finalmente il signore annuncia: ”Il primo posto del podio è conquistato da A. R. della classe 1 D.Tutti la acclamano, neanche lei ci crede, l’applauso è fortissimo, come anche l’emozione.I vincitori sorridono e c’è chi scatta foto indimenticabili.Ora è il turno della classifica maschile che consegue un punteggio strabiliante. Si comincia dal quinto classificato: F. F. della classe 1A che dietro al sorriso nasconde una grande felicità. Il quarto classificato è N. S. G. della classe 1B un ragazzo che punta sempre a migliorare. Il terzo classificato è S. d. N. della classe 1B che sale fiero sul palco.Al secondo posto c’è M. M. della classe 1B che è felicissimo della sua vittoria inaspettata.Ed ecco infine l’annuncio del primo classificato S. A. V. che salta dalla felicità e arriva al podio in un baleno.Adesso arriva il momento della classifica dei premi speciali!I tre classificati sono: P. R. A. G. della1 B, N.M. della 1 C e G. C. della 1 A.Per quest’ultima classifica gli applausi sono stati straordinari, ancora più forti di quelli delle altre classifiche.Alla fine di questa avventura tutti gli alunni sono tornati a scuola e durante il viaggio si sono confrontati e si sono fatti due risate.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 15

    AL BOWLING

    Strike!!!una giornataal bowlingdi A. Malenchini, A. Battista, C. Deodato, E. Pierangeli e M. Serata

    Il sei dicembre 2019 il Brunswick ha ospitato le prime medie della Guido Alessi che si sono disputate una competizione di bowling. I ragazzi delle prime durante il percorso che portava al bowling non aspettavano altro che far scivolare, da veri maestri, quelle pesanti palle sulla pista. I ragazzi hanno dovuto affrontare una lunga attesa prima di scendere in pista, per potersi mettere l’abbigliamento adatto. Una volta messe le scarpe e scelte le piste gli alunni hanno iniziato la partita.Molte persone non avevano mai toccato una palla da bowling , ma nonostante tutto sono riusciti a fare molti punti.

    Alla fine della partita gli sguardi degli alunni si sono rattristati improvvisamente per la fine della divertente competizione ma comunque erano impazienti dei risultati finali.Tutte le classi dopo il meritato sforzo si sono rifocillati con del buon cibo e tante chiacchiere.Gli alunni vincitori, per quanto non potessero dimostrarlo, erano estremamente orgogliosi della propria vittoria e hanno ricevuto una medaglia d’oro.Gli alunni sopraffatti dalla stanchezza sono tornati comunque gioiosi e colmi di felicità . La giornata che le classi prime hanno trascorso al bowling ha fortificato il nostro senso di aggregazione, unione e sportività.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 16

    UNA FINESTRA SUL MONDO

    Una finestra sul mondodi A. Fresia 3A

    Il progetto finestre è un’iniziativa per le scuole medie che ha lo scopo di istruire i ragazzi alle diversità e alla non discriminazione tra le etnie, in particolare si concentra sul fenomeno dell’immigrazione. La base per avere una corretta opinione su una qualunque situazione è la conoscenza dell’argomento in questione, perciò il progetto ha cercato di informare gli studenti sui tipi di migrazione, i numeri, le condizioni di viaggio e le cause che possono spingere una persona a migrare per rispondere poi alla domanda su cui oggi i politici dibattono e cioè: L’ immigrazione è un problema per il nostro Paese?”.Abbiamo svolto due questionari che ponevano domande di questo genere e, dopo attente osservazioni abbiamo appurato che la maggior parte della classe non pensa sia un pericolo, anche se vi erano dei dubbi su quello che poteva provocare in noi l’ influenza culturale di questi popoli ; abbiamo ragionato molto anche sulla possibilità di fare nuove scoperte e conoscerenuove . Dal punto di vista economico, inoltre, l’aumentare di forza lavoro e soprattutto, essendo la nostra una società di massa, di consumatori non può fare che migliorare la nostra situazione attuale.Verso la fine del progetto abbiamo avuto un incontro con un immigrato africano per avere un riscontro con la realtà di ciò che prima avevamo soltanto letto su libri o visto in documentari e lui ci ha raccontato di come è stato costretto a lasciare la sua casa e la sua famiglia per persecuzioni da parte dello stato, di come sia riuscito a vivere in Italia vagando da un centro di volontariato all’altro e come abbia imparato l’Italiano seguendo corsi che queste associazioni offrivano gratuitamente. Infine ci ha narrato di come sia riuscito a ricongiungersi con la sua famiglia e della loro vita ora. Abbiamo discusso anche dei sistemi italiani per gli immigrati e di come queste leggi siano cambiate dopo l’entrata in vigore del “Decreto Salvini” e delle aspettative di vita che hanno coloro che arrivano in Italia in cerca di una vita migliore. Purtroppo, però, molte persone che sono scampate alla fame e alle persecuzioni e sono arrivati qui carichi di speranze trovano una vita ardua, piena di insulti e discriminazione, di freddo e di sofferenza nonostante i centri di beneficenza, come il centro Astalli che ha organizzato questo progetto, provino ad aiutarle.In Parlamento si parla di chiudere le frontiere e lasciare esseri umani come noi a morire andando contro i diritti della costituzione che abbiamo tanto duramente guadagnato, dimenticandoci, inoltre, che gli stessi Italiani sono stati migranti anche loro e molte altre volte ancora potrebbero subito la stessa sorte.

    Progettofinestredi M. Lombardo

    La classe 3 A dell’ Istituto Guido Alessi di Roma ha partecipato ad un progetto molto interessante ed emozionante intitolato Finestre. Il progetto Finestre si pone l’obiettivo di formare noi giovani alla conoscenza dell’uomo, dei diritti civili e umani che devono essere rispettati da ogni individuo perché siamo entità libere, pensanti e soprattutto vita.La classe 3A, con la professoressa di geografia ha affrontato molte tematiche legate al mondo dei diritti umani; abbiamo svolto un questionario personale su quello che ci era stato appunto riferito e su ció che ognuno pensava e aveva capito dell’ argomento. Il momento più forte, intenso ed emozionante del progetto è stato quando abbiamo incontrato V, un rifugiato

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 17

    UNA FINESTRA SUL MONDO

    politico. V. viene dal Camerun, dove la situazione politica esasperante ha portato, e porta tuttora, il popolo a manifestare.V. proprio durante una manifestazione pacifica è stato arrestato, ma grazie alla sua famiglia è riuscito a scappare e ad arrivare in Italia, dove è stato accolto, dopo tante vicissitudine dal centro Astalli, dove vive tuttora come rifugiato politico e finalmente anche con la sua famiglia.Dopo aver incontrato V, la classe 3 A si è posta tante domande, come ad esempio perché la democrazia, la libertà , che dovrebbero essere la linfa vitale di ogni stato, continuano a mancare e si continua, per idee scellerate e dittatoriali dell’uomo a creare ingiustizie e disumanità nel mondo. Si sa che per noi ragazzi è difficile poter pensare ad un luogo o ad un mondo dove la paura e la mancanza di dialogo possa portare a tanto odio, però grazie a questo incontro siamo riusciti a capire che lontano da noi ci sono stati, situazioni in cui l’essere umano continua a non avere dignità e nel nostro piccolo pensiamo che dovremmo fare di più per superare queste barriere immorali e complesse.Dopo l’incontro con V. la classe 3 A ha svolto un questionario e si sta cimentando a scrivere un racconto che ha come tema l’immigrazione, un racconto, che dopo la storia sentita, si pone l’obiettivo di creare una visione giusta e sincera di questo problema.

    V. come vitadi Tea De Marsanich

    V. vive a Roma in un normalissimo quartiere. Ha una grande famiglia che ama moltissimo. È un uomo intelligente con un ottimo lavoro.Ha studiato molte lingue. È molto gentile e ha un buon senso dell’umorismo.Questi sembrano la vita e il quotidiano di un qualsiasi cittadino e in effetti lo sono.Solo che questo cittadino è nato in Africa, in Camerun, ed è anche cresciuto lì. Ma proprio nella sua terra è stato arrestato perché manifestava contro un’ingiustizia fatta verso una giovane ragazza. Quest’ingiustizia però era stata compiuta da parte di una donna molto potente, protetta dal governo.V. dunque è stato arrestato e in carcere ha rischiato di morire. Sarebbe morto solo e disperato, lui innocente, se non fosse intervenuta la sua famiglia a tirarlo fuori da lì.Loro potevano permetterselo di aiutarlo. Altri, troppi no!Fa riflettere su quanto sia strano che in tanti paesi, pur consapevoli dell’importanza della libertà di parola, questa venga ignorata appena viene “puntato il dito” contro qualcuno di potente.V. è dovuto scappare in Italia, dove poi lo ha raggiunto la sua famiglia.Questa è la storia dell’uomo che ha visitato la nostra scuola, grazie al centro Astalli.Quest’incontro ha aperto gli occhi a molti di noi davanti a una realtà sconosciuta ed è stato emozionante, intenso e costruttivo.Mi ha fatto molto riflettere su come mi sarei comportata io se fossi stata nella sua situazione.Spesso, ultimamente, le persone immigrate non sono viste di “buon occhio” in Italia.Ma tu sapresti distinguere un immigrato da un “italiano al 100%”?Io no! Non posso, non devo e non mi interessa farlo, perché alla fine siamo tutti solo esseri umani in un mondo che in realtà non ha confini.

    DIRITTI UMANI

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 18

    UNA FINESTRA SUL MONDO

    Nei pannidei rifugiatiIl valore dellatestimonianzadi M. Bico Silva

    Il giorno 3 dicembre 2019 noi alunni della classe III C della Scuola Secondaria di I grado “Via P. A. Micheli” abbiamo avuto l’opportunità di assistere ad un incontro assai prezioso con un testimone-rifugiato. Prima di vivere quest’esperienza abbiamo trattato, durante le lezioni di Italiano e Geografia, il tema delle migrazioni attraverso varie fonti e strumenti, come ad esempio la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un glossario di base, che ci ha permesso di distinguere vari termini legati al tema che inizialmente ritenevamo sinonimi, alcune biografie di personaggi famosi della Storia che ignoravamo fossero rifugiati e la visione di una pellicola italiana sul tema, “Terra ferma”; infine ci siamo informati sul lavoro svolto dal Centro Astalli, un’organizzazione del Gesuiti che tutela i rifugiati e porta nelle scuola il Progetto “FINESTRE”, un’attività che permette agli studenti di conoscere la realtà del diritto d’asilo. La mia classe ha avuto la fortuna di incontrare G., un testimone volontario che il 3 dicembre nella nostra aula ha lasciato che la sua vita parlasse, senza farsi intimorire dagli strazianti ricordi del passato, catturando, così, l’attenzione di tutti noi a partire dalla descrizione del suo Paese,

    la Repubblica Democratica del Congo. G., raccontando la sua vita di universitario non disposto a vedere rispettati i diritti solo nel resto del mondo e non nel suo Paese, ci ha presentato una storia fatta di dolore e buio, ma fortunatamente anche di speranza e coraggio. Lui ci ha parlato delle ripercussioni che ha subito solamente per aver alzato la voce con manifestazioni, articoli e propaganda mediatica anche su Internet, contro chi negava alla sua gente diritti ceduti per il commercio fruttuoso del coltan, di cui la Repubblica Democratica del Congo è ricca, indispensabile per la produzione dei cellulari soprattutto dell’Occidente tecnologico, a discapito di bambini e uomini africani sfruttati nelle miniere del Paese. Dopo il suo racconto, che ci ha tenuto col fiato sospeso, noi studenti abbiamo posto a G. delle domande con il desiderio di portare anche noi nel cuore la sua storia, fatta di valori e insegnamenti della vita che ritrovano forza quando tutto va male, a tal punto da sembrare che non ci sia più luce.Proprio questo, infatti, ha colpito me e i miei compagni, ovvero non solo il coraggio di G. nell’opporsi alle ingiustizie nel suo Paese per combattere per una vita dignitosa, ma soprattutto l’aver trovato la resilienza dentro se stesso. La classe Terza C è riuscita tutta a mettersi nei panni di un rifugiato, senza dare nulla per scontato, capendo che ogni ferita del passato rimane incisa nella mente e nel cuore, ma anche che ci si può rialzare solo senza porre mai fine ai propri sogni e ai propri obiettivi, senza mai lasciarsi intimorire dagli ostacoli della vita, dato che sono proprio questi che, una volta superati, ci rendono più forti. Noi studenti, pertanto, abbiamo capito che non bisogna ignorare il ricordo o essere indifferenti a situazioni che ci sembrano lontane o non appartenerci. Grazie a quest’esperienza non siamo stati solo informati sulla differenza specifica dei termini profugo, rifugiato, extracomunitario o clandestino, dando così importanza e valore alle parole che usiamo, ma abbiamo capito che bisogna strappare all’orrore dell’oblio e dell’indifferenza ogni tipo di diritto calpestato, affinché il mondo possa rivestirsi di libertà a tutte le latitudini e arricchirsi di umanità.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 19

    UNA FINESTRA SUL MONDO

    Una finestrasul mondoIl diritto d'asiloentra in classedi L. Perri

    Noi studenti della Classe Terza C della Scuola Secondaria di primo grado dell’I. C. “Via P. A. Micheli” abbiamo partecipato al Progetto “Finestre” per provare a metterci nei panni deirifugiati. L’associazione dei Gesuiti che porta nelle scuole questa iniziativa è il Centro Astalli, che si occupa della tutela dei rifugiati in Italia e assiste i richiedenti asilo. Prima di partecipare all’incontro, noi ragazzi, insieme all’insegnante di Italiano e Geografia, ci siamo preparati attraverso numerose lezioni dedicate al tema delle migrazioni, a partire dalla conoscenza della terminologia corretta da usare, spesso ignorata dagli adulti, proseguendo con un focus sul diritto d’asilo, fatto di storie di personaggi famosi e documenti internazionali di tutela da analizzare. Poi abbiamo visto un film di Emanuele Crialese, “Terra ferma”, usando anche il Cinema come lente d’ingrandimento sul tema. Il 3 dicembre 2019, dopo l’introduzione della collaboratrice del Centro Astalli, abbiamo avuto la fortuna di ascoltare la storia di un rifugiato che, offrendosi volontariamente, ha fatto da testimone,

    raccontando fatti che accadono realmente nel mondo, ma di cui purtroppo non ci accorgiamo, perché spesso non sono resi noti dai mezzi di comunicazione.G., un rifugiato politico, ci ha informato della situazione in cui si trova il suo Paese, la Repubblica Democratica del Congo, e del perché lui si trovi ora in Italia, dando voce e volto a storie lette su internet o sui libri di scuola: lavoro minorile nelle miniere di coltan, censura e tortura per chi protesta e denuncia le ingiustizie subite, assoggettamento della stragrande maggioranza della popolazione africana al dominio economico di pochi. Noi studenti, al termine del suo intervento, abbiamo posto molte domande, data la curiosità suscitata dall’ascolto del racconto, appassionante nei momenti di speranza, ma anche straziante per le vicende di dolore e violenza subite dal protagonista di quella che non era solo una storia, ma vita vera in piedi davanti ai nostri occhi. Quest’uomo ci ha parlato in modo generoso di eventi che hanno assunto valore e si sono fatti spazio nelle nostre menti e nei nostri cuori. G. ci ha involontariamente insegnato che bisogna lottare quando si capisce che c’è qualcosa che non va, che appena si è realizzato un obiettivo occorre crearsene uno nuovo, che è necessario saper chiedere aiuto e ringraziare per il sostegno ricevuto dagli altri, che è un dovere di tutti imparare che la vita è una sola e che non è sempre giusta, ma possederla è una virtù e, fin quando la si ha, bisogna coltivarla con cura, nonostante gli ostacoli di cui essa è costellata.G. ci ha commosso, dimostrando grande coraggio anche nel rivivere con noi e per noi le vicende drammatiche che lo hanno visto protagonista. Questo articolo è un ringraziamento a lui per esser stato testimone ed esser riuscito a superare la paura del ricordo al fine di poterci rendere consapevoli e per questo immuni all’indifferenza contro le ingiustizie, atti commessi sempre non solo verso un singolo individuo, ma nei confronti del genere umano tutto.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 20

    CINEMA E FUMETTI

    Criticicinematograficiper un giornodei ragazzi della 2B

    Quando, dove e perché? Il giorno 18 ottobre, le classi 2B ,2E e 2D della scuola secondaria di primo grado Guido Alessi, si sono recate alle ore 9.15 accompagnate dalla prof Francesca Romana Balzani e Angela Picco, all’Auditorium Parco della Musica per assistere alla visione di un film in occasione del Festival del Cinema. Questa è stata la 14° edizione del festival svolto dal 17 al 27 ottobre 1019, in molti luoghi della capitale.Si tratta di un festival cinematografico internazionale che si tiene in autunno. La manifestazione è organizzata dalla fondazione Cinema per Roma, costituita dai soci fondatori Roma Capitale, Regione Lazio, Provincia di Roma e Fondazione Musica per Roma.Il film visto dalle classi si intitolava “Sunburned” della regista Carolina Hellsgards. La durata del film è di 94 minuti.I personaggi: I principali protagonisti del film sono Claire, interpretata da Zita Gaier, Amram interpretato da Gedion

    Oduon Wek, Zoe sorella di Claire interpretata da Nicolais Bonger e infine abbiamo Sophie madre di Claire, interpretata da Sabrine Timateo.

    La trama: Claire è una ragazza di 14 anni che va in vacanza nel Sud della Spagna con sua sorella Zoe e la mamma Sophie. Claire e Zoe passavano le giornate in spiaggia e fu proprio lì che notarono un ragazzo. Lui si chiamava Amram ed era senegalese. Vendeva collane e braccialetti per ricavare un guadagno da mandare alla sua famiglia in Senegal. Un giorno i due si incontrarono e lì si accese una scintilla.Inizialmente Amram la sfruttava e Claire si faceva sfruttare perché era alla ricerca disperata di amore. Claire non veniva considerata dalla sorella ma in particolare dalla mamma, per questo cercava attenzioni dai suoi coetanei tra i quali, Amram. Così , Claire ,inizia a condurre una vita diversa: imitando i grandi e a comportarsi in modo diverso. Per aiutare Amram Claire farà scelte sbagliate, che la porteranno a compiere, anche se inconsapevole, gesti forti e solidali nei confronti di Amram.

    Le critiche degli studenti: Alcuni studenti hanno trovato il film affascinante per la sua ricchezza di contenuto e per la trama così coinvolgente, altri invece non hanno gradito il film ,per le scene non adeguate e per il fatto che non ne hanno capito il messaggio.

    Temi affrontati: Nel corso del film si sono affrontati diversi

    Divertimentoa fumettidei ragazzi della 2B

    Il giorno 27 Novembre le classi 2 B, 3 A, 2 D e 3 C alle ore 11:15 sono state accompagnate dalle professoresse di italiano/storia/geografia nel Teatro della scuola per assistere ad uno spettacolo teatrale basato sull’improvvisazione e il

    racconto. Questo incontro è stato fatto per sensibilizzare i ragazzi alla storia del fumetto “ Kobane Calling” di Zerocalcare. Zerocalcare è un fumettista che ha scelto questo nome d’arte da un annuncio pubblicitario che era uno spray anticalcare.Il fumetto racconta del viaggio dell’autore al confine tra Siria e Turchia a pochi chilometri dalla città assediata di Kobane, dove i Curdi combattono per avere una loro città e identità.Gli attori dopo aver spiegato tutto questo hanno recitato una poesia intitolata “ La guerra degli anziani “ e hanno letto agli alunni una lettera di un soldato curdo.Attraverso questa lettera sono riusciti a raccontare eventi drammatici in un modo anche ironico ed umoristico.Dopo gli attori hanno fatto interpretare ad alcuni studenti una scena del fumetto in cui Zerocalcare doveva nascondere i suoi libri dai turchi che assediavano Kobane.Al termine dello spettacolo gli attori hanno recitato una poesia sulla guerra e sulla pace.Il tema principale di questo spettacolo è l’informazione sui paesi che ancora oggi subiscono le atrocità della guerra Gli studenti hanno trovato molto educativo questo evento ma allo stesso tempo anche divertente e interessante, affermando che gli attori sono stati bravissimi e molto spontanei e soprattutto consapevoli di quanto oltre il mio mondo c’è un universo che ha bisogno di aiuto.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 21

    La Politica trova spazio in AulaSe vogliamo un domani costruiamolo oggidi L. Perri , M.A. Villafuerte Montero

    Gli studenti della classe III C della Scuola Secondaria di I grado dell’I. C. “Via P.A. Micheli”, assieme alle

    altre due terze del Plesso “Guido Alessi”, hanno partecipato al progetto promosso dal Municipio II per

    la creazione di un “Consiglio municipale dei giovani, dei bambini e dei ragazzi” sotto il coordinamento

    dell’associazione “Il Cenacolo”. L’esperienza si è articolata in più giornate. Inizialmente sono state tenute delle ore di laboratorio in classe nelle quali è stato

    spiegato cosa sia un partito, di chi si componga, come trovare dei punti di incontro su un programma comune

    e creare un discorso di presentazione, uno slogan e dei simboli rappresentativi ed identificativi all’interno di una scheda elettorale. I ragazzi delle scuole partecipanti all’interno del Municipio II si sono suddivisi in almeno due partiti per classe, che hanno dovuto esporre agli alunni del proprio istituto le proposte ritenute utili e attuabili per favorire i bisogni dei giovani nel territorio interessato dall’iniziativa. I partiti che hanno rappresentato l’I.C. “Via P. A. Micheli” sono stati “Green Hand” della Terza C e “Sport Word” della Terza B, a seguito del conteggio delle scelte effettuate da tutti gli studenti della scuola, votanti in modalità online nel giorno 21 novembre.I primi due partiti vincitori di ogni istituto si sono incontrati presso “La casa della partecipazione” il 12 dicembre e si sono uniti sotto tre temi, ovvero quello della sicurezza, della socializzazione e dell’ambiente. Martedì 17 dicembre le tre formazioni politiche hanno discusso i loro programmi dinanzi all’Assessore Gisci nell’Aula Consiliare del Municipio II: il vincitore finale è stato il partito della socializzazione.Da questo progetto abbiamo imparato tante cose sulla politica, che deve rappresentare un’occasione di condivisione preziosa per la vita della comunità. Questa proposta nelle scuole ha dimostrato l’attenzione degli adulti per i bisogni dei ragazzi, ma anche quanto sia difficile trovare un punto d’incontro tra posizioni diverse per il bene del maggior numero possibile di persone. Fare politica è cosa complicata e occorre tanto impegno e senso di responsabilità. Noi ce l’abbiamo messa tutta!

    CINEMA E FUMETTI / POLITICA IN AULA

    temi : i principali sono stati l’amore e la diversità. Alcuni alunni pensano che la tematica dell’amore non sia stata trattata in modo adeguato perché non si può annullare se stessi per amore, facendo anche atti inadeguati e sciocchi come ad esempio rubare ai propri familiari; mentre il concetto della diversità è stato trattato meglio perché si sottolineava come sia affascinante conoscere l’altro e viverlo attraverso la conoscenza.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 22

    POLITICA IN AULA

    Tutti al voto!di A. Fresia

    Il “Consiglio municipale dei bambini e dei ragazzi” è un’iniziativa del Comune di Roma Capitale che ha lo scopo di avvicinare i ragazzi alla politica e ai problemi del territorio per farli diventare i buoni cittadini del domani.Gli studenti creano un “partito politico” con alla base un’idea per migliorare il proprio municipio e competono con altri gruppi appartenenti a classi e scuole diverse tramite una vera e propria campagna elettorale. Il progetto è stato realizzato sotto la supervisione e la guida della dottoressa Floriana Esposito, dell’Associazione culturale “Il Cenacolo”, che nei primi incontri, svoltisi da marzo del 2019 durante le ore di Italiano, ha illustrato alle classi lo scopo della politica, l’importanza del lavoro di gruppo e della comunicazione.Dopo si è proceduto con la formazione dei partiti e nella nostra classe ne sono nati tre. Ciascuno di questi ha eletto un portavoce e un vice con il compito di rappresentare il partito e diffonderne l’idea, nel modo più chiaro e convincente possibile.Ma quali potevano essere queste idee?Seguendo le indicazioni della dottoressa Floriana abbiamo pensato a ciò di cui noi, e i nostri coetanei, potremmo aver bisogno nel territorio, finché tutti non abbiamo avuto delle idee da proporre, che hanno ruotato tutte intorno a un’esigenza fondamentale: avere uno spazio di incontro tutto per noi giovani! A quel punto ciò che serviva per la campagna elettorale erano fondamentalmente tre cose: il nome del partito, uno slogan e un discorso.Per il primo la decisione è stata unanime anche se, in quasi ogni partito, è cambiata almeno una volta. Per lo slogan e il discorso, invece, abbiamo diviso il lavoro tra i membri dei gruppi, sia per procedere più velocemente sia per fare in modo che ognuno aggiungesse qualcosa e che nel risultato finale ci fosse stato un aiuto, anche piccolo, da parte di tutti.Da qui in poi i lavori sono proceduti un po’ a rilento per via della scarsa collaborazione di alcuni e, non sempre, siamo riusciti a rispettare le scadenze che ci erano state assegnate. Nel frattempo la dottoressa Esposito e una sua collaboratrice ci hanno dato informazioni sui meccanismi elettorali, dal funzionamento di una cabina elettorale alla struttura di una scheda, perseguendo lo scopo di farci diventare cittadini consapevoli e in grado di votare correttamente per il futuro del Paese.I giorni sono passati e, all’inizio di quest’anno scolastico, nonostante numerosi problemi, proprio come nella vita politica,

    siamo riusciti a produrre in tempo il materiale necessario per la campagna elettorale nella nostra scuola e la votazione.La campagna si è svolta in una mattina di ottobre, è stata breve ma serratissima. Il rappresentante e il vice di ogni partito hanno girato insieme per le classi illustrando le proprie idee e la metodologia della votazione online (introdotta per motivi pratici e ambientali).Quando abbiamo cominciato eravamo molto timorosi ma, andando avanti, siamo diventati più disinvolti, persino spiritosi. Anche se in certe occasioni non siamo riusciti a comunicare chiaramente ci siamo divertiti e abbiamo appreso molto di come funzioni il nostro sistema elettorale.Nonostante il mio partito abbia perso, la vera vittoria è stata ciò che abbiamo scoperto sul mondo in cui viviamo e su alcuni aspetti della politica. L’esperienza fatta, forse unica, ci ha insegnato anche a comunicare meglio, e a ragionare insieme al gruppo come una comunità, condizioni indispensabili per vivere nella società odierna.Ci siamo sentiti, inoltre, cittadini “attivi”, consapevoli che con buona volontà, preparazione, conoscenza del territorio e fiducia possiamo contribuire a cambiare in meglio l’ambiente in cui viviamo.Così, per la mia classe, la 3A, si è concluso il progetto ma i rappresentanti dei vincitori della 3B e 3C si sono recati, il 17 dicembre 2019, presso l’aula consiliare del Municipio II, insieme ad altri gruppi che hanno svolto lo stesso percorso in scuole diverse. Hanno esposto nuovamente le loro idee alla presenza della Presidente Del Bello e dell’assessore Gisci ed eletto il loro nuovo “sindaco”.Un centro ricreativo ed educativo autogestito. È questo, alla fine, il contenuto della delibera discussa e approvata dal Consiglio dei bambini e dei ragazzi. Per ora un sogno, che la presidenza, la giunta e il consiglio del Municipio hanno ascoltato con grande attenzione, riconoscendone l’importanza e impegnandosi a fare quanto possibile per trasformarlo in realtà.

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0 PAGINA 23

    IL VALORE DELLO SPORT

    Tutti ingoalGuido Alessi verso una nuova Avventura!di C. Lo Faro, S.V. Cerioni

    Gli alunni dell’Istituto comprensivo Guido Alessi parteciperanno al “PROGETTO TUTTI IN GOAL!” un progetto che mette in risalto le qualità tecniche e di gruppo del calcio. Il calcio è uno sport che appassiona milioni di persone in tutto il mondo, è uno sport ben strutturato che utilizza l’aggregazione, la sana competizione e il rispetto , regole e valori che servono a noi ragazzi per farci diventare cittadini del futuro. Questi sono tutti temi importanti che hanno lo scopo di far crescere i ragazzi in modo consapevole e responsabile. Questo progetto ha anche lo scopo di insegnare ai ragazzi il lavoro di squadra, la collaborazione e le regole del fairplay.Il fairplay significa letteralmente “gioco leale”, ed ha un suo regolamento che è stato fatto dal PANATHLON INTERNATIONAL, nel 1975 un organismo che induce le persone ad essere sportivi lealmente, introducendo anche i suoi valori morali e culturali

    Le regole del fairplay• Fare di ogni incontro

    sportivo, indipendentemente dall’importanza della competizione, un momento privilegiato;

    • Conformarsi alle regole e allo spirito dello sport praticato;

    • Rispettare l’avversario come se stessi;

    • Accettare le decisioni degli arbitri e dei giudici sportivi sapendo che come noi hanno diritto all’errore, ma fanno tutto il possibile;

    • Evitare aggressioni e cattiverie nei nostri atti, nelle nostre parole, o nei nostri scritti.

    Il progetto “ Tutti in Gol” è così formato; ogni classe deve essere formata da 5 giocatori, all’interno della squadra ognuno avrà un suo ruolo, verranno scelti i colori delle divise e ogni squadra avrà un suo inno, proprio come in una vera squadra di calcio.Gli alunni della 1b, come colore per la divisa della loro classe hanno scelto un colore deciso, vivace e vittorioso, cioè il viola.

    Ecco i ruoli della classe 1b, una classe forte e determinata:

    Caterina Alatri: giocatriceMatteo Angioli: riservaFlaminia Giglio: giocatriceChiara Lo Faro: addetta alla stampaNiccolò Staffa Guidi: vice allenatoreSimone della Nebbia: giocatoreSofia Victoria Cerioni: giocatriceMatteo Frare: giocatoreLorenzo Dal Bon: giocatoreViola Cardini: coreografaEugenio Palmeri: addetto al tifoViola Crispini: arbitroPietro Scoppio: giocatoreGiovanni Piroli: portiereAndrea Palazzo: giocatoreBianca Nobler: giocatriceVittoria Vannutelli: addetta alle intervisteFlavio Anzuinelli: allenatoreDavide Ciampi: giocatoreNicolò Sambucco: riservaEdoardo D’Agostino: riservaPaolo Guzman: riserva

    E, per concludere, ecco, il fantastico e coinvolgente inno della 1B:È tutta un’avventural’Alessi fa pauraperché noi vinceremo e per il mondo gireremol’Alessi vale un re, 1… 2… 3… Alessi alè!! Alè!! Alè!!!!

    Gli alunni della Guido Alessi sono pronti per questa nuova avventura, che terminerà con grandi risultati!

  • 15 APRILE 2020NUMERO 0PAGINA 24

    IL VALORE DELLO SPORT

    Studenti in classe,ambasciatori dello sport in campoe nella vitadei ragazzi della 1D

    Se il fair play può essere inteso non solo come un modo di comportarsi, ma anche come un modo di pensare, lo sport può essere utilizzato come strumento fondamentale per costruire una società corretta e può risultare utile nella gestione dei rapporti nella vita quotidiana.Tutti sappiamo che è fondamentale rispettare le regole per essere persone leali e oneste, sapendo perdere, vincere e accettare le decisioni altrui.L’osservanza di una regola generalmente nasce dalla stima e dalla considerazione verso principi, istituzioni o persone: esiste però un’etica sportiva con regole non scritte che possono dare valore allo stare insieme.Nel 1975 il Comitato Internazionale del fair play ha pubblicato un documento che racchiude tutte le regole di un buono sportivo. Sarebbe bello se ognuno di noi non dovesse consultare questa carta per sapere che bisogna fare di ogni incontro un momento di festa e un’occasione di divertimento, che occorre conoscere e rispettare le regole e gli avversari come se stessi, che è necessario accettare le decisioni degli arbitri e dei giudici sportivi e la vittoria come la sconfitta, che occorre evitare insulti e aggressioni fisiche verso gli altri, non interpretando questi gesti come dimostrazioni di forza, che non si devono usare artifici o inganni per ottenere la vittoria in modo sleale, ma che bisogna aiutare con la propria partecipazione, comprensione ed esperienza il gruppo per raggiungere insieme il traguardo finale.Solo così ognuno di noi potrà diventare giorno dopo giorno un ambasciatore dello sport in campo e nella vita.

    Fairplaydi N. Staffa Guidi, M. Angioli

    La parola fair play deriva dalla lingua inglese, ormai spesso utilizzata nel nostro vocabolario e significa gioco corretto.Il fair play è contrario al razzismo, al doping , alla violenza, alla corruzione, all’infrazione delle regole. Il comportamento di uno sportivo leale è quello di confrontarsi con gli avversari mantenendo un atteggiamento corretto e rispettoso delle regole e degli avversari. L’atleta deve aiutare l’avversario in caso di necessità. Si gioca per divertirsi, rispettando i compagni, gli arbitri e gli spettatori. Bisogna accettare la sconfitta con dignità e umiltà. Il fair play è fondamentale anche come esempio da parte degli atleti più famosi ed è importanti che noi giovani seguiamo con molto interesse ed attenzione. Ciò significa che anche loro sono responsabili del comportamento leale e corretto che noi spesso imitiamo. Purtroppo nel calcio questo fenomeno è molto raro, come ad esempio quando è avvenuto che il calciatore Suarez, durante la partita Italia-Uruguay, diede un morso al nostro difensore Chiellini. Al contrario il calciatore Klose, ex giocatore della Lazio, fece un bel gesto sportivo dopo aver segnato un goal colpendo la palla con la mano senza che nessuno se ne fosse accorto, ed in un primo momento esultò, poi però confessò l’accaduto e il goal venne annullato. La nostra scuola ha aderito ad un progetto nazionale che coinvolgerà tutte le prime medie d’Italia che si chiama ”TUTTI IN GOAL”. Questa iniziativa sarà un vero e proprio torneo di calcio a cinque, dove tutti i ragazzi dovranno mettere in pratica le regole del fair play facendo emergere tutti i valori positivi dello sport. Saremo organizzati come una vera e propria società sportiva, ognuno con i propri ruoli: ci sarà un allenatore, un vice allenatore, la squadra sarà composta da calciatori maschi e da almeno due ragazze, l’arbitro e in tribuna l’addetto ai cori, l’addetto stampa, il cameraman ed il coreografo che si occupa del tifo e degli striscioni.Sarà un evento molto emozionante e costruttivoper tutti noi atleti, professori ed organizzatori. GOAL