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Il Mulino, 2003 1
Associazione Disiano PreiteAssociazione Disiano Preite, , Il nuovo diritto delle societàIl nuovo diritto delle società Cap. 3 – Cap. 3 – S.p.A. / S.p.A. / OrganizzazioneOrganizzazione
COMPETENZE DELL’ASSEMBLEA ORDINARIA
SOCIETA’ PRIVE
DI CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA
SOCIETA’ DOTATE
DI CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA1. approva il bilancio
2. nomina e revoca gli amministratori; nomina i sindaci e il presidente del collegio sindacale e, quando previsto, il soggetto cui è demandato il controllo contabile
3. determina il compenso degli amministratori e dei sindaci, se non è stabilito dallo statuto
4. delibera sulla responsabilità degli amministratori e dei sindaci
5. delibera sulle autorizzazioni eventualmente richieste dallo statuto per il compimento di atti degli amministratori, ferma in ogni caso la responsabilità di questi per gli atti compiuti
6. approva l’eventuale regolamento dei lavori assembleari
1. nomina e revoca i consiglieri di sorveglianza
2. determina il compenso ad essi spettante, se non è stabilito nello statuto
3. delibera sulla responsabilità dei consiglieri di sorveglianza
4. delibera sulla distribuzione degli utili
5. nomina il revisore
art. 2364 codice civile art. 2364-bis codice civile
Il Mulino, 2003 2
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COMPETENZE ASSEMBLEARI – TENDENZA LEGISLATIVA
PROGRESSIVA
EROSIONE
delle competenze
assembleari
e
TRASFERIMENTO
di molte di queste
in capo all’organo
AMMINISTRATIVO
• è esclusa la possibilità di riservare statutariamente all’assemblea date decisioni gestorie, così come la possibilità degli amministratori di sottoporre all’esame dell’assemblea certune operazioni di loro competenza
• lo statuto può attribuire alla competenza dell’organo amministrativo, del c.d.s. o del c.d.g. le deliberazioni di:
a) fusione nei casi previsti da artt. 2505 e 2505-bis c.c.
b) istituzione o soppressione di sedi secondarie
c) indicazione degli amministratori con rappresentanza
d) riduzione del capitale in caso di recesso del socio
e) trasferimento della sede sociale nel territorio italiano
f) adeguamento dello statuto a disposizioni normative
• nel sistema dualistico, è sottratta all’assemblea la competenza in tema di approvazione del bilancio
Il Mulino, 2003 3
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CONVOCAZIONE OBBLIGATORIA DELL’ASSEMBLEA
1 una volta l’anno, entro il termine statutario, non oltre 120 gg. da chiusura esercizioartt. 2364 e
2364-bis c.c.
2 quando sia fatta domanda da soci che rappresentino il decimo del capitale socialeart. 2367,
comma 1, c.c.
3 quando risulti che il capitale sociale sia diminuito di oltre un terzo per perditeart. 2446,
comma 1, c.c.
4 quando il capitale, per perdite superiori a un terzo, sia sceso sotto il minimo legale art. 2447 c.c.
5 quando sia accertata l’esistenza di una causa di scioglimento ex art. 2484 c.c.art. 2487,
comma 1, c.c.
6 quando venga a mancare la maggioranza degli amministratoriart. 2386,
comma 2, c.c.
7 quando, venuti a cessare taluni sindaci, con i supplenti non si completi il collegioart. 2401,
comma 3, c.c.
8 quando vengano a mancare tutti gli amministratoriart. 2386,
comma 5, c.c.
9 quando il collegio sindacale ravvisi fatti censurabili di rilevante gravità e vi sia urgenzaart. 2406,
comma 2, c.c.
Il Mulino, 2003 4
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MODALITA’ DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA
AVVISO DI
CONVOCAZIONE
ORDINE
DEL GIORNO
ASSEMBLEA
TOTALITARIA
art. 2366 c.c.
art. 2366,
cc. 1 e 3, c.c.
art. 2366,
cc. 4 e 5, c.c.
• amministratori; consiglio di gestioneCHI LA CONVOCA
• indica giorno, ora, luogo di riunione + ordine del giorno
• per le società che non fanno ricorso al mercato del
capitale di rischio, eliminato l’obbligo di pubblicazione
• funzione di informazione dei soci sugli argomenti discussi in assemblea
• funzione di tutela della buona fede degli assenti
• non necessariamente analitico, particolareggiato; ma specifico e chiaro • anche in mancanza di convocazione, l’assemblea è
regolarmente costituita se sia rappresentato l’intero
capitale sociale, e se sia presente la maggioranza dei
membri degli organi di amministrazione e di controllo
RINVIO art. 2374 c.c.
• i soci che riuniscono almeno un terzo del capitale
riunito in assemblea, se non sufficientemente informati,
possono chiedere un rinvio a non oltre cinque giorni
Il Mulino, 2003 5
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QUORUM ASSEMBLEARI
quorum
deliberativo
• maggioranza assoluta
• salvo che lo statuto preveda maggioranza più elevata
• ammessi quorum diversi per nomina a cariche sociali
quorum
deliberativo
• maggioranza di capitale
rappresentato in assem.
• almeno i due terzi del capitale
rappresentato in assemblea
ASSEMBLEA
STRA-
ORDINARIA
SECONDA
CONVO-
CAZIONE
quorum
deliberativo
• più di metà del capitale
sociale, o, da statuto,
maggioranza più alta
• voto favorevole di almeno i due
terzi del capitale rappresentato in
assemblea
quorum
costitutivo
• almeno metà del capitale sociale
• escluse le azioni prive di diritto di voto nell’assemblea
• accertato dal presidente – deve permanere per la seduta?ASSEMBLEA
ORDINARIA
quorum
costitutivo
• non previsto ma
desumibile (delibera con
quote di intero capitale)
soc. che ricorrono a cap. di rischio:
• metà del capitale sociale
• maggiore percentuale da statuto
quorum
costitutivo
• qualsivoglia percentuale
del capitale presente
assemblea straordinaria:
• oltre un terzo del capitale sociale
Il Mulino, 2003 6
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RAPPRESENTANZA IN ASSEMBLEA
LIMITI
SOGGETTIVI
LIMITI
QUANTITATIVI
ratio riformaagevolare la partecipazione all’assemblea, con cautele verso: a) la consapevolezza nutrita dal delegante – b) il rischio di abusi del delegato che abbia interessi autonomi conflittuali
società chiuse:
• no limiti a procura a tempo indeterminato
• ogni determinazione rimessa allo statuto
soc. che ricorrono a cap. di rischio:
• solo per singole assemblee, con
effetto per convocazioni successive
• salvo che sia procura generale (...)
art. 2372,
c. 2, c.c.
la rappresentanza NON può essere conferita a:
• membri di organi amministrativi, di controllo e a
dipendenti della società
• società da essa controllate, o a membri di organi
amministrativi, di controllo e a dipendenti di queste
ratio:
evitare che chi gestisce o
controlla influisca sulla
formazione della volontà dei
soci in assemblea
art. 2372,
c. 5, c.c.
società chiuse:
la stessa persona non
può rappresentare
in assemblea
più di 20 soci
soc. che ricorrono a cap. di rischio:
la stessa persona non può rappresentare
• più di 50 soci, se società ha capitale non > € 5 mln.
• più di 100, se la società ha capitale > € 5 mln. e < € 25 mln.
• più di 200, se la società ha capitale > € 25 mln.
art. 2372,
c. 6, c.c.
CONDIZIONI
E MODALITA’
DI DELEGA
FONDAMENTO se lo statuto non dispone altrimenti, i soci possono farsi rappresentare in assembleaart. 2372,
c. 1, c.c.
Il Mulino, 2003 7
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MODALITA’ DI ESERCIZIO DEL VOTO
dubbi di ammissibilità:• per la necessità di individuare
i conflitti di interesse
• per l’impugnativa delle
delibere assembleari
il socio dissenziente
dovrà fare risultare
il proprio dissenso
nel verbale delle riunioni
assembleari
dubbi di ammissibilità:• manca norma espressa
ammesso per la raccolta
di deleghe da parte di
associazioni di azionisti;
pare ammissibile anche
per le società fiduciarie
senz’altro ammesso:• lo statuto può consentirlo
• chi se ne serve è ritenuto
intervenuto a tutti gli effetti
si tratta di modalità
prevista anche per coop,
s.i.c.a.v., società
privatizzate, società
con azioni quotate
VOTO
A SCRUTINIO SEGRETO
VOTO
DIVERGENTE
VOTO
PER CORRISPONDENZA
IN GENERALE
spetta all’assemblea decidere la modalità concreta con cui procedere alla votazione
FATTISPECIE PARTICOLARI
Il Mulino, 2003 8
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INVALIDITA’ DELLE DELIBERAZIONI ASSEMBLEARI
NULLITA’ – nei soli casi di
1. mancata convocazione
dell’assemblea
2. mancanza del verbale
3. impossibilità o illiceità
dell’oggetto
ANNULLABILITA’ –
per ogni altro tipo di vizio
• se convocazione vi sia stata ma mediante
avviso irregolare, purché proveniente da
organo amministrativo o di controllo, e se
chi intendesse intervenire sia stato avvertito
• per la partecipazione all’assemblea di
persone non legittimate, salvo che ciò sia
determinante per la regolare costituzione
• se il verbale rechi la data della delibera e il
suo oggetto e sia stato sottoscritto dal
presidente dell’assemblea o dal presidente
del c.d.a. / c.d.s. e da segretario o notaio
• per incompletezza o inesattezza del verbale,
salvo che ne risulti impedito l’accertamento
del contenuto, degli effetti e della validità
della deliberazione
• per l’invalidità di singoli voti o per errato
conteggio salvo il caso in cui voti e conteggio
siano stati determinanti per la maggioranzain alcuni casi, la violazione di legge NON si ripercuote sulla validità
della delibera, se lo scopo è
comunque conseguito
ratio riforma
• disciplina più lineare
• tutela della stabilità e
della certezza degli atti
Il Mulino, 2003 9
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ANNULLABILITA’ DELLA DELIBERAZIONE
POSSESSO
AZIONARIO MINIMO
TERMINI
art. 2377,
c. 1, c.c.
• soci assenti, dissenzienti o astenuti
• amministratori, collegio di sorveglianza, collegio sindacale
• in talune ipotesi, per determinati vizi, le autorità di vigilanza
legittimati solo gli aventi diritto di voto nella delibera
LEGITTIMATI
art. 2377,
c. 2, c.c.
se statuto non riduce o esclude il requisito, possesso di:
• uno per mille del capitale sociale (nelle società aperte)
• 5% del capitale sociale (nelle altre società)
art. 2377,
c. 5, c.c.
• entro novanta giorni dalla data della deliberazione
• se è soggetta a iscrizione, entro tre mesi dall’iscrizione
• se è soggetta solo a deposito, entro tre mesi da questo
SANATORIA art. 2377,
c. 7, c.c.
se la deliberazione è sostituita con altra, conforme a legge o statuto, il giudice provvede sulle spese del giudizio ponendole di norma a carico della società, e sul risarcimento dell’eventuale danno
art. 2377,
c. 1, c.c.violazione di norme legali e statutarieCAUSE
ratio riformaassicurare la stabilità degli atti organizzativi, anche a tutela dei terzi,
pure divergendo rispetto alla disciplina dell’annullabilità del contratto
Il Mulino, 2003 10
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NULLITA’ DELLA DELIBERAZIONE
ESERCIZIO DELLA
AZIONE – LIMITI
TERMINI
art. 2379, c. 1, c.c.• chiunque vi abbia interesse
rilevabilità d’ufficioLEGITTIMATI
art. 2379-ter c.c.
• deliberazioni aventi ad oggetto l’aumento o la riduzione del
capitale ex art. 2445 c.c.
• ...ovvero l’emissione di obbligazioni
art. 2379, c. 1, c.c.
• entro tre anni dalla trascrizione nel libro delle adunanze
• se è soggetta a iscrizione o a deposito, entro anni da ciò
• senza limiti di tempo le deliberazioni che modificano
l’oggetto sociale prevedendo attività impossibili o illecite
SANATORIA artt. 2379 e
2379-bis c.c.
• prevista limitatamente a ipotesi di mancata convocazione
e di omessa verbalizzazione
• si applica la disciplina della sostituzione di deliberazione
annullabile, in quanto compatibile
art. 2379, c. 1, c.c.• mancata convocazione dell’assemblea
• mancanza del verbale; impossibilità o illiceità dell’oggettoCAUSE
ratio riforma differente dalla disciplina del contratto nullo (denotata da esperibilità da ogni interessato, imprescrittibilità, rilevabilità d’ufficio e insanabilità)
Il Mulino, 2003 11
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CONFLITTO DI INTERESSI DEL SOCIO
il conflitto di interessi
rilevante ex art. 2373
sussiste quando vi
sia incompatibilità tra
interesse del singolo
e interesse comune
art. 2373
codice
civile
(estratti)
il fondamento della
norma risiede nella
natura della delibera
assembleare e nella
sua annullabilità
ex art. 2377 c.c.
• il diritto di voto NON PUO’ essere esercitato dal
socio nelle deliberazioni in cui egli ha, per conto
proprio o di terzi, un interesse in conflitto con
quello della società
• in caso d’inosservanza, impugnabilità ex art.
2377 c.c. se, senza il voto dei soci che avrebbero
dovuto astenersi, non si sarebbe raggiunta la
necessaria maggioranza
• la deliberazione approvata con il voto
determinante di soci che abbiano, per conto
proprio o di terzi, un interesse in conflitto con
quello della società è impugnabile a norma
dell’art. 2377 c.c. se possa recarle danno
PRIMA DELLA RIFORMA SOCIETARIA DOPO LA RIFORMA SOCIETARIA
l’esercizio del voto
del socio non
comporta, di per sé,
annullabilità: rileva
se il voto del socio è
stato determinante
si nega rilevanza al
voto del socio se la
delibera sarebbe
stata approvata
da maggioranza
non in conflitto
ratio riforma1 2 3 4
Il Mulino, 2003 12
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I DIVERSI SISTEMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO
SISTEMA ORDINARIO SISTEMA DUALISTICO SISTEMA MONISTICO
ARTICOLAZIONE
organo amministrativo
(amm. unico/consiglio)
collegio
sindacale
assemblea
ARTICOLAZIONE
consiglio
di gestione
consiglio di
sorveglianza
assemblea
ARTICOLAZIONE
consiglio
di amministrazione
comitato per il
controllo sulla gestione
assemblea
NEI TRE SISTEMI, IL CONTROLLO CONTABILE E’ ASSEGNATO A UN REVISORE ESTERNO
Il Mulino, 2003 13
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SISTEMI ORGANIZZATIVI – CARATTERI GENERALI
ratio riforma (modelli dualistico e monistico)
istituzione di un organo professionale e indipendente che vigili sull’operato dei gestori di società a capitale diffuso, ove questi godono di autonomia rispetto alla proprietà azionaria
esigenza di ampliare la trasparenza e la circolazione delle informazioni tra organi di gestione e controllo, usando un modello semplice e flessibile
condizioni di passaggio da un sistema all’altro
necessaria una modificazione statutaria ad opera dell’ assemblea straordinaria
condizioni di applicabilità
i tre sistemi possono applicarsi sia alle società chiuse, sia alle società aperte
M
O
N
O
D
U
A
L
Il Mulino, 2003 14
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SISTEMA ORDINARIO – NOMINA/CESSAZIONE AMMINISTRATORI
la CESSAZIONE
degli amministratori
dall’ufficio, avviene
con quattro
eccezioni
1. i primi amministratori sono nominati nell’atto costitutivo
2. lo statuto può riservare la nomina di un componente
indipendente del c.d.a. agli strumenti finanziari
3. la legge o lo statuto possono riservare a Stato o enti
pubblici anche non azionisti la nomina di uno o più amm.
4. gli stessi amministratori nominano i membri venuti meno
la NOMINA
degli amministratori
è deliberata
dall’assemblea
ORDINARIA
prima della
scadenza
1. per revoca in qualunque tempo e per qualunque ragione
2. per rinuncia (dimissioni)
3. per decadenza
4. per morte
5. per l’iscrizione nel registro della nomina dei liquidatori
6. per la fusione della società
la SOSTITUZIONE
degli amministratori
mancanti, operata da
stessi amministratori
c.d.
cooptazione
1. richiede maggioranza di amm. nominati dall’assemblea...
2. ...a meno che viga la clausola simul stabunt simul cadent
3. e preveda che gli amministratori restino in carica solo fino
all’assemblea successiva, che può confermarli o sostituirli
Il Mulino, 2003 15
Associazione Disiano PreiteAssociazione Disiano Preite, , Il nuovo diritto delle societàIl nuovo diritto delle società Cap. 3 – Cap. 3 – S.p.A. / S.p.A. / OrganizzazioneOrganizzazione
SISTEMA ORDINARIO – ORGANI DELEGATI
art. 2381,
comma 4, c.c.
• la facoltà di emettere obbligazioni convertibili e di
aumentare il capitale sociale su delega assembleare
• la redazione del progetto di bilancio d’esercizio
• la riduzione del capitale sociale per perdite, anche quando
si riduce al disotto del minimo legale
• la redazione dei progetti di fusione e scissione
• ogni altra attribuzione del c.d.a. in origine assembleare
DIRETTRICI della riforma:
1. AMPLIATO il numero di attribuzioni non delegabili
art. 2381,
cc. 2-3, c.c.
• statuto o assemblea devono consentire alla delega
• il c.d.a. determina contenuti, limiti, modalità di delega
• il c.d.a. modifica la delega, dà direttive, avoca a sé
3. CURATA la circolazione delle informazioni sulla gestione
art. 2381,
cc. 3-5-6, c.c.
• gli organi delegati riferiscono periodicamente a c.d.a. e c.s.
• l’amministratore ha potere/dovere di chiedere informazioni
• in generale, il cda deve monitorare l’attività dei delegati,
e può richiamare a sé le competenze quando necessario
ratio riforma favorire, pure in presenza di deleghe, l’effettiva partecipazione di tutti i consiglieri alla gestione della società
2. ARRICCHITE le regole sul rapporto consiglio / delegati
Il Mulino, 2003 16
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IL POTERE DI RAPPRESENTANZA
semplificazione della precedente disciplina, resa meno ambigua
art. 2384
codice
civile
garanzia della certezza e della velocità degli affari, attraverso la tutela dell’affidamento dei terzi
• gli amministratori che hanno la rappresentanza della società possono compiere tutti gli atti che rientrano nell’oggetto sociale, salvo le limitazioni che risultano dalla legge o dall’atto costitutivo
• le limitazioni al potere di rappresentanza che risultano dall’atto costitutivo o dallo statuto, anche se pubblicate, non sono opponibili ai terzi, salvo che si provi che questi abbiano intenzionalmente agito a danno della società
• il potere di rappresentanza attribuito agli amministratori dallo statuto o dalla deliberazione di nomina è generale
• le limitazioni ai poteri degli amministratori che risultano dallo statuto o da una decisione degli organi competenti non sono opponibili ai terzi, anche se pubblicate, salvo che non si provi che questi abbiano intenzionalmente agito a danno della società
PRIMA DELLA RIFORMA SOCIETARIA DOPO LA RIFORMA SOCIETARIA
conseguenze della riforma:
senz’altro validi ed efficaci verso i terzi gli atti ultra vires, quelli compiuti in mancanza di potere di gestione o comunque in violazione delle norme su decisione o rappresentanza
ratio riforma
Il Mulino, 2003 17
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GLI INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI
ampliamento dell’ambito applicativo della norma con il riferimento al presupposto della mera esistenza di un interesse privato dell’amministratore
art. 2391
codice
civile
avvicinamento all’art. 2373 c.c., eliminazione dell’obbligo d’astensione: non è detto che la delibera votata in conflitto sia poi annullabile
• informazione del conflitto di interessi agli
amministratori e al collegio sindacale
• astensione dalla partecipazione alle
deliberazioni riguardanti l’operazione
• informazione relativa a ogni interesse
privato in una data operazione societaria
• precisazione della natura, dei termini,
dell’origine e della portata dell’interesse
PRIMA DELLA RIFORMA SOCIETARIA DOPO LA RIFORMA SOCIETARIA
requisiti di impugnabilità della deliberazione:
• che in occasione della deliberazione si faccia prevalere l’interesse estraneo in conflitto con quello della società
ratio riforma
• che la deliberazione sia idonea a recare danno alla società
• che la deliberazione sia stata adottata col voto determinante dell’amministratore in conflitto di interessi
• che la deliberazione sia stata adottata dal c.d.a. o dal comitato esecutivo non informati del conflitto di interessi
• che la deliberazione sia stata comunque adottata da c.d.a. o da comitato esecutivo, pur informati, senza motivazioni adeguate
Il Mulino, 2003 18
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RESPONSABILITA’ DELL’ORGANO AMMINISTRATIVO
dovere di corretta amministrazione
negli atti di organizzazione
della società
dovere di corretta amministrazione
nella gestionedell’impresa in
corso d’esercizio
dovere di corretta amministrazione
nella conservazionedel patrimonio socialequando vi sia causa
di scioglimento
responsabilità per colpa
• contrattuale ovvero
extracontrattuale
• non oggettiva
• il danno risarcibile è il solo
pregiudizio economico
responsabilità che
consegue alla violazione
di diligenza professionale
• parametro oggettivo:
la particolare natura
dell’incarico
responsabilità solidale
• rimane responsabilità
per fatto proprio
• non si estende
all’amministratore
esente da colpa
IN TUTTI I CASI SI TRATTA DI
Il Mulino, 2003 19
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RESPONSABILITA’ DELL’ORGANO AMMINISTRATIVO
per violazione dei doveri imposti dalla legge
e dallo statuto, nei confronti
della società dei creditori sociali
per violazione del dovere generale di neminem laedere
artt. 2393,
2393-bis,
2394-bis,
2409-decies
codice civile
artt. 2394,
2394-bis,
2409-undecies codice civile
artt. 2395,
2394-bis,
2043
codice civile
Il Mulino, 2003 20
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AZIONI DI RESPONSABILITA’
AZIONE SOCIALE AZIONE DEI CREDITORI AZIONE DI SOCI / TERZI
• la legittimazione attiva compete:
1. alla società
2. al consiglio di sorveglianza, nei confronti del consiglio di gestione
3. ai soci che rappresentano almeno 1/5 del capitale (o quanto previsto da statuto, non superiore al terzo) – nelle società aperte, almeno 1/20 – nelle società quotate, azionisti iscritti da almeno 6 mesi nel libro dei soci
4. al curatore fallimentare, al commissario liquidatore ed al commissario straordinario
• revoca d’ufficio, se decisa con voto favorevole di almeno 1/5 del capitale
• prescrizione in cinque anni dalla cessazione dell’amm. dalla carica
• rinuncia e transazione possibili per assemblea o c.d.s. ma soci con date quote (cfr. n. 3.) hanno diritto di veto
• la legittimazione attiva compete:
1. ai creditori sociali
2. al curatore fallimentare, al commissario liquidatore o al commissario straordinario
• presupposto dell’azione è che il patrimonio risulti insufficiente al soddisfacimento dei creditori
• nozione di insufficienza patrimoniale situazione di sbilancio in cui le passività in senso stretto non trovano copertura nelle attività patrimoniali
• la natura dell’azione è diretta e autonoma, non surrogatoria rispetto all’azione sociale di responsabilità
• prescrizione in cinque anni da quando i creditori vengono a sapere dell’insufficienza patrimoniale
• la legittimazione attiva compete al socio o al terzo e permane in capo agli stessi anche nelle procedure concorsuali
• l’area del danno risarcibile coincide con quella del danno diretto cagionato dalla condotta colpevole degli amministratori
• esclusione della responsabilità quando il pregiudizio economico del socio sia indiretto e riflesso rispetto al danno che gli amministratori abbiano arrecato al patrimonio della società
• prescrizione in cinque anni dal compimento dell’atto che ha pregiudicato il socio o il terzo
Il Mulino, 2003 21
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COLLEGIO SINDACALE – DOVERI E POTERI
art. 2403
cod. civ.
• vigilanza su
1. l’osservanza della legge e dello statuto
2. il rispetto dei principi di corretta amministrazione
3. l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e
contabile adottato dalla società, e il suo concreto funzionamento
controllo al contempo di legalità e di merito, non di opportunità
DOVERI
artt. 2403-bis,
2405, c. 2,
cod. civ.
• procedere ad atti di ispezione e controllo
• chiedere notizie agli amministratori sull’andamento delle operazioni sociali e su determinati affari, anche con riferimento alle società controllate
• procedere a scambi di informazioni con i corrispondenti organi di controllo di società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo e all’andamento generale dell’attività
poteri ispettivi senza limiti predeterminati, potere/dovere di
intervenire alle riunioni degli organi gestori
ratio riforma• precisazione delle funzioni tipiche del collegio e dei compiti inerenti
• espunzione del controllo contabile
• uniformazione alle norme prescritte per il collegio delle soc. quotate
POTERI
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COLLEGIO SINDACALE – COMPITI STRAORDINARI
art. 2406
cod. civ.
• in caso di omissione o di ingiustificato ritardo da parte degli
amministratori, convocazione dell’assemblea ed esecuzione delle
pubblicazioni prescritte dalla legge
• se ravvisi fatti censurabili di rilevante gravità e vi sia urgenzaCONVOCAZIONE
ASSEMBLEA art. 2386,
ult. c.,
cod. civ.
• in caso di cessazione dell’amministratore unico ovvero di tutti gli amm.
procede d’urgenza, e gestisce la società, fino alla nomina del nuovo
organo, rispettando il limite dell’ordinaria amministrazione
art. 2408
cod. civ.
• se denunzia è presentata da soci che rappresentano 1/20 del capitale,
ovvero 1/50 nelle s. aperte, il collegio deve indagare “senza ritardo”
• in s. quotate, denunzia da presentarsi da soci con il 2% del capitale
IMPUGNAZIONE DELIBERAZIONI
INVALIDE
artt. 2377,
2388-2391,
cod. civ.
• in caso di deliberazioni assembleari annullabili
• in caso di deliberazioni del consiglio di amministrazione prese non in
conformità alla legge ovvero allo statuto
• in caso di inosservanza di quanto prescritto sugli interessi degli amm.
• parere su remunerazione degli amministratori con cariche particolari
• approvazione delibera c.d.a. di sostituzione per cooptazione di amm.
trattasi di competenze di vigilanza su rispetto legge e atto costitutivo,
più che di competenze di natura spiccatamente consultiva
DENUNZIA FATTI CENSURABILI
COMPETENZE SPARSE
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CONTROLLI DI NATURA CONTABILE
S.P.A. CHIUSE S.P.A. APERTE SOCIETA’ QUOTATE
revisore o società di revisione iscritti nel registro istituito presso il ministero della giustizia
società di revisione iscritta nel registro dei revisori contabili
società di revisione iscritta all’albo speciale di cui all’art. 161 t.u.f., tenuto dalla Consob
CONTENUTI DEL CONTROLLO CONTABILE
• verifica, con periodicità almeno trimestrale, della regolare tenuta della contabilità
• verifica della corretta rilevazione, nelle scritture contabili, dei fatti di gestione
• verifica della corrispondenza del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato,
ove redatto, alle risultanze delle scritture
• verifica della conformità dei conti alle norme che li disciplinano
• nelle società quotate, la società di revisione deve esprimere, oltre a pareri
contabili nel caso di operazioni straordinarie, un particolare giudizio sui bilanci
Il Mulino, 2003 24
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CONTROLLO DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
art.
2409
c.c.
NOZIONE
• nozione sfumata: condotta, commissiva o meramente omissiva, che
vìoli un dovere, generale o specifico, degli amministratori, tale da
pregiudicare il buon funzionamento della società, ovvero da incidere
sulla tutela del patrimonio sociale
• gravità rimessa all’apprezzamento dell’autorità giudiziaria
ratio riforma• rendere i contorni della nozione più nitidi e sicuri – situazione o fatto
denunciati potenzialmente dannosi per la società o le controllate
• precludere denunzie strumentali o di mero disturbo delle minoranze
LEGITTIMAZIONE ATTIVA
PROVVEDIMENTI DEL TRIBUNALE
• da parte di soci che rappresentino almeno il decimo del capitale,
ovvero il ventesimo del capitale sociale se si tratta di società aperta
• da parte dell’organo di controllo interno sulla gestione
• nelle società aperte, anche da parte del pubblico ministero
• se sospetto insussistente, rigetto del ricorso
• ispezione per accertare elementi di fatto, o quant’altro rilevante
• se irregolarità sussistono, provvedimenti opportuni, convocazione di
assemblea, revoca degli amministratori, nomina di amm. giudiziario
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SISTEMA DUALISTICO – CARATTERI GENERALI
AFFINITA’ E DIVERGENZE RISPETTO AI MODELLI EUROPEI
ANCHE il sistema dualistico adottato in Italia è caratterizzato dalla compresenza del
CONSIGLIO di GESTIONE e del
CONSIGLIO di SORVEGLIANZA,
tra i quali sono ripartite le funzioni di amministrazione e di controllo
ratio riforma• spostamento, a favore degli organi consiliari di nuovo conio, di funzioni
spettanti, nel modello tradizionale, all’assemblea ordinaria
DIVERSAMENTE dai modelli europei, il sistema italiano
• NON PREVEDE la partecipazione all’organo di sorveglianza di esponenti delle minoranze azionarie...
...né di altri soggetti non soci, quali lavoratori o creditori, se non in virtù di apposite clausole statutarie in tal senso
• stando al regime legale, il consiglio di sorveglianza è PRIVO di competenze sulle scelte di gestione, in particolare dell’indirizzo strategico e dell’alta amministrazione
Il Mulino, 2003 26
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SISTEMA DUALISTICO – CONSIGLIO DI GESTIONE
• LEGALI GENERALI
competenza esclusiva sulla gestione dell’impresa
• LEGALI SPECIFICHE
es., conv. assemblea; impugnazione deliberazioni
FUNZIONI
• non meno di due
i primi, nominati nell’atto costitutivo gli altri, dal c.d.s.
sono ammesse deleghe interne, mentre non sembra possibile l’istituzione di un comitato esecutivo
COMPO= SIZIONE
NOMINA
• per il tempo stabilito nell’atto di nomina
• comunque non più di tre esercizi sociali
• consiglieri rieleggibili senza limiti
DURATA
REVOCA
PRESI= DENTE
• scelto tra i componenti del collegio, il presidente ha poteri analoghi a quelli sanciti dall’art. 2381 c.c.
es., convocazione + o.d.g.; direzione e coordinamento dei lavori collegiali; proclamazione risultatiRESPON=SABILITA’
• il c.d.s. ha competenza a deliberare ed esercitare l’azione sociale di responsabilità
• il voto di 2/3 del c.d.s. comporta la revoca d’ufficio dei consiglieri di gestione contro cui è proposta
• STATUTARIE
per snellire l’adozione di date deliberazioni
es., sulla fusione per incorporazione; su
potere di rappresentanza degli amm.
• un componente indipendente può essere nominato, se così dice lo statuto,
da particolari categorie di strumenti finanziari
• uno o più componenti, anche non soci, per previsione legale o statutaria
sono nominabili da parte dello Stato o di enti pubblici
• revoca/sostituzione, in ogni tempo, competono al c.d.s.
• se revoca senza giusta causa, risarcimento dei danni
• il c.d.s. non revoca consiglieri nominati da Stato ed enti
DELEGHE
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SIST. DUALISTICO – CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA
• erosione
delle competenze assembleari
• sostituzione di parte
di quelle del collegio sindacale
FUNZIONI
• non meno di 3, anche non soci
i primi, nell’atto costitutivo
gli altri, nominati dall’assemblea
COMPETENZE STATUTARIE AGGIUNTIVE
• adozione delle deliberazioni ex art. 2365, comma 2, c.c.
COMPO= SIZIONE NOMINA
ALTRE COMPETENZE LEGALI
• convocazione assemblea su richiesta dei soci di minoranza
• impugnazione delle deliberazioni assembleari
• impugnazione delle deliberazioni del c.d.g.
REQUISITI
REVOCA
PRESI= DENTE
• compete all’assemblea
• in qualunque tempo
• con voti pari a 1/5 del capitale
• nominato dall’assemblea, e non dai medesimi componenti del collegio
• poteri determinati da statuto, da equivalere a quelli del presidente del c.d.a.
• il c.d.a. non può revocarlo in caso di abusivo esercizio dei suoi poteri
1. nomina e revoca i componenti del c.d.g.
2. approva il bilancio di esercizio e, se redatto, il bil. consolidato
3. esercita le funzioni di vigilanza proprie del collegio sindacale
4. promuove l’azione di responsabilità verso i membri del c.d.g.
5. presenta la denunzia al tribunale
6. riferisce all’assemblea sull’attività di vigilanza svolta
lo statuto può attribuire all’assemblea nomina e revoca dei
componenti del c.d.g. e l’approvazione del bilancio
• un membro scelto tra gli iscritti del registro dei revisori contabili
• requisiti di indipendenza, onorabilità, professionalità
posizione di rilievo:
autonomo, stabile,
non rimovibile
Il Mulino, 2003 28
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SISTEMA MONISTICO – CARATTERI GENERALI
DIVERGENZE RISPETTO AL SISTEMA ORDINARIO
ratio riforma• predisporre un modello semplificato e flessibile, che agevoli la
circolazione delle informazioni tra amministratori e controllori
1. eliminazione del collegio sindacale, sostituito dal
comitato per il controllo sulla gestione
3. carattere necessariamente collegiale dell’organo
amministrativo (non ammesso l’amministratore unico)
4. rigido riparto di competenze tra organo amministrativo
e comitato per il controllo sulla gestione
2. necessario assoggettamento delle società che
adottano il modello monistico al controllo contabile di
un revisore iscritto nel registro istituito presso il
ministero della giustizia
• board of directors
con funzioni di
SORVEGLIANZA
sugli executives,
e non di gestione
• controllo svolto
da consiglieri
NON ESECUTIVI
• audit committee con
funzioni di
MONITORAGGIO
sul controllo interno
MODELLO
ANGLOSASSONE
Il Mulino, 2003 29
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SISTEMA MONISTICO – AMMINISTRATORI
AMMINISTRATORI NON ESECUTIVI
• non sono membri del comitato
esecutivo
• non sono loro attribuite deleghe o
particolari cariche
• non svolgono, anche di mero fatto,
funzioni attinenti alla gestione
della impresa sociale o di società
che la controllano o che ne sono
controllate
AMMINISTRATORI INDIPENDENTI
• non devono essere legati da rapporto di
coniugio, parentela o affinità entro il
quarto grado agli altri amministratori
• non devono essere legati alla società da
un rapporto di lavoro o da un rapporto
continuativo di consulenza o di
prestazione d’opera retribuita o da altri
rapporti di natura patrimoniale che ne
compromettano l’indipendenza
• devono possedere, se richiesti, gli ulteriori
requisiti di cui ai codici di comportamento
art. 2409-octiesdecies, comma 2, cod. civ. art. 2409-septiesdecies, comma 2, cod. civ.
Il Mulino, 2003 30
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COMITATO PER IL CONTROLLO SULLA GESTIONE
NOMINA E COMPOSIZIONE
• composto per intero da amm. indipendenti e non esecutivi
DOVERI E FUNZIONAMENTO
• dovere di vigilanza sull’adeguatezza della struttura organizzativa, del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo e contabile
RESPONSABILITA’
• DIFFERISCE rispetto al collegio sindacale (c.s.) per la mancata estensione del dovere di controllo sull’osservanza di legge e statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione da parte degli amministratori
• non fissato numero di membri, se non per le quotate (min. tre)
• la durata della carica del comitato coincide con quella del consiglio di amministrazione
• ANALOGHE a quelle del c.s. le regole di funzionamento
• la decisione sul numero e la nomina competono al c.d.a.,
MA possibile la preventiva determinazione statutaria o la rimessione all’assemblea
• in caso di morte, rinunzia, revoca, decadenza, il c.d.a. sostituisce con un proprio membro con i requisiti richiesti, o si procede per cooptazione
• i membri del comitato devono assistere alle assemblee e alle riunioni del comitato esecutivo
• denuncia dei fatti censurabili: il c.c.g. ha il potere-dovere di attivarsi ed eventualmente di convocare l’assemblea
• NON è richiamata la denuncia di gravi irregolarità ex art. 2409,
MA l’ultimo comma dell’articolo legittima l’applicabilità del procedimento anche nel modello monistico
• NON è richiamata la norma sull’azione di responsabilità sociale contro i sindaci,
MA la responsabilità per omessa vigilanza dei componenti del c.c.g. è comunque ampia
Il Mulino, 2003 31
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STRUTTURA DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO STATO PATRIMONIALE NOTA INTEGRATIVA
natura contabile natura contabile contenuto narrativo-illustrativo
FUNZIONI DEI DOCUMENTI
traccia il risultato della
gestione nell’esercizio
di riferimento
costi e ricavi,
per differenza algebrica,
evidenziano
l’utile o la perdita
fotografa la situazione del
patrimonio alla data
di chiusura dell’esercizio
attività e passività,
per differenza contabile,
evidenziano
il netto patrimoniale
espone chiarimenti
e precisazioni utili
per la corretta lettura
dei documenti contabili
i criteri usati nella
valutazione delle voci
spiegano come si ricavano
i numeri appostati nei conti
Il Mulino, 2003 32
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I PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
PERIODICITA’ OBBLIGATORIA
• gli amministratori non sono liberi
di redigere o meno il bilancio
• la redazione del bilancio è
richiesta almeno una volta l’anno
OBBLIGO DI CHIAREZZA esempi di disposizioni applicative specifiche:
a) obbligo di fornire le informazioni integrative
quando non siano sufficienti quelle richieste dalla legge
b) obbligo di motivare in nota int. le deroghe eccezionali
c) obbligo di redigere lo stato patrimoniale e il conto
economico secondo il modello inderogabile pre-fissato
• presupposto ne è che i numeri
appostati in bilancio non si
riferiscono a grandezze certe,
bensì a grandezze stimate
• numerose disposizioni
specifiche ne danno applicazione
• il principio è base all’intera
disciplina sulla nota integrativa
• verità e correttezza esigono che il bilancio rappresenti
eventi gestionali riferibili all’esercizio ed effetti di tali
eventi sul patrimonio sociale
• la valutazione degli effetti è da compiersi secondo
principi e regole convenzionali fatti propri dal legislatore
• sottoposto per approvazione all’organo competente
entro 120 gg. dalla chiusura dell’esercizio sociale
• i gg. sono 180 se lo statuto lo consente e se sussistono
particolari esigenze di struttura e oggetto societari
• un anno è termine massimo di durata dell’esercizio
OBBLIGO DI RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA
Il Mulino, 2003 33
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I CRITERI GENERALI DI VALUTAZIONE DELLE VOCI
non si devono
sovrastimare gli
elementi attivi né si
devono sottostimare
quelli passivi
valutazione secondo PRUDENZA
gli elementi sono da
stimarsi tenendo conto
che continueranno
a essere destinati
all’esercizio
dell’attività sociale
si devono accogliere nel
bilancio dell’esercizio i soli
ricavi e i soli costi che siano
temporaneamente riferibili
a quest’ultimo
valutazione nella prospettiva della CONTINUAZIONE dell’attività (c.d. principio di going concern)
solo grazie a criteri identici
il lettore può formarsi un
convincimento corretto sulle
dinamiche gestionali e sulla
evoluzione del patrimonio
valutazione secondo la FUNZIONE ECONOMICA dei vari elementi
valutazione degli UTILI: si indicano soltanto se REALIZZATI alla data di chiusura dell’esercizio
i criteri di valutazione NON possono essere MODIFICATI da un esercizio all’altro
obbligo di appostazione delle voci a bilancio secondo il principio di COMPETENZA
non possono essere
appostati in conto economico
ricavi meramente sperati
a fine esercizio
possono essere
appostati solo gli
elementi che servano
effettivamente per
l’esercizio dell’attività
Il Mulino, 2003 34
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ARTICOLAZIONE INTERNA DEL BILANCIO D’ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO STATO PATRIMONIALE
A PASSIVOATTIVO
VALORE
DELLA
PRODUZIONE
A. patrimonio netto
B. fondi rischi e oneri
C. trattamento di fine
lavoro subordinato
D. debiti
E. ratei e risconti
B
COSTI
DELLA
PRODUZIONE
A. crediti verso soci
per versamenti
ancora dovuti
B. immobilizzazioni
C. attivo circolante
D. ratei e risconti
C D EPROVENTI
E ONERI
FINANZIARI
RETTIFICHE
DI VALORE
DI ATTIVITA’
FINANZIARIE
PROVENTI
E ONERI
STRA-
ORDINARI
RISULTATO DI ESERCIZIO – ONERE FISCALE =
UTILE O PERDITA
ATTIVITA’ – PASSVITA’ =
NETTO PATRIMONIALE
Il Mulino, 2003 35
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IL BILANCIO CONSOLIDATO
• rappresenta la situazione patrimoniale e il risultato economico del complesso delle società legate da rapporto di controllo come se si trattasse di un’unica impresa
• fornisce informazioni su esistenza/estensione del gruppo
• costituisce la base per valutare solvibilità e performance di un’impresa articolata in forma di gruppo
• definisce la base imponibile per la determinazione del reddito d’impresa e delle imposte correlate
• società di capitali
• società cooperative
• enti pubblici economici che controllino (almeno) un’altra
impresa
• società di persone (società in nome collettivo e
società in accomandita semplice) qualora tutti i soci
illimitatamente responsabili siano costituiti da società
di capitali
FUNZIONI DEL BILANCIO CONSOLIDATO LE IMPRESE TENUTE AL BILANCIO CONSOLIDATO
LA NOZIONE DI CONTROLLO RILEVANTE L’AREA DI CONSOLIDAMENTO
• nozione a) più ristretta, e b) più ampia di quella di cui all’art. 2359 c.c.
a) esclude rilevanza al controllo che derivi da particolari vincoli contrattuali
b) comprende il controllo tramite contratto o clausola statutaria, e il controllo tramite patto di sindacato
• cause di esenzione
1. il gruppo, complessivamente considerato, ha una dimensione ridotta (ex art. 27, c. 1, d.lgs. n. 127/1991)
2. la controllante è a sua volta controllata da altra società
• di regola, tutte le imprese controllate vanno consolidate
• casi di esclusione
a) facoltativa: a.1 irrilevanza economica della controllata – a.2 soggezione dei diritti della controllante a gravi e durature restrizioni – a.3 impossibilità di ottenere tempestivamente le informazioni necessarie – a.4 intenzione di vendere a breve la partecipazione
b) obbligatoria: quando l’attività della controllata è talmente diversa da quella delle altre da minacciare il fine ultimo del consolidamento
Il Mulino, 2003 36
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MODIFICAZIONI DELL’ATTO COSTITUTIVO
• le ragioni dell’organizzazione sociale prevalgono sulle ragioni del contratto:
la modificazione dell’atto costitutivo è riconosciuta alla maggioranza
(capitalisticamente) qualificata dei soci, e non all’unanimità dei soci
• la modificazione non è necessariamente integrata da ogni decisione che
diverge da ciò che risulta espresso documentalmente
• le modifiche “radicali” sembrano oggi ammesse, per effetto indiretto del
riconoscimento alla legittimità della trasformazione societaria eterogenea
NOZIONE
• assemblea straordinaria
• possibili eccezioni elencate dall’art. 2365, comma secondo, c.c., ciò per cui la
competenza, se lo statuto lo prevede, spetta a organo amministrativo o a c.d.s.
• si ripete con varianti quanto previsto per l’iscrizione originaria
• diverso coinvolgimento del notaio – duplice veste:
a) di verbalizzatore, e
b) di verificatore della conformità alla legge della decisione verbalizzata
deve rifiutarsi di procedere all’iscrizione qualora sussista una contrarietà a
norme imperative, dandone tempestiva comunicazione agli amministratori
COMPETENZA
PROCEDIMENTO
Il Mulino, 2003 37
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IL RECESSO DELL’AZIONISTA
presupposti eventi societari idonei a modificare la prospettiva di redditività del socio, ovvero le caratteristiche della sua partecipazione
modifiche dell’atto costitutivo – recesso del socio contrario, astenuto, assente, privo di voto
cause legali: in ogni caso
1. modifica della clausola dell’oggetto sociale, da cui cambiamento significativo
2. trasformazione della società
3. trasferimento all’estero della sede sociale
4. revoca dello stato di liquidazione
5. eliminazione di una o più cause di recesso in aggiunta a quelle inderogabili
6. modifica dei criteri di determinazione del valore dell’azione in caso di recesso
7. modificazioni dello statuto concernenti i diritti di voto o di partecipazione
art. 2437, c. 1, cod. civ.
salva diversa disposizione statutaria
8. deliberazione di proroga del termine
9. introduzione o rimozione di vincoli alla circolazione di titoli azionariart. 2437, c. 2,
cod. civ.
altre cause 10. atto costitutivo non indica termine di durata (salvo preavviso di 180 giorni)
11. altre cause di recesso tipiche di società chiuse (al limite, anche r. ad nutum)
12. cause ex art. 2497-quater con riferimento a s. soggette a direzione e coord.
13. deliberazioni da cui dequotazione di azioni
14. revisione della stima dei conferimenti in natura
Il Mulino, 2003 38
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L’AUMENTO REALE DEL CAPITALE SOCIALE
all’aumento di importo monetario che statutariamente esprime il capitale sociale
corrisponde l’effettiva acquisizione da parte della società di nuova, reale
ricchezza pagata dai sottoscrittori delle azioni di nuova emissione
NOZIONE
le azioni precedentemente emesse devono essere state interamente liberate
violazione del divieto non comporta inefficacia di aumento, bensì risarcimento
• deliberazione di assemblea straordinaria
ammesso aumento delegato agli amministratori, con predeterminazione di
a) ammontare massimo dell’aumento
b) termine, non superiore a 5 anni, entro cui la decisione può essere presa
c) eventuale facoltà degli amministratori di escludere il diritto d’opzione
• sottoscrizione e versamenti
• deposito degli amministratori di attestazione che l’aumento è stato eseguito
PRESUPPOSTI
PROCEDIMENTO
VERSAMENTI IN CONTO CAPITALE
• versamenti in conto futuro aumento di capitale
• versamenti in conto capitale o a fondo perduto
• prestiti dei soci alla società
la pretesa alla restituzione dell’apporto è subordinata a quelle dei creditori
sull’intero patrimonio, e non è presa una deliberazione di aumento del capitale
Il Mulino, 2003 39
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IL DIRITTO DI OPZIONE
oggetto e titolarità
a favore dei soci, per sottoscrivere per primi le azioni di nuova emissione e le obbligazioni convertibili in azioni, in proporzione al numero di azioni possedute
art. 2441, c. 1, cod. civ.
funzione • tutela dell’interesse degli azionisti a mantenere inalterato il peso della propria partecipazione
• tutela dell’interesse degli azionisti mantenere la pre-esistente proporzione tra le diverse categorie
esercizio • opzione pubblicamente offerta dagli amministratori
a) nelle società non quotate, deposito offerta presso registro + termine di 30 gg.
b) nelle società quotate, normativa sulla sollecitazione all’investimento
• se le azioni rimangono inoptate
a) gli azionisti di società non quotate possono prenotare parte o tutte le azioni
b) nelle società quotate, i diritti di opzione non esercitati sono offerti in borsa
art. 2441, c. 2
art. 94 t.u.f.
esclusione o limitazione del diritto
a) se azioni di nuova emissione sono da liberarsi con conferimenti in natura
b) se l’interesse della società lo esige
c) se le azioni di nuova emissione sono offerte in sottoscrizione ai dipendenti
d) se statuto di quotate esclude diritto d’opz. entro 10% di capitale preesistente
non è escluso o limitato se l’esercizio è consentito ai possessori di azioni e
obbligazioni convertibili attraverso l’intermediazione di soggetti autorizzati al
collocamento di strumenti finanziari (soprattutto banche o società finanziarie)
art. 2441, c. 4
art. 2441, c. 5
art. 2441, c. 8
art. 2441, c. 4
art. 2441, c. 7 cod. civ.
Il Mulino, 2003 40
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LA RIDUZIONE DEL CAPITALE SOCIALE
• assemblea straordinaria modifica l’atto costitutivo stabilendo la restituzione
ovvero la liberazione dall’obbligo di eseguire i versamenti ancora dovuti
• avviso di convocazione indica modalità e ragioni della riduzione
• i creditori possono opporsi entro tre mesi dall’iscrizione della deliberazione
• le azioni in circolazione potranno essere:
a) sostituite con azioni recanti un valore nominale proporzionalmente ridotto
b) acquistate e successivamente annullate dalla società
c) direttamente annullate dalla società se esse siano già nella sua disponibilità
RIDUZIONE REALE
• tre finalità
a) si azzerano perdite; nuovi utili non devono coprire queste, ma sono distribuibili
b) più appetibile la sottoscrizione per i terzi di azioni di nuova emissione
c) nuovo importo del capitale sociale più realistico e affidabile per i creditori
• se la perdita è anche superiore a un terzo, la riduzione deve accompagnarsi a
a) deliberazione di aumento del capitale, così da raggiungere il minimo legale
b) alternativamente, deliberazione di trasformazione della società
diversamente, la società dovrà sciogliersi
RIDUZIONE PER PERDITE FACOLTATIVA
RIDUZIONE AL DI SOTTO DEL
MINIMO LEGALE
RIDUZIONE OBBLIGATORIA
• se le perdite eccedono un terzo del capitale sociale