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Il lavoro sommerso: analisi e strategie di contrastoMaurizio Sorcioni Italia Lavoro Centro Studi Cisl Firenze 23 ottobre 2007 Corso di Formazione per responsabili territoriali e regionali del mercato del lavoro

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“Il lavoro sommerso:analisi e strategie di

contrasto”Maurizio Sorcioni

Italia Lavoro

Centro Studi Cisl Firenze 23 ottobre 2007

Corso di Formazione per responsabili territoriali e regionali del mercato del lavoro

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I temi trattati

1. Le definizioni: economia sommersa elavoro irregolare

2. Il fenomeno del lavoro irregolare in Italia3. Il fenomeno del lavoro irregolare in Europa4. Le politiche per l’emersione in Italia5. Disposizioni comunitarie e indirizzi in

materia di lavoro irregolare in Europa6. Problemi aperti ed elementi di criticità7. Verso un modello di intervento integrato

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1- Le definizioni :economia sommersa e

lavoro irregolare

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Evoluzione delle definizioni

• ANNI ‘70ANNI ‘70 – Prime stime e definizioni sui fenomeni del sommerso economico e di lavoro (CENSIS)

• ANNI ‘80ANNI ‘80 - L’ISTAT sviluppa metodi di stima dell’economia sommersa e del lavoro irregolare

• Anni ’90Anni ’90 - - EUROSTAT, ILO e OCSE forniscono le prime definizioni internazionali

• Anni 2000 - Le definizioni della Commissione europea per lo sviluppo di politiche mirate

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1972 – 1979 Le prime definizioni - Rapporto Censis Da Da Il protagonismo delle paroleIl protagonismo delle parole Glossario dei termini CENSIS dal 1967 al 2000 Glossario dei termini CENSIS dal 1967 al 2000

1972 NUMERO OSCURO

•Nel rapporto Censis per la prima volta si fa riferimento a variabili econometriche,

““i numeri oscurii numeri oscuri”” appunto, che riguardano le imprese di piccole e medie dimensioni di cui la statistica ufficiale sembra non avere traccia. E' possibile che l'intuizione dei fenomeni di economia oscura abbia origine proprio da questa importante riflessione sui livelli di conoscenza del sistema sociale.

1972 OCCUPAZIONE OCCULTA.

•Quota non istituzionalizzata di partecipazione al lavoro. Prima definizione di lavoro irregolare ed occulto (altro numero oscuro). Si tratta di fasce sociali “di precaria e non istituzionale partecipazione al lavoro” nei servizi e nell’industria

manifatturiera. L’occupazione "occulta"L’occupazione "occulta" (di ripiego, di parcheggio, o plurioccupazione descrive il fenomeno delle "persone in realtà occupate, sia pure a titolo precario, ma figuranti fra la popolazione non attiva”. E' il primo richiamo esplicito all'economia irregolare ed a quello che più tardi verrà indicato generalmente come sommerso.

1979 ECONOMIA SOMMERSA

•E' questa la prima volta che tale termine viene utilizzato esplicitamente. Si tratta di

una delle metafore più efficaci del Censis. La cosiddetta economia sommersaeconomia sommersa è di fatto l'intreccio continuato e quotidiano tra lo sviluppo delle piccole imprese, l'aumento degli spezzoni di lavoro indipendente e/o non istituzionale, l'aumento del reddito familiare composito. Una realtà che – come scrive il CensisCensis - rappresenta la “ dimensione bifronte dello sviluppo del paese ”.

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Lavoro irregolare: tre definizioni1. possono considerarsi sommersi i rapporti "istituiti in violazione degli obblighi fiscali, di quelli contributivi, posti dalla legge o dai contratti collettivi in materia di trattamento economico, orari di lavoro, sicurezza e igiene (definizione Indagine conoscitiva sul lavoro nero e minorile – Camera dei Deputati)

Sommerso d’azienda: quando restano sconosciuti alle autorità sia l’azienda che il lavoratore

Sommerso di lavoro: quando le aziende regolari utilizzano manodopera aggiuntiva o occultano parte della prestazione lavorativa dei dipendenti

Lavoro grigio: occupazione visibile che pur presente nei libri paga dell’impresa e godendo di una posizione contributiva (condizione invece esente per quelli totalmente in nero), viene utilizzata senza una piena e corretta applicazione di contratti e leggi.

Doppio lavoro: chi mette insieme un’attività regolare con una seconda attività sommersa

Irregolari esclusi dal mercato ufficiale del lavoro: sono quelli che non hanno altra posizione sul mercato del lavoro se non quella irregolare

2. Sono definite non regolari le prestazioni lavorative svolte senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale - contributiva, quindi non osservabili direttamente presso le imprese, le istituzioni e le fonti amministrative (definizione Istat)

Lavoro nero: l’occupazione non visibile, in quanto totalmente nascosta alle stesse istituzioni

3. Nell’ambito delle attività retribuite in modo lecito è sommerso quel lavoro non dichiarato alle autorità pubbliche, tenendo conto delle diversità dei sistemi vigenti negli stati membri”. Si escludono quindi le attività illegali e quelle a carattere familiare ed informale. (Comunicazione della Commissione europea sul lavoro sommerso del 1998 )

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Il sistema dell'economia non ufficiale

ATTIVITA’ ILLEGALIATTIVITA’ LEGALI

2. Economia sommersa

1. Economia informale

Irregolarità fiscali

Irregolarità sulle autorizzazioni

Irregolarità sul lavoro

2. attività di produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibite dalla legge Comprende quelle attività legali ed istituzionalizzate su cui

sono violate: normative fiscali e contributive; normative contrattuali; permessi ed autorizzazioni amministrative

1. Attività che pur essendo legali sono svolte da un operatore non autorizzato

Un’economia fatta di bassi livello di organizzazione, dove è quasi inesistente la divisione tra lavoro e capitale, e i rapporti di lavoro si basano su interrelazioni personali, di parentela e sociali; in larga parte si tratta di relazioni occasionali svolte al di là dei rapporti di lavoro permanenti. Queste caratteristiche spostane l’attività economica dal lato imprese a quello famiglie (definizione Istat)

Tre ambiti

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Ambiti del sommerso economico e forme di irregolarità

Aree critiche Forme di irregolarità

Autorizzazioni e obblighi normativi

1. Procedure societarie o lavoro autonomo ( atti costitutivi, ecc.)

2. Esercizio attività ( licenze, iscrizioni, patentini, ecc.)

3. Iscrizione registro ditte

4. Costruzione o trasformazione (autorizzazioni)

Obblighi fiscali

1. Codice fiscale e partita Iva

2. Dichiarazione dei redditi e Iva

3. Evasione totale

4. Sottofatturazione

5. Elusione

Lavoro

1. Utilizzo irregolare dei contratti atipici

2. Violazione normative sulla sicurezza

3. Violazioni INPS e INAIL

4. Retribuzioni più basse di quelle contrattuali

5. Fuori busta

6. Irregolarità negli orari

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2- Il fenomeno del lavoro irregolare in Italia

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Il contesto Nel 2006, il tasso di occupazione tra i 15 e 64 anni

nell’Europa a 15 è pari al 66,0%, mentre in Italia il dato si attesta al 58,4%.

Per colmare tale divario sarebbe necessario creare oltre 2,9 milioni di posti di lavoro.

In particolare, con riferimento a tre target specifici, per allineare l’Italia alle medie europee si dovrebbe favorire l’ingresso nel mercato del lavoro di:

circa 2,4 milioni donne tra i 15 e i 64 anni; oltre 880 mila giovani tra i 15 e i 24 anni; 900 mila persone tra i 55 e i 64 anni.In Italia oltre 3 milioni di persone svolgono

forme di lavoro irregolare ………………………………………………………

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Un fenomeno residente

2,9 milioni di ULA irregolari

Un fenomeno resistente

IL LAVORO IRREGOLARE

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Il Lavoro Irregolare dal 1980 al 2004

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000

10.00011.00012.00013.00014.00015.00016.00017.00018.00019.00020.00021.00022.00023.00024.00025.00026.000

Anni

Mig

liaia

di U

LA

Ula regolari Ula Irregolari Ula Totali

ULA IRREGOLARI

ULA REGOLARI

ULA TOTALI

Fonte: ISTAT dicembre 2006

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Il peso dell’economia sommersa

Fonte: ISTAT dicembre 2006

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Una stima del valore aggiunto prodotto nell’area del sommerso economico (in % del PIL) nel periodo 2000-2004

17,7

18,1

16,8

16,416,6

18,8

19,5

17,317,4

17,7

16,0

16,5

17,0

17,5

18,0

18,5

19,0

19,5

20,0

2000 2001 2002 2003 2004

Ipotesi minima

ipotesi massima

Fonte: ISTAT dicembre 2006

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Il peso economico del lavoro irregolare

Fonte: ISTAT dicembre 2006

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Il peso dell’economia sommersa nei settori produttiviValore Aggiunto Prodotto dall’economia sommersa nel 2004 in miliardi di Euro

Comp.%sul totale economia sommersa

Valore Aggiunto Prodotto dalla economia sommersa nel 2004 in percentuale sul PIL

Settori Miliardi di euro

Val % 2000 2001 2002 2003 2004

Agricoltura 5,8 2,4 22,6 22,9 22,9 20,5 20,5

Industria 42,7 17,2 14,4 15,1 11,0 10,7 11,0

Servizi 197,6 80,4 22,7 23,4 21,7 21,8 22,1

Totale 245,8 100,0 18,8 19,5 17,3 17,4 17,7

Fonte: ISTAT dicembre 2006

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Incidenza del lavoro irregolare nei settori economici (Tassi di irregolarità)

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% ULA irregolari per settore ISTAT 2004

Costruzioni; 7%Industria in

senso stretto; 8%

Agricoltura, silvicultura e pesca; 13%

Servizi; 72%

Fonte: ISTAT dicembre 2006

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Il lavoro irregolare Dipendenti / Indipendenti

2000 2001 2002 2003 2004

Dipendenti

Totale ULA irregolari (in migliaia)

2.505 2.673 2.427 2.175 2.167

Var.% (Valore 2000 = 100)

100 107 97 87 87

Tasso di irregolarità 15,4% 16,0% 14,3% 12,8% 12,8%

Indipendenti

Totale ULA irregolari (in migliaia)

606 607 629 637 627

Variazione % (Valore 2000 = 100)

100 100 104 105 103

Tasso di irregolarità 8,5% 8,5% 8,8% 8,7% 8,6%

Composizione % (il peso dei dipendenti)

80,5 81,5 79,4 77,4 77,6

Fonte: ISTAT dicembre 2006

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Microsettore Valore % sul totale delle ULA irregolati

Servizi domestici presso famiglie e convivenze 17,3

Trasporti e comunicazioni 14,8

Attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali 13,3

Agricoltura, caccia e silvicoltura 12,3

Alberghi e pubblici esercizi 7,6

Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 7,2

Costruzioni 6,8

Altri servizi pubblici, sociali e personali 4,9

Sanità e altri servizi sociali 2,6

Istruzione 2,6

Industrie tessili e dell'abbigliamento 1,7

Intermediazione monetaria e finanziaria 1,6

I settori a rischio: il peso del lavoro irregolare Fonte: ISTAT dicembre 2005

Fonte: ISTAT dicembre 2006

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La quota di lavoro Irregolare per circoscrizione geografica

 

Ripartizione regionale ULA irregolari V% sul totale delle

ULA in Italia

Mezzogiorno 47,4

Centro 19,1

Nord Ovest 18,3

Nord Est 15,2

Totale Italia 100Fonte: ISTAT dicembre 2006

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La Geografia Regionale del Lavoro Irregolare

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Le regioni: incidenza del lavoro irregolare sul totale nazionale Campania 13

Sicilia 12,3

Lazio 10,4

Lombardia 10,1

Puglia 8,7

Calabria 6,3

Veneto 5,9

Piemonte 5,6

Toscana 5

Sardegna 3,3

Liguria 2,4

Marche 2,2

Friuli Venezia Giulia 2,2

Abruzzo 2

Trentino Alto Adige 1,7

Umbria 1,4

Basilicata 1,2

Molise 0,7

Valle d’Aosta 0,3

Totale Italia 100

Peso del lavoro irregolare nelle regioni sul totale nazionale – Valori %

Massima Concentrazione

Minima Concentrazione

Fonte: ISTAT dicembre 2006

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La geografia provinciale del lavoro irregolare

Tassi di Irregolarità

Anno 2003

Fonte: ISTAT 2005

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Le relazioni tra Tasso di irregolarità e Tasso di

disoccupazione

2,573,30

3,403,65

3,713,81

4,434,84

5,105,69

6,176,36

8,599,02

12,5813,97

15,3518,46

20,1021,14

24,59

Tasso di disoccupazione

8,9

9,8

10,8

11,4

11,9

12,0

13,0

13,7

13,8

14,2

15,3

15,5

17,7

20,9

21,1

21,5

25,0

25,1

30,0

Piemonte

Valle d'Aosta

Liguria

Lombardia

Trentino-Alto Adige

Veneto

Friuli-Venezia Giuli

Emilia-Romagna

Marche

Toscana

Umbria

Lazio

Campania

Abruzzo

MolisePuglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

ITALIA

Tassi d

i Ir

reg

ola

rità

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19,1919,68

20,7522,05

22,7125,20

27,1530,66

32,2132,48

34,6736,98

37,7738,32

38,7038,96

39,9042,80

42,8242,87

Tasso di occupazione - Femmine

8,9

9,8

10,8

11,4

11,9

12,0

13,0

13,7

13,8

15,3

15,5

17,7

20,9

21,1

21,5

25,0

25,1

30,0

Piemonte

Valle d'Aosta

Liguria

Lombardia

Trentino-Alto Adige

Veneto

Friuli-Venezia Giuli

Emilia-Romagna

Marche

Toscana

Umbria

Lazio

Campania

Abruzzo

Molise

Puglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

Tassi d

i Ir

reg

ola

rità

Tota

le

Econ

om

ia

Le relazioni tra Tasso di irregolarità totale ed il Tasso di occupazione femminile

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3. Il fenomeno del lavoro irregolare in Europa

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Austria

Belgium

Finland

Germany

Greece

Italy

Switzerland

Denmark

FranceIreland

Netherlands

Norway

Portugal Spain

Sweden

United Kingdom

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

26

27

28

29

30

6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Informal economy in % of GNP 1989/1990

Info

rmal

eco

nom

y in

% o

f G

NP

199

9/20

00

Il fenomeno del sommerso non riguarda solo l’Italia. La quota di economia non ufficiale (compresa l’illegalità) è cresciuta in tutti i paesi dell’Europa occidentale e si attesta intorno ad una media del 18%. Rispetto a questa misura del sommerso - che comprende anche l’economia criminale - l’Italia ha raggiunto un livello largamente superiore al dato medio (27% del PIL).

Fonte: F.Schneider in rapporto OCSE

Fenomeno costa

nte

(x=y)

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AnnoTasso (% sul PIL)

Austria 1995 1,5

Belgio 1995 3-4

Danimarca 2001 5,5

Finlandia 1992 4,2

Francia 1996 4-6,5

Germania 2001 6

Grecia 1998 >20

Italia 2002 17

Paesi Bassi 1995 2

Portogallo 1996 5

Svezia 1997 3

Regno Unito 2000 2Fonte: Rapporto Undeclared work in an Enlarged Union, Fondazione Rockwool

Lavoro irregolare in Europa : Peso sul totale dell’economia (% sul PIL) - EU 15

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Lavoro irregolare in Europa : Peso sul totale dell’economia (% sul PIL)

AnnoTasso (% sul PIL)

Bulgaria 2002/03 22-30

Repubblica Ceca 1998 9-10

Estonia 2001 8-9

Ungheria 1998 18

Lettonia 2000 18

Lituania 2003 15-19

Polonia 2003 14

Romania 2001 21

Repubblica Slovacca

2000 13-15

Slovenia 2003 17

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4 - Le politiche per l’emersione in Italia

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Le principali tappe delle politiche di Le principali tappe delle politiche di

contrasto del lavoro irregolare in Italiacontrasto del lavoro irregolare in Italia • 1989 - Le politiche di riallineamento

• 2001 - L’emersione progressiva /automatica

• 2002 - L’emersione dei lavoratori extracomunitari

• 2003 - Il Coordinamento delle attività ispettive

• 2007 - La finanziaria 2007: integrazione delle politiche di prevenzione e contrasto

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Tasso di irregolarità

8,00

9,00

10,00

11,00

12,00

13,00

14,00

15,00

16,00

Anni

UL

A ir

reg

ola

ri p

er 1

00 U

LA

Tasso di irregolarità

Economia Sommersa le stime del CENSIS

ISTAT Stime Ufficiali del fenomeno

La legge 389/89, Contratti di riallineamento

Legge 196 /97

388/2000 Disciplina dei contratti di riallineamento retributivo

383/2001 Sistema di agevolazioni fiscali e previdenziali per i datori di lavoro ed i lavoratori che aderiscono al programma di emersione (cosiddetta auto-matica)

Legge 30/03D.lgs. 276/03

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Leggi 389/89,

La legge 389/89, integrata da norme successive, prevede lapossibilità alle aziende operanti in determinati contesti di usufruire dei benefici della fiscalizzazione e degli sgravi contributivi anche nelle situazioni in cui non è applicata la retribuzione prevista dai Contratti collettivi. Ciò a condizione di aderire ad un programma graduale di riallineamento contributivo ai CCNL, stipulando degli accordi provinciali per attraverso le organizzazioni sindacali.

Legge 608/96 Disposizioni urgenti in materia di lavori socialmente utili

Le legge 608/96 offre la possibilità alle aziende operanti in determinati contesti di stipulare degli accordi provinciali peril riallineamento contributivo attraverso le organizzazioni sindacali.

Legge 448/98 Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo

L’articolo 78 istituisce il Comitato per l’emersione del lavoro non regolare, le Commissioni regionali e provinciali ed i tutori. L’articolo 79 ha permesso la costituzione a livello locale di Unità operative integrate, nell’ambito delle “misure organizzative intese alla repressione del lavoro non regolare e sommerso”.

Legge 388/2000

Disciplina dei contratti di

Riallineamento retributivo

L’Art. 116 (Misure per favorire l'emersione del lavoro irregolare) disciplina l’ accesso ai benefici per l’emersione del lavoro irregolare

Le Politiche di Riallineamento - Gli anni ‘90

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L’emersione progressiva /automatica - Gli anni 2001-2002

Legge 383/01Primi interventi per il rilancio dell’economia

Legge 22 novembre 2002,

n. 266 - Conversione in

legge, con modificazioni, del

decreto-legge 25 settembre

2002, n. 210, recante

disposizioni urgenti in

materia di emersione del

lavoro sommerso e di

rapporti di lavoro a tempo

parziale"

La legge 383/01, scaduta nel maggio 2003, rappresenta un importante strumento di contrasto all’economia sommersa. Con essa sono stati costituiti i CLES a livello provinciale. La disciplina si articola su tre distinti complessi normativi: - sistema di agevolazioni fiscali e previdenziali per i

datori di lavoro ed i lavoratori che aderiscono al programma di emersione (cosiddetta automatica);

- avvio di un piano straordinario di accertamento, predisposto dal CIPE e mirato ad individuare le priorità di intervento coordinato ed integrato degli organi di vigilanza del settore;

- definizione di una procedura di emersione progressiva incentrata sulla presentazione di un piano individuale da parte del datore di lavoro inte-ressato e mirata alla regolarizzazione complessiva, al di là dei pur rilevan-ti profili fiscali e previdenziali, dell’attività imprenditoriale esercitata

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L’emersione dei lavoratori extracomunitariAnno 2002

Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, 23 novembre 2001

La direttiva, firmata il 23 novembre 2001 dal Presidente del Consiglio, disciplina l’operato dei tutori per l’emersione, previsti ex lege 448/98 art. 78.

Legge 189/02 Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo

Regolamenta l’ingresso di extracomunitari nel territorio dello Stato italiano e prevede, in particolare, il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro, previa stipula del contratto di soggiorno per lavoro.

Legge 222/02 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 settembre 2002, n. 195, recante disposizioni urgenti in materia di legalizzazione del lavoro irregolare di extracomunitari

Indica la procedura per la compilazione e la presentazione della dichiarazione per la legalizzazione di lavoro irregolare di extracomunitari addetti al lavoro subordinato da parte dei datori di lavoro.

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Anni 2003 - 2004

Coordinamento attività ispettive D.lgs. 343/03 Modifiche ed integrazioni aldecreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, sull’ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a norma dell’art. 1 della legge 6 luglio 2002, n. 137

Con tale decreto si ufficializza il trasferimento del Comitato per l’emersione del lavoro non regolare dalla Presidenza del Consiglio alMinistero del Lavoro e delle PoliticheSociali (art. 5 comma 2).

D.lgs. 276/03 Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30(Legge Biagi)

Introduce, tra le altre innovazioniil coordinamento dell’attività ispettiva da parte del Ministero del Lavoro

D.lgs. 124/04 Razionalizzazione delle funzioniispettive in materia di previdenza sociale e di lavoro, a norma dell'articolo 8 della legge 14 febbraio 2003, n. 30

Il decreto legislativo ridefinisce in modo organico la vigilanza in materia dilavoro, identificando l'ambito di intervento dell'attività ispettiva

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La Finanziaria 2007

Implementazione dei Servizi per l’impiego che, nel consentire la prosecuzione degli interventi in materia, assicuri anche stabilità d’impiego ai lavoratori ivi occupati (COMMA 1165); Misure volte a promuovere l’emersione spontanea attraverso percorsi concordati con le organizzazioni sindacali di regolarizzazione del lavoro nero, che garantiscano regolare occupazione ai lavoratori interessati (COMMA 1192); Misure di stabilizzazione dei rapporti di lavoro per favorirne la trasformazione da co.co.co. o co.co.pro. in lavoro subordinato (COMMA 1202). La misura è destinata ad operare, a seguito di accordi aziendali ovvero territoriali tra datore di lavoro (committente) e Organizzazioni sindacali stipulabili fino al 30 aprile 2007;

Introduzione dei c.d. indici di congruità, che rapportano la qualità dei servizi e beni prodotti con la quantità delle ore necessarie per produrli e il cui mancato rispetto può costituire elemento sintomatico di lavoro non dichiarato ovvero nero e dunque di controllo (COMMA 1173);

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Legge Finanziaria 2007 (segue)•Introduzione di meccanismi per garantire, a partire dal 1° luglio 2007, il rispetto degli obblighi contributivi a tutti i settori di attività, oltre che in agricoltura e nell’edilizia (estensione DURC), ove è già vigente (COMMA 1175);

•Destinazione di una quota del Fondo per l’occupazione per interventi strutturali ed innovativi volti a migliorare e riqualificare la capacità di azione istituzionale, nonché l’informazione dei lavoratori in materia di lotta al lavoro sommerso ed irregolare, promozione di nuova occupazione e tutela della salute e sicurezza (COMMA 1156);

•Costituzione di una Cabina di regia nazionale di coordinamento, che concorra allo sviluppo di piani territoriali di emersione e di promozione di occupazione regolare, nonché alla valorizzazione dei CLES,

•Costituzione di un apposito fondo per l’emersione del lavoro irregolare (FELI) per il finanziamento d’intesa con le regioni e gli enti locali interessati, di servizi di supporto allo sviluppo delle imprese che attivino processi di emersione (COMMA 1156).

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5- Disposizioni comunitarie e indirizzi in materia di lavoro

irregolare in Europa

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Prevenzione e Sanzione

Comunicazione della Commissione europea sul lavoro sommerso[COM (98) – 219]

Individua in una strategia mirata globale, che contemperi interventi preventivi ed interventi sanzionatori, variamente modulata in base alle situazioni presentate dai diversi Stati membri, lo strumento essenziale per combattere il lavoro non dichiarato definito come “qualsiasi attività retribuita lecita di per sé ma non dichiarata alle autorità pubbliche, tenendo conto delle diversità dei sistemi giuridici vigenti negli Stati membri”.

Risoluzione del Consiglio e dei Rappresentanti degli Stati membri, riuniti in sede di consiglio;22 aprile 1999 (1999/C 125/01)

Adottato un codice di condotta per una più efficace cooperazione tra Amministrazioni Pubbliche degli Stati membri nella lotta contro l’abuso di prestazioni e contributi sociali a livello transnazionale ed il lavoro sommerso, oltre che in materia di temporanea messa a disposizione transnaziona-le di lavoratori.

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Decisione del Consiglio del 22 luglio 2003 – Adozione delle nuove linee guida perl’occupazione

La Linea-guida n. 9 esorta gli Stati membri a: - promuovere la semplificazione del contesto in cui operano le

imprese, rimuovendo i disincentivi e fornendo incentivi adatti nel quadro dei sistemi fiscale e previdenziale;

- dotarsi di una maggiore capacità di far rispettare le norme e di applicare sanzioni;

- misurare le dimensioni del problema e i progressi conseguiti a livello nazionale.

Risoluzione del Consiglio sulla trasformazione del lavoro non dichiarato in occupazione regolare del 20 ottobre 2003 (2003/C 260/01)

Sancisce l’impegno comune degli Stati membri a:• sviluppare attenendosi alla strategia europea per

l'occupazione un approccio basato su azioni preventive, che incoraggino tutti i datori di lavoro ed i lavoratori a operare all’interno dell’economia ufficiale e nel contesto dell’occupazione regolare;

• sviluppare, il rafforzamento della sorveglianza e provvedere all’applicazione di adeguate sanzioni;

• migliorare la conoscenza delle dimensioni quantitative del lavoro non dichiarato, così da poter valutare i progressi verso l’obiettivo di trasformare il lavoro non dichiarato in occupazione regolare.

Le politiche per l’emersione come parte

integrante della SEO.

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Obiettivi Azioni

Sviluppare, attenendosi alla strategia europea per l'occupazione, un approccio globale basato su azioni preventive,

La creazione di un ambito giuridico e amministrativo favorevole alla dichiarazione dell’attività economica e dell’occupazione, tramite la semplificazione delle procedure e la riduzione dei costi e dei vincoli che limitano la creazione e lo sviluppo delle imprese, in particolare le piccole imprese e quelle in fase di avviamento

Rafforzare la sorveglianza con il sostegno attivo delle parti sociali e l'applicazione di adeguate sanzioni, pur garantendo un'adeguata tutela alle vittime del lavoro non dichiarato, tramite la cooperazione tra autorità competenti (tra cui uffici tributari, ispettorati del lavoro, polizia),  

Il rafforzamento degli incentivi e la rimozione dei disincentivi per far uscire dal sommerso sia la domanda che l'offerta:• creando adeguate politiche per l'occupazione,

dirette ai beneficiari delle misure di protezione sociale, che li aiutino a partecipare al mercato del lavoro regolare,

• riducendo il rischio della disoccupazione e delle trappole della povertà tramite l'eliminazione di interazioni indesiderabili tra sistemi fiscali e previdenziali.

 Rafforzare la cooperazione transnazionale tra organi competenti nei vari Stati membri per quanto riguarda le attività economiche transnazionali, inparticolare la cooperazione fra le competenti autorità designate dagli Stati membri per lottare contro la frode ai danni della previdenza sociale e il lavoro non dichiarato

Aumentare la consapevolezza sociale per incrementare l' efficacia di questa combinazione di misure, fornendo informazioni ai cittadini sulle implicazioni negative del lavoro non dichiarato per la sicurezza sociale e sulle conseguenze del lavoro non dichiarato per la solidarietà e l'equità

Risoluzione del Consiglio (2003/C 260/01) Obbiettivi ed Azioni

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LIBRO VERDE Modernizzare il diritto del lavoro per rispondere alle sfide del XXI secolo -COM(2006) 708Il lavoro irregolare

Il tema del Lavoro Irregolare rientra tra i problemi legati all’equilibrio da individuare tra flessibilità e sicurezza,

È necessaria una cooperazione più efficace tra le varie istanze di controllo amministrative a livello nazionale, in particolare l'ispettorato del lavoro, l'amministrazione della sicurezzasociale e l'amministrazione fiscale.

Un rafforzamento della cooperazione amministrativa a livello dell'UE può inoltre aiutare gli Stati membri ad individuare gli abusi e l'elusione delle norme del diritto del lavoro ed a combatterli garantendo in tal modo il rispetto del diritto comunitario.

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Le decisioni UE15 sulle politiche per contrastare il sommerso (Naps 2001-04)

FIN IRL FR SW LUX AU BE DK DE NL UK EL PT ES IT UE

Economia illegale e sommerso in % del PIL – 2000 (Fonte: F.Schneider)

18,3 15,8 15,3 19,1 n.d 10,2 23,2 18,2 16,3 13 12,6 28,6 22,6 22,6 27 18

Paesi che inseriscono la lotta al sommerso tra le priorità nella strategia per l’occupazione

15

Paesi che propongono azioni dirette sul sommerso oltre gli intervento più generali di sviluppo

15

Paesi che sono intervenuti adeguando il sistema ispettivo e sanzionatorio 15

Di cui:

aumento dei controlli

rafforzamento sanzioni (1) 15

maggior coordinamento tra

gli organi ispettivi

Introduzione del principio

della responsabilità in solido

tra committenza e fornitore

Cooperazione

transnazionale

Paesi che prevedono attività di studio per migliorare la conoscenza del fenomeno

7

Paesi che riconoscono alle parti sociali un ruolo fondamentale nella lotta al sommerso

6

Paesi che hanno investito in campagne informative e di sensibilizzazione 4

Paesi che prevedono interventi di semplificazione amministrativa 8

Paesi che prevedono una riforma tributaria introducendo trattamenti differenziati per le attività più esposte al sommerso

12

Di cui

azioni mirate nel settore dei

servizi domestici

Azioni mirate nel settore delle

costruzioni

Paesi che intervengono con specifici provvedimenti sull’immigrazione irregolare

6

Paesi che intervengono con azioni mirate di contrasto all’utilizzo abusivo di forme contrattuali atipiche

3

Paesi che adottano programi di emersione del lavoro attraverso incentivi alle imprese che denunciano forme di irregolarità

1

Paesi che intervengono con azioni mirate di contrasto allo sfruttamento dei minori

1

TOTALE INTERVENTI

4

7

4

3

15

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Misure di contrasto del Lavoro Irregolare

Conoscenza

Vigilanza e controllo

Prevenzione

Misurare le dimensioni del problema e i progressi conseguiti a livello nazionale.

Sviluppare, il rafforzamento della sorveglianza

Provvedere all’applicazione di adeguate sanzioni;

Semplificazione delle procedure e riduzione dei costi per la creazione d’imprese

Cooperazione più efficace tra le varie istanze di controllo amministrative a livello nazionale

Politiche per l'occupazione, dirette ai beneficiari delle misure di protezione sociale, che li aiutino a partecipare al mercato del lavoro regolare,

Campagne di informazione per i cittadini sulle implicazioni negative del lavoro non dichiarato

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Misure di contrasto del Lavoro Irregolare

Conoscenza

Vigilanza e controllo

Prevenzione

Misurare le dimensioni del problema e i progressi conseguiti a livello nazionale.

Sviluppare, il rafforzamento della sorveglianza

Provvedere all’applicazione di adeguate sanzioni;

Semplificazione delle procedure e riduzione dei costi per la creazione d’imprese

Cooperazione più efficace tra le varie istanze di controllo amministrative a livello nazionale

Politiche per l'occupazione, dirette ai beneficiari delle misure di protezione sociale, che li aiutino a partecipare al mercato del lavoro regolare,

Campagne di informazione per i cittadini sulle implicazioni negative del lavoro non dichiarato

Misure volte a promuovere l’emersione spontaneaRiduzione costo del lavoro

Introduzione dei c.d. indici di congruità

Introduzione di meccanismi per garantire, il rispetto degli obblighi contributivi

Destinazione di una quota del Fondo per l’occupazione per lavoratori (informazione politiche attive e passive)

Costituzione di una Cabina di Regia Nazionale di coordinamento

Fondo per l’emersione del lavoro irregolare (FELI)

Modello di Intervento proposto dalla UE Finanziaria 2007

Misure di stabilizzazione dei rapporti di lavoro

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6- Problemi aperti ed elementi di criticità

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Elementi di criticità

• Lo sviluppo dell’attività ispettiva

• La promozione dell’emersione spontanea

• I lavoratori extracomunitari

• Gli indici di congruità

• Politiche attive e prevenzione del lavoro irregolare

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Principali risultati dell’attività ispettiva

112.899 118.638 122.490 125.576

157.194

68.67482.847

127.122148.707

147.469

33.768

32.039

28.506

29.387

32.786

1999 2000 2001 2002 2003

INAIL

INPS

Ministero del Lavoro/Carabinieri

215.341233.524

278.118

337.449

303.670

Imprese ispezionate per amministrazione di controllo dal 1999 al 2003

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Rapporto % imprese ispezionate sul totale imprese nel periodo 1999 - 2003

4,5%4,8%

5,7%

6,1%

6,8%

1999 2000 2001 2002 2003

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I risultati delle attività ispettive tra il 2006 ed il 2007

Ente Variazione Primo Trimestre 2006/2007

Aziende ispezionate

Aziende irregolari

N. lavoratori irregolari

N. lavoratori totalmente in nero

Recupero contributi e premi evasi

Min. Lavoro

2006 32.115 14.390 19.915 7.740 49.903.365

2007 40.465 18.763 33.989 9.823 57.549.950

Variazione % +26,00% +30,39% +70,67% +26,91% +15,32%

INPS

2006 25.834 21.028 17.025 15.537 217.365.000

2007 31.650 25.815 33.802 16.686 300.466.000

Variazione % +22,51% +22,76% +98,54% +7,40% +38,23%

INAIL

2006 6.911 5.654 8.253 6.967 24.986.797

2007 7.904 6.531 8.638 6.399 25.172.618

Variazione % +14,37% +15,51% +4,66% -8,15% +0,74%

Riepilogo Generale

2006 64.860 41.072 45.193 30.244 292.255.162

2007 80.019 51.109 76.429 32.908 383.188.568

Variazione % +23,37% +24,44% +69,12% +8,81% +31,11%

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Principali risultati del Riallineamento

Imprese Occupati Imprese Occupati Imprese Occupati

Abruzzo 51 972 4 15 0 0

Basilicata 33 130 17 9 1986 786

Calabria 24 252 3 802 17581 56088

Campania 39 463 5 5 11283 18831

Puglia 1156 7614 393 709 21475 58449

Sicilia 43 402 118 1325 25094 65174

Totale 1346 9833 540 2865 77419 199328

Composizione percentuale

Abruzzo 3,8 9,9 0,7 0,5 0 0

Basilicata 2,5 1,3 3,1 0,3 2,6 0,4

Calabria 1,8 2,6 0,6 28 22,7 28,1

Campania 2,9 4,7 0,9 0,2 14,6 9,4

Puglia 85,9 77,4 72,8 24,7 27,7 29,3

Sicilia 3,2 4,1 21,9 46,2 32,4 32,7

Totale 100 100 100 100 100 100

AgricolturaSettori Manifatturieri

(Industria e Artigianato)Servizi

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Principali risultati dell’Emersione Progressiva

n. piani accolti Quota %n. lavoratori interessati

Quota %

TOTALE 632 100 3216 100

NORD 127 20,1 200 6,2

CENTRO 196 31,0 522 16,2

SUD 309 48,9 2494 77,5

Puglia 172 27,2 2098 65,2

Lazio 130 20,6 379 11,8

Campania 64 10,1 231 7,2

Toscana 40 6,3 98 3,0

Veneto 43 6,8 64 2,0

Lombardia 36 5,7 58 1,8

Calabria 18 2,8 56 1,7

Basilicata 20 3,2 49 1,5

Emilia Romagna 20 3,2 45 1,4

Sardegna 22 3,5 32 1,0

Abruzzo 13 2,1 28 0,9

Umbria 15 2,4 28 0,9

Piemonte 21 3,3 25 0,8

Marche 11 1,7 17 0,5

Liguria 6 0,9 7 0,2

Friuli V. G. 1 0,2 1 0,0

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Risultati della regolarizzazione dei lavoratori immigrati extra-comunitari

Domestico Subordinato

Lombardia 158.293 22,5 39 61

Lazio 124.191 17,7 60 40

Campania 67.678 9,6 59 41

Veneto 61.418 8,7 41 59

Piemonte 57.116 8,1 46 54

E. Romagna 57.059 8,1 47 53

Toscana 50.903 7,2 44 56

Liguria 17.862 2,5 56 44

Sicilia 17.689 2,5 57 43

Calabria 15.686 2,2 54 46

Marche 14.906 2,1 49 51

Puglia 14.096 2,0 40 60

Umbria 13.852 2,0 56 44

Abruzzo 10.301 1,5 43 57

Friuli V.G. 8.249 1,2 47 53

Trentino 5.565 0,8 50 50

Sardegna 3.165 0,5 51 49

Basilicata 2.400 0,3 43 57

Molise 1.055 0,2 43 57

V.d'Aosta 672 0,1 37 63

Totale Italia 702.156 100,0 49 51

Ripartizione per tipologia professionaleTotale

domandeQuota %

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7- Verso un modello di interventi integrato

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Opportunità

• Sviluppo del Sistema informativo del Sistema informativo del lavorolavoro per migliorare l’attività ispettiva

• Personalizzazione delle politiche e dei servizi per i lavoratori a rischiolavoratori a rischio (pubblici e privati autorizzati)

• Sperimentazione degli indici di congruità per la prevenzione verso le imprese

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Modello di Intervento • Azione 1: Individuazione dei target lavoratori

(Archivio CPI) ed imprese (ICO) verso cui orientare le politiche

• Azione 2: Azioni di prevenzione verso l’offerta (lavoratori svantaggiati a rischio e vittime del lavoro nero)

• Azione 3: Azioni di prevenzione e consulenza verso la domanda (aziende interessate ai processi di emersione e stabilizzazione)

• Azione 4: Consolidamento e sviluppo del servizio (Sportello emersione )

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Diagramma del processo dinamico del Modello di Servizio

Sportelli per l’emersione del

lavoro non regolare

Target offerta

Target domanda

Servizi ai lavoratori

Individuazione dei lavoratori vittime e a rischio lavoro irregolare

Individuazione delle imprese interessate ai programmi di emersione (ICO) Italia Lavoro

Ministero, Regioni,

Rete dei servizi

Servizi alle impreseSistema

Informativo del lavoro

Gruppo di coordinamento

Gruppo tecnico

Provincia

Italia LavoroCentri per l’Impiego

Agenzie Private Autorizzate

Tavolo di concertazione (Attori sociali)

Processo di

indirizzo delle

attività