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Anno 61° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 7 - Anno 2012. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 7 numero 29 giugno 2012

Il Notiziario Agricolo 7/2012

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Il periodico di Coldiretti Asti

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Anno

61° Periodico della FederazioneProvinciale COLDIRETTI ASTI

COLDIRETTI

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7 numero 29 giugno 2012

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Cresce l’accordoColdirettiF.lli Saclà

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 61° numero 7- 29 Giugno 2012*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 10-8-2011 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarlTel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

a r g o m e n t i i n e v i d e n z a

o m m a r i oS

Som

mar

ioUna grande “Giornata” per

i pensionati Coldiretti

Speciale Misura 111 - Vino: Le filtrazioni; Operazioni in verde in vigneto; Trasporto ed etichettatura; Strate-gie contro la Flavescenza; Fitofarmaci: nuovo registro trattamenti; Adempimenti per l’Ortofrutta fresca

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“Sana sussidiarietàe fattiva

solidarietà”

Boom dellavendita diretta

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Il Parmigianodella

Solidarietà

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Nubifragio:danni fino

al 70%

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“Sana sussidiarietà e fattiva solidarietà”Il presidente Coldiretti Marini all’udienza con il Santo Padre

“L’obiettivo che ci pro-poniamo è quello di garantire un sistema

di tutela sociale ed economica in grado di assicurare il giusto red-dito alla nostra gente e un cibo sicuro e accessibile a tutti. Coldiretti persegue i propri obiet-tivi alla luce di una sana sussidia-rietà e di una fattiva solidarietà tra i soci e verso i cittadini più bisognosi. Valori questi che ap-plichiamo con uguale impegno in ogni parte del Paese con lo sco-po di tenere alto il sentimento della coesione nazionale”.È quanto ha affermato nell’in-dirizzo di saluto al Santo Padre Benedetto XVI il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’udienza a cui hanno parteci-pato in Vaticano i dirigenti nazio-nali, regionali e provinciali della principale Organizzazione agri-cola italiana.“Sono soprattutto le parole della Caritas in veritate, in cui Vostra Santità invita le organizzazioni sindacali a uscire dalla esclusiva difesa degli interessi dei propri iscritti, per individuare nella so-cietà civile l’ambito più consono all’azione di difesa e promozio-ne del mondo del lavoro, che ci hanno motivato a dare vita a un progetto che abbiamo chiamato Filiera agricola italiana. È la nostra risposta all’appello che abbiamo letto nelle Vostre parole. È il nostro contributo per rispon-dere alla difficile crisi che attana-glia tutti noi. Un impegno che da un lato

va a salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana, il rispetto dell’ambiente e della biodiversi-tà; dall’altro garantisce ai con-sumatori giusta qualità e quan-tità, genuinità e sicurezza degli alimenti, conciliando i bisogni di consumatori e di produttori. Questo nostro quotidiano impe-gno, coglie l’obiettivo di ritrova-re, per noi tutti e per la comunità in cui viviamo, un diverso equi-librio fra dimensione materiale e dimensione immateriale, aggan-ciata a valori permanenti e non usurabili, soprattutto in questi tempi di crisi. Padre Santo in questa occasione che è per noi di grande festa e di soddisfazio-ne ci teniamo particolarmente ad esprimerle la più sincera solida-rietà per le asprezze rivolte alla Chiesa. Le esprimiamo affetto sincero nella certezza che il bene prevar-

rà. Gli agricoltori delle campagne italiane Le vogliono bene e oggi sono qui per dimostrarglielo. Sappiamo di potere sempre con-tare sul Suo affetto. Ci ricordi nelle sue preghiere. Ne abbiamo bisogno in particolare oggi, in quanto viviamo una sta-gione di profonda crisi economi-ca e sociale che colpisce dura-mente le nostre imprese e ci fa guardare con preoccupazione al futuro”.

“Impegno per salvaguardare

l’identità dell’agricoltura

italiana e garanzia per

i consumatori di una

giusta qualità, genuinità e

sicurezza degli alimenti”

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Cresce l’accordo Coldiretti - F.lli SaclàAumentano i quantitativi conferiti dalla cooperativa Orto Piemonte

Solo pochi anni fa poteva sem-brare un’utopia, invece oggi è una bella realtà”, questo il com-

mento del presidente Coldiretti Asti, Roberto Cabiale, all’indomani della definizione dei quantitativi per l’an-no 2012 delle forniture degli ortaggi piemontesi alla F.lli Saclà Spa. A solo un anno dalla stipula dell’accordo, aumentano in modo significativo i quantitativi e si aggiungono quattro referenze. Saranno almeno oltre 80 mila i quintali conferiti quest’anno dalla cooperativa “Orto Piemonte” all’importante azienda conserviera dell’Astigiano.Si attua sempre più una filiera agrico-la tutta italiana anche nel settore degli ortaggi, in questo caso sono gli orti-coltori Coldiretti delle province di Asti, Alessandria, Torino e Cuneo a rendere corta la filiera destinando alla Saclà le loro carote, i cavolfiori, le cipolle, i pe-peroni, le rape e i sedani. Grazie alla capillare assistenza tecnica Coldiretti erogata alle imprese associate, che fornisce le massime garanzie qualitati-ve dei prodotti, a San Damiano d’Asti, presso la cooperativa agricola “Orto Piemonte”, saranno raccolti e semi-lavorati gli ortaggi per poi conferirli alla Saclà. Naturalmente ai produttori saranno garantiti prezzi adeguati e so-prattutto la certezza della collocazio-ne del prodotto senza particolari pro-blemi. Da parte sua anche la F.lli Saclà avrà le massime garanzie qualitative, la costanza delle forniture e, soprat-tutto, il forte valore aggiunto del ter-ritorio piemontese. “Siamo veramente soddisfatti – rileva il presidente di Orto Piemonte, Renzo Allegretti – sia per i prezzi spuntati con l’azienda agroali-mentare, sia per la crescita registrata a meno di un anno dalla nostra co-stituzione. Siamo riusciti a mettere a regime le coltivazioni, ad attivare un

moderno sistema di lavorazione del prodotto e quindi ad incrementare ul-teriormente i conferimenti”.“Un ringraziamento particolare – sot-tolinea Roberto Cabiale – va all’am-ministratore delegato della F.lli Saclà Spa, il Cavaliere del Lavoro Lorenzo Ercole, a tutti i responsabili dell’azien-da che hanno seguito in queste setti-mane le trattative per i quantitativi ed i prezzi, e al presidente e al direttore della nostra organizzazione regionale, Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, che hanno sempre creduto, sostenu-to e lavorato per il raggiungimento di questo importante obbiettivo che va a vantaggio di tutta l’orticoltura piemon-tese”.

In alto: Paolo Rovellotti; sopra: Bruno Rivarossa

Prodotto semi-lavorato

Q.li forniti a SACLA’ spa

Tipo di lavorazione eseguita

Basilico fresco 1000,00 q.li Foglie di basilico reciso fresco

Cavolfiori sfiocchettati

800,00-900,00 q.li Sfiocchettati in fusti in salamoia

Carote asciutte 1000,00 q.li Scollettate asciutte in sacchi jumbo

Cipolle bionde pelate

2000,00 q.li Pelate messe in fusti in liquido di governo

Cipolle rosse pelate 500,00 q.li Pelate messe in fusti in liquido di governo

Peperoni detorsolati 800,00 q.li Detorsolati messi in fusti in salamoia

Sedani bianchi e verdi

800,00 q.li Tagliati 2 cm messi in fusti in salamoia

Sedano rapa 100,00 q.li Pelati messi in fusti in salamoia

Rape 1000,00 q.li Pelate messe in fusti in salamoia

I quantitativi sopra riportati si intendono suscettibili di variazioni di + / - 10% .

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Quanta verdura mangiamo?Il laser intercetta carotenoidi nella pelle

Casi di “naturalizzazione” stranieraObbligo di indicare la provenienza dell’ortofrutta

Recentemente la stam-pa nazionale ha ripor-tato alla ribalta casi di

produzioni ortofrutticole “na-turalizzate” e spacciate come italiane. Si tratta di casi di con-traffazione, in quanto, come perseguito con tenacia in que-sti anni da Coldiretti, la norma-tiva in vigore prevede l’obbligo di indicare in etichetta – per i prodotti presentati in un im-ballaggio, o su un cartello, per i prodotti posti in commercio sfusi – il paese di origine, cioè il paese di coltivazione dei pro-dotti ortofrutticoli. Questo obbligo risulta fonda-mentale per dare i giusti ele-menti di valutazione ai consu-matori, alla ricerca del prodotto ortofrutticolo italiano di stagio-ne e di qualità, ma anche per evitare frodi ai danni degli stes-si consumatori e dei produttori ortofrutticoli italiani. Coldiretti sollecita pertanto quanti - consumatori o produt-tori - dovessero trovare pro-dotti ortofrutticoli privi dell’ob-bligatoria etichetta o cartellino

(oppure che riportino dati pa-lesemente errati) di evidenziare la mancanza al responsabile

del punto vendita, ricorrendo se necessario alla segnalazio-ne alle autorità competenti.

I ricercatori americani del-le Università di Yale e dello Utah hanno sviluppato un

nuovo tipo di laser in grado di rilevare se la quantità di frutta e verdura assunta da un individuo sia adeguata o meno al proprio fabbisogno. Il raggio, indirizzato verso la te-sta del paziente, permetterebbe di misurare il contenuto di caro-tenoidi nella pelle. Fino ad oggi misurazioni di questo tipo veni-vano effettuate mediante le ana-lisi del sangue; il nuovo metodo, oltre a risultare meno invasivo, sarebbe anche più veloce perché permetterebbe di avere i risultati in un minuto. Attualmente alcuni dettagli ne-cessitano di un ulteriore appro-

fondimento da parte dei ricerca-tori prima della definitiva messa a punto, come ad esempio la durata media di permanenza dei carotenoidi all’interno della pel-le, dalla quale dipenderebbe la precisione del risultato del laser. Una volta messo a punto, que-sto metodo rivoluzionario avrà un enorme potenziale nel campo della ricerca.

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Piante secolari abbattute, tetti scoperchiati, cantine allaga-te e gravi danni alle colture

agricole. Il nubifragio che si è ab-battuto sull’Astigiano e il Monferra-to nella serata del 21 giugno è stato sicuramente un evento ecceziona-le. I tecnici Coldiretti si sono attivati fin da subito per una valutazione dei danni e per disporre le imme-diate prime pratiche agronomiche al fine di salvare parte dei raccol-ti. La grandine, accompagnata da forte vento, ha colpito a macchia di leopardo i vigneti, gli orti e le coltu-re cerealicole.La maggiore criticità si è registra-ta nella zona pregiata della Bar-bera d’Asti Docg, in particolare ad Agliano Terme e a Moasca, dove la grandine ha spazzato i vigneti con danni fino al 70% del preventiva-to raccolto. Nelle aree limitrofe la percentuale di mancato raccolto parte dal 30% con forti differenze nei territorio dei comuni di Caste-lnuovo Calcea, Costigliole, Monte-grosso, San Marzano Oliveto (con danni anche agli impianti di mele), Vinchio e Vaglio Serra.Altra zona particolarmente interes-sata dal fenomeno è il territorio del comune capoluogo, con danni alle produzioni orticole ed anche strut-turali alle serre. Le fortissime raffi-

Nubifragio: danni alle colture fino al 70%Seriamente colpiti i vigneti di Barbera d’Asti Docg ad Agliano Terme e Moasca

che di vento hanno, un po’ ovun-que, da sud a nord della provincia, provocato l’allettamento di grano, orzo, mais e degli altri seminativi.“A memoria d’uomo – sottolinea il presidente provinciale Coldiretti, Roberto Cabiale - non si ricorda una precipitazione così consisten-te, diffusa e, soprattutto, accom-pagnata da raffiche di vento così

violente. In pochi minuti, per molte imprese agricole, è stato vanifica-to il lavoro di gran parte dell’anno. Coldiretti, con i suoi uomini e la sua struttura tecnica, è impegnata per alleviare le gravi perdite subite dagli associati. Invitiamo anche i Sindaci dei Comuni a predisporre le oppor-tune segnalazioni per il carattere di evento calamitoso eccezionale”.

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Ecco la prima “banca” degli agricoltoriAl servizio di un milione di imprese agricole e cooperative

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E’ nata la prima “banca” degli agricoltori ita-liani al servizio di un

milione di imprese agricole, co-operative ed agroindustriali che producono il 15 per cento del prodotto interno lordo nazionale (Pil). Lo rende noto Coldiretti nell’an-nunciare che con delibera della Banca d’Italia del 5 giugno 2012, CreditAgri Italia è stato abilitato come ente di garanzia vigilato dalla banca centrale e iscritto nell’elenco speciale degli inter-mediari finanziari ex Art. 107 del Testo Unico Bancario (TUB). CreditAgri Italia è il risultato di un percorso societario che dal 2008 al 2010 ha visto diversi confidi agricoli territoriali impegnati at-tivamente alla strutturazione di un progetto di fusione promosso dalla Coldiretti al fine di dare vita ad un unico ente di garanzia fidi specializzato nel settore agricolo e agroalimentare. Il settore agricolo ed agroali-mentare rappresenta per il setto-re creditizio un universo da 43,5 miliardi di euro impiegati ma il credit crunch ha colpito anche

L’abilitazione di CreditAgri

Italia come ente

di garanzia

della Banca d’Italia

i campi dove sei imprese agri-cole su dieci hanno difficoltà ad accedere al credito, con il costo del denaro in agricoltura che ha raggiunto il 6 per cento e risul-ta superiore del 30 per cento a quello medio del settore indu-striale. Un ruolo determinante per su-perare queste difficoltà causate dalla crisi può essere svolto ora da CreditAgri Italia, una realtà nazionale presente oggi in tutta Italia con oltre 50 filiali e un volu-me storico di affidamenti di oltre 2 miliardi di euro distribuiti in 160 banche.“La riuscita di questo percorso si è resa possibile grazie a Col-diretti e alle Imprese associate che hanno creduto in questo progetto di crescita in un mo-mento particolarmente delicato

per l’economia del nostro Pae-se, con l’affermazione di un ente finanziario mutualistico che se-gna un momento di virtuosità nel panorama bancario e finanziario nazionale” ha affermato l’attua-le consigliere delegato Roberto Grassa.“Le imprese agricole ed agroali-mentari non stanno attraversan-do certamente un buon periodo – ha sottolineato il presidente di CreditAgri Italia Giorgio Piaz-za - la nostra struttura anche in virtù di questo prestigioso rico-noscimento potrà certamente rappresentare ancor di più un valido riferimento per ogni tipo di richiesta finanziario”. “Siamo impegnati in un proget-to economico nei servizi e nelle opportunità offerti alle imprese che operano nell’agroalimentare che è una leva competitiva for-midabile per superare la crisi e per trainare il Made in Italy nel mondo” ha affermato il presi-dente della Coldiretti Sergio Ma-rini nel sottolineare che il Paese può tornare a crescere solo se investe nelle proprie risorse che sono i territori, l’identità, la cultu-ra e il cibo, coniugando l’innova-zione alla tradizione. CreditAgri Italia è nato dalla fu-sione dei 38 consorzi agricoli presenti sul territorio nazionale, attualmente è, tra l’altro, sog-getto accreditato per l’attivazio-ne dei fondi pubblici di garanzia Sgfa (Società di Gestione Fondi per l’Agroalimentare) per il rila-scio di garanzie dirette - fino al 70% - contro garantite dallo Sta-to.

INTERNI - ESTERNI - RASATURE INTONACI

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Una grande “Giornata” per i pensionati ColdirettiAlmeno in 800 hanno partecipato alla festa di Monastero Bormida

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Saranno stati almeno 800 i parteci-panti alla XV Giornata Regionale dei Pensionati Coldiretti.

Di buon mattino si sono radunati a Monastero Bormida, presso l’Azienda agricola e agrituristica San Desiderio. Dopo il benvenuto ai partecipanti, è stata celebrata la Santa Messa, offi-ciata da Mons. Pier Giorgio Micchiar-di, Vescovo di Acqui, e concelebrata dal Consigliere ecclesiastico naziona-le Coldiretti Renato Gaglianone con i Consiglieri delle province piemontesi fra cui l’astigiano don Francesco Car-tello. A seguire, i dirigenti dell’Organiz-zazione, hanno portato il loro saluto ai presenti. Bruno Porta, presidente dell’Associazione regionale Pensionati Coldiretti, nonché astigiano, ha ricor-dato quanto sia stato motivo d’orgoglio per la sua provincia avere in terra asti-giana i pensionati Coldiretti piemontesi che, da sempre, sono un perno im-portante dell’Organizzazione. Porta, parlando in generale del momento di difficoltà che sta attraversando il Pa-ese, ha sottolineato il ruolo, più attivo che mai, rivestito oggi dai pensionati, anche e soprattutto per il buon fun-zionamento e la crescita dell’impresa agricola: “Soprattutto in un momento, come questo, in cui crescono le diffi-coltà a causa del perdurare della crisi economica, occorre lavorare per ga-rantire i servizi essenziali, soprattutto nelle campagne e nelle zone più disa-giate, dove servono dei presidi a tutela degli anziani e dove sempre di più le

Parte dei partecipanti alla Giornata regionale dei Pensionati Coldiretti che si è tenuta il 14 giugno all’azienda agricola San Desiderio di Monastero Bormida, in primo piano il direttore regionale Coldiretti Rivarossa, il presidente regionale Coldiretti Rovellotti, il presidente dell’Associazione regionale pensionati Porta, il Sindaco di Monastero Galla-reto e il presidente provinciale Coldiretti Cabiale

pensioni agricole sono inadeguate al costo della vita”. L’impegno di Coldiretti come forza so-ciale è stato sottolineato anche negli interventi di Paolo Rovellotti, presiden-te, e Bruno Rivarossa, direttore della Federazione Regionale: “La Festa Re-gionale dei Pensionati è sempre un mo-mento molto atteso, di aggregazione di riflessione e condivisione. Coldiretti è impegnata sia sindacalmente che in un ambito più specificamente sociale per difendere e tutelare quanti hanno dedicato una vita al lavoro nei campi, a presidio del nostro territorio: l’impegno di Coldiretti è, ogni giorno di più, in supporto ai servizi delle Istituzioni per non lasciare soli quanti costituiscono una risorsa preziosa e insostituibile per

la famiglia e la società”. La giornata di festa è proseguita con il pranzo pres-so l’Azienda agricola San Desiderio, che ha segnato una tappa storica nel percorso a tutela dell’italianità e della genuinità di Coldiretti, costituendo la prima Bottega di Campagna Amica aperta in Piemonte. L’Azienda, gestita dalla famiglia Merlo, rappresenta un modello per l’agricoltura moderna, ol-tre alla Bottega di Campagna Amica, l’Agriturismo e l’allevamento di suini e bovini di razza Piemontese, è dotata di un moderno impianto a biogas per lo smaltimento dei reflui dell’allevamen-to, di una serie di casette in legno per i soggiorni prolungati e di un macello con bollo CE a cui accedono anche al-levatori e macellatori esterni.

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Boom della vendita direttaLa Bottega di Monastero, l’Agripanetteria di Tigliole, il Mercato di Asti

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Cresce la filiera agricola italiana. Dai mercati alle fattorie, fino alle botte-

ghe, la rete di vendita diretta di Campagna Amica promossa dalla Coldiretti si sta allargando sempre di più. Un esempio è il fenomeno delle Botteghe di Campagna Amica, sono già 5 in Piemonte fra cui quella di Monastero Bormida dove il 14 giugno è stata ospi-tata la “Giornata Regionale del Pensionato Coldiretti”. Stanno aprendo a ritmo serrato su tutto il territorio nazionale e comincia-no a fare economia. Ad esempio, la famiglia Merlo che gestisce la Bottega di Mona-stero Bormida, oltre ai suoi pro-dotti dell’allevamento, propone frutta e verdura delle altre Botte-ghe di Campagna Amica. Nascono così veri e propri super-market dove è possibile trovare esclusivamente prodotti agricoli italiani forniti dalle imprese ade-renti al Consorzio produttori di Campagna Amica. In questo modo si fornisce la possibilità alle aziende di com-mercializzare le proprie produ-zioni in maniera sempre è più ampia e capillare, ma il vantag-gio è anche per i consumatori che in questo modo possono

fare una spesa tutta agricola ogni giorno. Opportunità, questa, che non tutte le esperienze dei mer-cati potevano sino ad oggi offrire. In ogni caso i mercati degli agri-coltori sono già quasi 900 in Italia e 117 nel solo Piemonte. Il valo-re stimato delle spese effettuate quest’anno è di 489 milioni di euro in aumento del 53 per cento rispetto allo scorso anno. A con-tribuire alla statistica c’è anche il Mercato di Campagna Amica in Borgo Santa Maria Nuova ad Asti. Si tiene con crescente successo ogni giovedì pomeriggio.Ai mercati vanno poi aggiunti i Punti Vendita Campagna Amica dislocati in 3.972 aziende agrico-le di cui ben 496 nella nostra re-gione, e i 670 agriturismi dove è possibile acquistare direttamente dal produttore. Nell’Astigiano i punti vendita Campagna Amica sono già 111, l’ultimo è una agripanetteria ed è stato inaugurato il 2 giugno scor-

so a Tigliole d’Asti. Si chiama “Dal Grano al Pane” e il 10 giugno ha potuto servire il suo prodotto a un migliaio di consumatori in un solo colpo, nel corso della Fiera Bovina di Razza Piemontese di Tigliole. L’agripanetteria è gestita dalla famiglia Rabezzana ed ha già si-glato un accordo con il prestigio-so ristorante “Cà Vittoria”, per la fornitura del pane. Insomma l’imprenditoria agricola e la vendita diretta rappresenta-no ormai una parte significativa dell’intera economia.

All’insegna di Campagna Amica si espande il progetto Coldiretti di una Filiera Agricola tutta italiana

Accreditamento all’Albo di Fondazione Campagna Amica, Piemonte:

Punti Vendita Campagna Amica 496

Mercati di Campagna Amica 117

Botteghe di Campagna Amica 5

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“La nostra Agricoltura il nostro Piemonte”La scuola Primaria di Bubbio premiata per il concorso nazionale

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In occasione della XV Gior-nata regionale dei Pensionati Coldiretti, svoltasi a Mona-

stero Bormida giovedì della scor-sa settimana, 14 giugno, Coldi-retti Piemonte e Donne Impresa, hanno premiato gli scolari della scuola Primaria di Bubbio che si sono aggiudicati l’importante premio del Concorso nazionale “La nostra Agricoltura il nostro Piemonte”. Inserito nell’ambito del progetto nazionale Educazio-ne alla Campagna Amica, questa prima edizione del concorso ha avuto il patrocinio del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca - Ufficio Scolasti-co Regionale per il Piemonte. Il concorso sollecitava i bambini e i

Agrisalumeria “Luiset”: un esempio per tuttiLa nuova sede a basso impatto ambientale

La nuova sede dell’Agrisa-lumeria “Luiset”, inaugu-rata il 7 giugno a Ferrere

d’Asti, rappresenta un modello per il futuro sviluppo dell’agricol-tura dell’Astigiano.La famiglia Casetta, in 23 anni di attività, ha saputo interpretare al meglio l’agricoltura moderna, trasformando la produzione, in questo caso l’allevamento di su-ini, per proporre direttamente al consumatore, quindi con la filie-ra corta, le proprie tipicità. Luiset e il figlio Mauro, dopo i punti vendita di Alba e Tori-no, hanno attivato ora la nuova sede, Punto Vendita Campagna Amica Coldiretti, annettendo, negli ampi locali, un moderno mattatoio e le sale per la stagio-

natura. Così renderanno ancora più agevole la produzione dei pregiati salumi di casa Luiset, come i salami cotti e crudi, la salsiccia con basso contenuto di grassi, i prosciutti, e molti al-tri insaccati, tutti ottenuti grazie all’allevamento e dunque a chi-lometro zero.La nuova struttura è stata inol-tre costruita con sistemi a basso impatto ambientale, fra cui l’im-pianto fotovoltaico e il fitodepu-ratore.All’inaugurazione dell’Agrisalu-meria, hanno partecipato cen-tinaia di clienti e numerose au-torità, don Antonio Cherio ha benedetto i locali e le persone che vi lavorano, e il sindaco di Ferrere ha tagliato il nastro.

Un traguardo importante per i ti-tolari e motivo di orgoglio per il signor Luiset, fondatore di que-sta importante attività.

ragazzi in un percorso educativo e di sensibilizzazione alla cultura

Nella foto il presidente provinciale Coldiretti, Roberto Cabiale, e il presidente regionale Pensionati Coldiretti, Bruno Porta, con i bambini e gli insegnati della Primaria di Bubbio premiati per il concorso nazionale “La nostra Agricoltura il nostro Piemonte”

del proprio territorio, di cui l’agri-coltura è assoluta protagonista.

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Il 2 giugno scorso, Luigi Scovazzi è stato insignito del titolo di Com-mendatore.

L’onorificenza dell’Ordine al Meri-to della Repubblica Italiana, è stata consegnata il 2 giugno scorso, alla presenza di tutte le maggiori autorità civili e religiose, direttamente dal Pre-fetto di Asti, Dr. Pierluigi Faloni, in oc-casione di una suggestiva cerimonia per la Festa della Repubblica.Come ama dire egli stesso, Luigi Scovazzi assurge dunque alla mag-giore e più prestigiosa carica onori-fica della nostra Repubblica, dopo essere stato “Sindaco Contadino” del piccolo (ma con il primato nazionale per il rapporto fra superficie e vigneti) paese di Quaranti. In effetti la vita del neo Commendator Scovazzi, è stata per larga parte al servizio dell’agricol-tura. Per trent’anni è stato dirigente di Coldiretti Asti, presidente sezionale e

Luigi Scovazzi è CommendatoreL’alta onorificenza gli è stata conferita dal Prefetto di Asti

Il 2 giugno scorso, a Tiglio-le d’Asti è stato inaugurato un nuovo ulteriore punto vendita di

Campagna Amica. Si tratta di una Agripanetteria, si chiama “Dal Gra-no al Pane”. Il locale, situato in via Roma 1\3, è stato messo a dispo-sizione, attraverso un bando pubbli-co, dal Comune di Tigliole. Con la agri-panetteria la famiglia Rabezza-na trasforma ora il grano coltivato in azienda e vende direttamente il pane, senza intermediari, quindi ri-gorosamente a Km0. Dal Grano al Pane è un bell’esempio di imprenditorialità agricola destina-to ad un ulteriore sviluppo, nel pro-getto della famiglia Rabezzana c’è in futuro la costruzione di un piccolo

“Dal Grano al Pane”Inaugurata a Tigliole d’Asti la prima agripanetteria dell’Astigiano

anche consigliere della Federazione. Per 32 anni ha fatto parte del Con-siglio di amministrazione della Canti-na Sociale di Mombaruzzo e per più mandati vice Presiedente.Il Commendator Scovazzi è poi stato Sindaco di Quaranti per due manda-ti, il primo nel 2001, battendosi per la valorizzazione dei vini Doc e in parti-colare per ridare al lavoro e all’opera del viticoltore la giusta dignità. In par-ticolare Luigi Scovazzi ha sempre so-stenuto con forza l’esclusiva laborio-sità della gente di campagna (da qui la rivendicazione orgogliosa dell’ap-pellativo di Sindaco Contadino) e la difesa del valore delle uve Barbera d’Asti Docg che oltre a fornire uno dei migliori vini al mondo, rendono unico e meraviglioso un territorio dalle infi-nite potenzialità turistiche.Il titolo di Commendatore per Luigi Scovazzi va dunque oltre alle indi-

scusse qualità dell’uomo e alla sua rettitudine, ma assume un significato ben più ampio, quello della rivendi-cazione di quei sani principi e valori della tradizione del mondo contadi-no che rappresentano ancora oggi la parte sicuramente più sana e laborio-sa di tutta la società.

ma funzionale mulino e la creazione di un salumificio artigianale per la trasformazione dei maiali dell’alla-mento. “L’Agripanetteria Dal Grano al Pane - spiega il giovane titolare Marco Rabezzana – è il primo passo di un sogno che prende forma. Ho sempre creduto nell’agricoltura e fin da bambino ho voluto fare questo

mestiere, grazie alla rinnovata con-sapevolezza dei consumatori verso i prodotti di qualità e alla legge di orientamento in agricoltura si apro-no nuovi ed importanti scenari per il nostro settore. Uno di questi è la vendita diretta e la soddisfazione di produrre, trasformare e proporre il frutto del nostro lavoro”.

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CREIAMO E STAMPIAMO LA TUA COMUNICAZIONE

l’informazione quotidiana

“Il Parmigiano della solidarietà”Dall’Astigiano concreti aiuti per le zone terremotate

Nell’Astigiano è stata attivata la vendita del “Parmigiano della solidarietà”. Dall’agri-

mercato di Canelli, a quello di Bub-bio e al Mercato di Campagna Amica in Borgo Santa Maria Nuova ad Asti, la Fondazione Campagna Amica si è attivata per distribuire le forme pro-venienti dai caseifici colpiti dal terre-moto. Per altro, questa straordinaria ca-tena di solidarietà, prosegue anche alla Bottega di Campagna Amica di Monastero Bormida, dove la fami-glia Merlo continua a mantenere uno stretto contatto con le zone terremo-tate e si accinge a ricevere l’ennesi-ma fornitura dopo aver smaltito tutte le scorte in occasione della Giornata regionale dei Pensionati Coldiretti del giugno scorso.Da sottolineare come ogni iniziativa

di Campagna Amica viene proposta a prezzo calmierato stabilito da Col-

diretti con i produttori e in pezzature da un chilogrammo.

Le forme di Parmigiano Reggiano alla Bottega Campagna Amica di Monastero Bormida

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L’obiettivo della filtrazione è la completa ritenzione delle particelle, sen-

za indurre ad una modificazione della struttura chimica che modi-ficherebbe la qualità sensoriale.Non potendo, per ragioni di spa-zio, valutare i vari tipi di filtrazione e di strati filtranti ci limiteremo a valutare brevemente alcuni para-metri e considerazioni che riguar-dano l’illimpidimento dei vini.Prima di tutto occorre dire che le prestazioni di un mezzo filtrante sono definite da alcuni parametri quali la porosità, la permeabilità e la soglia di ritenzione.La ritenzione delle particelle di-pende da due meccanismi simul-taneamente coinvolti, che sono l’effetto setaccio e l’effetto ad-sorbimento.Per spiegare il concetto occorre dire che la filtrazione di una so-spensione di lieviti su uno strato di cellulosa, con debole pressio-ne, fa si che le frazioni raccolte risultino sempre meno limpide.Si tratta di esaurimento del feno-meno di adsorbimento perché le cellule del lievito hanno una di-mensione inferiore del diametro dei pori e si arrestano all’interno dei canali; quando la capacità di adsorbimento viene saturata i lieviti non sono più trattenuti e il liquido defluisce torbido. Se si aumenta la pressione, l’intasa-mento riduce la dimensione dei pori ed interviene il fenomeno di setacciamento nella ritenzione dei lieviti, con illimpidimento del vino.La natura dei torbidi influisce sulla qualità dell’illimpidimento,

Le filtrazioni e le chiarificheDevono essere inseriti in un programma di stabilizzazione specifico per ogni vino

sulla resa di filtrazione e in par-ticolare sul colmataggio. Gene-ralmente non esiste rapporto tra colmataggio e torbidità.Le particelle più grandi formano in superficie uno strato poroso poco intasante mentre le parti-celle più piccole penetrano nel mezzo filtrante e lo bloccano ra-pidamente. I torbidi che possiedono un ele-vato potere colmatante sono quelli della casse ferrica dei vini bianchi, della flocculazione delle proteine, della precipitazione di colore dei vini rossi e delle fec-ce di collaggio. Il colmataggio si riduce quando c’è stata una floc-culazione preliminare mediante collaggio.Il trattamento con enzimi pecto-litici migliora la filtrabilità e per-

mette di moltiplicare approssima-tivamente per 4 il volume filtrato, per unità di tempo, su cartoni di cellulosa.

Incidenza organolettica della filtrazioneSpesso si dice che la filtrazione ha l’effetto di smagrire i vini. I vini affinati in legno presentano una leggera torbidità ed hanno un potere colmatante non trascu-rabile; nel caso dei vini rossi affi-nati a volte si tende ad evitare la filtrazione per evitare di smagrirli; si tratta di una riserva mentale eccessiva nei confronti di questa operazione.Questo non si verifica tranne nel caso in cui si effettuino tratta-menti ripetuti e non necessari.Difatti occorre sempre agire con

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

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cautela ed evitare un numero ec-cessivo di filtrazioni il cui effetto negativo si può addizionare.Sono stati fatti molti lavori spe-rimentali sulle diverse forme di filtrazione e sulle conseguen-ze chimiche ed organolettiche riguardanti le ripercussioni sui polisaccaridi, composti fenolici, alcoli superiori, acidi grassi ed esteri.La filtrazione su prepannello di diatomee largo non influenza la costituzione chimica.La filtrazione su prepannello di diatomee stretto può ridurre i po-lisaccaridi e i tannini condensati di circa il 10%. Un mese dopo la filtrazione non vengono evidenziate differenze organolettiche.La filtrazione su cartoni (steriliz-zante) non produce modificazio-ni organolettiche più sensibili ri-spetto ai prepannelli.Si può notare una lieve riduzione degli esteri di fermentazione, ma i terpeni non vengono interessati. La filtrazione su membrana da 0,65 micron produce una riduzio-ne dei polisaccaridi, dei compo-sti fenolici e degli esteri ancora più importante della filtrazione su cartoni.Anche in questo caso non ven-gono coinvolti i terpeni e dopo un mese dal trattamento non si evidenziano differenze alla degu-stazione .La filtrazione tangenziale può produrre riduzioni di colore sui vini rossi.

Comparazione degli effetti tra il collaggio e la filtrazione.Con la filtrazione l’illimpidimento è più rapido.Con il collaggio si ottiene una limpidezza più stabile, poiché agisce sui colloidi instabili che possono flocculare successiva-

mente. Il collaggio prima della filtrazione migliora il rendimento dei filtri e floccula le particelle in sospensione riducendo la colma-tazione. I batteri e i lieviti vengo-no arrestati meglio dalla filtrazio-ne dopo un collaggio.Viceversa, la filtrazione, anche grossolana, di un vino giovane molto torbido permette di avere un collaggio più veloce. Si dice che un vino “prende meglio la colla” dopo la filtrazione che ha eliminato preliminarmente parte dei colloidi e delle materie in so-spensione. In generale il collaggio interferi-sce sulla costituzione del vino più che la filtrazione; in particolare il collaggio con sostanze proteiche

e bentonite riduce il colore dei vini rossi più che la filtrazione e ci sono maggiori possibilità di ridur-re la struttura del vino.

Nel caso dei vini rossi affinati si tende ad evitare i trattamenti di “pulizia” e filtrazione per evitare di smagrirli. Si tratta di una preoccupazione eccessiva. Questo si verifica solo in caso di trattamenti ripetuti e non necessari. Difatti gli effetti negativi si possono addizionare.

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Operazioni in verde in vignetoQuando e come occorre eseguire la potatura

La potatura verde in vigne-to viene eseguita per di-versi scopi qui di seguito

riassunti:• Migliorare l’esposizione alla luce dell’apparato fogliare della vite• Ridurre i ristagni di umidità a livello dei grappoli: e quindi dimi-nuire l’insorgenza di fitopatie• Permettere la migliore penetra-zione dei trattamenti fitosanitari e quindi la loro efficacia• Equilibrare la vegetazione con la produzione e permettere la maturazione ottimale delle uveLa prima operazione effettuata in vigneto a partire dal germoglia-mento è la scacchiatura, cioè l’eliminazione del secondo ger-moglio che si forma dalle gemme produttive. Generalmente questi germogli sono sterili e non servono alla potatura invernale, quindi ven-gono eliminati per garantire un migliore passaggio di linfa ela-borata al germoglio produttivo e migliorarne l’esposizione alla luce. In realtà, anche se il ger-moglio secondario fosse uvifero conviene eliminarlo per evitare il sovraccarico produttivo della pianta, a meno che i germogli produttivi fossero troppo scarsi.Generalmente in contemporanea con la scacchiatura si effettua la spollonatura, che consiste nell’eliminazione dei germogli che crescono sul ceppo e che non risultano utili alla potatu-ra inverale e i germogli originati dal portainnesto che in alcuni casi, come nella Rupestris Du Lot, possono proliferare partico-

larmente. Tale operazione può essere eseguita a macchina con un ottimo rapporto costi/benefi-ci, anche se la spollonatura ma-nuale risulta essere decisamente più accurata. Generalmente in contemporanea con la fioritura o nelle settimane immediatamente successive si esegue la cima-tura, cioè il taglio dell’apice del germoglio e di parte delle foglie. Si tratta di un’operazione molto delicata perché influenza molto il comportamento della pianta e quindi la produzione: in vigneti particolarmente vigorosi la cima-tura effettuata durane la fioritura comporta una migliore allega-gione in quanto permette di con-vogliare la linfa elaborata verso i grappolini fiorali anziché sugli apici; in vigneti scarsamente vi-gorosi invece meglio evitarla in questo periodo perché riduce la

superficie fogliare e quindi la fo-tosintesi, comportando la colatu-ra dei fiori. È molto importante effettuare la cimatura nelle zone a rischio sic-cità, in quanto gli apici sono dei forti consumatori di acqua. Durante la cimatura si taglia l’api-ce del germoglio della vite e si asportano anche un certo nume-ro di foglie, variabile a seconda della sua lunghezza; a questo proposito è bene ricordare che bisogna lasciare almeno 6-7 fo-glie al di sopra dell’ultimo grap-polo, pena perdite in peso e in grado zuccherino dell’uva e ritar-di nella sua maturazione. In condizioni normali la prima ci-matura andrebbe eseguita dopo la fine dell’allegagione. Questa operazione provoca la crescita e lo sviluppo delle fem-minelle, per cui, quando la si

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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esegue è bene effettuare poco tempo dopo la sfemminellatura della fascia dei grappoli. Tale pratica consiste nell’elimi-nazione delle femminelle nella fascia produttiva della vite, con lo scopo di arieggiare i grappoli, migliorarne l’esposizione al sole e favorire la penetrazione dei trat-tamenti. Si può anche effettuare la ricima-tura che consiste nel conservare una o due foglie della femminella. Come nella cimatura si elimina una parte della superficie foglia-re, con la differenza che le foglie delle femminelle, in particolare quelle più apicali, non hanno an-cora raggiunto la piena efficienza e contribuiscono solo in modo marginale al bilancio fotosinteti-co della pianta, anzi, tendono a ombreggiare le foglie adulte. Tale operazione, quasi indispen-sabile sui vitigni a bacca rossa, deve essere ben ponderata sui vitigni a bacca bianca, in parti-colare in zone molto soleggiate, dove è utile che le uve manten-gano una certa acidità, la quale conferisce freschezza ai vini ot-tenuti.Nei vigneti dove si intende ot-tenere uve con alto potenziale qualitativo, successivamente all’allegagione si può valutare l’opportunità di effettuare il dira-damento. Con il diradamento si intende l’asportazione di grappoli interi o porzioni di grappolo al fine di garantire una migliore matura-zione del resto della produzione. Questa operazione va effettua-ta in particolare in certi contesti: vigneti molto concimati, terreni fertili e freschi, vitigni particolar-mente fertili e produttivi (es. Gri-gnolino, Dolcetto, Barbera). Su vitigni dal grappolo partico-larmente lungo, come il Dolcetto,

sarebbe utile sopprimere la pun-ta del grappolo, la quale tende sempre a non maturare bene; in-vece, su Grignolino sarebbe utile eliminare le “ali” dei grappoli, in particolare se queste si affastel-lano troppo rischiando di favorire attacchi di Botrytis cinerea. In generale, oltre ai grappoli af-fastellati, è opportuno eliminare i grappoli troppo grossi (come nel caso del vitigno Bonarda) e in li-nea di massima quelli più lonta-ni dal ceppo. I risultati migliori, generalmente, si ottengono effet-tuando il diradamento una ven-tina di giorni dopo l’allegagione, quando ormai l’accrescimento dell’acino è già avanzato. Quanto alla portata del dirada-mento, andrebbe pianificata in funzione del vitigno e del conte-sto in cui esso si trova e soprat-tutto dell’obiettivo enologico; nei casi in cui le uve siano destinate

a vini ordinari il diradamento an-drebbe effettuato solo per rien-trare nelle quantità prescritte dal Disciplinare di produzione. In re-altà un parametro fondamentale per la scelta della portata del di-radamento è il clima dell’annata; nel caso di annate molto calde e asciutte, come è stato il 2011, è bene limitare l’intensità del di-radamento per non anticipare la maturazione delle uve. Con maturazioni anticipate si ri-schia di sfalsare la maturità tec-nologica (il grado zuccherino de-siderato) e la maturità fenolica, con il rischio di avere problemi in cantina a causa di gradi zuc-cherini troppo elevati, perdite di colore e tannini sgraziati. Nelle giovani viti in allevamento (primo e secondo anno) l’elimi-nazione totale della produzione è indispensabile per evitare di sfor-zare la pianta.

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Trasporto ed etichettaturaNovità per i prodotti vitivinicoli

E’ stato emanato il nuo-vo Regolamento UE n. 314/2012, del 12 apri-

le 2012, che reca la modifica dei regolamenti (CE) n. 555/2008 e (CE) n. 436/2009 per quanto ri-guarda i documenti che scorta-no il trasporto dei prodotti vitivi-nicoli e la tenuta dei registri nel settore vitivinicolo.• L’ Articolo 31: 9) all’articolo 41 del Reg. CE n. 436/2009 : Ope-razioni da registrare:… u) aggiun-ta di anidride solforosa, bisolfito di potassio o metabisolfito di potassio) è soppresso; ovvero viene eliminato l’obbligo di regi-strazione dell’uso dei solfiti. Tale eliminazione non modifica l’ob-bligo di indicare in etichetta (me-diante la scritta “contiene solfiti”) l’utilizzo degli stessi.• Il regolamento reca le istruzio-ni per la compilazione dei docu-menti di accompagnamento dei prodotti vitivinicoli sfusi:« Il documento di accompagna-mento non deve avere né ra-schiature né sovrascritte.»;Le informazioni richieste sono presentate sotto forma di dati:Numero di riferimento: ogni spe-dizione deve recare un numero di riferimento che consenta di identificarla nella contabilità del-lo speditore. Questo numero è, a seconda dei casi, il codice di riferimento amministrativo uni-co, il codice MVV o il numero di riferimento del documento di accompagnamento semplificato attribuito al documento di ac-compagnamento nella sua forma amministrativa o commerciale.Speditore: nome e indirizzo

completi, incluso il codice posta-le [se del caso, numero di accisa (SEED ( 1 ))].Luogo di spedizione: il luogo ef-fettivo di spedizione se le merci non sono spedite dall’indirizzo dello speditore.Destinatario: nome e indirizzo completi, incluso il codice posta-le [se del caso, numero di accisa (SEED)].Luogo di consegna: il luogo ef-fettivo di consegna se le merci non sono consegnate all’indiriz-zo deldestinatario.Autorità competenti del luogo di partenza: nome e indirizzo dell’autorità competente respon-sabile del controllo della redazio-ne del documento di accompa-gnamento nel luogo di partenza. Tale indicazione è obbligatoria soltanto per la spedizione a de-stinazione di un altro Stato mem-bro e per l’esportazione.Trasportatore: nome e indirizzo della persona responsabile del primo trasporto (se è diversa dal-lo speditore).Altre indicazioni che si riferisco-no al trasporto: a) il tipo di mezzo di trasporto (camion, camion-cino, autocisterna, autovettura, vagone, vagone-cisterna, aereo); b) il numero di immatricolazione e, per le navi, il nome (facoltativi).In caso di cambiamento del mezzo di trasporto, il trasporta-tore che carica il prodotto indica, sul retro del documento: la data di inizio del trasporto, il tipo di mezzo di trasporto, il numero di immatricolazione per le autovet-ture e il nome per le navi, il pro-

prio cognome, nome o ragione sociale e l’indirizzo, incluso il co-dice postale.In caso di cambiamento del luo-go di consegna: il luogo di con-segna effettivo.Designazione del prodotto a norma del regolamento (CE) n. 1234/2007 e delle disposizioni nazionali vigenti, in particolare le indicazioni obbligatorie.Descrizione dei colli: numero di identificazione e numero di colli, numero di imballaggi all’interno dei colli.Per i documenti di accompa-gnamento diversi da quelli di cui all’articolo 24, paragrafo 1, lette-ra a), punto i), la descrizione può proseguire su un foglio separa-to che sarà allegato a ciascun esemplare. A tal fine si può usare una lista dei colli.Per il trasporto di prodotti sfusi: di vini, il titolo alcolometrico ef-fettivo, di prodotti non fermenta-ti,l’indice rifrattometrico o la massa volumica, di prodotti in corso di fermentazione, il titolo alcolome-trico totale, di vini il cui tenore di

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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zucchero residuo supera 4 g per litro, oltre al titolo alcolometrico effettivo, il titolo alcolometrico totale.Indicazioni facoltative per il tra-sporto di prodotti sfusi: per il tra-sporto allo stato sfuso dei vini di cuiall’allegato XI ter, punti da 1 a 9, 15 e 16, del regolamento (CE) n. 1234/2007 per i quali la descri-zione del prodotto deve compor-tare le indicazioni facoltative di cui all’articolo 118 septvicies del medesimo regolamento, purché tali indicazioni figurino nell’eti-chettatura o sia previsto che vi figureranno.Quantità: — per i prodotti sfusi, la quantità netta totale, — per i prodotti condizionati, il numero dei recipienti che contengono il prodotto.Attestati: attestato di DOP, di IGP o attestato di certificazione di un vino con indicazione dell’annata di raccolta o della (delle) varietà di uve da vino: cfr. articolo 24, paragrafo 1, lettera b), e articolo 31.Categoria di prodotti vitivinicoliCodice della zona viticolaCodice delle operazioni vitivini-coleCertificato — controllo all’espor-tazione, se del caso.Data di inizio del trasporto e, qualora lo Stato membro sul cui territorio inizia il trasporto lo pre-scriva, ora di partenza.Visto dell’organismo competente del luogo di spedizione per i do-cumenti di accompagnamento diversi da quelli di cui all’articolo 24, paragrafo 1, lettera a), punto i) (se richiesto).

Per informazioni: Servizio vi-tivinicolo Coldiretti Asti, tel. 0141-380429.

In data 13 aprile è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Reg. 314/2012 che ha apportato alcune modifiche ai Regolamenti applicativi della OCM VINO 555/2008/ e 436/2008, con particolare riguardo ai documenti di accompa-gnamento dei vini sfusi certificati o atti ad una denominazione/igp/varietali.A seguito di numerose richieste di chiarimento sull’applicazione di alcune disposizioni contenute nel nuovo testo, l’ICQRF ha emanato in prima istanza la circolare n. 6233 del 3 maggio 2012 ed una seconda nota n. 7436 in data 24 maggio 2012.Purtroppo le due circolari emanate dal Ministero in tema di docu-menti vitivinicoli di accompagnamento vanno nella direzione più restrittiva, introducendo nuovamente l’obbligo dell’invio tempe-stivo dei documenti agli uffici competenti per il territorio di spe-dizione.Pertanto, fino a quando non interverranno ulteriori e diverse interpretazioni, ovvero non si provvederà alla modifica del DM 768/04 (che potrebbe semplificare alcuni adempimenti) lo spedi-tore ha sempre l’obbligo di inviare, entro il primo giorno lavora-tivo successivo, il documento di accompagnamento all’ ICQRF competente per il luogo di carico per tutti i vini sfusi a Do, Ig, varietali e di annata, a prescindere dalla fase di lavorazione nella quale si trovano (“Atti a” , o “certificati” ) e a prescindere dalla destinazione diretta o meno all’imbottigliamento.Si precisa che allo stesso modo i documenti per tutti i vini sfusi a Do, Ig, varietali e di annata, a prescindere dalla fase di lavorazio-ne nella quale si trovano (“Atti a” , o “certificati” ) devono anche essere inviati all’ente di controllo incaricato per la denominazio-ne in oggetto di trasporto.E’ evidente che sebbene l’obiettivo del regolamento sia stato di consentire alle autorità competenti un adeguato controllo sui prodotti vitivinicoli, a causa della mancanza di coordinamento delle disposizioni normative nazionali in tema di documenti di accompagnamento e sistema di certificazione e controllo dei vini a Do-Ig, si determina ancora una volta un rilevante aggravio bu-rocratico in capo ai produttori.

Per eventuali dubbi e approfondimenti è possibile telefonare al 335-7502083 oppure 0141-380439.

I DOCUMENTI DI ACCOMPAGNAMENTO VINO SFUSO

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Strategie contro la flavescenzaApplicazione del decreto di lotta obbligatoria

Ricerca, studio e caratterizzazione.

Corso Roma 53/b14015 San Damiano d’Asti (AT)Tel. 0141 982 455 Fax 0141 980 [email protected]

Il Settore Fitosanitario ha emanato le Determinazioni per l’applicazione del De-

creto di Lotta Obbligatoria alla fitoplasmosi, dalle quali si evin-ce che l’intero territorio della Provincia di Asti è considerato zona di insediamento. Riportia-mo alcuni stralci dei provvedi-menti:- Nelle zone di insediamento, in vigneti con percentuale di pre-senza della malattia inferiore al 4%, è obbligatorio estirpare le viti infette; nel caso di superfici vitate abbandonate, trascurate o viti inselvatichite dove non esi-stano le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento. Nei vigneti dove non esistano le condizioni per effettuare un effi-cace controllo del vettore e nei vigneti dove è presente più del 30% di piante infette […] il Set-tore Fitosanitario può disporre l’estirpo dell’intero vigneto. - In qualsiasi tipo di zona […] nel caso di superfici vitate ab-bandonate, trascurate o viti in-selvatichite dove non esistano

le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento.- Nei vigneti è obbligatorio asportare tempestivamente la vegetazione sintomatica.- Nelle zone focolaio e nelle zone di insediamento devono essere effettuati obbligatoriamente due trattamenti insetticidi all’anno. - Se il livello di popolazione lo ri-chiede possono essere effettuati

durante tutta la stagione fino ad un totale di quattro trattamenti insetticidi distribuiti in base alle specifiche esigenze aziendali.- Il terzo e/o il quarto trattamen-to possono essere effettuati sce-gliendo tra le seguenti modalità:- un trattamento insetticida a tut-to campo;- un trattamento insetticida loca-lizzato sui filari esterni di vigne-ti situati in prossimità di vigneti abbandonati o incolti o capez-

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Il 31 maggio a Castagnole Monferrato, è stato presentato un progetto pilota per combattere la flavescenza dorata della vite. L’obbiettivo principale è di eliminare gli incolti dove si annidano

le colonie dell’agente vettore della malattia, lo Scaphoideus Tita-nus.Per ora sono coinvolti i Comuni di Castagnole, Portacomaro e Mon-temagno, ma presto sarà chiesta l’adesione ad altri comuni limitrofi.La principale novità di questo progetto, è la collaborazione della Regione Piemonte che fornirà l’assistenza legale, l’aiuto delle guar-die forestali e i mezzi di protezione civile per permettere l’intervento coatto qualora i proprietari dei terreni non estirpino le viti infette o non puliscano i gerbidi.

zagne con presenza di viti sel-vatiche in cui si verifichino una recrudescenza della malattia e/o catture significative di adulti di scafoideo su trappole cromotat-tiche eventualmente poste sui filari limitrofi;- un trattamento insetticida post vendemmia.Per questi ulteriori trattamenti insetticidi potranno essere im-piegati uno dei principi attivi già utilizzati nei primi due interventi, rispettando comunque le indi-cazioni in etichetta dei formulati (compreso l’intervallo di sicurez-za).Le aziende che aderiscono all’azione 214.1 del PSR 2007-2013 non devono richiedere ul-teriori deroghe per l’esecuzione dei trattamenti insetticidi sopra riportati oltre i due previsti dai disciplinari approvati con D.D. n. 314 del 12 aprile 2012.- Deve essere tenuta registra-zione dei trattamenti insetticidi effettuati in ogni appezzamento con l’indicazione della data e del prodotto fitosanitario impiegato.- Per i nuovi impianti e per la sostituzione di singole viti è rac-comandato l’utilizzo di materiale di moltiplicazione che sia stato sottoposto a trattamento termo-terapico a 50°C per 45 minuti. - Per le violazioni alle disposizioni regionali in applicazione del De-creto Ministeriale del 31/05/2000 “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite” sono adottate le se-guenti sanzioni amministrative:- 0,3 €/metro quadrato di super-ficie e comunque sanzione non inferiore a € 1500, per i soggetti che non rispettano gli obblighi relativi alle estirpazioni entro i termini fissati dal Settore fitosa-nitario regionale;- da € 200,00 ad € 1.200,00, per

chiunque non rispetti gli obblighi relativi all’esecuzione di tratta-menti fitoiatrici obbligatori entro i termini fissati dal Settore fito-sanitario regionale. Per quanto riguarda l’effettuazione dei trat-tamenti insetticidi, per il con-trollo dello Scafoideo, insetto vettore della malattia, in stretta collaborazione con il Settore Fi-tosanitario Regionale, saranno diramati tempestivi comunicati zonali con l’individuazione delle date ottimali. Le date di interven-to saranno individuate grazie alla rete di monitoraggio sul territorio realizzata dai servizi di assisten-za tecnica. Per ogni ulteriore in-formazione contattare i tecnici di Zona della Coldiretti.

Progetto pilota contro lo ScaphoideusPromosso dai Comuni di Castagnole M., Montemagno e Portacomaro

LOTTA OBBLIGATORIA

A seguito dei rilievi sullo sviluppo dell’insetto Sca-phoideus titanus, vettore della flavescenza dorata, i viticoltori sono stati invitati a effettuare il primo tratta-mento insetticida, tra il 30 giugno e il 2 luglio; gli even-tuali ritardatari è bene che effettuino immediatamente il trattamento contattando i tecnici Coldiretti di Zona. Il Settore Fitosanitario Re-gionale effettua il preleva-mento nei vigneti di cam-pioni di vegetazione per verificare l’esecuzione dei trattamenti. I soggetti che non rispettano gli obblighi relativi all’esecuzione dei trattamenti fitoiatrici ob-bligatori sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 200 a € 1200.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Fitofarmaci: nuovo registro dei trattamentiObbligatorio per il regime di condizionalità degli aiuti

Sono entrate in vigore le nuo-ve norme relative all’immis-sione in commercio dei fito-

farmaci che recepiscono le novità della legislazione comunitaria in materia. Il dlgs 55/2012, che so-stituisce il Dpr 290/2001, sem-plifica e chiarisce alcuni obblighi relativi alla tenuta e compilazione del registro dei trattamenti effet-tuati con prodotti fitosanitari, che è obbligatoriamente richiesto alle imprese agricole, nell’ambito del regime di condizionalità degli aiuti comunitari.Le nuove disposizioni stabiliscono che la conservazione di tale docu-mento, persegue finalità di verifica nell’ambito dei piani di monitorag-gio e di controllo ufficiale realizzati sul territorio. Esso va conservato almeno per i tre anni successi-vi a quello a cui si riferiscono gli interventi annotati. Il registro dei trattamenti può, inoltre, essere compilato anche dall’utilizzatore dei prodotti fitosanitari diverso dal titolare dell’azienda e, in questo caso, il titolare deve sottoscriverlo al termine dell’anno solare. Gli utilizzatori di prodotti fito-sanitari possono avvalersi, per la compilazione del registro dei trattamenti, dei centri di assisten-za agricola di cui all’articolo 3-bis del decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 165, previa notifica alla Asl di competenza. Il registro può essere compilato e sottoscritto anche da persona diversa, qua-lora l’utilizzatore dei prodotti fito-sanitari non coincida con il titola-re dell’azienda o con l’acquirente dei prodotti stessi. In questo caso dovrà essere presente in azienda,

unitamente al registro dei trattamenti, rela-tiva delega scritta da parte del titolare. Nel caso in cui i trat-tamenti siano realiz-zati da contoterzisti, il registro dei tratta-menti deve essere compilato dal titola-re dell’azienda sul-la base del modulo indicato al paragrafo 6 della circolare 30 ottobre 2002 del Mi-nistero delle politiche agricole ali-mentarie forestali, per ogni singolo trattamento dal contoterzista. In alternativa il contoterzista potrà annotare i singoli trattamenti diret-tamente sul registro dell’azienda controfirmando ogni intervento fi-tosanitario effettuato. Nel caso di cooperative di pro-duttori che acquistano prodotti fitosanitari con i quali effettuano trattamenti per conto dei loro soci, il registro dei trattamenti può es-sere conservato presso la sede sociale dell’associazione e deve essere compilato e sottoscritto dal legale rappresentante previa dele-ga rilasciatagli dai soci. Il registro dei trattamenti deve essere com-pilato anche quando gli interventi fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derrate alimentari immagazzinate. Il registro deve essere utilizzato, infine, per gli im-pieghi effettuati in ambito extra-agricolo. Sono esentati dalla compilazione del registro dei trattamenti i sog-getti che utilizzano prodotti fito-sanitari esclusivamente in orti e

giardini familiari il cui raccolto è destinato al consumo proprio. Il titolare dell’azienda deve conser-vare in modo idoneo, per il periodo di tre anni, le fatture di acquisto dei prodotti fitosanitari nonché la co-pia dei moduli di acquisto, dei pro-dotti con classificazione di perico-lo di molto tossici, tossici e nocivi.In ogni caso, non cambia la so-stanza di tenere aggiornato il regi-stro dei trattamenti, le operazioni di carico (es. acquisti) e quelle di scarico (es. i trattamenti eseguiti e distinti sulle singole coltivazioni); la tenuta del registro è uno degli ob-blighi fondamentali per dimostrare il rispetto della normativa fitosani-taria e ambientale; a tale riguardo, si ricorda che l’assenza del registro può determinare pesanti sanzioni amministrative e decurtazioni di contributi pubblici (es. pagamenti comunitari, PAC, PSR, ecc.).

Per ulteriori informazioni è possi-bile rivolgersi ai tecnici Coldiretti di Zona oppure telefonare all’uffi-cio di coordinamento provinciale: 0141-380427.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Le vigenti disposizioni at-tuative delle norme co-munitarie e nazionali sulla

commercializzazione dell’orto-frutta fresca prevedono diversi-ficati impegni a carico degli Ope-ratori che detengono prodotti ortofrutticoli destinati al consu-mo in ambito comunitario oppure all’import-export.

BANCA DATI NAZIONALE OPERATORI ORTOFRUTTICOLILa Banca Dati Nazionale degli Operatori Ortofrutticoli (BNDOO), è gestita dall’AGEA, anche tra-mite le funzioni affidate all’Age-control, per i dati contenuti nei seguenti documenti: domanda di iscrizione/variazione/cancellazio-ne alla BNDOO, verbale di con-trollo sul mercato interno, certi-ficato di conformità, richiesta di controllo import-export, notifica di spedizione, ecc..Gli operatori interessati trasmet-tono a mezzo raccomandata A/R, all’Agecontrol, V. Palestro n. 81, 00185 Roma, apposita domanda di iscrizione alla BNDOO; l’Age-control entro 30 giorni comunica all’operatore il numero di iscrizio-ne alla Banca dati. Ogni eventua-le variazione dei dati va comuni-cata da parte dell’operatore entro 60 giorni dall’evenienza. Tra gli operatori tenuti ad iscri-versi alla BNDOO ricordiamo i seguenti:- organizzazione dei produttori (OP), loro associazioni (AOP) e gruppi di produttori (GP); - cooperativa di produttori non associati ad OP/AOP/GP o ad al-tra cooperativa;

Adempimenti per l’ortofrutta frescaLe norme di commercializzazione, i controlli, la banca dati

- imprenditore agricolo (non as-sociato ad OP/AOP/GP od a cooperativa) con un volume an-nuo commercializzato superiore a 60.000 Euro, IVA esclusa, per i prodotti soggetti alle norme di qualità.Per quanto riguarda gli impren-ditori agricoli, non sono tenuti all’iscrizione coloro che: - vendano, consegnino o avviino prodotti ortofrutticoli a centri di confezionamento, d’imballaggio o deposito, situati nell’ambito na-zionale di produzione; - che avviino esclusivamente i prodotti ortofrutticoli ad impianti di trasformazione; - che cedano nella propria azien-da i prodotti ortofrutticoli diret-tamente al consumatore, per il fabbisogno personale di quest’ul-timo;- associati ad OP/AOP/GP o coo-perativa, che conferiscano esclu-sivamente prodotti ortofrutticoli alle organizzazioni di produttori o alle cooperative di appartenenza per la commercializzazione;

- non associati ad OP/AOP/GP o cooperativa, con volume an-nuo di prodotto commercializ-zato inferiore a Euro 60.000; tale importo è riferito all’anno prece-dente, escludendo l’IVA e solo per i prodotti soggetti a norma di commercializzazione specifica e generale. Gli operatori non tenuti all’iscri-zione alla BNDOO sono comun-que tenuti all’osservanza della “Norma generale” o delle “Nor-me specifiche” e possono essere sottoposti a verifica; inoltre, tali operatori non iscritti alla BNDOO, nei documenti fiscali accompa-gnatori al prodotto devono sem-pre riportare la dicitura“ESONERATO AI SENSI DEL D.M. n. 5462 del 03-08-2011”

CONTROLLI UFFICIALIPer quanto riguarda i control-li ufficiali, di prassi i luoghi pos-sono essere: aziende agricole, mercati alla produzione, centri di condizionamento e di deposito, mercati agroalimentari all’ingros-

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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so, mercati di smistamento e di transito, aste, piattaforme della grande distribuzione, piattaforme logistiche di smistamento, punti vendita della grande distribuzio-ne organizzata e non, mercati rio-nali, esercizi commerciali in sede fissa o ambulante adibiti alla ven-dita al dettaglio, ecc..

ETICHETTATURAIn riferimento all’etichettatura, per i prodotti ortofrutticoli per i quali sono previste “NORME SPECIFI-CHE” , le disposizioni relative alle indicazioni esterne sono riportate nelle singole norme di commer-cializzazione; in generale ogni imballaggio deve recare, in ca-ratteri raggruppati su uno stesso lato, leggibili, indelebili e visibili all’esterno, le seguenti indicazio-ni: - identificazione dell’imballatore e/o speditore (oppure, è facoltà di riportare solo il numero di iscri-zione alla BNDOO); - natura del prodotto (nome del prodotto e tipo commerciale), se il contenuto non è visibile dall’esterno; - nome della varietà; - Paese d’origine del prodotto ed eventualmente zona di produzio-

ne o denominazione nazionale, regionale o locale; - caratteristiche commerciali (ca-tegoria e calibro); - marchio ufficiale di controllo (fa-coltativo). In relazione ai prodotti ortofrut-ticoli per i quali è prevista l’ap-plicazione della “NORMA GE-NERALE” l’unica indicazione esterna obbligatoria in etichetta è quella relativa al paese d’origine del prodotto.

NORME DI COMMERCIALIZZAZIONE Gli ortofrutticoli a cui non si ap-plica una norma di commercializ-zazione specifica devono essere conformi alla norma di commer-cializzazione generale. La norma di commercializzazione generale prevede, tra l’altro, il ri-spetto di:- Caratteristiche minime di qua-lità: tenuto conto delle tolleran-ze ammesse, i prodotti devono essere interi; sani (sono esclusi i prodotti affetti da marciume o che presentino alterazioni tali da renderli inadatti al consumo); pu-liti, praticamente privi di sostanze estranee visibili; privi di parassiti; esenti da danni alla polpa provo-

cati da attacchi di parassiti; privi di umidità esterna anormale; privi di odore e/o sapore estranei. Lo stato dei prodotti deve essere tale da consentire il trasporto e

SPORTELLI INFORMATIVI COLDIRETTI ASTI

INFORMAZIONI SULL’ATTIVITA’ AGRICOLA:

- PSR 2007-2013;

- produzioni ecocompatibili,difesa fitosanitaria;

- Condizionalità, agricoltura biologica;

- sicurezza alimentare;

- gestione dell’impresa;

- mercato, filiere,multifunzionalità;

- ricerca;

- aggiornamenti normativi;

- risorse naturali;

- cooperazione

AstiC. so F. Cavallotti, 41

CanelliV. Cassinasco 11/13

Castelnuovo D.B.V. Aldo Viglione 18

MoncalvoP.zza Carlo Alberto 25

Nizza Monf.toC. so Acqui, 42/44

San Damiano d’AstiV. Roma 23

Zona di VesimeP.zza V. Emanuele II, 3

Zona di VillanovaV. Oddone Blandino 19

Per informazioni: 0141.380.427

SPORTELLI INFORMATIVI COLDIRETTI ASTI

INFORMAZIONI SULL’ATTIVITA’ AGRICOLA:

- PSR 2007-2013;

- produzioni ecocompatibili,difesa fitosanitaria;

- Condizionalità, agricoltura biologica;

- sicurezza alimentare;

- gestione dell’impresa;

- mercato, filiere,multifunzionalità;

- ricerca;

- aggiornamenti normativi;

- risorse naturali;

- cooperazione

AstiC. so F. Cavallotti, 41

CanelliV. Cassinasco 11/13

Castelnuovo D.B.V. Aldo Viglione 18

MoncalvoP.zza Carlo Alberto 25

Nizza Monf.toC. so Acqui, 42/44

San Damiano d’AstiV. Roma 23

Zona di VesimeP.zza V. Emanuele II, 3

Zona di VillanovaV. Oddone Blandino 19

Per informazioni: 0141.380.427

Proseguirà fino a fine luglio un capillare monitoraggio dello stato fitosanitario

dei noccioleti, secondo la tecnica dello scuotimento o “frappage”. Il monitoraggio avviene grazie ad una stretta collaborazione tra agricoltori e tecnici Coldi-retti, con il supporto scientifico del Dott. Claudio Sonnati del Centro di ricerche CRESO. Grazie all’osservazione setti-manale dei campioni vegetali, provenienti da tutto l’astigiano, è possibile diramare opportu-ne indicazioni agrotecniche e fitosanitarie ai corilicoltori. Gli interessati possono contat-tare i tecnici Coldiretti oppure telefonare al 335-7502081.

DIFESA FITOSANITARIA DEL NOCCIOLO

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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le operazioni connesse, l’arrivo al luogo di destinazione in condi-zioni soddisfacenti. - Tolleranza: in ciascuna partita è ammessa una tolleranza del 10% in numero o in peso di pro-dotti non rispondenti ai requisiti qualitativi minimi. All’interno di tale tolleranza i prodotti affetti da marciume non devono superare il 2% del totale.

Attualmente è prevista una nor-ma di commercializzazione spe-cifica per ciascuno dei seguenti prodotti: mele, agrumi, kiwi, lat-tughe, indivie ricce e scarole, pesche e nettarine, pere, fragole peperoni dolci, uve da tavola, po-modori. In ciascuna norma specifica sono previste dettagliate disposizioni relative alla qualità, alla calibra-zione, alle tolleranze, alla presen-tazione, alle indicazioni esterne.

Per adempiere agli obblighi suc-citati ed avere ulteriori informazio-ni è possibile rivolgersi all’ufficio tecnico provinciale della Coldi-retti di Asti, tel. 0141-380427.

Nella Gazzetta Ufficiale del 14 maggio 2012 n. 111 è stato pubblicato il

Decreto Legge n. 57 del 12 mag-gio 2012 che ha disposto una proroga dell’autocertificazione, quale strumento di valutazione dei rischi per i datori di lavoro che occupano fino a dieci lavoratori.Come noto l’art. 29, comma

Per le produzioni vitivini-cole destinate all’espor-tazione nel mercato USA,

dopo la fase di fioritura si con-siglia di non utilizzare formulati a base di Penconazolo, Bupiri-mate, Ciproconazolo, Propico-nazolo e Triadimenol, tutte so-

Vino in Usa: attenzione nella difesa antioidica

stanze non registrate negli USA. Successivamente alla fioritura è possibile utilizzare formulati an-tioidici a base di altre sostanze attive efficaci nel contenimento del fungo. Per ulteriori informazioni rivol-gersi ai tecnici Coldiretti di Zona.

Sicurezza sui luoghi di lavoroPossibile proroga di validità dell’autocertificazione dei rischi

5, secondo periodo, del Dlgs. 9 aprile 2008 n. 81 prevedeva quale termine finale il 30 giugno 2012.Il Decreto Legge ha sancito una proroga dell’autocertificazione della valutazione dei rischi fino a tre mesi successivi all’entrata in vigore del decreto interministe-riale che disciplinerà le procedu-re standardizzate e comunque

non oltre il 31 dicembre 2012. In questi giorni il decreto leg-ge n. 57/2012 è all’esame del Parlamento per la conversione in legge.Si avrà cura di dare notizia tem-pestiva in ordine alle nuove pro-cedure di valutazione dei rischi non appena saranno emanate e pubblicate.produttori locale.

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• Az. Vitivinicola Giachino Franco di Costigliole d’Asti• Coop. Agr. San Salvatore a r.l. di Monale• Az. Agr. Le Api di Clara Bandiera di Montechiaro d'Asti• Az. Agr. La Tagliana di Paolo Albenga di San Marzano Oliveto• Az. Agr. Maccario Francesco di Castelnuovo don Bosco• Az. Agr. La Tizianella di Tiziana Maria Bertolin di Costigliole d'Asti• Az. Agr. La Colombina di Piercarlo Beccaris di Variglie• Az. Agr. Il Palazzo di Vincenzo Leone di Montiglio M.to• Az. Agr. Fabrizio Rizzotti di Vespolate (No)• Az. Agr. Vecchiattini Antonella di Cortazzone

GLI ESPOSITORI IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN S. MARIA N.

Inabilità temporanea assoluta al lavoroInfortuni: la prestazione economica riconosciuta dall’Inps

A seguito di un infortunio agricolo, dopo aver effet-tuato la regolare denuncia

medica ed amministrativa, l’in-dennità per inabilità temporanea assoluta è la prestazione econo-mica che l’Inail riconosce ai col-tivatori diretti, coloni, mezzadri e operai agricoli nel caso di infortu-nio sul lavoro che comporti una inabilità al lavoro tale da compor-tare l’astensione completa per più di tre giorni. L’inabilità temporanea al lavoro è riconosciuta fino alla totale guari-gione clinica. Inoltre, per essere indennizzata, l’inabilità temporanea deve esse-re assoluta, cioè deve essere tale da impedire totalmente al lavora-tore di svolgere la propria attività lavorativa per il periodo di tempo, più o meno lungo, risultante dalla certificazione medica.Ricordiamo che in tutti i casi di infortunio sul lavoro con prognosi superiore a tre giorni è comunque sempre obbligatoria la denuncia di infortunio, da parte del titola-re di azienda o datore di lavoro, indipendentemente da ogni va-

lutazione circa la ricorrenza degli estremi di Legge per l’indenniz-zabilità da parte dell’Inail.I primi tre giorni successivi all’in-fortunio costituiscono un periodo di carenza assicurativa. Infatti, in caso di inabilità temporanea assoluta, l’Inail indennizza il la-voratore solo a partire dal quar-to giorno successivo all’evento e per tutta la durata dell’inabilità assoluta, fino alla data della com-pleta guarigione o stabilizzazione clinica. Al riguardo non sono previsti li-miti temporali e la misura dell’in-dennizzo varia in relazione alla durata della inabilità: 60% della retribuzione fino al 90° giorno di astensione completa dal lavoro per inabilità temporanea assolu-ta; 75% dal 91° giorno in poi. L’indennità è erogata per tutti i giorni, compresi i festivi, ricadenti nel periodo di inabilità assoluta. Per i coltivatori diretti le pre-stazioni economiche a carico dell’Inail sono condizionate alla regolare iscrizione dell’infortuna-to negli elenchi Inps e, per i tito-lari di azienda, anche al regolare

versamento della contribuzione dovuta all’Inail (“regolarità contri-butiva”), la cui riscossione è affi-data all’Inps, unitamente ai con-tributi previdenziali. Di recente, l’Inail ha reso dispo-nibile la nuova modalità di paga-mento dell’indennità di tempora-nea mediante accredito in conto corrente bancario o postale.

Al fine di ottenere tutte le presta-zioni previste dalla legge, è ne-cessario che in caso di infortunio sul lavoro il titolare di azienda e l’infortunato stesso prendano contatto tempestivamente con gli uffici del patronato EPACA.

Pre

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• Az. Vitivinicola Giachino Franco di Costigliole d’Asti• Coop. Agr. San Salvatore a r.l. di Monale• Az. Agr. Le Api di Clara Bandiera di Montechiaro d'Asti• Az. Agr. La Tagliana di Paolo Albenga di San Marzano Oliveto• Az. Agr. Maccario Francesco di Castelnuovo don Bosco• Az. Agr. La Tizianella di Tiziana Maria Bertolin di Costigliole d'Asti• Az. Agr. La Colombina di Piercarlo Beccaris di Variglie• Az. Agr. Il Palazzo di Vincenzo Leone di Montiglio M.to• Az. Agr. Fabrizio Rizzotti di Vespolate (No)• Az. Agr. Vecchiattini Antonella di Cortazzone

IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN S. MARIA N.

TUTTI I GIOVEDÌ POMERIGGIO

Comune di Asti

ASTI, PIAZZA “DE ANDRÈ”ex Caserma “Colli di Felizzano”

I coltivatori diretti coloni e mez-zadri sono assicurati obbli-gatoriamente all’Inail, quindi

sono tutelati non solo se subisco-no un infortunio sul lavoro, ma an-che se contraggono una malattia a causa e nell’esercizio del lavoro svolto o dei materiali utilizzati (es. esposizione a sostanze dannose, rumore, ecc.).Le malattie professionali si diffe-renziano dagli infortuni sul lavoro in quanto sono originate da una causa lenta e prolungata nel tem-po (es. il lento processo di assor-bimento di sostanze tossiche da parte dell’organismo), al contrario dell’infortunio sul lavoro che si ca-ratterizza per una causa violenta e improvvisa (es. una caduta dall’al-to).Il riconoscimento della malattia professionale comporta il conse-guente indennizzo economico da parte dell’Inail oltre all’erogazio-ne delle necessarie cure medi-che riabilitative. In ogni caso, per i coltivatori diretti le prestazioni economiche e sanitarie sono con-dizionate alla regolare iscrizione negli elenchi Inps e, per i titolari di

Malattie professionali in agricolturaQuando il lavoro ne costituisce la causa diretta e determinante

azienda, anche al regolare versa-mento della contribuzione Inail, la cui riscossione è affidata all’Inps, unitamente ai contributi previden-ziali. Le malattie di origine professio-nale riconosciute dalla Legge in agricoltura sono elencate in una apposita tabella e sono associate a una o più attività o lavorazioni. Se la malattia denunciata rientra in questo elenco il lavoratore, per vedersi riconoscere il relativo in-dennizzo, deve solo dimostrare di aver svolto in modo non occasio-nale una delle attività che in base alla tabella espongono al rischio di quella malattia. Rientrano ad esempio nell’elen-co delle malattie professionali in agricoltura: le malattie causate da esposizione a sostanze dannose, quelle causate da radiazioni sola-ri, per le lavorazioni svolte preva-

lentemente all’aperto; la sordità da rumore; l’ernia discale lombare causata da lavorazioni svolte con macchine che espongono a vi-brazioni trasmesse al corpo inte-ro: trattori, mietitrebbia, vendem-miatrice semovente; malattie da sovraccarico degli arti superiori: tendiniti e sindrome del tunnel car-pale, ecc.Sono comunque indennizzabili dall’Inail anche le malattie non pre-senti nella tabella di Legge: in tal caso, però, il lavoratore deve di-mostrarne l’origine lavorativa, vale a dire che la malattia si è verificata a causa e nell’esercizio del lavoro svolto. Data la complessità della materia è necessario che in caso di sospetta malattia professionale gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici del patronato EPACA. Gli operatori forniranno tutta l’assi-stenza necessaria, provvedendo in primo luogo ad inviare tempestiva-mente la denuncia all’Inail, al fine di evitare la perdita dei benefici economici e offrendo al contempo un servizio gratuito di consulenza medico legale qualificata.

Salu

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Via C. Botta, 4 - 14015San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146cell. 336.253369

S. DamianoCisternaCelle EnomondoFerrere

Econ

omia

Settore cerealicolo: salgono i prezziI mercati internazionali delle materie prime sono in fibrillazione

Il Servizio Economico regionale di Coldiretti evidenzia che i prez-zi internazionali delle materie

prime destinate all’alimentazione zo-otecnica hanno fatto registrare con-sistenti rialzi. Nel corso della setti-mana dal 4 all’8 giugno, sulla piazza di Chicago, il prezzo dei semi di soia è aumentato del 4,9% (311,33 €/t), mentre il prezzo del mais in granella è cresciuto del 7,2% (121,83 €/t). Andamenti positivi hanno caratteriz-zato anche le piazze europee di Rot-terdam, con la soia quotata 461,34 €/t (+4,3%) e il mais a Bordeaux a 210,5 €/t (+0,7%). In controtenden-za, rispetto alle altre piazze, il mais ad Udine (188 €/t), che registra una contrazione delle quotazioni del 2,6%. Invariato l’orzo a Venezia (237 €/t). Previsioni di produzione mon-diale di frumento tenero: le previ-sioni per l’annata agraria 2012/2013, indicano una flessione produttiva mondiale del 2,4% rispetto alla precedente. I cali interesseranno l’Argentina, l’Australia, le 12 Repub-bliche dell’ex Unione Sovietica, la Russia, l’Ucraina e, sia pure in misu-ra più contenuta anche l’Unione Eu-ropea. In aumento invece la produ-zione di USA, Canada, Cina e India. Gli stock iniziali di frumento saran-no di circa 197 milioni di tonnellate sostanzialmente analoghi a quelli della precedente annata agraria. La domanda globale sarà in flessione per quanto riguarda l’alimentazione animale, mentre aumenteranno gli usi industriali. Complessivamente si

prevede un calo della domanda glo-bale dell’1%. Per quanto riguarda la produzione mondiale di mais, le previsioni per la stagione 2012/13, aggiornate al mese di giugno, indi-cano una produzione di 949,93 mi-lioni di tonnellate, in aumento rispet-to all’anno passato del 9%. I raccolti dovrebbero aumentare in tutti i paesi maggiori produttori. Gli stock inizia-li a livello mondiale saranno di circa 127,6 milioni di tonnellate, in aumen-to del 2,5% rispetto alla preceden-te annata. La domanda mondiale di mais è prevista in forte aumento (+6% circa) causato da un incremen-to della richiesta per l’alimentazione animale e la produzione di etanolo. Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, ci si attende un lieve ribasso delle quotazioni.Per quanto riguarda la produzione mondiale di orzo, i raccolti mondiali dovrebbero aumentare dell’1,3%. Gli incrementi si dovrebbero regi-

strare negli USA, in Canada, Russia e Unione Europea. In calo la produ-zione di Australia e Ucraina. Secon-do l’International Grain Council sono stabili gli stock iniziali. E’ previsto un aumento della domanda per la man-gimistica e per gli usi industriali.Produzione mondiale di soia: le previsioni per la stagione 2012/13, aggiornate al mese di giugno, in-dicano una produzione di 271,03 milioni di tonnellate per la stagione 2012/13, con un incremento produt-tivo a livello mondiale del 14,6%. Fa eccezione una flessione produttiva prevista in Cina. Purtroppo gli stock mondiali iniziali dovrebbero essere inferiori del 24% circa rispetto all’an-nata precedente, infatti passano da 70 milioni di tonnellate a circa 53,36 milioni di tonnellate. La domanda dovrebbe aumentare del 4% soprat-tutto a causa di un incremento della richiesta per l’alimentazione anima-le.

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LA FORMAZIONE IN AGRICOLTURA

L’INIPA Piemonte, l’Istituto Nazio-nale di Formazione Professionale in Agricoltura, di emanazione della

Coldiretti di Asti, chiude il biennio 2010 / 2012 in maniera molto positiva, avendo formato in maniera completa, nelle varie tipologie di corsi, 2.363 persone, per un totale di 91 corsi. Varie le tipologie degli argomenti trattati in questo biennio che, provando a riassumerle, si possono così sintetizzare (i numeri si riferiscono alle per-sone che hanno portato a termine la for-mazione): Patentini per acquisto e distri-buzione fitofarmaci - RILASCIO, 467; Patentini per acquisto e distribuzione fito-farmaci - RINNOVO, 632; Corsi per Datori di Lavoro – Formazione RSPP (F.A.I.L.A.), 59; Corsi per Datori di lavoro- Formazione primo soccorso (F.A.I.L.A.), 48; Corsi per Datori di lavoro – Aggiornamento RSPP

(F.A.I.L.A.), 38; Corsi per lavoratori stranieri (Piano Formativo sicurezza), 45; Corsi per datori di lavoro, coadiuvanti e dipendenti (Piano Formativo Sicurezza), 69; Accom-pagnamento personalizzato per insedia-mento giovani (Mis. 111.1.A), 46; Inglese Tecnico per marketing e accoglienza (Mis. 111.1.A), 46; Aggiornamenti su normati-ve vitivinicole (Mis. 111.1.A), 33; Sviluppo delle conoscenze informatiche e del web (Mis. 111.1.A), 26; Lo sviluppo agricolo nell’attuale congiuntura economica (Mis. 111.1.A), 41; Gestione agronomica e mec-canizzata del noccioleto (Mis. 111.1.A), 12; L’autocontrollo igienico/sanitario in cantina, nel settore lattiero/caseario, nel-la trasformazione e somministrazione dei prodotti e negli agriturismi (Mis. 111.1.A), 158; Vinificazione e valorizzazione dei vini di qualità, la degustazione del vino (Mis.

111.1.A), 54; Corso per operatore agritu-ristico (Mis. 111.1.A), 27; Formazione alla sicurezza di macchine ed attrezzature agri-cole (trattori, motosega, muletti, piattafor-me elevabili) (Mis. 111.1.A), 529; Corso di accreditamento regionale alle fattorie didattiche (Mis. 111.1.A); 22; Agricoltura sociale, agritata e agriasilo (Mis. 111.1.A), 11; TOTALE 2.363.Aspettando la fase autunnale, dove gli ar-gomenti previsti dalla Mis. 111.1.A della Regione Piemonte riguarderanno le “Nuo-ve sfide Health Check” (cambiamenti climatici, gestione delle risorse idriche e biodiversità), l’INIPA di Asti ha in program-ma 35 corsi delocalizzati in tutta la provin-cia, di cui si allega il sottostante modulo di adesione da compilare e far pervenire presso i nostri uffici zona o presso l’ufficio provinciale.

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