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Il percorso descritto di seguito rappresenta il lavoro che è stato condotto in oltre 20 anni dal Comune di Cortona in collaborazione con tutti gli altri attori del territorio sia istituzionali (come le Istituzioni Scolastiche e la ASL) che non istituzionali (associazione di volontariato, culturali, sportive, cooperative, terzo settore) per costruire una comunità coesa e solidale in grado di rispondere sempre al meglio alle esigenze dei suoi cittadini. Parole come integrazione, partecipazione, solidarietà sono alla base di questo percorso che trova nella rete di rapporti tra cittadini e istituzioni il suo legante principale. Tutto questo con l'obiettivo di costruire una comunità e una struttura sociale capace di intercettare i bisogni della popolazione e di costruire insieme ai cittadini e per i cittadini servizi, progetti e percorsi sempre più efficaci e utili per il loro ben-essere e per la prevenzione di qualsiasi tipo di disagio. In questa ottica l'attenzione massima è stata data ai nostri piccoli cittadini perché loro rappresentano il futuro ed è nostro dovere dotarli di strumenti e opportunità per vivere e crescere nel migliore modo possibile ma è altrettanto doveroso renderli sensibili verso il prossimo e consapevoli della diverse realtà che li circondano. Crediamo che questo percorso abbia portato negli anni risultati importanti e tangibili e che la rete costruita insieme ai cittadini sia stata fondamentale per la tenuta sociale del nostro territorio anche in un momento di forte crisi economica come stiamo vivendo in questi ultimi anni. Non ci accontentiamo e non ci fermiamo, il percorso continua...

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Nel 1993 i Comuni della Valdichiana, il Ser.T. ASL 8 Valdichiana e le scuole primarie, ai sensi del DPR 309/90 “Interventi per la lotta alla droga” elaborano il progetto “Auryn” (talismano descritto nel romanzo “La Storia Infinita” di Ende) finanziato dal Ministero dell'Interno.

Per la prima volta Istituzioni diverse lavorano insieme, anticipando i contenuti delle leggi 285 /97 sull'Infanzia e adolescenza”, e legge regionale 72/97 sui “servizi sociali” che dettano le modalità attuative di PIANI DI ZONA educativi e sociali.

Così a partire dagli anni 90', si costituisce sul territorio comunale, esteso poi ai Comuni della Zona Valdichiana, un gruppo di lavoro inter-istituzionale che condivide una concezione della Salute in cui la comunità locale è intesa non soltanto come destinataria degli interventi, ma anche come depositaria delle risorse in grado di mantenerla e svilupparla nella sua qualità di bene collettivo, e quindi nelle sue implicazioni sociali, educative e relazionali. Dal 1995 il Comune di Cortona collabora con il Ser.T., la ASL n.8 Valdichiana, MMG, Pediatri, le Istituzioni Scolastiche, associazioni volontariato, giovanili, sportive, cooperative sociali, oratori, parrocchie e con tali soggetti ha lavorato sulla prevenzione promuovendo azioni volte allo sviluppo di salute, normalità, responsabilità, territorialità.

Il gruppo di lavoro costituito con il coordinamento del SerT, organizza nel 1996 a Cortona il convegno “Nel Territorio insieme per il Benessere dei Giovani”.

Lo stesso gruppo, a Gennaio 1997, organizza un’altra giornata di studio che dà avvio ad un percorso di formazione a vari livelli creando nei vari organismi una forte volontà di coesione mettendo a confronto le proprie esperienze. Nel 1997 nasce, promossa dal Ser.T., l’“Equipe Territoriale di Prevenzione” (composta da rappresentanti della ASL n.8 Valdichiana, Servizi Sociali del Comune, insegnanti, MMG, Pediatri, associazioni,

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cooperative), organizza e facilita incontri di confronto e di conoscenze sui bisogni del territorio e di promozione del benessere della comunità con una co-progettazione condivisa con i diversi soggetti. Viene organizzato un corso di formazione sulla prevenzione primaria, da qui a seguire molti percorsi importanti, momenti di supervisione del gruppo, affiancamento a gruppi insegnanti, genitori e territorio, per poi dare vita, a giugno 1998, al “Centro di documentazione e formazione Itaca”. Il Centro, coordinato dal SerT, si propone come una risorsa del territorio e dell’intera comunità della Valdichiana aretina, come uno strumento di prevenzione che incide ed agisce sulla normalità della vita. Ogni persona può essere una risorsa di prevenzione come facilitatore e promotore del benessere.

Il Centro osserva la quotidianità della vita nei vari aspetti; le sue funzioni sono: Raccolta dati provenienti dall’intero territorio locale; Ascolto del territorio nelle varie realtà, lavoro di rete; Operatività con facilitazione dei processi di crescita e di formazione

personale; Formazione e supervisione dell’equipe di prevenzione.

Il Centro Itaca organizza: Incontri “Il ruolo dell’insegnante e la prevenzione” a partire dai nidi

d’infanzia fino alle scuole superiori; Incontri di sostegno alla genitorialità discussione e confronto sul

rapporto genitori – figli nella fascia 0 – 18 anni; Formazione di giovani (peer educator) per i CIC.

Il Centro si organizza con strumenti di lavoro: Gruppi operativi; Gruppi di apprendimento; Attività di tutoraggio; Progetti di formazione; Supervisione

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Nel 1997, e da allora ogni due anni, Il Comune di Cortona organizza un convegno su “La malattia di Alzheimer e le demenze”. È una azione insolita che un Comune prenda iniziativa su un argomento sanitario complesso, e soprattutto in anticipo sul resto del territorio e sulla normativa che regolerà il settore. Con questo convegno si riesce a mettere attorno ad un tavolo su una tematica così complessa ed allora certamente poco conosciuta un ampio gruppo di interlocutori (specialisti, medici di base, servizi sociali, volontariato, rappresentanti delle famiglie..). Questo gruppo, a distanza di sedici anni esiste ancora e non ha mai smesso di occuparsi del problema Alzheimer. Ciò ha reso possibile la programmazione e il coordinamento del percorso “Valdichiana Aretina Sensibile all’Alzheimer”. Il primo Convegno nazionale mette in luce molti aspetti sulla tipologia e gravità sanitaria e sociale della malattia e stimolò nelle istituzioni territoriali (Comuni-ASL) la necessità di conoscere meglio le problematiche delle “demenze” della nostra zona, anche per strutturare risposte adeguate. Una prima lettura del nostro territorio viene fatta attraverso una “Indagine conoscitiva sullo stato funzionale del malato e le condizioni psico-sociali dei familiari” elaborata dall’Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia (anni 1999-2000), in collaborazione con l’AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) e la ASL8 Valdichiana- Salute Mentale e si basa sulla fondamentale disponibilità dei Medici di famiglia. L’obiettivo è quello di: Fornire un quadro conoscitivo delle condizioni in cui si trova la famiglia che assiste una persona affetta da malattia Alzheimer o altre forme di demenza; Presentare elementi per l’adeguamento dei servizi pubblici agli specifici bisogni legati alla patologia;

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Rispondere ai bisogni di informazione, formazione, orientamento, sostegno alle famiglie e agli operatori.

Il progetto costruito con questi presupposti, si articola in un momento “organizzativo” (offrire maggiori/migliori risorse) ed uno “conoscitivo” (indagare sullo stato del malato e sulle condizioni psico-sociali della famiglia). Ciò porta ad una definizione di nuovi bisogni e diverse priorità. Ma soprattutto questa modalità di approccio e la nuova forma di partecipazione favoriscono momenti di crescita e di maggiore consapevolezza della malattia, tali da modificare nei familiari, almeno in parte, la percezione della propria solitudine e distanza dai servizi pubblici. Per gli operatori dei servizi domiciliari, per i Responsabili e operatori delle strutture per anziani, ma anche per gli amministratori, sono organizzati dall'AIMA corsi di formazione che consentono di accrescere le competenze specifiche degli operatori addetti all’assistenza o all’organizzazione dei servizi, sviluppando capacità di riflessione critica e motivazione. L'AIMA organizza numerosi incontri informativi e di sensibilizzazione per la cittadinanza sulla malattia. Il Progetto è organizzato dalla Conferenza di Zona con propri finanziamenti ed ottiene l’appoggio della Regione Toscana per la copertura di alcune figure professionali ritenute indispensabili per l’avvio e il coordinamento delle nuove attività. Successivamente sono realizzati una serie di progetti, cofinanziati dalla Regione Toscana che, nel corso degli anni, rendono possibile la continuità sperimentale e operativa delle attività (Centro Diurno Alzheimer aperto nel 2001, Centro Ascolto Alzheimer aperto nel 2002, Nucleo Residenziale e Giardino Alzheimer aperti nel 2005. L’AIMA coinvolge il Centro ITACA e il 1°Circolo Didattico Cortona, per l'elaborazione del progetto “Mia nonna e’ diversa dalle altre”. I bambini lavorano in classe con gli insegnanti, vengono coinvolti i genitori e i

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nonni e i lavori vengono esposti per l'inaugurazione del Centro Ascolto Alzheimer che si trasferisce a Camucia nel 2005. Sono passati 19 anni dalle prime iniziative, ma il Progetto Alzheimer Valdichiana è ancora molto forte. Tutta l’attività, così come il sistema dei servizi, è ancora influenzata dalla particolare esperienza fatta in questo settore che ci ha dimostrato quanto sia sempre possibile ed efficace la partecipazione di tutte le persone interessate (politici, operatori, medici, familiari, volontari…) e della collettività per affrontare problematiche socio-sanitarie complesse e trovare risposte adeguate e di solidarietà. Per tutte le persone che hanno collaborato, il percorso nel suo insieme, è una “avventura” particolarmente forte e spesso emozionante. In particolare le iniziative di formazione e il rapporto con l’AIMA hanno reso possibile una nuova consapevolezza degli operatori sulla propria capacità, indipendentemente dal ruolo svolto. “Tutti insieme” si può affrontare qualsiasi problema, le persone interessate lo percepiscono subito e rispondono sempre in modo attivo. Nel 2007 il progetto Alzheimer della Valdichiana e’ presentato su RAI TRE nella trasmissione " Racconti di Vita", come esempio di buone prassi. Con la legge 285/1997 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”, il Comune di Cortona avvia percorsi di prevenzione, anticipando i fini della legge che - con nuove risorse- può allargare ad altre esperienze. Così nel 1998, in attuazione della legge 285/97 elabora, con il coinvolgimento del Centro ITACA e dei diversi soggetti del territorio, il primo Piano Educativo, che prevede l’attuazione di progetti per i bambini delle scuole primarie. Il “Centro Itaca” con la legge 285/97 assume un ruolo significativo sul territorio, sia le risorse che le finalità favoriscono le proposte degli esperti in vari livelli di formazione, e affianca la scuola e le istituzioni offrendo a tutti una chiave di lettura e di riflessione, strumenti indispensabili di una nuova osservazione privilegiata nel lavoro di rete. Gli aggiornamenti di verifiche condotti costantemente con i dati rilevati, che richiede la L.285/97, offrono un monitoraggio per il Comune e il Centro Itaca che verifica costantemente il

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risultato dell’investimento proposto, e così nuovi progetti si aggiungono ancora. Nello stesso anno la zona Valdichiana in attuazione della legge regionale 72/97 sui servizi socio-sanitari, elabora il Piano Sociale di Zona che annualmente viene aggiornato con il coinvolgimento dei diversi soggetti del territorio (ASL, famiglie, Medici, pediatri, terzo settore, cittadini..). Il 2000 si apre con novità che incideranno profondamente sul modo di proporre e gestire attività per il tempo libero dei bambini. In occasione dell’ideazione, gestione dei progetti e, soprattutto, nel corso delle verifiche periodiche con insegnanti e incontri con i genitori, il Centro ITACA, evidenzia con sempre maggior forza l’esigenza di un luogo che ospiti con continuità esperienze di gioco, manualità, socializzazione, aggregazione. Un luogo collocato nella rete dei servizi per l’infanzia promossi dall’Ufficio Servizi Sociali con offerte inserite in un quadro pedagogico appropriato all’età ed alle esigenze di diversi tipi di utenza. L’Amministrazione comprende e condivide l’esigenza e promuove azioni volte allo sviluppo del benessere della cittadinanza, in particolare, attività socio-educative, gestite da personale qualificato delle Cooperative, per bambini e ragazzi: Ludoteche, Spazio Compiti, progetti sulla salvaguardia dell’ambiente, sulla legalità, laboratori di archeologia , attività estive da 3 a 14 anni (Stragiocando, Chicchi di grano, Incontri in piscina, campeggi).

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La rete delle Ludoteche

La Ludoteca “La Torre Gioconda” e la Ludoteca Sensoriale di Camucia “GiocaInsieme” offrono la possibilità di conoscere e utilizzare una grande quantità di giocattoli e materiali per il laboratorio, difficilmente a disposizione di un singolo. Rivestono una funzione educativa e aggregativa, in quanto spazi di ritrovo con finalità ricreative, di apprendimento e culturali, sistemi educativi che rendono protagonisti tutti coloro che vi partecipano, favorendo l’opportunità di sperimentare l’autonomia, la libertà di scegliere, di creare.

Le ludoteche contribuiscono all’accoglienza e all’inclusione di bambini con bisogni educativi speciali. La conduzione è affidata a un gruppo di lavoro della Cooperativa Sociale Athena, composto da professionalità diverse che si alternano nella realizzazione del progetto educativo, redatto annualmente. I servizi sono attivi da settembre a giugno.

Presso il Day Service pediatrico dell’Ospedale “Santa Margherita”, a Fratta, è attivo lo Spazio Gioco per i piccoli pazienti, dove bambini e genitori trovano giocattoli, pupazzi, libri e l’accoglienza di un’educatrice qualificata della Cooperativa Sociale Athena che propone giochi,

brevi laboratori manuali, favole animate, attività a tema.

La Casina dei Balocchi smorza l’ansia dell’attesa e crea un clima più sereno che incoraggia bambini e genitori e facilita il lavoro dei medici.

Presso il Distretto della ASL di Camucia, ogni lunedì una educatrice della Cooperativa Athena accoglie le bambine e i bambini che accedono al servizio vaccinazioni.

Sul tappeto colorato del Tappeto Magico si alternano giochi, costruzioni, libri e fumetti, disegni e piccole divertenti sfide a due… si fanno nuove amicizie, e la noia e la paura vanno via.

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NonSoloCompiti Camucia

Adiacente la scuola primaria di via Zampagni, a Camucia, uno spazio “su misura” accoglie bambini e ragazzi per svolgere in autonomia i compiti assegnati per casa, con la tranquillità di poter essere sostenuti in caso di difficoltà. “NonSoloCompiti” offre spazi ricchi di stimoli positivi (ambienti per differenti tipi di gioco, laboratorio creativo, angoli per il riposo, la musica e l’incontro, ecc.); è inserito nella sede CIAF che ospita anche la scuola di musica e il Laboratorio di Gioco Sensoriale, per un insieme di esperienze utili alla formazione dell’identità personale e a sperimentare una condizione di benessere personale e sociale. Le attività sono improntate a stimolare nei bambini la collaborazione costruttiva, il rispetto reciproco, la creatività e il senso di responsabilità rispetto agli impegni assunti e ai compiti da svolgere. Educatori e animatori della Cooperativa Sociale Athena condividono con i bambini le attività di gioco; organizzano laboratori manuali, espressivi, motori; accompagnano il gruppo presso la Biblioteca Comunale per partecipare alle Letture Animate; facilitano l’attività ludica negli spazi verdi pubblici, ecc… “NonSoloCompiti” è aperto ai bambini e ragazzi della Scuola Primaria e Secondaria di primo grado. Il servizio è aperto da lunedì a venerdì e il sabato mattina, in concomitanza con il calendario scolastico.

Fuoriclasse Cortona Spazio compiti dedicato ai ragazzi cortonesi che frequentano le classi I-II-III media e del biennio delle scuole superiori. Presso la Biblioteca Comunale e dell'Accademia Etrusca di Cortona personale qualificato supporta sia agli alunni che hanno

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qualche difficoltà di apprendimento che agli studenti che semplicemente hanno piacere di fare i compiti in compagnia. Il servizio, attivo il lunedì e il venerdì, è realizzato con il supporto di operatori qualificati dell'associazione AION Cultura. StraGiocando Durante le attività estive educatrici e animatrici di Athena propongono le più svariate attività all’insegna dell’animazione, con progetti educativi elaborati annualmente che rivolgono particolare attenzione alle aree relative a: Socialità: permette di far ritrovare al bambino il piacere di stare

assieme;

Fisicità: importante nello sviluppo dell’identità di ogni singolo, occasione di espressione, controllo del proprio corpo ed esercizio fisico;

Espressività: per fare in modo di rendere il bambino partecipe, protagonista, produttore, e non soltanto spettatore;

Creatività: per far scoprire al bambino che esistono diverse possibilità di pensare e agire, sviluppando situazioni nuove in una realtà conosciuta.

Nel programma sono inserite una o più gite e giornate in piscina: le uscite rappresentano uno dei momenti centrali del progetto e consentono esperienze stimolanti e coinvolgenti.

StraGiocando è in programma nelle ultime tre settimane di giugno, presso la struttura di Pergo di Cortona, da lunedì a venerdì.

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Chicchi di Grano

Una vera e propria vacanza, dove bambine e bambini, tra 3 anni e 5 anni, si divertono in sicurezza, nel contesto organizzato ad hoc dalle educatrici della Cooperativa Athena. L’offerta educativa propone, attraverso svariate modalità ludiche, esperienze di socializzazione, gioco, apprendimento e svago: manualità e attività pittoriche; giochi con l’acqua, ascolto e animazione di fiabe e racconti; laboratorio psicomotorio e spettacoli di burattini; giochi a squadre e semplici giochi scientifici; tempo e spazio per il gioco spontaneo, animazione in cerchio, musica e canzoni. Il servizio estivo offre un supporto alle famiglie, là dove i genitori si devono assentare per motivi di lavoro, e' attivo nei mesi di luglio e agosto, con apertura giornaliera da lunedì a venerdì presso la scuola dell’infanzia di Camucia.

Archeolab

I Laboratori di Archeologia Sperimentale, organizzati presso il MEAC il sabato pomeriggio e nel periodo estivo, permettono di conoscere in modo diretto i materiali e le tecniche di produzione in uso in

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diversi periodi storici e di rivivere le esperienze dell’uomo antico. I laboratori, guidati da personale specializzato di Aion Cultura, si svolgono in spazi appositamente attrezzate. Bambini e ragazzi sono coinvolti nella pratica di diverse esperienze archeologiche privilegiando la loro diretta partecipazione, anche sotto forma di gioco.

Da maggio 2000 a maggio 2013: “Diversamente Uguali il paese di tutti… per tutti...”. Iniziativa pubblica, a carattere sociale, che vede il suo apice nella giornata di festa e chiusura al traffico di una parte di Camucia, le cui strade si aprono a spettacoli di musica, danza, giochi, animazione, sport, laboratori, esposizioni e stand sulle varie attività che gruppi diversi - dalle associazioni, al volontariato, dalle cooperative alle strutture sociosanitarie, dalle scuole alla ASLn.8, con pediatre e MMG, dai sindacati alle istituzioni, alle aziende - offrono agli abitanti del territorio di Cortona. "Il principio che guida questa festa su strada è l’inclusione: appartenere al luogo in cui si vive è anche poter esserci con le proprie diversità, uscire dal guscio protettivo dell’isolamento e portare in piazza, nel luogo di tutti, il proprio modo di partecipare alla comunità”.

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Bisogni Educativi Speciali

Nel corso degli anni i servizi per bambini si modulano e rinnovano secondo i bisogni del territorio e costituiscono, anche, una risorsa di fondamentale importanza per i bambini/ragazzi, con bisogni educativi speciali, che al momento dell’interruzione dell’attività’ didattica, hanno diritto ad accedere ad opportunità che garantiscano di riprendere il nuovo anno scolastico con un bagaglio accresciuto di esperienze e conoscenze (in linea con l’indicazione dichiarata dalla legge 104/97). La partecipazione dei bambini/ragazzi, con bisogni educativi speciali alle diverse attività (formali e informali) viene condivisa con i servizi specialistici (ASL e/o Comune), che elaborano il progetto individualizzato. Elemento qualificante del percorso è la continuità’ degli educatori nei servizi di sostegno scolastico e extrascolastico, caratteristica che garantisce stabilità nella modalità di realizzazione dei PEI e punti di riferimento fermi e costanti per bambini, famiglie, scuola, servizi specialistici. Nel 2001, in relazione ai diversi percorsi, è istituito con delibera di Giunta Comunale il Laboratorio della città Possibile, di cui fanno parte il Centro di Documentazione e Formazione Itaca, ASL n.8-SerT, Istituzioni Scolastiche, associazioni e Cooperative del territorio allo scopo di: Favorire le relazioni, l’integrazione e una

coscienza civica, soprattutto tra le nuove generazioni

Proporre e sollecitare interventi di miglioramento nell’ambiente urbano e la creazione di spazi di relazione e di gioco

Promuovere una nuova progettualità sul territorio favorendo la partecipazione sociale a tutti i livelli.

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Vengono organizzati incontri di formazione, per il gruppo del Laboratorio, e inizia lo scambio di esperienze con il laboratorio di Torino e di Fano. I progetti sono elaborati dalle Associazioni partecipanti e finanziati dal Cesvot. Nello stesso anno si presenta, nel territorio comunale, l’emergenza di alunni stranieri, pertanto il “Centro ITACA” organizza corsi di formazione “Riconoscere l’altro e il diverso che è in noi” per gli insegnanti, e si costituisce una “Equipe Territoriale della multiculturalità” con la funzione di sviluppare la ricerca, lo studio, la documentazione inerente la promozione della multiculturalità e legalità, come processo delle educazione nelle scuole del territorio. L’Equipe, inoltre, elabora anche protocolli condivisi per l’accoglienza di alunni stranieri nelle scuole e mette in rete la bibliografia e le buone prassi delle scuole. Il Comune organizza corsi di lingua2 per gli insegnanti, mentre la Provincia di Arezzo mette a disposizione delle scuole mediatori linguistici e culturali. Presso la Biblioteca Comunale di Camucia, viene allestito lo scaffale interculturale. In collaborazione con le scuole e la Provincia di Arezzo, sono stati elaborati numerosi progetti sull'Intercultura e sulla Legalità intesa come educazione alla cittadinanza attiva. Nella frazione di Camucia, viene aperto dal Comune, c/o l’URP, il “Centro per l’Integrazione”, in collaborazione con l’Associazione Donne

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Insieme. Il Centro e’ un servizio di informazione, ascolto, accoglienza per le famiglie immigrate, e ha lo scopo di comprendere i bisogni e dare informazioni per l’accesso ai servizi territoriali (scuola, sanità, servizi sociali, attività del tempo libero, permessi di soggiorno…). Annualmente il Comune organizza corsi di lingua per adulti stranieri. Nell’anno 2002, con un finanziamento regionale viene organizzato dal Centro Itaca, un corso di formazione per un gruppo di 40 giovani (gruppo CIAF) per la realizzazione di sostegni al lavoro educativo e di prevenzione. Il gruppo CIAF (Centro Infanzia Adolescenza Famiglie) si occupa di diffondere la cultura dell’individuo portatore di diritti, promuove interventi a sostegno della genitorialità, come insieme di risorse e competenze che vengono attivate e potenziate mediante strategie d’intervento psicopedagogico basate sulla relazione, l’auto-valorizzazione, la promozione dell’agio di vivere. Nel nostro territorio questo gruppo nasce attraverso corsi di formazione guidati dal personale del Ser.T., coordinatore del “Centro Itaca. Le competenze messe in atto devono servire a migliorare la vita degli individui come portatori di diritti, ecco l’importanza di mettere insieme la professionalità del C.I.A.F. con quella degli insegnanti e delle altre figure educative che sono coinvolte in questo percorso. Il gruppo, insieme ad associazioni del territorio, realizza una “Ricerca Intervento” sul mondo giovanile (14/30 anni), per conoscere in che modo trascorrono o vorrebbero trascorrere il tempo libero i ragazzi della Valdichiana, in funzione della apertura del primo Centro di Aggregazione Giovanile a Camucia.

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Nel 2003 il Comune aderisce al progetto nazionale “Nati per leggere” proposto dall’Associazione Culturale Pediatri e dall’Associazione Nazionale Biblioteche, ed organizza letture animate e incontri con i genitori presso la Biblioteca Comunale di Camucia e gli ambulatori pediatrici con lettrici / animatrici appositamente formate e coordinate da una pedagogista. Nello stesso anno, il Comune di Cortona e i Comuni della Zona Valdichiana elaborano il “Regolamento Zonale dei Servizi Sociali”, approvato dai Consigli Comunali. Viene anche predisposto e inviato alle famiglie l’opuscolo “Diritti, servizi e benessere”, che riporta in forma sintetica i contenuti del Regolamento. Il Comune di Cortona prepara e consegna ad ogni nuovo nato il libricino “Diritti, servizi e benessere per i più’ piccini “. L’esperienza del Laboratorio della Città Possibile di Cortona viene discussa nella Conferenza dei Sindaci della Valdichiana ed estesa a tutta la Zona come modello di lavoro, inserita, anche, nel Piano Sociale di Zona 2003 e nella Carta della Cittadinanza Sociale quale esperienza di Welfare Comunitario, promotore del ben-essere dei cittadini. Il gruppo di lavoro da il proprio contributo a Novembre 2003 nella elaborazione della Carta della Qualità Urbana.

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Nel 2003 il Comune aderisce al progetto internazionale “La Città dei Bambini” del Comune di Roma, capofila, e dell’Istituto di Scienze e Tecnologia della Cognizione del CNR di Roma, incentrato sulla sperimentazione di un modello che ripensi la città dal punto di vista dei bambini. “La Città dei Bambini” si impegna per la sostenibilità ambientale, culturale e istituzionale per i bambini e si prefigge di farli partecipare al “governo” della vita cittadina. Opera soprattutto, attraverso piccoli interventi concreti, progettati con gli stessi bambini, per dimostrare la fattibilità delle proposte. Il gruppo, appositamente formato, elabora numerosi progetti con le scuole, insegnanti, genitori e cittadini: “Camucia, una città possibile…”, “Piccole Città a misura di…”, “A ciascuno il suo spazio..”, “Adotta un giardino”, “Dalla Val di Pierle alla Val di Chio”.

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Queste esperienze sono presentate anche al Campidoglio, nell’ambito degli incontri organizzati dal Comune di Roma e dal CNR, a confronto con esperienze a livello internazionale. I progetti da realizzare vengono condivisi con gli Uffici Comunali sui possibili ambiti di progettazione partecipata, così da individuare gli spazi/servizi da ri-progettare: Con le scuole, indagini, ricerca e

raccolta informazioni. Individuazione di soluzioni

possibili: consegna delle “idee progettuali” agli adulti.

Informazione alla cittadinanza. Tavoli di lavoro degli adulti Il progetto “Camucia, una città possibile…” si concretizza con la realizzazione di percorsi protetti per i bambini, nella frazione di Camucia, con apposita segnaletica, per favorire l’autonomia dei bambini nell’andare a scuola, ai giardini, in ludoteca, in biblioteca, in piscina… da soli, non solo come conquista d’autonomia, ma anche come opportunità per muoversi e prevenire problemi di salute legati alla sedentarietà e all’uso eccessivo della macchina.

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Per la progettazione e realizzazione del “Giardino dei profumi e dei colori”, adottato dalla scuola e dalla cittadinanza della frazione di Pergo, è costituito il “Comitato del Giardino” con lo scopo di realizzare e gestire, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, i giardini in modo che l’uso sia conforme agli scopi per i quali sono stati costituiti (gioco e incontro) e che lo stato delle aree verdi e delle attrezzature sia sempre soddisfacente. Nel 2003 durante gli incontri per l’elaborazione del Piano Sociale di Zona emerge, alcuni familiari di persone con disabilità pongono agli amministratori e alle cooperative presenti al tavolo di lavoro il tema del “Dopo di Noi”. Questa richiesta fa riflettere gli operatori e si costituisce un gruppo di lavoro, per analizzare i bisogni, costituito da familiari di disabili, operatori dei Comuni, della ASL n.8 Valdichiana, della Cooperativa Koinè di Arezzo, che da anni lavora nella Zona. A conclusione del percorso partecipato, la Cooperativa Koinè si fa carico della progettazione di una struttura polifunzionale (Casa di Pinocchio) che comprende un Centro Diurno per Disabili, una Comunità Alloggio Protetta e Laboratorio per le Autonomie. Il progetto viene approvato nella Conferenza dei Sindaci della

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Valdichiana e inviato alla Regione per la richiesta di co-finanziamenti. La struttura è in bio-architettura, con ampio spazio esterno e offre numerosi laboratori interni e in Rete con altre Reti in un dialogo aperto per la piena integrazione e inclusione. La struttura attualmente funziona a pieno regime e costituisce una delle più innovative progettazioni a livello provinciale e regionale nel campo dell’organizzazione dei servizi educativi e assistenziali per disabili.

Nel 2004, su sollecitazione del “Centro ITACA”, e dopo i risultati della ricerca-intervento del gruppo CIAF, apre a Camucia il Centro di Aggregazione Giovanile ZAK (Zona Alta Kreatività). La sede è nella frazione più popolata del territorio comunale. E’ il luogo d’incontro dei giovani, dove confluiscono idee, progetti, corsi di teatro, musica… in collaborazione con i gruppi della” Casina della Musica”. Nel 2005-2008 in collaborazione con la ASL n.8 Salute Mentale, neuropsichiatria infantile, Associazione culturali e di volontariato del territorio e sopratutto le Associazioni delle famiglie (“L'Accoglienza” e “Ragazzi Speciali”), vengono elaborati diversi progetti, finanziati dalla Regione Toscana, su “Come superare lo stigma sociale”. Con questi

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progetti si sensibilizza la cittadinanza sulla disabilità psichica, cognitiva e relazionale, e si costruiscono strategie ampie e articolate, per la promozione dei diritti di cittadinanza. Sono attivate diverse attività sul territorio, in piscina, nelle scuole calcio, nel gioco delle bocce, corsi di teatro nelle scuole. Con i giovani/adulti del Centro Diurno della Salute Mentale di Camucia sono organizzati, per diversi anni, corsi di teatro “Contaminiamoci”, presso l'Istituto d’Istruzione Superiore “Severini” di Cortona. Obiettivo dei progetti, soprattutto per i minori, è quello di aumentare l'amicizia e il senso di autoefficacia nell'imparare nuove forme espressive e nuove potenzialità del proprio corpo. Tutti i progetti sono seguiti dagli specialisti della ASL Salute Mentale. Nel 2006 il Presidente nazionale dell’UNICEF nomina “Cortona amica delle bambine e dei bambini” e conseguentemente il Sindaco è designato “Difensore delle bambine e dei bambini”. In relazione a tale nomina il Comune si impegna con le scuole, le Cooperative e le Associazioni del territorio, ad attuare, nei diversi contesti, i Nove Passi previsti dall’Unicef, attraverso la

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progettazione partecipata dei bambini e ragazzi, all’interno del LaBRUC (Laboratorio bambini ragazzi Unicef Cortona). Sia La Città dei bambini che l’Unicef prevedevano la costituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi ma Cortona, in accordo con le scuole, sceglie di organizzare il “Laboratorio dei bambini e degli adolescenti” LaBRUC e un Forum. Negli anni scolastici 2006- 2010, tre volte l’anno e in orario scolastico, bambini e ragazzi delle classi IV e V, eletti dai compagni di classe, e i ragazzi delle medie partecipano ai lavori del Laboratorio, presso il Centro di Aggregazione Giovanile ZAK di Camucia. Annualmente il Laboratorio si insedia il 20 novembre, Giornata internazionale per i Diritti dell’Infanzia, e si conclude il 27 maggio, Giornata internazionale del Diritto al gioco. Il Laboratorio vuole proporre uno spazio non strutturato in cui far confrontare i ragazzi su tematiche a loro vicine anche e soprattutto in relazione alla qualità della vita nel contesto urbano in cui vivono.

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Temi discussi con i bambini: • I nostri luoghi d’incontro per giocare, parlare, confrontarci e…crescere insieme: come e quali sono? • I nostri luoghi di incontro quotidiano: servono davvero? Ci aiutano a fare amicizia e a condividere esperienze o sono palestre per bulli e prepotenti? • Tempi e luoghi di incontro per il tempo libero: li abbiamo davvero? …e se potessimo modificarli, come li vorremmo? Temi discussi con i ragazzi: • Vivere in famiglia. • Vivere nella comunità: partecipazione, democrazia, politica. • Vivere tra amici: fiducia, esclusione, affetto.

Nel 2006 il Comune aderisce al progetto della Regione Toscana “L’angolo della salute @lla tua biblioteca” e organizza in Biblioteca, dopo le letture di NPL, incontri con i genitori, su alimentazione, movimento, regole e capricci, piccoli incidenti domestici…. Dal 2007, dopo una giornata di formazione sul bullismo con la prof.ssa Menesini dell’Università di Firenze - Dipartimento di Psicologia dell’età Evolutiva-, il Comune, in collaborazione con i Dirigenti Scolastici della scuola dell’Infanzia e della Scuola primaria di primo grado e

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l’Associazione Centro Studi di Psicologia Sistemica di Cortona, promuove corsi di formazione triennali 2007-2010 e 2011-2013, stipulando il PATTO PER LO SVILUPPO DI

POLITICHE SCOLASTICHE PER LA PROMOZIONE

DI COMPORTAMENTI PRO-SOCIALI con i soggetti coinvolti. Nel primo triennio l’Università effettua una ricerca sperimentale sugli interventi, facendo rilevazioni sui bambini delle classi le cui insegnanti seguono il percorso di formazione e su classi di controllo, nelle quali le insegnanti non sono coinvolte nella formazione. Per la formazione è utilizzata la metodologia della ricerca-intervento con gli obiettivi di: Acquisire maggiori conoscenze sulle

dinamiche dei gruppi; Lavorare sugli atteggiamenti di prevaricazione,

favorendo lo sviluppo di competenze di mediazione e di problem solving;

Acquisire maggiore autoconsapevolezza in relazione al gruppo ed alle proprie competenze;

Comunicazione efficace; Riconoscimento e gestione delle emozioni; Sviluppo dell’empatia e della coscienza

morale. La metodologia utilizzata nel progetto è di tipo interattivo ed esperienziale (Brainstorming, simulate, drammatizzazioni, sculture, uso di immagini, brani letterari e film). Gli insegnanti durante il percorso formativo lavorano in classe sul riconoscimento delle emozioni sociali e sulla loro espressione e

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fanno creare ai bambini un disegno comune che per loro esprima il significato della solidarietà e del modo collaborativo di affrontare i conflitti. Il disegno, chiamato “Patto anti-prepotenza”, rimane in classe come simbolo e punto di riferimento nei momenti critici della vita di classe e come stimolo a promuovere comportamenti pro - sociali. Questa attività segna il passaggio del lavoro dal livello emotivo alla attivazione del cambiamento nei comportamenti.

Parallelamente sono organizzati anche incontri con i genitori sulle tematiche “Genitori efficaci: come instaurare una buona relazione genitori-figli. Parliamone insieme”. Scuole amiche dei bambini e ragazzi Anche in relazione a questi percorsi formativi, le Direzioni Didattiche del 1° e 2° Circolo e la Scuola Secondaria di 1°grado “Berrettini-Pancrazi” sono nominate “Scuola amica dei bambini e dei ragazzi” dal Ministero dell’Istruzione e dal Comitato Italiano per l’UNICEF, valorizzando così il lavoro di rete. Nel 2007, la pediatra del territorio e referente UNICEF Comunale, propone al Comune di Cortona e alla Dirigente del 1°Circolo di Cortona, di introdurre il gioco delle bocce nella Scuola Elementare.

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La valenza e la ricaduta di questo sport praticato in età evolutiva, sia sul piano fisico che psicologico, è molto importante e supportata da osservazioni scientifiche. Il tema generale della salute psicofisica acquisibile mediante lo sport può essere declinato come un fattore determinante di salute, la cui caratteristica è di non essere a partenza e pregnanza sanitaria. La stessa proposta è condivisa e monitorata dalla Neurospichiatra infantile della ASL n.8, che ribadisce come l'attività sportiva in gruppi rappresenti un altro determinante di salute non sanitario, poiché il gruppo determina nell'individuo uno stato di benessere sociale ed emotivo non riproducibile in contesti solitari o quasi solitari. Nell'attività del gioco delle bocce, in atto nella scuola elementare, si ravvisa anche un terzo fattore di salute che è l'intergenerazionalità, il contatto tra generazioni diverse realizzato da un "insegnamento"di adulti a bambini e da una condivisione di adulti che non vedono nello sport una occasione di competitività ma di crescita personale. Inoltre il gioco delle bocce, ha delle particolare caratteristiche: la possibilità di offrire ai bambini

modelli positivi (istruttori pazientemente alla ricerca dei modi per incoraggiare);

Il potenziamento di competenze di concentrazione attentiva e di coordinazione gestuale;

Il potenziamento di comportamenti autoregolati;

Il senso di autoefficacia nei bambini;

Il potenziamento di attitudini pro sociali;

La proposta di un gioco-sport non strettamente maschile o femminile;

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La proposta di un gioco-sport non costoso, ideale per ridurre le disuguaglianze sociali nell'accesso all' attività.

La Neuropsichiatra infantile della ASL n.8 propone alla Direzione Didattica di usare a scuola un breve questionario di ricerca che permetta agli insegnanti di registrare l'osservazione degli alunni, sia in classe che nell'attività sportiva di gruppo. Tale questionario (Scheda di registrazione delle interazioni di gruppo, di R.F. BALES) si propone di osservare, utilizzando una tabella predisposta, i comportamenti interattivi più frequenti dei bambini nei due tipi di gruppo, intrascolastico e ludico-

sportivo, evidenziando le differenze che nel tempo si possono instaurare. II risultato atteso dell'indagine è un miglioramento del comportamento interpersonale, che dovrebbe farsi più cooperativo e del comportamento attentivo generale, che dovrebbe essere più aderente al compito richiesto. Il bocciodromo di Tavarnelle di Cortona è accreditato dalla RT come Struttura Sport Habile.

Nel 2008 il progetto “Terontola rOAD” si pone in continuità con le attività promosse dalla Zona Socio Sanitaria Valdichiana e Ser.T Valdichiana in collaborazione con l’Associazione “D.O.G. Operatori di Strada” di Arezzo. Si da un forte e sostanziale impulso nel riconoscere e valorizzare la creatività, la cultura e l'aggregazione spontanea dei giovani e degli adolescenti nei loro luoghi naturali di frequentazione. Dai progetti realizzati quali: Caterpillar, Le vie della Valdichiana ed il Corso per Peer Educator emerge un quadro molto chiaro; “i giovani non vogliono solo essere protagonisti, ma hanno anche bisogno di conoscere e interagire con la realtà che li circonda e di stabilire relazioni interpersonali con adulti di riferimento”.

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Le attività di lavoro di strada realizzate e consolidate assieme al corso sulla Peer Education, evidenziano l’importanza di estendere suddette attività anche in contesti minori ed in località periferiche del Comune di Cortona, quali appunto Terontola, ipotesi questa condivisa sia a livello istituzionale che informale. In particolare il sottogruppo dei ragazzi provenienti dal Comune di Cortona che avevano preso parte al corso per operatori pari, manifesta interesse ed aspettativa affinché siano attivate

azioni di mappatura del mondo adolescenziale di Terontola. Il verificarsi in paese di episodi vandalici ad opera di alcuni adolescenti rafforza l’idea da parte dei soggetti promotori di un intervento tempestivo volto all’ascolto dei bisogni espressi/inespressi ed alla promozione delle

potenzialità creative dei ragazzi; accompagnandoli in un percorso di sviluppo, crescita ed autonomia verso l’acquisizione di capacità relazionali, di partecipazione e di microprogettazione, sostenendoli ed orientandoli nel dialogo con il mondo adulto, con le istituzioni e tra loro. Il progetto si avvale di un Gruppo di Coordinamento composto da esponenti dell’Amministrazione Comunale di Cortona, Ser.T Valdichiana, Associazione “D.O.G. Operatori di Strada” di Arezzo, Cooperativa Athena e Centro di aggregazione giovanile ZAK.

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Nello stesso anno è attivato, con diversi soggetti, il SerT –ASL n.8, l’Associazione DOG, la Prefettura e la Provincia di Arezzo, il progetto-indagine “Cittadinanza attiva ed educazione alla legalità” per tentare di fare emergere la percezione, o meglio la rappresentazione sociale, dei ragazzi sui problemi della legalità e della responsabilità individuale e comunitaria. Temi quali legalità, responsabilità, etica sono strettamente connessi all’esperienza normativa individuale, confrontarsi con le norme di condotta, elaborare regole di interazione, orientarsi tra i vincoli del contesto, relazionarsi con le istituzioni è una capacità che si apprende nel tempo. Il progetto mira a educare alla convivenza civile e alla cultura della legalità, promuovere la partecipazione attiva e responsabile degli studenti/studentesse alla vita scolastica e sociale, riflettere sulle regole come fattore fondamentale per la convivenza civile quotidiana, percepire il valore delle regole come strumento di sicurezza e protezione,

cogliere il rapporto tra regole e realtà. I diversi gruppi classe coinvolti, senza discutere prima cosa intendano per legalità – illegalità, sono chiamati ad esplicitare le loro esperienze reali o le proiezioni del loro immaginario in un repertorio di casi, che possono rappresentare un utile specchio della realtà e/o delle fantasie della loro

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generazione, attraverso la rappresentazione di quattro parole “stimolo”: giusto - ingiusto - legale - illegale. Il progetto si rivolge ai ragazzi/ragazze delle scuole medie superiori.

Nel 2008 si avvia il Progetto Mnemoteca, in seguito alla partecipazione del Comune al Festival della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Il Progetto è il risultato di un lavoro di ricerca con il metodo narrativo rivolto alla popolazione – una popolazione che si racconta, un

laboratorio territoriale sulla memoria che si racconta e racconta del suo essere, la sua storia attraverso le relazioni che ha tessuto e luoghi vissuti. Dal 2008/2010, questo percorso vede l'adesione di operatori e cittadini che partecipano al percorso della memoria collettiva come “bene pubblico” da salvaguardare e trasformare. Le autobiografie raccontate dagli abitanti del territorio sono pubblicate, nel 2010, con il titolo di “Ieri, Oggi e Domani” a cura di C.Ferrari.

E' organizzato un laboratorio di scrittura e narrazione autobiografica con alcuni ragazzi della scuola Media “Berrettini-Pancrazi” di Terontola e con cittadini immigrati, l'Associazione Islamica e la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari. Le narrazioni-interviste

raccolte dai ragazzi sono pubblicate nel volume “Racconti di Migrazioni”, e presentati alla cittadinanza.

A queste iniziative si affiancano incontri aperti al territorio su tematiche legate all’integrazione e alla cultura della legalità, e formazione degli

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insegnanti della Direzione Didattica 1° Circolo di Cortona e con esperti della Provincia di Arezzo sui temi della sicurezza e legalità.

Dopo l’elaborazione del Profilo di Salute della zona Valdichiana, analisi quantitativa del territorio, realizzato dai Comuni e dalla ASL n. 8, viene avviato un nuovo percorso per elaborare l’Immagine di Salute, documento partecipato e condiviso che rappresenta il secondo step operativo del processo di redazione del Piano Integrato di Salute della Zona Sociosanitaria Valdichiana per il triennio 2008-2010.

La stesura dell’Immagine non rappresenta solamente il prodotto della collaborazione di tutti gli attori istituzionali coinvolti, Provincia di Arezzo, ASL8 e Amministrazioni comunali; un ruolo attivo è stato ricoperto dalle Istituzioni scolastiche, dalla cittadinanza tutta e dagli organismi che quotidianamente agiscono sul territorio e organizzano attività sanitarie o socio-assistenziali: Associazioni di volontariato, Cooperative sociali, Sindacati, Medici di medicina generale, Pediatri. Ogni tavolo è dedicato ad un tema specifico (minori e famiglie, giovani, anziani, disagio psichico e pari opportunità) e produce un breve documento che illustra, per ogni area, risorse e criticità percepite dai diversi attori coinvolti.

Dal 2009-2013 vengono elaborati progetti finanziati dalla Regione Toscana “Il Lavoro a valenza etica”, presentati da Cortona capofila, in collaborazione con i Comuni della Zona, la ASL n.8 Salute Mentale e

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Ser.T, il Centro per l'Impiego e il Consorzio delle Cooperative di tipo B per l'avvio a percorsi lavorativi di soggetti svantaggiati, con tutor appositamente formati. Attualmente sono stati avviati, su bando regionale, n. 11 percorsi lavorativi di “Agricoltura Sociale”, grazie alla collaborazione di Coldiretti-Epaca.

Proprio nel contesto di questa pre-esistente realtà di intenti e di azioni condivise nel campo della prevenzione, nel 2010 prende avvio, con il nome di “Reti in Rete integrazione delle risorse per il benessere della comunità”, un percorso per dare occasione d'incontro e di scambio costruttivo e soprattutto per dare continuità ed incremento alla cultura del lavoro di rete nella comunità.

Le giornate-convegno per la formazione comune, organizzate sono:

2010: “L’integrazione delle risorse per il benessere della Comunità”;

2011: “La Città Possibile: Comunità e Persona”

2012: ”L'ascolto attivo e la mediazione umanistica come strumenti di

lavoro di gruppo”

2013 : “La crisi come occasione di convivenza sociale”. Gli incontri vedono una ampia partecipazione da parte di operatori del Comune, della ASL n.8 Valdichiana, insegnanti, MMG, pediatri, associazioni di volontariato, sportive, giovanili, cooperative, associazioni islamiche e cittadini impegnati nell’area della solidarietà e dell’integrazione sociale. L'impegno co-formativo degli operatori a livello

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inter-istituzionale costituisce il primo passaggio di un piano allargato di prevenzione, che può risultare incisivo nel tessuto sociale solo se è permeato all’origine da una condivisione di intenti e di metodologie che non deve essere data per scontata. La capacità di progettazione e di intervento di questo nucleo di operatori può allora efficacemente essere fatta fruttare nel territorio attraverso una attivazione capillare di percorsi condivisi. Gli esperti assumono in questo percorso il ruolo di facilitatori dei processi di empowerment nei confronti della cittadinanza, con l’obiettivo di fondare nel tessuto profondo della comunità le capacità e le competenze sociali che l’OMS indica come protettrici e promotrici della Salute delle popolazioni. Da Reti in Rete si sviluppano gruppi di lavoro specifici sul mondo delle politiche giovanili, dello sport della scuola ed extrascuola.

Dal 2010, con i finanziamenti regionali delle Politiche Giovanili, viene realizzato il progetto SAFARI, che vede un approccio diverso alle politiche giovanili, in quanto mette tutti i partecipanti sullo stesso piano per progettare insieme, scambiarsi esperienze, essere artefici e nello stesso tempo soggetti dello stesso progetto. Il mondo giovanile è in continua trasformazione, “instabile”, legato ad un periodo della vita veloce che dura pochi anni, anni in cui avvengono importanti trasformazioni, si

prendono decisioni che poi influenzeranno tutto il resto della vita, sopratutto si cresce. Il compito delle istituzioni è proprio quello di aiutare a crescere, a formare una coscienza critica, semplicemente a ragionare con la propria testa. Il progetto SAFARI è scelto dalla Regione Toscana come uno dei progetti pilota. Alla progettazione partecipano Associazioni Giovanili, Centro di Aggregazione Giovanile ZAK, Oratori, Cooperative, oltre al Comune e Ser.T. della ASL n.8-Valdichiana.

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I partecipanti seguono degli incontri di formazione organizzati dal Comune e dal Ser.T. della ASL N.8 Valdichiana. Nel 2010-2011 è organizzato il corso di formazione Sport&Sociale&Salute formato da diversi operatori dello sport e insegnanti di attività motoria, allo scopo di: Prevenire l’abbandono scolastico; Vivere di sport come forma di soddisfazione personale e di inclusione

sociale per l’integrazione tra atleti provenienti da Paesi diversi, lontani o vicini, che praticano lo stesso sport o sport diversi;

Promuovere la divulgazione di luoghi per gli sport per tutti, persone abili e disabili, e ampliare l’offerta di sport nel territorio comunale per promuovere corretti stili di vita.

Dal 2011, è costituito un gruppo di lavoro stabile, “Scuole&Territorio in rete” per discutere su diverse tematiche relative ai bisogni dei ragazzi, nei contesti scolastici e nell’extrascuola, ai bisogni delle famiglie, ai bisogni formativi degli insegnanti. Il gruppo si incontra, almeno due volte l’anno, ed é costituito da insegnanti referenti delle scuole, a partire dalle materne fino alle superiori (n.7), pedagogista coordinatrice di NPL, referente UNICEF comunale, pediatra ASL n.8, coordinatrice attività’ extrascolastiche cooperativa Athena, Ser.T ASL n.8 Valdichiana per i progetti “educare alla responsabilità”, Associazione “Pronto Donna” per i progetti sulla “cittadinanza di genere”, Cooperativa Aion Cultura sulla “progettazione partecipata”. Nel 2011 il Comune partecipa al bando della Regione Toscana “Parole di Salute @lla tua biblioteca” che prevede la costituzione del gruppo “Promotori di salute - Pandora” e la stipula a marzo 2012 del “Patto Territoriale per la promozione della salute” allo scopo di coinvolgere tutti gli attori che a livello locale, nelle loro diverse forme di volontariato e di organismi, lavorano per la comunità, attraverso lo sviluppo di pratiche e stili di vita che procurano benessere e salute. Il gruppo Pandora, partecipa a incontri di formazione organizzato dai Medici di Medicina Generale, ed è costituito da rappresentanti del Comune, della ASL n.8

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Valdichiana, diverse Associazioni di volontariato e associazioni islamiche. Nell’anno scolastico 2011-2012, il LaBruc modifica il percorso, a favore della costituzione di un gruppo di lavoro, denominato “Osservatorio dei diritti dei bambine, delle bambine, degli adolescenti”, e viene stipulato un Protocollo triennale tra Comune, ASL8, scuole primarie, secondarie di primo grado, secondarie di secondo grado, UNICEF Italia, Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Scienze dell’Educazione e Psicologia, Cooperativa Athena, al fine di:

Fornire agli amministratori elementi che orientino la riqualificazione del territorio partendo dalle ricerche e dalle proposte di bambini, bambine e adolescenti;

Favorire iniziative per realizzare una città sostenibile, una città vivibile di cui i bambini siano “gli indicatori di qualità”, con una politica che sia inclusiva di tutti;

Promuovere la partecipazione della cittadinanza e in particolare di bambini e di adolescenti all’attuazione della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.

Negli anni scolastici 2011-2013 sono organizzati incontri di approfondimento sulla lettura richiesti dagli insegnanti delle scuole materne e delle scuole primarie che partecipano ai corsi di formazione “Giochiamo a narrare” e “Un libro è un tetto”, tenuti dalla pedagogista coordinatrice di NPL, dalla pediatra del territorio e dalla neuropsichiatra infantile della ASL n.8, sui temi:

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Valore e ruolo della lettura ad alta voce da parte di un adulto (genitore o insegnante) nello sviluppo dei bambini nella capacità d’ascolto, di concentrazione, di linguaggio, nell’ideazione delle soluzioni, nei comportamenti sociali più adeguati;

Relazione e affettività attraverso il libro; Facile o difficile: condizioni per imparare

a leggere per tutti i bambini, in ogni condizione fisica o psichica;

Quali libri per quali contesti: maschile e femminile, leader e sottomessi, amicizia ed emarginazione, autoctoni ed immigrati, lingua italiana e tante altre;

Tempi e modi della lettura, libri per ogni occasione, per ogni età, libri e animazione della storia, libri e genitori.

Nel 2012 il Comune, in coprogettazione con la ASL n.8-Neuropschiatria Infantile e la Cooperativa Athena, apre il Laboratorio “Giocainsieme”, una proposta educativa che aiuta i bambini con disturbi della modulazione sensoriale a sviluppare le capacità motorie e relazionali che sono spesso ostacolate da disturbi della modulazione della senso percezione visiva, uditiva, olfattiva, tattile, vestibolare. Tali alterazioni, accompagnano in modo particolare, ma non solo, quella tipologia di disturbi di sviluppo infantile definiti come disturbi dello spettro

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autistico, caratterizzati da deficit socio comunicativo, interessi ristretti e difficoltà di vario grado a carico della sensorialità, che causano nei bambini percezioni frammentate, distorte o ritardate con ricaduta negativa sulla conoscenza coerente dell'ambiente e sulla socializzazione. Il gioco, esperienza vitale per ogni bambino, può aiutare a migliorare l'adattamento del bambino all'ambiente e a liberare energia emotiva da utilizzare nella relazione coi coetanei. Il progetto è sperimentale, e rappresenta solo l'inizio di un percorso che l'Amministrazione intende fare per i bambini e adolescenti con questi tipi di disturbi dello spettro autistico. Di grande importanza è stato il lavoro di rete tra Comune di Cortona, l’Unità funzionale Salute mentale Infanzia Adolescenza ASL 8, la Cooperativa Athena ed il mondo della scuola. La finalità che il progetto intende perseguire è la scelta e la applicazione nell'esperienza di vita del bambino con "disturbi dello spettro autistico", da 3 a 10/11 anni, di metodologie di gioco che in modo personalizzato lo aiutino sia ad elaborare le informazioni sensoriali che a sviluppare competenze relazionali e sociali. Il laboratorio è ospitato nel complesso della ludoteca e scuola di musica, a Camucia, in uno spazio appositamente attrezzato con materiali e arredi dedicati. Il progetto prevede incontri mensili con i genitori dei bambini partecipanti, nonché incontri con i dirigenti scolastici, insegnanti e pediatri del territorio.

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Nei primi mesi del 2013, sono organizzati quattro incontri formativi per gli educatori degli Asili Nido (pubblici e privati) e insegnanti delle Scuole Materne su come Osservare, Riconoscere, Affrontare, Prevenire (RAP) con maggiori conoscenze e sicurezze, situazioni nelle quali i bambini manifestano alcune carenze cognitive o particolarità comportamentali che preoccupano le insegnanti, poiché non corrispondenti a ciò che i bambini generalmente fanno in quel momento dell’età evolutiva, di fronte a quello stimolo, in quella situazione, di fronte a quel problema. Gli incontri sono coordinati dalla pedagogista/coordinatrice dei Nidi, dalle pediatre, dalla neuropsichiatra infantile e dalla educatrice prof.le della ASL n.8, dalla Assistente Sociale, dall’Associazione Centro Studi Psicologia Sistemica di Cortona/Centro CO.ME.TE. Sempre nel 2013, su sollecitazione e con la collaborazione dei Dirigenti Scolastici delle Direzioni didattiche 1° e 2° Circolo e Istituto Secondario di primo Grado, sono organizzati cinque corsi di formazione “Alunni con D.S.A.: dalla teoria alla pratica” sui disturbi specifici dell’apprendimento per gli insegnanti delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado per un totale di oltre 100 insegnanti, tenuti da psicologhe e logopedista dell’Associazione Centro Studi Psicologia Sistemica di Cortona/Centro CO.ME.TE. I corsi affrontano le seguenti aree: Modalità per sviluppare autostima e senso di adeguatezza degli alunni; Conoscenze per un’individuazione precoce dei D.S.A.; Strumenti di osservazione e di potenziamento; Modalità di comunicazione efficace con le famiglie;

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Modalità per mantenere la motivazione all’apprendimento negli alunni con D.S.A.

Per gli insegnanti della scuola dell’infanzia sono approfondite le competenze metafonologiche ed i pre-requisiti della letto-scrittura. Negli anni scolastici 2013-2014, è promosso uno “Spazio di supervisione di gruppo” rivolto a tutti gli insegnanti che hanno già effettuato il percorso formativo per la promozione di comportamenti pro sociali e/o per i D.S.A. sul tema de “L’importanza della relazione e delle risorse del gruppo classe come sviluppo del benessere degli alunni e la promozione della motivazione allo studio” con l’obiettivo di rendere gli insegnanti formati sempre più autonomi nelle varie attività di inclusione e creazione di un clima collaborativo nel gruppo classe (in linea con le Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con B.E.S.). A conclusione sono individuati alcuni “insegnanti antenne” referenti per ogni plesso scolastico che continuano ad effettuare incontri di supervisione, divenendo punti di riferimento per gli altri insegnanti, così da condividere una metodologia per affrontare situazioni difficili del gruppo classe. Nel 2013 il Comune avvia un progetto sperimentale di mediazione familiare con l’Associazione Centro Studi di Psicologia- Centro CO.ME.TE. di Camucia e la supervisione del dott. G. Francini. La tutela del minore appartiene a quegli interventi in cui una efficiente rete di servizi diventa determinante per la rivelazione, la valutazione, ed il trattamento delle problematiche proprie della tutela minorile. Al contempo la possibilità di non limitarsi all’intervento sui minori ma allargare il punto di vista del Servizio sulla famiglia del minore stesso e sul suo ambiente di vita, sono oggi riconosciuti come approccio essenziale alla buona riuscita dell’intervento. Il progetto prosegue,

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anche in collaborazione con l’Associazione “Famiglie per l’Accoglienza Regione Toscana”, con incontri: di sensibilizzazione dell’Affido familiare; di auto mutuo aiuto con famiglie adottive; di auto mutuo aiuto con famiglie affidatarie; di sostegno per famiglie “in difficoltà”; di sensibilizzazione per l’inserimento e l’accoglienza di bambini adottati

e in affido nella scuola.

Nei mesi marzo-maggio del 2013 il Comune promuove appuntamenti per analizzare alcuni fenomeni di disagio giovanile, segnalati da cittadini. Il gruppo interdisciplinare sul disagio è costituito da operatori dei Servizi Sociali del Comune, del Ser.T., insegnanti della Scuola Secondaria di primo grado, educatori delle Cooperative Athena e Aion, animatori dei Centri di Aggregazione Giovanile ZAK e Oratori, Centro Studi Psicologia Sistemica di Cortona e referente UNICEF comunale.

La “messa a fuoco” multidisciplinare effettuata permette di analizzare nella specificità territoriale alcuni fenomeni, tra loro correlati:

Diffusione dell'uso di sostanze stupefacenti e di altri comportamenti a rischio di dipendenza da parte di gruppi di età differenziate, anche in aree del nostro territorio che sembravano finora esenti.

Forme diversificate di aggressività e di “bullismo” che sono da leggere, anche quando si presentano in chiave individuale, come emergenti di fenomeni gruppali sottostanti.

Una tendenza al disimpegno e alla superficialità nei rapporti interpersonali osservata diffusamente nei diversi contesti (scolastici, sportivi, associativi), correlata all'aumento di atteggiamenti conformisti che inibiscono l'espressione della “differenza” e dunque la vitalità dello scambio relazionale.

Nei rapporti tra generazioni, divergenza tra modelli di genitorialità “occidentale”, fortemente segnati da una crisi dell'autorevolezza dell'adulto, e modelli normativi propri di altre culture, con cui si trovano

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ad interagire insegnanti ed educatori rispetto ad uno stesso gruppo scolastico o di aggregazione.

Come dato trasversale e sensibile a tutti gli ambiti, percezione di una sempre più pressante richiesta di prestazioni e di esibizione di simboli di condizione sociale (status symbol) che producono ansia e competitività e si definiscono come soglie di inclusione/esclusione per i soggetti più deboli della comunità.

Alla luce di questa analisi, e in sintonia con altre esperienze nazionali, il gruppo inter-istituzionale ritiene utile promuovere una sensibilizzazione comunitaria al tema della “lentezza” per rompere lo stereotipo della ricerca esasperata di prestazione e di status, in favore di modelli più solidali di convivenza sociale. La proposta è quella di far passare il filo rosso della lentezza (assunto a sinonimo di una diversa qualità della relazione) attraverso i principali snodi del lavoro educativo e sociale del territorio nel prossimo anno di attività comuni.

Il 12-13 aprile 2013, l’Associazione Autismo Toscana, in collaborazione con la ASL8 Arezzo ed il Comune di Cortona, organizza il convegno “Autismo: conoscere, cooperare, crescere”.

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L'autismo è un disturbo neurobiologico dello sviluppo, ad esordio nei primi tre anni di vita, che si presenta nei bambini con caratteristiche anomalie della comunicazione verbale e non verbale, della interazione sociale, del comportamento e degli interessi, anomalie che oggi sono identificate sempre più precocemente. E' un disturbo che permane in età adulta, anche se col tempo i sintomi si modificano e diventano più sfumati o comunque meno caratteristici e chiari. Le maggiori modifiche positive del quadro clinico sono state registrate con interventi precoci ed intensivi, che richiamano l'importanza di una tempestiva diagnosi.

Nel convegno di Cortona è dedicata una speciale attenzione allo stato attuale della ricerca e alle recenti linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità sui trattamenti. Organizzato in due sessioni plenarie, quattro workshop e due tavole rotonde, il convegno permettere a genitori e operatori scolastici e socio sanitari, un aggiornamento e un confronto sugli strumenti e sugli interventi accreditati della riabilitazione ed educazione, e sulle strategie più adatte a favorire l'inclusione sociale per tutto l'arco della vita.

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Premio Nazionale NATI PER LEGGERE (NPL)

Il 20 maggio 2013 il programma “Nati per Leggere” di CORTONA, riceve a Torino il premio nazionale, per la sezione “Reti di libri” con la seguente motivazione “per la completezza, la continuità’ e la capillarità degli interventi proposti nell’ambito del progetto e per la particolare attenzione verso coloro che, grandi o piccoli che siano, ancora non padroneggiano la lingua italiana”. Le letture animate di NPL, sono diffuse sul territorio comunale da dieci anni: al Punto Vaccini presso Distretto Camucia, Day Service Pediatrico Ospedale di Fratta, presso due ambulatori pediatrici e soprattutto presso la Biblioteca Comunale di Camucia. Nella Biblioteca Comunale, ogni lunedì mattina le sezioni della scuola materna e scuole primarie potranno prenotare lo scuolabus e la lettura animata in biblioteca, mentre per i bambini accompagnati dai genitori/nonni/tate il mercoledì pomeriggio due volte al mese. Alcune letture pomeridiane si concludono con le conversazioni delle pediatre e della pedagogista con i genitori e i nonni dei bambini presenti. La lettura fin dai primi mesi di vita, stimola la memoria, la creatività, la comprensione, il linguaggio e rappresenta quindi un impulso fortissimo per le cellule nervose e inoltre migliora la relazione tra bambini e genitori. Nei mesi di aprile e maggio 2013, all’interno del percorso “Osservatorio dei Diritti delle bambini e dei ragazzi UNICEF”, gli alunni delle classi seconde della Scuola Secondaria di 1° grado di Terontola, per valorizzare la biblioteca scolastica aperta nel 2012, propongono di “andare a leggere ai bambini più piccoli del Nido”. La richiesta arriva alla referente del progetto NPL del Comune che organizza, per ogni sezione, due incontri di formazione con la pedagogista coordinatrice del progetto NPL. Dopo un breve, intenso e partecipato, corso di formazione sui libri e sulla lettura per e insieme ai bambini più piccoli, svolto nella

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nuova biblioteca scolastica, ogni classe, accompagnata dalla propria insegnante, con in mano libri per i piccoli, qualche palloncino forgiato a cane, una tartaruga fatta coi sassi e l’immancabile lupo con cappuccetto rosso (costruiti dagli alunni per animare la lettura e poi donati ai bambini) entra al Nido Aquilone di Terontola per leggere i libri con i bambini che, seduti su un tappeto insieme alle loro educatrici, li aspettano. Al termine di ciascun incontro gli studenti scrivono le loro impressioni:

“… E’ stata un’esperienza divertente e emozionante. E’ sorprendente il modo in cui si affezionano a te, anche dopo avergli letto solamente una storia …..”

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Dalla emanazione della Legge 285/97 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”, nonostante le scarse risorse, le Politiche Sociali del Comune hanno favorito il rafforzamento del sistema di governance locale basato sull’integrazione, condivisione, concertazione e responsabilità diffusa, con ricaduta su tutto il percorso, e le motivazioni della premiazione di Nati per Leggere ne sono testimonianza.

Convegno “Nati per Leggere”

Cortona, 19 ottobre 2o13

Continuità, capillarità, completezza

Sulla pagina http://www.comunedicortona.it/il-comune/servizi-sociali/nati-per-leggere sono scaricabili i seguenti file in pdf:

Pubblicazione Parole di Salute aggiornamento agosto 2015 Opuscolo Nati per leggere Progetto Nati per leggere

Nati per leggere a Cortona Parole di salute @lla tua biblioteca

Premio Nati per leggere Patto Nati per leggere

Premio Nazionale Nati per leggere IV Edizione Relazione premio Nati per leggere Cortona

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Attraverso le più recenti iniziative del MIUR si prende atto dell’esistenza di molti profili diversi di bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES). Questi profili includono non solo quelli meglio identificati relativi a disabilità, svantaggio e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), ma anche una variegata gamma di disturbi del linguaggio, dello spettro autistico, dell'area non verbale. La Clinica e la Scuola devono sviluppare competenze per riconoscere i profili e i bisogni differenziati di queste problematiche e riconoscere le strategie più efficaci di intervento. Il 22 settembre 2014, alla presenze di una folta platea di psicologi, psicoterapeuti, medici psicoterapeuti, logopedisti, educatori professionali e insegnanti, il seminario “DSA e BES. Tipologie di problemi e tipologie di interventi”, organizzato dall’Associazione Centro Studi Psicologia Sistemica di Arezzo e Cortona e da Co.Me.Te., ospita la relazione di Cesare Cornoldi, professore ordinario di Psicologia dell’Apprendimento e della Memoria presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Padova, Presidente Nazionale AIRIPA, che da oltre 30 anni svolge ricerche nel campo delle problematiche evolutive associate alle difficoltà scolastiche. Nel 2014, dalla collaborazione tra Comune di Cortona e Comars e con il cofinanziamento di AVIS, nasce il progetto “Anziani alla pari”, poi divenuto “FisicaMente”, che prevede un percorso di ginnastica per il corpo e per la mente presso i Centri Sociali di Camucia e Terontola, condotto da due educatori e un fisioterapista del centro Diurno e Residenziale “Sernini” di Camucia. Nel 2015 le attività rivolte agli ultra sessantacinquenni con lo scopo di prevenire conseguenze dell’invecchiamento e mantenere le capacità motorie e mentali di base si concentrano su Camucia; da ottobre 2015 ad aprile 2016 il progetto si arricchisce di incontri mensili con Medici Specialisti che intervengono in favore della Prevenzione e Sensibilizzazione ai corretti stili di vita.

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A Dicembre 2014 viene festeggiato il 10° anniversario del “Centro Residenziale Anziani C. Sernini”. Nella cornice della tradizionale Festa di Natale, la giornata rappresenta l'occasione per fare il punto del percorso di dieci anni e riflettere sul lavoro assistenziale, educativo, sanitario, riabilitativo. L'associazione “Amici di Vada” festeggia il Natale regalando al Centro Residenziale un TV 44 pollici, risultato della raccolta fondi effettuata durante la corsa podistica “Duathlon della solidarietà” intitolata a Don Antonio Mencarini”. Dal 2007 all’interno del Centro Residenziale è attivo il laboratorio Unicef che ogni anno, dal mese di ottobre, coinvolge gli ospiti della struttura nella creazione di circa 30 Pigotte, messe in vendita durante la festa di Natale. Gli anziani più esperti insegnano agli altri le tecniche per fare le parrucche e imbottire le sagome delle bambole; insieme si scelgono le stoffe per gli abiti, si tagliano i modelli, si imbastiscono e cuciono gli abiti. Negli anni gli ospiti si sono recati in alcune classi per mostrare le bambole e costruirle insieme agli alunni della scuola primaria; hanno avuto la collaborazione di volontarie straniere che - una volta alla settimana- li hanno aiutati a costruire le Pigotte presso il Centro.

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A fronte dell’esponenziale aumento del fenomeno delle separazioni coniugali, si evidenzia la carenza di strumenti specifici che si rivolgono direttamente ai figli i quali, inevitabilmente, si trovano coinvolti in questa complessa trasformazione familiare. I figli di genitori separati, infatti, possono sperimentare difficoltà a trovare uno spazio in cui bisogni, paure e tutte le emozioni di questo particolare momento della loro vita, vengano espresse ed accolte. Tra il 2014 e il 2015 Comune di Cortona, Associazione Centro Studi Psicologia Sistemica e Co. Me. Te. –Centro specializzato in Consulenza, Mediazione familiare e Terapia in ambito di separazione, affidamento dei figli ed in tutte le situazioni con implicazioni di tipo giuridico- promuovono l’Acchiappasogni. La proposta, dedicata a gruppi di bambini tra i 6 e i 10 anni di età, prevede: - Un incontro conoscitivo con ciascuna coppia genitoriale, al quale i genitori possono partecipare anche separatamente

- Quattro incontri con il gruppo dei bambini 1. Chi siamo e perché siamo qui; 2. Vivere tra due case; 3. Emozioni, speranze, desideri; 4. Bambini e genitori. Nel 2015 viene presentato V.I.VA (Vita Indipendente in Valdichiana): il progetto deriva da una articolata attività di co-progettazione che ha impegnato Koinè, la Segreteria tecnica della Conferenza dei Sindaci, la stessa Conferenza dei Sindaci, la Zona Distretto Valdichiana e l’Azienda Usl sudest (ex usl8). V.I.VA estende e diversifica l’offerta dei servizi abilitativi, di promozione della vita indipendente, per l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo rivolti alle persone diversamente abili della Zona e, in primo luogo, ai disabili giovani. Il progetto dà avvio a:

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- Un centro per le opportunità abilitative e per la promozione del grado di funzionamento per disabili giovani e con un effettivo potenziale di sviluppo di autonomie e competenze, offrendo opportunità formative, di apprendimento e di sviluppo della capacità-possibilità di integrazione sociale/inserimento lavorativo. Il centro funge inoltre da centro zonale di servizi per la vita indipendente, interfaccia operativa per i Comuni e gli attori sociali.

- Una rete territoriale integrata e differenziata; la stipula di patti sociali; una vasta e differenziata rete di opportunità di integrazione sociale, abilitazione, inserimento lavorativo funzionale a sostenere i processi di abilitazione, sviluppo-conservazione delle autonomie di disabili con un effettivo potenziale.

- Un appartamento per la vita indipendente per disabili (anche gravi) per i quali si possa immaginare una soluzione residenziale leggera entro contesti riconducibili alla familiarità ed alla domiciliarità, caratterizzata dalla piccola dimensione.

Partendo dall’attenzione particolare che il Comune di Cortona da sempre riserva alle politiche sociali, forte della convinzione che nessuno deve rimanere da solo e che la solidarietà e il Bene Comune debbano essere i valori fondanti della società contemporanea, il 24 maggio 2015 il Comune organizza, in collaborazione con l’Associazione Diamogustoallavita, l’Associazione Amici Di Vada e il gruppo scout Agesci e la Banca Valdichiana, la prima Giornata del Volontariato “Solidarietà e Bene comune”.

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Si tratta di una giornata in cui le tantissime associazioni di volontariato del territorio hanno occasione di farsi conoscere e rendere partecipi tutti i cittadini dei loro progetti e delle loro attività. Il 26 giugno 2015 gli assessorati Sociale-Sanità, Sport e Ambiente, anche in applicazione della CARTA ETICA dello sport della regione Toscana (cui Comune e Associazioni Sportive hanno aderito a maggio), collaborano alla creazione di un evento che pone il focus su alcuni obiettivi specifici: - Lo sport come benessere psicofisico; - Star bene insieme; - Il diritto al gioco per i più piccoli; - Inclusione e pari opportunità; - Solidarietà e pace; - Cura e rispetto dell'ambiente; - Cura dei beni comuni. Nasce la “Notte bianca dello Sport”, occasione di promozione sportiva, sociale ed economica per tutti gli appassionati di sport e non solo. Il centro di Camucia che diventa un vero e proprio centro sportivo all’aperto, con le più svariate tipologie di sport: calcio, volley, basket, tennis, tiro a segno, bike, boxe, automodellismo, bocce, ruzzolone, ginnastica, nuoto, triathlon, ritmica, podismo, cross e enduro, ecc. Presenziano alla serata Francesca Piccinini, campionessa italiana di Pallavolo e Andrea Bartali, figlio dell’indimenticabile Gino Bartali.

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L’iniziativa si inserisce tra le azioni promosse da uno specifico Protocollo di Partecipazione che vede il coinvolgimento, oltre che delle associazioni sportive, dell'intera comunità: ASL (Disabilità, Salute Mentale, SerT, Pediatra Day Service), scuole, Unicef comunale, Cooperative, Associazioni di Volontariato, ecc., ovvero di gran parte dei protagonisti del lavoro di quella rete da anni consolidata nel territorio comunale, in particolare nell’ambito del sociale, e che ha ricevuto nuovo impulso dall’approvazione del "Regolamento per la cura dei Beni Comuni” del dicembre 2014 e dall’adesione del comune alla rete regionale di LABSUS. Nei mesi successivi vengono sottoscritti numerosi altri Patti di Collaborazione con Associazioni di volontariato, sportive, Cooperative.. soprattutto per la cura dei beni immateriali (per la ricostruzione delle relazioni nella comunità; per la promozione della lettura fin dai primi mesi di vita; per consolidare le relazioni tra bambini e anziani delle strutture residenziali; per il contrasto alle povertà; per promuovere nello sport i diritti dei bambini e doveri dei genitori, ecc.).

Tra maggio e ottobre 2015 la Cooperativa Athena e l'Istituto “Signorelli” promuovono il percorso formativo “Start-up del gioco”, rivolto a: - Studenti/studentesse dell’Istituto

d’Istruzione Superiore “Severini” di Cortona, interessati a creare una “start up del gioco” (un gruppo che progetta eventi educativi centrati sul gioco);

- Cittadinanza (che può usufruire delle iniziative della start up);

- Rete delle risorse territoriali, in linea con i principi pedagogici che sottendono l'intero progetto.

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Il corso è finalizzato alla creazione di un evento ludico da realizzarsi a Cortona e prevede anche tre mattine di tirocinio nei centri estivi della Cooperativa Athena. Il programma del corso si articola in: - Il gioco e il giocare: sperimentazione di giochi che possono essere

proposti in piazza; - Metodologie del gioco: condivisione di quali giochi proporre e come; - Progettazione ludica: sperimentazione di nuovi giochi e co-

progettazione dell'evento conclusivo. Docente di riferimento del corso e consulente del progetto è Antonio Di Pietro, “pedagogista ludico”. Ad ogni iscritto è assegnato un tutor/educatore della Cooperativa Athena che, oltre a seguire lo/la studente/studentessa, partecipa al corso formativo e offre occasioni per realizzare idee all'interno della festa in piazza. I partecipanti al corso hanno modo di sperimentare le proprie proposte all'interno dei centri estivi della Cooperativa Athena e si mettono alla prova prima dell'evento in piazza. A marzo 2015 l’Assessorato alle Politiche Sociali, l’Assessorato all’Ambiente e l’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune, Consorzio Comars, Cooperativa Sociale COLAP onlus e Cooperativa sociale L’ARCA1 onlus, promuovono il progetto sperimentale “All’opera per il Bene Comune”, progetto sperimentale finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Intento del progetto è provocare un cambio di mentalità nel modo di concepire la realtà, passando da una visione individualistica ad una tesa verso la ricerca del bene comune, in modo che gli abitanti della città siano una realtà viva e feconda, che può trasmettere e rafforzare direttamente e indirettamente i valori e i principi delle persone che la governano. Aderiscono al progetto 13 volontari che il 10 luglio 2015 partecipano all’incontro del Ministro Poletti con gli Amministratori e i cittadini di Cortona.

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La visita del rappresentante del governo a Cortona testimonia l’apprezzamento per uno dei primi comuni ad inserirsi nel progetto “Diamoci una mano”, segnalandosi per le buone pratiche. Sono presenti all’incontro anche alcune delle studentesse dell’Istituto Professionale “Severini” di Cortona, lettrici volontarie appositamente formate nell’ambito del progetto “Nati per Leggere”. Le Azioni di Sistema che nel corso degli anni sono state intraprese dal Comune di Cortona esprimono perfettamente i contenuti della Direttiva emanata dal MIUR, recante Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica, che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all'apprendimento per tutti gli alunni e studenti in situazione di difficoltà dove per difficoltà si intendono "svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici" e anche "difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse". La direttiva del MIUR indica sia azioni a livello di singola istituzione scolastica che azioni a livello territoriale, individuando nei Centri

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Territoriali per l'Inclusione la struttura per l'implementazione di azioni di sistema, inclusi progetti di formazione, prevenzione, ecc. E' in questo contesto che il Comune di Cortona è selezionato dal MIUR come una delle realtà italiane più avanzate assieme a Prato, Torino e Palermo: il 10 novembre 2015 una delegazione per l'Agenzia Europea per i bisogni speciali e l'istruzione inclusiva, guidata dal suo Presidente - lo svedese Per Gunnvall-, ha visitato Cortona per conoscere e visionare i progetti d'inclusione scolastica per bambini e ragazzi disabili e con BES. La delegazione è composta da 7 delegati provenienti da Islanda, Malta, Lituania, Norvegia e Slovenia, rappresentanti dei 29 paesi europei che aderiscono all'Agenzia. L'Agenzia Europea per i bisogni speciali e l'istruzione inclusiva è un'istituzione non governativa finanziata dai Ministeri dell'Istruzione dei Paesi Membri dell'Unione Europea. Le tematiche di studio di cui si occupa sono: le pari opportunità, l'accessibilità, l'inclusività, la promozione della qualità dell'offerta formativa, il successo formativo in tutti i livelli dell'educazione per tutto l'arco della vita, in linea con gli obiettivi della strategia Europea 2020, la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, la convenzione sui Diritti del fanciullo e la Dichiarazione di Salamanca. Scopo principale dell'Agenzia è supportare i paesi membri nelle loro politiche e pratiche inclusive, combinando policy, pratiche e ricerca al fine di fornire ai paesi membri e agli stakeholder europei informazioni scientifiche "evidence-based" e linee guida per implementare l'educazione inclusiva. L'incontro di Cortona

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avviene con la partecipazione del Sindaco e degli Assessori alle Politiche Sociali e Sanità e dell’Istruzione. Intervengono la Pediatra di famiglia, la neuropsichiatra infantile ASL, i Dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, gli insegnanti curriculari e di sostegno, Educatori della Cooperativa Athena, psicologi e la famiglia di un bambino autistico che racconta molto concretamente il percorso della vita del figlio. Di rilievo, fra i tanti interventi, la presentazione del progetto nazionale Nati per Leggere a Cortona: basi scientifiche (accennando al progetto "Primi mille giorni" del Prof. Biasini); professionalità coinvolte e fruitori; motivazioni del premio nazionale ricevuto nel 2013; il dono del libro per ogni nuovo nato finanziato da un’Associazione di famiglie di bambini disabili. Inoltre è specificato il ruolo del pediatra di famiglia italiano (figura non esistente negli altri paesi europei): il lavoro che svolge nel corso dei bilanci di salute, gli screening sui disturbi dello spettro autistico, che attua utilizzando il libro in ambulatorio, la somministrazione dell'M-CHAT 23 al 18° mese di vita. A fine giornata il Presidente Per Gunnvall dichiara di aver apprezzato molto il lavoro di RETE presentato concretamente intorno alla vita di un bambino e della sua famiglia e definisce “Cortona una Comunità’ Educante”. Nell’ambito delle attività dell’Osservatorio UNICEF, alunni e studenti delle scuole del comune approfondiscono la conoscenza di alcuni dei diritti della Convenzione del 1989 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Tra i 54 articoli, gli alunni della Il 20 novembre 2015, Giornata dei diritti dell'infanzia, il lavoro degli alunni della classe 2B della Scuola Secondaria di Primo Grado di Camucia si confrontano sull'art. 29, che stabilisce che i bambini e gli adolescenti devono poter essere

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ascoltati dagli adulti e devono partecipare alle scelte dei grandi quando questi prendono decisioni che li riguardano.

I contenuti del lavoro sono raccolti in un

elaborato collettivo, individuato dall’Assessore

alle Politiche Sociali Andrea Bernardini come

logo per rappresentare il diritto alla

partecipazione attiva dei cittadini.

“Questa volta gli adulti ci hanno ascoltato...!”.

“Riteniamo che questa esperienza sia stata molto

positiva, poiché ha saputo insegnarci che facciamo

parte di una collettività nella quale possiamo e

dobbiamo essere protagonisti”.

“Il fatto che il nostro cartellone sia stato scelto per rappresentare un progetto della nostra città ci rende orgogliosi e ci motiva a continuare a percorrere la strada dell'impegno civile”.

Dal 12 marzo 2016, l’albero

della partecipazione è il

logo del Regolamento

Comunale per la Cura dei

Beni Comuni.

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Protagonismo, condivisione e impegno civico passano anche attraverso il gioco e azioni di sensibilizzazione della popolazione. È il caso di alcune iniziative organizzate per e con i bambini e ragazzi dello Spazio Compiti di Camucia, come la collaborazione con il Centro Diurno e Residenziale “Sernini” di Camucia, la partecipazione al concorso nazionale “Ambarabà RicicloClò” e l’iniziativa organizzata per la giornata internazionale della disabilità. A cadenza mensile, educatori del NonSoloCompiti e del centro Residenziale sviluppano un percorso di conoscenza reciproca tra persone appartenenti a culture e fasce generazionali spesso lontane e non comunicanti, attraverso la sperimentazione di nuove possibilità di relazione, comunicazione, esperienza vicendevole. A dicembre 2015 la collaborazione è formalizzata con un Patto biennale sottoscritto da Cooperativa Athena, gruppo Scout Agesci di Cortona, Cooperativa l’Arca1, per: • Fornire stimoli positivi per la ri-costruzione di una nuova etica dei rapporti tra le generazioni, anche in considerazione dell’assenza di anziani in molte famiglie dei bambini e adolescenti del “NonSoloCompiti”; • Individuare obiettivi comuni a giovani e anziani che consentano di supportarsi a vicenda con i loro diversi “bagagli” di esperienza; • Fornire concrete occasioni di verifica dell’infondatezza degli stereotipi che connotano sia l’immagine della vecchiaia che dell’età giovanile; • Ispirare il confronto tra generazioni al criterio di reciprocità, per un arricchimento comune che vada oltre la solidarietà di una generazione verso l’altra, dal momento che è bisogno vitale di tutte le generazioni fare amicizia e condividere esperienze con persone di età diverse per una più ricca conoscenza dei cicli di vita; • Condividere esperienze concrete, in contesti di vita quotidiani e al di fuori di manifestazioni o occasioni particolari, dei concetti di

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responsabilità, impegno civico e solidarietà (anche grazie alla testimonianza di volontariato dei due Rover e al ripristino del pallaio). Con la partecipazione al concorso promosso da RICREA - Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio- e realizzato dalla rivista Andersen sul tema del riciclo degli imballaggi d’acciaio, la letteratura si fa tramite e veicolo per trasmettere un messaggio, intrecciando divulgazione ed esercizio creativo, ma soprattutto, offrendo a bambini e ragazzi l’opportunità di giocare con le parole, divertendosi. Nel pomeriggio del 3 dicembre 2015, bambini e ragazzi dello Spazio Compiti, organizzati in tre gruppi e accompagnati dagli educatori della Cooperativa Athena, comminano delle multe simboliche alle auto in sosta su marciapiedi, scivoli per disabili, ecc..... che ostruiscono il passaggio di sedie per disabili ma anche di passeggini, persone con ridotta mobilità, ecc.. L’adesione attiva dei cittadini alle iniziative per la cura e rigenerazione dei Beni Comuni materiali e immateriali, sollecita il tavolo di lavoro sui beni comuni a far svolgere un’indagine tra i cittadini sul significato dei beni comuni, e su come i cittadini si sentano veramente attivi. Il gruppo scout Agesci si rende disponibile a svolgere l'indagine e, con 11 studenti delle scuole superiori appositamente formati, realizza interviste video per raccogliere le voci dei cittadini e delle Associazioni firmatarie dei Patti di collaborazione.

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Cortona, NatA per leggere Tra dicembre 2015 e marzo 2016 la Cooperativa Athena promuove un percorso formativo dedicato alle letture per le diverse età. Partecipano al ciclo di incontri 73 corsisti - tra educatori, docenti e bibliotecari- guidati dalla competenza e dalla passione di Elena Giacomin. A conclusione di un viaggio dalle origini dell’editoria per l’infanzia alle ultime novità dedicate a bambini e ragazzi da zero a quattordici anni, il gruppo visita la Biblioteca dei ragazzi di Arezzo e una libreria specializzata. L’incontro conclusivo, presso il Centro di Aggregazione Sociale di Terontola, offre spazio al confronto tra i protagonisti e un contributo speciale: l’intervento di un’insegnante della scuola primaria di Terontola – partecipante al corso- che pochi giorni prima ha discusso la propria tesi di laurea sui benefici della lettura.

A febbraio 2016, dopo il convegno su sport e prosocialità, prende il via il percorso per allenatori dedicato alla prevenzione del bullismo nello sport, finalizzato alla promozione di dinamiche relazionali positive all’interno del contesto sportivo e, più in generale, all’interno della comunità di appartenenza. Quindici allenatori di diverse società sportive intraprendono il primo dei tre livelli durante i quali saranno affrontati i seguenti argomenti: - Il gruppo: ruoli, funzioni e dinamiche nello sport; - L’ascolto e la comunicazione efficace; - Motivazioni ed emozioni connesse alla pratica

sportiva; - Strumenti per realizzare la prosocialità nei

contesti sportivi.

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Sabato 14 maggio 2016, il programma per la seconda edizione della “Giornata del Volontariato – un calcio…all’impossibile” è aperto dal torneo di calcio organizzato presso lo stadio Stadio “Santi Tiezzi” di Cortona. Partecipano al primo Quadrangolare della Solidarietà una rappresentanza dell'Arma dei Carabinieri, le Vecchie Glorie del Cortona-Camucia, l'Ordine degli Ingegneri di Arezzo, ed una squadra della Sanità Valdichiana. Il primo Quadrangolare della Solidarietà ha come scopo principale la raccolta fondi per UNICEF. E’ presente la Band della Scuola Secondaria di 1° grado; ottima la risposta di pubblico e delle squadre coinvolte, e buono l’esito della raccolta fondi. Causa maltempo, il programma della domenica è rimandato a giugno.

Il 4 giugno 2016, dopo oltre un anno di intenso lavoro di progettazione partecipata, studenti ed alunni della scuola secondaria di primo grado di Camucia inaugurano ufficialmente la biblioteca scolastica. Grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Istruzione per azioni di sostegno all’integrazione scolastica, lo spazio adibito a biblioteca - pressoché inutilizzabile- si trasforma in area di promozione della lettura, grazie ad una nuova disposizione degli arredi, alla selezione del patrimonio librario, alla dotazione di complementi e – fondamentale- al rinnovato approccio alla lettura di alcune docenti che hanno preso parte al corso “Cortona nata per leggere”.

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Il progetto proseguirà nel periodo successivo, arricchendosi di nuove collaborazioni grazie alla sottoscrizione di un Patto di Collaborazione tra Comune di Cortona, Istituto Comprensivo Cortona1, Istituto d’Istruzione Superiore “Signorelli”, Istituto d’Istruzione Superiore “Vegni”, Cooperativa Athena, per: 1. L’allestimento di uno spazio per la lettura, adiacente la biblioteca,

adatto ad accogliere e sorvegliare gli alunni in determinate situazioni; 2. La promozione di iniziative per il consolidamento delle funzioni della

biblioteca scolastica e lo sviluppo di iniziative di promozione della lettura, e – in generale- di fruizione della scuola

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3. La riqualificazione e la cura dello spazio verde adiacente la biblioteca, per attività connesse all’offerta della scuola verso gli studenti e per iniziative da proporre alla collettività, con particolare riferimento ai residenti nella zona limitrofa.

Il mese di giugno 2016 si conclude con la seconda edizione della “Notte Bianca dello Sport” che ospita alcuni degli eventi programmati per la seconda edizione della “Giornata del Volontariato” di maggio e non realizzati causa maltempo. La notte bianca dello sport" è organizzata dal Comune di Cortona all'interno del progetto approvato dalla Giunta Comunale a dicembre 2015 "Lo Sport in rete nella comunità 2015-2019". Il progetto – per il quale il Comune di Cortona ha ricevuto un riconoscimento speciale dal CONI provinciale -ha il partenariato della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo, del CONI, dei Dirigenti Scolastici di ogni ordine e grado del territorio comunale e dell'UNICEF.

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L'inaugurazione della notte bianca coinvolge la Band della scuola secondaria di 1° e il gruppo dei bambini (di cui alcuni con disabilità e autismo) che frequentano le attività estive Stragiocando, protagonisti, nel primo pomeriggio, di giochi con gli anziani del Centro Diurno e Residenziale "Sernini". Alla manifestazione della notte Bianca partecipano alcune associazioni di volontariato, le Caritas con il progetto "La Spesa Sospesa, a contrasto delle povertà", le Associazioni giovanili e le Cooperative che promuovono le attività estive per bambini e ragazzi. Ospite della serata il campione olimpico Jury Chechi.

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Negli anni, il percorso del Comune di Cortona per costruire una comunità coesa e solidale è stato oggetto di analisi, studio e riflessione da parte del mondo accademico, come testimoniano diverse ricerche e tesi di laurea, tra le quali citiamo:

- Università degli Studi di Perugia - Scienze della Formazione - anno accademico 2004-2005 “La città sostenibile: progetto pilota partecipato per l’individuazione dei percorsi sicuri in città per bambini e cittadini”;

- Università degli Studi di Perugia - Scienze della Formazione - anno accademico 2004-2005 “Il Laboratorio della città possibile progettata a misura di bambino”;

- Università degli Studi di Firenze - Corso di laurea in Scienza dell’Educazione- anno accademico 2013-2014 “Il progetto Nati Per Leggere: un impegno educativo per sensibilizzare alla lettura nella fase prenatale e postnatale”;

- Università degli Studi di Siena – Scienze della Formazione –Corso di laurea in Pedagogia- anno accademico 2014-2015 “Il Bullismo nella scuola primaria: un progetto di prevenzione in Valdichiana”;

- Università degli Studi di Firenze – Master di II° livello in Psicologia Scolastica dei disturbi dell’apprendimento – anno accademico 2014-2015 “Il cerchio del Bullismo”;

- Università degli Studi di Urbino – Corso di laurea in Sociologia e Servizio Sociale anno accademico 2014-2015 “La lettura come strumento di promozione sociale: l’esperienza di Nati per Leggere”;

- Università degli Studi di Firenze- Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione – anno 2016 Tirocinio “Cortona città amica dei bambini- Diritti Unicef”.

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Considerazioni Il 27 dicembre 2012 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha emanato l’unità Direttiva recante Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica, che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà, dove per difficoltà si intendono “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici” e anche “ difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. La Direttiva del MIUR indica sia azioni a livello di singola istituzione scolastica che azioni a livello territoriale, individuando nei Centri Territoriali per l’Inclusione la struttura per l’implementazione di azioni di sistema, ivi inclusi progetti di formazione, prevenzione, ecc. La Direttiva MIUR ha offerto l’occasione all’Assessorato alle Politiche Sociali e Sanità del Comune, di rileggere e di riflettere sul percorso realizzato tra il 1993 e il 2013. Questa direttiva contiene tutte le azioni di sistema che nel corso degli anni sono state intraprese nel Comune di Cortona, offrendoci ora l’opportunità di condividere un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata, con il Dirigente scolastico del I Circolo di Cortona e per l’individuazione delle strategie di intervento e delle sinergie più idonee alla realizzazione di un Centro Territoriale per l’Inclusione, da realizzarsi con i diversi soggetti del territorio che fanno parte della Rete. Nella pubblicazione “I progetti nel 2009 – lo stato di attuazione della legge 278/97 nelle città riservatarie” pubblicato dall’Istituto degli Innocenti sono riportati analisi e commenti che avvalorano il percorso ventennale della comunità di Cortona, e qui si riporta un paragrafo, particolarmente interessante : “…… Innovativi: la grande maggioranza delle progettualità sono innovative nel senso che, dal momento dell’ideazione originaria, si sono mantenute adattandosi di volta in volta alle modificazioni del contesto nel quale sono nate e si sono sviluppate, nonché alla diversa disponibilità di risorse (complessivamente intese). Questo elemento è importante perché racchiude alcune caratteristiche essenziali di un “progetto di sistema” la continuità e la solidità, appunto.

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La “continuità” infatti aiuta a consolidare e migliorare l’integrazione fra i vari attori coinvolti a vari livelli (decisionali, operativi). Gli attori cambiano e si sa quanto incidono questi cambiamenti in un progetto ad alto livello di integrazione: si pensi solo alle conseguenze dell’avvicendamento degli amministratori locali o dei dirigenti di un Comune, ad esempio per la realizzazione di servizi e interventi. E come si è visto, molti dei progetti considerati hanno “attraversato” più di un mandato amministrativo. Quali elementi favoriscono continuità allora? In sintesi si può dire che un impianto organizzativo solido consente al progetto non solo di sopravvivere, ma di continuare ad esistere migliorando rispetto al raggiungimento dei suoi obiettivi. Un buon modello organizzativo vede un coordinamento efficace visibile che assolve ad alcune importanti funzioni (manutenzione delle relazioni, messe a sistema di criticità e punti di forza per riorientare il lavoro …). Ora, tutto ciò non si improvvisa ma richiede competenze professionali e umane di non poco conto, conoscenze e capacità di orientamento nella rete, consenso e riconoscimento istituzionale. La manutenzione della rete è un’ operazione che richiede corresponsabilità di tutti i soggetti coinvolti nel conseguimento del fine comune che è appunto rappresentato dalla mission del progetto. Sistematici: un progetto integrato e in rete è di sistema in quanto inserito in una cornice più ampia di riferimento, quale il Piano territoriale dell’infanzia e adolescenza e il Piano sociale di zona e, per questa ragione, sfrutta economie di scala, crea sinergie. L’appartenenza di un progetto ha una pianificazione di medio lungo termine crea valore aggiunto in termini di consolidamento e messa a regime nel sistema complessivo dei servizi, maggiore capacità di centrare gli obiettivi, anche perché cresce così la possibilità di consenso fra gli attori locali. Replicabili: tutte le esperienze esaminate hanno saputo cogliere, in un primo luogo, le caratteristiche specifiche del contesto locale valutando i bisogni e soprattutto le potenzialità in termine di risorse organizzate presenti (soggetti di associazionismo e terzo settore) nella comunità locale, risorse da attivare in risposta a quei bisogni. La genesi dei progetti è interessante: spesso l’idea progettuale è nata da una proficua sinergia fra persone/tecnici del pubblico del privato sociale, dalla combinazione fruttuosa di competenze e idee diverse che poi hanno trovato un terreno fertile in cui la creatività iniziale ha potuto trasformarsi in progetto prima in servizio poi ....”

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La Rete

“Tutta la nostra vita, quindi anche il percorso di creazione di una rete

solida ed efficiente al servizio della gente, deve essere trainata da due cavalli:

il sogno, che ci consente di fissare obiettivi, il senso della realtà, che traduce il sogno

in percorsi di realizzazione delle nostre agognate mete. Quando il sogno di uno diventa il sogno di tanti

nascono le rivoluzioni, crollano i muri e al loro posto s’intrecciano legami

e una rete d' infinite reti”.

I.Venturi (relatrice al 1° Incontro di Formazione di Reti in Rete)

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Questo percorso è stato possibile grazie a tutte le persone che con impegno, volontà e passione si sono messe in gioco, superando anche difficoltà e conflitti, per tener fede all’idea della realizzazione di una “Città Possibile”. Sindaci 1993-2015 I. Pasqui, M. Rachini, A. Vignini, F. Basanieri

Assessori alle Politiche Sociali e Sanità 1993-2013 R. Mezzetti Panozzi, L. Bianchi, M. Zucchini, F. Basanieri, A. Bernardini

Dirigente Area Servizi al Cittadino A. Gnerucci, G. Nardi, O. Lucherini

Ufficio Servizi Sociali Resp. Servizi Sociali G. Stellitano Assistenti Sociali M. Civitelli e R. Caprini Amministrative A. Gallorini, F. Lacciarini

Gruppo di coordinamento:

G. Stellitano (Servizi Sociali Comune di Cortona ); R. Muffi (Ufficio Sport Comune di Cortona); R. Borghesi (psichiatra ASL n.8 ); F. Giusti e R. Cocchi (Ser.T. ASL n.8-Valdichiana); L. Cottini (pedagogista, coordinatrice NPL); L. Fedeli (pediatra del territorio e referente UNICEF comunale ); C. Ferrari (pedagogista-intercultura -Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari; G. Matracchi e G. Lacrimini (psicologhe-psicoterapeute Centro Studi Psicologia Cortona e Centro CO.ME.TE ); M. Ostili e C.Tribbioli (Cooperativa Athena Cortona); F. Farina e V. Zerini (Osservatorio dei Diritti UNICEF); S. Guetta (Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell'Università di Firenze); R. Lazzeri (Prefettura di Arezzo); M. Matera (AIMA); M. Petrillo (neuropsichiatra infantile ASL n.8); M. A. Prandi (pediatra - intercultura ASL n.8 Valdichiana); E. Sandrelli (Cooperativa Aion Cultura Cortona); A. Di Sisto, S. Bucci e U. Vannucci (Cooperativa l’Arca1); I. Lupetti, S. Battaglini (Cooperativa Sociale Koinè); Dirigenti Scolastici e insegnanti referenti dei vari gruppi di lavoro.

Si ringrazia la Cooperativa Athena per aver raccolto e tenuto aggiornata in tutti questi anni la documentazione di questa esperienza.

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Perché la chiocciola, per significare il percorso

del Comune di Cortona “verso la città possibile”?

La chiocciola rappresenta

tre metafore:

La prima riguarda l’ascolto, per via della “forma” delle chiocciole che ricorda l’orecchio umano; La seconda l’abitare, perché questo animale porta con sé la propria casa; La terza concerne l’attualità tecnologica del segno grafico, che rimanda alle comunicazioni in Rete.

Per informazioni: G. Stellitano Responsabile Servizi Sociali Comune di Cortona tel 0575-605125 ([email protected]) Sul sito Comune di Cortona sono disponibili i documenti: http://www.comunedicortona.it/il-comune/servizi-sociali/laboratorio-per-la-citt-possibile:

“Centro di documentazione e formazione Itaca, concetto di prevenzione”; “Un territorio che si osserva” Tre anni di attività del centro Itaca 2000 – 2003; “Percorsi di progettazione partecipata ed educazione alla legalità nel Comune di Cortona 1996 - 2009”. “Cortona, una citta’ possibile. Percorso di una comunità tra desideri e realizzazioni 1993 – 2015”. Lo sport in rete nella comunità 2015/2019. http://www.comunedicortona.it/il-comune/servizi-sociali/nati-per-leggere

Pubblicazione Parole di Salute aggiornamento agosto 2015 Opuscolo Nati per leggere Progetto Nati per leggere Nati per leggere a Cortona Parole di salute @lla tua biblioteca Premio Nati per leggere Patto Nati per leggere Premio Nazionale Nati per leggere IV Edizione Relazione premio Nati per leggere Cortona

Documento aggiornato al 25 luglio 2016, il percorso continua……