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Giornalino scolastico realizzato dagli studenti del Liceo Scientifico "Ilio Adorisio" di Cirò (Prov. di Crotone) - Italy
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di Valeria Gangale e Anna Palmieri
L ’Italia , una nazione che per anni ha dovuto subire lotte ,
estorsioni , sottomissioni , ditta-tori e prese di potere da altri popoli , che l’hanno tenuta sem-pre divisa… Una nazione che riuscì a rialzarsi solo dopo tanto sangue versato , sangue di gran-
(Continua a pagina 2)
Buon Compleanno Italia!
1861-2011: da 150 anni unica e indivisibile. L E A L T R E N O T I Z I E
STORIA I 150 motivi che ren-dono unica l’Italia 3 STORIA Unità d’Italia 4-5
INTERVISTE Intervista doppia 6-7
SCUOLA Convegni sulla legali-tà e Unità d’Italia 8
RELIGIONE La Via Crucis 10
VIAGGIO Progetto Comenius:
Francia 11
LIBRI Vieni via con me 12
ATTUALITA’ Nucleare:pro e con-tro 13
Musica: compagna di vita 14
MUSICA
Ligabue 15
SPETTACOLO Amici 2011 18
TRADIZIONI Tentazioni di Pasqua 19
SPORT Pallavolo 16
SONDAGGIO Fumi? 17
I S T I T U T O O M N I C O M P R E N S I V O “ L . L I L I O ” C I R Ò ( K R ) S C U O L A E L L ’ I N F A N Z I A P R I M A R I A S E C O N D A R I A D I P R I M O G R A D O L I C E O S C I E N T I F I C O V I A S A N F R A N C E S C O 8 8 8 1 3 C I R Ò ( K R )
Il Liceale di Cirò Il Liceale di Cirò D A T A 3 0 A P R I L E 2 0 1 1 A N N O I - N U M E R O 3
Giornalino scolastico del Liceo Scientifico “Ilio Adorisio” di Cirò (KR)
di Fabio Siena
L a propaganda di Giuseppe Mazzini, fondatore della
Giovine Italia e membro di spic-co della Carboneria, era pregna di ideali di libertà e scarna,
(Continua a pagina 5 )
Una, libera e indipendente. Le tappe principali dell’Unità d’Italia
Logo dell’Anniversario
L ’ E D I T O R I A L E
del Dirigente Scolastico
Prof. Gabriele Vincenzo
L a Strada – associazione culturale di Lamezia Ter-
me - alla presenza di Cesare Moreno, fondatore dell’Asso-ciazione nazionale Maestri di strada, che, attraverso lezio-ni –assemblee itineranti, ha lo scopo di diffondere la cultura di piazza in piazza, giorni addietro in un convegno tenu-to nell’Auditorium della scuola media Pitagora ha affrontato il tema del fare scuola in con-dizioni difficili. Un tema di riflessione per tutti i docenti, che rappresentano una cate-goria di persone che di fatto lavora con chi vive condizioni difficili: e cioè i bambini , fan-ciulli e i giovani. Nella nostra società infatti i nostri alunni vivono situazioni non facili, perchè devono crescere, devo-no affrontare le novità e situa-zioni che spesso sono più grandi di loro. Ma in condizio-ni difficili si trovano anche i loro docenti, che non sanno spesso – proprie per le con-traddizioni della società - qua-le incarico la società ha dato loro. Un tema che sarà ogget-to di riflessione, a breve, an-che per i nostri docenti, che operano, in condizioni di disa-gio, e “periferizzati”, in un’a-rea a rischio di dispersione scolastica e di devianza mino-rile, qual è appunto l’area del
(Continua a pagina 20)
www.illicealediciro.altervista.org
P A G I N A 2
Le frecce tricolori,
Roma
150°: Buon Compleanno Italia!
1861-2011: da 150 anni unica e indivisibile. di Valeria Gangale e Anna Palmieri
di patriottici , di veri eroi uniti da un ideale comune, di uomi-ni che hanno rischiato tutto pur di vedere il proprio paese unito! Perché l’unione fa la forza e un paese come l’Italia , ricco di cultura , di meraviglie, di civiltà e di ideali ha bisogno di una forza immensa per difendere tutti questi valori e per mantenere l’equilibrio e la felicità dei suoi cittadini. L’Ita-lia ha da trionfare , è la libertà e l’umanità, è il solo paese dove si gusta ancora la gioia di vivere da cittadini orgogliosi ed amanti del proprio paese , perché per essere italiani bisogna amare l’Italia , giusta o sbagliata che sia , è la nostra patria con le sue grandi quali-tà ed i suoi grandi difetti , ma pur sempre unica ed inimitabi-le ; un’Italia del passato ma che oggi si può riconoscere dovunque, un’Italia grande
(Continua da pagina 1) perché vuol essere europea , vuol essere del mondo, con un’aspirazione culturale uni-versale proprio come sua la matrice Romana e Rinasci-mentale ; un’Italia che si di-stingue per la sua legalità , le sue università , le sue indu-strie e la sua cultura . Noi tutti siamo orgogliosi di esse-re italiani, e dobbiamo conti-nuare ad esserlo , anche se a volte il nostro giudizio ci por-ta ad evidenziare motivi per i quali non dovremmo esserlo , svelando imbrogli e ingiusti-zie . Per una volta almeno proviamo a concentrarci sul perché possiamo ancora dire : “sono fiero di essere italiano”, invece di lanciarci accuse politiche o lamentarsi per la crisi economica , quella c’è ovunque , ne abbiamo passate così tante! Supereremo anche questa. Dobbiamo continuare ad essere uniti , non rovinia-
mo il lavoro dei padri risorgi-mentali, mettiamo d’accordo il nord e il sud , facciamo collaborare la destra con la sinistra; noi non dobbiamo regredire ma bensì migliora-re , rinnovarci , e moderniz-zarci sempre di più mandando avanti il compito che iniziaro-no Cavour, Mazzini , Garibaldi e Federico 2° ; dobbiamo almeno discreditarci in questo modo con loro, loro che ci hanno portati fin qui , loro che hanno fatto l’Italia e gli Italiani stessi. Trasformare l’anniversario dei 150 anni dell’unità di Italia in un nuovo innamoramento del nostro essere italiani non deve essere un modo per convincere noi stessi di dover avere l’orgo-glio nazionale e magari non sentito , ma deve essere un modo per ricordare quanto siamo fortunati ad essere figli di una terra così colorata , così vivace, libera e bella , un modo in più per valorizzarla e mantenerla unica e invidiabile così com’è, ed è per questo che non ci siamo soffermati a raccontare la sua storia , or-mai conosciuta da ognuno di noi , ma abbiamo voluto met-tere insieme tutto ciò che la rende così perfetta , con un pizzico di ironia proprio come noi italiani siamo soliti fare : affrontare le difficoltà che insorgono nel nostro paese con il sorriso stampato in viso e con la stessa fiducia e lo stesso coraggio che ebbero 150 anni fa i creatori dell’ Italia unita !
I L L I C E A L E D I C I R Ò
S T O R I A
P A G I N A 3
1) I militari che muoiono per por-tare la pace nel mondo
2) La sede papale
3) Abbiamo la culla della civiltà romana
4) Tradizione letteraria
5) Il tricolore per cui è stato ver-sato tanto sangue
6) L’inno di Mameli
7) Dieta mediterranea
Perché Garibaldi è riuscito ad unire 1000 uomini per la patria
9) La nostra lingua, la più raffinata bella e melodica
10) Perché siamo una repubblica
11) Perché il rinascimento è parti-to in italia
12) Non c’è la pena di morte
13) Corpus iuris civilis di Giusti-niano
14) La posizione geografica
15) Abbiamo la città eterna Roma, caput mundi
16) Dante padre della lingua italia-na
17) Condizione climatica
18) Perché ci sono ricercatori che anche senza fondi fanno ricerche 19) Per il nostro passato
20) Perché l’Italia viene considera-ta la villa d’europa
21) Perché siamo liberi di espri-mere le nostre idee
22) Nascita delle università, la prima a Bologna
23) Perché ci sono numerose associazioni di volontariato
24) È stato sparso tanto sangue per l’unità e ne andiamo fieri
25) Le belle donne
26) Il grande turismo in tutte le stagioni
27) La giustizia che cerca in tutti i modi di combattere la mafia
28) Perché è stato un italiano a scoprire l’america
29) La buona musica
30) Il made in Italy
31) La squadra di calcio campione del mondo nel 2006
32) L’ospitalità e l’accoglienza che l’italia offre agli stranieri 33) Per-ché siamo tra le prime 8 nazioni più ricche del mondo
34) Milano sede della moda
35) Sofia loren
36) Benigni
37) Rita Levi Montalcini
38) Leonardo da vinci
39) Abbiamo avuto le più grandi menti in tutti i campi dell’arte 40) Tanti giovani sono morti perché io potessi vivere in italia
41) Perché abbiamo avuto l’uomo dei due mondi : Garibaldi
42) Giuseppe verdi
43) Gli uomini italiani, calorosi e passionali
44) Siamo orgogliosi che la moglie del presidente francese sia italiana 45) Monica Bellucci
46) Abbiamo il mare più bello
47) Perché la droga è illegale
48) Perché grandi invenzioni (come il telefono di Meucci)sono state inventate in italia
49) Perché i partigiani hanno rove-sciato il duce
50) Galileo Galilei
51) Alberto Sordi
52) Totò
53) Monumenti
54) Perché gli uomini italiani sono molto calorosi e passionali
55) L’ottima cucina
56) Mastroianni
57) La nostra lingua come si scrive si legge
58) La costiera amalfitana
59) Pausini e Bocelli
60) La pizza napoletana
61) Siam fieri di far parte dell’unio-ne europea
62) Perché abbiamo sanremo festi-val della musica
63) Forma geografica della nostra nazione (stivale)
64) Michelangelo
65) Miss italia, concorso di bellez-za più famoso
66) Perché attraverso miss italia nel mondo,scopriamo le bellezze italiana sparse in tutto il globo 67) Pavarotti
68) Perché siam fieri dei “tenoretti” di ti lascio una canzone che hanno riscosso un successo a livello mondiale
69) Federico II e la scuola siciliana
70) Abbiamo avuto tre palloni d’oro
71) Per la nobiltà d’animo, stilnovi-sti
72) Mazzini
73) La fiat
74) Lo statuto dei lavoratori nel 1970
75) Perché fu un italiano a scopri-re la teoria egocentrica
76) Valentino Rossi pilota motoci-clistico
77) I nostri valori
78) I recods di Mario Biondi , mai battuti da nessun’ altro
79) Buffon, migliore portiere al mondo
S T O R I A
I 150 motivi che rendono unica l’Italia.
di Valeria Gangale e Anna Palmieri
P A G I N A 4
I 150 motivi che rendono unica l’Italia. di Valeria Gangale e Anna Palmieri
80) Gli italiani che sono all’este-ro, sempre legati al nostro paese, che sperano un giorno di ritar-
narvi 81) La libertà di pensiero e parola
82) Perché siamo un paese de-
mocratico
83) Federica pellegrini
84) Ferrari
85) Luca e Paolo
86) La “normale” scuola scuola
superiore di pisa
87) Il nostro territorio ci offre bellezze naturali e invidiabili 88)
Perché ci sono calciatori bravi come Fabio Cannavaro
89) Carla Fracci
90) Puccini
91) Festival di venezia al quale
accorrono registri e attori da tutto il mondo 92) Raffaello
93) Dario Argento
94) La nutella
95) Perché da noi, i nonni sono importanti tanto da aver creato una data in cui essi vengono
celebrati 96) Siamo un popolo d’artisti,santi e navigatori
97) Nel nostro mare ci sono
ancora porti di realizzazione romana ove attraccano navi di
ogni stazza 98) Perché siamo eredi degli antichi romani
99) Perché italiani sono stati
Falcone e Borsellino e tutti colo-ro che sono morti per un’italia
migliore 100) Perché pur con tanti disonesti ed ignavi, ogni
tanto ci sono gruppi di giovani
che ci riscattano da tutto ciò 101) Camillo Benso Conte di Cavour che che gestì e progettò con
grande abilità la costruzione del Regno d’Italia 102) Petrarca fon-
datore del sonetto
103) La prima atelièr in Italia delle sorelle Fontana
104) Perché a molti italiani dispia-
cerebbe essere di un ‘altra nazio-ne 105) Guido Contini
106) Vittorio Gassman
107) Vittorio de Sica
108) Ennio Morricone
109) Roberto Vecchioni
110) Le industrie
111) Luigi Lilio e la fondazione del calendario
112) Perché è una scuola calabre-
se ad essere stata scelta per il comenius 113) Mare più bello
(bandiera blu)
114) Ponte ad arcata,il secondo più alto d’Europa (Catanzaro)
115) Sono fiero di sentirmi chia-
mare “terrone”
116) Vino di cirò
117) Per il senso del sacrificio
118) Peperoncino
119) Turismo
120) Campanellismo calabrese
121) Claudia Trieste
122) Maria Perrusi
123) Mia Martini e Loredana Ber-tè
124) Rino Gaetano
125) La scuola pitagorica
126) Gioacchino da Fiore
127) Bronzi di Riace
128) Lungomare di Reggio, km più bello d’europa
129) Rino Gattuso
130) ‘nduja
131) Ginestra bianca che si trova
solo a Cirò
132) Liquirizia (Amarelli)
133) Mino Reitano
134) Iaquinta per l’ultimo goal
segnato ai mondiali nel 2006
135) Cipolla di Tropea
136) Finocchi di Isola Caporizzuto
137) Tradizioni culinarie
138) Perché il bergamotto si pro-
duce unicamente in Italia
139) Campanella Tommaso
140) Perché siamo eredi della civiltà Greca
141) Raoul Bova
142) Personaggi importanti a livel-
lo culturale dello spettacolo
143) Vittotia Belvedere
144) Sila e parco del Pollino
145) Perché le nostre terre offro-
no una vasta scelta di mete turisti-che
146) Otello Profazio
147) Per i mandarini di Rossano
148) Roberta Morise
149) Elisabetta Gregoraci
150) Perche in tutto ciò che fac-ciamo NOI CI METTIAMO IL CUORE!
I L L I C E A L E D I C I R Ò
S T O R I A
Una, libera e indipendente. di Fabio Siena
P A G I N A 5
invece, d’interesse personale ed ambizione politica, perciò è in essa che va ritrovato lo spirito puro che animò, le personalità più colte, prima, e l’intera popolazione, dopo, e che permise l’epilogo positivo delle vicende italiane. Nel suo rifiuto di realizzare l’unità col sostegno d’un so-vrano italiano oppure con quello d’una potenza straniera e nell’appoggiare vigorosamente la convinzione che questa missione sarebbe stata l’unico sistema di ridonare prospe-rità e floridezza ad una terra martoriata e divisa, va indivi-duato il primo passo in avanti, la prima presa di coscienza concreta e razionale del problema d’arretratezza della penisola, nei confronti dei progressi ottenuti, in campo istituzionale e culturale, dalle altre potenze europee, usci-te dal congresso di Vienna e dalle alleanze internazionali sempre più forti, competitive e inavvicinabili. Ma le rivolte del ’48 fallirono, e quella dei fratelli Bandiera, eroi calabresi ed italiani ancor prima che l’Italia fosse co-stituita, è solo una di tante testimonianze che provarono la mancata risposta popolare all’appello dei nazionalisti. Una risposta che legittimamente, in tempo di prepotenza feudale dei sovrani e povertà dei contadini, sempre più sfruttati e lontani dalle innovazioni tecnologiche, non po-teva arrivare. L’indifferenza, così, sguazzante tra stanchez-za, paura e analfabetismo diffuso, trionfò clamorosamente, almeno per il momento, sulla spinta riformatrice, facendo crollare l’utopia di Mazzini. Giuseppe Mazzini Al fallimento della prima guerra d’indipendenza e con l’en-nesimo insuccesso di Sapri, tuttavia, il neoeletto primo ministro del regno sabaudo, il conte Camillo Benso di Cavour, nell’attenzione verso il suo stato, cercò l’alleanza al’estero con la Francia e iniziò una serie di progetti e macchinazioni che, pur nella loro freddezza e nella faziosa ricerca di ricchezze, prepararono la strada alle ultime bat-taglie. Per rifocillare la banca centrale di Sardegna, sull’orlo del fallimento, infatti, il conte puntava ad assorbire le quo-te del regno delle Due Sicilie, in cui all’epoca circolavano monete d’oro e d’argento in grande quantità. Fu da Quarto che la spedizione del condottiero dei due mondi partì inesorabile alla presa del Mezzogiorno. Giu-seppe Garibaldi, distintosi in numerose battaglie, tra cui degna di nota è quella di Calatafimi, oltrepassò, col soste-gno locale, l’isola siciliana e lo stretto di Messina, sbarcan-do nei pressi di Melito di Porto Salvo per dare la possibili-tà ai suoi millenovanta volontari di rifocillarsi. Qui una stele di marmo e una palla di cannone, ancora conficcata nelle mura della casa che ospitò le truppe dalle camicie rosse, rievocano quel 25 Agosto 1860 in cui la storia della dominazione borbonica in Calabria giungeva al termine. Ma l’Italia consegnata in mano a Vittorio Emanuele II di Savoia, presso Teano il 26 Ottobre, non poteva ancora definirsi, sebbene quasi completamente unita, né libera, né indipendente, né democratica. La prospettiva di patria come “…casa dell’uomo, non del-lo schiavo”, esaltata dal primo grande statista del nostro beneamato stivale, era purtroppo ancora lontana, pur quando nel 17 marzo del ’61 fu proclamato l’erede della casata di Savoia re dello stato nascituro. Il compito che spettava al nuovo governo del Regno d’Ita-lia era arduo e fondamentale: consisteva nel far germoglia-re e cementificare il senso di appartenenza ad un’unica grande nazione in ventidue milioni di abitanti. Le condizio-
ni erano, tuttavia, di arretratezza generale, il tasso di analfa-betismo era del ben 80%, l’economia era basata ancora sull’a-gricoltura e vi era un enorme divario tra Nord e Sud che originò la questione meridionale, ancora oggi lontana da una soluzione definitiva. Scoglio di Quarto L’Unità d’Italia è, comunque, da considerare la prima spinta innovatrice in un processo di liberazione dal pesante fardello del passato, un impulso che sconvolse i vecchi equilibri del potere arrogante e la presa di coscienza della necessità d’u-nirsi in un unico organismo, complesso ed articolato in regio-ni dalle diverse tradizioni, ma capace di perseguire finalità comuni, prima fra tutte l’indipendenza dallo straniero. Un processo che può reputarsi arrivato all’apice, in maniera lenta, graduale, e con grande fatica, soltanto nel secondo dopoguerra, quando le nuove forze liberali, il più ampio ac-cesso alle votazioni, alle quali per la prima volta parteciparo-no anche le donne, e il rifiuto sistematico della guerra permi-sero il superamento della monarchia e il parto della repubbli-ca democratica fondata sul lavoro in cui oggi abbiamo la for-tuna di vivere e in cui anche i nostri figli dovranno essere fieri di crescere. Nella ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dall’u-nificazione territoriale della nostra Italia può definirsi appro-priato più che mai l’appello, che mi appresto a rivolgere alle nuove e vecchie generazioni, di non dimenticare la nostra storia, ma anzi di servircene per lottare contro chi, animato da sete di gloria e privo di rispetto per le istituzioni, le alte cariche e la costituzione italiana, mira a interrompere questa continuità che tanti frutti ha prodotto nell’ultimo secolo. Il popolo italiano senza la forza derivante dall’unione cultura-le, che, a parer mio modesto, deve essere forte al punto da eliminare i pregiudizi, non sarà mai capace di affrontare le grandi sfide del futuro né tantomeno di tenere il passo con una Europa in continua evoluzione. “Celebrando il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia guardia-mo avanti, traendo dalle nostre radici fresca linfa per rinno-vare tutto quello che c’è da rinnovare nella società e nello Stato” Sono le parole cariche di ideali, fiducia ed, oserei dire, amore pronunziate, in occasione dell’inizio delle sobrie cele-brazioni presso Quarto, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Giorgio Napolitano Dialogo costruttivo con le minoranze etniche e religiose; rispetto degli eroi del passato, dei nostri antenati, che versa-rono il loro sangue sulla fertile terra donataci in eredità; rifiu-to della prepotenza e ricerca continua della mediazione paci-fica; partecipazione al progresso scientifico e tecnico, al pas-so con le grandi potenze internazionali; stima nei confronti di Forze Armate, Polizia, Magistratura, Politica, e, in caso di disaccordo, diplomatica e controllata opposizione, mai ostru-zionistica; orgoglio nell’esaltazione delle proprie origini sono solo alcuni dei punti fondamentali per far sì che questa Italia, senza lasciare indietro il ricco, di menti e patrimonio umani-stico, meridione, possa sperare a nuovi straordinari traguardi e a esser definita senza timore o vergogna alcuna “una, libe-ra, indipendente e repubblicana”.
S T O R I A
P A G I N A 6
Intervista doppia: due liceali a confronto di Silvia Piscitelli, Oreste Sabatino, Roberta Siciliani, Ilaria Arcuri.
I N T E R V I S T E
VS ALESSANDRO Nome? MARIA
PUCCI Cognome? FRANGONE
NESSUNO Soprannome? MENTADENT
8 Voto più alto ricevuto? 9
3 Voto più basso ricevuto? 3
EQUITAZIONE Sport preferito? PREFERISCO UNA PASSEGGIATA
MILANO Città preferita? SYDNEY
JUVENTUS Squadra del cuore? JUVENTUS
LA MIA RAGAZZA Uomo/Donna ideale? IL MIO RAGAZZO
MARIA Persona più importante? ALESSANDRO
11 ANNI Primo bacio? NO COMMENT
15 ANNI Prima sbornia? MAI AVUTA
PORTARE LA MIA RAGAZZA BEN-DATA E GUARDARE LE STELLE
SULLA SPIAGGIA
Pazzia fatta per amore? TANTE
AVERE UN LADRO CHE MI RUBA IN CASA
Incubo più ricorrente? NESSUNO
ANDARE IN MOTO CON VALENTI-NO ROSSI
Sogno più ricorrente? ESSERE UNA CANTANTE
DESTRA Destra o sinistra? SINISTRA
DEMOCRAZIA Democrazia o dittatura? DEMOCRAZIA
NESSUNO Scheletro nell’armadio? NESSUNO
SIMPATIA Pregi? BONTA’
LENTEZZA Difetti? FRETTOLOSITA’
GETTARE UN PANINO IN MEZZO LA STRADA DICENDO:TANTO NON MI HA VISTO NESSUNO,E INVECE UN SIGNORE MI DICE SI SI TI HO
VISTO IO
Figuraccia Peggiore? SOLO UNA?
LA VITA E’ UNA, VIVILA AL MASSI-MO DELLE TUE POSSIBILITA’
Una frase che la fotografa? IL DESTINO HA LA SUA PUNTUALI-TA’
UNA CATASTROFE DI VITE UMA-NE DISTRUTTE
Cosa pensa della guerra in Libia? FA VERAMENTE SCHIFO
SI Guarda il Grande Fratello? NO
NO E x‐factor? SI
VASCO ROSSI Cantante preferito? LIGABUE
PENELOPE CRUZ Attore/attrice preferito/a? MERYL STREEP
SI È iscritto su facebook? SI
2 ORE AL GIORNO Quanto tempo passi su Facebook? 1 ORA AL GIORNO
ECONOMIA ED IMPRESA Ultimo libro letto? LE PAROLE CHE NON TI HO DET-TO
NESSUNO Libro preferito? HO CERCATO IL TUO NOME
IL PADRINO PARTE TERZA Film preferito? IL DIAVOLO VESTE PRADA
ABBASTANZA Sei soddisfatto di quello che hai? SI TANTO
COSTRUIRE UNA FAMIGLIA SA-NA
Sogno nel cassetto? ESSERE UNA BUONA MAMMA E UN OTTIMA MOGLIE
ORESTE SABATINO Il/la compagno/a più simpatico/a? I SOLITI 4
NESSUNO E quello/a meno simpatico/a? NESSUNO
GIULIA CERCHIARA Prof. Preferito?
ASSUNTA MADERA
NESSUNO Prof. Meno preferito? ANGELA COSTA
ITALIANO Materia preferita? ITALIANO
MATEMATICA Materia odiata? BIOLOGIA
SI Fidanzato/a? SI
SI Ti piace qualcuno/a? SI
LA MIA RAGAZZA Chi? IL MIO RAGAZZO
CIAOOOOOOOOO A TUTTIIIIII Un saluto… BACI…
P A G I N A 7 I N T E R V I S T E
Intervista doppia: due professori a confronto di Silvia Piscitelli, Oreste Sabatino, Roberta Siciliani, Ilaria Arcuri.
VS
BRUNELLA Nome? CRISTINA
MORRONE Cognome? SPINA CONIUGATA Stato civile? CONIUGATA
DOCENTE Formazione? SCENTIFICA 50 Voto di maturità? 48
DA SETTEMBRE Da quanto tempo insegna in questa scuola? DA SETTEMBRE
STORIA E FILOSOFIA Cosa insegna? SCIENZE
2 Voto più basso dato? TRE
4 Voto più basso ricevuto? SEI
NESSUNO Sport preferito? CALCIO
TUTTI Piatto preferito? LASAGNE
ITALIA Viaggio ideale? LUNA NESSUNA Squadra del cuore? INTER
INTELLIGENTE E CARISMATICO Uomo/Donna ideale? AFFASCINANTE
MIO FIGLIO Persona più importante? JODY
14 ANNI Primo bacio? 13
PRIMA ED UNICA 21‐22 Prima sbornia? 20
NESSUNA Pazzia fatta per amore? CONVINCERE MIO MARITO A SPOSARMI
L’ESAME DI BIOLOGIA Incubo più ricorrente? NESSUNO
NESSUNO Sogno più ricorrente? VINCERE ALL’ENALOTTO
SINISTRA Destra o sinistra? SINISTRA
FINI Berlusconi o Fini? NESSUNO
MARX Hegel o Marx? MARX DEMOCRAZIA Democrazia o dittatura? DEMOCRAZIA
NESSUNO Scheletro nell’armadio? NESSUNO
TANTI Pregi? QUALCUNO
TANTI Difetti? TANTI
CON UNA COLLEGA Figuraccia Peggiore? CONFONDERE NOMI E PERSONE
Una frase che la fotografa? SOLARE
TRAGEDIA Cosa pensa della guerra in Libia? INUTILE
PREOCCUPATA SERIAMENTE PER I GIOVA‐NI
Cosa pensa della situazione economica e sociale?
DISASTRO
NO Guarda il Grande Fratello? QUALCHE VOLTA
NO E x‐factor? QUALCHE VOLTA
NON LI CONOSCO Chi sono i Tokio Hotel? NON LO SO
BAGLIONI Cantante preferito? BATTISTI
ZINGARETTI Attore/attrice preferito/a? RICHARD GERE
SI È iscritto su facebook? NO
SE SAPUTI USARE OK Cosa ne pensa dei social network? UTILI
PERLE AI PORCI Ultimo libro letto? BIBBIA
Libro preferito?
Film preferito? NON SMETTERE DI SOGNARE
FOLLE Come si ricorda da giovane? LO SONO ANCORA
SI È soddisfatto di quello che ha? NO
RITORNARE A VIVERE A ROMA Cambierebbe qualcosa della sua vita? QUALCOSA?
RITORNARE A VIVERE A ROMA Sogno nel cassetto? RESTARE SEMPRE CON I GIOVANI
TUTTI Il/la collega più simpatico/a? ESISTONO!
NESSUNO E quello/a meno simpatico/a? SCELTA IMBARAZZANTE
MERAVIGLIOSA Giudizio sul collega? NO COMMENT
P A G I N A 8
Logo della manifestazione
Mai più divisi. 12 marzo 2011. L’Alikia ospita le istituzioni e le scuole per un importante convegno
Educazione alla legalità, convegno all’Alikia Dibattito e discussione all’Alikia di Oreste Sabatino
I eri 9 marzo 2011, a quasi due mesi di distanza dal
convegno sul “No Ndranghe-ta “, il teatro “Alikia” di Cirò Marina è stato di nuovo cen-tro di discussione sulla legali-tà. L'incontro, organizzato dal “Liceo Scientifico Ilio Adori-sio”, ha visto la partecipazione delle scuole di Cirò Mari-na,Melissa e Crucoli,i rispetti-vi sindaci delle varie ammini-strazioni,delle forze armate e da Sua Eccellenza il Prefetto Dr. Vincenzo Panico e il Pro-curatore della Repubblica di Crotone Dr. Raffaele Mazzot-ta. Dopo i saluti e ringrazia-menti da parte del Dirigente Scolastico Prof. Gabriele Vin-cenzo, la parola è passata ai vari amministratori che si sono complimentati con le autorità presenti per il grande lavoro. Sul palco sono saliti i ragazzi-attori che, grazie al-
l’impegno della Prof.ssa Filo-mena Caruso, hanno esibito un cortometraggio. La parola poi è passata a Sua Eccellenza il Prefetto, il quale ha illustra-to il lavoro svolto dalla Pre-fettura in sintonia con la Pro-cura per contrastare la crimi-nalità e le indagini della magi-stratura che hanno portato alla confisca di beni e al patto "Io denuncio". Successivamen-te il Procuratore ha sottoline-ata l’importanza di radicare il concetto di legalità in seno ai
giovani, futuro di questa terra. Cambiare si può. Infine,ha sottolineato la neces-sità di una presenza attiva da parte dello Stato. Al termine degli interventi, i ragazzi han-no posto domande di vario genere alle quali è stato rispo-sto con molta chiarezza. La manifestazione si è conclu-sa con l’ennesimo messaggio di speranza,per una terra che ormai da troppo tempo è terra di sangue,vendetta e malaffare. Cambiare si deve!
Cirò, diretta dal maestro Vincenzo Salituri, che ha ese-guito l'inno d'Italia accompa-gnata dalle voci di tutta la platea. Primo intervento del-l'evento è stato quello del nostro Preside, il Prof. Ga-briele Vincenzo, che insieme al segretario Luigi Ruggiero sono stati i promotori del convegno, dopo saluti e rin-graziamenti agli ospiti presenti in sala, ha passato la parola al Sindaco di Cirò Superiore, l'Avv. Mario Caruso, che ci ha voluto chiarire il ruolo chiave
della calabria e la sua ricchez-za prima dell'Unità, al Prof. Giuseppe Russo Vicesindaco di Cirò Marina, al Prof. Anto-nio Sicilia, Sindaco di Crucoli, che ci ha letto il giuramento a cui dovevano sottoporsi gli aderenti alla Giovine Italia e a Luigi Murgi Sindaco di Melissa.
Rilevante è stato naturalmen-te l'intervento dell'On. Nico-demo Oliverio, originario di Cirò Superiore, deputato al Parlamento per il Partito De-
(Continua a pagina 9)
di Anna Marino
I l 17 marzo 1861 nasce lo stato italiano, la nostra
nazione quest'anno compie 150 anni e accanto a manife-stazioni e iniziative più ampie, il 12 marzo 2011 si è tenuto, anche da noi, un importante convegno, organizzato in mo-do efficiente e che ha cercato di radunare intorno a sè le più importanti istituzioni del pae-se e dei paesi vicini. Il conve-gno è stato aperto magistral-mente dalla Banda Musicale di
S C U O L A
il Prefetto Vincenzo Panico e il Prof. Gabriele Vincenzo
I L L I C E A L E D I C I R Ò
P A G I N A 9
mocratico che ha cercato di orien-tare di nuovo i giovani verso la politica allontanando quelli che sono i loro comuni pregiudizi, affermamando che "la politica non è sporcizia, ma servizio", e che per rendere reale questa affermazione è necessario risolvere le questioni di fondo all'interno dello Stato Italiano supportando e incitando un maggior dialogo tra nord e sud, e come politico, soddisfatto dell'i-niziativa appena presentatagli, si è considerato felice di poter rappre-sentare Cirò Marina in Parlamento il 17 marzo.
Intervento seguito da quello del rappresentante della consulta provinciale degli studenti, Giusep-pe Marziano, che ha volto il suo discorso sulla perdita di valori nazionali e patriottici da parte dei giovani.
Attesa e entusiasmante è stata l'esposizione dello storico Saverio Di Bella, docente all'università di Messina. Lo storico ha chiaramen-te insistito sull'importanza di fon-do dell'Unità, ribadendo che fu un percorso lungo e difficoltoso, realizzatosi in modo graduale.
"Il lavoro", ribadisce Di Bella, "è un diritto che va garantito a tutti, diritto che rende l'uomo libero e dignitoso", ed è proprio per difen-dere questo diritto, spiega ancora Di Bella, che i meridionali, il cui lavoro era basato fondamental-mente sulla terra, negli anni dopo il 1861 si persero nel brigantaggio, per ribellarsi a quell'Italia, unita si, ma ancora molto divisa socialmen-te. I diritti che i nostri antenati hanno costruito con grandi ideali di libertà e democrazia vanno mantenuti, perchè diritti inaliena-bili e intangibili. Non sono manca-ti, inoltre, momenti musicali offerti dai "Carboidrati" gruppo musicale di Cirò e dalla già citata Banda Musicale di Cirò che a fine conve-gno ci ha deliziati nuovamente con diverse musiche di gusto patriotti-co.
(Continua da pagina 8) Molto è prevalso dall'evento, la partecipazione di personalità abba-stanza rilevanti ha destato l'atten-zione di buona parte dei giovani presenti in sala, l'importanza attri-buita all'unità della nazione, consi-derata un "bene supremo" ha spia-nato la strada per nuovi progetti, per nuovi dialoghi, per nuove idee. "Mai più divisi", era il titolo del convegno e mai più divisi dovrà essere un ideale da perseguire e raggiungere con tutte le nostre forze e con tutta la nostra dedizio-ne.
S C U O L A
“...l'importanza
attribuita all'unità
della nazione,
considerata un "bene
supremo" ha spianato
la strada per nuovi
progetti, per nuovi
dialoghi, per nuove
idee.”
Sopra, il pubblico
che ha partecipato
al convegno.
Sotto, i Carboidra-
ti che hanno ani-
mato la giornata
P A G I N A 1 0
“La via crucis è
una pratica di
devozione popo-
lare assai diffusa
in tutto il mondo
cristiano,che in-
vita a recuperare
gli episodi del
percorso
di Gesù...”
A destra:la
Via crucis a Roma
Via Crucis Di Prof.ssa Giulia Cerchia-ra
L a via crucis è una pratica
di devozione popolare
assai diffusa in tutto il mondo
cristiano,che invita a recupe-
rare gli episodi del percorso
di Gesù,carico della croce,dal
pretorio di Ponzio Pilato alla
cima del calvario. Risale alla
drammatizzazione medievale
che intende,in questo mo-
do,proporre alla meditazione
e alla venerazione, il mistero
salvifico della Passione e mor-
te del Signore. Le sue origini
più remote sono sconosciute.
Si diffuse nei primi secoli del
nostro millennio, al tempo
delle crociate (sec. XII-XIV),
quando i pellegrini reduci dal
Santo Sepolcro sentirono il
bisogno di rievocare i luoghi
visitati e i momenti della Pas-
sione di Cristo. Gli episodi
nei quali si snoda furono dap-
prima in numero variabi-
le,successivamente stabiliti nei
15 attuali. La maggior parte di
essi corrisponde alla narrazio-
ne evangelica. Le tre cadute e
gli incontri con Maria e la
Veronica sono invece soltan-
to verosimile. La sua propaga-
zione avvenne principalmente
per opera dei padri France-
scani. Nel 700 ebbe una lun-
ghissima accoglienza;ne fu
apostolo fervente S. Leonar-
do da Porto Maurizio. Oggi la
via crucis si espone in ogni
Chiesa. È ancora l’invito a
rievocare la salita di Gesù al
calvario, come un modo effi-
cace per predisporsi a vivere
più consapevolmente l’Euca-
restia, continuazione sacra-
mentale del sacrificio che
Cristo consumò sulla croce,
mediatore e pontefice fra Dio
e gli uomini. Ogni cristiano
deve fare la propria via crucis
così come la madre di Gesù
deve averla fatta tante volte,
fino al giorno del transito
glorioso in Paradiso, dove fu
accolta dall’immensa schiera
di angeli e dei Santi. La croce
per il cristiano non significa
dolore cieco, crudele, assur-
do, ma… gioia e speranza.
I L L I C E A L E D I C I R Ò
R E L I G I O N E
P A G I N A 1 1
incontrato persone molte diverse tra loro e che si allonatavano deci-samente dal loro comune stile di vita, ma andando avanti, si sono sempre più ambientati, hanno dialogato piacevolmente e hanno instaurato buonissimi rapporti con i ragazzi stranieri. La mattina, pro-prio secondo lo scopo del proget-to, era dedicata all'integrazione tra tutti i ragazzi presenti, poichè oltre all'Italia, la Francia ha ospita-to anche l'Austria e il Liechten-stein, dunque i ragazzi hanno avu-to l'opportunità di conoscere non solo la realtà francese ma anche quella di altri stati europei. Furono
svolte diverse attività inerenti al progetto SOL(self-organized lear-ning), come ad esempio presenta-zioni e cartelloni per inquadrare le abitudini, la storia, le idee politiche e religiose dei diversi stati. Nel pomeriggio invece i ragazzi pote-vano essere direttamente a con-tatto con lo stile di vita francese, potevano tranquillamente insieme ai loro corrispondenti fare un giro per la città, per i parchi, per i ne-gozi o visitare il bellissimo castello di Angers.
L'esperienza è stata vissuta a pie-no, i partecipanti sicuramente non si sono sottratti a nessuna forma di divertimento, hanno trovato piacevole il soggiorno e interes-santi i ragazzi francesi, non hanno incontrato profonde difficoltà per quanto riguarda il clima, il cibo o comunque la cultura in genere. Non sono mancati naturalmente diversi incidenti di percorso, ma comunque i ragazzi sono riusciti a cavarsela sempre e a ricavare da questa esperienza buoni consigli e buoni propositi per il futuro. A-spettano adesso con ansia e felicità il loro arrivo in Italia, che sperano si terrà a Settembre, per riabbrac-ciare i loro nuovi amici francesi!
Di Anna Marino
E dopo l'esperienza in Austria, ecco che per il Liceo di Cirò il
progetto Comenius continua. La tappa del nuovo viaggio questa volta è stata la Francia, il viaggio si è tenuto dall'11 al 15 Aprile 2011 e a partecipare sono stati anche stavolta ragazzi delle classi quarte:
Martina De Franco, Alexandr Gerasimov, Giuseppe Giardino, Anna Marino, Marco Murano, Miriana Rizzo, Maria Teresa Parril-la e Pasquale Sculco accompagnati dal preside dell'istituto Gabriele vincenzo e dalle prof.sse Filomena Caruso e Carmela Padula.
Il viaggio è stato divertente, entu-siasmante e sicuramente istrutti-vo, ha messo i partecipanti di fronte ad una realtà completamen-te diversa da quella in cui vivono. Arrivati in Francia i ragazzi sono rimasti subito affascinati dal paese in cui hanno soggiornato, Angers nella Loira, città abbastanza gran-de, ma comunque tranquilla e ben curata. L'accoglienza si è fatta sentire da subito, ma bisogna am-mettere che inizialmente l'integra-zione nelle famiglie e tra i ragazzi è sembrata un pò difficile ma nien-te di insuperabile. I ragazzi hanno
Il progetto Comenius continua.
Il Liceo di Ciro’ Arriva In Francia.
“Il viaggio è stato
divertente,
entusiasmante e
sicuramente
istruttivo, ha
messo i
partecipanti di
fronte ad una
realtà
completamente
diversa da quella
in cui vivono…”
V I A G G I O
I docenti e i presi-
di degli Istituti
Giro serale con i ragazzi francesi
P A G I N A 1 2
Vieni via con me di Roberto Saviano “Vieni via con me” : un piccolo titolo ma che dice molto , o forse TROPPO !
Di Valeria Gangale
R oberto Saviano
scava dentro alcu-
ne delle ferite vecchie e
nuove che affliggono il
nostro Paese , ferite
inguaribili , che ancora
oggi lo marchiano di
disonestà , crudeltà ,
inganni , e soprattutto
ingiustizie .
Ci racconta di un paese
in cui non viene ricono-
sciuto il valore della sua
unità nazionale , che non
riesce a fermare il subdolo
meccanismo della macchina
del fango e l’espansione della
criminalità organizzata al
nord , un paese in cui l’emer-
genza rifiuti è controllata dalla
camorra per scopi illeciti e
criminali; ci narra di innocenti
che hanno perso la vita per
combattere questa lotta , che
sembra non finire mai , inno-
centi che forse hanno senti-
to , visto e parlato troppo!
Lui , uno dei pochi uomini ,
non segnati da omertà e che
rischia la vita per una passio-
ne civica ma riconosciuta in
nessun’altro fin ora, racchiude
in un unico libro fatti e rac-
conti di chi , almeno per una
volta , ha saputo reagire ed ha
provato a ribellarsi ; vuole far
sapere a tutti , quello che
accade nell’Italia d’oggi , e
soprattutto far comprendere
a tutti gli italiani perché non si
riesce ad andare avanti . Un
libro che fa diventare le storie
di pochi , storie di tutti , fa-
cendo capire che siamo anco-
ra in tempo per risollevarci e
per costruire un’Italia diver-
sa , se non migliore ; Fatti
veri, drammatici e scandalosi,
già noti, ma dimenticati, ac-
cantonati per non disturbare
il manovratore e per preser-
vare l'immagine del nord im-
prenditoriale , onesto e ri-
spettoso della legge , provan-
do a nascondere la realtà che
ci circonda che , invece , è
ben diversa.
“Vieni via con me” è un libro
di denuncia verso il sistema ,
che tocca nel più profondo la
nostra coscienza , narrando
tragedie di vita reale che sono
state spesso affrontate con
coraggio e determinazione,
come fece, per esempio, Pa-
nizza sfidando la ‘ndrangheta
calabrese o Calamandrei di-
fendendo la Costituzione .
Saviano manda Un messaggio
importante a tutti gli italiani ,
un messaggio che sollecita il
coraggio e la forza nascosta in
ognuno di noi, ad uscir fuori
per combattere e porre fine a
tutte queste illegalità , ed
allora perché non cogliere il
suo messaggio , gettando un
pietra , sopra tutte le nostre
paure e la nostra omertà!?
Otto capitoli , otto
storie , un libro , un
ritratto unico dell’I-
talia di oggi , firma-
to da Roberto Sa-
viano.
I L L I C E A L E D I C I R Ò
L I B R I
I conduttori ,
Roberto Saviano e
Fabio Fazio
Energia nucleare pro e contro. P A G I N A 1 3
Di Anna Palmieri
I l dilemma “nucleare si,nucleare
no” è diventato il dilemma ener-
getico, un problema per l’umanità
intera che è stato incrementato
nell’ultimo periodo a causa del
terremoto in Giappone.
L’energia nucleare è una fonte
energetica da valutare attentamen-
te sia negli aspetti positivi sia in
quelli negativi. Essa sta acquistando
un’importanza sempre maggiore e
con molta probabilità potrebbe
divenire la fonte di energia princi-
pale con il diminuire delle scorte
di petrolio. La materia prima delle
centrali nucleari è l’uranio; una
minima quantità di uranio consen-
te di produrre un’elevata quantità
di energia.
La scoperta del nucleare risale a
quando un gruppo di scienziati,
finanziati dal governo americano,
lavorarono per un progetto che
aveva scopi militari per dare vita
alla prima bomba atomica. Le pri-
me due vennero sganciate sulle
città di Hiroshima e Nagasaki.
Ancora oggi a causa di queste due
bombe ci sono molte morti, pro-
babilmente dalle continue radiazio-
ni ancora presenti in quei territori,
seppure in forma minore. Negli
anni 50 venne anche istituita un’as-
sociazione internazionale per l’e-
nergia atomica, per promuovere
l’uso corretto dell’energia nuclea-
re.
Oggi il nucleare presenta, seppur
pochi, dei vantaggi: principalmente
non emette nell’atmosfera anidride
carbonica che causa il buco dell’o-
zono e l’effetto serra. Tra gli svan-
taggi abbiamo sicuramente gli ef-
fetti dovuti agli isotopi radioattivi.
Questi isotopi impregnano il suolo
per anni e sono molto pericolosi
per la nostra salute! I danni infatti,
non sono solo a carico del sogget-
to esposto alle radiazioni , ma
anche a carico dei discendenti.
Una parte dell’opinione pubblica è
favorevole al nucleare, soprattutto
perché intravede un futuro senza
dipendenze dal petrolio; un’altra
parte invece è contraria per due
aspetti: quello economico e quello
sanitario.
E’ ancora vivo il ricordo ad esem-
pio, di Chernobyl e dei devastanti
effetti che provocò nel 1986 una
fuga di radiazioni.
Nessuna comunità locale al giorno
d’oggi è disposta a sacrificare il
proprio territorio per ospitar i
rifiuti nucleari con il rischio che
queste possano essere obiettivo di
attacchi terroristici e con il rischio
di ammalarsi.
Anche in Italia non mancano i
dibattiti. Molti sostengono che nel
nostro paese il vento ed il sole
non mancano mai e per questo si
deve investire nelle energie alter-
native. Altri invece, propongono di
costruire una centrale nucleare
per il quale servono minimo 20
anni e costi molto elevati, cose
che, a parer mio, l’ITALIA oggi-
giorno non può permettersi!!!
Anni fa è stato indetto un referen-
dum per esprimersi sul nucleare e
gli italiani a favore erano in netta
minoranza rispetto a quelli sfavo-
revoli, per cui la risposta degli
italiani al nucleare è stata: “no!”
“Per concludere l’opera”, circa 20
giorni fa in Giappone in seguito ad
un terremoto di scala 9 con suc-
cessivo tsunami ha provocato un
black-out dell’intera rete elettrica
della zona, causando così il malfun-
zionamento dei sistemi di raffred-
damento della centrale nucleare di
Fukushima. Negli ultimi giorni si
sta cercando di ridurre questi
danni, raffreddando i recettori, ma
non ci sono ancora risultati positivi
ed il rischio di un’esplosione è
altissimo. Ciò che è successo in
Giappone ha fatto ritornare il
nucleare un problema di attualità e
di crisi mondiale. Di certo questo
disastro che si profila davanti a noi
ci preoccupa molto e fa si che la
popolazione mondiale si ribelli a
questa forma pericolosa di energia.
“Oggi il nucleare
presenta, seppur
pochi, dei vantaggi:
principalmente non
emette
nell’atmosfera
anidride carbonica
che causa il buco
dell’ozono e
l’effetto serra. Tra
gli svantaggi
abbiamo
sicuramente gli
effetti dovuti agli
isotopi radioattivi.
... “
A T T U A L I T À
Una centrale nucleare
P A G I N A 1 4
La musica, una di quelle cose di cui non si può fare a meno
non si può fare a meno, che aiuta l’artista ad esprimere e trasmettere i propri pensieri e stati d’animo suscitando nel cuore di chi l’ascolta forti emozioni; un passatempo per alcuni e una passione per altri, attraverso la quale si ricono-sce il talento di chi la compo-ne e di chi la suona. La musi-ca, oltre che piacevole è an-che utile, infatti nel cinema è utilizzata come colonna sono-ra per sottolineare momenti particolarmente intensi o colpi di scena, in tv per sigle pubblicitarie o di programmi televisivi, ed è utilizzata anche in rappresentazioni teatrali e artistiche.
La musica rappresenta un po’ anche il mondo dei giovani , in cui ognuno di noi ritrova se stesso, la sua vita e le sue
emozioni, riaffiorando ricordi folli e amorosi , vivendo la vita a ritmo di musica e seguendo le note giuste!
La musica in fondo è sempre stata in ognuno di noi, la si canticchia sotto la doccia o la si crea istintivamente con un ritmo mentre si è in attesa , ma “ la vera musica “ come dice Lidia Darkness “ non perde mai la sua bellezza!” …nel mondo della musica nulla è demodé o poco originale , ma ogni nota mantiene il suo fascino e la sua eleganza in qualunque ritmo ! ..Ed allora continuate ad ascoltarla , canticchiarla e suonarla e vedrete che ogni cosa che farete insieme ad essa , inizie-rà a prendere colore e suono, diventando soave e piacevole come lei.
Di Valeria Gangale
M usica, musica da ballare, da cantare, d’ascoltare
e da suonare…. Musica di tutti i generi pop, rock , house, classica… musica che ci segue ovunque per strada , in macchina, sul pullman , nelle feste, nei negozi e nei locali, una forma d’arte di cui
“...ascoltarla per
rilassarsi o riflet-
tere , ballarla o
cantarla per diver-
tirsi , insomma
utile e piacevole .
…”
I L L I C E A L E D I C I R Ò
M U S I C A
La biografia di uno dei più grandi artisti italiani
Ligabue Di Elisa Anania
L uciano Ligabue,solitamente chiamato Liga, nato a Correggio
il 13 marzo 1960, è un cantautore, scrittore, regista e sceneggiatore italiano. Dopo aver conseguito il diploma di ragioniere, conduttore rad io fon i co , commerc i an te , promoter, calciatore (nelle serie inferiori) e assessore comunale; nel 1986 fonda insieme ad alcuni amici, il gruppo musicale amatoriale “Orazero “, che prende il nome da un suo brano e con il quale dal 1987 partecipa a diversi concorsi provin-ciali e nazionali con brani originali come Sogni di rock'n'roll. La prima traccia "ufficiale" di Ligabue risale al 1988, anno di incisione, insieme agli Orazero, di Anime in plexiglass.Uno
dei primi singoli stampati porta il nome di Eroi di latta, che in fase di produzione del primo album, Liga-bue, verrà trasformato in Balliamo sul mondo .Nel 1988 viene scoperto da Pierangelo Bertoli, che include il suo brano Sogni di rock'n'roll in un suo album . Per realizzare il suo primo album Ligabue si avvale della collaborazione del suo nuovo grup-po, i “ClanDestino”, che cureranno insieme a lui gli arrangiamenti dei brani e che saranno al suo fianco nei concerti e nei successivi lavori in studio di registrazione. Nello stesso anno il cantante partecipa al Festi-valbar 1990 col pezzo Balliamo sul mondo, ricevendo il Disco verde, premio destinato al migliore cantan-te emergente della kermesse. Nel novembre 1991 l'uscita del secondo disco,e nel luglio del 1992 si esibisce
per la prima volta al Montreux Jazz F e s t i v a l . I l t e r z o a l b u m <sopravvissuti e sopravviventi>, esce nel 93 e viene registrato anco-ra assieme ai ClanDestino. Questo album vuole essere la firma all'asce-sa definitiva dell'artista; lo si può comprendere dalla registrazione di qualità nettamente migliore e da una maggior cura per le canzoni dal punto di vista strumentale;ma il disco non viene apprezzato come i precedenti, soprattutto dalle radio, che non trasmetteranno altro che il singolo <ho messo via> Viene consi-derato un lavoro più intimista e oscuro dei predecessori e le vendite ne risentono. Successivamente verrà molto rivalutato dai fan, ma sul momento causa all'autore un perio-do critico, nel quale rompe col vec-
(Continua a pagina 15)
P A G I N A 1 5
chio produttore e con la vecchia band. La svolta nella carriera di Luciano Ligabue arriva nel 1995, con la pubblicazione di Buon complean-no Elvis, il disco che renderà popo-lare il cantante emiliano nel panora-ma musicale italiano. Quasi tutti i pezzi di questo album, che presenta delle sonorità molto vicine ad un rock'n'roll di stampo americano, diventeranno, infatti, classici del suo repertorio e sfonderanno tra il pubblico giovanile. Infine ”Certe notti”, brano votato dai lettori della rivista musicale e vincitore inoltre della Targa Tenco come la "miglior canzone italiana degli anni novanta" . Il disco venderà oltre 1.200.000 copie, ricevendo il Disco di platino europeo IFPI e vincendo tre premi all'allora "Premio Italiano della musi-ca PIM". Nel 96 si esibisce al Pava-rotti & Friends, con un'insolita ver-sione di Certe notti, duettando proprio con Luciano Pavarotti. Il cantante continua nel 97 con la pubblicazione di su e giù di un palco. Nel 1998 pubblica la colonna sonora del suo primo film da regista Radio-freccia contenente tra le altre: <Ho perso le parole, Metti in circolo il tuo amore e Siamo in onda>. Il secondo CD dell'opera è una rac-colta di brani stranieri inseriti nel film. Nel 2000 scrive una canzone a quattro mani con Francesco Guccini il pezzo è intitolato “Ho ancora la forza” e riceve laTarga Tenco come miglior canzone dell'anno. Tale bra-no, inizialmente apparso solo in versione acustica su un CD per il fan club, verrà poi ripreso dallo stesso Ligabue, che ne modificherà alcune strofe e lo inciderà come brano inedito, per la raccolta Secondo Tempo nel 2008.Sempre nel 2000 viene premiato con il Telegatto come miglior interprete dell'anno al concorso "Vota la voce" e riceve, inoltre, il "Premio Lunezia" per la canzone L'odore del sesso.Il primo album del nuovo 2002 intitolato “Fuori come va?”Anche questo album ottiene un ottimo riscontro quanto a vendite. Grazie ai singoli:< Tutti vogliono viaggiare in prima, Questa è la mia vita ed Eri bellissi-ma>, il "Liga" vince il Festivalbar 2002 e fa incetta di premi (miglior artista maschile, miglior album e miglior tour) all'edizione degli Italian music awards.Nel 2003 esce il se-condo live, Giro d'Italia.Il disco presenta un'apprezzabile rivisitazio-
(Continua da pagina 14) ne semi-acustica di buo-na parte del repertorio dell'artista, molto apprezzata oltre che dal pub-blico, anche dalla critica che rispetto al precedente disco, ha riempito di elogi quest'uscita discografica. All'al-bum, infatti, è stato attribuito il "Premio Ciampi" come miglior al-bum dell'anno.Il 2 luglio del 2005, Ligabue accoglie l'invito di Bob Gel-dof a partecipare al Live8, dove si esibisce davanti a migliaia di spetta-tori presenti al Circo Massimo di Roma. L'ottavo disco, Nome e co-gnome (2005), esce il 16 settem-bre,una delle più belle canzoni è:<cosa vuoi che sia>. Oltre al tour, il 2007 vede la pubblicazione della prima parte del best of Primo Tem-po. L'album, balzato direttamente al primo posto nelle classifiche contie-ne un CD con 16 successi del perio-do 1990-1995 più due inediti: Nien-te paura , Buonanotte all'Italia e un DVD che raccoglie tutti i videoclip del periodo.Nell'aprile del 2008 parte il suo European Tour nei club delle maggiori città del vecchio con-tinente, che ha come tappe Amster-dam, Madrid,Barcellona, Parigi, Am-burgo, Monaco, Berlino, Zurigo e Londra, quasi tutte sold-out. Nell'e-state 2009 ripete l'esperienza euro-pea, con un minor numero di date, ma in spazi più grandi, tra cui il pre-stigioso Olympiadi Parigi.Il 29 mag-gio esce <Secondo tempo>, basato sulla produzione musicale dal 1997 al 2005. Il singolo di lancio della raccolta, Il centro del mondo, si
somma ad altri due inediti: Ho anco-ra la forza, scritta con Francesco Guccini nel 2000, e Il mio pensiero. Anche in questo caso insieme al cd è presente un DVD con i videoclip realizzati nello stesso periodo tem-porale.Nell'estate 2008 Ligabue è protagonista con il suo nuovo tour Elle Stadi 2008 con otto concerti in sette città diverse d'Italia, mentre nell'autunno dello stesso anno, tra settembre e ottobre, si esibisce all'Arena di Verona. Un nuovo disco uscì l'11 maggio 2010, stesso giorno in cui vent'anni prima uscì il primo album, Ligabue.Il 15 aprile 2010 è il Ligabue Day, ribattezzato Liga Day. Oltre 100 sale cinematografiche in tutta Italia hanno trasmesso il con-certo live di Ligabue tenuto allo Stadio Olimpico di Roma nel 2008. La visione è stata anticipata da una diretta via satellite a schermi unifica-ti, nella quale il cantante di Correg-gio ha regalato ai suoi fans un'inter-vista e l'ascolto in anteprima del nuovo singolo, Un colpo all'anima, in rotazione radiofonica dal giorno seguente ed estratto dal nuovo album Arrivederci, mostro!.Dopo i numerosi tour degli anni precedenti e dopo un nuovo Ligabue Day , Ligabue ha deciso di partecipare a un solo concerto nel resto dell'anno tornando a aeroporto "Campovolo" il 16 luglio, sei anni dopo la prima volta. Il nuovo concerto si chiamerà Campovolo 2.0.
“...Ho messo via
un bel po' di cose
ma non mi spiego
mai perché, io
non riesca a
metter via te.
(da Ho messo
via)...”
M U S I C A
P A G I N A 1 6
Dalle Olimpiadi ai giorni nostri. Pallavolo
Di Anna Marino
O ggigiorno è in continuo aumento il numero
delle persone che praticano un’attività sportiva, grazie al progressivo miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e all’evoluzione della cultura e dei costumi dei vari popoli.
Le origini dello sport possono essere attribuite ai greci, che nel 776 a.C. istituirono le prime Olimpiadi. Questa manifestazione sportiva, dalla nascita legata alla religione, in seguito si è affermata come una manifestazione nella quale vengono affermati i valori morali della lealtà e della fratellanza sportiva.
In primo luogo, lo sport viene praticato per migliorare l’a-spetto fisico, ma l’esercizio di un’attività sportiva aiuta an-che in campo psicologico infatti, lo sport può servire per scaricare le tensioni che si accumulano durante la giornata rendendo così chi lo pratica più sereno. Una pri-ma classificazione in campo
sportivo è quella fra sport individuali e sport di squadra. In uno sport individuale un atleta gareggia da solo, svol-gendo esercizi fisici, nel ri-spetto di determinate regole, tendendo per lo più a fini agonistici. All’interno di que-sto tipo di sport, è più difficile fare conoscenze, instaurare nuove amicizie e, elemento fondamentale che caratterizza lo sport individuale è la com-petizione. L’atleta si trova a gareggiare da solo, contro altre persone che non deside-rano altro che vincere.
Uno sport di squadra invece è caratterizzato da una sorta di legame che unisce tutti i sog-getti che appartengono ad una stessa squadra, e che insieme gareggiano contro un altro complesso di atleti, uniti da un desiderio comune: VIN-CERE INSIEME!
Anche qui permane lo spirito di competizione, viene svilup-pato nei singoli atleti il senso di appartenenza ad un gruppo, nasce una collaborazione fra i vari membri che imparano a contare sugli altri oltre che su loro stessi. Non c'è cosa più
bella che condividere gioie e dolori con persone che hanno la nostra stessa passione. A volte può capitare che, in contrasto con l’etica sportiva, un’atleta assuma sostanze chimiche al fine di migliorare il proprio rendimento sporti-vo. L’impiego di queste so-stanze, che prende il nome di doping, evidenzia il fatto che alcuni atleti possono vedere l’attività sportiva solo come un modo per primeggiare fra gli altri, sopprimendo quella che è la vera natura dello sport, un semplice gioco. Molti sono i motivi che pos-sono spingere un’atleta ad assumere sostanze proibite e, talora, potenzialmente molto nocive: l’insoddisfacente ren-dimento atletico, la dipenden-za psicologica, la necessità di placare ansia e stress, la pres-sione da parte di allenatori, fisioterapisti, colleghi, amici e media, l’ignoranza di effetti collaterali e complicanze.
Il ricorso a sostanze o metodi proibiti da parte degli atleti è quasi sempre punito con la squalifica. Comunque, anche se negli ultimi anni il controllo anti-doping in ambito sportivo è divenuto più severo, non sempre risulta efficace.
In linea di massima lo sport
I L L I C E A L E D I C I R Ò
S P O R T
italiano per eccellenza è il calcio. Anche se la pallavolo, soprattutto fra le ragazze è molto praticata.
I ragazzi e le ragazze del no-stro liceo si sono cimentati in questo magnifico sport parte-cipando ai tornei studenteschi gareggiando contro le scuole del circondario. Praticare uno sport significa sacrificare una parte della propria vita, per un amore che a volte va oltre qualsiasi cosa. Far parte di una squadra o di un gruppo che lavora per raggiungere un unico obiettivo comprende molte cose: spirito di sacrifi-cio, dedizione, rispetto, umil-tà, amicizia, lealtà, sapersi sopportare, saper condividere allo stesso modo gioia e sof-ferenza, ma soprattutto sa-persi mettere in discussione... E' proprio questo che ha unito gli atleti delle squadra di pallavolo femminile e maschile del nostro liceo riportando a casa la prima un terzo posto e la seconda quinto posto.
La passione per uno sport può avere un’influenza positi-va sulla vita di un individuo, attraverso la passione per uno sport è possibile fare nuove conoscenze.
SQUADRA PALLAVOLO JUNIORES MA-SCHILE
Baffa Vincenzo
Caligiuri Luca
Mingrone Matteo
Leto Giuseppe
Mingrone Marco
Zurlo Davide
Sessa Antonio
Perfetti Gianluca
Pucci Alessandro
Marziano Giuseppe
Parise Agostino
SQUADRA PALLAVOLO ALLIEVE FEMMINILI
Siciliani Clara
Palmieri Anna
Pucci Caterina
Cavarretta Arianna
Baffa Rosanna
Iuzzolini Carmen
Amodeo Nancy
Calabretta Rossella
Gangale Valeria
Trifirò Giorgia
Sondaggio sul fumo Vizi e virtù tra i banchi di scuola...ed oltre!
P A G I N A 1 7 S O N D A G G I O
Fumi?
Si
27%
No
73%
A che età hai iniziato a
fumare? 8 anni
4%
10 anni
in poi
96%
Fumi nei bagni della scuola?
Si
28%
No
72%
Cosa pensi che si potrebbe fare?
Aumentare i controll i
29%
Sensibil izzare i
compagni
28%
Niente
27%
Altro
16%
Quante sigarette fumi al
giorno?
2
sigarette
7%
3
sigarette
9%
più di 3
sigarette
84%
P A G I N A 1 8
Due vincitori ad AMICI Di Giada Bevilacqua
S i è conclusa la decima
edizione di amici, il talent
show più longevo nella storia
della televisione italiana, con
la vittoria di due ragazzi, Virgi-
nio Simonelli, per la categoria
canto e Danny Lodi, per la
categoria ballo. Amici permet-te di offrire contratti per
entrambe le categorie, ossia il
ballo e il canto, e per questi
contratti ci sono a disposizio-
ne varie case discografiche
come la Sony e l’ Universal e
importantissime compagnie
riconosciute in tutto il mondo
come Complexion e English
National Ballett , esso, dun-que, dà la possibilità di far
emergere, conoscere e ap-
prezzare talenti fino a quel
momento nascosti. La finalità
del programma è quella di
promuovere il talento dei
ragazzi, ma anche quello di far
percepire al pubblico come
bisogna sudare per ottenere
ciò che si aspira, quindi dispo-sti a sacrifici, ma, soprattutto
a tanto impegno. Quest’anno per la prima volta, sono stati
premiati due vincitori per
ciascuna categoria, quindi una
nuova novità rispetto alle
edizioni precedenti. I ragazzi
si cimentano in un anno scola-
stico a tutti gli effetti, sotto-
posti continuamente a sfide,
quindi ad essere giudicati da
una giuria composta da pro-fessionisti e da persone com-
petenti e preparatissime sul
proprio lavoro, anche se nel
giudicare usano spesso e vo-
lentieri critiche offensive ver-
so i ragazzi, i quali però essen-
do in una trasmissione televi-
siva devo sottostare a ciò che
dicono. Superata una certa
fase solo dodici allievi su venti passano in serale. Da qui inizia
la vera sfida, in quanto i ragaz-
zi vengono divisi in due grup-
pi, bianchi e blu, pronti a tutto
pur di vincere e non perdere
un compagno di squadra.
Dopo mesi di duro lavoro e
continuate sfide tra squadre , i
ragazzi da dodici diventano
soltanto quattro, in cui la sfida
sarà tutti contro tutti per raggiungere la vittoria tanto
attesa. I vincitori del program-
ma riceveranno un premio
pari a 100.000€ usato per
continuare gli studi, ma non
solo, i ragazzi non vincenti
potranno ricevere il premio
della critica ma anche da Te-
zenis pari a 50.000€ anch’essi
usati per continuare gli studi e migliorare le proprie capacità.
La fondatrice del programma
Maria De Filippi concede
dunque un futuro artistico a
questi ragazzi con la speranza
che possano fare successo
come alcuni ragazzi dell’edi-
zioni precedenti come Marco
Carta, Alessandra Amoroso,
Valerio Scanu, Emma Marrone e Loredana Errore, cantanti
riconosciuti in tutta Europa e
diventati ormai professionisti.
Amici più Maria formano un
binomio perfetto per l’anda-
mento dei giovani ragazzi.
I L L I C E A L E D I C I R Ò
S P E T T A C O L O
A destra:
Maria De Filippi
con i finalisti
P A G I N A 1 9 T R A D I Z I O N I
ro,Le uova frullate,aggiungete bur-
ro, limone e lievito. Mescolate
tutti gli ingredienti. Fate riposare
l’impasto per mezz’ora. Riprende-
te di nuovo l’impasto e fate formi-
ne. Metteteli nella teglia e inforna-
teli a 180 gradi per 30 minuti.
Toglieteli dal forno e mettete
sopra una glassa di uovo bianco
frullato con zucchero e limone.
Infine aggiungete i confetti sopra le
cuzzupe per la decorazione finale.
Di Elisa Anania
Ingredienti:
1Kg di farina‘00
400g di Zucchero
200g Burro Sciolto
7 Uova
2 Bustine di Lievito
1 Limone grattugiato più il succo
Preparazione:
Mettete sul tavolo da lavoro la
farina a fontana,mettete lo zucche-
Le"cuzzupe"
Procedimento: Mettete sul tavolo da lavoro la farina a forma di fontana insieme alla vanillina, a parte mescolate le uova, lo zucchero e la scorza da limone(impastato con le mani), dopodiché aggiungete il burro sciolto, le mandorle e l’impasto nella farina ,mescolate il tutto in modo da far venire l’impasto omo-geneo. Stendete l’impasto a forma di salame e mettetelo in forno. Appena diventa d’orato toglierlo dal forno e lasciatelo raffreddare e tagliatelo a forma di bastoncini, rimettetelo nel forno lasciando che l’altra parte diventi d’orata.
Di Giada Bevilacqua
Ingredienti:
1kg farina
600g zucchero
10 uova
2 bustine lievito
Vanillina
1 limone(scorza)
400g mandorle
100g burro
I Croccanti
T R A D I Z I O N I D I P A S Q U A
I paroli da sira su nenti a matina.
Le parole della sera sono un niente la mattina
‘A calata ogni Santu aiuta.
Nella discesa ogni Santo aiuta
Cu voli anda e cu no comanda.
Chi vuole vada, chi no comandi
Dopu l’alluvioni tutti i strunzi veninu a galla.
Dopo l’alluvione tutti gli stronzi vengono a galla
Di Valeria Gangale e Giorgia Trifirò I guai da pignata i sapi sulu a cucchjara chi i miscita.
I guai della pentola li conosce solo il cucchiaio che li me-scola
Cu paga avanti mangia pisci fetenti.
Chi paga per primo, mangia pesci “fetenti”
Occhiu non vidi, cori non doli.
Occhio non vede cuore non duole
Proverbi calabresi
ferendo ad essa un’interpretazio-ne neopositivista che è un vero e proprio imbroglio, perché tace sulle rilevantissime e arbitrarie componenti individuali dei test, che conseguono alla selezione e alle visioni, spesso ideologiche, di chi li formula; il Burocratismo organizzativo che si sciacqua la bocca con sintagmi manageriali ed efficientisti (in ciò già traden-do la più totale incomprensione della specificità dell’impresa edu-cativa) ma non è in grado di com-prendere che, forse, proprio la dimensione elefantiaca dell’orga-nizzazione scolastica -oltre che le procedure anomiche (che manca-no o sono prive di norme, n.d.r) e giuridicizzanti di cui essa si ali-menta- è in contflitto con la sua ragione sociale e la sua missione pedagogica. Nonostante le di-storsioni didattico-finanziario-organizzative proprie della Scuo-la italiana, oggi lontana dalla vecchia Scuola del cattolica co-munista Don Milani, la nostra Scuola lavora e lavora bene e con risultati soddisfacenti. E nei diver-si segmenti formativi che com-pongono l’Istituto Omnicompren-
ciromarinese La nostra scuola Il problema, oggi, è che non c’è più tempo per fare scuola. Quella vera, dove si apprende, si cresce, ci si forma e si diventa individui. Possibilmente pensanti. E tanto per una scuola che soffre di nu-merose patologie, quali l’Eguali-tarismo ideologico (sia sul ver-sante della selezione della docen-za sia sul versante dell’accerta-mento del merito dei discenti); il Costruttivismo pedagogico che tende a nullificare il senso e il ruolo della trasmissione della tradizione culturale, dell’autorità educativa, del rigore e della disci-plina come prerequisiti della for-mazione a vantaggio di una con-cezione del docente come puro “facilitatore” e di supposti e im-probabili processi educativi spon-tanei e naturali negli studenti; il Metodologismo supponente che alimenta, soprattutto a proposito della valutazione, il feticismo della misurazione oggettiva basa-ta sui test, che occulta, di fatto, la natura inevitabilmente “soggettiva” e qualitativa del processo della valutazione, con-
(Continua da pagina 1) sivo di Cirò, dalla Scuola dell’In-fanzia dei focarelli di San Giusep-pe, alla scuola primaria della poetessa in erba Alessia Amante-a, alla scuola secondaria dei spu-meggianti atleti guidati da Euge-nio Mannarino, al Liceo Scientifi-co delle rappresentazioni teatrali, dei convegni sulla Legalità a Ti-voli e a Cirò, della rappresenta-zione dei 150 anni della unità di Italia, dei premi conseguiti dagli studenti a livello provinciale, re-gionale e nazionale. E la nostra Scuola lavora e lavora bene- con genitori, docenti, studenti e per-sonale amministrativo, tecnico ed ausiliario - anche con i PON, che costituiscono occasione di crescita grazie al finanziamento di progetti finalizzati ad aumen-tare le condizioni di sicurezza e legalità in Calabria e nelle altri regioni dell’ Obiettivo Conver-genza.
Il liceale di Cirò Giornalino scolastico
Ufficio di redazione: Direttore Responsabile: Oreste Sabatino
Redattori:
Silvia Piscitelli
Anna Marino
Roberta Siciliani
Ilaria Arcuri
I S T I T U T O O M N I C O M P R E N S I V O “ L . L I L I O ” C I R Ò ( K R ) - V I A S A N F R A N C E S C O - 8 8 8 1 3 C I R Ò ( K R )
S C U O L A D E L L ’ I N F A N Z I A - P R I M A R I A - S E C O N D A R I A D I P R I M O G R A D O - L I C E O S C I E N T I F I C O
L’editoriale del Dirigente Scolastico
Comitato di redazione: Oreste Sabatino
Silvia Piscitelli
Anna Marino
Giada Bevilacuqa
Ilaria Arcuri
Giorgia Trifirò
Valeria Gangale
Roberta Siciliani
Anna Palmieri
Si ringraziano per la collaborazione: Il Dirigente Prof. Gabriele Vincenzo,Arch. Sergio Marino,
Prof.ssa Giulia Cerchiara,
A.T Michele Sirianni, C.S Pino Durante e
Fabio Siena e Elisa Anania.
Prof. Gabriele Vincenzo