Il mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto - L'ultimo oltraggio di un monaco gnostico?

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    Il mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto

    L'ultimo oltraggio di un monaco gnostico?

    (Sabato Scala)

    Introduzione

    Col presente lavoro volevo sottoporre al paziente lettore una serie di riflessioni suggeritemi da uninteressante quadernetto, gentile omaggio dell'amico Francesco Corona*, dedicato ad uno dei pimisteriosi monumenti del nostro patrimonio storico-artistico: il mosaico pavimentale della

    cattedrale di Otranto (vedi le due immagini all'inizio e alla fine) . L'opera fu realizzata tra 1163 edil 1165 da un monaco dell'Abbazia di S. Nicola di Casole in Otranto: Pantaleone, il cui nome apparenella parte inferiore del mosaico in corrispondenza dell'entrata principale della cattedrale. Leimmagini riportate danno solo una vaga idea della grandiosit di quest'opera, che si estende per oltre 16 metri coprendo interamente il pavimento della cattedrale. L'immagine centrale attorno cuiruota l'opera un maestoso albero che, partendo dalla porta situata nella parte inferiore del mosaico,giunge quasi fin sotto al presbiterio. Fino ad oggi si pensava, che questo simbolo inusuale per dimensioni e centralit nell'opera, rappresentasse l' Albero della Vita, ma decifrare il mosaico stato,da sempre, un intricato enigma privo di soluzioni credibili. Quella che voglio proporre , credo, unachiave di lettura che collega insieme in maniera limpida le principali ed enigmaticherappresentazioni figurative contenute nell'opera.

    Una panoramica

    Il primo dilemma che ci si trova di fronte dovuto alla totale assenza di riferimenti neotestamentari,e la cosa , a dir poco, inusuale per una chiesa cristiana. Le raffigurazioni sono, per lo pi, trattedall'antico testamento, ma svariati simboli e immagini appaiono, ad una prima analisi superficiale,totalmente fuori contesto: vediamone qualche esempio. Il presbiterio, ove rappresentata, appunto,la cacciata dal paradiso terrestre di Adamo ed Eva, ospita la prima presenza inspiegabile: re Art ,raffigurato in groppa ad un caprone mentre impugna uno scettro stranamente curvo. Che si tratti diRe Art non v' dubbio data la presenza di una dicitura in bell'evidenza.

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    Sulla punta dell'albero, collocata proprio sotto la cupola della chiesa, e quindi al centro tra le navatelaterali subito sotto il presbiterio, avvolto il serpente simbolo del demonio posto tra le figure diAdamo ed Eva. Inutile dire che la collocazione appare, quantomeno, provocatoria.

    Scendendo in basso si incontra la raffigurazione dei dodici mesi dell'anno e ancora pi sottotroviamo una vasta rappresentazione del diluvio universale. La scena va letta da sinistra a destra emostra l'ordine impartito da Dio a Mos, raffigurato dalla mano di Dio, fino alla costruzionedell'Arca, ed alla salita degli animali sulla imbarcazione.

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    Su questo particolare aspetto torneremo approfonditamente in seguito. All'intelligenza

    contrapposta la Saggezza (Intuizione), che viene raffigurata con Re Art ed il gatto con gli stivali.Infine la Corona raffigurata con la cosmogenesi nella parte superiore del mosaico, rappresenta ilmistero, l'illuminazione ed il massimo livello di conoscenza.

    I due alberi

    La Cabala tradizionalmente indicata anche con il termine Albero della Vita. Essa, ben lontana daitradizionali pregiudizi che ne danno un'interpretazione puramente magica, rappresenta, in realt, lachiave di lettura unica degli episodi biblici e rivela il progetto di redenzione e di amore di Dio versol'uomo. La cabala sintetizza il percorso sapienziale che l'uomo deve compiere per giungere a Dio.Essa ha un legame stretto con gli alberi del paradiso raffigurati nell'opera musiva. Privata, comeappare nel mosaico, delle Sefirot connesse al ramo centrale, sostituito dal grande albero, rappresental'albero del bene e del male. Le Sefirot laterali, non mediate dalle due Sefirot della Consapevolezzae della Meditazione (la Bellezza e la Conoscenza), diviene strumento di perdizione, di eternascissione e eterna oscillazione tra il bene ed il male. Pantaleone ci vuole suggerire in manieraesplicita questo significato, raffigurando entrambi gli alberi nel paradiso e la scelta di Adamo che

    privilegia quello privo di tronco, l'albero del bene e del male, aprendo cos il corso alla storia ed allaschiavit dello spazio-tempo raffigurato con i dodici mesi.

    Le 5 dimensioni

    Il significato ora esposto solo introduttivo. Pantaleone espone, in questo modo, il problema stessodella vita, ma vedremo come, a questo problema, il monaco propone una soluzione originale edescritta in dettaglio nell'opera musiva. Prima di tutto va osservato che, un'altra delle possibiliinterpretazioni della cabala, quella multidimensionale. In sintesi la cabala rappresenta unastruttura multidimensionale, che alle dimensioni note all'uomo: la coppia spazio-tempo, aggiunge ladimensione della consapevolezza raffigurata dal ramo centrale. Lo spazio-tempo nasce,nell'interpretazione cabalistica, dalla contrapposizione tra le colonne laterali della cabala private deltronco (la Consapevolezza). La scelta di Adamo vincol l'uomo alla schiavit dello spazio-tempo,rappresentato, per questo motivo, subito sotto la cacciata dal paradiso con i dodici mesi (il tempo), ele attivit dell'uomo per ciascuno di essi (lo spazio). Fin qui ci muoviamo ancora nell'ambito delladescrizione del problema, ma siamo lontani dalla soluzione che Pantaleone propone.

    L'immagine del frate

    Corona fa notare, che il monaco Pantaleone s' rappresentato tra i dodici anelli che si trovano sottoil presbiterio (secondo a destra a partire dall'alto).

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    Il frate guarda un unicorno e si collocato in un cerchio sulla cui corona sono rappresentati unaserie di piccoli cerchi: tra essi, per, ne manca uno. Il cerchio mancante sembra essere quello che ilmonaco ha collocato all'interno della stella a 5 punte che sovrasta il cavallo. L'autore del volumettocitato pensa che Pantaleone stia guardando il simbolo della conoscenza (l'unicorno) e che abbiaidentificato il suo livello spirituale (nella scala tipica della conoscenza indiana) segnalandolo conl'anello mancante posto, appunto, nella stella .Forse Corona ha colto solo uno degli aspetti delmosaico avvicinandosi ad una verit che va ben oltre.

    La chiave gnostica

    In un brano tratto dal Bestiario Divino (testo del tredicesimo secolo) l'unicorno viene associato alVangelo di Verit , un documento gnostico Valentiniano sconosciuto fino al 1945 e ritrovato, insiemead altri 3 sconosciuti Vangeli: il Vangelo di Filippo , il Vangelo di Tommaso e quello di Maria , a NagHammadi. Nel Bestiario Divino si legge:

    " L'unicorno possiede un sol corno nel mezzo della fronte. Esso il solo animale che pu vincerel'attacco dell'elefante; L'unicorno rappresenta Ges Cristo. Che acquista su di s la sua naturanel grembo della vergine, che fu tradito dai giudei e consegnato nella mani di Ponzio Pilato. Il suounico corno simboleggia il Vangelo di Verit " ( Le Bestiaire Divin , di Guillaume, Clerc de

    Normandie [13th century]).

    E' possibile che questo sia il senso dell'autoritratto di Pantaleone? La data di stesura presunta del Bestiario Divino certamente, compatibile con quella di composizione del mosaico. E' possibileche i testi gnostici di Nag Hammadi fossero patrimonio anche della biblioteca dell'Abbazia diCasole?

    Il Vangelo di Filippo ed il senso dell'albero nel pensiero gnostico

    Alcuni brani tratti dalla sensazionale scoperta di Nag Hammadi sembrano mirabilmente vicini aisimboli utilizzati da Pantaleone e, probabilmente, offrono quella soluzione al problema della vita,che abbiamo delineato in precedenza. Nel Vangelo di Filippo si legge infatti:

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    "Giuseppe il falegname ha piantato un giardino, perch aveva bisogno di legna per il suo mestiere. E' lui che ha costruito la Croce con gli alberi che ha piantato. Il suo seme stato Ges, la Croce la sua pianta " (ver.91).

    La croce , quindi, l'albero su cui morto Ges, che anche strumento di conoscenza e simbolo

    della conoscenza stessa. A riprova, sempre nello stesso testo si legge:

    "Ci sono due alberi in mezzo al Paradiso: uno produce animali, l'altro produce uomini. Adamo hamangiato dell'albero che produce animali ed diventato animale ed ha generato animali. Per questo i figli di Adamo venerano di che hanno forma di animali. L'albero di cui Adamo hamangiato i frutti l'albero della conoscenza. Per questo i peccati sono divenuti numerosi. Se egliavesse mangiato dell'altro albero, i frutti dell'albero della vita, che produce uomini, gli divenererebbero l'uomo. Ma l'albero della vita in mezzo al Paradiso, e anche l'ulivo, da cui viene il crisma, grazie al quale la resurrezione " (ver.92).

    C' in questo testo un interessantissimo filo che connette:

    la cabala e quindi l'albero della vita da esso rappresentato; l'albero del bene e del male (la cabala priva dell'asse centrale o tronco); l'albero piantato da Giuseppe (metafora che identifica, tra l'altro, in Giuseppe il padre

    naturale di Ges e non solo adottivo); la Croce di Ges ed il legno con cui fu costruita; la funzione redentiva della resurrezione; il bestiario che pervade il mosaico riempito dalle bestie (gli uomini) generate dall'errore di

    Adamo: la scelta dall'albero del Bene e del Male e non di quello della conoscenza.

    Il ponte tra questi elementi presente solo nel Vangelo di Filippo ed in parte introdotto nei principigenerali del Vangelo di Verit . In quest'ottica non meraviglia affatto che il monaco si sia posto difronte al simbolo di Ges (l'Unicorno) ed al Vangelo di Verit , il corno che ha sulla fronte.

    Pu essere questa la chiave interpretativa e la soluzione indicata dal monaco alla schiavit indottadall'errore di Adamo? Che questa sia la soluzione al dilemma che Pantaleone si pone nel mosaico chiaramente indicato sempre dal Vangelo di Filippo , in cui si legge:

    " Dio ha piantato un Paradiso. L'uomo viveva nel Paradiso. C'era unit e non c'era separazione[...] Beati gli uomini che in esso non desidereranno pi separarsi. Questo Paradiso il luogo in cuimi sar detto: "Mangia di questo o non mangiare di questo, secondo il tuo desiderio". E' il luogo

    dove io manger di tutto, poich l c' l'albero della conoscenza. L esso ha ucciso Adamo, quiinvece l'albero della conoscenza ha dato la vita all'uomo. La Legge era l'albero. Esso aveva il

    potere di dare la conoscenza del bene e del male. Ma esso n lo allontanava dal male, n lo stabiliva nel bene, ma ha creato la morte per quelli che ne hanno mangiato. Perch quando hadetto: "Mangia di questo, non mangiare di quello," stata l'origine della sua morte " (ver.94).

    Interessantissima tale visione, che sbalorditivamente simile a quella che ritroviamo negli scrittidell'apostolo Paolo e che ci spinge a chiederci se sia il pensiero gnostico ad attingere da tali opere ose tale pensiero non preceda quello dell'apostolo, configurandosi come una delle tre anime delcristianesimo primitivo: gnostica, paolina, giudeo-cristiana, ma il discorso ci porterebbelontanissimo. La separazione del bene dal male e dell'uomo in se stesso, che pervade gli scrittignostici della biblioteca di Nag Hammadi, il male denunciato dalla gnosi, che ha, nellaConoscenza ottenuta grazie a Ges ed alla ricerca personale di Dio e dei misteri del Regno, la suasoluzione.

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    Se questa la soluzione proposta da Pantaleone, essa pu davvero essere letta nel Mosaico?

    L'albero al centro della Chiesa

    Sempre nel Vangelo di Filippo si legge:

    "Quando Abramo si rallegr di vedere ci che stava per vedere, circoncise la carne del suo prepuzio, mostrandoci come sia necessario distruggere la carne e il resto di questo mondo. Finch le loro passioni sono nascoste, rimangono e sono vive; se vengono manifestate, muoiono, secondol'esempio dell'uomo che manifesto: finch le viscere dell'uomo sono nascoste, l'uomo vive; se leviscere appaiono e vengono fuori di lui, l'uomo morir. Cos pure l'albero: finch la sua radice nascosta, esso fiorisce e cresce; se la radice appare, l'albero secca. Cos per ogni prodotto che nel mondo, non soltanto per quello che manifesto, ma anche per quello che nascosto. Infatti,

    fintanto che la radice dell'errore nascosta, esso forte, ma quando riconosciuta, esso sidissolve. Questo il motivo per cui il Logos ha detto: "Gi la scure posta alla radice deglialberi". Essa non sfronder soltanto "ci che sfrondato germoglia di nuovo" ma la scure taglia

    profondamente finch svelle la radice. E Ges ha divelto la radice di tutto il luogo; gli altri invece solo in parte. Quanto a noi, ciascuno scavi profondamente fino alla radice dell'errore, che dentrodi lui e lo divelga dal suo cuore fino alla radice. Ed esso invero sar divelto, quando noi loriconosceremo. Che se noi siamo ignoranti a suo riguardo, esso affonda in noi le radici e produce i

    suoi frutti nei nostri cuori. Esso domina su di noi, e noi siamo suoi schiavi. Ci tiene prigionieri,cosicch noi facciamo ci che non vogliamo, e ci che vogliamo non lo facciamo. Esso potente

    perch noi non lo conosciamo, e finche esiste, esso lavora. L'ignoranza per noi la madredell'errore. L'ignoranza al servizio della morte: ci che viene dall'ignoranza n esistito, neesiste, ne esister. Invece coloro che sono nella verit saranno perfetti quando tutta la verit simanifester. Perch la verit come l'ignoranza: quand' nascosta, riposa in se stessa, ma quando

    si rivela ed riconosciuta, viene glorificata, in quanto pi potente dell'ignoranza e dell'errore. Essa d la libert. Il Logos ha detto: "Se voi conoscerete la verit, la verit vi far liberi". L'ignoranza uno schiavo, la conoscenza libert. Se noi riconosceremo la verit, troveremo i frutti della verit in noi stessi. Se ci uniremo con essa, essa produrr il nostro perfezionamento "(ver.123).

    La conoscenza gnostica un albero tagliato alla radice e Ges ha tagliato le radici dell'alberodandoci la libert che nella conoscenza dell'errore.

    Abbiamo seguito il percorso che dalla cima dell'albero posta sotto il presbiterio, intorno a cui avvolto il serpente, porta verso la porta della cattedrale, vediamo ora la radice dell'albero raffigurata

    di seguito:

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    Si notino i due elefanti che sorreggono l'albero e soprattutto il fatto che l'albero , in realt, privo diradice. L'elefante notoriamente, simbolo della sapienza ed i due elefanti che sorreggono l'alberosono contrassegnati da un cerchio vuoto ed uno contenente un cerchio pieno. Il cerchio rappresentail serpente e quindi il male e l'altro la pienezza e quindi il bene. Le figure che suonano intorno aidue elefanti sono chiaramente simbolo dell'armonia raggiunta percorrendo l'albero dal presbiterioverso la porta, e non a caso in questo punto che Pantaleone appone il suo nome.Ma ha un senso ilfatto che il nome appaia anche oltre la soglia della porta, all'esterno della Chiesa?

    L'eresia del monaco Pantaleone

    Abbiamo visto come il percorso dal presbiterio verso la porta della chiesa sia da un lato il problemadell'uomo (la lettura destra e sinistra del mosaico) dall'altro riveli anche la soluzione: il grandealbero al centro che il percorso della conoscenza ( Gnosi ) Quindi al termine della conoscenza sigiunge alla soglia dell'uscita dalla Chiesa Ufficiale. Si arriva alla mediazione equilibrata dellaconoscenza del bene e del male e quindi alla giusta comprensione armonica degli opposti. Si giungea quello che nella Cabala chiamato Regno , che proprio quello che Ges segnalava come mta aisui discepoli e che il cuore ed il senso stesso della conoscenza che Ges declama nel Vangelo diTommaso . A questo punto si gi fuori la Chiesa (la porta) il luogo dove Pantaleone appone la suafirma e l'anno di costruzione del mosaico.

    Ma perch, allora, partire da Art? Art non pu che richiamare la leggendaria ricerca del SantoGraal , che , nel mosaico, la conoscenza, la gnosi e quindi il Logos . Re Art parte alla ricerca dellaConoscenza, l dove la radice del male: nella violazione di Adamo ed Eva nel paradiso terrestre. IlGraal l'altro simbolo, nemmeno tanto nascosto, che troviamo nel mosaico. Si noti, infatti, come idue rami in basso, e la base dell'albero, costituita dai due elefanti, disegni una coppa: il Graalappunto. Il mosaico pullula, inoltre, dei tradizionali simboli templari, quali, ad esempio lascacchiera. I templari sono da sempre stati connessi, a torto o a ragione, con le conoscenzemisteriche di cui sarebbero stati unici detentori nella Chiesa.

    La Chiesa, l'albero e la Croce

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    Un elemento che ha contribuito a rendere criptico il senso del mosaico di Otranto , certamente, daricercarsi nella impossibilit di avere una visione d'insieme dell'opera e delle sue topologie. La

    presenza nella cattedrale, di panche, di elementi d'arredo e di culto, rende praticamente impossibileuna lettura complessiva del mosaico al visitatore, anche attento. Per cogliere il senso della soluzioneche Pantaleone offre al problema della maledizione dell'albero del Bene e del Male, bisogna

    posizionarsi in alto e visionare tutto il mosaico uscendo idealmente fuori della Chiesa. E' solo cosche si coglie un aspetto a nostro avviso, emblematico. L'albero del mosaico al centro della croceformata dalla Chiesa stessa e quindi esso il legame che stato segnalato nel Vangelo di Filippo traGes, la Croce e la Cabala: la Croce ha fornito il tronco mancante all'albero del Bene e del Male,rendendo di nuovo possibile all'uomo l'ascesa a Dio e la conoscenza dei misteri.

    La cosmogenesi

    Quindi il mistero del mosaico ha trovato soluzione?

    No, purtroppo, finche non si dar un senso alla parte principale del mosaico: la cosmogenesi.Abbiamo individuato, nella cosmogenesi del mosaico, la principale delle Sefirot: la Corona. Lacosmogenesi appare raffigurata in 16 cerchi contenenti ciascuno un simbolo, la cui funzione estremamente criptica. Pur non volendo affrontare l'arduo compito della interpretazionecomplessiva di questa costruzione, vogliamo far cenno ai simboli che per posizione e forma, cisembrano avvalorare la pista interpretativa qui proposta.

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    L'immagine di Salomone chiaramente e simbolicamente legata all'idea di giustizia, ma a nostroavviso la sua funzione nel mosaico non solo questa. La forma che il seggio di Salomone assumenella costruzione sembra ricordare l'Alfa. Il fatto che l'Alfa sia disposta simmetricamente alla Sirenache , come detto, l'Omega, simboleggia Dio e soprattutto la sua funzione creatrice. In buonasostanza, i due simboli in alto al centro della cosmogenesi rappresentano le funzioni di Dio:

    creatore, artefice di giustizia, ed una qualit: quella trinitaria. A queste, l'Abraxas aggiunge lacomponente gnostica dell'unione degli opposti e delle componenti maschili e femminili.

    Il Leopardo alato

    Alla destra della Sirena, troviamo l'immagine di un leopardo alato che uccide un ariete. Al di sottosi legge l'iscrizione PASCA gi decifrata da mons. Grazio Gianfreda:

    P(ardus) = leopardo

    A(latus) = alato

    S(ternit) = abbatte

    C(ornutus) = cornuto

    A(rietes) = ariete

    Pardus ha, nel senso cabalistico lo stesso valore di Pardes (Paradiso). E' quindi, il luogo dellavittoria. Questo elemento completa il lato destro superiore che definisce le qualit destre di Dio: illuogo in cui risiede e le sue caratteristiche "fisiche" (la trinit, e l'unione in s).

    La regina di Saba

    La regina di Saba completa la parte destra degli attributi di Dio. Va ricordato che storicamente essa strettamente legata a Salomone come componente femminile, ma ha anche altre svariate funzioninella mitologia gnostica, prima tra tutte il suo parallelo con la Maddalena e da questa con Mariamadre di Ges. La Maddalena una delle entit femminili pi importanti negli scritti gnostici e nondi rado, il suo ruolo supera per importanza, quello degli apostoli. Nel Vangelo di Maria , e nella

    Pistis Sophia , la Maddalena destinataria delle rivelazioni segrete di Ges dopo la morte, mentrenel Vangelo di Filippo viene identificata chiaramente come la compagna di Ges. La sua funzionecentrale richiamata anche da Ges in Matteo in chiara connessione con il Giudizio divino degli

    ultimi tempi e con Salomone:

    La regina del mezzogiorno comparir nel giudizio con questa generazione e la condanner; perch ella venne dalle estremit della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco, qui c' pi cheSalomone! (Matteo 12:42)

    Andrebbe anche ricordata la connessione tra la regina di Saba, la Maddalena, ed il culto dellaMadonna nera, ma questo ci porterebbe fuori contesto.

    Conclusione

    Un'antica leggenda lega l'interpretazione del mosaico della Cattedrale di Otranto alla scoperta delGraal. La presenza di Art e la figura stessa che i due rami inferiori dell'albero tracciano nel

    basamento del mosaico, come illustrato, possono a ragione, aver alimentato questa credenza, ma

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    riteniamo che la leggenda nasconda , in fondo, una parte di verit. Il legame stretto che abbiamoevidenziato tra la letteratura gnostica scoperta nel 45 a Nag Hammadi (in particolare il Vangelo di

    Filippo ), il fatto che l'Abbazia di Casole fosse un'accademia talmudica, i limpidi riferimenti allaCabala, la leggenda che vuole ricchissimo il materiale documentale in possesso dell'Abbazia, ci faverosimilmente ritenere che Pantaleone fosse entrato in possesso dei testi che solo oggi possiamo

    visionare a Nag Hammadi, e probabilmente di molti altri che ancora non conosciamo. Se, comeabbiamo cercato di dimostrare, quella di Pantaleone una estrema sintesi gnostica della culturacristiana, protognostica ed ebraica, probabilmente dovremo fermarci sulla soglia delleinterpretazioni che ho proposto nel presente articolo. La funzione di alcuni dei simboli presenti nelmosaico stata interpretata solo perch letta alla luce dei testi di Nag Hammadi, ma ci sono simboli(quelli ad esempio presenti nella cosmologia del mosaico) che non trovano riscontri immediati inquella letteratura. Sebbene abbia, ad esempio, tentato l'arduo compito di un paragone tra la piavanzata e complessa sintesi del pensiero gnostico, rappresentata dalla Pistis Sophia ( Pistis Sophia ,di L.Moraldi, 1999, Ed.:Adelphi) ed il mosaico di Otranto, ho dovuto riscontrare spesso distanzeabissali, che mi hanno portato ad escludere un riferimento diretto a quel testo. Voglio per ricordareche il prof. Moraldi, nell'appendice, propone per il mosaico di Aquileia una soluzione non distanteda quella da me indicata per il mosaico di Otranto. Per certi versi, la simbologia del mosaico, appareestremamente pi primitiva rispetto alla Pistis Sophia , mentre, sembra essere un'ottima e puntualeevoluzione dei principali testi della biblioteca di Nag Hammadi. In ogni caso indubbio che ilGraal, per il mosaico, l'elevazione del pensiero dell'uomo alla Conoscenza misterica attraverso ilCristo gnostico, quindi la gnosi stessa. La ricerca del Graal , quindi, il percorso sapienziale che,

    presa coscienza dell'impossibilit di interpretare il mistero con il solo uso della Cabala, e degliscritti talmudici (es.: il Sefer Yetzir ), utilizza la rivelazione della conoscenza nel mondo: il Cristo,dando corpo al pi gnostico dei Vangeli canonici: quello di Giovanni.

    Io sono la via (l'albero, il tronco, la via attraverso cui si arriva a Dio), la verit (l'asse che media tragli estremi della cabala), la vita (l'albero della vita).

    Pantaleone, infine, ci ricorda che questo percorso porta, inevitabilmente, alla radice della croce, edell'errore che si trova ancora nella Chiesa, e ci conduce fuori di essa.

    * Il Mistero del Mosaico di Otranto - Sentieri di Crescita Interiore , di Francesco Corona, volume,temo non rintracciabile nelle librerie (se no non quelle idruntine) poich pubblicato dallo stessoautore.

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    [Una presentazione dell'autore si trova nel numero 4 di Episteme ]