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Il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) è uno stru- mento di pianificazione previsto dall’Unione europea, che nel 2014 ha pubblicato le "Linee guida per sviluppare e attuare un Pums" in cui viene sottoli- neata l’esigenza della condivi- sione di contenuti e scelte con cittadini e stakeholders. La nor- mativa nazionale di settore, ad oggi ancora incompleta, ha so- stanzialmente recepito questo indirizzo, demandando al mini- stero delle Infrastrutture la de- finizione delle linee guida per la redazione dei Pums, e stabi- lendo che le città metropolitane debbano provvedere all’ado- zione. Ha, infine, stabilito che i finanziamenti per realizzare in- frastrutture per la mobilità po- tranno essere destinati esclu- sivamente agli interventi previ- sti nei Pums. Il Comune di Na- poli, pur in assenza di un completo riferimento normativo nazionale, ha avviato nel 2015 lo sviluppo del Pums e, il 30 maggio 2016, la Giunta ne ha approvato il livello direttore... a a pag.5 SICUREZZA ALIMENTARE AMBIENTE & SALUTE Nuove attività di protezione ambientale Femiano a pag.4 Paparo a pag.8 A Portici le etichette del futuro Fanelli a pag.13 La giornata mondiale delle zone umide Il piano per la mobilità sostenibile a Napoli: una buona pratica di concertazione e condivisione Diritto di accesso al verbale di sopralluogo L’esistenza di un’indagine penale non implica, di per sé, la non ostensibilità di tutti gli atti o provvedimenti che in qual- siasi modo possano risultare connessi con i fatti oggetto di indagine: solo gli atti per i quali è stato disposto il seque- stro e quelli coperti da segreto possono risultare sottratti al diritto di accesso. Più precisamente, nell’ambito dei proce- dimenti penali, ai sensi dell’art. 329 c.p.p. sono coperti dall’obbligo di segreto istruttorio gli atti di indagine in senso stretto che abbiano origine nell’azione diretta o nell’iniziativa del P.M.... De Capua a pag.18 Le ferrovie in Campania tra passato e futuro Un binario unico che anziché attraver- sare lo spazio attraversa il tempo: dal passato al futuro. A breve, in Campania, saliranno in carrozza turismo e nostalgia, tradizione ed innovazione. È stata infatti approvata alla Camera la legge che isti- tuisce le Ferrovie Turistiche d’Italia che prevede la riapertura di vecchie linee fer- roviarie in disuso per fini turistici in aree di pregio naturalistico ed archeologico... Martelli a pag.9 L’educazione ambientale inizia alle elementari Intervista alla Dirigente scolastica del terzo Circolo di Nocera Inferiore Lucia Silvestri Abbiamo incontrato la professoressa Lucia Silvestri, dirigente scolastica del Terzo circolo di Nocera Inferiore. Una scuola con ampi spazi, luminosa, pulita e stra- namente silenziosa, se si pensa che è una scuola elementare. Inizialmente mi sono stupita di tanto silenzio, poi ho capito che quei bambini hanno una dirigente molto attiva che svolge bene il suo ruolo e si avvale della collaborazione di una vicaria e di insegnanti collaborativi e laboriosi. Insomma, questa comunità sco- lastica è impegnata in tante attività. Gaudioso a pag.7 ISTITUZIONI ARPAC Che la natura debba godere di buona salute è cosa risaputa. Ma non tutti sanno che laghi, fiumi e lagune incontaminati difendono tutti noi da inqui- namento e dissesto idrogeolo- gico, mitigando gli effetti... AMBIENTE & DINTORNI Diversi Enti Locali in Cam- pania sentono la necessità di rafforzare le attività di pro- tezione ambientale sul pro- prio territorio comunale... Le serre solari Per molti bimbi rappresenta la Festa più bella. Per i tanti Peter Pan, nascosti tra la gente, un’opportunità per ritrovare la sempre amata isola e trascorrere qualche ora lontano dalla propria “realtà di adulto”. Per altri ancora è un’occasione di divenire, come per incanto, una star, un personaggio dei cartoni animati o ad- dirittura un Eroe! La verità è che a Car- nevale torniamo tutti un po’ bambini. Liguori a pag.16 De Crescenzo-Lanza a pag.14 Flavio Gioia, il genio della navigazione Il Carnevale in Campania Palumbo a pag.11 BIO-ARCHITTETTURA

Il piano per la mobilità sostenibile a Napoli: una buona ... · finizione delle linee guida per la redazione dei Pums, ... tre ornamentali con oltre 5,8 ... i materiali lapidei di

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Il Piano urbano della mobilitàsostenibile (Pums) è uno stru-mento di pianificazione previstodall’Unione europea, che nel2014 ha pubblicato le "Lineeguida per sviluppare e attuareun Pums" in cui viene sottoli-neata l’esigenza della condivi-sione di contenuti e scelte concittadini e stakeholders. La nor-mativa nazionale di settore, adoggi ancora incompleta, ha so-stanzialmente recepito questoindirizzo, demandando al mini-stero delle Infrastrutture la de-finizione delle linee guida per la

redazione dei Pums, e stabi-lendo che le città metropolitanedebbano provvedere all’ado-zione. Ha, infine, stabilito che ifinanziamenti per realizzare in-frastrutture per la mobilità po-tranno essere destinati esclu-sivamente agli interventi previ-sti nei Pums. Il Comune di Na-poli, pur in assenza di uncompleto riferimento normativonazionale, ha avviato nel 2015lo sviluppo del Pums e, il 30maggio 2016, la Giunta ne haapprovato il livello direttore...

aa pag.5

SICUREZZA ALIMENTAREAMBIENTE & SALUTE

Nuove attività di protezione ambientale

Femiano a pag.4

Paparo a pag.8

A Portici le etichette del futuro

Fanelli a pag.13

La giornata mondialedelle zone umide

Il piano per la mobilità sostenibile a Napoli: una buona pratica di concertazione e condivisione

Diritto di accesso alverbale di sopralluogoL’esistenza di un’indagine penale nonimplica, di per sé, la non ostensibilità ditutti gli atti o provvedimenti che in qual-siasi modo possano risultare connessicon i fatti oggetto di indagine: solo gliatti per i quali è stato disposto il seque-stro e quelli coperti da segreto possonorisultare sottratti al diritto di accesso.Più precisamente, nell’ambito dei proce-dimenti penali, ai sensi dell’art. 329c.p.p. sono coperti dall’obbligo di segretoistruttorio gli atti di indagine in sensostretto che abbiano origine nell’azionediretta o nell’iniziativa del P.M....

De Capua a pag.18

Le ferrovie in Campaniatra passato e futuro

Un binario unico che anziché attraver-sare lo spazio attraversa il tempo: dalpassato al futuro. A breve, in Campania,saliranno in carrozza turismo e nostalgia,tradizione ed innovazione. È stata infattiapprovata alla Camera la legge che isti-tuisce le Ferrovie Turistiche d’Italia cheprevede la riapertura di vecchie linee fer-roviarie in disuso per fini turistici in areedi pregio naturalistico ed archeologico...

Martelli a pag.9

L’educazione ambientale inizia alle elementariIntervista alla Dirigente scolastica del terzo Circolo di Nocera Inferiore Lucia Silvestri

Abbiamo incontrato la professoressa Lucia Silvestri, dirigente scolastica del Terzocircolo di Nocera Inferiore. Una scuola con ampi spazi, luminosa, pulita e stra-namente silenziosa, se si pensa che è una scuola elementare. Inizialmente misono stupita di tanto silenzio, poi ho capito che quei bambini hanno una dirigentemolto attiva che svolge bene il suo ruolo e si avvale della collaborazione di unavicaria e di insegnanti collaborativi e laboriosi. Insomma, questa comunità sco-lastica è impegnata in tante attività.

Gaudioso a pag.7

ISTITUZIONI ARPAC

Che la natura debba godere dibuona salute è cosa risaputa.Ma non tutti sanno che laghi,fiumi e lagune incontaminatidifendono tutti noi da inqui-namento e dissesto idrogeolo-gico, mitigando gli effetti...

AMBIENTE & DINTORNI

Diversi Enti Locali in Cam-pania sentono la necessità dirafforzare le attività di pro-tezione ambientale sul pro-prio territorio comunale...

Le serre solari

Per molti bimbi rappresenta la Festa piùbella. Per i tanti Peter Pan, nascosti trala gente, un’opportunità per ritrovare lasempre amata isola e trascorrere qualcheora lontano dalla propria “realtà diadulto”. Per altri ancora è un’occasionedi divenire, come per incanto, una star,un personaggio dei cartoni animati o ad-dirittura un Eroe! La verità è che a Car-nevale torniamo tutti un po’ bambini.

Liguori a pag.16De Crescenzo-Lanza a pag.14

Flavio Gioia, il geniodella navigazione

Il Carnevale in Campania

Palumbo a pag.11

BIO-ARCHITTETTURA

Paolo D’Auria

In Italia si continua a scavaretroppo e male. Questo èquanto emerge dal RapportoCave di Legambiente. Se-condo quanto illustrato neldocumento, anche se la crisidel settore edilizio degli ul-timi anni ha fatto registrareuna riduzione del numero dicave attive (-20,6% rispetto al2010), i siti estrattivi sono an-cora tanti: ben 4.752. Quelli dismessi ammontano a13.414 ( considerando solo leRegioni in cui esiste un moni-toraggio). Se a questi, aggiun-gessimo anche quelli delleRegioni che non hanno unmonitoraggio (Friuli VeneziaGiulia, Lazio e Calabria), ildato potrebbe salire ad oltre14mila cave abbandonate. Sediamo un’occhiata alla quan-tità dei materiali estratti, lasabbia e la ghiaia, fondamen-tali nelle costruzioni, sono i“preferiti”: parliamo di 53 mi-lioni di metri cubi all’anno.Seguono: il calcare con 22,1milioni di metri cubi e le pie-tre ornamentali con oltre 5,8milioni metri cubi. Per quanto riguarda i guada-gni, i dati sono importanti: èforte,infatti, lo squilibrio traquanto guadagnano i cavatoridalla vendita di inerti e pietreornamentali e i canoni di con-cessione irrisori. In medianelle regioni italiane si pagail 2,3% del prezzo di venditadi sabbia e ghiaia: parliamo di27,4 milioni a fronte di 1.051milioni di volume d’affari. An-cora maggiori i guadagni peri materiali lapidei di pregio,dove sono in forte crescita ilprelievo e l’esportazione (2miliardi di euro nel 2015). Indiverse regioni addirittura sicava gratis. Il paradosso èche si riduce il lavoro in Italianel settore. “Per Legambiente occorrepromuovere una profonda in-novazione nel settore delle at-tività estrattive – dichiaraEdoardo Zanchini, vicepresi-dente dell’associazione – dovenon è utopia pensare di averepiù imprese e occupati nelsettore, proprio puntando sututela del territorio, riciclo deimateriali e un adeguamentodei canoni di concessione ai li-velli degli altri Paesi europei.La sfida per i materiali di pre-

gio è di mantenere in Italia lelavorazioni dei materiali,dove il tasso di occupazione èpiù alto. Mentre per gli inertil’obiettivo è di spingere la fi-liera del riciclo, che garanti-sce almeno il 30% di occupatiin più a parità di produzione,e che può garantire prospet-tive di crescita molto più im-portanti e arrivare a inte-ressare l’intera filiera dellecostruzioni. Ma per realizzareciò servono delle scelte e dellepolitiche chiare da parte digoverno e Regioni”. Se analizziamo l’attivitàestrattiva regione per re-gione, dal Rapporto Caveemerge che la Lombardia è laprima in Italia per quantitàcavata di sabbia e ghiaia, con19,5 milioni di metri cubi

estratti. Seguono la Puglia(con oltre 7 milioni di metricubi), il Piemonte (4,8 mi-lioni), il Veneto (4,1) e l’Emi-lia Romagna con circa 4milioni. Per quanto riguardale pietre ornamentali, le mag-giori aree di prelievo sono: laSicilia, la Provincia Autono-mia di Trento, il Lazio e la To-scana che insieme costitui-scono il 53,4% del totale na-zionale estratto. Le Regioniche invece cavano più calcare

sono il Molise, il Lazio, laCampania, l’Umbria, la To-scana e la Lombardia che su-perano singolarmente quota1,5 milioni di metri cubi.In nove regioni italiane nonsono in vigore piani cava e leregole risultano quasi ovun-que inadeguate a garantiretutela e recupero delle aree.Non c’è un piano in Veneto,Abruzzo, Molise, Sardegna,Friuli Venezia Giulia, Cala-bria, nella provincia di Bol-

zano, in Basilicata e in Pie-monte (dove sono previstipiani provinciali), mentrenella maggior parte delle re-gioni sono inadeguati i vincolidi tutela e mancano obblighidi recupero contestuale dellearee. Per Legambiente “l’assenzadei piani è particolarmentepreoccupante, perché si lasciatutto il potere decisionale inmano a chi concede l’autoriz-zazione in Regioni dove èforte il controllo da partedella criminalità organiz-zata”.Secondo Legambiente, sonotre, quindi, i punti su cui leIstituzioni dovrebbero inter-venire in maniera decisa: tu-telare il territorio e la legalitàattraverso una legge quadronazionale che stabilisca learee in cui l’attività di cava èvietata e obblighi il recuperocontestuale delle aree e la va-lutazione di impatto ambien-tale; stabilire un canoneminimo nazionale per le con-cessioni di cava e ridurre ilprelievo da cava attraverso ilrecupero degli inerti prove-nienti dall’edilizia, per andarenella direzione prevista dalledirettive europee.

Ambiente: in Italia si continua a scavare troppoNel Paese manca ancora un deciso controllo da Parte del Governo sulle attività estrattive

Fabiana Liguori

Venerdì 17 febbraio pressol'Assessorato all'Agricolturadella Regione Campania(Centro Direzionale di Napoli,isola A6) si terrà un incontroper illustrare le opportunitàofferte da due bandi indettidella Commissione Europea eriguardanti il settore agricolo.

I fondi messi a disposizionenel documento, finanzierannoprogetti, iniziative, di infor-mazione e promozione deiprodotti agricoli, da realizzarenel mercato interno e neiPaesi terzi. L'obiettivo generale degli in-terventi che si intendono at-tuare consiste nel rafforzarela competitività del comparto

agricolo dell'Unione.Ad aprire i lavori del meeting,alle ore 15.00, sarà Franco Al-fieri, consigliere del Presi-dente della Regione Campaniaper l'Agricoltura, Foreste, Cac-cia e Pesca. InterverrannoCorrado Martinangelo, Mini-stero delle Politiche Agricole el'esperto Michele Ottati, giàCommissione Europea, DGAgricoltura.Nei programmi presentati po-tranno essere proposte unaserie di azioni di informazionee di promozione: gestione delprogetto; relazioni pubbliche,azioni di PR e eventi stampa;sito web, social media, confi-gurazione, applicazioni per di-spositivi mobili, piattaformedi e-learning, seminari online,pubblicità, stampa,TV ,radio,servizi online, attività in am-bienti esterni e cinema; stru-menti di comunicazione epubblicazioni; eventi, stand infiere, seminari, workshop, in-contri tra imprese, formazioniper la vendita/corsi di cucina,attività nelle scuole, setti-mane dei ristoranti, sponso-rizzazione di eventi e viaggi distudio in Europa; campagna

pubblicitaria presso i puntivendita e giornate di degusta-zione. Saranno ammesse aibandi le domande avanzateda organizzazioni commercialirappresentative del settoreagricolo a livello di Statomembro o a livello europeo egruppi di produttori e trasfor-matori che operano nelle indi-cazioni geografiche protette;

organizzazioni di produttoriagricoli riconosciute dalloStato Membro; e organismicon funzioni di servizio pub-blico incaricati di promuoverei prodotti agricoli.Le proposte potranno essereredatte in una qualunquedelle lingue ufficiali dell’UE. Termine ultimo di trasmis-sione: il 20 aprile 2017.

La Commissione Europea punta sul settore agricolo

Disponibili nuovi fondi per rafforzareil comparto della pesca e l’acquacoltura

Pubblicati due bandi per finanziare programmi mirati a rafforzare la competitività dei prodotti

La Giunta regionale dellaCampania ha approvato,pochi giorni fa, le "LineeGuida del FEAMP Campania2014-2020", che definiscono lastrategia regionale per l' at-tuazione della nuova politicacomune della pesca. Si dà cosìfacendo attuazione alle mi-sure del Programma Opera-tivo (PO) FEAMP 2014-2020attraverso interventi mirati edefficaci a favore delle aree co-stiere. In qualità di organismo inter-medio del Programma, la Re-gione Campania dispone,nell'attuale ciclo di program-mazione, oltre 70 milioni dieuro che saranno utilizzati perrafforzare e rilanciare il com-parto della pesca e l'acquacol-tura. Tali settori, sebbene inCampania non presentino nu-meri importanti come altre re-

gioni del Mezzogiorno, rappre-sentano, per alcuni territori,l'unica fonte di reddito."Abbiamo deciso di concen-trare importanti risorse peraffrontare e risolvere delle cri-ticità che si trascinano da de-cenni - dichiara il consiglieredel Presidente De Luca perl'Agricoltura e la Pesca,Franco Alfieri - In particolare,circa 21 milioni sono destinatia finanziare interventi miratiad incrementare la competiti-vità e la redditività delle im-prese del comparto ittico, arealizzare processi innovativia bordo dei pescherecci per mi-gliorare la qualità dei prodottidella pesca, nonché a dotare laCampania di strumenti idoneiper gestire la risorsa, come ilPiano dei porti pescherecci,grazie al quale saranno realiz-zati o adeguati i servizi mi-

nimi per garantire correttecondizioni e prassi igieniche".Altri 27 milioni, invece, finan-zieranno il Piano di sviluppodella mitilicoltura col quale siintende riqualificare e valoriz-zare la produzione regionale,mentre 12 milioni di euro an-dranno agli investimenti neisettori della trasformazione edella commercializzazione deiprodotti ittici.Infine, 11 milioni di euro per-metteranno ai sei gruppi diazione locale che operano nelsettore della pesca (FLAG) se-lezionati nel dicembre scorsodi attivare i Piani di SviluppoLocale. I FLAG sono chiamatia favorire la crescita econo-mica, l'inclusione sociale e lacreazione di posti di lavoronelle comunità dipendentidalla pesca e dall'acquacol-tura.

NUOVE ATTIVITÀ DI PROTEZIONE AMBIENTALE

Rossella Femiano

Diversi Enti Locali in Campania sentonola necessità di rafforzare le attività diprotezione ambientale sul proprio terri-torio comunale sia perché gran parte diessi ricadono in zone a pericolo incendimedio-alto sia perché le amministrazionisi trovano a gestire grandi estensioniterritoriali con Uffici Tecnici spesso incarenza di personale o comunque riu-scendo a far fronte alle emergenze conforti difficoltà.In questo scenario, si contestualizza laproposta di collaborazione avanzata daSMA Campania S.p.A. e adottata davari comuni campani.La SMA Campania S.p.A., società inhouse della Regione Campania, vantatra i suoi partner scientifici:- l’Università degli Studi di Napoli “Par-thenope” per le attività di sviluppo/ con-divisione di dati rilevati/telerilevati con

applica- zioni/metodi sviluppati dal Di-partimento di Ingegneria;- il “Centro Regionale di CompetenzaBeneconScarl” (Membro del Forum Une-sco) per lo sviluppo di sistemi integratidi environmentmonitoring e di early-warning nell’ambito della Strategia Eu-ropa 2020;- ilCnr – IIA – Istituto per l’inquina-mento atmosferico del Consiglio Nazio-nale delle Ricercheper l’integrazione deidati (da rilevamento satellitare, aereo,terrestre, da sensori e radar) oltre cheper altre attività.Il programma di collaborazione (a titolonon oneroso) e volto al rafforzamentodelle attività di protezione ambientale,attraverso la stipula di apposito proto-collo di intesa, garantisce, essenzial-mente, da parte della SMA CampaniaS.p.A.:- incremento delle proprie squadre ope-rative sul territorio con particolare at-tenzione alle zone di massima criticitàindividuate/da individuare;- intervento in caso di calamità naturali(es. incendio boschivo, emergenze idro-geologiche, manutenzione straordina-ria del patrimonio boschivo, piani-ficazione degli interventi di manuten-zione boschiva, messa in sicurezza delpatrimonio boschivo, censimento disca-riche abusive, spegnimento roghi tos-sici etc…).In particolare, proprio su una di questeultime attività citate, bisogna ricordareche SMA Campania fa parte della ca-

bina di regia del Patto sulla terra deifuochi presso la UTG – Prefettura di Na-poli e Casertache vede tra i suoi firma-tari, l’11 luglio 2013, anche ARPACampania con il compito di predisporrele linee guida in materia di rimozione deirifiuti abbandonati abusivamente e pergli interventi di dissuasione e preven-zione del fenomeno dei roghi tossici. Ilprincipale strumento di cui si avvaleSMA Campania è una piattaforma tec-nologica di monitoraggio ambientale(EMI System) utilizzata per offrire solu-

zioni integrate che coniughino dati deri-vanti da fonti diverse per lo sviluppo dimappe di individuazione dei siti abusividi sversamento di rifiuti, la perimetra-zione/mappatura di discariche e di sitisoggetti ad incendio di rifiuti, la defini-zione di mappe delle anomalie termicheper il rilevamento delle discariche e deipercolati. L’ultimo Ente Locale ad averaderito a questo progetto è il Comune diPontecagnano Faiano (SA) dopo altri co-muni localizzati soprattutto nelle pro-vince di Napoli e Caserta.

ACCORDO TRA IL COMUNE DI CAVA DE’TIRRENI E RETE ONU

Con Delibera G.C. n. 15 del26/01/2017, il Comune di Cavade’ Tirreni demanda i propri uf-fici di competenza a stipulareun protocollo d’intesa con laRete ONU (Rete NazionaleOperatori dell’Usato). Secondo quanto previsto, a li-vello europeo nella direttiva2008/98/CE, e poi nel TestoUnico Ambientale D.Lgs152/2006 modificato con ilD.Lgs 205/2010, la gestione deirifiuti avviene nel rispetto dellaseguente gerarchia:a) prevenzione;b) preparazione per il riutilizzo;c) riciclaggio;d) recupero di altro tipo, peresempio il recupero di energia;e) smaltimento.Pure il Collegato Ambientale(legge 221/2015) va in questadirezione prevedendo, all’arti-

colo 36, la possibilità per i Co-muni di ridurre le tariffe a se-guito di una riduzione deirifiuti che può avvenire, tra glialtri, attraverso “la prepara-zione all’utilizzo” dei rifiuti ov-vero controllo, igienizzazione edeventuale riparazione dei beniper un loro successivo utilizzo.La priorità a livello europeo,nazionale ma anche regionale(cfr. “Piano per la Gestione deiRifiuti Urbani e assimilati”)viene, dunque data alla “pre-venzione dei rifiuti” valoriz-zando il modello della “circulareconomy” consistente in unaprogettazione che mette al cen-tro l’innovazione della catena divalore anche mediante l’allun-gamento della vita utile deiprodotti (durabilità). L’amministrazione di Cava de’Tirreni già nel 2015 aveva inse-

rito questa possibilità nel pro-prio manifesto per lo svilupposostenibile del territorio deno-minato “Cava de’ Tirreni GreenValley” affinché la gestione in-tegrata dei rifiuti avvenisse,prioritariamente, attraverso laprevenzione dei rifiuti e la pre-parazione al loro utilizzo. Alfine di individuare ed applicare,per tutto l’anno in corso, deglistrumenti di calcolo sui beneficiambientali ed economici deri-

vanti dall’estensione della vitautile di un prodotto, subentra lavolontà di stipulare un proto-collo d’intesa con la Rete ONU,aggregazione, sin dal 2011, dioperatori ed organizzatori dimercati storici e delle pulci,delle filiere e delle strade, dellecooperative di produzione la-voro che operano nel sociale,delle botteghe di rigatteria e

dell’usato.Se il servizio verrà rinnovatoper l’anno 2018, allora il Co-mune dovrà prevedere una pre-visione di sconto sulla TARI inbase ai dati raccolti dagli ope-ratori della Rete che hanno svi-luppato nei punti vendita delproprio circuito gli strumentiatti alla misurazione dell’im-patto ambientale. Ros.Fem.

Al via la collaborazione tra SMA Campania ed alcuni comuni nostrani

Allo studio il modello di “prevenzione dei rifiuti”

Mario Calabrese, Nicola Pa-scale, Ignazio Leone, EmiliaGiovanna Trifiletti (Comune diNapoli), Marco Faticanti(Ispra), Elio Luce (Arpac)

Il Piano urbano della mobilitàsostenibile (Pums) è uno stru-mento di pianificazione previstodall’Unione europea, che nel2014 ha pubblicato le "Lineeguida per sviluppare e attuareun Pums" in cui viene sottoli-neata l’esigenza della condivi-sione di contenuti e scelte concittadini e stakeholders. La nor-mativa nazionale di settore, adoggi ancora incompleta, ha so-stanzialmente recepito questoindirizzo, demandando al mini-stero delle Infrastrutture la de-finizione delle linee guida per laredazione dei Pums, e stabi-lendo che le città metropolitanedebbano provvedere all’ado-zione. Ha, infine, stabilito che i finan-ziamenti per realizzare infra-strutture per la mobilitàpotranno essere destinati esclu-sivamente agli interventi previ-sti nei Pums. Il Comune diNapoli, pur in assenza di uncompleto riferimento normativonazionale, ha avviato nel 2015lo sviluppo del Pums e, il 30maggio 2016, la Giunta ne haapprovato il livello diret-tore, concludendo e ratificandola prima fase di un processo dimodifica del modo di vivere e di“usare” la città per renderlasempre più sostenibile, accessi-bile, efficiente, moderna e com-petitiva con le altre areemetropolitane. Con circa 978.000 abitanti, Na-poli è la terza città del Paese perpopolazione; la prima per den-sità con 8.250 abitanti/km2.Questa densità di popolazione,visto l’attuale tasso di motoriz-zazione di 0,54 auto per abi-tante, si traduce in una densitàdi 4.500 auto/km2, a fronte delle3.770 auto/km2 di Milano edelle 1.500 auto/km2 di Roma.La città metropolitana conta3.110.000 abitanti, terza delPaese per popolazione maprima per densità con 2.645 abi-tanti/km2. La città è interessatain un giorno feriale medio dacirca 1.200.000 spostamenti si-stematici, ovvero per motivi dilavoro e studio, dei quali il 60%interni al territorio comunale eil restante 40% di scambio dellacittà con gli altri comuni del-l’area metropolitana. Questi

spostamenti sono effettuati pre-valentemente con il mezzo pri-vato (42%); il restante (58%) ècomposto da spostamenti conferrovia (18%), autobus (16%) ealtre forme di mobilità (24%). Gli elementi più innovativi delPums sono tre. In primo luogo,il Piano esamina e propone in-terventi per il sistema di mobi-lità nel suo complesso e non persingoli comparti (traffico, par-cheggi, infrastrutture) come itradizionali piani dei trasporti.Inoltre, non si riferisce alsolo territorio del comune,ma a un ambito territorialeindividuato sulla base delle ca-ratteristiche della domanda edell’offerta di mobilità, e so-stanzialmente coincidentecon l’intera area metropoli-tana. Infine si tratta di unostrumento di piano costruito conla città: lo sviluppo del Pums è,infatti, accompagnato da un’at-tività di concertazione e condivi-sione della “visione” del sistemadi mobilità, degli obiettivi stra-tegici e degli interventi. Su se-gnalazione dell’Arpa Campania,il Sistema nazionale per laprotezione dell’ambiente nel“XII Rapporto sullo statodell’ambiente” ha dedicatouno specifico approfondi-mento a questa attività diconcertazione e condivisione,identificandola come una“buona pratica” a livello nazio-nale, un esempio positivo dicome affrontare le tematichedella mobilità di una delle prin-cipali aree metropolitane delPaese. La “visione” del sistema di mo-bilità costruita con lo sviluppodel Piano ha come cardine il tra-sporto collettivo, principalmentesu ferro, un cardine da renderesempre più robusto con inter-venti per migliorare ed esten-dere la rete metropolitananonché con azioni per incremen-tare efficienza e qualità dei ser-

vizi. A questo cardine dovrannoconnettersi e integrarsi, fisica-mente e funzionalmente, glialtri sistemi di mobilità, a par-tire dal trasporto privato. Unruolo sempre più importante do-vranno assumere le forme dimobilità a “impatto zero”, comela mobilità attiva, l’elettrico el’ibrido, nonché le dinamichedella condivisione, assecon-dando le propensioni dellenuove generazioni e la crescenteattenzione ai temi della prote-zione dell'ambiente e della tu-tela della salute. È necessario,inoltre, rendere più intelligenteil sistema di mobilità attraversoun’importante “cura del fosforo”che dovrà prevedere il diffuso epervasivo utilizzo di tecnologietelematiche, l’adozione del datasharing come ordinaria moda-lità operativa di tutti gli attoridel sistema di mobilità. Infine siintende estendere l’esperienzafatta con le stazioni della Lineametropolitana 1, non solo utili efunzionali ma anche belle. Que-sta esperienza ha dimostratoche un’infrastruttura di tra-sporto di qualità, non solo attraeun numero maggiore di utenti,ma è anche un elemento di ri-qualificazione del territorio e dirilancio dell’immagine della

città. Va, pertanto, estesa aiparcheggi, alle strade, ai luoghidi cui riappropriarsi e ai qualirestituire qualità. Per perse-guire questa visione del sistemadella mobilità il Pums ha indi-viduato otto obiettivi strate-gici:- incentivare l’uso del trasportocollettivo completando e po-tenziando le linee metropoli-tane, rinnovando la flotta trenie autobus;- migliorare la sicurezza dellamobilità con vaste Zone 30, in-tervenendo sul processo di ma-nutenzione stradale e sullasensibilizzazione degli utenti;- incentivare la mobilità ciclo-pedonale con nuove piste cicla-bili, di area urbana e di areametropolitana, avviando servizidi bike sharing e rilanciandoazioni come il bike to school;- restituire qualità agli spazi ur-bani tramite la riqualificazionedella rete stradale esistente, ilcompletamento di assi stradaliincompleti o non in esercizio, larealizzazione di una “green way”a servizio della zona est dellacittà;- ridurre le emissioni inquinanticon incentivi alla rottamazione,l’estensione nello spazio e neltempo delle zone a traffico li-

mitato, l’uso di asfalti fotocata-lici e la piantumazione di speciearboree antismog;- riorganizzare il sistema dellasosta con interventi per incre-mentare e migliorare i nodimultimodali urbani e di areametropolitana;- rendere intelligente il sistemadi mobilità con la dematerializ-zazione dei pagamenti per i ser-vizi di mobilità e la realiz-zazione di una centrale dellamobilità in grado di monito-rare in tempo reale i sistemi ditrasporto che operano sul terri-torio e rendere disponibili agliutenti le informazioni necessa-rie a decidere se, come e quandoeffettuare uno spostamento; - ottimizzare la distribuzione ur-bana delle merci, con adeguatetecnologie e modelli operativi.Si stanno ora attuando gli inter-venti previsti dal Pums, accom-pagnandoli con una continuaattività di condivisione con lacittà, sia per verificare l’efficaciadelle azioni che si realizzano, siaper rivedere i contenuti stessidel Piano. Si tratta infatti di un piano-pro-cesso che non pretende di cri-stallizzare delle scelte, ma sipropone di definire un nuovomodo di governare la mobilità.

Il piano per la mobilità sostenibile a Napoli: una buona pratica di concertazione e condivisione

Il Snpa hascelto il Pumspartenopeocome “buon

esempio” per ilRapporto aree

urbane

Fabiana Clemente

La torre solare è un sistemadi produzione di energia elet-trica basato sul concetto dellaserra. Un primo prototipo diTorre Solare è stato costruitoa Madrid, nel 1983, su richie-sta del Ministero tedesco perla Ricerca e la Tecnologia inSpagna. La struttura alta 195 metri,grazie allo sfruttamento di6000 metri quadri di pannellisolari, era in grado di pro-durre 50 KW di energia ma ri-mase in piedi per poco tempo,venne infatti distrutta qual-che anno più tardi da unatempesta. Il protoripo è costi-tuito da una torre che si col-loca su un piano rialzatocomposto da una serie di vetritrasparenti sotto ai qualil’aria è riscaldata dai raggi so-lari i quali creano il famoso ef-fetto serra. A questo punto l’aria calda èincanalata verso la parte altadella Torre, dove si azione-ranno una serie di turbine cheprodurranno energia elettrica24 ore su 24. La torre lavora tutto il giorno,in quanto durante il giorno èdeputata ad accumulare il ca-lore, mentre la notte lo rila-scia. Dagli anni ’80 sono statemolteplici le sperimentazioni.

Ad esempio, il progetto pre-sentato qualche mese fa daEnviroMission che mira allarealizzazione di una torre dicirca 800 metri in Arizona.Anche la Cina vanta una pro-gettazione simile - di precisoa Jinsawan – funzionante dalbiennio 2010-2011. La torre, costata oltre 200 mi-lioni di dollari, è in grado diprodurre ben 27,5 MW. Tem-poraneamente sospeso inveceun progetto simile in Spagna.Nella fattispecie si tratta diuna torre alta 750 metri di al-tezza, che secondo i datiavrebbe dovuto essere ingrado di produrre 40 MW dienergia elettrica. In ogni caso, i vantaggi di unatorre sono molteplici. In pri-mis, un impianto di questotipo consente di non disper-dere anidride carbonica nel-l’ambiente, ma è particolar-mente indicato nelle aree de-sertiche in quanto necessitadi temperature decisamenteelevate e spazi notevoli. Potràgarantire nel tempo una pro-duzione pulita di energia elet-trica. Ma la Spagna non haarrestato la sua corsa verso losfruttamento delle fonti rin-novabili. Risale a 10 anni fa ilPlanta Solar 10 – centraleelettrica formata da una torreal centro di una pianura co-

perta da 624 eliostati (spec-chi), che riflettono la luce so-lare verso un punto di fuoco inprossimità della sommitàdella torre. Ogni eliostato siavvale di una superficie di120 mq grazie alla quale cat-tura i raggi del sole nellaparte più alta della torre so-lare. Il calore generato dallaconcentrazione dei raggi so-lari riscalda le condutturedell’acqua, trasformando l’ac-qua in vapore acqueo. Ed èproprio lo stesso vapore a for-nire fino a 11 MW di elettri-cità. La PS10 è ubicata inAndalusia, esattamente aSanlucar la Mayor. La sua po-sizione strategica prevede al-meno 9 ore di sole al giorno,mentre dalla primavera al-l’estate ben 15 ore. L’impiantoè costato circa 35 milioni dieuro, ma ogni MW di energiaprodotto e immesso nella reteelettrica vale 271 euro per unfatturato pari a 6,3 milioni dieuro. Nel 2009 è stato inaugu-rato una struttura identica, ilPlanta Solar 20 – realizzatodalla Abengoa Solar. La torre è alta 165 metri e rie-sce a produrre ben 48 GWxhall’anno, riuscendo a soddi-sfare il fabbisogno energeticodi circa 180.000 abitazioni.Un successo dai connotati de-cisamente ecosostenibili.

Produrre energia elettrica grazie a una torre solare

“Muevete en verde”, questo è il nome del progettospagnolo che in questi giorni è in pieno svolgi-mento a Madrid. Un’iniziativa sperimentale desti-nata, secondo le intenzioni della Fundacion Cotece dell’amministrazione comunale della capitalespagnola, a migliorare la qualità dell’aria combat-tendo lo smog. In che cosa consiste questa batta-glia all’acerrimo nemico dell’ambiente? Elementochiave di questo progetto è l'installazione di giar-dini pensili sul tetto degli autobus urbani dellelinee ventisette e trentaquattro, che toccano zone“calde” della città sia dal punto di vista del trafficoche dell'inquinamento. Anche se la stagione inver-nale non ha favorito la crescita dei tappeti erbosie delle piante che - nell'ambito di 'Muévete enverde' - sono stati applicati sul tetto dei bus, gliesperti affermano che il contributo della vegeta-zione “mobile”, unito a quello dei cespugli e deglialberi lungo le strade di Madrid, può contribuireefficacemente ad assorbire le sostanze inquinantisia a livello di CO2 che di polveri sottili. La pre-senza del verde sul tetto dei bus consente, inoltre,di abbassare, nelle giornate soleggiate e più calde,la temperatura interna e di conseguenza richie-dere meno energia per la climatizzazione del vei-colo. Il tutto, come fa ben notare il magazinespagnolo Autodato, avrebbe un costo più che con-tenuto per ogni veicolo; infatti, non si superereb-bero i duemila cinquecento euro, paragonabile aquello di un grande tendone di analoghe dimen-sioni. Tuttavia, bisogna dire che i giardini pensilisul tetto dei bus non sono del tutto una novità: in-fatti, da ben quattro anni a New York circolano giàa titolo sperimentale alcuni autobus urbani dellarete MTA, nell'ambito del progetto Bus Roots chepunta, a regime, ad ottenere complessivamenteuna superficie verde aggiuntiva di quasi quindiciettari sfruttando il tetto di ben quattro mila cin-quecento bus della Grande Mela. A Madrid, d’al-tra parte, nonostante la stagione invernale nonabbia favorito la crescita del manto erboso deigiardini pensili, gli esperti di “Muevete Verde” so-stengono che gli effetti positivi del progetto sianogià visibili e apprezzabili. Una vera e propria ri-voluzione tutta verde che porterebbe a una riva-lutazione del trasporto pubblico, in questo casospecifico fonte di aria pulita e di risparmio afronte dell’uso della propria automobile. Arriveràanche in Italia? Ai posteri l’ardua sentenza. Anchese la speranza è l’ultima a morire. A.P.

I bus spagnoli “si tingono di verde”

Il primo prototipo è stato realizzato in Spagna

Giardini pensili sui tetti di alcune linee

Anna Gaudioso

Abbiamo incontrato la professoressaLucia Silvestri, dirigente scolastica delTerzo circolo di Nocera Inferiore. Unascuola con ampi spazi, luminosa, pu-lita e stranamente silenziosa, se sipensa che è una scuola elementare.Inizialmente mi sono stupita di tantosilenzio, poi ho capito che quei bam-bini hanno una dirigente molto attivache svolge bene il suo ruolo e si avvaledella collaborazione di una vicaria e diinsegnanti collaborativi e laboriosi. In-somma, questa comunità scolastica èimpegnata in tante attività. Volendousare una terminologia romanesca:«poracci!». Dove lo possono trovare iltempo per fare baccano? Laurea in pe-dagogia, una vera e propria stacanovi-sta, la professoressa Silvestri arriva ascuola alle 7,40 e non si sa quando vavia. È indubbiamente un punto di riferi-mento e di supporto per i suoi inse-gnanti che, sentendosi protetti, non sisottraggono agli impegni. Professoressa, secondo lei il ruoloche svolge un dirigente incide

nella comunità in cui lavora?«Il ruolo del dirigente è un po’ cam-biato. Dopo l’autonomia si è registrataun’evoluzione. Questa figura ha do-vuto assumere un impegno più giuri-dico e meno didattico. Dal punto divista didattico, il dirigente svolge unaleadership quasi da animatore cultu-rale. Tratta le tematiche culturalidando l’input agli insegnanti sul dafarsi. E, risvegliato l’interesse, pro-getta insieme agli insegnanti che ri-sultano più disponibili, sentendosisostenuti nel percorso didattico. Inol-tre dà un input al territorio con il coin-volgimento scuola–famiglia. Adesso,ad esempio, siamo impegnati in unprogetto sostenuto dall’Asl, “Crescerefelix”, che prevede la formazione di in-segnanti e genitori: si tratta di un pro-getto sulla prevenzione dell’obesità. Inquesto caso, dunque, parliamo preva-lentemente di alimentazione, ma infondo, anche quando si parla di ali-menti sani, tutto ruota intorno all’am-biente».Perché ha scelto di fare la diri-gente?«Amo questo lavoro. La scuola può ef-fettivamente promuovere dei cambia-menti. Oggi la società è confusa: uncontesto difficile in cui osserviamo fa-miglie allo sbando e disgregate, un ter-ritorio inquinato e una generalemancanza di valori. La scuola è laprima agenzia educativa, per cui devefare la sua parte e può fare molto. Perme il lavoro è al primo posto, nella miavita, dopo la famiglia».Quali sono state le sue impres-sioni sul contesto scolastico che siè ritrovata e in cosa ha cercato diapportare dei miglioramenti?«In questa comunità scolastica sonopresenti varie classi sociali, ma tuttosommato c’è un ambiente abbastanzaomogeneo. Non emergono episodi di

bullismo: diciamo che si vive un’atmo-sfera tranquilla. In questo contesto homesso in campo una leadership condi-visa sia dagli insegnanti che dalle fa-miglie. Sono presente tutti i giorni esono la prima ad arrivare, per assicu-rare una presenza e stimolare una re-golarità delle funzioni. Credo che ilmodo migliore di operare sia l’esem-pio.Che valenza ha la parola am-biente per lei?«L’ambiente è tutto ciò che ci circonda,per me si identifica con la vita stessa,anche se ultimamente ne abbiamo unpo’ abusato. Gli indiani d’America di-cevano: «Madre Terra si ribellerà!».Tutti gli elementi della Natura ci par-lano, ma noi esseri umani non ascol-tiamo, dimenticando spesso che siamosolo ospiti di questa Terra».Cosa ne pensa delle disposizioniministeriali secondo cui l’educa-zione ambientale entra di dirittonella suola? «Le trovo positive, però devo dire chel’educazione ambientale nella nostrascuola si è sempre fatta, anche primadi queste disposizioni ministeriali».Il ministero dell’Ambiente, in ac-cordo con il ministero dell’Istru-zione, inserisce nelle scuole lamateria ambientale adattandolaai vari gradi scolastici e a breve leassegnerà un’ora come le altrematerie. Lo ritiene giusto? «No, non ritengo giusto isolare questamateria, assegnandole un’ora come sefosse una disciplina. Perché l’educa-zione ambientale è’multidisciplinare,per cui sarebbe un limite isolarla». Nella sua scuola avete in pro-gramma iniziative di educazioneambientale?«Stiamo svolgendo un progetto trien-nale che cerca di mettere sotto unalente di ingrandimento alcune compo-

nenti ambientali, principalmenteacqua, terra e aria, utilizzando le com-petenze di professionisti che si sonoresi gratuitamente disponibili. Poi,anche se qui il focus è principalmentesull’alimentazione più che sull’am-biente, cito il progetto “Merendasana”. Faremo fare a scuola la classicacolazione all’italiana, con latte offertodalla Centrale del latte di Salerno, econ fette biscottate e marmellate of-ferte da altri sponsor. Anche quandosi parla di corretta alimentazione, laricaduta è pur sempre di tipo ambien-tale, perché si insegna a utilizzare cibibiologici e cibi di stagione, per evitareprodotti chimici e un eccessivo sfrut-tamento della terra. C’è poi in pro-gramma il “Piedibus”, un progettocontro la sedentarietà, che ovvia-mente punta a incidere anche sullosmog causato dalle tante auto che sispostano per accompagnare i figli ascuola, oltre che a favorire la socializ-zazione. Aspirazioni e desideri particolariper il futuro?«La scuola sta vivendo un momentodelicato. Sta perdendo terreno: questonon per demerito di chi vi lavora, èpiuttosto la società che sta vivendouna sorta di perdita di fiducia nelleistituzioni. Invece è necessario che lascuola acquisti un ruolo più forte, perla crescita culturale dai bambini chedomani saranno uomini e donne e po-trebbero formare una società miglioredi quella che hanno trovato. Diciamoche dai sondaggi emerge che la scuolaprimaria italiana è tra le migliori inEuropa (mi pare che per alcune rile-vazioni sia classificata seconda), men-tre la scuola secondaria di primogrado stenta ancora ad affermarsi. Èindispensabile che la scuola trovi unposto centrale nella crescita generaledel bambino e nella costruzione delsuo futuro, e che il sistema scolasticopossa fornire finalmente gli strumentigiusti per interpretare il reale».C’è un segreto per raggiungerecon successo gli obiettivi prefis-sati?«Lavorare, lavorare, lavorare, stu-diare, studiare, studiare e soprattuttocredere in quello che si fa. Non fer-marsi mai all’apparenza: se per noi ègiusto salvaguardare l’ambiente, oavere attenzione per qualunque altracosa o verso gli altri, bisogna farlo,non lasciarsi trasportare a non faresolo perché c’è chi non lo fa. Questo si-gnifica essere cittadini consapevoli.Guardare sempre un po’ più in là eimpegnarsi in prima persona. An-dando sempre avanti».A fine aprile in programma un conve-gno di informazione ambientale che ilTerzo circolo didattico organizzerà conla collaborazione di Arpac .

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 15 febbraio 2017 - Anno XIII, N.3Edizione chiusa dalla redazione il 15 febbraio 2016

DIRETTORE EDITORIALEPPietro VasaturoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOI. Buonfanti, M. Calabrese, F. Clemente, P.D’Auria, F. De Capua, G. De Crescenzo, A.Esposito, R. Fanelli, M. Faticanti, R. Femiano,R. Funaro, I. Leone, E. Luce, R. Maisto, D. Ma-tania, A. Morlando, A. Palumbo, A. Paparo,N. Pascale, T. Pollice, A. Stabile, E. TrifilettiSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

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Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 1-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

L’educazione ambientale inizia alle elementariIntervista alla Dirigente scolastica del terzo Circolo Lucia Silvestri, con cui Arpac organizzerà un convegno

Anna Paparo

Che la natura debba godere dibuona salute è cosa risaputa.Ma non tutti sanno che laghi,fiumi e lagune incontaminatidifendono tutti noi da inquina-mento e dissesto idrogeologico,mitigando gli effetti dei cam-biamenti climatici. Riducono ilrischio idrogeologico, racco-gliendo le acque durante lepiene, diluendo inquinanti, ri-ducendo il rischio di alluvioni.Sono dei veri e propri “depura-tori naturali”, in grado dicreare condizioni favorevoliper la decomposizione micro-bica delle sostanze organiche,serbatoi di biodiversità es-sendo gli habitat più impor-tanti per la conservazione dipiante e animali, ricoprendogrande importanza per l’ittio-coltura o la molluschicoltura eper diverse attività tra cui ilbirdwatching. A ricordarlo è ilWwf nella Giornata mondialedelle zone umide, che ricorreogni anno il 2 febbraio. Inoltre,non ha perso tempo per muo-vere delle richieste only green,come l’istituzione del ParcoNazionale del Delta del Po.Una zona unica per biodiver-sità su scala europea, che an-novera oltre 300 specie diuccelli, 40 specie di mammiferie 25 tra anfibi e rettili. LaGiornata 2017, appena tra-scorsa, è stata dedicata al

ruolo che le zone umide rive-stono nella riduzione al mi-nimo del rischio da calamità,nella mitigazione degli impattidi eventi esterni, come adesempio inondazioni, siccità ecicloni. E non è poco. Così, le zone umide, quali sonolagune, acquitrini e stagni, pa-ludi e torbiere, per decenni bi-strattate se non addiritturabonificate, sono oggi, invece,rivalutate per le loro funzioniecologiche. La quindicesimaGiornata mondiale delle zoneumide ha come obiettivo pri-mario quello di sensibilizzareed evidenziare il ruolo vitale diqueste aree nel ridurre gli im-patti di eventi estremi, comeinondazioni, siccità e ciclonisulle comunità, e nel favorireil ripristino di una naturale re-

silienza del territorio. Sonostate riconosciute in Italiazone umide di importanza in-ternazionale e, di conse-guenza, sono state inseritenell’elenco della Convenzionedi Ramsar, arrivando a 52, di-stribuite in 15 regioni, per untotale che tocca i 58.356 ettari.Questo è ciò che si evince neldossier pubblicato pochi giornifa dall’Associazione del Panda.Inoltre, grazie al Sistema delleOasi, il Wwf gestisce la rete diaree umide più diffuso in Ita-lia: circa 50 aree, 10 delle qualisono zone umide d'importanzainternazionale ai sensi dellaConvenzione. Sono zone a ri-schio che vanno salvaguardatee, come in una catena, loro ciproteggeranno dalle calamitànaturali.

LA GIORNATA MONDIALEDELLE ZONE UMIDE

Il 26 gennaio scorso segna unafondamentale tappa nel per-corso per la candidatura a Pa-trimonio Unesco dell’Umanitàdel sito veneto “Le colline delProsecco di Conegliano e Val-dobbiadene”, avviato nel 2009sotto il coordinamento del Mi-nistero delle Politiche agricole:la Commissione Nazionale Ita-liana per l’Unesco ha formal-mente deciso di inviare aParigi il Dossier di candida-tura, firmato il giorno primadal Ministro. L’esito finale delprocesso di valutazione saràannunciato entro luglio 2018.

Il territorio in questione rap-presenta un paesaggio cultu-rale di valore unico,espressione del lavoro ma-nuale e dell’antica tradizionespumantistica. “Le nostre col-line di Conegliano Valdobbia-dene” commenta Muraro,

presidente della Provincia diTreviso, “sono state valutatecome uniche e peculiari equindi idonee alla candida-tura, coerentemente con l’arti-colo 1 della ConvenzioneUnesco in riferimento ai pae-saggi culturali, ovvero quei sitiche sono originati dalla combi-nata attività dell’uomo e dellanatura”. A comporre la bel-lezza irripetibile del territorioveneto sono l’unicità morfolo-gica delle colline a schienad’asino, l’elevata biodiversità ela dimensione “culturale” delpaesaggio, testimoniata da

una ricca documentazione pit-torica che risale al tardo ‘400con il pittore Cima da Cone-gliano e poi prosegue con Tin-toretto, nonché da citazioni neidiari di viaggio di Mozart. “Sitratta di un riconoscimentoche riceviamo con orgoglio” hadichiarato Innocente Nardi,Presidente del Consorzio diTutela del Conegliano Valdob-biadene Prosecco SuperioreDOCG, “perché risponde al-l’impegno che quotidiana-mente ogni abitante dedica aquesta terra rendendola unica.Questa candidatura conferisce

nuovo valore alla bellezza diquesto territorio che da secoliesprime le sue potenzialità inmolti campi del sapere: la viti-coltura, innanzitutto ma anchela tradizione e innovazioneenologica, l’arte e l’architet-tura”. Nell’ambito di questopaesaggio meritano di esseremenzionate la Scuola Enolo-gica di Conegliano, prima inItalia, fondata nel 1876, e laStrada del Prosecco e Vini deiColli Conegliano Valdobbia-dene, la più antica arteria eno-logica italiana, inaugurata il10 settembre 1966. F.DEC.

Alessia Esposito

Parcheggiare e raccoglierefrutta. A chi sembrano due at-tività completamente slegate ilconsiglio è di recarsi in ViaSanta Croce, a Chiaiano. Èstata inaugurata, qui, il 23gennaio,una nuova area di“green parking”. Il cosid-detto“Bio parking” è una star-tup di tre fratelli, i fratelliCoppola, proprietari del ter-reno, che hanno ricevuto unodei dieci finanziamenti desti-nati al programma “SviluppoNapoli” del Comune. L’asses-sore alle Politiche GiovaniliAlessandra Clemente è statainfatti presente all’evento.Si tratta di un parcheggio co-munale, gestito dai tre, che dàla possibilità – oltre che di par-cheggiare la propria vettura inuna delle venti piazzole disosta – anche di godere deiprodotti degli alberi da frutta,prodotti dunque bio e a chilo-metro zero, un vero e propriofruitsharing. Ventimila euro ilfinanziamento per sostenerel’avvio dell’attività. “Abbiamoimpiegato un anno a realiz-zare questa iniziativa. Non èstato semplice superare lalunga trafila di burocrazia efare in modo che ogni norma-

tiva venisse rispettata, ma allafine ce l’abbiamo fatta”, hacommentato l’assessore Cle-mente. Il bio parco si estendeper 1.400 metri quadri, è vi-deosorvegliato 24 ore al giornoe vede la presenza di diversialberi di frutta: ciliegie, limoni,arance e mandarini. E non fi-nisce qui: il green parking deiCoppola ha infatti anche ade-rito alla rete di consumo criticodelle associazioni antiracket eantiusura italiana, dimo-strando un impegno, oltre cheda un punto di vista ambien-tale, anche sociale. Tutte le in-formazioni e le possibilità diabbonamenti mensili sono re-peribili telefonando ai numeri380 636 3434 oppure 081 5453425. Una nuova bella realtàdel territorio che sottrae unaparte del fondo alle sterpagliee converte la sua destinazioned’uso diventando virtuosa peril territorio. Una best practiceche, se “darà i suoi frutti”,potrà fare da esempio e inne-scare altre attività simili ocomplementari su un territoriotroppo spesso protagonistadelle scene in maniera nega-tiva, soprattutto in campo am-bientale. Non resta cheparcheggiare, raccogliere e…sperimentare!

“Green parking” a Chiaiano: un parcheggio con bio parco

Il WWF fa sentire la propria voce

Le colline del vino italiano Patrimonio UNESCOI territori di Conegliano e Valdobbiadene verso il prestigioso riconoscimento

Ilaria Buonfanti

Il 2017 è un anno di svolta peril trasporto sostenibile olan-dese. Se i treni elettrici rappre-sentavano già un grosso passoavanti in termini di ecologia,nei Paesi Bassi l’attenzione al-l’impiego di energia pulita haraggiunto livelli davvero sor-prendenti, perché a partire daquest’anno tutti i treni a zeroemissioni del Paese si muove-ranno soltanto grazie all’eolico.Non potrebbe esistere, dunque,nulla di più ecologico e proprioper questo NS, il gestore dellarete ferroviaria nazionale, hascelto di ribattezzare i propritreni elettrici con il nome di“groenetrein” (treno verde) checampeggerà sui vagoni tutti ri-dipinti di verde per l’occasione.Si tratta di un traguardo dav-vero notevole soprattutto se si

considera che le previsioni ini-ziali avevano fissato nell’iniziodel 2018 il termine per il suoraggiungimento. Oggi, dunque,i Paesi Bassi hanno fatto unpasso importante nel mondodel trasporto sostenibile e lohanno fatto con ben un anno dianticipo rispetto all’obiettivoiniziale. La realizzazione delprogetto è il risultato di un ac-cordo tra NS e la compagniaelettrica Eneco che si è aggiudi-cata l’appalto per l’approvvigio-namento dell’energia elettricaprodotta dall’eolico. In soli dueanni la collaborazione tra il for-nitore ed NS ha permesso al100% dei treni ecologici olan-desi di ricevere alimentazionedalla sola energia eolica. Iltutto senza inficiare in alcunmodo l’efficienza della rete ditrasporto perché, secondo lestime dell’ente, con una sola

ora di funzionamento una palaeolica è in grado di garantire adun treno ben 200 chilometri diautonomia. Grazie, dunque,all’elettricità prodotta nei par-chi eolici, la rete ferroviariaolandese potrà beneficiare diuna fornitura di energia pari ad1,4 miliardi di wattora, suffi-ciente ad alimentare i treni eco-

logici del Paese con tutti i bene-fici in termini di qualità del-l’aria, di consumi e disfruttamento delle risorse. Seun traguardo di tale portata èstato raggiunto in così pocotempo e con così tanto anticiporispetto alle previsione, è statograzie all’esponenziale sviluppodell’eolico nei Paesi Bassi.

Negli ultimi anni, infatti, sonosorte, in Olanda, decine dinuovi parchi eolici onshore edoffshore che hanno permesso dipotenziare notevolmente il si-stema di approvvigionamentodi energia in minor tempo. A beneficiare della massicciacrescita del settore d’ora in poisaranno i circa 600 mila pas-seggeri olandesi che per i proprispostamenti quotidiani si av-valgono dei treni elettrici. Manon è finita, perché nell’otticadi una sempre più drastica ri-duzione dell’impatto ambien-tale dei trasporti su rotaia, l’NSsta mettendo a punto sistemisempre più efficaci per ottimiz-zare i consumi di energia deisingoli passeggeri, in modo taleche entro il 2020 si possano ri-durre i consumi di un ulteriore35% rispetto a quelli registratinel 2005.

Giulia Martelli

Un binario unico che anzichéattraversare lo spazio attra-versa il tempo: dal passato alfuturo. A breve, in Campania,saliranno in carrozza turismo enostalgia, tradizione ed innova-zione. È stata infatti approvataalla Camera la legge che istitui-sce le Ferrovie Turistiche d’Ita-lia che prevede la riapertura divecchie linee ferroviarie in di-suso per fini turistici in aree dipregio naturalistico ed archeo-logico, i rami individuati sonodiciotto e uno dei più interes-santi e suggestivi da un puntodi vista paesaggistico si trovaproprio nella nostra regione.Si tratta della linea Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio/Lacedonia che era stata riav-viata in via sperimentale nel-l’agosto del 2016 in occasionedello Sponz Fest di Calitri. Il testo di legge, nella sua ste-sura originale, non prevedevaalcuna ferrovia turistica inCampania, tuttavia, fra quasi500 km di linee dismesse,smantellate o temporanea-mente sospese all’esercizio com-merciale, la ferrovia Avellino-Rocchetta Sant’Antonio/ Lace-donia, è stata aggiunta al-l’elenco, in quanto presentava

tutte le caratteristiche per es-sere trasformata in ferrovia tu-ristica. Costruita già a partiredal 1889 fu inaugurata solo nel1895, i suoi 120 km attraver-sano ben tre regioni: Campania,Basilicata e Puglia attraversole valli del Sabato, del Calore edell’Ofanto passando dai 217metri s.l.m. di Rocchetta ai 672metri s.l.m. di Nusco. Lungo ilpercorso si incontrano 31 sta-zioni, 58 tra viadotti e ponti me-tallici e 19 gallerie, manufatti dipregevole - e talvolta unico - va-lore architettonico e ingegneri-

stico. “Un binario tanto tortuosoquanto affascinante e che ri-cama, inserendosi perfetta-mente nel verde del territorio, ilcuore dell’Irpinia. Una ferroviadei silenzi, per i paesaggi ampie riposanti che offre dal fine-strino del treno. Una grande op-portunità turistica per questiterritori”, ha commentato il di-rettore della Fondazione FS Ita-liane, Luigi Cantamessa. Dalpassato, poi, si viaggia drittidritti verso il futuro…Il pros-simo maggio, infatti, con unmese di anticipo rispetto alla ta-

bella di marcia prevista inizial-mente, aprirà i battenti la futu-ristica stazione Tav di Afragola,già definita in un servizio dellaCnn una delle opere di ingegne-ria più belle del mondo. La progettazione architettonicadell’opera è dell’archistar anglo-irachena Zaha Hadid. La strut-tura, su quattro livelli, sisviluppa per oltre 30mila metriquadrati e si caratterizza perun grande ponte di vetro e cal-cestruzzo lungo 400 metri chescavalcherà i binari. Nell'areain cui sorgerà la stazione, oltre

alla galleria commerciale, è pre-vista la realizzazione anche diun parco naturalistico tecnolo-gico, di attrezzature per lo sporte di un grande centro esposi-tivo. Notizie come questa nonpossono che far ben sperare inun rilancio della qualità e dellavelocità dei collegamenti tra leregioni meridionali anche se ilpensiero non può non andarealla città di Matera, unico capo-luogo “dimenticato” d’Italia che,alle soglie del 2020, sembra es-sere tagliato fuori dalla rete fer-roviaria nazionale.

Le ferrovie in Campania tra passato e futuro

In Olanda il trasporto ferroviario è sostenibile!

Riapre una delle più belle linee turistiche e si attende l’avveniristica stazione Tav di Afragola

Smog, l’Italia avvolta dalle polveri sottiliTina Pollice

L’Italia è intossicata dall’inquinamentoatmosferico e, il 2017, è cominciatocome peggio non avrebbe potuto, congran parte delle città nuovamente inemergenza smog. Nel dossier "Mal'ariadi città 2017" l'associazione ambientali-sta Legambiente ha lanciato l'allarmecontro il costante stato di inquinamentodi molte città italiane ed europee. Lepolveri sottili invadono sempre più lecittà ed anche il 2017 si è aperto nellamorsa dello smog. Nei primi 25 giornidi gennaio, ben nove città hanno già su-perato 15 volte il limite giornaliero di 50microgrammi per metro cubo previstoper il PM10, Cremona (centralina Fate-benefratelli) con 20 giornate (il 60% diquelle consentite per tutto il 2017), To-rino (Rebaudengo) con 19 e Frosinone(Scalo) con 18 giornate, sono state le tresituazioni peggiori, seguite da Treviso,

Padova, Vicenza e Reggio Emilia con 15giorni di sforamento (il 40% del totale).A Como l'ultima rivelazione ha regi-strato 213 microgrammi, ma i livellisono almeno tre volte oltre il consentitoin quasi tutta la Pianura Padana. Untrend, denuncia Legambiente, non di-verso dal passato. Già nel 2016 sforati ilimiti in un capoluogo su tre, e, la Com-missione UE è pronta a passare alla se-conda fase della procedura d'infrazioneavviata contro il nostro Paese. Sono datiche non promettono nulla di buono eche fanno seguito ad un 2016 davveronero per l’aria italiana. Si rileva che leregioni a cavallo della pianura padanasono quelle che hanno registrato lemaggiori criticità. Numeri preoccupantise si pensa anche ai rilevanti impattisulla salute: ogni anno, stando alle ul-time stime, l’inquinamento dell’ariacausa oltre 467 mila morti solo in Eu-ropa. Il legame di causa-effetto tra pol-

veri sottili e morti premature è ricono-sciuto dall’Organizzazione Mondialedella Sanità (OMS). Il Dossier, però,non illustra soltanto dati forniti daIspra e ARPA ma propone idee innova-tive e sostenibili che possono invertirel’attuale andamento. La città immagi-nata da Legambiente si basa su 10 ideee proposte anti-smog che possono cosìsintetizzarsi: ridisegnare strade, piazzee spazi pubblici delle città; aumentareil verde urbano piantando migliaia dialberi nelle strade e nei parchi, per as-sorbire emissioni inquinanti e CO2;creare una mobilità ad “emissioni zero”;dare priorità alla mobilità pubblica po-tenziando il trasporto nelle aree urbanecon bus più rapidi, affidabili ed effi-cienti, con strade dedicate e corsie pre-ferenziali, metropolitane, tram e 10.000bus elettrici o a bio-metano; metterefuori i diesel e i veicoli più inquinantidalle città; incentivare road pricing e

ticket pricing, vale a dire l’istituzione dizone a esclusivo pedaggio urbano imple-mentando una differente politica tarif-faria sulla sosta. Ancora, vincolare iricavi ottenuti all’efficientamento deltrasporto pubblico; riqualificare gli edi-fici pubblici e privati; riscaldare senzainquinare; rafforzare controlli su emis-sioni auto, caldaie, edifici; interveniresu industrie e aree portuali. Oggi il set-tore industriale ed energetico è un im-portante fonte di inquinamento su scalanazionale (75% degli ossidi di zolfo, 17%degli ossidi di azoto e 11% del PM10) elo è ancor di più nelle città che si tro-vano ad ospitare gli impianti. Si evinceche non si può più perdere tempo ed èurgente definire politiche e metterle inpratica, mettendo a sistema quanto giàè stato fatto di positivo anche per scon-giurare ulteriori procedure di infrazioneche penalizzano non poco il nostroPaese.

Il nuovo piano di gestione per controllare la crescita dei lupi in Italia

Rosario Maisto

C'è indignazione e risenti-mento per il nuovo piano digestione della crescita dei lupiin Italia che prevede uccisionicontrollate in mancanza dialtre soluzioni valide. Il pre-datore allo stesso tempo piùamato, temuto e odiato dagliitaliani sta facendo molto par-lare di sé in questi giorni, in-fatti, uno studio dell’ISPRAha messo in luce come dallagenetica arrivi la confermache i lupi italiani sono unasottospecie diversa dai lupigrigi europei. Una razza unicaed endemica della penisolaitaliana, di cui restano tra1070 e 2472 individui, una

media circa di 1580 lupi. Laspecie è in ripresa, numeri eampiezza dell’areale fanno sìche non rientri nelle categoriea rischio dell'Unione per la

Conservazione della Natura,anche se, c’è chi non sostienequesta tesi e dice che il lupo èancora a rischio perché ci sonoancora pochi esemplari.

La notizia per cui sta per es-sere approvato un nuovopiano di gestione che con-ferma la possibilità di abbat-terli in caso di necessità stasuscitando le ire di animalistie non. Ma la domanda è: ge-stire o abbattere? Come pertutte le specie protette, ancheper il lupo occorre un pianoche coordini a livello nazio-nale le azioni da intrapren-dere per aiutarlo asopravvivere. Approvato il 24gennaio dalla ConferenzaStato-Regioni, il piano è in at-tesa del via libera definitivodel Ministero dell'Ambiente,ovviamente contestato datutti, esso elenca 22 azioni daintraprendere per proteggere

il lupo, ma il pomo della di-scordia è il 22° provvedi-mento, che prevede lapossibilità di abbattere fino al5% della popolazione comples-siva italiana, a condizione chenon esista un'altra soluzionevalida per prevenire danni al-l'allevamento, alla sanità ealla sicurezza pubblica, motividi natura sociale o economica.La verità è che forse baste-rebbe intervenire con metodidi prevenzione, che si sono di-mostrati efficaci, migliorandola gestione delle popolazioni dilupi, ora, nell’attesa che si ri-veli il verdetto finale dal Mi-nistero dell’Ambiente conti-nuiamo o a lottare per questistupendi animali!

Nel dossier

"Mal'aria di città 2017"

l'associazione

ambientalista

Legambiente

ha lanciato l'allarme

Prevede uccisioni controllate in mancanza di altre soluzioni valide

Antonio Palumbo

Le “serre solari” sono, fonda-mentalmente, ambienti ve-trati, concepiti autonoma-mente o direttamente a con-tatto con gli edifici, capaci dicaptare i raggi del sole for-nendo un apporto gratuito dicalore nei periodi più freddidell’anno: possono esserespazi confortevoli e vivibili(come jardin d’hiver, areerelax e per il gioco dei bam-bini, ecc.), concepiti come zonedi interazione tra l’ambienteesterno e quello interno, senzarinunciare ai concetti di este-tica e di compatibilità paesag-gistica.Le origini delle serre partonoda molto lontano. Già i Ro-mani le utilizzavano nell’hor-tus per accelerare la crescitadi alcuni tipi di piante. Ma,nel tempo, il concetto di“serra” si è evoluto per ade-guarsi alle mutate esigenzeproduttive e sociali. Oggi, per esempio, in Germa-nia sono diffusi i Wintergar-ten o «Giardini d’inverno»,locali che completano l’abita-zione, consentendo di trascor-rervi qualche ora di sole anchedurante la stagione fredda.La nuova frontiera rappresen-tata da tali realizzazioni sitraduce in soluzioni architet-toniche che riuniscono in sécaratteristiche di biocompati-bilità, comfort ed eleganza.Sempre più abitazioni, per-tanto, si dotano di strutture diquesto tipo, in grado di ag-giungere uno spazio partico-lare ed esclusivo dovetrascorrere il proprio tempo li-bero, in tutte le stagioni.Uno dei fattori principali daconsiderare, ai fini della co-struzione di una efficace serrasolare bioclimatica, è l’orienta-mento, che dovrà essere prefe-ribilmente rivolto a sud, inmodo da esporre la strutturaai raggi del sole per un nu-mero maggiore di ore.Il tetto e le pareti devono es-sere realizzati in vetro, così daassicurare la massima capta-zione della luce. Allo stessotempo, però, la tipologia deivetri deve essere differente, inquanto mentre quelli dellafacciata e del tetto devono fa-vorire l’irraggiamento quellidelle fiancate orientali e occi-dentali devono invece preve-

nire la dispersione termica elimitare il surriscaldamentonei mesi estivi. Occorre poisgombrare il campo da unequivoco comune: la serra so-lare non è una veranda.«Anche se entrambe possonoessere costituite da pareti ve-trate adiacenti a un edificio -spiegano gli specialisti di Bal-tera, una delle più importantiaziende installatrici sul mer-cato - solo la prima deve avereobbligatoriamente un orienta-

mento particolare e caratteri-stiche precise per poter essereidentificata come una costru-zione bioclimatica». Non solo:i materiali da utilizzare per larealizzazione di serre solari,per esempio, devono consen-tire l’irraggiamento limitando,nel contempo, la dispersionetermica e, elemento ancor piùimportante, le pareti non pos-sono essere dotate di sistemifissi di schermatura dai raggidel sole, anche se è ovvia-

mente possibile prevedere om-breggiamenti mobili durantela stagione calda.Sono tanti i vantaggi legatiall’utilizzo di una serra solare.«Dalla presenza di uno spazioaggiuntivo in casa senza in-fluire sulla cubatura totale -sottolineano sempre quelli diBaltera - fino a riduzioni delleemissioni di anidride carbo-nica nell’ordine del 20%, conconsiderevoli risparmi sullabolletta energetica; senza di-

menticare il maggior comfortdovuto dall’avere a disposi-zione un ambiente natural-mente termoregolato, frescod’estate e caldo d’inverno».Per le loro caratteristiche pe-culiari, quindi, tali strutturevanno accuratamente proget-tate, sia da un punto di vistaarchitettonico che bioclima-tico, anche con riferimentoalla compatibilità paesaggi-stica degli interventi da realiz-zare.

Serre solari: tra risparmio energetico,giardini, architettura e paesaggio

Rigenerare i denti grazie alle cellule staminali

Con l’avanzare dell’età le visite daldentista aumentano notevolmente. Identi tendono a deteriorarsi a causadi molteplici fattori. Le sperimenta-zioni sulle cellule staminali fannopassi da gigante anche in questo set-tore. Le staminali sostituiranno il tra-pano del dentista. La MedicinaRigenerativa rischia di rivoluzionarela professione dentistica nel giro deiprossimi 10 anni con l'avvento di tec-niche a base di staminali. Un approc-cio arriva dal Giappone, dove alcuniricercatori del Centro Nazionale perla Geriatria e Gerontologia hannosperimentato con successo sui caniuna tecnica che unisce staminali e unfattore di crescita. Le staminali attec-chiscono meglio, ripopolano il dentecariato - promuovono la crescita dinuovi vasi sanguigni e nervi. Lo stu-dio è stato pubblicato su Stem CellsTranslational Medicine. Sperimenta-zioni analoghe provengono dagli USA.Un team di ricercatori del Baylor Col-lege of Dentistry e della Rice Univer-sity - guidati da Rena D'Souza, unprofessore di scienze biomediche,stanno lavorando a un gel proteico ca-pace di sostituire la polpa e la dentinamalate e ripristinare la struttura deldente, per allungarne la vita. Le cel-lule staminali dentali vengono rac-

colte da campioni di polpa o di altritipi di denti adulti, ma anche daidenti da latte. In laboratorio vengonoselezionate e riprogrammate per in-vertire i segni dell'infiammazionedelle radici e della polpa dentale. Talecomposto di staminali sarà in grado disostituire le otturazioni. Le sperimen-tazioni sull'uomo partiranno entro 2-3 anni. Mentre fra circa 5-6 annipartiranno le terapie. Una vera rivo-luzione considerando le problemati-che sempre più numerose. Bastipensare che negli Stati Uniti un bam-bino e un adolescente su due - sotto i15 anni - ha una carie e circa unadulto su 4 – al di sopra dei 65 anni -non ha più i denti naturali. La spesadentistica negli Usa ha raggiunto 108miliardi di dollari nel 2010. La neces-sità di cure dentistiche aumenta inconcomitanza con gli indici di invec-chiamento della popolazione. Dallacarie radicolare a quella più profonda,causa primaria di caduta del dente odi devitalizzazione, pratica che portaalla morte del dente. Negli Stati Unitisi eseguono ben 15 milioni di inter-venti di questo tipo all'anno. Fra unadozzina di anni, il trattamento deidenti con le cellule staminali avràfatto passi avanti e registato notevolirisultati. F.C.

Le sperimentazioni stanno dando risultati molto incoraggianti

Rosa Funaro

È scaricabile gratuitamente dal sitowww.policlinico.unina.it “Le sta-gioni… nel piatto!”, il calendario 2017del Policlinico Federico II di Napolidedicato alla stagionalità degli ali-menti. Si tratta di un salutare viaggioin dodici tappe, una bussola perorientarsi tra frutta, verdura e pescedi stagione e i cui punti cardinali sonogusto, sicurezza, risparmio e sosteni-bilità. “L’obiettivo del calendario del2017 è attirare l’attenzione delle per-sone verso quello che si mangia. Ilgruppo di lavoro che ha preparato ilcalendario ha coniugato le evidenzescientifiche con la semplicità nel-l’esposizione, in modo da favorire unamaggiore consapevolezza nelle sceltealimentari attraverso uno strumentosemplice e immediato”, ha sottoli-neato Salvatore Panico, responsabiledella UOS di Epidemiologia clinica emedicina predittiva dell’Azienda e

componente del gruppo scientifico cheha curato la realizzazione del Calen-dario. Dietro la leggerezza comunica-tiva del Calendario si cela, infatti, uncomplesso lavoro di una equipe mul-tidisciplinare che ha messo a sistemail ricco patrimonio informativo sullastagionalità degli alimenti. “Focaliz-zare il calendario sull’invito a consu-mare prodotti stagionali ha tantimeriti: uno tra tutti stimolare la pre-parazione di pietanze con prodottifreschi, di stagione, e quindi per lagran parte a chilometro zero”, se-condo Franco Contaldo, direttoredella UOC di Area Centralizzata diMedicina interna e Nutrizione clinicadell’Azienda. Seguire il naturale ciclodelle stagioni permette, infatti, di gu-stare i cibi quando sono più genuini,con la maggiore concentrazione di so-stanze protettive, riducendo il rischiodi ingerire fertilizzanti, che possonoessere dannosi per la salute. Il calen-dario è arricchito da suggerimenti

pratici, “carrelli della spesa”, co-struiti in base alla stagionalità deiprodotti, curiosità per valorizzare icibi disponibili. Inoltre, nella ver-sione da parete, sono presenti ri-cette semplici e riproducibili checoniugano tradizione e innovazione,accompagnate da aforismi distillatidal calendario agricolo di Esiodo.“Mangiare in maniera appropriataper stare bene è il miglior suggeri-mento che si possa fornire a tutti co-loro che si propongono uno stile divita salutare. A tal fine sono neces-sarie informazioni adeguate che au-mentino la consapevolezza dellescelte alimentari. Il Calendario2017 aziendale che stimola ad uti-lizzare prodotti stagionali contribui-sce in maniera intelligente adaumentare la possibilità di sceltealimentari corrette e salutari”, haconcluso Antonio Colantuoni, diret-tore della UOC di Dietoterapianell’adulto e nell’anziano.

“LE STAGIONI… NEL PIATTO!” GUSTO, SICUREZZA E SOSTENIBILITÀ

Scaricabile on-line il calendario del Policlinico di Napoli

Rosemary Fanelli

Etichette sui cibi? Si, ma intelligenti.Questo l’obiettivo dei laboratori delcentro di ricerca Enea di Portici. Le eti-chette del futuro, dotate di appositisensori, verranno utilizzate per moni-torare lo stato di conservazione dei cibi,perché in grado di controllare tempera-tura ed umidità. Frutto di studi effet-tuati dai ricercatori nell’ambito dellaelettronica organica, una delle piatta-forme di sperimentazione più avanzateper la ricerca di nuovi materiali, con-sentiranno di registrare e trasmettereinformazioni su eventuali anomalie at-traverso una semplice app installata,ad esempio, sul telefonino dei consu-matori. Come spiega l’ingegnere CarlaMinarini, responsabile del progetto,l’utilizzo sarà comunque molteplice, inquanto i sensori chimici inseriti nelleetichette consentiranno di monitorareambienti potenzialmente contaminatie troveranno ampio utilizzo anche neisettori agricoli ed industriali. Nel nostro attuale ordinamento, l’eti-chetta alimentare “tradizionale” è di-sciplinata dal regolamento UE 1169/2011, che rappresenta uno strumentofondamentale per la tutela della salutedei consumatori e deve assicurareun’informazione chiara e trasparente.L’ulteriore introduzione in etichetta dimeccanismi a radiofrequenza sensibiline renderebbe l’uso ancora più efficace,garantendo un monitoraggio costante,come nella gestione della catena delfreddo. Messe al vaglio presso il centrodi ricerca porticese, passato all’onoredelle cronache per le attività sul foto-voltaico innovativo (i nasi elettronici edil supercalcolatore ‘Cresco’), le eti-

chette saranno realizzate nel laborato-rio TRIPODE (Tecnologie e Ricerca perla applicazione dei Polimeri nei Dispo-sitivi Elettronici), dove si sperimentanomateriali a base di carbonio per la rea-lizzazione di dispositivi e sistemi iper-leggeri, flessibili, sottilissimi, a bassocosto e a basso impatto ambientale. Leetichette RFID, avranno un meccani-smo di identificazione a radiofrequenzae saranno dotate di un sistema di let-tura e di riconoscimento in grado dicarpire informazioni specifiche su pa-rametri fisici, chimici e biologici. Oltre

ad essere di piccole dimensioni, econo-miche e facilmente implementabili, do-vrebbero essere passive ovverofunzionare senza batterie. L’obiettivodei ricercatori è realizzarle con nuovimateriali, ancora più sensibili, percreare delle etichette in grado di acqui-sire persino informazioni sull’umiditàambientale. Le etichette a radiofre-quenza saranno corredate, inoltre, diun lettore di sensori e di una relativaantenna, per trasmettere i dati acqui-siti mediante dei sistemi wireless, spe-cifici per l’utilizzo desiderato. Sin dalla

progettazione, i ricercatori hanno postomassima attenzione a minimizzare lerisorse e l’energia per la produzione,pensando da subito all’utilizzo ed allagestione del “fine vita”, in un’ottica didesign for recycling ovvero di recuperoe di riutilizzo dei materiali. Caratteri-stica, questa, del laboratorio TRI-PODE, centro pubblico-privato perl’elettronica organica, un settore dalleinnumerevoli potenzialità ed in fortecrescita, con un giro di affari che nelsolo 2016 ha superato i 26 miliardi dieuro.

È stato finalmente pubblicato in Gaz-zetta Ufficiale il decreto sulla modificadelle etichette dei prodotti lattiero-ca-seari, che impone alle industrie nazio-nali l’indicazione sull’origine dellamateria prima. Le aziende avranno tremesi per adeguarsi, anche se perman-gono dubbi sull’applicabilità del provve-dimento interministeriale, recante“Indicazione dell’origine in etichettadella materia prima per il latte e i pro-dotti lattieri caseari, in attuazione delregolamento (UE) n. 1169/2011, relativoalla fornitura di informazioni sugli ali-menti ai consumatori”. Il provvedimentoentrerà definitivamente in vigore il 21aprile prossimo, dopo un periodo che ser-virà alle aziende per conformarsi e persmaltire le etichette in uso. La norma-tiva prevede che l’origine del latte sia in-

dicata in etichetta, citando sia il Paesedi mungitura, sia quello di “condiziona-mento” per il latte UHT o di trasforma-zione. In alternativa, è possibile apporrela sola dicitura “origine del latte”,quando entrambe le fasi siano localiz-zate in un unico territorio. Si potrà al-tresì utilizzare l’indicazione “miscela dilatte di Paesi UE/non UE” o “latte con-dizionato o trasformato in Paesi UE/nonUE”, che in parte richiama quanto ripor-tato nelle etichette dell’olio d’oliva. I pro-dotti “portati a stagionatura, immessisul mercato o etichettati” prima del 19aprile 2017 dovranno invece essere com-mercializzati entro i 180 giorni succes-sivi o ri-etichettati con l’aggiunta dellenotizie sull’origine. Sono previste dellesanzioni per le etichette non conformi,specie per i prodotti freschi. I prodotti

italiani verranno tutelati, perché ver-ranno esclusi i latticini e gli altri prodottiDOP, IGP, STG, oltre quelli biologici. Lenuove regole si applicheranno ai soli ali-menti pre-imballati realizzati in Italia e

destinati al mercato interno. Più preci-samente, gli effetti del decreto riguarde-ranno il latte fresco ed a lungaconservazione, formaggi, latticini e ca-gliate, creme e siero di latte, prodotti co-stituiti da componenti naturali del latte,burro e derivati e creme lattiere spalma-bili. Nonostante la normativa tuteli iconsumatori, che saranno in grado discegliere i prodotti anche sulla base dellaprovenienza delle materie prime, i limitiimposti dalle norme internazionali sul li-bero scambio potrebbero costringere ilgoverno a fare un passo indietro. Re-stano inoltre dubbi interpretativi legatial campo di applicazione, sia per i pro-dotti border-line, che per la complessitàdelle fasi di lavorazione, articolate invari processi lavorativi e spesso in di-versi territori nazionali. Ros.Fa.

A Portici le etichette del futuro

La tracciabilità dei prodotti lattiero-caseari

Sono dotate di appositi sensori per monitorare lo stato di conservazione dei cibi

Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

La nostra terra è stata se-gnata, da circa tremila anni,da uomini e donne che l’hanno resa grande. Storia,teatro, pittura, scultura, mu-sica, architettura, letteratura…I settori nei quali Napoletani eCampani sono diventati cele-bri e hanno rese famose Na-poli e la Campania sononumerosissimi. Continuiamoil nostro viaggio tra questepersonalità illustri.Flavio Gioia sarebbe nato adAmalfi tra il 1250 e il 1300 esarebbe stato, secondo la tra-dizione, un inventore e un na-vigatore e a cui si attribuiscel'invenzione o il perfeziona-mento della bussola magne-tica. I condizionali li abbiamo uti-lizzati perché non tutti con-fermano la notizia di questainvenzione (secondo molti sto-rici la bussola sarebbe statainventata dai Cinesi e adot-tata dai naviganti Arabi, Ve-neziani e poi dagli stessiAmalfitani). Forse fu lo stessoMarco Polo, al suo ritornodalla Cina nel 1295, ad avercontribuito a diffondere la co-noscenza di “dispositivi ma-gnetici per la navigazione”usati dai Cinesi e dai popolidell'Asia da lui visitati. Certoè che in altri paesi dell’Italiae del mondo per molto meno

nascono tradizioni capaci ad-dirittura di fungere da attrat-tori turistici anche al di làdelle “basi” storiografiche. Certo è che nella splendidacittadina amalfitana campeg-gia una statua con il nostroprotagonista ed un'iscrizionededicata “all’inventore dellabussola". Una delle prime testimo-nianze “a favore” fu quelladell'umanista Flavio Biondo,che aveva attribuito agli

Amalfitani l'invenzione dellabussola. Un altro umanista,Giovanni Battista Pio, nel1511, nel testo “In Carum Lu-cretium poetamCommentarii”, riprese l'infor-mazione di Flavio Biondo inquesti termini: “Amalphi inCampania veteris magnetisusus inventus a Flavio tradi-tur”. La formulazione del testo la-tino resterebbe, però, ambi-gua (il complemento d'agente

“a Flavio”, che nelle intenzionidell'autore va letto in dipen-denza da “traditur” –“vienetramandato da Flavio ‘Biondo’”che l'uso della bussola sia statoinventato ad Amalfi in Cam-pania"), può però essere rife-rito anche al participiopassato “inventus”, con questorisultato: "Si tramanda chel'uso della bussola sia statoinventato ad Amalfi, in Cam-pania, da Flavio", che per ef-fetto di questa seconda

lettura - perfettamente coe-rente sul piano grammaticale- divenne l'inventore dellabussola. E così anche Lilio GregorioGiraldi, nel suo “De Re Nau-tica” del 1540 attribuisce l'in-venzione della bussola a tale"Flavio di Amalfi": a questainformazione, lo storico napo-letano Scipione Mazzella ag-giunse anche un’altra miste-riosa informazione: "Flavio"sarebbe nato nella località pu-gliese di Gioia del Colle. Restauna storia con molte fonti.Resta quella statua con unabella e credibile leggenda sepensiamo alle esigenze mari-nare e alle abilità marinare ditanti Napoletani e di tantiCampani in particolare nellazona di Flavio Gioia e inquella Amalfi ricca di bellezzepaesaggistiche (quel mare equel porticciolo), gastronomi-che (un pensiero semplicesemplice alle scorzette di li-mone ricoperte di cioccolato),storiche e artistiche (un altropensiero al grandioso Duomo). In sintesi ed in conclusione,Flavio Gioia o meno, la bel-lezza di Amalfi la sintetizzòmeglio di altri un giornalistatoscano, Renato Fucini: “ilgiorno del giudizio, per gliAmalfitani che andranno inparadiso, sarà un giorno cometutti gli altri".

Grandi Napoletani, grandi Campani

Flavio Gioia, il genio della navigazione

RITROVATO AD AVERSA UN DIPINTO DEL GUERCINO

Antonio Stabile

Le festività natalizie hanno regalatoalla città di Aversa una straordinariascoperta artistica: nella chiesa monu-mentale di S. Francesco è stata infattiritrovata una pala di uno dei massimipittori del seicento italiano a firma diGiovanni Francesco Barbieri detto ilGuercino. La tela ed il suo autore sonostate identificate grazie all’interventodel prof. Massimo Pulini, esperto delleopere del pittore di Cento, che tramiteuna serie di riscontri effettuati consul-tando il libro mastro sul quale è ripor-tato un bozzetto con descrizione dellastessa opera, è riuscito così ad attri-buirne la paternità al maestro Guer-cino. Tuttavia, per una ulterioreconferma, il prof. Pulini si è recatonella città normanna per esaminare at-tentamente ed in prima persona il di-

pinto, accolto dal rettore della chiesa,don Pasqualino De Cristofaro, dal sin-daco, Enrico De Cristofaro e dall’asses-sore alla cultura Alfonso Oliva. Pulini ha potuto affermare con certezzaassoluta l’autenticità del capolavoro cu-stodito in una delle cappelle di destradella chiesa, spiegando ai presenti eagli organi di stampa l’importanza delritrovamento di quest’opera che ad oggirisulta essere una delle poche rimastedel grande artista. Il dipinto raffigurala Madonna dell’Assunta in cielo sor-retta da un gruppo di angeli in volo chela sospinge verso l’alto. Tra i cherubiniche la circondano, uno di essi spargerose verso il sepolcro aperto visibile inbasso sullo sfondo di un paesaggio co-stiero. La sua realizzazione fino ad oggiera attribuita al pittore napoletano sei-centesco Bernardo Cavallino. L’operaha subito un tentativo di furto neglianni ‘90 quando ignoti penetrati nellachiesa tagliarono la tela e, forse allar-mati da qualche rumore, scapparonovia senza compiere il furto. A suggellare la scoperta, il giorno se-guente la venuta di Pulini, è giunto incittà il noto critico d’arte VittorioSgarbi per visionare il dipinto e congrande stupore ha espresso il suo pa-rere sull’autenticità dell’opera dichia-rando che il dipinto si presenta in undiscreto stato di conservazione ma bi-sognoso di restauro per dare vivacità aicolori opacizzati dal tempo, un lavoronon molto dispendioso per la gioia delrettore della chiesa. In seguito, Sgarbiha proseguito la sua visita nella chiesaammirando le altre opere custodite inessa, dal neonato museo di S.France-

sco, il parlatoio delle monache restau-rato di recente e il chiostro romanicodel complesso monastico per poi recarsipresso il teatro Cimarosa e visitare ilSalone Romanico. A conclusione dellavisita, il critico d’arte ha espresso tuttala sua ammirazione per le notevoli po-tenzialità artistiche della città nor-manna, esortando le cariche istitu-zionali a valorizzare questi tesori.Alla luce di questa scoperta artistica esoprattutto del rilievo mediatico conse-cutivo, non è tardato l’acceso interesseda parte del direttore della Reggia diCaserta, Mauro Felicori, che ha propo-

sto alle istituzioni locali di esporre il di-pinto ritrovato nella prima sala degliappartamenti reali, in modo da garan-tire una maggiore visibilità per avviareuna campagna di crowdfunding perraggiungere in tempi brevi la cifra ne-cessaria al ripristino dell’opera. Di opi-nioni differenti sono alcuni esponentipolitici convinti che le opere di restaurodebbano essere eseguite in loco, nellachiesa di S. Francesco, come avvenutoper altri più importanti e recenti inter-venti, in modo da aumentare l’interessedei cittadini verso il proprio patrimonioartistico.

CASTEL VOLTURNO DA “aMARE"Angelo Morlando

Il gioco di parole “mare” e“amare” ha avuto un granderiscontro e al concorso “CastelVolturno da aMARE” hannopartecipato venti fotografiper un totale di centoventiscatti: 63 in concorso e 57fuori concorso. L’evento èstato curato da AlessandroCiambrone (Centro UnescoCaserta) finanziato dall’Asso-ciazione Voltur e patrocinatodal Comune di Castel Vol-turno, dalla Chiesa di SantaMaria del Mare, dall’Associa-zione Officina Volturno, dalperiodico Informare e dal pro-getto Bio.For.Polis. (finan-

ziato dalla Fondazione con ilSud). Ha vinto la bellissimafoto “Cavalieri innamorati” diCiro De Simone che immor-tala due splendidi Cavalierid’Italia che amoreggiano nellevasche d’acqua d’Ischitella,pertanto, è stato pienamentecolto il doppio significato delconcorso. Secondo classificato“I tre bagnati all’Oasi dei Va-riconi” di Giovanni ‘Giancarlo’D’Angelo: tre uccelli che sispecchiano nell’area umidacastellana. Proponiamo inquest’articolo anche la foto diuno stormo di fenicotteri, par-ticolarmente significativa. Èun importante riconoscimentoanche alla città del Litorale

Domitio, sempre meglio rico-nosciuta nel bacino del Medi-terraneo come tappa obbligataper gli uccelli che migrano fral’Europa e l’Africa e per lespiagge, dove le tartarughecaretta-caretta, in via di estin-

zione, depongono le uova.L’esposizione di tutte le foto èancora aperta nell’Aula Con-siliare del Comune è sarà vi-

sitata da alcune scuole dellaprovincia di Caserta.Per saperne di più: www.bioforpolis.it

L’opera si trova nella chiesa monumentale di San Francesco

Ottimo riscontro per il concorso internazionale di fotografia

Per molti bimbi rappresenta laFesta più bella. Per i tanti PeterPan, nascosti tra la gente,un’opportunità per ritrovare lasempre amata isola e trascor-rere qualche ora lontano dallapropria “realtà di adulto”. Peraltri ancora è un’occasione di di-venire, come per incanto, unastar, un personaggio dei cartonianimati o addirittura un Eroe!La verità è che a Carnevale tor-niamo tutti un po’ bambini. Equesta cosa è davvero magica. In Campania, il Carnevale èun’antica usanza: sfilate in co-stume, carri allegorici, ma-schere, coriandoli e una grandevarietà di ricette, pietanze edolci, caratterizzano la festa piùdivertente dell’anno. Tra i tantieventi e manifestazioni, orga-nizzati in tutta la regione, tornacon il suo carico di allegria espensieratezza il Carnevale aCastelvetere (AV), una tradi-zione che risale al 1683 e tro-vava espressione nelle “rivalità”artigianali dei due agglomeratidel Castello e della Pianura.Ancora oggi, si rivive e condi-vide quello stesso spirito goliar-dico e la volontà di raccontare ilmondo attraverso la satira. Il26, 28 febbraio e 5 marzo 2017per le strade del paese sfile-ranno giganti di cartapesta,animati da gruppi di musica po-polare e la singolare chiusuradelle feste con la rappresenta-zione del “Carnevale Morto”. Il Ballo in Maschera ad Aiellodel Sabato (AV) è un altro ap-puntamento da non perdere. Lamanifestazione, organizzatadall'Associazione Pro Loco delluogo, si svolgerà martedì 28febbraio. Nel corso della serata,sarà possibile degustare ancheil tipico "Pastiere Carnevale-sco". Torna, anche quest’anno, conun grosso carico di colori e buo-numore, il Carnevale Palmese.Le strade di Palma Campania(NA), saranno letteral- menteinvase dal divertimento per ce-lebrare nel migliore dei modiuna delle feste più attese del-l’anno. Una tre giorni (dome-nica 19, 26 e martedì 28febbraio) per vivere al meglioquello che per la cittadina è unaricorrenza che affonda le sue ra-dici nel XVII secolo. L’evento,infatti, si fonda sulle tradizio-nali “Quadriglie” che per l’edi-zione 2017 saranno nove. Il Martedì Grasso de “Le Qua-driglie” è la giornata conclusiva

della kermesse, è il momento incui i gruppi si cimentano e sfi-dano in una grande competi-zione musicale dal vivo,combattuta a colpi di trombe,sassofoni, grancasse, rullanti,piatti triccaballacche, tambur-relle, putipù, scetavajasse, ac-ciarini e quant’altro di più tipicocostruito artigianalmente. "Carnavale se chiammava..." èlo slogan, invece, della 39simaedizione del Carnevale Savia-nese, la cui location è la citta-dina di Saviano, in provincia diNapoli. Carri, maschere, co-stumi e tanto gioco sono gli in-gredienti di una manifestazioneche, con il passare degli anni,appassiona sempre più visita-tori. Le sfilate dei carri allego-rici sono in programmadomenica 19, 26 e martedì 28

febbraio. Tutto pronto anche aVilla Literno (CE), per festeg-giare insieme il Carnevale2017. L’appuntamento è dal 25al 28 febbraio. La storia “mo-derna” del Carnevale di VillaLiterno ha inizio ufficialmentenel 1985 con la costruzione delprimo carro allegorico. Il carne-vale liternese ha avuto una cre-scita costante, fino ad arrivareagli anni novanta con l’introdu-zione dei cortei mascherati alfine di creare un innovativo for-mat che ancora oggi rappre-senta un’eccezione all’internodel variegato mondo dei Carne-vali d’Italia. Ma la definitivaconsacrazione si è avuta neglianni duemila con la partecipa-zione alla lotteria nazionale el’ottenimento dell’annullo filate-lico. F.L.

Il Carnevale in Campania

Domenico Matania

Quanto conosciamo del Carne-vale Napoletano? Proviamo asaperne di più. L’utilizzo dellemaschere portano inevitabil-mente a pensare alle "atel-lane", le rappresentazioni inmaschera nate ad Atella, inprovincia di Caserta, che fu-rono alla base delle rappresen-tazioni teatrali. Inoltre sirintracciano origini pagane delCarnevale nei riti romani deiBaccanali (in onore di Bacco) eSaturnali (che celebravano Sa-turno). Solo successivamente ilfesteggiamento è stato asso-ciato alla cultura cristiana, dalmomento che il martedì grassoè l’ultimo giorno di “abbon-danza” prima dei quaranta

giorni di Quaresima che prece-dono la Pasqua. Da qui anchel’origine etimologica del ter-mine: “Carnum levare", che inlatino significa "via la carne”. Le prime informazioni sul Car-nevale made in Naples ci giun-gono dall’opera “Ritratto omodello delle grandezze, delleletizie e meraviglie della nobi-lissima città di Napoli”, scritta

dal nobile marchese GiovanBattista del Tufo. In partico-lare nel XVI secolo, l’autore de-scrive principalmente la festalegata all’alta aristocrazia na-poletana. Per ciò che concernele notizie sul Carnevale popo-lare dobbiamo attendere il Vi-ceregno spagnolo, durante ilquale la festa era molto sentitadai napoletani. Si partiva lanotte del 17 gennaio, giorno deifesteggiamenti in onore di San-t’Antonio Abate, quando si ac-cendevano fuochi in varie partidella città per bruciare le “cosevecchie”. Si hanno notizie che apartire Carnevale del 1656, suiniziativa delle Corporazioni,comparvero i primi carri. L’ini-ziativa procurò non pochi pro-blemi: i carri furono via via

ornati da prodotti alimentari edivenne consuetudine del po-polo assalire i carri per procu-rarsi cibo. La situazionedegenerò a tal punto che il Redecise di sospendere qualsiasitipo di festeggiamento. Con iBorbone invece la festa di Car-nevale iniziò ad assumere i cri-smi dell’attuale CarnevaleNapoletano con il popolo che af-follava le strade con maschere,colori e strumenti di musica po-polare. È con il Carnevale bor-bonico che nasce la mascheradella “Vecchia d’’o Carnevale”,che viene rappresentata daPulcinella a cavallo di una vec-chia signora, che rappresenta il“vecchio”, l’anno trascorso, l’in-verno e tutte le negatività chevanno via.

Breve storia del Carnevale Napoletano

CARNEVALE DI AIELLO DEL SABATO (AV)

CARNEVALE DI BANZANO DI MONTORO (AV)

CARNEVALE DI BISACCIA (AV)

CARNEVALE DI SAN MICHELE DI SERINO (AV)

CARNEVALE AD APICE (BN)

CARNEVALE DI FOIANO VALFORTORE (BN)

CARNEVALE FOLK DI SAN MARCO DEI CAVOTI (BN)

CARNEVALE IN CARRIOLA A CAIAZZO (CE)

CARNEVALE DI MADDALONI (CE)

CARNEVALANDO A PIANA DI MONTE VERNA (CE)

CARNEVALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE)

GRAN CARNEVALE CALENO A SPARANISE (CE)

CARNEVALE DI TORA E PICCILLI (CE)

CARNEVALE DI VILLA LITERNO (CE)

CARNEVALE DI GIUGLIANO (NA)

CARNEVALE DI SANT'ANTONIO ABATE (NA)

CARNEVALE A STRIANO (NA)

CARNEVALE DI AGEROLA CON “I SIMPSON” (SA)

CARNEVALE AD AGROPOLI (SA)

CARNEVALE DI MAIORI (SA)

AAltri appuntamenti in maschera

Una tradizione amata da grandi e piccini

Cristina Abbrunzo

Creatività, innovazione, co-scienza ecologica ispirano l’ini-ziativa Air-Ink, un inchiostronon inquinante ricavato dallosmog, ovvero dal particolatodei fumi di scarico delle auto. Visto che ne abbiamo in abbon-danza, tanto vale provare asfruttarlo: forse questo è ciòche avranno pensato i ricerca-tori quando hanno deciso diutilizzare lo smog per farne in-chiostro. A dare il via a questaambiziosa ecoinvenzione èstato un gruppo di quattro gio-vani ricercatori del prestigiosoMassachusetts Institute of Te-chnology (MIT) che, dopo unafase di studio durata tre anniha deciso di aprire il progetto alcrowdfunding sulla piatta-forma online Kickstarter, ri-scontrando già un grandesuccesso. Ma proviamo a ca-pirne un pò di più. Come si puòtrasformare qualcosa di cosìbrutto come l'inquinamentodell'aria in qualcosa di utilecome l'inchiostro?Il processo ha inizio con un di-spositivo, battezzato Kaalink,che si attacca al tubo di scap-pamento di veicoli e generatoriper raccogliere gli inquinanti inuscita; cattura, cioè, la fulig-gine emessa dai veicoli e, in soli

45 minuti di emissioni, è ingrado di produrre una boccettadi inchiostro come quelle riven-dute su Kickstarter."Mentre gli inchiostri più eco-nomici a base di nero di carbo-nio sono prodotti con ladeliberata combustione di com-bustibili fossili, noi catturiamoil nerofumo già emesso dai vei-coli", spiegano gli inventori. Leemissioni di un'auto che cam-

mina per 45 minuti bastano aricaricare una penna. Il risul-tato sono marcatori e inchio-stro serigrafico sicuri,ricaricabili, di alta qualità e re-sistenti all'acqua. Una volta raccolta la fuliggine,come si trasforma in inchio-stro? Innanzitutto questa vieneprocessata e vengono rimossi imetalli pesanti e le sostanzecancerogene: altrimenti ci ri-

troveremmo con un inchiostroche ha lo stesso effetto di unaboccata di smog. Al terminedella lavorazione, la fuliggine èun pigmento di carbone purifi-cato che, come per il carbone ingenerale, viene sfruttato perrealizzare pitture e inchiostridi vario tipo. Air Ink è ancorain fase sperimentale, quindinon è ancora disponibile neinegozi, però è già possibile ri-

chiederlo sulla piattaforma.Al momento la linea è compo-sta da inchiostro per serigrafia,una penna e pennarelli di variegrandezze, ma ci sono ancheprodotti decorati con la fulig-gine, dalle scarpe al casco damoto.I prezzi sono mediamente con-tenuti: al prezzo di 25 dollari sipuò prenotare una “penna asmog”!!!

Hand energy: ricaricare il cellulare a mano

Dopo la scarpa e i capi di ab-bigliamento realizzati con ma-teriali tecnici specifici perricaricare il cellulare, arrivaora una simpatica pallina datenere in mano e far roteare.Lo scopo è sempre il mede-simo: permetterci di ricaricarei nostri dispositivi mobiliovunque siamo, quando vo-gliamo e con il minimo sforzo,tra l’altro anche in modo so-stenibile e senza l’utilizzo dienergia elettrica. Sappiamobene che le batterie dellosmartphone si scaricano rapi-damente soprattutto se in unagiornata lo utilizziamo moltosia per le telefonate che pernavigare sul Web. Purtroppo,l’esagerata potenza di calcolodei moderni device mobili nonè stata accompagnata da un

eguale sviluppo della loro au-tonomia che, anzi, è andatavia via riducendosi. Per que-sto motivo, hanno avuto unagran diffusione i powerbank,batterie portatili, a volte ba-sate su pannelli solari: il pro-blema è che anche questi

supporti vanno caricati, abbi-sognano di una presa di cor-rente, o del sole. Ecco alloraarrivare un nuovo geniale di-spositivo che ci permetterà diricaricare lo smartphoneovunque semplicemente gra-zie all’energia prodotta dai

movimenti del nostro corpo.HandEnergy ha la formapressoché di una mela e ilprincipio che sfrutta è quellodi un giroscopio a due assi. Èlo stesso funzionamento dellePowerBall, le sfere dotate diun rotore interno, sovente uti-lizzate per la riabilitazione, onel fitness per accrescere lapotenza del polso. A queste, Alex Novik – unodei fondatori di HandEnergy -ha aggiunto una batteria da1000 mAh, che viene caricataproprio scuotendo la sfera: ilrisultato è stato una sfera cosìcompatta da stare anche intasca (70,7 x 72,8 mm), masufficientemente leggera (380grammi) e comoda da essereimpugnata in mano.In pratica, l’energia necessa-

ria si ricava semplicementetenendo in mano HandEnergye facendo ruotare i polsi.L’energia cinetica prodottapermette di ricaricare le bat-terie che si trovano al suo in-terno. Nel caso diHandEnergy, grazie a 5000rotazioni al minuto l’energiacinetica porta alla produzionedi energia elettrica utile perricaricare lo smartphone. Perricaricare lo smartphone ba-sterà poi collegarlo a HandE-nergy con un cavo Usb.Il progetto per creare HamdE-nergy sta ricevendo un grandesupporto grazie ad una cam-pagna di crowdfunding suKickstarter e sarà disponibileper la vendita come previsionea partire da maggio 2017 conun prezzo di circa 99 euro.

Air Ink: l’inchiostro ricavato dallo smogLa nuova frontiera della scrittura: sostenibile e sicura

Energia alternativa grazie ai movimenti del nostro corpo

RIFIUTID.M. 20 gennaio 2017. Attua-zione della direttiva 2016/774/UE del 18 maggio 2016,recante modifica dell'allegatoII della direttiva 2000/53/CEdel Parlamento europeo e delConsiglio, relativa ai veicolifuori uso.Il provvedimento, in vigoredal 18 febbraio 2017, rece-pendo la Dir. 2016/774/UE,sostituisce l’Allegato II delD.Lgs. 24 giugno 2003, n. 209(Attuazione della direttiva2000/53/CE relativa ai veicolifuori uso), che contienel’elenco dei materiali cui nonsi applica il divieto di pro-durre o immettere sul mer-cato materiali e componenti diveicoli contenenti piombo,mercurio, cadmio o cromo esa-

valente. Gazzetta ufficiale:Serie Generale n. 28 del 3 feb-braio 2017.

ACQUADove va individuato il puntodi campionamento del refluo

industriale? In materia di sca-richi, secondo una corretta in-terpretazione del quintocomma dell'art. 108, d.lgs. n.152/2006, al fine di accertareil reato di superamento dei pa-rametri tabellari di cui all’art.

137 del medesimo decreto, ilpunto di campionamento delrefluo industriale va indivi-duato nel punto di confluenzatra acque di processo ed acquedi diluizione. Cassazione Pe-nale, n 1296 del 12/12/2016.

RIFIUTIFino a quando il gestore è re-sponsabile della discarica?Alla luce della normativa disettore (D.Lgs. 36/2003), la re-sponsabilità della discaricadeve ritenersi sussistente incapo al gestore della stessaanche nella fase post opera-tiva, pur essendo terminatal’attività di conferimento etrattamento dei rifiuti, e finoalla chiusura definitiva. Cas-sazione Penale n. 54523 del22/12/2016.

INQUINAMENTOIn materia di accertamentodel nesso causale, tra opera-tore e inquinamento, nel ri-spetto del principio “chiinquina paga”, il criterio oggimaggiormente applicato èquello del “più probabile chenon”, secondo cui per affer-mare il legame causale non ènecessario raggiungere un li-vello di probabilità (logica)prossimo ad uno (cioè la cer-tezza), bensì è sufficiente di-mostrare un grado diprobabilità maggiore dellametà (cioè del 50%), esclu-dendo invece la possibilità diapplicare il criterio penalisticoche richiede una certezza al dilà di ogni ragionevole dubbio.TAR Piemonte Sez. I n. 1543del 16 dicembre 2016. A.T.

Felicia De Capua

L’esistenza di un’indagine pe-nale non implica, di per sé, lanon ostensibilità di tutti gli attio provvedimenti che in qual-siasi modo possano risultareconnessi con i fatti oggetto diindagine: solo gli atti per i qualiè stato disposto il sequestro equelli coperti da segreto pos-sono risultare sottratti al di-ritto di accesso. Piùprecisamente, nell’ambito deiprocedimenti penali, ai sensidell’art. 329 c.p.p. sono copertidall’obbligo di segreto istrutto-rio gli atti di indagine in sensostretto che abbiano originenell’azione diretta o nell’inizia-tiva del P.M. o della polizia giu-diziaria (esami di personeinformate, interrogatori di in-dagati, confronti, ricognizioni,ecc.). Di contro gli atti posti inessere da una pubblica ammi-nistrazione nell’ambito dellasua attività istituzionale sonoatti amministrativi, anche seriguardanti lo svolgimento diattività di vigilanza, controllo edi accertamento di illeciti (v.verbali di sopralluogo), rima-nendo tali pur dopo l’inoltro diuna denunzia all’autorità giu-diziaria. Tali atti restano nelladisponibilità dell’amministra-zione fintanto che non inter-venga uno specifico provvedi-mento di sequestro da parte

dell’A.G., cosicché non può le-gittimamente impedirsi l’ac-cesso all’interessato ex art. 22L. n. 241/1990. La Corte di Cas-sazione nell’individuare gli attie i documenti coperti dal se-greto ex art. 329 c.p.p., per iquali vige il divieto di pubblica-zione di cui all’art.114 c.p.p., hapuntualizzato che non rien-trano nel divieto in oggetto i do-

cumenti di origine extraproces-suale acquisiti al procedimentoper disposta acquisizione (sen-tenza V sez. penale, 9 marzo2011, n. 13494). Tale orienta-mento è confermato negli annida decisioni varie (v. ex pluri-mis Consiglio di Stato, sez. IV,28/10/2016) e, da ultimo, da duesentenze entrambe depositatelo scorso 1 febbraio: TAR Sici-

lia, Catania, sez. III – sent.2017 n. 229, e TAR Lazio,Roma, sez. II ter – sent.1644/2017. Le due decisioniseppure opposte (una disponel’ostensibilità, l’altra il differi-mento di accesso del verbale disopralluogo) in quanto basatesu due fattispecie diverse (atti-vità amministrativa la prima eattività ispettiva la seconda), si

fondano sull’assunto che il se-greto istruttorio, opponibile allaparte, viene in considerazionecon riferimento agli atti com-piuti dall’autorità amministra-tiva nell’esercizio di funzioni dipolizia giudiziaria specifica-mente attribuitele dall’ordina-mento, non anche quando operinell’esercizio delle proprie fun-zioni amministrative.

Viaggio nelle leggi ambientali

Diritto di accesso al verbale di sopralluogoL’indagine penale in corso non è presupposto sufficiente per il diniego

La crescita infelice del capitale socialeSmettete di rincorrere gli sciacalli che soffiano sul fuoco dell’egoismo

di Andrea Tafuro

La parola energia deriva dalgreco energheia (ἐνέργεια) chesignifica azione efficace, forza inatto, collocandoci l’aggettivo so-ciale, ne possiamo leggere il si-gnificato intrinseco di forzacome capacità di generare rela-zioni sociali. Diventa così, importante deter-minare innanzitutto comel’energia venga utilizzata. Il piùconsistente accumulatore dienergia è il capitale sociale, cioèl’insieme delle risorse immate-riali che consentono all’attoresociale di raggiungere obiettiviche da solo non potrebbe conse-guire. Esso è dunque un concetto inde-rogabilmente relazionale, cioèuna caratteristica propria dellerelazioni e dei loro significati.Tali relazioni sono connotate dascambio, reciprocità, fiducia eaffidamento. Nella sua operasulla diseguaglianza ThomasPiketty, spiega come sarebbesufficiente una crescita continuadallo 0.5 al 1.5 per cento annuoper migliorare le condizioni divita di generazione in genera-zione. I primi dati del XVII annodel ventunesimo D.C. ci diconoche già a poche ore dal suo ini-zio, sono stati estorti all’homoconsumens circa 150.000 dollariin videogiochi, 3 miliardi emezzo di dollari in armamenti,sono state immesse in atmo-sfera 73,5 milioni di tonnellatedi CO2, i deserti sono aumentatidi 23.500 ettari, sono morte difame 22.000 persone, sono dece-duti 15.000 bambini con menodi 5 anni, sono state fumate 11miliardi di sigarette e sonomorte circa 10.000 persone peril fumo e sono stati spesi circa800 milioni di dollari per ladroga. Questo è il regalo che ilcapitale vi ha donato per unacrescita felice! L’ otto febbraio

scorso è stata celebrata la gior-nata mondiale di preghiera e ri-flessione contro la tratta dipersone (Gmpt). I numeri sonoaberranti: ogni due minuti, unabambina o bambino è vittimadello sfruttamento sessuale. Nelmondo, più di 200 milioni di mi-nori lavorano, di cui 73 milionihanno meno di 10 anni. Di que-sti piccoli, ogni anno ne muoionopiù di 21 mila a causa di inci-denti causati dal lavoro. Negliultimi trent’anni, si calcola chesono stati circa 30 milioni i bam-bini coinvolti nella tratta. Inquest’era digitale penso chetutti sappiate che sul vostro pia-neta non possano crescere senzalimiti i consumi pro capite, cosìcome non è possibile allevareuna balena in un acquario. Il ca-pitalismo, vi ha nascosto sotto ladisinfettata virtualità del capi-tale la realtà di un pianeta limi-tato, ha portato l’economiamondiale in una palla immate-riale di numeri che si moltipli-

cano e crescono all’infinito. Que-sta illusione vi ha scortato attra-verso due secoli di progressostraordinario, lungo i quali visiete convinti che l’unica possi-bile realtà fosse far crescerequanto più rapidamente possi-bile i consumi di risorse da partedella specie umana e la sua oc-cupazione di spazio ambientale,estromettendo la quasi totalitàdelle specie esistenti in ogni an-golo del pianeta colonizzato.L’unica cosa che vi angustia ècome rimpiazzare le risorse cheman mano presentano delle cri-ticità quantitative o ambien-tali…e così dal legno sietepassati al carbone, accostatoprontamente dal petrolio e poidal più pulito metano. L’ultima boutade e che ora gliscisti bituminosi possano sosti-tuire il più grande fallimentoeconomico della storia: il nu-cleare e poi ci sarà il solare…epoi l‘eolico e poi…e poi…chissà.Insomma l’essenza numerica

del capitale opera solo per misu-razioni quantitative. L’ultimobaluardo a difesa della natura edell’uomo sono gli scienziati chelanciano continuamente allarmisulla distruzione dei meccani-smi ecologici che garantiscono lavita sulla Terra. E’ bene chesappiate che sulla Terra, ogni si-stema organizzato cresce ini-zialmente attraverso la capacitàdi catturare e imprigionare unaquota sempre maggiore di ener-gia disponibile, dopodiché pro-spera solo in biodiversità ecomplessità, proprio per am-pliare il tempo di circolazione egli effetti positivi dell’energiache riceve. Il mammifero bipede spuntato oapparso oserei dire, 3 milioni dianni fa è il frutto di questostrano e bizzarro meccanismoche si chiama evoluzione, pro-cesso che ha garantito l’ espan-sione della biosfera attraversotre miliardi di anni. Eppure oggiavete intrapreso un camminocontrario e suicida, con la siste-matica distruzione delle diver-sità biologiche e culturali e loavete fatto servendovi del piùsubdolo dei sistemi, la semplifi-cazione degli ambienti antropiz-zati e la normalizzazionestandardizzata dei processi eco-nomici e produttivi. Dopo oltredue lustri il sistema finanziarioè ancora in piena crisi e la cre-scita balbettante (… e io si cheme ne intendo di balbuzie),sforna a ritmo continuo semprepiù crescenti disuguaglianzeeconomiche e sociali, unendoalle crisi ambientali la spacca-tura del tessuto sociale, assi-

stiamo a preoccupanti rigurgitinazionalisti, che tentano di az-zerare millenni di conquiste ci-vili. Smettete di rincorrere glisciacalli dal cocco cotonato chesoffiano sul fuoco dell’egoismo,perché nessuno e nessun popolo,di fronte ai cambiamenti globali,può salvarsi da solo. È necessa-rio favorire la rigenerazione diforti legami che conducano allaresponsabilità e alla fiducia,questo aumenta le risorse pre-senti, ad esempio, nella fami-glia, per poi trasferirle nellacomunità. È il passaggio dallageneratività parentale alla ge-neratività sociale che promuovesenso di cittadinanza attiva. Lageneratività sociale si coniugacon il principio di sussidiarietà,cioè con il diritto dei soggetti vi-cini ai bisogni delle persone e aicontesti in cui questi bisogni simanifestano, di intervenirenella risposta a tali esigenze. Lalotta inizia col dire con forza noa sei peccati sociali: no a un’eco-nomia della diseguaglianza edell’esclusione, no all’idea econo-mia secondo cui i benefici econo-mici concessi ai più abbientiportano beneficio a tutte leclassi sociali, no alla nuova ido-latria del denaro, no alla tiran-nia del profitto, no alladisuguaglianza che genera vio-lenza e no a un sistema finan-ziario che governa piuttosto cheservire. San Giovanni Criso-stomo ha scritto: “Non condivi-dere la propria ricchezza con ipoveri significa derubarli e to-gliere loro la vita. I beni che pos-sediamo non sono nostri, maloro...”.

Salti, slalom e piroette, i delfini tornano a giocherellare e farsi ammirare nelle acque dell'area protetta di Punta Campanella. Gli esemplari, della specieTursione, sono stati avvistati a Marina di Puolo, tra Sorrento e Massa Lubrense, dall'equipaggio del gozzo Punta Campanella. A bordo dell’imbarcazionesi trovavano gli operatori del Parco Marino e dieci studenti dell'Istituto nautico "Nino Bixio" di Piano di Sorrento (NA), impegnati con attività di alternanzascuola-lavoro al Centro di educazione ambientale dell’Area Marina Protetta. I delfini hanno accompagnato per diversi minuti la barca in navigazione,suscitando l'interesse e la curiosità dei ragazzi. Gli avvistamenti di questi meravigliosi animali nelle acque sorrentine sono diventati, negli ultimi anni,sempre più frequenti. Infatti, capita spesso di incrociarli in questa porzione di mare, al largo, ma anche vicino alla costa. Uno dei più grandi incontririsale, però, a qualche anno fa, quando gli operatori del Parco marino, osservarono, all'altezza del promontorio di Punta Campanella, un branco compostoda più di 30 delfini che “navigavano” verso l’isola Capri. (dal web)

La bella notizia dei delfini al largo di Puolo