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PIANO REGOLATORE SOCIALE E PIANO DI ZONA A cura di Roberto Toppoli Concorso pubblico, per titoli ed esami, per il conferimento di n. 30 posti di Assistente Sociale Categoria D (posizione economica D1) CORSO DI FORMAZIONE

IL PIANO REGOLATORE SOCIALE - Roberto Toppoli · 10. Piano regolatore sociale: una lettura di genere 11. Interventi a favore delle persone con disagio mentale 12. Interventi a favore

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PIANO REGOLATORE SOCIALEE PIANO DI ZONA

A cura di Roberto Toppoli

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per il conferimento di n. 30 posti di Assistente Sociale – Categoria D (posizione economica D1)

CORSO DI FORMAZIONE

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COS’E’ IL PIANOREGOLATORE SOCIALE? (1)

E' il documento programmatico triennale che definisce le politiche sociali del Comune di Roma. E' formato dal Piano Cittadino e da 19 Piani di Zona Municipali.Il Piano impegna l'amministrazione nella programmazione, nella progettazione e nella realizzazione del sistema cittadino dei servizi e degli interventi sociali.Allo stesso tempo rappresenta lo strumento con cui leggere le politiche cittadine di sviluppo dal punto di vista del bisogno, della domanda sociale, dei diritti sociali e di standard urbani fondati su processi di sostenibilità sociale, ambientale e territoriale. (continua…….)

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COS’E’ IL PIANOREGOLATORE SOCIALE? (2)

All'analisi del territorio ed alle linee strategiche di intervento si affiancano centinaia di progetti di intervento concreti, cittadini e municipali, tutti con tempi di realizzazione precisi.Lo scopo è quello di favorire lo sviluppo di un welfare comunitario.La definizione del Piano Regolatore Sociale si pone in linea con l'applicazione della recente normativa in campo sociale, socio-sanitario e degli ordinamenti relativi alle funzioni e alle competenze degli enti locali in particolare, la legge-quadro 328/2000.

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COME E’ FATTO IL PIANOREGOLATORE SOCIALE?

E’ costituito da un Piano Cittadino e da 19 Piani Municipali nonché da 5 accordi di programma sottoscritti con le Asl romane.Il Piano Cittadino contiene un analisi sugli scenari cittadini, l'indicazione sui principi ed obiettivi strategici per il triennio, l'individuazione delle azioni di welfare, delle azioni di sistema, delle azioni di integrazione con le politiche cittadine, ed una parte con l'indicazione e le schede dei diversi progetti obiettivo.I Piani di Zona Municipali comprendono analisi del territorio, linee di intervento e schede progettuali, generalmente definite per macro aree di intervento.

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QUALI SONO I “PRINCIPI DI FONDO” DELPIANO REGOLATORE SOCIALE?

Sono quattro, condivisi e discussi nell'ambito dei lavori di costruzione del Piano Cittadino e dei Piani Municipali:1 - Responsabilità civiche e solidarietà: mettere al centro del nuovo sistema degli interventi e dei servizi sociali le responsabilità diffuse della Comunità locale.2 - Diritti sociali da promuovere, tutelare e rendere esigibili: definire piani di intervento e modalità di accesso che consentano a ciascun abitante di veder rispettati i propri diritti, Far cioè diventare gli interventi sociali un'area di diritti esigibili.3 - Qualità come strategia di cambiamento: La qualità degli interventi sociali deve essere monitorata e misurata attraverso specifici indicatori.4 - Integrazione per lo sviluppo sociale, uscire dalle emergenze e combattere l'esclusione: Prioritaria l'integrazione con le politiche sanitarie, formative, dell'occupazione dell'abitare delle infrastrutture.

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QUALI SONO GLI “OBIETTIVI PRIMARI”DEL PIANO REGOLATORE SOCIALE?

Il Piano individua tre obiettivi primari per "dare corpo" ai principi sopra indicati:

1- L‘assicurazione di livelli essenziali delle prestazioni sociali su tutto il territorio cittadino2- La riduzione delle difficoltà e delle disuguaglianze nell'accesso ai servizi e agli interventi sociali3- L'ampliamento e la diversificazione della platea dei beneficiari degli interventi sociali

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COSA SONO I LABORATORIDI CO-PROGETTAZIONE?

Durante la fase di "costruzione" del Piano Regolatore Sociale ci si è avvalsi di occasioni di confronto su diversi temi del welfare": i laboratori sono stati, a livello cittadino, 16, ognuno su un diverso aspetto. Ad essi hanno partecipato tutte le diverse realtà con esperienza specifica sul tema.

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COS’E’ IL PIANODI ZONA MUNICIPALE? (1)

E' lo strumento di programmazione triennale del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali a livello del singolo Municipio. Costituisce una parte integrante del Piano di zona cittadino.Per la prima volta i Municipi si sono trovati a governare e definire un articolato processo di programmazione sociale con caratteristiche partenariali ed interistituzionali. (continua…..)

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COS’E’ IL PIANODI ZONA MUNICIPALE? (2)

Infatti tutti i Municipi hanno consegnato il rispettivo Documento di Piano, contribuendo, così, a fornire l'intelaiatura sostanziale del Piano cittadino in una logica di orizzontalità delle pratiche di sviluppo sociale del territorio.In tutti i Municipi sono stati istituti gli Uffici di Piano che hanno coordinato le attività di costruzione dei Piani di zona.

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CHE COSA SONO I“LIVELLI DI AZIONE”? (1)

Il Piano prevede il passaggio graduale di servizi strutturati in base alle diverse categorie di beneficiari ad un sistema territoriale ad impronta universale articolato in sei "livelli di azione":

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CHE COSA SONO I“LIVELLI DI AZIONE”? (2)

1- azioni per facilitare l'accesso al sistema degli interventi e dei servizi sociali 2- promozione e sostegno delle responsabilità civiche3- interventi territoriali di "prossimità"4- percorsi di inclusione sociale per la crescita dell'autonomia 5- servizi residenziali6- interventi e servizi di emergenza sociale

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CHE COSA SOLO LE“AZIONI DI WELFARE”?

Sono volte al consolidamento, adeguamento o creazioni ex novo di interventi e servizi per i cittadini, in particolare per quelli più in difficoltà, assicurando i livelli essenziali delle prestazioni sociali previste. Il Piano ne individua 6, per ognuna stabilisce obiettivo e misure:

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QUADRO SINTETICO DELLEAZIONI DI WELFARE (1)

La responsabilità sociale delle imprese e del mondo produttivo

La lotta allo stigma e alle discriminazioni

Il Centro del Volontariato

MisureObiettiviLivello

Semplificazione amministrativa

Servizio civile e volontariato civico

Rafforzare le responsabilità diffuse e i legami familiari, comunitari e di vicinato, come espressione di cittadinanza attiva e prevenzione del disagio e dell’insicurezza sociale; dare opportunità a tutti, anche a chi si trova in condizioni di fragilità, di essere una “risorsa” e non un “problema” per la comunità; promuovere e sostenere l’esercizio da parte dei cittadini di funzioni di interesse pubblico.

2Responsabilità civiche

Il Segretariato e le porte sociali

Promuovere l’accesso di tutti i cittadini ai servizi, rimuovendo gli ostacoli comunicativi, fisici, culturali e burocratici che oggi ne impediscono od ostacolano la fruizione.

1Accesso ai servizi e

alle opportunità

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QUADRO SINTETICO DELLEAZIONI DI WELFARE (2)

Unità di strada ed educativa territoriale

Centri diurni e di sollievo

Dimissioni protette

Teleassistenza e telesoccorso

Inserimento- reinserimento socio-lavorativo e lavoro protetto

Fondazione “Dopo di noi”

MisureObiettiviLivello

Contributi economici alle persone e alle famigliePromuovere l’uscita dalla spirale

dell’emarginazione e dell’assistenzialismo, rafforzando le capacità e le risorse delle persone attraverso l’accompagnamento sociale in percorsi di inserimento lavorativo, abitativo, economico.

4Inclusione sociale e

autonomia

Assistenza domiciliare e “pacchetto di servizi”

Assicurare una presenza solidale sul territorio, andando incontro ai cittadini che non arrivano agli sportelli o agli uffici; operare su strada per una presa in carico delle situazione di vulnerabilità sociale; intervenire a domicilio per consentire ad un maggior numero di persone di vivere in casa in un ambiente socialmente protetto.

3Welfare di prossimità

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QUADRO SINTETICO DELLEAZIONI DI WELFARE (3)

Strutture di accoglienza

Accoglienza residenziale per minori

RSA e strutture per la lungodegenza

Stranieri temporaneamente presenti – STP sociale

Prima accoglienza

MisureObiettiviLivello

Sala Operativa SocialeGestire efficacemente le situazioni di emergenza sociale per una tempestiva presa in carico di chi si trova ad aver bisogno urgente di soccorso; promuovere il coordinamento tra i servizi di emergenza sociale e altri servizi (sanità, protezione civile, ecc.).

6Interventi di

emergenza sociale

Riforma delle Case di RiposoPotenziare la rete di accoglienza residenziale, garantendo in tutte le strutture adeguati standard di qualità e di cura, superando l’anonimato dei grandi istituti e promuovendo nuclei a dimensione familiare, ben inseriti nel tessuto cittadino.

5Welfare residenziale

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CHE COSA SOLO LE“AZIONI DI SISTEMA”?

Sono dispositivi, risorse e servizi che sostengono la programmazione, la realizzazione e la valutazione del sistema dei servizi sociali e ne permettono l'operatività, l'efficacia, la continuità e la crescita.

Le "Azioni di Sistema"individuate nel Piano sono 3, ad ogni azione corrispondono alcune "misure":

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QUADRO SINTETICO DELLE AZIONIE DELLE MISURE DI SISTEMA

Valutazione dei servizi, dei processi e dei risultati

Adeguamento delle risorse logistiche e strumentali

Adeguamento, formazione e aggiornamento degli operatori sociali

Riforma delle procedure di autorizzazione, accreditamento e affidamento dei servizi

Carta dei Servizi

Un nuovo paradigma organizzativo

Sistema Informativo Sociale

Governance della riforma socialeGovernance

Sistema della Qualità Sociale

Qualità

Comunicazione socialeInformazione comunicazione

MisureAzioni

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CHE COSA SOLO LE“AZIONI DI INTEGRAZIONE”?

Sono piani e progetti di integrazione tra le Politiche Sociali e le altre Politiche di sviluppo cittadine. Per ogni azione di integrazione il piano individua progetti specifici. In particolare:

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QUADRO SINTETICO DELLEAZIONI DI INTEGRAZIONE (1)

Osservatorio sulla società multietnica

Elezione Consigliere aggiunto

Dialogo fra le comunità cittadineIntegrazione con le politiche per la multietnicità

Le cooperative sociali

I laboratori sociali

Orientamento ed inserimento socio-lavorativo

Riabilitazione

Dipendenze patologiche

Cittadini stranieri e Nomadi

Disagio mentale

Famiglie, infanzia ed età evolutiva

Accompagnamento e tutoring in azienda

Integrazione socio-lavorativa

Demenze senili

Integrazione con la rete dei servizi sanitari

ProgettiAzioni

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QUADRO SINTETICO DELLEAZIONI DI INTEGRAZIONE

(2)

Controllo della qualità dell’aria

Utilizzo sociale degli spazi verdi cittadini

Opportunità di lavoro per persone svantaggiate

Educazione degli adulti

Integrazione con le politiche ambientali

Coinvolgimento del volontariato civico

La “Città educativa”

Inserimento e sostegno alunni svantaggiati

Adeguamento abitativo per persone con disagio

Spazi integrati per finalità sociali

Beni sequestrati alla criminalità

Riforma della Del. 163/99

Dispersione scolasticaIntegrazione con le

politiche educative e formative

Programma per categorie ad alto rischio

Integrazione con le politiche della casa e del

patrimonio

ProgettiAzioni

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QUADRO SINTETICO DELLEAZIONI DI INTEGRAZIONE

(3)

Sport come scambio interculturale

Nuovi spazi per la cultura diffusaIntegrazione con le politiche culturali e sportive

Sicurezza stradale

Prevenzione incidenti domestici

Sportello legale per anziani

Coordinamento con Assessorato specifico

Tutela donne e minori vittime di violenza

Servizio civile volontario

Educazione alla legalità

Mediazione dei conflitti

Sportello per vittime di reato

Sostegno alla genitorialitàIntegrazione con le politiche per la famiglia

Rete di solidarietà fra condomini

Integrazione con le politiche della sicurezza

ProgettiAzioni

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CHE COSA SONO I“PROGETTI OBIETTIVO”? (1)

Sono piani di intervento settoriale per specifici gruppi target (bambini e ragazzi - anziani - immigrati - richiedenti asilo e rifugiati - popolazioni Rom - tossicodipendenti - persone senza fissa dimora - ecc…).

1. Diritti e opportunita' dei bambini e dei ragazzi e sostegno del compito genitoriale ed educativo degli adulti2. Valorizzazione e sostegno delle persone anziane3. Promozione e tutela della salute4. Prevenzione e contrasto delle dipendenze5. Integrazione sociale delle persone immigrate (continua…..)

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CHE COSA SONO I“PROGETTI OBIETTIVO”? (2)

6. Tutela delle persone vittime della tratta e ridotte in schiavitu' 7. Accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati8. Tutela e integrazione sociale dei gruppi e delle persone in poverta' estrema9. Interventi a favore dell'integrazione delle comunita rom10. Piano regolatore sociale: una lettura di genere11. Interventi a favore delle persone con disagio mentale12. Interventi a favore delle persone con handicap13. Interventi a favore dei detenuti e degli ex detenuti

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CHE COSA E’ IL FONDO COMUNALEPER LE POLITICHE SOCIALI?

E' il fondo istituito per l'attuazione del Piano Regolatore Sociale.

E' "alimentato":

· da risorse del Comune· da risorse trasferite dal Fondo Sociale regionale (Legge 38/96)· da risorse previste da leggi di settore, a valere sul Fondo Nazionale per le Politiche Sociali · da risorse non finalizzate del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, ex art. 20 legge 328/2000 · da risorse provenienti da altri settori della Pubblica Amministrazione· da risorse provenienti dai Fondi Strutturali Europei· dalla partecipazione degli utenti ai costi delle prestazioni sociali· da donazioni, liberalità e altre risorse

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CHE COSA SONO GLI“ACCORDI DI PROGRAMMA”

PER I PIANI DI ZONA?

Sono gli accordi rispetto agli interventi con valenza socio-sanitaria siglati fra con le Asl romane nell'ambito delle conferenze sanitarie locali (alle quali siedono la Asl del territorio, i presidente dei Municipi ed il delegato del Sindaco presso la Asl). Gli accordi di programma sono stai raggiunti con tutte e 5 le Asl cittadine.

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IL PIANO SOCIALE DI ZONADEL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO

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MODELLO ORGANIZZATIVO DEL SISTEMA DI GESTIONEDEL PIANO SOCIALE DI ZONA DEL MUNICIPIO ROMA I

STRATEGICOPROGRAMMATICO PRESIDENTE – ASSESSORI

PRESIDENTI COMMISSIONI

DEFINIZIONE DILINEE STRATEGICHE

TAVOLO POLITICO/ISTITUZIONALE

OBIETTIVILIVELLO/ORGANISMOFASE

PROGRAMMATICOCONCERTATIVA TAVOLO MUNICIPALE DELLA CONCERTAZIONE

INDIVIDUAZIONE OBIETTIVI E PRIORITA’ – DEFINIZIONE DI ACCORDI E PROTOCOLLI

PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA

GOVERNO EIMPLEMENTAZIONE UFFICIO DEL PIANO SOCIALE MUNICIPALE

ELABORAZIONE TECNICA E REALIZZAZIONE DEL PIANO –

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

REGIA

TAVOLO SOCIALE MUNICIPALE

OSSERVATORIO (Soggetti gestori del Piano)Art. 4 L.3282000 – DPCM n.188

IMPLEMENTAZIONE E REALIZZAZIONE DELLE

AZIONI DI PIANO

REALIZZATIVOATTIVITA’

GESTIONALE

CONOSCENZA DELLE ATTIVITA’INFORMAZIONE

CO-PROGETTAZIONE

DIFFUSIONE ALLA CITTADINANZA

MASSIMIZZARE L’EFFICACIA E L’EFFICIENZA DEI SERVIZI E

DEGLI INTERVENTILABORATORI LOCALI DI CO-PROGETTAZIONE

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Relazioni, memorie e documenti da sottoporre all’approvazione della Giunta di MunicipioAtti prodotti

Presidente, Assessori, presidenti delle Commissioni ConsiliariChi vi partecipa

Definire linee programmaticheCompiti e funzioni

Definire linee strategicheObiettivi

PoliticoRuolo

Almeno due volte l’anno, e quando il Presidente lo ritiene necessarioFrequenza

Il Presidente del MunicipioChi lo convoca e lo presiede

Tavolo Politico-Istituzionale

SISTEMA DI GESTIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA (1)

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SISTEMA DI GESTIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA (2)

Verbali, Accordi di Programma, Protocolli d’IntesaAtti prodotti

Assessori, Direttore del Municipio, Dirigente UOSECS, Consulta Sanitaria, ASL, Sindacati, Organismi di rappresentanza pubblici e privati, IPAB, III Settore, Volontariato, Associazioni di cittadini, Rappresentanti di soggetti economici e commerciali

Chi vi partecipa

Formulare orientamenti programmatici e definire Accordi di Programma e Protocolli d’IntesaCompiti e funzioni

(di lungo e medio periodo): individuazione degli obiettivi e delle priorità di lungo e medio periodo, rispetto alla durata del Piano, varo del Piano municipale, esplicitazione degli impegni anche in termini di risorse destinabili

Obiettivi

Concertativo sul piano politico-istituzionale, condivisione di linee strategiche, coordinamento e verifica dei processi di implementazione

Ruolo

Almeno una volta a trimestreFrequenza

Il Presidente del Municipio o un suo delegatoChi lo convoca e lo presiede

Tavolo Municipale della Concertazione

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SISTEMA DI GESTIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA (3)

Da 5 a 7 tecnici delle UO del Municipio e della ASL. Un tecnico con ruolo di coordinamento

Chi vi partecipa

Almeno una volta al meseFrequenza

Stesura del Piano Sociale di Zona, verbali, elaborazione e stesura progetti. Monitoraggio, controllo e verifica dell’andamento dei progetti stessi

Atti prodotti

Arredi per ufficio, telefono, fax, strumenti informatici ecc..Strumenti

Luogo riconoscibile nei locali della UOSECSSede

Predisporre, gestire, monitorare e valutare il Piano Sociale di Zona Municipale

Compiti e funzioni

Attuazione del Piano attraverso il coordinamento, progettazione, programmazione e gestione della rete e della governance locale

Obiettivi

Tecnico-gestionaleRuolo

Il Dirigente della UOSECSChi lo convoca e lo presiede

Ufficio di Piano Municipale

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SISTEMA DI GESTIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA (4)

Soggetti espressione dei diritti ed interessi delle Associazioni di rappresentanza

Chi vi partecipa

Almeno due volte l’annoFrequenza

Verbali, indicazioni progettuali e programmatiche. Report sulla condizione sociale dei bisogni

Atti prodotti

Da definire di volta in voltaStrumenti

Da individuare (anche sedi di enti, cooperative, parrocchie, ecc…)Sede

a. analisi del bisogno e della domanda socialeb. analisi e sviluppo delle risorsec. monitoraggio in progress per l’implementazione del Piano

Compiti e funzioni

Massimizzazione della efficacia e dell’efficienza dei servizi e delle prestazioni

Obiettivi

Partecipazione ai processi della governance locale, co-progettazione

Ruolo

L’Ufficio di Piano anche su indicazione del referente del singolo laboratorio, che è un tecnico della U.O.

Chi lo convoca e lo presiede

Laboratori locali di co-progettazione

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SISTEMA DI GESTIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA (5)

Gli Organismi Affidatari della realizzazione dei diversi progetti e l’Ufficio di Piano

Chi vi partecipa

Mensile o bimestrale (da definire con gli Organismi stessi)Frequenza

Report delle attività svolte, elaborazione di indicatori ed aggiornamento continuo degli indicatori di intervento

Atti prodotti

Informatici e cancelleria variaStrumenti

Presso gli Uffici della UOSECSSede

Realizzare gli interventi sui cittadini, presentare indicatoriCompiti e funzioni

Garantire la piena realizzazione dei progetti, anche concertando le risorse affidate in sinergia con gli altri affidatari

Obiettivi

Elaborazione di report di monitoraggio dell’andamento dei progetti e di auto-valutazione in progress degli stessi. Presentazione dei report al coordinatore dell’Ufficio di Piano

Ruolo

Il Dirigente della UOSECS e il coordinatore dell’Ufficio di PianoChi lo convoca e lo presiede

Osservatorio del Piano Sociale di Zona

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SISTEMA DI GESTIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA (6)

Tutti i cittadini singolarmente o attraverso i rappresentanti delle associazioni, cooperative, scuole, enti istituzionali

Chi vi partecipa

Una volta l’annoFrequenza

Pubblicazione degli atti del Convegno. Pubblicazione Atti prodotti

EsterniStrumenti

Da definire di volta in voltaSede

Informare i cittadiniCompiti e funzioni

Svolgere funzione di diffusione dell’informazioneObiettivi

Divulgazione degli interventi realizzati, relazione dei risultati raggiunti. Informazione ai cittadini di quanto realizzato e indicazioni previsionali degli obiettivi futuri

Ruolo

Il Presidente di concerto con gli Assessori, il Direttore, il Dirigente UOSECS e il coordinatore dell’Ufficio di Piano

Chi lo convoca e lo presiede

Tavolo Sociale

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MACRO-AREE - LABORATORI DI CO-PROGETTAZIONE

SANITA’/BENESSERE

TRASPARENZAU.R.P.CARTA DEI SERVIZI

PARTECIPAZIONEINFORMAZIONE

COMUNICAZIONE

SCUOLA/LAVOROINSERIMENTO

SVAGOASSOCIAZIONI DI INTERESSECULTURALE E SPORTIVO

SOCIALITA’

VICINATO

PERSONA/FAMIGLIA

DOMICILIARITA’

LABORATORIMACRO-AREE

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LA SPESA SOCIALE DEL MUNICIPIO

Ripartizione delle spese : Finanziamenti L.328 (a valere anno 2001 e 2002)

inclusione sociale

212.000€anziani

280.600,00 €

cittadinanza311.877,16 €

minori e famiglia

332.470,00 €

disabili e patologie

380.000,00 €

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RIEPILOGO PROGETTI PRIORITARI

Ai sensi della L.328/00 – Finanziamento Deliberazione G. R. Lazio n. 977/03Annualità 2003

€ 403.368,33 TOTALE

€ 134.500,00 Help-anziano 4€ 103.000,00Progetto lavoro: tirocinio lavoro 3

€ 135.508,00 Centro della famiglia: genitori figli, comunicare è possibile 2

€ 30.360,33 Segretariato Sociale Integrato servizio di monitoraggio e verifica dei processi di

partecipazione dei cittadini 1

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RIPARTIZIONE DELLE SPESE

Ripartizione delle spese: Finanziamenti L.328(a valere anno 2003 )

anziani33%

€ 134.500,00

minori e famiglia

33%€

135.508,00

cittadinanza8%

€ 30.360,33

inclusione sociale

26%€

103.000,00

FINANZIAMENTI L. 328/00 (a valere anno 2003)

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SPESE PER PROGETTI SOCIALI (ANNO 2004)

Spese per progetti sociali (anno 2004)

736.245,96

323.713,00

1.173.682,50

€ 423.541,83

€ 296.400,00

0,00 200.000,00

400.000,00

600.000,00

800.000,00

1.000.000,0

0

1.200.000,0

0

1.400.000,0

0

anziani

cittadinanza

minori e famiglia

disabili epatologie

inclusione sociale

Serie1

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TABELLA PROGETTI SOCIALI ATTIVI NEL 2004 (1)

BUDGETFINANZIAMENTOPROGETTO

€ 52.696,00Fondi regionali 2002Assistenza Domiciliare Integrata

€ 150.000,00Fondi RegionaliSostegno agli ammalati di Alzheimer ed ai loro familiari

€ 14.616,00Bilancio Ordinario 2003Colora ad Explora

€ 10.250,00Bilancio Ordinario 2003Note d’Argento all’Auditorium

€ 95.200,00Bilancio Ordinario 2003Sportello H

€ 206.580,00Bilancio Ordinario 2003 - 2004Dimissioni Protette

€ 316.726,00Bilancio Ordinario 2003 - 2004Centro Diurno Anziani Fragili

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TABELLA PROGETTI SOCIALI ATTIVI NEL 2004 (2)

€ 14.400,00Bilancio Ordinario 2003Borse di studio per soggetti fragili

BUDGETFINANZIAMENTOPROGETTO

€ 38.341,83Fondi Dipartimento VE Lg.328/00 (2002)

SAISH Scuola (attività integrative scolastiche)

€ 3.098,16Bilancio Ordinario 2003Progetto “Tricolore”

€ 15.000,00Bilancio Ordinario 2003Progetto multiculturale “Fiabe per tutti i bambini del mondo”

€ 40.000,00Bilancio Ordinario 2003Custode di Quartiere

€ 12.000,00Bilancio Ordinario 2003Progetto di cooperazione sociale (recupero arredi scolastici)

€ 45.000,00Bilancio Ordinario 2003Progetto di deistituzionalizzazione

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TABELLA PROGETTI SOCIALI ATTIVI NEL 2004 (3)

€ 5.070,69Bilancio Ordinario 2003Centro Ludico Ricreativo

€ 27.000,00Fondi Dipartimento VBorse Lavoro per minori e giovani adulti

BUDGETFINANZIAMENTOPROGETTO

€ 56.810,26Legge 28597Attività di coordinamento

€ 15.000,00Bilancio Ordinario 2003Centro Ludico Ricreativo

€ 35.400,00Bilancio Ordinario 2003Centro Ludico Ricreativo

€ 21.644,86Bilancio Ordinario 2003Tempo Lineare da 3 a 6 anni

-Bilancio Ordinario 2003Tempo Lineare da 0 a 3 anni

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TABELLA PROGETTI SOCIALI ATTIVI NEL 2004 (4)

€ 287.356,62Legge 28597Educativa Territoriale

€ 10.122,56Legge 28597Centro Diritti

BUDGETFINANZIAMENTOPROGETTO

€ 50.612,79Legge 28597Bambini Sicuri

€ 151.838,33Legge 28597Genitori si diventa

€ 74.906,90Legge 28597Guarda in Giro

€ 60.735,33Legge 28597Laboratorio Responsabilità

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QUADRO LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO

Deliberazione Giunta Regionale del Lazio 977/03Delib.Giunta Regionale 860/01 Linee guida ai Comuni per l’esercizio delle funzioni di Servizio Sociale, anno 2001

Consiglio dei Ministri NAP 2003-2005 “Piano di azione nazionale contro la povertà e l’esclusione sociale

Deliberazione Consiglio Regionale del Lazio 591/99 Primo Piano socio-assistenziale 1999-2001

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: Libro Bianco del Welfare “Proposte per una Società dinamica e solidale Roma – Febbraio 2003

LR 14/99 Lazio Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo

Deliberazione Giunta Regionale del Lazio 807/02LR 38/96 Lazio Riordino, programmazione e gestione degli interventi e dei servizi sociali

Deliberazione Giunta Regionale del Lazio 471/02DPR 3 maggio 2001 Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003

Deliberazione Giunta Regionale Lazio 417/02 recante Piano Regolatore Sociale Regionale

Lg. 328/00 recante Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali

D.Lgs. 207/01 recante Riordino del Sistema delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB)

Atto di indirizzo e coordinamento sull’integrazione sanitaria di cui all’art. 3 septies del D.Lgs. 229/99

Delib.Giunta Comunale 1532/00:Avvio procedure per accreditamento degli enti gestori dei servizi alla persona

D.Lgs. 229/99 recante Norme per la razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale

Deliberazione Consiglio Comunale 10/99 recante Regolamento del decentramento amministrativo

D.Lgs. 112/98 recante Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed ali Enti Locali

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COMPITI E FUNZIONI DELL’UFFICIO DI PIANO MUNICIPALE (1)

• Lettura dei bisogni e della domanda sociale• Elaborazione dei progetti che compongono il Piano• Raccordo inter-organizzativo all’interno della UOSECS• Raccordo interno ed esterno• Creare occasioni di scambio all’interno dei laboratori di co-progettazione• Individuazione dei bisogni e rilevazione della domanda sociale attraverso attività dirette ed indirette

Predisporre, gestire, monitorare e valutare il Piano Sociale di Zona Municipale:

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COMPITI E FUNZIONI DELL’UFFICIO DI PIANO MUNICIPALE (2)

•Integrazione interistituzionale•Rapporti con referenti ASL per l’integrazione socio-sanitaria dei progetti•Andamento dei progetti•Controllo in progress dell’andamento dei progetti•Verifica e controllo dei risultati ottenuti•Monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi

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MACRO AREA : DOMICILIARITA’

MACRO AREA : DOMICILIARITA’

Cura e valorizzazione dell’anziano e della memoria sul territorio

LABORATORIO DI CO-PROGETTAZIONE: VICINATOComitati di Rioni – Consulte – Compatibilità dei diversi e nuovi radicati

Assistenza domiciliare anzianiGiustizia minorile

Residenzialità anzianiDisagio giovanile

AnzianiSostegno minori e alla famiglia

Problematiche abitativeDiritti dei minori

Pari opportunitàResponsabilità familiari

LABORATORIO DI CO-PROGETTAZIONE: PERSONA/FAMIGLIAdare autonomia a chi “cura” – conciliazione lavoro-famiglia

MACRO-AREE - LABORATORI DI CO-PROGETTAZIONE (1)

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MACRO AREA : INSERIMENTO

MACRO AREA : SOCIALITA’

MACRO AREA : DOMICILIARITA’

Alimentazione naturale e biologica

Problematiche socio-sanitarie

LABORATORIO DI CO-PROGETTAZIONE:SANITA’/BENESSERE QUOTIDIANO

Tossicodipendenze

Malati terminali

Integrazione socio-sanitaria

Informatizzazione dei Centri Anziani

LABORATORIO DI CO-PROGETTAZIONE: SCUOLA/LAVOROusare il tempo di scuola per conoscere la vita

Musica: strumento di formazioneMusei e attività didattiche

Arti cultura e tempo liberoVivacizzazione del Rione

LABORATORIO DI CO-PROGETTAZIONE:SVAGO – ASSOCIAZIONI DI INTERESSE CULTURALE E SPORTIVO

MACRO-AREE - LABORATORI DI CO-PROGETTAZIONE (2)