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A tutta birra! Michele Cognetti nel suo piccolo Birrificio, sorride con il malto tra le mani. La storia del biologo Michele Cognetti: dopo anni di formazione in Italia e all’estero, oggi è il primo birraio di Trinitapoli . Idee in fermento Intervista a Michele Cognetti PERIODICO D’INFORMAZIONE CHE ESCE QUANDO DEVE copia gratuita ANNO VIII n. 04 GIUGNO 2012 NELL’INSERTO Foto: F. Mele

Il Peperoncino Rosso Giugno 2012

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A tutta birra!!

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A tutta birra!

Michele Cognetti nel suo piccolo Birrificio, sorride con il malto tra le mani.

La storia del biologo Michele Cognetti: dopo anni di formazionein Italia e all’estero, oggi è il primo birraio di Trinitapoli.

IdeeinfermentoIntervista a Michele Cognetti

PERIODICOD’INFORMAZIONE

CHE ESCE QUANDO DEVEcopia gratuita

ANNO VIII n. 04GIUGNO 2012

NELL’INSERTO

Foto:

F. M

ele

LUIGI PANZUTOSegretario Politico del SEL

elle ultime settimane l’argomentopolitico più dibattuto a Trinitapoliè sicuramente l’aumento del 50%

della tariffa sulla nettezza urbana.Molti cittadini hanno ricevuto un

duro colpo per le loro tasche in virtù diquesto aumento spropositato.

Ma a cosa serve aumentare di bottola Tarsu? Quali miglioramenti sonostati apportati al servizio? E su qualebase è stata calcolata la tariffa?

I Consiglieri Comunali Tarantino,Storelli e Lamacchia sono scesi in piaz-za tra i cittadini per spiegare chel’aumento della Tarsu è illegittimo poi-ché calcolato su numeri sbagliati.

Non solo, poiché i loro richiami equelli dei consiglieri Piccinino e Brandisono rimasti inascoltati hanno decisodi convocare un consiglio comunaleche trattasse appunto dell’argomentoTarsu.

Come segretario politico ma soprat-tutto come cittadino di Trinitapoli hoassistito all’intero consiglio per com-prendere le ragioni dell’aumento spro-positato e per capire se vi erano lecondizioni per un confronto tra la posi-zione delle opposizioni che ritengonoillegittimi gli aumenti e quelle dellamaggioranza.

Sono rimasto mio malgrado delusoperché nulla è stato chiarito!

Ho vissuto dei momenti tragi-comici che cerco di riassumere ai lettoriper immagini:

La prima immagine tragica è quelladi una maggioranza che discute di au-mento della Tarsu con l’assenza in aula,voluta o casuale, dell’Assessore al Bi-lancio.

La seconda immagine comica èquella di una consigliera di maggioranzache fa un’interrogazione all’Assessoreal Bilancio chiedendo delucidazionisulla Tarsu. Non capisco come fa una

consigliera di maggioranza che dovreb-be essere aggiornata sull’attività dellaGiunta che lei sostiene a cadere dallenuvole su certi argomenti così impor-tanti. Non capisco che senso ha inter-rogare una persona assente.

La terza immagine tragica è quelladell’Assessore all’Ambiente che nellasua relazione invece di spiegare ai con-siglieri di opposizione, all’intero consi-glio e alla cittadinanza le ragionidell’aumento spropositato e ingiustifi-cato della Tarsu ha perso quasi tutto ilsuo tempo nella lettura di un interventoscritto teso solo ed esclusivamente adelegittimare il Consigliere Regionaledi Sel Arcangelo Sannicandro reo diaver esposto la sua posizione politicain un pubblico comizio che, mi riferi-scono, l’Assessore non ha nemmenoascoltato con le sue orecchie perchéassente da Trinitapoli. Nulla ha dettosulla Tarsu! Non è stata data alcunagiustificazione sul perché degli aumentiné tantomeno si è capito se la tariffaapplicata è confacente a quanto stabilitodall’azienda SIA (l’azienda che cura ilservizio di nettezza urbana del Comune)o se la delibera dell’Assessore Di Be-nedetto contiene aumenti arbitrari.

Ma non finisce qui!A domande precise per chiarimenti

tecnici a proposito degli aumenti fatteda parte dell’opposizione l’Assessore,forse più impegnato a fare demagogiapolitica piuttosto che discutere del pro-blema serio degli aumenti per i cittadini,ha preferito tacere e avvalersi dellafacoltà di non rispondere. Si è elusiva-mente limitato a dire come nel famosofilm “I basilischi” la risposta fra tregiorni!

La quarta immagine tragica è quelladi un Sindaco che a mo di avvocato,forse per deformazione professionale,si rivolge all’opposizione e dice ora vismonto tutte le vostre teorie e si avven-tura in una lettura pasticciata di dati edi delibere che fa e disfa a suo piaci-mento.

Invita l’opposizione e i cittadini diTrinitapoli che ritengano illegittimi gliaumenti a fare causa al Comune! At-teggiamento singolare di una gravitàinaudita. Non ho mai ascoltato un Sin-daco invocare le vie giudiziarie controil suo ente!

Inoltre con il solito fare spavaldoafferma che si poteva discutere dellaTarsu se i consiglieri non fossero andatiin piazza. Ma in base a quale concezionepolitica un Sindaco vuole vietare a deiConsiglieri Comunali di discutere lequestioni amministrative con i cittadini?Quale grave delitto hanno commessoi Consiglieri di opposizione nel rendereconsapevole la popolazionesull’illegittimità di un atto? Qui non sitratta di scuola elementare, qui siamoproprio alla base primordiale dell’agirepolitico.

La quinta desolante immagine èche accanto allo spettacolo che andavain scena in aula, c’era lo spettacolo chealcuni cittadini seduti tra il pubblicomettevano in scena con accuse e insultinei confronti dei consiglieri comunali,minacce e ingiurie nei confronti di altricittadini. Insomma gli atteggiamentitipici di una clack faziosa che segue ilSindaco e la sua maggioranza fin dalprimo consiglio e che, lungi dal com-prendere gli argomenti in discussione,siedono tra il pubblico con lo scopoprimario di insultare, denigrare e pro-vocare.

La cosa grave e che tutto ciò avvie-ne sotto lo sguardo compiaciuto delSindaco e le ilarità di noti dirigentipolitici che fanno parte della maggio-ranza di centro-destra.

L’ultima desolante immagine è chenel marasma generale, con la mancanzadi volontà di confronto, nello scadimen-to totale dei valori della democrazia siperde di vista l’obiettivo comune, nonsi affrontano con serietà i problemi diTrinitapoli e a rimettere sono sempre icittadini.

puoi leggere il bimestralecartaceo su:

www.ilpeperoncinorosso.it

Blog on-linewww.ilpeperoncinorosso.it

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Rosa Tarantino

FOTO DI:Autori vari

2giugno 2012

anno VIII numero 4GIUGNO 2012

La tragicommedia chiamataConsiglio Comunale

N

Bruciata una preziosa occasione di spiegare con dati chiari le ragioni di un aumentoingiustificato della TARSU. Il sindaco ha preferito aggredire l'opposizione che,in base al suo concetto di democrazia, deve solo zittire o applaudire

3giugno 2012

LUCIA SCIOTTI

icono che la Politica sia come ilrapporto tra due giovani fidanzati:si litiga ed un minuto dopo ci si

scorda d’aver litigato. Poi, si dice anche,che i giovani nell’era dei “mass media”soffrano una certa disaffezione dallavita politica locale. Ma se un giovaneuna sera decidesse di sfatare questi mitie volesse assistere ad un ConsiglioComunale del proprio paese, che con-clusioni ne trarrebbe al riguardo? Agiudicare da quanto accadutonell’ultima seduta consiliare tenutasinel Palazzo di Città, non si può certodire che le “amnesie” post-litigata po-litica manchino, né che la disaffezionedalla cosa pubblica sia del tutto ingiu-stificata. Pensare che la gestione dellacosa pubblica possa sfociare nell’offesapiù umiliante, come l’imprecazione dalpubblico (un certo pubblico) contro laConsigliera Tarantino, la quale altronon fa se non il suo ruolo di opposizio-ne, o come il paragone del sindaco trai suoi colleghi consiglieri di opposizionee la “capra” inveita da Sgarbi, tutto ciòlascia a dir poco sbigottiti i Trinitapo-lesi, neofiti dei giochi e delle beghepolitiche rivenienti da un passato ri-membrato o dimenticato in baseall’occorrenza.

Ma chi pensava di andareall’adunanza consiliare per comprende-re le ragioni di quell’ormai famoso“errore” tra gli 84 e i 107 euro nelladeterminazione della Tarsu fatta pagareai cittadini, non solo non ha la rispostache attendeva, torna a casa quandoormai è notte fonda con un nuovo in-terrogativo in mente: ma cosa volevadire il Consigliere Albore con la storiaesposta durante la sua dichiarazione divoto sul cavallo che perde il suo fanti-no? Sarà forse la corsa del cavallo a farsfuggire ai Consiglieri di maggioranzala risposta?

“Giovanisbigottiti”dal ConsiglioComunale

D

on determinazione n. 53 del 14/6/2012sono stati aggiudicati lavori di puliziae disinfezione della fogna bianca alla

ditta EDILBAT di Giuseppe Tiritiello perla somma di euro 9.589,25 (iva compresa)che ha offerto un ribasso del 45%sull’importo a base d’asta di euro13.500,00+500 per oneri di sicurezza. Han-no partecipato n. 18 ditte.

Con determinazione n. 23 dell’8 giugno2012 si è deciso di utilizzare la somma di

200 euro per i festeggiamenti del centenariodella concittadina D’AMBRA MARIA,nata a Trinitapoli l’11 giugno 1912.

Con determinazione n. 80 del 12 giugno2012 si sono affidati i lavori di“CAMPAGNA DI SCAVI ARCHEOLO-GICI DI TRINITAPOLI” alla ditta A.R.A.,in seguito al finanziamento ricevuto dalministero dell’Economia e delle Finanze il28 ottobre 2010 di 40.000 euro.

Dall’albo Pretorio di Trinitapoli

RIQUALIFICAZIONE QUARTIERE UNRRA CASAS:Rifacimento strade, marciapiedi, pubblica illuminazione,verde Urbano, ludoteca e centro sociale + recupero 100 appartamenti ............................................4.700.000

URBANIZZAZIONE ZONA ARTIGIANALE (P.I.P.) .................................................................................2.464.203

PROGETTO CAMELOT: COSTRUZIONE CENTRODESTINATO ALL’ACCOGLIENZA/RESIDENZADI PERSONE DIVERSAMENTE ABILI SENZA FAMIGLIA ....................................................1.350.000

DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE PALESTRASCUOLA ELEMENTARE “PADRE LEONE” ................................................................................................................800.000

RIQUALIFICAZIONE PIAZZA S. STEFANO ...............................................................................................................450.000

ACQUISTO E RECUPERO MASSERIA SCAROLAPER CREAZIONE DI UN CENTRO DI ACCOGLIENZA ........................................................................350.000

PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE MERCATOCOPERTO DI VIA PISA .........................................................................................................................................................................................100.000

PROGETTO PER L’EFFICENTAMENTO ENERGETICODELL’EDIFICIO SCOLASTICO AGAZZI ..........................................................................................................................950.000

MUSEO: SISTEMAZIONE 1° PIANO, COPERTURA ATRIORESTAURO CORO AUDITORIUM DELL’ASSUNTAE IMPIANTO PER LA TRADUZIONE SIMULTANEA (150 CUFFIE). ...........................600.000

COMPLETAMENTO AREA MUSEALE LOCALISCUOLA MEDIA VIA CAVALLOTTI+ CENTRO SERVIZI PARCO IPOGEI .......................................................................................................................................600.000

PROGETTO VIDEO SORVEGLIENZA ....................................................................................................................................140.000

PROGETTO IO GIOCO LEGALE.......................................................................................................................................................180.000

PROLUNGAMENTE VIA PUZZACCHIO ............................................................................................................................400.000

TOTALE ...................................................................................................................................................................................................................................13.084.203+ RECUPERO ICI DA ATISALE ................................................................................................................................................ 800.000

TOTALE ...................................................................................................................................................................................................................................13.884.203

L’eredità dimenticataOpere già progettate, finanziate dalla Regione Puglia (98%) e appaltateche il sindaco di Feo ha ereditato dai sindaci Barisciano e di Gennaro

C

4giugno 2012

Parole sottovuotoIl corso di teatro ideato da Rosa Tarantino e promossodalla GlobeGlotter, dedicato al valore della parola

ROSA TARANTINO

e parole sottovuoto sonoquelle a lunga conserva-zione, le parole che

manteniamo in un barattoloben sigillato perché non sisciupino e che tiriamo fuorisolo al momento opportuno,certi che, una volta messefuori, non verranno contami-nate dall’esterno.

Così, si spiega il titolo“Parole sottovuoto”, il corsodi teatro promosso dallaGlobeglotter e che ho con-dotto nella sede di Libriamo,in Via Cairoli a Trinitapolida febbraio a maggio 2012.

Durante tutto il labora-torio, i 14 partecipanti hanno“liberato” sostantivi, verbi,avverbi e nomi propri. Alcu-ni di essi, sono stati messifuori in una sorta di“rigurgito” catartico; altri,

accompagnati con garbo.Tutti conservati e alla finepronunciati. Alessia, Cinzia,Enza, Felicia, Marilena, Ma-rilia, Mauro, Paky, Pasquale,Rosetta, Sabino, Titti, Tere-sa e Valeria hanno infinetrovato la loro parola e im-bottigliata come si fa con lemigliori conserve.

Al termine del corso,dieci di loro sono stati pro-tagonisti del Cortometraggio“Parla come mangi” . Lastoria è surreale e romantica.Scritto da Raffaele Tede-schi, per la regia di MichelePinto, il cortometraggio èstato affidato alla MorpheusEgo Kinema di Ruvo con laquale la Globeglotter avevagià collaborato in passato.

Parla come mangi,questo il titolo del corto,verrà presentato nell’ambitodi Libriamo 2012 (dal 5 al7 ottobre).

Ecco alcune loro impressioni“a caldo” sull’esperienza fatta:

Gli allievi del corso teatrale Parole sottovuoto.

Un momento fondamentale dell'ultima serata del corso: le parole messe nei barattoli.

TERESA: Frequentareil corso di teatro Parole sot-tovuoto è stato per meun’esperienza liberatoria.Durante gli esercizi che, divolta in volta, sono statifat t i mi sono sent i taun’altra persona. Non mi-gliore o peggiore, sempli-cemente diversa. Può dav-vero un corso di teatroaiutare a svincolarsi da le-gami inibitori e riuscire afarci volare? Penso di sì,se riesce a farci librare inalto e a condurci in mondidove esiste la libertà: liber-tà di esprimersi e di sognaremondi in cui i sentimentisono ancora puri e ci per-mettono di giocare comebambini. Se il corso ha aiu-tato noi corsisti a riscoprirequalità dimenticate da tem-po, perché non rifarlol’anno prossimo? Magaripartecipando con maggiore

consapevolezza, autostimae sicurezza in noi stessi.

PASQUALE: Nellavita ci sono parole che van-no gridate, tante sussurrate,molte taciute. Con il corsod i t e a t r o “ P a r o l esottovuoto” la GlobeGlotterha voluto perseguire unoscopo: salvaguardare le pa-role dall’incuria e dagli abu-si quotidiani. Questo corsoè stato una cura sia per ilcorpo sia per la mente, inquanto ha consentito a cia-scuno di noi, di conosceremeglio il proprio corpo, disaper riconoscere quello de-gli altri attraverso il tatto el’olfatto, di rispettare glispazi altrui. Il corso è statoun percorso ricco di sorpre-se, tra cui la partecipazioneallo spettacolo teatrale“Amori” e la realizzazionedi un cortometraggio.

L

5giugno 2012

Un’allieva mentre sceglie accuratamente la parola da “conservare”.

Backstage di Parla come mangi, il cortometraggio girato con gli allievi del corso di teatro.

MARILIA: Teatro…Sembra una di quelle pa-

role utilizzate da chi si vuoleatteggiare a cultore delle no-bili arti ispirate dalle Muse;magari impastata in boccainsieme ad altri termini di uncerto effetto e che dannoall’oratore un’aria più erudita.

Nonostante la mia sma-nia di recitazione - memoredei personali trionfi scolasticie decisa a voler riprenderedopo tre decadi di inattività - fino a non più di tre mesi fa,ne ero convinta anche io.

Così, alle soglie dei fati-dici …anta, ho sfidato questoluogo comune, affrontando ilTeatro come protagonista.

Riguardo all’esperienzadiretta… riesco a dare l’idease confesso che il gruppettodi “sedicenti attori” di cui,con estremo orgoglio, facciopa r t e s t a a s s i l l andol’insegnante a perpetrare gliincontri negli anni a venire?E che nonostante la severitàdella “Maestra”, lo sfinimentofisico e le bacchettate (meta-foriche), il pensiero di sfalda-re un gruppo di perfetti estra-nei che nel corso dellesettimane hanno imparato aconoscersi, apprezzarsi, fidar-si e condividere, diventandosolidamente uniti, causa pro-fonda tristezza? E che imma-ginare di non poter più“giocare” a sfidarsi in garesurreali, a ridere e piangerein un passaggio impercettibi-le, a chiudere gli occhi e farsiguidare da una mano amica,ballare e urlare, abbracciarsie spingersi, ridere e condivi-dere lascia un vuoto difficil-mente colmabile nel mio ani-mo?

E infine, questa confes-sione riesce a rendere com-prensibile cosa sia stato perme, per noi, il corso di Tea-tro?

No? L’unica soluzioneper poter capire davvero, èvivere l’esperienza in manierairrazionale, abbandonandosialla sola percezione dei sensi.

ENZA: l’esperienza èstata straordinaria, piena diemozioni, volete sapere unadelle parole che ho semprescritto alla fine degli incontri?“DIVERTIMENTO”. Sì, èstato meglio di un vestito nuo-vo, meglio di una pizza calda,

meglio di una partitadell’Italia, meglio di una co-lazione con la marmellata diarance… meglio di tutto! Per-chè voi siete il meglio.

VALERIA: I nostri cor-pi in cerchio. Le mani. Gliocchi. Gli odori che ricono-sco. Le passeggiate nello spa-zio. Se sei al buio ti guido io.Il mostro che c’è in noi.L’amore che ha mille forme...e questa è quella che mi per-mette di dire "Mi sto spec-chiando in te e, guarda unpo’, in te c’è un po’ di me.Per sempre.

Grazie, ché le parole so-no sottovuoto... ma le emo-zioni no :)

SABINO: Mi sono tuf-fato in questo corso di teatrosenza sapere cosa avrei dovu-to aspettarmi, se non che avreiimparato le prime nozioni del-la recitazione e della dizione.Il primo giorno eravamo ungruppo scollegato di personecon un interesse in comune,l’ultimo giorno eravamo ungruppo. L’aver affrontato in-sieme le difficoltà tecniche el’imbarazzo che nascono inquesto tipo di attività credosia stato il collante che ci hatenuto uniti e che ci ha guida-to fino al cortometraggio.Emozionatissimi abbiamo su-perato anche quello: tre gior-nate di riprese e risate. Restaadesso la felicità di aver par-tecipato e un po’ di nostalgia.

PAKY: Quando ho ini-ziato il corso di teatro di unacosa sola ero certo: sarebbestata una esperienza che miavrebbe aiutato a crescere.Ora posso dire che questaesperienza è stata fondamen-tale e stupenda, perché hoavuto la possibilità di cono-scere delle persone stupende,favolose nella loro unicità.Ed è anche grazie a loro e allanostra insegnante se ho potutoconoscere meglio me stesso,prendere contatto con unaparte di me “inesplorata” eimportante. Il cortometraggioè la “ciliegina sulla torta” diquesta mia prima esperienzacon il teatro, e mi ha permessodi incontrare il mio “alterego”! Grazie a tutti i ragazzie grazie Rosa! :)

6giugno 2012

L’assessore Di Fidio ha addebitato ai precedenti amministratori la responsabilità di non aver attiratoimprenditori forestieri poiché la zona per gli insediamenti produttivi di Trinitapoli è lontana dalla 16 bis

Ubicazione della zona P.I.P.

ANTONIETTA D’INTRONO

iconoscendo alla fa-miglia dell’assessoreGiacinto Di Bene-

detto l’ulteriore somma diEuro 183.342,03 perl’esproprio del terreno inz o n a a r t i g i a n a l eall’incrocio tra la Trini-tapoli Mare e la provin-c i a l e p e r F o g g i a ,l’assessore Eugenio Di

Fidio per distoglierel’attenzione dal fatto cheaveva generosamente ri-nunciato ad appellarsi con-tro la sentenza di primogrado, ha pensato bene diinveire contro il passato.

Ha addebitato ai pre-cedenti amministratori laresponsabilità nientepopo-dimeno che le aziende chesi stanno insediando nonsiano di imprenditori fore-stieri ma soltanto di“casalini” e che ancora og-gi non tutti i lotti siano

stati richiesti.E se lo spiega così:

“quell’area è lontana datutte le arterie stradali dicollegamento, che ci sonodelle difficoltà oggettiveper quella zona”.

E aggiunge: “a nostroparere c’erano altre areeche potevano essere sfrut-tate per questo tipo di in-tervento. C’è tutta la zonaa ridosso della più grandearteria stradale che è la 16

bis che insiste sul territoriodi Trinitapoli e poteva es-sere sfruttata, ad esempio”.

E conclude, rivelando,che l’assessore Tedescosta lavorando ad un nuovostrumento urbanistico checorregga quelli che chiamagli errori del passato, spo-stando la zona P.I.P. a ri-dosso della 16 bis, cioè percapirci, intorno all’aziendadell’assessore Di Benedet-to.

Giova a questo puntofornire all’improvvisato

assessore alle attività pro-duttive alcune informazio-ni che lo aiutino a capiredi che cosa stia parlandoe soprattutto gli evitino disproloquiare.

1. La zona per la rea-lizzazione del Piano pergli Insediamenti Produttivi(P.I.P.), altrimenti nota co-me zona artigianale, fu in-dividuata ad est della sta-tale per Foggia perchéquell’area, essendo aggre-

dita dalla salsedine non erap i ù i d o n e a p e rl’agricoltura.

Detto per inciso, lostesso criterio fu seguitoper l ’ individuazionedell’area per il Piano diZona per l’edilizia econo-mica popolare (legge167/62).

E che tale ubicazionenon fosse sbagliata lo di-mostra il fatto che mentreil PIP stentava a decollare,intorno a quell’area nelpassato e ancora oggi si

sono già insediate numero-se piccole aziende.

Lo stesso discorso valeper la zona industriale areaad ovest della statale perFoggia già individuata nelpiano di fabbricazione del1972.

Ed è stato grazie aquegli strumenti urbanisti-ci e non solo che i titolari di quella azienda hannogoduto di cospicui finan-ziamenti pubblici (di un

miliardo e mezzo di vec-chie lire ha, per esempio,f r u i t ’ l ' a z i e n d adell’assessore Di Fidio).

2. La scelta dell’areaavvenne nel 1975 quandola 16 bis non esisteva an-cora ma era già aperta altraffico l’autostrada Bolo-gna-Taranto con i casellidi Cerignola, Canosa edAndria.

3. Il costo di espropriodell’area è certamente lie-vitato nel tempo perché lalegislazione in materia di

indennizzo è evoluta as-sumendo i valori di mer-cato come parametro.

4. Ciononostante ilcosto dei lotti è stato de-terminato dalle passateamministrazioni con ge-nerosità evitando di gra-vare sui bilanci delleaziende artigiane onerifinanziari per urbanizza-zioni che provvidamentefurono assunti dalla Re-gione.

5. Il PIP fu progettatoper soddisfare la richiestadi suoli degli artigianicasalini che in epoca difloride prospettive di svi-luppo aspiravano ad in-grandire i loro laboratorima erano schiacciati dallarendita fondiaria. Il PIP,perciò, non fu inventatoper i forestieri come au-spica l’assessore Di Fidio,ma soprattutto per aiutaregli artigiani casalini nondisdegnando ovviamentecontributi esterni.

Per quanto riguardal’intento di spostare laz o n a P I P i n t o r n oall’azienda dell’assessoreGiacinto Di Benedetto efamiglia, facciamo pre-sente all’improvvisatoassessore che, a prescin-dere di altre più serieconsiderazioni non èspostando la zona PIP diqualche chilometro che sene assicura lo sviluppo.

Le ragioni della crisieconomica non risiedononella ubicazione del PIPma in ben altro.

In ogni caso attendia-mo di vedere come questoassessore con questa cul-tura economica e conquesta conoscenza delterritorio e della storiaamministrativa di Trini-tapoli, saprà riparare aquelle che chiama le sceltesbagliate del passato.

Un anno è già volatovia.

L’assessore Eugenio Di Fidio (indicato dalla freccia) ritratto durante una manifestazione pubblica.

R

La zona per la realizzazione del Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.), altrimenti nota come zona artigianale, fu individuataad est della statale per Foggia perché quell’area, essendo aggredita dalla salsedine non era più idonea per l’agricoltura.

ANTONIETTA D’INTRONO

opo un anno dalle ele-zioni il sindaco ha sen-tito il bisogno di

tenere un pubblico comizio.Tutti si aspettavano un

rapporto ragionato e com-pleto su quanto realizzato esoprattutto sulle prospettivefuture del nostro comune.

Nessuno si aspettava diassistere, invece, ad un co-mizio rabbioso, insultanteper intenderci stile NicolaDi Feo, tutto teso semplice-mente a giustificarel’evidente precoce fallimen-to della sua gestione. Addi-rittura patetico il tentativodi chiamare in causa la pas-sata amministrazione.

Ha voluto la biciclettama non vuole pedalare esoprattutto pretende che lestrade siano tutte in discesa.Ignora quanto sia stato duroper i suoi predecessori riu-scire a dotare il nostro paesedi tutte le attuali infrastrut-ture. Una fatica che gli èstata risparmiata e di cuideve ringraziare le vecchieamministrazioni di frontealle quali deve togliersi ilcappello.

Finora ha dimostratosolo di saperle sparare gros-se e di non avere alcunaidea per il futuro del nostropaese.

Per quanto tempo anco-ra ritiene di distribuire aicittadini solo bolle di sapo-ne?

Bisogna pedalare

7giugno 2012

Gli amministratori dovrebbero dedicareil loro tempo al presente e al futuro

D

Importi mutui al 31/12/2011 per le opere giàrealizzate: 17.995.299,00 euro. Rata annuale inpagamento e garantita: Euro 1.867.167,31 su untotale di entrate di Euro 8.200.000,00 circaCampo BocceStrade comunaliSistemazione strade comunaliRecinzione PalazzettoCompletamento Liceo pedagogicoEspropriCompletamento impianti sportiviCampo di calcetto, Via Reggio CalabriaStrade urbane VII lottoCostruzione loculi IV lottoStrade urbane IX lottoUrbanizzazione zona artigianaleAmpliamento cimiteroViale Vittorio VenetoVilla Papa GiovanniApertura Via IsonzoMuseoRisparmio energetico (pubblica illuminazione)Debiti per espropriAsilo nidoNuova palestra Scuola elementare “Padre Leone”

Egregio sindaco, i mutui sono garantiti!

ANTONIETTA D’INTRONO

on c’è occasionepubblica o privata,ordinaria o solenne,

in cui sindaco, assessori econsiglieri di maggioranzanon lamentino in coro ilpeso dei debiti che gravanosul bilancio comunale. Im-pedendo non sappiamoquali altri interventi. Omet-tono maliziosamente, co-storo, di chiarire che non

si tratta di debiti per la spe-sa corrente (per esempiocontributi per festicciolevarie o in favore di MariaDe Filippi) ma di debitiper mutui contratti per larealizzazione di opere pub-bliche ed interventi infra-strutturali di indubbia uti-lità. Dovrebbe esserefacilmente comprensibile,anche da parte dei nostriamministratori, che il bi-lancio comunale di qualsi-asi comune non consente

di realizzare una operapubblica per così dire incontanti, cioè con le entratedi un solo anno. Anche icomuni, come spesso lefamiglie per costruire unacasa o acquistare un terre-no, sono costretti a ricor-rere alle banche. E queste,lo dovrebbero sapere, con-cedono il credito solo apersone solvibili e dotatedi garanzie. Come appuntogli ex amministratori diTrinitapoli.

Piazza Municipio by night, ripavimentata negli anni 80 e re-illuminatanegli anni 90.

La villa "bianca": un'opera del 1984 rimodernata nel 1995.

Non sono debiti per la spesa corrente ma mutui per larealizzazione di opere pubbliche ed interventi infrastrutturali

N

Rispettare il passato

8giugno 2012

L’attuale amministrazione ha avuto la fortuna di succedere ad una generazione di amministratoriche ha affrontato e superato le carenze strutturali più importanti

LÈ ormai dalla fine degli anni 80 che il nostro paese è dotato di 3plessi di scuola materna e di quattro plessi di scuola elementare.Né furono dimenticate le palestre. Attualmente si sta ricostruendoquella di Via San Pietro colpita da crisi strutturale. Abbiamo ancheun bell’edificio per il Liceo e v’è stata costruita una nuova scuolamedia in Via Pirandello con annessa palestra avendo destinatola vecchia sede a museo. E accanto a questo un Auditoriumricavato da una vecchia chiesa di proprietà del comune: l’unicoluogo comunale esistente per incontri e dibattiti pubblici.

Zona Umida.

ARCANGELO SANNICANDRO

e continue e generi-che lamentazioni delsindaco e della giun-

ta di fronte a non meglioprecisate difficoltà delpresente, suscitano senti-menti di incredulità e distizza.

Possibile che costoronon si rendano conto diquanto siano stati fortu-nati a succedere ad unagenerazione di ammini-stratori che, affrontandoe superando ben più gravie diffuse difficoltà, harisparmiato loro dure fa-tiche e grandi angosce?

Oggi alla porta delsindaco non bussa piùuna assillante direttricedidattica per ricordarmiche gli alunni facevanoil doppio turno (così co-me alla scuola media) eche mancavano del tuttole scuole materne.

È ormai dalla fine de-gli anni 80 che il nostropaese è dotato di 3 plessidi scuola materna e diquattro plessi di scuolaelementare. Sono state

costruite 4 palestre e at-tualmente si sta rico-struendo quella di ViaSan Pietro colpita da crisistrutturale. Abbiamo an-che un bell’edificio per

il Liceo ed una nuovascuola media in Via Pi-randello con annessa pa-lestra avendo destinato lavecchia sede a museo. Eaccanto a questo un Au-ditorium ricavato da unavecchia chiesa di pro-p r i e t à de l comune :l’unico luogo comunaleesistente per incontri edibattiti pubblici.

L’urgenza di un mu-seo fu subito avvertita

dalla mia giunta del 1973dopo i sorprendenti risul-tati della prima campa-gna di scavi finanziatadal comune per le insi-s t e n t i p r e s s i o n i

dell’assessore alla culturaPeppino Filipponio e ri-petuta ancora con succes-so dalle amministrazionisuccessive. Con Bariscia-no e il suo assessore allac u l t u r a A n t o n i e t t aD’Introno si deve la defi-nitiva realizzazione delpolo archeologico. Ab-biamo un palazzo di giu-stizia con annessa casacircondariale e un palaz-zo municipale restaurato

c o m p l e t a m e n t e n e l1987/1988.

Da tempo tutte le viecittadine sono attraversa-te dalla rete di acquedot-to, fognature, rete elettri-ca e gas. Non vi sono poistrade in terra battuta erisultano asfaltate decinedi strade di campagna.

La vendita del gasmetano è a completa ge-stione pubblica assicu-rando lavoro per gli al-l acc i amen t i ad unacooperativa locale ed unricavo annuo di circa350mila euro a sollievodel bilancio comunale.Entrate inesistenti nei bi-lanci di tutti gli altri co-muni pugliesi. In circa20 anni la felice sceltadella mia giunta ha assi-curato al bilancio comu-nale circa 7 milioni diEuro di entrate extratri-

butarie.Per lo sport ed il tem-

po libero possiamo utiliz-zare campi da tennis,campo di bocce, calcettorionale, Palazzetto dellosport, palestre, pista dipattinaggio, campo dicalcio con tribune, spo-gliatoi e pista di atletica,illuminazione per incon-tri in notturna, area di so-sta camper, pista ciclabi-le, percorsi nella zonaumida, torrette per ilbirdwatching, un Centrodi Educazione Ambienta-le in zona Castello (excasetta rossa), due villecomunali e un parco ur-bano su Via Margheritadi Savoia.

La crisi degli alloggisubì un vero colpo con larealizzazione del piano perl’edilizia economica popo-lare (cosidetta zona 167).

Parco archeologico degli Ipogei.

Oltre 450 famiglie hannotrovato alloggio o in casedello IACP o in coopera-tive edilizie o in ediliziasperimentale o in ediliziaconvenzionate.

Il comune contrattòcon le imprese cui cedettei suoli espropriati il prez-zo di 75.000.000 di Lireper un appartamento piùbox più grande giardinocondominiale.

È in fase di realizza-zione la bonifica delquartiere UNRRA CA-SAS, pensata dal sindacoBarisciano di concertocon la Regione Pugliache ha finanziato l’interol’intervento per circa 10miliardi di vecchie lire.

Così come si deve alconcerto del l ’ammi-nistrazione Bariscianocon la Regione Puglia, lacostruzione della vascadi stoccaggio delle acquereflue depurate al servi-zio dell’agricoltura. Ope-ra completamente a cari-co della Regione Pugliaper circa 13 milioni diEuro.

Già ne l 1974 s irealizzò il primo asilo ni-do che oggi ospita il Cen-tro di Riabilitazione mo-torie “Padre Pio”, ed è infase di ultimazione un se-condo asilo nido in ViaMattarella; negli anni èstato anche ampliato, at-trezzato ed abbellito ilcimitero comunale e sonostate alberate vie e piazzecittadine.

Interrompiamo que-sto lungo elenco, lascian-do ai lettori il gusto diarricchirne il contenutocon la propria riflessione.È stato stilato non conintenti autocelebrativi,ma solo per invitare gliattuali amministratori arispettare il passato e adinvitarli a parlare solo do-po aver realizzato qualco-sa.

9giugno 2012

Centro di Educazione Ambientale.

Auditorium dell’Assunta.

PREMESSO• che, con delibe-

ra di Giunta Comu-nale n. 39 del 15/03/2012,sono state approvate letariffe per l’applicazionedella tassa per lo smalti-mento dei rifiuti solidiurbani per l’anno 2012;

• che nello stesso attoè deliberato l’aumento del50% delle tariffe in vigorenell’anno precedente;

• che è s tabi l i toall’83,88 % il tasso dicopertura del costo delservizio con un incre-mento del 9,78% rispettoall’anno precedente;

che il costo previsio-nale del servizio comeriportato nella delibera diGiunta Comunale n. 32del 13/03/2012 è pari a1.600.000;

• che con delibera diGiunta Comunale n. 68dell’11/05/2012 è statarevocata la deliberan.32/12 considerandol’ammontare dell’ecotassapari a 5,00 euro/tonnellatae non 25,82 euro/t comein precedente atto diGiunta;

• che con la stessadelibera n.68/12 si con-sidera, la nuova tariffa dismaltimento 5° lotto di-scarica pari a 107,46 euroinvece che 84,46 euro, per6.689,16 tonnellate adifferenza della prece-dente quantificazione di6.584,32 in eccesso ancherispetto ai dati ufficiali;

• che con delibera n.69dell’11/05/2012 è statarevocata la del iberan.39/12 determinando ilcosto previsionale delservizio pari a 1.542.075con un tasso di coperturadell’87,03% differenterispetto a quello delladeliberazione precedente;

• che la Delibera diG i u n t a C o m u n a l en.68/2012 stabilisce unincremento del servizio di

pulizia e ramazzatura, ri-chiesto dalla S.I.A., di200.000 euro di cui nonsono specificate motiva-zioni, integrazioni, orga-nizzazione del servizio,programmazione;

• che sulla base di que-ste deliberazioni è statoemesso il ruolo Tarsu2012 e inviate ai cittadinidi Trinitapoli le cartelle dipagamento non corrispon-denti al reale costo totaledel servizio di igiene ur-bana;

• che la scadenza dellaprima rata al 31 maggio2012 è stata prorogata al24 giugno 2012;

• che il gettito previstoTarsu 2012 e il relativocosto del servizio sonoparte integrante del Bilan-cio di previsione 2012 an-cora in fase di approvazio-ne;

CONSIDERATO• che “il Consiglio è

l’organo di indirizzo e dic o n t r o l l o p o l i t i c o–amministrativo”, art. 42T.U.E.L (D.Lgs. 18 giu-gno 2000 n. 267); che “ilConsiglio ha competenzalimitatamente ai seguentiatti fondamentali (…) f)istituzione e ordinamentodei tributi, con esclusionedella determinazione dellerelative aliquote; discipli-na generale delle tariffeper la fruizione dei beni edei servizi”, c.2, art 42T.U.E.L. (D.Lgs. 18 giu-gno 2000 n.267);

• che l’istituzione el’ordinamento dei tributiè una competenza esclusi-va del Consiglio comunaleinfatti tale competenza,prevista in via genericadall’articolo 49 del Dlgs507/1993, è da riconoscer-si al massimo organo col-legiale del Comune inquanto nella locuzione «i-stituzione ed ordinamentodei tributi», prevista

all’articolo 32, comma 2,lettera g), della legge142/1990 e confermata dalTesto unico sugli Enti lo-cali, approvato dal Dlgs267/2000, all’articolo 42,comma 2, lettera f), il Le-gislatore aveva inteso rife-rirsi alla regolamentazionedi tutti gli elementi fonda-mentali del rapporto tribu-tario, compresa la determi-nazione della misura e delquantum della prestazione.

VALUTATO• che l’articolo 69 del

D. Lgs. 15 novembre1993, n.507 prevede che“ai fini del controllo dilegittimità, la deliberazio-ne deve indicare le ragionidei rapporti stabiliti tra letariffe, i dati consuntivi eprevisionali relativi ai co-sti del servizio discrimina-ti in base alla loro classi-ficazione economica,nonché i dati e le circo-stanze che hanno determi-nato l'aumento per la co-p e r t u r a m i n i m aobbligatoria del costo ov-vero gli aumenti;

• che l’aumento del

50% della Tassa per losmaltimento dei rifiuti so-lidi urbani (T.A.R.S.U.),a cui si deve aggiungerel’aumento del 12,93% deltasso di copertura del ser-vizio, è da ritenersi ingiu-s t i f i c a t o s e n z aun’indicazione degli ele-menti di costo del servizio,senza una pianificazionee riorganizzazione seriadel servizio di raccolta ri-fiuti;

• che, nel caso dellaT.A.R.S.U., un incremen-to notevole delle tariffedeve corrispondere ad unevidente ed efficace mi-glioramento del serviziodi cui non vi sono dati eanalisi che possano con-fortare questa previsionestante le delibere revocatedi Giunta Comunale n. 32e n.39 del 2012 e le n.68e n.69 del 2012;

• che l'esecuzione del-le citate deliberazionic o m p o r t e r e b b e r ol'esposizione dell'Ente adun vasto contenzioso tri-butario con una indubbiaricaduta negativa sugliaspe t t i pa t r imonia l i

dell'Ente• che l'interesse pub-

blico concreto e attuale èprevalente rispetto a quel-lo alla conservazionedell’atto anche alla lucedegli interessi privati coin-volti;

Richiamato il poteredi annullamento in autotu-tela che consente di ri-muovere gli effetti giuri-dici con effetto retroattivodi provvedimenti inficiatidalla presenza “originaria”di uno o più vizi di legitti-mità posti in essere dallaPubblica Amministrazio-ne;

DELIBERA• di impegnare la

Giunta di procedere in viad i a u t o t u t e l aall’annullamento di tuttele citate delibere di Giuntae adottare tutti i conse-quenziali adempimenti asalvaguardia dei cittadinitrinitapolesi;

• di dichiarare il pre-sente provvedimento im-mediatamente eseguibileai sensi dell’art.134, com-ma 4°, del T.U.E.L.

10giugno 2012

Tarsu: la proposta delle opposizioniProposta di delibera per annullare l’aumento della Tarsu presentata nel consiglio comunaledel 20 giugno 2012 dai gruppi “Vie Nuove” e “Trinitapoli da vivere”

L’aumento del 50% della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (T.A.R.S.U.), a cui sideve aggiungere l’aumento del 12,93% del tasso di copertura del servizio, è da ritenersiingiustificato senza un’indicazione degli elementi di costo del servizio, senza una pianificazionee riorganizzazione seria del servizio di raccolta rifiuti;

P

Eppur fermenta.

GIUGNO 2012

Nella foto.Michele Cognetti a lavoronel birrificio Decimoprimo.

Decimoprimo: la birra “made in Trinitapoli”

ANTONIETTA D’INTRONO

a birra è la prova che Dio ci ama e chevuole che siamo felici” (B. Franklin)Fresche e deliziose come le parole

dello scienziato americano, nella nostra città,da qualche mese a questa parte, abbiamo lafortuna di gustare 3 birre completamente “madein Trinitapoli”. Proprio durante la settimananazionale della Birra Artigianale, infatti, afebbraio scorso, ha ufficialmente inauguratoDecimoprimo, un piccolo birrificio indipen-dente, frutto dell’ingegno e dell’operosità diun giovane biologo trinitapolese, Michele Co-gnetti. Ad incoraggiare il grande passo versola realizzazione del suo progetto, il bando dellaRegione Puglia per il sostegno allo “start up”di microimprese. Si tratta di una delle pochemisure, ancora attive (fino a 400 mila euro)che permette, “non ad una azienda ma ad unprivato cittadino, di uscire dalle difficoltàmettendosi in proprio, una sorta di passaportoverso una svolta esistenziale che può rivelarsirisolutiva soprattutto in tempi di crisi”.

Il birrificio Decimoprimo è una piccola e

operosa azienda che trovate in Via traversadelle Forze Armate (incrocio Via Mare a sini-stra) e che produce birre non pastorizzate, nonfiltrate, rifermentate e affinate in bottiglia o infusto. Proprio in questi giorni, Michele haricevuto i complimenti dai funzionari regionali,recatisi in azienda per i controlli di routine, ehanno citato Decimoprimo tra le imprese nate,dopo l’incentivo regionale, da prendere comeesempio.

Le tre birre prodotte sino ad ora sono la D-Day, la Karibu e la Jouissance.

Ma “in fermento” al birrificio, ci sonoanche le idee. Appena avviati, infatti, “Incontrioltre la schiuma”, un cartellone in itinere perparlare di un libro, assistere ad uno spettacoloe alla fine, ovviamente, gustare prodotti localiaccompagnati con dell’ottima birra ghiacciata.

Oltre che direttamente al birrificio, la birraDecimoprimo si può gustare a Trinitapoli allarosticceria Tre galletti e al Bar Salpi in bottiglia;al Butterfly Cafè, invece, trovate la Karibuanche alla spina.

Il Peperoncino Rosso ha intervistato Mi-chele Cognetti per saperne di più sulla suascelta di investire nella sua città.

Corposa, aromatizzata, buonissima. È la birra tutta trinitapolesedel nuovo birrificio indipendente di Michele Cognetti

Chi l’ha detto che Trinitapoli è un paese per vecchi e che i neo laureati devono scappare altrove?

“L

II

Come nasce il tuo inte-resse per la birra?

Dall’idea alla sua rea-lizzazione, c’è una storiache ha come filo condut-tore la sana passione perl’enogastronomia di quali-tà e per il buon bere. C’èuna storia che unisce que-sta passione alle compe-t e n z e s c i e n t i f i c o -professionali da me acqui-site e maturate, durantetutto il mio percorso acca-demico, professionale eumano. Dalle competenzeformative e professionalimaturate nel corso dei pre-cedenti percorsi professio-nali e di studio, è nata lavolontà di intraprendereun’attività che potessesoddisfare il bisogno direalizzarmi professional-mente e con gratificazio-ne, attraverso la produzio-n e d i u n p r o d o t t oartigianale di qualità.

Creare un piccolo bir-rificio artigianale a Trini-tapoli, nel cuore della sestaprovincia pugliese, è ilfrutto di un’idea che è fer-mentata ed è maturata alungo. Il tempo, come peril buon vino o la buonabirra, ha permesso all’ideail giusto affinamento, af-finché questa potesseprendere contatto con larealtà.

Nel 2005, subito dopoil conseguimento dellaLaurea in Scienze Biolo-giche presso l’Universitàdegli Studi di Urbino“Carlo Bo”, nel periodo diricerca di opportunità dilavoro e/o percorsi di for-mazione, ho effettuato unmaster universitario di se-condo livello (biennale) in"Gestione Intergrata di Si-stemi di Sicurezza e Qua-lità degli Alimenti” pressol’Università degli Studi diBari. La mole di cono-scenze teorico-pratiche ac-quisite nel corso del lungopercorso formativo post-

lauream, mi ha datol’input per allargare i mieiorizzonti in campo pro-fessionale. Il master mi haportato ad effettuare visitepresso numerosissimeaziende italiane impegnatei n s v a r i a t i s e t t o r idell’agroalimentare e adeffettuare uno stage moltoin t e r e s san t e p r e s sol’Istituto Zooprofilatticodi Puglia e Basilicata.Presso la sede centrale diFoggia dell’I.Z.S. di Pu-glia e Basilicata, ho ef-fettuato attività di attivitàdi controllo ufficialemediante utilizzo di me-todi immunoenzimaticiper la determinazione dicontaminanti chimici(Anabolizzanti, Tran-quillanti, Micotossine,Residui) in matrici ali-mentari e ambientali. Hoapprofondito la normativanazionale e comunitariar i g u a r d a n t el’autocontrollo aziendalee le certificazioni sia diprodotto che di processoin ambito agroalimentare.

Subito dopo stato ilsoggetto proponente erealizzatore di un progettodi ricerca in ambitoagroalimentare. Il pro-getto, ammesso al finan-ziamento dalla RegionePuglia nell’ambito del“Miglioramento delle ri-sorse umane nel settoredella ricerca e sviluppotecnologico”, ha vistocoinvolti, il sottoscritto, ilConsiglio Nazionale delleRicerche e un’aziendaagroalimentare, si è con-cluso nel dicembre del2008.

Parallelamente allacarriera scientifica ho col-tivato, quasi gelosamente,la mia passione per il buonb e r e e p e rl ’enogast ronomia di“Qualità”. Ho frequentatoi corsi di qualificazioneprofessionale per Somme-

l i e r o r g a n i z z a t idall’Associazione ItalianaSommelier. Ho comincia-to poi a materializzare lemie conoscenze sulla birraartigianale, frequentandocorsi di formazione per“Mastri birrai”.

Dopo aver trascorsoun periodo di Ricerca inBelgio, dove ho scopertodavvero il mondo meravi-glioso e “fuori di testa”della birra artigianale, so-no tornato in Italia e hor i f le t tu to mol to su l“mondo della ricercaitaliana”, sui limiti del si-stema e sul fatto che nonero disposto a “dissipare”

tutto ciò che di buono lostesso sistema mi avevadato sino ad allora.

Sono giunto così allaconclusione che, comeavevo sempre fatto, dove-vo mettere il mio bagagliodi conoscenze scientifichematurate finora, al serviziodi una passione e cercaredi trasformare quindiun’idea in un’impresa.

Dopo due anni di la-voro per far si che l’ideaprendesse forma (corsi, ri-cerche, reperimento fondi,...), nel 2010, durante lafiera italiana più importan-te in ambito brassicolo,“Pianeta Birra”, assaggio

le birre (tra l’altro pluri-premiate a livello naziona-le e internazionale) di unbirraio friulano che facevabirra da oltre trent’anni ela cui storia mi aveva col-pito molto. Dopo qualchemese vado da lui in birri-ficio e dopo aver scambia-to poche parole con lui,ma soprattutto dopo averincrociato i suoi occhi che,più di qualsiasi parola tra-smettono la passione perla birra, per il suo lavoroda Mastro Birraio e per lasua terra, gli chiedo seposso stare un po’ da luiin birrificio per imparareda un Maestro.

Michele e i suoi tre tipi di birra Decimoprimo: la D-Day, la Karibu e la Jouissance.

Foto:

F. M

ele

III

Come è andata la sto-ria?

Meni (questo è il suonome) ha provato a smi-nuire la sua bravura di-cendo che c’erano altrimolto più bravi di lui,dandomi nel contempo ilbenvenuto nel suo birri-ficio, qualora io ne avessiancora voglia.

Adesso siamo amicie prima di aprire il birri-ficio, appena potevo an-davo su da lui a dargliuna mano in birrificio, adimparare da un Maestroe a mettere a punto le ri-cette per le mie birre!

Io vengo da una fa-miglia di artigiani ed houna piccola esperienzanel campo della ricercascientifica, vi assicuroche i due mondi non sonopoi tanto diversi. Hoavuto modo di conosceredei Maestri che, puroperando in se t to r iestremamente diversi eavendo un livello cultu-rale e dei modi di farediametralmente opposti,erano persone che trasu-davano umiltà, passionee competenza tecnica perla loro arte.

Così nasce questastoria!

Cosa ti ha ispirato inomi delle tre birre cheproduci?

Ogni birra ha una suastoria e i loro nomi sonouna parte non meno im-portante delle materieprime che utilizzo, o dellatecnica produttiva cheadotto. Di ognuna di loropotrei raccontare come ènata, perché questo stilee non un altro, perchéq u e l n o m e n o m e ,quell’etichetta, il packa-ging.

Il nome delle miebirre può essere intesocome un capitolo di unracconto. Di quel rac-conto.

Siamo partiti con trebirre, ispirandoci alle trenazioni, per noi più rap-presentative dal punto divista brassicolo. Inghil-terra, Belgio e Stati Uniti.Oltre ai paesi, con questetre birre, partiamo da

birre molto diverse tra lo-ro e da stili ben precisi,cercando di darne la no-stra interpretazione. Bot-tiglie da 500 ml e 250 mlper tutte e tre ed etichettemolto diverse tra loro, macon uno schema di fondocomune. Adesso ci ferme-remo per un po’ su questebirre, tenendo questi for-mati e cercando di mi-gliorarle sempre più. Piùin là cominceremo ad am-pliare l’offerta, sia in ter-mini di birre, sia in termi-ni di formati.

Tornando ai nomi epartendo dalla prima birraprodotta, D-DAY sta per“Decimoprimo-Day”. Lagrafica dell’etichetta conun aereo che lancia birraartigianale alla gente disotto, rappresenta il no-stro sbarco, o debutto nelpanorama brassicolo ita-l iano. Sul la s inis t radell’etichetta c’è una de-scrizione, tratto comunedelle tre etichette, che èuna sorta di descrizionestorico-organolettica del-la birra, che nella D-Dayrecita così:

“Con questa birra ilBirrificio Decimoprimosegna il suo debutto nelpanorama brassicolo ita-liano. Il birraio rendeomaggio alla nazione conla storia brassicola forsepiù importante in assolu-to. Ispirata alle India PaleAle inglesi, la D-Day ri-calca i canoni di questostile, seppur con qualchedigressione sul tema. Or-zo distico italiano maltatoin Italia e l’assenza di fil-trazione, le conferisconouna colorazione legger-mente ramata e opale-scente. Un corpo medioed il sapore maltato van-no a supportare una gene-rosa luppolatura di luppo-li inglesi e americani,conferendole un sostan-z ia l e b i l anc iamentodell’amaro che tuttaviaindugia nel finale”.

La nostra seconda bir-ra è la JOUISSANCE,“godimento” in francese,birra color oro di 6,5 %Vol., che è un omaggioalle birre belghe e allaloro ricchezza aromatica.

Etichetta molto sensualeraffigurante un’opera diEdgar Degas, che così re-cita:

“La Jouissance è unomaggio alla ricchezzaaromatica delle birre bel-ghe ad alta fermentazionee al “godimento” che que-ste molto spesso suscita-no in chi le beve. Ale spe-ziata di ispirazione belgadi un bel colore dorato eopalescente, presenta unaschiuma ampia, bianca,cremosa e persistete. Alnaso sprigiona subito unbellissimo mix rustico in

cui convivono freschisentori floreali e di fruttaa pasta gialla (banana,maracuja, pesca), sentoridi paglia, spezie (corian-dolo) e una leggera pepa-tura che la rende moltovivace. Al gusto c’è una

perfetta corrispondenzacon l’aroma. Imboccodolce di malto, corpo me-dio e vivace frizzantezzaa cui fa seguito un amaromolto delicato, erbaceo,con no te d i scorzad’arancia amara”.

“Alla salute!”

Foto:

F. M

ele

Infine la KARIBU,quella più beverina, la bir-ra della sete, ispirata alleCream Ales americanepunto di contatto, o conta-minazione, tra le Lager ele Ales. Luppoli america-ni, 5 % Vol. e una descri-zione che non ha bisognodi aggiunte:

“ K a r i b u , u n“significante” perfetto perquello che rappresenta pern o i q u e s t a b i r r a .“Benvenuto” in linguaSwahili e sullo sfondo unKaribù, animale simbolodel nordamerica. Con que-sta birra il birraio da ilbenvenuto all’America eomaggia gli artigianid’oltreoceano protagoni-sti, agli inizi degli anni’80, dell’entusiasmantemovimento denominato“Renaissance”. Una voltacomuni negli Stati Uniti,in particolare nel Mid-west, le Cream Ales rap-presentano uno dei pochistili di birra indigeni ame-ricani che sono sopravvis-suti al proibizionismo. Lascelta del lievito e il con-trollo della temperatura difermentazione è forse iltratto più importante diquesto stile. Vaghe notedi malto, discreta dolcez-za, colore... Pensata comeuna bevanda fresca, legge-

ra e rinfrescante in unagiornata calda”.

La cultura della birraritienei possa sposarsicon una popolazione no-toriamente appassionatadi vino?

L’idea di produrre bir-ra artigianalmente in Pu-glia, terra di forte tradizio-ne vitivinicola, potrebbesembrare qualcosa di anti-tetico, ma la grande birrae il grande vino, quelli digrande fattura, vanno giu-sta-mente a braccetto. Nonc’è contraddizione: unmomento è adatto per gu-stare il vino, in altre occa-sioni è più indicata la bir-ra. In comune, i grandivini e le grandi birre, han-no l’alta qualità. La birrasta ritrovando davveronuova forza e vitalità. Finedei sapori tutti uguali edelle lavorazioni omolo-gate, le nuove birre hannopiù personalità e rinasconoun po’ dappertutto, anchee soprattutto in territoritradizionalmente vocati al-la produzione di grandivini.

Da una ventina d’anninegli Stati Uniti e da unadecina in Belgio, Inghil-terra, Francia e in Italia,la birra sta ritrovato la suapersonalità. Esattamente

come i grandi vini, ed èun piacere per gli appas-sionati, che sono assai piùnumerosi di quel che sipensi. Così, i produttoriartigianali di birra si sonorimessi al lavoro e si ap-profitta per regionalizzarele birre, per aromatizzarlecon prodotti del territorioe per seguire lavorazionicon metodi più rigorosi eproporre dei prodotti inpiccola quantità, ma digrande qualità.

La birra è una bevandamolto antica che però, adifferenza del vino, soloda pochi anni ha comin-ciato a suscitare un inte-resse di tipo culturale neiconsumatori più attenti…sono corsi e ricorsi storici.Non credo che noi birraidobbiamo forzatamente ri-percorrere la strada dei no-stri fratelli del vino. Noncredo che la birra sia unasorella minore del vino, ladiversità inevitabile deidue mondi dovrebbe por-tare il nostro spirito curio-so all’esplorazione e allagioia delle piccole somi-glianze e delle grandi di-versità.

Fortunatamente oggi-giorno, in maniera trasver-sale, il consumatore in unp r o d o t t o c e r c aqualcos’altro, qualcosa

che va al di la del prodottostesso. Credo e spero dinon essere il solo visiona-rio che fa qualcosa e com-pra qualcosa, “solo” per-ché questa cosa veicolauna storia, che molto spes-so, va ben oltre le caratte-ristiche e le peculiarità delprodotto stesso. Bè io co-me il piccolo produttoredi vino disperso nellapampa argentina non pro-duco e vendo “solo” unprodotto… io vendo sto-rie, storie liquide!

Per concludere, una pro-vocazione: perchè do-vremmo “farci” una De-cimoprimo?

Per rispondere a questadomanda provocatoria po-trei risponderti da biologo,in maniera molto tecnica,dicendoti tutto ciò che c’èo che potrebbe esserci inuna birra industriale e ciòche invece è, o dovrebbeessere la birra artigianale.Potrei dissuadere molti dalbere certe cose!

Tuttavia non sarebbecorretto perché ritengoche non è possibile cate-gorizzare e dire artigianaleuguale “buono” e indu-striale uguale “cattivo”.Artigianale a volte è untermine un po’ vago, abu-sato o, peggio ancora, usa-

to a sproposito e ci sonoottime birre artigianali eottime birre industriali.Vale anche con l’aggettivo“pessime” il discorso.

Allora per chiudereprovocatoriamente ed in-sinuare il dubbio, cosa chesarebbe sicuramente unrisultato migliore di qual-siasi pubblicità autocele-brativa, vi lascio con unariflessione del grande Mi-chael Jackson, non il fa-mosissimo cantante, masemplicemente la voce piùinfluente e autorevole nelmodo della birra. Questele sue parole:

“Un uomo che non sipreoccupa delle birre chebeve potrebbe anche nonpreoccuparsi del pane chemangia. La birra potrebbeessere stata la base delladieta dell’uomo prima cheil pane fosse inventato, equesti due alimenti prima-ri sono paragonabili inquanto strettamente corre-lati. Entrambi possono co-stituire una mera esperien-za quotidiana o un piacereraro. In ogni caso, ciò checerchiamo è una misuradi ciò che ci meritiamo”.

Dalla prefazione diThe World Guide To Beer(1977).

Salute gente!

Michele tra il Mastro birraio Meni e sua moglie.

IV

Un voto contro i cittadiniLa maggioranza, assenti L’assessore Lucrezia Filannino e il Presidente del Consiglio Damiano Marzucco,ha votato contro la proposta dei gruppi VIE NUOVE e TRINITAPOLI DA VIVERE di ridurre la TARSU

11giugno 2012

ANTONIETTA D’INTRONO

curi in volto e conespressioni preoccupa-te, la maggioranza

si è presentata nel consigliocomunale del 20 giugno2 0 1 2 p e r p a r l a r edell’aumento della TARSU,l’argomento messoall’ordine del giornodall’opposizione, in ossequioalle richieste dei cittadini.

Anna Maria Tarantino,Pasquale Lamacchia, CarloStorelli, Donato Piccinino eGiuseppe Brandi avevanoverificato, in seguito adun’attenta lettura di deliberee fatture, che i bollettiniTARSU, arrivati nelle casedei trinitapolesi nelle ultimesettimane, contenevano unaumento illegittimo.

Dopo la presentazionedel punto all’O.D.G. (leggerela proposta di delibera a pag.10) da parte del consiglierePasquale Lamacchia, è inter-venuto l’assessore al ramoGiacinto Di Benedetto, il cuiunico obiettivo non è statodi rispondere nel merito airilievi delle opposizioni, ben-sì quello di screditarle conuna vasta gamma di epitetiletti, e quindi pensati, affin-chè fosse ben chiaro, a chiavesse ancora qualche dub-bio, che il ruolo delle mino-ranze è solo quello di“presenza muta in consiglioe nel paese” Alle domande,pertanto, poste con estremogarbo dal consigliere Lamac-chia, Dibenedetto ha sgrana-to il suo rosario di “ignoranti,in mala fede, mediocri, insi-gnificanti, stucchevoli, prividi capacità di fare discorsicompiuti,desiderosi solo disobillare il popolo”. Amen.Sfogatosi, sull’argomento“aumento TARSU” non c’èstata una parola di chiarimen-to. I consiglieri di opposizio-ne non sono caduti nella trap-pola di rispondere alle offesee hanno continuato con cal-

ma ad intervenire sul tema.Anna Maria Tarantino, inparticolare, ha incalzato inquesto modo: “avete calco-lato la TARSU con un costoa tonnellata superiore a quan-to richiesto dalla SIA ovveroa € 107,46 invece che a €84,46, facendo elevare inmodo considerevole e illegit-timo il costo del servizio acarico dei cittadini. Sonopronta a dimettermi da con-sigliere comunale se affer-massi cose non vere. Nelcompiere il mio dovere diconsigliere di opposizionenon ritengo di strumentaliz-zare il popolo su un argo-mento così importante comele tasse. L’assessore Dibene-detto o il Sindaco mi dicanose mento io e se è stato com-messo un grave errore inbuona fede o in mala fede.”Silenzio.

L’assessore Di Bene-detto si è rifiutato di rispon-dere, dicendo che sarebbeintervenuto solo alla fine deldibattito (ndr in realtà nonproferirà più parola per tuttala seduta del consiglio comu-nale).

Di fronte ad un imbaraz-zo sempre più evidente daparte di tutti i consiglieri dimaggioranza, il sindaco ha“osato” una risposta. Nel suomonologo di quasi un’ora,durante il quale ha parlatodi tutto, ha provato a scarica-re le colpe sui dipendenticomunali perché ha sostenu-to che la Giunta ha dato soloun indirizzo politico, ed haoffeso l’opposizione con un“capra, capra, capra” alla Vit-torio Sgarbi. In sintesi: hacincischiato su argomentifuori tema, cercando di” im-brogliare le carte” ma NONHA RISPOSTO affatto, co-me i cittadini possono con-trollare direttamente dallaregistrazione, sul costo delconferimento in discarica:84,46 euro o 107,46 euro?

Incredibile ma vero: sipreferisce zittire e distrarre

gli interlocutori con velateminacce di portare le cartein tribunale o si invitano iconsiglieri di opposizione,che hanno l’obbligo di con-

trollare, a “fare causa”.Pasquale Lamacchia,

Donato Piccinino e GiuseppeBrandi hanno poi preso laparola per contestare gli er-rori e le menzogne del sinda-co, ma ormai era evidentel’imbarazzo di tutta la mag-gioranza. Infatti assordanteè stato il silenzio di Minervi-no, Ortix, Patruno e dellostesso Di Benedetto. Hanno

battuto, invece, ogni recorddi faccia tosta gli interventidi Albore e Tedesco, gli unicia tentare una difesa del sin-daco, che, udite udite, si sono

soffermati solo sul comiziodel consigliere regionaleSannicandro, reo di aver di-feso in piazza l’onore deisindaci ed assessori del cen-trosinistra (ndr, anchedell’assessore Tedesco), ac-cusati dal sindaco di Feo diaver ridotto il paese ad unamasseria.

Conclusione: la maggio-ranza (assenti Marzucco e

Filannino) vota contro ladelibera e contro i cittadini.

Oltre alle tasche svuota-te illegittimamente da partedi questa amministrazione,

si resta con l’amaro in boccaper aver assistito ad unconsiglio comunale in cui lamaggioranza è ridottaall’ubbidienza di un sindacoche rifiuta di essere con-trollato dalle opposizioni cheper farsi ascoltare dovreb-bero, a suo dire, rivolgersialla magistratura. Tanto, poi,paga pantalone, se si perdonole cause.

SLe fatture della SIA che smentiscono il SindacoAd aprile euro 64,00 e a maggio euro 84,00e non 107,00 come deliberato dalla Giunta

12giugno 2012

Vendola a Parigi alla conferenza Ocse su energie rinnovabiliLa Regione Puglia è una delle 16 regioni prese ad esame dall’OCSEin quanto attivamente impegnata nel campo delle energie rinnovabili

iovedì 14 giugno u.s.il Presidente della Re-gione Puglia, Nichi

Vendola, è stato a Parigi perpartecipare alla Conferenzaorganizzata dall`OCSE“Linking Renewable Ener-gy to Rural Development:Drivers and Constraints”che si è svolta presso la sededell`Organizzazione parigi-na.

La conferenza ha intesoapprofondire l`impatto eco-nomico delle energie rinno-vabili nelle aree rurali, ilnesso con l`innovazione alivello locale e i meccani-smi di governance.

La Regione Puglia èuna delle sedici regioni pre-se ad esame dall`OCSE nel-la nuova pubblicazione

“Linking Renewable Ener-gy to Rural Development”che analizza come le regio-ni possono utilizzare leenergie rinnovabili per cre-are opportunità di lavorostabile e di qualità, favoriregli investimenti e il capitaleumano, creare un`efficacecornice istituzionale.

La Puglia è la regioneitaliana più attiva nel campodelle rinnovabili (sia nelfotovoltaico, che nell'eolicoè la regione con la capacitàinstallata più elevata).Nell’ultimo periodo di pro-grammazione 2006-2013,la Puglia è stata designataregione capofila di un am-bizioso progetto industrialeed energetico, cofinanziatoda fondi strutturali, per so-

stenere la specializzazionedel Mezzogiorno nel settoredelle energie rinnovabili. Ilfinanziamento totale alloca-to in questa iniziativa è di1.6 miliardi di euro. Lo stu-dio OCSE dimostra comela Puglia, dopo aver per pri-ma sperimentato le proble-matiche legate ad una poli-t i c a p e r l ’ e n e r g i arinnovabile così ambiziosa,si sia impegnata in un labo-rioso processo di rimodula-zione degli interventi, te-stando soluzioni innovative,puntando di più sulla picco-la scala e il coinvolgimentodi gruppi e comunità rurali,accumulando così un im-portante bagaglio di espe-rienze valide anche a livellocentrale.

Un altro primato della Regione PugliaPrima in Italia, la Regione Puglia si è dotata di uno strumento normativo importantecontro l’abusivismo e per la difesa del territorio e della legalità

La legge obbliga i Comuni ad inviare entro il 31 gennaio diogni anno una relazione “sull’attività di vigilanza espletatanell’anno precedente, contenente l’elenco degli abusirilevati, l’elenco delle demolizioni effettuate dai responsabilidegli abusi o direttamente dal Comune, nonché l’elencodelle opere abusive per le quali non si sia ancora provvedutoalla demolizione e di quelle per le quali non si è procedutoall’acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale”.

G

GIANFRANCO GORGOGLIONE

orme in materia difunzioni regionalidi prevenzione e

repressione dell’abusivismoedilizio”, questo il nome dellalegge che consentirà alla Re-gione di sostituirsi ai Comuninei casi di inerzia nelle attivitàdi repressione dell’abusivismoedilizio e nella demolizionedelle opere abusive.

La legge obbliga i Co-muni ad inviare entro il 31gennaio di ogni anno unarelazione “sull’attività di vi-gilanza espletata nell’annoprecedente, contenentel’elenco degli abusi rilevati,l’elenco delle demolizionieffettuate dai responsabilidegli abusi o direttamente dalComune, nonché l’elencodelle opere abusive per le

quali non si sia ancora prov-veduto alla demolizione e diquelle per le quali non si èproceduto all’acquisizionedell’immobile al patrimoniocomunale”. In caso di inerziao di inadempimento, la Re-gione può esercitare il poteresostitutivo con la nomina diun commissario ad acta.

In particolare, la nuovanormativa consente la possibi-lità di stipulare convenzionitra amministrazioni o protocol-li di intesa con l’autorità giu-diziaria e con organi di poliziagiudiziaria operanti in materiadi edilizia e urbanistica.

“Il testo - ha spiegato inAula il presidente della V com-missione Donato Pentassuglia- è frutto di una discussioneproficua e approfondita, arric-chita dalle sollecitazioni oltreche degli uffici dell’assessoratoe dei consiglieri, anche dei Pro-

curatori della Repubblica”.È anche p rev i s t a

l’istituzione di un fondo re-gionale di rotazione finalizza-to a concedere anticipazioniai Comuni sui costi degli in-terventi di demolizione delleopere abusive e di ripristinodei luoghi. Il relativo capitolodi spesa è stata dotato di unaprovvista finanziaria per il2012 di 150 mila euro.

La legge ha un grandespirito innovativo legatoall’introduzione di un sistemadi monitoraggio costante pertutto l’anno, e all’utilizzo dinuove tecnologie che consen-tiranno di inserire nel Sistemainformativo territoriale tutti idati che saranno rilevati.

In particolare, si prevedel’utilizzo delle più modernetecnologie aerofotogramma-tiche e satellitari per la rileva-zione territoriale ad opera del-

la Regione nell’ambitodell’aggiornamento e dellagestione integrata del Sistemainformativo territoriale (conconseguente trasmissione aiComuni interessati delle ano-

ma l i e r i s con t r a t e ) el’implementazione delle rela-tive banche dati.

“Una legge per lo svilup-po della Puglia – l’ha definital’Assessore all’UrbanisticaAngela Barbanente - Un

provvedimento importanteche testimonia la direzioneintrapresa da una Regioneche vede nella legalità l’unicomodo per progredire e met-tere fine ai danni provocati

dall’abusivismo. E questo at-traverso una maggiore re-sponsabilizzazione dei Comu-ni, l’intensificazione deicontrolli, e nei casi di abusi-vismo consolidato, con laconfisca e il recupero”.

“N

ROBERTO PASSARO

on il titolo “Una casap e r t u t t i ”l’associazione Gr.I.S.

- Gruppo di Intrapresa So-ciale - intende promuoverel’AUTOCOSTRUZIONEcome strumento per contra-stare il DISAGIO ABITA-TIVO delle famiglie resi-denti nei comuni dellaProvincia Barletta-Andria-Trani. La metodologia pro-posta riguarda l’edifica-zione di abitazioni nellequali i protagonisti del pro-cesso costruttivo sono i fu-turi proprietari stessi, citta-dini italiani e stranieri, inconvenzione con enti pub-blici. “Favorire le famiglieche hanno difficoltà a tro-vare sistemazioni abitativeaccettabili nel libero merca-to attraverso l’attuazione diinterventi in autocostruzio-ne in auto-recupero, dichia-ra l’ing. Francesco Sarcinapresidente dell’asso-ciazione, è l’obiettivo prio-ritario in un momento di

crisi economica e mancataintegrazione lavorativa deinostri concittadini”.

Con i l p roge t to“laboratorio di assistenzatecnica per interventi ina u t o c o s t r u z i o n e ea u t o r e c u p e r o ”l’associazione Gr.S.I. è ri-sultata vincitrice del bandodi concorso “Principi Attivi2010 – Giovani idee peruna Puglia Migliore”.“Abbiamo organizzato unciclo di incontri, dichiaraPassaro Roberto coordi-natore del progetto, mer-coledì 20 giugno ad Andriapresso il Chiostro di SanFrancesco, giovedì 21 aT r i n i t a p o l i p r e s s ol’Auditorium dell’Assunta,ed infine, venerdì 22 a SanFerdinando di Puglia pressol’Oratorio di San DomenicoSavio. L’interesse delleIstituzioni è dimostratadalla partecipazione delresponsabile scientificodell’ORCA “Osservatorioregionale della CondizioneA b i t a t i v a ” p r e s s ol’Assessorato alla Qualità

del Territorio, arch. MaritèCuonzo, del Presidente dal-la Provincia Francesco

Ventola, dall’assessore allapianificazione territorialeDomenico Campana e

dall’assessora alle politichedella famiglia CarmelindaLombardi.

13giugno 2012

Una casa per tuttiLaboratorio di assistenza tecnica per interventi in autocostruzione ed autorecupero.Si svolgerà giovedì 21 giugno 2012 presso l’Auditorium dell’Assunta a Trinitapoli

C

Manifesto del Gr.I.S. - Gruppo di Intrapresa Sociale.

stato presentato a Lec-ce, in occasione delBollenti Spiriti Camp

dei primi di giugno, il nuovobando regionale denominato“Principi Attivi”, l’iniziativadi Bollenti Spiriti per favo-rire la partecipazione giova-nile alla vita attiva e allosviluppo del territorio attra-verso il finanziamento diprogetti ideati e realizzatidai giovani stessi. Altri ra-gazzi e ragazze potranno

così aggiungersi alle miglia-ia che stanno realizzandoprogetti e attività nel campod e l l a c r e a t i v i t à ,dell'innovazione, della soli-darietà e dello sviluppo lo-cale.

Il bando di Bollenti Spi-riti 2012 ha una dotazionedi 4,1 milioni e consentiràdi finanziare circa 165 pro-getti con 25mila euro a fon-do perduto. Possono parte-cipare i maggiorenni nati

dal 1/1/1979 residenti in Pu-glia. I proponenti, che nondevono aver beneficiato del-le precedenti edizioni, devo-no costituire gruppi infor-mali di almeno 2 persone,impegnandosi a costituireun nuovo soggetto giuridicose finanziati. Le idee do-vranno riguardare tre ambi-ti: tutela e valorizzazionedel territorio (sviluppo so-stenibile, turismo, sviluppourbano o rurale, tutela e va-

lorizzazione del patrimonioambientale, culturale ed ar-tistico, ecc.); economia dellaconoscenza ed innovazione(nuove tecnologie, mediacomunicazione, innovazio-ne di prodotto o di proces-so); inclusione sociale e cit-tadinanza attiva (qualitàdella vita, disabilità, antiraz-zismo, migranti, sport, pariopportunità, apprendimento,accesso al lavoro, impegnocivile, legalità, ecc.). Dal 18

giugno sarà possibile acce-dere al sistema per inoltrarele domande. Il 12 ottobrescade il termine per il lorocompletamento. Nelle dueprecedenti edizioni del ban-do sono stati investiti 15milioni di euro, coinvolti10mila giovani, finanziati610 progetti (l’80% dei qua-li sono ancora operanti, se-c o n d o u n ’ i n d a g i n edell’Università di Bari).

25.000 Euro a fondo perduto per i giovaniIl 12 ottobre 2012 scade il termine del bando regionale Principi Attivi per la presentazione dei nuovi progetti.A disposizione 4,1 milioni di Euro

Le informazioni su bando e procedure sono disponibili su: http://bollentispiriti.regione.puglia.it

È

14giugno 2012

Chi è Pietro Calamandreiiero Calamandrei(Firenze, 21 aprile1889 – Roma, 27

settembre 1956) è statoun giornalista, giurista,politico, scrittore e docen-te universitario italiano.Manifestò sempre la suaavversione alla dittaturamussoliniana. Durante ilventennio fascista fu unodei pochissimi professori

e avvocati che non ebbené chiese la tessera delPartito Nazionale Fascistacontinuando sempre a farparte del movimentoantagonista. Contrarioall’ingresso dell’Italianella seconda guerramondiale a fianco dellaGermania, nel 1941 aderíal movimento Giustizia eLibertà ed un anno dopo

fu tra i fondatori delPartito d’Azione insiemea Ferruccio Parri, Ugo LaMalfa ed altri. Partecipòattivamente ai lavoripa r l amenta r i comecomponente della Giuntadelle elezioni dellacommissione d’inchiestae della Commissione perla Costituzione italiana.

P

Discorso sulla CostituzioneL’alunna Angela Chiarello del Liceo “S. Staffa”, ha letto in piazza in occasione della festa del 25 Aprileil discorso di Piero Calamandrei pronunciato nel 1955

PIERO CALAMANDREI

l discorso qui riprodottofu pronunciato da PieroCalamandrei nel salone

degli Affreschi della SocietàUmanitaria il 26 gennaio1 9 5 5 i n o c c a s i o n edell’inaugurazione di un ci-clo di sette conferenze sullaCostituzione italiana orga-nizzato da un gruppo di stu-denti universitari e medi perillustrare in modo accessi-bile a tutti i principi moralie giuridici che stanno a fon-damento della nostra vitaassociativa.

L’art.34 dice: “I capacie i meritevoli, anche se prividi mezzi, hanno diritto diraggiungere i gradi più altidegli studi”. Eh! E se nonhanno i mezzi? Allora nellanostra costituzione c’è unarticolo che è il più impor-tante di tutta la costituzione,il più impegnativo per noiche siamo al declinare, masoprattutto per voi giovaniche avete l’avvenire davantia voi. Dice così: “È compitodella Repubblica rimuoveregli ostacoli di ordine econo-mico e sociale, che, limitan-do di fatto la libertà el’uguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno svilup-po della persona umana el’effettiva partecipazione dit u t t i i l a v o r a t o r iall’organizzazione politica,economica e sociale delPaese”.

È compito di rimuoveregli ostacoli che impedisconoil pieno sviluppo della per-sona umana: quindi dare la-voro a tutti, dare una giustaretribuzione a tutti, dare unascuola a tutti, dare a tutti gliuomini dignità di uomo.Soltanto quando questo saràraggiunto, si potrà veramen-te dire che la formula conte-nuta nell’art. primo-“L’Italia è una Repubblicademocratica fondata sul la-

voro “- corrisponderà allarealtà. Perché fino a che nonc’è questa possibilità perogni uomo di lavorare e distudiare e di trarre con sicu-rezza dal proprio lavoro imezzi per vivere da uomo,non solo la nostra Repubbli-ca non si potrà chiamarefondata sul lavoro, ma nonsi potrà chiamare neanchedemocratica perché una de-mocrazia in cui non ci siaquesta uguaglianza di fatto,in cui ci sia soltanto unauguaglianza di diritto, è unademocrazia puramente for-male (…). E allora voi capi-te da questo che la nostracostituzione è in parte unarealtà, ma soltanto in parteè una realtà. In parte è anco-ra un programma, un ideale,una speranza, un impegnodi lavoro da compiere (…).

È stato detto giustamen-te che le costituzioni sonoanche delle polemiche, chenegli articoli delle costitu-zioni c’è sempre anche sedissimulata dalla formula-zione fredda delle disposi-zioni, una polemica. Questapolemica, di solito è unapolemica contro il passato,contro il passato recente,contro il regime caduto dacui è venuto fuori il nuovoregime.

Se voi leggete la partedella costituzione che si ri-ferisce ai rapporti civili po-litici, ai diritti di libertà, voisentirete continuamente lapolemica contro quella cheera la situazione prima dellaRepubblica, quando tuttequeste libertà, che oggi sonoelencate e riaffermate solen-nemente, erano sistematica-mente disconosciute. Quin-di, polemica nella parte deidiritti dell’uomo e del citta-dino contro il passato.

Ma c’è una parte dellanostra costituzione che è unapolemica contro il presente,contro la società presente.Perché quando l’art. 3 vidice: “È compito della Re-

pubblica rimuovere gli osta-coli di ordine economico esociale che impediscono ilpieno sviluppo della personaumana” riconosce che questiostacoli oggi vi sono di fattoe che bisogna rimuoverli.Dà un giudizio, la costitu-zione, un giudizio polemico,un giudizio negativo control’ordinamento sociale attua-le, che bisogna modificareattraverso questo strumentodi legalità, di trasformazionegraduale, che la costituzioneha messo a disposizione deicittadini italiani. Ma no èuna costituzione immobileche abbia fissato un puntofermo, è una costituzioneche apre le vie versol’avvenire. Non voglio direrivoluzionaria, perché perrivoluzione nel linguaggiocomune s’intende qualchecosa che sovverte violente-mente, ma è una costituzio-ne rinnovatrice, progressiva,che mira alla trasformazionedi questa società n cui puòaccadere che, anche quandoci sono, le libertà giuridichee politiche siano rese inutilidalle disuguaglianze econo-miche dalla impossibilitàper molti cittadini di esserepersone e di accorgersi chedentro di loro c’è una fiam-ma spirituale che se fossesviluppata in un regime diperequazione economica,

potrebbe anche essa contri-buire al progresso della so-cietà. Quindi, polemica con-tro il presente in cui viviamoe impegno di fare quanto èin noi per trasformare questasituazione presente. Però,vedete, la costituzione nonè una macchina che una vol-ta messa in moto va avantida sé. La costituzione è unpezzo di carta: la lascio ca-dere e non si muove. Perchési muova bisogna ogni gior-no rimetterci dentro il com-bustibile, bisogna mettercidentro l’impegno, lo spirito,la volontà di mantenere que-ste promesse, la propria re-sponsabilità. Per questo unadelle offese che si fanno allacostituzione è l’indifferenzaa l l a p o l i t i c a ,l’indifferentismo politicoche è -non qui, per fortuna,in questo uditorio, ma spes-so in larghe categorie di gio-vani- una malattia dei gio-vani. “La politica è unabrutta cosa”, “che me neimporta della politica”:quando sento fare questodiscorso, mi viene semprein mente quella vecchia sto-riellina, che qualcheduno divoi conoscerà, di quei dueemigranti, due contadini,che traversavano l’oceanosu un piroscafo traballante.Uno di questi contadini dor-miva nella stiva e l’altro sta-

va sul ponte e si accorgevache c’era una gran burrascacon delle onde altissime e ilpiroscafo oscillava: E alloraquesto contadino impauritodomanda a un marinaio:“Ma siamo in pericolo?”, equesto dice: “Se continuaquesto mare, il bastimentofra mezz’ora affonda”. Al-lora lui corre nella stiva asvegliare il compagno e di-ce: “Beppe, Beppe, Beppe,se continua questo mare, ilbastimento fra mezz’ora af-fonda!”. Quello dice: ” Cheme ne importa, non è micam i o ! ” . Q u e s t o èl’indifferentisno alla politi-ca. È così bello, è così co-modo: la libertà c’è. Si vivein regime di libertà, c’è altrecose da fare che interessarsialla politica. E lo so anch’io!Il mondo è così bello, cisono tante cose belle da ve-dere, da godere, oltre cheoccuparsi di politica. La po-litica non è una piacevolecosa. Però la libertà è comel’aria: ci si accorge di quantovale quando comincia a man-care, quando si sente quel sen-so di asfissia che gli uominidella mia generazione hannosentito per vent’anni, e cheio auguro a voi, giovani, dinon sentire mai, e vi augurodi non trovarvi mai a sentirequesto senso di angoscia, inquanto vi auguro di riuscire

I

15giugno 2012

a creare voi le condizioni per-ché questo senso di angoscianon lo dobbiate provare mai,ricordandovi ogni giorno chesulla libertà bisogna vigilare,dando il proprio contributoalla vita politica. La costitu-z i o n e , v e d e t e , èl’affermazione scritta in que-sti articoli, che dal punto divista letterario non sono belli,ma è l’affermazione solennedella solidarietà sociale, dellasolidarietà umana, della sortecomune, che se va a fondo,va a fondo per tutti questobastimento. È la carta dellapropria libertà, la carta perciascuno di noi della propriadignità di uomo. Io mi ricordo

le prime elezioni dopo la ca-duta del fascismo, il 2 giugno1946, questo popolo che daventicinque anni non avevagoduto le libertà civili e poli-tiche, la prima volta che andòa votare dopo un periodo diorrori- il caos, la guerra civile,le lotte le guerre, gli incendi(…).

Quindi, voi giovani allacostituzione dovete dare ilvostro spirito, la vostra gio-ventù, farla vivere, sentirlacome cosa vostra, mettercidentro il senso civico, la co-scienza civica, rendersi conto- questa è una delle gioie dellavita- rendersi conto che ognu-no di noi nel mondo non è

solo, che siamo in più, chesiamo parte di un tutto, neilimiti dell’Italia e nel mondo.Ora vedete- io ho poco altroda dirvi-, in questa costituzio-ne, di cui sentirete fare il com-mento nelle prossime confe-renze, c’è dentro tutta lanostra storia, tutto il nostropassato. Tutti i nostri dolori,le nostre sciagure, le nostreglorie son tutti sfociati in que-sti articoli. E a sapere inten-dere, dietro questi articoli cisi sentono delle voci lontane.Quando io leggo nell’art. 2,“l’adempimento dei doveriinderogabili di solidarietà po-litica, economica e sociale”,o quando leggo, nell’art. 11,

“l’Italia ripudia la guerra co-me strumento di offesa allalibertà degli altri popoli”, lapatria italiana in mezzo allealte patrie, dico: ma questo èMazzini; o quando io leggo,nell’art. 8, “tutte le confessio-ni religiose sono ugualmentelibere davanti alla legge”, maquesto è Cavour; quando ioleggo, nell’art. 5, “la Repub-blica una e indivisibile rico-nosce e promuove le autono-mie locali”, ma questo èCattaneo; o quando, nell’art.52, io leggo, a proposito delleforze armate, “l’ordinamentodelle forze armate si informaallo spirito democratico dellaRepubblica” esercito di popo-

lo, ma questo è Garibaldi; equando leggo, all’art. 27,“non è ammessa la pena dimorte”, ma questo, o studentimilanesi, è Beccaria. Grandivoci lontane, grandi nomi lon-tani. Ma ci sono anche umilinomi, voci recenti. Quantosangue e quanto dolore perarrivare a questa costituzione!Dietro a ogni articolo di que-sta costituzione, o giovani,voi dovete vedere giovani co-me voi, caduti combattendo,fucilati, impiccati, torturati,morti di fame nei campi diconcentramento, morti inRussia, morti in Africa, mortiper le strade di Milano, perle strade di Firenze, che hannodato la vita perché la libertàe la giustizia potessero esserescritte su questa carta. Quindi,quando vi ho detto che questaè una carta morta, no, non èuna carta morta, questo è untestamento, un testamento dicentomila morti. Se voi voleteandare in pellegrinaggio nelluogo dove è nata la nostracostituzione, andate nellemontagne dove caddero i par-tigiani, nelle carceri dove fu-rono imprigionati, nei campidove furono impiccati. Do-vunque è morto un italianoper riscattare la libertà e ladignità, andate lì, o giovani,col pensiero perché lì è natala nostra costituzione.

25 aprile 1974: al Centro il sindaco Arcangelo Sannicandro, alla sua sinistra gli assessori Michele De Palma, Giuseppe Filipponio, Vincenzo Clemente. Alla suadestra il sindacalista Antonio Andriano, il consigliere comunale Domenico Larovere, i vigili Norscia Francesco, Pietro Di Leo e Maltone Giuseppe. I compagniBartolomeo Antonelli, Gregorio Lapenna, Michele Di Biase, Emanuele Fuochicelli e Del Negro.

ANTONIETTA D’INTRONO

a decisione del sindacodi celebrare di mattinal’anniversario della Li-

berazione nazionale fece su-bito dubitare, considerando leabitudini dei casalini, che sivolesse scoraggiare una ade-guata partecipazione. E ciò,in effetti, accadde: solo untenace gruppo di politici siradunò in un minuscolo cor-teo. Ma che l’intento fosseaddirittura quello, di svilire il

significato della ricorrenza,lo si è capito chiaramentequando ha preso la parola ilsindaco. Questi, immemoredel fatto che indossava la fa-scia tricolore, simbolo diun’Italia democratica e anti-fascista, ha colto l’occasioneper strumentalizzare l’eventoin chiave di meschina polemi-ca interna, mettendo sullostesso piano le ragioni deivinti e dei vincitori, dei fascistie degli antifascisti, degli aguz-zini e dei martiri della Resi-stenza. Si deve all’intervento

della studentessa del liceoStaffa, Angela Chiariello, seil significato della giornatanon è stato stravolto. Questaragazza, con visibile passione,ha letto il discorso sulla Co-stituzione tenuto da Piero Ca-lamandrei agli studenti mila-nesi nel 1955. Un testo ancorapregno di attualità e che ripro-duciamo per l’arricchimentoculturale degli amministratoridi centrodestra che quell’inse-gnamento vogliono fare di-menticare.

25 aprile 2012Quando il sindaco di Trinitapoliscambiò la Festa di Liberazione dell’Italiadai fascisti con la commemorazionedei defunti del 2 novembre

L

MARIA GIOVANNA PESCHECHERA

etti che vuoi godertil’aria un po’ vacan-ziera del venerdì se-

ra, metti che vuoi staccareper un’oretta dai tuoi im-pegni senza perdere deltempo inutilmente, allorache si fa? Si va a teatro.Dove? In Via Cairoli, aTrinitapoli, al “Teatro delvenerdì”. Se per qualchevenerdì nei mesi scorsiavete notato uno stranomovimento di persone alcivico 23, verso le nove disera, si trattava del “Teatrodel venerdì” una rassegnateatrale di sei incontri or-ganizzata da GLOBE-GLOTTER. L’espressioneè semplice ma mi piaceperché suona beneall’orecchio e il cartellonenon è niente male, da nonsottovalutare. E così miprenoto per il primo spet-tacolo, poi per il secondoe così fino all’ultimo ap-puntamento, quello del 18maggio u.s., egregia con-clusione affidata ad unasplendida Rosa Tarantinoe a due volti di indiscusso

valore artistico: FrancescoTammacco e Mariella Par-lato. Molto curati i monolo-ghi e i pezzi musicali pro-posti, bravissimi tutti gliattori, inutile dirlo! Il tema,quello dell’Amore, potevasembrare scontato, ma viassicuro che lo spettacoloè stato molto divertente edoriginale. Ma cosa ti spingea seguire così fedelmenteuna rassegna teatrale? Sonosempre stata affascinata dalteatro e dalle sue molteplicimanifestazioni, ma che sipotesse fare teatro alla ma-niera del venerdì è stata unavera novità. Entri nel salonedi Via Cairoli, ti accomodiinsieme ad una piccolaschiera di curiosi o di inten-ditori (chi lo sa!), scorgivisi nuovi o visi conosciuti,scambi qualche battuta conchi ti siede accanto e dopole parole di introduzione diaccorte presentatrici, devodire anche divertenti e diottimo gusto, ti ritrovi da-vanti un sipario che si aprea qualche metro da te facen-doti sentire già in qualchemodo partecipe dell’evento.La scenografia sembrascarna ma è essenziale, si

crea e si disfa al serviziodel talento di attori che tifanno trascorrere una piace-vole serata talora in predaa profonde riflessioni intro-spettive come con l’Ereticofurore di Francesco Tam-macco, talora in preda adattacchi di risate in compa-

gnia di artisti come la“molto occupatissima” non-ché fantastica Carmela Vin-centi o “l’alternativamenteinconsueto” Fabio Giacob-be; tra il serio e il facetonon mancano momenti in-tensi e brillanti come quelliproposti da Pantaleo Anne-

se con i personaggi diSpoon River (da Edgar LeeMasters) e le musiche diDe Andrè che ti coinvol-gono e ti inducono a ritor-nare il venerdì successivo.Forse la vera novità delteatro del venerdì è stataproprio questa: passare daun genere all’altro, daun’emozione ad una risata,da un pensiero triste ad unobuffo, da una battutaestemporanea ad una pro-fonda riflessione, quasi avoler ripercorrere i mo-menti di una nostra qua-lunque giornata o quelli diuna vita intera. Ritrovarsigli attori così vicini alpubblico, poter parlare conloro alla fine di ogni per-formance ha reso ogni ap-puntamento unico in unacornice di grande semplicitàe familiarità. Una bellainiziativa insomma, nataper trascorrere la seratarespirando parole teatralicome si legge nel manife-sto; aggiungerei per non farmai tacere la mente e il cuo-re. Alla prossima rassegnaallora! Ma..di che giornosarà?

Una rassegna teatrale di fuocoDal rogo di Giordano Bruno alla passione ardente degli amori.Sei spettacoli per respirare parole teatrali a Trinitapoli

16giugno 2012

M

Forse la vera novità del teatro del venerdì è stata proprioquesta: passare da un genere all’altro, da un’emozione aduna risata, da un pensiero triste ad uno buffo, da una battutaestemporanea ad una profonda riflessione, quasi a volerripercorrere i momenti di una nostra qualunque giornatao quelli di una vita intera.

Il pubblico della serata del 18 maggio nella sede di Libriamo.

Donne moltooccupatissimeLa brillante performance di Carmela Vincentiandata in scena il 16 marzo 2012 all’internodella rassegna Il teatro del Venerdì.

PTONY DI CORCIA

ronunciare il nomedi Carmela Vincentiè un esercizio saluta-

re. Basta fare il suo no-me, e la bocca accennaun sorriso mentre la men-te corre ai mille perso-naggi che l’attrice bareseha interpretato nel corso

della sua lunga carrieratra tv, cinema e teatro.Se, poi, nella memoria sistaglia lo sguardo indi-sponente e curioso dellacontessina Melensa, ilsorriso accennato si aprein una risata: proprio co-me avviene con un bellis-simo ricordo. Si assicura-no risate e spunti diriflessione anche nellospettacolo che Vincentista presentando in questoperiodo e intitolato Don-ne molto occupatissime,andato in scena venerdì16 marzo 2012 (alle20.30) nella sede di Li-briamo in Via Cairoli aTrinitapoli, organizzatodal centro di lettura Glo-

beGlotter, sede di scop-piettanti e originali ini-ziative a promozione del-la lettura e palco per

spettacoli che richiedonoun’atmosfera intima especiale.

Carmela Vincenti durante lo spettacolo.

ANTONIETTA D’INTRONO

uesti nostri attorierano tutti spiriti,e si sono dissolti

nell’aria sottile. E comela costruzione irreale diquesta visione, le torri in-coronate di nuvole, i ma-gnifici palazzi, i tem-pl i . . . tu t to ques to s idissolverà, come questoinconsistente racconto inuna nuvoletta di fumo.Noi siamo della stessa ma-teria dei sogni, e la nostrabreve vita è circondata dalsonno...”.

Non è una semplicechiusa quella che la giova-ne Alessia recita al bordodi uno spettacolo intensoquantomai poetico; la pa-rafrasi Shakesperiana, unatra le più recitate nella Sto-ria del Teatro moderno econtemporaneo, è un te-stamento, un lascito intel-lettuale e morale che dicerto i giovani studentide l L iceo C las s i co“Scipione Staffa” avrannomodo nel corso della lorofulgida vita, di ripeteredentro di sè mille e millevolte.

È difatti andato in sce-na il 26 Maggio scorsopresso il Convento deiCappuccini a Trinitapoliun piccolo miracolo, nontanto per l’adagio poeticoe l’allestimento teatraleche porta la firma del re-gista molfettese FRAN-CESCO TAMMACCO,coadiuvato dal responsa-bile del progetto Prof.ssaMaria Grazia Miccoli (inseno al PON TEATRO2011-2012 posto in esseredal Dirigente ScolasticoProf. Cosimo AntoninoStrazzieri), quanto per ilbrio, la gioisità e possiamodirlo, la maturità che i gio-vanissimi interpreti hannoinsufflato nulla scena.

“LA TEMPESTA”,

una delle opere surreali emetafisiche del bardo, èstata rivisitata nella ver-sione scritturale di CAR-LO PRESOTTO, al Fe-stival di Napoli del 2008,che ce la ripresenta in unaveste più prosciugata e amisura di laboratorio perragazzi.

Una giocosa e colo-ratissima giostra isolanaabitata dalla megera Si-corace e suo figlio ani-malesco Calibano; daltradito Prospero che sifrantuma in più speculariimmagini, quello filosofo,alchimista, tempestoso,pittore; bravissimi gliinterpreti, molto talen-tuosi: dagli Ariele, leg-giadri come l’aria, veloci,ai Prospero, Sicorace,Caibano...Le dolci Miran-da, l’innamoratissimoFerdinando. Bravi tutti

per aver osato, sognato evissuto l’esperienza invi-sibile che il Teatro fatto

bene offre.Ed il pubblico ad ap-

plaudire questo trampoli-

no onirico denso di tenerapoesia.

17giugno 2012

“Q

La Tempesta dei ragazzi dello “Staffa”L’opera shakesperiana è stata rivisitata in una versione originale dagli studentidel Liceo “Staffa” diretti dal regista Francesco Tammacco

È difatti andato in scena il 26 Maggio scorso presso il Convento dei Cappuccini a Trinitapoliun piccolo miracolo, non tanto per l’adagio poetico e l’allestimento teatrale che porta lafirma del regista molfettese FRANCESCO TAMMACCO, coadiuvato dal responsabile delprogetto Prof.ssa Maria Grazia Miccoli.

Luca Carulli e Alessia Giachetta, due protagonisti de “La Tempesta”.

Era l’amore il suo tallone d’AchilleL’ingegnere Vito Reggio è morto il 20 aprile scorso, dopo una lunga malattia. Gli amici di una vita ricordanocon affetto la grande ironia e la forza di carattere che lo hanno sempre caratterizzato

18giugno 2012

Il Cavaliere di Malta non c’è piùScompare in Aprile il dott. Hermes Filipponio, scrittore e storico dell’Ordinedei Cavalieri di Malta, che fu sempre legato a Trinitapoli, sua città di origine

1970. Festa di compleanno in casa di Gennaro.

ANTONIETTA D’INTRONO

bbiamo tutti appresola notizia, per caso,con stupore. Il cava-

lier Hermes Filipponio, unpunto di riferimento stori-co per il nostro paese, unuomo che ha onorato Tri-nitapoli, ricoprendola spes-so di cospicue donazioni,

è morto nell’indifferenzagenerale delle istituzioni.Nessuna commemorazione ufficiale: neanche un ma-nifesto. Tanti sono i ricor-di, anche personali, di unapersona che si commuove-va soltanto a sentir pronun-ciare la parola “casale”.

Viveva a Milano espesso, negli ultimi tempi,passava i fine settimana

nella sua casa turrita messasul lungomare di Sestri Le-vante,” la cui vista alimen-tava la sua fantasia e dilet-tava il suo spirito”. Avevadiminuito, per motivi disalute, le sue visite a Tri-nitapoli, dove, come eglistesso usava dire “ad ogniangolo di strada c’è sem-pre una voce amica, chegli riportava il suo pensiero

a ritroso neltempo della suagioventù tra-s c o r s a a lCasa le” , g iàCasaltrinità, an-tica commendadell’ordine diMalta, di cui unsuo avo è statoGovernatore.

A

Il Cavaliere di Malta, Hermes Filipponio.

1964. In campagna con gli amici il Lunedì di Pasqua.

ANTONIETTA D’INTRONO

a sua risata particolar-m e n t e c a u s t i c a ,l’immancabile sigaret-

ta e la battuta semprepronta mancheranno moltoai suoi amici di una vita.

Erano quasi tutti disinistra e lui, democristianoconvinto, aveva semprecontinuato a frequentarlicameratescamente, ap-prezzando o criticando leloro scelte, senza mai liti-

gare con alcuno.Per anni il gruppo af-

fiatato dei compagni digioventù, quando si incon-trava la domenica sulla vil-la, raccontava ai presenti,in centinaia di versioni di-verse, un viaggio a Parigifatto a 20 anni con la cu-riosità di conoscere il mon-do e la bramosia di scopriretutto ciò che il piccolo pa-ese della provincia di Fog-gia non offriva ai giovani.Storica è restata la proie-zione di una pellicola in

super 8 nellaq u a l el ’opera toreS i l v e s t r oaveva ripresotutte le statueparigine nude,dalla cintolain su.

Discetta-vano, ridendoa crepapel-le,sulla serietàdel filmato esull’eventualet i t o l o c h e

a v r e b b e r odovuto dareper lasciarloai posteri .Pareva che ilpatrimonioartistico diParigi fossecaratterizzatosolo ed uni-camente da“voce da ls e n osfuggita”.

Vito era

nato a Trinitapoli il 6 luglio1944 da Francesco Reggioe Grazia De Pasquale. Siera laureato a Bari in inge-gneria edile nel dicembre1974 e sposato nel 1973con Nicoletta Lopriore,dalla quale ha avuto tre fi-gli. È stato consigliere co-munale nell’ultima legisla-tura del sindaco NunzioSarcina dei primi anni ’80.Tra le opere pubbliche dalui progettate, sua è lascuola elementare (il se-

condo plesso) di padre Le-one.

Il 20 aprile scorso hainiziato il suo ultimo viag-gio con grande serenità,dopo una lunga malattia.Di Vito, uomo apparente-mente burbero e sarcastico,ricorderemo sempre la lucedi tenerezza che gli illumi-nava gli occhi quando par-lava di Nicoletta, sua mo-glie. L’amore per la suadonna era il suo talloned’Achille.

L

19giugno 2012

LETTURA LETTURA LETTURA

Il Professore HumbertHumbert, annoiato inse-gnante quarantenne di let-teratura francese, per cir-cos tanze fo r tu i t e einaspettate fa la conoscen-za di Dolores Haze, dodi-cenne ribelle e maliziosa-mente spregiudicata chegli richiama in mente An-nabelle, il suo primo amoreda tredicenne. Nonostantela differenza di età, egliperde completamente le te-sta per la ninfetta tanto dasposarne la madre Charlot-te per rimanere al suo fian-co. Dopo la morte dellasignora Haze, investita daun'automobile, i due co-minciano un lungo vaga-bondaggio da un motelall'altro in giro per gli StatiUniti. I due sono seguiti datempo da un uomo miste-rioso…

Una ragazza sposa un ricco

gentiluomo con una lunga

e folta barba di colore blu.

Egli è già stato sposato più

volte e tutte le sue mogli

sono misteriosamente

scomparse. Qualche tempo

dopo le nozze, Barbablù

parte per affari e consegna

alla sua giovane sposa un

mazzo di chiavi che aprono

tutte le porte del castello.

Ma le vieta di entrare in

una stanza ben precisa.

Dopo diversi giorni dalla

partenza del marito, spinta

dalla molta curiosità, entra

nella stanza proibita e…

È l’inizio della quinta ele-mentare per sette bambinidella scuola di Snow Hill.C’è Jessica, la nuova arri-vata, che fatica ad ambien-tarsi e si rifugia nei libri;Alexia, la bulla, che ti èamica un momento e nemi-ca quello dopo; Peter, ilmattacchione della classe;Luke, l’asso della matema-tica; Danielle, che non safarsi valere; la timida An-na; e Jeffrey, che odia lascuola. Mr. Terupt, il loron u o v o m a e s t r o , èl’insegnante che tutti vor-rebbero avere. Brillante esensibile, sa trasformare lascuola in un posto entusia-smante… Finché un giornoammantato di neve accadeun incidente che cambieràtutto. E tutti.

BARBABLUdi Charles Perrault

IL MAESTRO NUOVOdi Rob Buyea

LOLITAdi Vladmir Nabokov

Concorso letterarioRifiniscila

Regolamento

Leggi almeno uno di questi tre romanzi:

Barbablu di Charles Perrault(per i lettori più piccoli),

Il maestro nuovo di Rob Buyea, ed. Rizzoli(per i ragazzi),

Lolita di Nabokov (per adulti).

Riscrivi il finale facendo attenzione a non

superare le 6.000 battute (spazi inclusi).

Invialo a [email protected] entro il

26 settembre 2012.

Una giuria popolare e un comitato di scrittori

valuterà il materiale inviato.

I tre finali più votati saranno pubblicati in un

instant book distribuito in occasione di

LibriAmo, manifestazione itinerante di

promozione della lettura, in programma dal

5 al 7 ottobre 2012.

I tre vincitori verranno, inoltre, premiati con

una piccola libreria di 20 volumi selezionati

tra i titoli migliori di narrativa italiana e

internazionale.

presenta

Cambia il finale della storiae partecipa al concorso.

aspettando

Rifiniscila invita a scrivere i finali atre romanzi.Come negli ultimi due anni,anche questa edizione prevede un pre-mio: una piccola libreria di 20 volumie la stampa di un Instant Book coi finalipiù votati. Che aspetti a partecipare?Corri in libreria, acquista il romanzoche più ti ispira e leggilo durante l’estate.Riscrivi il finale e invialo entro il 26settembre a:

[email protected].

Luglio da favolaANTONIETTA D’INTRONO

partire da mercoledì4 LUGLIO 2012 alleore 18, partirà Un

LUGLIO da favola!La libreria Carte &

Arte, ospiterà letture adalta voce per bambini eragazzi a cura di RosaTarantino. Si rispolvere-ranno i grandi classici, lestorie d’avventura e imemorabili racconti dipaura per rimanere un’orain compagnia di grandiautori e di pagine im-mortali della letteratura

per l’infanzia. A fine let-tura, un’allegra chiacchie-rata sulla storia sgranoc-chiando una gustosa

merenda. Info e prenota-zioni: Carte&Arte di Ma-rina Frisi, Corso Garibaldi128 a Trinitapoli. A

RAGAZZI IN TEMPESTA

Due scene de "La Tempesta", spettacolo finale del Liceo Staffa di Trinitapoli. (Articolo a pag. 17)