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Il Piano di Adattamento della città di Bologna
Smart city ExhibitionBologna, 17/10/13
Il concetto di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici
La politica di adattamento europea
L’elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
INTRODUZIONE
comprende strategie e piani nazionali, regionali e locali;
le misure di adattamento possono anticipare il fenomeno o reagire ad esso;
l'adattamento interviene sui sistemi naturali e sui sistemi umani.
Il concetto di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici
Obiettivo: ridurre in maniera efficace il rischio e i danni derivanti dagli impatti negativi (presenti e futuri) dei cambiamenti climatici e sfruttare i potenziali benefici della situazione.
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Strategia Europea di Adattamento (aprile 2012) 1) Promuovere l’azione da parte degli Stati Membri sulle strategie di adattamento e fornire fondi per supportarli (LIFE funding);
2) Supportare l’adattamento urbano tramite un impegno volontario basato sul Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors Initiative).
3) 'Climate-proofing' a livello europeo per promuovere: - l’adattamento in settori vulnerabili come agricoltura, pesca e infrastrutture/ energia, transporto e costruzioni. - l’uso di assicurazioni contro i disastri di origine naturale ed umana.
4) Migliore interfaccia scienza-politica per affrontare le lacune nella conoscenza scientifica/tecnica e rafforzare la piattaforma europea Climate-ADAPT.
La politica di adattamento europea
http://ec.europa.eu/clima/policies/adaptation/what/index_en.htm
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Elaborazione da parte della comunità scientifica con il coinvolgimento di stakeholders e di decisori politici.
Analisi di possibile integrazione dell’adattamento nelle differenti politiche settoriali.
Raccomandazioni e linee-guida per costruire capacità adattiva in differenti settori e a differenti scale spaziali (nazionale, regionale, locale) e per ridurre i costi sociali.
Revisione periodica.
Piattaforma nazionale sull’adattamento.
Coordinamento istituzionale: MATTM , Coordinamento tecnico: CMCCInizio: luglio 2012 Fine: Primi mesi 2014
L’ elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento
Piano Nazionale di Adattamento (PNA):
Implementazione della NAS (governance e allocazione fondi). Monitoraggio e valutazione dell’implementazione (indicatori).
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
I settori analizzati
L’ elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento
RISORSE IDRICHE (qualità e quantità)
DESERTIFICAZIONE, DEGRADO DEL TERRITORIO E SICCITÀ
DISSESTO IDROGEOLOGICO
BIODIVERSITÀ ED ECOSISTEMI: ECOSISTEMI TERRESTRI ECOSISTEMI MARINI ECOSISTEMI DI ACQUE INTERNE E DI TRANSIZIONE
SALUTE
FORESTE
AGRICOLTURA, ACQUACULTURA E PESCAAGRICOLTURA, PRODUZIONE ALIMENTAREPESCA MARITTIMAACQUACULTURA
ENERGIA
ZONE COSTIERE
TURISMO
INFRASTRUTTURA CRITICAPATRIMONIO CULTURALETRASPORTO E INFRASTRUTTURE
CASI SPECIALI: AREA ALPINA E APPENNINICA (AREE MONTANE) DISTRETTO IDROGRAFICO PADANO
INSEDIAMENTI URBANI
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
LA SITUAZIONE DI BOLOGNA
Il Profilo climatico
La Vulnerabilità
I Fattori di rischio
Il piano di adattamento della città di Bologna
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
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Il profilo climatico/1
Dinamiche climatiche locali
Uso del suolo e infrastrutture
Impatto delle ondate di calore
Rischi di esondazione e impatti sulla qualità delle acque
Rischi legati alla siccità
Risorse locali
Fonte: ARPA, Atlante idroclimatico dell’Emilia-Romagna 1961-2008 (2010)
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Temporal variability of annual anomalies of Tmin and Tmax Bologna station
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-1
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1951 1955 1959 1963 1967 1971 1975 1979 1983 1987 1991 1995 1999 2003 2007
years
T(°
C)
Tmax Tmin
Winter temporal variability of frost days- bologna
0
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1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010
Years
No
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day
s
Temporal varibility of consecutive number of dry days - Bologna , summer
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1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006
years
no
.of
day
sIl profilo climatico/2
Dinamiche climatiche locali
Giorni senza pioggiaGiorni senza geloAnomalie di temperatura
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Probability Density Functions (PDFs) of maximum temperature at Bologna station during summer season, different periods
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
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0.6
0.7
0.8
25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39
Tmax (°C)-summer
1961_1990 1980-2009
2021-2050 scenario A1B 2071-2099 scenario A1B
Il profilo climatico/3
Summer Heat waves - Bologna
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1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006
years
no
.of
day
s
Aumento del numero di giorni consecutivi senza pioggia nel periodo estivo
Ondate di calore
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Probability Density Functions (PDFs) of maximum temperature at Bologna station during summer season, different periods
0.0
0.1
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Tmax (°C)-summer
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2021-2050 scenario A1B 2071-2099 scenario A1B
Il profilo climatico/3
Summer Heat waves - Bologna
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years
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Aumento del numero di giorni consecutivi senza pioggia nel periodo estivo
Ondate di calore
Giovaani Fini, Comune di Bologna17-10-13
Le vulnerabilità
Posizione geografica
Alta densità di popolazione
Snodo di mobilità di persone e merci
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Allarme siccità, il caldo fiacca colture e animali: raccolti in malora, campagne in ginocchio (14 Agosto 2012, Resto del Carlino)
Pioggia e maltempo, a rischio i fiumi. Il Reno sorvegliato speciale (18 marzo 2013, Resto del Carlino)
Maltempo, strade chiuse per frane e allagamenti (5 aprile 2013, Corriere di Bologna)
Tromba d’aria in Emilia, case scoperchiate e 11 feriti, emergenza per le provincie di Bologna e Modena (3 maggio 2013, La Stampa)
Temporale e grandine su Bologna: sottopassi allagati, traffico in tilt (5 maggio 2013, Resto del Carlino)
Aria, l'ozono è vicino ai livelli di allarme. E l'ondata di calore continua almeno fino a giovedì(6 agosto 2013, Corriere di Bologna)
Un mercoledì di fuoco a Bologna, mai così caldo: 39,7 gradi (8 agosto 2013, La Repubblica)
Rassegna stampa
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Criticità
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Stato dei corpi idrici superficiali e sotterranei
“Qualità” sulla rete di canali artificiali
“Cabina di Regia” del Nodo di Casalecchio di Reno
L’impegno per la riduzione dei prelievi idrici ad uso civile
Interventi di riduzione degli scarichi
Il RUE per favorire il riuso delle acque di pioggia e ridurre l’afflusso in fogna
Il progetto “Lungo Navile”
Fattori resilienza /misure in atto
Fattore di rischio: Crisi idrica e siccità
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Fattori resilienza /misure in atto
Ondate di calore Progetto LIFE+ GAIA
Villa Bernaroli
Rete ecologica e sistema del verde di Bologna
Sistema di allarme e assistenza ai cittadini a
rischio
Fattore di rischio:Aumento delle temperature estive e isole di calore
Criticità
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
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RUE: migliorare la risposta idrologica del territorio comunale
Il Parco Lungo Reno: un’opportunità per sistemi naturali di trattamento e laminazione delle acque di sfioro
Fattore di rischio: Aumento eventi meteorici intensi
Criticità Fattori resilienza /misure in atto
Rischio idraulico in pianura
Stabilità della collina
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Regolamento Urbanistico Edilizio
Piano Operativo Comunale per la riqualificazione diffusa del territorio urbano strutturato
Strumenti di pianificazione e regolamenti esistenti a BOLOGNA
Piano Strategico Metropolitano
Patto dei Sindaci/PAES
Piano Strutturale Comunale
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La gestione del sistema idrico/1
Le strategie
Obiettivi:
Riconoscere la specificità del sistema idraulico del Comune di Bologna;
Favorire al massimo la riduzione dei prelievi, in particolare nel periodo estivo;
Mantenere le portate naturali negli alvei e nelle falde
Il piano di adattamento della città di Bologna
Risparmio
Accumulo diffuso
Uso delle acque di pioggia
Riciclo e recupero delle acque usate
19
La gestione del sistema idrico/2
Le strategie
Possibili azioni:
Interventi strutturali volti a migliorare la risposta idrologica o a laminare i deflussi superficiali;
Rinnovo e adeguamento del modello di gestione delle acque di pioggia.
Il piano di adattamento della città di Bologna
aumento della permeabilità e dei volumi di accumulo diffusi
riduzione dell’afflusso in fogna
adeguamento i sistemi di drenaggio laminazione e
depurazione delle acque di sfioro e dellle prime piogge
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
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La gestione del verde
Le strategie
Obiettivo:
Miglioramento della dotazione di verde per aumentare ombreggiamento e evapotraspirazione (greening), in particolare nei contesti urbani che presentano le criticità più elevate per frequenza delle ondate di calore o per concentrazione della popolazione a rischio.
Il piano di adattamento della città di Bologna
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
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Cordinatore: Comune di Bologna
Partner: Kyoto Club, Ambiente Italia, ARPA Emilia Romagnadurata: 36 mesi (01/10/2012-30/09/2015)
Obiettivi principali: nel contesto delle iniziative europee volte ad incrementare la consapevolezza sul cambiamento climatico e sulle possibili azioni per contrastarlo, il progetto BLUEAP ha per obiettivo la redazione e l'adozione di un Piano di Adattamento al Cambiamento Climatico per la città di Bologna.
Il progetto BlUEAP (LIFE11 ENV/IT/119)
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
- Analisi delle dinamiche del cambiamentoclimatico nel territorio bolognese:
- Realizzazione di un Piano Locale diadattamento ambientale per la città diBologna;
- Attuazione di azioni-pilota sul territorio, da concordare e realizzare conattori pubblici e privati;
- Realizzazione di un sistema informativointegrato per la produzione di nuoveinformazioni e soluzioni sui rischi climatici;
- Mobilitazione e maggiore consapevolezzacirca i rischi connessi al cambiamentoclimatico, da parte di stakeholders, autoritàlocali, cittadini e imprese.
- Definizione di linee guida per larealizzazione di Piani di Adattamento almutamento climatico, con una metodologiaper la valutazione tecnica ed economica delle azioni;
Azioni principali
22Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Il coinvolgimento degli Stakeholder
INCONTRO INTRODUTTIVO
Illustrazione generale delle
tematiche e del Piano
COMPARTO CIVILE
COMPARTO AGRICOLO
COMPARTO INDUSTRIALE
La prima fase di coinvolgimento illustra le criticità ambientali locali rispetto ai cambiamenti climatici e i loro effetti. Gli incontri avranno un’impronta fortemente interattiva con l’obiettivo di trasmettere conoscenze ma allo stesso tempo di raccogliere stimoli e proposte da utilizzare nell’implementazione del Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.
La seconda fase prevede incontri con gruppi ristretti ed è orientata al confronto su specifici aspetti inerenti l’adattamento climatico e l’applicazione del Piano dedicato, con l’obiettivo di confrontarsi sulle proposte del Piano e valutarne l’implementazione.
INCONTRO CONCLUSIVOPlenaria con
valutazioni finali strategiche
Il coinvolgimento degli Stakeholder
Le tipologie di portatori di interesse
Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13Giovanni Fini, Comune di Bologna17-10-13
Adozione del Piano (2014)
Giovanni FiniComune di [email protected]