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UN CENTRO DI CULTURA ANNO VII, NUMERO 3 MARZO 2010 € 1,00

Il Menante - N. 3 marzo 2010

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Il menante, mensile della città di Fasano. Uscita di marzo.

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UN CENTRO DI CULTURA

ANNO VII, NUMERO 3MARZO 2010

€ 1,00

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LO ZOO DEL DIRITTO

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Identificare il Presidente del Consiglio dei Ministri è uno scherzo, sono capaci un po' tutti, ad eccezione di quei pochi (fortunati) che invece di associa-re ad una carica un nome e un volto (talora bastano anche un'acconciatura, una bandana o un “mi consenta”) preferiscono soffermarsi sul ruolo, o meglio sulla figura istituzionale. Ogget-tivizzare le questioni è un valido aiuto per risalire la china ed evitare l'abisso in cui le vicende degli uomini fanno precipitare i valori, quelli veri. La vicenda della prescrizione nel caso Mills ne è un esempio lampante; troppo facile ridurre la questio-ne alla mera assoluzione dell'avvocato corrotto e dello sgradevole corruttore. Le facce di entrambi, a causa della forza impressa dai media, inducono i più o a ribellarsi nei confronti di un sistema giuridico che alla fine, inevitabilmente, premia sempre i peggiori ed altri (pochi, si spera) a gioire perché i poten-ti- tali perché dotati di un pode-roso portafoglio – vincono anche quando la sconfitta era evidente. Quei volti, consumati dal tempo e dai cattivi compor-tamenti, contrastano con la bellezza del diritto. Già, di bellezza si deve parlare: il dirit-to, creazione dell'uomo, espri-me le regole della civile e ordina-ta convivenza fra gli esseri umani e l'ambiente circostante, è destinato a durare a tempo indeterminato perché, in fondo, le vicende degli uomini non mutano col trascorrere dei secoli e perché la ragionevolezza non dovrebbe subire violenze continue a seconda degli umori di chi governa. Il diritto dovreb-be essere sufficientemente chiaro e non prestare il fianco a interpretazioni che legittimino le Alpi e le Piramidi e spesso anche il Manzanarre e il Reno. Certo è che se di tale chiarezza non potesse fregiarsi, un organo superiore dovrebbe intervenire. Ed è così che la Corte di Cassazio-ne è intervenuta sull'annosa

vicenda del processo Mills per decretare – e ciò è stato affer-mato con chiarezza – che il reato di corruzione è stato commesso, ma non il 29 febbraio del 2000, bensì l'11 novembre 1999, giorno in cui lo stempiatissimo avvoca-to Mills fornì le istruzioni per incassare il denaro, la tangente appunto. Tuttavia, aver deter-minato al mese di novembre la consumazione del reato ha provocato la prescrizione dello stesso. Cos'è la prescrizione? Un istituto giuridico che legittima la noncuranza dell'ordinamento giuridico rispetto a eventi risalenti nel tempo. Un po' come dire che quando agisce la pre-scrizione, la situazione di fatto (il trascorrere inerte del tempo) prevale sulla situazione di diritto (la commissione di un reato e l'esigenza per l'ordina-mento di disporre per sanziona-re il colpevole). La prescrizione è prevista dalla legge cui bisogna sempre prestare osservanza. Nel caso di specie, qualcuno potrebbe anche arricciare il naso di fronte alla impunità di fatto che una legge provoca, ma è legittimo. Chiarissime sono, invece, le conseguenze che deriveranno da tale prescrizio-ne: l'inevitabile prescrizione del processo a carico del corruttore, alias il Presidente del Consiglio dei Ministri, e soprattutto, l'arresto di quella frenetica corsa contro il tempo che era stata intrapresa per sfornare insulse leggine ad personam fantasiosamente denominate, processo breve, legittimo impedimento, scudo tris per le alte cariche, ripristino dell'im-munità parlamentare. Strata-gemmi per rendere chi governa non già simile a un dio, ma a un animale che girovaga, sempre più sperso, nello zoo del diritto, mentre il resto dell'Italia anna-spa nella crisi economica più nera in attesa di una legge salvifica. Per ora, il giubbotto di salvataggio è stato fornito solo alle liste del Pdl escluse dalle e l e z i o n i r e g i o n a l i p e r

l'atteggiamento superficiale e ingordo dimostrato da alcuni dei suoi rappresentanti. Ha visto così la luce, in una fredda notte di fine un inverno, un decreto legge che, in apparenza, forni-sce solo “innocenti” criteri interpretativi in materia di procedimento elettorale, ma in realtà legittima a posteriori proprio quei comportamenti superficiali e ingordi. Il che non significa “fatta una legge, trovato l'inganno”, che pure

legittimerebbe l'attività degli interpreti del diritto, ma che la legge può essere plasmata ad uso e consumo dei capricci di pochi, autorizzando – ironia della sorte, proprio con una legge- la sua violazione. E' evidente, perciò, che per quella famosa legge che dovrebbe disporre serie misure per fron-teggiare la crisi, l'attesa sarà ancora molto lunga.

Aurora Nardelli

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UN CENTRO DI CULTURA

Chi, casualmente, fosse passato per il corso principale di Fasano giovedì 4 marzo, intorno alle 18.30, nei pressi della chiesa di Sant'Antonio, avrebbe goduto di uno spettacolo inconsueto. Quel luogo solitamente tranquillo era affollato da centinaia di cittadini in attesa di un evento unico per la nostra città: niente meno che l'inaugurazione di un laboratorio urbano, roba mai vista dalle nostre parti. La banda cittadina (Santa Cecilia) intonava marcet-te festose, le “Aquile” della locale associazione legata alla protezione civile, lungi dal dedicarsi a festini equivoci, assicuravano un efficientissimo servizio d'ordine. Le autorità locali (Sindaco, Parroco, Asses-sore Regionale) attendevano insieme ai giornalisti l'arrivo del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Nell'attesa, chi vi scrive, cercava di capire cosa diamine fosse un laboratorio urbano. Chi meglio del suo prossimo gestore, Gianluca Carbonara, avrebbe potuto illuminarci? Un paio di anni fa, recatomi a Putignano per assistere ad un concerto, ebbi la sorpresa ed il piacere di vedere questo nostro concittadino premiato per un progetto di cooperazione internazionale di aiuto delle donne in Albania. All'epoca mi chiesi come mai un fasanese così attivo non avesse opportunità di svolgere la sua preziosa attività nella propria città. A distanza di due anni la risposta si chiama Bollenti Spiriti, ambizioso pro-getto regionale che finanzia il

recupero di locali pubblici dismessi per farne laboratori urbani. A Gianluca abbiamo chiesto, come si diventa uno Spirito Bollente? “Non è difficile, la regione ha lanciato l'idea, il Comune vi ha aderito e indetto un bando, abbiamo partecipato col nostro progetto e abbiamo vinto”. Già, e che ci vuole? Gianlu-ca, con la sua consueta affabilità, ci ha mostrato la sala convegni da 85 posti, una sala lettura con 24 postazioni computer wireless, la sala riunioni, la galleria per le mostre grafiche, la saletta multiuso attrezzata per i bimbi, la cucina per preparare pranzi per gli ospiti dei convegni o per i laboratori di cucina: un vero gioiello in quella che era una struttura in stato di semiabban-dono. Uno stanziamento di quasi settecentomila euro per ristrut-turazione e avvio di gestione che regala a Fasano uno spazio per attività già programmate dal bravo Gianluca (volontariato, cooperazione internazionale, corsi di informatica, cucina, danza, artigianato) e per quelle che potranno essere proposte da cittadini e associazioni che, in attesa della consegna del labora-torio (“siamo ancora in attesa del collaudo”, confida mesta-mente Gianluca) possono già contattarlo all'indirizzo e-mail [email protected]. Nel frattempo, all'esterno, cresceva l'attesa per l'arrivo di Vendola. Giungeva l'assessore Anglani con la sua solita verve, l'assessore-candidato Scianaro che, riferendosi al laboratorio urbano, confidava ad un suo

conoscente “questo l'ho fatto io”. Quando arriva Nichi, suona l'inno d'Italia e si procede alla cerimo-nia. Il parroco invita alla preghie-ra e benedice “non il luogo ma quanti, credenti e non credenti, la utilizzeranno per il bene comune”. Il Sindaco Di Bari rimarca la positività della siner-gia tra le istituzioni, seguito da Vendola che sottolinea come in tutta la Puglia siano ormai 170 i laboratori urbani realizzati con la logica di chiedere ai Comuni “Avete un mattatoio, una scuola, un qualsiasi locale inutilizzato? Invece di farne l'ennesimo centro commerciale che pone la merce al centro della nostra vita, facciamone un centro di cultura per dare opportunità e coraggio ai nostri giovani, perché non debbano più partire in cerca di lavoro e di occasioni”.A seguire, un'allegra processio-ne ha attraversato il Corso e la Piazza del paese, con i cittadini che assistevano allo strano connubio Nichi Vendola – Lello Di Bari che passeggiavano chiac-chierando fino all'ingresso del cinema teatro Kennedy. Subito dopo essersi congedato dal Sindaco e dalla veste istituziona-le, Vendola si è calato nei panni del candidato ma, anziché iniziare a stringere mani ai suoi elettori, ha abbracciato per primo il ragazzo palestinese che da qualche anno vive a Fasano per sottoporsi a complicate cure mediche a carico della regione. Fawaz non vota alle elezioni regionali, ma ha un posto specia-le nel cuore di Nichi e di tutti noi. L'incontro al Kennedy, organiz-zato dalla Fabbrica di Nichi, sembrava una riedizione della serata di febbraio (tempo di elezioni primarie) di cui abbiamo scritto nello scorso numero. Anche nel teatro, all'inizio, si aveva una sensazione di sgo-mento alla vista di tanti spazi vuoti in sala. Ma ormai lo sappia-mo che ci sono cose che succedo-no all'improvviso e apparente-mente senza un perché. La sala inizia a riempirsi e quando la rappresentante della Fabbrica, Milena Latorre, prende il micro-

fono, mi giro a guardare all'indietro e vedo che non c'è un posto libero, né in platea né in galleria, e nemmeno in piedi. Milena descrive le attività della Fabbrica a partire dalla famigera-ta “azione zero”: piantare fiori, negli spazi pubblici inutilizzati, invece di affiggere manifesti abusivi.Dopo il saluto di Fabiano Amati, Vendola intrattiene gli oltre mille presenti per più di un'ora. Spazia, come di consueto, su tanti temi. Rivendica con orgoglio le cose fatte in cinque anni “la Puglia era una bella addormentata, adesso è una meta ambita, un marchio conosciuto e apprezzato nel mondo”. Stigmatizza la “maledi-zione di Fitto” che sottrae i soldi spettanti alla regione Puglia per impedire al centrosinistra di governare al meglio. Parla di ambiente, di scuola, di lavoro, e ogni volta non si limita a dire “ho fatto questo” ma descrive il futuro che immagina, un futuro, ad esempio, di tecnologie al servizio dell'ecosistema e del benessere “vogliamo diventare la prima regione nel mondo per uso di idrogeno verde”. Soprat-tutto, nel futuro che si inizia a percepire anche nel cinema Kennedy di Fasano, c'è l'impe-gno per le generazioni future “Noi adulti non siamo degni dei nostri giovani se non siamo in grado di dargli coraggio, se la politica non si occupa di questo, non serve a niente”.Forse qualcuno sarà passato casualmente per il corso princi-pale di Fasano giovedì 4 marzo, intorno alle 18.30, nei pressi della chiesa di Sant'Antonio e, veden-do centinaia di persone in attesa di Vendola, avrà pensato “tanto sono tutte chiacchiere, i politici sono tutti uguali, non cambierà mai niente”. Se conoscete qualcuno che ha pensato questo, fatelo passare, casualmente, anche nei pressi delle aiuole tra via Giardinelli e via Gravinella, ci troverà dei fiori e degli oleandri invece che manifesti affissi abusivamente. Ditegli che sono stati i ragazzi della Fabbrica di Nichi.

Franco Vergine

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Consiglio comunale

UNA PERDITA DI AUTOREVOLEZZA

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La storia della mafia siciliana comincia nei giardini di limoni. Palermo, metà dell'Ottocento: il mare azzurro si scontra col giallo degli aspri agrumi. È in questa splendida cornice che ha inizio un racconto di crimine ed omertà. Cosa Nostra si impossessa delle coltivazioni pregiate dei limoni: intimidisce i proprietari terrieri rubando i frutti prima e chiedendo un pizzo poi per “proteggere” le coltivazioni. Forzare i proprie-tari terrieri ad accettare certi fattori, certi intermediari, certi guardiani significava rubare liberamente parte del raccolto per venderlo sui mercati inter-nazionali dove gli agrumi di Sicilia rappresentavano l'oro dell'isola. Cosa Nostra non nasce dalla povertà o dall'isola-mento, nasce dalla ricchezza. E nasce nelle campagne. Secon-do “Ecomafie 2009”, il rappor-to annuale dell'Osservatorio Ambiente e Legalità di Legam-biente, dieci miliardi di euro è il fatturato oggi delle agromafie. Estorsioni, furti di attrezzature e mezzi agricoli, abigeato, danneggiamento delle colture fruttano una simile ricchezza. Senza dimenticare il caporala-to: la criminalità, organizzata e non, sfrutta la necessità di lavoro degli extracomunitari. La vicenda di Rosarno ne è la prova ultima, nonostante il

silenzio mediatico sulla retro-spettiva mafiosa. L'agricoltura brindisina non è immune da fenomeni di criminalità, seppu-re ancora non possiede il requisito della organizzazione. Si tratta per lo più del furto di mezzi e strumenti agricoli. Nelle campagne fasanesi negli ultimi tempi si sono verificati simili crimini in forma non isolata. Una situazione allar-mante che è stata affrontata durante il consiglio comunale di Fasano lo scorso 26 febbraio alla presenza anche dei Senato-ri della Repubblica Nicola Latorre e Salvatore Tomaselli che si sono impegnati a far presente la problematica nelle sedi opportune. Ma la discus-sione e la sensibilizzazione non bastano. Per colpire gli atti criminali perpetuati nelle campagne fasanesi, per far sì che la criminalità non si orga-nizzi è necessario l'impegno delle istituzioni preposte alla sicurezza pubblica. Si è avverti-ta a tal proposito l'assenza del Prefetto di Brindisi e delle Forze dell'Ordine. Ha trovato dunque consenso la proposta del consigliere comunale Fabiano Amati. “Nonostante la sincerità dell'intendimento – ha detto Fabiano Amati – il Consiglio comunale ha subito una perdita di autorevolezza. È dunque necessario che il

Consiglio sia riconvocato questa volta alla presenza del Prefetto di Brindisi, delle Forze dell'Ordine e aggiungerei del Procuratore della Repubblica di Brindisi”. Seppure infatti le assisi democratiche possono e devono sollevare perplessità, discutere e sollecitare, è vero che la lotta alla criminalità non può essere compiuta in solitu-dine dalle stesse. L'attività repressiva trova la sua efficacia nella collaborazione tra le istituzioni. Per non lasciare solo nessuno. È proprio per questo che è stata ampiamente mani-festata da tutto il Consiglio comunale solidarietà all'asses-sore Giuseppe Zaccaria per le note vicende criminose che lo hanno colpito. Il consiglio comunale si è concluso con l'approvazione dell'ordine del giorno presentato unitamente dalla Cia e dalla Coldiretti di Fasano: potenziamento delle

Forze dell'Ordine a Fasano, ap-profondimento delle indagini, istituzione di un Corpo di Polizia Rurale sono i punti della proposta delle due associazio-ni fasanesi. Non è l'unica inizia-tiva intrapresa nel Consiglio comunale. È stato infatti anche approvato l'ordine del giorno del Part i to Democrat ico sull'istituzione di un Osservato-rio Permanente sulla legalità per raccogliere informazioni, monitorare i fenomeni crimina-li e prestare vicinanza alle vittime degli stessi. Si attende ora la convocazione di un nuovo Consiglio comunale alla presenza delle Autorità prepo-ste alla sicurezza pubblica e alla repressione della criminalità. Infatti, nuovi tentativi di furto sono stati compiuti la notte seguente allo stesso Consiglio del 26 febbraio nelle campagne fasanesi.

Francesca Radesco

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pag. 6 marzo 2010

ALZATI FASANOSette mesi fa, Nichi Vendola mi ha nominato assessore.

Erano 14 lunghi anni che un fasanese non faceva parte di unagiunta regionale. In poco tempo, credo di aver fatto il mio do-vere per l’intera Regione, per i Comuni della nostra Provincia.Per Fasano, in particolare, ho contribuito a determinare il fi-nanziamento di opere per oltre 14 milioni di euro. Dopo tantianni, insomma, ci siamo risvegliati dal torpore in cui eravamocaduti, non adeguato alla storia e all’energia che la nostra Cittàracconta ed esprime.

Interrompere questa esperienza proprio adesso, significhe-rebbe dar fiato alle chiacchiere, a discapito dei fatti. I muri dellanostra Città sono pieni di manifesti elettorali di candidati sorri-denti che ci annunciano buoni propositi per il futuro. I mieimanifesti, al contrario, contengono il sorriso delle cose realizza-te e l’orgoglio di aver mantenuto la parola.

Domenica 28 e lunedì 29 marzo, Fasano ha la possibilità dieleggere un consigliere regionale che in caso di vittoria possacontinuare l’esperienza nel governo regionale. Il risultato è aportata di mano. In questo momento, dire altro non serve: miconoscete da sempre e per questo avete la possibilità di verifica-re se ciò che affermo è vero e se ciò che propongo èpossibile. La meta è vicina, bisognasolo alzarsi, come si faquando il futuro è nelleproprie mani.

ALZATI FASANO èla mia parola d’amore, lamia richiesta, il mio impe-gno per ciò che sarà.

Fabiano Amati

Committente responsabile: Vito Margaritondo

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Qualche giorno fa, dopo l'uscita de Il Menante di febbraio 2010, un amico residente a Monopoli e interessato a quel che avviene a Fasano, mi ha rivolto una domanda che mi ha lasciato basito: “Ma è possibile”, chiosava, “che in una cittadina civile come Fasano o come a Monopoli non ci sia una area mercatale attrezzata? E' possibile che si scateni una piccola guerra tra commercianti e residenti ogniqualvolta si decida di spostare questi siti da una zona a un'altra del paese?”Negli anni ottanta, giovanissimo, mi trasferii con la mia famiglia in via Pietro Nenni, nei pressi della parrocchia della Salette (allora ancora in fase di costruzione). Uno dei primi regali che ci fece l'Amministrazione, dopo la bitumazione delle strade, fu la sistemazione provvisoria dell'area mercatale, prima ubicata nel centro di Fasano. Sono passati vent’anni, “reato prescritto” direbbe qualcuno, e quella sistemazione provvisoria…provvisoria è rimasta. Una chiesa che non può celebrare funerali o matrimoni, un asilo e il Comando dei Vigili urbani nel centro dello stesso mercato. Tante case, un'officina e ora anche un centro commerciale, tutti assediati dai commercianti, che, bisogna precisare, colpe non hanno. Ennesima situazione non-sense alla fasanese, situazione di cui andiamo fieri. Perché rispettare le regole, perché trovare una sistemazione a una situazione provvisoria se nessuno si lamenta? Viva la precarietà!La voglia di chiarezza e di risposte più autorevoli ci porta ad intervistare il Responsabile comunale al commercio. L'architetto Carrieri? Il buon Antonello è oberato dagli incarichi e ha affidato la parte pratica al dott. Carparelli. Anche il dottor Carparelli è impegnato in tantissime questioni inerenti il commercio, il Centro Agroalimentare su tutte. I problemi riguardanti il commercio ambulante potrebbero passare in secondo piano, ma così non è, data la disponibilità e la ricerca di soluzioni che lo stesso dirigente profonde pur di sistemare una situazione che diviene sempre più ridicola.Dottor Carparelli, come mai la sistemazione del mercato settimanale è ancora provvisoria?Da cittadino reputo che la situazione sia incresciosa. Sono anni che il mercato settimanale si svolge nell'aria di via Giardinelli creando disguidi ai residenti. Da dirigente, se non vi è una volontà politica, non posso far nulla.Sono state individuate aree idonee per poter trasferire a titolo definitivo l'area mercatale?In realtà vi è un'area idonea sempre in via Giardinelli. In questa area avevamo già ospitato qualche anno fa le giostre durante la Festa Patronale. L'area, su cui vi fu uno studio commissionato dalla Giunta De Carolis, è idonea per spazio, posizione e caratteristiche. Ricordiamo che questa area dovrebbe ospitare anche altri eventi diventando un'area polivalente per mercati, fiere e spettacoli viaggianti. La cosiddetta “legge circhi”, per esempio, prevede che ogni comune attrezzi un'area per questi spettacoli. Noi, ultimamente dirottiamo verso il parcheggio di Conforama tutti i circhi, che sono costretti così a pagar l'affitto alla direzione del centro commerciale.Ma nell'area individuata in via Giardinelli non vi è un vincolo idrogeologico?E' vero, passa un canalone. Ma non dobbiamo mica costruirci sopra! Ci sono tante possibili e fattibili soluzioni per proteggere questo importante canale di scolo delle acque. Il problema più importante è che quell'area appartiene a privati. E quindi?Bisognerebbe acquisirla ad un giusto prezzo di mercato. Bisognerebbe che i proprietari siano d'accordo. Bisognerebbe destinare l'area all'uso da noi prestabilito. Bisognerebbe trovare i fondi e avviare i lavori dopo una fase di progettazione. Tempi non lunghissimi ma situazione non proprio semplice. Se solo ci fosse una volontà politica, noi siamo pronti.

Ma ci sono altre zone che potrebbero essere destinate ad aree polivalenti?Ci sarebbe l'angolo di via Santa Margherita, vicino all'Istituto Professionale. Un'altra possibile zona è stata individuata nella zona industriale, subito scartata dai fruitori. C'è l'area del vecchio mercato ortofrutticolo idonea per i commercianti ma con il problema dei parcheggi. La zona in via Giardinelli è centrale, come previsto dalla legge, vicino all'area oggi utilizzata e ci sono spazi per i parcheggi. Soluzione ideale.Quanto costerebbe questa operazione?Non abbiamo quantificato, presumo centinaia di migliaia di euro. Fondi che comunque il Comune potrebbe spendere per dare una soluzione a questa situazione. Ma l'operazione potrebbe avere un ritorno economico. La stessa area potrebbe essere adibita a parcheggio, per esempio. Parcheggio di bus, decongestionando la zone di via Collodi. Parcheggio per privati, essendo una possibile area per tutti i cittadini che vorrebbero andare in centro. La gestione potrebbe essere affidata a privati o al Comune stesso. Di possibilità per rientrare nelle spese ce ne sono tante. Ma i vantaggi che ci offre un'area polivalente quali maggior sicurezza, traffico meno caotico risolvendo anche il problema parcheggi, localizzazione di mercati, fiere, giostre, circhi (per i quali, ripeto, per legge siamo dovuti a trovar sistemazioni idonee), concerti o altre manifestazioni nel pieno rispetto di norme igieniche e di sicurezza, sono tantissimi…di sicuro superano qualsiasi spesa ipotizzabile!Tiriamo le somme. C'è la volontà per risolvere una situazione incancrenitasi da anni. Più di vent’anni di provvisorietà nella sistemazione di un'area mercatale. Scriviamo dei problemi di viabilità e di sicurezza? Spesso le vie di esodo sono bloccate da commercianti che occupano più spazio di quello assegnato o da abusivi…e i vigili sul campo a rincorrere. E se ci fosse un'emergenza? I residenti sono stanchi e i commercianti non vorrebbero esser causa di questi problemi. Basterebbe che la questione fosse messa nell'agenda politica dei Consiglieri comunali. Forse spostare il mercato e individuare un'area polivalente farebbe venire alla luce una situazione imbarazzante, quella di commercianti abusivi morosi (si spera pochi!) che si troverebbero, in caso di spostamento, in una situazione di difetto, perdendo anche il diritto di un buon posteggio. C'è il sospetto che la Tosap, la tassa che i commercianti pagano, non sia dovuta per tutti. I Revisori dei conti del Comune (in scadenza di mandato) ci potrebbero dare delucidazioni. Ma chi controlla i controllori? Nel consiglio di amministrazione della Tri.Com, che ha il dovere di comunicare i morosi che arrecano danni alle case comunali, ci dovrebbe essere un rappresentante comunale, mai nominato. Tanti piccoli dubbi, alimentati da questa situazione incancrenita. Tanti piccoli evasori, ancora non puniti seppur individuati dopo il controllo dei pagamenti…”perché è giusto che continuino a lavorare”, ci sentiamo spesso dire. I vigili urbani stanchi di dover combattere sul campo e risolvere mille problemi. Ma le regole le rispettano tutti? Allora lo spostamento dell'area mercatale potrebbe significare azzerare tutte queste situazioni imbarazzanti di morosità, di promesse fatte e a volte non mantenute e potrebbe far ripartire i commercianti da una posizione più concorrenziale, nella quale tutti rispettino le regole. E l'assegnazione dei posteggi migliori andrebbe ai commercianti che, al pari di anzianità di licenza, siano stati i più ligi a pagar le tasse.Lo spostamento dell'area mercatale in un'area polivalente, centrale, che andrebbe pulita e ordinata, darebbe a Fasano un piccolo gioiello adatto a risolvere mille problemi.Lo spostamento dell'area mercatale farebbe quindi comodo a quasi tutta la cittadinanza, tranne a coloro i quali hanno qualcosa da nascondere…o da “mangiare”.

Gianluca Monopoli

IL MERCATO “PRECARIO” E I MERCANTI

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Via Roma, 115FASANO (BR)Tel./Fax 080.442.71.63Cell. [email protected]

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LO STATO CHE NON C'E'

Il Centro-destra si trova in difficoltà. Alle elezioni regionali del Lazio e della Lombardia le liste del Pdl sono state presentante con alcune irregolarità di forma. Ma non ci sono solo questi problemi. Mentre Berlusconi e Fini litigano sull'agenda politica, alcuni sindaci di Centro-destra esprimono disaccordo sulla costruzio-ne di centrali nucleari. Nel frattempo, in vista della campagna elettorale, il consiglio d'amministrazione della Rai ha abolito le trasmissioni di cultura politica per imbavagliare l'informazione. In una democrazia, abolire l'informazione mette in pericolo la stessa democrazia. In tutta questa confusione, lo Stato non c'è.

Pino Carrone

marzo 2010

E' stato firmato il 22 febbraio presso il Palazzo municipale di Fasano un contratto fra il Comune e l'associazione “La Fontanella” che prevede l'affidamento in concessione al sodalizio di tre immobili, attigui tra loro, di proprietà comunale ubicati in contrada Matarano. Nulla di particolare, commen-terete. Così non è: si tratta di beni confiscati alle organizza-zioni criminali e definitivamen-te entrati a far parte del patrimonio indisponibile del Comune di Fasano il 3 dicembre scorso. Rosa Potenza, presi-dente dell'associazione e Francesco Convertini, dirigen-te del settore Risorse, con la loro firma hanno fatto sì che un altro immobile confiscato alla criminalità organizzata venga adibito, sul territorio fasanese, a scopi sociali. “Non appena gli immobili sono diventati di proprietà del Comune, come Amministrazio-ne ci siamo posti il problema di affidarli, per fini sociali così come, del resto, prescrive la normativa, ad una associazio-ne che opera nel settore – spiega il sindaco Lello Di Bari -. La scelta è ricaduta su “La Fontanella”, poiché da anni lavora con impegno e profonda competenza nel campo dei disabili adulti gravi, un ramo particolarmente delicato delle problematiche sulla disabilità – sottolinea Di Bari - proprio perché la maggior parte delle

A “La Fontanella”

I BENI SEQUESTRATI ALLA CRIMINALITA’ LOCALEattività d'assistenza sull'handi-cap riguarda i minori, mentre gli adulti, troppo spesso, hanno come unico sostegno concreto la propria famiglia. Dunque, “La Fontanella” ci è sembrata l'associazione giusta cui aff idare gl i immobil i affinché vengano utilizzati per lo svolgimento delle attività d'assistenza”.I beni in questione sono tre, tutti attigui tra loro. Si tratta di un'abitazione di 181 metri quadri di superficie, con giardino c ircostante; un appartamento di 54 metri quadrati, con annesso terreno pertinenziale; un magazzino di 65 metri quadri. e terreno di 7916 metri quadri.Gli immobili sono stati concessi a “La Fontanella” in comodato gratuito per cinque anni dal momento della consegna della copia delle chiavi dei beni al presidente Rosa Potenza; consegna avvenuta ufficial-mente il 25 febbraio. Il sodalizio potrà occuparsi, a sue spese, qualora lo ritenesse necessa-rio, delle opere di manutenzio-ne ordinaria e straordinaria d e g l i i m m o b i l i e p e r quest'ultima dovrà preventiva-mente r icevere regolare autorizzazione da parte del Comune. Inoltre, avrà l'obbligo di esporre davanti agli immobili in questione una o più targhe con scritta visibile su cui apporre, oltre che il logo del Comune di Fasano, anche la

dicitura “Bene appartenente al patrimonio del Comune di Fasano confiscato alle associa-zioni mafiose”.L'ennesimo bene destinato a fini sociali. L'associazione, che da anni si occupa dei diversa-mente abili, potrà utilizzare gli immobili per progetti e attività degli stessi. Lavoro, possibilità di vivere la vita in un modo migliore per questi soggetti che già frequentano il centro diurno de “La Fontanella”,I dirigenti del “La Fontanella” sono al lavoro, in questi giorni, proprio per mettere a punto le attività da svolgere presso questi immobili ubicati in contrada Matarano.Ma le novità non finiscono con la stipula del contratto. La Fontanella aderisce anche ad un progetto della Provincia di

Brindisi denominato “Progetto di Partenariato per la coopera-zione Puglia – Palestina” L'obiettivo è di contribuire al miglioramento dei servizi sanitari nella striscia di Gaza. L'iniziativa, che vuole essere una risposta alle patologie più frequenti nelle zone di guerra, prevede l'implementazione delle competenze mediche ed il potenziamento delle capacità tecnologiche e organizzative della struttura ospedaliera, attraverso affiancamento e formazione professionale e fornitura di attrezzature mediche. Di questo progetto l'Associazione è partner a pieno titolo, assieme all'Unità operativa di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell'Università di Bari, l'Azienda Sanitaria Locale di Brindisi, l'Ordine dei Medici di Brindisi e l'Union Health Work Committees.

G. M.

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Ammontano ad oltre cinque milioni di euro i nuovi investi-menti regionali che riguarde-ranno tutto il territorio fasane-se derivanti dal Piano Operati-vo Triennale 2010 – 2012. In attuazione del Piano d'Ambito 2009 - 2018, il P.O.T., approvato lo scorso 22 febbraio dal comi-tato esecutivo del l 'Aato Puglia, individua gli interventi prioritari nel comparto idrico, fognario e depurativo da attuare nel prossimo triennio. Uno strumento utile di pro-grammazione che permetterà di definire con precisione le caratteristiche ed i tempi delle opere di nuova costituzione o di miglioramento sui comuni interessati. Gli interventi, per un finanziamento complessivo di un miliardo e cinquecento milioni di euro, sono stati individuati dallo studio delle criticità ancora esistenti nella gestione del Sistema Idrico Integrato e dunque dalla definizione di conseguenti obiettivi di medio e lungo periodo. In particolare le problematicità analizzate riguardano la disponibilità e la migliore distribuzione della risorsa idrica. Sono stati previ-sti la costruzione di nuovi adduttori e serbatoi e il miglio-ramento delle reti già esistenti per ridurre al minimo il rischio che alcuni abitati soffrano di carenza di approvvigionamen-to sia in situazioni ordinarie sia durante i periodi di crisi idrica che caratterizzano l'assetata Puglia. Sul territorio di Fasano in riferimento a tale criticità, oltre la costruzione del serba-toio a Torre Canne già prevista nell'Accordo di Programma Quadro “Tutela della acque e gestione integrata delle risor-se idriche”, sono stati ulterior-mente stanziati un milione di euro per il risanamento della rete idrica interna della città. Il P o t s i o c c u p a a n c h e dell'adeguamento della rete

fognaria non solo per rispon-dere alle maggiori richieste del servizio ma anche per minimiz-zare l'inquinamento dovuto a perdite di rete. Anche per questo aspetto, è stato previ-sto un milione di euro per il risanamento della rete di fognatura nera nell'abitato e nell'agglomerato di Fasano. Più di tre milioni di euro invece verranno investiti per il poten-ziamento ed adeguamento del l ' impianto depurativo “Forcatella”. Altro obiettivo da raggiungere è il migliora-mento del servizio di depura-zione anche in attuazione del Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia. Cinque milioni di euro, dunque, si aggiungono ai nove milioni di euro stanziati per il territorio fasanese negli ultime mesi dalla Regione Puglia per il settore delle opere pubbliche. L'Assessore Regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, che ha partecipato all'approvazione del Pot e che ha guidato gli incontri di defini-zione degli interventi, ha dichiarato: “L'approvazione del Piano Operativo Triennale conclude positivamente il programma dell'Assessorato alle Opere Pubbliche. Sono pertanto molto soddisfatto per l'avvenuta approvazione dell'atto conclusivo di un duro lavoro realizzato per incontra-re le esigenze dei Comuni pugliesi. Il Piano operativo triennale licenziato grazie ad una straordinaria intesa tra Regione Puglia, AATO e AQP fornisce un crono programma dettagliato in base al quale da oggi saremo perfettamente in grado di dire quando le opere saranno appaltate, quando saranno avviati i cantieri e quando si concluderanno i lavori. Questo – ha concluso - è il miglior risultato che poteva-mo raggiungere rispetto a l l 'attuazione del P iano

d'Ambito”. Grande è dunque l'attenzione che la Regione Puglia ha prestato alla sete dei pugliesi ed il territorio di Fasa-no ne è stato largamente protagonista. Oltre infatti agli interventi predisposti dal Pot, sempre in vista dell'estensione e del miglioramento della distribuzione dell'acqua, sono cominciati lo scorso 23 febbra-io i lavori per la costruzione di un nuovo tronco idrico a Laureto. La frazione fasanese ha sempre vissuto disagi, fino a periodiche interruzioni, nella copertura del servizio idrico. Già durante l'ultima estate erano stati predisposti lavori di miglioramento delle condotte idriche. Ma la costruzione del nuovo tronco permetterà di rimediare in maniera definitiva alla problematica. Sarà lungo ottocento metri e sarà realizza-to su Viale Arsilio a cominciare dall'incrocio con Via Locoro-tondo. I lavori, che si conclude-ranno a fine marzo, ammonta-

no a centoventimila euro. “L'avvio di quest'altra opera – ha detto l'assessore Amati - che interesserà la zona di Fasano è un'ennesima dimo-strazione del fatto che non amiamo perdere tempo ma piuttosto individuare le proble-matiche e risolverle con tem-pestività. Non potevamo non intervenire in una situazione in cui i cittadini avevano più volte lamentato disagi nei confronti dell'erogazione del servizio. È un nostro preciso dovere intervenire e fare in modo che tutti abbiano un'ottima qualità del la v ita legata al l 'uso dell'acqua”. Quella che molti chiamavano poesia, l'acqua come reale ed effettivo bene comune, si è trasformata in fatti. L'approvazione recente del disegno di legge regionale sull'acqua ne è il coronamento. Gli interventi sulla città di Fasano, la prova più vicina.

F. R.

Per Fasano

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marzo 2010

IL PARTITO DELLA PASSIONE“La politica è passione”. Questo recita lo slogan del manifesto elettorale di Uccio Curto, candidato Udc al consiglio Regionale. Certo, ci verrebbe da dire. Ma ricordate tutti chi è il personaggio in questione? Il politicante di cui stiamo parlando ha avuto, difatti, l'accortezza di proporre la sua candidatura e il suo rilancio a ridosso del secondo anniversario del ciclone di “Italian Job”, che nel febbraio 2008 fece vacillare la poltrona del Sindaco Lello Di Bari. Per gli smemorati, o comunque, affinchè quell'episodio venga tenuto costantemente impresso, è bene ricordarlo.La politica è passione, dicevamo. La stessa passione con cui Uccio Curto, in quell'episodio, era pronto a batter cassa, in cambio dell'appoggio ad un sedicente russo per l'apertura di nuovi Casinò. Tutti ricordiamo la passione di Curto nel cercare di convincere il russo Sergey Knyazev, un falso creato ad arte dal bravo Calabresi, che le sue posizioni precedentemente contrarie all'apertura di nuovi casinò erano politiche. E in quanto politiche, affermò Curto ignaro dei microfoni e delle videospie presenti, rivedibili. Insomma, un vero e proprio tentativo di creare una lobby per cambiare la legge vigente in Italia sull'apertura di nuovi Casinò e guadagnare soldi a palate da destinare alla campagna elettorale.Non c'è che dire, una passione per la politica travolgente. Ora, a distanza di due anni, il senatore Curto ha lasciato la poltrona di coordinatore provinciale dell'Udc al fasanese Giuseppe Pace per candidarsi alla regione. Non sappiamo se il dottor Pace abbia la stessa passione politica di Curto. Per l'Udc è una grande incognita. Per noi no: in termini di dignità la coordinazione provinciale ne ha sicuramente guadagnato. Per il resto, verrebbe da chiedersi cosa ci faccia il bravo Pace in quel posto e con quel predecessore. Ma diamo tempo al tempo.Frattanto, il bravo e passionale Uccio Curto ha ripreso coraggio e dall'alto dei valori portanti della sua visione politica ha anche fatto ritorno a Fasano lo scorso 15 febbraio in occasione del meeting dei giovani dell'Udc e dei popolari per la Puglia. E' giusto che la passione che lo lega alla politica venga portata a testimonianza di fronte a tanti giovani che hanno molto da imparare. Senza dimenticare poi che il candidato fasanese dello stesso partito è Franco Mastro, anch'egli evidentemente trascinato durante la sua vita politica dal vento della passione. Un vento impetuoso, che lo ha sballottato da un partito all'altro senza che lui se ne rendesse conto. Nel suo palmares pochi ne mancano all'appello, per il resto quasi tutte le formazioni politiche possono vantarsi di averlo avuto tesserato. Se Berlusconi ha autoproclamato il Pdl “il partito dell'amore”, in questo caso non c'è discussione che tenga: “il partito della passione”, a livello locale, è l'Udc.

Fabio Cofano

INCONTRO PUBBLICO DELL’A.V.A.Venerdi 5 marzo presso “Palazzo Pezzolla” a Fasano, l'associazione dei venditori ambulanti fasanesi, AVA, ha organizzato un incontro pubblico con il sindaco di Fasano dott. Lello Di Bari, l'assessore alle attività produttive, dott. Sergio Pagliara, e l'assessore al turismo, Bebè Anglani.In questa occasione sono stati presentati i programmi inerenti i mercatini estivi di Torre Canne e Savelletri e i propositi congiunti a tutto quello che riguarda il commercio su aree pubbliche del territorio fasanese. Finalmente si muove qualcosa per la branca del commercio, quello ambulante, più bistrattata a Fasano negli ultimi anni. Un’Associazione di giovani commercianti, apolitica, sta spingendo i politici a fare scelte che regolamentino il settore.

Ordine e regole, unica possibilità che porti a concorrenza leale e avvantaggi per i fruitori dei mercati interessati. Per ora, abbiamo le prime promesse dei politici.Mercatino di Torre Canne: nuova ubicazione in un'area da attrezzare in via Messina entro giugno con colonnine per elettricità e servizi igienici. Più di 60 i posteggi previsti. Notevoli i vantaggi per i commercianti, i consumatori e… la viabilità!Mercatino di Savelletri: conferma della localizzazione del 2009.Area mercatale a Fasano: novità importanti a breve (la nuova area polifunzionale?). Buone nuove… sempre che i tempi siano rispettati.

G.M.

ANGOLO DEL LOTTONumero del mese 31.

Possibile ambo 31 e 49.

Possibile terno 31-49-79.

Ovviamente sulla ruota di Bari. Buona fortuna.

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NOVITÀ ALL'ORIZZONTE!?!

marzo 2010

In questo caso verrebbe pro-prio da dire… allora ogni tanto qualcuno riesce anche ad avere buone idee!? Questa volta è toccato all' A.S.D. “BS Soccer Team Fasano” che, di recente, ha presentato un progetto per la concessione in gestione del campo sportivo “Sergio Anco-na” di Pezze di Greco.La “BS Soccer Team” utilizza già da tempo il campo sportivo della frazione che, ormai da diversi anni, è in condizioni pietose. Sia per quanto riguar-da il campo da gioco, sia per gli spogliatoi e la pista di atletica. Lo sponsor dell'Associazione, Block Shaft, ha deciso di inve-stire su uno dei campi in uso da parte del Team. La scelta era caduta sul campo di Pezze di Greco e, se non fosse stato approvato il progetto in quella sede, la stessa proposta avreb-be riguardato un altro campo ubicato nei pressi di Monopoli.

Il progetto prevede, oltre all'installazione di erbetta sintetica sul campo, anche la ristrutturazione degli spoglia-toi e della pista di atletica, la realizzazione di due campi da calcetto, di un chiosco per il ristoro e di una palestra, di un parcheggio, la manutenzione di tutta la struttura e anche dell'area circostante. Inoltre, la BS Soccer assicurerebbe l'utilizzo del campo anche all'US Pezze e alle Associazioni che ne hanno sempre usufrui-to. Il progetto per la struttura comprende, inoltre, l'organiz-zazione di giochi sportivi, meeting, tornei calcistici a livello nazionale ed internazio-nale e concerti. In questo modo ne beneficerebbe tutto il sistema, a partire dalle struttu-re turistiche presenti in zona.Il progetto è stato presentato il 28 gennaio 2010 in via ufficiosa. A metà febbraio, il Comune ha

finalmente approvato il pro-getto, l'associazione dovrà quindi presentare un elaborato ufficiale che stabilisca anche i tempi di realizzazione.Ora, l'unica cosa da fare è

aspettare. Ci auguriamo solo che il tutto non venga chiuso tutto in un remoto cassetto di una remota stanza di Palazzo di Città.

Annamaria Palmisano

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“Sergio Ancona” - Pezze di Greco

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PANNELLI SOLARI CHE NON FUNZIONANOSono tante le segnalazioni al Comando dei vigili urbani inerenti il non f u n z i o n a m e n t o d e i l a m p i o n i alimentati dai pannelli solari nel nostro territorio. 131 lampioni di questa tipologia sul territorio, solo 9 funzionanti.L'intersezione tra la SP 92 e l'ex SS 16, la rotatoria di Pezze di Greco uscita verso Ostuni: tutti i lampioni spenti.

Sempre a Pezze , la rotatoria verso Torre Canne: solo due lampioni funzionanti su 39. Viale Stazione, 3 lampioni attivi su 16. A Coccaro, tutti spenti. A Egnazia, 3 su 27. Al Canale, 1 su 31. Illuminare quei tratti di strada significa sicurezza stradale. La Provincia, responsabile dei lampioni, non risponde. Mentre ostentava l'installazione di questi lampioni, ultimissima generazio-ne, investimento eccezionale. Solite coccarde da appuntare sul petto, media bombardati di comunicati stampa. E ora? La testa sotto terra? Dal Comando dei Vigili di Fasano l'ultima segnalazione è partita il 5 febbraio e ancora si attende risposta. Il piccione viaggiatore si è perso per strada? Ha trovato amore in quel di Torre Faceto? Forse si aspetta che si spengano anche i 9 attivi? Speriamo di non doverci occupare di qualche incidente causato dalla scarsa visibilità. I vigili non possono che interessare l'Ente competente e sperare che non succeda nulla di grave.

G.M.

ARRESTATI PRESUNTI BORSEGGIATORISeguivano persone anziane che avevano prelevato forti somme di denaro negli uffici postali, le distraevano e rubavano loro i soldi. Lo scorso 18 febbraio gli agenti del Commissariato di Monopoli hanno arrestato un 37enne, un 63enne e un 64enne, tutti baresi e già noti alle forze dell'ordine. Li hanno sorpresi nei pressi degli uffici di via Nazionale dei Trulli mentre stavano probabilmente per realizzare l'ennesimo colpo. Le indagini erano partite qualche giorno fa, dopo che a Monopoli un anziano aveva denunciato il furto della propria pensione. A incastrare i presunti borseggiatori sono state le telecamere a circuito chiuso di un negozio situato vicino al luogo in cui sarebbero entrati in azione. Secondo gli inquirenti la banda operava tra le province di Bari, Brindisi e della Bat.

Valerio Fiume

SPACCIO DI DROGA AL BARUtilizzava il bar in cui lavorava come punto d'incontro per lo spaccio di droga. Per questo, lo scorso 17 febbraio, i carabinieri hanno arrestato una 28enne fasanese. All'interno dell'esercizio commerciale, situato nella sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso, i militari hanno trovato due grammi di hashish, otto di marijuana già pronta per essere venduta, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. Tre giorni dopo, il gip ha disposto la scarcerazione della giovane che si trovava agli arresti domiciliari. La Società Operaia, attraverso un comunicato diffuso agli organi di stampa, ha dichiarato di essere totalmente estranea alla vicenda.

V. F.

OPERAZIONE ANTI CONTRABBANDOC'è anche un 44enne fasanese tra gli arrestati nell'ambito dell'operazione denominata “Decima primavera” che lo scorso 22 febbraio ha sgominato un presunta banda dedita al traffico internazionale di sigarette. In base ai risultati delle indagini condot-te dalla Squadra Mobile di Brindisi, il cuore dell'organizzazione operava nel nord della provincia ed era composto da un 35enne di

Cisternino e da 69enne di Ostuni, anch'essi finiti in manette. La merce, caricata su grossi camion, attraverso i valichi di frontiera dalla Romania arrivava in Italia dove veniva destinata al mercato pugliese e campano. Le altre persone arrestate sono due 43enni di Bari, un 34enne, un 43enne e due 38enni di Taranto. Risultano invece ancora latitanti un 45enne di Padova e un 43enne di Napoli.

V. F.

GRAVE INCIDENTE SULLA CIRCONVALLAZIONEÈ di cinque feriti di cui due in modo molto grave il bilancio di un incidente avvenuto nella tarda serata dello scorso 28 febbraio sulla circonvallazione di Pezze di Greco. Per cause in corso di accerta-mento, due auto - una Lancia Y e una Lancia Phedra - si sono scontrate frontalmente e sono finite in una scarpata. A bordo della Lancia Y c'erano tre ragazze: una 18enne di Pezze, una 19enne e una 20enne di Fasano. Le prime due sarebbero ancora in condizioni critiche. L'altra pare se la sia cavata con una quarantina di giorni di prognosi. Gli occupanti della Phedra - un 38enne di Speziale e sua figlia di 10 anni - hanno invece riportato entrambi ferite giudicate guaribili in dieci giorni.

V. F.

FERITI IN UN INCIDENTE UN GRUPPO DI OPERAIIncidente stradale, lo scorso 20 febbraio, sulla statale 16. Per cause ancora da accertare, un Ford Transit e un autoarticolato sono rimasti coivolti in un tamponamento nel tratto fra Monopoli e Polignano. Ferite le persone che erano a bordo del furgone. Si tratta di gruppo di operai, sette donne e un uomo - tutti di età compresa tra 40 e 50 anni -, che stavano recandosi al lavoro. Per loro i medici hanno riscontrato prognosi che variano dai sette ai venti giorni. Illeso invece il conducente dell'autoarticolato. Pochi minuti dopo, lungo lo stesso tratto, c'è stato un altro tamponamen-to - per fortuna senza conseguenze - tra un auto e un furgone.

V.F.

AGGREDITA IN CASA Picchiata in casa da un gruppo di balordi in cerca di denaro. Brutta avventura, lo scorso primo marzo, per un'anziana donna costretta a letto da una malattia. Tre uomini col volto coperto sono entrati nella sua abitazione - all'interno di una palazzina nei pressi delle case popolari - e le hanno intimato di consegnare soldi e gioielli. Quando ha detto che non ne aveva l'hanno presa e scaraventata per terra. In quel momento la donna era sola. Pochi istanti dopo però l'arrivo di un suo parente, che non sapeva cosa stesse accadendo, ha costretto i rapinatori a fuggire a mani vuote. La vittima ha subìto un ematoma al viso e contusioni in varie parti del corpo. Proseguono le indagini dei carabinieri per risalire ai responsabili.

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Le poco salutari abitudini imposte dai ritmi frenetici della vita moderna (stress, regimi alimentari scorretti, inattività fisica, fumo) condizionano una sempre maggiore esposizione al rischio di ammalarsi di patologie cardiovascolari (ipertensione arteriosa, infarto miocardico, ictus, ecc.); queste ultime, infatti, nonostante i notevoli progressi compiuti nella loro cura, resta-no la prima causa di invalidità e mortalità nella nostra società.

Diventa pertanto sempre più importante diffondere e sviluppa-re la cultura della prevenzione, unico strumento capace di ridurre nel tempo l'incidenza o, quanto meno, la gravità delle patologie cardiovascolari. In tale campo il medico è spesso lasciato solo o comunque poco aiutato dalle istituzioni prepo-ste, molto impegnate a ridurre la spesa sanitaria “attuale” e poco inclini a considerare che l'investimento di risorse nella prevenzione può consentire un maggiore risparmio in termini sociali ed economici (meno ricoveri, meno interventi costosi, più vite salvate, meno invalidi, più forza lavoro conservata).

Pertanto, con l'entusiasmo che nasce dall'amore per la profes-sione medica ho organizzato, con l'indispensabile aiuto dei miei collaboratori, una giornata di prevenzione cardiovascolare, che si svolgerà domenica 18 aprile presso la U.O. di Cardiologia di Fasano, in collaborazione con il comitato locale della Croce Rossa Italiana.

Nell'augurarmi che tale manifestazione, sensibilizzando i cittadini tutti (adolescenti ed adulti) alla prevenzione possa concorrere a modificarne positivamente il rischio cardiovasco-lare, colgo l'occasione per ringraziare la Direzione Sanitaria della A.S.L. BR , per l'autorizzazione concessa ed il Comitato Locale della CRI per la collaborazione offerta.

Domenica 18 aprile 2010, dalle ore 8:30 alle ore 13:00, al secon-do piano dell'ospedale di Fasano presso la U.O. di Cardiologia saranno presenti il personale medico e non della Cardiologia e le infermiere volontarie della CRI per ricevere i cittadini che desidereranno essere sottoposti ad uno screening antropome-trico (acquisizione di peso, altezza e calcolo B.M.I.), cardiologi-co breve (anamnesi, misurazione della P.A ed E.C.G)e laborato-ristico (glicemia, colesterolo tot., col.HDL, col.LDL,Trigliceride-mia, glicosuria e proteinuria); pertanto, i cittadini che lo vorran-no, dovranno presentarsi a digiuno con un campione di urine. Tali dati permetteranno,utilizzando le carte del rischio del progetto Cuore, di stimare il rischio sviluppare eventi cardiova-scolari maggiori (infarto del miocardio o ictus) nei dieci anni successivi. Per informazioni: www.cardiofasano.it mail: [email protected] tel. 080/4390271

DR. Francesco Loliva Resp. U.O.S. Cardiologia

P.O. Fasano

I l 5 g e n n a i o s i è affacciata alla vita

Ben arrivata Valentina!L e t u e s o r e l l i n e M a r g h e r i t a e M i n a insieme a mamma Teresa e papà Franco Velletri.

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Simona con te sono rinata.Simona con te sono rinata.

Auguri a mamma Estere e a papà Cinzio per la nascita del piccolo Lorenzo.

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Leo e Laura gioiscono per la nascita di Chiara Maggi.

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pag. 17marzo 2010

Si è tenuta il 26 febbraio presso la Fortezza da Basso a Firenze tra gli eventi di Danzainfiera, la 4° edizione del Musical Day, concorso a livello nazionale dedicato al mondo del musical, organizzato da Danzainfiera con la direzione artistica di Irene Romano. Anche quest'anno, la manifestazione ha visto la presenza di scuole e giovani compagnie emergenti provenienti da tutta Italia (Perugia, Napoli, Rimini, Torino, Roma, La Spezia, Pavia, Potenza, Lucca, etc..). In giuria, grandi nomi del mondo del musical:BRIAN BULLARD: coreografo televisivo e teatrale per importanti produzioni. Ha fatto parte anche di importanti produzioni di Broadway (“Oklahoma”, “A Chorus Line”).DAMIANO BISOZZI: ballerino e performer di musical professioni-sta. Ha lavorato in grandi produzioni internazionali tra cui “Notre Dame de Paris”, “Giulietta e Romeo”, “Tosca, amore disperato”. E' inoltre nel cast del film “Nine”.FRANCESCO FROLA: direttore artistico della scuola Professione Musical di Parma.CESARE VANGELI: direttore e fondatore della scuola LIM di Roma. Attore, coreografo e regista. Da 15 anni organizza e dirige il “Tip Tap Show” al Teatro Sistina e nei più importanti teatri italiani.GIUSEPPE GALIZIA: ballerino e performer di musical professioni-sta. Lavora in musical di successo come “Grease”, “Hello Dolly”, “La febbre del sabato sera”, “Annie”, “Sweet Charity”, “Il giorno della tartaruga”, “A Chorus Line”. Attualmente è in tournèe con “We Will Rock You”, un musical con le musiche dei Queen.SIMONE RANIERI: ideatore e direttore artistico del prestigioso Festival BalletMARCO BATTI: Direttore artistico dell'Ateneo della Danza di SienaGLORIA BARALDI: Ideatrice del Dance Theatre & Musical Festival a Pinzolo tenuto da insegnanti di BroadwaySIMONE MAGNANI: danzatore e coreografo. Ben 26 le compagnie in gara, tra cui la scuola fasanese GLITTER diretta da Teresa Cecere, presente al concorso con ben due gruppi e due musical: HAIRSPRAY e CABARET.Il primo è stato inscenato dagli allievi più giovani ed è un riadatta-mento dello spettacolo proposto al Kennedy lo scorso giugno da questi piccoli talenti. Il secondo, interpretato da 12 glitter "senior" è il risultato di una collaborazione con Christian Ginepro, l’interprete del maestro delle cerimonie nella versione di Cabaret allestita qualche anno fa dalla Compagnia della Rancia. Un medley che ripropone i brani più celebri del musical: Willkamen, Money Money e Cabaret. Dieci minuti di adrenalina, magia e, a detta della giuria, di puro professionismo che hanno fatto meritare al gruppo il primo posto assoluto come miglior musical in gara.

Pregevole anche il risultato dei piccoli glitter. Infatti, Cesare Vangeli ha scelto proprio loro per partecipare come ospiti al Tip Tap Show, grande evento di spettacolo voluto da Pietro Garinei che ogni anno vanta la partecipazione di grandi nomi del mondo dello spettacolo, previsto al Teatro Sistina di Roma per maggio 2010.Tante anche le borse di studio portate a casa:-2 borse di studio di € 2500 per studiare un anno nella scuola Pro-fessione musical di Parma per Giovanni Abbracciavento e Angelo Angelini;-3 borse di studio per la Summer School Musical 2010 a Salsomag-giore Terme per Monica De Giuseppe, Nunzia Abbracciavento e Alessandro Lapadula;-2 borse di studio al LIM Laboratorio Ials Musical per 2 masterclass di interpretazione nel musical con Fabrizio Angelini e Mauro Simone per Nunzia e Giovanni Abbracciavento;-2 borse di studio per Musical Week, corso intensivo di musical, in Umbria tenuto da insegnanti del calibro di Mauro Simone, Giusep-pe Galizia, Loretta Martinez per Monica De Giuseppe e Alessandro Lapadula;-1 borsa di studio Ateneo della Danza per studiare preso il centro di formazione Arti Coreutiche per Giovanni Abbracciavento;-1 borsa di studio per il Ferstival Ballet a Massa per Alessandro Lapadula;-2 borse di studio per l’evento International Dance Theatre & Musical Festival a Madonna di Campiglio per Alessandro Leogran-de e Monica De Giuseppe;-1 borsa di studio LILISS a Pavia sezione danza contemporanea per Giovanni Abbracciavento;-1 borsa di studio presso il LICOS a Pavia del valore di €1500 per Alessandro Lapadula.E inoltre, due premi speciali:-miglior artista emergente per Monica De Giuseppe;-miglior talento per Simona Baccaro che vince anche i biglietti di ingresso per la versione originale italiana di Hairspray con la regia di Piparo.

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di Rosa Lombardi

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pag. 18 marzo 2010

Appunti

Via libera della Commissione Ue alla coltura in Europa della patata transgenica Amflora, per uso industriale. Con l'annuncio della Commissione europea si mette di fatto fine, dopo dodici anni, alla moratoria sulla coltivazione di ogm in Europa.

ANSA 2 marzo 2010

Gli esperti di medicina sono sempre più preoccupati circa la resistenza agli antibiotici. Una legge specifica venne adottata nel 2001 a livello europeo per eliminare entro il 2004 quei geni per la resistenza agli antibiotici che potrebbero comportare rischi per la salute umana e l'ambiente. Basf ha fatto richiesta per l'autorizzazione all'uso come alimento e mangime di questo Ogm nel 2005. L'Amflora ha un maggior contenuto di amido ed è stata sviluppata per l'uso industriale, nell'alimentazione animale e come fertilizzante ma sono già disponibili sul mercato patate convenzionali (NON-Ogm), con contenuti di amidi quasi identici e senza geni di resistenza agli antibiotici.

www.greenpeace.org 2 marzo 2010

Via libera della Commissione Ue alla patata geneticamente modificata «Amflora». Potrà essere coltivata «sotto rigidi controlli» per usi industriali: produzione di amido per carta. Alcuni sottoprodotti potranno essere utilizzati per mangimi animali. No del ministro Zaia: pronti al referendum. Il Vaticano: un ruolo contro la fame.

corriere.it 3 marzo 2010

“Tra le diverse prese di posizione alcuni media hanno creduto di leggere anche un ipotetico pronunciamento favorevole da parte del Vaticano. Che non c'è stato. Si è parlato di un esplicito 'sì' all'uso di organismi geneticamente modificati in agricoltura, confondendo ancora una volta commenti e punti di vista di singoli ecclesiastici con dichiarazioni 'ufficiali' attribuibili alla Santa Sede o alla Chiesa”.

L'Osservatore Romano 4 marzo 2010

D O C U M E N T I

“INACCETTABILE E INCOSTITUZIONALE IL DDL SUL LAVORO APPROVATO DAL GOVERNO”“Si è scritta una brutta pagina per i lavoratori italiani”: così definisce la Capo Gruppo del PD al Senato Anna Finocchiaro l'approvazione del ddl sul lavoro nella seduta del 3 marzo da parte della maggioranza di Centro Destra. Un ddl che prevede una serie di interventi in materia di rapporti tra lavoratori e datori da lavoro, tra cui l'invenzione di un “arbitrato in equità” col quale possono essere stravolte norme contrattuali e di legge, tra cui potrebbero esserci orario di lavoro, norme di sicurezza, trattamenti economici, ecc, nonché l'aggiramento dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori relativo alla tutela in caso di licenziamento senza giusta causa.“L'arbitrato in equità….introduce il principio che si procede senza il rispetto delle leggi” dice l'ex Ministro del Lavoro, parlamentare del PD prof. Tiziano Treu, aggiungendo che con esso si può “derogare dai contratti collettivi nazionali, anche senza certificazione”.Infine il Senatore prof. Pietro Ichino, che ha in modo articolato contestato il ddl nel suo intervento al Senato, ha detto, tra l'altro, “norme come questa che state varando non verranno utilizzate dagli imprenditori seri (i quali non cercano scappatoie per aggirare i diritti dei loro dipendenti)”.La posizione del PD è chiara. Quel ddl è inaccettabile ed è sospetto di incostituzionalità perché:a) introduce in modo surrettizio una contrattazione individuale

diretta tra lavoratore e datore di lavoro , non prevista dal nostro ordinamento, peraltro con una scelta sicuramente subita dal primo nel momento di maggiore debolezza: quella dell'assunzione,

b) “l'arbitrato in equità” introduce la possibilità di deroghe alla contrattazione generale ed aziendale nonché di aggirare leggi dello Stato in materia di lavoro,

c) viene decisa ora una normativa così dirompente rinviando ad un successivo accordo tra le parti sociali per l'inserimento dei paletti contrattuali relativi al deliberato “arbitrato”: le parti sociali relegate quindi ad un compito subalterno. Un ulteriore attacco al sistema di democrazia sociale.

Si è scritta una nuova brutta pagina contro la certezza del diritto, a danno ancora una volta del più debole. Il Partito Democratico non lo accetta ed utilizzerà tutti gli strumenti per impedire la sua attuazione, invitando i Sindacati Confederali a trovare una posizione unitaria per impedire un grave stravolgimento del loro stesso ruolo e sollecitando le Associazioni degli Imprenditori a difendere la trasparenza e regolarità della concorrenza, che potrebbe essere stravolta a danno degli Imprenditori seri che puntano alla certezza contrattuale, alla qualità del lavoro e della produzione.

Corrado Tarantino - Segretario Prov.le PD-Brindisi)Enzo Casore - Responsabile Dipart. Politiche Economiche e del Lavoro

AnticoVia S. Francesco, 29 Fasano (Br) - Tel. 080 4392575

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L’ASSESSORE AMATI RISPONDE A ROCCO PALESE SU ACQUEDOTTO PUGLIESECon riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal candidato alla Presidenza della Regione Puglia per il Centro destra Rocco Palese, l'Assessore regionale alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, ha rilasciato la seguente dichiarazione:“L'unico argomento vero che Palese poteva trattare sull'Acquedotto Pugliese non lo ha trattato: l'imbroglio del bond Merrill Lynch simile a quello della Regione Puglia negoziato da Palese nella lingua inglese, pur non conoscendo nemmeno la parola love. La stessa parola che penso Palese non conosca nemmeno in italiano, perché l'amore, non tanto per la verità, quanto per la propria terra lo avrebbe dovuto indurre, assieme al consigliere Attanasio, a cospargersi il capo di cenere pensando a cos'era Aqp nel 2006 e a cosa è oggi.Ma veniamo ai fatti. Ai tempi di Palese gli incrementi tariffari sono stati di molto superiori agli incrementi dell'ultimo quinquennio e la tariffa dell'Acquedotto pugliese è al 41esimo posto in Italia mentre nel 2005 era nella top ten: tradotto per Palese i migliori dieci.Sugli investimenti siamo passati dai 20 milioni dei tempi di Palese e Fitto ai 200 del 2009; nell'ultimo triennio sono stati spesi 600 milioni. Sulla nota dolente del personale ai tempi di Palese e Fitto c'erano 150 unità in più guidate da un numero esagerato di dirigenti scelti sulla base delle amicizie politiche. Durante il governo Vendola sono stati ridotti i dirigenti di 16 unità, senza contare che ai tempi di Palese e Fitto i consulenti di Aqp di mattina lavoravano per Aqp e di pomeriggio lavoravano per le controparti. Su questo punto c'è un caso emblematico che ho riscontrato in questi mesi.L'amore per la verità e per la serietà mi impone questa precisazio-ne, dichiarandomi disponibile ad incontrare Palese ed Attanasio in qualsiasi momento e dinanzi a qualsiasi platea per confrontarci con numeri e tabelle. In quella sede prometto che non farò il professore a condizione che Palese ed Attanasio vengano oppor-tunamente preparati”.

LA PROTEZIONE CIVILE IN UDIENZA DAL PAPAI Volontari di Protezione Civile di Montalbano di Fasano in udienza dal Papa Benedetto XVI.Numerosi volontari e tecnici della Protezione Civile pugliese hanno partecipato sabato 6 marzo alla Udienza Pontificia speciale concessa da Sua Santità Benedetto XVI, promossa dalla Santa Sede e dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile. Tra questi c’erano anche sei volontari appartenenti alla Associazione “Cb Quadrifoglio” di Montalbano di Fasano, presieduta da Giannicola D'Amico.L'udienza – svoltasi nella “Sala Paolo VI” (l'ex Aula Nervi) – è stata concessa a seguito di una specifica richiesta avanzata dal Capo del Dipartimento di Protezione Civile, Guido Bertolaso, per dare l'opportunità a tutti gli operatori di Protezione Civile di incontrare il Papa.Lo scorso 28 aprile Papa Benedetto XVI visitò le tendopoli allestite a seguito del terremoto che colpì l'Abruzzo e ringraziò le donne e gli uomini impegnati nelle attività di soccorso e assistenza. Molti volontari, però, non ebbero l'opportunità di incontrare il Santo Padre, perchè preferirono che fossero le persone colpite dal terremoto a poterlo avvicinare. Da ciò, l'impegno del Capo del Dipartimento Bertolaso di organizzare una Udienza con il Santo Padre, concessa ad un mese esatto dall'anniversario del tremen-

D O C U M E N T I

do terremoto che devastò la provincia aquilana.Proprio nella provincia de L'Aquila operarono per due settimane, subito dopo il terribile sisma, anche i volontari di Protezione Civile di Montalbano di Fasano. Sotto il coordinamento del Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia e del Dipartimento naziona-le, i volontari della “Cb Quadrifoglio” svolsero attività di soccorso e assistenza alle popolazioni terremotate nella tendopoli di Goriano Sicoli (Aq).

ARSENALE BRINDISI, L’ASSESSORE AMATI ESPRIME SODDISFAZIONE L'Assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati ha espresso soddisfazione per la delibera approvata dal Consiglio comunale di Brindisi volta a salvaguardare il futuro dei lavoratori dell'Arsenale di Brindisi, struttura che rischia un ridimensionamen-to o addirittura la chiusura e che per questo è stata al centro di una seduta monotematica del Consiglio comunale di Brindisi. Amati ha anche detto di volere incontrare una rappresentanza di lavoratori nei prossimi giorni.“Mi fa molto piacere constatare . ha detto l'assessore alle Opere Pubbliche - che nella vicenda relativa ai lavoratori dell'Arsenale di Brindisi si stanno facendo passi in avanti e ci si sta muovendo concretamente. Apprendo dai giornali che il Consiglio comunale di Brindisi ha approvato un ordine del giorno sull'argomento che pone al centro dell'attenzione la sorte dei lavoratori e una struttu-ra importante da un punto di vista storico e strategico per la città. La buona politica è quella dei fatti e non quella delle chiacchiere; constatare dunque che, da parte della amministrazioni locali, c'è la concreta volontà di andare incontro alle esigenze di lavoratori che rischiano il proprio posto ed esiste la giusta sensibilità nei confron-ti di chi vive un disagio non può che farmi piacere e spingermi ad affiancare i protagonisti di questa battaglia per la salvaguardia della dignità e dei diritti dei lavoratori; in casi come questo non esistono colori politici che tengano, la sorte dei lavoratori è più importante di ogni ideologia. E' mia intenzione dunque incontrare nei prossimi giorni una rappresentanza dei lavoratori della struttura e ascoltare direttamente da loro quale situazione stanno vivendo, cercando di capire in quale modo la regione ha la possibi-lità di intervenire a dare una mano concreta per risolvere questa difficile situazione che coinvolge centinaia di famiglie. In un momento in cui il Governo nazionale non fa altro che minare la sicurezza, la dignità e il futuro dei lavoratori italiani, la nostra Amministrazione regionale lotterà sempre per far sì che più nessuno debba vivere il terribile disagio della precarietà”.

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D O C U M E N T I

SURROGATI 10 CONSIGLIERI COMUNALI-BABY

Il Consiglio comunale dei ragazzi, eletto a Fasano a seguito delle consultazioni del 20 marzo dello scorso anno, ha perso 10 dei suoi 25 consiglieri, a seguito del passaggio degli stessi a scuola di grado superiore, così come previsto all'art. 4 del Regolamento del Consiglio comunale dei ragazzi. Pertanto, il dirigente comunale dei Servizi generali, Fernando Virgilio, con apposita determina ha approvato la nuova composizione del Consiglio-baby con la surroga dei 10 consiglieri, designando alla carica il primo dei non eletti di una delle liste della classe scolastica precedente. Ecco i nuovi consiglieri: Ignazio Mizzi del 1° Circolo didattico (surroga Elisabetta Miano), Marta Santoro del 1° Circolo didattico (surroga Naiche Maggi), Anna Rubino del 2° Circolo didattico (surroga Luca Fanigliulo), Ilaria Pisano del 2° Circolo didattico (surroga Viola Patronelli), Vito Romanizzi del 3° Circolo didattico (surroga Maria Narducci), Antonio Mizzi della scuola secondaria di 1° grado “Giacinto Bianco” (surroga Angelo Miccolis), Luca Fanigliulo della “Bianco” (surroga Giuseppe Leone), Angelo Rubino della “Bianco” (surroga Rita Narciso), Leo Bentivoglio della scuola secondaria di 1° grado “Giovanni Pascoli” (surroga Giuseppe Cascione), Serena Fanizza dell'istituto comprensivo “Galileo Galilei” plesso scuola secondaria di 1° grado (surroga Elena Sabatelli). Adesso toccherà al vicesindaco Luca Fanigliulo convocare per l'11 marzo prossimo alle ore 9.30 il Consiglio comunale dei ragazzi (nell'aula consiliare del Palazzo municipale) per adempiere alla surroga dei dieci consiglieri-baby e contestualmente nominare tre nuovi assessori (dato il passaggio a scuola di grado superiore degli assessori uscenti Maria Narducci, Angelo Miccolis e Naiche Maggi) ai quali attribuire le deleghe al tempo libero, alla Cultura ed alla Solidarietà.

Ufficio Stampa Comune di Fasano

NOMINATO IL COORDINATORE CITTADINO DI IO SUDIl giorno 8 febbraio 2010, la senatrice Adriana Poli Bortone, candidata presidente della regione Puglia, su richiesta del coordinatore provinciale, dott. Nicola Frugis, ha nominato coordinatore cittadino di Fasano del Movimento Io Sud, Gaetano Vinci, 30enne fasanese, ex di AN e FI.Lo stesso si occuperà di tutte le attività concernenti le prossime consultazioni regionali, mantenendo i rapporti con i partiti politici presenti sul territorio fasanese.

RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALI Il 14 e 15 febbraio si è tenuta l'assemblea dei soci della Lega Navale Italiana – sezione di Fasano. L'assemblea è stata convocata per il rinnovo degli organi sociali. A grande maggioranza e a dimostrazione del buon operato svolto nell'ultimo triennio, sono stati riconfermati tutti i dirigenti uscenti. In particolare sono stati eletti consiglieri: Cosimo Castrignano, Mauro Bolognese, Francesco Donnaloia, Oronzo Loprete, Giorgio Martucci, Alberico Mavilio, Angelo Semeraro. Revisori, invece, sono: Giovanni Barnaba, Nunzio Narracci, Michele Semeraro; e probiviri Nicola Cardone, Pietro D'Amico, Nicola Montagna. Nella foto, al centro, il Presidente dott. Cosimo Castrignano, il responsabile Puglia Sud – Basilicata Jonica ing. Andrea Retucci, i consiglieri Giorgio Martucci, Oronzo Loprete, Giovanni Barnaba e il socio Fabiano Amati.

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LO SPONSOR DELLE AQUILEL'organizzazione di volontari di Protezione Civile “Le Aquile – Gruppo di risposta immediata” di Fasano ha uno sponsor. Si tratta della Planet Games che, nelle persone dei fratelli Bentivoglio Nicola e Tommaso, ha contribuito alla stampa sulle divise di servizio dei volontari del logo delle Aquile e della scritta “Corpo Nazionale volontari di Protezione Civile Le Aquile – Fasano”. Il Presidente ed i soci volontari dell'organizzazione fasanese ringraziano la Planet Games per sostenere l'azione di volontariato de “Le Aquile”.

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Tutto è cominciato il 12 Febbra-io. Abbiamo partecipato all'esperienza "Treno della Memoria" , in direzione Craco-v ia , Auschwitz-Birkenau. Siamo in cinque, Barbara Schena, Vittorio Girosi, Fabio Latartara, Luigi Pellegrino e Giovanni Calabretti, in rappre-sentanza dell' I.I.S.S. "L. da Vinci" di Fasano, insieme a tantissimi altri ragazzi prove-nienti dalla Puglia e dalla Calabria il raduno era previsto al teatro Petruzzelli, alle ore 7.00, per la divisione in gruppi e un primo check in dei bagagli. Alle ore 8.30 ha inizio la prima assemblea plenaria: racconti di storie suggestive, gli interventi del Presidente della Regione, Vendola, e dell'Assessore regionale alle politiche giovani-li, Minervini. Alle ore 12.30 si

parte. Ci aspettano 28 ore di viaggio. Nessuno di noi aveva idea di cosa significasse anda-re a visitare un campo di con-centramento, ed è per questo che durante le prime ore trascorse in treno, la goliardia l'ha fatta da padrona. In fondo si trattava di 750 ragazzi, noi compresi. Col trascorrere delle ore, lo scopo del viaggio ha cominciato a manifestarsi in maniera sempre più nitida nelle nostre menti; ci accingevamo a traguardare una meta impor-tante per della storia dell'uma-nità e anche di noi stessi. Dome-nica 14 febbraio era prevista la visita del ghetto ebraico di Cracovia. In quella che doveva essere la piazza centrale della zona di confinamento degli ebrei, abbiamo assistito ad una breve rappresentazione tea-

trale, una toccante interpreta-zione di una famiglia polacca del ghetto al tempo della guerra, nei giorni precedenti la deportazione. Vigeva un silenzio assoluto, di entità superiore a più di mille parole, eravamo tutti pervasi da una profonda commozione al solo pensiero che, in mezzo a tutta quella neve e a quei palazzi diroccati, migliaia di persone avevano assistito incolpevoli all'annientamento delle loro esistenze. Il giorno successivo, la visita al campo di concentra-mento etichettato tristemente come il più famoso al mondo, il luogo in cui milioni di Ebrei hanno perso la vita per il delirio ossessivo di pochi, dopo aver subito la privazione di tutti i suoi diritti e soprattutto la dignità. Ciò che i nostri occhi hanno potuto vedere quel giorno è niente in confronto a ciò che si legge nei manuali di storia o si vede nei film. Toccare con mano la storia è cosa assai diversa. Quando si parla della Grande Guerra si citano nume-ri, che rimangono fine a se stessi, non vanno dritti al nostro cuore quanto la visione di una camera colma di capelli, scarpe e oggetti della vita quotidiana. Abbiamo visto immagini di bambini, deportati ad Auschwitz perché dissidenti politici. Come immaginare un bambino nemico dello Stato? Non esiste risposta. A conclu-sione della visita, in religioso silenzio, abbiamo commemo-rato tutte le vittime dell'Oloca-usto, che avevano calpestato la

stessa neve che avevamo sotto i nostri piedi, quegli innocenti che, condotti ad Auschwitz con la speranza di un futuro migliore, vi trovavano solo torture, dolore e morte. Ognu-no di noi è stato invitato a commemorare la persona di cui aveva prima appuntato il nome, con la formula "Io ti ricordo". Infatti, secondo la religione ebraica , quando si pronuncia il nome di un defun-to, lo si riporta in vita. Ad Auschwitz nessuno poteva sopravvivere; non basterebbe un intero libro, né una pagina di giornale per raccontare ciò che abbiamo visto e sentito duran-te la vista al campo. Questa esperienza ha cambiato la vita di ognuno di noi, ragazzi del "Treno della Memoria", ha allargato i nostri orizzonti e ci ha insegnato a guardare il prossimo non come un avver-sario, bensì come un fratello che, come noi, ha diritto alla vita. Auschwitz non è solo il nostro passato, ma il nostro presente e, se non saremo in grado di impedirlo, potrebbe diventare anche il nostro futuro. Basti pensare a ciò che rappresenta la mafia nel nostro paese, a tutte le vittime inno-centi che quotidianamente ci sono nel mondo. Dovremmo cominciare a prendere le distanze dalla "zona grigia", la cosiddetta zona comoda, e cominciare nel nostro piccolo a fare qualcosa, oltre che per noi stessi, anche per gli altri, per-ché ne beneficeremmo tutti.

Barbara Schena

TRA MEMORIA E FUTURO

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L'ARTE NON SI CREA, SI DISTRUGGEIl titolo di questo mio scribacchia-re è una frase sentita in un film di Luciano De Crescenzo, recitata con enfasi, magistralmente e v o l u t a m e n t e i s t r i o n i c a , dall'attore Riccardo Pazzaglia. Questo personificava il ruolo di un falso artista pazzo al fine di truffare i suoi avventori, convin-cendo che le “croste” che offriva loro, sarebbero state quadri di valore. La figura dell'artista, secondo la convenzione comu-ne, è quella di una persona che viaggia fuori dai binari della logi-ca, che naviga controcorrente, o meglio, che vola tra le nuvole con la sola forza del pensiero, magari immaginando di stare su una mongolfiera di marzapane o su una zucca trasformata in una carrozza di cristallo. L'artista è il bambino che vede coi colori dell'arcobaleno chiuso in un uomo vestito di grigio, l'artista è lo squattrinato che si barcamena per vivere tra i sobborghi di Pari-gi, l'artista secondo Pablo Picas-so non crea per decorare gli appartamenti, ma è colui che impugna uno strumento di guer-ra offensiva e difensiva contro il nemico. L'artista è inascoltato, poi però, sfortunatamente, giun-ge funesto uno stato dittatoriale e non ci si spiega il motivo, ma è il primo ad essere messo a tacere. Penso a ciò che è successo al “ Bauhaus”, la scuola tedesca di architettura e arte applicata fondata a Weimar nel 1919, che dopo una serie di spostamenti di sede, fu costretta a chiudere i battenti nel 1933 sotto la pressio-ne nazista. E' proprio l'idea comu-ne che si vuole avere dell'artista a indurre l'opinione pubblica a far sì che venga coccolato, curato per il genio o per la pazzia: il moti-vo non conta, ciò che vale è il prodotto finale. Ma ormai la paz-zia sta scavalcando le barriere

della consuetudine. La pazzia maggiore è quella di non conce-dere che la stessa esista più. Secondo l'UNESCO il nostro sti-vale annegato nel mezzo del Mediterraneo detiene il numero più grande, rispetto alle altre nazioni, di luoghi dichiarati patri-monio dell'umanità. Lo studio dei nostri beni artistici quindi, non è solo dovuto al fine di una cono-scenza, che pure sarebbe causa sufficiente, ma anche allo scopo di creare sensibilità e tutela da parte dei cittadini, oltre a sforna-re tecnici che la sappiano preser-vare e rinnovare. Qualche anno fa vigeva una lamentela laconica, in sintesi essa affermava essere tutto fermo alla legge Gentile, che tra le tante direttive, inserì l'insegnamento della storia dell'arte in alcune scuole di ordi-ne secondario. Gli orari relativi alla docenza della materia non furono mai rinnovati e per questo motivo si riteneva una disciplina, insieme ad altre classificate erro-neamente come materie di non primaria importanza, che aveva subito una serie di mortificazioni. Fa male un dente? Si leva. E' la semplificazione di un problema, dato che ormai, per questo gene-re di attitudine, si monta pure baracca e burattini in un nuovo ministero. Opera medievale di barbieri travestiti da dentisti. Un dente si può curare e ricostruire. La riforma attuata dalla ministra Maria Stella Gelmini ha optato per il pelo e contropelo, radendo al suolo la scuola pubblica, ridu-cendola come capelli caduti, “come corpo morto cade” a terra presso un “Coiffeur” dove si leggono solo riviste piene d'immagini al silicone e al botuli-no. La bellezza è ovunque, la ricercatezza e la cura sono carat-teristiche che si possono riversa-re ovunque: in politica, nel corpo

e nella mente. Il ricordo è essen-ziale, la storia è il pane nostro quotidiano, la “storia siamo noi” e non è solo il titolo ad effetto di una canzo-ne melodica di un cantautore. Imparare per proteggerci e non affrontare, in seguito all'esperienza, anche se non v issuta personalmente, errori passati. “Per seguir v i r t u t e e c a n o s c e n-za”, come si l e g g e n e l canto XXVI dell'Inferno d a n t e s c o , n e l c a s o specifico rife-rendosi al curioso Ulisse. La sto-r i a i n g l o b a o g n i a z i o n e dell'uomo, non solo guerre e ciò che è brutto, ma anche arte e ciò ch'è bello. Le materie scolastiche se trattate in maniera propedeu-tica si avvalorano a vicenda, anzi-ché prese singolarmente. Sandro Botticelli per esempio, nella sua famosissima opera “La Primave-ra” s'ispirò alle “Stanze” di Poli-ziano, se venissero decantati i versi durante lo scrutare del dipinto, pennellata per pennella-ta, tutto assumerebbe oltre che un significato più concreto, anche una magia poetica senza paragoni: se si trasmette un sen-timento accomunato all'evento, la cosa diventerà propria: assimi-lata con estrema facilità, come una spugna in una vasca. Ma la riforma scolastica programmata dalla ministra Gelmini ha ridotto in macerie stanza per stanza, aula per aula, la scuola pubblica. Da considerare che comunque la signora (ora si è sposata e si può

dire) ha rispettato la storia e la cronologia della distruzione dell'istruzione, partendo prima con le scuole primarie: ripristi-nando il ritorno al maestro unico, poi con le superiori: eliminando materie, tra le quali la storia dell'arte nei licei, e indirizzi in numero sostanziale. Infine ha messo quasi al collasso le univer-sità tagliando i fondi per la ricerca scientifica. Il tutto condito con un personale matematicamente precario e retribuito solo con contratti lavorativi a tempo determinato, che inevitabilmen-te oltre a creare discontinuità didattica, rendono i docenti demotivati. La fuga dei cervelli all'estero ormai è diventata una faccenda inevitabile, ciò che dovrebbe essere il nostro futuro scappa per la disperazione. I tagli dei fondi previsti all'istruzione in realtà sono stati richiesti da un altro ministero, quindi chiamia-mola col suo vero nome: “Rifor-ma Tremonti”.

Giullaremissiva

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marzo 2010

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I dubbi dubbi del Prof. Nicola Fiume

la vignetta è di Cosimo Rosati

Laureto, 31 dicembre 2009

pag. 23marzo 2010

Mi sto separando. Ho tanti dubbi. Non riesco a prendere decisioni che siano tali per più di un giorno. Cambio continuamente opinione e linea di condotta. Non so che strada seguire.

Il mio avvocato mi ha detto: “Non guardare più indietro! Non guardare né a destra né a sinistra! Tira dritto e non fermarti!

Guarda avanti e soltanto avanti!”Non vuoi che all'incrocio un bastardo con una cinquecento mi si va ad infilare

nella fiancata della macchina! E proveniva pure da destra! Mo' che devo dire all'avvocato!?

I vecchi (mio padre e mia madre)

- I vecchi non vedono la televisione, vedono il telegiornale. Quando poi diventano più vecchi, li puoi mettere davanti al televisore e glielo puoi pure spegnere, tanto non vedono più niente.- I vecchi sono simpatici. Non fa niente che escono con un ombrello e tornano con un altro, e quando gli chiedi com'è successo ti dicono che sono andati dal barbiere e quando sono usciti hanno sbagliato ombrello … ma che te ne importa, tanto questo è più bello!- Non fa niente se quando escono e gli dai il sacchetto della spazzatura da buttare nel cassonetto, ritornano dopo due ore, di nuovo col sacchetto dell'immondizia che hanno portato a spasso per tutto il paese e si sono scordati di buttarlo.- Non fa niente che ogni volta che stai vedendo una partita alla televisione, ti chiedono che cos'è il fuorigioco, tu glielo spieghi come meglio ti è possibile, e quando credi che abbiano capito, alla prossima partita ti chiedono inesorabilmente: “che cos'è il fuorigioco?”- Non fa niente se il giorno del tuo compleanno ti telefonano per farti gli auguri ed esordiscono con un quantomeno stravagante: “indovina che cos'è oggi?”- Non fa niente che se stanno dando alla televisione “Via col vento” in due parti e stasera alle otto e mezza danno “Via col vento” - parte prima -, loro si siedono davanti alla televisione dalle sette e un quarto perché insistono che stasera “Via col vento” parte prima perché l'ha detto l'annunciatrice.- Non fa niente che se ti siedi a tavola con loro ti riempiono un piatto di pasta per due persone, poi ti chiedono se vuoi l'altra e senza aspettare la risposta aggiungono, aggiungono ancora ed il piatto diventa per quattro persone, e se osi obiettare ti dicono: “Tanto a te il pollo non ti piace!”- Non fa niente se sentendo inevitabilmente prossima la morte, un giorno che sono particolarmente in vena di confidenze, tutti lacrimosi ti chiedono: “mi raccomando, al mio funerale non voglio fiori, non voglio la banda, voglio il funerale più semplice possibile … e poi, un'altra cosa …mi raccomando … scrivete sul manifesto 'si dispensa dalle visite' (come se le visite le dovessero ricevere loro).- Non fa niente se dopo che sono cinquanta volte che ve lo hanno promesso che vi devono fare gli gnocchi, finalmente vi telefonano giusto il giorno che vi siete ricoverati in ospedale e candidamente vi dicono: “lo sai che ho fatto oggi? … gli gnocchi che ti piacciono tanto!”- Non fa niente che quando dormivate nella vostra stanza, prima di sposarvi, aprivano silenziosamente la porta e spiavano, poi con un filo di voce chiedevano: “stai dormendo?” Poi con la voce appena più alta, poi ancora di più … sempre di più ripetevano: “stai dormendo?”Se la finivano soltanto quando rispondevi.- Non fa niente se quella volta che dovevate accompagnare vostro padre a fare una ecografia alla vescica e l'infermiera si era raccomandata di farlo venire in ambulatorio con la vescica piena bevendo a tal fine quanta più acqua possibile, almeno due litri, cominciando da un paio d'ore prima dell'orario dell'appuntamento ed aggiungendo di non preoccuparsi per lo stimolo perché quando non ce la faceva più a trattenere bastava dirlo e gli avrebbero fatto subito l'ecografia.Dicevo dunque, non fa niente che voi lo andavate a prendere e gli chiedevate se aveva bevuto i due litri d'acqua che l'infermiera aveva detto, e gli chiedevate se avesse lo stimolo di fare pipì, se poteva resistere, e dopo un quarto d'ora glielo chiedevate di nuovo, e dopo un'altra mezz'ora glielo chiedevate ancora. E lui sempre a rassicurarvi che poteva resistere. E dopo un'altra ora pensavate 'cavolo che resistenza' e quando gli chiedevate di nuovo se poteva ancora resistere, anche perché ve ne dovevate andare, lui tutto seccato vi rispondeva: “Oh! … che prima di venire qua sono andato in bagno!”- Non fa niente se dicono di aver raggiunto la veneranda età di 95 anni consecutivi.- Non fa niente se parlando tra di loro, suocera e nuora, quest'ultima dice che il marito si è fatto male giocando a pallone e adesso ha un ginocchio in disordine e la suocera replica: “e com'è!? … che prima di sposarsi era così ordinato!”- Non fa niente se avendogli chiesto, sapendo che la notte stava dormendo poco: “papà … stanotte hai dormito?” lui vi ha risposto prima sforzandosi di ricordare e poi decisamente scocciato: “beh … si … ma … ma che volete! … come faccio a sapere se ho dormito se stavo dormendo?! … oh … mi sono svegliato e stavo dormendo!”- Non fa niente se combinati, marito e moglie, uno peggio dell'altro, tanto da avere l'assistenza continuata 24 ore su 24, una sera avendo percepito che le signore che si alternavano nell'assistenza stavano discutendo perché non riuscivano a mettersi d'accordo sul turno di quella notte, pur essendo allettato con una gamba spezzata ad un certo punto papà è esploso: “questa notte resto io!”- Non fa niente se nascondono i promemoria nella cassaforte.I (miei) vecchi sono talmente vecchi che io me li ricordo sempre vecchi.Poi muoiono e ti accorgi che ti mancano tanto.

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pag. 24

la vignetta è di Angela Rubino

marzo 2010

Arrivo alla stazione di Civitavec-chia con un quarto d'ora d'anticipo rispetto all'orario di partenza del treno regionale. Nelle mie mani ho un biglietto per Roma, anche se in realtà non ho ancora deciso se andare fino a Roma oppure fermarmi a Ladispoli. Rifletto un po', con-sulto l'orario, considero chi mi aspetta a Roma e chi potrei incontrare a Ladispoli, timbro il biglietto, infine vado al bar a prendere un panino. Sono titubante: optare per un delica-to prosciutto crudo e mozzarel-la o per un proletario mortadella e provolone? Alla fine la media-zione mi fa scegliere un anoni-mo salame e galbanino. Torno in stazione e scopro che, nel frat-tempo, il treno è partito. In altri tempi mi sarei imbufalito come uno gnu striato del Botswana, ma nell'Italia del 2010, magnifi-camente guidata da Berlusconi (Silvio, tessera P2 n° 1816), so che a tutto c'è rimedio. Mi rivolgo quindi al capostazione e gli chiedo di far tornare indietro il treno. Il capostazione (eviden-temente influenzato dalla cattiva politica di sinistra che per sessant'anni ha fomentato l'odio sociale) si fa una risata e si gira dall'altra parte. Lo circum-navigo e mi pongo, con la faccia più truce che riesco a fare, a trenta centimetri dal suo viso. Le mie parole non possono lasciare adito a dubbi, anche perché le copio al ministro La Russa: “Attendo fiducioso il suo verdetto. Non vorrei che lei mi considerasse eversivo, ma non accetterò mai una sua decisione che m'impedisca di partire su quel regionale, sono disposto a tutto”. E così dicendo, muovo la mano destra nella tasca del giubbotto, in modo che l'indice e il medio, tesi e rigidi, facciano intendere a cosa sono disposto. Il capostazione adesso non ride più. Farfuglia che il regolamento parla chiaro e impedisce al treno di tornare indietro. “Suvvia” e a questo punto cito Renata Polve-rini, “la burocrazia non uccida la democrazia”, e ci aggiungo il carico: “Vuole impedire a me, il

principale viaggiatore presente in stazione, di esercitare il pro-prio diritto democratico alla partenza?”. Glie lo dico con tono affabile, ma non smetto di evidenziare il gonfiore della tasca con le dita sempre tese. Il dipendente delle Ferrovie dello Stato, essendo un ottuso parti-giano del partito dell'odio (come dimostrano inequivoca-bilmente le strisce rosse della divisa) prova a convincermi che sarebbe scorretto costringere i viaggiatori già partiti a tornare indietro, poiché essi sono saliti sul treno in orario. A quel punto sono veramente sul punto di i n n e r v o s i r m i d i f r o n t e all'insensatezza delle sue argo-mentazioni, ma mantengo la calma e gli spiego: “Guardi, buonuomo, che io ero presente in stazione un quarto d'ora prima dell'orario di partenza e glielo posso dimostrare perché ho il biglietto timbrato che lo attesta, anche se molto unto di salame e galbanino. E poi, inve-ce di attaccarsi a questi cavilli burocratici, vogliamo parlare della pulizia dei treni? E della carenza di servizi a bordo? Per non parlare di quella volta che si ruppe il riscaldamento… questi sono i problemi seri di cui dovremmo parlare, non di una

stupida questione di orari, orsù, non mi faccia perdere altro tempo altrimenti non rispondo delle mie azioni”. Il recalcitrante oppositore capisce che faccio sul serio e tenta l'ultima carta che gli suggerisce il suo cervello, ostinatamente legato alla sua politica d'odio che ha seminato nel mondo solo morte e miseria. Il poveraccio si appiglia ancora una volta agli sterili formalismi: vuole l'autorizzazione del dirigente del settore movimen-to. Glielo concedo, ma a patto che ci parli io. Il ferroviere chia-ma il capomovimento e me lo passa, sento una voce sonnac-chiosa che bofonchia alcune cose riguardo ai pericoli del traffico ferroviario in Olanda, gli spiego le mie ragioni; alla fine si adegua. Cerco il tasto “viva

voce” per far sentire anche al capostazione, trovo solo un tasto “moribonda voce” e lo attivo. Il capomovimento si rivolge all'ottuso ferroviario comunista e gli dice le testuali parole: “Accontentalo, ormai è un casino in tutta Italia, stiamo facendo tornare indietro treni dappertutto; anche a Milano i biglietti on-line vengono acqui-stati con carte di credito intesta-te ai morti, mica possiamo bloccare la rete ferroviaria, è meglio che qualche decina di treni torni indietro e non che si blocchi il traffico”. Il capostazio-ne, rassegnato, dispone il ritor-no del treno, in modo che io possa partire. Per far questo deve far fermare in aperta campagna, per ore, il treno che porta i viaggiatori in senso opposto. Giunge voce di un disastro ferroviario, con nume-rosi morti in Veneto causato da viaggiatori leghisti che volevano che i treni viaggiassero solo verso nord. Il traffico ferroviario del Piemonte è paralizzato da gente che pretende di viaggiare gratis fino a Reggio Calabria. La Toscana è nel caos per via delle proteste di chi vuole andare fino in Sardegna direttamente col treno, senza prendere il tra-ghetto. Ma a me che me ne frega? Io quel treno regionale lo dovevo prendere.

SALAME E GALBANINO

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BARTABACCHI

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marzo 2010

Una favola per bambini ha in sé una miriade di insegnamenti per gli adulti. Lo schiaccianoci, in una fredda sera di Natale, si era animato per condurre un'ingenua bambina in un mondo incantato fatto di castelli di zucchero, di dolci e balocchi, di atmosfere giose. All'indomani, la bambina si era ritrovata fra le mani solamente un curioso oggetto, peraltro non particolarmente gradevo-le dal punto di vista estetico, buono solo, appunto, per schiacciare le noci. Il mondo fatato si era dissolto e in più si era insinuato il dubbio che solo di un sogno si trattasse, un sogno inconsistente come lo zucchero a velo. L'atmosfera che si respira nel Comune di Fasano è la stessa della notte di Natale in cui è ambientata la favola dello schiaccianoci: zucchero e dolci, investimenti e promozioni, assunzioni e concorsi allietano l'ingenuo bambino che ha confuso il rispetto del patto di stabilità con lo schiaccianoci magico

foriero di sogni incantati. Il fatto è che il Comune, o meglio chi lo amministra, comportan-dosi da bambino, non è dispo-nibile a cogliere il vero significa-to della favola e non vuole scindere la realtà dalla fantasia. Aver rispettato il patto, infatti, altro non vuol dire che il Comu-ne di Fasano, insieme agli altri ottomila comuni italiani, ha “collaborato” al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea. Del resto, dopo averlo violato per tre anni consecutivi, gli amministratori dovrebbero essere già soddi-sfatti di essere riusciti a tra-guardare almeno un obiettivo e soprattutto dovrebbero mantenere la calma; difficile, tuttavia, non far trasparire strani sentimenti allorquando il Tremonti locale, gonfiandosi come un pavone, afferma in estasi che nell'anno 2009, c'è addirittura un avanzo cospicuo (all'incirca un milione di euro) sulla spesa corrente. Crede forse di meritare, per questa ragione, applausi e compli-menti? Nel caso in questione sarebbe più dignitoso nascon-dere la testa sotto la sabbia, perché un avanzo di spesa corrente equivale solo a dire che le previsioni di bilancio erano errate. Dimentica, inoltre, il baldanzoso assesso-re, “schiaccianoci umanizzato” che ogni amministratore dovrebbe garantire almeno i servizi essenziali e non lasciare che la città sprofondi nelle voragini provocate dalle buche stradali. Ciò che si chiama manutenzione ordinar ia . Invece no, si “risparmia” un milione di euro e si osa addirit-tura gioire. Se proprio non si riescono a fare investimenti, con la sola esclusione dei fondi benevolmente assegnati dalla Regione, almeno si dovrebbe-ro tutelare le minime condizio-ni di sussistenza. Forse, però, dietro il decantato risparmio, ci sono strani disegni. Incombe sulla città uno schiaccianoci

pronto a portare ulteriore devastazione camuffata da lustrini e balli in maschera? All'inizio del 2010 il comune comincia a manifestare una strana euforia; dall'ufficio stampa si annuncia che ben duecentomila euro saranno messi a disposizione, guarda caso, per la manutenzione delle strade. Grande festa! Ad occhio e croce quelle somme, al più, si qualificano come “il velo della signora”, cioè quel sottile strato di maquillage che non maschera le rughe. In breve, quelle somme sono insufficienti; e ciò che è più grave, lo sanno anche i bambi-ni, compreso quello che si diverte a giocare con lo schiac-cianoci. E ancora, due concorsi banditi in fretta e furia per “dare nuovo respiro alla mac-china amministrativa”. A dire il vero, la struttura non sta annaspando, è già annegata. Il primo riguarda l'assunzione del dirigente del settore finan-ziario: concorso “bandito” già

dal mese di novembre, ma mai pubblicato; recentemente ospitato nella Gazzetta Ufficia-le pur con un macroscopico errore: Fasano non più in provincia di Brindisi, ma di Brescia. Anche lo schiaccianoci può sbagliare, pur non essendo umano! Il secondo, poi, è una chicca esportata dalla regione della vastasia: niente regole, zero garanzie, termini di parte-cipazione ridotti al lumicino, requisiti di esperienza per il potenziale comandante degni della corazzata Potemkin. Lo schiaccianoci è l'arbitro assolu-to di una procedura che di pubblico cos'ha? Solo la prove-nienza da un'amministrazione pubblica. Del resto, anche se quell’ag-geggio serve solo per rompere le noci, rimane la speranza che qualcuno, prima o poi, gli dia una severa lezione e lo schiacci a sua volta, perché le favole non sempre hanno un lieto fine per tutti.

Il Tulipano Nero

LO SCHIACCIANOCI

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facilmente resa accessibile grazie al servizio «bici+treno», il cui protocollo d'intesa è stato già sottoscritto nel 2007, che offre la possibilità di raggiungere il percorso utilizzando il trasporto ferroviario.Finalmente, quindi, un luogo in cui poter pedalare, correre o semplicemente camminare; un luogo in cui poter osservare, contemplare o semplicemente respirare; un nastro verde, un itinerario escursionistico in cui poter attraversare e riscoprire le meraviglie della nostra terra, lontani dallo smog, dal traffico e dal frastuono della città, totalmente immersi nel silenzio e nella bellezza della terra di Puglia. La ciclovia dell'acquedotto, inoltre, costituirà l’ulteriore estensione del percorso n. 11 (Alta Via dell’Italia centrale) della rete ciclabile Bicitalia: un itinerario nazionale che, dalle Foreste Casentinesi (tra Toscana ed Emilia Romagna), correndo lungo l'Appennino, giunge sino al Gargano ed ora, passando per l’altopiano della Murgia, sino alla Valle d’Itria. Si tratta, dunque, dell’ennesima iniziativa promossa dal Governatore Vendola per la valorizzazione e lo sviluppo del patrimonio paesaggistico e monumentale della nostra Regione; un nuovo progetto atto a promuovere un tipo di turismo sostenibile e culturale; …un’ennesima dimostrazione di quanto possa fare un buon governo.

Mariangela Turchiarulo

«Giù le mani dalla brocca, l’acqua nostra non si tocca», recita uno degli slogan elettorali della campagna vendoliana per la nuova presidenza della Regione Puglia. La battaglia della Giunta Vendola contro la privatizzazione del bene pubblico «acqua», dunque, non si ferma. Per la Regione Puglia, tutelare questa risorsa naturale, non significa soltanto impedire con tutte le forze che qualcuno se ne appropri indebitamente; non significa soltanto promuovere campagne di sensibilizzazione ad un uso parsimonioso, contro ogni spreco… Significa anche salvaguardare quelle opere ingegneristiche, talvolta veri e propri monumenti persi nella natura, che la governano, che la canalizzano e la accompagnano sin nelle nostre case, scavalcando ogni ostacolo: significa, anche, restaurare, conservare e valorizzare l’architettura del nostro acquedotto che, tra l’altro, è anche il più importante d'Europa. La Regione Puglia ha infatti deciso di investire ben 2.400.000 Euro per interventi conservativi dei ponti canali e di tutte le opere della rete infrastrutturale, ma soprattutto per la realizzazione del più lungo percorso ciclabile esistente in Europa, lungo la strada di servizio del Canale principale dell’Acquedotto Pugliese. Per più di 22 Km si potrà finalmente godere di una passeggiata naturalistica completamente immersa nello splendido scenario della Valle d’Itria, nel tratto compreso tra Locorotondo e Grottaglie, passando per i territori di Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, Martina Franca e Villa Castelli. La ciclovia sarà collegata con le stazioni ferroviarie di Locorotondo e Grottaglie da cui sarà

LA CICLOVIA DELL'ACQUEDOTTOLa Regione Puglia investe 2.400.000 Euro per la pista ciclabile più lunga d'Europa

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AUTODEMOLIZIONE - 72015 FASANO (BR) - ITALY

Iscritto C.C.I.A.A. di Brindisi R.E.A. n° 106759A.C.I. P.R.A. BR D000002434 - Aut. Prov. N° 997 del 29-09-2005

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marzo 2010

Prima dote per i nuovi nati: pubblicato Avviso Pubblicata nel Bollettino Ufficiale regionale n.42 del 4 marzo 2010 la Determinazione n. 60 del 24 febbraio 2010 relativa all'Avviso pubblico per l'erogazione della “Prima dote per i nuovi nati” che consiste in una misura di sostegno economico (Linea di intervento n. 1) rientrante nel Programma di misure per sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione vita-lavoro per le famiglie pugliesi.

Comunicato del Servizio Formazione Professionale su Avviso “Diritti a scuola” Il Servizio Formazione Professionale ha comunicato con un avviso reso pubblico nei giorni scorsi la conclusione dell'iter procedurale per la liquidazione degli acconti in favore delle scuole pugliesi che hanno realizzato progetti relativi all'Avviso “Diritti a scuola”.

Norme di disciplina delle opere pubbliche Pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione n.40 supplemento del 2 marzo 2010 la Legge regionale "Norme in materia di lavori pubblici e disposizioni diverse" applicabili a vari ambiti, dal demanio al territorio, dall'agricoltura alle attività economiche e produttive, dall'urbanistica all'ambiente fino al settore amministrativo. La legge è dichiarata urgente e, pertanto, entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale regionale.

Autorizzazioni paesaggistiche: attribuzione delega ai comuni Attribuita la delega, con le relative modalità di espletamento, ai comuni pugliesi a cui è riconosciuto l'esercizio della funzione autorizzatoria in materia di paesaggio. Si tratta dei comuni, singoli o associati, che hanno dimostrato di essere in possesso dei requisiti di organizzazione e di competenza tecnica in ambito paesaggistico, come disposto dal Codice

dei beni culturali e del paesaggio. L'atto di delega è adottato con il provvedimento della Giunta regionale n. 327/2010 pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione n.40 del 2 marzo 2010.

Norme urgenti in materia di sanità e servizi sociali. L.R. 4/2010 Approvata la Legge Regionale n.4 del 25 febbraio 2010 denominata "Norme urgenti in materia di sanità e servizi sociali". La legge interviene su diverse norme che riguardano le attività del Servizio Sanitario Regionale.Divisa in tre titoli, i più corposi riguardano l'accreditamento delle strutture sanitarie e le norme in materia di personale e di formazione, internalizzazione e stabilizzazione del personale socio sanitario. La Legge è pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 40 supplemento del 2 marzo 2010.

Fondo per sostegno a persone non autosufficienti: pubblicata la Legge regionale Pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 40 suppl. del 2 marzo 2010 la Legge Regionale n. 2 del 25 febbraio 2010 “Istituzione del fondo regionale per il sostegno delle persone non autosufficienti e loro nuclei familiari”. Si considerano "non autosufficienti" le persone che hanno subito una perdita parziale o totale dell'autonomia personale, intesa come abilità fisiche, psichiche, sensoriali, cognitive e relazionali, con conseguente incapacità di compiere gli atti essenziali della vita quotidiana senza l'aiuto determinante di altre persone. L'accesso alle prestazioni dei servizi finanziati con il fondo regionale per la non autosufficienza è garantito dalla rete territoriale dei servizi sociosanitari, attraverso il servizio sociale professionale organizzato a livello di ambito territoriale/comuni e le porte uniche di accesso (PUA), istituite presso i distretti sociosanitari e gli ambiti territoriali sociali, che assicurano l'uniformità dell'informazione e del percorso di accoglienza. Le

B R E V I S S I M E D A L L A R E G I O N E

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Contrada La Cordara Torre Canne (Br)Tel./Fax 080.4829972 - Cell. 333.8643215www.ricevimentivillaimperiale.it

prestazioni del fondo mirano a favorire la permanenza dell'assistito nel proprio domicilio e nel proprio contesto di vita, rendendo residuale il ricorso al ricovero residenziale.

Incidenti sul lavoro - Approvata la legge Pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 40 suppl. del 2 marzo 2010 la Legge Regionale n. 1 del 25 febbraio 2010: “Istituzione del fondo di solidarietà ai familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti a causa di incidenti nei luoghi di lavoro”. Con la Legge si istituisce il fondo di solidarietà ai familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti a causa di incidenti nei luoghi di lavoro, finalizzato all'erogazione di un contributo assistenziale una tantum, aggiuntivo rispetto a eventuali emolumenti o indennizzi derivanti da altri obblighi di legge, a favore delle famiglie di lavoratori, autonomi o subordinati, residenti nella regione Puglia, vittime di incidenti mortali avvenuti, nel territorio regionale, sui luoghi di lavoro.

Promozione prodotti agroalimentari ed educazione alimentare – Programma 2010 Pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione n. 36 del 24 febbraio 2010 il Programma delle azioni promozionali dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità valido per l'anno 2010. Il programma ha l'obiettivo di valorizzare e sostenere i prodotti regionali (DOP, DOC, IGT, IGP, biologici, tipici e tradizionali) e di affiancare le attività del programma regionale Agricoltura e Qualità con particolare riguardo al progetto del marchio collettivo “Prodotti di Puglia”. Sono previste sette tipologie di azioni fra cui la partecipazione alle principali fiere nazionali ed internazionali, una serie di eventi programmati dall'Area Politiche per lo Sviluppo Rurale e realizzati con enti ed istituzioni diverse, attività di comunicazione e promozione su quotidiani ed editoria specializzata, televisioni e web. Nelle manifestazioni troveranno ampio spazio attività di “educazione alimentare” vista l'importanza di una corretta alimentazione che è alla base della salute e dell'equilibrio dell'organismo.

Qualificazione e valorizzazione produzioni tipiche: approvazione Programma Approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 364/2010 il Programma regionale “Qualificazione e valorizzazione delle produzioni tipiche di qualità della Puglia”, presentato dall'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari. Il programma rientra fra le azioni strategiche fissate dalla politica regionale volte ad accrescere la competitività delle produzioni di qualità e già avviate con il Programma regionale “Agricoltura e qualità”. Della realizzazione del progetto, che avrà una durata biennale, è incaricato lo stesso Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari. Con lo stesso atto è approvata la bozza di convenzione da stipulare tra l'Area Politiche agricole per lo sviluppo rurale e il C.I.H.E.A.M. – I.A.M. Bari. Il provvedimento, con i relativi allegati, è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione n. 36 del 24 febbraio 2010.

TURISMO: Aiuti agli investimenti iniziali per le piccole imprese Pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 37 del 25 febbraio 2010 la determinazione del dirigente il Servizio Ricerca e Competitività n. 83 del 12 febbraio 2010 riguardante il Bando per l'erogazione di “Aiuti agli investimenti iniziali alle piccole imprese operanti nel Settore Turistico”. Obiettivo del provvedimento è favorire lo sviluppo delle attività economiche delle piccole imprese turistiche facilitando l'accesso al credito. Per piccole imprese si intende un'impresa con meno di 50 dipendenti e che realizzi un fatturato annuo o un totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro. Possono partecipare al bando le imprese che appartengono ad una delle Sezioni delle attività economiche ATECO 2007 elencate nel bando. Si possono presentare progetti con un investimento minimo non inferiore a € 30.000,00 per: a. l'ampliamento, l'ammodernamento e la ristrutturazione delle strutture turistico - alberghiere, ivi comprese le strutture di servizi funzionali allo svolgimento dell'attività (quali bar, palestre, piscine, centri benessere, ecc.) nonché gli interventi finalizzati al superamento delle barriere architettoniche, al rinnovo e aggiornamento tecnologico, al miglioramento dell'impatto ambientale; b. la realizzazione di strutture turistico - alberghiere

attraverso il recupero ed il restauro di una pluralità di trulli e case rurali esistenti, antiche masserie, torri e fortificazioni, castelli, immobili di particolare pregio storico - architettonico, compresa la realizzazione di strutture di servizi di cui al punto precedente; c. la realizzazione l'ammodernamento degli stabilimenti balneari, ivi compresi gli spazi destinati alla ristorazione e alla somministrazione di cibi e bevande, ai parcheggi ed ai punti di ormeggio; d. la realizzazione e/o la gestione di approdi turistici. L'intensità di aiuto, calcolata in base ai costi ammissibili del progetto, non potrà superare Il 40% e sarà erogato in forma di contributo sul montante interessi a valere su un finanziamento erogato da un Soggetto Finanziatore. Le agevolazioni saranno calcolate, indipendentemente dall'ammontare del progetto ammissibile, su un importo massimo di € 2.000.000,00. Inoltre sarà erogato un contributo aggiuntivo in conto impianti che non potrà essere superiore al 10% dell'investimento e all'importo massimo di € 100.000,00.

Programma WELFARE TO WORK - Occupabilità Pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 37 del 25 febbraio 2010 l'atto del dirigente del Servizio Lavoro e Cooperazione n. 71 del 18 febbraio 2010 attinente l'approvazione dell'Avviso Pubblico "per la costituzione di un elenco di organismi autorizzati all'erogazione di interventi formativi rivolti ai beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga". L'azione è finanziata con le risorse del Programma Operativo Regionale PUGLIA per il Fondo Sociale Europeo 2007/2013 – Obiettivo 1 Convergenza, Asse II – Occupabilità, per un importo complessivo di € 40.600.000,00. L'Avviso ha il fine di promuovere interventi volti all'incremento dell'occupabilità e a favorire il reinserimento occupazionale di lavoratori svantaggiati, coinvolgendo direttamente i datori di lavoro e il sistema delle imprese attraverso una serie di misure ed incentivi all'assunzione previsti dal Programma Welfare to Work.

B R E V I S S I M E D A L L A R E G I O N E

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72015 LAURETO DI FASANO - VIA CALEFATI, 52TEL.: 080.4434096 - 336.712026 - 338.6758130

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Una storia che ha destato ricordi in tanti atleti del millennio scorso. Non sono così vecchi, sia ben chiaro ma scriviamo di più di trenta anni fa. Per qualcuno di questi atleti le differenze fisiche sono solo nell'incanutirsi dei capelli. Qualche chilo in più per pochissimi. Altri non ci sono più, come i fratelli Di Bari e Roberto Serra. Patrizio Di Bari, classe '60, era uno dei leader dei ragazzi che facevano atletica all'epoca, un atleta in grado di primeggiare in tantissime discipline.Tutto inizia con una staffetta in una finale, la Finale nazionale di cross a squadre, 4 aprile 1976, Pisa. Erano in quattro: Franchini , Mastro, Erminio Rotunno (il dentista ) e Tafuri.Abbiamo chiesto di ricordare quelle imprese, quelle amicizie, quei chilometri macinati in allenamento e in gara a Tafuri, Monopoli e De Leonardis, rispettivamente il veterano, il giovane e colui che conti-nuò a Brindisi la sua attività.Tafuri, i tuoi ricordi di quegli anni.L'Atletica Fasano è stata la società che ci ha visti gareggiare a fine anni settanta. Il presidente era Pierino Livrano appassionato di atletica. All'inizio avevamo un allenatore, il prof. Maggiolini , che dopo poco abbandonò. Il colore sociale era il nero perchè in quegli anni la corsa era legata a personaggi della Nuova Zelanda. Una delle prime gare che feci con l'Atletica Fasano fu un cross, quello di Volpia-no (To); me lo ricordo bene perchè dopo la gara per il freddo congelai. Avevo corso con un pantaloncino e canottiera e c'era la neve. Quel

giorno si classificò terzo un certo Bordin, erano gli anni delle sfide tra Fava e Ortis.Prima dell'Atletica Fasano hai militato in altre società?Prima della atletica Fasano c'è stata la CSAL Fasano il cui dirigente era Zino Mastro e addirittura avevamo lo sponsor: Metromobili di Tommaso Celeste. Un tuffo nel

passato e soprattutto in un mondo della c o r s a c h e o g g i è purtroppo diverso! Una maniera di fare sport differente da quello che si pratica oggi e che per certi versi non ha niente da spartire con la rappre-sentazione che se ne fa oggi.

Ti piacerebbe ricordare qualche amico?Dell'Atletica Fasano faceva parte Roberto Serra, il pionere della pallamano fasanese e memorabili sono state per me le discussioni su vari argomenti che si avevano tra lui e il nostro presidente durante le trasferte pre-gara; il prof. Luigi Gabellone, l'artefice di quel manipolo di atleti che ha praticato la corsa a piedi quando in Italia esistevano solo il calcio e il ciclismo. Quando si usciva per le strada, da podisti, era facile che ti incitavano dicendo "forza Gimondi".Mariano Monopoli, da piccolino del gruppo, che ricordi hai?Io ero uno dei piccolini e non macinavo, per fortuna, i chilometri che facevano i grandi in allenamento. Mi ricordo che ci si allenava fuori dal campo di Pezze …se il custode apriva ci si allenava anche all'interno. La mia specialità era la marcialonga, correvo molto meno su pista. Da piccolino ricordo i tre più talentuosi: Ferrara e Tafuri per il fondo e Mastro per la velocità. Mi ricordo di Savoia sempre tra i primi nei 5000 metri e Zizzi nella marcia, l'eclettico e bravissimo Patrizio Di Bari che gareggiava nel salto dell'asta. Due nomi su tutti.Se dovessi fare due nomi, Mastro, comunque grandissimo talento, e un giovanissimo, più piccolo di me, che nelle sue categorie vinceva sempre, Vito Di Bari “marziuddo”.Come vi organizzavate?Ci si organizzava in maniera amatoriale. Eravamo i dirigenti di noi stessi. Ragazzi, genitori. Pierino Livrano ci dava una mano negli allenamenti ma non avevamo un vero e proprio preparatore.De Leonardis, i tuoi ricordi di quel periodo.Io correvo soprattutto gli 800 metri su pista. Nel 1978 arrivai primo nei campionati juniores e poi arrivai terzo, per esempio negli assoluti di Molfetta con un tempo di 2 minuti, mentre Mastro vinceva il lungo con 6 metri e 36 centimetri. Ricordo un primo posto di categoria e un terzo assoluto con 1 minuto e 58 , sempre negli 800 nel 1980, gara vinta da Incalza poi diventato un tecnico di valore mondiale.La tua carriera successiva?Dopo l'esperienza a Fasano ho corso nell'Atletica Brindisi. Gli assoluti del 1980 li ho disputati con la compagine brindisina. Come me parec-chi continuarono l'esperienza fuori Fasano, altri continuarono a fare attività amatoriale. Al vigile De Leonardis dobbiamo le poche foto trovate dell'epoca, foto che faranno ricordare a tanti atleti i tempi che furono. Non scriviamo di competizioni amatoriali ma di gare di livello assoluto, di vittorie di valore, di tempi e di salti da fuoriclasse. Se solo a Fasano si ricominciasse a fare atletica in maniera professionale, eviteremmo di scrivere di maratone corse con tempi amatoriali e potremmo raccon-tare di storie di sport come quelle del millennio scorso. Perché questi ex atleti non mettono a disposizione dei giovani fasanesi le proprie esperienze fondando una nuova società?Piccola provocazione a chi le competenze le ha…

Gianluca Monopoli

UNA STORIA DI ATLETICA FASANESE

marzo 2010

seconda parte

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NOME AntonioCOGNOME TafuriETA' 48 anniSPORT PRATICATOdal 1974 al 1982 atletica leggera, in particolare mezzofondo, dal 1990 il podismo, in particolare la maratonaRISULTATI DA AGONISTAPrima maratona corsa a Venezia nel 1990, vinta dal grande Gelindo Bordin.RISULTATI DA AMATOREUltima maratona corsa interamente sulla sabbia, febbraio 2007 a San Benedetto del Tronto, nel tempo di 2 ore e 59 minuti.IL MIGLIOR COMPAGNO DI SQUADRASi può dire che conosca bene tutti i podisti di Fasano che si sono cimentati sulla maratona, dal più bravo Sante Conversano con la sua prestazione di 2 ore e 24 minuti al più scarso (proprio scarso) Peppino Ferrara.CHI TI HA “SPINTO” A CORRERESono stato spinto a correre dall'amicizia di Gino Serio e l'allenarmi con lui mi portava ad impegnarmi molto per poter seguire i suoi ritmi.IL PRIMO ALLENATOREPiù che parlare di allenatori, per quanto riguarda noi maratoneti, si parla di tabelle di allenamento che sono la preparazione che deve essere svolta per poter fare una maratona che abbia uno specifico obbiettivo cronometrico.UN ANEDDOTOUn aneddoto riguarda il riconoscimento del Comune di Fasano di premi a Peppino Ferrara e Michele Cuoco come podisti. Mi fa venire in mente quella storia dove si descrive una strada nella quale si trovavano tre botteghe di sarti. All'ingresso della prima bottega c'era un cartello, sul quale c'era scritto “il sarto più bravo d'Italia”; all'ingresso della seconda bottega c'era un cartello con su scritto “il sarto più bravo del mondo”; all'ingresso della terza bottega c'era un cartello dove c'era scritto “il sarto più bravo della strada”. Chiaramente a quest'ultimo non gli si riconosceva nessun premio e titolo. CORRI PERCHE'…Corro senza pormi un perché, altrimenti smetterei di correre.UN CONSIGLIO A CHI SI AVVICINA AL PODISMOSe devo dare un consiglio a chi si avvicina alla corsa, mi viene da dire peggio per lui, e gli do il benvenuto.

Di Pierharpo Marx

Ormai tutti hanno l'intervista doppia.Solo il Menante ha la doppia intervista dei cugini Marx.

TAFURI, LE SUE RADICI FAMILIARI RIPORTANO ALLA FORCATELLA. FACCIO UNA BATTUTA ORIGINALISSIMA: QUAL'E' IL SUO RECORD NELLA PESCA AI RICCI? Sono bravo a pescarli, ma sono più bravo nelle gare a chi ne mangia di più. LA FORCATELLA E' UN POSTO MERAVIGLIOSO DURANTE L'ESTATE MA DEPRIMENTE D'INVERNO. È VERO CHE HA INIZIATO A CORRERE IN GENNAIO PER SCAPPARE DALLA FORCATELLA?No, la vera ragione è che corro per scappare da mia suocera.LEI E' UN CULTORE DELLA MARATONE. È CREDIBILE CHE AL POVERO FILIPPIDE FECERO FARE 42 KM A PIEDI DA MARATONA AD ATENE? MANCO UN CAVALLO ERA RIMASTO DOPO LA BATTAGLIA?Per quanto riguarda i greci, credo che non avessero fiducia nel cavallo, a causa di quella storia del cavallo di Troia. Per cui Filippide preferì andare a piedi.A PROPOSITO, CI SPIEGHI UN PO', MA LE SEMBRA GIUSTO CHE UNO CHE SI FA 42 E VINCE LA MARATONA, ABBIA LA STESSA MEDAGLIA CHE SPETTA A CHI FA SOLTANTO 100 METRI?Il fatto è che dopo uno sforzo così duraturo sarebbe masochistico mettere al collo una medaglia pesante.HA GIA' PARTECIPATO ALLE OLIMPIADI DELLA TERZA ETA', O E' PASSATO DIRETTAMENTE ALLA QUARTA? Nel mio immaginario, ogni volta che c'è un'olimpiade, io sono presente.DIA UN CONSIGLIO AI GIOVANI CHE VOGLIONO INIZIARE A FARE SPORT: COS'E' MEGLIO, IL NANDROLONE O L'ERITROPOIETINA? E LEI, HA GIA' INIZIATO A PRENDERE IL VIAGRA? Consiglio l'eritropoietina perché femminile, il nandrolone lo sconsiglio. Io mi alleno su quella via (Via Gra) e di solito corro lunghissimo.

Di Piergroucho Marx

Grande, bella e corretta. Con questi tre aggettivi si può definire la partita giocata nel palazzetto di Noci. Le due compagini hanno dimostrato in campo di essere le uniche due pretendenti alla testa della classifica, sfoderando una pallamano con la "P" maiuscola tecnicamente e tattica-mente all'altezza dell'occasione. Il Noci scende in campo con i sette titolari e con l'ingresso del veterano Antonicelli per dare manforte nei momenti meno lucidi della squadra. La pallamano Serra, invece, orfana per via di infortuni dei terzini Pantaleo e Tafuri sostituiti egregiamente da Paternò e Brunetti nei rispettivi ruoli, scende con Palmisano, Rosato, Cassone, Brunetti, Canizza, Laera e Fovio. La partita inizia con un parziale di 6-2 per il Serra con il grande Fovio in vena di spettacoli e la difesa fasanese di Ancona, simile al muro di cinta di una caserma, e Palmisano, all'altezza della sua fama. Il primo tempo si chiude con il Serra avanti 12-6, dopo i tanti tentativi della squadra nocese di penetra-re la difesa fasanese. Nel secondo tempo il Fasano è sugli scudi con Fovio, Laera e Rosato i quali hanno realizzato 19 delle 26 reti segnate dal Serra. Partita terminata col risultato finale di 14-26, ipotecando così il vertice della classifica con tre punti in più sul Noci e con una partita ancora da disputare. Ottima la direzione della giovane coppia arbitrale di marca Altamu-ra che si è dimostrata all'altezza della calda partita in calendario. Un applauso va anche al numeroso pubblico fasanese giunto a Noci per aiutare la squadra in questa partita decisiva per la promozione in serie B.

Paolo Pugliese

IL SERRA "SCHIACCIA NOCI"

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Tel./Fax 080.4392669 - [email protected]

FASANO (BR) - Viale Longo(nei pressi della chiesa “S. Maria de la Salette”)

Tel. 080.4413699 - [email protected]

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