Upload
phamthuy
View
215
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
IL GIOVANE SPORTIVO CON DIABETE
Milano, 1 dicembre 2017
•La dott.ssa Renata Ghelardi dichiara di NON aver ricevuto negli ultimi due anni compensi o finanziamenti da Aziende Farmaceutiche e/o Diagnostiche
“Alcune persone sperano che le cose belle accadano.
Altre, le fanno accadere. “
Michael Jeffrey Jordan
ATTIVITA’ FISICA E DIABETE DI TIPO I
Le risposte della glicemia all’attività fisica in tutte le persone con diabete di tipo 1 sono altamente variabili in base al tipo di attività e durata e richiedono differenti regolazioni
In genere sono necessarie ulteriori assunzioni di carboidrati e/o ridurre la dose di insulina per mantenere l’equilibrio glicemico durante e dopo l’attività fisica.
Sono necessari controlli frequenti del glucosio nel sangue per attuare l’assunzione di carboidrati e le strategie di aggiustamento della dose di insulina
STANDARD DI CURA ATTIVITA’ FISICA: RACCOMANDAZIONI
E’ opportuno intensificare l’automonitoraggio glicemico prima, eventualmente durante (esercizio di durata >1 ora) e dopo l’esercizio fisico.
Devono essere fornite indicazioni relative alla necessità di integrazione con carboidrati e alla gestione della terapia ipoglicemizzante.
La presenza di chetosi sconsiglia l’attività fisica. Devono inoltre essere fornite indicazioni relative al rischio di ipoglicemia in corso di attività e in riferimento al rischio di ipoglicemia tardiva post esercizio fisico.
(LIVELLO DELLA PROVA VI, FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE B)
STANDARD DI CURA ATTIVITA’ FISICA : RACCOMANDAZIONI
Nelle persone con diabete di tipo I la terapia insulinica deve essere integrata in un programma nutrizionale e di attività fisica individuale (livello della prova VI, Forza della raccomandazione A)
I pazienti trattati con analoghi ad azione rapida dell’insulina o con microinfusori devono modificare i boli di insulina pre prandiali sulla base dei carboidrati del pasto (livello della prova I, Forza della raccomandazione A)
In corso di esercizio fisico programmato, si raccomanda l’aggiustamento della terapia insulinica. Qualora invece l’esercizio fisico non sia programmato è opportuno prevedere l’introduzione di supplementi glicidici. (Livello della prova II, forza della raccomandazione B)
AUMENTO ORMONI CONTROREGOLAZIONE
GLICOGGENO MUSCOLARE
RISCHIO DI IPERGLICEMIA
,ATTIVITA AEROBICA, ANAEROBICA,MISTA
FEGATO
TRA FISIOLOGIA E INDICAZIONI CLINICHE: QUALE DIREZIONE?
AMERICAN COLLEGE OF SPORT MEDICINE (ACSM) + ADA
Questa complessità di fattori spiega la difficoltà di delineare linee‐guida valide per tutti i diabetici e costituisce un banco di prova nell’autogestione del diabete che può scoraggiare il paziente se non adeguatamente seguito , consigliato e istruito dal proprio diabetologo
ATTIVITA’ FISICA NEL DIABETE DI TIPO I?
SI , ma:
• Attenzione al paziente complicato‐ bisogna personalizzazione • Non dare consigli generici ma precise indicazioni• Valutare in base al tipo di Sport e distinguere tra Allenamento e Gara• Modifiche terapia nutrizionale• Modifiche terapia insulinica
ASPETTI DI UN’ ALTERATA RISPOSTA GLICEMICA 1
La risposta glicemica all’attività fisica nel DM1 è molto variabile: tecnica dei “tentativi ed errori” approvata dalle linee guida internazionali per l’estrema variabilità individuale delle risposte
Modificato assorbimento dell’insulina dai siti di iniezione Tempistica (Timing) dell’esercizio fisico in rapporto all’ultima
iniezione o all’infusione di insulina Schema terapeutico adottato (MDI o CSII) Durata dell’attività Trend glicemico nelle ore precedenti l’esercizio fisico Risposta glicemica abituale e personale all’esercizio fisico‐>
esperienza
ASPETTI DI UN’ALTERATA RISPOSTA GLICEMICA 2
Tipo di metabolismo prevalentemente coinvolto (aerobico/anaerobico, lattacido/alattacido);
Regolazione dei livelli di insulina e di glicemia: come adattare la terapia
Quanti e quali carboidrati reintegrare Ruolo degli ormoni contro‐regolatori (in funzione di stress, livelli di
insulinemia) Rischio di iperglicemia precoce post‐esercizio e di ipoglicemia tardiva Aumentata insulino‐sensibilità post‐esercizio
LA STABILITA’ DEI VALORI: COME VALUTARE IL TREND GLICEMICO
Valori ottimali per la performance fisica sono compresi tra 100 e 180
Misurare la glicemia almeno 60’ prima e subito prima dell’inizio dell’attività ci permette di capire quanto possiamo “fidarci” di un valore apparentemente nel range : Stabile o in discesa
Timing dell’ultima iniezione di insulina e lo schema di terapia in atto (impiego ed orario di insulina basale; utilizzo di microinfusore).
Se l’attività viene praticata in una fascia oraria vicina all’assunzione di insulina rapida, il valore di partenza dovrà essere idealmente più elevato, o bisognerà assumere un supplemento di carboidrati
Tenere un diario che consenta di mantenere sotto controllo i livelli glicemici e di rapportare a questi le modifiche della terapia e dell’alimentazione
Quanta insulinami occorrerà?
Che frequenza cardiaca avrò?
TECNOLOGIA
Come devo alimentarmi?
Che % di grassi ezuccheristo bruciando?
ESPERIENZA TECNOLOGIA
PRIMA DELL’ALLENAMENTO
Definire un algoritmo• Tipo di esercizio, durata, intensità• Timing rispetto ai pasti (per pianificare assunzione CHO e
modifiche terapia) trend glicemico (ora precedente) : Strumenti per il monitoraggio continuo della glicemia, dotati
di indicatori di incremento/ decremento glicemico (frecce)risultano di grande aiuto. In alternativa vanno incrementati i controlli glicemici
• Programmare dei controlli glicemici ogni 45 minuti/1 ora. È sempre fondamentale considerare il valore di insieme dell’andamento per individuare il fabbisogno di CHO
DURANTE L’ALLENAMENTO
Monitorare i livelli di glicemia in particolare se l’attività supera 1 h Assumere CHO a diversa velocità di assorbimento
(rapido/medio/lungo) : Metodo empirico/quantitativo/semiquantitativo) Preferibile assumere piccole quantità di frequente rispetto ad una
grande quantità in un’unica volta Utile monitorare la glicemia ogni 30 min circa, al termine
dell’esercizio e un’ora dopo il termine per decidere fabbisogno di CHO
DOPO L’ALLENAMENTO
Il recupero I liquidi e il sodio sono necessari per la reidratazione i carboidrati sono necessari per ricostituire le riserve di glicogeno
muscolare ed epatico le proteine sono necessarie per la riparazione e la costruzione del
tessuto muscolare in risposta all’esercizio fisico. Consapevolezza del rischio di ipoglicemia ritardata‐> fino a 48 h dopo
RIDUZIONE DELLA TERAPIA INSULINICA IN PAZIENTI IN MDI E INTEGRAZIONEDI CHO IN BASE AL CARICO DI LAVORO AEROBICO ED ANAEROBICO.
RIDUZIONE TERAPIA INSULINICA NEI PAZIENTI IN MULTIINIETTIVA IN BASE AL CARICO DI LAVORO AEROBICO
Intensità di esercizio (1 h dopo il pasto)
% riduzione dose analogo
rapido pasto precedente
durata esercizio 60 min
% riduzione dose analogo
rapido pasto successivo durata esercizio 30/45 min
% riduzione doseanalogo rapido pasto precedente
durata esercizio 30/45 min
% riduzione dose analogo
basale serale con durata esercizio
45/60 min
Assunzione di glucosio durante esercizio
Esercizio 25% VO2max25% 50% 0% 0% 0 g
Esercizio 50% VO2max50% 75% 0% 10% 30‐60g
Esercizio 70/75% VO2max75% 90% 50% 20% 60g
RIDUZIONE TERAPIA INSULINICA NEI PAZIENTI IN MULTIINIETTIVA IN BASE AL CARICO DI LAVORO ANAEROBICO
Comparato con esercizio aerobico al 60% VO2max
0% 0% 0%10%
riduzione analogobasale
25%
a. Automonitoraggio glicemico (SBGM)b. Monitoraggio glicemico continuo ed attività fisica (CGM)c. Monitoraggio Flash del glucosio FGM d. Tecnologie per il monitoraggio della performance fisica e del
dispendio energetico
COSA CI OFFRE LA TECNOLOGIA PER CONTROLLARE I LIVELLI GLICEMICI DURANTE L’ATTIVITA’ FISICA?
E’ necessario valutare periodicamente la correttezza dell’utilizzo del glucometro e la capacità di modificare la terapia sulla base dei valori misurati, eventualmente facendo uso di un algoritmo condiviso. ( Livello della prova VI, Forza della raccomandazione B)
L’autocontrollo glicemico condiviso con il team diabetologico è una componente indispensabile della autogestione della malattia diabetica sia per raggiungere gli obiettivi terapeutici sia per ridurre il rischio di ipoglicemie gravi. (Livello della prova VI, Forza della raccomandazione B)
STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE MELLITO
E’ opportuno intensificare l’autocontrollo glicemico prima, eventualmente durante (esercizi di durata > 1h) e dopo l’esercizio fisico.
Devono essere fornite indicazioni relative alla necessità di integrazione con carboidrati e alla gestione della terapia ipoglicemizzante. ( Livello della prova VI, Forza della raccomandazione B )
CARATTERISTICHE IDEALI DI UN LETTOREGLICEMICO PER LOSPORTIVO CONDIABETE
Piccolo volume, basso peso.
Funzionamento in ampio range di temperatura
Memorizza i dati e gli eventi e li scarica sul pc
Calcola le medie, fa grafici, ev. bolus calcutator
Risultato in pochi secondi
Ha il pungidito incorporato
Si può montare sulla bici
IL DIARIO
Per anni il diario cartaceo è stato il fedele compagno di tutti gli atleti con diabete tipo 1 ma negli ultimi anni grazie alla tecnologia sono comparsi diari elettronici sempre più sofisticati e completi, gli ultimi dei quali in grado di riassumere i dati in grafici molto utili a comprendere l’andamento medio sia circadiano sia in rapporto allo sforzo.
Anche un diario cartaceo può garantire risultati migliori a chi non è amante della tecnologia rispetto a uno smartphone super‐accessoriato vissuto come uno status‐symbol e consultato in modo distratto e discontinuo.
STANDARD ITALIANI PER LA CURA DEL DIABETE MELLITO
Il monitoraggio glicemico continuo (CGM) nei diabetici di età superiore ai 25 anni in terapia insulinica intensiva è uno strumento utile per ridurre l’Hba1C (Livello della prova I, Forza della racomandazione B)
Il CGM può essere di utilità nel ridurre l’HbA1c indiabetici di tipo 1 in altre classi di età, in particolare nei bambini e comunque nei soggetti che dimostrano una buona aderenza all’utilizzo continuativo dello strumento ( Livello della prova II, Forza della raccomandazione B )
Il CGM può contribuire a ridurre le ipoglicemie e può essere utile nel trattamento di soggetti proni all’ipoglicemia o con sindrome da ipoglicemia inavvertita. ( Livello della prova VI, Forza della raccomandazione B)
UTILIZZO DEL CGM DURANTE ATTIVITA’ FISICA
VANTAGGI
Riduzione della paura dell’ipoglicemia relativa all’attività fisica Aiuta gli atleti a quelle correzioni preventive specie dell’ipoglicemia che
oltre a dare maggiore stabilità glicemica migliorano anche la performance sportiva.
Sospensione automatica per livelli di glicemia bassi in modo eccessivo (allarmi)
Visualizzazione di report, tabelle e diagrammi rende l’atleta con diabete tipo 1 molto più consapevole e padrone del proprio profilo e accresce grandemente le sue conoscenze e competenze
UTILIZZO DEL CGM DURANTE ATTIVITA’ FISICA
LIMITI
Ritardo di lettura del dato glicemico (lag‐time) rispetto al valore capillare reale si stima infatti che il livello del glucosio interstiziale del monitoraggio continuo corrisponde a quello che era il livello del glucosio capillare di 8‐15 minuti prima
In particolari circostanze, specie quelle che prevedono rapidi cambiamenti glicemici (fase postprandiale, picco dell’insulina rapida, attività fisica intensa) può essere necessario confermare il valore interstiziale con la puntura di sangue capillare
0
50
1 00
1 50
2 00
2 50
3 00
3 50
4 00
4 50
8.10
10.13
12.10
14.07
16.04
18.01
19.58
21.55
23.52 1.4
9
3.46
5.43
7.40
9.37
11.34
13.31
15.28
17.25
19.22
21.19
23.16 1.1
3
3.10
5.07
7.04
O RA
GLUC
OSIO
SOTT
OCUT
ANEO
m g _ d L
c o r r e n t e _ n A
Med ia Mobi le s u 5 p e r .( m g _ d L )
Spinnin
g
CGM IN CORSO DI ATTIVITÀ FISICA ANAEROBICA ALATTACIDA (SPINNING)(potenza e rapidità) Metabolismo: anaerobio
STRUMENTI DI AIUTO
Armband (il sensore metabolico):monitorare le condizioni fisiche, prescrivere il giusto dosaggio di AF e verificarnel’efficacia
L’impiego del contapassi nelmonitoraggio della Marcia
Cardiofrequenzimetro nel monitoraggio della frequenza cardiaca (FC)Relazione tra incremento del consumo di O2 durante EF e FCI podometri: stima
media esercizio eseguito
CONCLUSIONI
Mentre le innovazioni tecnologiche hanno permesso agli atleti con diabete di gestire in modo più efficiente I loro livelli glicemicidurante l’attività sportiva, siamo ancora lontani dal riuscire a rimuovere il timore dell’ipoglicemia, che è il più grande ostacoloper iI diabetico di Tipo 1 all’esercizio fisico sportivo.
L’utilizzo delle tecnologie attuali e future probabilmente assisteràmolti più pazienti nel trattare il proprio diabete ottenendocontemporaneamente una performance sportiva ottimale e competitiva.
L’integrazione di queste tecnologie rende l’esercizio fisico molto piùsicuro ed efficace.
Il lavoro in Team rimane comunque il fattore determinante per ilsuccesso!